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1. 11 SC viale Zaccagnini Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 54 12 SC viale Antonio Gramsci 13 SC viale delle Rimembranze 14 SC via Fontezoppa 16 SC via Umbria Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 55 17 5 via della Trinit w 18 SC via Fonte Pomarola 19 SC via dei Monti fraz Villa Lucani 20 SC via Fontanelle Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 56 Riferimento cartografico VIABILITA PRINCIPALE Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 57 AREA ATTERRAGGIO ELICOTTERI e Zona quartiere OSPEDALE Area antistante ospedale civile Altitudine 221 s l m Latitudine 43 13 46 Longitudine 135 375 33 Riferimento cartografico 4 LA p CORSI D ACQUA Nel territorio comunale di Montegranaro presente una rete idrografica complessa dove sono riconoscibili due sistemi 1 Il sistema costituito dal fiume principale Chienti 1 riferimento cartografico 2 Il sistema costituito dal torrente Ete Morto 2 riferimento cartografico e Fiume Chienti perenne con magre estive e piene autunnali primaverili Le sue sorgenti sono ubicate nella zona di Colfiorito e raggiunge il mare dopo 91 km in prossimit di Porto Civitanova con una pendenza media dello 0 90 Il suo bacino che si estende per la gran parte del territorio dalla
2. 2008 Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 31 Nel grafico sottostante sono schematizzati gli andamenti dell Umidit relativa Conoscere i valori dell umidit relativa anche importante per poter misurare la cosiddetta temperatura apparente quella che si avverte in determinate condizioni climatiche sfavorevoli in effetti ad una stessa temperatura la sensazione di caldo o freddo che l uomo percepisce non sempre identica Figura 4 Valori medi mensili dell Umidit relativa 96 1999 2001 100 4 95 90 4 85 4 80 4 75 4 Umidit relativa 70 4 65 4 60 4 55 Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic 1999 2000 2001 Elaborazione su dati ASSAM Come si pu vedere le percentuali pi alte di umidit relativa si registrano nei mesi autunnali ed invernali Nei mesi estivi il tasso di umidit relativamente pi basso ma influisce molto sulla temperatura apparente cio quella percepita dall uomo Nella tabella sottostante sono riportati i valori dell Indice di Calore che tenta di misurare gli effetti della combinazione di alte temperature unite ad un tasso elevato di umidit 2121 L Umidit Relativa definita dal rapporto tra la massa di vapor acqueo contenuta in un dato volume di aria e la massa di vapor acqueo sufficiente a portare l aria alla saturazione ossia alla condizione in
3. Pagina 117 ELIPORTO In caso di emergenza vi a disposizione della protezione civile un eliporto sito nel cosidetto Villaggio della Salute in Via dell Ospedale L elicottero in dotazione del tipo ULM MARCHE I 531 Con pilota GIANCARLO REGNO brevetto PPLH028183 POSTI MEDICI AVANZATI P M A Allo scopo di assicurare l assistenza sanitaria alla popolazione sono stati previsti Posti Medici Avanzati da attivarsi in collaborazione con le Organizzazioni di volontariato P M A 1 Localit villaggio dello sport parcheggi antistanti lo stadio comunale P M A 2 Localit villaggio dello sport campo baseball Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 118 RISCHIO N 6 INDUSTRIALE E DA IMPIANTI Il rischio di incidente rilevante costituito dall esposizione a danni o infortuni dovuti ad un emissione un incendio o un esplosione di rilievo connessi ad uno sviluppo incontrollato di un attivit industriale che dia luogo ad un pericolo grave per l uomo e per l ambiente e che comporti l uso di una o pi sostanze pericolose Per il comune di Montegranaro tali rischi sono stati individuati nei pozzi di gas metano siti e incontrada Ete Morto Per quanto riguarda il pericolo industriale e di esalazioni tossiche vengono considerate le nuove zone di espansione previste dal P R G in localit Piane di Chienti e verso la srtrada mezzana confinante con il comune di Monte Urano dove sono in atto lo sviluppo de
4. elaborazione a cura dell ufficio tecnico del Comune di Montegranaro SETTORE LL PP Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 1 INDICE PREMESSA E QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO 4 STRUTTURA COMUNALE PER LA PROTEZIONE CIVILE 12 IL SINDACO 12 RISORSE 14 UFFICIO STAMPA 14 UFFICIO EMERGENZE 14 VOLONTARIATO 14 EVENTI AVVERSI ATTESI 15 RISCHI PREVEDIBILI 15 RISCHI NON PREVEDIBILI 15 CENTRO OPERATIVO COMUNALE C O C 16 ATTIVITA DEL CENTRO OPERATIVO COMUNALE C O C 18 MODELLO DI INTERVENTO 20 FUNZIONI DI SUPPORTO 20 RESPONSABILE DELLA P C E COORDINATORE DEL C O C 25 INQUADRAMENTO TERRITORIALE 26 QUADRO STORICO GEOGRAFICO 26 QUADRO TERRITORIALE 28 DATI GENERALI DEL TERRITORIO 29 QUADRO CLIMATICO 30 QUADRO SOCIALE 35 ALTRI DATI STATISTICI POPOLAZIONE RESIDENTE PER OGNI VIA 46 TIPO TERRITORIO 49 CONTRADE 49 LOCALITA PRINCIPALI 51 VIABILITA PRINCIPALE 52 AREA ATTERRAGGIO ELICOTTERI 58 CORSI D ACQUA 58 STAZIONI DI RILEVAMENTO 61 RISCHIO IDROGEOLOGICO PREVEDIBILE 61 QUADRO PERICOLOSITA PREVISTA DAL PAI 61 RISCHIO N 1 ESONDAZIONE 63 FIUME ETE MORTO 63 TORRENTE CREMONE 64 FIUME CHIENTI 64 SCENARI DI RISCHIO ALLUVIONI 64 RISCHIO N 2 FRANE 65 SCENARI DI RISCHIO DISSESTI 72 RISCHIO N 3 AVVERSE CONDIZIONI ATMOSFERICHE METEO 73 RISCHIO N 4 NEVE 74 RISCHIO N 5 SISMICO 75 AREE DI ATTESA DELLA POPOLAZIONE 81 AREE E CENTRI DI ACCOGLIENZA E AMMASSAMENTO 113 AREE VV FF 116 POSTI MEDICI AVANZAT
5. 90 2 12 14 91 3 10 13 92 7 10 17 93 4 5 9 94 3 10 13 95 2 4 6 96 0 3 3 97 1 1 2 98 0 3 3 99 1 1 2 100 e pi 0 1 1 TOTALE 1229 1562 2791 Popolazione disabili 50 riferimento ai dati del P A I 2003 Disabili sul totale della popolazione residente 0 3996 Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 58 dati riferiti alle persone titolari di tesserino portatore di handicap In apposito documento sintetizzato l elenco delle persone non autosufficienti nei cui confronti la struttura operativa comunale assicurer in caso di emergenza le adeguate e prioritarie forme d assistenza Dinamica della popolazione riferimento ai dati del P R G 2004 Dai dati decennali dei censimenti si vede come dal secondo dopoguerra in poi la popolazione di Montegranaro sia pi che raddoppiata con un incremento totale dal 1951 al 2001 del 123 mentre in riferimento al tasso di crescita della popolazione dal 1951 al 2009 si avuto un incremento pari a circa 132 La crescita demografica ha le sue fondamenta nel progresso economico che ha vissuto il paese L aumento pi consistente nel numero degli abitanti si verificato tra gli anni 50 e gli anni 80 poi la popolazione si pressoch stabilizzata con incremento dal 1981 al 2001 del 2 6 circa In aggiornamento alla crescita della popolazione dal 2001 al 2009 si avuto un incremento percentuale pari al 4 25 circa tabella 2 e figura 7 Tabella 2 Dinamica dell
6. VIA C COLOMBO 16 VIA CRIVELLI 28 VIA CURTATONE 113 VIA CUSTOZA 75 VIA D ANNUNZIO 23 VIA DANTE ALIGHIERI 161 VIA MASSIMO D AZEGLIO 86 VIA DE GASPERI 10 VIA DEGLI ABETO 38 VIA DEGLI ACERI 35 VIA DEGLIALLORI 20 VIA DEGLI ORTI 7 VIA DEI CEDRI 24 VIA DEI GLADIOLI 24 VIA DEI MILLE 63 VIA DEI MONTI 91 VIA PINI 13 VIA DEI PLATANI 47 VIA DEI POZZI 32 VIA DEI TIGLI 71 VIA DEL CASTELLO 57 VIA DEL COMUNE 2 VIA DEL FORNO 12 VIA DEL PONTE 18 VIA DELLA CROCE 27 VIA DELLA LIBERTA 46 VIA DELLA REPUBBLICA 81 Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 46 VIA DELLA RESISTENZA VIA DELLA VITTORIA 49 VIA DELL ANNUNZIATA VIA DELL ASILO 2 VIA DELLE COOPERATIVE VIA DELLE FONTANELLE VIA DELLE RIMEMBRANZE VIA DELL OSPEDALE 97 P ZZA DELL UNITA 39 VIA DI VITTORIO 308 VIA DIAZ 91 VIA DOLOMITI 21 VIA DON MILANI 115 VIA DON MINZONI 25 VIA E BERLINGUER 25 VIA ELPIDIENSE NORD 412 VIA ELPIDIENSE SUD 636 VIAE DIBATTISTA 47 P ZZA FALCONE 55 VIA FERMANA NORD 623 VIA FERMANA SUD 728 VIA FIUME 1 VIA FONTANA 117 VIA FONTE CASELLA 176 VIA FONTE GIUGLIANO VIA FONTE POMAROLA 116 VIA FONTE ZOPPA 76 VIA FOSCOLO 6 VIA F LLI CERVI 25 VIA FRIULI 33 VIA G SCIREA 4 VIA GALILEI 45 VIA GALVANI 24 VIA GANDHI 102 VIA GARIBALDI 103 VIA GIOTTO 38 VIA GIOVANNI SPADOLINI VIA GIULIO GIROTTI 14 VIA GIUSTI 19 VIA GOITO 35 VIA GRADARA 26 VIA GRAMSCI 7 CONTRADA GUAZZETTI VIA INDIPENDENZA 96 VIA ISONZO 31 VIA
7. durante e dopo l evento e con quale mezzo ed in quale modo saranno diffuse le informazioni e l allarme 5 Ripristino della viabilit e dei trasporti Durante il periodo dell emergenza prevista la regolamentazione dei flussi di traffico lungo le vie di fuga e dell accesso dei mezzi di soccorso nelle zone a rischio attraverso la predisposizione di cancelli che impediscono l accesso a persone non autorizzate 6 Funzionalit delle telecomunicazioni La riattivazione delle telecomunicazioni sar immediatamente garantita per gestire il flusso delle informazioni del C O C degli uffici pubblici e fra i centri operativi dislocati nelle zone a rischio attraverso l impiego massiccio di ogni mezzo o sistema di telecomunicazioni 7 Funzionalit dei servizi essenziali La messa in sicurezza delle reti erogatrici dei servizi essenziali sar assicurata dagli Enti competenti Enel Gas Acquedotto ecc mediante l utilizzo di proprio personale Tale personale provveder alla verifica ed al ripristino della funzionalit delle reti e delle linee e o utenze in modo coordinato 8 Struttura dinamica del Piano Un eventuale mutamento dell assetto urbanistico del territorio la crescita delle Organizzazioni del volontariato di Protezione Civile il rinnovamento tecnologico delle strutture operative nuove disposizioni amministrative e la variazione della situazione demografica delle aree a rischio comportano un continuo aggiornamento del Piano di Emergenz
8. primi insediamenti abitativi o le strutture in cui si potr alloggiare la popolazione colpita i centri di accoglienza sono strutture coperte opportunamente attrezzate per ospitare in via provvisoria la popolazione assistita Attivazioni in emergenza rappresentano le immediate predisposizioni che dovranno essere attivate dai centri operativi Attivit addestrativa la formazione degli operatori di protezione civile e della popolazione tramite corsi ed esercitazioni Calamit un evento naturale o legato ad azioni umane nel quale tutte le strutture fondamentali della societ sono distrutte o inagibili su un ampio tratto del territorio Catastrofe un evento non importa di quale entit e con quali conseguenze sia sulle persone che sulle cose provocato vuoi da cause naturali che da azioni umane nel quale pero le strutture fondamentali della societ rimangono nella quasi totalit intatte efficienti ed agibili Centro Operativo in emergenza l organo di coordinamento delle strutture di protezione civile sul territorio colpito ed costituito da un Area Strategia nella quale afferiscono i soggetti preposti a prendere decisioni e da una Sala Operativa strutturata in funzioni di supporto La DI COMA C Direzione Comando e Controllo esercita sul luogo dell evento il coordinamento nazionale il C C S Centro Coordinamento Soccorsi gestisce gli interventi a livello provinciale attraverso il coordinamento dei C 0 M Centro Ope
9. riferimento cartografico fosso Fonte Pomarola 8 riferimento cartografico Riferimento cartografico Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 60 STAZIONI DI RILEVAMENTO Il comune di Montegranaro fa riferimento ai dati dei comuni limitrofi in particolar modo al comune di Monte San Giusto e quello di Sant Elpidio Mare Le stazioni di rilevamento fanno parte di una rete di monitoraggio regionale dedicata principalmente a scopi di Protezione Civile con particolare riferimento a rischi idrogeologici Le stazioni installate a cui fa riferimento il comune di Montegranaro sono sotto indicate Stazione di rilevamento a M S Giusto per quanto riguarda il fiume CHIENTI Stazione di rilevamento a Sant Elpidio a Mare per quanto riguarda il torrente ETE MORTO e Rete di monitoraggio della Sala Operativa Regionale RISCHIO IDROGEOLOGICO PREVEDIBILE Il rischio idrogeologico rappresentato da eventi esondazioni frane avverse condizioni atmosferiche che producono danni misurabili a persone e cose da considerarsi evento prevedibile e monitorabile L attivit di monitoraggio espletata principalmente da personale comunale va esplicata mediante la previsione e l osservazione delle condizioni meteorologiche con particolare riferimento alle precipitazioni atmosferiche ed attraverso l osservazione dell asta idrometrica In particolare si svolgeranno le seguenti attivit e lettura attenta dell avviso meteo inviato
10. soglia che indica il livello di attenzione e o in base a segnalazioni attendibili provenienti da Enti legittimati il Sindaco o suo delegato in caso di assenza o impedimento il Responsabile del C O C previa verifica e valutazione attiva la fase di attenzione e rende operante il convocando i Responsabili delle funzioni di supporto interessate e verifica la reperibilit del restante personale e mantiene i contatti con la Regione SALA OPERATIVA e l aggiorna sull evolversi della situazione e analizza i dati relativi al monitoraggio meteorologico dati ASSAM mediante visitazione dell apposito sito e analizza i dati relativi al monitoraggio idropluviometrico Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 18 Nella ipotesi che la segnalazione pervenga direttamente al Responsabile del C O C questi n da immediata comunicazione al Sindaco o suo delegato Durante questa fase la popolazione non attivamente coinvolta nelle operazioni di emergenza La fase di attenzione ha termine e al peggioramento della situazione nei punti critici monitorati a vista dalle squadre di tecnici e o al superamento della soglia che individua il livello di preallarme con il passaggio alla FASE DI PREALLARME e alricostituirsi di una condizione di normalit di tutti gli indicatori di evento con il ritorno al PERIODO ORDINARIO Fase di preallarme Alla comunicazione del superamento della soglia che individua il livello di
11. 1992 n 225 costituisce una pietra miliare nella storia della Protezione civile italiana Sar forse utile esaminare velocemente il contenuto dei singoli articoli e commentare anche se brevemente quelli pi significativi tenendo conto che alcune disposizioni sono state sostanzialmente modificate a seguito dell attuazione del cosiddetto decentramento amministrativo D L vo 112 98 e D L vo 300 99 e poi ancora L 401 01 Il Decreto del Presidente della Repubblica 194 2001 Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 4 Il lungo cammino percorso dal volontariato per essere inserito a pieno titolo e con pari dignit rispetto alle altre componenti del sistema protezione civile giunge a definizione oltre che come detto prima con l inserimento nella legge 225 92 A seguito del trasferimento di funzioni disposto con il D L vo 112 del 31 marzo 1998 che prevede fra l altro che le funzioni in materia di volontariato siano ripartite fra stato Regioni e Comuni stato pubblicato il D P R 194 2001 che abroga il 613 94 e detta disposizioni in ordine alla partecipazione delle organizzazioni di volontariato di protezione civile per quanto attiene alla sfera di competenza statale LA RIFORMA Sono passati quasi altri dieci anni e viviamo una nuova stagione di modifica del sistema che questa volta non riguarda solo la protezione civile basti pensare al fatto che stato modificato anche il titolo V della Costituzione Da tempo ormai
12. 45 234 182 52 2004 119 110 9 272 193 79 70 2005 115 122 7 217 226 9 16 2006 122 119 8 485 225 270 267 2007 111 121 10 328 246 82 72 2008 129 120 9 318 232 86 77 Fonte elaborazione su dati ISTAT Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 43 Riguardo la percentuale di popolazione extracomunitaria si hanno disposizione solo 1 dati ufficiali del triennio 1998 2000 e sono stati aggiornati con i dati ufficiali ISTAT dell anno fine 2008 Da questi su pu vedere come gli immigrati extracomunitari siano in vertiginoso aumento tabella 6 La percentuale comunale di cittadini stranieri sul totale della popolazione residente risulta pi alta rispetto a quella media italiana che comunque molto al di sotto dei valori di alcuni stati europei La suddivisione di popolazione extracomunitaria tra maschi e femmine vede una leggera prevalenza di uomini 51 circa L aumento di minorenni potrebbe far pensare ad uno spostamento di interi nuclei familiari e quindi ad una sempre maggiore integrazione con la realt locale Tabella 6 Bilancio demografico dei cittadini stranieri residenti dal 1998 al 2008 pop Residente al 31 dicembre stranieri 5 Anno Maschi Femmine Totale sulla pop tot a noe Italia M granaro 1998 200 148 348 2 719 o 1 9 231 di cui 185 di cui 416 2999 50 47 minorenni 97 3 44 Een 259 di cui 205 di cui 464 o 2008 84 minorenni 60 minorenni 144 916
13. 72 68 99 98 80 76 75 82 69 55 62 41 63 62 48 55 61 62 43 33 196 205 207 207 208 199 209 184 188 185 169 181 191 183 187 175 188 166 174 166 196 198 161 170 164 127 133 132 144 134 164 181 169 150 132 144 137 123 97 99 110 105 98 85 97 89 67 60 Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 36 86 20 33 53 87 14 38 52 88 10 39 49 89 13 24 37 90 2 12 14 91 3 10 13 92 7 10 17 93 4 5 9 94 3 10 13 95 2 4 6 96 0 3 3 97 1 1 2 98 0 3 3 99 1 1 2 100 e pi 0 1 1 TOTALE 6670 6688 13358 Nuclei familiari 4 794 dati aggiornati al 2008 Bilancio demografico anno 2008 e popolazione residente al 31 Dicembre Comune Montegranaro 6610 6653 13263 78 51 129 57 63 120 21 12 9 101 102 203 53 62 115 104 108 212 10 39 47 86 6666 6673 13339 4 15 19 0 0 0 6670 6688 13358 4794 2 8 A Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 37 Ultra sessantacinquenni 279 dati aggiornati al 2009 Popolazione residente al 1 Gennaio 2009 per et sesso e stato civile Comune Montegranaro 65 68 64 132 66 72 72 144 67 66 68 134 68 65 99 164 69 83 98 181 70 89 80 169 71 74 76 150 72 57 75 132 73 62 82 144 74 68 69 137 75 68 55 123 76 35 62 97 77 58 41 99 78 47 63 110 79 43 62 105 80 50 48 98 81 30 55 85 82 36 61 97 83 27 62 89 84 24 43 67 85 27 33 60 86 20 33 53 87 14 38 52 88 10 39 49 89 13 24 37
14. GO CONTI Abitanti occupanti 4000 Max abitanti di raccolta 3500 Percorso verso area di ammassamento VIA ZOLI S P CIRCONVALLAZIONE NORD VIA ELPIDIENSE NORD VIA FERMANA SUD VILLAGGIO DELLO SPORT Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 102 UBICAZIONE AREA DI ATTESA All CAMPO CALCIO 5 AREA VERDE VIA LAZIO AFI S Al a l 3 N Superficie 1000 mq propriet comunale Servizi si no Acquedotto X note fognatura X rete gas X pubblica illuminazione X elettricit X telefonia X Vie di raccolta adiacenti VIA LAZIO VIA LIGURIA PIEMONTE MAMELLFRIULI TOSCANA LOMBARDIA Abitanti occupanti 500 Max abitanti di raccolta 450 Percorso verso area di ammassamento VIA LAZIO VIALE DE GASPERI S P CIRCONVALLAZIONE NORD VIA FERMANA SUD VILLAGGIO DELLO SPORT Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 103 AREA DIATTESA 12 UBICAZIONE ZONA VERDE POSTE STRADA PROV LE CIRCONVALLAZIONE NORD Superficie 4000 mq propriet comunale Servizi si no Acquedotto note fognatura rete gas pubblica illuminazione Pasi Pa x elettricit telefonia x Vie di raccolta adiacenti VIA CARLO ALBERTO VIA C COLOMBO P ZZA CAVOUR VIA UMBRIA VIA DIAZ D ANNUNZIO
