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CERTIFICAZIONE - Istituto Nazionale di Bioarchitettura

1. R OA V 2012 CERTIFICAZIONE BIOARCHITETTURA Il documento originario del 2005 stato redatto con la Direzione Scientifica di Francesco Marinelli Angelo Mingozzi Alessandro Trivelli La collaborazione di Giampiero Gallera Luigi Botto Rossa Direzione Comunicazione Ugo Sasso Vittfrida Mitterer La prima revisione del 2009 stata redatta da Angelo Perego Pietro Fiumana Giovanni Sasso Angelo Mingozzi Alessandro Trivelli Con la Direzione di Erminio Redaelli Anno 2011 La revisione complessiva dell intero sistema di certificazione stata redatta da Giulia Bertolucci Rodolfo Collodi con la Direzione di Erminio Redaelli Giovanni Sasso con la collaborazione di Laura Guidi Documento a scopo divulgativo Il Marchio propriet registrata dell Istituto Nazionale di Bioarchitettura certificazione energetico ambientale certificazione bioarchitettura PREFAZIONE INTRODUZIONE L Istituto Nazionale di Bioarchitettura e punto d incontro tra discipline diverse tutte mirate a proporre una modalit di sviluppo ecologicamente corretta per il nostro pianeta Si definisce Bioarchitettura la disciplina progettuale che attua e presuppone un atteggiamento ecologicamente
2. certificazione energetico ambientale Codice B 2 1 RAFFRESCAMENTO DEGLI AMBIENTI Area esigenziale SCHEDA OBBLIGATORIA Requisito Controllo degli apporti termici solari Esigenza da soddisfare Controllare gli apporti energetici esterni nel periodo estivo al fine di limitare i consumi energetici per il raffrescamento estivo degli ambienti Indicatore di prestazione Schermatura delle chiusure trasparenti Unit di misura mq mq SPECIFICA DI PRESTAZIONE 1 Livello di prestazione Nel periodo estivo ciascuna chiusura trasparente verticale orizzontale o inclinata degli ambienti principali dell edificio compresi i sistemi solari passivi dovr essere schermata esternamente per almeno l 80 in modo da evitare il surriscaldamento degli ambienti interni La condizione dovr essere verificata sulle facciate E SE O e SO del fabbricato il 25 luglio alle ore 9 13 e 15 ora solare gmt inserendo il fabbricato nel contesto 2 Metodo di verifica progettuale Utilizzare maschere solari o simulazioni tridimensionali per verificare il controllo dell orientamento dell edificio posizione dimensione caratteristiche e schermatura delle chiusure trasparenti posizione dimensione caratteristiche e schermatura dei sistemi solari passivi posizione dimensione e caratteristiche degli aggetti esterni posizione dimensione e caratteristiche di eventuali schermature esterne esistenti 3 Metodi di v
3. 2 Campi magnetici 61 E Sono una modificazione delle propriet magnetiche dello spazio prodotta da magneti naturali o correnti elettriche costanti nel tempo s I campi magnetici sono generati dal flusso di corrente s La loro intensit si misura in ampere per metro A m di solito chi si occupa di CEM utilizza in alternativa una grandezza correlata la densit di flusso in microtesla uT o in millitesla mT G I campi magnetici si generano non appena un apparecchio viene acceso e scorre la corrente L intensit del campo diminuisce con la distanza dalla sorgente 5 A frequenza di rete 50 Hz non viene schermato dalla maggior parte dei materiali compreso le strutture murarie delle abitazioni Campi elettromagnetici ad alta frequenza Non essendo presenti solitamente sorgenti significative di campo elettromagnetico a radiofrequenza e microonde nelle unit abitative ad uso residenziale l esposizione degli individui a questo tipo di radiazione dovuta alle emissioni degli impianti per le tele radiocomunicazioni antenne TV radiofoniche stazioni radio base per la telefonia cellulare pertanto importante mantenere dalle antenne emittenti una distanza tale da garantire livelli di esposizione nelle unit abitative inferiori agli standard di sicurezza Nel sito di edificazione deve essere verificato preventivamente il livello di campo elettromagnetico ad alta frequenza presente Qualora si riscontrino intensit di c
4. Negli impianti di taglia medio grande da 2 MW in su sono diffuse le turbine a gas in cui il recupero avviene dai gas emessi allo scarico della turbina Le turbine a vapore del tipo a contropressione o a derivazione e condensazione si utilizzano prevalentemente nelle realizzazioni industriali di taglia medio grande da 1 3 MW in su Infine gli impianti a ciclo combinato gas vapore costituiti dall integrazione di una turbina a gas un generatore di vapore a recupero alimentato con i gas di scarico della turbina e una turbina a vapore sono riservati ad applicazioni di grande taglia dai 10 MW in su La scelta di realizzare sistemi di cogenerazione a scala locale fortemente legata alle dimensioni e destinazioni d uso dell insediamento e quindi alla taglia di impianto richiesta e all andamento nel tempo della domanda di energia termica ed elettrica da parte delle utenze Una decisione in merito richiede quindi un accurata analisi di fattibilit energetico economica che non pu prescindere dai vincoli tecnici connessi con la localizzazione dell impianto e con la realizzazione della rete di distribuzione del fluido termovettore nonch dal quadro tariffario del mercato dell energia applicabile nello specifico contesto esaminato Sicuramente consigliato invece l allacciamento a reti di teleriscaldamento esistenti qualora la rete sia nelle condizioni di far fronte all incremento di prelievo di energia termica o possa essere ad
5. Riduzione dell inquinamento ottico luminoso Indicatore di prestazione Presenza assenza di strategie atte a ridurre l inquinamento luminoso Unit di misura Vedi livello prestazionale SPECIFICA DI PRESTAZIONE 1 Livello di prestazione L inquinamento ottico luminoso si manifesta qualora si verifichi la propagazione di luce artificiale oltre l area che necessita illuminazione e in particolare oltre la linea d orizzonte Pertanto la direzione del flusso luminoso non deve interessare zone esterne all area da illuminare I livelli di illuminamento non devono superare i valori strettamente necessari allo svolgimento della attivit prevista nell area 2 Metodo di verifica progettuale Individuazione spaziale dei corpi illuminanti esterni e descrizione dell orientamento dei fasci luminosi Relazione sulle modalit di funzionamento dell impianto di illuminazione artificiale esterna con dati relativi agli apparecchi illuminanti alle superfici illuminate e ai sensori per la regolazione e lo spegnimento controllato dei sistemi di illuminazione eventualmente utilizzati 3 Metodi di verifica a lavori ultimati Rilievo in campo dell illuminamento prodotto dalle sorgenti di luce artificiale Verifica dell assenza di dispersione dell illuminazione verso l alto o al di fuori della sagoma PESO DEL REQUISITO AREA VALUTAZIONE LIVELLO PRESTAZIONALE a Impianti di illuminazione esterna di strade veicolari e pedonali pa
6. S Sibilio a cura di Le norme della serie ISO 14000 per la Gestione Ambientale e la nuova UNI EN ISO 14001 2004 UNI Ente Nazionale Italiano di Unificazione Ing M Operto in collaborazione con G Banchio e R Giordano J controllo e la gestione ambientale dei cantieri olimpici Riferimenti normativi Regolamento CE n 1221 2009 sull adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione e audit EMAS Allegato IV del Regolamento Emas CE n 1221 2009 sulla dichiarazione ambientale UNI EN ISO 14001 2004 Sistemi di Gestione Ambientale Requisiti e guida per l uso UNI EN ISO 14004 2005 Sistemi di Gestione Ambientale Linee guida generali su principi sistemi e tecniche di supporto D Lgs 152 2006 come modificato dal D Lgs 4 2008 Testo Unico Ambientale certificazione energetico ambientale C 2 2 MINIMIZZAZIONE DEI RIFIUTI DA Area esigenziale COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE SCHEDA SECONDARIA IN FASE DI DISMISSIONE Requisito Demolizione selettiva Esigenza da soddisfare Facilitare le operazioni di demolizione garantendo la separabilit dei componenti riciclabili e o riutilizzabili Indicatore di prestazione Verifica della separabilit dei componenti dei subsistemi tecnologici Unit di misura Vedi livello di prestazione SPECIFICA DI PRESTAZIONE 1 Livello di prestazione Si richiede per i subsistemi tecnologici l adozione di tecnologie di assemblaggio atte a favorire le
7. Uso di materiali di provenienza locale Uso di materiali riciclati e riutilizzati Riciclabilit dei materiali Materiali eco compatibili cio da fonti rinnovabili Depurazione e o riuso delle acque grigie Sistema di gestione sostenibile del cantiere Demolizione selettiva Area di raccolta per rifiuti non organici e per il compostaggio dei rifiuti organici certificazione bioarchitettura VIII R V 2012 FASE 5 Esecuzione in opera Come nel processo decisionale anche nel processo realizzativo occorre individuare un gruppo di lavoro competente Attraverso la compilazione della scheda Gruppo di Direzione Lavori vengono esplicitate le competenze in architettura ecosostenibile dei professionisti coinvolti direttore lavori responsabile della sicurezza ecc e le qualificazioni dell impresa che eseguir i lavori si richiede di indicare le principali realizzazioni in architettura ecosostenibile anche dell impresa In questa fase richiesto anche l invio del Capitolato d appalto e dei particolari costruttivi FASE 6 Collaudo La continuit fra gruppo di progettazione gruppo di Direzione Lavori e svolgimento dell opera per l ottenimento della certificazione mantenuta dall INBAR che termina l esame dell opera con la visita di collaudo nella quale presente il certificatore nominato dall INBAR che ha seguito tutto il processo di certificazione In questa fase veng
8. uno strumento tecnico di controllo del progetto architettonico al fine di ottenere un miglioramento del consumo delle risorse dell ottimizzazione energetica e del comfort ambientale Viene identificato con un marchio riconoscibile assegnato agli edifici che certifica un processo edilizio ecosostenibile con relativo conseguimento di prestazioni energetico ambientali degli edifici ritenute idonee a caratterizzare l architettura sostenibile La procedura di assegnazione del marchio relativa alla certificazione di interventi di nuova realizzazione e di interventi di recupero di immobili L approccio prestazionale e la logica di indirizzo del processo edilizio su cui poggia il marchio coerente con quella dei principali strumenti di valutazione validazione del progetto di interventi sostenibili a livello internazionale La certificazione energetico ambientale dell Istituto Nazionale di Bioarchitettura e quindi l applicazione dei principi della ecosostenibilit e della bioecologicit degli interventi edilizi non pu prescindere da una visione sistemica del processo edilizio e dalle interrelazioni fra le diverse fasi del processo stesso La procedura di certificazione infatti suddivisa in fasi che guidano e indirizzano il processo decisionale e realizzativo dalla scelta del sito d intervento fino al collaudo del singolo organismo edilizio coinvolgendo i diversi attori che operano nel processo edilizio Per affrontare l
9. 123 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro Raccomandazione UE n 928 01 della Commissione del 20 dicembre 2001 sulla tutela della popolazione contro l esposizione al radon nell acqua potabile notificata con il numero C 2001 4580 D Lgs 26 maggio 2000 n 241 Attuazione della direttiva 96 29 EURATOM in materia di protezione sanitaria della popolazione e dei lavoratori contro i rischi derivanti dalle radiazioni ionizzanti ASHRAE Standard 62 1999 Ventilation for Acceptable Indoor Air Quality D P R 10 dicembre 1997 n 499 Regolamento recante norme di attuazione della direttiva 93 68 CEE per la parte che modifica la direttiva 89 106 CEE in materia di prodotti da costruzione G U 27 gennaio 1998 n 21 Raccomandazione UE 90 143 Euratom sulla tutela della popolazione contro l esposizione al radon in ambienti chiusi certificazione energetico ambientale Codice D 5 1 Area esigenziale INQUINAMENTO DA PR P E ELETTROMAGNETICO Requisito Campi elettrici e magnetici a bassa ed alta frequenza Esigenza da soddisfare Minimizzare il livello dei campi elettrici e magnetici a frequenza industriale 50Hz e ad alta frequenza 100 Khz 300 Ghz negli ambienti interni al fine di ridurre il pi possibile l esposizione degli individui Indicatore di prestazione Livello di campo elettrico e di induzione magnetica 50Hz Livello di campo elettrico 100 kHz 300G
10. AREA VALUTAZIONE LIVELLO PRESTAZIONALE Capacit termica areica interna periodica gt 25 kJ m K certificazione energetico ambientale STRATEGIE PROGETTUALI E TECNOLOGIE DI RIFERIMENTO Stratigrafia delle chiusure opache La capacit termica areica periodica interna Cip funzione della profondit di penetrazione dell onda termica descrive la capacit effettiva di accumulo del calore sul lato interno di un componente edilizio e rappresenta lo spessore della massa termica interna che effettivamente contribuisce in estate a ridurre le temperature superficiali interne e attenuare la temperatura operante E risultata verificata l efficacia dell approccio con la trasmittanza termica periodica Yie per ottimizzare il risparmio energetico nella climatizzazione di un edificio Riconducendo il problema estivo essenzialmente ai flussi entranti dall esterno irraggiamento solare e trasmissione conduttiva delle pareti esterne al fine di ridurre il contributo dei carichi esterni la limitazione della Yie in effetti presenta una sua validit Tuttavia risultato che laddove vengano considerati anche i carichi interni l uso di un involucro leggero e fortemente coibente controindicato non tanto dal punto di vista del risparmio energetico ma soprattutto dal punto di vista del comfort abitativo L inerzia termica di una chiusura opaca dipende dallo spessore sia della massa muraria sia dello strato isolante nonch dalla
11. Area esigenziale QUALIT DELL ARIA Requisito Riduzione delle emissioni di VOC e fibre Esigenza da soddisfare Ridurre al minimo le emissioni di VOC e il rilascio di fibre negli ambienti interni Indicatore di prestazione Presenza di materiali a bassa emissione di VOC e fibre Unit di misura Vedi livello di prestazione SPECIFICA DI PRESTAZIONE Livello di prestazione Strategie e scelte progettuali per il controllo del rilascio di composti organici volatili e per l assenza di fibre all interno degli ambienti 2 Metodo di verifica progettuale Relazioni tecniche sulle emissioni di voc e sulla probabilit di rilascio di fibre dei materiali utilizzati Documentazione circa la confinazione dentro murature chiuse o altri involucri di materiali fibrosi in modo da impedire la dispersione delle fibre 3 Metodi di verifica a lavori ultimati Presenza di schede tecniche dei materiali rilasciate dal produttore con eventuale supporto di dichiarazioni del direttore dei lavori Corretta messa in opera di eventuali materiali fibrosi utilizzati Test di misurazione del livello di concentrazione di formaldeide negli ambienti confinati da effettuare quando non ancora stato inserito l arredo con Bio check F PESO DEL REQUISITO AREA VALUTAZIONE LIVELLO PRESTAZIONALE Uso documentato di materiali interni a bassa emissione di VOC materiali da costruzione colle e adesivi pitture e prodotti associati che non comportino
12. Mappatura e descrizione di possibili inquinamenti derivanti dagli usi con particolare riferimento ai percorsi carrabili ai parcheggi ai rifiuti depositati negli spazi aperti Strategie di mitigazione e protezione delle zone di permanenza esterne 3 Metodi di verifica a lavori ultimati Rilievo dei livelli di inquinamento chimico del suolo e delle acque secondo le indicazioni contenute nell Allegato 2 del DM 471 99 nelle aree esterne di maggior permanenza Verifica dell attuazione di strategie idonee all impedimento della diffusione delle sostanze dannose e di sistemi di allontanamento delle stesse dagli spazi abitati PESO DEL REQUISITO AREA VALUTAZIONE LIVELLO PRESTAZIONALE Limiti di concentrazione anche attraverso intervento di bonifica secondo le indicazioni contenute nell Allegato 4 del DM 471 99 lt 20 dei valori proposti nell Allegato 1 del DM 471 del 25 10 1999 per suolo sottosuolo e acque sotterranee lt 20 dei valori proposti nella Tabella 1 A Allegato 1 Parte III del DIgs 152 2006 per acque superficiali STRATEGIE PROGETTUALI E TECNOLOGIE DI RIFERIMENTO Per verificare gli obiettivi della scheda localizzare gli spazi aperti in luoghi privi di inquinamento del suolo e sottosuolo o in luoghi in cui siano stati effettuati i preventivi interventi di bonifica ai sensi del DM 25 ottobre 1999 n 471 prevedere sistemi di controllo delle concentrazioni di sostanze potenzialmente inquinanti in prossimit d
13. Prestazione termica degli edifici Trasferimento di calore attraverso il terreno Metodi di calcolo UNI EN 832 Calcolo del fabbisogno di energia per il riscaldamento Edifici residenziali certificazione energetico ambientale Codice B 1 2 Area esigenziale RISCALDAMENTO AMBIENTI SCHEDA OBBLIGATORIA Requisito Impiego di energie rinnovabili per ACS Esigenza da soddisfare Incrementare i consumi di energia primaria da fonti rinnovabili per la produzione di acqua calda sanitaria Indicatore di prestazione del fabbisogno di energia primaria per acqua calda sanitaria coperta da sistema a fonte energetica rinnovabile Unit di misura KWh mqa KWh mqa SPECIFICA DI PRESTAZIONE 1 Livello di prestazione Garantire una copertura del fabbisogno di energia primaria per il riscaldamento dell acqua sanitaria con energia alternativa rinnovabile pari almeno al 35 nel caso di interventi in centro storico o su beni sottoposti a vincolo storico architettonico 0 paesaggistico 70 negli altri casi In ogni caso si richiede che l impianto sia dotato di protezioni atte ad impedire perdite di energia termica e in caso di uso di pannelli solari richiesto il controllo del fenomeno del surriscaldamento del bollitore durante il periodo estivo attraverso dotazione di adeguate schermature in grado di proteggere i pannelli dall irraggiamento solare tipo tapparelle elettriche ecc inserendo una centralin
14. Protocollo ITACA 2011 Viale G Azzerare i rifiuti Vecchie e nuove soluzioni per una produzione e un consumo sostenibili Bollati Boringhieri 2008 AAVV Linee Guida per l edilizia sostenibile Regione Toscana 2005 Viale G Un mondo usa e getta La civilt dei rifiuti e i rifiuti della civilt Feltrinelli 2000 Viale G Governare i rifiuti Bollati Boringhieri 1999 Riferimenti normativi Direttiva europea 2008 98 Ce del 19 11 2008 D lgs 152 2006 e s m i Norme in materia ambientale Circolare del Ministero dell Ambiente e della Tutela del territorio del 5 luglio 2005 n 5205 DM 20 5 03 n 203 REGOLAMENTO CE N 1980 2000 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 17 luglio 2000 relativo al sistema comunitario riesaminato di assegnazione di un marchio di qualit ecologica Circ Min BBCCAA n 1841 del 12 marzo 1991 Direttive per la redazione ed esecuzione di progetti di restauro comprendenti interventi di miglioramento e manutenzione dei complessi architettonici di valore storico artistico in zona sismica Cons Sup LLPP prot 564 del 28 11 1997 certificazione energetico ambientale Codice B 5 3 CONSUMO DI MATERIALE Area esigenziale SCHEDA SECONDARIA Requisito Riciclabilit dei materiali Esigenza da soddisfare Favorire l impiego nel processo edilizio di materiali riciclabili in modo da diminuire la quantit di rifiuti prodotti alla fine del loro ciclo di vita o in caso di dis
15. Requisito Gestione sostenibile del cantiere Esigenza da soddisfare Ridurre l impatto generato dalle attivit di cantiere in fase di costruzione Indicatore di prestazione Presenza assenza di strategie e soluzioni organizzative del cantiere e o dell impresa atte a garantire il controllo e la riduzione dell impatto ambientale del cantiere Unit di misura Vedi livello prestazionale SPECIFICA DI PRESTAZIONE 1 Livello di prestazione richiesta la presenza di un Piano di gestione ambientale del cantiere che pu ispirarsi al regolamento europeo EMAS o alla norma internazionale ISO 14001 e ISO 14004 Sistemi di gestione ambientale requisiti e linee guida o in alternativa presenza di un Sistema di Gestione Ambientale dell impresa 2 Metodo di verifica progettuale Presenza di un Piano di gestione ambientale del cantiere o in alternativa presenza di un Sistema di Gestione Ambientale dell impresa che sia attivo documentato e costantemente implementato con campi di applicazione chiari 3 Metodi di verifica a lavori in corso Verifica della effettiva applicazione di quanto riportato nel Piano di gestione ambientale del cantiere o nella documentazione relativa al Sistema di Gestione Ambientale dell impresa PESO DEL REQUISITO AREA VALUTAZIONE LIVELLO PRESTAZIONALE Presenza di un Piano di gestione ambientale del cantiere o in alternativa presenza di un Sistema di Gestione Ambientale dell impresa attivo documentato e implem
16. Si prevede un incontro fra il certificatore INBAR e i professionisti facenti parte del gruppo di progettazione allo scopo di illustrare gli obiettivi e le procedure della certificazione tale incontro non necessario se nel gruppo di progettazione presente un esperto INBAR qualificato scheda A PREANALISI DEL SITO A1 Dati richiedente Nome Via Piazza n 48 Comune Prov fm x CAP Nazione Esempio di scheda gt freetono Fax Email Preanalisi del sito A2 Scelta del percorso di certificazione O Progettazione assistita TT Autocertificazione A3 Dati identificativi dell intervento area Superficie Area Indice di costruzione volumetria Prevista A 3 1 Ubicazione VialPiazza n g Provincia BZ Latitudine 44 Z longtuine 20 2 pip Altezza sul livello del mare 2500 A3 2 Destinazione d uso prevista residenziale n commerciale un misto un industriale O terziario O altro 43 3 Inquadramento urbanistico In attuazione di strumenti urbanistici generali Csi I no In attuazione di strumenti urbanistici attuativi Msi I no piani particolareggiati di iniziativa pubblica o privata piani per l edilizia economica e popolare L 167 z EA A piani per gli insediamenti produttivi tipo di piano attuativo piani di recupero di iniziativa pubblica o privata programmi integrati programmi di quartiere 00 00 00 altro FASE 3 Analisi del
17. abitare cooperativo collettivo e orientato al senso di comunit Co housing refers to innovative housing forms which are self organized inclusive and non speculative representing the diverse European landscape of cooperative collaborative collective and community oriented housing cultures from Experimentcity Europe Platform s Prefaction Milan 2011 Il co housing come forma di edilizia sociale rappresenta una risposta contemporanea e complessa alla necessit di attuare un sviluppo sostenibile delle nostre citt In Europa la domanda di cohousing sta progressivamente aumentando sia per questioni di natura sociale invecchiamento della popolazione complessit della gestione della multiculturalit diffusione del nucleo monocomposto insostenibilit economica delle politiche per la famiglia ma anche desiderio di partecipazione alla progettazione della propria abitazione ecc sia per questioni ambientali nuova consapevolezza della necessit di ridurre i consumi energetici e pi in generale il consumo di risorse Questi nuovi modelli abitativi che si manifestano in modo molto diversificato in tutta Europa ed oltre in particolare Stati Uniti Australia Giappone ecc propongono forme di condivisione pi o meno intensa di alcuni servizi e beni Tali servizi possono riguardare esclusivamente l insediamento residenziale o come spesso capita arrivare a coinvolgere l intero quartiere in cui il cohousing collocato a
18. consentendo l apporto solare invernale Le schermature verticali a parete o a doghe sono efficaci invece con ogni orientamento quando la direzione dei raggi solari non contenuta in un piano parallelo a quello dello schermo singola doga di un brise soleil o parete laterale alla finestra e forma con esso un angolo di incidenza sufficientemente ampio da impedire la penetrazione dei raggi stessi Le schermature esterne sono molto pi efficaci di quelle interne come strumento di controllo solare in quanto respingono la radiazione solare prima che raggiunga la superficie del vetro evitando che questo si riscaldi e si inneschi un micro effetto serra tra superficie dello schermo e vetro come pu accadere se lo schermo interno Il reirraggiamento nel campo dell infrarosso inoltre prodotto dalla superficie dello schermo quando riscaldata dai raggi solari riducibile ma mai annullabile utilizzando superfici a bassa emissivit viene disperso se la posizione dello schermo esterna mentre contribuisce ad incrementare la temperatura dell ambiente in cui collocata la finestra se lo schermo posto all interno Gli schermi interni comunque pi facilmente operabili e meno costosi di quelli esterni possono ritenersi sufficienti in climi temperati laddove il controllo solare non fattore prioritario come in stanze con area finestrata ridotta in edifici residenziali Si pu ottenere la schermatura di un edificio o di part
19. costituito principalmente da mattoni non cementati con larghi fori che danno la possibilit al gas radon di entrare nel pozzo che deve essere coperto da una lastra di cemento mentre attorno ad esso va posta della ghiaia grossolana In questo modo il gas tender naturalmente a convogliare nel pozzo che 58 V 2012 V 2012 sar collegato ad un sistema evacuante costituito da un tubo e da una pompa aspirante Le tubazioni di scarico canalizzeranno il gas portandolo preferibilmente sul tetto e lontano comunque da porte e finestre Interventi pi semplici ma ugualmente efficaci possono essere la realizzazione di una presa d aria esterna la sigillatura di tutti gli interstizi attorno alle condotte tecnologiche acqua gas elettricit etc la non perforazione del solaio con apparecchi da illuminazione ad incasso o botole _ la sigillatura delle finestre la sigillatura della porta d accesso del piano interrato Tecnica Riduzione di Radon Prevedibile Commenti Depressurizzazione 80 99 Ottimo per suoli permeabili o con delle Fondazioni vespaio Aspirazione sotto 90 99 Ottimo se la guaina ben saldata e guaina uniformemente posizionata sull impronta della casa Aspirazione muraria 50 99 Per costruzioni con blocchi forati senza interruzioni di continuit Aspirazione da pozzo di drenaggio 90 99 Ottimo se le condizioni di fondazione permettono una buona mobilit dell aria Ventilaz
20. di misurazione 50 V 2012 V 2012 UNI TR 11175 Acustica in edilizia Guida alle norme serie UNI EN 12354 per la previsione delle prestazioni acustiche degli edifici Applicazione alla tipologia costruttiva nazionale 51 Codice D 3 1 Area esigenziale COMFORT TERMICO DA OBB ATORIA Requisito Ventilazione naturale Esigenza da soddisfare Garantire il comfort termico degli ambienti attraverso la ventilazione naturale nel periodo estivo Indicatore di prestazione Presenza assenza di strategie atte a garantire la ventilazione naturale degli ambienti Unit di misura Vedi livello prestazionale SPECIFICA DI PRESTAZIONE 1 Livello di prestazione Garantire la ventilazione raffrescamento naturale degli ambienti senza gravare sui consumi energetici per la climatizzazione e compromettere i requisiti di comfort termoigrometrico attenzione alla necessit di protezione dai venti prevalenti invernali 2 Metodo di verifica progettuale Studio dell orientamento dell edificio in funzione delle condizioni orografiche locali per l ottimizzazione e lo sfruttamento della ventilazione naturale Piante e sezioni dell edificio comprese le aree esterne parallele alle direzioni delle brezze con indicazione del presunto angolo di ventilazione Uso documentato di sistemi bioclimatici di ventilazione naturale 3 Metodi di verifica a lavori ultimati Verifica della reale applicazione dei principi bioclimatic
21. esclusivamente al conferimento dei rifiuti organici muniti di meccanismo di chiusura tale sistema scoraggiando l introduzione di rifiuti estranei da parte degli utenti interessati alla raccolta consente la produzione di un compost di qualit Compostaggio domestico Qualora la tipologia edilizia lo consenta si pu attivare con l ausilio di apposite attrezzature composter la produzione casalinga di compost Tali attrezzature consentono di evitare la produzione di percolati e di odori sgradevoli e quindi di poter procedere al compostaggio anche in presenza di piccole aree verdi Si stima che una famiglia di 4 persone produca circa 300 Kg di rifiuti organici all anno corrispondenti a 120 Kg di compost e che un giardino di 200 mq produca circa 800 Kg anno di materiale organico corrispondente a 320 Kg di compost Il compost prodotto pu essere utilizzato come ammendante per aree verdi condominiali o piccoli orti di pertinenza dell edificio abbattendo cos anche i costi di trasporto per il conferimento all impianto In rapporto al peso complessivo dei RSU la frazione organica mediamente prodotta in una famiglia si aggira attorno al 30 pertanto il suo riutilizzo consente di valorizzare una quota di rifiuti molto significativa Inoltre evitando il conferimento in discarica si ottiene una maggiore durata della stessa riducendo alcuni dei maggiori problemi di gestione degli impianti produzione di percolati inquinanti e di biogas Condi
22. 1975 Modificazioni alle istruzioni ministeriali 20 giugno 1896 relativamente all altezza minima ed ai requisiti igienico sanitari dei locali di abitazione Circolare Ministeriale n 3151 del 22 maggio 1967 Criteri di valutazione delle grandezze atte a rappresentare le propriet termiche igrometriche di ventilazione di illuminazione nelle costruzioni edilizie 43 Codice D 1 2 Area esigenziale COMFORT VISIVO DA PR PA Requisito Vista verso l esterno Esigenza da soddisfare Garantire la vista dell ambiente esterno dagli spazi interni a prevalente uso diurno Indicatore di prestazione Valorizzazione delle viste verso punti privilegiati Unit di misura Vedi livello prestazionale SPECIFICA DI PRESTAZIONE 1 Livello di prestazione Posizionare e dimensionare le superfici vetrate negli ambienti a prevalente uso diurno in modo da garantire il pi possibile la vista dell ambiente esterno verso punti privilegiati 2 Metodo di verifica progettuale Planimetria del sito indicante i punti di riferimento privilegiati Piante e sezioni dei piani tipo con indicazione dell area delle chiusure verticali trasparenti e indicazione dei coni visivi ipotizzando la presenza di una persona all interno dell ambiente posta in asse con la finestra e alla distanza di 1 metro dalla stessa con un punto di vista ad h 150 cm dal pavimento 3 Metodi di verifica a lavori ultimati Verifica in sito della qualit de
23. 5 istruzioni per luso dei componenti e per le pulizie ordinarie e periodiche prodotti da non usare periodicit degli interventi 3 check list per l individuazione dei guasti e dei principali interventi di riparazione E data di posa ed eventuali date di scadenza della garanzia dei prodotti o componenti In generale le principali aree di intervento manutentivo in un edificio possono essere cos elencate i manutenzione riparazione e rinnovo degli impianti tecnologici delle relative strutture e dei volumi tecnici manutenzione degli elementi strutturali fondazione strutture portanti orizzontali e verticali manutenzione delle facciate della copertura e delle canalizzazioni 5 tinteggiatura delle pareti esterne e delle parti comuni ripristino delle parti comuni riparazione infissi vetri e serrature delle parti comuni O rinnovo delle attrezzature interne apparecchi sanitari arredi fissi Condizionamento da parte dell utenza e del contesto socio economico L utenza deve pretendere il rilascio della documentazione relativa agli interventi di manutenzione da effettuarsi durante il ciclo di vita dell edificio e tenere aggiornato il registro degli interventi Riferimenti bibliografici Riferimenti normativi D P R 5 ottobre 2010 n 207 Regolamento di esecuzione ed attuazione del decreto legislativo 12 aprile 2006 n 163 recante Codice dei contratti pubblici relativi a lavori servizi e forniture in attuazione d
24. Erge T a cura di Photovoltaics in Buildings a design handbook for architects and engineers James amp James londra 1996 Storelli V a cura di Rassegna di Eliotecnica Bollettino periodico pubblicato dalla Sezione italiana dell ISES 1964 76 Chiesa G Dall O G Gestione delle risorse energetiche nel territorio Milano Masson 1997 Lozza G Turbine a gas e cicli combinati Bologna Esculapio 1996 Macchi E Pell P M Sacchi E Cogenerazione e teleriscaldamento Milano CLUP 1984 23 Riferimenti normativi UNI TS 11300 1 UNI TS 11300 2008 CEI EN 60439 1 e IEC 439 per i quadri elettrici CEI EN 61439 1 CEI 110 31 e CEI 110 28 per il contenuto di armoniche e i disturbi indotti sulla rete dal gruppo di conversione CEI 110 1 CEI 110 6 e CEI 110 8 per la compatibilit elettromagnetica EMC e la limitazione delle emissioni in RF D Lgs 81 08 D Lgs 9 aprile 2008 n 81 Attuazione dell articolo 1 della legge 3 agosto 2007 n 123 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro D M 22 1 2008 n 37 Regolamento concernente l attuazione dell articolo 11 quaterdecies comma 13 lettera a della legge n 248 del 2 dicembre 2005 recante riordino delle disposizioni in materia di attivit di installazione degli impianti all interno degli edifici L 133 99 art 10 comma 7 per gli aspetti fiscali D Lgs 8 febbraio 2007 n 20 Attuazione della direttiva 2004 8 CE sul
25. almeno 10 a scelta fra i principali in totale 16 e almeno 5 a scelta fra i secondari in totale 13 ORO per accedere a questo livello di certificazione il minimo punteggio necessario 75 PLATINO per accedere a questo livello di certificazione il minimo punteggio necessario 85 Per ciascuno dei tre livelli di certificazione possibile ottenere anche delle stelle che evidenziano la bont delle caratteristiche dell intervento per ognuna delle aree tematiche Di seguito un esempio di certificato energetico ambientale rilasciato In qualsiasi momento possibile modificare i dati relativi alle schede secondo le eventuali modifiche introdotte nel progetto ed in qualsiasi fase del progetto si pu verificare il livello raggiunto e valutare i margini di miglioramento Le schede dei requisiti sono impostate in modo da consentire verifiche plurifase progetto esecuzione gestione le prestazioni indicate sono prestazioni minime I livelli di prestazione sono facilmente ottenibili con una progettazione attenta ma importante che le prestazioni siano mantenute anche nella fase di costruzione Elenco completo dei requisiti relativi alla Certificazione Bioarchitettura O Requisiti obbligatori in totale 11 punteggio totale 24 P Requisiti principali in totale 16 peso di ogni scheda 3 certificazione energetico ambientale S Requisiti secondari in totale 13 peso di ogni scheda 2 Modelli abita
