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LA SICUREZZA IN OSPEDALE

1. l impiego della chiusura AI TII arE I 641 4 intervento manuale su comando posto in prossimit delle porte in posizione segnalata I 165 Esistono filtri a prova di fumo aerati direttamente verso D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 9 l esterno che richiedono l installazione di infissi Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 65 1 Gli infissi hanno tutti le seguenti caratteristiche D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 9 apribili automaticamente a seguito dell attivazione I 65 1 1 del dispositivo elettromagnetico a chiusura delle porte REI del filtro stesso I 6512 dotati di dispositivo di apertura comando manuale posto in posizione segnalata La resistenza al fuoco delle porte taglia fuoco si amp D M 14 12 1993 art 6 mantenuta inalterata durante l installazione e dopo qualsiasi Lettera circolare M I NS 7014 4101 I 66 intervento successivo confronta con marchio e del 22 10 2001 dichiarazione di conformit copia degli atti di omologazione del prototipo e delle estensioni Alberto Mazza La corretta 67 Esiste una procedura di regolare delle porte installazione di porte resistenti al resistenti al fuoco fuoco Rivista Vigili del Fuoco maggio 2004 pag 49 51 I 67 1 la stabilit dell installazione Il 672 a tipologia l applicazione e la funzionalit degli accessori TI 67 3 agevolezza di movimento e di manovra D M 10 03 1998 VI p to 6 3 Il 674 incolum
2. 2 25 successivo confronta con marchio e dichiarazione di conformit copia degli atti di omologazione del prototipo e delle estensioni ini D Lgs 626 94Art 33 comma 7 I 25 Esiste il divieto tranne casi specificatamente autorizzati dall autorit competente a chiudere a chiave le porte delle uscite di sicurezza Alberto Mazza La corretta 26 Esiste una procedura di regolare controllo delle porte resistenti al installazione di porte resistenti al fuoco fuoco Rivista Vigili del Fuoco maggio 2004 pag 49 SI I 26 1 la stabilit dell installazione 26 2 la tipologia l applicazione e la funzionalit degli accessori 26 3 l agevolezza di movimento di manovra Il 264 l incolumit di contenimento dei vetri il loro fissaggio i sigillanti e l esecuzione delle sigillature la presenza la sezione e l integrit delle guarnizioni 26 5 termoespansive e non dei labirinti per tenuta ai fumi delle battute perimetrali delle ante e dei telai l incastro dei rostri il funzionzamento dei collegamenti e dell impianto di 26 6 rivelazione ed allarme antincendio che deve azionare i dispositivi magnetici di ritegno gli impedimenti che potrebbero ostacolare o limitare l impiego 0 della chiusura 1 27 Le porte installate lungo le vie d uscita hanno una delle seguenti D M 10 03 1998 III p to 3 9 car
3. 237 Il riduttore e i flussometri sono protetti dalle azioni D M 18 09 2002 Titolo p to 17 meccaniche All interno delle unit operative le bombole sono D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 23 8 adeguatamente posizionate al fine di evitare cadute accidentali 239 Esiste il divieto a depositare anche in via temporanea le D M 18 09 2002 Titolo p to 17 bombole lungo qualsiasi via di esodo 123 10 Esiste il divieto all utilizzo di gas in bombole in locali con D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 presenza di visitatori non autorizzati all assistenza L ulilizzo delle bombole di gas medicali gestito mediante II 123 11 procedura dettagliata nota a tutto il personale anche coloro che non ne fanno uso 126 LISTE DI CONTROLLO TiroLo IV LA SICUREZZA IN OSPEDALE AI TIV pre PARTE PRELIMINARE ANTINCENDIO TITOLO IV SCHEDA INFORMATIVA GENERALE Legenda Ospedale Struttura Piano Unit operativa Dirigente Numero lavoratori Compilatore lista di controllo NA Non Applicabile liv SI NO NA Riferimenti Note Separazioni I 1 La struttura ha superficie inferiore 500 m2 D M 18 09 2002 Titolo IV p to 19 2 I Passa a Titolo IV p to 19 2 I La struttura ha superficie superiore a 500 m2 D M 18 09 2002 Titolo IV p to 19 3 La struttura di nuova costruzione o esistente ma
4. LA SICUREZZA IN OSPEDALE ALTIN arE 82 Nella scelta della tipologia di rete idrica si amp tenuto conto delle seguenti caratteristiche legate a ciascun corpo di fabbrica della struttura ospedaliera D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 82 1 fino a 100 p l impianti a naspi DN25 82 2 oltre 100 fino a 300 p l idranti DN45 82 3 oltre 300 p l idranti interni DN45 ed idranti esterni DN70 83 Naspi ed idranti sono corredati di una tubazione semirigida e flessibile di 20 m di lunghezza rispettivamente con le seguenti caratteristiche D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 83 1 naspo lancia A25 con bocchello da 10 mm 83 2 idrante UNI4S lancia 45 con bocchello da 12 mm 83 3 idrante UNI70 lancia 70 con bocchello da 18 mm 84 I naspi e gli idranti sono ubicati in punti visibili ed accessibili lungo le vie d uscita escluse le scale D M 10 03 1998 V p to 5 4 85 Le lance sono di tipo regolambile per il frazionamento o la nebulizzazione D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 86 La loro collocazione consente di raggiungere ogni punto della superficie protetta almeno con il getto di una lancia D M 10 03 1998 V p to 5 4 87 La struttura sanitaria ha meno di 300 posti letto ed esiste una certa difficolt di accesso alle aree da parte dei mezzi di soccorso D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 Nel caso di rispos
5. BIO ll bo 1 FAR b CHI 1 bo 1 36 bo 36 AI TII arD AI TIII arD ALTINI LLI bp BIO lla CHI La LL deg BIO Il bp 1 FAR b LL I deg bp CHI Ibo a AI TII arC AI TII arC ALTINI CALL a 1 FAR b Centri diagnostica AI TII arc ALTI ALTIN arC ALTINI CHI La 1 FAR b 169 ila 169 Centri specialistici AI TII arc ALTINI AI TII arC ALTINI BIO Ila CHI La CHI Na BIOllb 1 FAR b AI TII arD AI TII arD AITHIN BIO Ila CHI La BIO lib DET 1 CHI b a Al TII arD arD ALTINI BIO lla CHI La BIO Il bo 1 FAR b 1 bo bo Degenza AI TII arD ALTINI AI TIII arD ALTINI LLla BIO Ila CHI La LL I deg BIO Ilb 1 FAR b DET Ila Diagnostica per immagini AI TII arC ALTINI ALTIN arc ALTINI CHI La 1 FAR b 169 69 AI TII arD ALTINI AI TIII arD ALTINI BIO Ila CHI
6. 55 Ila RAD deg RAD Il deg RIF RAD Ib RIF RAD II b RU I b RIF S urb RIF S np 1 5 pni la RIF S l_a RIF S np 11 RIF_S Ila TRlocla TRdla TRila TRloclla TRdlla TRilla INF 55 SS 1 55 la SS_CHI Ila 55 1 SS b MMC lla RIF_S_urb RIF_S_np_la RIF_S_pn RIF S Il a RIF 5 np RIF_S Il a TRlocla TRdla TRila TRloclla TRdlla TRilla INF 55 SS CHI La SS 55 1 MMC RIF S urb la RIF S np 1 RIF S pni a S pi la RIF Sgp la RIF S pala RIF 5 Ila RIF 5 np Il a RIF S Ila RIF S pi ll a RIF 5 gp Il a RIF S pa ll a TRlocla TRdla TRila TRrla TRloclla TRdlla TRilla TRrlla INF 55 1 SS a 55 Ila MMC lla MMC lla RAD deg RAD II 69 RIF RAD I b RIF RAD Il b RIF RAD Ib RIF RAD II b RIF_S_urb la RIF_S_np_l_a RIF 5 RIF_S_pi la RIF_S_gp_la RIF_S_pa la RIF_S_urb RIF_S_np_l a RIF_S_pni RIF_S_pila RIF Sgpla RIF Spala RIF S urb RIF 5 np ll a RIF S Il RIF S pi ll a RIF 5 gp Il a S 1 a RIF 5 Ila RIF S np ll a RIF S Il S pi ila RIF S gp Il a palla TRlocla TRdla TRila TRrla TRlocla TRdla TRila TRrla TRloclla TRdlla TRilla TRrlla INFla
7. 55 la SS_CHI Ila RIF_S_urb 1 RIF_S_np_l a 5 1 RIF_S_pi la RIF 5 gp la RIF S pa RIF 5 urb Ila RIF S np 1 a RIF S 11 RIF S pi Il a RIF 5 gp Il a RIF 5 pa ll TRlocla TRdla TRila TRrla TRloclla TRdlla TRilla TRrlla 55 55 55 La SS la SS CHI la SS 55 Ila 55 55 b SS_CHI lia RIF_S_urb_la 5 55 55 RIF 5 urb 1 RIF 5 SS CAL SS 5 la 5 urb SS_CHI Ia SS RIF S urb la RIF S 1 RIF S a RIF S pi la RIF 5 RIF Spala RIF 5 RIF S np Il a RIF S Il a RIF_S pi Il a RIF S gp Il a pall a TRlocla TRdla TRila TRrla TRloclla INF a TRdlla INFlua TRilla TRrlla INF a INF Il ua 55 CHI la 55 BIOla SS_CHI Ila 55 Ila RIF 5 urb 5 Ila INF a INF ua INF a INF Il ua SS VDT ua SS CHI SS_CHI Ila
8. state effettuate revisioni generali dell impianto di alimentazione idrica per impianti antincendio automatici Estintori Durante la revisione del manutentore sono D M 10 03 1998 effettuate D M 20 12 1982 1 2 D Lgs 14 08 1996 n 493 All H UNI 9994 verifica della conformit al prototipo omologato per quanto attiene alle I 2 1 i D E iscrizioni e all idoneit degli eventuali ricambi verifica delle fasi di sorveglianza e I 22 controllo I 23 esame interno dell apparecchio per la verifica del buono stato di conservazione I 24 esame e controllo funzionale di tutte le parti controllo di tutte le sezioni di passaggio del gas ausiliario e dell agente I 25 estinguente in particolare il tubo i pescante i tubi flessibili i raccordi e gli ugelli al fine di verificare che siano liberi da incrostazioni occlusioni e sedimenti I 26 controllo dell assale e delle ruote quando esistenti I 2 7 eventuale ripristino delle protezioni taratura e o sostituzione dei dispositivi I 2 8 di sicurezza contro le sovrappressioni montaggio dell estintore in perfetto I 2 9 stato di efficienza Impianti rivelazione fumi e sistemi di allarme 113 Le bombole contenti l estinguente hanno D M 10 03 1998 All V capacit inferiore a 25 litri UNI 10877 28 ANTINCENDIO ATI rev Nel caso di risposta affermativa alla precedente E effettuata una revisione delle bo
9. La segnaletica di sicurezza espressamente finalizzata alla sicurezza D M 18 09 2002 Titolo IV p to 19 2 antincendi conforme alle disposizioni di cui al D Lgs 14 agosto 1 49 1996 493 supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n 223 del 23 settembre 1996 1 50 Sono indicate mediante segnaletica di sicurezza D M 18 09 2002 Titolo IV p to 19 2 I 50 1 le porte delle uscite di sicurezza I 50 2 i percorsi per il raggiungimento delle uscite di sicurezza I 50 3 l ubicazione dei mezzi fissi e portatili di estinzione incendi 1 51 Si hanno percorsi di esodo che attraversano una vasta arca di piano EM 10 03 1398 AU Mpsto le e I In caso di risposta affermativa I 51 1 Il percorso di esodo chiaramente definito attraverso idonea D M 10 03 1998 All III p to 3 8 lett c segnaletica a pavimento Le aree prive di illuminazione naturale o utilizzate in assenza dil D M 10 03 1998 All III p to 3 13 1 52 illuminazione naturale sono dotate di un sistema di illuminazione di sicurezza con inserimento automatico in caso di interruzione dell alimentazione di rete Impianti di rilevazione segnalazione e allarme D M 18 09 2002 Titolo p to 8 1 1 53 In tutte le aree prevista l installazione di DM 10 03 1998 IV p to 4 5 I 53 1 segnalatori di allarme incendio del tipo a pulsante manuale I 532 impianto fisso di rivelazione e segnalazione automatica degli i
10. RIF Spala RIF pa a MMC lla S la RIF S urb Il a TRlocla TRloclla INF SS BIO La SS_BIO RIF_S_np la RIF S_np lla TRdla INF Ilb 55 MMC 1 6 RIF S Il TRila TRilla SS CHI La RIF Spila RIF Spilla TRrla TRrlla RIF Sgpla RIF Sgplla RIF Spala 1 a MMC RAD Il 69 RIF RAD I b RIF RAD II b RIF_S_urb 1 RIF_S_urb TRlocla TRloclla INF 55 1 55 Il a RIF_S_np la RIF 5 nplla TRdla TRdlla INF SS 5 RIF S Il TRila TRilla RIF_S_pila RIF S pi lla TRrla TRrlila RIF_S_gp_la RIF 5 gp 1 S pala RIF Spalla CA_livil_b MMC Ila RIF_S_urb la RIF_S_urb_ll_a TRlocla TRloclla INF la SS_CHI La SSCHI ia Snpla RIF 5 nplla TRdla TRdlla 5 1 ss RIF 5 RIF S TRila TRilla 55 BIOOla RIF S pila RIF Spilla TRrla TRrlla RIF_S_gp_l a RIF 5 gp 1 RIF_S pala RIF Spalla MMC Ila RIF_S_urb la RIF S INF SS_CHI la SSCHI la RIF Snpla 5 INF lib SS_BIO La SS_BIO_Il a RIF_S_pni la RIF 5 RIF_S pila S pila RIF_S_gp_la 5 RIF 5 pala 5 Ila MMC 5 RIF 5 urb Il a TRlocla TRloclla INF 55 SS_CHI Ila RIF_S_np la RIF S_np Ila TRdla TRdlla INF Ilb SS_CHI la ss 8 1 RIF 5 la TRila TRi
11. ciascun locale inferiore I 411 40 m dall uscita su luogo sicuro dalla scala di sicurezza esterna I 412 30 m dall uscita su scala protetta 1 142 Eventuali corridoi ciechi sono di lunghezza inferiore a 15 D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 5 metri 47 LA SICUREZZA IN OSPEDALE AI TII arB Ogni uscita di sicurezza indipendente dalle altre e D M 10 03 1998 All III p to 3 3 43 distribuita modo che le persone possano ordinatamente allontanarsi dall incendio Vie d uscita al piano I 44 L altezza dei percorsi di vie d uscita superiore 2 m TAM 18 09 2002 Titolo priora 45 I pavimenti in genere ed i gradini in particolare non hanno D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 6 superfici sdrucciolevoli I 46 Sono stati evitati specchi che potrebbero trarre in inganno D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 6 sulla direzione d uscita 47 Esiste una procedura che definisce le modalit e l eventuale D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 6 posizionamento di specchi alle pareti 48 Le porte che si aprono sulle vie d uscita non riducono la D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 6 larghezza utile delle stesse Le porte delle camere di degenza si aprono verso l esterno 49 senza ostacolare il deflusso regolare di emergenza lungo i corridoi I 50 Ogni porta sul percorso di uscita pu essere aperta D M 10 03 1998 p to 3 3 facilmente ed immediatamen
12. p to 3 13 I 66 assenza di illuminazione naturale previsto un sistema di illuminazione di sicurezza con inserimento automatico in caso di interruzione dell alimentazione di rete Camera di calma Il grado di protezione della camera di calma almeno REI120 I 68 Il locale individuata quale camera di calma adibito normalmente ad altro uso soggiorno stanza di degenza Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 68 1 Il carico d incendio praticamente nullo I 68 2 Ha autonomia dal punto di vista impiantistico I 683 Arredi e suppellettili sono facilmente spostabili ed accatastabili AI fine del dimensionamento della camera di calma si I 69 tenuto conto del numero massimo di persone su sedie a rotelle minimo 1 5 m2 cadauno o nel letto minimo 4 0 m2 cadauno con un minimo di 45 m2 netti Punti di raccolta di ritrovo I 70 Sono stati individuati dei punti di raccolta per le persone ed i degenti all esterno degli edifici 49 LA SICUREZZA IN OSPEDALE AI TII arB Esiste una programmazione delle prove di evacuazione cat almeno coinvolgenti il personale dipendente I punti di ritrovo sono stati collocati in luoghi sicuri distanti 1 172 dal luogo dell incidente e da gualsiasi altro eventuale coinvolgimento cedimenti strutturali esplosioni etc Le aree destinate a punto di ritrovo sono tenute libere
13. Edifici fino a 24 metri di altezza 20 disabili I 28 1 allettati impianto e 60 disabili su sedia a rotelle impianto Edifici fino a 40 metri di altezza 15 disabili I 28 2 allettati impianto e 45 disabili su sedia a rotelle impianto Edifici fino a 54 metri di altezza 10 disabili I 28 3 allettati impianto e 30 disabili su sedia a rotelle impianto Ammissibilit di una sola scala 29 L edificio ha altezza antincendio inferiore 12 metri D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 8 I Nel caso di risposta affermativa alla precedente 1130 E presente almeno una scala di tipo protetto a servizio dei D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 8 piani fuori terra 1 31 La suddetta scala ha le seguenti caratteristiche D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 8 I 31 1 larghezza non inferiore 1 20 metri percorsi di esodo misurati a partire dalla porta di ciascun locale inferiori a 15 metri Nel caso di risposta negativa alla precedente fino ad un massimo di 25 metri 99 LA SICUREZZA IN OSPEDALE arC I 312 1 Le caratteristiche dei locali che si affacciano su tali percorsi hanno caratteristiche superiori a REI30 Le porte dei locali che hanno accesso su tali percorsi hanno I 31 2 2 Da nei caratteristiche superiori a REI30 I 3123 Le porte dei locali che accesso su tali percorsi sono dotate di dispositiv
14. presenza e collocazione di disabili Capacit di deflusso 1 35 Per il dimensionamento delle uscite si considerato di non D M 18 09 2002 Titolo p to 16 2 eccedere rispetto ai seguenti valori I 351 50 per piani con pavimento a quota compresa tra pi o meno un metro rispetto al piano di uscita dell edificio 37 5 per piani con pavimento a quota compresa tra pi o I 35 2 P ip meno 7 5 metri rispetto al piano di uscita dell edificio 33 per piani con pavimento a quota al di sopra o al di I 35 3 sotto di pi o meno 7 5 metri rispetto al piano di uscita dell edificio Sistemi di vie d uscita 1 36 Per ogni compartimento stato previsto un sistema organizzato D M 18 09 2002 Titolo p to 16 4 di vie d uscita tale da I 36 1 essere dimensionato in base al massimo affollamento previsto I 36 2 da condurre verso un luogo sicuro 1137 I percorsi del sistema di vie d uscita comprendono D M 18 09 2002 Titolo p to 16 4 I 37 1 corridoi I 37 2 vani di accesso alle scale e di uscita all esterno I 37 3 camere di calma I 37 4 scale I 37 5 rampe e passaggi in genere Nella predisposizione dei sistemi di vie di uscita sono state D M 18 09 2002 Titolo II p to 16 4 38 rispettate le disposizioni vigenti in materia di superamento ed eliminazione delle barriere architettoniche Lunghezza delle vie d uscita al piano I 39 Il percorso di esodo dal punto pi sfavorito dalla porta di D M 1
15. 15 7 1 127 contiene aree destinate a ricovero in regime ospedaliero e o residenziale nonch aree adibite ad unit speciali I Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 271 La struttura dispone di un sistema di montalettighe D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 7 utilizzabile in caso di incendio I Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 2711 Il sistema di montalettighe possiede le seguenti D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 7 caratteristiche immette in luogo sicuro esterno in corrispondenza del I 27 111 piano di uscita direttamente o tramite orizzontale protetto I 27113 strutture del vano corsa e del locale macchinario di caratteristiche REI 120 I 27113 immette ai piani tramite filtro a prova di fumo di restistenza al fuoco REI 120 accesso al locale macchinario direttamente all esterno o I 27 1 1 4 tramite filtro a prova di fumo con strutture resistenti al fuoco non inferiori a REI 120 I 27 1 1 5 doppia alimentazione elettrica di cui una di sicurezza essere predisposto per il passaggio automatico da I 27 1 1 6 alimetazione normale ad alimentazione di sicurezza in caso d incendio avere montanti dell alimentazione elettrica normale e di sicurezza del locale macchinario protetti contro I 27 117 Sai l azione del fuoco almeno per 120 minuti e tra loro direttamente separati dotato di sistema citofonico tra cabina locale I 27 1 1 8 macchinario pianerottoli e centro gestione delle emergenze I 27
16. Nel caso di risposta affermativa alla precedente Il risultato della verifica viene riportato sul registro delle manutenzioni 99 1 Esiste una procedura che cadenza nel tempo l integrit delle 100 attrezzature apparecchiature e sigilli antincendio 101 La segnalazione della loro posizione anomala riportato in miglioria regola tecnica sala controllo o nella centrale idrica antincendio 102 La struttura in zona sismica dichiarata Nel caso di risposta affermativa alla precedente 102 1 In caso di attraversamenti delle tubazioni nel muro intorno al tubo c uno spazio dello spessore non 102 1 1 inferiore al diametro del tubo stesso 102 1 2 se necessario provvisto di sezionamento tagliafuoco sono previste giunzioni flessibili e mensole di 102 1 3 irrididimento tali da impedire la loro libera oscillazione in ogni direzione normale al proprio asse Sono stati installati attacchi di mandata accessibili almeno 105 UNI70 per il collegamento delle autopompe VVF in posizione opportuna della rete principale di 103 1 distribuzione sulle stazioni di controllo degli impianti di 103 2 i SERE spegnimento a pioggia al piede di ogni colonna montante di edifici a pi di 103 3 Reg tre piani fuori terra Spegnimento automatico Anche in ogni ambiente con carico d incendio superiore a 30 D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 104 kg m2 di
17. Gli idranti UNI45 sono posti vicinanza delle porte d accesso dall esterno o dai compartimenti adiacenti o in caso di presenze di filtri a prova di fumo all interno degli stessi 92 Gli idranti UNI70 esterni all edificio sono collocati 91 1 affinch il fronte dell edificio protetto da ciascun idrante non supera i 60 m 91 2 ad una distanza tra 5 10 m dal fronte dell edificio per rendere possibile l agibilit in caso d incendio 93 La rete idrica antincendio interna ed esterna realizzata in conformit con la norma UNI 10779 per aree a rischio elevato 94 Sono garantite le seguenti caratteristiche idrauliche minime D M 18 09 2002 Titolo II p to 7 3 1 3 e UNI 10779 94 1 DN25 portata superiore a 60 l min ad una pressione residua di almeno 2 bar 4 naspi aperti simultaneamente nella posizione pi sfavorita DN45 portata superiore a 120 l min una pressione residua di almeno 2 bar 3 idranti aperti simultaneamente nella posizione pi sfavorita alimentazione da due colonne montanti 94 3 DN70 portata superiore a 300 l min una pressione residua di almeno 4 bar 4 idranti aperti simultaneamente nella posizione pi sfavorita senza contemporaneit con gli idranti interni 95 L autonomia dell impianto idrico superiore a 60 minuti D M 18 09 2002 Titolo II p to 7 3 1 3 96 La struttura ha di 100 posti letto Nel cas
18. 283 a pedata di almeno 30 misurata a 40 dal montante centrale o dal parapetto interno 29 Le scale sono dotate di aerazione D M 18 09 2002 Titolo Il p to 3 5 29 1 con aperture su parete esterna 29 2 con aperture in sommit Nel caso di risposta affermativa alla precedente 30 Le aperture in sommit sono D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 5 30 1 di superficie superiore ad 1 m2 con sistema di apertura infissi comandato sia 302 automaticamente da rivelatori d incendio che manualmente mediante dispositivo posto in prossimit dell entrata delle scale Ascensori e montacarichi 31 Il vano corsa di tutti gli ascensori e montacarichi D M 18 09 2002 Titolo Il p t0 3 6 31 1 di tipo protetto I 312 con resistenza al fuoco REI 90 per edifici di altezza antincendio inferiore a 24 metri I 313 con resistenza al fuoco REI 120 per edifici di altezza antincendio superiore a 24 metri Nelle aree contenenti particolari apparecchiature da salvaguardare l attivit sanitaria normale o di 7 emergenza vani corsa di e montacarichi prova di fumo indipendentemente dall altezza dell edificio 1133 Esiste il divieto di utilizzo degli ascensori in caso di D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 6 incendio ad eccezione di quelli antincendio Montalettighe utilizzabili in caso di incendio La struttura ospedaliera contiene aree destinate a ricovero D M 18 09 2002 Titolo II p to 34 in regime ospedaliero e o resi
19. 5 7014 4101 del 22 10 2001 63 intervento successivo confronta marchio dichiarazione di conformit copia degli atti di omologazione del prototipo e delle estensioni ammissibili Alberto Mazza La corretta Esiste una procedura di regolare controllo delle porte installazione di porte resistenti al 64 o dar resistenti al fuoco fuoco Rivista vigili del Fuoco maggio 2004 pag 49 51 64 1 la stabilit dell installazione 642 la tipologia l applicazione e la funzionalit degli accessori II 64 3 l agevolezza di movimento e di manovra D M 10 03 1998 All VI p to 6 3 644 l incolumit di contenimento dei vetri il loro fissaggio i sigillanti e l esecuzione delle sigillature la presenza la sezione e l integrit delle guarnizioni termoespansive e non dei labirinti per la tenuta ai 64 5 Sn fumi delle battute perimetrali delle ante e dei telai l incastro dei rostri il funzionzamento dei collegamenti e dell impianto di II 64 6 rivelazione ed allarme antincendio che deve azionare i dispositivi magnetici di ritegno 647 gli impedimenti che potrebbero ostacolare limitare D M 10 03 1998 VI p to 6 3 l impiego della chiusura Numero di uscite D M 18 09 2002 Titolo II p to 65 Le uscite di ciascun piano sono 410 I 65 1 minimo due I 65 2 in punti ragionevolmente contrapposti Nelle aree prive di illuminazione naturale o utilizzate in D M 10 03 1998
20. I 130 5 Il montaggio e lo smontaggio dei riduttori delle bombole affidato D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 esclusivamente a personale specializzato e formato I 130 6 E vietato il caricamento delle bombole mediante travaso D M 18 09 2002 Titolo p to 17 I 130 7 Il riduttore e i flussometri sono protetti dalle azioni meccaniche 2002 17 I 130 8 All interno delle unit operative le bombole sono adeguatamente DM 18 09 2002 Titolo posizionate al fine di evitare cadute accidentali I 130 9 Esiste il divieto a depositare anche in via temporanea le bombole D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 lungo qualsiasi via di esodo I 130 10 Esiste il divieto all utilizzo di gas in bombole in locali con presenza D M 18 09 2002 Titolo TI p to 17 di visitatori non autorizzati all assistenza L ulilizzo delle bombole di gas medicali gestito mediante II 130 11 procedura dettagliata nota a tutto il personale anche coloro che non ne fanno uso 116 ANTINCENDIO arE ANTINCENDIO TITOLO III livello I tipologia E SCHEDA INFORMATIVA GENERALE Legenda Ospedale NA Non Applicabile Struttura p l posti letto Piano Unit operativa Dirigente Numero lavoratori Compilatore lista di controllo SI NO NA Riferimento NOTE Separazioni I 1 La struttura sanitaria rispetta le seguenti disposizioni D M 18 09 2002 Titolo III p to 14 I 14 non comunica
21. I 3222 Le porte dei locali che accesso su tali percorsi caratteristiche superiori a REI30 I 3223 Le porte dei locali che accesso su tali percorsi sono dotate di dispositivo di antichiusura I 3224 Le porte normalmente aperte sono dotate di dispositivo di rilascio elettromagnetico I Nel caso di risposta affermativa alla precedente 109 LA SICUREZZA IN OSPEDALE I 322411 I dispositivi elettromagnetici consentono il rilascio della porta a D M 18 09 2002 Titolo II p to 15 8 seguito di uno dei seguenti casi I 3224111 attivazione dell impianto di rivelazione automatica di incendio I 3224 12 attivazione del sistema di allarme incendio I 32 24 13 mancanza alimentazione elettrica I 322414 intervento manuale su comando posto in prossimit delle porte in posizione segnalata I 3225 Tutti i materiali di rivestimento sono di classe 0 di reazione fuoco Misure per l esodo in caso di emergenza 1133 E stato calcolato il massimo affollamento equivalente per le D M 18 09 2002 Titolo p to 16 1 diverse aree considerando 33 1 3 persone per posto letto nelle strutture ospedaliere 33 2 2 persone per posto letto per strutture residenziali 1 34 Ai fini della determinazione dell affollamento si tenuto conto dei disabili I 34 1 su sedie a rotelle equiparati a 3 p
22. LA SICUREZZA IN OSPEDALE AI gen I deprep DEPOSITO MATERIALE COMBUSTIBILE PER ESIGENZE GIORNALIERE DI REPARTO solo area D Titoli II e IV SCHEDA INFORMATIVA GENERALE Legenda NA Non Applicabile Unit operativa Dirigente Numero lavoratori SI NO NA Riferimenti Note I 1 I depositi di materiale combustibile all interno dei reparti D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 2 1 effettuato solo per far fronte alle esigenze giornaliere I 2 I depositi di cui alla domanda precendente sono localizzati D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 2 1 in locali di superficie limitata comunque non eccedente i 10 m2 I 3 I locali adibiti a depositi nei reparti hanno tutte le seguenti D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 2 1 caratteristiche I 3 1 carico d incendio inferiore a 30 kg m2 di legna D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 2 1 standard I 32 strutture di separazione con caratteristiche non inferiori a REI30 I 3 3 porte di accesso con caratteristiche non inferiori a REI 30 I 3 4 porte di accesso munite di dispositivo di autochiusura I 3 5 rilevatore di fumo collegato all impianto di allarme I 3 6 estintore portatile d incendio avente carica minima di 6 kg di capacit estinguente almeno pari a 34A 144 4 Esiste un sistema di gestione delle scorte di materiale all interno del reparto 5 Il magazzino generale e o la farmacia dell ospedale possono far fronte ad un
23. Per il dimensionamento del numero di ascensori montacarichi di 1 28 emergenza si tenuto conto del massimo affollamento di disabili previsto in due piani consecutivi Per il dimensionamento del numero di ascensori montacarichi di 29 emergenza si tenuto conto della capacit di deflusso esposta qui di seguito Edifici fino a 24 metri di altezza 20 disabili I 29 1 CREO gt allettati impianto e 60 disabili su sedia a rotelle impianto I 292 Edifici fino a 40 metri di altezza 15 disabili 7 allettati impianto e 45 disabili su sedia rotelle impianto Edifici fino a 54 metri di altezza 10 disabili I 29 3 5 allettati impianto e 30 disabili su sedia rotelle impianto Ammissibilit di una sola scala 1 30 L edificio ha altezza antincendio inferiore a 12 metri D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 8 I Nel caso di risposta affermativa alla precedente E presente almeno una scala di tipo protetto a servizio dei piani D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 8 fuori terra 32 La suddetta scala ha le seguenti caratteristiche D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 8 I 32 1 larghezza non inferiore a 1 20 metri percorsi di esodo misurati a partire dalla porta di ciascun I 32 2 a locale inferiori 15 metri I Nel caso di risposta negativa alla precedente fino ad un massimo di 25 metri I 3221 Le caratteristiche dei locali che si affacciano su tali percorsi hanno caratteristiche superiori a REI30
24. dichiarate dal dirigente sanitario ed incrementate del 20 Ai fini della determinazione dell affollamento si tenuto conto dei disabili I 35 1 su sedie a rotelle eguiparati a 3 persone I 35 2 allettati eguiparati a 10 persone Esiste una procedura che consente di monitorare in continuo 36 Me la presenza e la collocazione di disabili Capacit di deflusso 1 37 Per il dimensionamento delle uscite si considerato di non D M 18 09 2002 Titolo II p to 16 2 eccedere rispetto ai seguenti valori I 371 50 per piani con pavimento a quota compresa tra pi o i meno un metro rispetto al piano di uscita dell edificio 37 5 per piani con pavimento a quota compresa tra pi I 37 2 o meno 7 5 metri rispetto al piano di uscita dell edificio 33 per piani con pavimento a quota al di sopra o al di I 37 3 sotto di meno 7 5 metri rispetto al piano di uscita dell edificio Sistemi di vie d uscita I 38 Per ogni compartimento stato previsto un sistema D M 18 09 2002 Titolo p to 16 4 organizzato di vie d uscita tale da I 381 essere dimensionato in base al massimo affollamento previsto I 38 2 da condurre verso un luogo sicuro 39 I percorsi del sistema di vie d uscita comprendono D M 18 09 2002 Titolo p to 16 4 I 39 1 corridoi I 39 2 vani di accesso alle scale e di uscita all esterno I 39 3 camere di calma I 39 4 scale I 39 5 rampe e passaggi in
25. 05170 per il collegamento delle autopompe VVF 104 ANTINCENDIO arC in posizione opportuna della rete principale di I 103 1 A distribuzione i 1032 sulle stazioni di controllo degli impianti di spegnimento a pioggia 1095 al piede di ogni colonna montante di edifici a pi di tre piani fuori terra Spegnimento automatico Anche in ogni ambiente con carico d incendio superiore a 30 D M 18 09 2002 Titolo p to 17 I 104 kg m2 di legna standard stato installato un impianto di spegnimento automatico I 105 I suddetti impianti sono realizzati a regola d arte e secondo le D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 vigenti norme di buona tecnica Gli impianti di spegnimento automatico utilizzano estinguenti D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 I 106 compatibili con le caratteristiche degli ambienti da proteggere dei materiali e apparecchiature presenti Impianti di rilevazione segnalazione e allarme I 107 In tutte le aree prevista l installazione di D M 18 09 2002 Titolo TI p to 17 I 107 1 segnalatori di allarme incendio del tipo a pulsante manuale 107 2 impianto fisso di rivelazione e segnalazione automatica degli incendi I 108 I segnalatori di allarme sono opportunamente distribuiti ed ubicati in ogni caso in prossimit delle uscite D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 I 109 L impianto di rilevazione segnalazio
26. 1 85 Le lance sono di tipo regolambile per il frazionamento o la D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 nebulizzazione LA SICUREZZA IN OSPEDALE arC I s6 La loro collocazione consente di raggiungere ogni punto della D M 10 03 1998 V p to 5 4 superficie protetta almeno con il getto di una lancia La struttura sanitaria ha meno di 300 posti letto ed esiste una D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 87 certa difficolt di accesso alle aree da parte dei mezzi di soccorso I Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 87 1 E stato installato almeno un idrante esterno 070 D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 I 87 2 L idrante esterno DN70 ben segnalato D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 Nella collocazione dei naspi UNI20 e degli idranti UNI4S si 88 tenuto conto che pur in presenza di interferenze ogni punto dell edificio di trova a meno di 5 m dalla lancia di erogazione Gli idranti UNI45 sono posti in vicinanza delle porte d accesso 89 dall esterno o dai compartimenti adiacenti o in caso di presenze di filtri a prova di fumo all interno degli stessi I 90 Gli idranti UNI70 esterni all edificio sono collocati I 90 1 affinch il fronte dell edificio protetto da ciascun idrante non supera i 60 m ad una distanza tra 5 10 m dal fronte dell
27. 18 09 2002 Titolo II p to 8 3 opportunamente regolamentate nel piano di emergenza 121 Il sistema di allarme amp di tipo elettrico D M 10 03 1998 AILIV p to 4 3 1 122 In quei luoghi ove il livello di rumore pu essere elevato sono D M 10 03 1998 p to 4 3 62 ANTINCENDIO AI TII ANTINCENDIO TITOLO II livello I tipologia D SCHEDA INFORMATIVA GENERALE Legenda NA Non Applicabile 1 posti letto Unit operativa Dirigente Numero lavoratori Compilatore lista di controllo SI NO NA Riferimenti Note Separazioni sa gt ve D M 18 09 2002 Titolo II p to 2 2 La struttura sanitaria rispetta le seguenti disposizioni I 14 comunica con attivit non ad essa pertinenti comunica direttamente con attivit ad essa pertinenti I 12 non soggette al controllo dei Vigili del Fuoco ai sensi del D M 16 02 1982 comunica tramite filtri a prova di fumo o spazi I 1 3 scoperti con le attivit di cui ai punti 83 84 85 89 90 92 e 94 del DM 16 02 1982 La struttura sanitaria separata dalle sopraindicate attivit D M 18 09 2002 Titolo II p to 2 2 1 32 mediante strutture e porte aventi caratteristiche dil resistenza al fuoco non inferiori a REI 90 Accesso 3 Gli accessi alle aree ove sorgono gli edifici possiedono D M 18 09 2002 Titolo II p to 2 3 tutte le seguenti caratteristiche 3 1 larghezza 3 5m 3 2 altezza
28. 69 2 la tipologia l applicazione e la funzionalit degli accessori 69 3 l agevolezza di movimento e di manovra D M 10 03 1998 VI p to 6 3 l incolumit di contenimento dei vetri il loro fissaggio i 69 4 DE sigillanti e l esecuzione delle sigillature la presenza la sezione e l integrit delle guarnizioni 695 termoespansive dei labirinti per la tenuta ai fumi 5 delle battute perimetrali delle ante e dei telai l incastro dei rostri il funzionzamento dei collegamenti e dell impianto di II 69 6 rivelazione ed allarme antincendio che deve azionare i dispositivi magnetici di ritegno gli impedimenti che potrebbero ostacolare o limitare 69 7 l impiego della chiusura Numero di uscite 1170 Le uscite di ciascun piano sono D M 18 09 2002 Titolo III p to 16 10 I 70 1 minimo due ammesse una nel caso ci sia una sola scala I 70 2 in punti ragionevolmente contrapposti I 71 Le uscite sono dotate di ascensori montalettighe di emergenza Nelle aree prive di illuminazione naturale o utilizzate in assenza di D M 10 03 1998 III p to 3 13 illuminazione naturale previsto un sistema di illuminazione di sicurezza con inserimento automatico in caso di interruzione dell alimentazione di rete Camera di calma 73 grado di protezione della camera di calma almeno REI120 1 74 locale individuata guale camera di calma adibito normalmente ad altro uso soggiorno stanza di degenza
29. Estintori Gli estintori portatili sono regolarmente D M 10 03 1998 soggetti a tutti i controlli previsti al punto D M 20 12 1982 I 4 verifica della norma UNI EN 3 2 D Lgs 14 08 1996 n 493 II UNI 9994 UNI EN 3 2 Gli estintori carrellati sono regolarmente D M 10 03 1998 soggetti a tutti i controlli previsti dalla norma D M 20 12 1982 5 UNI 9492 D Lgs 14 08 1996 n 493 All II Impianti rivel azione fumi e sistemi di allarme Almeno una volta ogni 6 mesi effettuata la DM 10 03 1998 I 6 verifica da parte di personale gualificato dello UNI 9795 stato di UNI EN 54 6 1 impianto di rivelazione fumi 6 2 sistemi di allarme Si effettua da parte di personale qualificato la DM 10 03 1998 I 7 prova di funzionamento dei rivelatori almeno UNI 9795 una volta ogni 6 mesi UNI EN 54 Si effettua la verifica da parte di personale DM 10 03 1998 118 gualificato del funzionamento del pannello UNI 9795 sinottico almeno una volta ogni 6 mesi UNI EN 54 E verificato da parte di personale qualificato DM 10 03 1998 I 9 UNI 9795 UNI EN 54 ANTINCENDIO AII man I 91 il funzionamento di tutte le sirene ed avvisatori acustici I 9 2 l udibilit in tutti i reparti Si effettua la verifica almeno ogni 6 mesi da DM 10 03 1998 I 10 parte di personale q
30. I Le strutture di separzione e le porte di accesso sono almeno D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 2 2 1 REI60 I Le porte di accesso sono munite di dispositivo di D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 2 2 1 autochiusura I Il carico di incendio inferiore a 30 kg m2 di legna D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 2 2 2 standard I I 4 1 Sono installati e funzionanti impianto automatico di D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 2 2 2 rivelazione ed allarme incendio I Il carico di incendio compreso tra 30 e 60 kg m2 di legna D M 18 09 2002 Titolo 5 2 2 2 standard I I 54 Il locale protetto da impianto di spegnimento automatico D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 2 2 2 I La ventilazione natuale superiore ad 1 40 della superficie D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 2 2 3 in pianta del locale I I 6 1 Sono presenti tutte le seguenti caratteristiche D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 2 2 3 I 6 1 1 aerazione meccanica con portata di 3 volumi ambiente ora I 6 1 2 arerazione garantita anche in caso di emergenza I 6 1 3 superficie di aerazione naturale superiore al 25 di quella richiesta I I 6 1 3 111 locali sono provvisti di sistema di immissione D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 2 2 3 estrazione aria con portata almeno di 6 volumi ambiente ora I 6 1 3 2 Tale sistema garantito anche in situazioni di emergenza D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 2 2 3 I In prossimit della porta d accesso al locale installato un D M 18 09 200
31. Nel caso di risposta affermativa alla precedente 116 1 In caso di attraversamenti delle tubazioni nel muro 116 1 intorno al tubo c uno spazio dello spessore non inferiore al diametro del tubo stesso 116 1 se necessario provvisto di sezionamento tagliafuoco 116 1 sono previste giunzioni flessibili e mensole di irrididimento tali da impedire la loro libera oscillazione in ogni direzione normale al proprio asse 117 Sono stati installati attacchi di mandata accessibili almeno UNI70 per il collegamento delle autopompe VVF 117 1 in posizione opportuna della rete principale di distribuzione 117 2 sulle stazioni di controllo degli impianti di spegnimento a pioggia I 117 3 al piede di ogni colonna montante di edifici a pi di tre piani fuori terra Spegnimento automatico Anche in ogni ambiente con carico d incendio superiore a D M 18 09 2002 Titolo II p to I 118 30 kg m2 di legna standard stato installato un impianto di 7 3 3 spegnimento automatico I 119 I suddetti impianti sono realizzati a regola d arte e secondo D M 18 09 2002 Titolo II p to le vigenti norme di buona tecnica 7 3 3 Gli impianti di spegnimento automatico utilizzano D M 18 02 2002 Titolo T pto I 120 estinguenti compatibili con le caratteristiche degli ambienti 733 da proteggere dei materiali e apparecchiature presenti Impianti di rilevazione segnalazio
32. TRloclla INFila SSCHIla SS_CHI lia RIF_S_np_la RIF 5 nplla TRdla TRdlla SS_BIO La 55 RIF S RIF_S Ila TRila TRilla S pi Ila TRrla TRrlla RF Sapla RIF S Ila 5 la RIF_S pa 1 MMCla MMC IIa VTlla RIF S urb 1 RIF 5 urb Ila TRlocla TRloclla INFla INFIla 55 Ia 55 RIF Snpla RIF 5 TRdla TRdlla SS Ia ss BIO Ila 8 1 5 la TRila TRilla RIF_S pila RIF Spilla TRrla TRrlla RIF Sgpla RIF Sgplla RIF S pala RIF pa a Fascicolo Fascicolo IV Fascicolo V Fascicolo VI Fascicolo VII 2 o 2 15 2 8 8 E ll 8 2 2 9 9 9 Far E E Gi Bi 5 mo 16 0 g 25 g E 740 s 5 5 5 S 5 5 5 5 5 5 3 2 Ch Unit operative 3S 58 5 5 5 5 3 3 2 z iii 5 5 5 5 Odontoiatria AI TII arD ALTIN arD AI AEI AE Il L 18 iL BIO BIO Il a CHI a CHI Il BIO 1135 1 11 b Il Oncologia
33. appartiene l unit operativa o il servizio e pertanto effettuare l analisi con la lista di controllo pi aderente alla situazione Le liste di controllo dell antincendio si articolano nel seguente modo Titolo II e Lista di controllo preliminare AI TII pre e Lista di controllo livello ALTIN e Lista di controllo livello I area arB e Lista di controllo livello I area AI TII arC e Lista di controllo livello I area D AI TH ar D e Lista di controllo livello I area E AI TII arE Titolo e Lista di controllo preliminare AI TII pre e Lista di controllo livello II AI TII II e Lista di controllo livello I area arB e Lista di controllo livello I area arC LA SICUREZZA IN OSPEDALE e Lista di controllo livello I area D e Lista di controllo livello I area E Titolo IV e Lista di controllo preliminare e Lista di controllo livello II Lista di controllo livello I AI TII ar D AI TII arE AI TIV pre AITIVII AITINI AI pari delle altre liste di controllo le domande sono poste suddividendole in diversi livelli in base all interlocutore I o alla possibilit di implementare un sistema di gestione della sicurezza Soprattutto relativamente a questo ultimo punto livello III sono stati individuati quelli che a nostro avviso sono sembrati i punti sensibili del sistema sicurezza antincendio e pertanto da gestire in modo particolareggiato e capillare definendo a
34. con resistenza al fuoco REI 90 per edifici di altezza 26 2 RO antincendio inferiore a 24 metri 263 con resistenza al fuoco REI 120 per edifici di altezza antincendio superiore a 24 metri Nelle aree contenenti particolari apparecchiature dal salvaguardare per l attivit sanitaria normale o di 2 i 5 2 j emergenza i vani corsa di ascensori e montacarichi sono a prova di fumo indipendentemente dall altezza dell edificio 28 Esiste il divieto di utilizzo degli ascensori in caso di D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 6 incendio ad eccezione di quelli antincendio Montalettighe utilizzabili in caso di incendio La struttura ospedaliera contiene aree destinate a ricovero D M 18 09 2002 Titolo II p to 29 in regime ospedaliero e o residenziale nonch aree adibite 3 6 1 ad unit speciali Nel caso di risposta affermativa alla precedente 291 La struttura dispone di un sistema di montalettighe D M 18 09 2002 Titolo TI p to utilizzabile in caso di incendio 3 6 1 30 Il sistema di montalettighe possiede le seguenti D M 18 09 2002 Titolo II p to caratteristiche 3 6 1 immette in luogo sicuro esterno in corrispondenza 30 1 del piano di uscita direttamente o tramite percorso orizzontale protetto 302 strutture del vano corsa e del locale macchinario di i caratteristiche REI 120 303 immette ai piani tramite filtro a prova di fumo di restistenza al fuoco REI 120 accesso al lo
35. dei Vigili del Fuoco In caso di risposta positiva passa a Titolo II e 40 ANTINCENDIO ALTIN ANTINCENDIO TITOLO II livello II SCHEDA INFORMATIVA GENERALE Legenda NA Non Applicabile Unit operativa Dirigente Numero lavoratori Compilatore lista di controllo SI NO NA Riferimento Note Il dispositivo manuale di apertura di aerazione in sommit D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 5 alle scale integro e ben segnalato Ascensori e montacarichi La cartellonistica di divieto all uso dell ascensore in caso D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 6 2 di incendio visibile e ben leggibile Misure per l esodo caso di emergenza Esiste personale del reparto che sempre a conoscenza 3 della presenza collocazione dei disabili dell unit operativa Vie d uscita al piano Le porte delle camere di degenza si aprono verso l esterno 4 senza ostacolare il deflusso regolare di emergenza lungo i corridoi Sistemi di apertura delle porte e di eventuali infissi 5 Sono state installate porte scorrevoli di tipo automatico RM Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 5 1 Le porte scorrevoli di tipo automatico sono D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 9 I 5 1 1 apribili a spinta verso l esterno I 512 restano in posizione di apertura in assenza di alimentazione elett
36. esso coinvolte dall incendio I 1119 La diffusione degli allarmi sonori avviene tramite D M 18 09 2002 Titolo p to 17 impianto ad altoparlanti 120 procedure di diffusione dei segnali di allarme sono D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 opportunamente regolamentate nel piano di emergenza I 121 Il sistema di allarme di tipo elettrico D M 10 03 1998 AII IV p to 4 3 Segnaletica di sicurezza La segnaletica di sicurezza espressamente finalizzata alla D M 18 09 2002 Titolo Il p to 17 1 22 sicurezza antincendi conforme alle disposizioni di cui al D Lgs 14 agosto 1996 n 493 supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n 223 del 23 settembre 1996 123 Sono indicate mediante segnaletica di sicurezza D M 18 09 2002 Titolo II p to 17 I 123 1 le porte delle uscite di sicurezza I 123 2 i percorsi per il raggiungimento delle uscite di sicurezza l ubicazione dei mezzi fissi e portatili di estinzione I 123 3 5 incendi I 124 Il percorso di esodo attraversa una vasta arca di piano D M 10 03 1998 1 3 8 I Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 1241 Il percorso stesso definito attraverso idonea segnaletica D M 10 03 1998 AILII p to 3 8 pavimento 125 Esiste una procedura di sorveglianza della segnaletica di D M 10 03 1998 AILVI p to 6 3 sicurezza e di emergenza Distribuzione gas medicali I 126 La distribuzione dei gas medicali avviene mediante bombole D M 18 09 2002Titolo IT p t0
37. facilmente individuabile mediante cartelli D M 10 03 1998 V p to 5 4 segnalatori 1 82 Ogni estintore facilmente individuabile mediante una numerazione univoca LA SICUREZZA IN OSPEDALE AI TII arC ua i D M 18 09 2002 Titolo p to 7 2 83 Se non previsto in normativa specifica gli estintori sono almeno I 83 1 di carica minima 6 kg I 83 2 capacit estinguente 34A 144BC I 83 3 agenti estinguenti idonei per le aree a rischio specifico Impianti di estinzione incendi I componenti degli impianti le modalit di installazione i D M 18 09 2002 Titolo H p to 7 3 1 1 collaudi e le verifiche periodiche le alimentazioni idriche e i 84 criteri di calcolo idraulico delle tubazioni rispettano le norme UNI vigenti Nella scelta della tipologia di rete idrica si tenuto conto delle D M 18 09 2002 Titolo Il p to 7 3 1 2 85 seguenti caratteristiche legate ciascun corpo di fabbrica della struttura ospedaliera I 85 1 fino a 100 p l impianti a naspi DN25 I 85 2 oltre 100 fino a 300 p l idranti DN45 I 853 oltre 300 p l idranti interni DN45 ed idranti esterni DN70 Naspi ed idranti sono corredati da una tubazione semirigida e D M 18 09 2002 Titolo II p to 7 3 I 86 flessibile di 20 m di lunghezza rispettivamente con le seguenti caratteristiche I 86 1 naspo lancia A25 con bocchello da 1
38. pericolo a tutti gli occupanti del fabbricato o delle parti di esso coinvolte dall incendio I 1132 La diffusione degli allarmi sonori avviene tramite D M 18 09 2002 Titolo II p to 8 3 impianto ad altoparlanti 133 Le procedure di diffusione dei segnali di allarme sono D M 18 09 2002 Titolo II p to 8 3 opportunamente regolamentate nel piano di emergenza I 134 Il sistema di allarme di tipo elettrico D M 10 03 1998 AILIV p to 4 3 In quei luoghi ove il livello di rumore pu essere elevato D M 10 03 1998 AII IV p to 4 3 I 135 sono installate segnalazioni ottiche in aggiunta agli allarmi acustici 72 ANTINCENDIO AI TII arE ANTINCENDIO TITOLO II livello I tipologia E SCHEDA INFORMATIVA GENERALE Legenda Ospedale NA Non Applicabile Struttura 1 posti letto Piano Unit operativa Dirigente Numero lavoratori Compilatore lista di controllo liv SI NO NA Riferimenti Note Separazioni I 1 La struttura sanitaria rispetta le seguenti disposizioni D M 18 09 2002 Titolo II p to 2 2 I 1 1 non comunica con attivit non ad essa pertinenti comunica direttamente con attivit ad essa pertinenti I 1 2 non soggette al controllo dei Vigili del Fuoco ai sensi del D M 16 02 1982 comunica tramite filtri a prova di fumo o spazi I 1 3 scoperti con le attivit di cui ai punti 83 84 85 89
39. utilizzati da persone che necessitano di assistenza di emergenza utilizzati guali aree di o utilizzati quali depositi di sostanze infiammabili 110 Le vie d uscita di larghezza misurata nel punto stretto D M 10 03 1998 All III p to 3 3 lett g sufficiente in relazione al numero di occupanti lu Ogni locale e piano dell edificio dispone di un numero sufficiente di D M 10 03 1998 All III p to 3 3 lett h uscite di adeguata larghezza 1 12 Le vie d uscita e le uscite di piano sono sempre disponibili per l uso e D M 10 03 1998 All III p to 3 3 lett 1 tenute libere da ostruzioni in ogni momento I 13 Esiste pi di un uscita di piano nel caso in cui si verifichi almeno una D M 10 03 1998 All III p to 3 5 delle seguenti situazioni I 13 1 affollamento superiore a 50 persone I 132 nell area sussistono pericoli di esplosione o specifici rischi n d incendio la lunghezza del percorso di uscita superiore a quanto I 13 3 a stabilito al p to 3 3 lett E 1 14 L altezza dei percorsi di vie d uscita superiore a 2 metri D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 6 15 Esiste una procedura che garantisca il controllo quotidiano delle D M 10 03 1998 TE pto 2 8 condizioni minime per l esodo delle persone dai luoghi di lavoro ANTINCENDIO AITIVI Per i luoghi a rischio d incendio medio e basso la larghezza D M 10 03 1998 All III p to 3 5 1 16 complessiva delle uscite di piano superio
40. 09 2002 Titolo IV p to 19 2 in caso affermativo passa a Titolo IV in caso negativo Si tratta di struttura di nuova costruzione o esistente che a partire dal 26 dicembre 2002 oggetto di ristrutturazione completa e o di cambio di destinazione d uso D M 18 09 2002 Titolo IV p to 19 3 in caso affermativo passa ad antincendio II area C 112 Si tratta di struttura esistente D M 18 09 2002 Titolo IV p to 19 3 in caso affermativo passa ad antincendio II area C La struttura ospedaliera D M 18 09 2002 Titolo I art 1 2 a strutture che erogano prestazioni in regime di ricovero ospedaliero a ciclo continuativo e o diurno b strutture che erogano prestazioni in regime residenziale a ciclo continuativo e o diurno c strutture che erogano prestazioni di assistenza specialistica in regime ambulatoriale ivi comprese quelle riabilitative di diagnostica strumentale e di laboratorio Se si tratta di tipologia c passa ad antincendio IV Si tratta di struttura a o b di nuova costruzione o esistente che a partire dal 26 dicembre 2002 oggetto di ristrutturazione completa e o di cambio di destinazione d uso D M 18 settembre 2002 art 4 La struttura ha pi di 25 posti letto in caso affermativo passa ad antincendio II Si tratta di struttura a o b esistente oggetto di ampliamento e o modifiche comportanti un incremento di affollamento compatib