15. PROTEZIONE CIVILE BO O Er nuire LG889 FCZ0 Pcnspzi 19 88 40 eue o1665 o WeogemiBuuspuoeuorejoxdHIejN 3 ANO euorzojorgd ejeunuo oddnicy 3 INVAOI9 S3HddVH 6968 0 Otz ans VNVMMIS VIA OWOOVIO RILIHOA 81 wOusio01 1694889 82 8HLNOOINNVAOIO1 IMIHVYONS Zl Vibzl3H53s 026928968 703480 ___ VMONOSTA VZHOHS 95L WOLLSIDO t6926pCtt SOLTVIYOTOJA OGIHITVIDONCUIA SL WNIONO 6668861888 221686 7 0 S992 ns VNVMNIH VIA ORIVONVIO VLIA vt 92v0999 LC 229068 0 SSINOZNVWVIA OONVMHJITISNIOH3SA L SIA ZZAN VISLLOV t 682598t 896 69688 0 Otz ans VNVMMNZd VIA ONVOMNOIO ZL woOusluNvidWi X zottet Scc 88988 70 CEI VIMIANVITIOVIA 39935019 rivnosvd t 9 6688 v 0 12402 31NOd4 VIA ODV INIVITOVA 01 81988 r 40 Z4VONS VNVINHZJ VIA OZNaININVITOVd 60O ____916 6 6 00 zHVSdiHOYTIVOVQ O vilvolaliviMHid 80 868988 09 0 LZu3HODNOS8VIA OGQNIMOTIOIY1 Z0 6924 9 t670 22 931 OTIZONVI VIA f NONO 91268 v 70 c I19U I30 VIA AYA zdHOLVMHSIdO Zz989 v 40 9SZ ONS VNVINHZIJ VIA VOLLSISOT SSS689 pe20 6610NS VNVWH3 VIA VOUST WVMONVTI VINWS WOSO
16. PROTEZIONE CIVILE Approvato con delibera comunale n 22 del 18 02 2000 Gg COMUNE MONTEGRANARO Provincia di Ascoli Piceno REGOLAMENTO PROTEZIONE CIVILE I ART Nell ambito del territorio comunale la predisposizione dei primi interventi di soccorso e di assistenza alla popolazione colpita da calamita naturali catastrofi cui occorra far frante con interventi eccezionali garantita da un apposito organismo permanente costituito secondo le norme del presento Regolamento e che assume la denominazione di Protezione civile comunale PCC ART 2 la e anche unita di protezione civile ai sensi dell art M del D PUR 06 02 81 n 66 fa sede presso la residenza municipale ed e presieduta dal Sindaco o suo delegato 3 I l PCC come sede e strumento unitario di promczione delle problematiche e delle attivita di protezione civile si avvale del Comitato bmunale di Protezione Civile ART 4 t Comitato di Protezione civile CC PC pertanto si confi gura come organo di partecipazione nel quale sono rappresentate tutte le espressioni eccnomiche politiche sociali del Comune di confronto e di aaregszione delle istituzioni locali degii enti delle organizzazioni e associazioni economiche e sociali del volontariato al fine G individuare e valorizzare tutte le risorse cei territorio e dare le r sposte piu qualificate e piu rispondenti ai bisogni ART S 11 Comitato C
17. aggiorna sull evolversi della situazione e nell ipotesi di costituzione della SALA OPERATIVA informa la Provincia e l aggiorna sull evolversi della situazione e informa la popolazione attraverso i sistemi di allertamento previsti dal Piano Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 19 e da esecuzione all ordinanza di sgombero per l allontanamento preventivo della popolazione dalle zone a rischio La fase di allarme ha termine e al ritorno ad una condizione di normalit degli indicatori di evento senza che l evento atteso si sia verificato e quando a seguito del verificarsi dell evento atteso oltre al ritorno ad una condizione di normalit degli indicatori di evento si riscontri il ripristino delle normali condizioni di vita a seguito di opportune verifiche di agibilit delle strutture e delle condizioni di sicurezza generali del territorio Nella ipotesi che la fase di allarme venga disposta direttamente dal Responsabile del C O C questi n da immediata comunicazione al Sindaco o suo delegato PER I RISCHI NON PREVEDIBILI E SEMPRE PREVISTO IL PASSAGGIO DIRETTO ALLA FASE DI ALLARME La conclusione della fase di ALLARME con il ritorno alla fase di ATTENZIONE e o al PERIODO ORDINARIO dichiarata e comunicata per iscritto dal Sindaco o suo delegato in caso di assenza o impedimento il Responsabile del C 0 C MODELLO DI INTERVENTO Il modello d intervento consiste nell assegnazione di ruoli specific
18. allarme determinato dai seguenti indicatori e avviso di condizioni meteorologiche come sopra diramato e segnalazione della Sala Operativa Regionale del Dipartimento di Protezione Civile e Dal monitoraggio diretto del personale dell Amministrazione Comunale del fiume Chienti mediante rilevamento dell asta idrometrica del comune di M S Giusto fiume Ete Morto a vista torrente Cremone a vista FIUME ETE MORTO riferimento cartografia PAI Montegranaro E 19 0021 R2 TAV RI 53 pdf Precedenti storici ultimo trentennio Esondato il 01 dicembre 1982 In considerazione che tale fiume risulta esondabile bene ed indispensabile intervenire periodicamente all ispezione ed alla rimozione di materiali che possono ostacolare il normale deflusso dell acqua riducendo la sezione dell alveo Sulla base del rischio indicato nel oltre all attivit di monitoraggio in considerazione che non vi sono abitazioni nei pressi dell alveo non si prevede alcuna area di accoglienza SCENARI DI RISCHIO ALLUVIONI per quanto riguarda il fiume ETE MORTO non previsto dal PAI un elevato rischio alluvioni di conseguenza non sono previste misure di evacuazione Nella perimetrazione dell area esondabile altresi non ricadono n strade n servizi essenziali ma in gran parte terreno agricolo Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 63 TORRENTE CREMONE N B IL CREMONE NON E CONSIDERATO DAL PAI MA DAL COMUNE PER R
19. area interessata presente un rilevante fenomeno franoso che consiste in un complesso movimento rototraslazionale che coinvolge la strada provinciale Circonvallazione Sud e alcuni edifici residenziali e artigianali nell area adiacente la strada comunale di S Tommaso Trattasi di un movimento lento anche se in corrispondenza di eccezionali eventi meteorici si sono verificate accelerazioni nella entit dei dissenti Nel corso degli anni e con avverse condizioni meteoriche questo movimento franoso ha provocato ingenti danni al manto stradale della suddetta strada circonvallazione sud Gli stessi problemi del dissesto sono stati risolti dal comune nel corso degli anni 2003 2004 grazie ad una importante opera di sostegno alla base della scarpata con pozzi di fondazione e un totale riassesto della stessa strada Popolazione residente interessata dall evacuazione c ca 600 unit Aree interessate all evento sfavorevole Viale De Gasperi via Umbria via Toscana via Piemonte via Mameli via Lazio via Liguria Aree di attesa della popolazione interessata A12 A11 quartiere centro Via lazio via mameli via toscana via friuli via liguria via piemonte Aree di ammassamento Il centro di accoglienza per la popolazione da utilizzarsi per un tempo relativamente breve previsto presso Denominazione Stadio La Croce Ubicazione Villaggio dello Sport Detentore Comune di Montegranaro Telefono Protezione Civile 073488751 Posti l
20. attivit di programmazione afferente alla fase di previsione dell evento intesa come conoscenza tecnico scientifica dei rischi che insistono sul territorio nonch alla fase della prevenzione intesa come attivit destinata alla mitigazione dei rischi stessi Il risultato dell attivit di programmazione sono 1 programmi di previsione e prevenzione che costituiscono il presupposto per la pianificazione d emergenza Rischio R il valore atteso delle perdite umane dei feriti dei danni alle propriet e delle perturbazioni alle attivit economiche dovuti al verificarsi di un particolare fenomeno di una data intensit Il rischio totale associato ad un particolare elemento a rischio E e ad una data intensit I il prodotto E I H I V EE W B Gli eventi che determinano i rischi si suddividono in prevedibili idrogeologico vulcanico e non prevedibili sismico chimico industriale incendi boschivi Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 145 Risposta operativa l insieme delle attivit di protezione civile in risposta a situazioni di emergenza determinate dall avvicinarsi o dal verificarsi di un evento calamitoso Sala Operativa l area del centro operativo organizzata in funzioni di supporto da cui partono tutte le operazioni di intervento soccorso e assistenza nel territorio colpito dall evento secondo quanto deciso nell Area Strategia Salvaguardia l insieme delle misure volte a tutela
21. basa su delle percezioni umane individuali pu dar luogo a giudizi soggettivi diversi secondo come dove e perch usata essa viene utilizzata in quanto in grado di fornire immediatamente un idea seppure imprecisa delle conseguenze visibili di un sisma Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 75 La scala Richter basata sulla determinazione della magnitudo cio sulla misura dell energia sismica liberata da un terremoto nel suo ipocentro La magnitudo una valutazione obiettiva possibile soltanto per quei terremoti di cui si dispongono i sismogrammi in quanto dipende dall ampiezza delle oscillazioni registrate in un sismogramma non in relazione con la posizione o con la distanza delle stazione sismica Intensit e magnitudo sono quindi due modi concettualmente diversi di valutare un terremo ma evidente che a parit di condizioni se aumenta la magnitudo aumentano anche gli effetti cio l intensit del terremoto Scala Scala Descrizione degli effetti MCS Richter I scosse registrate dagli strumenti e non percepite dall uomo II 2 scosse leggerissime avvertite solo ma non sempre nei piani superiori delle case e segnalate dall oscillazione dei lampadari III 2 5 3 scosse leggere che possono essere avvertite da un maggior numero di persone anche in mezzo ai rumori del traffico e di cui si pu calcolare la durata purch vengano avvertite come dovute ad un terremoto e non per esempio al pass
22. costituito da depositi alluvionali terrazzati I principali fenomeni di dissesto sono quelli legati alla dinamica fluviale con fenomeni di esondazione favoriti in caso di precipitazioni intense e concentrate dalla scarsa permeabilit e capacit di moderare i deflussi da parte delle aree collinari circostanti queste sono infatti coltivate e in alcuni periodi dell anno si presentano nude e soggette ad erosione La situazione di Montegranaro rispecchia grosso modo questa descrizione I fondovalle principali sono quasi completamente adibiti ad uso agricolo o urbanizzati fatta eccezione per le fasce ripariali con vegetazione boschiva Il Sistema dei Rilievi collinari periadriatici presenta un altezza media inferiore ai 200 m sul livello del mare e occupa l ampio settore del territorio marchigiano compreso tra gli Appennini e il litorale adriatico Montegranaro presenta un altezza massima di 279 m s l m nel centro storico ma all interno del territorio comunale sono presenti altri rilievi tra cui ricordiamo il Monte Lumirano 245m e il Monte Travaglioso 162m I litotipi predominanti sono costituiti da arenarie e peliti quaternarie che danno origine a dolci ed ondulati rilievi Sull intera superficie del Sistema sono molto diffusi i dissesti favoriti dalle caratteristiche dei materiali predominanti Il contrasto di permeabilit e resistenza tra placche di materiale sabbioso su versante rispetto al substrato argilloso all ori
23. dalla Regione e o dalla Prefettura Ufficio Territoriale del Governo e lettura attenta delle segnalazioni meteo notiziario Agro Meteorologico diramato dall A S S A M e l approntamento immediato e la gestione sistematica e puntuale delle opportune attivit di monitoraggio a vista Con l adozione della Delibera di Giunta Regionale n 873 del 17 06 2003 concernente Piano stralcio di bacino per l Assetto Idrogeologico dei bacini di rilievo regionale PAI approvazione delle misure di salvaguardia la Regione Marche ha pubblicato i dati relativi al territorio di questo Comune Per una precisa lettura degli stessi bisogna necessariamente fare riferimento ai vari tipi di pericolosit e rischi previsti tenendo conto dei parametri di seguito indicati QUADRO DELLA PERICOLOSITA PREVISTA DAL Bacini idrografici Legenda per la lettura dei dati PAI 14 colonna riportato il codice del dissesto secondo la seguente struttura dove F tipologia del dissesto frana E esondazione Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 61 xx n identificativo del bacino idrografico n 19 fiume Chienti yyyy numero identificativo del dissesto all interno del bacino 2 colonna riportato il grado di pericolosit attribuito al dissesto secondo i seguenti livelli di pericolosit crescente P1 pericolosit moderata P2 pericolosit media P3 pericolosit elevata P4 perico
24. di enti telefono cellulare uno o pi a seconda del caso fax frequenza radio solo nel caso di frequenze di propriet e mail sito web della struttura di riferimento provincia comune indirizzo CAP nel caso di coincidenza tra responsabile e proprietario sar indicato solo uno dei due v dati relativi alla compilazione dei dati data di compilazione fonte del dato nome e cognome del rilevatore dei dati B Le Aree di Accoglienza sono da intendersi come l allestimento di strutture in grado di assicurare un ricovero per coloro che hanno dovuto abbandonare la propria abitazione assistenza abitativa alla popolazione Possiamo individuare tre ipotesi Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 82 1 strutture improprie idonee ad accogliere la popolazione 2 tendopoli e o roulottopoli 3 insediamenti abitativi di emergenza Bl Strutture improprie di accoglienza Tali strutture possono essere alberghi centri sportivi strutture militari edifici pubblici temporaneamente non utilizzati campeggi centri sociali strutture fieristiche ecc Nell ambito della pianificazione comunale fondamentale tenere aggiornate le informazioni inerenti strutture ricettive pubbliche e o private in grado di soddisfare esigenze di alloggiamento temporaneo B2 Tendopoli In primo luogo vi la necessit di una corretta individuazione delle aree idonee che possono suddividersi in tre categorie Y aree adibite ad altre fu
25. essere effettuate in tempi necessariamente ristretti provvede alla redazione delle ordinanze di sgombero a firma del Sindaco in presenza di inagibilit totali o parziali ed agli eventuali interventi urgenti e provvisori 7 Funzione Strutture operative locali e viabilit Il Referente e il Comandante della Polizia Municipale Nelle situazioni di non emergenza aggiorna il piano di viabilit in relazione alle mutate condizioni urbanistiche individuando cancelli e vie di fuga In emergenza coordina gli interventi dalla Sala Operativa relativamente al proprio settore predispone quanto necessario per il deflusso della popolazione da evacuare ed il suo trasferimento nei centri di accoglienza accerta che tutti gli abitanti abbiano lasciato le zone interessate dall evacuazione mantiene i contatti con le varie componenti preposte alla viabilit alla circolazione al presidio dei cancelli di accesso alle zone interessate alla sorveglianza degli edifici evacuati provvede alla regolamentazione della circolazione con divieto del traffico nelle aree a rischio indirizzando e regolando gli afflussi dei soccorsi attua le procedure per la comunicazione alla popolazione dell allarme coincidente con l inizio dell evacuazione cessato allarme Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 24 assicura il presidio delle aree di attesa e dei centri di accoglienza mediante pattuglie della Polizia Municipale c
26. evento sfavorevole Via Fonte Zoppa via Mameli via Lazio Aree di attesa della popolazione interessata All campo calcio a 5 area verde via lazio Aree di ammassamento Il centro di accoglienza per la popolazione da utilizzarsi per un tempo relativamente breve previsto presso Denominazione Stadio Croce Ubicazione Villaggio dello Sport Detentore Comune di Montegranaro Telefono Protezione Civile 073488751 Posti letto tendopoli La struttura sufficiente ad ospitare 1 residenti della zona a rischio Percorso dalle abitazioni interessate al centro di accoglienza e via lazio strada com le fontezoppa strada prov le fermana sud villaggio dello sport e via lazio strada prov le circonvallazione nord strada prov le elpidiense nord strada prov le fermana sud villaggio dello sport Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 72 riguardante il dissesto F 19 0033 P3 dissesto interessante la propaggine collinare situata a nord est dell abitato principale all altezza del toponimo C Bevilaqua in quest area interessato il nucleo produttivo in prossimit della strada provinciale per Casette d Ete Aree di attesa della popolazione interessata A16 parcheggio scuole elementari San Liborio Aree di ammassamento Il centro di accoglienza per la popolazione da utilizzarsi per un tempo relativamente breve previsto presso Denominazione Stadio Croce Ubicazione Villaggi
27. l ingresso impedendo l accesso a chiunque non sia addetto alle operazioni di emergenza NUMERI DI EMERGENZA E DI UTILITA COMUNE MONTEGRANARO 0734 89791 centralino 0734 889991 tax Mail info comune montegranaro ap it Sito internet comune www comune montegranaro ap it UFFICIO INFORMAZIONI 0734 897903 UFFICIO SINDACO 0734 897902 Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 122 SEGRETERIA DEL SINDACO E ASSESSORI 0734 897905 SEGRETERIA GENERALE Direttore generale 0734 897906 Ufficio segreteria 0734 897931 Ufficio personale 0734 897940 SERVIZI SOCIALI 0734 897903 ufficio amministrativo POLIZIA MUNICIPALE 0734 890889 tax 0734 88697 uff amministrativo PROTEZIONE CIVILE 0734 88751 tax 0734 88891 telefono GESTIONE TERRITORIO E MANUTENZIONE DEL PATRIMONIO 0734 893504 505 tax LAVORI PUBBLICI 0734 897920 897921 uff servizio LL PP 0734 887947 uff manutenzione RIMESSA COMUNALE 0734 892579 UFFICIO AMBIENTE 0734 897923 UFFICIO URBANISTICA 0734 897922 923 SERVIZI DI INTERESSE PUBBLICO OSPEDALE centralino 0734 89671 DISTRETTO SANITARIO 0734 896726 727 PRIMO INTERVENTO OSPEDALE 0734 896720 9 CROCE GIALLA 0734 891657 ITALGAS 0734 901070 FARMACIA COMUNALE 0734 892804 RESIDENCE PER ANZIANI 0734 890312 UFFICIO POSTALE 0734 890934 Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 123 CARABINIERI telefono 0734 891974 Montegranaro fax 0734 890936 Pronto intervento Radiomobile t
28. lavoro sinergico e coordinato con le altre strutture comunali con gli altri enti che operano sul territorio e con la comunit scientifica In quest ottica 1l Piano individua con la maggiore precisione possibile il punto da cui partire per migliorare la conoscenza delle pericolosit e dei rischi territoriali e quindi affinare gli scenari di rischio e con essi i modelli di intervento Il Piano quindi gi in fase di pianificazione deve essere un opera collettiva alla quale devono fornire il loro contributo tutte le componenti tecniche del Comune e della citt capaci di dare un apporto utile nella consapevolezza che da un piano efficace dipende la sicurezza della citt stessa in situazioni di emergenza In fase di gestione del Piano nelle situazioni di emergenza l efficacia degli interventi dipende da quanto le varie componenti chiamate ad allertarsi sono in grado di operare in maniera sinergica e coordinata e con la piena consapevolezza dei loro compiti Dipende cio da quanto le forze in campo sono in grado di operare come sistema e non come singoli soggetti che eseguono direttive impartite sul momento E chiaro quindi quanto sia importante che tutte le componenti del sistema abbiano piena e continua consapevolezza del loro ruolo nel sistema stesso mantenendo questa consapevolezza nel tempo con la continua partecipazione agli aggiornamenti del Piano ed alle verifiche tecniche che si rendono necessarie costantemente Il Piano dev