26. ambientale Codice D 2 1 Area esigenziale COMFORT ACUSTICO DA PR PA Requisito Isolamento acustico Esigenza da soddisfare Ridurre al minimo la trasmissione dei rumori k provenienti dall ambiente esterno verso gli ambienti interni tra ambienti adiacenti a di tipo impattivo provenienti da locali posti al di sopra dell ambiente in esame e di tipo continuo quali impianti di riscaldamento aerazione e condizionamento di tipo discontinuo quali ascensori scarichi idraulici bagni servizi igienici rubinetteria Indicatore di prestazione Classe acustica come definita dalla UNI 11367 e successivi aggiornamenti classe I per siti con condizioni acustiche critiche vedi dati Analisi del sito classe I per gli altri casi Parametri descrittori dei requisiti acustici secondo normativa Damar w indice di valutazione dell isolamento acustico normalizzato di facciata dB R w indice di valutazione del potere fonoisolante apparente di partizioni verticali e orizzontali fra ambienti appartenenti a differenti unit immobiliari dB Paw indice di valutazione del livello di pressione sonora di calpestio normalizzato fra ambienti sovrapposti e o adiacenti appartenenti a differenti unit immobiliari dB Li livello sonoro corretto immesso da impianti a funzionamento continuo dBA Lia livello sonoro corretto immesso da impianti a funzionamento discontinuo dBA Unit di m
27. caratterizzate per la maggior parte della loro estensione da superfici asfaltate e edificate gli spazi verdi invece sono in proporzione pochi questi fattori uniti al traffico all uso dei riscaldamenti e alla vicinanza di aree industriali causano un aumento generale della temperatura media annua della citt e una sostanziale modifica di altri parametri meteorologici Con Isola di Calore Urbana si definisce un aumento della temperatura dell aria spostandosi dalle aree rurali al centro di una citt Si stima che i fenomeni temporaleschi siano del 10 15 maggiori rispetto ad ambienti rurali a causa della maggior quantit di calore a disposizione nei moti convettivi Il vento invece per la presenza delle abitazioni risulta in condizioni di brezza del 20 30 minore Un altro dato molto interessante l aumento dei nuclei di condensazione nell atmosfera cittadina cio di quelle particelle minute polveri sottili derivate dall inquinamento che favoriscono la condensazione del vapore in nube e l aggregazione delle minuscole particelle di acqua per formare una goccia di pioggia Maggior condensazione significa maggior nuvolosit e di conseguenza maggiori precipitazioni L indice di Riflessione Solare SRI L indice SRI un valore che viene attribuito ad alcuni materiali da costruzione es coperture per tetti o pavimentazioni per esterno che tiene conto sia della capacit del materiale di riflettere la radiazione solare sia della capa
28. clorofenoli ammine diossine fitofarmaci idrocarburi amianto metalli pcb e nelle acque inquinanti inorganici idrocarburi policiclici aromatici idrocarburi aromatici idrocarburi alifatici clorurati prodotti fitosanitari e biocidi composti organici semi volatili SPECIFICA DI PRESTAZIONE 1 Livello di prestazione Il suolo e le acque del sito ove prevista la realizzazione dell insediamento non devono presentare concentrazioni elevate di sostanze dannose per l uomo dovute ad attivit precedenti quali attivit industriali artigianali ed agricole Gli agenti inquinanti naturali presenti indipendentemente dalla attivit svolta dall uomo devono essere controllati al fine di evitare la loro diffusione entro gli ambienti interni degli edifici 2 Metodo di verifica progettuale Indagine sul tipo di attivit svolta in precedenza nel sito in relazione alla presenza di sostanze inquinanti concentrate o diffuse e verifica del contenimento dei livelli entro le soglie di concentrazione indicate nell Allegato 1 del DM 471 99 per quanto riguarda suolo sottosuolo e acque sotterranee e Tabella 1 A Allegato 1 Parte III del Dlgs 152 06 e s m i per acque superficiali o in alternativa progetto di bonifica redatto secondo le indicazioni contenute nell Allegato 4 del DM 471 99 Illustrazione delle fasi di lavorazione pi suscettibili di possibili contaminazioni da inquinanti da suolo o da acque durante il processo costruttivo
29. convenienza sia economica sia ambientale dell intero processo di demolizione e recupero attraverso la redazione di un piano di gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione Tale piano redatto ad opera del responsabile delle attivit di cantiere inteso a pianificare in modo ottimale la tempistica concernente le operazioni di demolizione bilanciare i costi derivanti dal maggior numero di giorni necessari per eseguire le operazioni di demolizione selettiva con guadagni derivanti dalla vendita dei materiali recuperati e con i mancati costi necessari per conferire le macerie in discarica Riferimenti bibliografici Bernazzoni R Celaschi F Capitolato Speciale d Appalto Opere di Demolizione con Trattamento Recupero e Trasporto di Materiali Maggioli Rimini Cuneaz R Giordano R Grosso M Demolizione Programmata e Recupero Bioedilizio V Convegno Internazionale Riciclare Tecniche Esperienze e Prospettive nell Architettura e ne Design Napoli Mostra D Oltremare Giannini Napoli 2000 Tondi A Delli S La casa Riciclabile EDICOM Monfalcone GO 1998 Edwards B Towards Sustainable Architecture European Directives and Building Design Oxford Butterworth Architecture 1996 Rigamonti E riciclo dei materiali in edilizia Maggioli Rimini 1996 34 V 2012 V 2012 Riferimenti normativi Decreto legislativo 13 gennaio 2003 n 36 Attuazione della direttiva 1999 31 CE relativa alle discariche
30. corretto nei confronti dell ecosistema ambientale tendendo alla conciliazione ed integrazione delle attivit e dei comportamenti umani con le preesistenze ambientali ed i fenomeni naturali La novit programmatica della Bioarchitettura non risiede nella specificit delle singole discipline quanto nel loro collegamento Non semplice sommatoria di tecnologie verdi ma scopre con rinnovata sensibilit la continuit con la storia le tradizioni il paesaggio da affrontare attraverso le nuove consapevolezze della ecosostenibilit e della bio compatibilit Per questo i temi fondamentali della bioarchitettura sono rivolti all analisi delle condizioni di benessere delle persone in rapporto alle abitazioni e ai luoghi su cui queste sono edificate nonch al rispetto dell ambiente costruito e dei valori storici della tradizione e della cultura e al superamento degli eccessi della tecnologia In questo senso la bioarchitettura rappresenta il risultato dell approccio pi completo finora raggiunto per la creazione di un ambiente costruito sano La certificazione degli edifici pu essere uno strumento efficace per contribuire ad affrontare e risolvere il pi importante problema odierno quello di salvaguardare il pianeta consentendo uno sviluppo sostenibile a realizzare un sistema oggettivo di valutazione del valore prestazionale ed ambientale degli edifici a salvaguardare le esigenze ed aspettative degli utenti in materia di durabil
31. di rifiuti Decreto Ministeriale del 5 febbraio 1998 individuazione dei rifiuti non pericolosi sottoposti a procedure semplificate di recupero UNI U32014580 Demolizione di opere edilizie e di ingegneria civile Indicazioni progettuali ed esecutive 35 Codice C 3 1 GESTIONE DEI RIFIUTI Area esigenziale SCHEDA PRINCIPALE Area di raccolta per rifiuti non organici e per il Requisito compostaggio dei rifiuti organici Esigenza da soddisfare Ridurre la quantit di rifiuti da smaltire in discarica ed il consumo di risorse non rinnovabili favorendo la raccolta differenziata della frazione inorganica riciclabile vetro plastica cartone metalli ecc ed il compostaggio in sito centralizzato od individuale della frazione organica se presente Indicatore di prestazione Superficie per abitante utente adibita alla raccolta dei rifiuti non organici e al compostaggio dei rifiuti organici Unit di misura Mq ab SPECIFICA DI PRESTAZIONE 1 Livello di prestazione Disponibilit di spazi adeguatamente dimensionati da adibire alla raccolta differenziata di rifiuti non organici e al compostaggio centralizzato o individuale della frazione organica laddove presente 2 Metodo di verifica progettuale Individuazione organizzazione e dimensionamento di aree atte alla raccolta differenziata dei rifiuti inorganici e al compostaggio dei rifiuti organici 3 Metodi di verifica a lavori ultimati Verifica della
32. di progettare una illuminazione zenitale dello spazio Ci pu essere concretizzato attraverso l uso di lucernari a cupola riflettenti ecc shed orientati cupole trasparenti prismi riflettenti o nel caso di ambienti non direttamente collegati alla copertura con l uso di light pipes camini di luce passivi e attivi con testa di captazione mobile o con eliostato condotti di luce Anche la realizzazione di ambienti come serre solari atrii corti interne portici gallerie buffer zone con funzione bioclimatica pu rientrare nelle strategie da adottare per garantire una diffusa e regolata illuminazione degli ambienti interni Controllo del fenomeno di abbagliamento Uno dei fenomeni pi diffusi che concorrono al discomfort luminoso degli ambienti l abbagliamento 47 Esistono due tipologie di abbagliamento l abbagliamento fisiologico o abbagliamento disabilitante che determina la riduzione delle capacit visiva l abbagliamento psicologico o abbagliamento molesto da cui deriva una perdita di comfort luminoso ma non la perdita della visione Per ridurre i fenomeni di abbagliamento importante evitare di far penetrare all interno degli ambienti luminanze troppo elevate e concentrate oltre ad assicurare un buon rapporto tra le luminanze relative ad elementi presenti all interno e all esterno dell ambiente che ricadono tuttavia contemporaneamente nel campo visivo dell osservatore N
33. in pietra o mista pietra inferiore al 50 del peso complessivo dei materiali impiegati legno manti di copertura in lose di pietra o scandole di legno arcate e loggiati multipli ecc reinterpretati Il mantenimento del carattere architettonico locale si manifesta attraverso un uso consapevole dei materiali morfologia costruttiva ad aggregato di minore impatto sul terreno meglio integrabile locali e dei caratteri tecnologici costruttivi locali paesaggisticamente e pi efficiente dal punto di vista energetico Nella scelta dei materiali occorre valutare le propriet degli stessi verificando l idoneit con la destinazione d uso prevista Occorre verificare la disponibilit di risorse e programmarne l approvvigionamento L integrazione con il contesto legata alle esigenze dell individuo e quindi del costruito di rispondere alle sollecitazioni climatico ambientali Riferimenti bibliografici 2 Metodo di verifica progettuale Rilievo planimetrico e fotografico delle caratteristiche tecnico costruttive e dei materiali propri del contesto Massimo L Architettura tradizionale tra Piemonte e Provenza Coumboscuro Centre Prouvencal 1999 Definizione di un repertorio significativo di tecniche e materiali della tradizione locale inseriti nell intervento compatibili con il contesto Berton R Les costantes de l architecture valdotaine prefazione di Carlo Mollino Sigla Effe Genova 1965 Calcolo del rapporto tra la
34. materiale didattico della FAST Milano 1995 Corso di aggiornamento in ingegneria sanitaria ambientale Politecnico di Milano 1994 25 Rusconi A Acqua Conoscenze su risorse ed utilizzo Verde Ambiente ed Milano 1994 Pastorelli G De Fraia Frangipane E Impianti di depurazione di piccole dimensioni Cipa ed Milano 1993 Vismara R Depurazione biologica Teoria e processi Hoepli ed Milano 1988 Riferimenti normativi Decreto legislativo 3 aprile 2006 n 152 e s m i Norme in materia ambientale Decreto 12 6 2003 n 185 Regolamento tecnico recante norme tecniche per il riutilizzo delle acque reflue Decreto Legislativo 2 febbraio 2002 n 27 Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 2 febbraio 2001 n 31 recante attuazione della direttiva 98 83 CE relativa alla qualit delle acque destinate al consumo umano Decreto Legislativo 2 febbraio 2001 n 31 Attuazione della direttiva 98 83 CE relativa alla qualit delle acque destinate al consumo umano Legge 17 5 95 n 172 con modificazione del Decreto Legge 17 3 95 recante modifiche alla disciplina degli scarichi Direttiva Comunitaria 271 91 recepita in Italia con il Testo Unico sulle Acque del 29 5 1999 Delibera Comitato internazionale del 30 dicembre 1980 Direttive per la disciplina degli scarichi delle fognature pubbliche e degli insediamenti civili che non recapitino in pubbliche fognature Allegato 5 della Deliberazione Comitato dei
35. naturale ciclo di captazione e restituzione all ambiente mediante l infiltrazione l evaporazione e l evapotraspirazione Utili strumenti di mitigazione e compensazione ambientale sono rappresentati dall applicazione integrata delle tecnologie di gestione e recupero delle acque meteoriche infiltrazione e smaltimento in superficie verde tradizionale tecnologie per il verde pensile e tecnologie di ingegneria naturalistica R I E elaborato dal Comune di Bolzano come indice valutazione dell impatto edilizio per compensare la sigillatura dei suoli per aumentare il benessere ambiente e migliorare il microclima Varia da 0 a 10 per le aree impermeabili 0 per le aree a verde permeabili 10 Per il dimensionamento delle superfici e le relative verifiche deve assumersi a riferimento l indice RIE come di seguito definito n 1 La Su Se ove RIE ini Y Svi i esima superficie esterna trattata a verde n Sij j esima superficie esterna non trattata a verde m Y Sv Si y Se superfici equivalenti da alberature ini jai y coefficiente di deflusso Riferimenti bibliografici http www comune bolzano it UploadDocs 3180_Schede_RIE_Ita pdf AAVV Protocollo ITACA 2011 AAVV Linee guida per la gestione delle acque meteoriche provincia di Bolzano 2008 AAVV Linee guida per l edilizia sostenibile in Toscana Regione Toscana 2005 Riferimenti normativi Decreto legislativo 3 aprile 2006 n 152 e s m i Norme in materia a
36. potenzialit dei materiali che costituiscono l edificio di essere avviati a processi di recupero e o riciclaggio condizioni relative alla vicinanza con altri fabbricati o al sistema della viabilit In pratica si dovr procedere elaborando preventivamente un inventario particolareggiato dei materiali e degli elementi tecnici presenti nell edificio cui far seguito la demolizione vera e propria che dovr essere condotta secondo sequenze adeguatamente pianificate attraverso rimozione delle parti mobili esterne come le impermeabilizzazioni e le coperture e tutti i materiali classificabili come pericolosi partendo dall alto rimozione degli impianti elettrici di riscaldamento e delle installazioni sanitarie rimozione di finestre porte e ante rimozione dei pavimenti interni e tramezzature in legno e cartongesso delle orditure orizzontali secondarie in legno e acciaio ecc rimozione delle componenti esterne delle murature es laterizi a vista facciate ventilate ecc demolizione e o smontaggio delle parti strutturali opportuno infine sottolineare che la scelta delle tecniche di demolizione dipende principalmente dalle operazioni di rimozione tra quelle indicate che si intendono privilegiare Piano di gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione La valorizzazione dei materiali e dei rifiuti derivanti dalle operazioni di demolizione selettiva non pu prescindere da un adeguata verifica della
37. progettuale che si occupa di integrare e far dialogare tra loro le funzioni tradizionali di automazione e di controllo degli impianti di un edificio con le funzioni innovative di comunicazione digitale I sistemi domotici permettono all utenza di programmare il funzionamento degli impianti secondo le proprie esigenze personali al fine di ottimizzare il comfort degli ambienti ed i consumi energetici BACS e HBES tratto da Bollettino Ufficiale della Regione Emilia Romagna n 126 del 30 09 10 L insieme dei dispositivi che consentono l automazione degli impianti energetici e tecnici a servizio di un edificio si definiscono BACS Building Automation and Control System o HBES Home and Building Electronic System Tali sistemi sono suddivisi in quattro classi di prestazione in relazione all efficienza energetica conseguibile con la loro adozione Le Classi di prestazione dei sistemi BACS HBES sono 4 Classe 0 Non energy efficiency comprende gli impianti tecnici tradizionali e privi di automazioni non efficienti dal punto di vista energetico Classe I Standard corrisponde agli impianti automatizzati con apparecchi di controllo tradizionali Classe II Advanced comprende gli impianti controllati con un sistema di automazione bus BACS HBES ma anche dotati di una gestione centralizzata e coordinata delle funzioni e dei singoli impianti TBM Classe III high energy performance come la Classe II ma con livelli di precisione e comp
38. sito certificazione energetico ambientale L analisi del sito la prima indispensabile fase di ogni progetto ecosostenibile poich le esigenze dell edilizia ecosostenibile sono fortemente condizionate dall ambiente in cui si colloca l intervento La compilazione della scheda Analisi del sito consente di avere a disposizione dati direttamente utilizzabili nel progetto in merito all uso razionale delle risorse del luogo e le attenzioni da porre in essere per garantire la salvaguardia dell ambiente stesso B 6 Diagramma solare e posizione del sole li diagramma polare ora solare definisce graficamente l orbita del sole altezza e azimuth per la latitudine e fa longitudine prescelta e il grafica delle ore definito in riferimento all ora solare del meridiano etneo 15 E valori di longitudine del sito maggiori di 15 es 16 portano ad uno spostamento di pochi gradi azimutali max 7 5 a destra se inferiori a sinistra Per ottenere Paltezza e azimuth del sole ad un ora precisa compilare le caselle dedicate langolo zenitale altezza solare langolo azimutale NE 90 7 5A 21 ug e0 21 ago Esempio di scheda gt Analisi del sito diagramma solare 21 apr 21 mag 45 21 mar 2 set 2 ot 30 2 feb 21 nov e S ci a e N N 2 15 21 gen 21 dic pos s
39. struttura del minerale le celle possono essere di silicio amorfo monocristallino o pluricristallino con efficienze nominali medie tra diversi prodotti di conversione energetica allo stato attuale di sviluppo tecnologico rispettivamente del 7 12 e 17 I sistemi FV si raggruppano in due grandi categorie a sistemi stand alone cio in grado di fornire elettricit con continuit in assenza di connessioni di rete tramite batterie d accumulo b sistemi grid connected cio collegati alla rete elettrica di distribuzione a bassa tensione senza necessit di sistemi d accumulo In quest ultimo caso l energia prodotta in eccesso rispetto al fabbisogno distribuita alla rete con modalit di valutazione economica dell energia fornita variabile in relazione alle normative nazionali in Italia l eventuale surplus d energia prodotto non viene pagato ma computato a credito dei pagamenti dovuti per consumo l anno successivo a quello in cui stato prodotto I principali componenti di un sistema solare FV sono moduli generatori a celle FV combinati in serie e parallelo con relativi by pass e dispositivi di sicurezza struttura di supporto dei moduli pu essere la falda Sud del tetto se i moduli sono collocati in copertura inverter per la conversione da corrente continua generata dalle celle a corrente alternata d utilizzo batterie d accumulo nel caso di sistemi stand alone e circuito elett
40. un loro riuso in sito previo trattamento Indicatore di prestazione Percentuale di acque grigie recuperate e o depurate rispetto a quelle prodotte in sito Unit di misura SPECIFICA DI PRESTAZIONE 1 Livello di prestazione richiesta la depurazione e o riuso di almeno il 50 della acque grigie provenienti in sito da scarichi domestici o assimilabili quali lavabi docce e lavandini La produzione di acque grigie da considerare ai fini del calcolo dei volumi di reflui prodotti in sito stimata a 90 litri ad abitante equivalente I sistemi devono prevedere reti di convogliamento delle acque usate in sistemi di filtraggio e depurazione ed in caso di riuso sistemi di raccolta e reti di convogliamento ai punti di utilizzo 2 Metodo di verifica progettuale Stima o verifica dei reflui prodotti in sito Calcolo della quantit di acque grigie potenzialmente depurabili e o recuperabili attraverso ipotesi di consumo considerando i periodi di punta Progetto dei sistemi di reti di convogliamento delle acque dei sistemi di trattamento e riuso 3 Metodi di verifica a lavori ultimati Verifica del volume giornaliero di acque reflue effettivamente depurate e o recuperate PESO DEL REQUISITO BS AREA VALUTAZIONE LIVELLO PRESTAZIONALE Acque grigie depurate e o recuperate gt 50 del totale di acque grigie prodotte in sito 31 STRATEGIE PROGETTUALI E TECNOLOGIE DI RIFERIMENTO Il riutilizzo delle acque grigie deve ess
41. usi saltuari degli spazi aperti orientare l illuminazione di insegne non dotate di luce propria dall alto verso il basso evitare fasci di luce roteanti o fissi nell illuminare edifici e monumenti privilegiare sistemi di illuminazione dall alto verso il basso i fasci di luce comunque devono rimanere entro il perimetro delle facciate effettuare una periodica manutenzione dei dispositivi ottici ai fini del mantenimento della qualit luminosa riallineare le lampade in caso di variazione della direzione del flusso luminoso in seguito a fenomeni meteorici quali venti stagionali o precipitazioni Condizionamento da parte dell utenza e del contesto socio economico I dispositivi di illuminazione artificiale vanno utilizzati esclusivamente per il periodo temporale strettamente necessario onde evitare il fenomeno di inquinamento luminoso Ripercussioni negative si manifestano sulla salubrit dell uomo in particolare nelle patologie legate al non corretto riposo nelle ore notturne eventualmente disturbato da fonti luminose non correttamente direzionate Riferimenti bibliografici V 2012 V 2012 Cinzano P Inquinamento luminoso e protezione del cielo notturno Istituto veneto di scienze lettere e arti 1997 Rossi C Manuale per la lotta all inquinamento luminoso UAI unione astrofili italiani Riferimenti normativi DPR 18 aprile 1994 n 392 Regolamento recante disciplina del procedimento di riconos
42. 00 Vetro per edilizia Determinazione delle caratteristiche luminose e solari delle vetrate certificazione energetico ambientale B 2 2 RAFFRESCAMENTO DEGLI Area esigenziale AMBIENTI SCHEDA PRINCIPALE Requisito Controllo dell inerzia termica Esigenza da soddisfare Controllo delle rientrate di calore attraverso la massa termica dell edificio al fine di migliorare il comfort e limitare i consumi energetici per il raffrescamento estivo degli ambienti Indicatore di prestazione Capacit termica areica interna periodica Unit di misura KJ m K SPECIFICA DI PRESTAZIONE 1 Livello di prestazione Le chiusure opache dell edificio devono avere una capacit termica areica interna periodica idonea ad ottenere valori tali da ridurre le rientrate di calore negli ambienti interni nelle ore serali 2 Metodo di verifica progettuale Evidenziazione sugli elaborati di progetto dei tipi di materiale delle chiusure e della struttura e loro massa fisica Verifica progettuale attraverso i metodi indicati dalla normativa vigente relativi al calcolo della capacit termica areica delle superfici esposte Uso di programmi di simulazione termica dinamica 3 Metodi di verifica a lavori ultimati Misura in campo della variazione della temperatura dell aria interna in relazione alla temperatura esterna in un arco di tempo giornaliero Termoflussimetro per la verifica della stratigrafia PESO DEL REQUISITO
43. 995 AA VV Linee Guida per l edilizia sostenibile Regione Toscana 2005 http www agentifisici apat it homeosserv asp http www2 bnlgov ton http xdb Ibl gov Riferimenti normativi DM 29 maggio 2008 in tema di approvazione della metodologia di calcolo per la determinazione delle fasce di rispetto misura e valutazione dell induzione magnetica LEGGE 16 gennaio 2004 n 5 Conversione in legge con modificazioni del decreto legge 14 novembre 2003 n 315 recante disposizioni urgenti in tema di composizione delle commissioni per la valutazione di impatto ambientale e di procedimenti autorizzatori per le infrastrutture di comunicazione elettronica Sentenza del Tribunale di Modena n 1430 2004 fissa a 0 2 uT il limite di esposizione entro il quale non si ha danno alla salute Dlgs 259 del 2003 Codice delle comunicazioni elettroniche Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 luglio 2003 Fissazione dei limiti di esposizione dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualit per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete 50 Hz generati dagli elettrodotti Decreto Leg 4 settembre 2002 n 198 Disposizioni volte ad accelerare la realizzazione delle infrastrutture di telecomunicazioni strategiche per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese a norma dell articolo 1 comma 2 della legge 21 dicembre 2001 n 443 G U n 215 del 13 Settemb
44. ATEGIE PROGETTUALI E TECNOLOGIE DI RIFERIMENTO La temperatura superficiale delle pareti interne un parametro importante per definire la sensazione di comfort termico infatti dalla temperatura superficiale delle pareti interne dipende sia la temperatura media radiante dell ambiente e quindi la temperatura operante sia il discomfort localizzato dovuto all asimmetria di temperatura piana radiante che si produce in presenza di pareti fredde o di pavimenti caldi A tal fine necessario scegliere soluzioni per l involucro ad elevato isolamento termico limitare le superfici vetrate a nord in presenza di sistemi di riscaldamento a pannelli radianti a pavimento a parete prevedere sistemi di regolazione della temperatura garantire che i ponti termici siano corretti Si parla di ponte termico corretto come da normativa quando la trasmittanza termica della parete fittizia il tratto di parete esterna in corrispondenza del ponte termico non supera per pi del 15 la trasmittanza termica della parete corrente Condizionamento da parte dell utenza e del contesto socio economico Le condizioni di comfort termico nel periodo invernale sono soddisfatte per una temperatura operante compresa tra 18 C e 20 C per valori di umidit relativa pari a 40 20 necessario per ridurre l impatto ambientale da emissioni in atmosfera che la temperatura interna non superi i valori di comfort Riferimenti bibliografici Alfano G
45. CEE concernenti norme di qualit dell aria relativamente a specifici agenti inquinanti e di inquinamento prodotto dagli impianti industriali UNI TS 11300 1 Prestazioni energetiche degli edifici Determinazione del fabbisogno di energia termica dell edificio per la climatizzazione estiva ed invernale UNI TS 11300 2 Prestazioni energetiche degli edifici Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria UNI TS 11300 3 Prestazioni energetiche degli edifici Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione estiva UNI TS 11300 4 Prestazioni energetiche degli edifici Utilizzo di energie rinnovabili e di altri metodi di generazione per riscaldamento di ambienti e preparazione acqua calda sanitaria certificazione energetico ambientale Codice B 1 4 Area esigenziale RISCALDAMENTO AMBIENTI SCHEDA PRINCIPALE Requisito Sfruttamento della radiazione solare incidente Esigenza da soddisfare Favorire l apporto energetico gratuito del Sole nel periodo invernale senza dimenticare l importanza del controllo della radiazione solare nel periodo estivo Indicatore di prestazione Soleggiamento delle chiusure trasparenti Unit di misura mq mq SPECIFICA DI PRESTAZIONE 1 Livello di prestazione Nel periodo invernale la somma delle chiusure tras
46. Condizionamento da parte dell utenza e del contesto socio economico La contabilizzazione dei consumi idrici separata per l acqua potabile e per l eventuale acqua di minor pregio pu essere un incentivo al corretto uso dell impianto idrico sanitario e pu indirizzare l utenza all acquisto di elettrodomestici a basso consumo idrico Sono particolarmente utili strumenti tecnici come manuali d uso dell alloggio e dell organismo edilizio per la corretta gestione di impianti ed elementi Riferimenti bibliografici AAVV Protocollo ITACA 2011 AAVV Linee guida per la gestione delle acque meteoriche provincia di Bolzano 2008 Conte G Come usare meglio l acqua in casa e in citt Edizioni Ambiente saggistica e Manuali 2008 AAVV Linee guida per l edilizia sostenibile in Toscana Regione Toscana 2005 Wienke U Manuale di bioedilizia DEI ed Roma 2000 Romagnolli F Depurare naturalmente le acque AAM Terra Nuova Firenze 1997 AA VV Atti del convegno scientifico Fitodepurazione Metodologie ed applicazioni Finale Emilia Mo Baraldini ed 1996 I W G A Atti del Sth International Conference on Wetland Systems for Water Pollution Control Vienna 1996 Trevisiol E R Parancola S Manuale di biofitodepurazione risanamento delle acque e processi di rinaturalizzazione ANAB ed Milano 1995 Vismara R Ghetti P F Sistemi naturali di depurazione Campi di applicazione e limiti raccolta di
47. FERIMENTO La normativa distingue quattro categorie di rumori cui corrispondono altrettante categorie di isolamenti 1 Isolamento acustico di facciata Il rumore esterno trasmesso per via aerea attraverso l involucro dell edificio generato principalmente dal traffico veicolare e dagli impianti Le strategie progettuali da applicare riguardano i seguenti aspetti orientamento e posizionamento dell involucro occorre nei limiti del possibile situare l edificio alla massima distanza dalla sorgente di rumore e sfruttare l effetto schermante di ostacoli naturali o artificiali rilievi del terreno fasce di vegetazione altri edifici ecc distribuzione planivolumetrica dei locali interni gli ambienti che presentano i requisiti pi stringenti di quiete camere da letto dovranno preferibilmente essere situati sul lato dell edificio meno esposto al rumore esterno gli elementi dell involucro esterno dovranno garantire valori elevati di potere fonoisolante per le pareti opache consigliabile l adozione di pareti doppie murature a cassavuota con spessore differente e con all interno materiale fonoassorbente per i serramenti che sono in genere l elemento acusticamente pi debole dell involucro adozione di vetri stratificati o vetrocamera con lastre di spessore differente e telai a bassa permeabilit all aria adozione di dispositivi per la ventilazione dei locali griglie bocchette trattati acusticamente i
48. Hz Unit di misura Livello di induzione magnetica microTesla uT livello di campo elettrico Volt metro V m SPECIFICA DI PRESTAZIONE 1 Livello di prestazione richiesta l adozione di tutte le precauzioni necessarie per ottenere negli ambienti interni il pi basso livello di campo elettrico e magnetico a bassa frequenza 50 Hz ed di campo elettromagnetico ad alta frequenza 100 kHz 300 Ghz possibili Limiti di esposizione 50 Hz induzione magnetica 0 2 uT campo elettrico 5000 V m Limiti di esposizione 100 kHz 300GHz campo elettrico 6 V m Nel valutare il soddisfacimento dei limiti di esposizione per il campo magnetico si dovranno considerare i contributi delle sorgenti localizzate sia all interno sia all esterno es elettrodotti o antenne degli ambienti 2 Metodo di verifica progettuale Planimetrie con indicata la localizzazione delle linee di distribuzione dell energia elettrica alta media e bassa tensione e delle cabine di trasformazione e degli impianti per le teleradiocomunicazioni rispetto agli ambienti interni Dati tecnici sulle antenne emittenti Planimetrie dell edificio con indicata la posizione delle cabine di trasformazione secondarie MT BT dei montanti di conduttori e dei quadri elettrici Schema dell impianto di distribuzione dell energia elettrica Descrizione delle soluzioni tecnologiche adottate per la distribuzione dell energia elettrica Stima tramite
49. INARE L ANGOLO a 45 certificazione energetico ambientale Condizionamento da parte dell utenza e del contesto socio economico L utenza deve regolare il flusso della radiazione solare entrante per il mantenimento delle condizioni di comfort La regolazione pu essere manuale o automatica attraverso l uso di sensori Riferimenti bibliografici Commission of the European Communities Directorate General XII for Science Research and Development Daylight Performance a cura di M Fontoynont James amp James Science Publisher Ltd London 1999 Rennie D Parand F Environmental design guide for naturally ventilated and daylight offices BRE London 1998 Littlefair P J Designing with innovative daylighting CRC Ltd London 1996 Bell J Burt W Designing buildings for daylight CRC Ltd London 1995 Torricelli M C Sala M Secchi S Daylight La luce del giorno Firenze Alinea Editrice 1995 Commission of the European Communities Directorate General XII for Science Research and Development a cura di N Baker A Fanchiotti K Steemers Daylighting in Architecture a European reference book 1 edition James amp James Science Publisher Ltd London 1993 CIBSE The Chartered Institution of Building Services Engineers Window design Application Manual CIBSE London 1987 Robbins C L Daylighting Design and Analysis Van Nostrand Reinhold Company New York 1986 Moore F Concepts and practi
50. L utenza deve essere in grado di regolare la temperatura interna degli ambienti cercando di non richiedere mai al sistema di riscaldamento di eccedere i 20 C di temperatura operante 15 Riferimenti bibliografici Alfano G Masoero M Raffellini G La ventilazione naturale e controllata attraverso gli elementi di involucro in Atti Convegno AICARR Progettare l involucro edilizio correlazioni tra il sistema edificio e i sistemi impiantistici Bologna 18 ottobre 2001 pp 75 94 Alfano G Filippi M Sacchi E a cura di Impianti di climatizzazione per l edilizia Dal progetto al collaudo Masson Milano 1997 Andreini P Pitimada D riscaldamento degli edifici Hoepli Milano 1995 Riferimenti Normativi DLgs 155 del 13 08 2010 Attuazione della direttiva 2008 50 CE relativa alla qualit dell aria ambiente e per un aria pi pulita in Europa D M 26 6 2009 Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici DPR 59 del 2 4 2009 Regolamento attuazione art 4 comma 1 let a e b del D Lgs 192 2005 Dlgs 311 06 Decreto Legislativo 29 dicembre 2006 n 311 recante Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 19 agosto 2005 n 192 recante attuazione della direttiva 2002 91 CE relativa al rendimento energetico nell edilizia D M 28 01 1992 Etichettatura sostanze pericolose emanato dal Ministero della Sanit DPR 24 05 1988 n 203 Attuazione delle direttive