41. 1 si aprono nel verso dell esodo I 582 sono a semplice spinta mediante azionamento di dispositivi a barra orizzontale I 583 i battenti delle porte aperte non ostruiscono passaggi corridoi e pianerottoli 91 LA SICUREZZA IN OSPEDALE arB Esiste il divieto tranne casi specificatamente autorizzati Art 33 comma 7 D Lgs 626 94 59 dall autorit competente chiudere a chiave le porte delle uscite di sicurezza Nei locali di lavoro e in quelli destinati a deposito vietato Art 33 comma 8 D Lgs 626 94 I 60 l uso di saracinesche a rullo porte scorrevoli verticalmente e quelle girevoli su asse centrale quali porte delle uscite di emergenza Esistono nell unit operativa pazienti che hanno particolari I 61 patologie per le quali necessario cautelarsi da un uso improprio delle uscite I Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 611 E stato installato un idoneo e sicuro sistema di controllo ed apertura delle porte alternativi a quelli normalmente previsti 62 Sono state installate porte scorrevoli di tipo automatico D M 18 09 2002 Titolo p to 15 9 Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 62 1 Le porte scorrevoli di tipo automatico sono D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 9 I 62 1 1 apribili a spinta verso l esterno I 6212 rest
42. 10 03 1998 III p to 3 3 I 52 i ed immediatamente dalle persone in esodo Esiste una procedura che garantisca il controllo guotidiano D M 10 03 1998 TI p to 2 8 53 delle condizioni minime per l esodo delle persone dai luoghi di lavoro Larghezza delle vie d uscita I 54 E presente almeno una via d uscita che rispetta le seguenti D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 7 caratteristiche I 54 1 multipla del modulo di uscita di larghezza superiore a 1 20 m ammissibile anche 54 2 fino ad un minimo di 0 9 m da considerarsi un unico modulo Larghezza totale delle vie d uscita La larghezza totale delle uscite da ogni piano numero di DME 18 092002 Tit la ME pit 15 8 moduli stata determinata dal rapporto tra il massimo 59 affollamento previsto tenendo conto del peso equivalente dei disabili e la capacit di deflusso del piano I 56 La struttura ha pi di due piani fuori terra I Nel caso di risposta affermativa alla precedente Il dimensionamento delle vie d uscita vertcali comprese le D M 18 09 2002 Titolo p to 15 8 1 57 scale mobili stato effettuato sommando il massimo affollamento previsto in due piani consecutivi quelli con maggiore affollamento Sistemi di apertura delle porte e di eventuali infissi I 158 Le porte installate lungo le vie d uscita ed in corrispondenza D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 9 delle uscite di piano I 58
43. 122 D Lgs 626 1994 D Lgs 14 08 1996 493 UNI 9994 Rete idrica antincendio 23 Nel caso in cui presente un rete idrica antincendio i sigilli delle valvole di intercettazione sono integri Impianti di rilevazione segnalazione e allarme Le procedure di diffusione dei segnali di allarme sono D M 18 09 2002 Titolo p to 8 3 in base alle necessit 24 A opportunamente regolamentate nel piano di emergenza L allarme oppotunamente segnalato a tutti i presenti D M 18 09 2002 Titolo p to 17 25 anche tramite segnali ottici adeguata metodologia scelta Centro gestione emergenze Nel centro di gestione delle emergenze stato predisposto un registro dei controlli periodici ove sono annotati tutti 26 gli interventi ed i controlli di efficienza degli impianti elettrici di illuminazione di sicurezza dei presidi antincendio dei dispositivi Il registro dei controlli peridici mantenuto costantemente 27 aggiornato e disponibile per i controilli da parte dei Vigili del Fuoco ANTINCENDIO ALTIN Nel centro di gestione delle emergenze sonon conservate 28 tutte le procedure nonche tutte le schede di controllo e manutenzione dei presidi antincendio 29 Le schede di manutenzione e controllo sono relative a tutti i presidi antincendio 29 1 le attrezzatu
44. 17 I 119 sicurezza antincendi conforme alle disposizioni di cui al D Lgs 14 agosto 1996 n 493 supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n 223 del 23 settembre 1996 I 120 Sono indicate mediante segnaletica di sicurezza D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 I 120 1 le porte delle uscite di sicurezza LA SICUREZZA IN OSPEDALE arC I 120 2 i percorsi per il raggiungimento delle uscite di sicurezza l ubicazione dei mezzi fissi e portatili di estinzione I 120 3 i incendi I 121 Il percorso di esodo attraversa una vasta area di piano D M 10 03 1998 AILII p to 3 8 I Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 121 1 Il percorso stesso definito attraverso idonea segnaletica a D M 10 03 1998 p to 3 8 pavimento 1122 Esiste una procedura di sorveglianza della segnaletica di D M 10 03 1998 AJI VI p to 6 3 sicurezza e di emergenza Distribuzione gas medicali I 123 La distribuzione dei gas medicali avviene mediante bombole D M 18 09 2002 Titolo p to 17 I Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 231 In tal caso stata rilasciata l autorizzazione dall autorit D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 sanitaria competente I 232 Ogni singola bombola munita di idoneo sistema di riduzione D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 della pressione I 233 Esistono le procedure di utilizzazio
45. 17 I Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 1261 In tal caso stata rilasciata l autorizzazione dall autorit D M 18 09 2002 Titolo II p to 17 sanitaria competente I 1262 Ogni singola bombola amp munita di idoneo sistema di D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 riduzione della pressione I 1263 Esistono le procedure di utilizzazione di gas in bombole D M 18 09 2002 Titolo II p to 17 all interno delle unit operative e dei servizi L utilizzo delle bombole all interno della struttura ospedaliera D M 18 09 2002 Titolo Ip t0 17 I 126 4 sonooggetto di specifica trattazione nel documento di cui all art 4 del decreto legislativo n 626 1994 I 126 5 Il montaggio e lo smontaggio dei riduttori delle bombole DM 18 09 2002 Titolo HI p t9 17 affidato esclusivamente a personale specializzato e formato I 126 6 E vietato il caricamento delle bombole mediante travaso D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 I 126 7 Il riduttore e i flussometri sono protetti dalle azioni D M 18 09 2002 Titolo II p to 17 meccaniche All interno delle unit operative le bombole sono D M 18 09 2002 Titolo p to 17 I 126 8 adeguatamente posizionate al fine di evitare cadute accidentali Esiste il divieto a depositare anche in via temporanea le D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 I 126 9 eten bombole lungo qualsiasi via di esodo I 126 10 Esiste il divieto all utilizzo di gas in bombole in locali con D M 18 09 2002 Titolo II p to 17 presenza di visitatori non au
46. 18 09 2002 Titolo p to 4 3 Ciascun compartimento stato dimensionato in modo tale D M 18 02 2002 Titolo p t0 45 1 45 da contenere oltre alle persone presenti al suo interno anche quelle del compartimento adiacente 0 7 m2 persona deambulante e 1 5 m2 persona su letto o barella Sistemi di vie d uscita I 46 Per ogni compartimento stato previsto un sistema D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 4 organizzato di vie d uscita tale da 66 ANTINCENDIO ed eliminazione delle barriere architettoniche AI TII 46 1 essere dimensionato in base al massimo affollamento previsto 46 2 da condurre verso un luogo sicuro 47 I percorsi del sistema di vie d uscita comprendono D M 18 09 2002 Titolo Il p to 4 4 I 47 1 corridoi 47 2 vani di accesso alle scale e di uscita all esterno 47 3 camere di calma 47 4 scale 47 5 rampe e passaggi in genere J 5 Nella predisposizione dei sistemi di vie di uscita sono state DM 18092002 Titolo Ip i04 4 48 rispettate le disposizioni vigenti in materia di superamento Lunghezza delle vie d uscita al piano 49 Il percorso di esodo dal punto pi sfavorito dalla porta di D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 5 ciascun locale inferiore a 491 40 m dall uscita su luogo sicuro o dalla scala di sicurezza esterna 49 2 30 m dall uscita su scala protetta 50 Da qualsi
47. 34 pendenza inferiore 10 resistenza al carico 20 t 8 asse anteriore 12 asse 3 5 posteriore 4 Accostamento mezzi 4 E possibile accostare ogni corpo di fabbrica dell edificio D M 18 09 2002 Titolo II p to 2 4 con le autoscale dei Vigili del Fuoco Resistenza al fuoco strutture e compartimentazioni 5 5 5 Esistono nell edificio piani interrati El pito Nel caso di risposta affermativa alla precedente 51 Le strutture sistemi di compartimentazione D M 18 09 2002 Titolo TI p to rispettivamente R REI 120 3 1 6 L edificio ha un altezza antincendio inferiore 24 metri i 18 03 2002 MISTERI Nel caso di risposta affermativa alla precedente 61 strutture ed i sistemi di compartimentazione D M 18 09 2002 Titolo TI p to rispettivamente R REI 90 3 1 Nel caso di risposta negativa alla 6 62 Le strutture ed i sistemi di compartimentazione sono D M 18 09 2002 Titolo II p to rispettivamente R REI 120 3 1 2 Ogni singolo elemento strutturale e di compartimentazione Di 18 09 2002 Titolo p to 7 nonch le porte e gli altri elementi di chiusura sono stati valutati ed attestati conformit al DM 04 05 1998 Reazione al fuoco dei materiali Sini 8 I materiali impiegati nella realizzazione di atri corridoi disimpegni scale rampe passaggi in genere per il 50 della lor
48. AI fine del dimensionamento della camera di calma si 68 tenuto conto del numero massimo di persone su sedie a rotelle minimo 1 5 m2 cadauno o nel letto minimo 4 0 m2 cadauno con un minimo di 45 m2 netti Punti di raccolta di ritrovo Sono stati individuati dei punti di raccolta per le persone ed i 59 degenti all esterno degli edifici 70 Esiste una programmazione delle prove di evacuazione almeno coinvolgenti il personale dipendente I punti di ritrovo sono stati collocati in luoghi sicuri distanti 71 dal luogo dell incidente e da qualsiasi altro eventuale coinvolgimento cedimenti strutturali esplosioni etc 7 Le aree destinate a punto di ritrovo sono tenute libere da qualsiasi ingombro 73 I punti di raccolta sono 73 1 pavimentati totalmente o parzialmente coperti in modo da garantire 73 2 la corretta mobilit e la protezione delle persone non autosufficienti o in condizioni precarie 74 I punti di raccolta sono stati dimensionati tenendo conto delle seguenti caratteristiche di ingombro 74 1 0 45 m2 cadauno per persone autosufficienti 74 2 1 50 m2 cadauno per disabili su sedia a rotelle 743 4 00 m2 cadauno per disabili allettati Mezzi ed impianti estinzione incendi Le apparecchiature e gli impianti di estinzione incendi sono D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 specifico 73 stati realizzati ed installati a regola
49. ALTIN arE ALTINI CHI a CHI 1 Spazi riunioni e convegni AI TII AI TIII ALTINI CHI la CHI 1 8 1 Spazi per visitatori E Al TII arE AI TIII arE ALTINI CHI La CHI DET 1 es bar e limitati spazi S CHI_DET_l_a commerciali 5 Sterilizzazione 5 AI TII AI TILI ALTIN arE ALTINI BIO Il a CHI CHI l BIO Il ste 1 CHI Ila a 8 Uffici amministrativi E AI TII AI TILI ALTIN ALTINI CHI a CHI 1 Fascicolo VIII Fascicolo IX Movimentazione manuale dei carichi le dei carichi O E Rifiuti radioattivi Livello U Radiazioni RAD 1135 8 E 79 5 5 A R RIF RAD Ib RIF RIF S urb la RIF_S_np_l a RIF 5 RIF S urb Ila RIF S np 11 RIF 5 11 a rasporto locale T Li TRlocla TRdla TRila rasporto locale Informazione e LI kel formazione TRloclla TRdlla TRilla Informazione e formazione Il rA IS Sorveglianza Sanitaria orveglianza Sanitaria SS_CHI Ila 55 Ila 55 Il b CAL b RIF S urb RIF_S_np_la RIF S pni a RIF 5 pila RIF Sap la RIF Spala RIF S Il a RIF S np RIF 5 11 RIF S pi Ila RIF 5 gp ia 5 ll a TRlocla TRdla TRila TRrla TRloclla TRdlla TRilla TRrlla 58
50. I Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 74 1 Il carico d incendio amp praticamente nullo I 742 Ha autonomia dal punto di vista impiantistico I 74 3 Arredi e suppellettili sono facilmente spostabili ed accatastabili Al fine del dimensionamento della camera di calma si amp tenuto 1 75 conto del numero massimo di persone su sedie a rotelle minimo 1 5 m2 cadauno o nel letto minimo 4 0 m2 cadauno con un minimo di 45 m2 netti ANTINCENDIO ALTINI Punti di raccolta di ritrovo Sono stati individuati dei punti di raccolta per le persone ed i 76 Ek degenti all esterno degli edifici Esiste una programmazione delle prove di evacuazione almeno 25 H coinvolgenti il personale dipendente I punti di ritrovo sono stati collocati in luoghi sicuri distanti dal I 78 luogo dell incidente e da qualsiasi altro eventuale coinvolgimento cedimenti strutturali esplosioni etc Le aree destinate a punto di ritrovo sono tenute libere da qualsiasi ingombro 1 80 I punti di raccolta sono I 80 1 pavimentati totalmente o parzialmente coperti in modo da garantire la I 80 2 corretta mobilit e la protezione delle persone non autosufficienti o in condizioni precarie Lisi I punti di raccolta sono stati dimensionati tenendo conto delle seguenti caratteristiche di ingombro I 81 1 0 45 m2 cadauno per persone a
51. III p to 92 ANTINCENDIO ALTIN arB I 671 minimo due ammesse una nel caso ci sia una sola scala I 67 2 in punti ragionevolmente contrapposti Nelle prive di illuminazione naturale o utilizzate in D M 10 03 1998 TI p to 3 13 I 168 assenza di illuminazione naturale amp previsto un sistema di illuminazione di sicurezza con inserimento automatico in caso di interruzione dell alimentazione di rete Camera di calma Il grado di protezione della camera di calma almeno REI120 1170 Il locale individuata quale camera di calma adibito normalmente ad altro uso soggiorno stanza di degenza I Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 70 1 Il carico d incendio praticamente nullo I 70 2 Ha autonomia dal punto di vista impiantistico Arredi e suppellettili sono facilmente spostabili ed I 70 3 accatastabili AI fine del dimensionamento della camera di calma si 1151 tenuto conto del numero massimo di su rotelle minimo 1 5 m2 cadauno o nel letto minimo 4 0 m2 cadauno con un minimo di 45 m2 netti Punti di raccolta di ritrovo Sono stati individuati dei punti di raccolta per le persone ed i 1 7 degenti all esterno degli edifici Esiste una programmazione delle prove di evacuazione Me almeno coinvolgenti il personale dipendente I punti di ritrovo sono stati collocati in luoghi sicuri distanti 1174 da
52. III p to 3 3 lett di piano inferiore a I 71 15 30 metri tempo max di evacuazione 1 minuti per aree a rischio d incendio elevato 30 45 metri tempo max di evacuazione 3 minuti per aree a I 72 all 7 rischio d incendio medio 45 60 metri tempo max di evacuazione 5 minuti per aree a I 73 MI A d incendio basso Sono utilizzati i limiti inferiori nel caso in cui si trattino di locali D M 10 03 1998 All III p to 3 4 I 74 freguentati dal pubblico utilizzati da persone che necessitano di assistenza in caso di emergenza utilizzati guali aree di riposo o utilizzati guali depositi di sostanze infiammabili 1 8 Tutte le vie d uscita condocono ad un luogo sicuro D M 10 03 1998 All III p to 3 3 lett 1 9 Sono stati limitati per guanto possibile i percorsi di uscita in D M 10 03 1998 All III p to 3 3 lett e un unica direzione In caso di risposta negativa I 91 La distanza da percorrere fino ad una uscita di piano o al punto D M 10 03 1998 All III p to 3 3 lett e ci sono due o pi vie d uscita inferiore a I 9 1 1 6 15 metri tempo di percorrenza 30 secondi per aree di ii rischio elevate I 912 9 30 tempo di percorrenza 1 minuto per aree di rischio medio 12 45 metri tempo di percorrenza 3 minuti per aree di I 9 1 3 rischio basso Sono utilizzati i limiti inferiori nel caso in cui si trattino di locali D M 10 03 1998 III p to 3 4 I 92 frequentati dal pubblico
53. INF I ps TRloclla TRdlla TRilla TRrlla INF INF Il ps INF INF SS_MMC_La SS_CHI La 55 1 55 la 55 RAD Ib SS_FIS_I b SS CHI la 55 MUT b SS_CHI lia SS RAD Il b SS_CHI CA IV b MMC lla RAD II 70 RIF RAD I b RIF RAD II b RIF 5 urb la Snpla RIF S 1 RIF_S_pi la RIF_S_gp_l a RIF_S_pa 1 5 Il a RIF S np Il a RIF S 11 a S pi ll a RIF 5 gp Il a RIF S pa Il a TRlocla TRdla TRila TRrla TRloclla TRdlla TRilla TRrlla INF INF 55 MMC la 55 RAD Ib SS_FIS_I b SS CHI la 55 MUT b SS RAD Il b SS_CHI Ila MMC lla MMC lla RAD I trm RAD Il trm RIF RAD Ib RIF RAD II b RIF S urb RIF 5 1 RIF 5 la RIF_S_pi la RIF 5 gp la RIF Spala RIF S urb RIF S np 1 RIF S pni a S pi la RIF 5 RIF Spala RIF 5 urb Ila RIF S np ll a RIF 11 RIF S pi ll a RIF 5 gp Il RIF 5 pa Il a RIF S urb Ila RIF S np 11 RIF S 11 RIF S pi ll a RIF 5 gp Il a RIF 5 pall TRlocla TRdla TRila TRrla TRlocla TRdla TRila TRrla TRloclla TRdlla TRilla TRrlla TRloclla TRdlla TRilla TRrlla INF INF 55 MMC SS CHI la 55 SS RAD 55 FIS Ib SS la 55 SS 55 Ila 55 SS 55 Ila MMC RIF S urb l
54. Il p to 3 2 1 9 Li 222 26 06 1984 successive integrazioni e modificazioni Gli eventuali materiali lignei delle pareti e dei soffitti sono D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 2 I 0 stati trattati con prodotti vernicianti omologati di classe 1 secondo il DM 06 03 1992 I 1 materiali isolanti installati all interno di intercapedini sono D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 2 incombustibili Compartimentazione Sono state installate serrande tagliafuoco misure D M 10 03 1998 III p to 3 8 I 2 equivalenti nel caso di ogni attraversamento di muri o solai resistenti al fuoco I 3 Esistono aree a rischio specifico all interno della struttura D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 3 ospedaliera I 131 Locali adibiti a deposito materiale combustibile per vedi sezione di pertinenza le esigenze giornaliere dei reparti I 132 Locali adibiti a deposito materiale combustibile di vedi sezione di pertinenza superficie inferiore a 50 m2 I 133 Locali destinati a deposito materiale combustibile vedi sezione di pertinenza con superficie massima di 500 m2 I 13 4 Depositi di sostanze infiammabili vedi sezione di pertinenza I 13 5 Distribuzione di gas combustibili vedi sezione di pertinenza I 13 6 Distribuzione di gas medicali vedi sezione di pertinenza I 13 7 Impianti di condizionamento e di ventilazione vedi sezione di pertinenza I 13 8 Condotte aerotermiche vedi sezione di pertinenza I 13 9 Dispositivi di controllo vedi sezione di pertinenza 1 114 Nessu
55. M 10 03 1998 III p to 3 12 visibile e chiaro 116 Le vie di uscita sono dotate di illuminazione funzionante in caso di D M 10 03 1998 p to 3 13 emergenza anche quando non c alimentazione elettrica Ml 7 Lungo le vie di uscita ed in particolare scale e corridoi vietata D M 10 03 1998 All II p to 3 14 ognuna delle seguenti installazioni 7 1 apparecchi di riscaldamento portatili di ogni tipo Il 72 apparecchi di riscaldamento fissi alimentati direttamente da da combustibili gassosi liquidi e solidi 7 3 apparecchi di cottura 7 4 depositi temporanei di arredi I TS sistema di illuminazione a fiamma libera 7 6 deposito di rifiuti N h Alberto Mazza La corretta Visivamente tutte le porte resistenti al fuoco si presentano integre in i vi 2 gt pre installazione di porte resistenti al fuoco Hi 8 ordine a i cornici supporti sigilli vetri guarnizioni battute Rivista Vigili del Fuoco maggio 2004 perimetrali delle ante e dei telai pag 49 51 D M 10 03 1998 VI p to 6 3 Le porte resistenti al fuoco hanno un agevolezza di manovra e di Alberto Mazze Ti cor eua 9 1 i installazione di porte resistenti al fuoco movimento N Rivista Vigili del Fuoco maggio 2004 pag 49 SI 110 Ogni estintore dotato di cartello segnalatore ben integro leggibile e visibile a distanza LA SICUREZZA IN OSPEDALE AITIVI ANTINCENDIO TITOLO IV
56. Piano Unit operativa Dirigente Numero lavoratori Compilatore lista di controllo NA Non Applicabile p l posti letto SI NO Riferimento NOTE Separazioni La struttura sanitaria rispetta le seguenti disposizioni D M 18 09 2002 Titolo III p to 14 I 14 non comunica con attivit ad essa pertinente comunica direttamente con attivit ad essa pertinente non I 12 soggette al controllo dei Vigili del Fuoco ai sensi del D M 16 02 1982 comunica tramite filtri a prova di fumo o spazi scoperti con I 1 3 le attivit di cui ai punti 83 84 85 89 92 e 94 del DM 16 02 1982 Nel caso di risposta affermativa ad uno dei punti precedenti La struttura sanitaria separata dalle sopraindicate attivit D M 18 09 2002 Titolo p to 15 1 1 2 mediante strutture e porte aventi caratteristiche di resistenza al fuoco non inferiori a REI 90 Accostamento mezzi 113 E possibile accostare ogni corpo di fabbrica dell edificio con le autoscale dei Vigili del Fuoco D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 1 Resistenza al fuoco strutture e compartimentazioni 114 Esistono nell edificio piani interrati Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 41 Le strutture ed i sistemi di compartimentazione sono D M 18 09 2002 Titolo p to 15 1 1 rispettivamente R REI 90 1 5 L edificio ha un altezza antincendio inferio
57. Sanitaria orveglianza Sanitaria rasporto locale rasporto locale manuale dei carichi I Rifiuti radioattivi Livello Rifiuti radioattivi Informazione e Informazione e formazione Il Radiazioni T Li T LI Ed Movimentazione S Videotermin kel formazione 5 la RIF 5 urb Il a TRlocla TRloclla SSCHIla SS_CHI Ila RIF_S_np_la RIFSnplla TRdla TRdlla 55 1 SS_BIO_Il a RIF_S_pni_ RIF 5 TRila TRilla 55 RIF_S pila RIF S TRrla TRrlla RIF Sgpla 5 5 pa 5 pa Ila yi RIF 5 urb la RIF S urb TRlocla TRloclla INFla INFila SSCHIla 55 RIF Snpla RIF Snplla TRdla TRdlia INF103 04 55 BIO La ssBlolla 8 1 RIF 5 la TRIla TRilla 55 b RIF_S pila RIF Spilla TRrla TRrlla RIF Sgpla RIF Sgplla RIF Spala pa ll a MMC Ila RIF S urb la RIF S urb Il a TRlocla TRloclla INFIla SSRUIb SS CH Ila RIF Snpla RIF Snplla TRdla TRdlla INFIbo INF Ilbo SS_MMC La S RIF S Il TRila TRilla 55 CHI la Spila RIF_S pi la TRrla TRrlla 55 BIOla RIF Sgpla RIF 5 RIF 1 RIF S pa a MMC Ila RIF S la RIF S urb Il a TRlocla TRloclla INF ila SSMMCIa RIF Snpla RIF Snplla TRdla TRdlla SS_CHI La S RIF S Il TRila TRilla R
58. a 24 metri 213 con resistenza al fuoco 90 edifici di altezza antincendio superiore a 24 metri 98 ANTINCENDIO ALTIN arC Nelle aree contenenti particolari apparecchiature da salvaguardare per l attivit sanitaria normale o di emergenza i 22 N N n vani corsa di ascensori e montacarichi sono a prova di fumo indipendentemente dall altezza dell edificio 1 33 Esiste il divieto di utilizzo degli ascensori in caso di incendio D M 18 09 2002 Titolo II p to 15 6 ad eccezione di quelli antincendio La segnaletica che indica il divieto di utilizzo degli ascensori in 24 caso di incendio leggibile e sempre collocata in luogo ben visibile Montalettighe utilizzabili in caso di incendio L edificio ha un altezza antincendio superiore a 12 metri e D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 7 1 25 contiene aree destinate a ricovero in regime ospedaliero e o residenziale nonch aree adibite ad unit speciali I Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 251 La struttura dispone di un sistema di montalettighe utilizzabile D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 7 in caso di incendio I Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 25 1 1 l sistema di montalettighe possiede le seguenti caratteristiche DEME Mg iel immette in luogo sicuro esterno in corrispondenza del I 2510 piano di uscita direttamente o tramite percorso orizzontale protetto struttur
59. affollamento equivalente per D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 uscita dell edificio I 36 4 gt le diverse aree considerando tutti i seguenti parametri I 36 1 0 1 persona m2 per gli uffici amministrativi 1 362 numero di posti effettivi per spazi riunioni mensa aziendale scuole convitti e simili I 36 3 0 4 persone m2 per gli spazi riservati ai visitatori Ai fini della determinazione dell affollamento si tenuto Biscardi Bonome 7 sicutizza 37 antincendio e la gestione delle conto dei disabili emergenze nelle strutture sanitarie I 37 1 su sedie a rotelle eguiparati a 3 persone I 372 allettati equiparati a 10 persone Esiste una procedura che consente di monitorare in 38 y continuo la presenza la collocazione di disabili Capacit di deflusso 39 Per il dimensionamento delle uscite si considerato di non D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 2 eccedere rispetto ai seguenti valori 50 per piani con pavimento a quota compresa tra pi I 39 1 o meno un metro rispetto al piano di uscita dell edificio 37 5 per piani con pavimento a quota compresa tra I 39 2 pi o meno 7 5 metri rispetto al piano di uscita dell edificio 33 per piani con pavimento a quota al di sopra o al di I 39 3 sotto di pi meno 7 5 metri rispetto al piano di Sistemi di vie d uscita Per ogni compartimento stato previsto un sistema D M 18 09 2002 Titolo II p
60. al minimo le Ni 33 a antincendio e la gestione delle seguenti caratteristiche emergenze nelle strutture I 33 1 dimensioni 1 4 x 2 4 metri I 33 2 portata di 1600 kg pari a 21 persone LA SICUREZZA IN OSPEDALE rotelle impianto emergenze nelle strutture sanitarie AI TII arE Per il dimensionamento del numero di Biscardi Bonometti La sicurezza ascensori montacarichi di emergenza si amp tenuto conto del antincendio e la gestione delle massimo affollamento di disabili previsto in due piani emergenze nelle strutture sanitarie consecutivi Per il dimensionamento del numero di 35 ascensori montacarichi di emergenza si amp tenuto conto della capacit di deflusso esposta qui di seguito Edifici fino a 24 metri di altezza 20 disabili Biscardi Bonometti La sicurezza I 35 1 allettati impianto e 60 disabili su sedia antincendio e ela gestione delle rotelle impianto emergenze nelle strutture sanitarie Edifici fino a 40 metri di altezza 15 disabili Biscardi Bonometti La sicurezza I 35 2 allettati impianto e 45 disabili su sedia a antincendio e la gestione delle rotelle impianto emergenze nelle strutture sanitarie Edifici fino a 54 metri di altezza 10 disabili Biscardi Bonometti La sicurezza I 35 3 allettati impianto e 30 disabili su sedia a antincendio e la gestione delle Misure per l esodo in caso di emergenza E stato calcolato il massimo
61. analisi e ricerca laboratori o locali ove si detengono impiegano e manipolano sostanze radioattive lavanderie sterilizzazione inceneritori etc SCHEDA INFORMATIVA GENERALE Legenda NA Non Applicabile Unit operativa Dirigente Numero lavoratori Compilatore lista di controllo liv SI NO NA Riferimenti Note I I laboratori di analisi e ricerca laboratori o locali ove si D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 2 5 1 detengono impiegano manipolano sostanze 1 radioattive lavanderie sterilizzazione inceneritori etc sono collocati a debita distanza rispetto alle aree di tipo CeD 1 2 Tali locali hanno strutture e porte di accesso con D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 2 5 1 caratteristiche almeno REI90 T 3 Le porte d accesso sono munite di dispositivo di D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 2 5 1 autochiusura 1 4 lavanderia o sterilizzazione il D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 2 5 2 d incendio superiore a 30 kg m2 di legna standard In caso di risposta affermativa I 4 1 Sono protetti da impianto di spegnimento automatico D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 2 5 2 T S Gli inceneritori sono realizzati a regola d arte e nel D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 2 5 3 rispetto della normativa vigente N 92 LA SICUREZZA IN OSPEDALE AI gen I imgascomb IMPIANTO DI DISTRIBUZIONE GAS COMBUSTIBILI S
62. aperte non ostruiscono passaggi corridoi e pianerottoli 67 LA SICUREZZA IN OSPEDALE AI TII Esiste il divieto tranne casi specificatamente autorizzati Art 33 comma 7 D Lgs 626 94 67 dall autorit competente a chiudere a chiave le porte delle uscite di sicurezza Nei locali di lavoro e in quelli destinati a deposito vietato Art 33 comma 8 D Lgs 626 94 l uso di saracinesche a rullo porte scorrevoli verticalmente e quelle girevoli su asse centrale quali porte delle uscite di emergenza Esistono nell unit operativa pazienti che hanno particolari 69 patologie per le quali necessario cautelarsi da un uso improprio delle uscite Nel caso di risposta affermativa alla precedente 68 E stato installato un idoneo e sicuro sistema di controllo ed 69 1 apertura delle porte alternativi a quelli normalmente previsti 7 70 Sono state installate porte scorrevoli di tipo automatico Nel caso di risposta affermativa alla precedente 7 70 1 Le porte scorrevoli di tipo automatico sono D M 1022002 Titolelp i04 2 70 1 1 apribili a spinta verso l esterno restare in posizione di apertura in assenza di alimentazione elettrica avente un dispositivo di blocco posto in posizione segnalata e facilmente accessibile Le porte comprese quelle d ingresso si aprono su un area D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 9 71 piana di profondit almeno pari a que
63. capacit di deflusso esposta gui di seguito Edifici fino a 24 metri di altezza 20 disabili 29 1 allettati impianto e 60 disabili su sedia a rotelle impianto Edifici fino a 40 metri di altezza 15 disabili 29 2 allettati impianto e 45 disabili su sedia rotelle impianto Edifici fino a 54 metri di altezza 10 disabili 29 3 allettati impianto e 30 disabili su sedia a rotelle impianto 119 LA SICUREZZA IN OSPEDALE ALTIN arE Ammissibilit di una sola scala 30 L edificio ha altezza antincendio inferiore a 12 metri D M 18 09 2002 Titolo II p to 15 8 Nel caso di risposta affermativa alla precedente 31 E presente almeno una scala di tipo protetto a servizio dei piani fuori terra D M 18 09 2002 Titolo II p to 15 8 32 La suddetta scala ha le seguenti caratteristiche D M 18 09 2002 Titolo HI p to 15 8 32 1 larghezza non inferiore a 1 20 metri 32 2 percorsi di esodo misurati a partire dalla porta di ciascun locale inferiori a 15 metri Nel caso di risposta negativa alla precedente fino ad un massimo di 25 metri Le caratteristiche dei locali che si affacciano su tali percorsi al fuoco 32 2 1 o hanno caratteristiche superiori a REI30 3222 Le porte dei locali che hanno accesso su tali percorsi hanno caratteristiche superiori a REI30 Le porte dei locali che hanno accesso su tali
64. caso di necessit La loro collocazione ed il numero sono tali da rendere agevoli le verifiche periodiche e le manutenzioni senza porre fuori 97 servizio l intera protezione da non introdurre il rischio di una sicurezza inferiore a causa della manomissione abusiva dolosa Le valvole di intercettazione sono del tipo ad indicatori di 98 posizione sono bloccate nella posizione di esercizio con mezzi e sigilli idonei 1 99 L integrit dei sigilli viene verificata settimanalmente I Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 99 1 Il risultato della verifica viene riportato sul registro delle manutenzioni 100 Esiste una procedura che cadenza nel tempo l integrit delle attrezzature apparecchiature e sigilli antincendio I 1101 La segnalazione della loro posizione anomala riportato in sala miglioria regola tecnica controllo o nella centrale idrica antincendio 102 La struttura in zona sismica dichiarata I Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 102 1 In caso di attraversamenti delle tubazioni nel muro intorno al tubo c uno spazio dello spessore non I 102 1 1 NE inferiore al diametro del tubo stesso I 102 1 2 se necessario provvisto di sezionamento tagliafuoco sono previste giunzioni flessibili e mensole di I 102 1 3 irrididimento tali da impedire la loro libera oscillazione in ogni direzione normale al proprio asse I 103 Sono stati installati attacchi di mandata accessibili almeno
65. collocazione consente di raggiungere ogni punto D M 10 03 1998 V p to 5 4 della superficie protetta almeno con il getto di una lancia La struttura sanitaria ha meno di 300 1 ed esiste una certa D M 18 09 2002 Titolo II p to 92 difficolt di accesso alle aree da parte dei mezzi di 7 3 1 2 soccorso Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 92 1 E stato installato almeno un idrante esterno DN70 D M 18 09 2002 Titolo II p to 7 3 I 922 L idrante esterno DN70 ben segnalato D M 18 09 2002 Titolo II p to 7 3 Nella collocazione dei naspi UNI20 e degli idranti UNI45 I 923 si tenuto conto che pur in presenza di interferenze ogni punto dell edificio si trova a meno di 5 m dalla lancia di erogazione 79 LA SICUREZZA IN OSPEDALE AI TII arE Gli idranti UNI45 sono posti in vicinanza delle porte d accesso dall esterno o dai compartimenti adiacenti o in I 32 4 caso di presenze di filtri a prova di fumo all interno degli stessi I 92 5 Gli idranti UNI70 esterni all edificio sono collocati affinch il fronte dell edificio protetto da ciascun I 92 5 1 idrante non supera 60 m ad una distanza tra 5 10 m dal fronte dell edificio I 92 5 2 Fei gt per rendere possibile l agibilit in caso d incendio La rete idrica antincendio interna ed esterna realizzata in I 92 6 conformit con la norma UNI 10779 per aree a ris
66. con attivit ad essa pertinente comunica direttamente con attivit ad essa pertinente I 1 2 non soggette al controllo dei Vigili del Fuoco ai sensi del D M 16 02 1982 comunica tramite filtri a prova di fumo o spazi scoperti 1 3 con le attivit di cui ai punti 83 84 85 89 92 e 94 del DM 16 02 1982 Nel caso di risposta affermativa ad uno dei punti precedenti La struttura sanitaria separata dalle sopraindicate attivit D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 1 T 2 mediante strutture e porte aventi caratteristiche di resistenza al fuoco non inferiori a REI 90 Accostamento mezzi E possibile accostare ogni corpo di fabbrica dell edificio con D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 1 13 le autoscale dei Vigili del Fuoco Resistenza al fuoco strutture e compartimentazioni I 4 Esistono nell edificio piani interrati Nel caso di risposta affermativa alla precedente 1 41 Le strutture ed sistemi di compartimentazione sono D M 18 09 2002 Titolo p to 15 1 rispettivamente R REI 90 I 5 L edificio ha un altezza antincendio inferiore a 24 metri D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 1 Nel caso di risposta affermativa alla precedente Le strutture ed i sistemi di compartimentazione sono D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 1 I 5 1 rispettivamente R REI 60 Nel caso di risposta negativa alla 6 Le strutture ed i sistemi di compartimentazione sono D M 18 09 2002 Titol
67. conservate 1 27 tutte le procedure nonch tutte le schede di controllo e manutenzione dei presidi antincendio 1 28 Le schede di manutenzione e controllo sono relative a tutti i presidi antincendio I 28 1 le attrezzature mobili estintori I 282 gli impianti di spegnimento manuali naspi idranti etc I 28 3 gli impianti di spegnimento automatici I 28 4 gli impianti di segnalazione ed allarme incendio I 28 5 gli impianti di evacuazione fumi LA SICUREZZA IN OSPEDALE AI gen I em Misure di prevenzione Il quantitativo di materiale infiammabile o facilmente combustibile presente nella struttura ospedaliera limitato D M 10 031998 AIl II p to 2 3 che sono stati presi i necessari provvedimenti 29 N a quello strettamente necessario per la normale conduzione dell attivit val ala D M 10 031998 All II p to 2 2 1 30 Sono state impartite precise indicazioni e disposizioni al personale su deposito e manipolazione di materiali I 30 1 i us infiammabili I 30 2 accumulo di rifiuti e scarti combustibili utilizzo di fiamme libere o di apparecchi generatori I 30 3 di calore I 30 4 utilizzo di impianti ed apparecchiature elettriche I 30 5 divieto di fumare I 30 6 lavori di ristrutturazione e manutenzione I 3
68. d I In caso di risposta affermativa I 191 La ventilazione ralizzata mediante aperture la cuil D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 3 2 posizione funzione della densit dei gas interessati p to d Gli impianti di distribuzione dei gas medicali sono D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 3 2 sottoposti ad interventi di controllo e manutenzione nel p to e I 1 10 rispetto delle disposizioni legislative e regolamenti vigenti delle norme di buona tecnica o delle istruzioni fornite dal fabbricante e o installatore N n LA SICUREZZA IN OSPEDALE Al gen condvent IMPIANTO DI CONDIZIONAMENTO E VENTILAZIONE SCHEDA INFORMATIVA GENERALE Legenda NA Non Applicabile Unit operativa Dirigente Numero lavoratori Compilatore lista di controllo liv SI NO NA Riferimenti Note l Gli impianti di condizionamento e o ventilazione D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 4 1 centralizzati o locali hanno i seguenti requisiti I LI a non alterano le caratteristiche delle strutture di compartimentazione I 12 b evitano il ricircolo dei prodotti della combustione o di altri gas ritenuti pericolosi c non producono a causa di avarie e o guasti I 1 3 dra ne propri fumi che si diffondono nei locali serviti d non costituiscono elemento di propa
69. da 73 gualsiasi ingombro I 74 I punti di raccolta sono I 74 1 pavimentati totalmente o parzialmente coperti in modo da I 74 2 garantire la corretta mobilit la protezione delle persone non autosufficienti o in condizioni precarie I punti di raccolta sono stati dimensionati tenendo conto LS delle seguenti caratteristiche di ingombro I 75 1 0 45 m2 cadauno per persone autosufficienti I 75 2 1 50 m2 cadauno per disabili su sedia a rotelle I 75 3 4 00 m2 cadauno per disabili allettati Mezzi ed impianti estinzione incendi I 76 Le apparecchiature e gli impianti di estinzione incendi sono D M 18 09 2002 Titolo II p to 7 1 stati realizzati ed installati a regola d arte Estintori La scelta degli estintori portatili e carrellati stata D M 10 03 1998 p to 5 2 1 77 determinata in funzione alla classe d incendio del livello di rischio del luogo di lavoro e del personale addetto al loro uso in particolare per i carrellati La struttura dotata di un numero adeguato e ben D M 18 09 2002 Titolo II p to 7 2 1 78 distribuito di estintori portatili antincendio tenendo conto D M 10 03 1998 V p to 5 2 delle seguenti necessit I 78 1 n 1 estintore almeno ogni 100 m2 I 78 2 n 2 estintori per piano o compartimento I 78 3 n estintore per ogni impianto a rischio spec
70. da rivelatori di incendio che manualmente mediante dispositivo posto in prossimit dell entrata alle scale in posizione segnalata Ascensori e montacarichi 23 Il vano corsa di tutti gli ascensori e montacarichi D M 18 09 2002 Titolo TI p to 15 6 di tipo protetto con resistenza al fuoco REI 60 per edifici di altezza antincendio inferiore a 24 metri con resistenza al fuoco REI 90 per edifici di altezza antincendio superiore a 24 metri 24 Nelle aree contenenti particolari apparecchiature da salvaguardare per l attivit sanitaria normale o di emergenza i vani corsa di ascensori e montacarichi sono a prova di fumo indipendentemente dall altezza dell edificio 108 ANTINCENDIO 1 125 Esiste il divieto di utilizzo degli di incendio adi D M 18 09 2002 Titolo p to 15 6 eccezione di quelli antincendio Montalettighe utilizzabili in caso di incendio L edificio ha un altezza antincendio superiore a 12 metri e contiene D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 7 I 26 aree destinate a ricovero in regime ospedaliero e o residenziale nonch aree adibite ad unit speciali I Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 26 1 La struttura dispone di un sistema di montalettighe utilizzabile in D
71. dai luoghi di lavoro Larghezza delle vie d uscita 1161 La larghezza utile delle vie d uscita rispetta le seguenti D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 7 caratteristiche I 61 1 multipla del modulo di uscita I 61 2 superiore a 1 20 m le La profondit dei pianerottoli delle scale con cambi di D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 7 direzione di 180 superiore a 2 00 m Larghezza totale delle vie d uscita La larghezza totale delle uscite da ogni piano numero di moduli stata determinata dal rapporto tra il massimo D M 18 09 2002 Ti olo II p to 4 8 1 76 affollamento previsto tenendo conto del eguivalente dei disabili e la capacit di deflusso del piano I 64 La struttura ha pi di due piani fuori terra Nel caso di risposta affermativa alla precedente Il dimensionamento delle vie d uscita vertcali comprese le D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 8 1 165 scale mobili stato effettuato sommando il massimo affollamento previsto in due piani consecutivi guelli con maggiore affollamento Sistemi di apertura delle porte e di eventuali infissi Le porte installate lungo le vie d uscita ed in corrispondenza D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 9 delle uscite di piano I 66 1 si aprono nel verso dell esodo D M 10 03 1998 All III p to 3 3 sono a semplice spinta mediante azionamento di I 66 2 pon dispositivi barra orizzontale I 663 i battenti delle porte
72. di strutture ospedaliere ha fornito preziosi consigli ed in qualit di responsabile del Master di II livello Architettura Tecnologie ed Organizzazione degli ospedali ha reso possibili diversi accessi alle strutture ospedaliere italiane Dott Fabrizio Chichocki Policlinico A Gemelli di Roma per i preziosi suggerimenti forniti nella redazione delle liste di controllo sulle radiazioni Dott Fabrizio Mastrilli Direttore Sanitario per i preziosi consigli in ambito di organizzazione sanitaria Direzione Centrale Comunicazione INAIL Programma informatico realizzato da QUATTROEMME S p A Finito di stampare nel mese di ottobre 2007 dalla Tipolitografia INAIL Milano NDICE FascicoLo III Antincendio A cura di Dott Ing Clara Resconi PREMESSA LISTE DI CONTROLLO A cura di Dott Ing Clara Resconi e LISTE DI CONTROLLO GENERALE Preliminare Emergenze livello I Emergenze livello Dispositivi di protezione individuale antincendio Deposito combustibile di reparto area D liv I Deposito combustibile di reparto area D liv II Deposito combustibile sup inf a 50 m D liv I Deposito combustibile sup inf a 50 m2 D liv II Deposito combustibile sup inf a 500 m D liv I Locali adibiti a servizi generali Impianto distribuzione gas combustibili Impianto distribuzione gas medicali Impianto di condizionamento e ventilazione Revisione antincendio Ispezioni antincen
73. dimensionamento della camera di calma si tenuto conto del numero massimo di persone su sedie rotelle minimo 1 5 m2 cadauno o nel letto minimo 4 0 m2 cadauno con un minimo di 45 m2 netti Punti di raccolta di ritrovo Sono stati individuati dei punti di raccolta per le persone ed 73 ei i degenti all esterno degli edifici 74 Esiste una programmazione delle prove di evacuazione almeno coinvolgenti il personale dipendente I punti di ritrovo sono stati collocati in luoghi sicuri distanti 75 dal luogo dell incidente da gualsiasi altro eventuale coinvolgimento cedimenti strutturali esplosioni etc 76 Le aree destinate a punto di ritrovo sono tenute libere da qualsiasi ingombro 1 77 I punti di raccolta sono I 77 1 pavimentati totalmente o parzialmente coperti in modo da I 77 2 garantire corretta mobilit e la protezione delle persone non autosufficienti o in condizioni precarie 78 ANTINCENDIO AI TII arE 78 I punti di raccolta sono stati dimensionati tenendo conto delle seguenti caratteristiche di ingombro I 78 1 0 45 m2 cadauno per persone autosufficienti I 78 2 1 50 m2 cadauno per disabili su sedia a rotelle I 78 3 4 00 m2 cadauno per disabili allettati Mezzi ed impianti estinzione
74. distribuzione e destinazione dei vari ambienti vie di esodo 18 2 attrezzature ed impianti di spegnimento tipo numero ed ubicazione 18 3 ubicazione degli allarmi e della centrale di controllo 18 4 l ubicazione dell interruttore generale dell alimentazione elettrica delle valvole di intercettazione delle adduzioni idriche del gas e di altri fluidi combustibili 12 ANTINCENDIO AI gen I em Centro di gestione delle emergenze AI fine del coordinamento delle operazioni da affrontare in D M 18 09 2002 Titolo II p to 10 3 19 situazioni di emergenza stato predisposto un apposito centro di gestione delle emergenze I 20 La struttura meno di 100 posti letto DM 18 03 2002 Titolo M I Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 20 1 Il centro di gestione delle emergenze ha caratteristiche D M 18 09 2002 Titolo II p to 10 3 idonee se adeguato anche il locale portineria I Nel caso di risposta negativa Il centro di gestione delle emergenze previsto D M 18 09 2002 Titolo II p to 10 3 I 20 2 apposito locale costituente compartimento antincendio e dotato di accesso diretto dall esterno Il centro dotato di strumenti idonei per ricevere e D M 18 09 2002 Titolo II p to 10 3 T 21 trasmettere comunicazioni agli addetti al servizio antincendio a
75. due 76 2 in punti ragionevolmente contrapposti 77 Le uscite sono dotate di ascensori montalettighe di emergenza D Nelle aree prive di illuminazione naturale o utilizzate in D M 10 03 1998 All III p to 3 13 78 assenza di illuminazione naturale amp previsto un sistema di illuminazione di sicurezza con inserimento automatico in caso di interruzione dell alimentazione di rete Camera di calma 79 Il grado di protezione della camera di calma almeno REI120 80 Il locale individuata quale camera di calma adibito normalmente ad altro uso soggiorno stanza di degenza Nel caso di risposta affermativa alla precedente 80 1 Il carico d incendio praticamente nullo 80 2 Ha autonomia dal punto di vista impiantistico 80 3 Arredi e suppellettili sono facilmente spostabili edi accatastabili Al fine del dimensionamento della camera di calma si 81 tenuto conto del numero massimo di persone su sedie a rotelle minimo 1 5 m2 cadauno o nel letto minimo 4 0 m2 cadauno con un minimo di 45 m2 netti Punti di raccolta di ritrovo 1 82 Sono stati individuati dei punti di raccolta per le persone ed i degenti all esterno degli edifici 83 Esiste una programmazione delle prove di evacuazione almeno coinvolgenti il personale dipendente I punti di ritrovo sono stati collocati in luoghi sicuri distanti I 84 dal luogo dell incidente e da gualsiasi altro eventuale coinvolgimento cedimenti strutturali esplosioni etc 85 Le aree destinate a
76. fissaggio i sigillanti e l esecuzione delle sigillature a presenza la sezione e l integrit delle guarnizioni termoespansive e non dei labirinti per la tenuta ai 63 5 A 002 fumi delle battute perimetrali delle ante e dei telai incastro dei rostri il funzionzamento dei collegamenti e dell impianto di 63 6 rivelazione ed antincendio che deve azionare i dispositivi magnetici di ritegno 637 gli impedimenti che potrebbero ostacolare o limitare l impiego della chiusura Numero di uscite 64 Le uscite di ciascun piano sono D M 18 09 2002 Titolo HI p to 16 10 I 64 1 minimo due ammesse una nel caso ci sia una sola scala 64 2 in punti ragionevolmente contrapposti ANTINCENDIO ALTIN arE 65 Nelle aree prive di illuminazione naturale o utilizzate inl assenza di illuminazione naturale previsto un sistema di illuminazione di sicurezza con inserimento automatico in caso di interruzione dell alimentazione di rete D M 10 03 1998 p to 3 13 Camera di calma Il grado di protezione della camera di calma almeno 9 REI120 67 Il locale individuata quale camera di calma adibito normalmente ad altro uso soggiorno stanza di degenza Nel caso di risposta affermativa alla precedente 67 1 Il carico d incendio praticamente nullo 67 2 Ha autonomia dal punto di vista impiantistico 673 Arredi e suppellettili sono facilmente spostabili ed accatastabili
77. fuoco delle porte taglia fuoco D M 16 febbraio 1982 Modificazioni al decreto ministeriale 27 settembre 1965 concernente la determinazione delle attivit soggette alle visite di prevenzione incendi UNI 10779 Impianti di estinzione incendi Reti di idranti Progettazione installazione ed esercizio BIBLIOGRAFIA G Florio M Pedroni G Titta Guida alla scelta dei dispositivi di protezione individuale EPC libri ed 1999 P Mirabelli S Marsella Progettare ospedali di qualit ecco il modello che arriva da Londra Antincendio ed aprile 2001 L Biscardi V Bonometti La sicurezza antincendio e la gestione dell emergenza nelle strutture sanitarie Ed EPC 2003 M Vigne V Cirillo G Vigne La sicurezza antincendio nelle strutture sanitarie Maggioli editore ed 2003 A Mazza La corretta installazione di porte resistenti al fuoco Rivista vigili del Fuoco maggio 2004 pag 49 51 LISTE DI CONTROLLO GENERALE ANTINCENDIO Ing Clara Resconi LA SICUREZZA IN OSPEDALE AI gen I pre PARTE PRELIMINARE ANTINCENDIO SCHEDA INFORMATIVA GENERALE Legenda Unit operativa Dirigente Numero lavoratori NA Non Applicabile SI NO NA Riferimenti Note La struttura ha meno di 25 posti letto D M 18 09 2002 Titolo IV p to 19 2 in caso affermativo La struttura sanitaria ha una superficie inferiore a 500 m2 D M 18
78. idranti sono corredati di una tubazione semirigida e D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 I 86 flessibile di 20 m di lunghezza rispettivamente con le seguenti caratteristiche I 86 1 naspo lancia A25 con bocchello da 10 mm I 86 2 idrante UNI45 lancia A45 con bocchello da 12 mm I 86 3 idrante UNI70 lancia 70 con bocchello da 18 mm 1 87 I naspi e gli idranti sono ubicati in punti visibili ed accessibili D M 10 03 1998 V p to 5 4 lungo le vie d uscita escluse le scale 1 88 Le lance sono di tipo regolambile per il frazionamento o la D M 18 09 2002 Titolo p to 17 nebulizzazione go La loro collocazione consente di raggiungere ogni punto della D M 10 03 1998 V p to 5 4 superficie protetta almeno con il getto di una lancia La struttura sanitaria ha meno di 300 posti letto ed esiste una D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 I 90 certa difficolt di accesso aree da parte dei mezzi di soccorso I Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 90 1 E stato installato almeno un idrante esterno DN70 D M 18 09 2002 Titolo II p to 17 I 90 2 L idrante esterno DN70 ben segnalato D M 18 09 2002 Titolo II p to 17 Nella collocazione dei naspi UNI20 degli idranti UNI4S si 1 91 tenuto conto che presenza di interferenze ogni punto dell edificio di trova a meno di 5 m dalla lancia di erogazione Gli idranti UNI45 sono posti in vicinanza delle porte 92 d accesso dall esterno o dai compart
79. incendi I 79 Le apparecchiature e gli impianti di estinzione incendi sono D M 18 09 2002 Titolo II p to 7 1 stati realizzati ed installati a regola d arte Estintori La scelta degli estintori portatili e carrellati stata D M 10 03 1998 AlI V p to 5 2 determinata in funzione alla classe d incendio del livello di 80 i gi 3 rischio del luogo di lavoro e del personale addetto al loro uso in particolare per i carrellati La struttura dotata di un numero adeguato e ben D M 18 09 2002 Titolo II p to 7 2 81 distribuito di estintori portatili antincendio tenendo conto D M 10 03 1998 V p to 5 2 delle seguenti necessit I 81 1 n 1 estintore almeno ogni 100 m2 I 81 2 n 2 estintori per piano o compartimento I 81 3 n estintore per ogni impianto a rischio specifico 1 82 Gli estintori sono ubicati D M 18 09 2002 Titolo II p to 7 2 D M 10 03 1998 p to 5 2 I 82 1 lungo le vie di esodo in prossimit degli accessi I 82 2 in prossimit di aree a maggior pericolo I 82 3 in posizione facilmente accessibile e ben visibile I 82 4 a distanza inferiore a 30 metri dal punto pi sfavorito per il raggiungimento I 82 5 preferibilmente fissati a muro s3 Ogni estintore facilmente individuabile mediante cartelli D M 10 03 1998 V p to 5 4 segnalatori 84 Ogni estintore facilmente individuabile mediante una numerazione univoca gs Se non previsto in normativa specifica gli estintori sono D M 18