29. legislazione nazionale Al servizio regionale protezione civile e sicurezza locale compete nel rispetto dell indirizzo della Giunta Regionale ed in conformit con gli obiettivi fissati dagli organi di Governo lo svolgimento delle attivit in materia di v Previsione e prevenzione delle varie ipotesi di rischio Y Coordinamento degli interventi urgenti in caso di crisi determinata dal verificarsi o dall imminenza del verificarsi di eventi naturali o connessi con le attivit dell uomo che per loro natura o estensione comportano l intervento coordinato di pi enti coordinamento per quanto di competenza delle attivit di protezione civile e cura dei relativi rapporti con i soggetti e gli organismi interessati programmazione della materia e promozione del volontariato predisposizione cura e sistematico aggiornamento di dati ed informazioni rilevanti per gli obiettivi della protezione civile gestione della sala operativa in caso di emergenza ottimizzazione e funzionamento del Centro funzionale per la meteorologia collaborazione con le strutture regionali competenti per la gestione operativa di emergenze conseguenti a calamit naturali ed antropiche I compiti specifici sono individuati dalle leggi di riferimento che ne definiscono gli strumenti ne stabiliscono 1 compiti e ne individuano le risorse In particolare con la Legge Regionale 11 dicembre 2001 n 32 coll Ixt il ruolo delle Amministrazioni Provinciali e dei Comuni ha assunto n
30. precipitazioni totali mensili Andamento medio mensile precipitazioni Regione Marche calcolato su 15 localit Mm 2009 B 2008 2007 D storico 1961 2000 Elaborazione su dati ASSAM Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 33 Sul territorio regionale nel periodo dicembre 2008 novembre 2009 meteorologico sono caduti mediamente 872 mm di pioggia a fronte degli 837 mm che hanno rappresentato la norma del periodo 1961 2000 con un surplus di 35 mm pari a 446 In particolare la precipitazione cumulata ha superato o eguagliato la norma in inverno estate e primavera mentre un deficit pari al 20 si manifestato in autunno L analisi della precipitazione mensile evidenzia tra i mesi pi piovosi giugno 86 dicembre 2008 76 aprile ed ottobre 20 Settembre novembre ed agosto sono stati 1 mesi risultati maggiormente aridi con deficit intorno al 40 rispetto alla precipitazione attesa Il numero dei giorni piovosi risultato come di norma crescente man mano che ci si sposta dalla costa 82 alla fascia mediocollinare 95 fino all area montana 114 Sul territorio regionale nel periodo dicembre 2007 novembre 2008 anno meteorologico sono caduti mediamente 802 mm di pioggia a fronte degli 840 mm che hanno rappresentato la norma nel periodo 1961 2000 con un deficit di 38 mm pari a 4 6 Il forte deficit pluviometrico che ha contraddistinto l inverno 48 e l estate
31. quantit e le caratteristiche precise di tali strumenti andranno calibrate in base alle necessit e alle disponibilit dell Ente Il Centro dovr comunque disporre di e linee telefoniche ISDN e linee telefoniche da centralino ed almeno di una linea diretta fax e fotocopiatrice apparati radio ricetrasmittenti spazio per 1 collegamenti radio gruppo elettrogeno sistema di PC e stampanti collegati tra loro in rete e dotati di collegamento in rete con gli uffici comunali posta elettronica collegamento internet collegamento telematico con siti specifici es servizi meteo PC portatile La sede del C O C altres dovr essere dotata delle seguenti carte topografiche e toponomastiche del territorio comunale cartografia del comune P R G P A I piano assetto idrogeologico scala 1 5000 cartografia della rete fognaria comunale cartografia della rete di distribuzione gas cartografia linee acquedotto del territorio comunale cartografia linee elettriche del servizio di illuminazione pubblica cartografia aree a rischio incidente industriale pozzi di metano cartografia aree di attesa di ammassamento e di accoglienza Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 16 planimetria della palestra comunale elenchi popolazione residente per fasce di et per via e numero di famiglie elenco telefonico dei numeri delle utenze utili in caso di emergenza Il C O C dovr assic
32. rete gas X pubblica illuminazione X elettricit X telefonia X Vie di raccolta adiacenti C DA SANT ANNA VIA DELL OSPEDALE KULISCIOFF DI VITTORIO TOGLIATTI F LLI CERVI MORANDI FERMANA NORD Abitanti occupanti 2000 Max abitanti di raccolta 1600 Percorso verso area di ammassamento VIA DELL OSPEDALE VIA FERMANA NORD VIA FERMANA SUD VILLAGGIO DELLO SPORT Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 101 AREA DI ATTESA UBICAZIONE PARCHEGGIO ZED TORRE ASCENSORE V LE GRAMSCI A10 Superficie 8000 mq propriet comunale Servizi si no Acquedotto X note fognatura X rete gas X pubblica illuminazione X elettricit X telefonia X Vie di raccolta adiacenti RISORGIMENTO D ALIGHIERLPAPA GIOVANNI XXIILSACCO E VANZETTLSANT UGO ELPIDIENSE NORD ZOLE CAVALLOTTLERMETE DI BATTISTA TRIESTE LARGO CONTLP ZZA SAN SERAFINO UMBRIA GRAMSCI DE GASPERLCARLO ALBERTO COLOMBO MAMELLLAZIO LIGURIA C DA SAN TOMMASO CENTRO STORICO P ZZA MAZZINI VICOLO STRETTO P ZZA MATTEOTTI VIA CASTELFIDARDO VICOLO DEL PONTE RIALTO PALESTRO GARIBALDI BASSI DEL FORNO PENNA MARSALA CRISTALLINI DEL COMUNE TINTILLO DON MINZONI CONVENTATI MILAZZO P ZZA LEOPARDLTOMBOLINI VICOLO DEI POZZI CHIUSO DEGLI ORTI VIA VOLONTARI VICOLO PIANO SANT UGO VIA VENETO MARCONI DELLE SCUOLE TORTO STELLA L
33. situazione pu essere fronteggiata con mezzi propri dell Amministrazione Comunale I mezzi di propriet comunale utilizzati in emergenza devono essere sempre attrezzati con adeguati pneumatici antineve o catene al fine di prestare immediato soccorso nei casi di estrema urgenza Dovr essere assicurato alla locale Stazione Carabinieri un concorso adeguato di uomini e mezzi per lo sgombero della neve dall area di atterraggio e la sua attivazione Nel rischio neve il passaggio tra le varie fasi di attenzione preallarme ed allarme determinato dai seguenti indicatori e avviso di condizioni meteorologiche come sopra diramato e dalla segnalazione della Sala Operativa Regionale del Dipartimento di Protezione Civile e dalle segnalazioni dei singoli cittadini Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 74 e dal monitoraggio diretto del personale dell Amministrazione Comunale delle zone interessate Non comunque possibile stabilire parametri di riferimento precisi per il passaggio tra le varie fasi di allerta preallarme allarme L elenco del piano neve predisposto annualmente dall Ufficio competente con indicati 1 nominativi dei dipendenti comunali interessati e le modalit di intervento fanno parte integrante del presente piano Al momento non pu essere previsto il contingente di cittadinanza interessato dall eventuale evacuazione Aree di attesa e di accoglienza Nell ipotesi di evacuazione il
34. tra 1 servizi della protezione civile degli Stati membri numerose Decisioni del Consigliuo europeo hanno promosso attivit e progetti finalizzati alla previsione e alla prevenzione dai rischi naturali alla gestione delle situazioni di crisi alla medicina delle catastrofi e alla creazione di rete comune tra 1 diversi sistemi nazionali di protezione civile La Decisione fondamentale che ha approvato il Consiglio sicuramente 2001 792 EC Euratom poi altre decisione sono conseguite per dare attuazione alla norma fondamentale Anche in ambito europeo la legislazione in materia di protezione civile ha subito specie nel corso degli ultimi anni numerose modifiche e aggiornamenti Il Consiglio europeo attraverso il proprio strumento legislativo Decisione ha promosso diverse iniziative e programmi volti alla cooperazione tra gli Stati membri alla Formazione di personale qualificato alla predisposizione di una banca dati omogenea alla creazione di una task force pronta ad intervenire in tempi rapidi in situazioni di maxi emergenze che coinvolgono uno Stato in difficolt oppure pi Stati come ad esempio l esondazione del Reno Non c e dubbio che ciascun Membro appartenente alla Commissione europea si confronta quotidianamente con specifiche problematiche di varia natura relative al proprio territorio e conseguentemente ciascuno Stato affronta le emergenze sulla base della propria esperienza in relazione al proprio assetto normativo e funzio
35. 0446 P I 00372270447 EE BERE Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 128 ARE s ees 2 Jg un i 25 x PE EEE 41215 al SEAS PE REEE m 0 LL PP 0 LL PP 0 LL PP 0 LL PP 0 LL PP 0 LL PP 0 LL PP 0 LL PP 166 O FIAT O FIAT ARRO PIAGGIO Rus OTOCARRO PIAGGIO SEM PALAZZANI COMPRESSO EMOVENTE SEM FIAT AD EM MOND BEN LIVELLATRICE OTOCARRO APE OTOCARRO PIAGG PIAGGIO 131985 X 708 Comune di Montegranaro Piazza Mazzini 1 6734 897924 fax 0734 889991 Cod Fisc 002128260446 P I 00372270447 Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 129 ELENCO DELLE ATTREZZATURE DISPONIBILI naj o Generatore 10 Kw dessi Generator 3 5 Kw Benzina ni Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 130 idrovora elettrica monofase acque sporca prevalenza hz13m drovora dissi portata q 2000 Vm prevalenza h 24m pm Pal k usss keq Pel gt E Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 131 ELENCO DEI MEZZI DISPONIBILI Mitsubishi L 200 Modulo Antincendio nultiusc elicottero drago fly Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 132 ELENCO ISCRITTI
36. 2000 12 827 410 3 717 3 45 2001 12 813 410 3 737 3 43 2002 12 839 410 2003 12 846 411 4198 3 06 2004 12 934 413 4236 3 05 2005 12 918 413 4288 3 01 2006 13 191 422 4630 2 84 2007 13 263 424 4715 2 81 2008 13 358 427 4794 2 80 Fonti elaborazione su dati ISTAT e Ufficio Anagrafe di Montegranaro Dall analisi dettagliata degli ultimi anni si potuto notare come il trend demografico stato dettato da un continuo controbilanciarsi tra saldo naturale e migratorio Come si pu vedere dalla tabella sotto riportata spesso il numero di decessi stato pi alto del numero delle nascite saldo naturale negativo mentre le nuove iscrizioni all anagrafe da parte di cittadini provenienti da altri paesi hanno quasi sempre superato le cancellazioni saldo migratorio positivo Questo ha fatto si che la popolazione si mantenesse all incirca sugli stessi valori Tabella 5 Dinamica demografica dal 1994 al 2008 re Saldo _ __ Cancella Saldo Saldo Nati vivi Morti Iscrizioni naturale zioni migratorio demografico 1994 99 105 6 129 122 7 1 1995 119 104 15 138 91 47 62 1996 75 106 31 157 102 55 24 1997 97 130 33 173 136 37 4 1998 101 145 44 171 194 23 67 1999 118 133 15 208 187 21 6 2000 143 118 25 193 213 20 5 2001 116 131 15 190 189 1 14 2002 117 120 88 227 216 11 8 2003 105 150
37. 296 2008 7 57 5 75 Fonte ISTAT Struttura della popolazione Indicatori demografici L indice di dipendenza strutturale Pop 0 14 Pop gt 65 Pop 15 64 100 rappresenta la percentuale di popolazione non autosufficiente al di fuori dell et lavorativa ovvero gli anziani ed i giovanissimi Questo indicatore sintetizzerebbe il carico della cittadinanza non autonoma sulla presunta collettivit attiva L indice di vecchiaia rappresenta invece il numero di persone di 65 anni ed oltre ogni 100 giovani sotto i 15 anni Tabella 7 Indici demografici 1994 2009 Classi di et 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 Da 0 a 14 1 873 1 845 1 800 1 739 1 747 1 725 1 726 di pop 0 14 14 6 14 4 14 13 5 13 6 13 5 13 5 Da 15 a 64 8 903 8 933 8 964 8 978 8 865 8 829 8 765 di pop 15 64 69 6 69 5 69 6 69 7 69 2 68 9 68 3 65 e oltre 2 017 2 077 2 115 2 166 2 204 2 268 2 336 di pop gt 65 15 8 16 2 16 4 16 8 17 2 17 7 18 2 Indice vecchiaia 107 7 112 6 117 5 124 6 126 2 131 5 135 4 Indice dipendenza strutturale 43 7 43 9 43 7 43 5 44 6 45 2 46 3 Elaborazione su dati ISTAT Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 44 Figura 10 Andamento dell Indice di dipendenza strutturale ANDAMENTO INDICE DIPENDE
38. 30 stato mitigato dalle piogge primaverili che hanno fatto registrare un surplus di oltre il 63 rispetto alla precipitazione attesa L analisi della precipitazione mensile evidenzia tra i mesi pi piovosi marzo 158 e novembre 35 mentre dicembre 2007 aprile maggio giugno luglio e settembre hanno registrato precipitazioni vicine alla norma Estremamente siccitosi si sono manifestati i mesi di gennaio 62 febbraio e agosto 79 e ottobre 63 Sul territorio regionale nel periodo dicembre 2006 novembre 2007 anno meteorologico sono caduti mediamente 653 mm di pioggia a fronte degli 837 mm che hanno rappresentato la norma nel periodo 1961 2000 con un deficit di 184 mm a 22246 Il forte deficit pluviometrico che ha contraddistinto l inverno e l estate 47 rispetto alla media stato mitigato dalle piogge primaverili e autunnali che come emerge dal grafico hanno eguagliato la precipitazione attesa Nel quarantennio preso a riferimento il totale della precipitazione mediato sul territorio regionale ha oscillato tra un minimo di 576 mm del 1994 ed un massimo di 1176 mm nel 1976 nel comlpesso il 2007 rientrato tra i cinque anni pi aridi del periodo L anno meteorologico trascorso risultato classificabile tra quelli severamente siccitosi non solo per il deficit pluviometrico ma anche e soprattutto per il costante e sensibile incremento termico che ha determinato una forte perdita di acqua per tras
39. 8 CLASSE Intensit livello del danno 0 1 2 3 4 5 0 401 0 402 0 161 0 032 0 003 0 000 0 131 0 329 0 330 0 165 0 041 0 004 1 C2 B A e Abitazioni 517 3 2752 4 451 7 433 3 e Edifici 304 7 1371 4 298 3 344 9 e Superficie 54459 8 313981 1 460688 433482 e Popolazione 1688 0 8577 0 1329 7 1059 4 La tabella che segue contiene i dati relativi al numero di abitazioni e di edifici delle diverse classi di vulnerabilit suddivise in fusione della tipologia e dell epoca di costruzione la classe C riguarda sia gli edifici in muratura di recente costruzione che gli edifici in cemento armato con piano terra aperto o chiuso nonch la relativa superficie e la popolazione ospitata negli edifici appartenenti a ciascuna classe di vulnerabilit come sopra determinata Si ritiene necessaria ai fini di individuazione del numero di persone da assistere l inclusione nei valori di riferimento dei livelli di danno superiori a 3 Di seguito a titolo indicativo si riporta un prospetto riferito alla popolazione residente in edifici delle diverse classi di vulnerabilit esistenti alla popolazione coinvolta nel danneggiamento di edifici ed alla superficie minima delle aree di accoglienza e Popolazione residente in edifici di classe A 1059 e Popolazione residente in edifici di classe B 1330 e Popolazione residente in edifici di classe C 10969 e Intensit scosse sismiche prevista scala MCS 8 e Popolazione residente in edifici di classe A pote
40. 8 Andamento dei nuclei familiari dal 1971 al 2009 numero famiglie 4794 3737 2646 1971 1981 1991 2001 2009 4 5 4 0 Componenti in media per famiglia 2 0 1971 1981 1991 2001 e Montegranaro 8 Provincia Marche Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 41 componenti medio per famiglia 1971 2009 2 8 1971 1981 1991 2001 2009 Elaborazioni su dati del Servizio Demo 15 Negli anni 90 l andamento demografico si alternato tra incrementi e cali figura 2 Il numero massimo di residenti si registrato nel 1997 12 883 mentre al 31 dicembre del 2001 si contavano 12 813 abitanti al 31 dicembre 2009 si contano altresi 13358 abitanti per un coefficiente di componenti media per famiglia pari a 2 8 diminuito di molto rispetto al 2001 ma pur sempre maggiore rispetto la media regionale che pari a 2 5 elementi per famiglia Figura 9 Andamento demografico dal 1994 al 2008 Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 42 Tabella 4 Andamento della popolazione del Comune di Montegranaro dal 1994 al 2009 pop Residente al 31 dicembre di ogni anno Anno Popolazione Bad N Famiglie Ons 1994 12 793 409 3 664 3 49 1995 12 855 411 3 678 3 51 1996 12 879 412 3 694 3 49 1997 12 883 412 3 717 3 47 1998 12 816 410 3 719 3 45 1999 12 822 410 3 720 3 45
41. 8064013 Servizio Decentrato OO PP telefono 0736 343458 e Difesa del Suolo Ascoli Piceno A S S A M Agenzia Servizi Settore Agroalimentare delle Marche Centro Agrometeo Locale SEDE DI ANCONA VIA ALPI 21 071 8081 FAX 071 85979 SEDE ASCOLI PICENO VIA GENOVA 12 4 0736 336443 FAX 0736 344240 PREFETTURA UFFICIO telefono 0734 219812 0734 228073 TERRITORIALE DEL GOVERNO fax 0734 219819 Corso Cavour 68 Fermo Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 125 NE PROVINCIALE Viale Trento 13 FERMO Assessorato Protezione Civile FERMO GENIO CIVILE FERMO OSSERVATORIO GEOFISICO Macerata CORPO FORESTALE STATO Coordinamento Regionale Ancona Coordinamento Provinciale Ascoli Piceno Comando Stazione Fermo GUARDIA DI FINANZA Fermo TELECOM Ascoli Piceno ENEL Ascoli Piceno Segnalazione guasti ACQUEDOTTO TENNACOLA Sant Elpidio a Mare telefono fax telefono telefono telefono telefono fax telefono telefono telefono telefono telefono telefono telefono Fax 0734 2321 0734 232239 0734 232256 0734 254344 0733 279120 071 2810507 8 071 2810433 0736 45454 0736 226866 0736 226198 0736 2901 0736 2971 800 279825 0734 858312 0734 859067 Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 126 AZIENDA SANITARIA ASUR 11 Fermo Centralino Ufficio Relazioni con il Pubblico U R P Centro Unico Prenotazioni C U P Tribunale Diritti
42. A 227 C DA VALLONE 196 VIA VECCHIA BONCORE VIA VECCHIA FERMANA VIA VERDI 123 VIA VEREGRA 71 VIA VEREGRENSE 303 VIA VERGA 31 P ZZA VILLA LUCIANI 1 VIA VALENTINI 17 24 11 1 59 28 352 10 Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 48 VIA VISCONTI 26 VIA VITTORIO VENETO 120 VIA VOLONTARI 56 VIA XX SETTEMBRE 170 VIALE ZACCAGNINI 328 VIA ZOLI 195 TIPO T ERRITORIO Il territorio montegranarese prevalentemente collinare contraddistinto da due sistemi principali quello dei Fondovalle principali e quello dei Rilievi collinari della fascia periadriatica I Fondovalle sono fasce territoriali orientate ovest est secondo l andamento dei fiumi principali in questo caso il Chienti e l Ete Morto I principali fenomeni di dissesto sono quelli legati alla dinamica fluviale con fenomeni di esondazione favoriti in caso di precipitazioni intense e concentrate dalla scarsa permeabilit e capacit di moderare i deflussi da parte delle aree collinari circostanti queste sono infatti coltivate e in alcuni periodi dell anno si presentano nude e soggette ad erosione Il territorio comunale inoltre suddiviso in sei contrade principali di seguito elencate su cui verranno individuate le aree di raccolta e ammassamento in caso di calamit naturali CONTRADE Il territorio comunale suddiviso in sei contrade i cui confini sono individuati dagli assi viari di comunicazione principale e dai territori dei comuni limitrof
43. E AREA DI ATTESA A18 CIRCOLO TENNIS VIA MONTE CERVINO FRAZ VILLA LUCIANI A18 Superficie 9000 mq propriet comunale Servizi si no Acquedotto X note fognatura X rete gas X pubblica illuminazione X elettricit X telefonia X Vie di raccolta adiacenti VIA DOLOMITLVIA ALPLVEREGRENSE ZONA INDUSTRIALE VILLA LUCIANLMONTE AMIATA CIMA DI COLLE MONTE BIANCO MONTE VETTORE MONTI SIBILLINI DEI MONTLBETTINO CRAXLPERTINLGENTILE BOBBIO VIA BORE DI CHIENTI STRADA PIANE DI CHIENTI C DA SAN TOMMASO STRADA DEI MONTLZONA PIANE DI CHIENTI Abitanti occupanti 4500 Max abitanti di raccolta 1400 Percorso verso area di ammassamento VIA MONTE BIANCO VIA DOLOMITI CONTRADA CIMA DI COLLE VIA VEREGRENSE STRADA PROV LE CIRCONVALLAZIONE NORD ELPIDIENSE NORD VIA FERMANA SUD VILLAGGIO DELLO SPORT Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 110 UBICAZIONE AREA DI ATTESA 19 PIAZZALE DELLA CHIESA VIA VEREGRENSE Superficie 200 mq propriet comunale Servizi Sj no Acquedotto X note fognatura X rete gas X pubblica illuminazione X elettricit X telefonia X Vie di raccolta adiacenti VIA FONTE GIULIANO ZONA MONTE TRAVAGLIOSO Abitanti occupanti 100 Max abitanti di raccolta 100 Percorso verso area di ammassamento VIA VEREGRENSE STRADA PROV LE CIRCONVALLAZIONE NORD ELP