51. Ministri per la tutela delle acque dall inquinamento 4 febbraio 1977 Criteri metodologie e norme tecniche generali di cui all articolo 2 lettere b d e della legge 10 maggio 1976 recante norme per la tutela dell inquinamento Norma UNI 9182 Impianti di alimentazione e distribuzione d acqua fredda e calda Criteri di progettazione collaudo e gestione DIN 1989 Impianti per l utilizzo dell acqua piovana certificazione energetico ambientale Codice B 5 1 Area esigenziale CONSUMO DI MATERIALE SCHEDA SECONDARIA Requisito Uso di materiali di provenienza locale Esigenza da soddisfare Favorire l impiego di materiali da costruzione reperibili in localit prossime al cantiere raggio di distanza massimo 100 Km Indicatore di prestazione Rapporto in percentuale dei materiali di provenienza locale rispetto al peso complessivo dei materiali da costruzione impiegati Unit di misura kg kg SPECIFICA DI PRESTAZIONE 1 Livello di prestazione Il peso totale dei materiali da costruzione di provenienza locale integrati nel progetto non deve essere inferiore al 40 del peso complessivo dei materiali impiegati 2 Metodo di verifica progettuale Calcolo del rapporto tra la somma di tutti i pesi dei materiali di provenienza locale ed il peso complessivo dei materiali nuovi comprese le sistemazioni esterne Inventario dei materiali di provenienza locale da impiegare nella costruzione con l indicazione d
52. NE MANDATA O RITORNO Controllo della temperatura interna 2 3 CONTROLLO DELLE POMPE DI DISTRIBUZIONE Le pompe controllate possono essere installate a diversi livelli nella rete di distribuzione Controllo pompa a velocit variabile con Ap costante 2 4 CONTROLLO INTERMITTENTE DELLA GENERAZIONE E O DISTRIBUZIONE Un solo regolatore certificazione energetico ambientale pu controllare diversi ambienti zone aventi lo stesso profilo di occupazione Controllo automatico con partenza arresto ottimizzato 2 5 INTERBLOCCO TRA RISCALDAMENTO E RAFFRESCAMENTO A LIVELLO DI EMISSIONE E O DISTRIBUZIONE Solo nel caso in cui siano presenti entrambi gli impianti _ Parziale interblocco dipende dal sistema di condizionamento HVAC 2 6 CONTROLLO DEL GENERATORE Temperatura variabile in dipendenza da quella esterna 2 7 CONTROLLO SEQUENZIALE DI DIFFERENTI GENERATORI Priorit basate sui carichi e sulle potenze dei generatori 3 CONTROLLO DELLA VENTILAZIONE E DEL CONDIZIONAMENTO 3 1 CONTROLLO MANDATA ARIA IN AMBIENTE Controllo a tempo 3 2 CONTROLLO ARIA NELL UNITA DI TRATTAMENTO ARIA Controllo On Off a tempo 3 3 CONTROLLO SBRINAMENTO RECUPERATORE DI CALORE SE PRESENTE Con controllo di sbrinamento 3 4 CONTROLLO SURRISCALDAMENTO RECUPERATORE DI CALORE SE PRESENTE Concontrollo di surriscaldamento 3 5 RAFFRESCAMENTO MECCANICO GRATUITO Raffrescamento gratuito free cooling 3 6 CONTROLLO DELLA TEMPERATURA DI MANDA
53. O AMBIENTI SCHEDA OBBLIGATORIA Requisito Risparmio energetico Esigenza da soddisfare Limitare il consumo di energia per la climatizzazione invernale estiva la produzione di acqua calda sanitaria e l illuminazione artificiale Indicatore di prestazione Calcolo del consumo energetico globale secondo normativa Epyi Unit di misura classe energetica KWh m SPECIFICA DI PRESTAZIONE 1 Livello di prestazione Il requisito s intende soddisfatto se l edificio risulta almeno appartenente alla classe energetica B come definita dalla normativa vigente 2 Metodo di verifica progettuale Predisporre secondo normativa vigente l attestato di qualificazione energetica dell edificio 3 Metodi di verifica a lavori ultimati Predisposizione dell attestato di certificazione energetica per verificare la effettiva appartenenza del manufatto alla classe energetica risultante nell attestato di qualificazione energetica PESO DEL REQUISITO AREA VALUTAZIONE LIVELLO PRESTAZIONALE Classe energetica minima Epa B PESO DEL REQUISITO ES AREA VALUTAZIONE LIVELLO PRESTAZIONALE Classe energetica minima Epa A certificazione energetico ambientale 14 V 2012 V 2012 ISTITUTO Z2 BIOARCH STRATEGIE PROGETTUALI E TECNOLOGIE DI RIFERIMENTO AI fine di contenere il consumo energetico l edificio e i relativi impianti devono essere concepiti e realizzati in modo che il loro uso sia ottimizzato al fine di garantir
54. Requisito Temperatura superficiale interna nel periodo invernale Esigenza da soddisfare Evitare fenomeni di discomfort globale e localizzato dovuto alla presenza di superfici di involucro fredde o surriscaldate Indicatore di prestazione Temperatura superficiale interna media delle chiusure verticali ed orizzontali opache Unit di misura C SPECIFICA DI PRESTAZIONE 1 Livello di prestazione La temperatura superficiale interna media ponderale nelle condizioni invernali deve essere al massimo inferiore di 3 C della temperatura dell aria interna al fine del contenimento del fenomeno di asimmetria radiativa Nel caso di presenza di pannelli radianti a pavimento parete la temperatura superficiale del pavimento parete non deve essere superiore a 26 C 2 Metodo di verifica progettuale Calcolo della trasmittanza termica di progetto per il mantenimento delle condizioni di comfort Calcolo dello spessore di isolante in relazione alla conduttanza del materiale Progetto delle soluzioni tecnologiche per il controllo dei ponti termici e il mantenimento delle temperature superficiali uniformi sezioni di dettaglio dei punti critici 3 Metodi di verifica a lavori ultimati Misura in campo della temperatura superficiale con termoflussimetri e con termometri ad infrarosso PESO DEL REQUISITO 3 AREA VALUTAZIONE LIVELLO PRESTAZIONALE AT tra temperatura superficiale e temperatura dell aria interna lt 3 C 53 STR
55. TA Set point dipendente dalla temperatura esterna 3 7 CONTROLLO UMIDIT Controllo umidit dell aria di mandata 4 CONTROLLO ILLUMINAZIONE 4 1 CONTROLLO PRESENZA Rilevamento presenza Auto On riduzione Off 4 2 CONTROLLO LUCE DIURNA ll sistema regola la luminosit delle lampade in base alla luce proveniente dall esterno Automatizzato 4 3 CONTROLLO SCHERMATURE SOLARI ES TAPPARELLE TENDE FACCIATE ATTIVE Motorizzato con azionamento automatico 4 4 CONTROLLO CON SISTEMI DOMOTICI E DI AUTOMAZIONE DELL EDIFICIO HBA Controllo centralizzato configurato per l utente es programmi a tempo valori di riferimento set oint etc 4 5 GESTIONE IMPIANTI TECNICI DI EDIFICIO TBM Rilevamento guasti diagnostica e fornitura del supporto tecnico Riferimenti bibliografici Riferimenti normativi BURERT n 126 2010 UNI EN 15232 Prestazione energetica degli edifici Incidenza dell automazione della regolazione e della gestione tecnica degli edifici certificazione energetico ambientale V 2012 V 2012 67 certificazione energetico ambientale
56. VMC La VMC si realizza grazie ad un ventilatore che pu essere installato sul sistema centrale se esistente o che pu essere installato direttamente in punti strategici dell abitazione 3 depressurizzazione del vespaio o delle fondazioni La diversa concentrazione del radon nelle abitazioni pu dipendere anche dalla differenza di pressione tra il suolo e gli ambienti stessi e in questo caso possibile diminuire la quantit di radon in ingresso modificando le condizioni di pressione Un opportuno drenaggio costituito da pietrame permette la captazione del gas mentre il suo allontanamento affidato a condotti d aspirazione forzata 4 suzione del sottosuolo tecnica attiva applicabile in quei casi in cui previsto un drenaggio al fine di allontanare le acque dal terreno e quando questa tubazione perforata forma un anello continuo possibile sfruttarla per far allontanare il radon Applicando un estrattore al pozzetto di raccolta posto lontano dall abitazione si crea una depressione che permette l estrazione del gas si ottiene in taluni casi una riduzione del 98 5 tecnica della parete ventilata tecnica attiva o passiva applicabile quando esiste un intercapedine tra i muri interni ed esterni i movimenti convettivi naturali o forzati permettono l allontanamento del gas evitando quindi l ingresso nell abitazione 6 pozzo radon di raccolta da collocarsi nel piano pi basso dell edificio Il pozzo radon
57. a sotto forma di calore del sottosuolo generata per effetto di anomalie geologiche e vulcanologiche s geotermia a bassa entalpia che attraverso una pompa di calore capta l energia che attraversa il terreno a pochi metri di profondit il terreno mantiene una temperatura costante durante l arco dell anno Questa tecnologia permette di estrarre o cedere calore dal al suolo in modo da riscaldare gli ambienti durante l inverno e raffrescarli nei mesi estivi Un impianto alimentato da energia geotermica composto da ni sonda geotermica interrata in profondit con la funzione di scambiatore di calore con il terreno pompa di calore collocata all interno dell edificio stesso ni sistema di distribuzione del calore a bassa temperatura in genere pannelli radianti impianti a pavimento Cogenerazione I sistemi di cogenerazione sono costituiti da motori termici accoppiati a generatori di potenza elettrica e da sistemi di recupero di energia termica che costituisce il sottoprodotto del ciclo termodinamico operato dal motore che andrebbe altrimenti dispersa in ambiente Per le applicazioni di taglia piccola e media da 30 kW a 10 MW la soluzione pi utilizzata quella del motore alternativo a combustione interna alimentato a gas Il recupero termico viene effettuato attraverso scambi a livello termico crescente dal circuito di lubrificazione dall aria di sovralimentazione dal circuito di raffreddamento motore e dai gas di scarico
58. a al punto 6 9 della norma UNI TS 11300 2 4 calcolare il contributo totale di energia termica per acs prodotta dagli impianti a fonte energetica rinnovabile Quu 5 calcolare il contributo totale di energia ausiliaria elettrica per acs prodotta dagli impianti a fonte energetica rinnovabile Queiw 13 6 calcolare il fabbisogno di energia primaria totale per acs Epas come Epacs Qui Quut Qu fp Qausw Que fpe fp fattore di conversione dell energia primaria del fattore di energia utilizzato fpa fattore di conversione dell energia primaria dell energia elettrica I fattori di conversione dell energia primaria sono quelli deliberati dalla Autorit per l Energia elettrica ed il Gas AEEG per l anno in corso 7 Calcolare energia primaria per acs da fonti rinnovabili Epas rinnovabile gw fp Qgerw fpei 8 Calcolo percentuale Epacs rinnovabile Epacs 100 Per il calcolo dell energia prodotta da fonti rinnovabili si fa riferimento alle seguenti norme UNI 15316 4 2 pompe di calore per impianti geotermici UNI 15316 4 3 collettori solari UNI 15316 4 5 teleriscaldamento se alimentato da fonti energetiche rinnovabili UNI 15316 4 6 fotovoltaico E UNI 15316 4 7 biomasse Condizionamento da parte dell utenza e del contesto socio economico indispensabile aumentare la consapevolezza da parte dell utenza dell importanza nel contesto edilizio dello sfruttamento delle risorse rinn
59. a complessit del processo edilizio necessario definire un metodo di progettazione che a partire dalla conoscenza del luogo in cui si LA colloca l intervento permetta di definire e perseguire con chiarezza gli obiettivi di salvaguardia dell ambiente di uso razionale delle risorse di benessere e qualit formale Le caratteristiche principali del Sistema di Certificazione Energetico Ambientale dell Istituto Nazionale di Bioarchitettura possono essere cos riassunte innanzi tutto prestazionale in quanto valuta le prestazioni di un edificio nell accezione della capacit di un edificio di rispondere in modo adeguato a requisiti prefissati da norme cogenti o volontarie o da regolamenti specifici o dalle esigenze dell utenza o del mercato tiene conto delle caratteristiche qualitative dei materiali utilizzati nella costruzione e conseguentemente consente la verifica degli aspetti di durabilit dell edificio tiene conto dell ubicazione dell edificio valutato richiedendo una accurata analisi del sito consente la verifica di tutti gli aspetti cogenti benessere termico luminoso acustico caratteristiche dei materiali impiegati fabbisogno risorse ecc tiene conto della presenza dei libretti di uso e manutenzione di cui secondo quanto prevede lo schema di certificazione l edificio deve essere dotato per ottenere il rispetto della durabilit prevista per l edificio certificazione energetico a
60. a concentrazione di Radon negli ambienti confinati in caso di terreni con presenza di radon 2 Usodi materiali certificati a bassa emissione di radon in ogni caso certificazione energetico ambientale ISTITUT 2 BIOAR OO m n STRATEGIE PROGETTUALI E TECNOLOGIE DI RIFERIMENTO Dal suolo e dalle rocce viene emesso un gas nobile il Radon Questo gas pu diffondersi negli ambienti attraverso le porosit e le fessure dei materiali attraverso le fondazioni o attraverso l acqua Il gas pu diffondersi anche nel caso di uso di materiali da costruzione provenienti da siti contaminati come la pietra vulcanica e il tufo In presenza di radon necessario ventilare adeguatamente gli ambienti interrati e realizzare delle membrane di separazione ben sigillate tra le aree interrate e gli ambienti occupati In Italia esiste un indagine condotta dall APAT durante gli anni 80 e 90 sulla esposizione delle abitazioni al gas Radon che ha portato alla suddivisione di tutto il territorio nazionale in classi di esposizione espresse in Bq me Tale indagine ha condotto anche all individuazione del valore di concentrazione nazionale medio di 70 Bq me DEPA Agenzia Americana per 1 Ambiente definisce in 4 PCi L picocurie per litro pari a 148 Bq mc Bequerel per metro cubo il limite oltre il quale consigliabile prevedere tecniche di riduzione del Radon In Europa la Comunit Europea ha determinato tale soglia in 200 Bq mc per le nuove costruzion
61. a del gas dovuta all uso di materiali da costruzione contaminati Indicatore di prestazione Presenza assenza di strategie progettuali per il contenimento della concentrazione di radon negli ambienti interni ed uso documentato di materiali certificati a bassa emissione del gas Unit di misura Vedi livello prestazionale SPECIFICA DI PRESTAZIONE 1 Livello di prestazione Si richiede nei terreni ove sia stata rilevata la presenza di radon vedi Analisi del sito di garantire il contenimento della concentrazione dello stesso negli ambienti occupati attraverso la messa in atto di strategie progettuali adeguate Si richiede in ogni caso l uso di materiali a bassa emissione di radon 2 Metodo di verifica progettuale Individuazione delle strategie e progetto delle soluzioni tecnologiche per la mitigazione del flusso di radon verso gli ambienti interni Progetto dei sistemi di ventilazione degli spazi interrati per lo smaltimento della sostanza inquinante Abaco dei materiali impiegati e documentazione relativa alla certificazione di bassa emissione di radon 3 Metodi di verifica a lavori ultimati Verifica della effettiva realizzazione delle soluzioni tecnologiche atte a controllare la migrazione del radon Controllo relativo alla presenza della documentazione che certifica l uso di materiali a bassa emissione di radon PESO DEL REQUISITO 2 AREA VALUTAZIONE LIVELLO PRESTAZIONALE 1 Presenza di strategie atte a limitare l
62. a di regolazione solare 2 Metodo di verifica progettuale Verifica della copertura del fabbisogno termico dell acqua igienico sanitaria con fonti energetiche rinnovabili Calcolo degli apporti attraverso l uso dei dati climatici relativi al sito Disegni progettuali degli schemi impiantistici 3 Metodi di verifica a lavori ultimati Verifica della corrispondenza tra costruito e schemi di progetto PESO DEL REQUISITO AREA VALUTAZIONE LIVELLO PRESTAZIONALE Copertura del fabbisogno di acqua calda sanitaria da fonti rinnovabili pari almeno al 35 nel caso di interventi in centro storico o su beni sottoposti a vicolo storico architettonico o paesaggistico z 70 negli altri casi 12 V 2012 V 2012 ISTITUTO Z2 BIOARCH STRATEGIE PROGETTUALI E TECNOLOGIE DI RIFERIMENTO Morfologia edilizia Nel progettare l edificio e in particolare la chiusura esterna orizzontale superiore si dovr tenere conto che la superficie di captazione dei sistemi solari attivi ha una inclinazione ottimale in funzione del tipo e del periodo di utilizzo Indicativamente l inclinazione ottimale fa riferimento alla Latitudine aggiungendo 10 per Torino 55 se il periodo quello della stagione di riscaldamento ambienti sottraendo 10 per Torino 35 se il periodo l intero anno come per il riscaldamento dell acqua igienico sanitaria Sistemi solari attivi I sistemi solari attivi sono una categoria dei sistemi di cli
63. a in laboratorio attraverso l uso di modelli previsionali del livello di campo elettrico e magnetico a bassa frequenza e di campo elettromagnetico ad alta frequenza presente negli spazi esterni 3 Metodi di verifica a lavori ultimati Misura in situ del livello di campo elettrico e magnetico a bassa ed alta frequenza presente negli spazi esterni tramite apposita strumentazione PESO DEL REQUISITO AREA VALUTAZIONE LIVELLO PRESTAZIONALE Per campi elettromagnetici a bassa frequenza 50 Hz Induzione magnetica I lt 0 2 4T e Campo elettrico E lt 5000 V m Per campi elettromagnetici ad alta frequenza 100 kHz 300GHz Campo elettrico E lt 3 V m certificazione energetico ambientale STRATEGIE PROGETTUALI E TECNOLOGIE DI RIFERIMENTO Le strategie progettuali che si possono adottare per minimizzare l esposizione degli individui ai campi elettrici e magnetici sono principalmente le seguenti 1 nel caso di campi elettromagnetici a bassa frequenza 50 Hz evitare la localizzazione di stazioni e cabine primarie in aree adiacenti o all interno del sito di progetto mantenere una fascia di sicurezza dagli elettrodotti realizzati con conduttori nudi in modo da ottenere esposizioni trascurabili inferiori a 0 2 uT ai campi magnetici a bassa frequenza in luoghi di permanenza prolungata Indicativamente 70 m da una linea a 150 kV 100 m da una linea a 220 kV 150 m da una linea a 380 kV impiego di linee elettri
64. alla costruzione di un nuovo edificio quindi dal relativo consumo di produzione e trasporto di altro materiale Le operazioni tecniche di intervento sono di regola rivolte a singole parti del bene architettonico nel quadro della indispensabile visione di insieme che ne estenda il beneficio all intero manufatto edilizio Il loro scopo pu consistere nella ricostituzione di capacit strutturali venute meno nella cura di patologie riconosciute E in ulteriori provvedimenti volti alla riduzione degli effetti sismici In via generale devono essere evitate tutte le opere di demolizione sostituzione e di demolizione ricostruzione operando con interventi che collaborino con la struttura esistente senza alterarla In particolare per le pareti murarie si pone attenzione a utilizzare materiali con caratteristiche fisico chimiche e meccaniche analoghe e comunque il pi possibile compatibili con quelle dei materiali in opera A seconda dei casi si proceder a riparazioni localizzate di parti lesionate o degradate a ricostituire la compagine muraria in corrispondenza di manomissioni quali cavit vani di varia natura scarichi e canne fumarie ecc la cui eliminazione sia giudicata strettamente necessaria in sede di progetto di restauro a migliorare le caratteristiche di murature particolarmente scadenti per tipo di apparecchiatura e o di composto legante certificazione energetico ambientale Riferimenti bibliografici AAVV
65. ampo elettromagnetico superiori ai limiti di esposizione sar opportuno collocare le costruzioni in aree in cui siano presenti livelli di campo non critici o verificare la possibilit di un intervento sull impianto inquinante in modo da ridurne la potenza emessa Nel caso siano previsti nuovi impianti emittenti all interno del sito in base ai dati tecnici delle antenne che si intendono installare dovr essere simulato il livello di campo generato all interno degli edifici in modo da verificare il non superamento dei limiti di sicurezza Per questo raccomandabile determinare per ogni antenna emittente una zona di rispetto che coincider con la regione intorno ad essa in cui vengono superati i limiti di esposizione all interno della quale non devono essere previste costruzioni I livelli di campo elettromagnetico stimati devono tenere in considerazione i contributi di sorgenti eventualmente presenti al di fuori del sito di progetto Condizionamento da parte dell utenza e del contesto socio economico necessario che l utente si renda consapevole che l elettrosmog secondo ricerche cliniche e misurazioni bioelettroniche influisce sulla creazione di varie patologie quali stanchezza cronica allergie disturbi alla vista scarsa capacit di concentrazione malattie neurologiche e del sangue e che quindi pretenda un controllo delle fonti esterne all alloggio ma limiti anche l utilizzo di fonti di elettrosmog nell alloggio ste
66. angisole a lamelle e a pale o semplici elementi anche in muratura fissi orientati o non le griglie i modulatori solari sono tra le soluzioni pi diffuse per uso esterno I deflettori i lucernari con HOE o pale in copertura gli avvolgibili le persiane scorrevoli o a battente le tende semplici o pliss le veneziane in facciata sono in genere utilizzati all interno degli edifici Esistono inoltre molte tipologie di vetri ad alta prestazione in termini di isolamento termico acustico ma anche di capacit di modulazione della luce come _ vetri cromogenici elettrocromici termocromici a cristalli liquidi fotocromici vetri termici heat mirror isolanti ma capaci di filtrare il calore solare senza perdita di luce naturale vetriprismatici vetri tagliati al laser LCP vetri con film olografici vetri con pellicole a controllo solare vetri ad alte prestazioni di diffusione T I M Aerogel Helioran Il controllo della luce solare finalizzato alla qualificazione della illuminazione degli ambienti confinati pu avvenire anche attraverso la progettazione del verde il corretto posizionamento delle alberature la scelta della tipologia di verde adeguata alle esigenze di illuminazione invernale e di ombreggiamento estivo ecc come attraverso l uso in facciata di elementi inverditi con piante rampicanti Alla qualit dell illuminazione degli ambienti interni concorre anche la scelta quando possibile
67. ar necessario effettuare un attenta progettazione dell orientamento dell organismo edilizio e studiare il posizionamento e la dimensione delle aperture trasparenti degli aggetti esterni e della vegetazione per ogni orientamento Sistemi solari passivi Sono considerati sistemi solari passivi Serre solari locali posti in genere sul lato sud del fabbricato completamente vetrati con funzione di captazione ed accumulo termico Nella progettazione di tali ambienti importante porre attenzione al sistema di ventilazione e schermatura in modo da evitare il surriscaldamento estivo come anche al sistema di isolamento dell ampia superficie vetrata per contrastare le inevitabili dispersioni termiche durante le ore notturne invernali Le serre funzionano anche come buffer space o spazi tampone in quanto separano gli ambienti abitati e climatizzati dell edificio con l esterno permettendo una minor dispersione del calore durante l inverno e una protezione dalla calura estiva durante l estate quando la serra diventa un luogo ventilato ed oscurato simile ad una loggia o ad un portico tradizionale Muro Trombe Michelle un sistema di parete costituito in genere da un muro massivo di colore scuro capace di trattenere una maggior quantit di luce protetto dall esterno con due vetri dotati di intercapedine L intercapedine cattura la radiazione solare permettendo la trasmissione del calore al muro massiccio In un secondo momento il calore accumula
68. aturali per la manutenzione degli arredi in legno e detergenti a base vegetale ridurre nell arredamento la presenza di ampie superfici assorbenti come tendaggi e mantovane moquettes tappeti stuoie tappezzerie di rafia librerie aperte tutte queste superfici assorbono le sostanze inquinanti occasionali fumo di sigarette smog esalazioni di solventi per poi rilasciarle lentamente nell ambiente Osservare maggiori precauzioni per i bambini e per i soggetti deboli Alcune piante possono essere utili per ridurre le concentrazioni di VOC le piante per loro natura assorbono anidride carbonica e monossido di carbonio restituendo ossigeno in generale le piante riequilibrano l aria ed alcune sono in grado di metabolizzare sostanze chimiche pericolose presenti negli ambienti confinati Le piante pi indicate per ridurre le concentrazioni di formaldeide sono dracena aloe clorofito crisantemo gerbera giglio peperomia sansevieria ficus Le Fibre fonte Linee Guida per l edilizia sostenibile in Toscana 2005 Considerazioni generali Esistono vari tipi di fibre minerali lana di vetro lana di roccia e di scoria fibra di ceramica fibre di carbonio e numerose altre Tutte vengono utilizzate in edilizia prevalentemente per l isolamento termico ed acustico oltre che come materiale isolante generico ad esempio nei soffitti in costruzioni leggere e nelle stufe ad accumulo notturno Come molti materiali fibrosi utilizzati in edilizia que
69. azione dovrebbero coincidere con il modulo strutturale potendo cos ridurre la trasmissione del suono attraverso le connessioni strutturali in alternativa si possono adottare supporti resilienti per i tramezzi o pavimenti galleggianti per ciascuna unit abitativa Nelle costruzioni a telaio in legno e o acciaio per travi e pilastri pi facile che si verifichino propagazioni del rumore attraverso gli elementi di connessione Isolamento acustico da rumore di calpestio I rumori di tipo impattivo sono dovuti alla vibrazione delle strutture orizzontali e verticali sollecitate da un urto le vibrazioni successivamente vengono trasmesse per vibrazioni in una qualsiasi parte del fabbricato La fonte pi comune costituita dal calpestio dei passi ma qualunque sorgente che agisca meccanicamente sul pavimento es elettrodomestici pu causare un rumore impattivo nell ambiente sottostante L isolamento del rumore da calpestio richiede quindi l adozione di particolari accorgimenti nelle fasi di certificazione energetico ambientale progettazione e realizzazione delle partizioni e chiusure orizzontali quali rivestimenti superficiali del pavimento con materiali morbidi tappeti moquette flessibili plastica o gomma compositi realizzati con materiali resistenti linoleum o gomma sovrapposti a strati pi morbidi feltri o materiali porosi pavimenti galleggianti superfici rigide calpestabili appoggiate su un materiale resili
70. ce of architectural daylighting Van Nostrand Reinhold Company New York 1984 AAVV Linee Guida per l edilizia sostenibile Regione Toscana 2005 Riferimenti normativi BS 8206 Lighting for buildings Part 2 Code of practice for daylighting Brithish Standard Istitution 2008 TESNA Recommended Practice of Daylighting RP 5 99 IESNA Daylighting Committee New York 1999 DM 5 luglio 1975 Modificazioni alle istruzioni ministeriali 20 giugno 1896 relativamente all altezza minima ed ai requisiti igienico sanitari dei locali di abitazione Circolare Ministeriale n 3151 del 22 maggio 1967 certificazione energetico ambientale Codice D 1 4 SCHEDA SECONDARIA Area esigenziale COMFORT VISIVO Oscurabilit e controllo della luce proveniente Requisito Aolltartaicaa Esigenza da soddisfare Garantire la possibilit di regolare tramite schermi l illuminamento interno medio da luce naturale fino al completo oscuramento negli ambienti adibiti al riposo Indicatore di prestazione Presenza di schermi oscuranti con possibilit di regolazione Unit di misura Vedi livello di prestazione SPECIFICA DI PRESTAZIONE 1 Livello di prestazione E richiesta la possibilit di oscurare almeno parzialmente gli spazi a prevalente uso diurno parzialmente e totalmente gli ambienti adibiti al riposo La prestazione soddisfatta attraverso la presenza di strategie per il controllo del flusso lum
71. che abbiano ottenuto i risultati richiesti Si precisa che nell ambito del processo di certificazione il certificatore INBAR non fornisce consulenze sui contenuti del progetto A partire dalla stipula della convenzione tra soggetto richiedente la certificazione e l Istituto Nazionale di Bioarchitettura viene avviata la procedura di certificazione che si compone delle seguenti fasi FASE 1 Fattibilit dell intervento e scelta del sito V 2012 V 2012 la prima fase del processo edilizio in cui il soggetto attuatore privato pubblico cittadino tecnico individua l area o l immobile per la realizzazione dell intervento edilizio interessato dalla certificazione energetico ambientale Il Soggetto Attuatore con la semplice compilazione di una scheda Preanalisi del sito descrive le caratteristiche dell area e richiede l attivazione della procedura Attraverso la verifica della scheda Preanalisi del sito INBAR esprime un parere sulla maggiore o minore congruenza del sito relativamente alla fattibilit dell intervento in relazione agli obiettivi di sostenibilit ambientale La scheda di preanalisi del sito articolata per aree tematiche A1 Dati del richiedente A2 Scelta del percorso di certificazione A3 Dati identificativi dell intervento Area richiesta non solo la indicazione della ubicazione ma anche informazioni relative alla viabilit conformazione del terreno legame con il contesto
72. che ad alta e media tensione in cavo interrato con geometria dei cavi a trifoglio il tracciato della linea deve essere debitamente segnalato e non adiacente agli spazi esterni in cui si prevede la significativa presenza di individui impiego di linee aeree compatte per la distribuzione ad alta tensione impiego di linee in cavo aereo per la distribuzione a media tensione evitare la collocazione dalle cabine secondarie MT BT in spazi esterni in cui prevedibile la presenza di individui per un significativo periodo di tempo inserire siepi collinette con effetto schermante Nella scelta della collocazione degli edifici verificare preventivamente tramite misurazione e simulazione il livello dei campi elettrici e magnetici a 50 Hz che saranno presenti 2 nel caso di campi elettromagnetici ad alta frequenza 100 kHz 300 Ghz e nella scelta della collocazione degli spazi esterni in cui pu essere trascorso un significativo periodo di tempo verificare preventivamente tramite misurazione e simulazione il livello dei campi elettromagnetici a radiofrequenza e microonde generati da impianti di teleradiocomunicazioni prevedere gli spazi esterni in cui pu essere trascorso un significativo periodo di tempo in aree in cui non vengano in nessun caso superati i limiti di esposizione e determinare per ogni antenna emittente una zona di rispetto che coincider con la regione intorno ad essa in cui vengono superati i limiti d
73. cimento delle imprese ai fini della installazione ampliamento e trasformazione degli impianti nel rispetto delle norme di sicurezza Legge 5 marzo 1990 n 46 Norme per la sicurezza degli impianti UNI 10819 Luce e illuminazione Impianti di illuminazione esterna Requisiti per la limitazione della dispersione verso l alto del flusso luminoso UNI EN 13649 Emissioni da sorgente fissa Determinazione della concentrazione in massa di singoli composti organici in forma gassosa Metodo mediante carboni attivi e desorbimento con solvente UNI EN 13032 Luce e illuminazione Misurazione e presentazione dei dati fotometrici di lampade e apparecchi di illuminazione Parte 1 Misurazione e formato di file CIE TC 4 21 1997 Linee guida per la limitazione della luminosit del cielo CIE TC 5 12 1995 Guida per la limitazione degli effetti della luce dispersa dagli impianti di illuminazione esterna CIE 92 1992 Guida per l illuminazione di aree urbane CIE 17 4 1987 Vocabolario internazionale di illuminazione certificazione energetico ambientale Codice A 1 4 RIDUZIONE DEI CARICHI INQUINANTI Area esigenziale SCHEDA SECONDARIA Requisito Inquinamento acustico Esigenza da soddisfare Minimizzare negli spazi esterni il livello di rumore generato da sorgenti localizzate sia all interno sia al di fuori del sito al fine di ridurre il pi possibile l esposizione degli individui Indicato
74. cit di emettere la radiazione solare assorbita come radiazione termica Infatti entrambe queste caratteristiche contribuiscono a determinare la temperatura superficiale TS raggiunta dal materiale in determinate condizioni ambientali di irraggiamento solare e di ventilazione definite nella norma ASTM E 1980 01 Dal valore della temperatura superficiale TS del materiale l indice SRI viene calcolato in questo modo SRI 100 x Tb Ts Tb Tw in cui Tb e Tw sono le temperature raggiunte rispettivamente da una superficie di riferimento nera fattore di riflessione solare di 0 05 emissivit di 0 9 SRI 0 in condizioni ambientali standard e di una superificie di riferimento bianca fattore di riflessione solare 0 8 emissivit 0 9 SRI 100 in condizioni ambientali standard nelle medesime condizioni ambientali per cui si calcolata Ts Per come definito l indice SRI ha generalmente un valore compreso tra 0 e 100 anche se sono possibili valori negativi o superiori a 100 Pi l indice alto pi la superficie esposta all irraggiamento solare rimarr fresca ovvero avr un basso innalzamento di temperatura Valori Limite SRI per le coperture Coperture pendenza lt 15 SRI minimo 78 Coperture pendenza gt 15 SRI minimo 29 equazione A Area di copertura che verifica SRI SRI copertura gt 75 Area totale di copertura SRI limite equazione B Area di copertura che verifica SRI Area di tetto v
75. collocazione di quest ultimo La collocazione dello strato isolante sulla superficie interna di una parete non procura alcuna evidente attenuazione della variazione di temperatura esterna mentre livelli elevati di inerzia termica sono ottenibili sia utilizzando pareti spesse non isolate sia aggiungendo uno strato isolante sulla superficie esterna di una parete pi sottile L effetto di attenuazione ad esempio di una parete in cls di 40 cm di spessore pressoch equivalente a quello di una parete di 20 cm con isolamento esterno in lana di roccia spesso 1 cm o a quello di una parete di 10 cm con isolamento esterno di 3 cm Si pu ipotizzare che per ottenere valori interessanti ai fini del contenimento del surriscaldamento estivo si debba optare per strutture aventi le seguenti caratteristiche trasmittanza termica lt 0 3 W m K trasmittanza termica periodica lt 0 1 Wm K sfasamento gt 8 9h capacit termica areica gt 25 kJ m K fattore di attenuazione lt 0 2 0 3 Riferimenti bibliografici http www enea it attivita_ricerca energia sistema_elettrico Condizionamento Allegati RSE08 repo rt_ENEA_C struttureleggere doc Di Perna C Stazi F Ursini Casalena A Stazi A Massa e comfort necessit di una adeguata capacit termica areica interna periodica L industria dei Laterizi marzo aprile 2008 Grosso M raffrescamento passivo degli edifici Maggioli Editore Rimini 1997 Grosso M raffrescamen