80. incendio che 22 1 2 manualmente mediante dispositivo posto in prossimit dell entrata alle scale in posizione segnalata Ascensori e montacarichi 23 Il vano corsa di tutti gli ascensori e montacarichi D M 18 09 2002 Titolo II p to 15 6 23 1 di tipo protetto con resistenza al fuoco REI 60 per edifici di altezza 23 2 E 224126 antincendio inferiore 24 metri 233 con resistenza al fuoco REI 90 per edifici di altezza antincendio superiore a 24 metri Nelle aree contenenti particolari apparecchiature da 24 salvaguardare per l attivit sanitaria normale di emergenza i vani corsa di ascensori e montacarichi sono a prova di fumo indipendentemente dall altezza dell edificio 25 Esiste il divieto di utilizzo degli ascensori in caso di incendio D M 18 09 2002 Titolo II p to 15 6 ad eccezione di quelli antincendio Montalettighe utilizzabili in caso di incendio L edificio ha un altezza antincendio superiore a 12 metri e D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 7 26 contiene aree destinate a ricovero in regime ospedaliero e o residenziale nonch aree adibite ad unit speciali Nel caso di risposta affermativa alla precedente 26 1 La struttura dispone di un sistema di montalettighe D M 18 09 2002 Titolo HI p to 15 7 utilizzabile in caso di incendio Nel caso di risposta affermativa alla precedente 26 1 1 Il sistema di montalettighe possiede le seguenti D M 18 09 2002 Titolo II p to 15 7 caratteristiche immette in luogo sicuro esterno in cor
81. la realizzazione delle liste di controllo Ospedale Grassi di Roma Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata di Roma Azienda Ospedaliera San Filippo Neri di Roma Azienda Ospedaliera A Manzoni di Lecco Policlinico Umberto I di Roma IRCCS 5 Lucia di Roma IRCCS Azienda Ospedaliera Lazzaro Spallanzani di Roma Azienda Ospedaliera S Camillo Forlanini di Roma Ospedale Pertini di Roma Policlino Universitario Agostino Gemelli di Roma Ospedale Fatebenefratelli di Roma IRCCS Ospedale pediatrico Bambino Ges in Vaticano Roma Ospedale della Versilia di Viareggio Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi di Firenze Azienda Ospedaliera Umberto I di Ancona Azienda Sanitaria Ospedaliera Molinette San Giovanni Battista di Torino Ospedale De Lellis di Rieti Azienda Ospedaliera Civico e Benfratelli Giovanni Di Cristina Maurizio Ascoli di Palermo Azienda Ospedaliera S Giovanni di Dio di Agrigento Ospedale S Marta e S Venera di Acireale CT Si ringraziano Associazione Italiana Ingegneri Clinici in particolare il Presidente Dott Ing Pietro Derrico perla collaborazione nella stesura delle liste di controllo delle apparecchiature elettromedicali Arch Raffaella Bucci Dirigente Tecnico Policlinico Umberto I di Roma per la collaborazione fornita nella fase di verifica delle liste di controllo Ing Gianfranco Carrara Universit La Sapienza facolt di Ingegneria di Roma che in qualit di progettista
82. legna standard stato installato un impianto di spegnimento automatico I suddetti impianti sono realizzati a regola d arte e secondo le D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 105 a n vigenti norme di buona tecnica Gli impianti di spegnimento automatico utilizzano D M 18 09 2002 Titolo p to 17 106 estinguenti compatibili con le caratteristiche degli ambienti da proteggere dei materiali e apparecchiature presenti Impianti di rilevazione segnalazione e allarme 107 In tutte le aree prevista l installazione di D M 18 09 2002 Titolo II p to 17 segnalatori di allarme incendio del tipo a pulsante 107 1 manuale impianto fisso di rivelazione e segnalazione 107 2 automatica degli incendi I segnalatori di allarme sono opportunamente distribuiti ed D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 108 a i 222011 ubicati in ogni caso in prossimit delle uscite L impianto di rilevazione segnalazione e allarme stato D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 193 progettato e realizzato a regola d arte UNI9795 Presso il centro di gestione delle emergenze riportata la D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 110 f i i segnalazione di allarme incendio ottica ed acustica L impianto consente l azionamento automatico dei dispositivi D M 18 09 2002 Titolo II p to 8 2 Di di allarme posti nell attivit entro un primo intervallo di tempo dall emissione di una segnalaz
83. modulo di uscita di larghezza superiore a 1 20 m ammissibile anche I 532 fino ad un minimo di 0 9 m da considerarsi un unico modulo Larghezza totale delle vie d uscita ET La larghezza totale delle uscite da ogni piano numero di D M 18 09 2002 Titolo Il pito 15 8 moduli amp stata determinata dal rapporto tra il massimo 1 54 affollamento previsto tenendo conto del peso equivalente dei disabili e la capacit di deflusso del piano I 55 La struttura ha pi di due piani fuori terra I Nel caso di risposta affermativa alla precedente Il dimensionamento delle vie d uscita vertcali comprese le D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 8 I 551 scale mobili stato effettuato sommando il massimo affollamento previsto in due piani consecutivi quelli con maggiore affollamento Sistemi di apertura delle porte e di eventuali infissi I 56 Le porte installate lungo le vie d uscita ed in corrispondenza D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 9 delle uscite di piano I 56 1 si aprono nel verso dell esodo I 562 sono semplice spinta mediante azionamento di dispositivi a barra orizzontale LA SICUREZZA IN OSPEDALE arE I 563 i battenti delle porte aperte non ostruiscono passaggi corridoi e pianerottoli Esistono ne
84. p to 1 117 Le scale immettono direttamente mediante D M 18 09 2002 Titolo III p to orizzontali protetti in luogo sicuro all esterno dell edificio 15 5 3 I 18 Ai fini del calcolo del deflusso si tenuto conto di 2 8 03 2002 Titolo pi una scala di larghezza di almeno 1 20 metri I 18 1 obbligatoria almeno una I 182 scale di larghezza almeno di 0 90 metri eventualmente TT I 19 Sono presenti inoltre ammissibili rampe non rettilinee con 2 8 03 2002 Titolo Il pito I 19 1 pianerottolo di riposo almeno ogni 15 scalini I 192 pedata non inferiore di almeno 30 cm misurata a 40 cm dal montante centrale o dal parapetto interno I 20 Esistono vani scala privi di apertura di aerazione su parete D M 18 09 2002 Titolo III p to esterna 15 5 7 I Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 20 1 I suddetti vani devono Li 8 09 2002 Titolo essere provvisti di aperture di aerazione in sommit di I 20 1 1 sia superficie non inferiore ad 1 m2 sistema di apertura degli infissi comandato sia I 20 12 automaticamente da rivelatori di incendio che ii manualmente mediante dispositivo posto in prossimit dell entrata alle scale in posizione segnalata Ascensori e montacarichi Sr I 21 Il vano corsa di tutti gli ascensori e montacarichi D M 18 03 2002 Titolo IIl p t0 13 6 I 211 di tipo protetto I 212 con resistenza al fuoco REI 60 per edifici di altezza antincendio inferiore
85. particolari 1 64 patologie per le quali necessario cautelarsi da un uso improprio delle uscite I Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 64 1 E stato installato un idoneo e sicuro sistema di controllo ed apertura delle porte alternativi a quelli normalmente previsti 65 Sono state installate porte scorrevoli di tipo automatico D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 9 Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 65 1 Le porte scorrevoli di tipo automatico sono D M 18 09 2002 Titolo II p to 15 9 I 65 1 1 apribili a spinta verso l esterno 111 LA SICUREZZA IN OSPEDALE I 6512 restare in posizione di apertura in assenza di alimentazione elettrica avente un dispositivo di blocco posto in posizione segnalata I 65 1 3 ia e facilmente accessibile I 66 Le porte comprese quelle d ingresso si aprono su un area piana di D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 9 profondit almeno pari a quella delle porte stesse Le porte resistenti al fuoco sono dotate di dispositivo di auto D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 9 67 chiusura e sono tenute in posizione aperta tramite appositi dispositivi elettromagnetici I Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 671 dispositivi elettromagnetici consentono il rilascio della porta D M 18 09 2002 Titolo III
86. punto di ritrovo sono tenute libere da qualsiasi ingombro I 86 I punti di raccolta sono I 86 1 pavimentati totalmente o parzialmente coperti in modo da I 86 2 garantire la corretta mobilit e la protezione delle persone non autosufficienti o in condizioni precarie 1 87 I punti di raccolta sono stati dimensionati tenendo conto delle seguenti caratteristiche di ingombro I 87 1 0 45 m2 cadauno per persone autosufficienti I 872 1 50 m2 cadauno per disabili su sedia a rotelle I 87 3 4 00 m2 cadauno per disabili allettati Mezzi ed impianti estinzione incendi I gg Le apparecchiature e gli impianti di estinzione incendi sono D M 18 09 2002 Titolo II p to 7 1 stati realizzati ed installati a regola d arte Estintori La scelta degli estintori portatili e stata D M 10 03 1998 V p to 5 2 determinata in funzione alla classe d incendio del livello di 89 i rischio del luogo di lavoro e del personale addetto al loro uso in particolare per i carrellati La struttura dotata di un numero adeguato e ben D M 18 09 2002 Titolo II p to 7 2 90 distribuito di estintori portatili antincendio tenendo conto D M 10 03 1998 V p to 5 2 delle seguenti necessit 90 1 n estintore almeno ogni 100 m2 I 90 2 n 2 estintori per piano o compartimento 90 3 n 1 estintore per ogni impianto a rischio specifico SERE 2774 D M 18 09 2002 Titolo II p to 7 2 91 Gli estintori sono ubicati D M 10 03 1998 AIl V p to 5 2
87. quella delle porte stesse ANTINCENDIO AI TII arB Le porte resistenti al fuoco sono dotate di dispositivo di D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 9 I 61 auto chiusura e sono tenute in posizione aperta tramite appositi dispositivi elettromagnetici Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 611 I dispositivi elettromagnetici consentono il rilascio della D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 9 porta a seguito di uno dei seguenti casi I 6111 attivazione dell impianto di rivelazione automatica di incendio I 61 1 2 attivazione del sistema di allarme incendio I 61 1 3 mancanza alimentazione elettrica I 6114 intervento manuale su comando posto in prossimit delle porte in posizione segnalata le Esistono filtri a prova di fumo aerati direttamente verso D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 9 l esterno che richiedono l installazione di infissi Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 62 1 Gli infissi hanno tutti le seguenti caratteristiche apribili automaticamente a seguito dell attivazione I 62 1 1 del dispositivo elettromagnetico chiusura delle porte REI del filtro stesso I 6212 dotati di dispositivo di apertura a comando manuale posto in posizione segnalata La resistenza al fuoco delle porte taglia fuoco si amp DM 14 1 2 1993 art 6 2224 Lettera circolare M I NS mantenuta inalterata durante l installazione e dopo qualsiasi
88. tutti gli occupanti del fabbricato o delle parti di esso coinvolte dall incendio 1118 La diffusione degli allarmi avviene tramite D M 18 09 2002 Titolo II p to 8 3 impianto ad altoparlanti m 119 Le procedure di diffusione dei segnali di allarme sono D M 18 09 2002 Titolo II p to 8 3 opportunamente regolamentate nel piano di emergenza I 120 Il sistema di allarme di tipo elettrico D M 10 03 1998 AII IV p to 4 3 In quei luoghi ove il livello di rumore pu essere elevato D M 10 03 1998 AII IV p to 4 3 I 121 sono installate segnalazioni ottiche in aggiunta agli allarmi acustici Nn 92 LA SICUREZZA IN OSPEDALE AI TII arC ANTINCENDIO TITOLO II livello I tipologia C SCHEDA INFORMATIVA GENERALE Legenda Unit operativa Dirigente Numero lavoratori Compilatore lista di controllo NA Non Applicabile p l posti letto posteriore passo 4 SI Riferimenti Note Separazioni 1 La struttura sanitaria rispetta le seguenti disposizioni D M 18 09 2002 Titolo II p to 2 2 I 1 1 non comunica con attivit non ad essa pertinenti comunica direttamente con attivit ad essa pertinenti non I 12 soggette al controllo dei Vigili del Fuoco ai sensi del D M 16 02 1982 comunica tramite filtri a prova di fumo o spazi scoperti I 1 3 con le attivit di cui ai punti 83 84 85 89 90 92 e
89. 0 03 1998 All II p to 3 3 Lungo le vie d uscita non posizionato niente che possa costituire pericoli potenziali di incendio o di ostruzione I 15 delle stesse apparecchi portatili di riscaldamento depositi temporanei di arredi deposito rifiuti fotocopiatrici macchine di vendita etc D M 10 03 1998 All II p to 3 14 Punti di raccolta di ritrovo Tutto il personale ben informato del punto di ritrovo verso cui deve dirigersi in caso di emergenza sotto la guida Mi degli addetti alle emergenze e del Servizio di Prevenzione e Protezione 17 Esiste il divieto di accatastare materiale o parcheggiare mezzi nei punti di raccolta Estintori L estintore presente e segnalato con apposito cartello D M 10 03 1998 V p to 5 4 18 riportante la dicitura estintore e o estintore n D Lgs 626 1994 D Lgs 14 08 1996 n 493 All UNI 9994 LA SICUREZZA IN OSPEDALE AI TIHI II L estintore chiaramente visibile immediatamente utilizzabile e l accesso allo stesso libero da ostacoli D M 10 03 1998 D Lgs 626 1994 capo II ile D Lgs 14 08 1996 n 493 All TI UNI 9994 L estintore e o carrellati sono integri in ogni loro parte non D M 10 03 1998 I 20 stato manomesso o privato del dispositivo di sicurezza D Lgs 626 1994 capo D Lgs 14 08 1996 n 493 All TI 20 1 ugelli 20 2 tubi flessib
90. 0 7 aree non frequentate 1 131 Esistono aree che normalmente non sono freguentate da D M 10 03 1998 p to 2 10 personale cantinati locali deposito I Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 311 Tali aree sono tenute libere da materiali combustibili noni D M 10 03 1998 All II p to 2 10 essenziali Sono state adottate le opportune procedure precauzioni al D M 10 03 1998 p to 2 10 32 fine di evitare l accesso di persone non autorizzate in aree non frequentate Ogni intervento di manutenzione e modifica di strutture e 33 impianti stato e sar avviato previo apposito permesso di lavoro rilasciato dal servizio di prevenzione e protezione Sono regolarmente fornite all esecutore dei lavori ed al servizio di prevenzione e protezione tutte le informazioni 34 sui rischi specifici dell area e delle operazioni e relative misure precauzionali da adottare 35 Sono note a tutti gli interessati le date di inizio e fine lavori Obblighi formativi Il datore di lavoro i dirigenti ed i preposti nell ambito delle D M 10 03 1998 art 3 ed VII rispettive attribuzioni e competenze ha assicurato a ciascun I 36 dipendente una adeguata formazione ed informazione in materia di sicurezza antincendio posto di lavoro e mansioni Il personale con incarichi di prevenzione incendi lotta D M 10 03 1998 art 3 ed VII 37 antincendio e gestione delle emergenze ha avuto una specifica formazio
91. 0 mm I 86 2 idrante UNI45 lancia A45 con bocchello da 12 mm I 86 3 idrante UNI70 lancia 70 con bocchello da 18 mm I 87 Le lance sono di tipo regolabile per il frazionamento o la D M 18 09 2002 Titolo II p to 7 3 nebulizzazione I gg I naspi e gli idranti sono ubicati in punti visibili ed accessibili D M 10 03 1998 V p to 5 4 lungo le vie d uscita escluse le scale I g9 La loro collocazione consente di raggiungere ogni punto della D M 10 03 1998 V p to 5 4 superficie protetta almeno con il getto di una lancia 1190 La struttura sanitaria ha meno di 300 p l ed esiste una certa D M 18 09 2002 Titolo H p to 7 3 1 2 difficolt di accesso alle aree da parte dei mezzi di soccorso Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 90 1 E stato installato almeno un idrante esterno DN70 D M 18 09 2002 Titolo ll p to 7 3 I 90 2 L idrante esterno DN70 ben segnalato D M 18 09 2002 Titolo II p to 7 3 Nella collocazione dei naspi UNI20 e degli idranti UNI45 si I 91 tenuto conto che pur presenza di interferenze ogni punto dell edificio di trova a meno di 5 m dalla lancia di erogazione Gli idranti UNI45 sono posti in vicinanza delle porte d accesso I 92 dall esterno o dai compartimenti adiacenti o in caso di presenze di filtri a prova di fumo all interno degli stessi 93 Gli idranti UNI70 esterni all edificio sono collocati I 931 affinche il fronte dell edificio protetto da ciascun idr
92. 01 dichiarazione di conformit copia degli atti di omologazione del prototipo e delle estensioni I 73 12 Alberto Mazza La corretta installazione di porte resistenti al fuoco Rivista vigili del Fuoco maggio 2004 pag 49 51 Esiste una procedura di regolare controllo delle porte resistenti al fuoco 78 a stabilit dell installazione a tipologia l applicazione e la funzionalit degli accessori 75 3 agevolezza di movimento di manovra D M 10 03 1998 VI p to 6 3 incolumit di contenimento dei vetri il loro fissaggio i sigillanti e l esecuzione delle sigillature II 75 2 II 75 4 a presenza la sezione e l integrit delle guarnizioni termoespansive e non dei labirinti per la tenuta ai fumi delle battute perimetrali delle ante e dei telai incastro dei rostri II 75 5 il funzionzamento dei collegamenti e dell impianto di 75 6 rivelazione ed antincendio che deve azionare i dispositivi magnetici di ritegno gli impedimenti che potrebbero ostacolare o limitare D M 10 03 1998 All VI p to 6 3 l impiego della chiusura II 75 7 Numero di uscite 68 ANTINCENDIO AI TII 76 Le uscite di ciascun piano sono ii 18 02 2002 Titolo Mity 76 1 minimo
93. 09 2002 Titolo II p to 7 2 almeno I 85 1 di carica minima 6 kg I 85 2 capacit estinguente 34A 144BC I 853 agenti estinguenti idonei per le aree a rischio specifico Impianti di estinzione incendi I componenti degli impianti le modalit di installazione i D M 18 09 2002 Titolo II p to collaudi e le verifiche periodiche le alimentazioni idriche e 7 3 1 1 86 rane i gt i criteri di calcolo idraulico delle tubazioni rispettano le norme UNI vigenti Nella scelta della tipologia di rete idrica si tenuto conto D M 18 09 2002 Titolo II p to I 87 delle seguenti caratteristiche legate a ciascun corpo di TALZ fabbrica della struttura ospedaliera I 87 1 fino a 100 p l impianti a naspi DN25 I 87 2 oltre 100 fino a 300 p l idranti DN45 873 oltre 300 p l idranti interni DN45 ed idranti esterni DN70 Naspi ed idranti sono corredati da una tubazione semirigida D M 18 09 2002 Titolo II p to 7 3 88 e flessibile di 20 m di lunghezza rispettivamente con le seguenti caratteristiche I 88 1 naspo lancia A25 con bocchello da 10 mm I 88 2 idrante UN145 lancia 45 con bocchello da 12 mm I 88 3 idrante UNI70 lancia 70 con bocchello da 18 mm I 89 Le lance sono di tipo regolabile per il frazionamento o la D M 18 09 2002 Titolo II p to 7 3 nebulizzazione 190 naspi e gli idranti ubicati punti visibili ed D M 10 03 1998 V p to 5 4 accessibili lungo le vie d uscita escluse le scale 1191 loro
94. 1 16 dei dispositivi sia manuali che automatici amp possibile solo tramite l intervento manuale dell operatore Schemi funzionali 1 17 Per ogni impianto disponibile ed aggiornato uno D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 4 5 1 schema funzionale contenente almeno I Fl attraversamenti di strutture resistenti al fuoco I 7 2 ubicazione delle serrande tagliafuoco I 73 ubicazione delle macchine I 74 ubicazione dei rivelatori di fumo e del comando manuale I 7 3 schema di flusso dell aria primaria e secondaria I 76 logica sequenziale delle manovre e delle azioni previste in emergenza I 7 1 ubicazione del sistema antigelo Impianti localizzati Il condizionamento dell aria a mezzo di singoli D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 4 6 1 18 apparecchi amp realizzato mediante fluido refrigerante non infiammabile e non tossico 19 E vietato l uso di apparecchiature a fiamma libera D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 4 6 LA SICUREZZA IN OSPEDALE ATI rev MANUTENZIONE ANTINCENDIO Revisione livello I SCHEDA INFORMATIVA GENERALE Legenda NA Non Applicabile Unit operativa Dirigente Numero lavoratori Compilatore lista di controllo liv SI NONA Riferimenti Note Impianti di estinzione incendi e rete idranti Ad intervalli non superiori di 20 anni dal UNI 9490 termine dell installazione o dall ultima revisione 1 generale
95. 119 con vano corsa locale macchinario distinti da quelli di altri elevatori I 28 Gli ascensori montaletti di emergenza hanno al minimo le seguenti caratteristiche I 28 1 dimensioni 1 4 x 2 4 metri I 28 2 portata di 1600 kg pari a 21 persone Per il dimensionamento del numero di 1 129 ascensori montacarichi di emergenza si tenuto conto del massimo affollamento di disabili previsto in due piani consecutivi Per il dimensionamento del numero di 30 ascensori montacarichi di emergenza si tenuto conto della capacit di deflusso esposta qui di seguito Edifici fino a 24 metri di altezza 20 disabili I 30 1 allettati impianto e 60 disabili su sedia a rotelle impianto Edifici fino a 40 metri di altezza 15 disabili I 30 2 allettati impianto e 45 disabili su sedia a rotelle impianto 89 LA SICUREZZA IN OSPEDALE ALTIN arB Edifici fino a 54 metri di altezza 10 disabili I 30 3 allettati impianto e 30 disabili su sedia a rotelle impianto Ammissibilit di una sola scala 31 L edificio ha altezza antincendio inferiore a 12 metri D M 18 09 2002 Titolo MI p to 15 8 I Nel caso di risposta affermativa alla precedente 1 32 E presente almeno una scala di tipo protetto a servizio dei D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 8 7 fuori terra 33 La suddetta scala ha le seguenti caratteristiche D M 18 09 2002 Titolo p t
96. 2 sulle stazioni di controllo degli impianti di spegnimento pioggia 1 1003 al piede di ogni colonna montante di edifici a pi di tre piani fuori terra 80 ANTINCENDIO AI TII arE Spegnimento automatico Anche in ogni ambiente con carico d incendio superiore a D M 18 09 2002 Titolo II p to 7 3 3 I 101 30 kg m2 di legna standard stato installato un impianto di spegnimento automatico I suddetti impianti sono realizzati a regola d arte e secondo D M 18 09 2002 Titolo II p to 7 3 3 I 102 Lo le vigenti norme di buona tecnica IE Gli impianti di spegnimento automatico utilizzano D M 18 02 2002 Titolo Mtoa I 103 estinguenti compatibili con le caratteristiche degli ambienti da proteggere dei materiali e apparecchiature presenti Impianti di rilevazione segnalazione e allarme D M 18 09 2002 Titolo II p to 8 1 I 104 In tutte le aree prevista l installazione di DM 10 03 1998 All IV p to 4 5 segnalatori di allarme incendio del tipo a pulsante manuale impianto fisso di rivelazione e segnalazione I 104 1 104 2 sa automatica degli incendi I 1105 I segnalatori di allarme sono opportunamente distribuiti ed D M 18 09 2002 Titolo II p to 8 1 ubicati in ogni caso in prossimit delle uscite I 106 L impianto di rilevazione segnalazione e allarme stato D M 18 09 2002 Titolo II p to 8 2 progettato e realizzato a r
97. 2 Titolo II p to 5 2 2 4 estintore portatile almeno di 6 kg di carica e di potere estinguente 34A 144B C 20 ANTINCENDIO AI gen II dep_50 DEPOSITO MATERIALE COMBUSTIBILE DI SUPERFICIE INFERIORE A 50 m2 anche aree e D Titoli II e IV Livello SCHEDA INFORMATIVA GENERALE Legenda NA Non Applicabile Unit operativa Dirigente Numero lavoratori liv SI NOINA Riferimenti Note Il In prossimit della porta d accesso del deposito di materiale D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 2 2 4 combustibile con superficie inferiore a 50 m2 installato un estintore portatile LA SICUREZZA IN OSPEDALE AI gen I dep 500 DEPOSITO MATERIALE COMBUSTIBILE DI SUPERFICIE INFERIORE A 500 m2 escluse aree Titoli II e IV Livello I SCHEDA INFORMATIVA GENERALE Legenda Ospedale NA Non Applicabile Struttura Piano Unit operativa Dirigente Numero lavoratori liv SI NA Riferimenti Note I L accesso ai depositi di materiale combustibile di superficie D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 2 3 1 1 inferiore a 500 m2 ubicato all interno della struttura sanitaria con esclusione di aree di tipo C e D 1 2 L accesso ai depositi di materiale combustibile di superficie D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 2 3 2 inferiore a 500 m2 avviene in uno dei seguenti modi I 21
98. 41 I dispositivi di intercettazione manuale sono posti D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 3 2 all esterno di ogni compartimento p to b I 142 I dispositivi di intercettazione manuale sono in posizione D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 3 2 accessibile e segnalata p to b Sono presenti idonei cartelli che indicano i tratti di D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 3 2 I 1 4 3 impianto sezionabili a seguito di manovre di p to b intercettazione Le reti di distribuzione dei gas medicali sono disposte in D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 3 2 I 1 5 modo tale da non entrare mai in contatto con reti di altri p to c impianti tecnologici ed elettrici I 16 Le reti di distribuzione dei gas medicali sono D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 3 2 opportunamente protette da azioni meccaniche p to c f 17 Le di distribuzione dei gas medicali sono poste D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 3 2 i distanza adeguata da possibili fonti di surriscaldamento p to La distribuzione dei gas medicali all interno del D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 3 2 I 1 8 compartimento avviene in modo tale da non determinare p to c sovrapposizioni con altri impianti I In caso di risposta negativa Le sovrapposizioni per attraversamenti sono realizzate D M 18 09 2002 Titolo p to 5 3 2 I 1 8 1 mediante separazione fisica o adeguato distanziamento dagli altri impianti I 19 I cavedi degli impianti dei gas medicali sono ventilati D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 3 2 p to
99. 779 1 3 delle tubazioni con velocit dell acqua non minore di 2 m s Al fine di eseguire i dovuti accertamenti nel UNI 10779 1 4 progetto sono individuati i punti di misurazione poi opportunamente predisposti ed indicati 15 Nel collaudo stato effettuato l esame generale UNI 10779 dell intero impianto comprese le alimentazioni avente come particolare I 5 1 oggetto la capacit e la tipologia delle alimentazioni I 52 le caratteristiche 4 pompe se previste I 9 9 1 diametri delle tubazioni I 5 4 la spaziatura degli idranti I 2 2 1 sostegni delle tubazioni Nel collaudo amp stata effettuata la prova idrostatica UNI 10779 di tutte le tubazioni ad una pressione di almeno 1 5 1 6 volte quella massima prevista nell impianto ed in ogni caso non minore di 1 4 Mpa 14 bar per una durata di 2 ore 1 7 Si effettuato il collaudo delle alimentazioni UNI 10779 Nel collaudo stata effettuata la verifica del UNI 10779 regolare flusso nei collettori di alimentazione I 8 aprendo completamente un idrante terminale per ogni ramo principale della rete a servizio di due o pi idranti Nel collaudo stata effettuata la verifica delle UNI 10779 prestazioni di progetto con riferimento alle portate I 9 e alle pressioni minime da garantire alla contemporaneit delle erogazioni ed alla durata delle alimentazioni ANTINCENDIO ALI col 10 Il collaudo delle alimentazioni stato eseguito in conformit a quanto spe
100. 8 3 3 1 44 distribuita modo che le persone possano ordinatamente allontanarsi dall incendio Vie d uscita al piano I 45 L altezza dei percorsi di vie d uscita superiore a 2 metri D M 18 09 2002 Titolo p to 15 6 I 46 I pavimenti in genere ed i gradini in particolare non hanno D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 6 superfici sdrucciolevoli 1 47 Sono stati evitati specchi che potrebbero trarre inganno D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 6 sulla direzione d uscita 48 Esiste una procedura che definisce le modalit e l eventuale D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 6 posizionamento di specchi alle pareti I 49 Le porte che si aprono sulle vie d uscita non riducono la D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 6 larghezza utile delle stesse Le porte delle camere di degenza si aprono verso l esterno I 50 senza ostacolare il deflusso regolare o di emergenza lungo i corridoi Ogni porta sul percorso di uscita pu essere aperta D M 10 03 1998 All III p to 3 3 51 i f facilmente ed immediatamente dalle persone esodo Esiste una procedura che garantisca il controllo guotidiano D M 10 03 1998 All TI p to 2 8 52 delle condizioni minime per l esodo delle persone dai luoghi di lavoro Larghezza delle vie d uscita 1 53 E presente almeno una via d uscita che rispetta le seguenti D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 7 caratteristiche I 53 1 multipla del
101. 8 02 2002 Titolo IN p fo 1927 Titolo II p to 5 1 1 Estintori La scelta degli estintori portatili e carrellati stata determinata in D M 10 03 1998 All V p to 5 2 1 funzione alla classe d incendio del livello di rischio del luogo di lavoro e del personale addetto al loro uso in particolare per i carrellati 1144 La struttura dotata di un numero adeguato e ben distribuito di 18 09 2002 Titolo 10 19 2 estintori portatili antincendio tenendo conto delle seguenti necessit I 44 1 n estintore almeno ogni 100 m2 I 442 n 2 estintori per piano o compartimento I 443 n estintore per ogni impianto a rischio specifico 1 45 Gli estintori sono ubicati D M 18 09 2002 Titolo IV p to 19 2 I 45 1 lungo le vie di esodo in prossimit degli accessi I 452 in prossimit di aree a maggior pericolo I 45 3 in posizione facilmente accessibile e ben visibile I 454 a distanza inferiore a 30 metrii dal punto pi sfavorito per il raggiungimento 1146 Ogni estintore facilmente individuabile mediante cartelli D M 18 09 2002 Titolo IV p to 19 2 segnalatori 147 Ogni estintore facilmente individuabile mediante una numerazione univoca FRE D M 18 09 2002 Titolo p to 19 2 48 Se previsto in normativa specifica gli estintore sono almeno I 48 1 di carica minima 6 kg I 48 2 capacit estinguente 34A 144BC I 48 3 agenti estinguenti idonei per le aree a rischio specifico Segnaletica di sicurezza
102. 8 09 2002 Titolo III p to 16 5 ciascun locale inferiore a I 301 40 m dall uscita su luogo sicuro o dalla scala do D M 18 09 2002 Titolo p to 16 5 sicurezza esterna D M 10 03 1998 All III p to 3 3 I 39 2 30 m dall uscita su scala protetta I 40 Non sono presenti corridoi ciechi di lunghezza superiore a 15 D M 18 09 2002 Titolo III p to 16 5 metri I Nel caso di risposta negativa alla precedente I 40 1 Le caratteristiche dei locali che si affacciano su tali corridoi hanno caratteristiche superiori a REI30 I 402 Le porte dei locali che hanno accesso su tali corridoi hanno caratteristiche superiori a REI30 100 ANTINCENDIO arC Le porte dei locali che hanno accesso su tali percorsi sono I 40 3 27 ne NARO dotate di dispositivo di antichiusura I a Le porte normalmente aperte sono dotate di dispositivo di rilascio elettromagnetico I Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 411 dispositivi elettromagnetici consentono il rilascio della porta D M 18 09 2002 Titolo II p to 15 8 a seguito di uno dei seguenti casi I 4111 attivazione dell impianto di rivelazione automatica di incendio I 41 1 2 attivazione del sistema di allarme incendio I 41 1 3 mancanza alimentazione elettrica I 4114 intervento manuale su comando posto in prossimit delle porte in posizione segnalata I 14 Tutti i material
103. 90 92 e 94 del DM 16 02 1982 La struttura sanitaria separata dalle sopraindicate attivit D M 18 09 2002 Titolo II p to 2 2 1 2 mediante strutture e porte aventi caratteristiche di resistenza al fuoco non inferiori a REI 90 Accesso 1 3 Gli accessi alle aree ove sorgono gli edifici possiedono D M 18 09 2002 Titolo II p to 2 3 tutte le seguenti caratteristiche I 3 1 larghezza 3 5 32 altezza libera 4m I 3 3 raggio di svolta 13m I 34 pendenza inferiore a 10 I 35 resistenza al carico 20t 8 asse anteriore 12 asse i posteriore passo 4 Accostamento mezzi 114 E possibile accostare ogni corpo di fabbrica dell edificio D M 18 09 2002 Titolo II p to 2 4 con le autoscale dei Vigili del Fuoco Resistenza al fuoco strutture e compartimentazioni I 5 Esistono nell edificio piani interrati D M 18 09 2002 Titolo H p to 3 1 Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 51 Le strutture ed i sistemi di compartimentazione D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 1 h rispettivamente R REI 120 116 L edificio ha un altezza antincendio inferiore 24 metri D M 18 09 2002 Titolo 3 1 Nel caso di risposta affermativa alla precedente I Le strutture ed i sistemi di compartimentazione sono D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 1 rispettivamente R REI 90 Nel caso di risposta negativa alla 6 I 62 Le strutture ed i sistemi di compartimentazione sono D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 1 rispettivamente R REI 120 Ogni singolo el
104. 91 1 lungo le vie di esodo in prossimit degli accessi 91 2 in prossimit di aree a maggior pericolo 91 3 in posizione facilmente accessibile e ben visibile 914 a distanza inferiore a 30 metri dal punto pi sfavorito i per il raggiungimento 91 5 preferibilmente fissati a muro 92 Ogni estintore facilmente individuabile mediante cartelli D M 10 03 1998 V p to 5 4 segnalatori 93 Ogni estintore facilmente individuabile mediante una numerazione univoca 94 Se non previsto in normativa specifica gli estintori sono D M 18 09 2002 Titolo II p to 7 2 almeno 69 LA SICUREZZA IN OSPEDALE AI TII I 94 1 di carica minima 6 kg I 94 2 capacit estinguente 34A 144BC I 943 agenti estinguenti idonei per le aree a rischio specifico Impianti di estinzione incendi I componenti degli impianti le modalit di installazione i D M 18 09 2002 Titolo II p to collaudi e le verifiche periodiche le alimentazioni idriche e TAA 95 s DE i criteri di calcolo idraulico delle tubazioni rispettano le norme UNI vigenti Nella scelta della tipologia di rete idrica si tenuto conto D M 18 09 2002 Titolo II p to I 96 delle seguenti caratteristiche legate a ciascun corpo di 7 3 1 2 fabbrica della struttura ospedaliera I 96 1 fino a 100 p l impian
105. 94 del D M 16 02 1982 La struttura sanitaria separata dalle sopraindicate attivit D M 18 09 2002 Titolo II p to 2 2 E2 mediante strutture e porte aventi caratteristiche di resistenza al fuoco non inferiori a REI 90 Accesso 113 Gli accessi alle ove sorgono gli edifici possiedono tutte le D M 18 09 2002 Titolo II p to 2 3 seguenti caratteristiche I 3 1 larghezza 3 5 3 2 altezza libera 4m I 3 3 raggio di svolta 13m I 34 pendenza inferiore 10 I 35 resistenza al carico 20 t 8 asse anteriore 12 asse Accostamento mezzi 14 E possibile accostare ogni corpo di fabbrica dell edificio con le autoscale dei Vigili del Fuoco D M 18 09 2002 Titolo II p to 2 4 Resistenza al fuoco strutture e compartimentazioni ed attestati in conformit al DM 04 05 1998 I 5 Esistono nell edificio piani interrati D M 18 09 2002 Titolo ll p to 3 1 Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 51 Le strutture ed i sistemi di compartimentazione sono D M 18 09 2002 Titolo p to 3 1 rispettivamente R REI 120 I 6 L edificio ha un altezza antincendio inferiore a 24 metri D M 18 09 2002 Titolo H p to 3 1 Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 61 Le strutture ed sistemi di compartimentazione sono D M 18 09 2002 Titolo p to 3 1 i rispettivamente R REI 90 Nel caso di risposta negativa alla 6 I 62 Le strutture ed i sistemi di compartimentazione sono D
106. A SICUREZZA IN OSPEDALE AI TII arB Le aree contenenti particolari apparecchiature da salvaguardare per l attivit sanitaria normale o di 21 ui emergenza sono a prova di fumo indipendentemente dall altezza dell edificio Le scale sia protette che a prova di fumo immettono D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 5 22 direttamente o tramite percorso orizzontale protetto in luogo sicuro esterno all edificio Si 23 Le scale rispettano tutte le seguenti caratteristiche DM 18 03 2002 1100 103 3 23 1 la larghezza superiore ad 1 2 m 23 2 le rampe sono rettilinee 23 3 hanno un numero di gradini compreso 3 15 23 4 i gradini hanno pianta rettangolare 23 5 i gradini hanno alzata e pedata costanti 23 6 l alzata inferiore a 16 cm 23 7 la pedata superiore a 30 cm 24 Le scale sono dotate di aerazione DIRO 24 1 con aperture su parete esterna 242 con aperture in sommit Nel caso di risposta affermativa alla precedente EE 25 Le aperture sommit sono D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 5 25 1 di superficie superiore ad 1 m2 con sistema di apertura infissi comandato sia 252 automaticamente da rivelatori d incendio che 7 manualmente mediante dispositivo posto in prossimit dell entrata delle scale Ascensori e montacarichi EE 26 Il vano corsa di tutti gli ascensori e montacarichi amp D M 18 09 2002 TI pito 3 6 26 1 di tipo protetto
107. AI TII arD ALTINI ALTIN arD ALTINI BIO Ila CHI La CHI Il CA b BIO Ilb DET 1 FAR II b AI TII arD ALTINI AI TII arD ALTINI BIO Il a CHI la CHI Il BIO Ilb 1 FAR II b 1 36 Al TII arD Al TILI ALTIN arD ALTINI BIO Il a CHI La CHI l BIO Ilb 1 FAR II b Il Al TII arD AI TILI AI TIII arD ALTINI LLla BIO Il a CHI La CHI Il LL I deg BIO Ilb CHI_DET_I_a CHI FAR II b LL 139 CHI_DET_Il_a Pronto soccorso Al TII arD Al TILI AI TII arD ALTINI BIO Il a CHI CHI Il gt BIO Il ps 1 FAR b 1 36 Il 2 CHI_11_36 AI TII arB AI TILI AI TII arB ALTINI CHI a CHI l a CHI DET 1 CHI FAR b 1 69 CHI Il 9 69 2 AI TII arD AIT arD ALTINI CHI 1 a a CA Il b g 1 CHI_FAR_II_b CHI Il 5 5 Rianimazione terapia AI TII arD Al TILI ALTIN arD ALTINI BIO Il a CHI a CHI intensiva 5 BIO Ilb DET 1 Il b CHI 5 radio metabolica AI TII arD ALTINI ALTIN arD ALTINI BIO Il a CHI a l amp BIO Ilb 1 FAR Il b 3 Il 8 Tutte le altre unit Domande preliminari per verificare l area di appartenenza BIO Ila CHI a
108. CHEDA INFORMATIVA GENERALE Legenda Unit operativa Dirigente Numero lavoratori Compilatore lista di controllo NA Non Applicabile liv SI NO NA Riferimenti Note I gas combustibili distribuiti hanno densit relativa superiore a 0 8 D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 3 1 1 In caso di risposta affermativa Le condutture principali ddei gas combustibili sono D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 3 1 1 111 a vista 1 1 2 esterne al fabbricato In caso di risposta negativa Le condutture principali dei gas combustibili sono D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 3 1 1 12 1 a vista 1 22 esterne al fabbricato 1 2 3 in cavedi direttamente e permanentemente areati in sommit Si verificano brevi attraversamenti di locali tecnici con le tubazione di distribuzione dei gas combustibili D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 3 1 1 In caso di risposta affermativa 2 1 Le tubazioni sono poste in guaina D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 3 1 1 2 1 1 di classe zero di reazione al fuoco 2 1 2 aerata alle due estremit verso l esterno a 2 1 3 di diametro superiore di almeno 2 cm rispetto alla tubazione interna Esiste il divieto di impiegare ed introdurre bombole di gas combustibili all interno della struttura ospedaliera D M 18 09 2002 Titolo I
109. CHL Il a operative non citate BIO Ilb CHI 1 CHI FAR 1 b CHI_DET_Il_a Servizi Depositi vari A dep ALTI Il A dep AI TINI Il CHI a a 1 CHI Ila Deposito di reparto Al gen deprep Al gen Il deprep AI gen Al gen Il deprep CHI a CHL a solo D solo D solo D solo D DET SHI DET I a ALTINI ALTINI Deposito inferiore hi gen dep_50 Algenildep_50 Algenidep 50 gen Il dep_50 CHI Ia a 50 2 ALTINI 1 CHI DET Il Deposito inferiore gen dep 500 ALTINI Al gen I dep_500 AITII Il CHI La a a 500 m2 1 CHI Il Gestione farmaci Al TII ALTINI ALTIN ALTINI CHI La CHI l a CA b CHI CHI Ila CHLI gf 1 gi AI TII ALTINI ALTIN arE AI TINI LLla BIO Il a CHI a CHI Il LL I dis BIO Il ste 1 a CHI Il Lavanderia AI TII arB AI TILI AI TIII arB ALTINI BIO Il a CHI La CHI 1 a CHI 1 CHI Ila 2 2 2 Mensa aziendale i AI TII AI TILI Al TIII ALTINI CHI La DET 11 2 1 Obitorio AI TII arb AlI TILI ALTIN arb ALTINI BIO Il a CHI la CHI l BIO Il obi 1 CHI Il 9 2 2 Preparazione antiblastici 5 AI TII arb AI TILI ALTIN arb ALTINI CHI a CHI E CA Jill b Scuole e convitti 8 AI TII AI TILI
110. D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 I 110 1 segnalatori di allarme incendio del tipo a pulsante manuale 110 2 impianto fisso di rivelazione e segnalazione automatica degli incendi 111 I segnalatori di allarme sono opportunamente distribuiti ed ubicati in ogni caso in prossimit delle uscite D M 18 09 2002 Titolo II p to 17 112 L impianto di rilevazione segnalazione e allarme stato progettato e realizzato a regola d arte UNI9795 D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 113 Presso il centro di gestione delle emergenze riportata la segnalazione di allarme incendio ottica ed acustica D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 114 L impianto consente l azionamento automatico dei dispositivi di allarme posti nell attivit entro D M 18 09 2002 Titolo II p to 8 2 114 1 un primo intervallo di tempo dall emissione di una segnalazione di allarme proveniente da due o pi rilevatori o dall azionamento di un qualsiasi pulsante manuale di segnalazione incendio 114 2 un secondo intervallo di tempo dall emissione di una segnalazione di allarme provemiente da un qualsiasi rivelatore se la segnalazione presso la centrale di controllo e la segnalazione stessa non sia tacitata dal personale preposto 115 Gli intervalli di intervento sono stati definiti in base all attivit e dei rischi presenti D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 116 L impianto di rivelazion
111. EDALE pre PARTE PRELIMINARE ANTINCENDIO TITOLO HI SCHEDA INFORMATIVA GENERALE Legenda NA Non Applicabile Unit operativa Dirigente Numero lavoratori Compilatore lista di controllo SI Riferimento NOTE i 2 D M 18 09 2002 Titolo I p to 1 2 L unit operativa in esame contempla aree a rischio specifico accessibili solo al personale dipendente anche se inseriti in aree di tipo C e D quali ad esempio laboratori di analisi laboratori di ricerca depositi lavanderie etc In caso di risposta positiva passa a Titolo II b L unit operativa in esame contempla aree destinate a D M 18 09 2002 Titolo I p to 1 2 prestazioni medico sanitarie di tipo ambulatoriale in cui non previsto il ricovero ambulatori centri specialistici centri di diagnostica consultori etc In caso di risposta positiva passa a Titolo II c L unit operativa in esame riguarda aree destinate a D M 18 09 2002 Titolo I p to 1 2 ricovero in regime ospedaliero e o residenziale nonch 113 aree adibite a unit speciali degenze terapia intensiva neonatologia rianimazione sale operatorie terapie particolari etc In caso di risposta positiva passa a Titolo II d L unit operativa in esame riguarda aree destinate ad altri D M 18 09 2002 Titolo I p to 1 2 servizi pertinenti all attivit ospedaliera uffici amministrativi scuole e convitti spazi riunioni e conveg
112. I p to 15 8 porta a seguito di uno dei seguenti casi I 4311 attivazione dell impianto di rivelazione automatica di incendio I 43 1 2 attivazione del sistema di allarme incendio I 43 1 3 mancanza alimentazione elettrica intervento manuale su comando posto in prossimit I 43 14 i RE delle porte in posizione segnalata I 144 Tutti i materiali di rivestimento sono di classe 0 di reazione al fuoco Ogni uscita di sicurezza indipendente dalle altre e D M 10 03 1998 All III p to 3 3 45 distribuita in modo che le persone possano ordinatamente allontanarsi dall incendio Vie d uscita al piano I 46 L altezza dei percorsi di vie d uscita superiore a 2 metri D M 18 09 2002 Titolo p to 15 6 1 147 I pavimenti in genere gradini particolare non hanno D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 6 superfici sdrucciolevoli I 48 Sono stati evitati specchi che potrebbero trarre in inganno D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 6 sulla direzione d uscita 49 Esiste una procedura che definisce le modalit e l eventuale D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 6 posizionamento di specchi alle pareti I 50 Le porte che si aprono sulle vie d uscita non riducono la D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 6 larghezza utile delle stesse Le porte delle camere di degenza si aprono verso l esterno 51 senza ostacolare il deflusso regolare di emergenza lungo corridoi Ogni porta sul percorso di uscita pu essere aperta facilmente D M
113. I p to 5 3 1 2 II 4 Esiste un piano di verifica e controllo del rispetto del divieto di impiego e detenzione di bombole di gas combustibili per qualsiasi uso all interno della struttura ospedaliera 24 ANTINCENDIO AI gen I imgasmed IMPIANTO DI DISTRIBUZIONE GAS MEDICALI SCHEDA INFORMATIVA GENERALE Legenda NA Non Applicabile Unit operativa Dirigente Numero lavoratori Compilatore lista di controllo liv SI NO NA Riferimenti Note I La distribuzione dei gas medicali all interno dell ospedale D M 18 09 2002 Titolo p to 5 3 2 avviene mediante impianto centralizzato I In caso di risposta affermativa I LI L impianto di alimentazione di ogni compartimento deriva D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 3 2 direttamente dalla rete primaria p to a L impianto realizzato in modo tale da garantire sempre D M 18 09 2002 Titolo I p to 5 3 2 I 12 anche in caso di emergenza erogazione dei gas medicali p to a alle zone non coinvolte dall emergenza L impianto di distribuzione dei gas medicali compatibile D M 18 09 2002 Titolo p to 5 3 2 I 1 3 con il sistema di compartimentazione antincendio p to b dell ospedale I 14 L erogazione dei gas medicali pu essere intercettata D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 3 2 mediante dispositivi manuali p to b I In caso di risposta affermativa I 1
114. IF Spila RIF_S pi la TRrla RIF_S_gp_l a RIF 5 gp 1 RIF Spala 1 a RIF_S_urb la RIF 5 ila INF ila SS_CHI La SS Snpla RIF S RIF S pnila RIF 5 lla RIF_S pila S pila RIF Sgpla RIF 5 RIF_S pala RIF_S pa la MMC Ila RIF_S_urb la S urb TRlocla TRioclla INF ila SS_MMC_Ia SSCHI ila 5 RIF 5 TRdla TRdlla 55 CHI la RIF S pnila RIF S Ila TRila TRilla RIF 5 pila RIF Spilla TRrla TRrlla RIF Sgp la RIF 5 gp 1 S pala RIF Spalla MMC lla RIF 5 la RIF S Il a TRiocla TRloclla INF SS CH la SS RIF Snpla RIFSnplla TRdla TRdlla SS_BIO 1 ssBlolla RIF_S_pni la RIF S TRila TRilla RIF_S_pi la RIFSpilla TRrla TRrlla RIF Sgpla 5 RIF Spala RIF Spalla 5 la RIF 5 urb Il a TRiocla TRloclla INF 55 SS_CHI Ila RIF 5 la RIF 5 TRdla TRdlla SS_CHI la ss RIF 8 pnila RIF S la TRila TRilla 55 1 RIF_S pila RIF Spilla TRrla TRrlla RIF Sgpla RIF Sgplla RIF S 1 RIF S Il a MMC Ila S la RIF S urb Il a TRiocla TRloclla INF SSMMCIa SS_CHI Ila RIF Snpla RIF S_np_Ila TRdla TRdlla SS_CHI la ss Ila RIF 8 pnila RIF 5 la TRila TRilla SS BIOla Spila RIF_S pi la TRrla TRrlla RIF Sagpla RIF 5
115. II I 128 Gli intervalli di intervento sono stati definiti in base D M 18 09 2002 Titolo II p to 8 2 all attivit e dei rischi presenti 1 1129 L impianto di rivelazione consente l attivazione D M 18 09 2002 Titolo II p to 8 2 automatica di una o piu delle seguenti azioni chiusura automatica di eventuali porte tagliafuoco normalmente mantenute aperte appartenenti al I 129 1 compartimento antincendio da cui e pervenuta la segnalazione tramite l attivazione degli appositi dispositivi di chiusura disattivazione elettrica degli eventuali I 129 2 Hem a i at si impianti di ventilazione e o condizionamento chiusura di eventuali serrande tagliafuoco esistenti poste nelle canalizzazioni degli I 129 3 impianti di ventilazione e o condizionamento riferite al compartimento da cui proviene la segnalazione eventuale trasmissione a distanza delle I 129 4 segnalazioni di allarme in posti predeterminati un piano operativo interno di emergenza I rivelatori installati nelle camere di degenza in locali non D M 18 09 2002 Titolo II p to 8 2 presidiati e in aree non direttamente visibili fanno capo al LR dispositivi ottici di ripetizione d allarme installati lungo il corridoio Sistemi di allarme La struttura dotata di dispositivi di allarme ottici ed D M 18 09 2002 Titolo II p to 8 3 1 1131 acustici opportunamente ubicati in grado di segnalare il
116. II p to 3 2 10 Gli eventuali materiali lignei delle pareti e dei soffitti sono stati trattati con prodotti vernicianti omologati di classe 1 secondo il DM 06 03 1992 D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 2 11 I materiali isolanti installati all interno di intercapedini incombustibili D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 2 Compartimentazione 12 Sono state installate serrande tagliafuoco o misure equivalenti nel caso di ogni attraversamento di muri o solai resistenti al fuoco D M 10 03 1998 All III p to 3 8 13 Le aree sono suddivise in compartimenti D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 3 13 1 distribuiti sullo stesso livello 13 2 di superficie singola non superiore a 1 000 m2 L unit operativa in oggetto o contiene un unit speciale vale a dire terapia intensiva rianimazione neonatologia sale operatorie Nel caso di risposta affermativa alla precedente 14 1 I compartimenti delle unit speciali comunicano con altri compartimenti e con percorsi di esodo orizzontali e verticali tramite filtri a prova di fumo o spazi scoperti D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 3 I compartimenti delle aree destinate al ricovero comunicano con gli altri compartimenti e con i percorsi di esodo orizzontali e vertticali tramite porte D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 3 15 1 REI 120 per i piani interrati o per edifici con altezza s
117. INGIL Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione LA SICUREZZA IN OSPEDALE Strumenti di valutazione e gestione del rischio Fascicolo 111 ANTINCENDIO Responsabile di progetto Dott Ing Clara Resconi Gruppo redazionale Dott ssa Patrizia Anzidei Per Ind Pietro De Blasi Dott ssa Raffaella Giovinazzo Dott Ing Ruggero Maialetti Dott Ing Clara Resconi e Dott ssa Federica Venanzetti Autori Dott ssa Patrizia Anzidei Dott ssa Maria Ilaria Barra Dott Ing Roberto Belliato Dott Ing Stefano Bergamasco Dott ssa Adelina Brusco Dott Ing Salvatore Caldara Dott Ing Carlo Capussotto P I Pietro De Blasi Dott ssa Maria Rosaria Fizzano Dott ssa Liliana Frusteri Dott ssa Raffaella Giovinazzo Dott Claudio Kunkar Dott Ing Ruggero Maialetti Dott Ing Salvatore Marcellino Dott Ing Clara Resconi Dott ssa Paola Ricciardi Dott Antonio Terracina Dott Ing Daniela Tomaiuolo e Dott ssa Federica Venanzetti Si ringrazia per la collaborazione offerta Ospedale Grassi di Roma Dott Vittorio Chinni Dott ssa Maria Grazia Budroni Dott ssa Paola Masala Ing Mario Papa Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata di Roma Dott Salvatore Passafaro Sig Claudio Molinari Azienda Ospedaliera San Filippo Neri di Roma Dott ssa Silvana Cinalli Assessorato alla Sanit Pubblica della Regione Piemonte Arch Alessandro Caprioglio Dott Alberto Baratti USL 3 di Catania Ing Salvatore Vitale Strutture visitate per