44. F 19 0049 P1 R1 TAV RI53 pdf Montegranaro F 19 0073 P1 R1 TAV RI53 pdf Montegranaro F 19 0041 P2 R2 TAV 5 Montegranaro F 19 0059 2 R2 TAV RI53 pdf Montegranaro F 19 0067 P2 R2 TAV RI53 pdf Contrada S MARIA Montegranaro F 19 0083 P1 R1 TAV RI53 pdf Montegranaro F 19 0046 P1 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0047 RI TAV RI53 pdf Montegranaro F 19 0056 P1 R1 TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0074 P1 RI TAV RI53 pdf Montegranaro F 19 0077 P1 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0085 P1 R1 TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0086 P1 R1 TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0088 P1 R1 TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0095 P1 R1 TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0097 P1 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0102 P1 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0103 P1 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0107 P1 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0108 P1 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0112 P1 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0115 P1 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0116 P1 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0117 P1 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0127 P1 RI TAV_RI53 pdf Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 67 Montegranaro F 19 0129 P1 R1 TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0130 P1 R1 TAV RI53 pdf Mont
45. Figura 1 Localizzazione del Comune di Montegranaro Mare Civitanova Marche Adriatico Morrovalle Sant Elpidio Pietrangeli Il territorio comunale compreso tra il fiume Chienti a nord e il fiume Ete Morto a sud ha una superficie totale di 31 260 ettari ed per la maggior parte collinare Il comune dista pochi chilometri circa 12 dal mare Adriatico e come indicato dai Censimenti ISTAT appartiene alla zona altimetrica della Collina Litoranea Del comune di Montegranaro fanno parte anche le frazioni di Piane Chienti 3 37 km Roccolo Svampa 2 25 km San Tommaso 3 87 km Sant Anna 1 54 km Strada Cimitero 2 17 km Strada dei Monti 3 08 km Torrione 3 94 km Vagli 2 66 km Villa Luciani 3 60 km Il numero in parentesi indicato dopo ciascuna frazione indica la distanza in chilometri tra la stessa frazione e il comune di Montegranaro Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 27 QUADRO TERRITORIALE n 171 x Secondo la classificazione territoriale dei Sistemi di terre Montegranaro compreso in due Sistemi quello dei Fondovalle principali e quello dei Rilievi collinari della fascia periadriatica I Fondovalle sono fasce territoriali orientate ovest est secondo l andamento dei fiumi principali in questo caso il Chienti e l Ete Morto Questo Sistema caratterizzato dalla presenza dei suoli evoluti dell intera regione il substrato
46. I ELIPORTO 118 RISCHIO N 6 INDUSTRIALE DA IMPIANTI 119 RISCHIO N 7 TRASPORTI 119 COMPORTAMENTO DELLA POPOLAZIONE 120 EVACUAZIONE AVVER GENERALI RISCHIO PREVEDIBILE 121 NUMERI UTILI DI EMERGENZA 122 MEZZI DI PROPRIETA DEL COMUNE E DELLA PROTEZIONE CIVILE 128 ELENCO ISCRITTI PROTEZIONE CIVILE COMUNALE 133 ATTO COSTITUTIVO DELLA PROTEZIONE CIVILE 134 REGOLAMENTO PROTEZIONE CIVILE 137 NUMERI UTILI FARMACIE DISTRIBUTORI CARBURANTE SUPERMERCATI ETC 141 GLOSSARIO 143 Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 2 INTRODUZIONE Il presente piano comunale rappresenta la revisione del precedente Piano del 2001 La revisione complessiva del Piano si resa indispensabile oltre che per le mutate condizioni del territorio anche per l entrata in vigore di nuove norme direttive e linee guida su vari temi di protezione civile che hanno reso quel Piano sostanzialmente obsoleto Molto lavoro rimane ancora da fare Il piano di Protezione Civile va considerato un punto di partenza e non un punto di arrivo per diverse ragioni Esso pianifica il da farsi nella gestione delle emergenze sulla base delle attuali conoscenze dei rischi territoriali E evidente quindi che la sua efficacia direttamente proporzionale al livello di conoscenza del territorio e delle sue fragilit e si tratta di una conoscenza sempre suscettibile di ulteriori approfondimenti Molti di questi approfondimenti sono possibili soltanto mediante un
47. IDIENSE NORD VIA FERMANA SUD VILLAGGIO DELLO SPORT Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 111 Aree improprie di accoglienza Tipo B1 Sono state individuate delle aree improprie di emergenza allo scopo di aree di raccoglimento chiuse della popolazione piu disagiata Tali strutture sono stati individuati come edifici pubblici scolastici nei tre quartieri principali Esse in caso di emergenza dovranno essere occupate temporaneamente Hanno tutti i parametri necessari per l alloggio temporaneo come dotazione di luce acqua e gas nonch i piani di emergenza delle strutture stesse tipoBla scuola elementare Santa Maria VIA DELL OSPEDALE tipoBlb scuola elementare Centro VIA CAVALLOTTI tipo Blc scuola elementare San Liborio VIA GANDHI Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 112 Aree e centri di accoglienza e di ammassamento AREA DI AMMASSAMENTO A19 UBICAZIONE VILLAGGIO DELLO SPORT LOCALITA LA CROCE Superficie 35000 mq propriet comunale servizi Acquedotto Si no note x fognatura Si no x rete gas Si no X pubblica illuminazione Si no X elettricit Si no X telefonia Si no X Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 113 Sono previsti i seguenti centri di accoglienza per la popolazione e di ammassamento dei mezzi da utilizzarsi per un
48. ISCHIO ELEVATO R3 SCENARI DI RISCHIO ALLUVIONI previste dal Comune In caso di esondazione del torrente Cremone l area interessata contraddistinta dalla strada Piane di Chienti in caso di evacuazione la zona di raccolta piu vicina quella situata in localit Villa Lucani rispettivamente le aree 11 12 13 mentre l area di ammassamento principale situata nella localit Stadio presso il Villaggio dello Sport denominata area di ammassamento A la popolazione residente quindi interessata all evacuazione stimana intorno alle 100 unit FIUME CHIENTI riferimento cartografia PAI Montegranaro E 19 0005 R2 TAV RI 53 pdf Montegranaro E 19 0005 R2 TAV RI 54 pdf SCENARI DI RISCHIO ALLUVIONI previste dal PAD nessun rischio previsto dal PAI nell ambito del territorio del comune di Montegranaro in caso di esondazione del fiume Chienti nel territorio ovest confinante con 1 comune di M S Giusto non dovrebbero verificarsi fenomeni di evacuazione della popolazione poich il suolo adiacente le sponde del fiume interessato da terreno ad uso agricolo quindi privo di abitazioni ad uso civile e o industriale nel territorio est confinante con il comune di S Elpidio a Mare in fase d attuazione lo sviluppo di una nuova zona industriale denominata Villaggio del Lavoro in caso di esondazione del fiume Chienti non dovrebbero verificarsi importanti fenomeni di alluvioni ed evacuazione poich vengono considerate note
49. KULISCIOFF 211 VIA LAZIO 204 VIA LEONARDO DA VINCI P ZZA LEOPARDI 15 VIA LIGURIA 56 VIA LOMBARDIA 84 VIA LUXEMBURG 22 VIA MAGENTA 67 VIA MAMELI 39 VIA MANZONI 235 VIA MARIO DE FIORI 46 VIA MARSALA 6 VIA MARTIRI D UNGHERIA VIA MATTEI 68 CORSO MATTEOTTI 60 P ZZA MAZZINI 29 VIA MILAZZO 29 VIA MONTE AMIATA 2 57 33 87 247 32 265 159 Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 47 VIA MONTE BIANCO 53 VIA MONTE BOVE 2 VIA MONTE CERVINO 50 VIA MONTE GRAPPA 92 VIA MONTE SAN VICINO VIA MONTE VETTORE 5 VIA MONTI SIBILLINI 53 VIA MORANDI 106 VIA NAZARIO SAURO 32 VIA NILDE IOTTI 28 P ZZALE OPPEANO 60 VIA PALESTRO 58 VIA PAPA GIOVANNI XXIII VIA PASCOLI 37 VIA PENNA 17 VIA PERGOLESI 15 VIA PETRARCA 75 VICOLO PIANO 8 VIA PIAVE 42 VIA PIEMONTE 7 VIA PIZZO META 7 VIA PRATI 11 VIA PUCCINI 2 VIA RAFFAELLO SANZIO 16 41 43 VIA REPUBBLICA SAN MARINO VICOLO DEL RIALTO 22 VIA RISORGIMENTO 176 VIA ROBERT BADEN POWELL 43 VIA ROSSINI 16 VIA SACCO E VANZETTI VIA SALVO D ACQUISTO VICOLO SAN GIACOMO VIA SAN GIOVANNI BOSCO P ZZA SANLIBORIO 18 VIASANSERAFINO 48 C DA SAN TOMMASO 483 C DA SANTA LEANDRA 300 C DA SANTA MARIA 703 VIA SANT UGO 36 VIA SOLFERINO 62 VICOLO STELLA 23 VIA TASSO 37 VICOLO TINTILLO 24 VIA TIZIANO 68 VIA TOGLIATTI 124 VICOLO TOMBOLINI 2 VICOLO TORTO 7 VIA TOSCANA 58 VIA TOTI 12 VIA TRIESTE 11 VIA TRINITA 195 VIA TRIVIO 107 VIA TURATI 216 VIA UMBRI
50. L C O C Il Coordinatore il punto di riferimento della struttura Nella situazione di non emergenza su proposta dei componenti del C O C predispone le modiche ed aggiorna il Piano Comunale di Emergenza di Protezione Civile Nella situazione di emergenza posto a conoscenza di un evento calamitoso o d emergenza previsto o in atto informa immediatamente il Sindaco o suo delegato allerta tutti 1 Responsabili delle funzioni di supporto in caso di assenza o impedimento del Sindaco o suo delegato attiver il C O C mediante convocazione dei Responsabili delle funzioni di supporto nella specifica situazione in relazione all evento calamitoso e presieder lo stesso attiva i contatti con la Regione SALA OPERATIVA con il Centro operativo Misto con gli altri Enti Istituzionali preposti assicura che le altre funzioni operative costituenti l organizzazione del ed operanti sotto il suo coordinamento mantengano aggiornati i dati e le procedure da utilizzare ed attivare in caso di emergenza Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 25 in caso di assenza del Sindaco suo delegato si mantiene in continuo contatto con lo stesso per valutare di concerto l evolversi dell emergenza e le procedure da adottare secondo il modello d intervento o linee guida in base agli scenari di rischio ed alla caratteristica dell evento provvede almeno alle seguenti procedure operative e l att
51. NZA STRUTTURALE 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 22003 2006 2009 L indice di dipendenza ha subito un incremento negli ultimissimi anni dal 1997 in poi per un aumento della fascia anziana 15 8 dal 1994 20 nel 2009 Il maggior peso delle classi senili nell indice e stato tra l altro controbilanciato da una diminuzione della classe giovanile 7 8 dal 1994 Come abbiamo gi detto le classi di popolazione giovanile sono in diminuzione considerando per la sola porzione infantile cio con meno di 10 anni tab 8 si nota come questa abbia subito un calo dal 94 al 97 ma poi abbia ripreso ad aumentare La percentuale considerando il valore del 2000 in ogni modo superiore a quella regionale che nello stesso anno era del 8 5 Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 45 Altri dati statistici Popolazione residente per ogni VIA in ordine alfabetico dati riferiti gennaio 2009 VIA BOTTICELLI 4 VIA ALFIERI 106 VIA ALPI 88 VICOLO ALTO 8 VIA ANDREA COSTA 10 VIA ASIAGO 19 VIA BASSI 24 VIA BELLINI 118 VIA BENEDETTO CROCE 106 VIA BERNINI 42 VIA BOCCACCIO 34 VIA BONCORE 334 VIA BORSELLINO 57 VIA BRODOLINI 57 VIA BUONARROTI 104 VIA CADORE 15 VIA CARDINALE SVAMPA 99 VIA CARDUCCI 138 VIA CARLO ALBERTO 33 VIA CASTELFIDARDO 132 VIA CATTANEO 23 VIA CAVALLOTTI 117 VIA CAVOUR 59 CIMA DI COLLE 111 VIA COLLODI 22 LARGO CONTI 73 VIA CONVENTATI 24 VICOLO CORTO 5 VICOLO CRISTIANI 15
52. ONE PIAZZA ALMIRANTE A1 Superficie 2400 mq propriet comunale Servizi si no Acquedotto X note fognatura X rete gas x pubblica illuminazione X elettricit X telefonia X Vie di raccolta adiacenti BRODOLINLF LLI CERVLC DA S MARIA FONTE CASELLA MATTELTOGLIATTI Abitanti occupanti 1100 Max abitanti di raccolta 1200 Percorso verso area di ammassamento VIA BRODOLINI STRADA PROV LE FERMANA NORD STR PROV LE FERMANA SUD VILLAGGIO DELLO SPORT Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 93 AREA DI ATTESA A2 UBICAZIONE GIARDINO BRODOLINI Ai Superficie 1600 mq propriet comunale servizi si no Acquedotto X note fognatura X rete gas x pubblica illuminazione X elettricit X telefonia x Vie di raccolta adiacenti MATTELTURATLFONTANELLE C DA VALLONE Abitanti occupanti 505 Max abitanti di raccolta 800 Percorso verso area di ammassamento VIA BRODOLINI STRADA PROV LE FERMANA NORD STR PROV LE FERMANA SUD VILLAGGIO DELLO SPORT Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 94 Superficie 3000 mq propriet comunale servizi si no Acquedotto X note fognatura X rete gas X pubblica illuminazione X e
53. SONE DI CUI PROVVEDERE L ASSISTENZA in occasione di eventi sismici nella intensit indicata per il Comune di Montegranaro sono riportati nelle seguenti tabelle Livello del danno 0 1 2 5 GNDT MURATURA lt 1915 MURATURA 1916 1942 MURATURA 1943 1962 MURATURA 1963 1975 MURATURA 1975 CEMENTO ARMATO Descrizione Nessun danno Danno lieve sottili fessure e caduta di piccole parti dell intonaco Danno medio piccole fessure e caduta di piccole parti dell intonaco Danno forte formazione di ampie fessure nei muri caduta dei camini Distruzione distacchi fra le pareti possibile collasso di porzioni di edifici parti separate si sconnettono collasso delle pareti interne Danno totale collasso totale dell edificio A B C 30 45 5 20 60 20 10 45 45 2 20 78 1 15 84 0 0 100 Distribuzione delle percentuali di abitazioni ed edifici classi di vulnerabilit distinte per fasce di et A alta vulnerabilit B media vulnerabilit C scarsa vulnerabilit C2 cemento armato secondo la classificazione del Gruppo Nazionale Difesa Terremoto del C N R CLASSE A Intensit livello del danno 0 1 2 3 4 5 0 064 0 234 0 344 0 252 0 092 0 014 0 002 0 020 0 108 0 287 0 381 0 202 CLASSE B Intensit livello del danno 0 1 2 3 4 5 0 188 0 373 0 296 0 117 0 023 0 002 0 031 0 155 0 312 0 313 0 157 0 032 Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 7
54. V LE ZACCAGNINI VIA CURTATONE VIA CUSTOZA Abitanti occupanti 2000 Max abitanti di raccolta 1000 Percorso verso area di ammassamento S P CIRCONVALLAZIONE NORD VIA FERMANA SUD VILLAGGIO DELLO SPORT Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 104 AREA DI ATTESA UBICAZIONE A13 CAMPO CALCIO VIA BUONARROTI A13 Superficie 10000 mq propriet comunale Servizi no Acquedotto fognatura Si X note X rete gas pubblica illuminazione elettricit X X telefonia X Vie di raccolta adiacenti VIA DEL PALASPORT BUONARROTLL DA VINCLALFIERLELPIDIENSE SUD FONTE POMAROLA MAGENTA MARTIRI D UNGHERIA CAVALLOTTLTRIESTE D ANNUNZIO CURTATONE VEREGRA PRATLVERDLROSSINLDELLA REPUBBLICA DELLE RIMEMBRANZE CARDUCCLMANZONLGIUSTLISONZO CARDINALE SVAMPA VERGA Abitanti occupanti 5000 Max abitanti di raccolta 3000 Percorso verso area di ammassamento VIA BUONARROTI VIALE ZACCAGNINI VIA CAVALLOTTI ELPIDIENSE NORD VIA FERMANA SUD VILLAGGIO DELLO SPORT Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 105 UBICAZIONE AREA DI ATTESA 14 ZONA VERDE VIALE DELLA REPUBBLICA A15 A14 Superficie 800 mq propriet comunale Servizi Sj no Acquedotto X note fognatura X rete gas X pubblica i
55. WASILNV 8 8 LOEGE ZZ IdTV VIA SRHIHOW ITISNOINV L0 O10nu 3uvTI3O 131 NOIZY LISY VZN3 QGIS3 OZZIZIONI ORIVINOTOA 3WON OSNVVHHO3LNON 3T1IAIO QINOIZZLLO amp d Oddf19 Pagina 133 Piano comunale di emergenza di protezione civile ATTO COSTITUTIVO GRUPPO DI VOLONTARIATO DELLA PROTEZIONE CIVILE approvato con delibera n 361 del 06 12 1999 x d AITO COSTITUITVO DEL GRUPPO COMUNALE DI VOLONTAPRIO ro nct l Costituzione del Gruppo E costituito il Gruppo Comunale di volontaristo di Prot zione Civile di cui fanno parte cittadini di ambo i sessi preferibilmente residenti nel Comune di Montegranaro L amministrazione Comunale indivicdua le forme piu opportune per incentivare la libera adesione dei cittadini all iniziativa iJ gruppo e apolitico e spartitiro Art 2 Principi e Sanzioni Il Gruppo di volontariato ha lo scopo di prestare la sua opera senza rini di lucro o vantaggi personali di qualsiasi tipo nell ambito della Protezione Civile in attivita di previsione prevenzione attinenti la pubblica incolumit e rigorosamente salvaguardato dal Sindaco e del Gruppo stesso pertanto gli aderenti sano tenuti a partecipare alle attivita di Protezione Civile con impegno leelta senso di responsabilita totale gratuita e spirito di collaborazione Essi non possona svolgere nelle vesti zi valontari di Protezione Civile alcuna attivita che contr
56. X Vie di raccolta FERMANA SUD DELLA LIBERTA DELLA i VITTORIA TOMBOLINI PERGOLESI MASSIMO D AZEGLIO DELLA adiacenti RESISTENZA LUXEMBURG COSTA CARSO BONCORE GOITO MONTEGRAPPA ASIAGO INDIPENDENZA FOSCOLO GALILEI DEI PLATANIL DEI TIGLI DEI GLADIOLLDEI CEDRLNILDE IOTTI SPADOLINI BARTALI FONTE CISTERNA Abitanti 2000 occupanti Max abitanti di 3300 raccolta Percorso verso STRADA V LE RIO DELL INFERNO STR PROV LE FERMANA SUD VILLAGGIO DELLO SPORT area di ammassamento Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 97 UBICAZIONE ANBA DILA TESA CAMPO TENNIS VIA GOITO Superficie 610 mq propriet comunale Servizi Sj no Acquedotto X note fognatura X rete gas X pubblica illuminazione X elettricit X telefonia X Vie di raccolta adiacenti ASIAGO GOITO MONTEGRAPPA COSTA DELLA LIBERTA DELLA VITTORIA FOSCOLO PERGOLESI Abitanti occupanti 262 Max abitanti di raccolta 300 Percorso verso area di ammassamento VIA GOITO VIA FOSCOLO STR PROV LE FERMANA SUD VILLAGGIO DELLO SPORT Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 98 UBICAZIONE AREA DI ATTESA AT PIAZZA DELL UNITA AREA VERDE VECCHIA BONCORE X Superficie 2300 mq propriet comunale Servizi si no Acquedotto X n
57. ZE Nel caso di attivazione del C O C se ritenuto opportuno il Responsabile delegato ad istituire un apposito ufficio Emergenza avvalendosi del personale comunale dipendente appartenente a qualsiasi servizio e con qualsiasi qualifica professionale purch ritenuto dallo stesso valido allo svolgimento dei compiti necessari imposti dalla situazione di crisi Per esigenze particolari e saltuarie ritenute tali dal Responsabile del C O C lo stesso e legittimato ad utilizzare personale appartenente a qualsiasi servizio previo accordo con il Responsabile del Servizio medesimo VOLONTARIATO Per l organizzazione e l utilizzo del volontariato si fa rinvio all apposito regolamento da redigere in conformit degli indirizzi emanati dalla Regione Marche cfr Delibera Giunta Regionale n 825 2002 Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 14 EVENTIAVVERSI ATTESI Per le sue caratteristiche strutturali produttive e socio culturali il Comune di Montegranaro presenta sul suo territorio alcune fonti di rischio 1 ritiene che il presente piano abbia preso in considerazione sia gli elementi previsionali che di prevenzione che siano stati ipotizzabili in modo esauriente i probabili scenari degli eventi a secondo della calamit oltre che illustrate le procedure operative e le risorse disponibili mediante predisposizione di varie planimetrie in scala ed allegati vari da ritenersi indispensabili al piano stesso Gli eventi avversi