76. d Ambrosio F R de Rossi F La valutazione delle condizioni termoigrometriche negli ambienti di lavoro comfort e sicurezza Cuen Napoli 1997 Riferimenti normativi Dlgs 311 2006 e s m i decreto legislativo recante Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 19 agosto 2005 n 192 UNI EN 1264 2 3 4 5 2009 Sistemi radianti alimentati ad acqua per il riscaldamento e il raffrescamento integrati nelle strutture UNI EN ISO 10211 2008 Ponti termici in edilizia Flussi termici e temperature superficiali Calcoli dettagliati UNI EN 15251 2008 Criteri per la progettazione dell ambiente interno e per la valutazione della prestazione nergetica degli edifici in relazione alla qualit dell aria interna all ambiente termico all illuminazione e all acustica e UNI EN ISO 7730 2006 Ergonomia degli ambienti termici Determinazione analitica e interpretazione del benessere termico mediante il calcolo degli indici PMV e PPD e dei criteri di benessere termico locale UNI EN ISO 7726 2002 Ambienti termici Strumenti e metodi per la misurazione delle grandezze fisiche UNI EN ISO 7345 1999 Isolamento termico Grandezze fisiche e definizioni ANSI ASHRAE 55 1992 Thermal environment conditions for human occupancy certificazione energetico ambientale Codice D 4 1 Area esigenziale QUALIT DELL ARIA SCHEDA PRINCIPALE Requisito Controllo dell umidit interna delle pareti Esigen
77. da soddisfare Disporre della necessaria documentazione per ottimizzare l operativit dell edificio e dei suoi sottosistemi tecnici in modo da intervenire nel periodo pi efficace dal punto di vista economico e ambientale Indicatore di prestazione Presenza assenza della documentazione tecnica compreso Manuale d uso e Programma di Manutenzione Unit di misura Vedi livello prestazionale SPECIFICA DI PRESTAZIONE 1 Livello di prestazione Disporre dei disegni tecnici di base dell edificio planimetrie catastali piante sezioni particolari costruttivi ecc e della documentazione tecnica eventuale manualistica sugli impianti Collegare la documentazione tecnica al Manuale d uso e al Programma di manutenzione Metodo di verifica progettuale Predisporre e mettere a disposizione degli utenti la documentazione tecnica riguardante il fabbricato progetto edilizio ed eventuali varianti ci progetto strutturale ed eventuali varianti G progetto impiantistico ed eventuali varianti s relazione geologica e geotecnica del terreno documentazione tecnica del produttore dei sistemi installati analisi energetica s disegni tecnici dei serramenti e degli elementi di finitura Manuale d uso Programma di manutenzione Nel Manuale d uso e nel Programma di Manutenzione prevedere l articolazione e le modalit di attivazione dei controlli periodici sulle parti sui sistemi e sui componenti dell edificio 3 Met
78. di surriscaldamento Suggerimenti sul come conseguire gli obiettivi di progetto Per verificare la conformit dell intervento realizzato ove sia stato utilizzato un metodo di verifica diverso da quello indicato nella scheda in oggetto il progettista dovr effettuare la verifica mediante prova in opera come segue si scelgono gli ambienti pi sfavoriti ovvero quelli con minore vista al cielo la misura dell illuminamento interna ed esterna va eseguita su un piano orizzontale si utilizzano due luxometri dove quello esterno viene generalmente posto sulla copertura dell edificio che per non deve essere esposta ai raggi solari diretti ovvero il cielo deve essere uniformemente coperto e i due luxometri utilizzati devono esser congruenti oppure si pu usarne uno purch il passaggio della misurazione avvenuta all esterno sia rapidamente succeduto da quella all interno infatti le condizioni di cielo possono subire variazioni l illuminamento medio interno si calcola come media degli illuminamenti in precisi punti Condizionamento da parte dell utenza e del contesto socio economico Adeguati livelli di illuminazione favoriscono la fruibilit ed il benessere negli ambienti interni Il requisito influisce sugli aspetti psico percettivi dell utenza Riferimenti bibliografici Commission of the European Communities Directorate General XII for Science Research and Development Daylight Performance a cura di M F
79. di calore attraverso l involucro edilizio possono essere ridotte adottando componenti opachi e vetrati ad elevata resistenza termica Lo standard di riferimento minimo da rispettare rappresentato dai valori limite introdotti dal Dlgs 311 06 e da i relativi regolamenti di attuazione Per quanto riguarda i componenti di involucro opachi i fattori da prendere in considerazione sono definizione di una strategia complessiva di isolamento termico isolamento concentrato o ripartito struttura leggera o pesante facciata ventilata tradizionale facciata ventilata attiva ecc scelta del materiale isolante e del relativo spessore tenendo conto delle caratteristiche di conduttivit termica permeabilit al vapore comportamento meccanico resistenza e deformazione sotto carico compatibilit ambientale in termini di emissioni di prodotti volatili e fibre possibilit di smaltimento ecc posizionamento degli strati isolanti e della eventuale barriera al vapore ai fini della verifica di condensa interstiziale comportamento del componente in regime termico variabile nel tempo c d inerzia termica in relazione al profilo di utilizzazione dell edificio continuo o discontinuo alla tipologia di impianto termico a radiatori a pannelli radianti a ventilconvettori a tutt aria ecc alle logiche di regolazione riscaldamento continuo riscaldamento con attenuazione notturna riscaldamento discontinuo con spegnime
80. di luce guide di luce che permettono di condurre la luce tramite riflessioni dall esterno fino all ambiente da illuminare Colori delle pareti interne La riflessione interna dovuta all utilizzo di colori chiari per le superfici contribuisce a incrementare l illuminazione interna Modalit e suggerimenti per affrontare la problematica Il FLDm di cui si propone un metodo di calcolo determinato dalla somma di tre aliquote espresse in percentuali 1 componente del cielo quantit di luce che arriva in un punto direttamente dalla volta celeste 2 componente di riflessione esterna quantit di luce che arriva in un punto dopo riflessioni su superfici esterne 3 componente di riflessione interna quantit di luce che arriva in un punto dopo riflessioni su superfici interne al locale Metodo di calcolo proposto conforme alla Circolare Min LLPP n 3151 1967 tratto da Linee Guida per l edilizia sostenibile in Toscana 2005 La formula per il calcolo del FLDm la seguente FLDm t A g y S 1 trm T Coefficiente di trasparenza del vetro A Area della superficie trasparente della finestra mq e Fattore finestra inteso come rapporto tra illuminamento della finestra e radianza del cielo y Coefficiente che tiene conto dell arretramento del piano della finestra rispetto al filo esterno della facciata Im Coefficiente medio di riflessione luminosa delle superfici interne S Area delle superfici interne che delimitano l
81. di prestazione Distanza dell intervento da nodi di trasporto pubblico e o da strutture di base Unit di misura metri mt SPECIFICA DI PRESTAZIONE 1 Livello di prestazione Distanza dell intervento edificio calcolata in tragitto effettivamente percorribile a piedi e non in linea d aria da nodi di trasporto pubblico treno metropolitana lt 1000 mt bus tram lt 250 mt Distanza media dell edificio da strutture di base lt 700 mt 2 Metodo di verifica progettuale vedi Strategie progettuali e tecnologie di riferimento Calcolo e rappresentazione su apposita mappa della distanza dell intervento da minimo due linee di trasporto su gomma lt 250mt o una linea di trasporto su rotaia lt 1000 mt o calcolo e rappresentazione su apposita mappa della distanza media dell intervento edificio da minimo 5 strutture di base tra cui minimo 1 struttura di commercio e minimo 1 struttura di servizio 3 Metodi di verifica a lavori ultimati Verifica della conformit a quanto dichiarato in fase progettuale PESO DEL REQUISITO AREA VALUTAZIONE LIVELLO PRESTAZIONALE Distanza tra intervento e minimo 2 linee di trasporto su gomma lt 250 mt Distanza tra intervento e minimo 1 linea di trasporto su rotaia lt 1000 mt Distanza media tra intervento e min 5 strutture base commercio servizio e sportivo culturale lt 700 mt certificazione energetico ambientale STRATEGIE PROGETTUALI E TECNOLOGIE DI RIFERIMENTO Il tra
82. e circolazione naturale per riscaldamento acqua igienico sanitaria sistema a collettori piani e circolazione forzata fluido termovettore acqua o aria sistemi con collettore sotto vuoto fluido termovettore liquido Nello scegliere e dimensionare un sistema solare attivo si devono considerare sia gli aspetti di integrazione tecnologica con la struttura edilizia sia le interazioni con l impianto termico scelto schema di funzionamento rete di distribuzione e terminali di erogazione Sono considerati sistemi di climatizzazione ecocompatibili i sistemi di controllo del microclima interno di un edificio inclusa la qualit dell aria quando non vi sia bisogno di trattamento specifico che utilizzano la minima quantit di fonti energetiche non rinnovabili quali la solare e l eolica nonch pozzi termici naturali quali l aria l acqua il terreno e il cielo notturno Per il calcolo della percentuale del fabbisogno di energia primaria per l acqua calda sanitaria da fonti energetiche rinnovabili 1 calcolare il fabbisogno standard annuo di ACS Qnw secondo la procedura descritta al punto 5 2 della norma UNI TS 11300 2 2 calcolare il totale delle perdite dell impianto per ACS Qw secondo la procedura descritta al punto 6 9 della norma UNI TS 11300 2 3 calcolare il fabbisogno totale di energia elettrica per gli ausiliari degli impianti di produzione di acqua calda sanitaria Qua secondo la procedura descritt
83. e il benessere per gli occupanti Risulta quindi necessario limitare DI la dispersione di calore per trasmissione attraverso le superfici che delimitano gli spazi chiusi e le immissioni d aria dall esterno pur tuttavia garantendo le esigenze di ventilazione e di benessere termico LI la media delle temperature dell aria dei singoli locali dell edificio E invece favorire i guadagni di calore dovuti all irradiazione solare i guadagni interni I fattori da tenere in considerazione per la progettazione di un edificio che raggiunga il requisito in oggetto sono dati climatici locali LI caratteristiche geomorfiche dell area ed esposizione solare controllo della radiazione solare ed utilizzo di sistemi solari passivi quali pareti captatrici serre pannelli solari ecc E utilizzo degli apporti interni gratuiti sfruttamento della ventilazione naturale efficienza impiantistica a introduzione di sistemi di regolazione e controllo degli impianti Nel caso in cui non sia possibile realizzare sistemi di ventilazione naturale in particolar modo negli ambienti ad elevata occupazione o nei locali in cui si ha produzione di vapori odori od altri inquinanti nella valutazione dei consumi energetici devono essere valutati anche quelli relativi all alimentazione di sistemi di ventilazione meccanica In genere si tratta di impianti che utilizzano una almeno parziale canalizzazione dei percorsi dell aria messa in movi
84. e progettuali e tecnologie di riferimento Oppure un tetto con copertura verde deve avere superficie gt 50 della superficie complessiva di copertura Oppure un sistema misto che abbia superficie gt area di copertura attraverso la verifica dell equazione B esplicitata nelle strategie progettuali e tecnologie di riferimento La presente scheda fortemente consigliata per localit con Irradianza sul piano orizzontale gt 290 W mq 2 Metodo di verifica progettuale Evidenziare sugli elaborati di progetto le superfici ombreggiate e o sistemate a verde rispetto all area complessiva i vari materiali utilizzati con i rispettivi SRI Relazione tecnica e schede tecniche dei materiali che evidenziano i risultati raggiunti 3 Metodi di verifica a lavori ultimati Verifica della conformit al progetto PESO DEL REQUISITO AREA VALUTAZIONE LIVELLO PRESTAZIONALE Area delle superfici ombreggiate e o sistemate a verde rispetto al lotto di intervento escluso il costruito gt 50 Superfici esterne pavimentate con SRI superiore 29 gt 50 I tetti con materiali di valore SRI superiori al limite specifico devono verificare l equazione A 275 Oppure un tetto con copertura verde con superficie gt 50 della superficie complessiva del tetto Oppure un sistema misto che ottenga come risultato la verifica dell equazione B 39 STRATEGIE PROGETTUALI E TECNOLOGIE DI RIFERIMENTO Il fenomeno isola di calore Le citt sono
85. effettiva presenza di aree per la raccolta differenziata dei rifiuti e per il compostaggio domestico e del loro corretto dimensionamento in relazione al numero di utenti PESO DEL REQUISITO AREA VALUTAZIONE LIVELLO PRESTAZIONALE Presenza di una superficie per abitante utente adibita a raccolta di rifiuti non organici gt 0 02 mq ab compostaggio di rifiuti organici gt 0 2 mg ab certificazione energetico ambientale STRATEGIE PROGETTUALI E TECNOLOGIE DI RIFERIMENTO Nella progettazione degli spazi adibiti al conferimento dei rifiuti nei casi di realizzazione di pi unit immobiliari auspicabile prevedere punti di raccolta di piccole dimensioni diffusi all interno del lotto in modo da garantire a tutte le unit la prossimit del servizio incentivandone pertanto l uso dimostrato infatti come la maggior dimensione dei bidoni per la raccolta determini un incremento della produzione di rifiuti e crei disaffezione alla pratica stessa della differenziazione Le aree dovrebbero essere progettate come isole verdi protette dotate di pensiline pergolati o quant altro possa garantire la protezione dei rifiuti dai raggi solari Conferimento dei rifiuti organici e inorganici presso impianti specializzati AI fine di un corretto riutilizzo degli scarti organici e inorganici presenti nei rifiuti occorre predisporre efficienti sistemi di differenziazione e di raccolta dei rifiuti solidi urbani es contenitori plurifamiliari adibiti
86. egetazione Occorre chiudere il pi possibile il ciclo dell acqua in loco utilizzando l acqua recuperata per creare laghetti ruscelli e biotopi umidi per favorire la naturalizzazione del sito attirando diverse specie animali e per creare occasioni di gioco e di apprendimento per l infanzia Quest ultimo obiettivo raggiungibile inoltre con l ausilio di flow form per la dinamizzazione dell acqua Progettazione di sistemi per il recupero delle acque meteoriche necessario predisporre sistemi di captazione filtro e accumulo delle acque meteoriche provenienti dal coperto degli edifici cos come da spazi chiusi ed aperti al fine di consentirne l impiego per usi compatibili tenuto conto anche di eventuali indicazioni dell ASL competente per territorio e se viene contestualmente predisposta una rete di adduzione e distribuzione idrica delle stesse acque rete duale all interno e all esterno dell organismo edilizio Sono da considerarsi usi compatibili 1 Usi compatibili esterni agli organismi edilizi lavaggio delle aree pavimentate annaffiatura delle aree verdi lavaggio auto usi tecnologici e alimentazione delle reti antincendio 2 Usi compatibili interni agli organismi edilizi distribuzione idrica per piani interrati alimentazione delle cassette di scarico dei W C alimentazione di lavatrici se a ci predisposte usi tecnologici relativi ad es sistemi di climatizzazi
87. eguatamente potenziata 22 V 2012 V 2012 Indicazioni per il Calcolo del fabbisogno annuo Il fabbisogno di energia elettrica pu essere stimato con questa semplice formula Potenza in Watt x n ore di uso giornaliero 1000 Consumo elettrico giornaliero in kWh kilowattora Moltiplicando questo valore per il numero di giorni dell intero anno nei quali l ellettrodomestico in funzione ottieni il consumo energetico annuale Per il calcolo relativo agli apparecchi non installati si deve far riferimento a consumi standard Un riferimento dei consumi medi annui pu essere dato dai valori che seguono Fonte di Consumo Consumo annuo per Consumo annuo per famiglie di 1 2 persone famiglie di 3 4 persone Illuminazione 300 kWh 430 kWh Cucina elettrica 350 kWh 530 kWh Frigorifero 328 kWh 440 kWh Congelatore 360 kWh 600 kWh Lavatrice 130 kWh 280 kWh Asciugabiancheria 200 kWh 410 kWh Lavastoviglie 190 kWh 350 kWh Televisore apparecchi audio e video PC 260 kWh 320 kWh Piccoli apparecchi elettrici 450 kWh 660 kWh Pompa di calore per impianti di 270 kWh 350 kWh riscaldamento centrali e autonomi In caso di stima opportuno considerare nel calcolo di cui sopra apparecchi o fonti di consumo di media qualit non Classe A o migliori Riferimenti bibliografici Fordham M amp Partners a cura di Photovoltaics in Buildings a design guide Londra 1999 Sick F
88. el Consiglio dei Ministri 8 luglio 2003 Fissazione dei limiti di esposizione dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualit per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete 50 Hz generati dagli elettrodotti Decreto Leg 4 settembre 2002 n 198 Disposizioni volte ad accelerare la realizzazione delle infrastrutture di telecomunicazioni strategiche per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese a norma dell articolo l comma 2 della legge 21 dicembre 2001 n 443 G U n 215 del 13 Settembre 2002 DELIBERA n 249 del 31 luglio 2002 Approvazione del Piano nazionale di assegnazione delle frequenze per la radiodiffusione sonora in tecnica digitale PNAF DAB T G U n 187 del 10 agosto 2002 LEGGE 20 marzo 2001 n 66 Conversione in legge con modificazioni del decreto legge 23 gennaio 2001 n 5 recante disposizioni urgenti per il differimento di termini in materia di trasmissioni radiotelevisive analogiche e digitali nonch per il risanamento di impianti radiotelevisivi G U n 70 del 24 marzo 2001 Legge 22 febbraio 2001 n 36 Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici magnetici ed elettromagnetici Raccomandazione dell O M S del 28 03 2000 introduce il principio di precauzione Raccomandazione UE 1999 519 CE Raccomandazione del Consiglio del 12 luglio 1999 relativa alla limitazione dell esposiz
89. el valutare il livello di abbagliamento da luce naturale vengono considerati due indici il DGI Daylight Glare Index il DGP Daylight Glare Probability che dipendono dalla luminanza della finestra da quella dello sfondo che rientra nel campo di vista e da parametri geometrici quali gli angoli solidi sottesi dai diversi elementi all interno del campo di vista nonch dalla posizione di tali elementi rispetto alla direzione di osservazione Riferimenti bibliografici Tucci F Involucro ben temperato Efficienza energetica ed ecologica in architettura attraverso la pelle degli edifici Alinea Firenze 2006 AA VV Manuale di progettazione edilizia vol 4 Tecnologie requisiti soluzioni esecuzione prestazioni Hoepli Milano 1999 Riferimenti normativi Dlgs 311 06 Decreto Legislativo 29 dicembre 2006 n 311 recante Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 19 agosto 2005 n 192 recante attuazione della direttiva UNI EN 12464 1 2011 Luce e illuminazione Illuminazione dei posti di lavoro UNI 10840 2007 Luce e illuminazione Locali Scolastici Criteri generali per l illuminazione naturale ed artificiale UNI 10349 Riscaldamento e raffrescamento degli edifici dati climatici UNI EN ISO 13790 Prestazione energetica degli edifici Calcolo del fabbisogno di energia per il riscaldamento e il raffrescamento certificazione energetico ambientale certificazione energetico
90. elle direttive 2004 17 CE e 2004 18 CE Disegno di legge n 721 n 1039 2002 certificazione energetico ambientale E 1 2 o MANUTENZIONE IMPIANTISTICA Area esigenziale ED EDILIZIA SCHEDA SECONDARIA Requisito Accessibilit agli impianti Esigenza da soddisfare Garantire la possibilit di una corretta manutenzione impiantistica Indicatore di prestazione Presenza assenza di strategie per consentire interventi di manutenzione efficienti su centrali reti di distribuzione e terminali Unit di misura Vedi livello prestazionale SPECIFICA DI PRESTAZIONE 1 Livello di prestazione Consentire un efficiente accesso alle centrali alle reti di distribuzione e ai terminali degli impianti tecnici per le operazioni di manutenzione Le operazioni di manutenzione devono essere condotte in condizioni di sicurezza 2 Metodo di verifica progettuale Relazioni tecniche atte ad illustrare le soluzioni progettuali e tecnologiche adottate per garantire un efficiente accesso ai sistemi tecnici nel loro complesso 3 Metodi di verifica a lavori ultimati Verifica in sito dell accessibilit PESO DEL REQUISITO se AREA VALUTAZIONE LIVELLO PRESTAZIONALE Accessi alle centrali adeguati in termini di dimensione e collocazione tali da garantire interventi efficienti sui componenti meccanici ed elettrici certificazione energetico ambientale STRATEGIE PROGETTUALI E TECNOLOGIE DI RIFERIMENTO Le strategie progett
91. elle fonti di approvvigionamento al fine della verifica della realizzabilit 3 Metodi di verifica a lavori ultimati Certificato di conferimento dei materiali semilavorati in cantiere Documento di trasporto e certificazione del produttore PESO DEL REQUISITO BI AREA VALUTAZIONE LIVELLO PRESTAZIONALE Percentuale di materiale di provenienza locale gt 40 del peso complessivo certificazione energetico ambientale STRATEGIE PROGETTUALI E TECNOLOGIE DI RIFERIMENTO Lo strumento LCA Life Cycle Assessment valuta il ciclo di vita dei materiali in termini di carichi energetici e ambientali relativi a ciascuna fase del processo di produzione includendo le attivit di preproduzione come l estrazione di uso le azioni finalizzate al riciclaggio e o dismissione del prodotto come la sua distribuzione in altri termini i trasporti Ridurre i trasporti scegliendo materiali prodotti localmente corrisponde pertanto a ridurre l impatto ambientale del prodotto stesso in termini di minori emissioni di CO2 come del processo edilizio nel suo complesso in cui il materiale coinvolto La scelta di materiali locali e di soluzioni costruttive locali determina inoltre il pi delle volte una naturale armonizzazione dell intervento edilizio nel proprio contesto ambientale ed insediativo l uso ricorrente nella edilizia tradizionale regionale di particolari materiali lapidei o ceramici locali o di tipologie di legno ha determinato un
92. entato 32 V 2012 V 2012 ISTITUTO Z2 BIOARCH STRATEGIE PROGETTUALI E TECNOLOGIE DI RIFERIMENTO La costante crescita della sensibilit dell opinione pubblica nei confronti della salvaguardia dell ambiente ha spinto anche il sistema economico a prendere coscienza dell importanza di una gestione sostenibile delle proprie attivit La tendenza trasformare la variabile ambientale da vincolo restrittivo e oneroso a fattore strategico di competitivit sul mercato Non si deve dimenticare infatti che l adozione di una corretta gestione ambientale consente di ridurre i consumi di risorse naturali abbattere i costi dello smaltimento rifiuti minimizzare il rischio di incidenti e sanzioni migliorare i rapporti con le autorit pubbliche e con le popolazioni locali La normativa vigente in campo ambientale a differenza di quanto accade per la gestione della sicurezza regolata da specifiche norme d lgs 81 2008 e succ mod che impongono strumenti di prevenzione programmazione e gestione individuando specifica responsabilit a carico delle diverse figure professionali sia della committenza sia dell impresa appaltatrice non fornisce alcun indirizzo specifico per la gestione dei cantieri attribuendo genericamente a ciascun soggetto interessato dalla normativa la responsabilit del rispetto dei limiti di legge Per ovviare a tale carenza buona prassi che le imprese si dotino di un sistema di gestione ambientale de
93. ente posto sulla soletta separati elasticamente lungo l intero perimetro dalle pareti laterali di confine connessioni flessibili e di strati resilienti per creare discontinuit strutturale ed impedire la propagazione del rumore lungo il suo percorso di trasmissione 4 Isolamento acustico da rumore di tipo continuo Importanti fonti di rumore all interno dell edificio sono gli impianti di riscaldamento di ventilazione e di condizionamento dell aria che di conseguenza devono essere opportunamente distribuiti rispetto alle unit abitative Tali impianti dovrebbero essere isolati al fine di ridurre la propagazione del rumore sia per via strutturale vibrazioni che per via aerea Pu risultare utile controllare localmente la sorgente di rumore attraverso il fonoassorbimento dei locali in cui sono collocati gli impianti 5 Isolamento acustico da rumore di tipo discontinuo La rumorosit degli impianti idrosanitari pu risultare altamente disturbante necessario quindi adottare alcune precauzioni la posizionare i bagni in modo che non siano adiacenti alle camere da letto collocare il wc che la maggiore fonte di rumore nelle immediate vicinanze della colonna di scarico e adottare wc a flussimetro riduce il rumore nella fase di riempimento ma non in quella di scarico E interporre tra lo scarico e le strutture murarie del materiale elastico L ascensore un altra fonte importante di disturbo a causa degli orga
94. enti permette il mantenimento dei livelli di umidit relativa interna costanti prevenendo i fenomeni di formazione di condensa superficiale ed interstiziale Riferimenti bibliografici Peretti A Simonetti P a cura di Edilizia e Ambiente Atti del Convegno Progetto Trento Ambiente 1998 Aghemo C Azzolino C progetto dell elemento di involucro opaco Celid Torino 1996 Andreini P Pitimada D riscaldamento degli edifici Hoepli Milano 1995 certificazione energetico ambientale Riferimenti normativi Dlgs 311 06 e s m i Decreto Legislativo 29 dicembre 2006 n 311 recante Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 19 agosto 2005 n 192 recante attuazione della direttiva 2002 91 CE relativa al rendimento energetico nell edilizia Legge 10 gennaio 1991 n 10 Norme per l attuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell energia di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia GU del 16 gennaio 1996 n 6 UNI EN ISO 6946 Componenti ed elementi per l edilizia Resistenza e trasmittanza termica Metodo di calcolo UNI 10351 Materiali da costruzione Conduttivit termica e permeabilit al vapore UNI 10355 Murature e solai Valori della resistenza termica e metodo di calcolo UNI EN ISO 10077 1 Prestazione termica di finestre porte e chiusure Calcolo della trasmittanza termica Metodo semplificato UNI EN 13370
95. erde gt Area totale tetto 0 75 0 5 certificazione energetico ambientale Riferimenti bibliografici AAVV Protocollo ITACA 2011 http coolcolors Ibl gov assets docs SRI Calculator SRI calc10 xIs wwwl eere energy gov femp pdfs coolroofguide pdf www coolroofs org www roofcalc com www coolroofs eu eu www giordano it http heatisland Ibl gov http pouliezos dpem tuc gr coolroof coolcalcenergy_eu html Riferimenti normativi ASTM E 1980 Standard Practice for Calculating Solar Reflectance Index of Horizontal and Low Sloped Opaque Surfaces certificazione energetico ambientale Codice D 1 1 Area esigenziale COMFORT VISIVO DA OBB ATORIA Requisito Illuminazione naturale Esigenza da soddisfare Garantire condizioni di comfort visivo attraverso lo sfruttamento della luce naturale Indicatore di prestazione Fattore medio di luce diurna FLDm Unit di misura FLDm SPECIFICA DI PRESTAZIONE 1 Livello di prestazione Garantire che il fattore medio di luce diurna nei principali spazi ad uso diurno collocati al piano inferiore tipo sia almeno pari a residenze 3 uffici 2 2 Metodo di verifica progettuale Metodo di calcolo del FLDm secondo Circolare Min LLPP n 3151del 22 5 67 vedi Strategie progettuali e tecnologie di riferimento Metodi grafici per la determinazione del fattore finestra diagramma di Waldram 3 Metodi di verifica a lavori ultimati Verifica della confor
96. ere progettato in modo da garantire tratto da Linee Guida per l edilizia sostenibile in Toscana un appropriato trattamento prima del riutilizzo tale da rispettare i limiti imposti dal DM 185 2003 l adduzione separata dalla normale rete dell acqua potabile ai vari servizi per i quali possibile utilizzare acqua di pi bassa qualit La separazione delle acque grigie dalle nere facilita molto la gestione e la depurazione degli scarichi le acque grigie si depurano molto pi velocemente delle acque nere con un pi facile ottenimento delle caratteristiche di qualit necessarie per il riutilizzo di acque reflue Per mettere in opera tale sistema necessario addurre l acqua delle docce delle vasche dei lavandini ecc fino ad un apposito sistema di depurazione e quindi ad un deposito di accumulo che pu trovarsi nella parte inferiore dell edificio garage cantina ecc Un sistema di depurazione che in genere composto da un trattamento primario per l eliminazione dei grassi e delle schiume e da un trattamento secondario fitodepurazione o filtrazione mediante membrane o SBR fondamentale sia per raggiungere le concentrazioni fissate dalla legge sul riutilizzo sia per trattenere i possibili solidi che potrebbero causare danni agli apparecchi a pressione o agli stessi dispositivi dei water A seconda del sistema di trattamento scelto all uscita dei filtri e prima dell entrata del deposito pu essere necessario co
97. erifica a lavori ultimati Dichiarazione di conformit al progetto di quanto realizzato PESO DEL REQUISITO AREA VALUTAZIONE LIVELLO PRESTAZIONALE Schermatura di ogni chiusura trasparente gt 80 in ciascuna delle ore in cui si effettua la valutazione 18 V 2012 V 2012 ISTITUTO 2 BIOARCH STRATEGIE PROGETTUALI E TECNOLOGIE DI RIFERIMENTO Scelta del tipo di vetro Si riportano di seguito alcune caratteristiche prestazionali relative ai principali tipi di vetro utilizzabili per il controllo solare Vetri colorati assorbenti i tipi convenzionali di vetro colorato possono rappresentare un problema in relazione al loro elevato coefficiente di assorbimento della radiazione solare incidente 35 75 che produce temperature elevate del vetro e quindi alta emissivit onde lunghe Vetri colorati riflettenti il tipo di vetro colorato con superficie esterna riflettente a specchio riduce di molto la radiazione in ingresso soprattutto quella luminosa e non quindi consigliabile per ambienti che richiedano elevata illuminazione o apporti solari invernali tale tipo di vetro inoltre produce un impatto ambientale negativo verso l esterno per effetto di possibili fenomeni di abbagliamento Vetri con pellicole a bassa emissivit sono i pi efficaci nel ridurre la trasmissione solare termica a parit di quella luminosa Componenti vetrati multistrato tra le configurazioni a doppio strato pi efficaci vi que
98. etici da 0 Hz a 300 Ghz DELIBERA n 68 del 30 ottobre 1998 Piano nazionale di assegnazione delle frequenze per la radiodiffusione televisiva G U n 263 del 10 novembre 1998 DM 10 settembre 1998 n 381 Regolamento recante norme per la determinazione dei tetti di radiofrequenza compatibili con la salute umana Guidelines for limiting exposure to time varying electric magnetic and electromagnetic fields up to 300 GHz ICNIRP 1998 CENELEC ENV 60166 1 human Exposure to Electromagnetic Fields Low Frequency 0 10 kHz 1995 Risoluzione del Parlamento Europeo sulla lotta contro gli inconvenienti provocati dalle radiazioni non ionizzanti del 5 maggio 1995 Gazzetta Ufficiale delle Comunit Europee n C 205 439 DM Lavori Pubblici 16 gennaio 1991 Aggiornamento delle norme tecniche per la disciplina della costruzione e dell esercizio di linee elettriche aeree esterne CEI 211 6 Guida per la misura e per la valutazione dei campi elettrici e magnetici nell intervallo di frequenza 0 Hz 10 kHz con riferimento all esposizione umana CEI 211 7 Guida per la misura e per la valutazione dei campi elettromagnetici nell intervallo di frequenza 10 KHz 300 GHz con riferimento all esposizione umana 62 V 2012 V 2012 Codice E 1 1 MANUTENZIONE IMPIANTISTICA ED EDILIZIA Area esigenziale SCHEDA OBBLIGATORIA Requisito Manuale d uso e Programma di manutenzione Esigenza
99. ffico ha un impatto significativo sull ambiente e sulla salute dei cittadini oltre che sulla qualit complessiva della vita nelle citt Per quanto riguarda le emissioni prodotte dagli autoveicoli sono stati compiuti notevoli progressi che hanno contribuito a ridurre la concentrazione urbana di PM10 NOx ecc Tuttavia i principali incroci e i siti a pi elevato traffico veicolare continuano ad essere un problema e l incremento complessivo del trasporto automobilistico nelle aree urbane vanifica i progressi ottenuti Un altro serio problema delle aree urbane rappresentato dall inquinamento acustico L 80 del rumore prodotto dal traffico veicolare e purtroppo la situazione continua ad aggravarsi Gli elevati volumi di traffico non incoraggiano gli spostamenti a piedi e questo incide negativamente anche sui rapporti di vicinato e indebolisce il senso di appartenenza ad una comunit locale Inoltre l incremento della mobilit determina lo sviluppo di nuove aree urbane favorendo cos l espansione delle citt a discapito delle aree libere circostanti AI fine della applicazione della presente scheda si precisa che la distanza media deve essere calcolata in metri di effettiva percorrenza a piedi e che deve comprendere minimo 1 struttura commerciale e 1 struttura di servizio A questo proposito si intendono Strutture di base quelle costituite da STRUTTURE DI COMMERCIO negozi di vicinato alimentari prodotti per la casa edicola bar rist
100. gere l obiettivo di progetto Il Piano di gestione Ambientale redatto dall impresa in linea generale e a titolo di suggerimento dovrebbe contenere E i dati generali dell impresa appaltatrice con l indicazione dell organigramma e dei nominativi dei responsabili per la gestione ambientale E la descrizione delle opere e dei luoghi interessati dalle attivit con particolare riferimento all inquadramento ambientale del cantiere all eventuale presenza di altri cantieri confinanti e di attivit inquinanti 5 l individuazione dei principali aspetti ambientali critici ricettori di impatto atmosfera consumi circolazione esterna attivit prossime al cantiere vegetazione fauna salute pubblica paesaggio ecc 2 gli obiettivi ambientali dell impresa l individuazione delle fasi critiche oggetto di analisi scavi demolizioni opere in c a verniciature ecc K l elenco degli strumenti adottati per le registrazioni registri elenchi istruzioni ecc poich la 33 registrazione documentale di quanto viene svolto per soddisfare i requisiti previsti una condizione essenziale per poter considerare implementato il sistema le schede di rilevamento delle eventuali criticit rilevate durante le verifiche E le schede di valutazione degli impatti e il programma ambientale per ogni singola fase di lavoro ritenuta critica e le modalit per le verifiche e i controlli interni Riferimenti bibliografici