118. La CHI Ila CA lvl b BIO lib FAR b CHL DET Il AI TII arD ALTI AI TIII arD ALTINI BIO Il a CHI La BIO 154 b Ila igiene mentale ALTI arD ALTINI AI TIII arD ALTINI BIO Ila CHI La BIO lib DET 1 CHI FAR b DET Ila AI TII arD AI TIII arD ALTINI LLla BIO Ila CHI La LL I deg BIO Ilb 1 b LL l inf CHI_DET_Il_a AI TII arB ALTI arB ALTINI BIOla BIO Ila CHI La LL I lab BIO I lab BIO II lab 1 CHI_FAR_II_b CHI Ilab Il a CHI 1 lab Laboratorio Radio AITII arB ALTINI ALTIN arB ALTINI LLia BlOla BIOlla CHI La CHI Ila Immuno Assay LL I lab BIO I lab BIO II lab 1 a Medicina nucleare AI TII arD ALTIN ALTIN arD ALTINI CHI La CHI Ila CHLDET 1 FAR b CAL Ila Nefrologia AI TII arD ALTINI ALTI arD ALTINI ATVI ATVI la AE la ELla ELilaf LLia LLila CHI La CHI Ila BIOllb 1 FAR b Neonatologia Al TII arD AI TIII arD ALTINI AEla AElla ELla ELlaf Lia Biolla CHI La BIO lib DET 1 b DET Il a Fascicolo VIII Fascicolo IX le dei carichi orveglianza
119. M 18 09 2002 Titolo p to 3 1 rispettivamente R REI 120 Ogni singolo elemento strutturale e di compartimentazione D M 18 09 2002 Titolo p to 3 1 7 nonch le porte e gli altri elementi di chiusura sono stati valutati Reazione al fuoco dei materiali eccetera sono di classe non superiore a 1 1 8 I materiali impiegati nella realizzazione di D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 2 atri corridoi disimpegni scale rampe e passaggi in I 81 genere per il 50 della loro supericie totale pavimento soffitto pareti proiezioni orizzontali scale di classe le per il restante 50 di classe 0 non combustibile I 8 2 negli altri ambienti I 821 i pavimenti compresi i relativi rivestimenti sono di classe 2 gli altri materiali di rivestimento sono di classe 1 o I 822 classe 2 in presenza di spegnimento automatico o di sistemi di smaltimento fumi asserviti all impianto di rivelazione incendi I 823 i controsoffitti ed i materiali di rivestimento sono di classe non superiore a 1 o 1 1 I 824 i materiali suscittibili a prendere fuoco tendaggi ANTINCENDIO AI TII arC i mobili imbottiti poltrone poltrone letto divani I 8 2 5 divani letto sedie imbottite etc ed i materassi sono di classe 1 IM i materiali isolan
120. M 18 09 2002 Titolo III p to 15 7 caso di incendio I Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 26 1 1 sistema di montalettighe possiede le seguenti caratteristiche D M 18 09 2002 Titolo HI p t0 15 7 immette in luogo sicuro esterno in corrispondenza del piano I 26 1 1 1 di uscita direttamente o tramite percorso orizzontale protetto I 26112 strutture del vano corsa del locale macchinario di i caratteristiche REI 120 I 26113 immette ai tramite filtro a prova di fumo di restistenza ei al fuoco REI 120 accesso al locale macchinario direttamente all esterno o I 26 1 1 4 tramite filtro prova di fumo con strutture resistenti al fuoco non inferiori a REI 120 I 26 1 1 5 doppia alimentazione elettrica di cui una di sicurezza essere predisposto per il passaggio automatico da I 26 1 1 6 alimetazione normale ad alimentazione di sicurezza in caso d incendio avere montanti dell alimentazione elettrica normale e di I 26 1 1 7 sicurezza del locale macchinario protetti contro l azione del fuoco almeno per 120 minuti e tra loro direttamente separati I 26118 dotato di sistema citofonico tra cabina locale macchinario pianerottoli e centro gestione delle emergenze con vano corsa e locale macchinario distinti da guelli di altri I 26 1 1 9 si elevatori 1 27 Gli ascensori montaletti di emergenza hanno al minimo le seguenti caratteristiche I 27 1 dimensioni 1 4 x 2 4 metri I 272 portata di 1600 kg pari 21 persone
121. Misure per l esodo in caso di emergenza 39 E stato calcolato il massimo affollamento equivalente per D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 le diverse aree considerando 39 1 3 persone per posto letto nelle strutture ospedaliere 392 2 persone per posto letto per strutture residenziali Biscardi Bonometti La sicurezza 40 Ai fini della determinazione dell affollamento si tenuto antincendio e ela gestione delle conto dei disabili emergenze nelle strutture sanitarie 40 1 su sedie a rotelle equiparati a 3 persone 40 2 allettati equiparati a 10 persone Esiste una procedura che consente di monitorare in 41 continuo la presenza la collocazione di disabili Capacit di deflusso 2 Per il dimensionamento delle uscite si considerato di non D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 2 eccedere rispetto ai seguenti valori 50 per piani con pavimento a quota compresa tra pi 42 1 o meno un metro rispetto al piano di uscita dell edificio 37 5 per piani con pavimento a quota compresa tra 42 2 pi o meno 7 5 metri rispetto al piano di uscita dell edificio 33 per piani con pavimento a quota al di sopra o al di I 42 3 sotto di pi o meno 7 5 metri rispetto al piano di uscita dell edificio Esodo orizzontale progressivo 1 43 Tutti i piani contenenti aree di tipo D sono progettati in D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 3 modo tale da garantire l esodo orizzontale progressivo 1 44 Ciascun piano suddiviso in almeno due compartimenti D M
122. Titolo III p to 15 7 caratteristiche I 52 1 multipla del modulo di uscita di larghezza superiore a 1 20 m ammissibile anche fino I 52 2 ad un minimo di 0 9 m da considerarsi un unico modulo Larghezza totale delle vie d uscita La larghezza totale delle uscite da ogni piano numero di D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 8 moduli stata determinata dal rapporto tra il massimo affollamento previsto tenendo conto del peso equivalente dei disabili e la capacit di deflusso del piano 54 La struttura ha pi di due piani fuori terra I Nel caso di risposta affermativa alla precedente Il dimensionamento delle vie d uscita vertcali comprese le scale D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 8 I 541 mobili amp stato effettuato sommando il massimo affollamento previsto in due piani consecutivi guelli con maggiore affollamento Sistemi di apertura delle porte e di eventuali infissi 1 55 Le porte installate lungo le vie d uscita ed in corrispondenza D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 9 delle uscite di piano I 55 1 si aprono nel verso dell esodo I 552 sono semplice spinta mediante azionamento di dispositivi a barra orizzontale I 553 i battenti delle porte aperte non ostruiscono passaggi corridoi e pianerottoli Esiste il divieto tranne casi specificatamente autorizzati Art 33 comma 7 D Lgs 626 94 I 56 dall autorit competente a chiudere a chiave le porte delle uscite di si
123. a RIF S np 1 RIF S pni a RIF_S_pi la RIF_S_gp_la RIF_S_pa 1 RIF S Il a RIF S np RIF S Il RIF S pi Il a RIF 5 gp ia RIF S pa 1 a TRlocla TRdla TRila TRrla TRloclla TRdlla TRilla TRrlla INF SS MMC La SS CHI la SS BIO la SS_CHI l_a 55 la 5 urb 5 urb INF 55 MMC 55 CHI la 55 CHI Na RIF 5 5 1 INF 55 SS CHI la 55 CALL a RIF 5 urb la RIF S Il a INF 55 MMC 1 SS CHI La SS 5 urb 5 urb INF 55 la SS CHI la 55 CA iv IL b RIF 5 urb la RIF S 1 RIF 6 RIF S pila RIF 5 gp la RIF Spala RIF 5 RIF S np Ila RIF S Il RIF S pi ila RIF 5 gp Il a RIF_S pall a TRlocla TRdla TRila TRrla TRloclla TRdlla TRilla TRrlla INF SS_CHI Na RIF 5 RIF Snpla RIF 5 RIF_S_pi la RIF 5 gp la RIF Spala 5 Il a RIF S np 1 RIF S 11 RIF S pi ll a RIF S gp Il a RIF S pall SS CALL a RIF S la S 1 RIF 5 a RIF S la RIF Sgp la RIF S pala RIF 5 RIF S Il a RIF S np ll a RIF 5 11 RIF S pi Il a RIF S gp Il a RIF S pa 11 a RIF S INF INF SS_CHI La 55 BIO la 55 CAL a SS
124. a maggior pericolo I 80 3 in posizione facilmente accessibile e ben visibile I 804 a distanza inferiore a 30 metrii dal punto pi sfavorito per il raggiungimento I 80 5 preferibilmente fissati a muro D M 10 03 1998 All V p to 5 4 I si Ogni estintore facilmente individuabile mediante cartelli D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 segnalatori 1 182 Ogni estintore facilmente individuabile mediante una numerazione univoca 1 83 Se non previsto in normativa specifica gli estintore sono D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 almeno I 83 1 di carica minima 6 kg I 83 2 capacit estinguente 34 144 I 83 3 agenti estinguenti idonei per le aree a rischio specifico Impianti di estinzione incendi I componenti degli impianti le modalit di installazione i D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 collaudi e le verifiche periodiche le alimentazioni idriche e i criteri di calcolo idraulico delle tubazioni rispettano le norme UNI vigenti I 84 LA SICUREZZA IN OSPEDALE arB Nella scelta della tipologia di rete idrica si tenuto conto D M 18 09 2002 Titolo p to 17 I 85 delle seguenti caratteristiche legate a ciascun corpo di fabbrica della struttura ospedaliera I 85 1 fino a 100 p l impianti a naspi DN25 I 85 2 oltre 100 fino a 300 p l idranti DN45 I 853 oltre 300 p l idranti interni DN45 ed idranti esterni DN70 Naspi ed
125. abili Capacit di deflusso I 37 Per il dimensionamento delle uscite si considerato di non D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 2 eccedere rispetto ai seguenti valori 50 per piani con pavimento a quota compresa tra pi I 37 1 o meno un metro rispetto al piano di uscita dell edificio 37 5 per piani con pavimento a quota compresa tra I 37 2 pi o meno 7 5 metri rispetto al piano di uscita dell edificio 33 per piani con pavimento a quota al di sopra o al di I 37 3 sotto di pi o meno 7 5 metri rispetto al piano di uscita dell edificio Sistemi di vie d uscita Per ogni compartimento stato previsto un sistema D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 4 38 j t organizzato di vie d uscita tale da I 381 essere dimensionato in base al massimo affollamento previsto I 38 2 da condurre verso un luogo sicuro 39 I percorsi del sistema di vie d uscita comprendono D M 200 Titolo Ip to 44 I 39 1 corridoi I 39 2 vani di accesso alle scale e di uscita all esterno I 39 3 camere di calma I 39 4 scale I 39 5 rampe e passaggi in genere Nella predisposizione dei sistemi di vie di uscita sono state DM 18 03 2002 Miko I 40 rispettate le disposizioni vigenti in materia di superamento ed eliminazione delle barriere architettoniche Lunghezza delle vie d uscita al piano Il percorso di esodo dal punto pi sfavorito dalla porta di D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 5 I 41
126. agliafuoco 105 1 sono previste giunzioni flessibili e mensole di I 3 irrigidimento tali da impedire la loro libera oscillazione in ogni direzione normale al proprio asse I 106 Sono stati installati attacchi di mandata accessibili almeno UNI70 per il collegamento delle autopompe VVE in posizione opportuna della rete principale di I 106 1 i distribuzione I 1062 sulle stazioni di controllo degli impianti di spegnimento a pioggia I 106 3 al piede di ogni colonna montante di edifici a pi di tre piani fuori terra Spegnimento automatico Anche in ogni ambiente con carico d incendio superiore a 30 D M 18 09 2002 Titolo II p to 7 3 3 I 107 kg m2 di legna standard stato installato un impianto di spegnimento automatico I 108 I suddetti impianti sono realizzati a regola d arte e secondo le D M 18 09 2002 Titolo p to 7 3 3 vigenti norme di buona tecnica Gli impianti di spegnimento automatico utilizzano estinguenti D M 18 09 2002 Titolo p to 7 3 3 I 109 compatibili con le caratteristiche degli ambienti da proteggere dei materiali e apparecchiature presenti Impianti di rilevazione segnalazione e allarme I 110 In tutte le aree prevista l installazione di D M 13 09 2002 Titolo TE pito 8 1 DM 10 03 1998 AIl IV p to 4 5 I 1101 segnalatori di allarme incendio del tipo a pulsante manuale impianto fisso di rivelazione e segnalazione automatica I 110 2 p
127. ali impianti di ventilazione e o condizionamento 3 3 chiusura di eventuali serrande tagliafuoco esistenti poste nelle canalizzazioni degli impianti di ventilazione e o condizionamento riferite al compartimento da cui proviene la segnalazione 34 eventuale trasmissione a distanza delle segnalazioni di allarme in posti predeterminati in un piano operativo interno di emergenza I 114 I rivelatori installati nelle camere di degenza in locali non presidiati e in aree non direttamente visibili fanno capo al dispositivi ottici di ripetizione d allarme installati lungo il corridoio D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 Sistemi di allarme La struttura dotata di dispositivi di allarme ottici ed acustici D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 opportunamente ubicati in grado di segnalare il pericolo a tutti I 115 vi i gli occupanti del fabbricato o delle parti di esso coinvolte dall incendio I 116 La diffusione degli allarmi sonori avviene tramite impianto D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 ad altoparlanti 117 Le procedure di diffusione dei segnali di allarme sono D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 opportunamente regolamentate nel piano di emergenza 118 sistema di allarme di tipo elettrico D M 10 03 1998 AII IV p to 4 3 Segnaletica di sicurezza La segnaletica di sicurezza espressamente finalizzata alla D M 18 09 2002 Titolo III p to
128. amera di calma I 66 Il grado di protezione della camera di calma almeno REI120 I 167 Il locale individuata quale camera di calma adibito normalmente ad altro uso soggiorno stanza di degenza I Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 67 1 Il carico d incendio praticamente nullo ANTINCENDIO arC I 67 2 Ha autonomia dal punto di vista impiantistico I 673 Arredi e suppellettili sono facilmente spostabili accatastabili Al fine del dimensionamento della camera di calma si tenuto conto del numero massimo di persone su sedie a rotelle minimo 1 5 m2 cadauno o nel letto minimo 4 0 m2 cadauno con un minimo di 45 m2 netti I 68 Punti di raccolta di ritrovo Sono stati individuati dei punti di raccolta per le persone ed i I 69 degenti all esterno degli edifici Esiste una programmazione delle prove di evacuazione almeno 29 coinvolgenti il personale dipendente I punti di ritrovo sono stati collocati in luoghi sicuri distanti dal 1 71 luogo dell incidente da qualsiasi altro eventuale coinvolgimento cedimenti strutturali esplosioni etc Le aree destinate a punto di ritrovo sono tenute libere da 1172 gualsiasi ingombro RES I punti di raccolta sono I 73 1 pavimentati totalmente o parzialmente coperti in modo da gara
129. ante non supera 60 ad una distanza tra 5 10 m dal fronte dell edificio I 93 2 a ne rendere possibile l agibilit in caso d incendio 1194 La rete idrica antincendio interna ed esterna realizzata in conformit con la norma UNI 10779 per aree a rischio elevato 95 Sono garantite le seguenti caratteristiche idrauliche minime D M 18 09 2002 Titolo I pito 7 3 1 3 e UNI 10779 DN25 portata superiore a 60 l min ad una pressione I 95 1 residua di almeno 2 bar 4 naspi aperti simultaneamente nella posizione pi sfavorita DN45 portata superiore a 120 l min una pressione residua di almeno 2 bar 3 idranti aperti simultaneamente nella i 222 posizione pi sfavorita alimentazione da due colonne montanti DN70 portata superiore a 300 l min una pressione residua I 953 di almeno 4 bar 4 idranti aperti simultaneamente nella posizione pi sfavorita senza contemporaneit con gli idranti interni I 96 L autonomia dell impianto idrico superiore a 60 minuti DM 18 02 2002 Titolo pto 313 1 97 La struttura ha pi di 100 posti letto Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 971 L alimentazione idrica degli impianti di tipo superiore D M 18 09 2002 Titolo p to 7 3 1 3 equivalente alle norme UNI vigenti Rete idrica antincendio L impianto idrico antincendio costituito da una rete di tubazioni I 98 preferibilmente ad anello con derivazioni per n
130. ante azionamento di dispositivi a barra orizzontale I 553 i battenti delle porte aperte non ostruiscono passaggi corridoi e pianerottoli Esiste il divieto tranne casi specificatamente autorizzati Art 33 comma 7 D Lgs 626 94 I 56 dall autorit competente a chiudere a chiave le porte delle uscite di sicurezza Nei locali di lavoro e in quelli destinati a deposito vietato Art 33 comma 8 D Lgs 626 94 1 57 l uso di saracinesche a rullo porte scorrevoli verticalmente e quelle girevoli su asse centrale quali porte delle uscite di emergenza Esistono nell unit operativa pazienti che hanno particolari 58 patologie per le guali amp necessario cautelarsi da un uso improprio delle uscite Nel caso di risposta affermativa alla precedente E stato installato un idoneo e sicuro sistema di controllo ed I 58 1 apertura delle porte alternativi a quelli normalmente previsti 59 Sono state installate porte scorrevoli di tipo automatico DeM 18 03 2002 Titolo Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 59 1 Le porte scorrevoli di tipo automatico sono D M 1810920021100 peak 59 1 1 apribili a spinta verso l esterno I 59 12 restare in posizione di apertura in assenza di alimentazione elettrica I 59 13 avente un dispositivo di blocco posto in posizione segnalata e facilmente accessibile Le porte comprese quelle d ingresso si aprono su un area D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 9 I 60 piana di profondit almeno pari a
131. are in posizione di apertura assenza di alimentazione elettrica I 6213 avente un dispositivo di posto in posizione segnalata e facilmente accessibile di i D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 9 I 6 Le porte comprese quelle d ingresso si aprono su un area piana di profondit almeno pari a quella delle porte stesse Le porte resistenti al fuoco sono dotate di dispositivo di auto D M 18 09 2002 Titolo p to 15 9 I 64 chiusura e sono tenute in posizione aperta tramite appositi dispositivi elettromagnetici I Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 64 1 I dispositivi elettromagnetici consentono il rilascio della D M 18 09 2002 Titolo p to 15 9 porta a seguito di uno dei seguenti casi I 64 1 1 attivazione dell impianto di rivelazione automatica di incendio I 64 1 2 attivazione del sistema di allarme incendio I 64 1 3 mancanza alimentazione elettrica I 6414 intervento manuale su comando posto in prossimit delle porte in posizione segnalata Esistono filtri a prova di fumo aerati direttamente verso D M 18 09 2002 Titolo p to 15 9 I 64 2 Ber i 2 l esterno che richiedono l installazione di infissi I Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 64 2 1 Gli infissi hanno tutti le seguenti caratteristiche D M 18 09 2002 Titolo MI p to 15 9 apribili automaticamente a seguito dell attivazione del I 64 2 1 1 dispositivo elettromagnetico a chiusura delle porte REI del filtro stesso I 64212 dotat
132. asi punto del compartimento possibile D M 18 09 2002 Titolo TI p tg4 5 raggiungere quello attiguo con percorsi inferiori a 30 metri 51 Eventuali corridoi ciechi sono di lunghezza inferiore a 15 D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 5 metri Ogni uscita di sicurezza indipendente dalle altre e D M 10 03 1998 All III p to 3 3 52 distribuita in modo che le persone possano ordinatamente allontanarsi dall incendio Vie d uscita al piano 33 L altezza dei percorsi di vie d uscita superiore a 2 m D M 15 09 2002 Tito II p to 4 6 54 I pavimenti in genere ed i gradini in particolare non hanno D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 6 superfici sdrucciolevoli 55 Sono stati evitati specchi che potrebbero trarre in inganno D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 6 sulla direzione d uscita 56 Esiste una procedura che definisce le modalit e l eventuale D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 6 posizionamento di specchi alle pareti 57 Le porte che si aprono sulle vie d uscita non riducono la D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 6 larghezza utile delle stesse Le porte delle camere di degenza si aprono verso l esterno 58 senza ostacolare il deflusso regolare o di emergenza lungo i corridoi 59 Ogni porta sul percorso di uscita pu essere aperta D M 10 03 1998 All III p to 3 3 facilmente ed immediatamente dalle persone in esodo Esiste una procedura che garantisca il controllo quotidiano D M 10 03 1998 II p to 2 8 M 60 delle condizioni minime per l esodo delle persone
133. aspi idranti UNI45 e idranti UNI70 La rete corredata di valvole di intercettazione per isolare una parte d impianto in caso di necessit 60 ANTINCENDIO AI TII arC La loro collocazione ed il numero sono tali da rendere agevoli le verifiche periodiche e le manutenzioni senza porre fuori servizio T 100 l intera protezione e da non introdurre il rischio di una sicurezza inferiore a causa della manomissione abusiva o dolosa Le valvole di intercettazione sono del tipo ad indicatori di I 101 posizione e sono bloccate nella posizione di esercizio con mezzi e sigilli idonei I 102 L integrit dei sigilli viene verificata settimanalmente Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 102 1 Il risultato della verifica viene riportato sul registro delle manutenzioni 103 Esiste una procedura che cadenza nel tempo l integrit delle attrezzature apparecchiature e sigilli antincendio 1 1104 La segnalazione della posizione anomala riportato in sala controllo o nella centrale idrica antincendio 105 La struttura amp in zona sismica dichiarata Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 105 1 In caso di attraversamenti delle tubazioni nel muro I 105 1 intorno al tubo c uno spazio dello spessore non 1 inferiore al diametro del tubo stesso 105 1 gt se necessario provvisto di sezionamento t
134. atteristiche I 274 serve un area con affollamento superiore a 50 persone I 272 la porta situata al piede vicino al piede di una scala I 273 la porta serve un arca ad elevato rischio d incendio I In caso di risposta affermativa ad una delle opzioni precedenti Le porte installate lumgo le vie d uscita ed in corrispondenza delle D M 10 03 1998 All III p to 3 9 I 27 4 vie di esodo hanno l apertura nel senso dell esodo I 28 Tutte le porte resistenti al fuoco sono munite di dispositivo di D M 10 03 1998 All III p to 3 9 autochiusura PE i D M 10 03 1998 All III p to 3 9 I 29 Qualora le porte siano dotate di dispositivo elettromagnetico per tenerle in posizione aperta tale dispositivo ne consente la chiusura all attivazione di rivelatori di fumo posti nelle vicinanze I 29 1 delle porte I 29 2 all attivazione del sistema di allarme incendio I 293 mancanza di alimentazione elettrica del sistema di allarme incendio I 294 comando manuale 1 Esistono particolari esigenze le guali previsti in D M 10 03 1998 All III p to 3 10 corrispondenza delle uscite di piano e lungo le vie di esodo I 30 1 accorgimenti antintrusione I 30 2 obblighi di chiusura durante l orario di lavoro I In caso di risposta affermativa ad una delle domande precedenti I 303 Le porte sono facilmente ed immediatamente apribili senza chiave D M 10 03 1998 All II p to 3 10 dall intern
135. azione segnalazione e allarme 109 In tutte le aree prevista l installazione di D M 18 09 2002 Titolo p to 8 1 DM 10 03 1998 IV p to 4 5 109 1 segnalatori di allarme incendio del tipo a pulsante manuale 109 2 impianto fisso di rivelazione e segnalazione automatica degli incendi 110 I segnalatori di allarme sono opportunamente distribuiti ed ubicati in ogni caso in prossimit delle uscite D M 18 09 2002 Titolo II p to 8 1 L impianto di rilevazione segnalazione e allarme stato progettato e realizzato a regola d arte UNI9795 D M 18 09 2002 Titolo II p to 8 2 Presso il centro di gestione delle emergenze riportata la segnalazione di allarme incendio ottica ed acustica D M 18 09 2002 Titolo II p to 8 2 L impianto consente l azionamento automatico dei dispositivi di allarme posti nell attivit entro D M 18 09 2002 Titolo II p to 8 2 113 1 un primo intervallo di tempo dall emissione di una segnalazione di allarme proveniente da due o pi rilevatori o dall azionamento di un qualsiasi pulsante manuale di segnalazione incendio 113 2 un secondo intervallo di tempo dall emissione di una segnalazione di allarme provemiente da un qualsiasi rivelatore se la segnalazione presso la centrale di controllo e la segnalazione stessa non sia tacitata dal personale preposto 114 Gli intervalli di intervento sono stati definiti in base all a
136. cale macchinario direttamente 30 4 all esterno o tramite filtro a prova di fumo con strutture resistenti al fuoco non inferiori a REI 120 doppia alimentazione elettrica di cui una di sicurezza essere predisposto per il passaggio automatico da 30 6 alimetazione normale ad alimentazione di sicurezza in caso d incendio avere montanti dell alimentazione elettrica normale e di sicurezza del locale macchinario protetti contro l azione del fuoco almeno per 120 minuti e tra loro direttamente separati dotato di sistema citofonico tra cabina locale 30 8 macchinario pianerottoli e centro gestione delle emergenze con vano corsa e locale macchinario distinti da quelli di altri elevatori 30 7 46 ANTINCENDIO AI TII arB Gli ascensori montaletti di emergenza hanno al minimo le Biscardi Bonometti La sicurezza antincendio e ela gestione delle Ep21 seguenti caratteristiche emergenze nelle strutture sanitarie I 31 1 dimensioni 1 4 x 2 4 metri I 31 2 portata di 1600 kg pari a 21 persone Per il dimensionamento del numero di Biscardi Bonometti La sicurezza I 32 ascensori montacarichi di emergenza si tenuto conto del antincendio e ela gestione delle massimo affollamento di disabili previsto in due piani emergenze nelle strutture sanitarie consecutivi Per il dimensionamento del numero di 33 ascensori montacarichi di emerg
137. cate dalla ditta I 2 5 installatrice dal fornitore delle apparecchiature Per ci che concerne i serbatoi a gravit sono state eseguite le seguenti operazioni I 3 1 verifica dello stato dei serbatoi verifica del livello e delle condizioni dell acqua nei serbatoi prove di funzionamento degli indicatori di livello del rincalzo o reintegro e delle relative valvole a galleggiante nonch di ogni altra apparecchiatura ausiliaria Per ci che concerne le pompe sono state 1 4 eseguite almeno due volte l anno con intervallo non inferiore a 5 mesi le seguenti operazioni ANTINCENDIO AI I isp 4 1 verifica dello stato delle vasche o dei serbatoi di accumulo o disgiunzione del livello e delle condizioni dell acqua e prove di funzionamento dei relativi indicatori di livello rincalzi o reintegri e delle loro valvole a gallaggiante UNI 9190 4 2 verifica del livello e prova di funzionamento del rincalzo dei dispositivi di controllo ed eventuali regolatori di livello dei serbatoi di adescamento pompe installate soprabattente UNI 9190 4 3 4 4 prova di avviamento automatico e funzionamento delle pompe il funzionamentodelle motopompe deve essere protratto per non meno di 30 minuti prova di riavviamento manuale delle pompe con valvola di prova completamente aperta immediatamente dopo
138. chio elevato I 927 Sono garantite le seguenti caratteristiche idrauliche D M 18 09 2002 Titolo II p to minime 7 3 1 3 e UNI 10779 DN25 portata superiore a 60 l min ad una pressione I 92 7 1 residua di almeno 2 bar 4 naspi aperti simultaneamente nella posizione pi sfavorita DN45 portata superiore a 120 l min una pressione I 9272 residua di almeno 2 bar 3 idranti aperti simultaneamente nella posizione pi sfavorita alimentazione da due colonne montanti DN70 portata superiore 300 l min una pressione I 9273 residua di almeno 4 bar 4 idranti aperti simultaneamente nella posizione pi sfavorita senza contemporaneit con gli idranti interni I 92 8 L autonomia dell impianto idrico superiore a 60 minuti si AS Titolo Il p to 93 La struttura ha pi di 100 p 1 Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 931 L alimentazione idrica degli impianti di tipo superiore o D M 18 09 2002 Titolo II p to equivalente alle norme UNI vigenti 7 3 1 3 Rete idrica antincendio L impianto idrico antincendio costituito da una rete di 94 tubazioni preferibilmente ad con derivazioni naspi idranti UNI45 e idranti UNI70 La rete corredata di valvole di intercettazione per isolare una parte d impianto in caso di necessit La loro collocazione ed il numero sono tali da rendere agevoli le verifiche periodiche e le manutenzioni senza I 96 porre fuori servizio l intera protezione e da non intr
139. cificato dalla UNI9490 UNI 10779 11 Prima della messa in funzione dell impianto amp stato effettuato l esame dell intero impianto antincendio con particolare riguardo a capacit delle vasche o serbatoi di alimentazione UNI9490 indipendenza dell alimentazione idrica antincendio rispetto a quella delle altre utenze UNI9490 garanzia dell alimentazione in qualsiasi momento UNI9490 11 4 caratteristiche e funzionalit delle pompe UNI9490 11 5 diametri delle tubazioni NI9490 12 Prima della messa in funzione dell impianto stata effettuata una prova idrostatica di tutte le tubazioni ad una pressione di almeno 1 5 volte quella massima prevista nell impianto ed in ogni caso non minore di 1 4 Mpa per una durata di 2 ore GG NI9490 13 Prima della messa in funzione dell impianto amp stata effettuata una prova al fine di verificare che siano assicurate le prestazioni di progetto UNI9490 14 Prima della messa in funzione dell impianto stata effettuata una prova di funzionamento delle alimentazione ad aria compressa e d acqua dei UNI9490 15 UNI9490 15 1 15 2 funzionamento del reintegro 15 3 funzionamento dell eventuale rincalzo 15 4 funzionamento delle valvole a galleggiante 15 5 ogni altra apparecchiatura ausiliaria delle vasche o serbatoi di alimenta
140. co strutture e compartimentazioni 1 4 Esistono nell edificio piani interrati Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 41 Le strutture ed i sistemi di compartimentazione sono D M 18 09 2002 Titolo III p to rispettivamente R REI 90 15 1 1 5 L edificio ha un altezza antincendio inferiore a 24 metri di 2 Nel di risposta affermativa alla precedente I 51 Le strutture ed sistemi di compartimentazione D M 18 09 2002 Titolo TI p to rispettivamente R REI 60 15 1 1 Nel di risposta negativa alla 6 116 Le strutture ed sistemi di compartimentazione D M 18 09 2002 Titolo TI p to rispettivamente R REI 90 15 1 1 Ogni singolo elemento strutturale di compartimentazione D M 18 09 2002 Titolo III p to 1513 nonch le porte e gli altri elementi di chiusura sono stati 15 12 valutati ed attestati in conformit al DM 4 05 1998 Reazione al fuoco dei materiali sape ih D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 2 1 8 materiali impiegati nella realizzazione di atri corridoi disimpegni scale rampe e passaggi in genere per il 50 della loro supericie totale I 8 1 pavimento soffitto pareti proiezioni orizzontali scale di classe le per il restante 50 di classe 0 non combustibile I 8 2 negli altri ambienti i pavimenti compresi i relativi rivestimenti sono di I 8 2 1 classe 2 gli altri materiali di rivesti
141. compartimento da cui proviene la segnalazione eventuale trasmissione a distanza delle segnalazioni di I 120 4 allarme in posti predeterminati in un piano operativo interno di emergenza 1 rivelatori installati nelle camere di degenza in locali non D M 18 09 2002 Titolo p to 17 I 1121 presidiati e in aree non direttamente visibili fanno capo a dispositivi ottici di ripetizione d allarme installati lungo il corridoio Sistemi di allarme La struttura dotata di dispositivi di allarme ottici ed acustici D M 18 09 2002 Titolo p to 17 opportunamente ubicati in grado di segnalare il pericolo a tutti gli I 122 27 2 occupanti del fabbricato o delle parti di esso coinvolte dall incendio I 123 La diffusione degli allarmi sonori avviene tramite impianto ad D M 18 09 2002 Titolo p to 17 altoparlanti 124 Le procedure di diffusione dei segnali di allarme sono D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 opportunamente regolamentate nel piano di emergenza 125 Il sistema di allarme di tipo elettrico D M 10 03 1998 p to 4 3 Segnaletica di sicurezza La segnaletica di sicurezza espressamente finalizzata alla D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 I 126 sicurezza antincendi conforme alle disposizioni di cui al D Lgs 14 agosto 1996 n 493 supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n 223 del 23 settembre 1996 127 Sono indicate mediante segnaletica di sicurezza D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 I 127 1 le porte
142. curezza Nei locali di lavoro e in quelli destinati a deposito vietato Art 33 comma 8 D Lgs 626 94 1 1 57 l uso di saracinesche a rullo porte scorrevoli verticalmente quelle girevoli su asse centrale quali porte delle uscite di emergenza Esistono nell unit operativa pazienti che hanno particolari 58 patologie per le quali necessario cautelarsi da un uso improprio delle uscite I Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 581 E stato installato un idoneo e sicuro sistema di controllo ed apertura delle porte alternativi a quelli normalmente previsti 101 LA SICUREZZA IN OSPEDALE ALTIN arC 59 Sono state installate porte scorrevoli di tipo automatico DM 18 02 2002 Tolo Mp tO Nel caso di risposta affermativa alla precedente D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 9 I 59 1 Le porte scorrevoli di tipo automatico sono I 59 1 1 apribili a spinta verso l esterno I 5912 restare in posizione di apertura assenza di alimentazione elettrica avente un dispositivo di blocco posto in posizione I 59 1 3 i mr segnalata e facilmente accessibile i g D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 9 I 60 Le porte comprese quelle d ingresso si aprono su un area piana di profondit almeno pari a quella delle porte stesse Le porte resistenti al fuoco sono dotate di dispositivo di auto D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 9 I 61 chiusura e s
143. d arte Estintori La struttura amp dotata di un numero adeguato e ben distribuito D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 76 di estintori portatili antincendio tenendo conto delle seguenti necessit 76 1 n 1 estintore almeno ogni 100 m2 76 2 n 2 estintori per piano o compartimento 76 3 n 1 estintore per ogni impianto a rischio specifico 77 Gli estintori sono ubicati D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 774 lungo le vie di esodo in prossimit degli accessi 77 2 in prossimit di aree a maggior pericolo 77 3 in posizione facilmente accessibile e ben visibile 774 a distanza inferiore a 30 metrii dal punto pi sfavorito per il raggiungimento 71 5 preferibilmente fissati a muro D M 10 03 1998 AIl V p to 5 4 78 Ogni estintore facilmente individuabile mediante cartelli D M 18 09 2002 Titolo p to 17 segnalatori 79 Ogni estintore facilmente individuabile mediante una numerazione univoca 80 Se non previsto in normativa specifica gli estintore sono D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 almeno 80 1 di carica minima 6 kg 80 2 capacit estinguente 34A 144BC 80 3 agenti estinguenti idonei per le aree a rischio Impianti di estinzi ione incendi 81 I componenti degli impianti le modalit di installazione i collaudi e le verifiche periodiche le alimentazioni idriche e i criteri di calcolo idraulico delle tubazioni rispettano le norme UNI vigenti D M 18 09 2002 Titolo III p to 17
144. dall esterno da spazio scoperto I 2 2 dall esterno da intercapedine antincendi di larghezza non inferiore a 0 90 metri I 23 dall interno esclusivamente ddagli spazi riservati alla circolazione interna tramite filtri a prova di fumo 113 Il locale ha almeno una parete di lunghezza non inferiore al D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 2 3 3 15 del perimetro I 3 1 attestata su spazio scoperto I 3 2 su intercapedine antincendi nel caso di locali interrati 14 Le strutture di separazione hanno caratteristiche almeno D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 2 3 4 REI 90 5 locale ha un carico d incendio inferiore a 30 kg m2 di legna standard e una superficie inferiore a 300 metri In caso di risposta affermativa I dl All interno dei locali sono installati D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 2 3 5 I Sl impianto automatico di rivelazione ed allarme incendi I impianto idrico antincendio con idranti DN45 I 5 1 3 un congruo numero di estintori portatitili almeno di carica 6 kg e capacit estinguente 34A 144B C In caso di risposta negativa I 5 2 Il deposito protetto con impianto di spegnimento D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 2 3 6 automatico 1 6 L aerazione naturale superiore a 1 40 della superficie in D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 2 3 7 pianta del locale 22 ANTINCENDIO AI I servgeb LOCALI ADIBITI A SERVIZI GENERALI laboratori di
145. dalla porta di D M 18 09 2002 Titolo III p to 16 5 ciascun locale inferiore a I 401 40 m dall uscita su luogo sicuro o dalla scala do D M 18 09 2002 Titolo p to 16 5 sicurezza esterna D M 10 03 1998 All III p to 3 3 I 40 2 30 m dall uscita su scala protetta Ia Non sono presenti corridoi ciechi di lunghezza superiore a D M 18 09 2002 Titolo III p to 16 5 15 metri I Nel caso di risposta negativa alla precedente I 411 Le caratteristiche dei locali che si affacciano su tali corridoi hanno caratteristiche superiori a REI30 I 412 Le porte dei locali che hanno accesso su tali corridoi hanno caratteristiche superiori a REI30 Le porte dei locali che hanno accesso su tali percorsi sono I 41 3 dotate di dispositivo di antichiusura 42 Le porte normalmente aperte sono dotate di dispositivo di rilascio elettromagnetico I Nel caso di risposta affermativa alla precedente 1 421 dispositivi elettromagnetici il rilascio della D M 18 09 2002 Titolo II p to 15 8 porta a seguito di uno dei seguenti casi 1 4211 attivazione dell impianto di rivelazione automatica di incendio I 42 12 attivazione del sistema di allarme incendio I 42 1 3 mancanza alimentazione elettrica 1 4214 intervento manuale su comando posto in prossimit delle porte in posizione segnalata Tutti i materiali di rivestimento sono di classe 0 di reazione 43 al fuoco Ogni uscita di sicurezza indipendente dalle altre D M 10 03 199
146. degli incendi iui I segnalatori di allarme sono opportunamente distribuiti ed D M 18 09 2002 Titolo p to 8 1 ubicati in ogni caso in prossimit delle uscite I 112 L impianto di rilevazione segnalazione e allarme stato D M 18 09 2002 Titolo II p to 8 2 progettato e realizzato a regola d arte UNI9795 I 113 Presso il centro di gestione delle emergenze riportata la D M 18 09 2002 Titolo II p to 8 2 segnalazione di allarme incendio ottica ed acustica Ind L impianto consente l azionamento automatico dei dispositivi di D M 18 09 2002 Titolo II p to 8 2 allarme posti nell attivit entro un primo intervallo di tempo dall emissione di una I 1141 segnalazione di allarme proveniente da due rilevatori o dall azionamento di un gualsiasi pulsante manuale di segnalazione incendio un secondo intervallo di tempo dall emissione di una segnalazione di allarme provemiente da un gualsiasi I 1142 rivelatore se la segnalazione presso la centrale di controllo e la segnalazione stessa non sia tacitata dal personale preposto I 1115 Gli intervalli di intervento sono stati definiti in base all attivit e D M 18 09 2002 Titolo II p to 8 2 dei rischi presenti I 116 L impianto di rivelazione consente l attivazione automatica D M 18 09 2002 Titolo II p to 8 2 di una o piu delle seguenti azioni 61 LA SICUREZZA IN OSPEDALE AI TII arC chiusura automatica di eventuali porte tagl
147. delle uscite di sicurezza I 127 2 i percorsi per il raggiungimento delle uscite di sicurezza I 127 3 l ubicazione dei mezzi fissi e portatili di estinzione incendi 128 Il percorso di esodo attraversa una vasta area di piano D M 10 03 1998 AILII p to 3 8 I Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 128 1 Il percorso stesso definito attraverso idonea segnaletica a D M 10 03 1998 AILII p to 3 8 pavimento 129 Esiste una procedura di sorveglianza della segnaletica di sicurezza D M 10 03 1998 AII VI p to 6 3 e di emergenza LA SICUREZZA IN OSPEDALE ALTINI Distribuzione gas medicali 1 130 La distribuzione dei gas medicali avviene mediante bombole D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 I Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 130 1 In tal caso stata rilasciata l autorizzazione dall autorit sanitaria D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 competente I 1302 Ogni singola bombola munita di idoneo sistema di riduzione D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 della pressione I 130 3 Esistono le procedure di utilizzazione di gas in bombole all interno D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 delle unit operative e dei servizi L utilizzo delle bombole all interno della struttura ospedaliera D M 18 09 2002 Titolo p to 17 I 130 4 sonooggetto di specifica trattazione nel documento di cui all art 4 del decreto legislativo n 626 1994
148. dente I 108 1 L alimentazione idrica degli impianti di tipo superiore o D M 18 09 2002 Titolo II p to equivalente alle norme UNI vigenti 7 3 1 3 Rete idrica antincendio 70 ANTINCENDIO AI TII 109 L impianto idrico antincendio costituito da una rete di tubazioni preferibilmente ad anello con derivazioni per naspi idranti UNI45 e idranti UNI70 110 La rete corredata di valvole di intercettazione per isolare una parte d impianto in caso di necessit 111 loro collocazione ed il numero tali da rendere agevoli le verifiche periodiche e le manutenzioni senza porre fuori servizio l intera protezione e da non introdurre il rischio di una sicurezza inferiore a casusa della manomissione abusiva o dolos 112 Le valvole di intercettazione sono del tipo ad indicatori di posizione e sono bloccate nella posizione di esercizio con mezzi e sigilli idonei 113 L integrit dei sigilli viene verificata settimanalmente Nel caso di risposta affermativa alla precedente 113 1 Il risultato della verifica viene riportato sul registro delle manutenzioni II 114 Esiste una procedura che cadenza nel tempo l integrit delle attrezzature apparecchiature e sigilli antincendio 115 La segnalazione della loro posizione anomala riportato in sala controllo o nella centrale idrica antincendio 116 La struttura in zona sismica dichiarata
149. denziale nonch aree adibite 3 6 1 ad unit speciali Nel caso di risposta affermativa alla precedente 341 La struttura dispone di un sistema di montalettighe D M 18 09 2002 Titolo II p to utilizzabile in caso di incendio 3 6 1 35 Il sistema di montalettighe possiede le seguenti D M 18 09 2002 Titolo II p to caratteristiche 3 6 1 immette in luogo sicuro esterno in corrispondenza 35 1 del piano di uscita direttamente o tramite percorso orizzontale protetto 352 strutture del vano corsa e del locale macchinario di caratteristiche REI 120 353 immette ai piani tramite filtro a prova di fumo di restistenza al fuoco REI 120 accesso al locale macchinario direttamente 35 4 all esterno o tramite filtro a prova di fumo con strutture resistenti al fuoco non inferiori a REI 120 355 doppia alimentazione elettrica di cui una di sicurezza LA SICUREZZA IN OSPEDALE AI TII essere predisposto per il passaggio automatico da I 35 6 alimetazione normale ad alimentazione di sicurezza in caso d incendio avere montanti dell alimentazione elettrica normale e I 357 di sicurezza del locale macchinario protetti contro l azione del fuoco almeno per 120 minuti e tra loro direttamente separati dotato di sistema citofonico tra cabina locale I 35 8 macchinario pianerottoli e cent
150. difiche strutturali organizzative e o procedurali 1 3 Nel piano di emergenza sono contenuti i seguenti D M 10 03 1998 VII p to 8 1 argomenti a le azioni che il personale addetto deve mettere I 3 1 atto in caso di incendio a salvaguardia dei degenti degli utenti dei servizi e dei visitatori b le procedure per l evacuazione dei luoghi di I 32 lavoro che devono essere attuate dai lavoratori dalle altre persone present c le disposizioni per chiedere l intervento dei Vigili I 33 del Fuoco e per fornire le necessarie informazioni al loro arrivo I 34 d le specifiche misure per assistere le persone disabili e i doveri del personale di servizio incaricato di svolgere specifiche mansioni con riferimento alla I 3 5 sicurezza antincendio quali per esempio telefonisti custodi capi reparto addetti alla manutenzione personale di sorveglianza f i provvedimenti necessari per assicurare che tutto 3 6 il personale sia informato sulle procedure da attuare 4 Nella redazione del piano d emergenza sono stati contattati D Lgs 626 94 art 12 comma 1 i servizi pubblici competenti in materia di pronto soccorso lettera a salvataggio lotta antincendio e gestione dell emergenza AI fine di definire al meglio le procedure di evacuazione si Circolare Min Interno n 4 1I 5 tenuto conto degli elementi che possono rendere difficile 01 03 2002 la mobilit I 51 la presenza di gradini od ostacoli sui percorsi orizzontali I 5 2 la n
151. dio Manutenzione antincendio Sorveglianza antincendio Collaudo antincendio AI gen I pre AI gen I em AI gen II em AI gen I DPI AI gen I deprep AI gen II deprep AI gen I dep_50 AI gen II dep_50 AI gen I dep_500 AI gen I servgeb AI gen I imgascomb AI gen I imgasmed AI gen I condvent AI I rev AI I isp AI I man AI I sor col 10 11 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 28 30 32 34 36 e LISTE DI CONTROLLO TITOLO II Lista di controllo preliminare Lista di controllo livello II Lista di controllo livello I area B Lista di controllo livello I area Lista di controllo livello I area D Lista di controllo livello I area e LISTE DI CONTROLLO TITOLO Lista di controllo preliminare Lista di controllo livello II Lista di controllo livello I area B Lista di controllo livello I area Lista di controllo livello I area D Lista di controllo livello I area e LISTE DI CONTROLLO TITOLO IV Lista di controllo preliminare Lista di controllo livello II Lista di controllo livello I QUADRO D INSIEME AI TII pre ALTIN AI TII arB AI TII arc AI TII arD AI TII arE AI THII pre AI TII II arB AI THII arC AI TII arD AI TIII AI TIV pre AITIV I ALTINI 40 41 44 54 63 73 84 85 87 97 107 117 128 129 130 135 ANTINCENDIO a cura di Ing Clara Resconi PREMESSA L alta dirigenza delle st
152. e consente l attivazione automatica di una o piu delle seguenti azioni D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 116 1 chiusura automatica di eventuali porte tagliafuoco normalmente mantenute aperte appartenenti al compartimento antincendio da cui e pervenuta la segnalazione tramite l attivazione degli appositi dispositivi di chiusura 116 2 disattivazione elettrica degli eventuali impianti di ventilazione e o condizionamento 116 3 chiusura di eventuali serrande tagliafuoco esistenti poste nelle canalizzazioni degli impianti di ventilazione e o condizionamento riferite al compartimento da cui proviene la segnalazione LA SICUREZZA IN OSPEDALE arB eventuale trasmissione a distanza delle segnalazioni I 116 4 di allarme in posti predeterminati in un piano operativo interno di emergenza I rivelatori installati nelle camere di degenza in locali non D M 18 09 2002 Titolo II p to 17 1 1117 presidiati non direttamente visibili fanno a dispositivi ottici di ripetizione d allarme installati lungo il corridoio Sistemi di allarme La struttura dotata di dispositivi di allarme ottici ed D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 I 118 acustici opportunamente ubicati in grado di segnalare il pericolo a tutti gli occupanti del fabbricato o delle parti di
153. e del vano corsa e del locale macchinario di I 25 1 1 2 caratteristiche REI 120 immette ai piani tramite filtro a prova di fumo di 2 I BAL restistenza al fuoco REI 120 accesso al locale macchinario direttamente all esterno o I 25 1 1 4 tramite filtro a prova di fumo con strutture resistenti al fuoco non inferiori a REI 120 I 25 1 1 5 doppia alimentazione elettrica di cui una di sicurezza essere predisposto per il passaggio automatico da I 25 1 1 6 alimetazione normale ad alimentazione di sicurezza in caso d incendio avere montanti dell alimentazione elettrica normale e di sicurezza del locale macchinario protetti contro l azione i R del fuoco almeno per 120 minuti e tra loro direttamente separati dotato di sistema citofonico tra cabina locale I 25 1 1 8 macchinario pianerottoli e centro gestione delle emergenze con vano corsa e locale macchinario distinti da guelli di I 251 9 altri elevatori I 26 Gli ascensori montaletti di emergenza hanno al minimo le seguenti caratteristiche I 26 1 dimensioni 1 4 x 2 4 metri I 26 2 portata di 1600 kg pari a 21 persone Per il dimensionamento del numero di ascensori montacarichi 1 27 di emergenza si tenuto conto del massimo affollamento di disabili previsto in due piani consecutivi Per il dimensionamento del numero di ascensori montacarichi 28 di emergenza si tenuto conto della capacit di deflusso esposta qui di seguito
154. e ipotesi pi accreditate sulle cause e le carenze riscontrate Istituto ortopedico Galeazzi Milano 31 ottobre 1997 Camera iperbarica presenti 10 pazienti ed 1 infermiere Vittime 11 persone tutti i presenti all interno della camera iperbarica Origine un paziente che ha introdotto uno scaldino per le mani Carenze riscontrate Vimpianto di spegnimento automatico posto all interno della camera iperbarica privo di alimentazione idrica assenza del tecnico preposto alla consolle di controllo anomalie nella concentrazione ossigeno e pressione interna dovute a malfunzionamento impianto di regolazione inadeguata formazione dei pazienti superficiale ispezione sui pazienti prima dell ingresso nella camera iperbarica Residenza sanitaria psichiatrica di San Gregorio Magno Sa 16 dicembre 2001 Presidio di 32 posti letto presenti 28 pazienti e 3 infermieri Vittime 19 Origine nel locale infermiere a mezzanotte circa per probabile sovraccarico elettrico Carenze riscontrate presenza di materiale altamente combustibile vetroresina linoleum arredi idranti dislocati lungo il perimetro della struttura privi di alimentazione idrica mancato utilizzo di telefono fisso per segnalazione e assenza di segnale per cellulari Vigili del Fuoco a 40 km nessun allarme efficace le vittime forse sotto sedativi furono trovate nei propri letti o nelle vicinanze mancanza di certificato di prevenzione incendi ANTINCENDIO Lista di contro
155. eccaniche D M 18 09 2002 Titolo p to 17 I 577 All interno delle unit operative le bombole sono adeguatamente D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 posizionate al fine di evitare cadute accidentali I 578 Esiste il divieto a depositare anche in via temporanea le bombole D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 lungo qualsiasi via di esodo I 579 Esiste il divieto all utilizzo di gas bombole in locali con presenza D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 di visitatori non autorizzati all assistenza L ulilizzo delle bombole di gas medicali gestito mediante 57 10 procedura dettagliata nota a tutto il personale anche coloro che non ne fanno uso 134 QUADRO D INSIEME Fascicolo Fascicolo IV Fascicolo VI Fascicolo VII Unit operative e o servizi lettromedicali Il Rischio elettrico Il Rischio biologico Rischio biologico Livello Il Rischio chimico Fattori di rischio Apparecchiature elettromedicali Apparecchiature Luoghi di lavoro Rischio chimico Livello Il imi Rischio elettrico Ambulatori AI TII arC AI TILI ALTIN arC ALTINI gt gt z BIO CHI La lia BIO Ilb 1 CHI a I Anatomia ed istologia AI TII arB ALTINI AI TII arB ALTINI BIO Ila CHI La CHI Ila patologia BIOllb 1 1 03 1 03 operatorio AI TII arD AI TIII arD ALTINI BIO Ila CHI La