58. _RI53 pdf Montegranaro F 19 0028 P1 R1 TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0036 P1 R1 TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0039 P1 R1 TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0042 P1 R1 TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0051 P1 R1 TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0052 P1 R1 TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0054 P1 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0055 P1 R1 TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0058 P1 R1 TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0062 P1 R1 TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0068 P1 R1 TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0078 P1 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 1837 P1 R2 TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0034 P2 R2 TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0057 P2 R2 TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 1833 P2 R2 TAV_RI53 pdf Contrada S LEANDRA Montegranaro F 19 0019 1 R1 TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0020 1 R1 TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0021 P1 R1 TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0024 1 R1 TAV RI53 pdf Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 66 Montegranaro F 19 0025 1 1 TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0026 1 R1 TAV RI53 pdf Montegranaro F 19 0031 P1 R1 TAV RI53 pdf Montegranaro F 19 0032 P1 R1 TAV RI53 pdf Montegranaro F 19 0037 P1 R1 TAV RI53 pdf Montegranaro F 19 0040 P1 R1 TAV RI53 pdf Montegranaro F 19 0046 P1 R1 TAV RI53 pdf Montegranaro F 19 0048 P1 R1 TAV RI53 pdf Montegranaro
59. a Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 13 Un ruolo fondamentale rivestono le esercitazioni periodiche di protezione civile al fine di verificare e la conoscenza del Piano di Emergenza da parte delle strutture operative e della popolazione e lareale efficacia dello stesso RISORSE Ogni incaricato responsabile di una funzione di supporto dovr farsi carico di tenere un elenco aggiornato delle risorse sia proprie che esterne siano esse pubbliche che private comunque ritenute necessarie al loro utilizzo al momento dell accadimento avverso Per risorse assegnate sono da intendersi sia persone che materiali mezzi ed attrezzature Devono inoltre essere indicate con la massima precisione i tempi per il loro utilizzo nell area interessata Tali elenchi di risorse costituiranno parte integrante al presente piano e dovranno essere aggiornati con periodicit non superiori ad un anno UFFICIO STAMPA A supporto del C O C istituito un Ufficio Stampa Durante l emergenza l addetto stampa del Comune sar da considerarsi responsabile ufficiale dell informazione Sar suo compito tenere i rapporti con 1 media sulla scorta delle informazioni ottenute dal Sindaco o dal Responsabile del C O C E fatto divieto a chiunque diramare notizie di qualsiasi genere connesse all evento calamitoso fatta eccezione per il Sindaco per il Dirigente del Servizio LL PP e del Funzionario Responsabile del C O C UFFICIO EMERGEN
60. a adottare in fase di pianificazione un approccio basato sul principio della polifunzionalit individuando funzioni ed esigenze da poter sviluppare parallelamente alle attivit di protezione civile In questo senso si tende a parlare di aree attrezzate di interesse generale finalizzate ad accogliere in modo adeguato le seguenti funzioni v La direzione il coordinamento e lo svolgersi delle operazioni di soccorso e di assistenza alla popolazione in caso di emergenza da parte della protezione civile Y La sosta temporanea dei veicoli autosufficienti adibiti ad uso itinerante autocaravan caravan e autobus turistici Y L installazione di attrezzature per i mercati all aperto e per le attivit ricreative itineranti nonch per le manifestazioni all aperto in genere Tali funzioni sebbene caratterizzate da un certo grado di eterogeneit hanno in comune la peculiarit di essere temporanee e pertanto organizzabili in modo ciclico e o alternato e di necessitare di grandi spazi aperti minimamente dotati di attrezzature e di servizi base analoghi infrastrutture primarie classificazione urbanistica zona territoriale omogenea F cio parte del territorio destinata ad attrezzature ed impianti di interesse generale Nel caso delle aree di ammassamento oltre ai concetti prima espressi sulle aree di accoglienza si possono aggiungere 1 seguenti aspetti Y Individuare aree che siano al servizio di pi realt comunali baricentriche ris
61. a popolazione residente dal 1951 al 2001 1951 1961 1971 1981 1991 2001 Pop 5 757 7 545 10 609 12 484 12 688 12 813 Residente Densita di 184 2 241 4 339 4 399 4 405 9 409 9 pop km2 Fonte Censimenti ISTAT 2009 Pop Residente 13 358 Densit di pop km2 427 3 Fonte Censimenti ISTAT Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 39 Figura 7 Andamento demografico con tasso d incremento decennale della popolazione dal 1951 al 2009 andamento demografico anni numero abitanti Elaborazione su dati ISTAT Come logico pensare anche il numero dei nuclei familiari aumentato Nel 2001 si registravano 3 737 famiglie residenti con un incremento dal 1971 del 41 23 Tabella 3 Numero di famiglie residenti e n medio di componenti per famiglia dal 1971 al 2001 1971 1981 1991 2001 Famiglie 2 646 3 539 3 864 3 737 Media componenti per fam 4 3 5 3 3 3 4 Fonte Censimenti della popolazione ISTAT Servizio Sistema Informativo Statisti co Regione Marche 2003 2007 2009 Famiglie 4198 4715 4794 Media componenti per fam 3 2 81 2 80 Come si pu notare dal grafico sottostante la crescita del numero delle famiglie ha per coinciso con il decremento del numero medio di componenti per nucleo familiare Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 40 Figura
62. accoglienza Nell ipotesi di evacuazione delle zone interessate il centro di attesa e di accoglienza per la popolazione da utilizzarsi per un tempo relativamente breve previsto nelle aree gi citate in precedenza presso il VILLAGGIO DELLO SPORT Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 119 COMPORTAMENTO DELLA POPOLAZIONE EVACUAZIONE DELLA POPOLAZIONE AVVERTENZE GENERALI RISCHIO PREVEDIBILE La fase di preallarme sar comunicata dall Autorit di Protezione Civile con le seguenti modalit Avvisi dalla radio e dalle televisioni locali Con messaggi diffusi da altoparlanti Con comunicazione diretta o telefonica agli interessati Comportamento da tenere da parte della popolazione Prestare attenzione alle indicazioni fornite dalla radio dalla T V o dalle Autorit di protezione civile anche tramite automezzi ben identificabili polizia Carabinieri Polizia Municipale Pubbliche Assistenze Volontariato Assicurarsi che tutti gli abitanti dello stabile siano informati della situazione Preparare una borsa con indumenti ed effetti personali da portare con s E utile avere sempre in casa riuniti in un punto noto a tutti gli elementi della famiglia oggetti di fondamentale importanza da portare via in caso d emergenza Copia chiavi di casa Medicinali Valori contanti preziosi Impermeabili leggeri o cerate Fotocopia documenti d identit Torcia con pile di riserva Il cess
63. aggio di un treno IV 3 5 scosse medie che possono essere avvertite anche all aria aperta e che nell interno delle case si manifestano sotto forma di tintinnii dei bicchieri negli armadi e di oscillazioni prolungate dei lampadari V 4 4 5 scosse forti che fanno svegliare le persone addormentate producono rumorosi scricchiolii nei pavimenti e fanno cadere oggetti pesanti appoggiati sui mobili e pezzi di calcinacci dai muri VI 5 scosse molto forti che producono 1 lesioni negli edifici meno solidi e sono spesso accompagnate da lievi rumori dal sottosuolo VII 5 5 6 scosse fortissime che fanno crollare 1 camini con caduta di pietre e tegole parziale slittamento della copertura dei tetti singole distruzioni in case mal costruite o vecchie producono lievi lesioni anche negli edifici pi solidi e fanno oscillare i campanili a tal punto che le campane suonano da Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 76 6 6 5 IX 7 x 7 5 8 XI 8 8 5 XII 9 sole L acqua di stagni e canali si agita e intorpidisce di fango alterazioni di livelli nei pozzi scosse rovinose che producono gravi distruzioni a circa il 25 degli edifici caduta dei camini delle fabbriche dei campanili e delle statue dai piedistalli nei paesi di montagna grossi massi cadono dalle pendici verso il fondovalle I corsi d acqua portano sabbia e fango Si possono avere vittime scosse disastrose che producono la distruzione totale di numerosi edi
64. ale va data notizia fimmediata dell emer enza da fronteggiare x 12 Il personale ed i mezzi impegnati in servizi di protezione civile verranno muniti di apposito segno distintivo scelto ed approvato dal Comitato Comunale di Protezione civile ART 11 operativo di intervento dovra assicurare la pronta delimitazione dell area colpita gt il salvataggio il soccorso ed 11 censimento delie persone sinistrate gt il recupero e l individuazione delle salme gt la conservazione valori e beni gt il censimento dei fabbricati sinistrati la loro demolizione o puntellamento ed ogni altro servizio tecnico urgente gt 11 ricovero provvisorio dei sinistrati gt il vettovagliamento e la tutela igienica della gopolazione e del personale impegnato nell opera di soccorso l assistenza minori orfani ed abbandonati e incapaci in genere t la disciplina delle comunicazioni e dei trasporti nell area colpita gt il recupero e la custodia ed il governo degli animali ca stalla e da cortile in attesa che possano essere ncanse gnati ME aventi diritto gt la distruzione ec il seppellimento decli animali morti e 1 bonifica sanitaria dell area colpita ART 14 Il Gruppo Comunale di Prctezicre Civile uti materiali ed equipasgiamento comunque disconibili press oppure messi a cisposizione da privati Se richiesto l onere delle spese effettivamente sostenute per macchine non reperitili presso E
65. asti con i valori e le finalita sopra indicate te eventuali infrazioni ai principi sopra descritti saranno valutate insidacabilmente dal Sindaco e dal Coordinatore tecnico del Gruppo e potranno comeortare sanzioni fino alla espulsione del Gruppo stesso Il numero cei gruppo varia secondo le disponibilita cei membri Art 3 Compiti del Sindaca del Vice Sindaco Il Sindaco cme massimo rappresentante dell amministrazione Comunale Garantisce la continuita del Grucpo Garantisce insieme al Coorcinatore tecnico il rigcros principi evalori di cui al prececente art 2 E il responsabile unica del Grucco Dispane i utilizza del Grucpc per il tramite ce Comancante dei Vigili Responsabile dell UTC Ratifica i nomina del Coordinatore tecnico del Grursc Vidima le mmance di acesicne si Crupzc Puo sciociare il Gruppo con provvedimento motiva s rispetto dei 1 n Jess Vita Grupco vie una propris ita 1 Vslontari sleggeno 21 prosr stuiturs Crganizzsti Ii Gruza risconce cel pros di cui zi3srec coence pet 2 Li Qperatis Per indisrzodt iiitsa cei Si ocacc e ce Vice Sincaeco 53 casi 55 si giunu 27207893 241501 04 12 1993 dis fcfufh Montesranara A P E OLEUM a s Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 134 u emergenza 11 Gruppo oper ra su disposizioni dei dirigenti di cui all art 5 punto 4 autonomia tei nica sotto la direzion
66. ato preallarme sar comunicato dalle Autorit di Protezione civile secondo le seguenti modalit Avvisi dalla radio e dalle televisioni locali Con messaggi diffusi da altoparlanti Nel caso si passi alla situazione d allarme e sia disposta l evacuazione della popolazione quale misura cautelativa in relazione alla natura dell evento calamitoso e della gravit dello stato d emergenza mediante Forze dell Ordine e Polizia Municipale Volontari quanto trattasi di poche famiglie o vi siano le condizioni per poterlo eseguire con comunicazione diretta agli interessati con altoparlanti con comunicati radio e televisivi locali quando si tratta di interi quartieri e non vi siano le condizioni di tempo per eseguire avvisi individuali In tale occasione bisogna staccare l interruttore centrale dell energia elettrica e chiudere la valvola del gas evitare la confusione mantenere la calma rassicurare i pi agitati aiutare le persone inabili e gli anziani Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 120 raggiungere a piedi le aree di attesa previste dal Piano evitare l uso dell automobile usare il telefono solo per casi di effettiva necessit per evitare sovraccarichi delle linee raggiunta l area di attesa prestare la massima attenzione alle indicazioni fornite dagli operatori di protezione civile La popolazione che non dispone di propri mezzi o che si trova in situazioni particola
67. attesi e quindi previsti o comunque ipotizzabili sul territorio comunale presi in considerazione nel presente piano di emergenza territoriale sono i seguenti RISCHI PREVEDIBILI 1 rischio idrogeologico esondazione 2 rischio idrogeologico frane 3 rischio idrogeologico avverse condizioni atmosferiche smottamenti RISCHI NON PREVEDIBILI 4 rischio sismico 5 rischio industriale inquinamento industriale 6 rischio trasporti rischio esalazioni Il sistema normativo di riferimento e le prassi operative ormai consolidate determinano una cronologia di azione che sono cos riassunte a alle emergenze classificabili tra gli eventi di Protezione civile deve far fronte in primo luogo il Comune con i propri mezzi e strutture b nel caso in cui la natura e la dimensione dell evento calamitoso lo esigano il Sindaco o suo delegato in caso di assenza o impedimento al Responsabile del C O C richiede l intervento del Prefetto del Presidente della Provincia e della Regione Marche Istituzioni che cooperano per attivare in sede locale o provinciale le risorse necessarie per il supermento dell emergenza c qualora l evento calamitoso assuma dimensioni o caratteristiche cosi rilevanti e tali da dover essere affrontati con mezzi e poteri straordinari il Prefetto e la Regione richiederanno l intervento dello Stato attraverso la struttura Nazionale del Dipartimento di Protezione Civile In ogni caso al verificarsi di
68. blica ministrazione Le cotazioni tecniche di cui dispone il Comune som messe disposizione del Gruppo stesso Le ulze icri attrezzature di cui ii rissce eutcnomamente a dotarsi entrano nel patrimonio comunale Art Diritti dei vclontari 8i velantel saranno ga zoz ii si sensi 24 1 anri li ol D 259 4 convertito in lecce 365 24 nelil amc c celis cceracicni ct are canza debitamente autorizzate zal Minis z ce Il Cosrcinasanco calla Protezione livile i seguenti benefici a mantenizento cel posto ci lavoro al volontariato inpiaca e in attivita aidestrativa lt interventi ci eeoterione C lla visse garantito pe II perioco c impissc 11 carvenimento gs posto gi b rantersmerts Sel r arls7veni econo gt orsevicanrziiik si volontariato viene garantiti ce fis i9pABQGS il manteniment del Irattimanto sconcoise a E arte cel carcre Z 558020 ns ne fascia r mecres Ris di giam comuni n lll0e1DUt Hugo Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 135 ON rene rcm wymon or atti di lavoratori autonomi potra essere valutata la possibilita concedere un contributo commisurato al mancato reddito per i periodo d impiego coperlura assicurativa i componenti del Gruppu sono coperti durante l impiego zutorizzato da assicurazione stipulata dal Ministro per il Coordinamento della Protezione Civile d rimbo
69. centro di attesa e di accoglienza per la popolazione da utilizzarsi per un tempo relativamente breve previsto presso Denominazione campo baseball Ubicazione Villaggio dello Sport Detentore Comune di Montegranaro Telefono Protezione Civile 073488751 Posti letto tendopoli e container RISCHIO N 5 SISMICO Il terremoto un rapido movimento del suolo che si origina dalla rottura di strati rocciosi elastici nell interno della crosta La sua energia si propaga con onde elastiche e gli effetti dipendono da una sola o da una serie di scosse nella superficie terrestre di durata da pochissimi secondi ad oltre un minuto Possono cosi aversi moti del terreno da insensibili a molto violenti e collegati ad essi vari danni a persone e cose In Italia dal 1000 ad oggi si sono avuti 30000 terremoti dei quali circa 200 disastrosi che hanno causato pi di 120000 vittime solo in questo secolo Per valutare e confrontare le intensit dei terremoti da lungo tempo sono state proposte delle scale sismiche La scala Mercalli Cancani Sieberg MCS misura in modo empirico l intensit di un terremoto basandosi sugli effetti che le scosse sismiche producono in superficie su persone su materiali e sul terreno quindi sul grado di distruzione che provocano grado d intensit di un terremoto non diventa in tal modo una caratteristica del sisma ma una valutazione del modo col quale il sisma si manifestato La scala MCS che si
70. cialit e provvede ed organizza esercitazioni congiunte con le altre forze preposte all emergenza al fine di verificare le capacit organizzative ed operative delle organizzazioni ed associazioni varie In emergenza e coordina gli interventi dalla Sala Operativa relativamente al proprio settore e coordina le squadre di volontari inviati lungo le vie di fuga e nelle aree di attesa per l assistenza alla popolazione durante l evacuazione e coordina presso i centri di accoglienza il personale inviato per assicurare l assistenza alla popolazione la preparazione e la distribuzione di pasti 4 Funzione Materiali e mezzi Il referente il responsabile dell Ufficio Economato del comune Nelle situazioni di non emergenza e censisce i materiali ed 1 mezzi disponibili appartenenti all Amministrazione Comunale e messi a disposizione del C O C Ufficio di Protezione Civile L inventario suddetto dovr essere sempre disponibile nel Centro Operativo Comunale e provvede alla consegna a ciascun Responsabile delle funzioni di supporto del C O C del materiale inerente e propone alla Giunta Comunale l eventuale acquisto del materiale dei mezzi e delle attrezzature ritenute indispensabili per la gestione dei primi interventi di emergenza su specifica richiesta dei componenti del C O C e provvede all aggiornamento del sistema Mercurio a richiesta della Prefettura Ufficio Territoriale di Governo In emergenza e coordina gli interve
71. conda del caso fax frequenza radio solo nel caso di frequenze di propriet e mail sito web della struttura di riferimento provincia comune indirizzo CAP Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 87 v v dati del proprietario dell area o struttura nome cognome telefono fisso centralino nel caso di enti telefono cellulare uno o pi a seconda del caso fax frequenza radio solo nel caso di frequenze di propriet e mail sito web della struttura di riferimento provincia comune indirizzo CAP nel caso di coincidenza tra responsabile e proprietario sar indicato solo uno dei due dati relativi alla compilazione dei dati data di compilazione fonte del dato nome e cognome del rilevatore dei dati Delle aree di accoglienza coperte Bl Strutture improprie di accoglienza devono essere noti v v dati di riferimento denominazione area coordinate con indicato il sistema di riferimento provincia comune localit indirizzo CAP caratteristiche dell area propriet pubblica o privata indicare se l area sottoposta a regime di convenzione per l occupazione temporanea in caso di emergenza la convenzione deve essere stata deliberata dalla giunta comunale indicare se l area stata istituita con atto formale del comune atto deliberativo indicare se l area stata inserita nel PRG e sottoposta a disciplina urbanistica altitudine s l m superficie esterna disponibile in mq tip