101. i gli spazi verdi conferiscono qualit ambientale qualit dell aria e delle acque e possono svolgere funzione bioclimatica a livello di insediamento e di quartiere 2 Spazi interni Esiste una grande variet di ambienti ad uso collettivo di cui sono dotati i cohousing ne elenchiamo alcuni cucina e sala da pranzo in alcuni cohousing in Svezia in particolare previsto uno spazio mensa collettivo che pu essere usato in modo libero o programmato attivando settimanalmente un calendario per la distribuzione dei compiti di preparazione dei cibi la pulizia ecc Questa scelta comporta oltre a benefici dal punto di vista relazionale anche una contrazione dei consumi dovuta alla condivisione degli elettrodomestici della strumentazione necessaria ecc spazi multiuso aule laboratori cucito e tessitura falegnameria scultura pittura ecc sala multiuso per feste riunioni esposizioni proiezioni eventi anche a livello di quartiere biblioteca palestra o altri spazi per 37 lo sport anche all aperto sala computer questo permette anche a persone che fanno un uso non continuo del computer di usufruire di un servizio ad esempio l accesso ad internet evitando tuttavia di dover comprare un bene che sarebbe sottoutilizzato asili nido riduzione degli spostamenti lavanderia condominiale La presenza del locale lavanderia ad uso condominiale accomuna quasi tutti i cohousing esistenti I benefici sono evidenti in termin
102. i di esso anche attraverso un opportuna progettazione del verde in prossimit del fabbricato 19 Condizionamento da parte dell utenza e del contesto socio economico importante che l utenza sia in grado di controllare il posizionamento degli schermi alla radiazione solare in modo da contrastare dinamicamente gli apporti solari Riferimenti bibliografici Tucci F Involucro ben temperato Efficienza energetica ed ecologica in architettura attraverso la pelle degli edifici Alinea Firenze 2006 Grosso M JI raffrescamento passivo degli edifici Maggioli Editore Rimini 1997 Coronel J F e Alvarez S LAMAS Programme User s Manual PASCOOL Project CEC DGXII JOULE II Programme Atene 1995 Weber W a cura di Pascool Electronic Metahandbook Final Report e User s Manual PASCOOL Project CEC DGXII JOULE II Programme Atene 1995 Stein B Reynolds J S Mechanicaland Electrical Equipment for Buildings 8a Ed John Wiley amp Sons New York 1992 Molina J L Alvarez S e Rodriguez E A A Methodology for Calculating Monthly Based Shading Factors Universit di Siviglia e Commissione delle Comunit Europee 1991 AA VV Handbook of Fundamentals Cap 27 ASHRAE Atlanta 1989 Riferimenti normativi UNI TS 11300 1 2 2008 Prestazione energetica degli edifici UNI EN 14501 2006 Tende e chiusure oscuranti Benessere termico e visivo Caratteristiche prestazionali e classificazione UNI EN 410 20
103. i di riduzione del consumo di risorse determinato dal minor numero di apparecchiature elettriche necessarie 3 Altri servizi car pooling e car sharing L uso collettivo di automobili private car pooling tra coloro che condividono uno stesso percorso in orari simili o l uso alternato e condiviso delle stesse car sharing tra diversi soggetti autorganizzati sono strumenti di mobilit sostenibile che trovano facilit di applicazione all interno di cohousing impiantistica centralizzata La caldaia centralizzata in condomini o in complessi con pi unit immobiliari deve essere a gestione indipendente in modo da permettere la regolazione in base alle esigenze specifiche di ciascuna utenza ed il controllo e la contabilizzazione dei consumi individuali Condizionamento da parte dell utenza e del contesto socio economico Nella prospettiva di uno sviluppo sostenibile ciascuno deve essere consapevole che l uso condiviso dei beni e dei servizi non comporta una riduzione della libert individuale bens in particolar modo in contesti urbani ad alta densit a volte socialmente depauperati diventa preziosa occasione di intensificare e qualificare le relazioni di vicinato Le ricadute non sono quindi solo ambientali di riduzione dei consumi di risorse ma anche sociali e culturali Riferimenti bibliografici M Lietaert a cura di Cohousing e condomini solidali editrice Aam terra nuova Firenze 2007 K MeCamant C Durrett Creating Cohousi
104. i e 400 Bq me per le abitazioni esistenti Raccomandazione Euratom 143 90 La pubblicazione del Decreto Legislativo 241 2000 ha introdotto per la prima volta nella legislazione italiana il concetto di radioattivit naturale prevedendo valori di soglia solo per gli ambienti di lavoro e gli uffici pubblici Gli ambienti residenziali ai sensi di legge restano quindi per ora fuori dal controllo del Decreto Nel caso di abitazioni dovrebbe essere considerato come valore di riferimento per il risanamento degli ambienti il limite di 50 Bq mc Modalit e suggerimenti per affrontare la problematica tratto da Linee Guida per l edilizia sostenibile in Toscana 2005 Le tecniche d intervento che permettono la fuoriuscita del gas radon dalle abitazioni si suddividono essenzialmente in tecniche attive e tecniche passive 1 ventilazione naturale tecnica passiva un accorgimento che diminuisce la concentrazione del gas permettendo cos una diluizione del radon Si attua quando i valori di concentrazione interni misurati non sono molto elevati 2 ventilazione forzata tecnica attiva un artificio che permette la fuoriuscita del gas in maniera razionale evitando nelle stagioni pi fredde un eccessivo dispendio termico Un calcolo accurato permette di convogliare all esterno un volume d aria ben noto che pu variare secondo la concentrazione permettendo un ricircolo misurato si parla in questo caso di Ventilazione Meccanica Controllata
105. i edifici circostanti in modo da evitare problemi legati all ostruzione della luce Calcolo del fattore finestra tratto da Linee Guida per l edilizia sostenibile in Toscana 2005 Viene calcolato in maniera diversa a seconda del tipo di ostruzione presente altezza dal baricentro B della a Nel caso non vi siano ostruzioni nella parte superiore della finestra aggetti il fattore finestra pu essere finestra al piano stradale determinato in due modi H altezza del fabbricato zo i E i contrapposto dal piano stradale a l il rapporto H h L fig 1 viene individuato sull asse delle ascisse del grafico di fig 1 si traccia poi la verticale fino all intersezione con la curva e si legge sull asse delle ordinate il valore di La distanza tra il fabbricato contrapposto o comunque a 2 In alternativa si calcola dell ostacolo e la finestra e 1 sena 2 dove a l angolo indicato in fig 2 b Nel caso di ostruzione nella parte superiore della finestra fig 3 determinato con la seguente formula e sen 02 2 a angolo riportato in fig 3 e 4 c Nel caso di duplice ostruzione della finestra ostruzione orizzontale nella parte superiore e ostruzione frontale ad esempio in presenza di balcone sovrastante la finestra e di un edificio frontale si veda fig 4 e sena sena 2 Fig 1 Fig 3 Fig 4 H h L tanga ESEMPIO DI SCHEMI RELATIVI A DUE DIVERSI TIPI DI OSTRUZIONE PER DETERM
106. i esposizione all interno della quale non devono essere previsti spazi esterni in cui pu essere trascorso un significativo periodo di tempo Condizionamento da parte dell utenza e del contesto socio economico necessario che l utente si renda consapevole che l elettrosmog secondo ricerche cliniche e misurazioni bioelettroniche influisce sulla creazione di varie patologie quali stanchezza cronica allergie disturbi alla vista scarsa capacit di concentrazione malattie neurologiche e del sangue e che quindi pretenda un controllo delle fonti esterne all alloggio ma limiti anche l utilizzo di fonti di elettrosmog nell alloggio stesso V 2012 V 2012 Riferimenti bibliografici AA VV Inquinamento elettromagnetico ad alta frequenza Maggioli Editore Rimini 2000 Bevitori P a cura di Inquinamento Elettromagnetico Maggioli Editore Rimini 1998 AA VV Atti del convegno scientifico Biological Effects of Static and ELF Electric and Magnetic Fields Bologna ICNIRP 1997 Moro A progetto di architettura e l ambiente elettromagnetico FAAR Milano 1997 Leveratto G C Antenne sicure Hoepli Milano 1997 AA VV Atti del convegno scientifico Third International Non Ionising Radiation Workshop Baden Austria ICNIRP 1996 AA VV Rischi sanitari dovuti all inquinamento da radiazioni non ionizzanti e possibili misure di prevenzione per la popolazione Comune di Bologna Bologna 1996 Grand
107. i nella progettazione del sistema di ventilazione naturale dell edificio PESO DEL REQUISITO AREA VALUTAZIONE LIVELLO PRESTAZIONALE Presenza di strategie atte a garantire la ventilazione naturale degli ambienti interni certificazione energetico ambientale STRATEGIE PROGETTUALI E TECNOLOGIE DI RIFERIMENTO Per garantire comfort termico all interno dell ambiente senza utilizzo delle risorse energetiche soluzioni efficaci possono essere l adozione di serramenti apribili e con infissi a bassa permeabilit all aria ma tali da garantire adeguati ricambi d aria di infiltrazione l adozione di bocchette o di griglie di ventilazione regolabili inseriti nel serramento l uso di finestre contrapposte Al fine di ottenere un adeguata ventilazione degli ambienti importante adottare un approccio bioclimatico alla progettazione che preveda lo sfruttamento dei venti prevalenti di brezza nelle zone temperate per raffrescare naturalmente e garantendo al contempo un adeguata protezione dell edificio ai venti freddi invernali con barriere frangivento artificiali o vegetazionali Progettare ponendo attenzione al comportamento dei venti nel sito condiziona l organizzazione planimetrica complessiva di un insieme di edifici posti in genere a scacchiera o in diagonale rispetto alla direzione del vento la forma del singolo edificio a T a L ad U cubica parallelepipeda la distribuzione degli ambienti interni come anche l organizzaz
108. i percorsi carrabili parcheggi e aree di raccolta dei rifiuti prevedere una adeguata separazione dei percorsi pedonali delle aree aperte di sosta e svago dai percorsi carrabili e dai parcheggi prevedere barriere tra gli spazi di sosta e i percorsi carrabili o le altre eventuali fonti inquinanti Riferimenti bibliografici Linee Guida APAT per la Gestione delle Terre e Rocce di scavo Riferimenti normativi DLgs 152 06 Norme in materia ambientale e s m i Legge 31 luglio 2002 n 179 Disposizioni in materia ambientale DM 18 settembre 2001 n 468 Regolamento recante Programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale Legge 23 marzo 2001 n 93 Disposizioni in campo ambientale DM 25 ottobre 1999 n 471 Regolamento recante criteri procedure e modalit per la messa in sicurezza la bonifica e il ripristino ambientale dei siti inquinati ai sensi dell articolo 17 del DLgs 5 febbraio 1997 n 22 e successive modificazioni ed integrazioni Legge 9 dicembre 1998 n 426 Nuovi interventi in campo ambientale Dlgs 5 Febbraio 1997 n 22 Attuazione delle direttive 91 156 CEE sui rifiuti 91 689 CEE sui rifiuti pericolosi e 94 62 CE sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio certificazione energetico ambientale A 1 2 DENIE RIDUZIONE DEI CARICHI Area esigenziale INQUINANTI SCHEDA OBBLIGATORIA Requisito Inquinamento elettrico e magnetico a bassa ed alta frequenza Esigen
109. i progettazione nel capitolato speciale d appalto l utilizzo di materiali di riuso sia per interventi di nuova costruzione che nel recupero di edifici esistenti con particolare riferimento a inerti da demolizione da reimpiegare per sottofondi riempimenti opere esterne malte calcestruzzi murature a sacco infissi interni ed esterni legno per strutture principali e secondarie travi e putrelle in ferro ferro e strutture metalliche per ringhiere e simili mattoni e pietre di recupero per murature strutture divisorie leggere elementi di copertura coppi tegole pavimenti cotto graniglia legno pietra pietra da taglio soglie gradini paramenti impianti di riscaldamento eventuale terreno proveniente da sterro Nel caso i materiali riutilizzati provengano da operazioni di demolizione e o smontaggio in situ dell edificio necessaria l individuazione di aree protette dagli agenti atmosferici per l accatastamento dei materiali da riutilizzare Recupero delle strutture esistenti tratto da Linee Guida per l edilizia sostenibile in Toscana 2005 importante considerare che l estensione del ciclo di vita di interi edifici oltre a mantenere le risorse culturali del passato come avviene per gli edifici storici ad esempio contribuisce in modo sostanziale alla conservazione delle risorse globali alla riduzione dei rifiuti dovuti alle demolizioni e dell impatto ambientale determinato d
110. ibile il numero di prodotti e materiali contenenti VOC provvedere ad una corretta aerazione degli ambienti e mantenere l umidit tra il 40 e il 60 nel trattamento dei materiali contenenti VOC se si usa un altro materiale per ricoprire necessario essere sicuri che il prodotto coprente non contenga altri VOC e usare purificatori per l aria evitare i prodotti di cui non verificabile la composizione e seguire attentamente le istruzioni per l utilizzo di qualunque prodotto preferire materiali da finitura esenti da solventi sintetici e arredi realizzati in legno massiccio con ridotto uso di colle o in prefiniti esenti da formaldeide se per questioni economiche si acquistano arredi realizzati in pannelli truciolari esigere almeno la certificazione E1 basso contenuto di formaldeide evitare di installare arredi realizzati con pannelli truciolari nelle stanze di lungo soggiorno nei bagni e nelle cucine il calore e l umidit aumentano l intensit e la nocivit delle emissioni certificazione energetico ambientale preferire sempre tessuti naturali per l arredamento posare le moquette tirate piuttosto che con l uso di colle verificare i componenti dei materiali di costruzione e di finitura dei prodotti detergenti e per la manutenzione e comunque non conservare o abbandonare le confezioni vuote in cantiere ma portarle nei punti di raccolta per rifiuti speciali preferire olii e cere n
111. icatore di prestazione Presenza assenza di sistemi e dispositivi per il controllo e la gestione automatica degli edifici BACS HBES di classe II Unit di misura Vedi livello prestazionale SPECIFICA DI PRESTAZIONE 1 Livello di prestazione Adozione di sistemi e dispositivi per il controllo e la gestione automatica degli edifici BACS HBES finalizzati a garantire elevate prestazioni energetiche dell impianto ed ottimizzare le condizioni di comfort interno La classe di prestazione II UNI EN 15232 richiesta corrisponde agli impianti controllati con un sistema di automazione bus BACS HBES dotati di una gestione centralizzata e coordinata delle funzioni e dei singoli impianti TBM vedi strategie progettuali e tecnologie di riferimento 2 Metodo di verifica progettuale Documentazione relativa alla progettazione e al funzionamento dei sistemi e dispositivi per il controllo e la gestione automatica dell edificio secondo norma UNI EN 15232 3 Metodi di verifica a lavori ultimati Verifica della effettiva e corretta realizzazione del sistema BACS HBES secondo norma UNI EN 15232 PESO DEL REQUISITO a AREA VALUTAZIONE LIVELLO PRESTAZIONALE Presenza di sistemi e dispositivi per il controllo e la gestione automatica degli edifici BACS HBES appartenenti almeno alla classe di prestazione II 65 STRATEGIE PROGETTUALI E TECNOLOGIE DI RIFERIMENTO La domotica domus automatique casa automatica una disciplina
112. idenziali 21 Codice B 3 1 PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA Area esigenziale SCHEDA PRINCIPALE Requisito Energia elettrica da fonti rinnovabili Esigenza da soddisfare Massimizzare l uso di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili Indicatore di prestazione Percentuale di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili rispetto al fabbisogno annuo Unit di misura SPECIFICA DI PRESTAZIONE 1 Livello di prestazione Energia elettrica prodotta nell edificio da fonti rinnovabili maggiore del 60 del fabbisogno annuo 2 Metodo di verifica progettuale Analisi dei dati climatici Calcolo del fabbisogno annuo di energia elettrica Progetto dei sistemi di produzione di energia da fonti rinnovabili e calcolo della energia elettrica da essi prodotta Qg el in relazione alle scelte progettuali e costruttive del sistema stesso 3 Metodi di verifica a lavori ultimati Controllo dei rendimenti di produzione PESO DEL REQUISITO AREA VALUTAZIONE LIVELLO PRESTAZIONALE Energia elettrica prodotta nell edificio da fonti rinnovabili gt 60 del fabbisogno standard stimato certificazione energetico ambientale STRATEGIE PROGETTUALI E TECNOLOGIE DI RIFERIMENTO Sistemi solari fotovoltaici I sistemi solari fotovoltaici FV sono sistemi di generazione di energia elettrica basati su celle composte da un minerale semiconduttore molto diffuso sulla terra l ossido di silicio In relazione alla
113. iere per le situazioni individuate materiali di finitura certificati a bassa emissione di VOC Classificazione degli effetti dei VOC in base al range di concentrazione Fonte Melhave 1990 Range di concentrazione Effetti lt 200 ug m3 Comfort 200 ug m3 3000 g m3 Possibile insorgenza di diverse sintomatologie 3000 25000 ug m3 Discomfort gt 25000 ug m3 Tossicit I valori di concentrazione della formaldeide sono fissati da istituti internazionali quali la WHO World Health Organization che nel 1987 defin come concentrazione limite di formaldeide per gli ambienti interni prima di scatenare effetti irritanti il valore soglia di 0 1 mg mc specificando che una concentrazione di 0 3 mg mc determina un notevole incremento degli effetti irritanti in soggetti sani WHO 1987 Dal 1992 al 2002 l ACGIH American Conference of Governmental Industrial Hygienist non ha variato il valore proposto 0 3 certificazione energetico ambientale ppm 0 37 mg mc e la classificazione A2 sospetta cancerogena per l essere umano ma ha introdotto la notazione sensibilizzante cio grazie agli ultimi studi si riconosciuto che la formaldeide causa delle reazioni di sensibilizzazione permanenti Il D M 22 9 97 norme per gli arredi di ufficio definisce come determinare il rilascio di formaldeide dai mobili UNI EN 717 2 e fissa a 3 5 mg mq h il limite di questo rilascio Recentemente l OMS ha fissato il
114. in zone in cui l equilibrio tra architettura e natura pi delicato e dove la presenza di un patrimonio costruttivo ancorch degradato fortemente connotato dalle tradizioni locali ne rende meritevole la valorizzazione Particolare attenzione dovr quindi essere rivolta ai materiali e alle tecniche costruttive tenendo conto delle diverse situazioni ambientali tipologie e contesti in cui si interviene assumendo una prospettiva bioregionalista con l intento di fornire non tanto dei vincoli ma riferimenti e indicazioni per le scelte progettuali senza indulgere in forme d imitazione del tradizionale o basarsi necessariamente su un approccio di tipo vernacolare Esigenza da soddisfare Salvaguardia delle tradizioni costruttive locali Indicatore di prestazione Rapporto in percentuale dei materiali della tradizione locale rispetto al peso complessivo dei materiali da costruzione impiegati Unit di misura kg k o Aria E ii 6 kg kg Le principali strategie progettuali possono essere cos sintetizzate SPECIFICA DI PRESTAZIONE adattamento alla morfologia del sito per quanto riguarda edifici e spazi aperti uso di materiali e di tecniche di lavorazione locali soprattutto per quanto riguarda 1 Livello di prestazione soluzioni esterne Il peso totale dei materiali da costruzione della tradizione locale integrati nel progetto non deve essere 5 eventuale ricorrenza di sistemi ed elementi costruttivi struttura
115. inoso 2 Metodo di verifica progettuale Progetto di sistemi e tecnologie di oscuramento atti a garantire i requisiti richiesti 3 Metodi di verifica a lavori ultimati Misura in opera dell illuminamento interno con e senza schermi PESO DEL REQUISITO Box AREA VALUTAZIONE LIVELLO PRESTAZIONALE Presenza di schermi di oscuramento con possibilit di regolazione che garantiscano negli ambienti ad uso diurno almeno l oscurabilit parziale negli ambienti adibiti al riposo l oscurabilit parziale e totale 46 V 2012 V 2012 ISTITUTO Z2 BIOARCH STRATEGIE PROGETTUALI E TECNOLOGIE DI RIFERIMENTO E raccomandabile oscurare gli ambienti destinati al riposo Per questo necessario prevedere in fase di progetto la presenza di schermi oscuranti mobili E consigliabile utilizzare gli schermi anche per il controllo di fenomeni di abbagliamento responsabili del discomfort degli ambienti interni Schermature solari Esistono numerose tipologie di sistemi tecnologici atti al controllo dell irraggiamento solare e all ottimizzazione della qualit dell illuminazione naturale degli ambienti interni I pi noti sono i sistemi di schermatura Le schermature possono essere schermature esterne ossia poste al di fuori dell involucro dell edificio schermature interne poste all interno dell involucro Entrambe possono essere fisse verticali ed orizzontali mobili e quindi regolabili verticali ed orizzontali I fr
116. ione del verde negli spazi esterni L obiettivo quello di ottenere una ventilazione sufficiente per garantire raffrescamento estivo e ricambio di aria negli spazi interni Per avere comfort termico e igrometrico la ventilazione deve essere modulata e devono essere evitati fenomeni di turbolenza o di eccessiva velocit dell aria Nell edilizia tradizionale esistono modelli costruttivi e funzionali che possono suggerire soluzioni nella progettazione contemporanea bioclimatica degli edifici in particolare per quanto riguarda i sistemi di raffrescamento passivo le tepee degli indiani d America la mashrabya araba un elemento di facciata sporgente in legno il claustrum muro traforato o altri sistemi a tiraggio naturale torri del vento camini di ventilazione ecc come il malqaf mediorientale il b dg r e il meneh iraniani Le torri del vento in particolare garantiscono la ventilazione degli ambienti durante la stagione estiva in modo da migliorare la qualit dell aria raffrescare le masse strutturali ed espellere l aria calda accumulata all interno degli edifici La torre collegata attraverso un tunnel che pu essere sotterraneo e presentare acqua con l edificio ambiente da rinfrescare dotato di aperture sottovento che permettono la fuoriuscita dell aria calda durante il giorno e l entrata dell aria fresca durante la notte anche in presenza di vento Condizionamento da parte dell utenza e del contesto socio economico Per attivare la
117. ione della popolazione ai campi elettromagnetici da 0 Hz a 300 Ghz DELIBERA n 68 del 30 ottobre 1998 Piano nazionale di assegnazione delle frequenze per la radiodiffusione televisiva G U n 263 del 10 novembre 1998 DM 10 settembre 1998 n 381 Regolamento recante norme per la determinazione dei tetti di radiofrequenza compatibili con la salute umana Guidelines for limiting exposure to time varying electric magnetic and electromagnetic fields up to 300 GHz ICNIRP 1998 Risoluzione del Parlamento Europeo sulla lotta contro gli inconvenienti provocati dalle radiazioni non ionizzanti del 5 maggio 1995 Gazzetta Ufficiale delle Comunit Europee n C 205 439 CENELEC ENVY 60166 1 human Exposure to Electromagnetic Fields Low Frequency 0 10 kHz 1995 DM Lavori Pubblici 16 gennaio 1991 Aggiornamento delle norme tecniche per la disciplina della costruzione e dell esercizio di linee elettriche aeree esterne CEI 211 6 Guida per la misura e per la valutazione dei campi elettrici e magnetici nell intervallo di frequenza 0 Hz 10 kHz con riferimento all esposizione umana CEI 211 7 Guida per la misura e per la valutazione dei campi elettromagnetici nell intervallo di frequenza 10 KHz 300 GHz con riferimento all esposizione umana certificazione energetico ambientale A 1 3 Area esigenziale ERRON SCHEDA PRINCIPALE Requisito Inquinamento luminoso Esigenza da soddisfare
118. ione di una tabella di inventario dovrebbe contenere l elenco di tutti i materiali utilizzati espressi in percentuale rispetto all ammontare totale sul quale possibile calcolare le quote che possono essere recuperate e avviate ai processi di riciclaggio e di riuso e le quantit che dovranno essere destinate alla discarica opportuno un livello di dettaglio che sia il pi possibile approfondito e correlabile alle tabelle di quantificazione dei flussi di materiali in entrata e in uscita sistema input e output dei processi ottenuta dagli ecobilanci effettuati ed dal computo metrico delle opere Condizionamento da parte dell utenza e del contesto socio economico L utente deve rendersi consapevole della necessit di ricorrere a materiali da costruzione riciclabili adottando anche metodi di costruzione innovativi Riferimenti bibliografici AAVV Protocollo ITACA 2011 Viale G Azzerare i rifiuti Vecchie e nuove soluzioni per una produzione e un consumo sostenibili Bollati Boringhieri 2008 AAVV Linee Guida per l edilizia sostenibile Regione Toscana 2005 Gangemi V Riciclare in Architettura Scenari innovativi della Cultura del Progetto CLEAN Napoli 2004 Viale G Un mondo usa e getta La civilt dei rifiuti e i rifiuti della civilt Feltrinelli 2000 Viale G Governare i rifiuti Bollati Boringhieri 1999 Tondi A Delli S La casa Riciclabile EDICOM Monfalcone GO 1998 29 AA VV Architettura bioeco
119. ione naturale nella cantina 0 50 Costi variabili Sigillatura delle vie di Normalmente usato in ingresso 0 50 combinazione con altre tecniche richiede materiali adatti e cura nella esecuzione Pressurizzazione 50 99 Buono per scantinati isolati della costruzione dall esterno e dai piani superiori Ventilazione a 25 50 se per tutta la casa Uso prevalente nelle cantine recupero di calore 25 75 se solo per la cantina Significativa perdita di calore ed aggravio dei costi di riscaldamento Ventilazione naturale Variabile Condizionamento da parte dell utenza e del contesto socio economico Evitare la permanenza prolungata negli spazi interrati nel caso in cui sia riscontrata nel terreno la presenza di Radon in concentrazioni superiori alle concentrazioni limite a seguito di variazioni geomorfologiche rispetto alle condizioni di progetto Riferimenti bibliografici 59 Piardi S Carena P Oberti I Ratti A Costruire edifici sani Guida alla scelta dei prodotti Maggioli Rimini 1996 AAVV Linee Guida per l edilizia sostenibile Regione Toscana 2005 Riferimenti normativi DECRETO LEGISLATIVO 29 giugno 2010 n 128 Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile 2006 n 152 recante norme in materia ambientale a norma dell articolo 12 della legge 18 giugno 2009 n 69 Decreto legislativo 9 aprile 2008 n 81 e s m i Attuazione dell articolo 1 della legge 3 agosto 2007 n
120. ione possono essere i pi vari come vari sono i paesaggi definiti tali anche quando non propriamente belli Si avranno pertanto paesaggi della campagna della citt storica della periferia diffusa delle aree industriali ecc e di qualunque luogo risultato dell azione di una comunit umana sul proprio territorio In questa prospettiva un intervento ben inserito nel paesaggio un intervento che valorizza e tutela l espressione estetica e mentale tra le comunit umane ed il proprio ambiente di vita Esigenza da soddisfare Garantire la valorizzazione tutela di ogni paesaggio Indicatore di prestazione Presenza assenza di documentazione che descriva le strategie progettuali adottate atte a definire un rapporto di valorizzazione reciproca tra l intervento ed il contesto ecologico ambientale economico culturale e sociale in cui si inserisce Unit di misura Vedi livello prestazionale SPECIFICA DI PRESTAZIONE 1 Livello di prestazione Adozione di scelte progettuali atte a valorizzare la relazione tra l intervento ed il paesaggio in cui si inserisce Riferimenti bibliografici Per paesaggio va inteso il territorio espressivo di identit il cui carattere deriva dall azione di fattori naturali umani e dalle loro interrelazioni Il paesaggio quindi dovunque nelle aree urbane e nelle campagne nei territori degradati come in quelli di grande qualit nelle zone considerate eccezionali come in quelle della vita q
121. isura Classe dB e dBA SPECIFICA DI PRESTAZIONE 1 Livello di prestazione Garantire l appartenenza dell edificio secondo la UNI 11367 e successivi aggiornamenti alla classe acustica _ I nel caso di siti prossimi a fonti di rumore consistenti ferrovia autostrade aeroporti locali all aperto ospedali ecc come rilevabile dalla classificazione acustica comunale o dalla Analisi del sito II nel caso non sussistano le condizioni suddette 2 Metodo di verifica progettuale Valutazione della classe acustica complessiva dell edificio attraverso il calcolo dei singoli parametri prestazionali secondo UNI EN ISO 717 1 e EN 12354 3 per Dammtw UNI EN ISO 717 1 e EN 12354 1 per R y UNI EN ISO 717 2 e EN 12354 2 per Dnw Dettagli impiantistici e schede tecniche delle unit dell impianto per Lic Piante e sezioni dettagli impiantistici e schede tecniche degli elementi da istallare per Lia 3 Metodi di verifica a lavori ultimati Misura in opera secondo UNI EN ISO 140 5 per Damntw UNI EN ISO 140 4 per R w UNI EN ISO 140 7 per L nw V 2012 V 2012 ISTITUT 2 BIOAR OO I UNI 8199 per Lic Misura in opera per Lia PESO DEL REQUISITO AREA VALUTAZIONE LIVELLO PRESTAZIONALE Garantire l appartenenza dell edificio alla classe acustica I nel caso di siti prossimi a fonti di rumore consistenti II nel caso non sussistano le suddette condizioni 49 STRATEGIE PROGETTUALI E TECNOLOGIE DI RI
122. it igiene ambientale costo di esercizio comfort In pratica si tratta di ottenere un titolo di qualit che possa consentire la corretta e soprattutto garantita identificabilit della qualit di un edificio e consentire una corretta comparazione tra edifici anche con caratteristiche diverse che non sia basata solo sul principio del minor costo di acquisto ma soprattutto sul livello delle prestazioni fornite V 2012 V 2012 Durante gli anni l Istituto Nazionale di Bioarchitettura ha messo a punto un sistema di certificazione energetico ambientale che a fronte della verifica corretta dei requisiti rilascia un marchio di qualit Si tratta di un sistema di certificazione di tipo volontario che permette la valutazione oggettiva e la comparabilit di fabbricati situati anche in zone diverse Questo perch la valutazione viene effettuata sempre secondo i medesimi parametri Un aspetto interessante da sottolineare che non necessario che il progetto esaminato riporti valori di eccellenza per ognuno dei requisiti elencati per ottenere un risultato positivo il tecnico pu decidere di concentrare la propria progettazione solo su alcuni requisiti di qualit indicati come fondamentali dal sistema per poi andarli ad integrare con altri requisiti previsti dall elenco e che devono essere valutati per raggiungere complessivamente un valore positivo La certificazione energetico ambientale dell Istituto Nazionale di Bioarchitetturae
123. l cantiere mobile interessato Il cantiere infatti un luogo produttivo a forte variabilit temporale di risorse e spazi fisici utilizzati e richiede un particolare sistema di gestione degli impatti negativi sull ambiente che devono essere controllati e minimizzati La dotazione di un Piano di Gestione Ambientale volto a garantire il rispetto di tutte le leggi ambientali la progettazione la costruzione e la gestione dei cantieri in modo da rendere minima la generazione di rifiuti e altri effetti nocivi per l ambiente quali l inquinamento del suolo dell acqua dell aria il livello di rumore il consumo eccessivo di materie prime di risorse naturali e di energia il miglioramento della gestione dei prodotti e dei rifiuti pericolosi la riduzione del consumo di materie prime di risorse naturali e di energie non rinnovabili privilegiando logiche di riutilizzo dei materiali la formazione e il coinvolgimento del personale per identificare e ridurre gli impatti sull ambiente prodotti dalle loro attivit professionali l effettuazione di controlli periodici di impatti procedure fornitori ecc Il raggiungimento degli obiettivi ambientali dichiarati dovrebbe essere affidato al coordinamento generale di un responsabile ambientale di ogni impresa esecutrice in capo al quale sono attribuite responsabilit e compiti specifici quali redigere gestire aggiornare il Piano dell impresa nel rispetto delle norme Suggerimenti per raggiun
124. la legge 3 agosto 2007 n 123 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro Decreto Legislativo 14 febbraio 2008 n 33 Modifiche al decreto legislativo 27 marzo 2006 n 161 recante attuazione della direttiva 2004 42 CE per la limitazione delle emissioni di composti organici volatili conseguenti all uso di solventi in talune pitture e vernici nonch in prodotti per la carrozzeria D Lgs 152 2006 e s m i Norme in materia ambientale Decreto Legislativo 27 marzo 2006 n 161 Attuazione della direttiva 2004 42 CE per la limitazione delle emissioni di composti organici volatili conseguenti all uso di solventi in talune pitture e vernici nonch in prodotti per la carrozzeria Decreto Ministeriale del 26 febbraio 2004 Definizione di una prima lista di valori limite indicativi di esposizione professionale agli agenti chimici Pubblicato su G U n 54 del 10 marzo 2004 DIRETTIVA 2004 42 CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 21 aprile 2004 relativa alla limitazione delle emissioni di composti organici volatili dovute all uso di solventi organici in talune pitture e vernici e in taluni prodotti per carrozzeria e recante modifica della direttiva 1999 13 CE ASHRAE Standard 62 1999 Ventilation for Accettable Indoor Air Quality Direttiva 1999 13 CE del Consiglio dell 11 marzo 1999 sulla limitazione delle emissione dei composti organici volatili prende in considerazione specificamente le emissio