156. edente I 105 1 In caso di attraversamenti delle tubazioni nel muro intorno al tubo c uno spazio dello spessore non I 105 1 1 inf inferiore al diametro del tubo stesso I 105 1 2 se necessario provvisto di sezionamento tagliafuoco sono previste giunzioni flessibili e mensole di I 105 1 3 irrigidimento tali da impedire la loro libera oscillazione in ogni direzione normale al proprio asse I 106 Sono stati installati attacchi di mandata accessibili almeno UNI70 per il collegamento delle autopompe VVE in posizione opportuna della rete principale di I 106 1 sli da distribuzione I 106 2 sulle stazioni di controllo degli impianti di spegnimento a pioggia I 106 3 al piede di ogni colonna montante di edifici a pi di tre piani fuori terra Spegnimento automatico Anche in ogni ambiente con carico d incendio superiore a 30 D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 I 107 kg m2 di legna standard stato installato un impianto di spegnimento automatico I 108 I suddetti impianti sono realizzati a regola d arte e secondo le D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 vigenti norme di buona tecnica Gli impianti di spegnimento automatico utilizzano estinguenti D MA1 8 09 2002 Yitolo p to 17 109 compatibili con le caratteristiche degli ambienti da proteggere dei materiali e apparecchiature presenti Impianti di rilevazione segnalazione e allarme I 110 In tutte le aree prevista l installazione di
157. edificio per I 90 2 rendere possibile l agibilit in caso d incendio 1 91 rete idrica antincendio interna ed esterna realizzata in conformit con la norma UNI 10779 per aree a rischio elevato 92 Sono garantite le seguenti caratteristiche idrauliche minime PANI 18 09 2002 Titolo IN 17 DN25 portata superiore a 60 l min ad una pressione I 921 residua di almeno 2 bar 4 naspi aperti simultaneamente nella posizione pi sfavorita DN45 portata superiore a 120 l min una pressione I 922 residua di almeno 2 bar 3 idranti aperti simultaneamente nella posizione pi sfavorita alimentazione da due colonne montanti DN70 portata superiore a 300 l min una pressione I 923 residua di almeno 4 bar 4 idranti aperti simultaneamente nella posizione pi sfavorita senza contemporaneitcon gli idranti interni I 93 L autonomia dell impianto idrico superiore a 60 minuti D M 18 09 2002 Titolo II p to 17 I 94 La struttura ha pi di 100 posti letto I Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 94 1 L alimentazione idrica degli impianti di tipo superiore o D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 equivalente alle norme UNI vigenti Rete idrica antincendio L impianto idrico antincendio costituito da una rete di 95 tubazioni preferibilmente ad anello con derivazioni naspi idranti UNI45 e idranti UNI70 1196 La rete amp corredata di valvole di intercettazione per isolare una parte d impianto in
158. edure di allarme in modo adeguato tenendo conto dell iniziale stato di allerta del personale e dell eventuale evacuazione successiva D M 10 03 1998 p to 4 4 II 11 La definizione delle procedure di emergenza che coinvolgono i disabili sono definite previa consultazione con i diretti interessati abitualmente presenti Circolare Min Interno n 4 1 03 2002 La e persona e incaricate di porgere aiuto a persone disabili sono state adeguatamente addestrate Circolare Min Interno n 4 1 03 2002 II 13 Sono state redatte le opportune procedure che definiscono univocamente compiti e responsabilit in caso di emergenza 14 Sono state definite le procedure da attuare per ci che concerne la nomina l incarico e l eventuale sostituzione di tutte le figure atte alle emergenze 15 Tutto il personale a conoscenza delle procedure da attuare nel caso in cui ci sia la segnalazione di allarme e o di evacuazione D M 10 03 1998 AILIV p to 4 4 16 Nel piano di emergenza interno sono riportate le seguenti informazioni D M 10 03 1998 VIII p to 8 2 16 1 le caratteristiche dei luoghi con particolare riferimento alle vie di esodo 16 2 il sistema di rivelazione e di allarme incendio 16 3 il numero delle persone presenti e la loro ubicazione 16 4 i lavoratori esposti a rischi particolari disabili appaltatori etc 16 5 il n
159. egola d arte UNI9795 I 107 Presso il centro di gestione delle emergenze riportata la D M 18 09 2002 Titolo II p to 8 2 segnalazione di allarme incendio ottica ed acustica 1108 L impianto consente l azionamento automatico dei D M 18 09 2002 Titolo II p to 8 2 dispositivi di allarme posti nell attivit entro un primo intervallo di tempo dall emissione di una I 108 1 segnalazione di allarme proveniente da due o pi rilevatori o dall azionamento di un qualsiasi pulsante manuale di segnalazione incendio un secondo intervallo di tempo dall emissione di una segnalazione di allarme provemiente da un I 108 2 qualsiasi rivelatore se la segnalazione presso la centrale di controllo e la segnalazione stessa non sia tacitata dal personale preposto I 109 Gli intervalli di intervento sono stati definiti in base D M 18 09 2002 Titolo II p to 8 2 all attivit e dei rischi presenti I 110 L impianto di rivelazione consente l attivazione D M 18 09 2002 Titolo II p to 8 2 automatica di una o piu delle seguenti azioni chiusura automatica di eventuali porte tagliafuoco normalmente mantenute aperte appartenenti al I 110 1 compartimento antincendio da cui e pervenuta la segnalazione tramite l attivazione degli appositi dispositivi di chiusura disattivazione elettrica degli eventuali I 110 2 NICEA 7 sa impianti di ventilazione e o condizionamento chiusura di eventuali serrande tagliaf
160. emento strutturale e di compartimentazione DM 18 03 2002 italo I 3 1 3 1 7 nonch le porte e gli altri elementi di chiusura sono stati valutati ed attestati in conformit al DM 04 05 1998 Reazione al fuoco dei materiali 1 8 I materiali impiegati nella realizzazione di D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 2 atri corridoi disimpegni scale rampe e passaggi in genere per il 50 della loro supericie totale I 8 1 pavimento soffitto pareti proiezioni orizzontali scale di classe le per il restante 50 di classe 0 non combustibile I 8 2 negli altri ambienti i pavimenti compresi i relativi rivestimenti I 8 2 1 sono di classe 2 gli altri materiali di rivestimento sono di classe 1 o classe 2 in presenza di spegnimento automatico o di sistemi di smaltimento fumi asserviti all impianto di rivelazione incendi i controsoffitti ed i materiali di rivestimento I 8 2 3 sono di classe non superiore a 1 1 1 i materiali suscittibili a prendere fuoco I 8 2 4 tendaggi eccetera sono di classe non superiore al LA SICUREZZA IN OSPEDALE AI TII arE i mobili imbottiti poltrone poltrone letto I 8 2 5 divani divani letto sedie imbottite etc ed i materassi sono di classe 1 IM i materiali isolan
161. ene regolarmente effettuata la manutenzione DM 10 03 1998 1 17 al fine di garantire l agevole chiusura ed apertura delle porte efficienza dei sistemi a sbloccaggio I 17 1 i magnetico e autochiusura I 17 2 tenuta dei cardini I 17 3 verifica tenuta guarnizione 17 4 assenza fessurazioni U YI LA SICUREZZA IN OSPEDALE AI I sor MANUTENZIONE ANTINCENDIO Sorveglianza livello I SCHEDA INFORMATIVA GENERALE Legenda Unit operativa Dirigente Numero lavoratori Compilatore lista di controllo NA Non Applicabile liv SI NOJNA Riferimenti Note Impianti di estinzione incendi e rete idranti L utente responsabile del mantenimento delle UNI 10779 Il condizioni di efficienza dell impianto provvede regolamente alla sorveglianza dell impianto Almeno ogni sei mesi viene effettuata la verifica EN 671 3 12 della presenza di acqua alla bocca su un idrante o un naspo per ogni colonna montante Almeno ogni tre mesi verificato lo stato d uso e EN 671 3 1 3 la presenza di accessori nella cassetta idrante Almeno ogni sei mesi avviene la verifica della EN 671 3 1 4 posizione delle saracinesche e l ispezione di eventuali sigilli Almeno una volta ogni sei mesi viene effettuata EN 671 3 115 la lettura dei manometri della pressione di rete dell impianto e dell autoclave Almeno ogni sei mesi vie
162. enza si amp tenuto conto della capacit di deflusso esposta gui di seguito Edifici fino a 24 metri di altezza 20 disabili Biscardi Honomet 33 1 allettati impianto e 60 disabili su sedia a antincendio e ela gestione Sal Hai emergenze nelle strutture sanitarie rotelle impianto Edifici fino a 40 metri di altezza 15 disabili Biscardi Bonomet i La SISUTOZZA I 33 2 allettati impianto e 45 disabili su sedia a antincendio e ela gestione delle ir emergenze nelle strutture sanitarie rotelle impianto Edifici fino a 54 metri di altezza 10 disabili Biscardi Bonomet J L3 di I 33 3 allettati impianto e 30 disabili su sedia a antincendio e ela ge i ne delle rotelle impianto emergenze nelle strutture sanitarie Misure per l esodo in caso di emergenza E stato calcolato il massimo affollamento per le diverse aree tenendo conto delle persone effettivamente presenti D M 18 09 2002 Titolo p to 4 dichiarate dal dirigente sanitario ed incrementate del 20 Biscardi Bonometti La sicurezza I 35 Ai fini della determinazione dell affollamento si tenuto antincendio e ela gestione delle conto dei disabili emergenze nelle strutture sanitarie I 35 1 su sedie a rotelle equiparati a 3 persone I 35 2 allettati equiparati a 10 persone Esiste una procedura che consente di monitorare in 36 soi continuo la presenza e la collocazione di dis
163. enze livello I Emergenze livello II Dispositivi di protezione individuale antincendio Deposito combustibile di reparto area D liv I Deposito combustibile di reparto area D liv II Deposito combustibile sup inf a 50 m D liv I Deposito combustibile sup inf a 50 m D liv Deposito combustibile sup inf a 500 m D liv I Deposito combustibile sup inf a 500 m D liv I Locali adibiti a servizi generali Impianto distribuzione gas combustibili Impianto di condizionamento e ventilazione Revisione antincendio Ispezioni antincendio Manutenzione antincendio Sorveglianza antincendio Collaudo antincendio AI gen Algenlem Al gen Il em AI gen I DPI AI gen I deprep AI gen II deprep AI gen I dep_50 AI gen II dep_50 AI gen I dep_500 AI gen I dep_500 AI gen I servgen AI gen I imgascomb AI gen I condvent AI I rev AI I isp AlIman AII sor col Tenendo conto di quanto sopra esposto e quindi dopo una valutazione da parte dell utente in base alla situazione contingente dell ospedale o dell unit operativa oggetto della valutazione sull utilizzo del Titolo II Titolo III o Titolo IV all interno dello stesso ospedale ci potrebbero essere edifici padiglioni o unit operative che rientrano nel campo di applicazione del Titolo II in quanto ristrutturate o in via di ristrutturazione ed altre che rientrano nel campo di applicazione del Titolo si deve valutare quale area B C D ed E
164. er le aree a rischio specifico Impianti di estinzione incendi I componenti degli impianti le modalit di installazione i collaudi D M 118 039 2002 Titolo Il p t0 17 I 88 e le verifiche periodiche le alimentazioni idriche e i criteri di calcolo idraulico delle tubazioni rispettano le norme UNI vigenti Nella scelta della tipologia di rete idrica si tenuto conto delle D M 18 09 2002 Titolo p to 17 I 89 seguenti caratteristiche legate ciascun corpo di fabbrica della struttura ospedaliera I 89 1 fino a 100 p l impianti a naspi DN25 I 892 oltre 100 fino a 300 p l idranti DN45 89 3 oltre 300 p l idranti interni DN45 ed idranti esterni DN70 Naspi ed idranti sono corredati di una tubazione semirigida e D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 1 90 flessibile di 20 m di lunghezza rispettivamente con le seguenti caratteristiche I 90 1 naspo lancia A25 con bocchello da 10 mm I 90 2 idrante UNI45 lancia A45 con bocchello da 12 mm I 90 3 idrante UNI70 lancia A70 con bocchello da 18 mm 1 191 naspi e gli idranti sono ubicati in punti visibili ed accessibili D M 10 03 1998 V p to 5 4 lungo le vie d uscita escluse le scale 1 9 Le lance sono di tipo regolambile per il frazionamento o la D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 nebulizzazione 1 193 La loro collocazione consente di raggiungere ogni punto della D M 10 03 1998 V p to 5 4 super
165. ergenza I rivelatori installati nelle camere di degenza in locali non D M 18 09 2002 Titolo II p to 17 presidiati e in aree non direttamente visibili fanno capo al dispositivi ottici di ripetizione d allarme installati lungo il corridoio I 114 Sistemi di allarme La struttura dotata di dispositivi di allarme ottici ed D M 18 09 2002 Titolo II p to 17 acustici opportunamente ubicati in grado di segnalare il pericolo a tutti gli occupanti del fabbricato o delle parti di esso coinvolte dall incendio La diffusione degli allarmi sonori avviene tramite D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 impianto ad altoparlanti Le procedure di diffusione dei segnali di allarme sono D M 18 09 2002 Titolo Ml p t9 17 opportunamente regolamentate nel piano di emergenza 118 Il sistema di allarme amp di tipo elettrico D M 10 03 1998 p to 4 3 Segnaletica di sicurezza La segnaletica di sicurezza espressamente finalizzata alla DMN 8 09 2002 Yitolo 1907 sicurezza antincendi conforme alle disposizioni di cui al D Lgs 14 agosto 1996 n 493 supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n 223 del 23 settembre 1996 120 Sono indicate mediante segnaletica di sicurezza D M 18 09 2002 Titolo p to 17 120 1 le porte delle uscite di sicurezza i percorsi per il raggiungimento delle uscite di sicurezza l ubicazione dei mezzi fissi e portatili di estinzione incendi 121 Il percorso di
166. ersone I 342 allettati eguiparati a 10 persone Esiste una procedura che consente di monitorare in continuo la 35 net presenza e la collocazione di disabili Capacit di deflusso 1136 Per il dimensionamento delle uscite si amp considerato di D M 18 09 2002 Titolo III p to 16 2 eccedere rispetto ai seguenti valori 50 per piani con pavimento a quota compresa tra pi o meno I 36 1 dl un metro rispetto al piano di uscita dell edificio 37 5 per piani con pavimento a quota compresa tra pi I 36 2 de des CS meno 7 5 metri rispetto al piano di uscita dell edificio I 363 33 per piani con pavimento a quota al di sopra o al di sotto di pi o meno 7 5 metri rispetto al piano di uscita dell edificio Esodo orizzontale progressivo I 37 Tutti piani contenenti aree di tipo D sono progettati in modo tale da D M 18 09 2002 Titolo III p to 16 3 garantire l esodo orizzontale progressivo 38 Ciascun piano 6 suddiviso almeno due compartimenti D M 18 09 2002 Titolo III p to 16 3 Ciascun compartimento stato dimensionato in modo tale da D M 18 09 2002 Titolo III p to 16 3 I 39 contenere oltre alle persone presenti al suo interno anche quelle del compartimento adiacente 0 7 m2 persona deambulante e 1 5 m2 persona su letto o barella Sistemi di vie d uscita 1140 Per ogni compartimento amp stato previsto un sistema orga
167. esidenziale nonch aree adibite ad unit speciali Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 311 La struttura dispone di un sistema di montalettighe D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 6 1 utilizzabile in caso di incendio 132 sistema di montalettighe possiede le seguenti D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 6 1 caratteristiche immette in luogo sicuro esterno in corrispondenza I 32 1 del piano di uscita direttamente o tramite percorso orizzontale protetto I 322 strutture del vano corsa e del locale macchinario di caratteristiche REI 120 I 323 immette ai piani tramite filtro a prova di fumo di restistenza al fuoco REI 120 accesso al locale macchinario direttamente I 324 all esterno o tramite filtro a prova di fumo con strutture resistenti al fuoco non inferiori a REI 120 I 325 doppia alimentazione elettrica di cui una di sicurezza essere predisposto per il passaggio automatico da I 32 6 alimetazione normale ad alimentazione di sicurezza in caso d incendio avere montanti dell alimentazione elettrica normale e I 327 di sicurezza del locale macchinario protetti contro l azione del fuoco almeno per 120 minuti e tra loro direttamente separati dotato di sistema citofonico tra cabina locale I 32 8 macchinario pianerottoli e centro gestione delle emergenze I 329 con vano corsa e locale macchinario distinti da quelli di altri elevatori 5 3 sata Biscardi Bonometti La sicurezza Gli ascensori montaletti di emergenza hanno
168. esodo attraversa una vasta area di piano D M 10 03 1998 p to 3 8 Nel caso di risposta affermativa alla precedente Il percorso stesso definito attraverso idonea segnaletica a D M 10 03 1998 p to 3 8 pavimento Esiste una procedura di sorveglianza della segnaletica di D M 10 03 1998 AlI VI p to 6 3 sicurezza e di emergenza 120 2 120 3 121 1 122 Distribuzione gas medicali 123 La distribuzione dei gas medicali avviene mediante D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 bombole Nel caso di risposta affermativa alla precedente 231 In tal caso stata rilasciata l autorizzazione dall autorit D M 18 09 2002 Titolo p to 17 sanitaria competente D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 Ogni singola bombola munita di idoneo sistema di 23 2 i riduzione della 233 Esistono le procedure di utilizzazione di gas in bombole D M 18 09 2002 Titolo p to 17 all interno delle unit operative e dei servizi L utilizzo delle bombole all interno della struttura D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 234 ospedaliera sonooggetto di specifica trattazione nel i documento di cui all art 4 del decreto legislativo n 626 1994 235 Il montaggio e lo smontaggio dei riduttori delle bombole amp D M 48 02 2002 Titolo M p 19 17 affidato esclusivamente a personale specializzato e formato 23 6 E vietato il caricamento delle bombole mediante travaso
169. etri I 263 con resistenza al fuoco REI 120 per edifici di altezza antincendio superiore a 24 metri Nelle aree contenenti particolari apparecchiature dal 1 27 salvaguardare per l attivit sanitaria normale o di emergenza i vani corsa di ascensori e montacarichi sono a prova di fumo indipendentemente dall altezza dell edificio 1 28 Esiste il divieto di utilizzo degli ascensori in caso di incendio ad D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 6 eccezione di quelli antincendio Montalettighe utilizzabili in caso di incendio La struttura ospedaliera contiene aree destinate a ricovero in D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 6 1 30 regime ospedaliero e o residenziale nonch aree adibite ad unit speciali Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 30 1 La struttura dispone di un sistema di montalettighe utilizzabile in D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 6 1 caso di incendio I 31 Il sistema di montalettighe possiede le seguenti caratteristiche D M 18 99 2002 Titolo Il Pto 3 6 1 immette in luogo sicuro esterno in corrispondenza del I 31 1 piano di uscita direttamente o tramite percorso orizzontale protetto I 312 strutture del vano corsa e del locale macchinario di caratteristiche REI 120 I 313 immette ai piani tramite filtro a prova di fumo di restistenza al fuoco REI 120 accesso al locale macchinario direttamente all esterno o I 314 tramite filtro a prova di fumo con strutture resistenti al fuoco non inferiori a REI 120 I 31 5 doppia alimen
170. ficie protetta almeno con il getto di una lancia La struttura sanitaria ha meno di 300 posti letto ed esiste una certa DM 18 02 2002 Lttolo HN pito 7 I 94 a 34 224 i difficolt di accesso alle aree da parte dei mezzi di soccorso I Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 94 1 E stato installato almeno un idrante esterno DN70 D M 18 09 2002 Titolo p to 17 LA SICUREZZA IN OSPEDALE ALTINI 94 2 L idrante esterno DN70 amp ben segnalato D M 18 09 2002 Titolo p to 17 95 Nella collocazione dei naspi UNI20 e degli idranti UNI45 si tenuto conto che pur in presenza di interferenze ogni punto dell edificio di trova a meno di 5 m dalla lancia di erogazione 96 Gli idranti UNI45 sono posti in vicinanza delle porte d accesso dall esterno o dai compartimenti adiacenti o in caso di presenze di filtri a prova di fumo all interno degli stessi 97 Gli idranti UNI70 esterni all edificio sono collocati 97 1 affinch il fronte dell edificio protetto da ciascun idrante non supera i 60 m 972 ad una distanza tra 5 10 m dal fronte dell edificio per 98 La rete idrica antincendio interna ed esterna realizzata in conformit con la norma UNI 10779 per aree a rischio elevato 99 Sono garantite le seguenti caratteristiche idrauliche minime D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 99 1 DN25 portata superiore a 60 l min ad una pressione re
171. gazione di I 14 fumi e o fiamme anche nella fase iniziale degli incendi Impianti centralizzati Le unit di trattamento aria e i gruppi frigoriferi sono D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 4 2 1 1 2 collocati in locali separati rispetto a impianti di produzione calore 1 3 I gruppi frigoriferi sono installati in appositi locali D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 4 2 2 I In caso di risposta affermativa I 31 Tali locali sono realizzati con strutture di separazione di D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 4 2 2 caratteristiche di resistenza al fuoco almeno REI 60 I 32 L accesso a tali locali avviene D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 4 2 2 3 2 1 direttamente dall esterno I 322 tramite disimpegno aerato con strutture e porte almeno REI60 I In caso di risposta affermativa alla precedente I 3221 Le porte REI 60 del disimpegno sono dotate di congegno D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 4 2 2 di autochiusura L aerazione dei locali ove sono installati i gruppi D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 4 2 3 1 4 frigoriferi amp superiore a 1 20 della superficie in pianta del locale 1 5 I fluidi frigogeni utilizzati nei gruppi frigoriferi sono D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 4 2 4 infiammabili e non tossici 116 I gruppi refrigeratori sono ad ammoniaca soluzione D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 4 2 4 acquosa I In caso di risposta affermativa I 61 Tali gruppi refrigeratori sono installati in una delle D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 4 2 4 seguenti soluzio
172. genda NA Non Applicabile Unit operativa Dirigente Numero lavoratori Compilatore lista di controllo SI NO NA Riferimento Note aa D M 18 09 2002 Titolo I p to 1 2 L unit operativa in esame contempla aree a rischio specifico accessibili solo al personale dipendente anche se inseriti in aree di tipo C e D quali ad esempio laboratori di analisi laboratori di ricerca depositi lavanderie etc In caso di risposta positiva passa a Titolo II b L unit operativa in esame contempla aree destinate a D M 18 09 2002 Titolo I p to 1 2 prestazioni medico sanitarie di tipo ambulatoriale in cui non previsto il ricovero ambulatori centri specialistici centri di diagnostica consultori etc In caso di risposta positiva passa a Titolo II c L unit operativa in esame riguarda aree destinate a D M 18 09 2002 Titolo I p to 1 2 ricovero in regime ospedaliero e o residenziale nonch aree adibite a unit speciali degenze terapia intensiva neonatologia rianimazione sale operatorie terapie particolari etc In caso di risposta positiva passa a Titolo II d L unit operativa in esame riguarda aree destinate ad altri D M 18 09 2002 Titolo I p to 1 2 servizi pertinenti all attivit ospedaliera uffici amministrativi scuole e convitti spazi riunioni e convegni mensa aziendale spazi per visitatori inclusi bar e limitati spazi commerciali etc quando non soggette al controllo
173. genere Nella predisposizione dei sistemi di vie di uscita sono state D M 18 09 2002 Titolo III p to 16 4 1 40 rispettate le disposizioni vigenti in materia di superamento ed eliminazione delle barriere architettoniche 90 ANTINCENDIO ALTINI arB Lunghezza delle vie d uscita al piano Ia Il percorso di esodo dal punto pi sfavorito dalla porta di D M 18 09 2002 Titolo III p to 16 5 ciascun locale inferiore a I 411 40 dall uscita su luogo sicuro dalla scala do D M 18 09 2002 Titolo p to 16 5 i sicurezza esterna D M 10 03 1998 TI p to 3 3 I 412 30 m dall uscita su scala protetta 1 142 Non presenti corridoi ciechi di lunghezza 15 D M 18 09 2002 Titolo III p to 16 5 metri I Nel caso di risposta negativa alla precedente 24 Le caratteristiche dei locali che si affacciano su tali corridoi hanno caratteristiche superiori a REI30 I 422 Le porte dei locali che hanno accesso su tali corridoi hanno caratteristiche superiori a REI30 Le porte dei locali che hanno accesso su tali percorsi sono I 42 3 ay Ba dotate di dispositivo di antichiusura 1143 Le porte normalmente aperte sono dotate di dispositivo di rilascio elettromagnetico I Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 431 dispositivi elettromagnetici consentono il rilascio della D M 18 09 2002 Titolo I
174. gi in genere per il 50 della loro supericie totale 8 1 pavimento soffitto pareti proiezioni orizzontali scale di classe le per il restante 50 di classe 0 non combustibile 8 2 negli altri ambienti i pavimenti compresi i relativi rivestimenti 8 2 1 sono di classe 2 gli altri materiali di rivestimento sono di classe 822 1 classe 2 in presenza di spegnimento automatico o di sistemi di smaltimento fumi asserviti all impianto di rivelazione incendi LA SICUREZZA IN OSPEDALE AI TII 8 2 3 i controsoffitti ed i materiali di rivestimento sono di classe non superiore a 1 1 1 8 2 4 i materiali suscittibili a prendere fuoco tendaggi eccetera sono di classe non superiore al 8 2 5 i mobili imbottiti poltrone poltrone letto divani divani letto sedie imbottite etc ed i materassi sono di classe 1 IM 8 2 6 i materiali isolanti in vista con componente isolante direttamente esposto alle fiamme sono di classe di reazione al fuoco 1 8 2 7 i materiali isolanti in vista con componente isolante non direttamente esposto alle fiamme sono di classe di reazione al fuoco 0 1 1 0 o 1 1 8 2 8 le sedie non imbottite sono di classe non superiore a 2 I matereiali di cui sopra sono omologati ai sensi del DM 26 06 1984 e successive integrazioni e modificazioni D M 18 09 2002 Titolo
175. hezza inferiore 15 metri DM 19 09 2002 Titolo po Ogni uscita di sicurezza indipendente dalle altre e distribuita in D M 10 03 1998 All II p to 3 3 1 44 modo che le persone possano ordinatamente allontanarsi dall incendio Vie d uscita al piano 1 45 L altezza dei percorsi di vie d uscita superiore 2 metri D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 6 1146 I pavimenti in genere ed i gradini in particolare hanno D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 6 superfici sdrucciolevoli 1 47 Sono stati evitati specchi che potrebbero trarre in inganno sulla D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 6 direzione d uscita 48 Esiste una procedura che definisce le modalit e l eventuale D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 6 posizionamento di specchi alle pareti I 49 Le porte che si aprono sulle vie d uscita non riducono la D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 6 larghezza utile delle stesse I 50 Le porte delle camere di degenza si aprono verso l esterno senza ostacolare il deflusso regolare o di emergenza lungo i corridoi i si Ogni porta sul percorso di uscita pu essere aperta facilmente ed D M 10 03 1998 All III p to 3 3 immediatamente dalle persone in esodo 52 Esiste una procedura che garantisca il controllo quotidiano delle 10 03 1998 A1 2 condizioni minime per l esodo delle persone dai luoghi di lavoro Larghezza delle vie d uscita I 53 La larghezza utile delle vie d uscita rispetta le seguenti D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 7 cara
176. i Esiste una procedura di regolare controllo delle porte resistenti Alberto Mazza La corretta 63 al fuoco installazione di porte resistenti al fuoco Rivista vigili del Fuoco maggio 2004 pag 49 51 63 1 la stabilit dell installazione m 62 la tipologia l applicazione e la funzionalit degli accessori 63 3 l agevolezza di movimento e di manovra D M 10 03 1998 All VI p to 6 3 m 634 l incolumit di contenimento dei vetri il loro fissaggio i sigillanti e l esecuzione delle sigillature la presenza la sezione e l integrit delle guarnizioni 635 termoespansive e non dei labirinti per la tenuta ai fumi delle battute perimetrali delle ante e dei telai l incastro dei rostri il funzionzamento dei collegamenti e dell impianto di 63 6 rivelazione ed allarme antincendio che deve azionare dispositivi magnetici di ritegno gli impedimenti che potrebbero ostacolare o limitare 57 l impiego della chiusura Numero di uscite D M 18 09 2002 Titolo III p to I 64 Le uscite di ciascun piano sono 16 10 I 64 1 minimo due ammesse una nel caso ci sia una sola scala I 64 2 in punti ragionevolmente contrapposti Nelle aree prive di illuminazione naturale o utilizzate in D M 10 03 1998 TI p to 3 13 I 165 assenza di illuminazione naturale previsto un sistema di illuminazione di sicurezza con inserimento automatico in caso di interruzione dell alimentazione di rete C
177. i 5 m dalla lancia di erogazione Gli idranti UNI45 sono posti in vicinanza delle porte I 103 d accesso dall esterno o dai compartimenti adiacenti o in caso di presenze di filtri a prova di fumo all interno degli stessi 104 Gli idranti UNI70 esterni all edificio sono collocati affinch il fronte dell edificio protetto da ciascun I 104 1 j idrante non 60 m 1 1042 ad una distanza tra 5 10 dal fronte dell edificio per rendere possibile l agibilit in caso d incendio La rete idrica antincendio interna ed esterna realizzata in I 105 conformit con la norma UNI 10779 per aree a rischio elevato I 106 Sono garantite le seguenti caratteristiche idrauliche D M 18 09 2002 Titolo II p to minime 7 3 1 3 e UNI 10779 DN25 portata superiore a 60 l min ad una pressione I 106 1 residua di almeno 2 bar 4 naspi aperti simultaneamente nella posizione pi sfavorita DN45 portata superiore a 120 l min una pressione I 1062 residua di almeno 2 bar 3 idranti aperti simultaneamente nella posizione pi sfavorita alimentazione da due colonne montanti DN70 portata superiore a 300 l min una pressione 1063 residua di almeno 4 bar 4 idranti aperti simultaneamente nella posizione pi sfavorita senza contemporaneitcon gli idranti interni I 107 L autonomia dell impianto idrico superiore a 60 minuti ilani Titolo Il p to I 108 La struttura ha pi di 100 posti letto Nel caso di risposta affermativa alla prece
178. i aerazione D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 5 I 26 1 con aperture su parete esterna I 26 2 con aperture in sommit Nel caso di risposta affermativa alla precedente 27 Le aperture in sommit sono D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 5 I 27 1 di superficie superiore ad 1 m2 con sistema di apertura infissi comandato sia I 272 automaticamente da rivelatori d incendio che manualmente mediante dispositivo posto in prossimit dell entrata delle scale Ascensori e montacarichi 28 Il vano corsa di tutti gli ascensori e montacarichi D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 6 I 28 1 di tipo protetto I 282 con resistenza al fuoco REI 90 per edifici di altezza antincendio inferiore a 24 metri I 283 con resistenza al fuoco REI 120 per edifici di altezza antincendio superiore a 24 metri Nelle aree contenenti particolari apparecchiature da I 29 salvaguardare l attivit sanitaria normale o di emergenza i vani corsa di ascensori e montacarichi sono a prova di fumo indipendentemente dall altezza dell edificio 30 Esiste il divieto di utilizzo degli ascensori in caso di D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 6 incendio ad eccezione di quelli antincendio Montalettighe utilizzabili in caso di incendio La struttura ospedaliera contiene aree destinate a ricovero D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 6 1 31 in regime ospedaliero e o r
179. i di dispositivo di apertura comando manuale posto in posizione segnalata La resistenza al fuoco delle porte taglia fuoco si amp mantenuta D M 14 12 1993 art 6 inalterata durante l installazione e dopo qualsiasi intervento Lettera circolare M I NS 7014 4101 I 65 successivo confronta con marchio e dichiarazione di del 22 10 2001 conformit copia degli atti di omologazione del prototipo e delle estensioni ammissibili Alberto Mazza La corretta 66 Esiste una procedura di regolare controllo delle porte installazione di porte resistenti al resistenti al fuoco fuoco Rivista vigili del Fuoco maggio 2004 pag 49 51 66 1 la stabilit dell installazione m 662 a tipologia l applicazione e la funzionalit degli accessori 66 3 agevolezza di movimento di manovra D M 10 03 1998 VI p to 6 3 m 664 incolumit di contenimento dei vetri il loro fissaggio i sigillanti e l esecuzione delle sigillature a presenza la sezione e l integrit delle guarnizioni 66 5 termoespansive e non dei labirinti per la tenuta ai fumi delle battute perimetrali delle ante e dei telai incastro dei rostri il funzionzamento dei collegamenti e dell impianto di 66 6 rivelazione ed allarme antincendio che deve azionare dispositivi magnetici di ritegno gli impedimenti che potrebbero ostacolare o limitare 66 7 a l impiego della chiusura Numero di uscite I 67 Le uscite di ciascun piano sono ma 18 09 2002 Titolo
180. i di rivestimento sono di classe 0 di reazione al fuoco Ogni uscita di sicurezza indipendente dalle altre e distribuita D M 10 03 1998 TI p to 3 3 43 modo che le persone possano ordinatamente allontanarsi dall incendio Vie d uscita al piano I 44 L altezza dei percorsi di vie d uscita superiore a 2 metri D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 6 1 145 pavimenti genere ed gradini in particolare hanno D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 6 superfici sdrucciolevoli I 46 Sono stati evitati specchi che potrebbero trarre in inganno sulla D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 6 direzione d uscita 47 Esiste una procedura che definisce le modalit e l eventuale D M 18 09 2002 Titolo II p to 15 6 posizionamento di specchi alle pareti 48 Le porte che si aprono sulle vie d uscita non riducono la D M 18 09 2002 Titolo TI p to 15 6 larghezza utile delle stesse Le porte delle camere di degenza si aprono verso l esterno 49 senza ostacolare il deflusso regolare o di emergenza lungo i corridoi 1 50 Ogni porta sul percorso di uscita pu essere aperta facilmente D M 10 03 1998 TI p to 3 3 ed immediatamente dalle persone in esodo Esiste una procedura che garantisca il controllo quotidiano D M 10 03 1998 II p to 2 8 51 delle condizioni minime per l esodo delle persone dai luoghi di lavoro Larghezza delle vie d uscita 1 52 E presente almeno una via d uscita che rispetta le seguenti D M 18 09 2002
181. i scale esterne o a prova di fumo i 8 09 2002 Titolo 15526 Nel caso di risposta negativa alla 18 18 3 Le scale hanno resistenza al fuoco almeno pari a R60 D M 18 09 2002 Titolo HI p to 15 5 1 1 119 Le scale immettono direttamente mediante percorsi D M 18 09 2002 Titolo IM pito 15 53 orizzontali protetti in luogo sicuro all esterno dell edificio 20 Ai fini del calcolo del deflusso si tenuto conto di D M 18 09 2002 Titolo p to 15 5 5 una scala di larghezza di almeno 1 20 metri 20 1 3 obbligatoria almeno una 20 2 scale di larghezza almeno di 0 90 metri eventualmente D M 18 09 2002 Titolo p to 15 5 6 21 Sono presenti inoltre ammissibili rampe rettilinee 21 1 pianerottolo di riposo almeno ogni 15 scalini 212 pedata non inferiore di almeno 30 cm misurata a 40 j cm dal montante centrale o dal parapetto interno 22 Esistono vani scala privi di apertura di aerazione su parete D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 5 7 esterna Nel caso di risposta affermativa alla precedente 22 1 suddetti vani devono D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 5 7 essere provvisti di aperture di aerazione in sommit I 22 1 1 ini di superficie non inferiore ad 1 m2 118 ANTINCENDIO arE sistema di apertura degli infissi comandato sia automaticamente da rivelatori di
182. iafuoco normalmente mantenute aperte appartenenti al I 116 1 compartimento antincendio da cui e pervenuta la segnalazione tramite l attivazione degli appositi dispositivi di chiusura I 1162 disattivazione elettrica degli eventuali impianti di ventilazione e o condizionamento chiusura di eventuali serrande tagliafuoco esistenti I 1163 poste nelle canalizzazioni degli impianti di ventilazione e o condizionamento riferite al compartimento da cui proviene la segnalazione eventuale trasmissione a distanza delle segnalazioni di I 116 4 allarme in posti predeterminati in un piano operativo interno di emergenza rivelatori installati nelle camere di degenza in locali non D M 18 09 2002 Titolo II p to 8 2 1 1117 presidiati e in aree non direttamente visibili fanno capo a dispositivi ottici di ripetizione d allarme installati lungo il corridoio Sistemi di allarme La struttura dotata di dispositivi di allarme ottici ed acustici opportunamente ubicati in grado di segnalare il pericolo a tutti D M 8 09 2002 Titolo II p to 8 3 installate segnalazioni ottiche in aggiunta agli allarmi acustici 1 118 gli occupanti del fabbricato o delle parti di esso coinvolte dall incendio I 1119 La diffusione degli allarmi sonori avviene tramite impianto ad D M 18 09 2002 Titolo II p to 8 3 altoparlanti 120 Le procedure di diffusione dei segnali di allarme sono D M
183. iante una numerazione univoca 1 Se non previsto in normativa gli estintore sono D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 almeno I 80 1 di carica minima 6 kg I 80 2 capacit estinguente 34A 144BC I 80 3 agenti estinguenti idonei per le aree a rischio specifico Impianti di estinzione incendi I componenti degli impianti le modalit di installazione i D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 181 collaudi e le verifiche periodiche le alimentazioni idriche criteri di calcolo idraulico delle tubazioni rispettano le norme UNI vigenti Nella scelta della tipologia di rete idrica si tenuto conto delle D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 82 seguenti caratteristiche legate a ciascun corpo di fabbrica della struttura ospedaliera I 82 1 fino a 100 p l impianti a naspi DN25 I 82 2 oltre 100 fino a 300 p l idranti DN45 I 823 oltre 300 p l idranti interni DN45 ed idranti esterni DN70 Naspi ed idranti sono corredati di una tubazione semirigida e D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 83 flessibile di 20 m di lunghezza rispettivamente con le seguenti caratteristiche I 83 1 naspo lancia A25 con bocchello da 10 mm I 83 2 idrante 173145 lancia 45 con bocchello da 12 mm I 83 3 idrante UNI70 lancia 70 con bocchello da 18 mm 1 1 84 I naspi e gli idranti sono ubicati in punti visibili ed accessibili D M 10 03 1998 V p to 5 4 lungo le vie d uscita escluse le scale
184. icerca depositi lavanderie etc Area C aree destinate a prestazioni medico sanitarie di tipo ambulatoriale in cui non previsto il ricovero ambulatori centri specialistici centri di diagnostica consultori etc Area D aree destinate a ricovero in regime ospedaliero e o residenziale nonch aree adibite ad unit speciali degenze terapia intensiva neonatologia rianimazione sale operatorie terapie particolari etc Area E aree destinate ad altri servizi pertinenti all attivit ospedaliera uffici amministrativi scuole e convitti spazi riunioni e convegni mensa aziendale spazi per visitatori inclusi bar e limitati spazi commerciali etc quando non soggette al controllo dei Vigili del Fuoco e Strutture esistenti che erogano prestazioni in regime di ricovero ospedaliero e o regime residenziale Titolo 111 Area aree a rischio specifico accessibili solo al personale dipendente ubicate nel volume degli edifici destinati anche in parte ad aree di tipo C e D quali ad esempio laboratori di analisi laboratori di ricerca depositi lavanderie etc Area C aree destinate a prestazioni medico sanitarie di tipo ambulatoriale in cui non previsto il ricovero ambulatori centri specialistici centri di diagnostica consultori etc Area D aree destinate a ricovero in regime ospedaliero e o residenziale nonch aree adibite ad unit speciali degenze terapia intensiva neonatologia rianimazione sale operato
185. icie singola non superiore a 1 500 m2 1 1 2 I locali ubicati a quote comprese tra 7 5 10 m e comunque D M 18 03 2002 Titolo 5 oltre il primo piano interrato hanno le seguenti caratteristiche I 12 1 protetti mediante impianto di spegnimento automatico I 122 immettono direttamente in percorsi orizzontali protetti che adducono in luoghi sicuri dinamici I 13 I piani interrati non sono destinati ad alcun tipo di degenza 18 09 2002 Titolo p to 15 4 1 14 Esistono tecniche contenenti laboratori di analisi ricerca D M 18 09 2002 Titolo IIl p t0 154 ed apparecchiature ad alta enenrgia ubicate ai piani interrati Nel caso di risposta affermativa alla precedente Tali aree sono separate dalle vie d accesso ai piani superiori I 14 1 mediante filtri prova di fumo Scale I 15 Tutte le scale sono di tipo protetto N Rolo I 16 L edificio ha un altezza antincendio superiore a 24 metri Nel caso di risposta affermativa alla precedente 57 I 16 1 Le scale hanno resistenza al fuoco almeno pari a R90 Titolo Tiggo I 162 Gli edifici in cui sono collocate le scale sono adibiti anche in b parte ad aree di tipo D I Nel caso di risposta affermativa alla precedente D M 18 09 2002 Titolo II p ti 9 16 2 1 Sono presenti scale esterne a prova di fumo 155221554 Nel caso di risposta negativa alla 16 Sri I 16 3 Le scale hanno resistenza al fuoco almeno pari a R60 2 Titolo
186. ifico D M 18 09 2002 Titolo II p to 7 2 1 79 Gli estintori sono ubicati D M 10 03 1998 V p to 5 2 I 79 1 lungo le vie di esodo in prossimit degli accessi I 79 2 in prossimit di aree a maggior pericolo I 79 3 in posizione facilmente accessibile e ben visibile I 794 a distanza inferiore 30 metri dal punto pi sfavorito per il raggiungimento I 79 5 preferibilmente fissati a muro I so Ogni estintore facilmente individuabile mediante cartelli D M 10 03 1998 V p to 5 4 segnalatori 181 Ogni estintore facilmente individuabile mediante una numerazione univoca 1 s Se non previsto in normativa specifica gli estintori sono D M 18 09 2002 Titolo II p to 7 2 almeno I 82 1 di carica minima 6 kg I 82 2 capacit estinguente 34A 144BC I 82 3 agenti estinguenti idonei per le aree a rischio specifico Impianti di estinzione incendi I componenti degli impianti le modalit di installazione i D M 18 09 2002 Titolo II p to 1 83 collaudi e le verifiche periodiche le alimentazioni idriche e 7 3 1 1 i criteri di calcolo idraulico delle tubazioni rispettano le norme UNI vigenti Nella scelta della tipologia di rete idrica si tenuto conto D M 18 09 2002 Titolo II p to I 84 delle seguenti caratteristiche legate a ciascun corpo di 73 12 fabbrica della struttura ospedaliera I 84 1 fino a 100 p l impianti a naspi DN25 I 84 2 oltre 100 fino a 300 p l idranti DN45 I 343 oltre 300 p l idranti interni DN45 ed id
187. ile con il sistema di vie di uscita D M 18 settembre 2002 art 4 Si tratta di struttura in cui siano stati pianificati o in corso lavori di modifica adeguamento ristrutturazione ampliamento sulla base di un progetto approvato dal competente Comando provinciale dei Vigili del Fuoco D M 18 settembre 2002 art 4 in caso affermativo di una delle precedenti passa ad antincendio III La struttura non in possesso del Certificato di prevenzione Incendi CPI D M 18 settembre 2002 art 4 in caso affermativo passa ad antincendio II I 44 Si in fase di rinnovo del certificato di prevenzione incendi in caso affermativo passa ad antincendio 4 5 Si tratta di nuova costruzione D M 18 settembre 2002 art 4 in caso affermativo passa ad antincendio 10 ANTINCENDIO AI gen I em EMERGENZE LIVELLO I SCHEDA INFORMATIVA GENERALE Legenda Unit operativa Dirigente Numero lavoratori NA Non Applicabile liv SI NO NA Riferimenti Note Piano di emenrgenza D M 10 03 1998 VII p to 8 1 I 1 E stato predisposto un piano di emergenza D M 18 09 2002 Titolo II p to 10 2 Il piano di emergenza viene regolarmente aggiornato ogni D M 10 03 1998 VII p to 8 1 12 qualvolta siano apportate delle mo
188. ili 20 3 supporto a parete 20 4 maniglia 20 5 contenitore 20 6 ruote per i carrellati I contrassegni dispositivi sono esposti a vista e sono ben D M 10 03 1998 lol leggibili D Lgs 626 1994 capo D Lgs 14 08 1996 n 493 All TI UNI 9994 L indicatore di pressione se presente indica un valore di D M 10 03 1998 22 pressione all interno del verde D Lgs 626 1994 capo II D Lgs 14 08 1996 n 493 All TI UNI 9994 Il cartellino di manutenzione presente sull apparecchio D M 10 03 1998 23 D Lgs 626 1994 D Lgs 14 08 1996 n 493 All TI UNI 9994 Rete idrica antincendio 24 I sigilli delle valvole di intercettazione della rete antincendio sono integri Sistemi di allarme Il segnale di allarme udibile chiaramente in tutti i luoghi D M 10 03 1998 p to 4 3 acustici di di lavoro L allarme oppotunamente segnalato a tutti i presenti D M 18 09 2002 Titolo III p to 26 anche tramite segnali ottici o adeguata metodologia scelta 17 in base alle necessit In quei luoghi ove il livello di rumore pu essere elevato D M 10 03 1998 AII IV p to 4 3 27 sono installate segnalazioni ottiche in aggiunta agli allarmi Distribuzione gas medicali Eventuali bombole di gas medicali preesenti nell unit 28 operativa sono posizionate in modo tale da evitare urti e cadute Esiste il divieto di pos
189. imenti adiacenti in caso di presenze di filtri a prova di fumo all interno degli stessi I 93 Gli idranti UNI70 esterni all edificio sono collocati I 93 1 affinch il fronte dell edificio protetto da ciascun idrante non supera i 60 m ad una distanza tra 5 10 m dal fronte dell edificio per I 93 2 rendere possibile l agibilit in caso d incendio La rete idrica antincendio interna ed esterna realizzata in I 94 conformit con la norma UNI 10779 per a rischio elevato 95 Sono garantite le seguenti caratteristiche idrauliche minime L pito DN25 portata superiore a 60 l min ad una pressione I 95 1 residua di almeno 2 bar 4 naspi aperti simultaneamente nella posizione pi sfavorita DN45 portata superiore a 120 l min una pressione residua di almeno 2 bar 3 idranti aperti I 95 2 n simultaneamente nella posizione pi sfavorita alimentazione da due colonne montanti DN70 portata superiore a 300 l min una pressione I 953 residua di almeno 4 bar 4 idranti aperti simultaneamente nella posizione pi sfavorita senza contemporaneit con gli idranti interni 1196 L autonomia dell impianto idrico superiore a 60 minuti D M 18 09 2002 Titolo II p to 17 I 97 La struttura ha pi di 100 posti letto I Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 971 l alimentazione idrica degli impianti di tipo superiore o D M 18 09 2002 Titolo
190. indicatori di posizione e sono bloccate nella posizione di esercizio con mezzi e sigilli idonei 106 L integrit dei sigilli viene verificata settimanalmente Nel caso di risposta affermativa alla precedente 106 1 Il risultato della verifica viene riportato sul registro delle manutenzioni 107 Esiste una procedura che cadenza nel tempo l integrit delle attrezzature apparecchiature e sigilli antincendio 108 La segnalazione della loro posizione anomala riportato in sala controllo o nella centrale idrica antincendio miglioria regola tecnica 109 La struttura in zona sismica dichiarata Nel caso di risposta affermativa alla precedente 109 1 In caso di attraversamenti delle tubazioni nel muro 109 1 1 intorno al tubo c uno spazio dello spessore non inferiore al diametro del tubo stesso 109 1 2 se necessario provvisto di sezionamento tagliafuoco 109 1 3 sono previste giunzioni flessibili e mensole di irrididimento tali da impedire la loro libera oscillazione in ogni direzione normale al proprio asse 110 Sono stati installati attacchi di mandata accessibili almeno UNI70 per il collegamento delle autopompe VVE 110 1 in posizione opportuna della rete principale di distribuzione 110 2 sulle stazioni di controllo degli impianti di spegnimento a pioggia I 110 3 al piede di ogni colonna montante di edifici a
191. io di incendio esplosione e scoppio I In caso di risposta ad una delle caratteristiche precedenti I 12 4 Le condotte sono D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 4 3 3 I 12 4 1 separate mediante strutture REI di classe pari al copartimento interessato intercettate con serrande tagliafuoco con I 12 4 2 caratteristiche REI pari al compartimento interessato Negli attraversamenti di pareti e solai lo spazio attorno D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 4 3 4 1 13 alle condotte amp sigillato con materiale di classe zero che permetta la dilatazione delle stesse Dispositivi di controllo ilia Ogni impianto dotato di un dispostivo di comando D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 4 4 1 manuale per l arresto dei ventilatori in caso d incendio I In caso di risposta affermativa I 141 Il dispositivo di comando situato in un punto facilmente D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 4 4 1 accessibile Tutti gli impianti sono dotati di un sistema di rivelazione D M 18 03 2002 Titolo 1 p e 1 15 i 5 di presenza di fumo all interno delle condotte I In caso di risposta affermativa Il sistema di rivelazione di fumo comanda D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 4 4 2 I 15 1 automaticamente l arresto dei ventilatori e la chiusura delle serrande tagliafuoco I 152 L ntervento dei rivelatori di fumo segnalato nella D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 4 4 2 centrale di controllo La rimessa in funzione dei ventilatori dopo l intervento D M 18 09 2002 Titolo Il p to 5 4 4 3
192. ione da due colonne montanti 92 3 DN70 portata superiore a 300 l min una pressione residua di almeno 4 bar 4 idranti aperti simultaneamente nella posizione pi sfavorita senza contemporaneitcon gli idranti interni 93 L autonomia dell impianto idrico superiore a 60 minuti D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 94 La struttura ha pi di 100 posti letto Nel caso di risposta affermativa alla precedente 94 1 L alimentazione idrica degli impianti di tipo superiore o equivalente alle norme UNI vigenti D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 Rete idrica antincendio 95 L impianto idrico antincendio costituito da una rete di tubazioni preferibilmente ad anello con derivazioni naspi idranti UNI45 e idranti UNI70 96 La rete corredata di valvole di intercettazione per isolare una parte d impianto in caso di necessit 97 La loro collocazione ed il numero sono tali da rendere agevoli le verifiche periodiche e le manutenzioni senza porre fuori servizio l intera protezione e da non introdurre il rischio di una sicurezza inferiore a causa della manomissione abusiva o dolosa 124 ANTINCENDIO ALTIN arE Le valvole di intercettazione sono del tipo ad indicatori di 98 posizione e sono bloccate nella posizione di esercizio con mezzi e sigilli idonei 99 L integrit dei sigilli viene verificata settimanalmente