72. cui un ulteriore aumento di vapore in quelle condizioni di pressione e di temperatura provoca una condensazione d acqua nebbia pioggia neve Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 32 Heat Index indice di calore L indice di calore Heat Index introdotto da Stedman nel 1979 rappresenta un tentativo di misurare gli effetti della combinazione di alte temperature e umidit sugli uomini e sugli essere animali D estate in presenza di alte temperatura unite ad un tasso elevato di umidit si soliti parlare di condizioni di afa il corpo che solitamente cede calore attraverso la sudorazione non riesce ad immettere acqua nell aria circostante perche quasi satura ci causa un aumento della temperatura corporea che in qualche caso pu portare a pericolosi colpi di calore che possono provocare senso di spossatezza giramenti di testa ed in taluni casi perdita di coscienza Temp Umidit relativa 9 o 45 65 Le conseguenze possono essere Possibile affaticamento crampi di calore Forte affaticamento difficolt nella respirazione Possibile colpo di calore insolazione Colpo di calore altamente probabile Fonte ASSAM sito internet Dal grafico di fig 5 si nota come in generale 1 mesi pi piovosi siano quelli autunnali e come l estate del 2009 in particolar modo giugno sia stata stranamente caratterizzata da abbondanti piogge Figura 5 Andamenti delle altezze mm delle
73. daco con preavviso di almenc 10 giorni salvo che particolari T ed urgenti problemi ne richiedano l immediata convocazione ART 6 Il Comitato e cos composto a Sindaco suo delegato che lo presiede b Assessore ai lavori pubblici c Due consiglieri di cui uno di minoranza eletti cal Consiglio d Responsabile Ufficio Tecnico e Comandante della Polizia Municipale f Coordinatore Tecnico del Gruppo di Protezione Civile Esso puo avvalersi anche della consulenza continuativa di esperti della pianificazione e all occorrenza di specialisti delle diverse discipline coinvolte nella problematica di protezione civile ART 7 Il Gruppo Comunale di Protezione Civile PCC si articola e si organizza nei seguenti tre distinti livelli Comitato Comunale di Protezione Civile C C P C di cuiall art 6 Responsabile Protezione Civile Sindaco o suc delegato Gruppo operativo d intervento di cui al successivo art 8 ART 8 Il gruppo operativo d intervento e unita fondamentale della P C C ed costituito da personale che aderisce previa domanda secondo le modalita di cui all art 10 che efficacemente professionalmente anche sulla base di specializzazioni offrire opera di soccorso nel maggior numero di eventualita che possano prospettarsi Art 9 Gli aderenti alle organizzazioni le associazioni gia esistenti nell ambito del Comune svolgcnc la propria opera volontaria in settori rient
74. del Malato Accettazione Cartelle Cliniche Distretto 2 sede di Montegiorgio Distretto 2 sede di Montegranaro Distretto 2 sede di Petritoli Distretto 1 sede di Porto Sant Elpidio Distretto 1 sede di Sant Elpidio a Mare Distretto 2 sede di Porto San Giorgio Continuit assistenziale ex Guardia medica PETRITOLI Continuit assistenziale ex Guardia medica PORTO SAN GIORGIO Continuit assistenziale ex Guardia medica MONTEGRANARO Continuit assistenziale ex Guardia medica MONTEGIORGIO Continuit assistenziale ex Guardia medica PORTO SANT ELPIDIO Continuit assistenziale ex Guardia medica SANT ELPIDIO a MARE Continuit assistenziale ex Guardia medica FERMO Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 127 0734 625111 0734 6252334 800 18 5454 0734 6252328 0734 6252266 0734 6255082 0734 6255215 0734 6255416 0734 6257017 0734 6257506 0734 6252738 0734 658174 0734 6252713 0734 6255268 0734 6255024 0734 909030 0734 6257223 0734 6252480 2558 GESTIONE AUTOMEZZI COMUNALI Comune di Montegranaro Provincia di Fermo 5 Settore LL PP REVISIONE gt 0 35 Sle az 3 t3 E 11 ts 3 2 U es 31 iH lE so ERE tnit 4a LL PP 6 LL PP SLLPP PL Comune di Montegranaro Piazza Mazzini tel 0734 897924 fax 0734 889991 Cod Fise 00212526
75. e del personale FRANE riferimento cartografia PAI contrada S TOMMASO Montegranaro F 19 0078 P1 R1 TAV RI53 pdf Montegranaro F 19 0079 P1 R1 TAV RI53 pdf Montegranaro F 19 0082 P1 R1 TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0089 P1 R1 TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0092 P1 R1 TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0093 P1 R1 TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0096 P1 R1 TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0099 P1 R1 TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0101 P1 R1 TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0104 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0109 P1 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0114 P1 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0121 P1 R1 TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0122 P1 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0126 P1 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0138 RI TAV_RI53 pdf Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 65 Montegranaro F 19 0139 P1 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0140 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0147 P1 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0057 P2 R2 TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0080 P2 R2 TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 1834 P2 R2 TAV_RI53 pdf Goa ES Montegranaro F 19 0168 TAV_RI53 pdf Contrada GUAZZETTI Montegranaro F 19 0022 P1 R1 TAV
76. e esclusiva del Coordinatore tecnico del Gruppo in presenze delle istruzian Ufficialmente preposte a svolgere attivita di emergenza soccorso il Gruppo si mette a disposizione ed e da questa coordinato Art 6 Localita di impiego L intervento di emergenza dovra essere tempestivamente comunicato alla sala operativa della Prefettura e della Regione e del Dipartimento della Proiezione Civile Tutte le attivita a interventi del Gruppo dovranno essere puntualmente evidenziate in un apposito registra tenuto dal Coordinatore tecnico e debitamente vistato dal Sindaco Qualora si verifichino situazioni di emergenza al di fuori del Comune di appartenenza il Gruppo e disposizione del presidente della Giunta Regionale che lo puo impiegare anche oltre i confini comunali o regionali anche all interno delle eventuali costituende forze di pronto intervento del volontariato colonne mabili del volontariato regionale Art 7 Ammissioni e Simboli L ammissione al Gruppo subordinata alla presentazione di apposita domanda al Capogruppo ec al Sindaco e alla sua successiva accettazione da parte cegli stessi I volontari ammessi al Gruppo saranno dotati di tessera e simboli uguali a livello regionale che ne consentano il riconoscimento della generalit il Gruppo ci appartenenza e la responsabilita ricoperta Art 8 Addestramento e materiali Il Gruppo addestrato e potra essere attrezzato cura della Pub
77. e essere costantemente aggiornato per il semplice fatto che la citt in continua trasformazione e quindi pericolosit vulnerabilit e rischi non costituiscono scenari statici La citt un organismo vivente ed il Piano deve vivere assieme ad essa Infine un miglioramento della sicurezza complessiva della citt si ottiene anche se c una consapevolezza diffusa sia nelle istituzioni che nei cittadini delle fragilit del territorio e dei rischi che ne derivano Solo da questa consapevolezza diffusa pu nascere un atteggiamento generalizzato di attenzione all uso del territorio che forse il fattore pi importante di prevenzione E qui arriviamo a ci che il Piano di Protezione Civile non deve essere Non deve essere un alibi per ripulirsi la coscienza del cattivo uso che quotidianamente si fa del territorio Un uso equilibrato della citt rispettoso delle peculiarit e delle vocazioni territoriali il metodo pi efficace per la mitigazione dei rischi Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 5 PREMESSA E QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO Allo scopo di consentire un agevole lettura del piano in sede di premessa si evidenziano le principali normative vigenti che regolano le azioni di Protezione Civile aggiornate all anno 2010 Con la legge 24 febbraio 1992 n 225 l Italia ha organizzato la protezione civile come Servizio nazionale coordinato dal Presidente del Consiglio dei Ministri e compost
78. e fino al termine dell emergenza Le riunioni saranno tenute nella sede del Centro Operativo Comunale Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 17 ATTIVITA DEL CENTRO OPERATIVO COMUNALE C O C Periodo ordinario Caratterizzato da attivit di monitoraggio di routine e di predisposizione organizzativa per l attuazione degli interventi in fase di emergenza da parte di ogni responsabile delle funzioni di supporto Nel caso in cui le risultanze del monitoraggio dovessero indicare l approssimarsi di una situazione critica sar attivato un sistema di preavviso relativo al periodo di emergenza Periodo di emergenza Il periodo di emergenza va articolato secondo tre livelli di allerta attenzione avviso di condizioni meteo avverse o superamento di una soglia x predeterminata preallarme superamento di una soglia y predeterminata e o dall aggravarsi della situazione nei punti critici monitorati a vista dalle squadre di tecnici allarme superamento di una soglia z predeterminata e o dall aggravarsi della situazione nei punti critici monitorati a vista dalle squadre di tecnici A ciascuno di questi livelli corrisponde una specifica fase operativa che rappresenta la risposta graduale del sistema di protezione civile coordinato Fase di attenzione Al ricevimento dell avviso di condizioni meteo avverse da parte della Regione SOUP del Servizio di Protezione civile e o della Prefettura al superamento della
79. egionale del Dipartimento di Protezione Civile Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 73 e Dalle segnalazioni dei singoli cittadini e Dal monitoraggio diretto del personale dell Amministrazione Comunale delle zone interessate Non comunque possibile stabilire parametri di riferimento precisi per tali passaggi A ragion veduta in relazione ai movimenti franosi segnalati il C O C determiner 1 diversi stadi di intervento Gli eventuali cancelli verranno istituiti a ragion veduta in relazione agli eventi rilevati Al momento non pu essere previsto il contingente di cittadinanza interessato dall eventuale evacuazione Aree di attesa e di accoglienza Nell ipotesi di evacuazione il centro di attesa e di accoglienza per la popolazione da utilizzarsi per un tempo relativamente breve previsto presso Denominazione Stadio Croce Ubicazione Villaggio dello Sport Detentore Comune di Montegranaro Telefono Protezione Civile 073488751 Posti letto tendopoli RISCHIO N 4 NEVE Per rischio neve si intende tutta quella serie di disagi e difficolt causati da precipitazioni nevose abbondanti Considerata la quota sul livello del mare del territorio si ritiene eccezionale che l evento possa durare per pi giorni Sulla scorta degli avvenimenti gi accaduti per garantire la transitabilit delle strade oltre agli interventi previsti dal piano provinciale di protezione civile tale
80. egranaro F 19 0131 P1 R1 TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0143 P1 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0150 P1 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0152 P1 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0155 P1 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0159 P1 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0165 P1 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0166 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0167 P1 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0174 P1 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0178 P1 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0182 P1 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0185 P1 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0190 P1 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0191 P1 R1 TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0195 P1 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0202 P1 R1 TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0206 P1 R1 TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0064 P2 R2 TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0075 P2 R2 TAV RI53 pdf Montegranaro F 19 0081 P2 R2 TAV _RI53 pdf Montegranaro F 19 0194 P2 R2 TAV RI53 pdf Montegranaro F 19 0170 P3 RI TAV_RI53 pdf Contrada VALLONE Montegranaro F 19 0094 P1 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0098 P1 R1 TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0106 P1 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0110 P1 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0117 P1 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0133 P1 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0141 P1 R1 TAV_RI53 pdf Piano co
81. elefono 112 Fermo VIGILI DEL FUOCO telefono 115 Fermo EMERGENZA SANITARIA telefono 118 Fermo POLIZIA STRADALE telefono 0734 600543 Fermo POLIZIA DI STATO telefono 113 Soccorso Pubblico Fermo DIPART PROTEZIONE CIVILE telefono 06 68201 Via Ulpiano 11 Roma Sala Operativa telefono 06 6820265 Centro Operativo Veglia Meteo telefono 06 68897754 REGIONE MARCHE DIPARTIMENTO PROTEZIONE CIVILE telefono 071 2299 Via G da Fabriano Ancona fax 071 8062419 Sala Operativa telefono 840 001111 Segreteria Dipartimento tel 071 8062349 2285 Segreteria Protezione Civile e SL tel 071 8064306 4323 Fax 071 8064010 contatti principali del DIPARTIMENTO REGIONE MARCHE PF Attivit Generali di Protezione Civile tel 071 8064322 PF Attivit Tecniche di Protezione Civile tel 071 8064309 Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 124 AP Centro Funzionale Regionale tel 071 8067707 AP Polizia Locale e politiche integrate per la sicurezza tel 071 8064220 PO Amministrazione generale tel 071 8064011 PO Segreteria Scientifica tel 071 8064003 4012 PO Segreteria Tecnica tel 071 8064003 4307 Referente Logistica e interventi in emergenza tel 071 806 7716 Referente Volontariato tel 071 806 4197 Referente Emergenze Sanitarie tel 071 8064020 Referente Provincia PU tel 071 8064312 Referente Provincia AN tel 071 8064015 Referente Provincia MC tel 071 8064019 Referente Provincia AP tel 071
82. ella gestione dell emergenza un importanza rilevante S lt lt lt x Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 8 La Regione Marche aveva gi in cantiere la proposta per la nuova legge regionale adeguata a quanto previsto dal D L vo 112 98 e dal DPR 194 01 quando stato emanato il D L 353 01 trasformato nella L 401 01 Il lavoro congiunto della Commissione consiliare e dei funzionari del servizio protezione civile ha consentito di modificare in corsa la proposta di legge per adeguarla alla nuova normativa La legge stata approvata nella seduta del 5 dicembre 2001 dal Consiglio regionale Ci piace ricordare il fatto che l approvazione avvenuta all unanimit e che questo un segno ulteriore del fatto che la protezione civile viene considerata dai pi cosa di tutti per usare un termine alla moda bipartisan Y Legge regionale 11 dicembre 2001 n 32 Sistema regionale di protezione civile NORMATIVA EUROPEA Nel corso degli ultimi anni numerosi eventi hanno evidenziato la necessit di un azione a livello europeo come ad esempio il naufragio della Prestige gli incendi nella foreste nell estate 2003 e le esondazioni nel sud della Francia alla fine del 2003 Questi ed altri eventi hanno visto convergere l aiuto di numerosi Stati membri ed hanno mostrato la necessit di una preparazione comune e di un informazione reciproca Al fine di promuovere la cooperazione lo scambio e la reciproca assistenza
83. eniche del campo campi sportivi ed aree di parcheggio dei grandi centri di distribuzione commerciale aree industriali commerciali in disuso che dispongano gi di strutture per l immagazzinaggio scuole ed impianti di ricreazione terreni preparati in bitume e o cemento aree demaniali e terreni agricoli destinati da tempo a foraggio In ultima analisi sar necessario redigere un progetto di massima per la dislocazione della tendopoli sul terreno individuato in fase di pianificazione possibile redigere anche il progetto della tendopoli essendo note a priori tutte le Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 84 misure dei moduli base Da tenere in considerazione in questo caso alcune regole di base v pochi percorsi carrabili principali di attraversamento dell area protetti con materiali piastre metalliche palanche ghiaia di diametro grande ecc atti ad impedire lo sprofondamento dei mezzi v aree di stoccaggio o magazzini tenda dei materiali da posizionare ai bordi della tendopoli per circoscrivere il transito dei mezzi pesanti v eventuali tubazioni in superficie e non interrate B2 c Nel terzo caso siccome siamo ancora in fase di pianificazione una forte attenzione va posta sul concetto di stabilire un percorso congiunto tra pianificazione territoriale e pianificazione di emergenza al fine di coniugare principio della polifunzionalit le esigenze di spazi da destinare a verde pubblico aree di sosta o im
84. ento dei dati e delle procedure in emergenza coordina gli interventi dalla Sala Operativa Indicatore di evento l insieme dei fenomeni precursor e dei dati di monitoraggio che permettono di prevedere il possibile verificarsi di un evento Lineamenti della pianificazione individuano gli obiettivi da conseguire per dare una adeguata risposta di protezione civile ad una qualsiasi situazione di emergenza e le competenze dei soggetti che vi partecipano Livelli di allerta scandiscono i momenti che precedono il possibile verificarsi di un evento e sono legati alla valutazione di alcuni fenomeni precursori o in alcuni casi a valori soglia Vengono stabiliti dalla Comunit Scientifica Ad essi corrispondono delle fasi operative Modello di intervento consiste nell assegnazione delle responsabilit nei vari livelli di comando e controllo per la gestione delle emergenze nella realizzazione del costante scambio di informazioni nel sistema centrale e periferico di protezione civile nell utilizzazione delle Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 144 risorse in maniera razionale Rappresenta il coordinamento di tutti i centri operativi dislocati sul territorio Modello integrato l individuazione preventiva sul territorio dei centri operativi e delle aree di emergenza e la relativa rappresentazione su cartografia e o immagini fotografiche e o da satellite Per ogni centro operativo 1 dati relativi all area amministrativa di pe