125. la promozione della cogenerazione basata su una domanda di calore utile nel mercato interno dell energia nonch modifica alla direttiva 92 42 CEE Delibera AEEG n 42 del 19 marzo 2002 Direttiva 2004 8 CE del Parlamento europeo certificazione energetico ambientale IL Codice B 4 1 Uni Area esigenziale SCHEDA OBBLIGATORIA CONSUMO DI ACQUA POTABILE Requisito Consumo netto di acqua potabile Esigenza da soddisfare Riduzione del consumo di acqua potabile per gli usi indoor e outdoor attraverso l impiego di strategie di recupero o di ottimizzazione d uso dell acqua Indicatore di prestazione Riduzione percentuale del consumo di acqua potabile calcolata come rapporto tra il volume di acqua risparmiata e il volume di acqua potabile utilizzata in assenza di misure di contenimento dei consumi Unit di misura mc mc SPECIFICA DI PRESTAZIONE 1 Livello di prestazione richiesta la riduzione del 40 del consumo di acqua potabile rispetto ai normali consumi Il consumo di acqua potabile giornaliero da considerare per il calcolo dei consumi di acqua per usi compatibili indoor stimato attorno a 120 litri pro capite mentre il consumo standard di acqua per usi esterni calcolato in relazione all area da irrigare 0 4 mc mq annui 2 Metodo di verifica progettuale Progetto esecutivo dell impianto idraulico Progetto dei sistemi impiantistici atti al recupero e al riutilizzo delle acque
126. letezza del controllo automatico tali da garantire elevate prestazioni energetiche all impianto Dispositivi necessari al raggiungimento degli obiettivi richiesti tratto da BURERT n 126 10 1 CONTROLLO RISCALDAMENTO 1 1 CONTROLLO DI EMISSIONE Il sistema di controllo installato in centrale o nel relativo ambiente Controllo automatico di ogni ambiente con comunicazione tra i regolatori e verso il SISTEMA BUS 1 2 CONTROLLO DELLA TEMPERATURA ACQUA DELLA RETE DI DISTRIBUZIONE MANDATA O RITORNO Controllo della temperatura interna 1 3 CONTROLLO DELLE POMPE DI DISTRIBUZIONE Le pompe controllate possono essere installate a diversi livelli nella rete di distribuzione Controllo pompa a velocit variabile con Ap costante 1 4 CONTROLLO INTERMITTENTE DELLA GENERAZIONE E O DISTRIBUZIONE Un solo regolatore pu controllare diversi ambienti zone aventi lo stesso profilo di occupazione Controllo automatico con partenza arresto ottimizzato 1 5 CONTROLLO DEL GENERATORE Temperatura variabile in dipendenza da quella esterna 1 6 CONTROLLO SEQUENZIALE DI DIFFERENTI GENERATORI Priorit basate sui carichi e sulle potenze dei generatori 2 CONTROLLO RAFFRESCAMENTO 2 1 CONTROLLO DI EMISSIONE Il sistema di controllo installato in centrale o nel relativo ambiente Controllo automatico di ogni ambiente con comunicazione tra i regolatori e verso il SISTEMA BUS 2 2 CONTROLLO TEMPERATURA ACQUA FREDDA NELLA RETE DISTRIBUZIO
127. limite di concentrazione di VOC a 200 microgrammi me Effetti della formaldeide sull organismo umano dopo breve esposizione Fonte European Concerted Action 1989 modificata Effetti Formaldeide mg m3 Soglia per la percezione degli odori 0 06 1 2 Soglia per l irritazione degli occhi 0 01 1 9 Soglia per l irritazione della gola 0 1 3 1 Sensazione pungente agli occhi ed al naso 2 5 3 7 Tollerabilit per la lacrimazione 05 06 02 Lacrimazione forte che perdura per una ora dic 25 Pericolo di morte edema infiammazioni 37 60 polmoniti Morte 60 125 Misurazione della concentrazione di VOC Attualmente disponibile un sistema estremamente semplice in grado di misurare in due ore la concentrazione di formaldeide presente nell ambiente Il Bio check F infatti permette di fare in modo pratico e veloce la misurazione direttamente a casa verificando a fine esposizione la colorazione assunta dall indicatore con una scala colorimetrica di riferimento Il sistema utilizzato un biosensore specifico per la misura della formaldeide tramite una reazione enzimatica Pu essere esposto in un qualsiasi punto dei locali o agganciato ad un indumento es taschino della giacca al fine di poter valutare l esposizione della persona al suddetto inquinante Strategie per conseguire gli obiettivi di progetto Per cercare di controllare l esposizione ai VOC importante e ridurre il pi poss
128. lla con vetro assorbente all esterno camera d aria ventilata e pellicola a bassa emissivit sul lato esterno del vetro interno Materiale translucido e isolante trasparente indicati quando la visibilit non un requisito essenziale come nel caso dei lucernari i materiali isolanti trasparenti TIM hanno il pi basso coefficiente di dispersione termica di tutti i componenti di chiusura trasparente e sono quindi particolarmente adatti laddove il carico termico annuale prevalente di riscaldamento edifici residenziali zone montane Materiali trasparenti a trasmissione variabile sono materiali di tipo elettrocromico fotocromico o termocromico il pi promettente quello elettrocromico le cui prestazioni possono variare dal 10 al 50 e dal 20 al 70 della trasmissione incidente rispettivamente luminosa e totale dal 10 20 al 70 della trasmissione di radiazione nel range dell infrarosso vicino quella maggiormente incidente sul coefficiente di trasmissione solare Sistemi schermanti Le schermature si distinguono dal punto di vista della geometria in orizzontali e verticali dal punto di vista della posizione in esterne e interne dal punto di vista della gestione in fisse e operabili Le schermature orizzontali a soletta o a doghe sono efficaci se di dimensioni opportune e collocate sulla facciata Sud dell edificio in tal caso impediscono la penetrazione della radiazione diretta nelle ore centrali delle giornate estive
129. lla stessa Riferimenti bibliografici certificazione energetico ambientale Spagnolo R a cura di Manuale di Acustica Applicata Torino UTET 2001 AAVV Manuale di progettazione edilizia vol 2 Criteri ambientali e impianti Hoepli Milano 1998 Peretti A Simonetti P a cura di Atti del Convegno Edilizia e Ambiente Trento 1998 Harris C M Manuale di controllo del rumore Techniche Nuove Milano 1989 Riferimenti normativi Direttiva 2002 49 CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 25 giugno 2002 relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale DPCM del 5 dicembre 1997 Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici LEGGE 26 ottobre 1995 n 447 Legge quadro sull inquinamento acustico UNI 11367 2010 Acustica in edilizia Classificazione acustica delle unit immobiliari Procedura di valutazione e verifica in opera UNI EN ISO 717 1 Valutazione dell isolamento acustico in edifici e di elementi di edificio Isolamento acustico per via aerea UNI EN ISO 717 2 Valutazione dell isolamento acustico in edifici e di elementi di edificio Isolamento del rumore di calpestio UNI EN ISO 140 3 Misurazione dell isolamento acustico in edifici e di elementi di edificio Misurazione in laboratorio dell isolamento acustico per via aerea di elementi di edificio UNI EN ISO 140 4 Misurazione dell isolamento acustico in edifici e di elementi di edificio Misurazio
130. llamenti morfologici del terreno a ridosso delle aree critiche e schermare le sorgenti di rumore con fasce vegetali composte da specie arboree e arbustive che possano contribuire all attenuazione del rumore valutare la densit della chioma i periodi di fogliazione e defogliazione dimensioni e forma accrescimento utilizzare barriere artificiali con analoghe funzioni di schermatura tendere alla massima riduzione del traffico veicolare all interno dell area limitandolo all accesso ad aree di sosta e di parcheggio con l adozione di misure adeguate di mitigazione della velocit favorire la massima estensione delle zone pedonali e ciclabili queste ultime in sede propria e mantenere una distanza di sicurezza tra le sedi viarie interne all insediamento o perimetrali e le aree destinate ad usi ricreativi disporre le aree parcheggio e le strade interne all insediamento percorribili dalle automobili in modo da minimizzare l interazione con gli spazi esterni fruibili Dovr essere comunque garantito il rispetto dei limiti di livello di rumore ambientale stabiliti dalla normativa vigente sull inquinamento acustico in funzione del periodo diurno e notturno e della classe di destinazione d uso del territorio Condizionamento da parte dell utenza e del contesto socio economico L attivit svolta negli spazi esterni non deve generare rumore che superi i livelli prescritti arrecando danno ai fruitori di detti s
131. lle viste verso punti privilegiati attraverso superfici trasparenti PESO DEL REQUISITO AREA VALUTAZIONE LIVELLO PRESTAZIONALE Dimostrazione attraverso adeguata documentazione della valorizzazione delle viste verso punti di riferimento esterno privilegiati in tutti gli ambienti interni a prevalente uso diurno certificazione energetico ambientale STRATEGIE PROGETTUALI E TECNOLOGIE DI RIFERIMENTO Collocazione dell immobile nel sito Posizionare l immobile nel sito e i locali interni in modo da ottimizzare la vista verso l esterno evitando tuttavia problemi di introspezione Nelle localizzazioni urbane preferire la vista verso ambienti esterni dinamici in termini di svolgimento di attivit e di variabilit delle condizioni meteorologiche La vista verso l esterno maggiormente gradita quando include tre livelli un livello superiore volta celeste un livello intermedio edifici collina montagna e un livello inferiore strade persone alberi Condizionamento da parte dell utenza e del contesto socio economico Il requisito influisce sulla qualit ambientale interna e sulla gradevolezza nella fruizione degli spazi attraverso il dialogo tra interno ed esterno Riferimenti bibliografici Rennie D Parand F Environmental design guide for naturally ventilated and daylight offices BRE 1998 Riferimenti normativi BS 8206 Lighting for buildings Part 2 Code of practice for daylighting Brithish Standard Institu
132. llocare un sistema di disinfezione ad esempio una pompa dosatrice di disinfettanti chimici ad es acido peracetico o una camera UV in linea dimensionato in base al flusso d entrata dell acqua per assicurarne la disinfezione Quando l acqua gi stata depurata e disinfettata viene mandata al deposito d accumulo la cui capacit varia in funzione delle dimensioni dell installazione I sistemi di trattamento da utilizzare sono sistemi di fitodepurazione sistemi SBR sistemi MBR Sia per nuove costruzioni che per interventi sul patrimonio esistente si prevedono per i terminali della rete duale esterna escluso il WC idonei accorgimenti per evitare usi impropri colore forma posizione Condizionamento da parte dell utenza e del contesto socio economico La consapevolezza di un uso controllato delle risorse idriche porta ad una riduzione dell impatto ambientale ed ad un risparmio conseguente sui consumi importante sottolineare il fatto che l acqua ormai considerata una risorsa non rinnovabile Riferimenti bibliografici AAVV Protocollo ITACA 2011 Conte G Come usare meglio l acqua in casa e in citt Edizioni Ambiente saggistica e Manuali 2008 AAVV Linee guida per la gestione delle acque meteoriche provincia di Bolzano 2008 AAVV Linee guida per l edilizia sostenibile Regione Toscana 2005 M Borin Fitodepurazione Soluzioni per il trattamento dei reflui con le piante Edagricole Bol
133. logica La casa riciclabile Atti del convegno organizzato da ANAB Bologna 18 ottobre 1997 Baglioni A Costruzioni e Recupero dei Rifiuti Ambiente Costruito ottobre dicembre 1997 pp 46 50 A A V V Dalla fabbrica alla discarica Modulo n 223 luglio agosto 1996 pp 53 62 Passaro A Costruire e demolire Nuove Strategie per il Riciclaggio in edilizia Arte Tipografica Napoli 1996 Rigamonti E riciclo dei materiali in edilizia Maggioli Rimini 1996 Cenerini R Ecologia e sviluppo un equilibrio possibile La riduzione dei rifiuti e il recupero di materiale ed energia per uno sviluppo sostenibile Il sole 24 ore libri Milano 1994 Riferimenti normativi Direttiva europea 2008 98 Ce del 19 11 2008 D lgs 152 2006 e s m i Norme in materia ambientale Circolare 19 7 2005 indicazioni relative ai materiali riciclati e beni e manufatti ottenuti da materiale riciclato provenienti da articoli in gomma ai sensi del DM 203 03 DM 203 03 Norme affinch gli uffici pubblici e le societ a prevalente capitale pubblico coprano il fabbisogno annuale di manufatti e beni con una quota di prodotti ottenuti da materiale riciclato nella misura non inferiore al 30 del fabbisogno medesimo Decreto Ministeriale del 5 febbraio 1998 individuazione dei rifiuti non pericolosi sottoposti a procedure semplificate di recupero UNI U32014580 Demolizione di opere edilizie e di ingegneria civile Indicazioni progettuali ed e
134. materiali riciclati va valutato in relazione al grado di disponibilit ed effettivo risparmio energetico sull intero ciclo di vita 2 Metodo di verifica progettuale Abaco delle categorie di elementi in situ potenzialmente riutilizzabili Inventario dei materiali riciclati e di riuso fuori dal sito utilizzati nella costruzione Rapporto tra la somma di tutti i pesi dei materiali riciclati o riutilizzati in situ e fuori dal sito ed il peso complessivo dell edificio comprese le sistemazioni esterne 3 Metodi di verifica a lavori ultimati Certificato di conferimento dei materiali semilavorati in cantiere Controllo dell effettiva quantit di materiali da costruzione dismessi ed implementati nella realizzazione dell intervento PESO DEL REQUISITO Fa AREA VALUTAZIONE LIVELLO PRESTAZIONALE Percentuale di materiali riciclati o riutilizzati in situ e fuori dal sito gt 40 27 STRATEGIE PROGETTUALI E TECNOLOGIE DI RIFERIMENTO Materiali riciclati L uso in edilizia di materiali provenienti da un processo di riciclaggio permette di aumentare il ciclo di vita dei materiali stessi provenienti anche da settori produttivi lontani dall edilizia sottraendoli alla discarica e contribuisce a ridurre sensibilmente l uso di risorse non rinnovabili importante tuttavia valutare che il bilancio energetico complessivo del processo di riciclaggio sia positivo Materiali riutilizzati E necessario prevedere gi nella fase d
135. matizzazione ecocompatibili finalizzata al riscaldamento ambiente ed acqua igienico sanitaria Sono composti da un subsistema di captazione uno di distribuzione ed uno di accumulo Il trasferimento del calore generato dall effetto serra prodotto dall impiego combinato nell elemento captante del vetro di un intercapedine d aria e di superfici ad elevato coefficiente di assorbimento solare avviene per convezione tramite fluido termovettore che pu essere sia liquido acqua o acqua e antigelo sia gassoso aria La scelta tra sistemi solari ad aria e ad acqua deve essere effettuata in relazione al tipo d uso finale del calore e alle caratteristiche temporali dell utenza Un sistema solare attivo ad acqua consigliabile nelle destinazioni d uso residenziali permanenti dove pu essere associato all utilizzo di acqua calda igienico sanitaria e o a sistemi di riscaldamento ad alta inerzia e bassa temperatura quali i sistemi radianti a pavimento a soffitto o a parete Un sistema ad aria pu essere utilizzato in destinazioni d uso sia residenziali permanenti e non in quest ultimo caso possibile sfruttare al meglio la migliore efficienza istantanea del sistema ad aria rispetto a quello ad acqua sia terziarie I sistemi ad aria richiedono minore manutenzione dei sistemi ad acqua I principali tipi di sistemi solari attivi utilizzabili in edifici residenziali sono sistema a collettori piani ad acqua
136. mbientale certificazione bioarchitettura PROCEDURA PER L ASSEGNAZIONE DELLA CERTIFICAZIONE La Certificazione Bioarchitettura intende certificare un corretto processo edilizio che porta al conseguimento di prestazioni energetico ambientali degli edifici ritenute dall Istituto idonee a caratterizzare l edilizia sostenibile Rispetto alle fasi del processo edilizio la procedura di certificazione fa riferimento alla fase decisionale e a quella realizzativa in opera per quanto riguarda la fase gestionale si fa riferimento al manuale d uso dell alloggio La procedura di assegnazione del marchio relativa alla certificazione di interventi di nuova realizzazione e di interventi di recupero di immobili esistenti IL PROCESSO DI CERTIFICAZIONE BIOARCHITETTURA La procedura prevede che la Certificazione Energetico Ambientale segua le fasi del processo edilizio Gli attori delle varie fasi si relazionano fra loro e seguono la procedura di certificazione sin dai primi momenti del processo decisionale al fine di ottenere nella realizzazione del progetto gli obiettivi ambientali e di qualit prefissati Le varie fasi della procedura vengono seguite dall Istituto Nazionale di Bioarchitettura tramite la nomina di un socio esperto che avr la funzione di certificatore del progetto e della costruzione Il certificatore ha la responsabilit di verificare che la analisi e gli approfondimenti richiesti dalla certificazione siano eseguiti e
137. mbientale Decreto 12 6 2003 n 185 Regolamento tecnico recante norme tecniche per il riutilizzo delle acque reflue DIN 1989 Impianti per l utilizzo dell acqua piovana UNI 11235 2007 La norma definisce i criteri di progettazione esecuzione controllo e manutenzione di coperture continue a verde in funzione delle particolari situazioni di contesto climatico di contesto edilizio e di destinazione d impiego 38 V 2012 V 2012 Codice C 5 2 MINIMIZZAZIONE DELL IMPATTO EDILIZIO SUI SUOLI Area esigenziale SCHEDA SECONDARIA Requisito Effetto isola di calore Esigenza da soddisfare Garantire che gli spazi esterni abbiano condizioni di comfort termico accettabile durante il periodo estivo Indicatore di prestazione Presenza di soluzioni atte a mitigare l effetto isola di calore Unit di misura SPECIFICA DI PRESTAZIONE 1 Livello di prestazione Si deve garantire il soddisfacimento contemporaneamente delle seguenti indicazioni Il rapporto tra l area delle superfici ombreggiate alle ore 12 del 21 giugno e o sistemate a verde rispetto all area complessiva del lotto di intervento escluso il costruito gt 50 Minimo il 50 delle superfici esterne pavimentate devono impiegare materiali con SRI Indice di Riflessione Solare superiore a 29 Peri tetti si devono utilizzare materiali con valore SRI superiori al limite specifico e si deve verificare l equazione A esplicitata nelle strategi
138. mento attraverso dei ventilatori Controllo delle emissioni inquinanti Ridurre i consumi energetici corrisponde anche ad abbattere le emissioni di inquinanti in atmosfera ossidi di carbonio CO CO2 ossidi di zolfo ossidi di azoto composti organici volatili particolato solido prodotte dagli impianti di riscaldamento e refrigerazione Nei sistemi di riscaldamento l entit delle emissioni pu essere espressa in vari modi come concentrazione dello specifico inquinante nei fumi oppure come fattore di emissione definito come rapporto fra massa di inquinante prodotto per unit di energia termica sviluppata Questa dipende sia dalle caratteristiche fisico chimiche del combustibile sia dalle caratteristiche del combustore sia dalle condizioni di regolazione della combustione Le emissioni da parte delle centrali termiche convenzionali possono essere ridotte oltre che adottando tutti gli accorgimenti mirati alla riduzione dei fabbisogni e quindi dei consumi di combustibile privilegiando l impiego di combustibili con basso fattore di emissione gas naturale e bruciatori a bassa emissione in particolare per quanto riguarda l NOx che un inquinante che non pu essere eliminato passando al gas naturale e che difficile ridurre con trattamenti dei fumi raccomandata la scelta di macchine frigorifere che utilizzano fluidi refrigeranti a basso impatto ambientale Condizionamento da parte dell utenza e del contesto socio economico
139. missione dell intero edificio Indicatore di prestazione Rapporto in percentuale dei materiali da avviare ai processi di riciclaggio rispetto al peso complessivo dei materiali da costruzione impiegati Unit di misura Kg Kg SPECIFICA DI PRESTAZIONE 1 Livello di prestazione Il peso totale dei materiali da costruzione riciclabili integrati nel progetto non deve essere inferiore al 30 del peso complessivo dei materiali impiegati 2 Metodo di verifica progettuale Computo metrico delle opere Tabella di inventario dei materiali potenzialmente riciclabili e relativa indicazione della quantit impiegata Kg Sistemi di Certificazione energetico ambientale dei prodotti edilizi Analisi del ciclo di vita dei materiali 3 Metodi di verifica a lavori ultimati Planimetria dettagliata indicante i materiali utilizzati Stima delle quantit di materiali riciclabili prodotti in fase di dismissione dell edificio PESO DEL REQUISITO a AREA VALUTAZIONE LIVELLO PRESTAZIONALE Percentuale di materiali riciclabili gt 30 28 V 2012 V 2012 ISTITUTO 2 BIOARCH STRATEGIE PROGETTUALI E TECNOLOGIE DI RIFERIMENTO Selezione dei materiali che costituiscono l elemento tecnico Gli elementi tecnici devono essere caratterizzati da un alta percentuale di scarti riciclabili al termine della vita utile dell edificio minimizzando in questo modo i rifiuti destinati al conferimento in discarica In particolare opportun
140. misura Vedi livello prestazionale SPECIFICA DI PRESTAZIONE 1 Livello di prestazione richiesta all interno dell intervento previsto la presenza di spazi aperti e confinati servizi e o attrezzature pensati per essere usati in condivisione da pi nuclei familiari Le scelte in questo senso devono avere effetti di riduzione in input di uso di risorse ambientali suolo acqua ecc consumo di energia consumo di materiale in output di produzione di rifiuti inquinamento atmosferico acustico elettromagnetico delle acque del suolo ecc Sono esclusi gli spazi tradizionalmente considerati condominiali garage soffitte vani scala cantine 2 Metodo di verifica progettuale Documentazione che descriva gli spazi i sevizi e o le attrezzature di uso collettivo 3 Metodi di verifica a lavori ultimati Verifica della presenza di spazi servizi e o attrezzature in condivisione e loro efficacia sulla riduzione dell impatto ambientale sul territorio dell insediamento PESO DEL REQUISITO BS AREA VALUTAZIONE LIVELLO PRESTAZIONALE Presenza di spazi servizi e o attrezzature di uso collettivo all interno dell intervento previsto 36 V 2012 V 2012 ISTITUTO Z2 BIOARCH STRATEGIE PROGETTUALI E TECNOLOGIE DI RIFERIMENTO Con il termine Co housingsi indicano quelle forme innovative di abitazione che sono auto organizzate inclusiveenonspeculative e che rappresentano il diversificato panorama delle culture dell
141. misura ed uso di modelli previsionali del livello di campo elettrico e magnetico a bassa frequenza ed elettromagnetico ad alta frequenza presente negli ambienti interni Scheda informativa riguardante i livelli di esposizione prodotti dagli apparecchi o dispositivi elettrici e le principali prescrizioni di sicurezza come previsto dalla legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici magnetici ed elettromagnetici 22 febbraio 2001 n 36 3 Metodi di verifica a lavori ultimati Misura del livello di campo elettrico e magnetico a bassa ed alta frequenza ed elettromagnetico ad alta frequenza presente negli ambienti interni PESO DEL REQUISITO certificazione energetico ambientale AREA VALUTAZIONE LIVELLO PRESTAZIONALE Per campi elettromagnetici a bassa frequenza 50 Hz Induzione magnetica 1 lt 0 2 uT e Campo elettrico E lt 5000 V m Per campi elettromagnetici ad alta frequenza 100 kHz 300GHz Campo elettrico E lt 6 V m 60 V 2012 V 2012 ISTITUTO Z2 BIOARCH STRATEGIE PROGETTUALI E TECNOLOGIE DI RIFERIMENTO Campi elettrici e magnetici a bassa frequenza fonte Linee Guida per l edilizia sostenibile in Toscana 2005 Negli ambienti interni possono essere adottate strategie progettuali per minimizzare l esposizione ai campi elettrici e magnetici a bassa frequenza 50 Hz a livello dell unit abitativa o impiego di dispositivi elettrici ed elettronici e apparecchiature a bassa produ
142. mit al progetto PESO DEL REQUISITO AREA VALUTAZIONE LIVELLO PRESTAZIONALE Fattore medio di luce diurna FLDm gt 3 per locali di abitazione collocati al piano inferiore tipo Fattore medio di luce diurna FLDm gt 2 per spazi di uso diurno uffici collocati al piano inferiore tipo V 2012 V 2012 La ISTITUTO NAZIONALE BIOARCHITETTURA STRATEGIE PROGETTUALI E TECNOLOGIE DI RIFERIMENTO Superfici trasparenti Per ottenere alti livelli di illuminazione naturale si deve provvedere all utilizzo di ampie superfici vetrate ma per evitare problemi di surriscaldamento estivo importante dotarle di opportune schermature Le superfici vetrate devono avere coefficiente di trasmissione luminosa elevato rispettando nello stesso tempo le esigenze di controllo della radiazione solare entrante e di riduzione delle dispersioni termiche A questo scopo possono essere efficaci vetrocamera con vetri di tipo selettivo alta trasmissione luminosa basso fattore solare bassa trasmittanza termica Le superfici vetrate devono essere disposte in modo da ridurre al minimo l oscuramento dovuto ad edifici o altre ostruzioni esterne e in modo che l apertura riceva luce direttamente dalla volta celeste fattore finestra superiore a 0 Sistemi di conduzione della luce Qualora vi siano ambienti che non possono disporre di superfici finestrate verso l esterno esistono oggi sul mercato sistemi innovativi di conduzione della luce camini
143. n modo da non determinare ponti acustici che compromettano il comportamento acustico della facciata Particolare cura deve essere posta in fase di costruzione alla posa dei serramenti e alla realizzazione degli accoppiamenti fra serramento e muratura Occorre anche evitare i ponti acustici derivanti da cassonetti non adeguatamente isolati 2 Isolamento acustico delle partizioni interne Distribuzione degli ambienti interni Per minimizzare la necessit di isolamento acustico delle partizioni interne necessario studiare una distribuzione ottimale degli ambienti interni Le aree che richiedono maggiore protezione sonora es camere da letto devono essere collocate il pi lontano possibile dagli ambienti adiacenti pi rumorosi es cucine bagni preferibile quando necessario porre le aree critiche lungo le pareti di confine disporre in modo adiacente gli ambienti con la stessa destinazione d uso o compatibili Partizioni interne Per evitare che il rumore si propaghi tra gli ambienti confinanti utile adottare soluzioni ad elevato potere fonoisolante divisori monolitici di massa elevata divisori multistrato con alternanza di strati massivi e di strati fonoassorbenti divisori leggeri ad elevato fonoisolamento ed assemblare i divisori verticali e orizzontali in modo tale da ridurre al minimo gli effetti di ponte acustico e di trasmissione sonora laterale flanking transmission Nelle strutture in calcestruzzo i tramezzi di separ
144. ng Building Sustainable Communities New Society Publishers Gabriola Island Canada 2011 M Large Common Wealth For a free equal mutual and Sustainable society Hawthorn Press Stroud 2010 Riferimenti normativi certificazione energetico ambientale C 5 1 MINIMIZZAZIONE DELL IMPATTO Area esigenziale EDILIZIO SUI SUOLI SCHEDA PRINCIPALE Requisito Permeabilit del suolo Esigenza da soddisfare Riduzione dell impatto edilizio nei confronti della permeabilit del suolo e della presenza del verde Indicatore di prestazione R I E Riduzione Impatto Edilizio Unit di misura mq mq SPECIFICA DI PRESTAZIONE 1 Livello di prestazione Per i seguenti usi tipo A deve garantirsi RIE gt 4 0 usi abitativi di tipo urbano servizi economici e amministrativi servizi ricettivi e ristorativi servizi ricreativi servizi sociali di interesse generale usi rurali Per i seguenti usi tipo B deve garantirsi RIE gt 1 5 usi industriali e artigianali servizi commerciali e artigianato di servizio Nel computo si considera l intera superficie del lotto e non solo la porzione interessata dall intervento La scheda non si applica per gli interventi negli ambiti storici e gli interventi di ristrutturazione in cui il rapporto tra la superficie coperta e la superficie del lotto sia maggiore di 0 5 2 Metodo di verifica progettuale Relazione tecnica e planimetriE di progetto che illust
145. ni di VOC provenienti da settori industriali che fanno largo uso di solventi stabilendo i valori limite sia delle emissioni al camino che delle emissioni diffuse Direttiva 96 61 CE IPPC sulla prevenzione e riduzione integrate dell inquinamento mira a ridurre le emissioni di numerosi settori industriali nei vari elementi dell ambiente UNI 10522 del febbraio 1996 inerente Prodotti di fibre minerali per isolamento termico e acustico Fibre feltri pannelli e coppelle Determinazione del contenuto di sostanze volatili Circolare del Ministero della Salute n 23 25 11 91 Usi delle fibre di vetro isolanti problematiche igienico sanitarie istruzioni per il corretto impiego Direttiva 89 106 CEE DPR 21 aprile 1993 n 246 Regolamento di attuazione della direttiva 89 106 CEE relativa ai prodotti da costruzione Presenza e LMS Livello Minimo di Sicurezza di SOV e CFC D M 28 01 92 DIR CEE 67 548 procedure EPA Circ n 57 del 22 06 83 e segg C S Min Sanit 57 Circ 22 6 83 n 57 del Min San Usi della formaldeide rischi connessi alle possibili modalit di impiego certificazione energetico ambientale Codice D 4 3 QUALIT DELL ARIA SCHEDA SECONDARIA Area esigenziale Requisito Riduzione delle emissioni di Radon Esigenza da soddisfare Controllare la migrazione del Radon dai terreni agli ambienti interni e l emissione dirett
146. ni di sollevamento situati in cima al pozzetto o alla base dallo scorrimento della cabina sulle guide dagli organi elettromeccanici di controllo La riduzione del rumore pu avvenire impiegando componenti certificati di elevata qualit installando le macchine su una base inerziale sospesa elasticamente s fonoisolando adeguatamente il vano macchine Suggerimenti ulteriori sul come conseguire gli obiettivi di progetto In prima analisi l incremento del potere fonoisolante di una struttura pu essere ottenuto aumentando la sua massa superficiale e cio applicando a questa del materiale pi o meno denso Spesso succede che la struttura abbia una massa sufficiente a garantire l isolamento teorico richiesto ma in realt questo risulti inferiore a causa della sua eccessiva rigidit Occorre quindi considerare oltre alla massa anche i valori delle bande di frequenza in cui la struttura si comporta in modo ideale assumendo in generale una frequenza di risonanza minore possibile possibilmente inferiore a 20 Hz una frequenza critica maggiore possibile possibilmente superiore a 16000 Hz Condizionamento da parte dell utenza e del contesto socio economico L attivit svolta negli spazi esterni non deve generare rumore che superi i livelli prescritti arrecando danno ai fruitori degli ambienti interni necessario svolgere attivit interne che non superino i livelli di rumore previsti dalla normativa nei periodi previsti da
147. ni in opera dell isolamento acustico per via aerea tra ambienti UNI EN ISO 140 5 Misurazione dell isolamento acustico in edifici e di elementi di edificio Misurazioni in opera dell isolamento acustico per via aerea degli elementi di facciata e delle facciate UNI EN ISO 140 7 Misurazione dell isolamento acustico in edifici e di elementi di edificio Misurazione in opera dell isolamento dal rumore di calpestio di solai UNI EN ISO 10140 Acustica Misura dell isolamento acustico in edifici e di elementi di edifici Parte 10 Misura in laboratorio dell isolamento acustico per via aerea di piccoli elementi di edificio UNI EN ISO 16032 Acustica Misurazione del livello di pressione sonora di impianti tecnici in edifici Metodo tecnico progettuale UNI EN ISO 10052 Acustica Misurazioni in opera dell isolamento acustico per via aerea del rumore da calpestio e della rumorosita degli impianti Metodo di controllo UNI EN 14351 1 Finestre e porte Norma di prodotto caratteristiche prestazionali Finestre e porte esterne pedonali senza caratteristiche di resistenza al fuoco e o di tenuta al fumo EN ISO 10848 e EN 12354 1 Valutazioni delle prestazioni acustiche di edifici a partire dalle prestazioni di prodotti Isolamento dal rumore per via aerea tra ambienti UNI 8199 Collaudo acustico degli impianti di climatizzazione e ventilazione Linee guida contrattuali e modalit
148. nto notturno ecc Per quanto riguarda i componenti vetrati i fattori da prendere in considerazione sono resistenza termica della vetratura vetro camera ordinario vetro camera basso emissivo vetrature speciali con intercapedini d aria multiple realizzate con pellicole con intercapedine riempita con gas a bassa conduttivit con materiali isolanti trasparenti ecc resistenza termica del telaio in metallo con taglio termico in PVC in legno isolamento termico del cassonetto porta avvolgibile caratteristiche dei sistemi di oscuramento e degli schermi operabili Nella scelta dei componenti di involucro vetrati particolare attenzione dovr inoltre essere prestato a caratteristiche di fonoisolamento caratteristiche di permeabilit all aria propriet ottiche del vetro nei confronti dell illuminazione naturale In generale adottare soluzioni tecnologiche tali da evitare la creazione di ponti termici controllare adeguatamente i fenomeni di formazione di condensa superficiale ed interstiziale responsabili del progressivo peggioramento delle caratteristiche prestazionali del subsistema delle chiusure Condizionamento da parte dell utenza e del contesto socio economico Gli utenti dell edificio devono mantenere un comportamento atto a non compromettere prematuramente le prestazioni dell involucro In particolare un efficace ventilazione naturale innescata attraverso una regolare apertura dei serram
149. o privilegiare materiali in grado di recuperare le caratteristiche prestazionali d origine selezionare materiali che non comportino processi di trattamento particolarmente inquinanti o ad alto consumo energetico evitare i materiali contenuti all interno dello stesso elemento tecnico che possano risultare tra loro incompatibili in termini di riciclaggio La scelta dei materiali deve tener conto della loro potenziale smaltibilit in termini ad esempio di elevata inerzia chimica dei materiali o in termini di biodegradabilit La smaltibilit direttamente correlata al contenuto di sostanze chimiche nocive nel processo di produzione di un materiale ed alla loro emissivit durante la fase di esercizio del manufatto edilizio ci comporta che maggiore la smaltibilit di un materiale minore il complesso di emissioni in aria acqua e suolo durante l intero ciclo di esistenza di un prodotto edilizio In particolare opportuno selezionare prodotti caratterizzati da un marchio ecologico ci normalmente garanzia di una corretta valutazione dell impatto del prodotto stesso sull ambiente durante l intero ciclo di vita secondo metodologie consolidate e riconosciute da enti organizzazioni ecc Tecniche costruttive Durante l esecuzione del progetto utile indicare le modalit tecniche esecutive necessarie per avviare materiali ed elementi tecnici alle operazioni di riciclo Tabelle di inventario La redaz