193. ione di allarme proveniente da due o pi rilevatori o dall azionamento di un qualsiasi pulsante manuale di segnalazione incendio 111 1 un secondo intervallo di tempo dall emissione di una segnalazione di allarme provemiente da un qualsiasi 111 2 rivelatore se la segnalazione presso la centrale di controllo e la segnalazione stessa non sia tacitata dal personale preposto Gli intervalli di intervento sono stati definiti in base D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 112 oe all attivit e dei rischi presenti L impianto di rivelazione consente l attivazionel D M 18 09 2002 Titolo p to 17 automatica di una o piu delle seguenti azioni 113 chiusura automatica di eventuali porte tagliafuoco normalmente mantenute aperte appartenenti al 113 1 compartimento antincendio da cui e pervenuta la segnalazione tramite l attivazione degli appositi dispositivi di chiusura disattivazione elettrica degli eventuali impianti I 113 2 DI 212 di ventilazione condizionamento LA SICUREZZA IN OSPEDALE ALTIN arE chiusura di eventuali serrande tagliafuoco esistenti poste nelle canalizzazioni degli impianti di ventilazione e o condizionamento riferite al compartimento da cui proviene la segnalazione I 113 3 eventuale trasmissione a distanza delle segnalazioni I 113 4 di allarme in posti predeterminati in un piano operativo interno di em
194. ipo D Nel caso di risposta affermativa alla precedente Sono presenti scale esterne o a prova di fumo D M 18 09 2002 Titolo III p ti 15 5 2 e 15 5 4 Nel caso di risposta negativa alla 18 18 3 Le scale hanno resistenza al fuoco almeno pari a R60 D M 18 09 2002 Titolo p to 15 5 1 19 Le scale immettono direttamente o mediante percorsi orizzontali protetti in luogo sicuro all esterno dell edificio D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 5 3 20 Ai fini del calcolo del deflusso si tenuto conto di D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 5 5 una scala di larghezza di almeno 1 20 metri obbligatoria almeno una scale di larghezza almeno di 0 90 metri eventualmente 21 Sono presenti inoltre ammissibili rampe non rettilinee con D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 5 6 21 1 pianerottolo di riposo almeno ogni 15 scalini 212 pedata inferiore di almeno 30 cm misurata a 40 cm dal montante centrale o dal parapetto interno 22 Esistono vani scala privi di apertura di aerazione su parete esterna D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 5 7 Nel caso di risposta affermativa alla precedente 22 1 I suddetti vani devono D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 5 7 22 1 1 essere provvisti di aperture di aerazione in sommit di superficie non inferiore ad 1 m2 22 1 2 sistema di apertura degli infissi comandato sia automaticamente
195. it di contenimento dei vetri il loro fissaggio i sigillanti e l esecuzione delle sigillature a presenza la sezione e l integrit delle guarnizioni Il 67 5 termoespansive e non dei labirinti per la tenuta ai fumi delle battute perimetrali delle ante e dei telai incastro dei rostri il funzionzamento dei collegamenti e dell impianto di m 67 6 rivelazione ed allarme antincendio che deve azionare i dispositivi magnetici di ritegno 677 gli impedimenti che potrebbero ostacolare o limitare D M 10 03 1998 VI p to 6 3 Numero di uscite illuminazione di sicurezza con inserimento automatico in caso di interruzione dell alimentazione di rete I 68 Le uscite di ciascun piano sono D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 10 I 68 1 minimo due I 68 2 in punti ragionevolmente contrapposti Nelle aree prive di illuminazione naturale o utilizzate in D M 10 03 1998 p to 3 13 I 69 assenza di illuminazione naturale previsto un sistema di Camera di calma Il grado di protezione della camera di calma almeno di REI120 Il locale individuata quale camera di calma adibito normalmente ad altro uso soggiorno stanza di degenza Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 71 1 Il carico d incendio praticamente nullo I 71 2 Ha autonomia dal punto di vista impiantistico I 713 Arredi e suppellettili sono facilmente spostabili ed accatastabili AI fine del
196. itolo II p to 3 5 22 direttamente o tramite percorso orizzontale protetto in luogo sicuro esterno all edificio I 23 Le scale rispettano tutte le seguenti caratteristiche D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 5 I 23 1 la larghezza superiore ad 1 2 m I 23 2 le rampe sono rettilinee I 233 hanno un numero di gradini compreso tra 3 e 15 I 234 i gradini hanno pianta rettangolare 23 5 i gradini hanno alzata e pedata costanti I 23 6 l alzata inferiore a 16 cm I 23 7 la pedata amp superiore a 30 cm 1 24 Le scale sono dotate di aerazione D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 5 I 24 1 con aperture su parete esterna I 242 con aperture in sommit Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 25 Le aperture in sommit sono D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 5 I 25 1 di superficie superiore ad 1 m2 n LA SICUREZZA IN OSPEDALE AI TII arC con sistema di apertura infissi comandato sia I 252 automaticamente da rivelatori d incendio che manualmente mediante dispositivo posto in prossimit dell entrata delle scale Ascensori e montacarichi I 26 Il vano corsa di tutti gli ascensori e montacarichi D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 6 I 26 1 di tipo protetto con resistenza al fuoco REI 90 per edifici di altezza I 26 2 3 antincendio inferiore a 24 m
197. izionare anche temporaneamente le 29 bombole dei gas medicali lungo corridoi davanti a porte e lungo le vie di esodo 86 ANTINCENDIO ALTIN arB ANTINCENDIO TITOLO II livello I tipologia B SCHEDA INFORMATIVA GENERALE Legenda Ospedale NA Non Applicabile Struttura p l posti letto Piano Unit operativa Dirigente Numero lavoratori Compilatore lista di controllo SI NO NA Riferimento NOTE Separazioni I 1 La struttura sanitaria rispetta le seguenti disposizioni D M 18 09 2002 Titolo p to 14 141 non comunica con attivit ad essa pertinente comunica direttamente con attivit ad essa pertinente I 1 2 non soggette al controllo dei Vigili del Fuoco ai sensi del D M 16 02 1982 comunica tramite filtri a prova di fumo o spazi scoperti I 1 3 con le attivit di cui ai punti 83 84 85 89 92 e 94 del DM 16 02 1982 Nel caso di risposta affermativa ad uno dei punti precedenti La struttura sanitaria separata dalle sopraindicate attivit D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 1 il 2 mediante strutture e porte aventi caratteristiche di resistenza al fuoco non inferiori a REI 90 Accostamento mezzi 113 possibile accostare ogni corpo di fabbrica dell edificio con D M 18 09 2002 Titolo p to 15 1 le autoscale dei Vigili del Fuoco Resistenza al fuoco strutture e compartimentazioni 1 4 Esistono nell edificio
198. l arresto Da verificare il livello dell olio lubrificante del motore il livello del carburante il livello dell elettrolita nelle batterie di alimentazione Per ci che concerne i serbatoi a pressione sono state eseguite le seguenti operazioni UNI 9190 UNI 9190 54 prove di funzionamento delle alimentazioni d acgua e d aria compressa nonche dei relativi dispositivi automatici di controllo 52 prove di funzionamento delle valvole di sicurezza LA SICUREZZA IN OSPEDALE AI I man MANUTENZIONE ANTINCENDIO Manutenzione livello I SCHEDA INFORMATIVA GENERALE Legenda Unit operativa Dirigente Numero lavoratori Compilatore lista di controllo NA Non Applicabile UNI 9994 UNI 9492 liv SI NONA Riferimenti Note Impianti di estinzione incendi e rete idranti La manutenzione dell impianto avviene UNI 10779 secondo la specifica normativa tecnica e o I 1 5 a 2 attenendovi alle istruzioni fornite dalla ditta installatrice Almeno due volte l anno stata effettuata la UNI 10779 42 verifica periodica dell impianto allo scopo di accertare la funzionalit dell impianto e la sua conformit alla norma UNI 10779 Almeno una volta l anno con intervallo non UNI 9490 inferiore 5 mesi sono effettuate le prove dell impianto delle alimentazioni idriche per impianti automatici antincendio
199. l luogo dell incidente e da qualsiasi altro eventuale coinvolgimento cedimenti strutturali esplosioni etc Le aree destinate a punto di ritrovo sono tenute libere da 75 gualsiasi ingombro I 76 I punti di raccolta sono I 76 1 pavimentati totalmente o parzialmente coperti in modo da garantire I 76 2 la corretta mobilit e la protezione delle persone non autosufficienti o in condizioni precarie I punti di raccolta sono stati dimensionati tenendo conto delle 77 seguenti caratteristiche di ingombro I 77 1 0 45 m2 cadauno per persone autosufficienti I 77 2 1 50 m2 cadauno per disabili su sedia a rotelle I 47 3 4 00 m2 cadauno per disabili allettati Mezzi ed impianti estinzione incendi I 78 Le apparecchiature e gli impianti di estinzione incendi sono D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 stati realizzati ed installati a regola d arte Estintori La struttura dotata di un numero adeguato e ben distribuito D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 79 di estintori portatili antincendio tenendo conto delle seguenti necessit I 79 1 n 1 estintore almeno ogni 100 m2 I 79 2 2 estintori per piano o compartimento I 79 3 n estintore ogni impianto rischio specifico I 80 Gli estintori sono ubicati D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 I 80 1 lungo le vie di esodo in prossimit degli accessi I 80 2 in prossimit di aree
200. le fiamme sono di classe di reazione al fuoco 0 1 1 0 1 1 1 9 I matereiali di cui sopra sono omologati ai sensi del DM D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 2 26 06 1984 e successive integrazioni e modifiche 117 LA SICUREZZA IN OSPEDALE arE Gli eventuali materiali lignei delle pareti e dei soffitti sono D M 18 09 2002 Titolo p to 15 2 10 stati trattati con prodotti vernicianti omologati di classe 1 secondo il DM 06 03 1992 Compartimentazione 11 Le di tipo sono suddivise compartimenti D M 18 09 2002 Titolo HI p to 15 3 11 per attivit omogenee se comprendono attivit soggette al DM 16 02 182 11 2 rispondono ai requisiti stabiliti nelle specifiche normative di prevenzione incendi ove esistenti 12 Si tratta di scuole convitti spazi per riunioni o mensal D M 18 09 2002 Titolo HI p to 15 3 i aziendale Nel caso di risposta affermativa alla precedente I compartimenti sopra citati comunicano con altri D M 18 09 2002 Titolo p to 15 3 12 1 compartimenti e con percorsi di esodo orizzontali e verticali tramite filtri a prova di fumo o spazi scoperti gt e as D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 3 I compartimenti degli uffici amministrativi e degli spazi 13 i visitatori comunicano con gli altri c
201. li incendi che hanno proprio come causa primaria un malfunzionamento dell impianto elettrico come si pu riscontrare nel grafico seguente O fulmini E malfunzionamento macchinari El disattenzione in genere E scintille E surriscaldamento macchine e motori guasti imp prod Calore H sigarette dolose cause elettriche 0 0 5 0 10 0 15 0 20 0 25 0 30 0 35 0 La lotta contro gli incendi si combatte sempre su almeno due fronti la prevenzione e la protezione al fine di ridurre l insorgenza di un incendio occorre pertanto evitare che i tre fattori della combustione combustibile comburente ed innesco siano presenti in modo concomitante e pericoloso LA SICUREZZA IN OSPEDALE La salvezza delle persone coinvolte in un incendio essendo legata soprattutto alle prime fasi dello sviluppo dei prodotti di combustione spesso dipende dalle misure di prevenzione di protezione di esercizio e di gestione dell emergenza che sono state previste ed attuate Quindi ai fini della salvaguardia di persone strutture impianti ed attrezzature mentre da una parte si deve cercare di ridurre e di evitare l utilizzo e l accumulo di sostanze materiali combustibili infiammabili o facilmente infiammabili si deve porre attenzione ad eventuali fonti di innesco si deve regolamentare la presenza di comburente Ossigeno etc dall altra fondamentale che tutti i sistemi di protezione a
202. libera 4m 3 3 raggio di svolta 13m 34 pendenza inferiore 10 35 resistenza al carico 20 t 8 asse anteriore 12 asse posteriore passo 4 Accostamento mezzi 4 E possibile accostare ogni corpo di fabbrica dell edificio D M 18 09 2002 Titolo II p to 2 4 con le autoscale dei Vigili del Fuoco Resistenza al fuoco strutture e compartimentazioni 5 Esistono nell edificio piani interrati i 18 03 2002 Titolo Mpito Nel caso di risposta affermativa alla precedente 51 Le strutture ed i sistemi di compartimentazione sono D M 18 09 2002 Titolo II p to j rispettivamente R REI 120 3 1 1 5 i 6 L edificio ha un altezza antincendio inferiore a 24 metri BRA 18 03 2002 Titolo TE pito Nel caso di risposta affermativa alla precedente 61 strutture ed sistemi di compartimentazione sono D M 18 09 2002 Titolo II p to rispettivamente R REI 90 SLI Nel caso di risposta negativa alla 6 62 Le strutture ed i sistemi di compartimentazione sono D M 18 09 2002 Titolo II p to rispettivamente R REI 120 3 1 1 5 Ogni singolo elemento strutturale e di compartimentazione 5 18 09 2002 00 7 nonch le porte e gli altri elementi di chiusura sono stati i valutati ed attestati in conformit al DM 04 05 1998 Reazione al fuoco dei materiali 8 I materiali impiegati nella realizzazione di D M 18 09 2002 Titolo Il p to 3 2 atri corridoi disimpegni scale rampe e passag
203. licati per mantenere la porta aperta ad esempio cunei catenelle attrezzature ecc 7 Si verifica con una certa freguenza che il percorso di accesso alla porta di sicurezza sia libero da ingombri Tutto il personale dell unit operativa amp stato informato del D M 18 09 2002 Titolo III p to 8 particolare sistema di controllo apertura delle porte di 15 9 emergenza 9 L idoneo e sicuro sistema di ed apertura delle porte amp funzionante ed in buono stato I 10 Le porte scorrevoli di tipo automatico sono ai 18 09 2002 Tiol ME pto I 10 1 apribili a spinta verso l esterno Il 102 restare in posizione di apertura in assenza di alimentazione elettrica Il 103 avente un dispositivo di blocco posto in posizione segnalata e facilmente accessibile Non amp presente alcun impedimento che compromette la D M 10 03 1998 All TI p to 2 8 chiusura delle porte resistenti al fuoco Visivamente tutte le porte resistenti al fuoco si presentano I 12 integre in ordine a cornici supporti sigilli vetri guarnizioni battute perimetrali delle ante e dei telai Alberto Mazza La corretta installazione di porte resistenti al fuoco Rivista vigili del Fuoco maggio 2004 pag 49 51 Le porte resistenti al fuoco hanno un agevolezza di manovra I 13 i e di movimento D M 10 03 1998 All VI p to 6 3 Numero di uscite I 14 Ogni luogo di lavoro dispone di vie d uscita alternative D M 1
204. livello I SCHEDA INFORMATIVA GENERALE Legenda NA Non Applicabile Unit operativa Dirigente Numero lavoratori Compilatore lista di controllo SI NO NA Riferimenti Note Separazioni ili Le strutture separanti e portanti sono almeno R REI 30 per i piani D M 18 09 2002 Titolo IV p to 19 2 fuori terra 112 Le strutture separanti e portanti sono almeno R REI 60 per i piani D M 18 09 2002 Titolo IV p to 19 2 interrati Vie di uscita 1 3 Nello stabilire le vie di uscita si tenuto conto D M 10 03 1998 III p to 3 2 I 31 il numero di persone presenti la loro conoscenza del luogo di lavoro la loro capacit di muoversi senza assistenza I 32 la dislocazione pi sfavorita delle persone all insorgere di un i incendio I 3 3 i pericolo d incendio presenti nei luoghi di lavoro I 34 il numero di vie di uscita alternative disponibili 1 4 Ogni luogo di lavoro dispone di vie di uscita alternative D M 10 03 1998 All IH p to 3 3 lett a 1 5 Ogni via di uscita indipendente dalle altre D M 10 03 1998 All III p to 3 3 lett b 16 Ogni via d uscita collocata in modo da poter realizzare D M 10 03 1998 All II p to 3 3 lett b ordinatamente l allontanamento delle persone dall incendio 1 7 La lunghezza dei percorsi per raggiungere la pi vicina via d uscita D M 10 03 1998 All
205. ll unit operativa pazienti che hanno particolari 1 57 patologie per le quali necessario cautelarsi da un uso improprio delle uscite I Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 571 E stato installato un idoneo e sicuro sistema di controllo ed apertura delle porte alternativi a quelli normalmente previsti 58 Sono state installate porte scorrevoli di tipo automatico D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 9 Nel caso di risposta affermativa alla precedente 58 1 Le porte scorrevoli di tipo automatico sono D M 18 09 2002 Titolo HI p to 15 9 58 1 1 apribili a spinta verso l esterno 58 1 2 restare in posizione di apertura in assenza di alimentazione elettrica 5813 avente un dispositivo di blocco posto in posizione segnalata e facilmente accessibile i D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 9 59 Le porte comprese quelle d ingresso si aprono su un area piana di profondit almeno pari a quella delle porte stesse Le porte resistenti al fuoco sono dotate di dispositivo di auto D M 18 09 2002 Titolo p to 15 9 60 chiusura e sono tenute in posizione aperta tramite appositi dispositivi elettromagnetici Nel caso di risposta affermativa alla precedente 601 dispositivi elettromagnetici consentono il rilascio della D M 18 09 2002 Titolo p to 15 9 porta a seguito di uno dei seguenti casi 60 1 1 attivazione dell impianto di rivelazione automatica di incendio 60 1 2 attivazione del sistema di allarme incendio 60 1 3 mancanza alimenta
206. lla 55 BIOla RIF_S pila RIF Spilla TRrla TRrlla RIF Sagpla RIF Sgplla RIF S pala RIF pa a MMC lla S la RIF S urb Il a TRlocla TRloclla INF 55 SS_CHI Ila RIF_S_np la RIF S_np Ila TRdla TRdlla INF Ilb SS_CHI la 55 8 RIF 5 la TRila TRilla 55 BIOla Spila RIF Spilla TRrla TRrlla RIF Sgpla RIF 5 RIF S 1 RIF S a RIF Surb la RIF S urb ila TRlocla TRloclla INFla SSCHIla 55 RIF Snpla RIF Snplla TRdla TRdlla INFIlab INFillap SS_BIO La SS 8 RIF 5 la TRila TRilla 55 MUT b Spila RIF_S pi la TRrla TRrlla RIF 5 gp la RIF 5 gp 1 RIF Spala RIF 1 a RAD RIA RAD Il lab RIA RIF RAD Ib RIF RAD Il b RIF_S_urb Ia RIF 5 urb 1 TRlocla TRloclla INF 55 CALL a RIF_S_np_la RIFSnplla TRdla TRdlla INF lc 55 RIF_S_pn 5 TRila TRilla 55 RAD Ib RIF S pila RIFSpilla TRrla TRrlla 55 FIS Ib RIF Sgpla 5 5 pala RIF 5 la MMC Ila RAD Il 61 RIF RAD b RIF RADII b RIF Surb_la TRlocla TRloclla INF ila SS RIF S np TRdla TRdlla INF SS RIF S Il TRila TRilla 55 FIS b RIF S pi Ila TRrla TRrlla a RIF 5 gp 1 Di a 1 MMCla MMC IIa 5 1 5 TRlocla
207. lla camera di calma almeno REI120 I 69 Il locale individuata quale camera di calma adibito normalmente ad altro uso soggiorno stanza di degenza Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 69 1 Il carico d incendio praticamente nullo I 69 2 Ha autonomia dal punto di vista impiantistico 1 69 3 Arredi e suppellettili sono facilmente spostabili ed accatastabili AI fine del dimensionamento della camera di calma si tenuto 170 conto del numero massimo di persone su sedie rotelle minimo 1 5 m2 cadauno o nel letto minimo 4 0 m2 cadauno con un minimo di 45 m2 netti Punti di raccolta di ritrovo Sono stati individuati dei punti di raccolta per le persone ed i EE degenti all esterno degli edifici 72 Esiste una programmazione delle prove di evacuazione almeno coinvolgenti il personale dipendente I punti di ritrovo sono stati collocati in luoghi sicuri distanti dal 1 73 luogo dell incidente da qualsiasi altro eventuale coinvolgimento cedimenti strutturali esplosioni etc 74 Le aree destinate a punto di ritrovo sono tenute libere da qualsiasi ingombro 75 I punti di raccolta sono I 75 1 pavimentati totalmente o parzialmente coperti in modo da garantire la I 752 corretta mobilit e la protezione delle persone non autosufficienti o in condizioni precarie 1176 1 punti di raccolta sono stati dimensionati tenendo conto delle seguenti caratteristiche di ingo
208. lla delle porte stesse Le porte resistenti al fuoco sono dotate di dispositivo di D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 9 72 auto chiusura e sono tenute in posizione aperta tramite appositi dispositivi elettromagnetici 70 1 2 70 1 3 Nel caso di risposta affermativa alla precedente I dispositivi elettromagnetici consentono il rilascio della D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 9 porta a seguito di uno dei seguenti casi attivazione dell impianto di rivelazione automatica di incendio 72 12 attivazione del sistema di allarme incendio 72 1 72 1 1 1223 mancanza alimentazione elettrica intervento manuale su comando posto in prossimit delle porte in posizione segnalata Esistono filtri a prova di fumo aerati direttamente verso D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 9 l esterno che richiedono l installazione di infissi 72 1 4 73 Nel di risposta affermativa alla precedente 73 1 Gli infissi hanno tutti le seguenti caratteristiche apribili automaticamente seguito dell attivazione 73 1 1 del dispositivo elettromagnetico chiusura delle porte REI del filtro stesso dotati di dispositivo di apertura a comando manuale posto in posizione segnalata La resistenza al fuoco delle porte taglia fuoco si D M 14 12 1993 art 6 mantenuta inalterata durante l installazione e dopo qualsiasi Lettera circolare M I NS I 74 intervento successivo confronta con marchio e 7014 4101 del 22 10 20
209. lle aree della struttura ed all esterno In esso sono state installate le centrali di controllo e D M 18 09 2002 Titolo p to 10 3 1 2 segnalazione degli incendi nonche di attivazione degli impianti di spegnimento automatico e quanto altro ritenuto necessario alla gestione delle emergenze 1123 All interno del centro di gestione delle emergenze sono D M 18 09 2002 Titolo II p to 10 3 custodite le planimetrie dell intera struttura riportanti I 231 l ubicazione delle vie di uscita dei mezzi e degli impianti di estinzione e dei locali a rischio specifico gli schemi funzionali degli impianti tecnici con I 23 2 l indicazione dei dispositivi di arresto il piano di emergenza I 23 3 l elenco completo del personale I 23 4 i numeri telefonici necessari in caso di emergenza I 24 Il centro di gestione delle emergenze pio 10 3 I 241 accessibile al personale responsabile della gestione dell emergenza ed ai Vigili del fuoco I 242 presidiato da personale all uopo incaricato Nel centro di gestione delle emergenze amp stato predisposto un registro dei controlli periodici ove sono annotati tutti gli 25 interventi ed i controlli di efficienza degli impianti elettrici di illuminazione di sicurezza dei presidi antincendio dei dispositivi Il registro dei controlli periodici mantenuto I 26 costantemente aggiornato e disponibile per i controlli da parte dei Vigili del Fuoco Nel centro di gestione delle emergenze sono
210. llo Antincendio La lista di controllo dell antincendio ha come punto di riferimento principale la Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione costruzione ed esercizio di strutture sanitarie pubbliche e private D M 19 settembre 2002 quest ultima stata inoltre completata con riferimenti alla normativa italiana relativa ai luoghi di lavoro in generale ed arricchita da indicazioni a norme tecniche e da verifiche gestionali organizzative al fine di poter implementare un sistema di gestione della sicurezza sul lavoro AI fine di renderla maggiormente fruibile stata organizzata per sezioni una parte generale indipendente dalla suddivisione in aree o in unit operative che comprende l organizzazione le emergenze i dispositivi di protezione individuale la segnaletica di emergenza e quei locali a rischio specifico o impianti tecnici tale parte da affrontare una volta sola per tutto l ospedale a meno di situazioni particolari una parte pi specifica applicabile in base alle diverse situazioni riscontrabili all interno di un ospedale e Strutture di nuova costruzione che erogano prestazioni in regime di ricovero ospedaliero e o regime residenziale a ciclo continuativo e o diurno Titolo 11 Area aree a rischio specifico accessibili solo al personale dipendente ubicate nel volume degli edifici destinati anche in parte ad aree di tipo C e D quali ad esempio laboratori di analisi laboratori di r
211. magnetici Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 621 I dispositivi elettromagnetici consentono il rilascio della porta a D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 9 seguito di uno dei seguenti casi I 6211 attivazione dell impianto di rivelazione automatica di incendio I 62 1 2 attivazione del sistema di allarme incendio I 62 13 mancanza alimentazione elettrica I 6214 intervento manuale su comando posto in prossimit delle porte in posizione segnalata I 63 Esistono filtri a prova di fumo aerati direttamente verso l esterno D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 9 che richiedono l installazione di infissi Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 63 1 Gli infissi hanno tutti le seguenti caratteristiche D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 9 apribili automaticamente a seguito dell attivazione del I 63 1 1 dispositivo elettromagnetico a chiusura delle porte REI del filtro stesso I 6312 dotati di dispositivo di apertura a comando manuale posto in posizione segnalata La resistenza al fuoco delle porte taglia fuoco si amp mantenuta DE 14412 1933 dro 2 7 Li Lettera circolare M I NS 7014 4101 inalterata durante l installazione e dopo qualsiasi intervento I 64 ni del 22 10 2001 successivo confronta con marchio e dichiarazione di conformit copia degli atti di omologazione del prototipo e delle estensioni Alberto Mazza La corretta 65 Esiste una procedura di regolare controllo delle porte resistenti al installazio
212. mbole da D M 10 03 1998 3 1 parte di personale qualificato secondo la UNI 10877 scadenza definita dall installatore Nel caso di risposta negativa E effettuata anche una revisione delle bombole D M 10 03 1998 V 3 2 UNI 10877 quinquennale e decennale da parte dell ISPESL LA SICUREZZA IN OSPEDALE AI I isp MANUTENZIONE ANTINCENDIO Ispezione livello I SCHEDA INFORMATIVA GENERALE Legenda NA Non Applicabile Unit operativa Dirigente Numero lavoratori Compilatore lista di controllo liv SI NO Riferimenti Note Impianti di estinzione incendi e rete idranti Almeno due volte l anno con intervallo non UNI 9490 inferiore a 5 mesi ogni impianto idrico T antincendio in esercizio stato sottoposto ad un ispezione allo scopo di verificarne lo stato di efficienza e la conformit alla norma UNI 9490 Per tutti i tipi d impianto durante l ispezione sono state eseguite le seguenti operazioni esame generale dell intero impianto comprese le alimentazioni allo scopo di verificare lo stato apparente di tutti i componenti rilevamento delle pressioni in uscita e I 2 2 prova di funzionamento di eventuali segnalatori di allarme prova di tenuta di tutte le valvole di non ritorno controllo della posizione di apertura delle I 2 4 valvole di intercettazione e relativo bloccaggio verifica delle scorte indi
213. mbro I 76 1 0 45 m2 cadauno per persone autosufficienti I 76 2 1 50 m2 cadauno per disabili su sedia a rotelle I 76 3 4 00 m2 cadauno per disabili allettati Mezzi ed impianti estinzione incendi Le apparecchiature e gli impianti di estinzione incendi sono stati D M 18 09 2002 Titolo II p to 7 1 117 realizzati ed installati a regola d arte Estintori La scelta degli estintori portatili e carrellati stata determinata in D M 10 03 1998 V p to 5 2 I 198 funzione alla classe d incendio del livello di rischio del luogo di lavoro e del personale addetto al loro uso in particolare per i carrellati La struttura dotata di un numero adeguato e ben distribuito di D M 18 09 2002 Titolo II p to 7 2 1 79 estintori portatili antincendio tenendo conto delle seguenti D M 10 03 1998 V p to 5 2 necessit I 79 1 n 1 estintore almeno ogni 100 m2 I 792 n 2 estintori per piano o compartimento I 79 3 n estintore per ogni impianto a rischio specifico TAT AR D M 18 09 2002 Titolo p to 7 2 I 80 Gli estintori sono ubicati 10 03 1998 V p to 5 2 I 80 1 lungo le vie di esodo in prossimit degli accessi I 80 2 in prossimit di aree a maggior pericolo I 80 3 in posizione facilmente accessibile e ben visibile I 80 4 a distanza inferiore a 30 metri dal punto pi sfavorito per il raggiungimento I 80 5 preferibilmente fissati a muro 1 81 Ogni estintore
214. mensionamento delle uscite si amp considerato di non eccedere rispetto ai seguenti valori D M 18 09 2002 Titolo II p to 16 2 36 1 50 per piani con pavimento a quota compresa tra pi o meno un metro rispetto al piano di uscita dell edificio 36 2 37 5 per piani con pavimento a quota compresa tra pi o meno 7 5 metri rispetto al piano di uscita dell edificio 36 3 33 per piani con pavimento a quota al di sopra o al di sotto di pi o meno 7 5 metri rispetto al piano di uscita dell edificio Sistemi di vie d uscita Per ogni compartimento stato previsto un sistema D M 18 09 2002 Titolo II p to 16 4 ed eliminazione delle barriere architettoniche si organizzato di vie d uscita tale da 371 essere dimensionato in base al massimo affollamento previsto 37 2 da condurre verso un luogo sicuro 38 I percorsi del sistema di vie d uscita comprendono D M 18 09 2002 Titolo III p to 16 4 38 1 corridoi 38 2 vani di accesso alle scale e di uscita all esterno 38 3 camere di calma 38 4 scale 38 5 rampe e passaggi in genere Nella predisposizione dei sistemi di vie di uscita sono state 39 rispettate le disposizioni vigenti in materia di superamento 120 ANTINCENDIO ALTIN arE Lunghezza delle vie d uscita al piano I 140 Il percorso di esodo dal punto pi sfavorito
215. mento sono di classe 1 o I 522 classe 2 in presenza di spegnimento automatico o di sistemi di smaltimento fumi asserviti all impianto di rivelazione incendi I 823 i controsoffitti ed i materiali di rivestimento sono di classe non superiore a 1 o 1 1 I 824 i materiali siscittibili a prendere fuoco tendaggi eccetera sono di classe non superiore 1 I 8 2 5 i materassi sono di classe 1 IM i materiali isolanti in vista con componente isolante I 8 2 6 direttamente esposto alle fiamme sono di classe di reazione al fuoco 1 i materiali isolanti in vista con componente isolante I 8 2 7 non direttamente esposto alle fiamme sono di classe di reazione al fuoco 0 1 1 0 o 1 1 119 matereiali di cui sopra omologati del DM D M 18 09 2002 Titolo TI p to 15 2 26 06 1984 e successive integrazioni e modifiche 97 LA SICUREZZA IN OSPEDALE arC Gli eventuali materiali lignei delle pareti e dei soffitti sono stati D M 18 09 2002 Titolo II p to 15 2 I 10 trattati con prodotti vernicianti omologati di classe 1 secondo il DM 06 03 1992 Compartimentazione ST di tipo sono suddivise in compartimenti D M 18 03 2002 Titolo 15 3 I 11 1 distribuiti sullo stesso livello I 112 di superf
216. mo Scale I 20 Tutte le scale sono di tipo protetto D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 5 I 21 Le strutture e o le separazioni sono I 211 REI 120 per i piani interrati o per edifici con altezza superiore a 24 metri REI 90 per gli edifici con altezza antincendio I 21 2 sli inferiore 24 metri L edificio ha zone adibite anche parte di tipo D D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 5 oppure ha un altezza superiore a 24 metri Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 22 1 Le scale sono a prova di fumo D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 5 Le aree contenenti particolari apparecchiature da 1 33 salvaguardare l attivit sanitaria normale o di emergenza sono a prova di fumo indipendentemente dall altezza dell edificio ANTINCENDIO AI TII arE Le scale sia protette che a prova di fumo immettono D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 5 24 direttamente tramite percorso orizzontale protetto luogo sicuro esterno all edificio 25 Le scale rispettano tutte le seguenti caratteristiche D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 5 I 25 1 la larghezza superiore ad 1 2 m I 25 2 le rampe sono rettilinee I 25 3 hanno un numero di gradini compreso tra 3 15 I 254 i gradini hanno pianta rettangolare I 25 5 i gradini hanno alzata e pedata costanti I 25 6 l alzata inferiore a 16 cm I 25 7 la pedata superiore a 30 cm I 26 Le scale sono dotate d
217. n locale ubicato a una guota inferiore 10 metri D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 4 rispetto al piano di uscita dell ospedale I locali ubicati a quote comprese tra 7 5 e 10 m e D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 4 I 15 comunque oltre il primo piano interrato hanno le seguenti caratteristiche I 151 protetti mediante impianto di spegnimento automatico I 152 immettono direttamente in percorsi orizzontali protetti che adducono in luoghi sicuri dinamici I 16 I piani interrati non sono destinati ad alcun tipo di degenza D M 18 02 2002 Molo Esistono aree tecniche contenenti laboratori di analisi e D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 4 1 17 ricerca ed apparecchiature ad alta energia ubicate ai piani interrati Nel caso di risposta affermativa alla precedente Tali aree sono separate dalle vie d accesso ai piani superiori I 17 1 Ra mediante filtri a prova di fumo Scale I 18 Tutte le scale sono di tipo protetto D M 18 09 2002 Titolo IL p t0 3 5 19 Le strutture le separazioni sono I 19 1 REI 120 per i piani interrati o per edifici con altezza superiore a 24 metri REI 90 per gli edifici con altezza antincendio I 19 2 Nar 4 inferiore 24 metri I 20 L edificio ha zone adibite anche in parte aree di tipo D D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 5 oppure ha un altezza superiore a 24 metri Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 20 1 Le scale sono a prova di fumo DAME 1809 2002 Titol pipe L
218. ncendi 1 54 Il sistema di allarme di tipo elettrico D M 10 03 1998 AII IV p to 4 3 1 55 In quei luoghi ove il livello di rumore pu essere elevato sono D M 10 03 1998 AILIV p to 4 3 installate segnalazioni ottiche in aggiunta agli allarmi acustici ssa E installato un impianto di allarme elettrico a comando manuale con D M 18 09 2002 Titolo IV p to 19 2 dispositivi di segnalazione ottici e acustici LA SICUREZZA IN OSPEDALE AITIVI Distribuzione gas medicali 1 57 La distribuzione dei gas medicali avviene mediante bombole D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 I 571 Ogni singola bombola munita di idoneo sistema di riduzione della D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 pressione I 572 Esistono le procedure di utilizzazione di gas in bombole all interno D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 delle unit operative e dei servizi L utilizzo delle bombole all interno della struttura ospedaliera D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 I 87 3 sonooggetto di specifica trattazione nel documento di cui all art 4 del decreto legislativo n 626 1994 I 574 Il montaggio e lo smontaggio dei riduttori delle bombole amp affidato D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 esclusivamente a personale specializzato e formato I 57 5 E vietato il caricamento delle bombole mediante travaso D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 I 57 6 Il riduttore e i flussometri sono protetti dalle azioni m
219. ndo conto della provenienza dell utenza abituale riguardano essenzialmente I 511 il divieto di occupare i punti di raccolta i autovetture materiali di accumulo eccetera I 512 le istruzioni sui mezzi di soccorso che verranno in aiuto LA SICUREZZA IN OSPEDALE AI gen II em EMERGENZE livello SCHEDA INFORMATIVA GENERALE Legenda NA Non Applicabile Unit operativa Dirigente Numero lavoratori SI NO Riferimenti Note H 1 Ogni figura professionale presente nelle struttura informata di TI 1 1 comportamento da tenere in caso di emergenza TI 12 persone da informare in caso di emergenza 2 Il piano di emergenza contiene istruzioni chiare precise I quantitativi di materiale infiammabile o facilmente D M 10 031998 All II p to 2 3 3 combustibile in eccedenza sono depositati in appositi locali od in aree destinate unicamente a tale scopo Ogni lavoratore presente nell unit operativa conosce esattamente D M 10 031998 VII p to 7 4 H 4 il percorso che in caso di emergenza lo conduce ad un luogo sicuro 5 Nell unit operativa sono presenti A 18 09 2002 TitoloNI p to Il 51 chiare istruzioni sul comportamento da tenere caso di emergenza Il 52 planimetrie ben visibili con evidenziati i percorsi per raggiungere le scale e le uscite n 6 In ciascun locale in cui
220. ne La formazione ha incluso anche esercitazioni pratiche D M 10 03 1998 art 3 ed VII I 38 sull uso delle attrezzature di spegnimento e di protezione individuale Esercitazioni antincendio Il personale partecipa almeno una volta l anno ad una D M 10 031998 All VII p to 7 4 I 39 esercitazione antincendio al fine di attuare le procedure di esodo e di primo intervento Il personale partecipa a riunioni di addestramento e di D M 10 031998 All I I 40 allenamento all uso dei mezzi di soccorso di allarme e di chiamata di soccorso I Al L esercitazione all evacuazione prevede in caso di pi vie di uscita di renderne almeno una I 414 mi inutilizzabile a causa d incendio I 412 una conduzione il pi realistica possibile senza mettere in pericolo i partecipanti un inizio corrispondente all attivazione dell allarme I 413 ed una fine con il raggiungimento delpunto di raccolta e l appello dei partecipanti L evacuazione da ogni specifica area del luogo di lavoro D M 10 031998 VII p to 7 4 42 procede fino a che tutto il personale 6 in grado di individuare il percorso fino ad un luogo sicuro Gli addetti alle emergenze sono opportunamente informati D M 10 031998 VII p to 7 4 1143 in modo tale da poter controllare l andamento dell esercitazione e riferire al datore di lavoro su eventuali carenze 144 L esercitazione successiva messa in atto ogniqualvolta D M 10 031998 All VII p to 7 4 che I 441 una eserci
221. ne di gas in bombole D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 all interno delle unit operative e dei servizi L utilizzo delle bombole all interno della struttura ospedaliera D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 I 23 4 sonooggetto di specifica trattazione nel documento di cui all art 4 del decreto legislativo n 626 1994 I 235 Il montaggio e lo smontaggio dei riduttori delle bombole PAY 18 09 2042 Titolo 17 affidato esclusivamente a personale specializzato e formato I 23 6 E vietato il caricamento delle bombole mediante travaso D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 I 237 Il riduttore e i flussometri sono protetti dalle azioni D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 meccaniche All interno delle unit operative le bombole sono D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 I 23 8 adeguatamente posizionate al fine di evitare cadute accidentali I 239 Esiste il divieto a depositare anche in via temporanea le D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 bombole lungo qualsiasi via di esodo I 123 10 Esiste il divieto all utilizzo di gas in bombole in locali con D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 presenza di visitatori non autorizzati all assistenza L ulilizzo delle bombole di gas medicali gestito mediante 123 11 5 II procedura dettagliata nota a tutto il personale anche coloro che non ne fanno uso 106 ANTINCENDIO ALTINI ANTINCENDIO TITOLO livello I tipologia D SCHEDA INFORMATIVA GENERALE Legenda Ospedale Struttura
222. ne di porte resistenti al fuoco fuoco Rivista vigili del Fuoco maggio 2004 pag 49 51 II 65 1 la stabilit dell installazione 652 la tipologia l applicazione e la funzionalit degli accessori 65 3 l agevolezza di movimento e di manovra D M 10 03 1998 VI p to 6 3 654 l incolumit di contenimento dei vetri il loro fissaggio i sigillanti e l esecuzione delle sigillature la presenza la sezione e l integrit delle guarnizioni termoespansive e non dei labirinti per la tenuta ai fumi 65 5 gt ii i delle battute perimetrali delle ante e dei telai l incastro dei rostri ANTINCENDIO AI TII arC il funzionzamento dei collegamenti e dell impianto di 65 6 rivelazione ed allarme antincendio che deve azionare i dispositivi magnetici di ritegno 657 gli impedimenti che potrebbero ostacolare limitare D M 10 03 1998 VI p to 6 3 l impiego della chiusura Numero di uscite I 66 Le uscite di ciascun piano sono D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 10 I 66 1 minimo due I 66 2 in punti ragionevolmente contrapposti Nelle aree prive di illuminazione naturale o utilizzate in assenza D M 10 03 1998 All III p to 3 13 I 67 i illuminazione naturale previsto un sistema di illuminazione i sicurezza con inserimento automatico in caso di interruzione a ell alimentazione di rete a Camera di calma 68 Il grado di protezione de
223. ne e allarme 121 In tutte le aree prevista l installazione di D M 18 09 2002 Titolo II p to 8 1 DM 10 03 1998 All IV p to 4 5 segnalatori di allarme incendio del tipo a pulsante manuale impianto fisso di rivelazione e segnalazione automatica degli incendi 124 I segnalatori di allarme sono opportunamente distribuiti ed ubicati in ogni caso in prossimit delle uscite D M 18 09 2002 Titolo II p to 8 1 125 L impianto di rilevazione segnalazione e allarme stato progettato e realizzato a regola d arte UNI9795 D M 18 09 2002 Titolo II p to 8 2 126 Presso il centro di gestione delle emergenze riportata la segnalazione di allarme incendio ottica ed acustica D M 18 09 2002 Titolo II p to 8 2 127 L impianto consente l azionamento automatico dei dispositivi di allarme posti nell attivit entro D M 18 09 2002 Titolo II p to 8 2 127 1 un primo intervallo di tempo dall emissione di una segnalazione di allarme proveniente da due o pi rilevatori o dall azionamento di un gualsiasi pulsante manuale di segnalazione incendio 127 2 un secondo intervallo di tempo dall emissione di una segnalazione di allarme provemiente da un qualsiasi rivelatore se la segnalazione presso la centrale di controllo e la segnalazione stessa non sia tacitata dal personale preposto 71 LA SICUREZZA IN OSPEDALE AI T
224. ne e allarme stato progettato e realizzato a regola d arte UNI9795 D M 18 09 2002 Titolo II p to 17 I 110 Presso il centro di gestione delle emergenze riportata la segnalazione di allarme incendio ottica ed acustica D M 18 09 2002 Titolo p to 17 L impianto consente l azionamento automatico dei dispositivi di allarme posti nell attivit entro D M 18 09 2002 Titolo II p to 8 2 un primo intervallo di tempo dall emissione di una segnalazione di allarme proveniente da due o pi rilevatori o dall azionamento di un qualsiasi pulsante manuale di segnalazione incendio 111 2 un secondo intervallo di tempo dall emissione di una segnalazione di allarme provemiente da un qualsiasi rivelatore se la segnalazione presso la centrale di controllo e la segnalazione stessa non sia tacitata dal personale preposto I 112 Gli intervalli di intervento sono stati definiti in base all attivit e dei rischi presenti D M 18 09 2002 Titolo TI p to 17 I 113 L impianto di rivelazione consente l attivazione automatica di una o piu delle seguenti azioni D M 18 09 2002 Titolo p to 17 341 chiusura automatica di eventuali porte tagliafuoco normalmente mantenute aperte appartenenti al compartimento antincendio da cui e pervenuta la segnalazione tramite l attivazione degli appositi dispositivi di chiusura 3 2 disattivazione elettrica degli eventu
225. ne effettuata la verifica EN 671 3 1 6 dello stato d uso dell attacco APS dei Vigili del Fuoco Estintori L estintore presente e segnalato con apposito D M 10 03 1998 V p to cartello riportante la dicitura estintore e o 5 4 D Lgs 626 1994 1 7 estintore n D Lgs 14 08 1996 n 493 All II UNI 9994 L estintore chiaramente visibile D M 10 03 1998 118 immediatamente utilizzabile l accesso allo D Lgs 626 1994 stesso libero da ostacoli D Lgs 14 08 1996 n 493 All II UNI 9994 L estintore e o carrellati sono integri in ogni loro D M 10 03 1998 1 9 parte stato privato del D Lgs 626 1994 dispositivo di sicurezza D Lgs 14 08 1996 n 493 All II UNI 9994 I 91 ugelli I 92 tubi flessibili I 9 3 supporto a parete I 94 maniglia I 9 5 contenitore I 9 6 ruote per i carrellati ANTINCENDIO AI I sor I contrassegni dispositivi sono esposti a vista e D M 10 03 1998 1l10 sono ben leggibili D Lgs 626 1994 capo III D Lgs 14 08 1996 n 493 All II UNI 9994 L indicatore di pressione se presente indica un D M 10 03 1998 valore di compreso all interno del D Lgs 626 1994 capo III campo verde D Lgs 14 08 1996 n 493 All II UNI 9994 Il cartellino di manutenzione presente D M 10 03 1998 112 sull apparecchio D Lgs 626 1994 capo III D Lgs 14 08 1996 n 493 All II UNI 9994 Il ca
226. ni I 6 1 1 all esterno dei fabbricati I 612 in locali con caratteristiche analoghe a quelle delle centrali tecniche alimentate a gas Sono impiegate centrali frigoriferre destinate a contenere D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 4 2 5 1 7 gruppi termorefrigeratori ad assorbimento a fiamma diretta I In caso di risposta affermativa Tali centrali frigorifere rispettano le disposizioni di D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 4 2 5 I 7 1 prevenzione incendi vigenti per gli impianti di produzione calore riferite al tipo di combustibile 118 Non si utilizza aria di ricircolo proveniente da cucine D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 4 2 6 autorimesse o da Spazi a rischio specifico Laria proveniente da cucine autorimesse blocco 119 operatorio e zone a rischio specifico scaricata atmosfera in luogo ove non si arrecano danni o distrurbi a persone Condotte aerotermiche 1110 Le condotte aerotermiche sono tutte di classe di reazione D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 4 3 1 al fuoco zero ilu Le tubazioni flessibili di raccordo sono realizzate in D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 4 3 1 classe di reazione al fuoco due I1 12 Le condotte non attraversano D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 4 3 2 I 12 1 luoghi sicuri che non sono a cielo aperto I 12 2 vani scala e vani ascensore 26 ANTINCENDIO AI gen I deprep I 123 locali che presentano risch
227. ni mensa aziendale spazi per visitatori inclusi bar e limitati spazi commerciali etc quando non soggette al controllo dei Vigili del Fuoco In caso di risposta positiva passa a Titolo II e 84 ANTINCENDIO ALTINI II ANTINCENDIO TITOLO HI livello SCHEDA INFORMATIVA GENERALE Legenda NA Non Applicabile Unit operativa Dirigente Numero lavoratori Compilatore lista di controllo SI NO NA Riferimento NOTE Segnaletica di sicurezza La cartellonistica di divieto all uso dell ascensore in caso di Lo incendio visibile e ben leggibile D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 6 La segnaletica direzionale e delle uscite visibile in caso di I 2 emergenza D M 10 03 1998 AII VI p to 6 3 Vie d uscita al piano Le vie d uscita sono tenute sgombre da materiali che 3 possono costituire impedimento regolare deflusso delle persone D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 6 D M 10 03 1998 II p to 2 8 Sistemi di apertura delle porte e di eventuali infissi Tutte le porte sulle vie d uscita sono controllate I 4 regolarmente in modo tale da assicurare che non sussistano danneggiamenti e che si aprano facilmente D M 10 03 1998 All VI p to 6 3 Giornalmente viene controllato che la porta non sia chiusa us a chiave Giornalmente si verifica l assenza di dispositivi aggiuntivi I 6 app
228. nizzato di D M 18 09 2002 Titolo III p to 16 4 vie d uscita tale da I 40 1 essere dimensionato in base al massimo affollamento previsto I 40 2 da condurre verso un luogo sicuro I 4l I percorsi del sistema di vie d uscita comprendono D M 18 09 2002 Titolo III p to 16 4 I 41 1 corridoi I 41 2 vani di accesso alle scale e di uscita all esterno I 41 3 camere di calma I 414 scale I 41 5 rampe e passaggi in genere Nella predisposizione dei sistemi di vie di uscita sono state D M 18 09 2002 Titolo III p to 16 4 I 42 rispettate le disposizioni vigenti in materia di superamento ed eliminazione delle barriere architettoniche Lunghezza delle vie d uscita al piano 1 43 Il percorso di esodo dal punto pi sfavorito dalla porta di ciascun D M 18 09 2002 Titolo III p to 16 5 locale inferiore a I 431 40 m dall uscita su luogo sicuro dalla scala do sicurezza D M 18 09 2002 Titolo III p to 16 5 i esterna D M 10 03 1998 III p to 3 3 43 2 30 dall uscita su scala protetta I a Da qualsiasi punto del compartimento possibile raggiungere D M 18 09 2002 Titolo III p to 16 5 quello attiguo con percorsi inferiori a 30 metri 1 45 Non sono presenti corridoi ciechi di lunghezza superiore a 15 D M 18 09 2002 Titolo III p to 16 5 metri Nel caso di risposta negativa alla precedente Le caratteristiche dei locali che si affacciano su tali corridoi hanno I 45 1 225 caratteristiche superiori REI30 Le porte dei locali che han
229. no accesso su tali corridoi hanno I 452 nes caratteristiche superiori a REI30 Le porte dei locali che hanno accesso su tali percorsi sono dotate di I 45 3 NERE dispositivo di antichiusura 1 46 Le porte normalmente aperte sono dotate di dispositivo di rilascio elettromagnetico 110 ANTINCENDIO ALTI Nel caso di risposta affermativa alla precedente I dispositivi elettromagnetici consentono il rilascio della porta al D M 18 09 2002 Titolo II p to 15 8 I 46 1 Gl seguito di uno dei seguenti casi I 4611 attivazione dell impianto di rivelazione automatica di incendio I 46 1 2 attivazione del sistema di allarme incendio I 46 1 3 mancanza alimentazione elettrica I 4614 intervento manuale su comando posto in prossimit delle porte in posizione segnalata 1 47 Tutti i materiali di rivestimento sono di classe 0 di reazione al fuoco Ogni uscita di sicurezza indipendente dalle altre e distribuita in D M 10 03 1998 All II p to 3 3 48 modo che le persone possano ordinatamente allontanarsi dall incendio Vie d uscita al piano 1 49 L altezza dei percorsi di vie d uscita superiore a 2 metri D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 6 I 50 I pavimenti in genere ed i gradini in particolare non hanno D M 18 09 2002 Titolo p to 15 6 superfici sdrucciolevoli 1 151 Sono stati evitati specchi che potrebbe
230. ntire I 73 2 la corretta mobilit la protezione delle persone autosufficienti o in condizioni precarie 1 194 I punti di raccolta sono stati dimensionati tenendo conto delle seguenti caratteristiche di ingombro I 74 1 0 45 m2 cadauno per persone autosufficienti I 74 2 1 50 m2 cadauno per disabili su sedia a rotelle I 743 4 00 m2 cadauno per disabili allettati Mezzi ed impianti estinzione incendi 1 75 Le apparecchiature e gli impianti di estinzione incendi sono D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 stati realizzati ed installati a regola d arte Estintori La struttura dotata di un numero adeguato e ben distribuito di D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 I 76 estintori portatili antincendio tenendo conto delle seguenti necessit I 76 1 n 1 estintore almeno ogni 100 m2 I 76 2 n 2 estintori per piano o compartimento I 76 3 n l estintore per ogni impianto a rischio specifico 7 Gli estintori sono ubicati D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 I 77 1 lungo le vie di esodo in prossimit degli accessi I 772 in prossimit di aree a maggior pericolo I 77 3 in posizione facilmente accessibile e ben visibile I 774 a distanza inferiore a 30 metrii dal punto pi sfavorito per il raggiungimento I 77 5 preferibilmente fissati a muro D M 10 03 1998 All V p to 5 4 78 Ogni estintore facilmente individuabile mediante cartelli D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 segnalatori 1 79 Ogni estintore facilmente individuabile med