85. erruttori generali del gas e dell energia elettrica per evitare possibili incendi aggiungere gli spazi aperti lontano da edifici e linee elettriche limitare l uso degli apparati di comunicazione aggiungere le aree di attesa precedentemente individuate Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 121 seguire le indicazioni del personale addetto alle operazioni di soccorso recarsi successivamente nei luoghi di accoglienza RISCHI DIVERSI FUGA DI GAS e Telefonare dall esterno dei locali all Azienda del Gas e Telefonare dall esterno dei locali ai Vigili del Fuoco e Spegnere le fiamme libere e le sigarette e Interrompere immediatamente l erogazione di gas dal contatore esterno e Aprire immediatamente tutte le finestre e Non effettuare operazioni elettriche e Non usare ascensori ma unicamente le scale e Verificare che all interno del locale non siano rimaste bloccate persone e Presidiare l ingresso impedendo l accesso a chiunque non sia addetto alle operazioni di emergenza INCENDIO Avvertire telefonicamente i vigili del fuoco Intervenire sul focolaio di incendio con Estintori Getti d acqua Sabbia Non usare mai l acqua sulle apparecchiature elettriche Chiudere il rubinetto del gas dal contatore esterno Evacuare l ambiente seguendo le vie di fuga segnalate Non usare gli ascensori ma unicamente le scale Verificare che all interno del locale non siano rimaste bloccate persone Presidiare
86. erte utilizzabili a servizio dell area indicare 1 mq disponibili servizi igienici annessi all area indicare il numero dei servizi indicare eventuali altri strutture di interesse magazzini costruzioni edili altro presenza di generatori o altri materiali utili possibilit di elisuperficie altro forniture di servizi pubblici disponibilit di sottoservizi presenti o asservibili all area energia elettrica presenza o meno nel caso di assenza indicare la distanza in metri dal punto di allaccio nome dell ente gestore acqua potabile presenza o meno nel caso di assenza indicare la distanza in metri dal punto di allaccio nome dell ente gestore gas presenza o meno nel caso di assenza indicare la distanza in metri dal punto di allaccio nome dell ente gestore acque reflue presenza o meno nel caso di assenza indicare la distanza in metri dal punto di allaccio nome dell ente gestore dati del responsabile dell area o struttura nome cognome telefono fisso centralino nel caso di enti telefono cellulare uno o pi a seconda del caso fax frequenza radio solo nel caso di frequenze di propriet e mail sito web della struttura di riferimento provincia comune indirizzo CAP dati del proprietario dell area o struttura nome cognome telefono fisso centralino nel caso di enti telefono cellulare uno o pi a seconda del caso fax frequenza radio solo nel caso di frequenze di propriet e mail sito web della st
87. estore acqua potabile presenza o meno nel caso di assenza indicare la distanza in metri dal punto di allaccio nome dell ente gestore gas presenza o meno nel caso di assenza indicare la distanza in metri dal punto di allaccio nome dell ente gestore acque reflue presenza o Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 88 meno nel caso di assenza indicare la distanza in metri dal punto di allaccio nome dell ente gestore v dati del responsabile dell area o struttura nome cognome telefono fisso centralino nel caso di enti telefono cellulare uno o pi a seconda del caso fax frequenza radio solo nel caso di frequenze di propriet e mail sito web della struttura di riferimento provincia comune indirizzo CAP v dati del proprietario dell area o struttura nome cognome telefono fisso centralino nel caso di enti telefono cellulare uno o pi a seconda del caso fax frequenza radio solo nel caso di frequenze di propriet e mail sito web della struttura di riferimento provincia comune indirizzo CAP nel caso di coincidenza tra responsabile e proprietario sar indicato solo uno dei due v dati relativi alla compilazione dei dati data di compilazione fonte del dato nome e cognome del rilevatore dei dati C Le Aree di Ammassamento dei soccorritori e delle risorse aree dove far affluire i materiali i mezzi e gli uomini necessari alle operazioni di soccorso Anche in questo caso d
88. etto tendopoli La struttura sufficiente ad ospitare i residenti della zona a rischio Percorso dalle abitazioni interessate al centro di accoglienza e via lazio strada com le fontezoppa strada prov le fermana sud villaggio dello sport e via lazio strada prov le circonvallazione nord strada prov le elpidiense nord strada prov le fermana sud villaggio dello sport e v le zaccagnini v le cavallotti strada prov le elpidiense nord strada prov le fermana sud villaggio dello sport Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 71 riguardante il dissesto F 19 1836 P3 Nell area in questione esiste un rilevante fenomeno franoso consistente in un complesso movimento rototraslazionale che coinvolge la scarpata sottostante lo stadio Ja croce e gran parte del complesso sportivo adiacente Nella zona adiacente ovvero lungo via Fermana sud vi in atto una forte espansione residenziale le quali residenze potrebbero essere coinvolte in futuro nel caso in cui i movimenti franosi si aggravassero Anche in quest area sono stati apportati interventi di drenaggio e riporto del terreno che limitano i movimenti franosi SCENARI DI RISCHIO DISSESTI previste dal PAD area riguardante il dissesto F 19 1835 P3 Sono coinvolte dal dissesto parte di Via Lazio e parte di Via Fontezoppa e l intero versante nord ovest dell abitato principale Popolazione residente interessata dall evacuazione c ca 450 unit Aree interessate all
89. fici e possono rendere inabitabili molti altri Le vittime cominciano ad essere numerose scosse distruttive che producono la distruzione totale degli edifici in muratura la rottura delle tubature dell acqua e del gas il crollo o la rottura dei ponti l apertura di fratture nel suolo e la messa in movimento di frane nei terreni non consolidati e infine possono proiettare al di sopra degli argini l acqua dei laghi scosse catastrofiche che producono la rottura delle dighe e l incurvatura delle rotaie non lasciano in piedi nessuna costruzione e provocano l apertura delle voragini nel suolo scosse ultracatastrofiche che provocano la distruzione totale delle opere dell uomo il franamento delle montagne la scomparsa dei laghi e dei corsi d acqua e lo spostamento di massi rocciosi di grandi dimensioni Il rischio sismico interessa l intero territorio comunale Le zone a maggior rischio sono quelle individuate con la lettera A perch nelle stesse prevale la presenza di fabbricati strutturalmente pi vulnerabili ZONA A ZONA B ZONA ZONA D ZONA E ZONA MURATURA lt 1915 MURATURA 1916 1942 MURATURA 1943 1962 MURATURA 1963 1975 MURATURA gt 1975 CEMENTO ARMATO Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 77 I dati di seguito indicati sono quelli inseriti nel Piano provinciale di emergenza Gli elementi necessari alla DETERMINAZIONE DEL NUMERO DI PER
90. fronteggiare gli eventi calamitosi formulare gli indirizzi ed 1 criteri previsti dall art 107 del D L vo 112 98 vedere a pag 8 e 9 Una delle sostanziali novit rispetto all assetto delle competenze esistente fino al momento dell emanazione della legge data dal fatto che relativamente all attivit tecnico operativa per assicurare i primi interventi in caso di eventi di tipo C il Dipartimento agisce in concorso con le Regioni e queste si raccordano con i prefetti ed 1 comitati provinciali di protezione civile mentre in passato il rapporto diretto era Dipartimento Prefetture Art 5 BIS La disposizione di maggior rilievo quella che prevede che possa essere emanata l ordinanza ai sensi dell articolo 5 della L 225 92 anche in occasione di grandi eventi che possano rientrare nella competenza del Dipartimento ma diversi da quelli per 1 quali prevista la dichiarazione dello stato di emergenza L esempio classico pu essere il Giubileo che non determina uno stato di emergenza ma che per le sue caratteristiche richiede l uso di strumenti giuridici flessibili e rapidi NORMATIVA REGIONALE La legge regionale n 32 2001 Sistema regionale di protezione civile individua le modalit di partecipazione della Regione Marche e degli enti amministrativi regionale all organizzazione nazionale della protezione civile anche mediante la collaborazione ed il concorso delle Province dei Comuni e delle Comunit montane nel rispetto della
91. gine di fenomeni franosi La maggior parte dei territorio coltivata fatta eccezione per pochi lembi di querceto di roverella ostrieto e arbusteto 111 Sistemi di terre una classificazione che prevede un rilevamento del territorio di tipo integrato vale a dire tramite il riconoscimento e l analisi di una combinazione di pi caratteri e delle loro interazioni in un approccio interdisciplinare Questa classificazione consente dunque di operare una sintesi delle diverse risorse dell ambiente dati tratti dal P R G in fase di attuazione Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 28 Dati generali del territorio Il territorio individuato dall I G M nel foglio 50000 IGM serie 303B Altitudine min 31 s l m Altitudine max 279 m s l m Latitudine 43 137 59 59 N Longitudine 13 37 55 92 E Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 29 QUADRO CLIMATICO Dalla classificazione fitoclimatica il Comune di Montegranaro risulta tra due Piani Bioclimatici quello mediterraneo che fa parte del Macrobioclima Mediterraneo e quello temperato che fa parte del Macrobioclima Submediterraneo Non esistono dati climatici e meteorologici a livello comunale poich solo alcuni comuni sono presi a campione e monitorati La stazione meteorologica pi vicina a Montegranaro quella di Monte Urano AP controllata dal Centro Operativo di Agrometeorologia dell ASSAM Agenzia Servizi Settore Ag
92. i 1 contrada STOMMASO delimitata dalla strada di S Tommaso dal fiume Chienti dal territorio di M San Giusto e dalla c da Vallone Si puo raggiungere attraverso la strada di S Tommaso via Lazio via Friuli e la strada Com le Fontezoppa 2 contrada GUAZZETTI suddivisa in Guazzetti nord e Guazzetti sud dal fosso denominato Rio Maggio si estende dal quartiere S Liborio al fiume Chienti Vi si accede da via Umbria dalla strada S Tommaso e da via Veregrense 3 contrada SANTA LEANDRA contrada suddivisa in S Leandra est e S Leandra ovest si estende da via Fermana Sud a via Veregrense confinando con i territori di M Urano e S Elpidio a Mare Le strade di accesso sono situate lungo le seguenti vie via Elpidiense Sud subito dopo la curva Tentoni sulla destra via Fermana Sud il primo ingresso situatosubito dopo l uscita del paese sulla sinistra 11 secondo a circa 300 metri di distanza procedendo in direzione di M Urano sempre sulla sinistra 4 contrada SANTA MARIA Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 49 1 contrada delimitata da via Fermana Sud da via Fermana Nord confina con 1 territori di M S Giusto Monte San Pietrangeli e Torre S Patrizio Ha cinque vie d ingrasso la prima dietri il cimitero ovvero percorrendo la via del cimitero la seconda percorrendo via Dell Ospedale la stessa che conduce in localit S Anna la terza lungo la via Fermana Nord subito dopo aver superato la coopera
93. i Ministri GU 44 del 23 febbraio 2005 Manuale tecnico per l allestimento delle aree di ricovero per strutture prefabbricate di protezione civile decreto del capo del dipartimento della Protezione Civile n 1243 del 24 marzo 2005 Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 86 Per il censimento delle aree di accoglienza individuate si pu utilizzare la seguente suddivisione aree di ricovero per strutture prefabbricate di protezione civile secondo scheda Aree di Ricovero in Emergenza 2004 allegata alla direttiva del presidente del consiglio dei ministri GU 44 del 23 02 2005 aree di accoglienza per strutture campali aree di accoglienza coperte definite al punto 1 strutture improprie di accoglienza Delle aree di accoglienza per strutture campali B3 a devono essere noti v v dati di riferimento denominazione area coordinate con indicato il sistema di riferimento provincia comune localit indirizzo CAP caratteristiche dell area propriet pubblica o privata indicare se l area sottoposta a regime di convenzione per l occupazione temporanea in caso di emergenza la convenzione deve essere stata deliberata dalla giunta comunale indicare se l area stata istituita con atto formale del comune atto deliberativo indicare se l area stata inserita nel PRG e sottoposta a disciplina urbanistica altitudine s l m superficie disponibile in mq tipologia dell area destinazione d uso primar
94. i che di seguito sono indicati Le funzioni come sotto descritte sono affidante in prima istanza ai Responsabili dei servizi incaricati delle corrispondenti posizioni nell ambito dell organizzazione amministrativa dell Ente in caso di Funzione prettamente specifica o di competenza extra comunale la funzione sar ricoperta da persona proposta dall Ente di competenza A fine di far si che le nove funzioni di supporto individuate siano comunque operative stato previsto che ogni responsabile di funzione abbia un proprio sostituto Con il provvedimento di nomina del Sindaco che costituisce esplicita assegnazione alla funzione in via ordinaria ed in caso di emergenza sono individuati i nominativi dei Responsabili delle Funzioni e gli eventuali sostituti Ogni diversa assegnazione potr essere fatta con provvedimento motivato del Sindaco FUNZIONI DI SUPPORTO Nel Centro Operativo Comunale sono attivate nove funzioni comunali di supporto Le funzioni di supporto singolarmente o raggruppate sono affidate ad un responsabile il quale provvede all aggiornamento del Piano di emergenza e alla redazione insieme ai responsabili delle altre funzioni di piani particolareggiati specifici per ogni tipo di evento calamitoso atteso Ad ogni responsabile delle funzioni dovr essere affiancato un collaboratore che dovr assumere le funzioni di responsabilit nel caso che il primo sia indisponibile catena di comando Piano comunale di e
95. i una tendopoli prevede la predisposizione di moduli tenda standard secondo uno schema denominato raggruppamento di secondo livello o modulo 32 del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 85 Quindi considerando il modulo base di una tendopoli tipo per l alloggio di circa 200 persone si dovr disporre di uno spazio utile di circa 3500 mq senza considerare spazi esterni alla tendopoli adibiti a parcheggi magazzini deposito merci ecc Da sottolineare come lo schema di tendopoli proposto pu essere modificato in fase di progettazione facendo pero riferimento al modulo base di 4 tende che per ovvi motivi di cablaggi di cavi e servizi dovrebbe rimanere come unit minima di progetto pur cambiando la disposizione dei restanti moduli per esempio a causa di necessit di spazi si riporta in allegato un altro esempio di progetto di tendopoli realizzato dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile B3 Insediamenti abitativi di emergenza Come nel caso delle aree destinate a tendopoli anche in questo caso si deve prediligere l approccio polifunzionale Infatti tali aree possono essere organizzate ai fini di una proficua destinazione urbanistica quali aree polifunzionali contemperando le esigenze di natura ordinaria con quelle richieste dalla pianificazione di emergenza Ne discende laddove si decida di praticare un approccio multifunzionale alle attivit di indiv
96. ia tra campeggio culto militare parcheggio scolastico socio assistenziale socio ricreativo sportivo turistico alberghiero verde altro tipologia del suolo terra prato asfalto ghiaia altro possibilit di espansione dell area e relativa percentuale di possibile espansione in relazione alla superficie dell area superficie coperte utilizzabili a servizio dell area indicare 1 mq disponibili servizi igienici annessi all area indicare il numero dei servizi indicare eventuali altri strutture di interesse magazzini costruzioni edili altro presenza di generatori o altri materiali utili possibilit di elisuperficie possibilit di mensa annessa all area capacit pasti per ora altro forniture di servizi pubblici disponibilit di sottoservizi presenti o asservibili all area energia elettrica presenza o meno nel caso di assenza indicare la distanza in metri dal punto di allaccio nome dell ente gestore acqua potabile presenza o meno nel caso di assenza indicare la distanza in metri dal punto di allaccio nome dell ente gestore gas presenza o meno nel caso di assenza indicare la distanza in metri dal punto di allaccio nome dell ente gestore acque reflue presenza o meno nel caso di assenza indicare la distanza in metri dal punto di allaccio nome dell ente gestore dati del responsabile dell area o struttura nome cognome telefono fisso centralino nel caso di enti telefono cellulare uno o pi a se
97. iduazione ed allestimento delle aree per tali correlate finalit un pi stretto e vincolante rapporto con gli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica da cui discende la necessit di definire specifici contenuti tecnici e metodologie di elaborazione riguardo agli atti urbanistici che le amministrazioni devono redigere o aggiornare Le caratteristiche da tenere presente nell individuazione delle aree per insediamenti abitativi sono in via generale e semplificata le seguenti 1 lo svolgimento delle operazioni di soccorso e di assistenza alla popolazione al verificarsi di condizioni emergenziali situazione di emergenza 2 l installazione di attrezzature per mercati all aperto per mostre ed attivit ricreative itineranti per manifestazioni che prevedano l impianto di strutture mobili o provvisorie situazione di normalit Sebbene caratterizzate da una certa disomogeneit le caratteristiche fondamentali delle aree sono comuni ad entrambi i casi trattandosi di necessit temporanee organizzabili in modo ciclico e riferite a spazi aperti minimamente attrezzati Per quanto riguarda gli insediamenti abitativi in emergenza si deve necessariamente far riferimento ai documenti riportati in allegato emanati dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile riguardanti Linee guida per l individuazione delle aree di ricovero per strutture prefabbricate di protezione civile direttiva del Presidente del Consiglio de
98. ione Evento prevedibile un evento si definisce prevedibile quando preceduto da fenomeni precursori Evento fenomeno di origine naturale o antropica in grado di arrecare danno alla popolazione alle attivit alle strutture e infrastrutture al territorio Gli eventi ai fini dell attivit di protezione civile si distinguono in a eventi naturali o connessi con l attivit dell uomo che possono essere fronteggiati mediante interventi attuabili dai singoli enti e amministrazioni competenti in via ordinaria b eventi naturali o connessi con l attivit dell uomo che per loro natura ed estensione comportano l intervento coordinato di pi enti e amministrazioni competenti in via ordinaria c calamit naturali catastrofi o altri eventi che per intensit ed estensione devono essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari art 2 L 225 92 Fasi operative l insieme delle azioni di protezione civile centrali e periferiche da intraprendere prima per i rischi prevedibili durante e dopo l evento le attivazioni delle fasi precedenti all evento sono legate ai livelli di allerta attenzione preallarme allarme Funzioni di supporto costituiscono l organizzazione delle risposte distinte per settori di attivit e di intervento che occorre dare alle diverse esigenze operative Per ogni funzione di supporto si individua un responsabile che relativamente al proprio settore in situazione ordinaria provvede all aggiornam