150. o Isolamento termico Esigenza da soddisfare Ottimizzare le prestazioni dell involucro al fine del contenimento delle dispersioni termiche nel periodo invernale Indicatore di prestazione Rapporto percentuale tra la trasmittanza di progetto del subsistema tecnologico degli elementi di involucro U e la trasmittanza corrispondente ai valori limite di legge Uj m Unit di misura SPECIFICA DI PRESTAZIONE 1 Livello di prestazione Il subsistema tecnologico delle chiusure dell involucro opaco e trasparente deve possedere livelli di trasmittanza termica adeguatamente bassi 2 Metodo di verifica progettuale Disegni esecutivi di sezioni correnti verticali ed orizzontali delle soluzioni tecnologiche Disegni in scala opportuna 1 5 1 2 dei nodi critici ad esempio sezioni di incontro chiusure verticali chiusure orizzontali per la risoluzione ottimale dei ponti termici Calcolo della trasmittanza relativa alla soluzione di chiusura adottata e verifica del livello prestazionale richiesto 3 Metodi di verifica a lavori ultimati Misura in opera con termoflussimetro della trasmittanza termica PESO DEL REQUISITO AREA VALUTAZIONE LIVELLO PRESTAZIONALE Rapporto percentuale tra la trasmittanza di progetto del subsistema tecnologico degli elementi di involucro U e la trasmittanza corrispondente ai valori limite di legge Uj lt 80 11 STRATEGIE PROGETTUALI E TECNOLOGIE DI RIFERIMENTO Le dispersioni
151. o di linee elettriche ad alta e media tensione con il tracciato della linea debitamente segnalato e non adiacente agli edifici e cavo interrato con geometria dei cavi a trifoglio o impiego di linee aeree compatte per la distribuzione ad alta tensione o impiego di linee in cavo aereo per la distribuzione a media tensione Le linee di forza del campo elettrico hanno un principio e una fine e pertanto il campo pu essere schermato tramite superfici metalliche o cavi schermati Le linee di forza dei campi magnetici invece formano circuiti chiusi ogni magnete possiede un polo positivo e uno negativo e pertanto possono praticamente estendersi attraverso tutti i materiali Una protezione dai campi magnetici si ottiene solo tramite l interruzione o la riduzione della corrente Teoricamente sarebbe realizzabile anche la protezione per mezzo di un campo di compensazione ma questa soluzione molto onerosa 1 Campi elettrici Sono una modificazione delle propriet elettriche dello spazio dovuta alla presenza di cariche elettriche statiche che costituiscono la sorgente del campo Sono prodotti dalla tensione V che si misura in volt V La loro intensit si misura in volt per metro V m s Un campo elettrico pu esistere anche quando l apparecchio spento L intensit del campo diminuisce con la distanza dalla sorgente A frequenza di rete 50 Hz schermato dalle strutture murarie degli edifici e dalla vegetazione
152. o soprattutto gli idrocarburi alifatici dal n esano al n esadecano e i metilesani i terpeni gli idrocarburi aromatici benzene e derivati toluene o xilene stirene gli idrocarburi alogenati cloroformio diclorometano clorobenzeni ecc gli alcoli etanolo propanolo butanolo e derivati gli esteri i chetoni e le aldeidi tra cui la formaldeide La concentrazione di Voc maggiore all inizio della vita del prodotto mentre tende a diminuire con il tempo ad eccezione della formaldeide materiale che continua a rilasciare emissioni nocive costantemente anche per anni I processi di combustione fumo di tabacco metabolismo umano e numerose sostanze vernici solventi collanti deodoranti schiume poliuretaniche arredi a base di truciolato etc emettono composti organici volatili ormai noto come le concentrazioni di VOC negli ambienti confinati risultino mediamente molto pi alte fino al doppio di quelle degli spazi aperti ci si deve anche all aumento della temperatura e dell umidit relativa interna che incrementa la quantit e la velocit delle emissioni nonch alla mancanza di una adeguata areazione dei locali AI fine di ridurre al minimo il rischio di inquinamento indoor dovuto da VOC necessario identificare quali materiali a contatto con l ambiente interno in termini di superficie esposta tipologia di superficie liscia o ruvida e grado di contatto con l occupante possono risultare pericolosi e quindi scegl
153. o spazio mq Per il calcolo si procede come segue 1 determinare t in funzione del tipo di vetro vedi tab 1 sotto tab 1 TIPO DI SUPERFICIE TRASPARENTE Vetro semplice trasparente Vetro retinato Doppio vetro trasparente 41 2 calcolare A in funzione del tipo di telaio da installare 3 calcolare S come area delle superfici interne pavimento soffitto e pareti comprese le finestre che delimitano lo spazio 4 calcolare rm come media pesata dei coefficienti di riflessione delle singole superfici interne dello spazio utilizzando la tab 2 sotto si ritiene accettabile convenzionalmente un valore di 0 7 per superfici chiare certificazione energetico ambientale Intonaco comune bianco latte di calce o simili recente o carta Intonaco comune o carta di colore molto chiaro avorio giallo grigio Intonaco comune o carta di colore chiaro grigio perla avorio giallo limone rosa chiaro Intonaco comune o carta di colore medio verde chiaro azzuro chiaro marrone chiaro Intonaco comune o carta di colore scuro verde oliva rosso Mattone chiaro Mattone scuro cemento grezzo legno scuro pavimenti di tinta scura Pavimenti di tinta chiara Alluminio 5 calcolare il coefficiente y previa determinazione dei rapporti hf p e di L p indicati in fig 1 Individuare sull asse delle ascisse del grafico della medesima figura il valore hf p indi tracciare la retta verticale fino a che s incontra il punto di intersezione c
154. odi di verifica a lavori ultimati Verifica della presenza della documentazione richiesta documentazione di progetto Manuale d uso e Programma di manutenzione PESO DEL REQUISITO AREA VALUTAZIONE LIVELLO PRESTAZIONALE Presenza della documentazione tecnica riguardante il fabbricato del Manuale d uso e del Programma di manutenzione ad essa collegati 63 STRATEGIE PROGETTUALI E TECNOLOGIE DI RIFERIMENTO Programma di Manutenzione Il Programma delle manutenzioni contiene relazione sullo stato di conservazione dell immobile 9 relazione sui livelli prestazionali da conservare in rapporto al ciclo di vita degli elementi s articolazione dei controlli periodici sulle parti sui sistemi e sui componenti dell edificio e loro incidenza sul costo globale dell edificio differenziando gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria anche all interno delle unit abitative e gli interventi da realizzarsi a carico del locatario 5 registro con data e tipologia delle manutenzioni periodiche effettuate su ogni elemento costituente la costruzione Manuale d uso Il Manuale d uso per gli utenti contiene 8 schede sull accesso degli impianti con evidenziata la modalit di conduzione e manutenzione che ne garantisca il miglior rendimento x schede con indicazioni di buone pratiche finalizzate al mantenimento delle prestazioni energetiche dell edificio e della ecosostenibilit e biocompatibilit dell intervento
155. ogna 2003 Wienke U Manuale di bioedilizia DEI ed Roma 2000 certificazione energetico ambientale Romagnolli F Depurare naturalmente le acque AAM Terra Nuova febbraio 1997 Firenze Trevisiol E R Parancola S Manuale di biofitodepurazione risanamento delle acque e processi di rinaturalizzazione ANAB ed Milano 1995 Vismara R Ghetti P F Sistemi naturali di depurazione Campi di applicazione e limiti raccolta di materiale didattico della FAST Milano 1995 Rusconi A Acqua Conoscenze su risorse ed utilizzo Verde Ambiente ed Milano 1994 Pastorelli G De Fraia Frangipane E Impianti di depurazione di piccole dimensioni Cipa ed Milano 1993 Vismara R Depurazione biologica Teoria e processi Hoepli ed Milano 1988 Riferimenti normativi Decreto legislativo 3 aprile 2006 n 152 e s m i Norme in materia ambientale DM 185 2003 norme tecniche per il riutilizzo delle acque reflue in attuazione dell articolo 26 comma 2 del decreto legislativo 11 maggio 1999 n 152 Legge 30 maggio 1991 n 135 trattamento delle acque reflue urbane UNI EN 12566 Norme DIN 4261 Norme ATV 122 A131 A256 e M210 di riferimento specifico per gli impianti biologici Norme DIN 4040 e Norme prEN 1825 degrassatori certificazione energetico ambientale Codice C 2 1 MINIMIZZAZIONE DEI RIFIUTI DA COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE IN FASE DI DISMISSIONE Area esigenziale SCHEDA OBBLIGATORIA
156. ole B 7 Clima Acustico Esistenza della zonizzazione acustica Legge n 447 1995 Classe acustica dell area di intervento Classe acustica delle aree adiacenti B 7 1 Individuazione e rilevazione delle sorgenti di rumore Ubicazione sorgente rispetto all area Denominazione fonte Distanza m Tipologia di sorgente Nord rete stradale Sud rete stradale Est rete stradale Ovest rete stradale B 7 1 1 Rilevazione strumentale Ora Durata Strumento di rilevazione Intensit unit di misura certificazione bioarchitettura In questa fase INBAR fornisce il manuale per la corretta compilazione dell Analisi del sito e le schede dettagliate dei requisiti con indicazione dei singoli punteggi e del punteggio minimo da raggiungere per poter ricevere il certificato saranno anche indicati alcuni requisiti da soddisfare obbligatoriamente La scheda di Analisi del sito articolata per aree tematiche All interno di ogni area tematica una ulteriore scomposizione per punti individua gli argomenti di dettaglio ad esempio Caratteri geo morfologici dell area di intervento e dell intorno Reti e risorse idriche Fauna biodiversit Disponibilit della radiazione solare intorno costruito Diagramma solare e posizione del sole Clima acustico Campi elettromagnetici per ognuno dei quali pu essere allegata una relazione specifica FASE 4 Progettazione dati emer
157. olfo M Mariutti G F Polichetti A Vecchia P Esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici generati da antenne radio base per la telefonia cellulare Notiziario dell Istituto Superiore di Sanit Vol 9 n 11 1996 AA VV Atti del convegno Non Thermal Effects of RF Electromagnetic Fields Monaco Germania ICNIRP 1996 AA VV Campi elettromagnetici ENEL 1995 Comba P Gendolfo M Lagorio S Polichetti A Vecchia P Rischio cancerogeno associato a campi magnetici a 50 60 Hz Istituto Superiore di Sanit Roma 1995 AA VV Atti del convegno Dalle antenne alle onde Genova 1995 http www agentifisici apat it homeosserv asp http www2 bnlgov ton http xdb Ibl gov Riferimenti normativi DM 29 maggio 2008 in tema di approvazione della metodologica di calcolo per la determinazione delle fasce di rispetto misura e valutazione dell induzione magnetica LEGGE 16 gennaio 2004 n 5 Conversione in legge con modificazioni del decreto legge 14 novembre 2003 n 315 recante disposizioni urgenti in tema di composizione delle commissioni per la valutazione di impatto ambientale e di procedimenti autorizzatori per le infrastrutture di comunicazione elettronica Sentenza del Tribunale di Modena n 1430 2004 fissa a 0 2 uT il limite di esposizione entro il quale non si ha danno alla salute Dlgs 259 del 2003 Codice delle comunicazioni elettroniche Decreto del Presidente d
158. on la curva corrispondente al valore di L p precedentemente determinato Da quest ultimo punto si traccia la retta orizzontale che individua sull asse delle ordinate il valore del coefficiente di riduzione y Sig ascisse hf p ordinate y curve L p 6 calcolare il fattore finestra vedere Strategie progettuali e tecnologie di riferimento della scheda D 1 3 Per ottenere dei buoni risultati importante considerare alcuni aspetti le finestre dei vani giorno devono essere collocate in modo da ricevere radiazione solare diretta anche nel periodo invernale preferibile privilegiare l orientamento verso Sud evitare gli oscuramenti dovuti ad edifici o altre ostruzioni esterne sulle superfici vetrate dimensionare opportunamente l ambiente rispetto alle superfici trasparenti e viceversa forma e posizione delle superfici trasparenti tali da garantire una corretta distribuzione della luce adeguata collocazione dell edificio nel sito e disposizione delle finestre L orientamento a sud delle superfici vetrate permette di ottenere una buona radiazione invernale ovvero quando le giornate sono pi brevi il sole pi basso e tramonta presto pertanto le aperture beneficiano pi a lungo della radiazione solare nell arco della giornata certificazione energetico ambientale Inoltre queste vetrate sono facilmente schermabili durante il periodo estivo ed evitano problemi
159. one passiva attiva Calcolo del volume della vasca d accumulo delle acque meteoriche 1 volume di acqua captabile in un anno dalla copertura dell edificio V C espresso in mc si calcola in base alla seguente relazione V C S C x P C dove S C Superficie utile di Captazione espressa in mq la superficie del coperto dell o e P C Valore medio delle precipitazioni meteoriche espresso in mm di pioggia annui 2 il fabbisogno idrico F I espresso in mc per gli usi compatibili selezionati per le nuove costruzioni si calcola in base alla seguente relazione F I N Ab Eq x 120 I g in relazione al numero di abitanti equivalenti consumo stimato di 120 litri al giorno per Abitante Equivalente 24 V 2012 V 2012 per gli edifici dotati di spazi esterni ad F I va aggiunto il consumo annuale di acqua relativo all irrigazione 0 4 me di acqua per ciascuno mq di giardino per gli edifici esistenti il fabbisogno idrico fa riferimento ad una percentuale del 60 dei consumi annui contabilizzati 3 Il volume del serbatoio di accumulo S A delle acque meteoriche captate espresso in mc si calcola in relazione al fabbisogno idrico F I comprensivo anche degli eventuali consumi outdoor e al periodo di secca P S stimato in 40 gg S A EI x 40gg salvo che V C non risulti inferiore al volume cos calcolato Sistemi di fitodepurazione Vedi scheda Depurazione e o riuso delle acque grigie
160. ono raccolte le dichiarazioni di conformit al progetto in riferimento ai requisiti verificati A seguito della visita il certificatore INBAR pu richiedere verifiche strumentali AI termine della presente fase il certificatore INBAR stila un verbale di corretta esecuzione Sono possibili varianti in corso d opera ma assicurando comunque il raggiungimento del punteggio minimo dei requisiti da soddisfare FASE 7 Rilascio della certificazione Sulla base della relazione del certificatore in accompagnamento alla documentazione completa del processo INBAR in funzione del risultato dell iter di certificazione rilascia il certificato e la targa da apporre sull edificio con la classificazione certificazione energetico ambientale V 2012 Codice A 1 1 Area esigenziale R NOUNAN SCHEDA OBBLIGATORIA Requisito Inquinamento chimico del suolo e delle acque Esigenza da soddisfare Garantire condizioni di salubrit rispetto alla presenza nel suolo e sottosuolo e nelle acque superficiali e sotterranee di agenti inquinanti preesistenti e o provenienti da usi passati Indicatore di prestazione Valori di concentrazione delle principali sostanze inquinanti eventualmente presenti nel suolo e nelle acque DM 471 99 e Dlgs 152 2006 e s m i Unit di misura Concentrazione delle sostanze inquinanti presenti nel suolo composti inorganici organici aromatici alifatici nitrobenzeni clorobenzeni fenoli
161. ontoynont James amp James Science Publisher Ltd London 1999 Rennie D Parand F Environmental design guide for naturally ventilated and daylit offices BRE London 1998 Littlefair P J Designing with innovative daylighting CRC Ltd London 1996 Bell J Burt W Designing buildings for daylight CRC Ltd London 1995 Torricelli M C Sala M Secchi S Daylight La luce del giorno Firenze Alinea Editrice 1995 Commission of the European Communities Directorate General XII for Science Research and Development a cura di N Baker A Fanchiotti K Steemers Daylighting in Architecture a European reference book 1 edition James amp James Science Publisher Ltd London 1993 CIBSE The Chartered Institution of Building Services Engineers Window design Application Manual CIBSE London 1987 Robbins C L Daylighting Design and Analysis Van Nostrand Reinhold Company New York 1986 Moore F Concepts and practice of architectural daylighting Van Nostrand Reinhold Company New York 1984 AAVV Linee guida per l edilizia sostenibile Regione Toscana 2005 42 V 2012 V 2012 Riferimenti normativi IESNA Reccomended Practice of Daylighting RP 5 99 IESNA Daylighting Committee New York 1999 Ordinanza 3 del 18 agosto 1993 concernente la legge sul lavoro Igiene OLL3 BS8206 Lighting for Buildings Part 2 Code of practice for daylighting British Standard Institution 1992 London DM 5 luglio
162. operazioni di demolizione selettiva in fase di dismissione dell edificio 2 Metodo di verifica progettuale Planimetrie dettagliate riportanti indicazioni relative alle modalit di esecuzione delle opere durante il processo di costruzione Inventario degli elementi tecnici e dei materiali smontabili con indicate le modalit di smontaggio descizione delle diverse fasi di decostruzione del manufatto 3 Metodi di verifica a lavori ultimati Verifica del grado di smontabilit dei subsistemi tecnologici PESO DEL REQUISITO AREA VALUTAZIONE LIVELLO PRESTAZIONALE Presenza di tecnologie che favoriscano la separabilit dei materiali e o componenti ai fini di un eventuale loro riciclo o riuso certificazione energetico ambientale STRATEGIE PROGETTUALI E TECNOLOGIE DI RIFERIMENTO Tecniche di demolizione selettiva La demolizione selettiva si realizza come un vero e proprio processo di decostruzione inteso come l attivit inversa di quella che ha portato alla realizzazione del manufatto edilizio Le procedure pi appropriate e il grado di separazione da raggiungere dipendono da condizioni relative all ubicazione del cantiere rispetto alle attivit di trattamento e recupero dei materiali che vengono effettuate nel contesto territoriale disponibilit di spazi nel cantiere di demolizione per la raccolta dei rifiuti e dei materiali recuperati tecniche costruttive con cui stato realizzato il manufatto edilizio
163. orante pizzeria STRUTTURE DI SERVIZIO uffici postali strutture di servizio sanitario pubbliche o convenzionate asili nido scuole materne ed elementari banche farmacie giardini pubblici STRUTTURE SPORTIVO CULTURALI teatro cinema biblioteca spazio polifunzionale espositivo struttura sportiva Condizionamento da parte dell utenza e del contesto socio economico Il trasporto automobilistico nella citt contribuisce ad uno stile di vita sempre pi sedentario con una serie di effetti negativi sulla salute Andare in bicicletta per 30 minuti al giorno pu ridurre del 50 il rischio di malattie cardiovascolari ma nonostante questo pi della met degli spostamenti inferiori ai 5 km comunque effettuata in auto Riferimenti bibliografici Protocollo ITACA Nazionale 2011 AAVV Linee Guida per l edilizia sostenibile Regione Toscana 2005 Riferimenti normativi V 2012 V 2012 Codice A2 1 STRATEGIE PROGETTUALI E TECNOLOGIE DI RIFERIMENTO INTEGRAZIONE DELLA CULTURA MATERIALE LOCALE Area esigenziale SCHEDA PRINCIPALE La tradizione materica costruttiva e tipologica caratterizzante un preciso contesto urbano montano ecc deve costituire un supporto fondamentale per la definizione delle caratteristiche dell intervento nel suo complesso edifici e spazi aperti attraverso un opportuna reinterpretazione Ci particolarmente importante Requisito Recupero delle tradizioni costruttive locali
164. ovabili Le ricadute ambientali pi dannose derivano infatti dallo sfruttamento energetico prodotto in edilizia Riferimenti bibliografici Protocollo ITACA Nazionale 2011 Hastings R S Solar Air Systems Built Examples James amp James London 1999 Cimmieri S e R Lazzarin La progettazione dei collettori solari sistemi solari attivi 3 Muzzio amp C Editore Padova 1983 Lazzarin R Tecnologia e progettazione del collettore solare sistemi solari attivi 2 Muzzio amp C Editore Padova 1981 Riferimenti normativi D P R 2 aprile 2009 n 59 D Lgs 19 agosto 2005 n 192 e s m i D Lgs 30 maggio 2008 n 115 UNI TS 11300 1 Prestazioni energetiche degli edifici Determinazione del fabbisogno di energia termica dell edificio per la climatizzazione estiva ed invernale UNI TS 11300 2 Prestazioni energetiche degli edifici Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria UNI TS 11300 3 Prestazioni energetiche degli edifici Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione estiva UNI TS 11300 4 Prestazioni energetiche degli edifici Utilizzo di energie rinnovabili e di altri metodi di generazione per riscaldamento di ambienti e preparazione acqua calda sanitaria certificazione energetico ambientale Codice B 1 3 Area esigenziale RISCALDAMENT
165. parenti e o delle superfici vetrate degli ambienti principali dell edificio compresi i sistemi solari passivi dovr essere soleggiata per almeno il 50 La condizione dovr essere verificata il 21 dicembre alle ore 10 12 o 14 ora solare gmt inserendo il fabbricato nel contesto 2 Metodo di verifica progettuale Utilizzare maschere solari o simulazioni tridimensionali per verificare il controllo dell orientamento dell edificio posizione dimensione caratteristiche e soleggiamento delle chiusure trasparenti posizione dimensione caratteristiche e soleggiamento dei sistemi solari passivi posizione dimensione e caratteristiche degli aggetti esterni posizione dimensione e caratteristiche di eventuali schermature esterne esistenti 3 Metodi di verifica a lavori ultimati Dichiarazione di conformit al progetto di quanto realizzato PESO DEL REQUISITO AREA VALUTAZIONE LIVELLO PRESTAZIONALE Soleggiamento della somma delle chiusure trasparenti gt 50 in almeno una delle ore in cui si effettua la valutazione certificazione energetico ambientale 16 V 2012 V 2012 ISTITUTO 2 BIOARCH STRATEGIE PROGETTUALI E TECNOLOGIE DI RIFERIMENTO Si dovr favorire l apporto energetico gratuito del sole nel periodo invernale non dimenticando l importanza del controllo della radiazione solare nel periodo estivo e verificando la mancanza di abbagliamento luminoso Per favorire i guadagni solari nel periodo invernale s
166. pazi Riferimenti bibliografici Spagnolo R a cura di Manuale di Acustica Applicata Torino UTET 2001 AAVV Manuale di progettazione edilizia vol 2 Criteri ambientali e impianti Hoepli Milano 1998 Peretti A Simonetti P a cura di Atti del Convegno Edilizia e Ambiente Trento 1998 Harris C M Manuale di controllo del rumore Techniche Nuove Milano 1989 V 2012 V 2012 Riferimenti normativi Direttiva 2002 49 CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 25 giugno 2002 relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale DPCM del 5 dicembre 1997 Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici LEGGE 26 ottobre 1995 n 447 Legge quadro sull inquinamento acustico DPCM 1 marzo 1991 Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell ambiente esterno UNI 9884 Caratterizzazione acustica del territorio mediante descrizione del rumore ambientale UNI EN 1793 1 2 3 Dispositivi per la riduzione del rumore da traffico stradale UNI 11143 1 2 3 5 6 Acustica Metodo per la stima dell impatto e del clima acustico per tipologia di sorgenti certificazione energetico ambientale S o SY Codice A 1 5 Area esigenziale ua on Li SCHEDA SECONDARIA Requisito Accesso ai trasporti pubblici e ai servizi Esigenza da soddisfare Favorire la scelta di aree di intervento in prossimit di luoghi gi urbanizzati Indicatore
167. rcheggi ecc Intensit luminosa massima 1 0 cd per 1000 lumen con cono luminoso di 90 ed oltre b Impianti di illuminazione di facciata Assenza di dispersione dell illuminazione verso l alto o al di fuori della sagoma certificazione energetico ambientale dl 120 SS sE TE ammuse 90 AN a je WE 0 co X 2 1000 Im piano A 0 30 90 270 L angoli o Intensit Luminosa I Angolo del cono luminoso T Flusso Luminoso Angolo Solido Per ridurre l inquinamento luminoso utilizzare apparecchi illuminanti che non consentano la dispersione dei flussi luminosi verso l alto evitare la presenza di corpi illuminanti in spazi ove non necessaria l irradiazione luminosa e dimensionare l intensit luminosa in ragione degli effettivi usi notturni degli spazi esterni evitare corpi illuminanti orientati dal basso verso l alto posizionare i corpi illuminanti in modo da orientare i flussi luminosi esclusivamente sugli oggetti che necessitano di essere illuminati prevedere dispositivi automatici per la regolazione dell accensione spegnimento dei corpi illuminanti in relazione all orario di utilizzo degli spazi ad es entro le ore 24 prevedere dispositivi per la regolazione dell intensit luminosa ad esempio che diminuiscano l intensit luminosa del 30 dopo le ore 24 prevedere l accensione spegnimento di apparecchi illuminanti solo in occasione di
168. re 2002 DELIBERA n 249 del 31 luglio 2002 Approvazione del Piano nazionale di assegnazione delle frequenze per la radiodiffusione sonora in tecnica digitale PNAF DAB T G U n 187 del 10 agosto 2002 DELIBERAZIONE C R n 12 del 16 gennaio 2002 Criteri generali per la localizzazione degli impianti e criteri inerenti l identificazione delle aree sensibili ai sensi dell art 4 comma 1 della legge regionale 6 aprile 2000 n 54 Disciplina in materia di impianti di radiocomunicazione Boll N 7 del 13 02 2002 parte Prima sezione I certificazione energetico ambientale LEGGE 20 marzo 2001 n 66 Conversione in legge con modificazioni del decreto legge 23 gennaio 2001 n 5 recante disposizioni urgenti per il differimento di termini in materia di trasmissioni radiotelevisive analogiche e digitali nonch per il risanamento di impianti radiotelevisivi G U n 70 del 24 marzo 2001 Legge 22 febbraio 2001 n 36 Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici magnetici ed elettromagnetici Raccomandazione dell O M S del 28 03 2000 introduce il principio di precauzione L R 6 aprile 2000 n 54 Disciplina in materia di impianti di radiocomunicazione B U R T n 17 del 17 04 2000 parte Prima SEZIONE 1 Raccomandazione UE 1999 519 CE Raccomandazione del Consiglio del 12 luglio 1999 relativa alla limitazione dell esposizione della popolazione ai campi elettromagn
169. re di prestazione Presenza assenza di strategie atte a limitare l inquinamento acustico degli spazi esterni del sito di progetto Unit di misura Vedi livello di prestazione SPECIFICA DI PRESTAZIONE 1 Livello di prestazione Adozione di strategie e soluzioni progettuali atte a garantire il pi basso livello possibile di inquinamento acustico negli spazi esterni del sito di progetto vedi Strategie progettuali e tecniche di riferimento Nel valutare l entit e la localizzazione degli interventi di mitigazione acustica si dovranno considerare i contributi delle sorgenti di rumore collocate sia all interno sia al di fuori del sito 2 Metodo di verifica progettuale Planimetria con localizzazione delle fonti di rumore presenti nel raggio di 500 m rispetto agli spazi esterni del sito di progetto Descrizione delle fonti di rumore suddette tipologia periodo all interno della giornata o della settimana di emissione della fonte Verifica tramite misura in campo o stima in laboratorio attraverso l uso di modelli previsionali o assunzione dei dati contenuti nella classificazione acustica comunale del territorio del livello di inquinamento acustico presente negli spazi esterni 3 Metodi di verifica a lavori ultimati Verifica in situ della corretta ed efficace realizzazione delle opere di mitigazione acustica previste PESO DEL REQUISITO a AREA VALUTAZIONE LIVELLO PRESTAZIONALE Presenza di strategie atte a garantire la limi
170. reflue e o meteoriche e stima della quantit di acqua ricavata per usi compatibili Dichiarazione dei dispositivi istallati con indicazione della riduzione di consumi di acqua Analisi della piovosit 3 Metodi di verifica a lavori ultimati Contabilizzazione dei consumi di acqua potabile PESO DEL REQUISITO AREA VALUTAZIONE LIVELLO PRESTAZIONALE Riduzione del consumo di acqua potabile del 40 certificazione energetico ambientale STRATEGIE PROGETTUALI E TECNOLOGIE DI RIFERIMENTO Sistemi di riduzione del consumo di acqua potabile uso di rubinetti monocomando e o con temporizzatore e o elettronici uso di rubinetti dotati di frangigetto e o limitatori di flusso istallazione di limitatori di pressione uso di scarichi dotati di tasto interruttore o di doppio tasto Sistemi di recupero e di riutilizzo dell acqua piovana e delle acque grigie recupero dell acqua piovana con vasche di accumulo previo filtraggio biofitodepurazione dell acqua piovana e delle acque grigie dinamizzazione con flow form L acqua potabile da utilizzarsi esclusivamente per gli usi alimentari e di igiene personale Per usi differenti come l irrigazione del verde il lavaggio delle parti comuni e private l alimentazione degli scarichi dei bagni il lavaggio delle automobili si pu utilizzare acqua di recupero piovana e se grigia depurata con opportuni sistemi di fitodepurazione che utilizzano il potere filtrante e depurativo della v
171. rico di connessione alla rete con contatori di misura bi direzionali e dispositivi di sicurezza o alle batterie d accumulo e da quella queste all utenza L impiego della tecnologia solare FV risulta oggi competitivo con tempi di ritorno economico dell investimento compresi tra 8 e 12 anni solamente se si utilizzano i contributi in conto capitale previsti dalla legislazione sia nazionale sia regionale Integrazione tecnologica degli elementi FV Nel progettare un sistema di generazione elettrica fotovoltaica risulta di particolare importanza integrare i moduli FV con gli elementi tecnici costituenti sia l involucro edilizio sia gli spazi esterni tenendo conto che il piano su cui sono collocati i moduli stessi ha una inclinazione ottimale corrispondente alla latitudine 10 per Torino 35 Le principali collocazioni dei moduli FV sono le seguenti s all esterno direttamente sul terreno adiacente l edificio con l attenzione che non vi siano ombre portate sulla superficie di captazione in nessun periodo dell anno e prevedendo una opportuna recinzione di protezione o in corrispondenza di elementi di arredo o di illuminazione degli spazi esterni sull edificio O sul tetto possibilmente integrati con il manto di copertura di falde orientate a Sud 20 con decrementi non rilevanti fino a 40 o sulla facciata Sud come elemento di rivestimento a parete o a complemento di chiusure esterne trasparen
172. rilascio di fibre negli ambienti confinati isolanti termici e acustici ecc 55 STRATEGIE PROGETTUALI E TECNOLOGIE DI RIFERIMENTO Il clima igrotermico del sito temperatura umidit ecc fondamentale nella scelta dei materiali e pu contribuire alle emissioni interne di voc e alla conservazione dei materiali fibrosi isolanti I Voc Considerazioni generali fonte Linee Guida per l edilizia sostenibile in Toscana 2005 Con la denominazione di composti organici volatili VOC o COV viene indicata una serie di sostanze sotto forma di vapore in miscele complesse con un punto di ebollizione che va da un limite inferiore di 50 100 C a un limite superiore di 240 260 C definizione WHO Il DM 44 2004 definisce invece il composto organico volatile COV qualsiasi composto organico che abbia a 293 15 K una pressione di vapore di 0 01 kPa o superiore oppure che abbia una volatilit corrispondente in condizioni particolari di uso considerata come un COV la frazione di creosoto che alla temperatura di 293 15 K ha una pressione di vapore superiore a 0 01 kPa In realt molti paesi hanno adottato una propria definizioni di Voc In generale si tratta di sostanze tutte contenenti carbonio da cui il termine organico in miscele complesse che evaporano con facilit gi a temperatura ambiente Esistono Voc anche in natura emessi dalle piante aventi un certo grado di nocivit Tuttavia negli ambienti confinati troviam
173. rino le caratteristiche delle aree a verde e le scelte tecnologiche che tendano a favorire le coperture calpestabili permeabili 3 Metodi di verifica a lavori ultimati Verifica conformit al progetto presentato PESO DEL REQUISITO AREA VALUTAZIONE LIVELLO PRESTAZIONALE Per usi tipo A deve garantirsi RIE gt 4 0 Per usi tipo B deve garantirsi RIE gt 1 5 certificazione energetico ambientale STRATEGIE PROGETTUALI E TECNOLOGIE DI RIFERIMENTO Il R I E Riduzione dell Impatto Edilizio un indice di qualit ambientale che serve per certificare la qualit dell intervento edilizio rispetto alla permeabilit del suolo e del verde Una parte dei processi di degradazione macro e microclimatica del nostro ambiente causata ed alimentata dalla sigillatura e impermeabilizzazione dei suoli Le superfici impermeabilizzate e sigillate provocano un riscaldamento della massa d aria sovrastante e i moti convettivi portano al ricircolo delle polveri Il calore del sole accumulato e irradiato ha come diretta conseguenza un aumento delle temperature nelle nostre citt creando la cosiddetta isola di calore venendo a mancare il naturale effetto mitigatorio dato dal processo di evapotraspirazione della vegetazione Il veloce deflusso delle precipitazioni nei corsi d acqua essendo stata eliminata o fortemente ridotta la naturale infiltrazione attraverso gli orizzonti del suolo porta disordine nella regimazione delle acque meteoriche sottratte al
174. secutive certificazione energetico ambientale B 5 4 Area esigenziale CONSUMO DI MATERIALE SCHEDA PRINCIPALE Requisito Materiali eco compatibili Esigenza da soddisfare Ridurre il consumo di materie prime non rinnovabili Indicatore di prestazione Rapporto in percentuale dei materiali di provenienza da fonti rinnovabili rispetto al peso complessivo dei materiali da costruzione impiegati Unit di misura kg kg SPECIFICA DI PRESTAZIONE 1 Livello di prestazione Il peso totale dei materiali da costruzione di provenienza da fonti rinnovabili integrati nel progetto non deve essere inferiore al 30 del peso complessivo dei materiali impiegati 2 Metodo di verifica progettuale Calcolo del rapporto tra la somma di tutti i pesi dei materiali di provenienza da fonti rinnovabili ed il peso complessivo dei materiali impiegati Inventario dei materiali di provenienza da fonti rinnovabili da impiegare nella costruzione con l indicazione delle caratteristiche al fine della verifica della realizzabilit 3 Metodi di verifica a lavori ultimati Certificato di conferimento dei materiali in cantiere Documento di trasporto e certificazione del produttore PESO DEL REQUISITO AREA VALUTAZIONE LIVELLO PRESTAZIONALE Percentuale di materiale di provenienza da fonti rinnovabili gt 30 certificazione energetico ambientale STRATEGIE PROGETTUALI E TECNOLOGIE DI RIFERIMENTO Ridurre il cons