231. o I 22111 essere provvisti di aperture di aerazione sommit mi di superficie non inferiore ad 1 m2 88 ANTINCENDIO ALTIN arB 22 1 2 sistema di apertura degli infissi comandato sia automaticamente da rivelatori di incendio che manualmente mediante dispositivo posto in prossimit dell entrata alle scale in posizione segnalata Ascensori e montacarichi D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 6 11 23 Il vano corsa di tutti gli ascensori e montacarichi I 23 1 di tipo protetto con resistenza al fuoco REI 60 per edifici di altezza I 23 2 antincendio inferiore a 24 metri I 233 con resistenza al fuoco REI 90 per edifici di altezza antincendio superiore a 24 metri Nelle aree contenenti particolari apparecchiature da 1 124 salvaguardare per l attivit sanitaria normale o di emergenza i vani corsa di ascensori e montacarichi sono a prova di fumo indipendentemente dall altezza dell edificio 1 125 Esiste il divieto di utilizzo degli ascensori in caso di incendio D M 18 09 2002 Titolo II p to 15 6 ad eccezione di quelli antincendio La segnaletica che indica il divieto di utilizzo degli ascensori 26 in caso di incendio leggibile e sempre collocata in luogo ben visibile Montalettighe utilizzabili in caso di incendio L edificio ha un altezza antincendio superiore a 12 metri e D M 18 09 2002 Titolo
232. o 15 8 I 33 1 larghezza non inferiore a 1 20 metri percorsi di esodo misurati a partire dalla porta di I 33 2 i DONE ciascun locale inferiori 15 metri I Nel caso di risposta negativa alla precedente fino ad un massimo di 25 metri Le caratteristiche dei locali che si affacciano su tali percorsi I 3321 Li dar hanno caratteristiche superiori a REI30 Le porte dei locali che hanno accesso su tali percorsi hanno I 33 2 2 ia caratteristiche superiori a REI30 Le porte dei locali che hanno accesso su tali percorsi sono I 33 2 3 SL Ba ME dotate di dispositivo di antichiusura I 3324 Le porte normalmente aperte sono dotate di dispositivo di rilascio elettromagnetico I Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 33241 I dispositivi elettromagnetici consentono il rilascio della D M 18 09 2002 Titolo II p to 15 8 porta a seguito di uno dei seguenti casi I 332411 attivazione dell impianto di rivelazione automatica di incendio I 33 24 12 attivazione del sistema di allarme incendio I 33 2 4 1 3 mancanza alimentazione elettrica intervento manuale su comando posto in prossimit I 33 24 14 fui delle porte in posizione segnalata I 3325 Tutti i materiali di rivestimento sono di classe 0 di reazione al fuoco Misure per l esodo in caso di emergenza O i E stato calcolato il massimo affollamento per le diverse aree D M 18 03 2002 Titolo Mp to 16 1 I 34 tenendo conto delle persone effettivamente presenti
233. o 3 5 ANTINCENDIO AI TII Le aree contenenti particolari apparecchiature da salvaguardare l attivit sanitaria normale o di T 23 SUA a emergenza sono a prova di fumo indipendentemente dall altezza dell edificio 1 124 Le scale sono a prova di fumo hanno dimensioni tali da D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 5 consentire l agevole movimentazione di letti o barelle 1 125 I filtri a prova di fumo hanno dimensioni tali da consentire D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 5 l agevole movimentazione di letti o barelle Le scale sia protette che a prova di fumo immettono D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 5 I 26 direttamente o tramite percorso orizzontale protetto in luogo sicuro esterno all edificio 1 27 Le scale rispettano tutte le seguenti caratteristiche D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 5 I 27 1 a larghezza superiore ad 1 2 m 27 2 e rampe sono rettilinee 27 3 hanno un numero di gradini compreso tra 3 e 15 27 4 i gradini hanno pianta rettangolare 27 5 i gradini hanno alzata e pedata costanti I 27 6 alzata inferiore a 16 cm 27 7 a pedata superiore a 30 cm Sa D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 5 28 Le scale rispettano tutte le seguenti caratteristiche 28 1 e rampe sono rettilinee o con pianerottoli di riposo 28 2 i pianerottoli sono posti almeno ogni 15 gradini
234. o III p to 15 1 I 6 z rispettivamente R REI 90 D M 18 09 2002 Titolo II p to 15 1 2 Ogni singolo elemento strutturale e di compartimentazione 17 nonch le porte e gli altri elementi di chiusura sono stati valutati ed attestati in conformit al DM 04 05 1998 Reazione al fuoco dei materiali 1 8 I materiali impiegati nella realizzazione di D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 2 atri corridoi disimpegni scale rampe e passaggi in genere per il 50 della loro supericie totale I 8 1 pavimento soffitto pareti proiezioni orizzontali scale di classe le per il restante 50 di classe 0 non combustibile I 8 2 negli altri ambienti 1 821 i pavimenti compresi i relativi rivestimenti sono di da classe 2 gli altri materiali di rivestimento sono di classe 1 o classe 2 in presenza di spegnimento automatico o di 82 2 sistemi di smaltimento fumi asserviti all impianto di rivelazione incendi I 823 i controsoffitti ed i materiali di rivestimento sono di classe non superiore a 1 o 1 1 I 324 i materiali siscittibili a prendere fuoco tendaggi eccetera sono di classe non superiore a 1 I 8 2 5 i materassi sono di classe 1 IM i materiali isolanti in vista con componente isolante I 8 2 6 direttamente esposto alle fiamme sono di classe di reazione al fuoco 1 i materiali isolanti in vista con componente isolante I 8 2 7 non direttamente esposto al
235. o di antichiusura I 3124 Le porte normalmente aperte sono dotate di dispositivo di rilascio elettromagnetico I Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 31241 I dispositivi elettromagnetici consentono il rilascio della porta D M 18 09 2002 Titolo II p to 15 8 Ja seguito di uno dei seguenti casi attivazione dell impianto di rivelazione automatica di 31242 incendio I 31 243 attivazione del sistema di allarme incendio I 31 2 4 4 mancanza alimentazione elettrica I 31245 intervento manuale su comando posto in prossimit i delle porte in posizione segnalata I 3125 Tutti i materiali di rivestimento sono di classe 0 di reazione al fuoco Misure per l esodo in caso di emergenza E stato calcolato il massimo affollamento per le diverse aree D M 18 09 2002 Titol0 IIl p to 16 1 tenendo conto E stato calcolato il massimo affollamento per le 32 diverse aree tenendo conto delle persone effettivamente presenti dichiarate dal dirigente sanitario e delle I 321 persone presenti negli ambulatori simili 0 1 persone m2 I 32 2 persone presenti nelle sale d attesa 0 4 persone m2 1 33 Ai fini della determinazione dell affollamento si tenuto conto dei disabili I 33 1 su sedie a rotelle equiparati a 3 persone I 332 allettati eguiparati 10 persone Esiste una procedura che consente di monitorare in continuo la 34
236. o di classe 1 IM i materiali isolanti in vista con componente isolante I 8 2 6 direttamente esposto alle fiamme sono di classe di reazione al fuoco 1 i materiali isolanti in vista con componente isolante non I 8 2 7 direttamente esposto alle fiamme sono di classe di reazione al fuoco 0 1 1 0 1 1 1 9 I matereiali di cui sopra sono omologati ai sensi del DM D M 18 09 2002 Titolo p to 15 2 26 06 1984 e successive integrazioni e modifiche Gli eventuali materiali lignei delle pareti e dei soffitti sono stati D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 2 1 10 trattati con prodotti vernicianti omologati di classe 1 secondo il DM 06 03 1992 107 LA SICUREZZA IN OSPEDALE ALTINI Compartimentazione I 11 Le aree di tipo D sono suddivise in compartimenti D M 18 09 2002 Titolo TI p to 15 3 I 11 1 distribuiti sullo stesso livello I 11 2 di superficie singola non superiore a 1 000 m2 12 L unit operativa in oggetto o contiene un unit speciale vale a dire terapia intensiva rianimazione neonatologia sale operatorie Nel caso di risposta affermativa alla precedente I compartimenti sopra citati comunicano con altri compartimenti e con percorsi di esodo orizzontali e verticali tramite filtri a prova di fumo o spazi scoperti 13 I compartimenti delle aree destinate al ricovero comunicano con gli altri compartimenti e con i
237. o di risposta affermativa alla precedente 96 1 L alimentazione idrica degli impianti di tipo superiore o equivalente alle norme UNI vigenti D M 18 09 2002 Titolo II p to 7 3 1 3 Rete idrica antincendio L impianto idrico antincendio amp costituito da una rete di 97 tubazioni preferibilmente ad anello con derivazioni per naspi idranti UNI45 e idranti UNI70 98 La rete amp corredata di valvole di intercettazione per isolare una parte d impianto in caso di necessit La loro collocazione ed il numero sono tali da rendere agevoli le verifiche periodiche e le manutenzioni senza 99 porre fuori servizio l intera protezione e da non introdurre il rischio di una sicurezza inferiore a causa della manomissione abusiva o dolosa Le valvole di intercettazione sono del tipo ad indicatori di 100 posizione e sono bloccate nella posizione di esercizio con mezzi e sigilli idonei 101 L integrit dei sigilli viene verificata settimanalmente Nel caso di risposta affermativa alla precedente 1011 risultato della verifica viene riportato sul registro delle manutenzioni 102 Esiste una procedura che cadenza nel tempo l integrit delle attrezzature apparecchiature e sigilli antincendio 103 La segnalazione della loro posizione anomala riportato in sala controllo o nella centrale idrica antincendio 104 La struttura in zona sismica dichiarata Nel caso di risposta afferma
238. o le seguenti caratteristiche I 15 1 protetti mediante impianto di spegnimento automatico immettono direttamente in percorsi orizzontali protetti che I 15 2 SI adducono in luoghi sicuri dinamici I 16 I piani interrati non sono destinati ad alcun tipo di degenza D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 4 1 117 Esistono tecniche contenenti laboratori di analisi e D M 184892002 Titolo Il p to 3 4 ed apparecchiature ad alta enenrgia ubicate ai piani interrati Nel caso di risposta affermativa alla precedente Tali aree sono separate dalle vie d accesso ai piani superiori I 17 1 mediante filtri a prova di fumo Scale I 18 Tutte le scale sono di tipo protetto D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 5 T 19 Le strutture e o le separazioni sono I 19 1 REI 120 per i piani interrati o per edifici con altezza superiore a 24 metri REI 90 per gli edifici con altezza antincendio inferiore a I 19 2 24 metri I 20 L edificio ha zone adibite anche in parte aree di tipo D oppure ha D M 18 09 2002 Titolo p to 3 5 un altezza superiore a 24 metri Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 20 1 Le scale sono a prova di fumo D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 5 Le aree contenenti particolari apparecchiature da salvaguardare 21 per l attivit sanitaria normale o di emergenza sono a prova di fumo indipendentemente dall altezza dell edificio Le scale sia protette che a prova di fumo immettono D M 18 09 2002 T
239. o materiale combustibile di vedi sezione di pertinenza superficie inferiore a 50 m2 I 113 Locali destinati a deposito materiale combustibile con vedi sezione di pertinenza superficie massima di 500 m2 I 11 4 Depositi di sostanze infiammabili vedi sezione di pertinenza I 11 5 Distribuzione di gas combustibili vedi sezione di pertinenza I 11 6 Distribuzione di gas medicali vedi sezione di pertinenza I 11 7 Impianti di condizionamento e di ventilazione vedi sezione di pertinenza I 11 8 Condotte aerotermiche vedi sezione di pertinenza I 11 9 Dispositivi di controllo vedi sezione di pertinenza I locali ubicati a quote comprese tra 7 5 e 10 m e D M 18 09 2002 Titolo p to 15 4 I 14 comunque oltre il primo piano interrato hanno le seguenti caratteristiche I 14 1 protetti mediante impianto di spegnimento automatico I 142 immettono direttamente percorsi orizzontali protetti che adducono in luoghi sicuri dinamici 2 7 15 I piani interrati sono destinati ad alcun tipo di degenza D M 18 08 2002 Titol TTI p to 15 4 Esistono aree tecniche contenenti laboratori di analisi e D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 4 I 16 ricerca ed apparecchiature ad alta enenrgia ubicate ai piani interrati Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 16 1 Tali aree sono separate dalle vie d accesso ai piani superiori i mediante filtri a prova di fumo Scale 1 17 Tutte le scale sono di tipo protetto Titolo p to I 18 L edificio ha un altez
240. o nel verso dell esodo LA SICUREZZA IN OSPEDALE AITIVI I In caso di risposta affermativa alla 30 1 I 30 1 1 Tutti i lavoratori sono a conoscenza del particolare sistema dil D M 10 03 1998 All II p to 3 10 apertura e delle modalit di utilizzo in caso di emergenza 1 31 Esistono porte scorrevoli utilizzate guali uscite di piano D M 10 03 1998 All III p to 3 11 I In caso di risposta affermativa I 31 1 Tutte le porte di questo tipo hanno tutte le seguenti caratteristiche DMS 10 03 1998 AIL Mpito 311 I 311 1 ad azionamento automatico I 3112 apribili a spinta nel verso dell esodo con dispositivo ben sof segnalato I 31 13 restano in posizione aoerta in mancanza di alimentazione di elettrica 1132 Esistono porte girevoli su asse verticale in corrispondenza delle D M 10 03 1998 All III p to 3 11 uscite di piano I In caso di risposta affermativa I 321 Nelle immediate vicinanze di ognuna di esse amp installata una porta D M 10 03 1998 All III p to 3 11 apribile a spinta opportunamente segnalata Scale 1 33 L edificio possiede una delle seguenti caratteristiche D M 10 03 1998 All III p to 3 6 I 33 1 altezza antincendi inferiore a 24 metri I 332 piani adibiti a luoghi di lavoro con rischio d incendio medio o basso I In caso di ris
241. o superficie totale 8 1 pavimento soffitto pareti proiezioni orizzontali scale di classe le per il restante 50 di classe 0 non combustibile 82 negli altri ambienti i pavimenti compresi i relativi rivestimenti 8 2 1 A sono di classe 2 gli altri materiali di rivestimento sono di classe 822 1 classe 2 in presenza di spegnimento automatico o di sistemi di smaltimento fumi asserviti all impianto di rivelazione incendi 44 ANTINCENDIO AI TII arB I 3923 i controsoffitti ed i materiali di rivestimento sono di classe non superiore a 1 o 1 1 i materiali suscettibili a prendere fuoco I 8 2 4 tendaggi eccetera sono di classe superiore al i mobili imbottiti poltrone poltrone letto I 8 2 5 divani divani letto sedie imbottite etc ed i materassi sono di classe 1 IM i materiali isolanti in vista con componente I 8 2 6 isolante direttamente esposto alle fiamme sono di classe di reazione al fuoco 1 i materiali isolanti in vista con componente I 8 2 7 isolante non direttamente esposto alle fiamme sono di classe di reazione al fuoco 0 1 1 0 1 1 I 828 le sedie non imbottite sono di classe non superiore a 2 I materiali di cui sopra sono omologati ai sensi del D M D M 18 09 2002 Titolo
242. odurre il rischio di una sicurezza inferiore a causa della manomissione abusiva o dolosa Le valvole di intercettazione sono del tipo ad indicatori di 1 97 posizione e sono bloccate nella posizione di esercizio con 95 mezzi sigilli idonei I 98 L integrit dei sigilli viene verificata settimanalmente Nel caso di risposta affermativa alla precedente Il risultato della verifica viene riportato sul registro delle I 98 1 P manutenzioni 982 Esiste una procedura che cadenza nel tempo l integrit delle i attrezzature apparecchiature e sigilli antincendio La segnalazione della loro posizione anomala riportato in I 98 3 ai i sala controllo nella centrale idrica antincendio 99 struttura amp in zona sismica dichiarata Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 99 1 In caso di attraversamenti delle tubazioni nel muro intorno al tubo c uno spazio dello spessore non I 99 1 1 NE inferiore al diametro del tubo stesso I 9912 se necessario provvisto di sezionamento tagliafuoco sono previste giunzioni flessibili e mensole di I 9913 irrigidimento tali impedire la loro libera 4 oscillazione in ogni direzione normale al proprio asse I 100 Sono stati installati attacchi di mandata accessibili almeno UNI70 per il collegamento delle autopompe VVF in posizione opportuna della rete principale di I 100 1 ira distribuzione I 100
243. oggetto di 21 interventi comportanti la completa ristrutturazione e o il cambio d uso D M 18 09 2002 Titolo IV p to 19 3 In caso di risposta positiva passa a Titolo II aree di tipo C In caso di risposta negativa passa a Titolo III 128 ANTINCENDIO AI TIV II ANTINCENDIO TITOLO IV livello II SCHEDA INFORMATIVA GENERALE Legenda NA Non Applicabile Unit operativa Dirigente Numero lavoratori Compilatore lista di controllo SI Riferimenti Note Le vie d uscita e le uscite di piano sono sempre disponibili prive di D M 10 03 1998 All II p to 3 3 lett 1 Hi1 serrature lucchetti cancelli etc e non sono MAI ostruite da attrezzature materiale arredi piante etc La chiusura delle porte resistenti al fuoco non ostacolata o impedita D M 10 03 1998 III p to 3 9 Ii 2 in qualche modo presenza di materiale arredi o autochiusura resa inattiva Giornalmente a meno di particolari esigenze si verifica che le porte D M 10 03 1998 All II p to 3 10 Ij 3 in corrispondenza delle uscite di piano e lungo le vie di esodo sono chiuse a chiave 4 Tutte le porte sono apribili dall interno nel verso dell esodo D M 10 03 1998 III p to 3 10 facilmente ed immediatamente uls Le uscie di piano e le vie di uscita sono tutte segnalate in modo D
244. ogie per le quali necessario cautelarsi da un uso improprio delle uscite Nel caso di risposta affermativa alla precedente E stato installato un idoneo e sicuro sistema di controllo ed I 61 1 apertura delle porte alternativi a quelli normalmente previsti 52 Sono state installate porte scorrevoli di tipo automatico Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 62 1 Le porte scorrevoli di tipo automatico sono D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 9 I 62 1 1 apribili a spinta verso l esterno I 6212 restano posizione di apertura assenza di alimentazione elettrica I 6213 hanno un dispositivo di blocco posto posizione segnalata e facilmente accessibile Le porte comprese quelle d ingresso si aprono su un area D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 9 I 63 piana di profondit almeno pari a quella delle porte stesse Le porte resistenti al fuoco sono dotate di dispositivo di D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 9 I 64 auto chiusura e sono tenute in posizione aperta tramite appositi dispositivi elettromagnetici Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 641 dispositivi elettromagnetici consentono il rilascio della D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 9 porta a seguito di uno dei seguenti casi attivazione dell impianto di rivelazione automatica di I 64 1 1 gt incendio I 64 1 2 attivazione del sistema di allarme incendio I 64 1 3 mancanza alimentazione elettrica 77 LA SICUREZZA IN OSPEDALE
245. olare non hanno superfici sdrucciolevoli D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 6 76 ANTINCENDIO AI TII arE 48 Sono stati evitati specchi che potrebbero trarre in inganno D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 6 sulla direzione d uscita 49 Esiste una procedura che definisce le modalit e l eventuale D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 6 posizionamento di specchi alle pareti 1 50 Le porte che si sulle vie d uscita riducono la D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 6 larghezza utile delle stesse Le porte dei locali si aprono verso l esterno senza ostacolare il deflusso regolare o di emergenza lungo i corridoi 1 52 Ogni porta sul percorso di uscita pu essere aperta D M 10 03 1998 III p to 3 3 facilmente ed immediatamente dalle persone in esodo Esiste una procedura che garantisca il controllo quotidiano D M 10 03 1998 II p to 2 8 53 delle condizioni minime per l esodo delle persone dai luoghi di lavoro Larghezza delle vie d uscita 54 larghezza utile delle vie d uscita rispetta le seguenti D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 7 caratteristiche 54 1 multipla del modulo di uscita I 54 2 superiore a 1 20 m Larghezza totale delle vie d uscita Si La larghezza totale delle uscite da ogni piano numero di D M 18 09 2002 Titolo Il 29 8 moduli stata determinata dal rapporto tra il massimo 1155 affollamento p
246. ollocati in luoghi sicuri distanti dal luogo dell incidente e da qualsiasi altro eventuale coinvolgimento cedimenti strutturali esplosioni etc Mezzi ed impianti estinzione incendi L estintore presente e segnalato con apposito cartello D M 10 03 1998 V p to 5 4 1 17 riportante la dicitura estintore e o estintore n D Lgs 626 1994 D Lgs 14 08 1996 n 493 II UNI 9994 L estintore chiaramente visibile immediatamente D M 10 03 1998 18 utilizzabile e l accesso allo stesso libero da ostacoli D Lgs 626 1994 capo III D Lgs 14 08 1996 n 493 II UNI 9994 L estintore e o carrellati sono integri in ogni loro parte D M 10 03 1998 119 stato privato del dispositivo di D Lgs 626 1994 capo III sicurezza D Lgs 14 08 1996 n 493 II UNI 9994 19 1 ugelli 19 2 tubi flessibili 19 3 supporto a parete 19 4 maniglia 19 5 contenitore 19 6 ruote per i carrellati I contrassegni dispositivi sono esposti a vista e sono ben D M 10 03 1998 20 leggibili D Lgs 626 1994 D Lgs 14 08 1996 n 493 II UNI 9994 L indicatore di pressione se presente indica un valore di D M 10 03 1998 21 pressione compreso all interno del campo verde D Lgs 626 1994 capo III D Lgs 14 08 1996 n 493 II UNI 9994 Il cartellino di manutenzione presente sull apparecchio D M 10 03 1998
247. ompartimenti e con i percorsi di esodo orizzontali e vertticali tramite porte 131 REI 120 piani interrati per edifici con altezza i superiore a 24 metri REI 90 per gli edifici con altezza antincendio 13 2 Li inferiore 24 metri I locali ubicati a quote comprese tra 7 5 e 10 m e D M 18 09 2002 Titolo p to 15 4 14 comunque oltre il primo piano interrato hanno le seguenti caratteristiche I 14 1 protetti mediante impianto di spegnimento automatico immettono direttamente in percorsi orizzontali protetti 14 2 si che adducono in luoghi sicuri dinamici 15 I piani interrati non sono destinati ad alcun tipo di degenza DIM 48 09 2002 itol I p to 15 4 Esistono aree tecniche contenenti laboratori di analisi el D M 18 09 2002 Titolo p to 15 4 16 ricerca ed apparecchiature ad alta enenrgia ubicate ai piani interrati Nel caso di risposta affermativa alla precedente 16 1 Tali aree sono separate dalle vie d accesso ai piani superiori mediante filtri a prova di fumo Scale 17 Tutte le scale sono di tipo protetto D M 18 09 2002 Titolo HI p to 15 5 1 18 L edificio ha un altezza antincendio superiore a 24 metri Nel caso di risposta affermativa alla precedente 18 1 Le scale hanno resistenza al fuoco almeno pari a R90 D M 18 09 2002 Titolo HI p to 15 5 1 182 Gli edifici in cui sono collocate le scale sono adibiti anche in parte ad aree di tipo D Nel caso di risposta affermativa alla precedente 18 2 1 Sono present
248. on linearit dei percorsi la presenza di passaggi di larghezza inadeguata e o I 5 3 elementi sporgenti che possono rendere tortuoso pericoloso un percorso I 54 la lunghezza eccessiva dei percorsi la presenza di rampe delle scale aventi I 559 caratteristiche inadeguate nel caso di ambienti posti al piano diverso da quello dell uscita presenza di porte che richiedono uno sforzo di I 5 6 apertura eccessivo o che non sono dotate di ritardo di chiusura organizzazione disposizione degli arredi I 57 macchinari o altri elementi in modo da non determinare impedimenti ad un agevole movimento degli utenti mancanza di misure alternative di tipo edilizio e I 58 gestionale all esodo autonomo lungo le scale nel caso di ambienti posti al piano diverso da guello dell uscita 116 La segnalazione di pericolo essere effettuata mediante Circolare Min Interno n 4 pi forme di segnale acustico visivo etc 1 03 2002 1 7 La segnaletica di sicurezza comprende sistemi alternativi Circolare Min Interno n 4 oltre alla cartellonistica 1 03 2002 18 Il messaggio visivo completo essenziale e semplificato Cile 1 03 2002 LA SICUREZZA IN OSPEDALE AI gen I em All interno del piano di emergenza si identifica un adeguato numero di persone incaricate di sovrintendere e controllare l attuazione delle procedure previste D M 10 03 1998 All VII p to 8 1 10 Sono state predisposte le proc
249. ono tenute in posizione aperta tramite appositi dispositivi elettromagnetici I Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 611 dispositivi elettromagnetici consentono il rilascio della porta D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 9 a seguito di uno dei seguenti casi I 6111 attivazione dell impianto di rivelazione automatica di incendio I 61 1 2 attivazione del sistema di allarme incendio I 61 1 3 mancanza alimentazione elettrica I 6114 intervento manuale su comando posto in prossimit delle porte in posizione segnalata I 612 Esistono filtri a prova di fumo aerati direttamente verso D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 9 l esterno che richiedono l installazione di infissi I Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 61 2 1 Gli infissi hanno tutti le seguenti caratteristiche D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 9 apribili automaticamente a seguito dell attivazione del I 61 2 1 1 dispositivo elettromagnetico chiusura delle porte REI del filtro stesso dotati di dispositivo di apertura a comando manuale I 61 2 1 2 gt posto in posizione segnalata La resistenza al fuoco delle porte taglia fuoco si amp mantenuta D M 14 12 1993 art 6 inalterata durante l installazione e dopo qualsiasi intervento Lettera circolare M I NS 7014 4101 62 successivo confronta con marchio dichiarazione di del 22 10 2001 conformit copia degli atti di omologazione del prototipo e delle estensioni ammissibil
250. p to 15 9 seguito di uno dei seguenti casi I 6711 attivazione dell impianto di rivelazione automatica di incendio Il 67 1 2 attivazione del sistema di allarme incendio I 67 1 3 mancanza alimentazione elettrica I 6714 intervento manuale su comando posto in prossimit delle porte in posizione segnalata Esistono filtri a prova di fumo aerati direttamente verso l esterno D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 9 I 67 2 5 Li che richiedono l installazione di infissi I Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 67 2 1 Gli infissi hanno tutti le seguenti caratteristiche D M 18 09 2002 Titolo p to 15 9 apribili automaticamente a seguito dell attivazione del I 67 2 1 1 dispositivo elettromagnetico a chiusura delle porte REI del filtro stesso I 67212 dotati di dispositivo di apertura a comando manuale posto posizione segnalata La resistenza al fuoco delle porte taglia fuoco si mantenuta D M 14 12 1993 art 6 Lettera circolare inalterata durante l installazione e dopo qualsiasi intervento M I NS 7014 4101 del 22 10 2001 I 68 successivo confronta con marchio e dichiarazione di conformit copia degli atti di omologazione del prototipo e delle estensioni ammissibili Alberto Mazza La corretta 69 Esiste una procedura di regolare controllo delle porte resistenti al installazione di porte resistenti al fuoco fuoco Rivista vigili del Fuoco maggio 2004 pag 49 51 69 1 la stabilit dell installazione
251. p to 17 equivalente alle norme UNI vigenti Rete idrica antincendio L impianto idrico antincendio costituito da una rete di 98 tubazioni preferibilmente ad derivazioni naspi idranti UNI45 e idranti UNI70 La rete corredata di valvole di intercettazione per isolare una parte d impianto in caso di necessit La loro collocazione ed il numero sono tali da rendere agevoli le verifiche periodiche e le manutenzioni senza porre 100 fuori servizio l intera protezione e da non introdurre il rischio di una sicurezza inferiore a causa della manomissione 1 99 abusiva o dolosa Le valvole di intercettazione sono del tipo ad indicatori di I 101 posizione e sono bloccate nella posizione di esercizio con mezzi e sigilli idonei I 102 L integrit dei sigilli viene verificata settimanalmente I Nel caso di risposta affermativa alla precedente ANTINCENDIO ALTIN arB Il risultato della verifica viene riportato sul registro delle I 102 1 DIRE manutenzioni 103 Esiste una procedura che cadenza nel tempo l integrit delle attrezzature apparecchiature e sigilli antincendio La segnalazione della loro posizione anomala riportato in I 104 SE 2 sala controllo o nella centrale idrica antincendio I 105 La struttura amp in zona sismica dichiarata I Nel caso di risposta affermativa alla prec
252. percorsi di esodo orizzontali e vertticali tramite porte 13 1 REI 120 per i piani interrati o per edifici con altezza superiore a 24 metri 13 2 REI 90 per gli edifici con altezza antincendio inferiore a 24 metri 14 I locali ubicati a quote comprese tra 7 5 e 10 m e comunque oltre il primo piano interrato hanno le seguenti caratteristiche D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 4 14 1 protetti mediante impianto di spegnimento automatico 142 immettono direttamente in percorsi orizzontali protetti che adducono in luoghi sicuri dinamici 15 I piani interrati non sono destinati ad alcun tipo di degenza D M 18 09 2002 Titolo p to 15 4 16 Esistono aree tecniche contenenti laboratori di analisi e ricerca ed apparecchiature ad alta enenrgia ubicate ai piani interrati D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 4 Nel caso di risposta affermativa alla precedente 16 1 Tali aree sono separate dalle vie d accesso ai piani superiori mediante filtri a prova di fumo Scale 17 Tutte le scale sono di tipo protetto D M 18 09 2002 Titolo p to 15 5 1 18 L edificio ha un altezza antincendio superiore a 24 metri Nel caso di risposta affermativa alla precedente 18 1 Le scale hanno resistenza al fuoco almeno pari a R90 D M 18 09 2002 Titolo p to 15 5 1 18 2 Gli edifici in cui sono collocate le scale sono adibiti anche in parte ad aree di t
253. percorsi sono 32 2 3 a e SE dotate di dispositivo di antichiusura 3224 Le porte normalmente aperte sono dotate di dispositivo di rilascio elettromagnetico Nel caso di risposta affermativa alla precedente 32241 I dispositivi elettromagnetici consentono il rilascio della D M 18 09 2002 Titolo II p to 15 8 a seguito di uno dei seguenti casi attivazione dell impianto di rivelazione automatica di 3224 11 ma incendio 3224 12 attivazione del sistema di allarme incendio 3224 13 mancanza alimentazione elettrica 322414 intervento manuale su comando posto in prossimit RESSE delle porte in posizione segnalata 3225 Tutti i materiali di rivestimento sono di classe 0 di reazione Misure per l esodo in caso di emergenza 33 E stato calcolato il massimo affollamento equivalente per le diverse aree considerando D M 18 09 2002 Titolo p to 16 1 33 1 0 1 persona m2 per gli uffici amministrativi numero di posti effettivi per spazi riunioni mensa aziendale scuole convitti e simili 33 2 0 4 persone m2 per gli spazi riservati ai visitatori 34 Ai fini della determinazione dell affollamento si tenuto conto dei disabili 34 1 su sedie a rotelle equiparati a 3 persone 342 allettati eguiparati a 10 persone Esiste una procedura che consente di monitorare in continuo la presenza e la collocazione di disabili Capacit di deflusso 36 Per il di
254. pi di tre piani fuori terra Spegnimento automatico 111 Anche in ogni ambiente con carico d incendio superiore a 30 kg m2 di legna standard stato installato un impianto di spegnimento automatico D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 114 ANTINCENDIO 1 112 suddetti impianti realizzati regola d arte e secondo le D M 18 09 2002 Titolo p to 17 vigenti norme di buona tecnica Gli impianti di spegnimento automatico utilizzano estinguenti D M 18 09 2002 Titolo p to 17 1 113 compatibili con le caratteristiche degli ambienti da proteggere dei materiali e apparecchiature presenti Impianti di rilevazione segnalazione e allarme I 114 In tutte le aree prevista l installazione di D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 I 1141 segnalatori di allarme incendio del tipo a pulsante manuale impianto fisso di rivelazione e segnalazione automatica 1 114 2 degli incendi 1 1115 segnalatori di allarme opportunamente distribuiti ed ubicati D M 18 09 2002 Titolo p to 17 in ogni caso in prossimit delle uscite 1 1116 L impianto di rilevazione segnalazione allarme stato progettato D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 e realizzato a regola d arte UNI9795 1 1117 Presso il centro di gestione delle emergenze riportata la D M 18 09 2002 Titolo p to 17 segnalazione di allarme incendio ot
255. piani interrati Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 41 Le strutture sistemi di compartimentazione D M 18 09 2002 Titolo III p to rispettivamente R REI 90 8 1 1 LIS L edificio ha un altezza antincendio inferiore a 24 metri A Titolo pito Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 51 Le strutture ed i sistemi di compartimentazione sono D M 18 09 2002 Titolo III p to rispettivamente R REI 60 5 1 1 Nel caso di risposta negativa alla 6 116 Le strutture ed sistemi di compartimentazione D M 18 09 2002 Titolo III p to rispettivamente R REI 90 5 1 1 5 Ogni singolo elemento strutturale e di compartimentazione 1 8 09 2002 Titolo T p to 1 7 nonch le porte e gli altri elementi di chiusura sono stati valutati ed attestati in conformit al DM 4 05 1998 Reazione al fuoco dei materiali 1 8 I materiali impiegati nella realizzazione di DM 18 03 2002 Titolo IL p t915 2 atri corridoi disimpegni scale rampe e passaggi in genere per il 50 della loro supericie totale I 8 1 pavimento soffitto pareti proiezioni orizzontali scale di classe le per il restante 50 di classe 0 non combustibile I 8 2 negli altri ambienti I 821 i pavimenti compresi i relativi rivestimenti sono di classe 2 gli altri materiali di rivestimento sono di classe 1 o I 822 classe 2 in presenza di spegnimento automatico o di sistemi di smaltimento fumi asser
256. posta affermativa ad una delle opzioni precedenti I 33 1 1 Ogni piano fuori terra o interrato servito da almeno una scala D M 10 03 1998 HI p to 3 6 I In caso di risposta negativa I 33 1 2 Ogni piano fuori terra o interrato servito da almeno due scale D M 19031998 p 193 6 I 33 3 Le scale servono un solo piano fuori terra o interrato D M 10 03 1998 All III p to 3 6 I In caso di risposta affermativa I 33 3 1 la larghezza almeno pari a quella delle uscite del piano servito D M 10 23 1998 p f0 3 6 I 33 4 Le scale servono pi di un piano D M 10 03 1998 III p to 3 6 I In caso di risposta affermativa I 3341 La larghezza complessiva della scala calcolata in relazione al D M 10 03 1998 III p to 3 6 maggior affollamento di due piani contigui I 3342 Si tratta di edificio contenenti luoghi di lavoro a rischio d incendio D M 10 03 1998 III p to 3 6 basso o medio I In caso di risposta affermativa La larghezza complessiva della scala stata calcolata con lal D M 10 03 1998 All III p to 3 6 I 33 4 2 1 seguente formula L metri A 50 x 0 60 Ove A il maggior affollamento di due piani contigui 1 34 La struttura ha dei vincoli urbanistici o architettonici D M 10 03 1998 All III p to 3 7 I In caso di risposta affermativa Al posto dei criteri sopra richiesti relativamente alle vie d uscita p to DM 10 03 3938 AIL ME p t0 3 7 I 341 3 3 lunghezza vie di esodo p to 3 4 nume
257. potrebbero essere presenti degenti utenti o visitatori sono presenti e ben in vista Il 61 istruzioni sul comportamento da tenere caso di emergenza planimetria con la collocazione del locale rispetto alle vie 6 2 y di esodo alle scale ed alle uscite 6 3 divieto di utilizzo dei comuni 16 ANTINCENDIO AI gen I DPI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE ANTINCENDIO SCHEDA INFORMATIVA GENERALE Legenda DPI Dispositivi di protezione individuale NA Non Applicabile Unit operativa Dirigente Numero lavoratori liv SI NO NA Riferimenti Note l Tutti i DPI sono contrassegnati con il nome o con il numero DPR 19 03 1956 art 26 112 La sguadra antincendio della struttura ospedaliera dotata dei seguenti dispositivi di protezione individuale I 224 un unico capo esterno sotto forma di tuta intera I 22 una serie di indumenti esterni o interni progettati per essere indossati a strati uno sopra l altro I 23 stivali 2 4 elmetti I 2 5 guanti I 2 6 autorespiratori I 2 7 cinturani I 2 8 imbracature 1 3 Esistono addetti alla protezione specializzata contro l incendio I Nel caso di risposta affermativa 31 Gli operatori sono dotati di tute di avvicinamento al fuoco indumento di protezione riflettente il calore 17
258. ranti esterni DN70 Naspi ed idranti sono corredati da una tubazione semirigida D M 18 09 2002 Titolo II p to 7 3 I 85 e flessibile di 20 m di lunghezza rispettivamente con le seguenti caratteristiche I 85 1 naspo lancia A25 con bocchello da 10 mm I 85 2 idrante UNI45 lancia A45 con bocchello da 12 mm I 853 idrante UNI70 lancia A70 con bocchello da 18 mm I s6 Le lance sono di tipo regolabile per il frazionamento o la D M 18 09 2002 Titolo II p to 7 3 nebulizzazione ANTINCENDIO AI TII arB 87 I naspi e gli idranti sono ubicati in punti visibili ed accessibili lungo le vie d uscita escluse le scale D M 10 03 1998 V p to 5 4 88 La loro collocazione consente di raggiungere ogni punto della superficie protetta almeno con il getto di una lancia D M 10 03 1998 V p to 5 4 89 La struttura sanitaria ha meno di 300 p l ed esiste una certa difficolt di accesso alle aree da parte dei mezzi di soccorso D M 18 09 2002 Titolo II p to 7 3 1 2 Nel di risposta affermativa alla precedente E stato installato almeno un idrante esterno DN70 D M 18 09 2002 Titolo II p to 7 3 L idrante esterno DN70 ben segnalato D M 18 09 2002 Titolo II p to 7 3 90 Nella collocazione dei naspi UNI20 degli idranti UNI45 si tenuto conto che pur in presenza di interferenze ogni punto dell edificio di trova a meno di 5 m dalla lancia di erogazione 91
259. ratori o persone sono soggetti al D M 10 marzo 1998 non E oggetto di ristrutturazione completa e o di cambio di destinazione d uso oo TITOLO C D E a partire dal 26 dicembre 2002 In corso di ampliamento e o modifiche compatibile con il sistema di vie di i uscita i Area B Lavori progetto gi i approvati dal i Attivit n 86 del D M Comando Provinciale 16 febbraio 1982 dei Vigili del Fuoco i gt TITOLO HI Area C soggetta al controllo dei i Vigili del Fuoco i i Area D Rinnovo CPI senza variazioni di TITOLO IV Strutture esistenti TITOLO III area C Strutture nuove f esistenti ma in TITOLO II area C dpi ilmi ristrutturazione STRUTTURE DI 3 e o cambio d uso ASSISTENZA SPECIALISTICA AMBULATORIALE COMPRESE QUELLE RIABILITATIVE DI DIAGNOSTICA STRUMENTALE E DI LABORATORIO ay dan Abart pinli Avari Abile ise te A lei TITOLO IV ANTINCENDIO La prima parte dell analisi antincendio comprende delle liste di controllo che prescindono dalla suddivisione in aree o dalla situazione dell ospedale delle unit operative o dei servizi di recente costruzione o ristrutturazione oppure situazioni datate La lista di controllo antincendio generale si articola nel seguente modo Preliminare Emerg
260. re L metri A 50 x 0 60 Tutte le uscite di piano e le vie di uscita sono chiaramente ed univocamente segnalate Tutte le vie di uscita inclusi i percorsi esterni sono illuminati in D M 10 03 1998 All III p to 3 13 1 18 modo tale da consentire agilmente la loro percorribilit in sicurezza fino a luogo sicuro E vietata lungo le vie d uscita l installazione di attrezzature che D M 10 03 1998 All II p to 3 14 1 19 potrebbero costituire pericoli potenziali di incendio o ostruzione delle stesse Porte Le porte resistenti al fuoco hanno un dispositivo di autochiusura per D M 10 03 1998 All III p to 3 3 lett i i locali a rischio d incendio alto o per distanze dall uscita su luogo sicuro superiori a 45 60 metri o 30 45 metri nel caso di una sola uscita Tutte le porte sul percorso di uscita possono essere facilmente ed D M 10 03 1998 All III p to 3 3 lett m immediatamente aperte dalle persone in esodo Le porte installate lungo le vie d uscita ed in corrispondenza delle uscite di piano si aprono nel verso dell esodo Nei locali di lavoro e in quelli destinati a deposito vietato l uso di Art 33 comma 8 D Lgs 626 94 1 23 saracinesche a rullo porte scorrevoli verticalmente guelle girevoli su asse centrale guali porte delle uscite di emergenza La resistenza al fuoco delle porte taglia fuoco si amp mantenuta inalterata durante l installazione e dopo qualsiasi intervento
261. re a 24 metri D M 18 09 2002 Titolo p to 15 1 1 Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 51 Le strutture ed i sistemi di compartimentazione sono D M 18 09 2002 Titolo p to 15 1 1 rispettivamente R REI 60 Nel caso di risposta negativa alla 6 116 Le strutture ed i sistemi di compartimentazione sono D M 18 09 2002 Titolo p to 15 1 1 rispettivamente R REI 90 Ogni singolo elemento strutturale e di compartimentazione nonch D M 18 09 2002 Titolo p to 15 1 2 1 7 le porte e gli altri elementi di chiusura sono stati valutati ed attestati in conformit al DM 04 05 1998 Reazione al fuoco dei materiali 1 8 I materiali impiegati nella realizzazione di D M 18 09 2002 Titolo p to 15 2 atri corridoi disimpegni scale rampe e passaggi in I 81 genere per il 50 della loro supericie totale pavimento soffitto pareti proiezioni orizzontali scale di classe le per il restante 50 di classe 0 non combustibile I 8 2 negli altri ambienti I 821 h i pavimenti compresi i relativi rivestimenti sono di classe gli altri materiali di rivestimento sono di classe 1 o classe 2 I 822 in presenza di spegnimento automatico di sistemi di smaltimento fumi asserviti all impianto di rivelazione incendi I 823 i controsoffitti ed i materiali di rivestimento sono di classe non superiore a 1 o 1 1 I 824 i materiali siscittibili a prendere fuoco tendaggi eccetera sono di classe non superiore a 1 I 8 2 5 i materassi son
262. re mobili estintori 292 gli impianti di spegnimento manuali naspi idranti etc 29 3 gli impianti di spegnimento automatici 294 gli impianti di segnalazione ed allarme incendio 29 5 gli impianti di evacuazione fumi LA SICUREZZA IN OSPEDALE AI TII arB ANTINCENDIO TITOLO II livello I tipologia B SCHEDA INFORMATIVA GENERALE Legenda NA Non Applicabile 1 posti letto Unit operativa Dirigente Numero lavoratori Compilatore lista di controllo liv SI NO NA Riferimenti Note Separazioni II La struttura sanitaria rispetta le seguenti disposizioni D M 18 09 2002 Titolo TI p to 2 2 I 14 non comunica con attivit non ad essa pertinenti comunica direttamente con attivit ad essa pertinenti I 12 non soggette al controllo dei Vigili del Fuoco ai sensi del D M 16 02 1982 comunica tramite filtri a prova di fumo o spazi I 1 3 scoperti con le attivit di cui ai punti 83 84 85 89 90 92 e 94 del DM 16 02 1982 La struttura sanitaria separata dalle sopraindicate attivit D M 18 09 2002 Titolo II p to 2 2 2 mediante strutture porte aventi caratteristiche di resistenza al fuoco non inferiori a REI 90 Accesso 3 Gli accessi alle aree ove sorgono gli edifici possiedono D M 18 09 2002 Titolo II p to 2 3 tutte le seguenti caratteristiche 3 1 larghezza 3 5m 3 2 altezza libera 4m 33 raggio di svolta 13m
263. revisto tenendo conto del peso equivalente dei disabili e la capacit di deflusso del piano I 56 La struttura ha pi di due piani fuori terra Nel caso di risposta affermativa alla precedente Il dimensionamento delle vie d uscita vertcali comprese le D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 8 1 57 scale mobili stato effettuato sommando il massimo affollamento previsto in due piani consecutivi quelli con maggiore affollamento Sistemi di apertura delle porte e di eventuali infissi I 58 Le porte installate lungo le vie d uscita ed in corrispondenza D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 9 delle uscite di piano I 58 1 si aprono nel verso dell esodo D M 10 03 1998 All III p to 3 3 I 582 sono a semplice spinta mediante azionamento di dispositivi a barra orizzontale I 583 i battenti delle porte aperte non ostruiscono passaggi corridoi e pianerottoli Esiste il divieto tranne casi specificatamente autorizzati Art 33 comma 7 D Lgs 626 94 59 dall autorit competente chiudere chiave le porte delle uscite di sicurezza Nei locali di lavoro e in guelli destinati a deposito amp vietato Art 33 comma 8 D Lgs 626 94 I 60 l uso di saracinesche a rullo porte scorrevoli verticalmente e quelle girevoli su asse centrale quali porte delle uscite di emergenza Esistono nella struttura zone riservate a pazienti che hanno 61 particolari patol
264. rica I 513 hanno un dispositivo di blocco posto in posizione segnalata e facilmente accessibile I 514 sono semplice spinta mediante azionamento di dispositivi a barra orizzontale I 515 i battenti delle porte aperte non ostruiscono passaggi corridoi e pianerottoli Tutte le porte sulle vie d uscita sono controllate D M 10 03 1998 VI p to 6 3 6 regolarmente in modo tale da assicurare che non sussistano danneggiamenti e che si aprano facilmente Giornalmente viene controllato che la porta non sia chiusa a chiave Giornalmente si verifica l assenza di dispositivi aggiuntivi 8 applicati per mantenere la porta aperta ad esempio cunei catenelle attrezzature ecc 9 Si verifica con una certa freguenza che il percorso di accesso alla porta di sicurezza sia libero da ingombri Esistono nell unit operativa pazienti che hanno particolari 10 patologie per le quali necessario cautelarsi da un uso improprio delle uscite I Nel caso di risposta affermativa alla precedente E stato installato un idoneo e sicuro sistema di controllo I 10 1 ed apertura delle porte alternativi a quelli normalmente previsti Tutto il personale di reparto stato informato del D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 9 I 10 2 particolare sistema di controllo e apertura delle porte di emergenza I 103 L idoneo e sicuro sistema di controllo ed apertura delle porte amp funzionante ed in buono sta
265. rie terapie particolari etc Area E aree destinate ad altri servizi pertinenti all attivit ospedaliera uffici amministrativi scuole e convitti spazi riunioni e convegni mensa aziendale spazi per visitatori inclusi bar e limitati spazi commerciali etc quando non soggette al controllo dei Vigili del Fuoco e Strutture che erogano prestazioni di assistenza specialistica in regime ambulatoriale sia esistenti che di nuova costruzione e strutture fino a 25 posti letto che erogano prestazioni a ciclo diurno in regime di ricovero ospedaliero e o residenziale sia esistenti che di nuova costruzione Titolo IV LA SICUREZZA IN OSPEDALE Per ci che riguarda invece le aree A aree od impianti a rischio specifico classificati come attivit soggette al controllo del C N V V F ai sensi del D M 16 02 1982 e del D P R 26 05 1959 n 689 esclusa naturalmente l attivit n 86 Ospedali case di cura e simili con oltre 25 posti letto si rimanda alle regole tecniche ove esistenti per i riferimenti pi dettagliati su progettazione gestione e manutenzione Si riassume nello schema riportato qui di seguito il percorso da seguire per individuare la lista di controllo relativa all unit operativa od ospedaliera oggetto di valutazione aka ike e maz Tadipendunitemente dall attivit svolta e dal STRUTTURE OSPEDALIERE O i numero di posti letto tutti i luoghi di lavoro in UNIT OPERATIVE OSPEDALIERE i i cui sono presenti lavo
266. rifornimento giornaliero del materiale farmaci disinfettanti altro di reparto 18 ANTINCENDIO AI gen II deprep DEPOSITO MATERIALE COMBUSTIBILE PER ESIGENZE GIORNALIERE DI REPARTO solo area D Titoli II e IV Livello SCHEDA INFORMATIVA GENERALE Legenda Ospedale NA Non Applicabile Struttura Piano Unit operativa Dirigente Numero lavoratori SI NA Riferimenti Note 1 Il deposito di materiale combustibile scatole di cartone D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 2 1 alccol etilico cotone idrofilo etc effettuato esclusivamente in appositi locali di superficie limitata 2 scorte di materiale ad uso del sono le D M 18 09 2002 Titolo II p to 5 2 1 esigenze giornaliere 19 LA SICUREZZA IN OSPEDALE Al gen I dep 50 DEPOSITO MATERIALE COMBUSTIBILE DI SUPERFICIE INFERIORE 50 2 anche aree e D Titoli II e IV Livello I SCHEDA INFORMATIVA GENERALE Legenda NA Non Applicabile Unit operativa Dirigente Numero lavoratori liv SI Riferimenti Note I La comunicazione tra il deposito ed il resto dell area D M 18 09 2002 Titolo p to 5 2 2 1 avviene esclusivamente in spazi riservati alla circolazione interna
267. rispondenza del 26 1 1 1 piano di uscita direttamente tramite orizzontale protetto 26112 strutture de vano corsa e del locale macchinario di caratteristiche REI 120 26113 immette ai tramite filtro a prova di fumo di restistenza al fuoco REI 120 accesso al locale macchinario direttamente all esterno 26 1 1 4 o tramite filtro a prova di fumo strutture resistenti al fuoco non inferiori a REI 120 26 1 1 5 doppia alimentazione elettrica di cui una di sicurezza essere predisposto per il passaggio automatico da 26 1 1 6 alimetazione normale ad alimentazione di sicurezza in caso d incendio avere montanti dell alimentazione elettrica normale e I 26117 di sicurezza del locale macchinario protetti contro l azione del fuoco almeno per 120 minuti e tra loro direttamente separati dotato di sistema citofonico tra cabina locale 26 1 1 8 macchinario pianerottoli e centro gestione delle emergenze con vano corsa e locale macchinario distinti da quelli 26 1 1 9 222 di altri elevatori 27 Gli ascensori montaletti di emergenza hanno al minimo le seguenti caratteristiche 27 1 dimensioni 1 4 x 2 4 metri 27 2 portata di 1600 kg pari a 21 persone Per il dimensionamento del numero di 28 ascensori montacarichi di emergenza si tenuto conto del massimo affollamento di disabili previsto in due piani consecutivi Per il dimensionamento del numero di 29 ascensori montacarichi di emergenza si amp tenuto conto della
268. ro e larghezza uscite di i piano p to 3 5 e numero e larghezza delle scale p to 3 6 sono stati adottati se necessario i seguenti accorgimenti a risistemazione del luogo di lavoro e o attivit cos che le D M 10 03 1998 III p to 3 7 lett a I 3411 persone lavorino il pi vicino possibile alle uscite di piano ed i 7 pericoli non possano interdire il sicuro utilizzo delle vie d uscita I 34 1 2 b riduzione del percorso totale delle vie di uscita D M 10 03 1998 III p to 3 7 lett b I 34 1 3 realizzazione di ulteriori uscite di piano DM 10 03 1998 I pto A let e I 3414 d realizzazione di percorsi protetti addizionali estensione D M 10 03 1998 All III p to 3 7 lett d dei percorsi protetti esistenti I 3415 e installazione di un sistema automatico di rivelazione ed D M 10 03 1998 III p to 3 7 lett allarme incendio ridurre i tempi di evacuazione 1135 Le scale sono protette tramite strutture resistenti al fuoco e porte D M 10 03 1998 All III p to 3 3 lett i resistenti al fuoco 1 36 Si hanno scale a servizio sia di piani fuori terra che di piani interrati 1003 1998 MT 0 3 8 6 1 caso di risposta affermativa I 36 1 Sono installate porte tagliafuoco in corrispondenza di DM 10 03 1928 A MT p to 3 8 lett d I 36 1 1 accesso piano interrato I 36 1 2 accesso piano fuori terra 1137 Si hanno scale esterne D M 10 03 1998 III p to 3 8 lett I In ca
269. ro gestione delle emergenze I 359 con vano corsa e locale macchinario distinti da quelli di altri elevatori Biscardi Bonometti La sicurezza 36 Gli ascensori montaletti di emergenza hanno al minimo le antincendio e ela gestione delle seguenti caratteristiche emergenze nelle strutture sanitarie 36 1 dimensioni 1 4 x 2 4 metri 36 2 portata di 1600 kg pari a 21 persone Per il dimensionamento del numero di Biscardi Bonometti La sicurezza 37 ascensori montacarichi di emergenza si tenuto conto del antincendio e ela gestione delle massimo affollamento di disabili previsto in due piani emergenze nelle strutture sanitarie consecutivi Per il dimensionamento del numero di 38 ascensori montacarichi di emergenza si tenuto conto della capacit di deflusso esposta qui di seguito Edifici fino a 24 metri di altezza 20 disabili Borlymetti i a e 38 1 allettati impianto e 60 disabili su sedia a elg gestione d rotelle impianto emergenze nelle strutture sanitarie Edifici fino a 40 metri di altezza 15 disabili Biscardi wa elin I 38 2 allettati impianto e 45 disabili su sedia a antincendio e ela gestidpe de Di E emergenze nelle strutture sanitarie rotelle impianto Edifici fino a 54 metri di altezza 10 disabili Biscardi Bonometti SICUTEZZA 38 3 allettati impianto e 30 disabili su sedia a antincagdio e eld gestione S emergenze nelle strutture rotelle impianto
270. ro trarre in inganno sulla D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 6 direzione d uscita m 52 Esiste una procedura che definisce le modalit e l eventuale D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 6 posizionamento di specchi alle pareti I 53 Le porte che si aprono sulle vie d uscita non riducono la larghezza D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 6 utile delle stesse Le porte delle camere di degenza si aprono verso l esterno senza 1 54 TE ostacolare il deflusso regolare o di emergenza lungo i corridoi I 55 Ogni porta sul percorso di uscita pu essere aperta facilmente ed D M 10 03 1998 All III p to 3 3 immediatamente dalle persone in esodo m 56 Esiste una procedura che garantisca il controllo quotidiano delle DM 10 03 1908 p 142 8 condizioni minime per l esodo delle persone dai luoghi di lavoro Larghezza delle vie d uscita E presente almeno una via d uscita che rispetta le seguenti D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 7 57 dai caratteristiche I 57 1 multipla del modulo di uscita di larghezza superiore a 1 20 m ammissibile anche fino ad I 57 2 RA i un minimo di 0 9 da considerarsi un unico modulo 1 58 La profondit dei pianerottoli delle scale con cambi di direzione di D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 7 180 superiore a 2 00 metri Larghezza totale delle vie d uscita La larghezza totale delle uscite da ogni piano numero di moduli stata determinata dal rappor
271. rtellino di manutenzione presente D M 10 03 1998 I 13 sull apparecchio di estinzione correttamente D Lgs 626 1994 capo III compilato in ogni sua parte D Lgs 14 08 1996 n 493 UNI 9994 Impianti rivelazione fumi e sistemi di allarme I rivelatori sono in buono stato e la loro spia DM 10 03 1998 1 14 4 luminosa individuale funzionante Esiste una procedura che consente sempre di 15 i avere pezzi di ricambio 1 16 I pulsanti di allarme hanno DM 10 03 1998 I 16 1 segnaletica in ordine I 16 2 integrit della scatoletta e del vetrino I 16 3 visibilit I 16 4 accessibilit U n LA SICUREZZA IN OSPEDALE AI I col MANUTENZIONE ANTINCENDIO Collaudo livello I SCHEDA INFORMATIVA GENERALE Legenda NA Non Applicabile Unit operativa Dirigente Numero lavoratori Compilatore lista di controllo liv SI NONA Riferimenti Note Impianti di estinzione incendi e rete idranti Prima della regolare messa in funzione UNI 10779 I 1 dell impianto stata verificata la conformit dei componenti utilizzati alle disposizioni delle normative richiamate nella norma UNI 10779 Prima della regolare messa funzione UNI 10779 I 2 dell impianto stata verificata la posa in opera a regola d arte Prima del collaudo avvenuto un accurato lavaggio UNI 10
272. rutture ospedaliere esistenti si trova oggi ad affrontare problematiche su diversi fronti da una parte la messa in sicurezza secondo i requisiti richiesti da nuove normative e norme tecniche in materia di sicurezza e dall altra l ammodernamento logistico funzionale impiantistico al fine di rispondere ai criteri di qualit imposti dalle nuove disposizioni di legge per l assistenza sanitaria ai fini dell accreditamento delle strutture stesse Da un analisi dei dati raccolti dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco si potuto riscontrare come negli anni 80 si sia assistito ad un incremento del numero di incendi negli ospedali questo incremento molto probabilmente dovuto a diversi fattori tra i quali l introduzione di nuove apparecchiature diagnostiche che richiedono ingenti quantitativi di energia elettrica TAC ecografia RMN PET etc all utilizzo di nuovi dispositivi che permettono di mantenere in vita i malati di alcuni reparti quali terapia intensiva o rianimazione respiratori automatici apparecchiature per emodialisi sistemi di monitoraggio in continuo etc all utilizzo di sempre pi innovative tecnologie di intervento da parte dei chirurghi di sala operatoria Tutto ci ha comportato un aumento dell energia elettrica richiesta che a sua volta ha comportato un accrescimento nell erogazione anche a fronte di un impianto elettrico talvolta obsoleto e inadeguato aumentato pertanto il pericolo d insorgenza deg
273. schematicamente la posizione del I 4714 locale rispetto alle vie di esodo alle scale ed alle uscite si impone il divieto di usare i comuni ascensori in I 47 1 2 ie ge caso di incendio ed eventuali altri divieti Le istruzioni sono riportate in italiano ed in alcune lingue I 472 estere tenendo conto della provenienza dell utenza abituale Istruzioni ingresso struttura All ingresso della struttura ospedaliera sono esposte e ben 48 in vista precise istruzioni relative al comportamento del personale e del pubblico in caso di sinistro All ingresso della struttura ospedaliera esposta una planimetria indicante I 49 1 le scale e le vie di evacuazione le vie di accesso ai luoghi di raccolta allestiti nelle I 49 2 49 3 i sistemi di comunicazione sonora I 49 4 i mezzi e gli impianti disponibili I 49 5 i dispositivi di arresto del sistema di ventilazione il quadro generale del sistema di rivelazione e di I 49 6 allarme I 497 gli impianti e i locali che presentano un rischio speciale I 49 8 gli spazi calmi Istruzioni punti di raccolta In prossimit dei punti di raccolta e ben in vista sono esposte precise istruzioni relative al comportamento del personale del pubblico condizioni normali ed caso di emergenza Le istruzioni sono riportate in italiano ed in alcune lingue I SI estere tene
274. sidua di almeno 2 bar 4 naspi aperti simultaneamente nella posizione pi sfavorita 99 2 DN45 portata superiore a 120 l min una pressione residua di almeno 2 bar 3 idranti aperti simultaneamente nella posizione pi sfavorita alimentazione da due colonne montanti 99 3 DN70 portata superiore a 300 l min una pressione residua di almeno 4 bar 4 idranti aperti simultaneamente nella posizione pi sfavorita senza contemporaneitcon gli idranti interni 100 L autonomia dell impianto idrico superiore a 60 minuti D M 18 09 2002 Titolo p to 17 101 La struttura ha pi di 100 posti letto Nel caso di risposta affermativa alla precedente 101 1 L alimentazione idrica degli impianti di tipo superiore o equivalente alle norme UNI vigenti D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 idrica antincendio 102 L impianto idrico antincendio costituito da una rete di tubazioni preferibilmente ad anello con derivazioni per naspi idranti UNI45 e idranti UNI70 La rete corredata di valvole di intercettazione per isolare una parte d impianto in caso di necessit 104 La loro collocazione ed il numero sono tali da rendere agevoli le verifiche periodiche e le manutenzioni senza porre fuori servizio l intera protezione e da non introdurre il rischio di una sicurezza inferiore a causa della manomissione abusiva o dolosa 105 Le valvole di intercettazione sono del tipo ad
275. so di risposta affermativa La scala collocata in modo tale da rendere possibile il suo utilizzo DM 10 03 1938 AI TT p 193 3 lett I 37 1 al momento dell incendio fiamme fumo e calore fuoriuscente dal porte finestre o aperture la colpiscono in modo pericoloso ANTINCENDIO AITIVI Separazioni Sono state adottate le seguenti misure per ci che concerne le D M 10 03 1998 All III p to 3 8 lett a 38 aperture il passaggio di condotte o tubazioni su solai soffitti in particolare nel caso di strutture restistenti al fuoco I 38 1 provvedimenti finalizzati a contenere fiamme e fumo I 38 2 installazione di serrande tagliafuoco sui condotti Sono stati rimossi o sostituiti eventuali materiali di rivestimento con D M 10 03 1998 3 816 b 39 alto grado di partecipazione all incendio posti lungo le vie di uscita con altri che presentano un miglior comportamento al fuoco Impianti tecnologici 1140 Tutti gli impianti sono stati realizzati conformit alla normativa D M 18 09 2002 Titolo IV p to 19 2 vigente rai Tutti gli impianti ed i servizi tecnologici sono sezionabili in D M 18 09 2002 Titolo IV 19 2 e entrambe i seguenti modi Titolo II p to 5 1 1 I 41 1 centralmente I 41 2 localmente da posizioni segnalate e facilmente accessibili 1 42 Gli impianti di produzione calore sono di tipo centralizzato DIM 1
276. spetto ai seguenti valori I 381 50 per piani con pavimento a quota compresa tra pi meno un metro rispetto al piano di uscita dell edificio 37 5 per piani con pavimento a quota compresa tra pi o I 38 2 Rae ie meno 7 5 metri rispetto al piano di uscita dell edificio 33 per piani con pavimento a quota al di sopra o al di sotto I 38 3 di pi o meno 7 5 metri rispetto al piano di uscita dell edificio Sistemi di vie d uscita 1 39 Per ogni compartimento stato previsto un sistema organizzato D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 4 di vie d uscita tale da I 391 essere dimensionato in base al massimo affollamento previsto I 39 2 da condurre verso un luogo sicuro 1 40 I percorsi del sistema di vie d uscita comprendono D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 4 I 40 1 corridoi T 402 vani di accesso alle scale e di uscita all esterno I 40 3 camere di calma I 40 4 scale 40 5 rampe passaggi genere Nella predisposizione dei sistemi di vie di uscita sono state D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 4 I 141 rispettate le disposizioni vigenti in materia di superamento ed eliminazione delle barriere architettoniche Lunghezza delle vie d uscita al piano 112 Il percorso di esodo dal punto pi sfavorito dalla porta di D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 5 ciascun locale inferiore a I 24 40 m dall uscita su luogo sicuro o dalla scala di sicurezza esterna I 422 30 m dall uscita su scala protetta 43 Eventuali corridoi ciechi sono di lung
277. ta affermativa alla precedente 87 1 E stato installato almeno un idrante esterno DN70 D M 18 09 2002 Titolo p to 17 87 2 L idrante esterno DN70 amp ben segnalato D M 18 09 2002 Titolo p to 17 88 Nella collocazione dei naspi UNI20 e degli idranti UN145 si tenuto conto che pur in presenza di interferenze ogni punto dell edificio di trova a meno di 5 m dalla lancia di erogazione 89 Gli idranti UNI45 sono posti in vicinanza delle porte d accesso dall esterno o dai compartimenti adiacenti o in caso di presenze di filtri a prova di fumo all interno degli stessi 90 Gli idranti UNI70 esterni all edificio sono collocati 90 1 affinch il fronte dell edificio protetto da ciascun idrante non supera i 60 m 90 2 ad una distanza tra 5 10 m dal fronte dell edificio per rendere possibile l agibilit in caso d incendio 91 La rete idrica antincendio interna ed esterna realizzata in conformit con la norma UNI 10779 per aree a rischio elevato 92 Sono garantite le seguenti caratteristiche idrauliche minime D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 92 1 DN25 portata superiore a 60 l min ad una pressione residua di almeno 2 bar 4 naspi aperti simultaneamente nella posizione pi sfavorita 92 2 DN45 portata superiore 120 l min una pressione residua di almeno 2 bar 3 idranti aperti simultaneamente nella posizione pi sfavorita alimentaz
278. tati comunicano con altri D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 3 I 14 1 compartimenti e con percorsi di esodo orizzontali e verticali tramite filtri a prova di fumo o spazi scoperti I compartimenti degli uffici amministrativi e degli spazi D Rest9102 2002 Title 1 0 3 3 15 per i visitatori comunicano con gli altri compartimenti con i percorsi di esodo orizzontali e vertticali tramite porte I 151 REI 120 per i piani interrati o per edifici con altezza superiore a 24 metri I 152 REI 90 per gli edifici con altezza antincendio inferiore a 24 metri I 116 Nessun locale ubicato a una quota inferiore a 10 metri D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 4 rispetto al piano di uscita dell ospedale I locali ubicati a quote comprese tra 7 5 e 10 m e D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 4 1 17 comunque oltre il primo piano interrato hanno le seguenti caratteristiche I 171 protetti mediante impianto di spegnimento automatico I 172 immettono direttamente percorsi orizzontali protetti che adducono in luoghi sicuri dinamici I 18 I piani interrati non sono destinati ad alcun tipo di degenza D M 18 02 2002 Titolo Esistono tecniche contenenti laboratori di analisi e D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 4 19 ricerca ed apparecchiature ad alta enenrgia ubicate ai piani interrati Nel caso di risposta affermativa alla precedente Tali aree sono separate dalle vie d accesso ai piani superiori I 19 1 mediante filtri a prova di fu
279. tazione elettrica di cui una di sicurezza essere predisposto per il passaggio automatico da I 31 6 alimetazione normale ad alimentazione di sicurezza in caso d incendio avere montanti dell alimentazione elettrica normale e di I 317 sicurezza del locale macchinario protetti contro l azione del fuoco almeno per 120 minuti e tra loro direttamente separati dotato di sistema citofonico tra cabina locale I 31 8 macchinario pianerottoli e centro gestione delle emergenze I 319 con vano corsa e locale macchinario distinti da quelli di altri elevatori Gli ascensori montaletti di emergenza hanno al minimo le Biscardi Bonometti sla 32 i antincendio e ela gestione delle seguenti caratteristiche ui emergenze nelle strutture sanitarie I 32 1 dimensioni 1 4 x 2 4 metri I 32 2 portata di 1600 kg pari a 21 persone Per il dimensionamento del numero di ascensori montacarichi di Biscardi Bonometti la MORAZA I 33 emergenza si tenuto conto del massimo affollamento di disabili antincendio e ela gestione delle ola gen ne emergenze nelle strutture sanitarie previsto in due piani consecutivi Per il dimensionamento del numero di ascensori montacarichi di 34 emergenza si tenuto conto della capacit di deflusso esposta qui di seguito Edifici fino a 24 metri di altezza 20 disabili 34 1 ale antincendio e ela gestione delle allettati impianto e 60 disabili su sedia a rotelle impianto ao emergen
280. tazione ha rivelato serie carenze e dopo 14 ANTINCENDIO AI gen I em I 442 si verificato un incremento del numero dei lavoratori I 443 sono stati effettuati lavori che hanno comportato modifiche alle vie di esodo Esiste una programmazione annuale delle esercitazioni in 45 modo tale da coinvolgere poco per volta tutte le aree della struttura ospedaliera ISTRUZIONI DI SICUREZZA Istruzioni di piano Su ciascun piano della struttura ospedaliera in prossimita D M 18 09 2002 Titolo II p to 12 1 I 46 degli accessi lungo i corridoi e nelle aree di sosta sono esposte bene in vista precise istruzioni relative al comportamento del I 754 personale e del pubblico in caso di emergenza planimetrie del piano medesimo con evidenziati I 46 2 almeno i percorsi da seguire per raggiungere le scale e le uscite istruzioni in italiano ed in alcune lingue estere I 46 3 tenendo conto della provenienza dell utenza abituale Istruzioni di locale In ciascun locale in cui hanno accesso i degenti gli utenti D M 18 09 2002 Titolo II p to 12 2 1147 ed i vistatori sono presenti precise istruzioni esposte bene in vista che indicano il comportamento da tenere in caso di incendio I Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 471 Le istruzioni sono accompagnate da una planimetria D M 18 09 2002 Titolo II p to 12 2 semplificata del piano in cui sono indicate
281. te dalle persone in esodo Esiste una procedura che garantisca il controllo quotidiano D M 10 03 1998 TI p to 2 8 51 delle condizioni minime per l esodo delle persone dai luoghi di lavoro Larghezza delle vie d uscita 1 52 La larghezza utile delle vie d uscita rispetta le seguenti D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 7 caratteristiche I 521 multipla del modulo di uscita I 522 superiore a 1 20 m Larghezza totale delle vie d uscita La larghezza totale delle uscite da ogni piano numero di D M 15 09 2002 Titolo TI p to 56 moduli stata determinata dal rapporto tra il massimo 53 affollamento previsto tenendo conto del peso equivalente dei disabili e la capacit di deflusso del piano I 54 La struttura ha pi di due piani fuori terra Nel caso di risposta affermativa alla precedente Il dimensionamento delle vie d uscita vertcali comprese le D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 8 I 541 scale mobili stato effettuato sommando il massimo affollamento previsto in due piani consecutivi guelli con maggiore affollamento Sistemi di apertura delle porte e di eventuali infissi 1 55 Le porte installate lungo le vie d uscita ed in corrispondenza D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 9 delle uscite di piano I 55 1 si aprono nel verso dell esodo D M 10 03 1998 III p to 3 3 I 552 semplice spinta medi
282. ti a naspi DN25 I 96 2 oltre 100 fino a 300 p l idranti DN45 963 oltre 300 p l idranti interni DN45 ed idranti esterni DN70 Naspi ed idranti sono corredati da una tubazione semirigida D M 18 09 2002 Titolo II p to 7 3 1 97 e flessibile di 20 m di lunghezza rispettivamente con le seguenti caratteristiche I 97 1 lancia 25 con bocchello da 10 mm I 97 2 idrante UNI4S lancia A45 con bocchello da 12 mm I 97 3 idrante UNI70 lancia 70 con bocchello da 18 mm 198 Le lance di tipo regolabile per il frazionamento o la D M 18 09 2002 Titolo Il p to 7 3 nebulizzazione I 99 I naspi e gli idranti sono ubicati in punti visibili ed D M 10 03 1998 V p to 5 4 accessibili lungo le vie d uscita escluse le scale I 1100 La loro collocazione consente di raggiungere ogni punto D M 10 03 1998 V p to 5 4 della superficie protetta almeno con il getto di una lancia La struttura sanitaria ha meno di 300 p l ed esiste una certa D M 18 09 2002 Titolo II p to I 101 difficolt di accesso alle aree da parte dei mezzi di 7 3 1 2 soccorso Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 101 1 E stato installato almeno un idrante esterno DN70 DIM 18 29 2002 titolo Il pilori I 101 2 L idrante esterno DN70 ben segnalato DAL 18 03 2002 Titolo Nella collocazione dei naspi UNI20 e degli idranti UNI4S I 1102 si tenuto conto che pur in presenza di interferenze ogni punto dell edificio di trova a meno d
283. ti in vista con componente I 8 2 6 isolante direttamente esposto alle fiamme sono di classe di reazione al fuoco 1 i materiali isolanti in vista con componente I 8 2 7 isolante non direttamente esposto alle fiamme sono di classe di reazione al fuoco 0 1 1 0 o 1 1 I 8 2 8 le sedie non imbottite sono di classe non superiore a 2 119 I matereiali di cui sopra sono omologati ai sensi del DM D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 2 26 06 1984 e successive integrazioni e modificazioni Gli eventuali materiali lignei delle pareti e dei soffitti sono D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 2 I 10 stati trattati con prodotti vernicianti omologati di classe 1 secondo il DM 06 03 1992 I materiali isolanti installati all interno di intercapedini sono D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 2 incombustibili Compartimentazione Sono state installate serrande tagliafuoco misure D M 10 03 1998 III p to 3 8 I 12 equivalenti nel caso di ogni attraversamento di muri o solai resistenti al fuoco I 13 Le diverse aree sono suddivise in compartimenti D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 3 I 13 1 per attivit omogenee se comprendono attivit soggette al DM 16 02 182 I 13 2 rispondono ai requisiti stabiliti nelle specifiche normative di prevenzione incendi ove esistenti 1 14 Si tratta di scuole convitti spazi per riunioni o D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 3 aziendale Nel caso di risposta affermativa alla precedente I compartimenti sopra ci
284. ti in vista con componente isolante I 8 2 6 direttamente esposto alle fiamme sono di classe di reazione al fuoco 1 i materiali isolanti in vista con componente isolante I 8 2 7 non direttamente esposto alle fiamme sono di classe di reazione al fuoco 0 1 1 0 o 1 1 le sedie non imbottite sono di classe non superiore a I 8 2 8 2 I matereiali di cui sopra sono omologati ai sensi del DM D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 2 19 122 i 26 06 1984 successive integrazioni e modificazioni Gli eventuali materiali lignei delle pareti e dei soffitti sono stati D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 2 I 0 trattati con prodotti vernicianti omologati di classe 1 secondo il DM 06 03 1992 I 1 materiali isolanti installati all interno di intercapedini sono D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 2 incombustibili Compartimentazione Sono state installate serrande tagliafuoco o misure equivalenti D M 10 03 1998 All III p to 3 8 I 2 nel caso di ogni attraversamento di muri o solai resistenti al fuoco I 3 Le aree di tipo C sono suddivise in compartimenti D M 18 09 2002 Titolo ll p to 3 3 I 13 1 distribuiti sullo stesso livello I 13 2 di superficie singola non superiore a 1 500 m2 I 4 Nessun locale ubicato a una quota inferiore a 10 metri rispetto D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 4 al piano di uscita dell ospedale I 5 I locali ubicati a quote comprese tra 7 5 e 10 m e comunque D M 18 09 2002 Titolo I p t0 3 oltre il primo piano interrato hann
285. tica ed acustica I 1118 L impianto consente l azionamento automatico dei dispositivi di D M 18 09 2002 Titolo II p to 8 2 allarme posti nell attivit entro un primo intervallo di tempo dall emissione di una segnalazione di allarme proveniente da due o pi rilevatori o I 118 1 gt e i dall azionamento di un qualsiasi pulsante manuale di segnalazione incendio un secondo intervallo di tempo dall emissione di una segnalazione di allarme provemiente da un qualsiasi I 118 2 rivelatore se la segnalazione presso la centrale di controllo e la segnalazione stessa non sia tacitata dal personale preposto I 119 Gli intervalli di intervento sono stati definiti in base all attivit D M 18 09 2002 Titolo p to 17 dei rischi presenti I 120 L impianto di rivelazione consente l attivazione automatica di D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 una o piu delle seguenti azioni chiusura automatica di eventuali porte tagliafuoco normalmente mantenute aperte appartenenti al I 120 1 compartimento antincendio da cui e pervenuta la segnalazione tramite l attivazione degli appositi dispositivi di chiusura disattivazione elettrica degli eventuali impianti di I 120 2 Si ventilazione e o condizionamento chiusura di eventuali serrande tagliafuoco esistenti poste nelle canalizzazioni degli impianti di I 120 3 i iu Ba ventilazione e o condizionamento riferite al
286. tiva alla precedente 104 1 In caso di attraversamenti delle tubazioni nel muro LA SICUREZZA IN OSPEDALE di tre piani fuori terra AI TII arB I 104 1 1 intorno al tubo c uno spazio dello spessore non inferiore al diametro del tubo stesso I 104 1 2 se necessario provvisto di sezionamento tagliafuoco sono previste giunzioni flessibili e mensole di I 104 1 3 irrigidimento tali da impedire la loro libera oscillazione in ogni direzione normale al proprio asse I 105 Sono stati installati attacchi di mandata accessibili almeno UNI70 per il collegamento delle autopompe VVF in posizione opportuna della rete principale di I 105 1 a distribuzione I 1052 sulle stazioni di controllo degli impianti di spegnimento a pioggia I 1053 al piede di ogni colonna montante di edifici a pi Spegnimento automatico Anche in ogni ambiente con carico d incendio superiore a D M 18 09 2002 Titolo II p to da proteggere dei materiali e apparecchiature presenti I 106 30 kg m2 di legna standard stato installato un impianto di 133 spegnimento automatico I 107 I suddetti impianti sono realizzati a regola d arte e secondo D M 18 09 2002 Titolo II p to le vigenti norme di buona tecnica 7 3 3 Gli impianti di spegnimento automatico utilizzano D M 18 09 2002 Tito TI I 108 estinguenti compatibili con le caratteristiche degli ambienti 195 Impianti di rilev
287. to D M 18 09 2002 Titolo p to 4 9 11 Sono state installate porte scorrevoli di tipo automatico I Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 11 1 Le porte scorrevoli di tipo automatico sono D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 9 I 11 11 apribili a spinta verso l esterno apribili automaticamente a seguito dell attivazione I 11 12 del dispositivo elettromagnetico a chiusura delle porte REI del filtro stesso dotati di dispositivo di apertura a comando I 11 13 i E manuale posto in posizione segnalata 41 LA SICUREZZA IN OSPEDALE temporanei di arredi deposito rifiuti fotocopiatrici macchine di vendita AI TII II 12 Non 6 presente alcun impedimento che compromette la D M 10 03 1998 All II p to 2 8 e chiusura delle porte resistenti al fuoco p to 6 3 Numero di uscite 13 Ogni luogo di lavoro dispone di vie d uscita alternative D M 10 03 1998 III p to 3 3 Ogni area provvista di illuminazione di emergenza D M 10 03 1998 IMI p to 3 13 14 funzionante anche caso di interruzione di energia elettrica Lungo le vie d uscita non posizionato niente che possa D M 10 03 1998 TI p to 3 14 costituire pericoli potenziali di incendio o di ostruzione 15 delle stesse apparecchi portatili di riscaldamento depositi Punti di raccolta di ritrovo 16 I punti di ritrovo sono stati c
288. to 4 4 ed eliminazione delle barriere architettoniche organizzato di vie d uscita tale da I 40 1 ess re dimensionato in base al massimo affollamento previsto I 40 2 da condurre verso un luogo sicuro I 41 I percorsi del sistema di vie d uscita comprendono D M 18 09 2002 Titolo H p to 4 4 I 41 1 corridoi I 412 vani di accesso alle scale e di uscita all esterno I 413 camere di calma I 414 scale I 41 5 rampe e passaggi in genere Nella predisposizione dei sistemi di vie di uscita sono state 18 09 2002 Titolo ILp t9 4 4 42 rispettate le disposizioni vigenti in materia di superamento Lunghezza delle vie d uscita al piano Il percorso di esodo dal punto pi sfavorito dalla porta di D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 5 allontanarsi dall incendio 43 ius ciascun locale inferiore a I 431 40 m dall uscita su luogo sicuro o dalla scala di sicurezza esterna I 432 30 m dall uscita su scala protetta 1la4 Eventuali corridoi ciechi sono di lunghezza inferiore a 15 D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 5 metri Ogni uscita di sicurezza indipendente dalle altre e D M 10 03 1998 III p to 3 3 45 distribuita in modo che le persone possano ordinatamente Vie d uscita al piano I 46 L altezza dei percorsi di vie d uscita superiore a 2 metri D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 6 1 47 I pavimenti in genere ed i gradini in partic
289. to tra il massimo affollamento previsto D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 8 5 tenendo conto del peso eguivalente dei disabili la capacit di deflusso del piano I 60 La struttura ha pi di due piani fuori terra I Nel caso di risposta affermativa alla precedente Il dimensionamento delle vie d uscita vertcali comprese le scale D M 18 09 2002 Titolo p to 15 8 I 60 1 mobili stato effettuato sommando il massimo affollamento previsto in due piani consecutivi quelli maggiore affollamento Sistemi di apertura delle porte e di eventuali infissi Le porte installate lungo le vie d uscita ed in corrispondenza delle D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 9 I 61 FE uscite di piano I 61 1 si aprono nel verso dell esodo I 612 sono semplice spinta mediante azionamento di dispositivi barra orizzontale I 613 i battenti delle porte aperte ostruiscono passaggi corridoi e pianerottoli Esiste il divieto tranne casi specificatamente autorizzati Art 33 comma 7 D Lgs 626 94 I 62 dall autorit competente a chiudere a chiave le porte delle uscite di sicurezza Nei locali di lavoro e in quelli destinati a deposito vietato l uso di Art 33 comma 8 D Lgs 626 94 1 63 saracinesche a rullo porte scorrevoli verticalmente e quelle girevoli su asse centrale quali porte delle uscite di emergenza Esistono nell unit operativa pazienti che hanno
290. torit competente a chiudere a chiave le porte delle uscite di sicurezza Nei locali di lavoro e in quelli destinati a deposito vietato l uso 8 626 24 I 58 di saracinesche a rullo porte scorrevoli verticalmente e quelle girevoli su asse centrale quali porte delle uscite di emergenza Esistono nell unit operativa pazienti che hanno particolari 59 patologie per le quali necessario cautelarsi da un uso improprio delle uscite caso particolare Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 591 stato installato un idoneo e sicuro sistema di controllo ed apertura delle porte alternativi a quelli normalmente previsti I 60 Sono state installate porte scorrevoli di tipo automatico D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 9 Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 60 1 Le porte scorrevoli di tipo automatico sono D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 9 I 60 1 1 apribili a spinta verso l esterno I 60 12 restano in posizione di apertura in assenza di alimentazione elettrica hanno un dispositivo di blocco posto in posizione I 60 1 3 segnalata facilmente accessibile 1161 Le porte comprese quelle d ingresso si aprono su un area piana D M 18 09 2002 Titolo Il p to 4 9 di profondit almeno pari a quella delle porte stesse Le porte resistenti al fuoco sono dotate di dispositivo di auto D M 18 09 2002 Titolo Il p to 4 9 I 62 chiusura e sono tenute in posizione aperta tramite appositi dispositivi elettro
291. torizzati all assistenza L ulilizzo delle bombole di gas medicali gestito mediante 126 11 procedura dettagliata nota a tutto il personale anche a coloro che non ne fanno uso 96 ANTINCENDIO arC ANTINCENDIO TITOLO HI livello I tipologia C SCHEDA INFORMATIVA GENERALE Legenda Ospedale Struttura Piano Unit operativa Dirigente Numero lavoratori Compilatore lista di controllo NA Non Applicabile p l posti letto SI NO NA Riferimento NOTE La struttura sanitaria rispetta le seguenti disposizioni D M 18 09 2002 Titolo p to 14 non comunica con attivit ad essa pertinente comunica direttamente con attivit ad essa pertinente non soggette al controllo dei Vigili del Fuoco ai sensi del D M 16 02 1982 comunica tramite filtri a prova di fumo o spazi scoperti con le attivit di cui ai punti 83 84 85 89 92 e 94 del DM 16 02 1982 Nel caso di risposta affermativa ad uno dei punti precedenti La struttura sanitaria separata dalle sopraindicate attivit mediante strutture e porte aventi caratteristiche di resistenza al fuoco non inferiori a REI 90 D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 1 Accostamento mezzi 1 3 E possibile accostare ogni corpo di fabbrica dell edificio con le autoscale dei Vigili del Fuoco D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 1 Resistenza al fuo
292. tteristiche I 53 1 multipla del modulo di uscita I 53 2 superiore a 1 20 m Larghezza totale delle vie d uscita La larghezza totale delle uscite da ogni piano numero di moduli D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 8 1 54 stata determinata dal rapporto tra il massimo affollamento previsto tenendo conto del peso equivalente dei disabili e la capacit di deflusso del piano I 55 La struttura ha pi di due piani fuori terra Nel caso di risposta affermativa alla precedente LA SICUREZZA IN OSPEDALE AI TII arC Il dimensionamento delle vie d uscita vertcali comprese le scale D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 8 I 551 mobili stato effettuato sommando il massimo affollamento previsto in due piani consecutivi quelli con maggiore affollamento Sistemi di apertura delle porte e di eventuali infissi I 56 Le porte installate lungo le vie d uscita ed in corrispondenza delle D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 9 uscite di piano I 56 1 si aprono nel verso dell esodo D M 10 03 1998 All III p to 3 3 I 562 sono a semplice spinta mediante azionamento di dispositivi a barra orizzontale I 563 i battenti delle porte aperte non ostruiscono passaggi corridoi e pianerottoli Esiste il divieto tranne casi specificatamente autorizzati Art 33 comma 7 D Lgs 626 94 57 dall au
293. ttiva e passiva quali attrezzature e mezzi antincendio vie di fuga uscite di sicurezza compartimentazione mezzi di comunicazione con l esterno della struttura comunicazioni di emergenza alle Autorit competenti sistemi di allarme e o di spegnimento scelta dei materiali sistema di evacuazione fumi impianti elettrici normale e di emergenza segnaletica procedure persone incaricate delle emergenze etc siano efficienti ed efficaci Altro fattore fondamentale per ridurre le conseguenze la formazione l addestramento del personale sui fattori di rischio e soprattutto sulla gestione delle emergenze non bisogna infatti dimenticare che spesso nelle strutture ospedaliere sono presenti molte persone individuabili in lavoratori anche di ditte esterne visitatori e pazienti molti dei quali possono avere problemi di deambulazione o di movimentazione in quanto collegati a macchinari che li tengono in vita AI fine di poter gestire il rischio incendio ogni aspetto sopracitato deve essere tenuto costantemente sotto controllo ed a tal fine non solo occorre far riferimento alle normative italiane D Lgs 626 1994 D M 10 marzo 1998 D M 19 settembre 2002 etc ma opportuno anche confrontarsi con le innumerevoli norme di buona tecnica che orientano verso sistemi antincendio adeguati Solo a titolo esemplificativo si riportano qui di seguito due esempi di incendi in strutture sanitarie con conseguenze molte gravi per le persone riassumendo l
294. ttivit e dei rischi presenti D M 18 09 2002 Titolo II p to 8 2 115 L impianto di rivelazione consente l attivazione automatica di una o piu delle seguenti azioni D M 18 09 2002 Titolo II p to 8 2 115 1 chiusura automatica di eventuali porte tagliafuoco normalmente mantenute aperte appartenenti al compartimento antincendio da cui e pervenuta la segnalazione tramite l attivazione degli appositi dispositivi di chiusura 115 2 disattivazione elettrica degli eventuali impianti di ventilazione e o condizionamento 115 3 chiusura di eventuali serrande tagliafuoco esistenti poste nelle canalizzazioni degli impianti di ventilazione e o condizionamento riferite al compartimento da cui proviene la segnalazione 115 4 eventuale trasmissione a distanza delle segnalazioni di allarme in posti predeterminati in un piano operativo interno di emergenza ANTINCENDIO AI TII arB I 116 I rivelatori installati nelle camere di degenza in locali non presidiati e in aree non direttamente visibili fanno capo a dispositivi ottici di ripetizione d allarme installati lungo il corridoio D M 18 09 2002 Titolo p to 8 2 Sistemi di allarme La struttura dotata di dispositivi di allarme ottici ed D M 18 09 2002 Titolo II p to 8 3 acustici opportunamente ubicati in grado di segnalare il I 117 pericolo a
295. ualificato il funzionamento UNI 9795 e la visibilit degli allarmi luminosi UNI EN 54 E stato verificato almeno semestralmente da DM 10 03 1998 It parte di personale qualificato il funzionamento UNI 9795 del combinatore telefonico UNI EN 54 E stata effettuata almeno semestralmente da DM 10 03 1998 I 12 parte di personale qualificato l unit centrale UNI 9795 UNI EN 54 I 121 la verifica del funzionamento dei singoli circuiti la simulazione sequenze e procedure I 12 2 che vengono attivate dalla centrale la verifica degli automatismi che devono essere attivati sbolcco porte I 12 3 i serrande tagliafuoco su altri impianti etc Sono verificati almeno semestralmente da DM 10 03 1998 1113 parte di personale gualificato il funzionamento UNI 9795 delle batterie e la carica delle batterie UNI EN 54 E verificato almeno semestralmente da parte DM 10 03 1998 di personale qualificato il funzionamento degli UNI 9795 alimentatori delle schede e delle con UNI EN 54 misure strumentali E verificato almeno semestralmente da parte DM 10 03 1998 di personale qualificato il funzionamento dei UNI 9795 1 15 pulsanti di allarme e la corretta identificazione UNI EN 54 su quadro sinottico Sono verificate almeno semestralmente da DM 10 03 1998 personale qualificato lo stato di carica e UNI 9795 I 16 l efficienza del sistema di erogazione ove sia UNI EN 54 presente un sistema di estinzione automatica Porte tagliafuoco Vi
296. umero di addetti all attuazione ed al controllo del piano nonch all assistenza per l evacuazione addetti alla gestione delle emergenze evacuazione lotta antincendio pronto soccorso 16 6 il livello di informazione e formazione fornito ai lavoratori 16 7 i doveri del personale di servizio incaricato di svolgere specifiche mansioni con riferimento alla sicurezza antincendio quali per esempio telefonisti custodi capi reparto addetti alla manutenzione personale di sorveglianza 16 8 i doveri del personale cui sono affidate particolari responsabilit in caso di incendio 16 9 i provvedimenti necessari per assicurare che tutto il personale sia informato sulle procedure da attuare 16 10 le specifiche misure da porre in atto nei confronti dei lavoratori esposti a rischi particolari 16 11 le specifiche misure per le aree ad elevato rischio di incendio 16 12 le procedure per la chiamata dei vigili del fuoco per informarli al loro arrivo e per fornire la necessaria assistenza durante l intervento 17 E stato elaborato un piano di emergenza in collaborazione tra i vari occupanti per i luoghi di lavoro facenti capo a titolari diversi ed ubicati nello stesso edificio D M 10 03 1998 All 18 Nel piano di emergenza contenuta almeno una planimetria nella quale siano riportate 18 1 le caratteristiche planovolumetriche del luogo di lavoro
297. uoco esistenti poste nelle canalizzazioni degli I 110 3 impianti di ventilazione e o condizionamento riferite al compartimento da cui proviene la segnalazione eventuale trasmissione a distanza delle I 110 4 segnalazioni di allarme in posti predeterminati in un piano operativo interno di emergenza I rivelatori installati nelle camere di degenza in locali non D M 18 09 2002 Titolo II p to 8 2 presidiati e in aree non direttamente visibili fanno capo a dispositivi ottici di ripetizione d allarme installati lungo il corridoio Sistemi di allarme La struttura dotata di dispositivi di allarme ottici ed D M 18 09 2002 Titolo II p to 8 3 acustici opportunamente ubicati in grado di segnalare il pericolo a tutti gli occupanti del fabbricato o delle parti di esso coinvolte dall incendio La diffusione degli allarmi sonori avviene tramite D M 18 09 2002 Titolo II p to 8 3 impianto ad altoparlanti Le procedure di diffusione dei segnali di allarme sono D M 18 09 2002 Titolo II p to 8 3 opportunamente regolamentate nel piano di emergenza I 115 Il sistema di allarme di tipo elettrico D M 10 03 1998 p to 4 3 In quei luoghi ove il livello di rumore pu essere elevato D M 10 03 1998 p to 4 3 I 116 sono installate segnalazioni ottiche in aggiunta agli allarmi acustici 13 114 81 LISTE DI CONTROLLO TiroLo III LA SICUREZZA IN OSP
298. uperiore a 24 metri 15 2 REI 90 per gli edifici con altezza antincendio inferiore a 24 metri Nessun locale ubicato a una quota inferiore a 10 metri rispetto al piano di uscita dell ospedale D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 4 17 I locali ubicati a quote comprese tra 7 5 e 10 m e comunque oltre il primo piano interrato hanno le seguenti caratteristiche D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 4 17 1 protetti mediante impianto di spegnimento automatico 17 2 immettono direttamente in percorsi orizzontali protetti che adducono in luoghi sicuri dinamici 18 I piani interrati non sono destinati ad alcun tipo di degenza D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 4 19 Esistono aree tecniche contenenti laboratori di analisi e ricerca ed apparecchiature ad alta enenrgia ubicate ai piani interrati D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 4 Nel caso di risposta affermativa alla precedente 19 1 Tali aree sono separate dalle vie d accesso ai piani superiori mediante filtri a prova di fumo Scale Tutte le scale sono di tipo protetto D M 18 09 2002 Titolo II p to 3 5 Le strutture e o le separazioni sono REI 120 per i piani interrati o per edifici con altezza superiore a 24 metri REI 90 per gli edifici con altezza antincendio inferiore a 24 metri Le scale sono a prova di fumo D M 18 09 2002 Titolo II p t
299. utosufficienti I 81 2 1 50 m2 cadauno per disabili su sedia a rotelle I 81 3 4 00 m2 cadauno per disabili allettati Mezzi ed impianti estinzione incendi 1 82 Le apparecchiature e gli impianti di estinzione incendi sono stati D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 realizzati ed installati a regola d arte Estintori La struttura dotata di un numero adeguato e ben distribuito di D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 I 83 estintori portatili antincendio tenendo conto delle seguenti necessit I 83 1 n 1 estintore almeno ogni 100 m2 I 83 2 n 2 estintori per piano o compartimento I 83 3 n 1 estintore per ogni impianto a rischio specifico I 84 Gli estintori sono ubicati D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 I 84 1 lungo le vie di esodo in prossimit degli accessi 84 2 in prossimit di aree maggior pericolo I 84 3 in posizione facilmente accessibile e ben visibile I 844 a distanza inferiore a 30 metrii dal punto pi sfavorito per il raggiungimento I 84 5 preferibilmente fissati a muro D M 10 03 1998 V p to 5 4 I 85 Ogni estintore facilmente individuabile mediante cartelli D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 segnalatori I s6 Ogni estintore facilmente individuabile mediante una numerazione univoca soa D M 18 09 2002 Titolo III p to 17 1 87 Se non previsto in normativa specifica gli estintore sono almeno I 87 1 di carica minima 6 kg I 872 capacit estinguente 34A 144BC I 87 3 agenti estinguenti idonei p
300. viti all impianto di rivelazione incendi I 823 i controsoffitti ed i materiali di rivestimento sono di classe non superiore a 1 o 1 1 I 824 i materiali siscittibili a prendere fuoco tendaggi eccetera sono di classe non superiore a 1 I 8 2 5 i materassi sono di classe 1 IM i materiali isolanti in vista con componente I 8 2 6 isolante direttamente esposto alle fiamme sono di classe di reazione al fuoco 1 i materiali isolanti in vista con componente I 8 2 7 isolante non direttamente esposto alle fiamme sono di classe di reazione al fuoco 0 1 1 0 o 1 1 87 LA SICUREZZA IN OSPEDALE arB 119 I matereiali di cui sopra sono omologati ai sensi del DM D M 18 09 2002 Titolo p to 15 2 26 06 1984 e successive integrazioni e modifiche Gli eventuali materiali lignei delle pareti e dei soffitti sono D M 18 09 2002 Titolo II p to 15 2 I 10 stati trattati con prodotti vernicianti omologati di classe 1 secondo il DM 06 03 1992 Compartimentazione Esistono aree a rischio specifico all interno della struttura D M 18 09 2002 Titolo III p to 15 3 ospedaliera I Locali adibiti deposito materiale combustibile per le vedi sezione di pertinenza esigenze giornaliere dei reparti I 112 Locali adibiti a deposit
301. za antincendio superiore a 24 metri Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 18 1 Le scale hanno resistenza al fuoco almeno pari a R90 E Titolo p to I 182 Gli edifici in cui sono collocate le scale sono adibiti anche in parte ad aree di tipo D I Nel caso di risposta affermativa alla precedente D M 18 09 2002 Titolo III p ti I 18 2 1 S ti scale est di fumo ono presenti scale esterne o a prova di fumo 15526 1554 I Nel caso di risposta negativa alla 19 I 18 3 Le scale hanno resistenza al fuoco almeno pari a R60 Titolo p to D M 18 09 2002 Titolo III p to Le scale immettono direttamente o mediante percorsi 1 19 e 15 5 3 orizzontali protetti in luogo sicuro all esterno dell edificio I 20 Ai fini del calcolo del deflusso si amp tenuto conto di Li I 20 1 una scala di larghezza di almeno 1 20 metri obbligatoria almeno una scale di larghezza almeno di 0 90 metri I 20 2 eventualmente 2 I 21 Sono presenti inoltre ammissibili rampe non rettilinee con i 8 09 2002 Titolo I 211 pianerottolo di riposo almeno ogni 15 scalini pedata non inferiore di almeno 30 cm misurata a 40 I 21 2 dal montante centrale dal parapetto interno 22 Esistono vani scala privi di apertura di aerazione su parete D M 18 09 2002 Titolo III p to esterna 15 57 1 Nel caso di risposta affermativa alla precedente I 22 1 I suddetti vani devono pe 8 09 2002 Titolo III p t
302. ze nelle strutture sanitarie Edifici fino a 40 metri di altezza 15 disabili 34 2 spa ar gt antincendio e ela gestione delle allettati impianto e 45 disabili su sedia a rotelle impianto li emergenze nelle strutture sanitarie Edifici fino a 54 metri di altezza 10 disabili 22 34 3 an GTi 4 antincendio e ela gestione delle allettati impianto e 30 disabili su sedia a rotelle impianto a emergenze nelle strutture sanitarie Misure per l esodo in caso di emergenza I 35 E stato calcolato il massimo affollamento per le diverse aree D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 tenendo conto delle persone presenti I 35 1 0 1 persone m2 negli ambulatori e simili I 35 2 0 4 persone m nelle sale d attesa ANTINCENDIO AI TII arC Ai fini della determinazione dell affollamento si tenuto conto Biscardi Bonometti Ta I 36 antincendio e ela gestione delle dei disabili emergenze nelle strutture sanitarie I 36 1 su sedie a rotelle equiparati a 3 persone I 36 2 allettati equiparati a 10 persone Esiste una procedura che consente di monitorare in continuo la 37 di eine presenza e la collocazione di disabili Capacit di deflusso I 38 Per il dimensionamento delle uscite si considerato di non D M 18 09 2002 Titolo II p to 4 2 eccedere ri
303. zione 16 Prima della messa in funzione dell impianto stata effettuata una prova di funzionamento di UNI9490 16 1 valvole delle apparecchiature ausiliarie 16 2 strumentazione 16 3 eventuali dispositivi automatici di segnalazione 17 Prima della messa in funzione dell impianto stata effettuata una prova della pompa comprendente le seguenti operazioni UNI9490 17 1 esame generale dell intera stazione di pompaggio al fine di verificare la corretta installazione delle pompe e di tutte le apparecchiature relative 17 2 prova di avviamento automatico simulando mediante l apposito dispositivo la caduta minima di pressione prevista da ripetersi obbligatoriamente 3 volte W N LA SICUREZZA IN OSPEDALE ALI col 17 3 prova di funzionamento ininterrotto della portata nominale prolungata per un tempo pari alla durata di scarica richiesta non si devono riscontrare surriscaldamenti e sovraccarichi nelle pompe e nei motori 17 4 prova di riavviamento manuale con valvola di prova completamente aperta immediatamente dopo l arresto del motore al termine della prova di funzionamento del punto precedente LISTE DI CONTROLLO II LA SICUREZZA IN OSPEDALE AI TIHI I pre PARTE PRELIMINARE ANTINCENDIO TITOLO II SCHEDA INFORMATIVA GENERALE Le
304. zione elettrica 6014 intervento manuale su comando posto in prossimit delle porte in posizione segnalata 61 Esistono filtri a prova di fumo aerati direttamente verso D M 18 09 2002 Titolo p to 15 9 l esterno che richiedono l installazione di infissi Nel caso di risposta affermativa alla precedente 61 1 Gli infissi hanno tutti le seguenti caratteristiche D M 18 09 2002 Titolo II p to 15 9 apribili automaticamente a seguito dell attivazione del I 61 1 1 dispositivo elettromagnetico a chiusura delle porte REI del filtro stesso I 6112 dotati di dispositivo di apertura a comando manuale posto in posizione segnalata 2 ca D M 14 12 1993 art 6 Lettera circolare La resistenza al fuoco delle porte taglia fuoco si mantenuta t Lilli M I NS 7014 4101 del 22 10 2001 inalterata durante l installazione e dopo qualsiasi intervento 62 successivo confronta con marchio dichiarazione di conformit copia degli atti di omologazione del prototipo e delle estensioni ammissibili Alberto Mazza La corretta 63 Esiste una procedura di regolare controllo delle porte installazione di porte resistenti al resistenti al fuoco fuoco Rivista vigili del Fuoco maggio 2004 pag 49 51 63 1 a stabilit dell installazione 632 a tipologia l applicazione e la funzionalit degli accessori II 63 3 agevolezza di movimento e di manovra D M 10 03 1998 VI p to 6 3 634 incolumit di contenimento dei vetri il loro
305. zioni compiti e responsabilit ANTINCENDIO RIFERIMENTI NORMATIVI D M 18 settembre 2002 Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione costruzione ed esercizio di strutture sanitarie pubbliche e private Circolare Min Interno n 4 del 01 03 2002 Linee guida per la valutazione della sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro ove siano presenti persone disabili D M I 4 maggio 1998 Disposizioni relative alle modalit di presentazione ed al contenuto delle domande per l avvio dei procedimenti di prevenzione incendi nonch all uniformit dei connessi servizi resi dai comandi provinciali dei vigili del fuoco D P R 12 gennaio 1998 n 37 Regolamento recante disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi a norma dell art 20 comma 8 della legge 15 marzo 1997 n 59 D M 10 marzo 1998 Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell emergenza nei luoghi di lavoro D Lgs 626 1994 Attuazione delle direttive 89 391 CEE 89 654 CEE 89 655 CEE 89 656 CEE 90 269 CEE 90 270 CEE 90 394 CEE e 90 679 CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro D Lgs 14 agosto 1996 n 493 Attuazione della direttiva 92 58 CEE concernente le prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e o di salute sul luogo di lavoro D M 14 12 1993 art 6 Lettera circolare M I NS 7014 4101 del 22 10 2001 resistenza al

LA SICUREZZA IN OSPEDALE

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