175. si dall analisi del sito permettono di perfezionare la definizione degli obiettivi progettuali che devono caratterizzare lo specifico intervento e che sono compresi nell ambito dei due obiettivi di uso razionale delle risorse e salvaguardia dell ambiente In questa fase il gruppo di progettazione attraverso autocertificazione definisce i requisiti schede che intende verificare e compila la tabella per la valutazione ecologica complessiva dell intervento Ad ogni requisito vengono attribuiti livelli prestazionali ad ognuno dei quali associato un punteggio La natura dei livelli prestazionali di tipo quantitativo o qualitativo a seconda che il requisito ammetta o meno una quantificazione parametrica Con la tabella per la valutazione ecologica complessiva dell intervento viene effettuato il calcolo del punteggio raggiunto dal progetto in base agli obiettivi soddisfatti indicati Le relazioni di verifica dei requisiti devono essere inviate ad INBAR allegando gli elaborati del progetto permesso di costruire INBAR verifica le schede dei requisiti e la completezza della documentazione ed esprime un parere entro 30 giorni dal ricevimento della documentazione con silenzio assenso La scelta dei requisiti da soddisfare a discrezione del gruppo di progettazione e della committenza e le modalit di ottenimento sono esplicitate nella guida strategie di progettazione allegata ad ogni scheda VI V 2012 V 2012 II cer
176. somma di tutti i pesi dei materiali propri della tradizione locale inseriti nel progetto ed il peso complessivo dei materiali da utilizzare comprese le sistemazioni esterne Riferimenti normativi i ivi 3 Metodi di verifica a lavori ultimati Rilievo materico del costruito e rapporto con il contesto PESO DEL REQUISITO AREA VALUTAZIONE LIVELLO PRESTAZIONALE Percentuale di materiali e tecniche costruttive propri della tradizione locale gt 50 9 certificazione energetico ambientale A 2 2 STRATEGIE PROGETTUALI E TECNOLOGIE DI RIFERIMENTO INTEGRAZIONE DELLA CULTURA MATERIALE LOCALE Area esigenziale SCHEDA OBBLIGATORIA La Convenzione Europea del Paesaggio Firenze 2000 ha introdotto una nuova definizione di paesaggio i inteso come una determinata parte di territorio cos come percepita dalle popolazioni il cui carattere deriva Requisito Relazione con il contesto dall azione di fattori naturali e o umani e dalle loro interrelazioni Il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio del 2004 che ne deriva conferma che il paesaggio componente essenziale del contesto di vita delle popolazioni espressione della diversit del loro comune patrimonio culturale e naturale e fondamento della loro identit Il paesaggio diventa pertanto un fenomeno culturale ed estetico complesso che si manifesta ogni volta si instaura una relazione tra l uomo la societ e l ambiente Gli esiti formali di questa relaz
177. sso Riferimenti bibliografici AA VV Inquinamento elettromagnetico ad alta frequenza Maggioli Editore Rimini 2000 Bevitori P a cura di Inquinamento Elettromagnetico Maggioli Editore Rimini 1998 AA VV Atti del convegno scientifico Biological Effects of Static and ELF Electric and Magnetic Fields Bologna ICNIRP 1997 Leveratto G C Antenne sicure Hoepli Milano 1997 Moro A progetto di architettura e l ambiente elettromagnetico FAAR Milano 1997 AA VV Atti del convegno scientifico Third International Non Ionising Radiation Workshop Baden certificazione energetico ambientale Austria ICNIRP 1996 AA VV Atti del convegno Non Thermal Effects of RF Electromagnetic Fields Monaco Germania ICNIRP 1996 Grandolfo M Mariutti G F Polichetti A Vecchia P Esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici generati da antenne radio base per la telefonia cellulare Notiziario dell Istituto Superiore di Sanit Vol 9 n 11 1996 AA VV Rischi sanitari dovuti all inquinamento da radiazioni non ionizzanti e possibili misure di prevenzione per la popolazione Comune di Bologna Bologna 1996 AA VV Campi elettromagnetici ENEL 1995 Comba P Gendolfo M Lagorio S Polichetti A Vecchia P Rischio cancerogeno associato a campi magnetici a 50 60 Hz Istituto Superiore di Sanit Roma 1995 AA VV Atti del convegno Dalle antenne alle onde Genova 1
178. sti prodotti con il tempo si degradano disperdendo microfibre che avendo una dimensione tale da poter essere inalate tendono ad accumularsi nei polmoni e causare differenti patologie polmonari dalle infiammazioni al cancro al polmone e mesotelioma A A V V 2002 Valutazioni sull effetto cancerogeno associato all esposizione a fibre minerali artificiali sono riportate nella monografia IARC Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro n 43 del 1988 La dispersione di fibre in ambiente particolarmente elevata nelle operazioni di manutenzione rimozione e smaltimento regolamentata dalla direttiva CEE 67 548 e successive modificazioni che prevede modalit per la manipolazione dei prodotti fibrosi mentre la Circolare del Ministero della Sanit del 25 11 91 n 23 fornisce prescrizioni per il loro corretto impiego I fattori influenzanti il rilascio di polveri e fibre sono principalmente la composizione del prodotto la validit del legante matrice in cui sono contenute le fibre il tipo e lo stato della finitura superficiale l et del materiale e lo stato di manutenzione gli interventi sul prodotto manipolazione lavorazione Strategie per conseguire gli obiettivi di progetto Evitare categoricamente l utilizzo di materiali fibrosi liberi ad esempio tappeti di lana di vetro o di roccia stesi sul solaio del sottotetto Se si sceglie questo tipo di isolamento occorre accuratamente confinarlo dentro mura
179. tazione dell inquinamento acustico degli spazi esterni del sito certificazione energetico ambientale STRATEGIE PROGETTUALI E TECNOLOGIE DI RIFERIMENTO Possono essere fonti di inquinamento acustico degli spazi esterni le infrastrutture stradali ferroviarie aeroportuali marittime industriali artigianali commerciali e agricole i parcheggi le aree adibite a stabilimenti di movimentazione merci i depositi dei mezzi di trasporto di persone e merci le aree adibite ad attivit sportive e ricreative ecc Strategie di riferimento tratto da Linee Guida per l edilizia sostenibile in Toscana 2005 Effettuata la localizzazione delle sorgenti di rumore presenti negli spazi esterni l area di studio le soluzioni progettuali e tecnologiche attuabili possono essere le seguenti rispetto all orientamento e posizionamento dei corpi di fabbrica occorre nei limiti del possibile situare l edificio alla massima distanza dalla sorgente di rumore e sfruttare l effetto schermante di ostacoli naturali o artificiali rilievi del terreno fasce di vegetazione altri edifici ecc in relazione alla organizzazione degli ambienti esterni gli spazi che richiedono requisiti pi stringenti di quiete area relax esterna area gioco per bambini ecc dovranno preferibilmente essere situati sul lato del lotto meno esposto al rumore esterno utilizzare le aree perimetrali del sito come protezione dall inquinamento ad esempio creando rimode
180. ti sottofinestra sottobalcone sopraluce o inseriti nelle lastre vetrate di chiusure trasparenti con funzione di filtro e modulazione della luce naturale o come elementi schermanti di chiusure trasparenti a doghe inclinate giacenti su piano verticale od orizzontale sporto certificazione energetico ambientale Eolico Un generatore eolico sia ad asse verticale che orizzontale necessita di una velocit minima del vento di 3 5 m s e riesce a raggiungere la potenza di progetto ad una velocit del vento di 12 14 m s I generatori a pale mobili seguendo l inclinazione del vento riescono a mantenere costante la quantit di elettricit prodotta e dotati di doppia elica raddoppiano la potenza elettrica prodotta Ai grandi impianti cui si legano evidenti impatti negativi sul paesaggio preferibile un sistema diffuso di piccoli impianti anche domestici Si parla di minieolico nel caso di generatori di corrente elettrica collegati o meno alla rete di altezza inferiore a 30 metri Nel caso del minieolico possibile operare con regimi di vento inferiori a quelli necessari alle grandi pale Esistono anche impianti portatili microelici per la fornitura puntuale di meno di 1 Kw utilizzabili per fornire energia elettrica a pc router ventilatori ecc Geotermia L energia geotermica l energia generata attraverso fonti geologiche di calore Si distinguono due tipi di geotermia geotermia ad alta entalpia che sfrutta l energi
181. tificatore INBAR riceve la documentazione SILENZIO necessariamente prima di presentare richiesta del ASSENSO permesso di costruire entro 30 gg Occorre allegare alle relazioni di verifica gli dal ricevimento elaborati del progetto di concessione delle schede INBAR d il consenso a proseguire la procedura di certificazione I requisiti rappresentano i caratteri minimi essenziali per determinare il grado di sostenibilit dell intervento edilizio e vengono definiti adottando criteri di carattere esigenziale prestazionale L approccio esigenziale prestazionale si configura come un sistema aperto aggiornabile in maniera semplice agendo sulle specifiche di prestazione e adattabile ad ogni singola realt locale Inoltre prevedendo l individuazione di obiettivi piuttosto che di soluzioni predefinite pi coerente con il principio che vede nell attenzione al luogo un aspetto imprescindibile della qualit ambientale I requisiti sono suddivisi in tre categorie obbligatori principali e secondari e raggruppati per aree tematiche per un totale di 40 schede AAK Ak Akr AAA AA Assetto Ambientale Gestione Risorse Minimizzazione Impatti Qualit Interna Gestione Edificio Punteggio Complessivo 88 100 Il punteggio si articola in tre livelli di certificazione per accedere a questo livello il minimo punteggio necessario 60 cos raggiungibile tutti i requisiti obbligatori
182. tion 2008 certificazione energetico ambientale Codice D 1 3 Area esigenziale COMFORT VISIVO DA PR PA Requisito Penetrazione della radiazione solare diretta Esigenza da soddisfare Garantire la penetrazione della radiazione solare diretta quale condizione di comfort degli spazi interni Indicatore di prestazione Valore del fattore finestra Unit di misura fattore finestra SPECIFICA DI PRESTAZIONE 1 Livello di prestazione Negli ambienti interni deve essere garantito un fattore finestra almeno del 30 2 Metodo di verifica progettuale Progettazione bioclimatica in relazione ai caratteri del luogo e alla presenza di edifici o di elementi che possano ostacolare l illuminazione naturale degli ambienti interni dell opera oggetto d intervento Verifica con carte solari e maschere d ombreggiamento dei requisiti richiesti Calcolo del fattore finestra delle aperture come indicato in Strategie progettuali e tecnologie di riferimento 3 Metodi di verifica a lavori ultimati Verifica di conformit al progetto PESO DEL REQUISITO AREA VALUTAZIONE LIVELLO PRESTAZIONALE Fattore finestra visibilit diretta della volta celeste gt al 30 V 2012 V 2012 STRATEGIE PROGETTUALI E TECNOLOGIE DI RIFERIMENTO Fig 2 Per assicurare un opportuna collocazione dell edificio nel sito questo deve essere posto in modo tale che le finestre siano ad una distanza adeguata dagl
183. tivi sostenibili cohousing Permeabilit del suolo Effetto isola di calore AZIONE DEGLI STANDARD DI QUALITA INTERNA Inquinamento chimico del suolo e delle acque o Illuminazione naturale Inquinamento elettrico e magnetico ad alta e bassa frequenza R i Vista verso l esterno Inquinamento luminoso P Penetrazione della radiazione solare diretta Inquinamento acustico S Oscurabilit e controllo della luce proveniente dall esterno Accesso ai trasporti pubblici e ai servizi E Isolamento acustico Recupero delle tradizioni costruttive locali o Ventilazione naturale Relazione con il contesto P Temperatura superficiale interna nel periodo invernale Controllo dell umidit interna delle pareti Isolamento termico P Riduzione delle emissioni di VOC e fibre Impiego di energie rinnovabili per ACS S Riduzione delle emissioni di Radon Risparmio energetico R Campi elettrici e magnetici a bassa ed alta frequenza Sfruttamento della radiazione solare incidente Manuale d uso e programma di manutenzione Controllo degli apporti termici solari Controllo dell inerzia termica Accessibilit agli impianti Sistemi di automazione per la gestione degli impianti energetici e tecnici Energia elettrica da fonti rinnovabili Consumo netto di acqua potabile
184. to dalla parete viene rilasciato negli ambienti interni per irraggiamento dal muro o per convezione attraverso il passaggio di aria calda da bocchette poste nella parte superiore e inferiore del muro stesso tra cui si instaura una circolazione Atrio uno spazio verticale in genere usato come distribuzione tra le diverse funzioni di un grande edificio Sfrutta l effetto serra durante l inverno e l effetto camino durante il periodo estivo grazie ad aperture alla base ed alla sommit assumendo la funzione di spazio filtro i Barra Costantini Sulla parete in genere sud viene posto un assorbitore di materiale leggero lastra metallo ecc separato dall esterno da un vetro e isolato dall ambiente interno con uno strato isolante L aria riscaldata da questo sistema viene immessa poi in condotti ricavati nei solai nelle pareti e nei soffitti coibentati verso l esterno che riscaldati a loro volta rilasciano il calore per irraggiamento negli ambienti interni Rock Bed o letto di pietre una scatola completamente isolata che ha la funzione di accumulare calore e di rilasciarlo in modo controllato costituita da un riempimento di pietre riscaldate con aria calda proveniente in genere da serre o collettori solari Il calore accumulato viene rilasciato sottoforma di aria calda negli ambienti interni in modo graduale attraverso bocchette poste sulla sommit Roof Pond o tetto ad acqua si tratta di un sistema di copertura complesso reali
185. to della costruzione verificare con diagramma di Glaser la disposizione corretta degli strati costituenti l involucro opaco disposizione verso il lato esterno degli strati caratterizzati da maggiore resistenza termica e da minore resistenza alla diffusione del vapore un adeguato rinnovo d aria Condizionamento da parte dell utenza e del contesto socio economico Le attivit svolte nell edificio non devono portare al superamento delle concentrazioni di vapore limite e dei valori di umidit relativa Occorre ventilare gli ambienti per il ricambio d aria e per il controllo della concentrazione di vapore Riferimenti bibliografici Magrini A Le superfici opache e le relative problematiche termoigrometriche in Atti Convegno AICARR Progettare l involucro edilizio correlazioni tra il sistema edificio e i sistemi impiantistici Bologna 18 ottobre 2001 Aghemo C Azzolino C TI progetto dell elemento di involucro opaco Celid Torino 1996 Riferimenti normativi ASHRAE Standard 62 1999 Ventilation for Accettable Indoor Air Quality UNI EN ISO 13788 Prestazione igrotermica dei componenti e degli elementi per edilizia Temperatura superficiale interna per evitare l umidit superficiale critica e condensazione interstiziale Metodo di calcolo CEN TC89 WG10 N163 54 V 2012 V 2012 se Codice D 4 2 l i LT ni SCHEDA PRINCIPALE
186. to passivo degli edifici in zone a clima temperato Maggioli Editore Rimini 2008 Mathews E H Thermal Analysis of Naturally Ventilated Buildings in Building and Environment Vol 21 pp 35 39 Elsevier Sciences Londra 1986 Stein B Reynolds J S Mechanical and Electrical Equipment for Buildings 8 Ed John Wiley amp Sons New York 1992 20 V 2012 V 2012 Van der Maas J Thermal Inertia Cap 4 del Handbook on Passive Cooling a cura di Yannas S e Maldonado E Londra draft 1996 Riferimenti normativi UNI EN ISO 13786 2008 Prestazione termica dei componenti per l edilizia Caratteristiche termiche dinamiche Metodi di calcolo Dlgs 311 06 Decreto Legislativo 29 dicembre 2006 n 311 recante Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 19 agosto 2005 n 192 UNI EN ISO 6946 Componenti ed elementi per l edilizia Resistenza e trasmittanza termica Metodo di calcolo UNI 10351 Materiali da costruzione Conduttivit termica e permeabilit al vapore UNI 10355 Murature e solai Valori della resistenza termica e metodo di calcolo UNI EN ISO 10077 1 Prestazione termica di finestre porte e chiusure Calcolo della trasmittanza termica Metodo semplificato UNI EN 13370 Prestazione termica degli edifici Trasferimento di calore attraverso il terreno Metodi di calcolo UNI EN 832 Calcolo del fabbisogno di energia per il riscaldamento Edifici res
187. ttivando in questo modo processi di riqualificazione ecologica e sociale pi complessi a scala urbana Nel modello prevalente di cohousing che oggi conosciamo gli alloggi in propriet o in affitto sono di uso individuale ed autonomo L uso collettivo riguarda invece quei beni e servizi che risulterebbero insostenibili da un punto di vista ecologico ed economico se affrontati a livello individuale o di nucleo familiare che al contrario in questa nuova dimensione di gestione condivisa diventano accessibili pi efficaci ed efficienti Suggerimenti per raggiungere l obiettivo di progetto I numerosi esempi di cohousing diffusi nel mondo offrono suggerimenti utili per la progettazione 1 Spazi aperti La dimensione del cohousing permette l accesso a spazi aperti e servizi che in particolar modo in un contesto urbano ad alta densit non potrebbero altrimenti essere offerti ai residenti orti e serre condominiali l autoproduzione in questi contesti socio culturali in genere biologica e il consumo di prodotti in loco concorre a ridurre l inquinamento dovuto ai trasporti necessari per far giungere gli alimenti nei luoghi di acquisto e a minimizzare la produzione di rifiuti legata alla presenza di imballaggio Medesima considerazione vale anche nel caso dell organizzazione interna al cohousing di gruppi di acquisto solidale il cui sviluppo facilitato da questa dimensione pi comunitaria dell abitare giardini gestiti dai condomin
188. ture chiuse o altri involucri che impediscano la dispersione delle fibre ad esempio solide fodere sigillate in polietilene in carta nera Kraft in carta alluminata retinata e rinforzata o in velo vetro Provvedere a isolare con finiture leganti i punti in cui i pannelli rigidi hanno subito tagli in modo da conservare integro il prodotto Nel caso inoltre d impiego di pannelli accoppiati ad elementi protettivi alcuni problemi possono derivare non tanto dalla nocivit specifica dei singoli materiali quanto dal fatto che l impiego di barriera al vapore debba essere valutato in relazione alle possibilit di smaltire in altro modo ventilazione dell intercapedine deumidificazione o condizionamento dell aria interna ecc l umidit proveniente dagli ambienti interni 56 V 2012 V 2012 Condizionamento da parte dell utenza e del contesto socio economico L utente pu contribuire all abbassamento della concentrazione di VOC scegliendo finiture e arredamenti certificati a bassa emissione di VOC Anche alcuni prodotti per la pulizia della casa e per la cosmesi possono contenere composti volatili nocivi Riferimenti bibliografici Piardi S Carena P Oberti I Ratti A Costruire edifici sani Guida alla scelta dei prodotti Maggioli Rimini 1996 AAVV Linee Guida per l edilizia sostenibile Regione Toscana 2005 Riferimenti normativi DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008 n 81 e s m i Attuazione dell articolo 1 del
189. uali che possono essere adottate per massimizzare l accessibilit agli impianti tecnici sono principalmente le seguenti accessi alle centrali adeguati nella dimensione per interventi efficienti sui componenti meccanici ed elettrici dotazione delle reti di distribuzione di idonee indicazioni per segnalare origine destinazione e scopo di specifiche sezioni dotazione delle reti di distribuzione di sistemi di monitoraggio sufficientemente visibili reti di distribuzione adeguatamente sezionate accessibili e facilmente smontabili anche importante minimizzare la lunghezza dei percorsi delle tubazioni al fine di ridurre le superfici oggetto di possibili interventi di manutenzione Riferimenti bibliografici Riferimenti normativi DPR 24 ottobre 1967 n 1288 Regolamento per l esecuzione della Legge 13 luglio 1966 n 615 recante provvedimenti contro l inquinamento atmosferico limitatamente al settore degli impianti termici Legge 13 luglio 1966 n 615 Provvedimenti contro l inquinamento atmosferico 64 V 2012 V 2012 Codice E 1 2 EFFICIENZA DEL SISTEMA EDIFICIO IMPIANTO SCHEDA SECONDARIA Area esigenziale Sistemi di automazione per la gestione Requisito degli impianti energetici e tecnici Esigenza da soddisfare Facilitare il controllo del sistema edificio impianto da parte dell utenza al fine di ottimizzare i consumi energetici e garantire un maggior comfort interno Ind
190. umo di materia prima scegliendo materiali di origine naturale da fonte rinnovabile animale o vegetale corrisponde a ridurre l impatto ambientale del prodotto stesso in termini di salvaguardia delle risorse e di minori emissioni di CO2 come del processo edilizio nel suo complesso in cui il materiale coinvolto Il metodo di verifica descritto deve essere applicato considerando gli elementi di involucro opaco e trasparente chiusure verticali ed orizzontali inclinate e dei solai interpiano dell edificio in esame Sono quindi da escludere elementi della struttura portante elementi di contenimento e materiali di riporto utilizzati per i riempimenti vespai etc Inoltre l analisi va condotta sull intero edificio nel caso di nuova costruzione e sugli elementi interessati dall intervento nel caso di progetto di ristrutturazione Si considera prodotto rinnovabile anche la terra cruda Riferimenti bibliografici AAVV Protocollo ITACA 2011 AAVV Linee guida per l edilizia sostenibile in Toscana Regione Toscana 2005 Riferimenti normativi Direttiva europea 2008 98 Ce del 19 11 2008 D lgs 152 2006 e s m i Norme in materia ambientale 30 V 2012 V 2012 Codice C 1 1 CONTENIMENTO DEI RIFIUTI LIQUIDI SCHEDA SECONDARIA Area esigenziale Requisito Depurazione e o riuso delle acque grigie Esigenza da soddisfare Limitare lo scarico in rete delle acque grigie anche attraverso tecnologie che permettano
191. uotidiana Pizziolo G Micarelli R Dai margini del caos l ecologia del progettare Alinea Firenze 2003 Pizziolo G Micarelli R L arte delle relazioni Alinea Firenze 2003 2 Metodo di verifica progettuale Individuazione e descrizione dei caratteri distintivi ecologici ambientali culturali economici e sociali del Riferimenti normativi paesaggio in cui va ad inserirsi l intervento Analisi delle dinamiche di trasformazione in atto e delle pressioni eventualmente esercitate sul paesaggio Elaborazione e descrizione in forma grafica render fotoinserimenti e scritta delle proposte progettuali finalizzate alla valorizzazione e alla tutela dei caratteri distintivi individuati Convenzione Europea del Paesaggio 20 10 2000 D Lgs 22 gennaio 2004 n 42 Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio 3 Metodi di verifica a lavori ultimati Valutazione della qualit dell analisi e dell efficacia della proposta progettuale ai fini della valorizzazione e della tutela del paesaggio PESO DEL REQUISITO AREA VALUTAZIONE LIVELLO PRESTAZIONALE Presenza di documentazione che definisca il rapporto tra l intervento ed i caratteri distintivi del contesto ecologico ambientale economico culturale e sociale in cui va ad inserirsi certificazione energetico ambientale 10 V 2012 V 2012 ISTITUTO NAZIONALE A BIOARCHITETTURA Codice B 1 1 RISCALDAMENTO AMBIENTI Area esigenziale SCHEDA PRINCIPALE Requisit
192. urbano eventuale presenza di inquinamento acustico atmosferico elettromagnetico del suolo delle acque ecc A4 Agenti fisici del sito intesi come caratteristiche climatico ambientali del sito piovosit ventosit radiazione solare ecc A5 Valutazione dell Istituto Nazionale di Bioarchitettura Per la prosecuzione dell iter di certificazione INBAR individua il certificatore all interno dell Elenco degli esperti accreditati e lo comunica al soggetto attuatore FASE 2 Individuazione del gruppo di progetto La complessit del processo edilizio ecosostenibile impone la costituzione di un gruppo di lavoro multidisciplinare Fulcro della congruenza tra la scelta della ecosostenibilit e la reale capacit di arrivare alla realizzazione di interventi ambientalmente consapevoli la capacit e la professionalit specifica del gruppo di progettazione Si richiede quindi attraverso la compilazione della scheda Gruppo di progettazione di definire le competenze in architettura ecosostenibile dei professionisti coinvolti La scheda sul gruppo di progettazione deve riportare nominativi e qualifica dell intero gruppo di progettazione competenze in materia di progettazione ecosostenibile attestabile attraverso l evidenziazione di 1 percorso formativo in architettura ecosostenibile 2 realizzazioni significative in architettura ecosostenibile 3 pubblicazioni sui temi inerenti l architettura ecosostenibile
193. ventilazione naturale se non assicurata attraverso canali di ventilazione dedicati occorre assicurare l apertura oraria dei componenti di chiusura apribili Riferimenti bibliografici Grosso M raffrescamento passivo degli edifici in zone a clima temperato Maggioli editore San Marino 2008 Rogora A Architettura e bioclimatica La rappresentazione dell energia nel progetto Sistemi editoriali Napoli 2006 Alfano G Masoero M Raffaellini G La ventilazione naturale e controllata attraverso gli elementi di involucro in Atti Convegno AICARR Progettare l involucro edilizio correlazioni tra il sistema edificio e i sistemi impiantistici Bologna 18 ottobre 2001 pp 75 94 Marocco M Progettazione e costruzione bioclimatica dell architettura Criteri per il controllo del comfort ambientale Edizioni Kappa Roma 2000 Alfano G Filippi M Sacchi E a cura di Impianti di climatizzazione per l edilizia Dal progetto al collaudo Masson Milano 1997 certificazione energetico ambientale ISTITUT 2 BIOAR OO m n Moncada Lo Giudice G Coppi M Benessere termico e qualit dell aria interna Masson Milano 1997 Riferimenti normativi ASHRAE Standard 62 2010 Ventilation for Accettable Indoor Air Quality PrENV 1752 Ventilation for Buildings Design criteria for indoor environment 52 V 2012 V 2012 Codice D 3 2 Area esigenziale COMFORT TERMICO SHEDA PRINCIPALE
194. vero e proprio processo di caratterizzazione cromatica dei paesaggi urbani Riferimenti bibliografici AAVV Protocollo ITACA 2011 AAVV Linee guida per l edilizia sostenibile in Toscana Regione Toscana 2005 Riferimenti normativi Direttiva europea 2008 98 Ce del 19 11 2008 D lgs 152 2006 Norme in materia ambientale 26 V 2012 V 2012 ISTITUT BIOAR OO I Codice B 5 2 CONSUMO DI MATERIALE Area esigenziale SCHEDA SECONDARIA Requisito Uso di materiali riciclati e riutilizzati Esigenza da soddisfare Favorire l impiego di materiali da costruzione riciclati e o riutilizzati in situ e fuori dal sito contribuendo alla riduzione dei materiali da smaltire in discarica Indicatore di prestazione Rapporto in percentuale dei materiali riciclati e o riutilizzati in situ e fuori dal sito rispetto al peso complessivo dell edificio Il calcolo comprende anche eventuali parti esistenti debitamente valutate in termini di peso che si decida di mantenere e consolidare evitando di effettuare interventi di sventramento o demolizione ed il terreno da scavo quando riutilizzato in situ per sistemazioni esterne o simili Unit di misura kg kg SPECIFICA DI PRESTAZIONE 1 Livello di prestazione Il peso complessivo dei materiali da costruzione riciclati e o riutilizzati in situ e fuori dal sito nel progetto non deve essere inferiore al 40 del peso complessivo dell edificio L utilizzo di
195. za da soddisfare Controllo dell umidit interna delle pareti al fine di evitare fenomeni di condensa interstiziale Indicatore di prestazione Presenza assenza di accorgimenti tecnologici atti a garantire l assenza di fenomeni di condensa interstiziale Unit di misura Vedi livello prestazionale SPECIFICA DI PRESTAZIONE 1 Livello di prestazione Garantire l assenza di fenomeni di condensa interstiziale attraverso l adozione di opportuni accorgimenti tecnologici 2 Metodo di verifica progettuale Dettagli costruttivi stratigrafie pareti ponti termici per descrivere gli accorgimenti tecnologici adottati per contrastare la formazione di condensa interstiziale Verifica della condensa interstiziale secondo la norma UNI EN ISO 13788 3 Metodi di verifica a lavori ultimati Verifica attraverso il diagramma di Glaser in base ai dati rilevati in loco di temperatura e umidit relativa PESO DEL REQUISITO AREA VALUTAZIONE LIVELLO PRESTAZIONALE Presenza di accorgimenti tecnologici documentati atti a garantire l assenza di condensa interstiziale all interno delle pareti certificazione energetico ambientale STRATEGIE PROGETTUALI E TECNOLOGIE DI RIFERIMENTO Il controllo della condensa interstiziale pu essere effettuato con l adozione di barriera al vapore solo se necessario poich pu portare ad una riduzione dell asciugamento estivo e al non smaltimento dell umidit presente nelle strutture all at
196. za da soddisfare Minimizzare negli spazi esterni il livello dei campi elettrici e magnetici a bassa frequenza 50Hz e ad alta frequenza 100 kHz 300 Ghz generati da sorgenti localizzate sia all interno sia al di fuori del sito al fine di ridurre il pi possibile l esposizione degli individui Indicatore di prestazione Livello di campo elettrico e di induzione magnetica 50Hz Livello di campo elettrico 100 kHz 300GHz Unit di misura Valore di induzione magnetica microTesla uT valore di campo elettrico Volt metro V m SPECIFICA DI PRESTAZIONE 1 Livello di prestazione Adozione di tutte le precauzioni utili per ottenere il pi basso livello possibile di inquinamento elettromagnetico a bassa ed alta frequenza negli spazi esterni del sito di progetto in cui pu essere trascorso un significativo periodo di tempo Nel valutare il soddisfacimento dei limiti di esposizione negli spazi esterni si dovranno considerare i contributi delle sorgenti localizzate sia all interno sia al di fuori del sito 2 Metodo di verifica progettuale Planimetrie con indicata la localizzazione delle linee di distribuzione dell energia elettrica alta media e bassa tensione delle cabine di trasformazione primarie e secondarie e degli impianti per le teleradiocomunicazioni rispetto agli spazi esterni Dati tecnici sulle linee di distribuzione dell energia elettrica e o sulle antenne emittenti Verifica tramite misura in campo o stim
197. zionamento da parte dell utenza e del contesto socio economico necessario adottare strategie informative atte ad aumentare la consapevolezza dell utenza verso strategie di gestione eco compatibile dell alloggio attraverso il sistema di raccolta differenziata dei rifiuti e il compostaggio domestico ed i vantaggi derivanti Riferimenti bibliografici Viale G Azzerare i rifiuti Vecchie e nuove soluzioni per una produzione e un consumo sostenibili Bollati Boringhieri 2008 Viale G Un mondo usa e getta La civilt dei rifiuti e i rifiuti della civilt Feltrinelli 2000 Viale G Governare i rifiuti Bollati Boringhieri 1999 Riferimenti normativi Direttiva europea 2008 98 Ce del 19 11 2008 Decreto legislativo 3 aprile 2006 n 152 e s m i Norme in materia ambientale Dpr n 158 99 del 27 aprile 1999 certificazione energetico ambientale Codice C 4 1 MODELLI INSEDIATIVI SOSTENIBILI Area esigenziale SCHEDA SECONDARIA Requisito Modelli abitativi sostenibili Esigenza da soddisfare Incentivare la progettazione di spazi servizi e o attrezzature ad uso collettivo all interno di insediamenti residenziali al fine di ridurre il consumo globale di risorse e minimizzare l impatto ambientale dell insediamento Indicatore di prestazione Presenza assenza di strategie e soluzioni progettuali atte a garantire l uso condiviso di spazi servizi e o attrezzature fra nuclei familiari diversi Unit di
198. zione di campo o impiego del disgiuntore di rete nella zona notte per l eliminazione dei campi elettrici in assenza di carico a valle o configurazione della distribuzione dell energia elettrica nei singoli locali secondo lo schema a stella a livello dell organismo abitativo s evitare l adiacenza delle principali sorgenti di campo magnetico presenti nell edificio con gli ambienti interni Mantenere quindi la massima distanza possibile da cabine elettriche secondarie quadri elettrici montanti e dorsali di conduttori a livello del lotto o evitare di posizionare l edificio presso stazioni e cabine primarie o nella scelta del posizionamento degli edifici verificare preventivamente tramite misurazione e simulazione il livello dei campi elettrici e magnetici a 50 Hz che saranno presenti o mantenere una distanza di sicurezza da linee elettriche a bassa e media tensione in modo da garantire un esposizione negli ambienti interni al campo magnetico a 50 Hz inferiore a 0 2 uT o mantenere una fascia di sicurezza tra l edificio e gli elettrodotti realizzati con conduttori nudi in modo da ottenere esposizioni trascurabili inferiori a 0 2 uT ai campi magnetici a bassa frequenza negli ambienti interni Indicativamente 70 m da una linea a 150 kV 100 m da una linea a 220 kV 150 m da una linea a 380 kV Per ridurre l inquinamento elettromagnetico connesso alle emissioni delle linee elettriche esterne all edificio o impieg
199. zzato con elementi contenenti acqua sopra i quali sono posti pannelli solari scorrevoli Nella stagione invernale durante il giorno i contenitori con acqua sono lasciati scoperti in modo da permettere loro di accumulare calore Durante la notte quando il calore accumulato viene rilasciato gli elementi di copertura vengono protetti verso l esterno dai pannelli solari scorrevoli in modo da convogliare il flusso termico verso l interno Nella stagione estiva al contrario i contenitori di acqua durante il giorno sono schermati dai pannelli solari quindi funzionano come accumulatori del calore proveniente dagli spazi interni mentre sono scoperti durante la notte per permettere al fluido di raffreddarsi Condizionamento da parte dell utenza e del contesto socio economico L utenza deve essere in grado di regolare dinamicamente la posizione degli oscuranti interni ed esterni favorendo il soleggiamento dei locali e quindi l apporto gratuito di calore 17 Riferimenti bibliografici Rogora A Architettura e bioclimatica La rappresentazione dell energia nel progetto Sistemi editoriali Napoli 2006 Marocco M Progettazione e costruzione bioclimatica dell architettura Criteri per il controllo del comfort ambientale Edizioni Kappa Roma 2000 Riferimenti normativi UNI EN 13790 2008 Prestazione energetica degli edifici Calcolo del fabbisogno di energia per il riscaldamento e il raffrescamento certificazione energetico ambientale

CERTIFICAZIONE - Istituto Nazionale di Bioarchitettura

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