99. iume Chienti in direzione di Villa San Filippo M S Giusto Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 51 VIABILITA PRINCIPALE riferimento cartografico La viabilit principale si sviluppa sulle seguenti arterie 1 SP n 30 Fermana Nord stada che unisce il territorio di M S Giusto fino all incrocio di S Maria s 2 SP n 30 Fermana Sud strada che va dall incrocio di S Maria fino alla zona sportiva dello Stadio e che unisce il territorio montegranarese con quello di M Urano 3 SP n 27 Elpidiense Nord strada che unisce la provinciale Fermana Nord con viale Felice Cavallotti in prossimita del centro storico Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 52 4 SP 27 Elpidiense Sud strada che unisce viale Zaccagnini adiacente al centro storico e la strada prov le Veregrense 4 5 SP n 94 Veregrense unisce la strada prov le Elpidiense Sud e il territorio di Cura Mostrapiedi fraz di S Elpidio a Mare con cui vi si raggiunge anche la zona industriale Villa Lucani 6 SP n 231 Circonvallazione nord dalla strada prov le Elpidiense Nord alla strada Circonvallazione Sud nonch strada di collegamento per via Lazio e via Umbria 7 SC Circonvallazione sud dalla strada prov le Circonvallazione Nord alla strada prov le Veregrense Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 53 8 SC Vecchia Fermana
100. ivazione dei monitoraggi di evento con l eventuale istituzione di uno stato di presidio H 24 e il controllo del territorio la delimitazione delle aree a rischio gli eventuali sgomberi cautelativi e quant altro necessiti per assicurare la pubblica e privata incolumit e l organizzazione dei soccorsi l impiego organizzato della Polizia Municipale assistita dal Volontariato e lallertamento e l informazione alla popolazione PER IL RISCHIO SISMICO COMUNQUE AVVERTITO DALLA POPOLAZIONE I RESPONSABILI DELLE FUNZIONI DI SUPPORTO SI RECHERANNO PRESSO IL C O C SPONTANEAMENTE SENZA AVVISO ALCUNO INQUADRAMENTO TERRITORIALE QUADRO STORICO GEOGRAFICO Montegranaro una cittadina situata in provincia di Fermo FM confina a nord con i comuni di Morrovalle MC e di Montecosaro MC ad est con Sant Elpidio a Mare FM a sud est con il comune di Monte Urano FM a sud con i comuni di Torre San Patrizio FM e Monte San Pietrangeli FM ed infine ad ovest con Monte San Giusto MC DISTANZA DAI COMUNI LIMITROFI Comune Base Comune Limitrofo Distanza Montegranaro Monte San Giusto MC Km 2 7 Montegranaro Sant Elpidio a Mare FM Km 4 6 Montegranaro Monte Urano FM Km 4 7 Montegranaro Torre San Patrizio FM 5 3 Montegranaro Monte San Pietrangeli FM Km 6 3 Montegranaro MC Km 9 4 Montegranaro Morrovalle MC Km 10 1 Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 26
101. ivili e commerciali 4 gli indirizzi per la predisposizione e l attuazione dei programmi di previsione prevenzione in relazione alle diverse ipotesi di rischio C da sottolineate che non abbiamo pi un indirizzo monocratico ma espressamente previsto che tali funzioni vengano esercitate attraverso intese nella conferenza unificata e quindi raggiungendo un sostanziale accordo con gli enti principali destinatari di tali indirizzi quelli cio che sono chiamati a dare attuazione sul territorio a quanto stabilito Nella seconda categoria comprendiamo i compiti che devono essere svolti raggiungendo l accordo non con tutte le regioni e gli enti locali ma solo con quelli interessati e quindi 1 deliberazione e revoca dello stato di emergenza Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 5 2 emanazione delle ordinanze per l attuazione degli interventi di emergenza per evitare situazioni di pericolo o maggiori danni a persone o cose e per la ripresa delle normali condizioni di vita 3 predisposizione dei piani di emergenza in caso di eventi calamitosi di cui all art 2 comma 1 lettera c della L 225 92 Restano nell ultima categoria non formalmente soggetti a concertazione preventiva 1 compiti relativi a 1 soccorso tecnico urgente prevenzione e spegnimento degli incendi e spegnimento con mezzi aerei degli incendi boschivi 2 le esercitazioni periodiche relative ai piani nazionali di emergenza 3 a promo
102. l esigenza di decentramento federalismo e sussidiariet avvertita in buona parte del paese ed stata attuata con i vari provvedimenti definiti per brevit Bassanini Con il Decreto legislativo 112 del 31 marzo 98 vengono definite suddivise per ambiti di intervento le attivit e le funzioni che in vari campi sono mantenute dallo Stato ed attribuite alle regioni ed alle amministrazioni provinciali Alla Protezione Civile il D L vo 112 del dedica il capo VIII articoli da 107 a 111 In buona sostanza l articolo 107 determina quali sono 1 compiti mantenuti dallo Stato o per usare la dizione dell articolo hanno rilievo nazionale cerchiamo di esaminarli dividendoli per praticit in PORTI categorie Nella prima vanno comprese le funzioni di indirizzo che sono 1 l indirizzo promozione e coordinamento delle attivit di tutto il sistema protezione civile amministrazioni dello stato centrali e periferiche regioni province comuni comunit montane enti pubblici nazionali e territoriali ed ogni altra istituzione pubblica e privata 2 la determinazione dei criteri di massima relativi ai programmi di previsione e prevenzione delle calamit ai piani per fronteggiare le emergenze e coordinare le attivit di soccorso all impiego coordinato delle componenti del sistema protezione civile alla elaborazione delle norme materia di protezione civile 3 la fissazione delle norme generali di sicurezza per le attivit industriali c
103. l VILLAGGIO DEL LAVORO ancora in fase di sviluppo Per le situazioni di emergenza in considerazione che nelle aree interessate non sono presenti abitazioni si fa riferimento ai piani predisposti dalle aziende interessate e consegnati alla competente Polizia mineraria Aree di attesa e di accoglienza Nell ipotesi di evacuazione delle zone limitrofe il centro di attesa e di accoglienza per la popolazione da utilizzarsi per un tempo relativamente breve previsto presso Denominazione Campo Sportivo Comunale Croce Ubicazione Villaggio dello sport Detentore Comune di Montegranaro Posti letto Tendopoli Superficie area Mq 10400 RISCHIO N 7 TRASPORTI ESALAZIONI Il rischio connesso alle attivit di trasporto e da esalazioni per nubi tossiche conseguenti ad incendi di laboratori industriali si presenta allorch possano insorgere pericoli per l incolumit delle popolazioni anche se non direttamente coinvolte e danni all integrit dell ambiente A verificarsi di tali eventi il C O C attiver il Comando dei Vigili del Fuoco per la bonifica dell area l ARPAM per le esigenze connesse alle ipotesi di inquinamento delle falde idriche e o dell aria e per l esecuzione dei sevizi necessari tendenti ad assicurare il monitoraggio dell area interessata dai fenomeni di inquinamento In conseguenza agli incidenti stradali verranno predisposti appositi cancelli per delimitare la relativa zona Aree di attesa e di
104. lettricit X telefonia X Vie di raccolta adiacenti C DA VALLONE TURATLFONTANELLE FERMANA NORD F LLI CERVI TOBAGI Abitanti occupanti 1085 Max abitanti di raccolta 1500 Percorso verso area di ammassamento VIA TOBAGI STRADA PROV LE FERMANA NORD STR PROV LE FERMANA SUD VILLAGGIO DELLO SPORT Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 95 AREA DI ATTESA A 4 UBICAZIONE PIAZZA GIORDANO BRUNO Superficie 4750 mq propriet comunale Servizi no Acquedotto note fognatura rete gas pubblica illuminazione elettricit x gt gt telefonia X Vie di raccolta adiacenti MORANDI DI VITTORIO KULISCIOFF DEI MILLE CAMPANELLE GALVANI VESPUCCI TOTI CRINELLI XX SETTEMBRE CATTANEO TRIVIO SALVO D ACQUISTO Abitanti occupanti 1900 Max abitanti di raccolta 2370 Percorso verso area di ammassamento VIA MORANDI VIA TRIVIO STR PROV LE FERMANA SUD VILLAGGIO DELLO SPORT Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 96 UBICAZIONE AREA DI ATTESA A5 PARCHEGGI CHIESA SANTA MARIA RIO DELL INFERNO Superficie 6600 mq propriet comunale Servizi no Acquedotto note fognatura rete gas pubblica illuminazione x xxxix elettricit telefonia
105. lluminazione X elettricit X telefonia X Vie di raccolta adiacenti VIA DELLA REPUBBLICA CARDINALE SVAMPA VERDLROSSINLMARIO DE FIORLISONZO Abitanti occupanti 400 Max abitanti di raccolta 400 Percorso verso area di ammassamento VIA DELLA REPUBBLICA VIALE RIMEMBRANZE VIALE ZACCAGNINI VIA CAVALLOTTI ELPIDIENSE NORD VIA FERMANA SUD VILLAGGIO DELLO SPORT Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 106 UBICAZIONE AREA DI ATTESA A15 PARCHEGGIO WOITYLA VIA TRINITA A15 A14 Superficie 2200 mq propriet comunale Servizi si no Acquedotto X note fognatura X rete gas X pubblica illuminazione X elettricit X telefonia X Vie di raccolta adiacenti VIA TRINITA SAN GIOVANNI BOSCO PIAVE TASSO MANZONI FONTANA PETRARCA GIUSTI CARDINALE SVAMPA BENEDETTO CROCE Abitanti occupanti 1100 Max abitanti di raccolta 1000 Percorso verso area di ammassamento VIA TRINITA VIALE RIMEMBRANZE VIALE ZACCAGNINI VIA CAVALLOTTI ELPIDIENSE NORD VIA FERMANA SUD VILLAGGIO DELLO SPORT Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 107 UBICAZIONE PARCHEGGIO SCUOLE PIRA IDEST Tess 16 ELEMENTARI SAN LIBORIO VIA GANDHI A16 Superficie 5000 mq propriet co
106. losit molto elevata 3 colonna riportato il grado di rischio attribuito secondo 1 seguenti livelli di rischio crescente RI rischio moderato R2 rischio medio R3 rischio elevato P4 rischio molto elevato Definizioni DPR 29 09 98 ex L 267 98 gradi di rischio Le diverse situazioni sono aggregati in quattro classi di rischio a gravosit crescente alle quali sono attribuite le seguenti definizioni Moderato R1 per il quale 1 danni sociali economici e al patrimonio ambientale sono marginali Medio R2 per il quale sono possibili danni minori agli edifici alle infrastrutture e al patrimonio ambientale che non pregiudicano l incolumit del personale l agibilit degli edifici e la funzionalit delle attivit economiche Elevato R3 per il quale sono possibili problemi per l incolumit delle persone danni funzionali agli edifici e alle infrastrutture con conseguente inagibilit degli stessi la interruzione di funzionalit delle attivit socio economiche e danni rilevanti al patrimonio ambientale Molto elevato R4 per il quale sono possibili la perdita di vite umani e lesioni gravi alle persone danni gravi agli edifici alle infrastrutture ed al patrimonio ambientale la distruzione di attivit socio economiche Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 62 ANALISI DEI RISCHI RISCHIO N 1 ESONDAZIONE Nel rischio esondazione il passaggio tra le varie fasi di attenzione preallarme ed
107. mento del piano 1 Coordinamento Operativo Il Sindaco assume la direzione unitaria dei servizi di emergenza da attivare e coordinandoli adotta tutti 1 provvedimenti necessari ad assicurare 1 primi soccorsi durante la fase di emergenza m Q2 N Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 12 2 Salvaguardia della popolazione Le misure di salvaguardia alla popolazione per l evento prevedibile sono finalizzate all allontanamento preventivo della popolazione dalle zone a rischio Particolare riguardo sar dato alle persone con ridotta autonomia anziani disabili e bambini L evacuazione l unico strumento che oggi in grado di garantire l incolumit delle persone presenti nelle aree a rischio individuate 3 Rapporti tra le istituzioni Uno dei compiti prioritari del Sindaco di mantenere la continuit amministrativa del proprio Comune ufficio anagrafe ufficio tecnico etc provvedendo con immediatezza ad assicurare 1 collegamenti con la Regione la Prefettura e la Provincia L Amministrazione nell ambito delle rispettive competenze previste dalla Legge dovr supportare il Sindaco nell attivit di emergenza 4 Informazione alla popolazione E fondamentale che il cittadino residente nelle zone a rischio conosca preventivamente e lecaratteristiche essenziali di base del rischio che esiste sul proprio territorio e le disposizioni del Piano di emergenza e come comportarsi correttamente prima
108. mergenza di protezione civile Pagina 20 1 Funzione Tecnica e di Pianificazione Il referente il responsabile dell Ufficio Tecnico Comunale Servizio Lavori Pubblici Nelle situazioni di non emergenza e mantiene i rapporti e coordina le varie componenti scientifiche e tecniche al fine di raccogliere 1 dati territoriali e elabora la cartografia per la definizione e l aggiornamento degli scenari e analizza i dati acquisiti dalle reti di monitoraggio ed individua le aree di emergenza e provvede ad organizzare le squadre di tecnici che in emergenza effettueranno il monitoraggio a vista In emergenza e consiglia il Sindaco ed il Coordinatore relativamente alle priorit e gestisce anche la ripresa nel pi breve tempo possibile delle attivit produttive locali e coordina gli interventi dalla Sala Operativa relativamente al proprio settore e gestisce il censimento dei danni dei beni culturali provvedendo ove possibile al loro ricovero in zone sicure preventivamente individuate e mantiene i contatti operativi con il Servizio tecnico del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco 2 A Funzione Sanit Assistenza Sociale e Veterinaria Il referente nominato dal Direttore della A S L Nelle situazioni di non emergenza e con la fattiva collaborazione dell Assistente Sociale del Comune mantiene 1 rapporti con le componenti sanitarie locali In emergenza e coordina le squadre miste nei posti medici avanzati P M A p
109. munale Servizi Sj no Acquedotto X note fognatura X rete gas X pubblica illuminazione X elettricit X telefonia X Vie di raccolta adiacenti VEREGRENSE FONTE GIULIANO GANDHI F LLI ROSSELLLMARTIN LUTHER KING STRADA CASTELLETTA C DA GUAZZETTI VIA DEL LAVORO VIA DEL CASTELLO VIA DELLE COOPERATIVE VIA DELLA SOLIDARIETA CIMA DI COLLE GRADARA LUIGI FONTANA PETRARCA SAN GIOVANNI BOSCO Abitanti occupanti 2500 Max abitanti di raccolta 1500 Percorso verso area di ammassamento VIA GANDHI STRADA PROV LE CIRCONVALLAZIONE NORD ELPIDIENSE NORD VIA FERMANA SUD VILLAGGIO DELLO SPORT Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 108 Superficie 6700 mq propriet comunale Servizi si Acquedotto note fognatura xxx rete gas pubblica illuminazione gt lt 04 elettricit gt telefonia Vie di raccolta adiacenti VIA DOLOMITLVIA ALPLVEREGRENSE ZONA INDUSTRIALE VILLA LUCIANI Abitanti occupanti 3350 Max abitanti di raccolta 500 Percorso verso area di ammassamento VIA ALPI CONTRADA CIMA DI COLLE VIA VEREGRENSE STRADA PROV LE CIRCONVALLAZIONE NORD ELPIDIENSE NORD VIA FERMANA SUD VILLAGGIO DELLO SPORT Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 109 UBICAZION
110. munale di emergenza di protezione civile Pagina 68 Montegranaro F 19 0145 P1 R1 TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0146 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0160 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0161 P1 R1 TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0163 P1 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0169 P1 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0176 P1 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0177 P1 RI TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0120 P2 R2 TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0153 P2 R2 TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 0175 P2 R2 TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 1834 P2 R2 TAV_RI53 pdf Montegranaro F 19 1835 P3 TAV_RI53 pdf Non comunque possibile stabilire parametri di riferimento precisi per il passaggio tra le varie fasi di allerta preallarme allarme A ragion veduta in relazione ai movimenti franosi segnalati il C O C determiner i diversi stadi di intervento Sulla base della planimetria PAI di seguito viene presa in considerazione la sola area con e pericolosit elevata P3 e rischio elevato R3 ricadente nel bacino idrografico n 19 Frana del bacino n 19 Riferimento cartografico planimetria con aree di pericolosit frane di tipo P2 e P3 Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 69 Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 70 Precedenti storici area riguardante il dissesto F 19 0066 P3 Nell
111. n linea di principio che ogni iniziativa sia avviata a livello ordinamentale e amministrativo pi vicino alla comunit o realt territoriale interessata dall evento Il piano per fronteggiare l emergenza sul territorio comunale stato redatto in ossequio alla Legge n 225 92 oltre che in base alle altre norme legislative nazionali europee e regionali sopra citate e secondo a icriteri di massima per la pianificazione comunale di emergenza cosi come consigliato dal Dipartimento di Protezione Civile nel periodico informativo n 5 6 del 1997 e b lo schema tipo redatto dal Dipartimento Regionale di Protezione Civile per il rischio idrogeologico Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 10 e c icriteri di massima per la pianificazione comunale di emergenza rischio sismico emanati dal Dipartimento Nazionale per la Protezione Civile e d utilizzando come traccia di lavoro altri piani di emergenza gi redatti da alcuni comuni del comprensorio e e utilizzando come traccia di lavoro siti internet della protezione Civile Nazionale e regionale nonch siti internet demoscopici per studiare l andamento e lo sviluppo sociale del Comune di Montegranaro Nel presente piano sono stabilite le linee generali dell organizzazione del sistema locale di protezione civile ed individuate le procedure di intervento da attuarsi in caso di emergenza al fine di tutelare l integrit della vita 1 beni gli insediamenti e l ambien
112. nale e sulla base del proprio Sistema nazionale di Protezione Civile Di qui la necessit di uniformare attraverso linee guida ed indirizzi operativi i linguaggi e le procedure al fine di creare una struttura in grado di dialogare specialmente in situazioni di emergenza La struttura europea di Protezione Civile nasce con l intento di mettere a confronto 1 diversi sistemi nazionali di Protezione Civile le diverse strategie messe in atto per mitigare le conseguenze di eventi Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 9 calamitosi Di seguito sono elencate solo alcune Decisioni del Consiglio Europeo relative alle tematiche di protezione civile la principale di esse la Decisione del Consiglio 2001 792CEper consultare la banca dati completa della legislazione europea si rimanda al seguente website address http europa eu int eur lex en search search lif html L accesso alla Directory of Community legislation in force il seguente http europa eu int eur lex en lif index html 2001 792 EC Euratom Council Decision of 23 October 2001 establishing a Community mechanism to facilitate reinforced cooperation in civil protection assistance interventions pubblicata nell Official Journal L 297 15 11 2001 P 0007 0011 A partire dal disastro nucleare verificatosi nella ex Unione Sovietica ci si resi conto che alcune maxi emergenze possono travalicare i confini nazionali e richiedere un istantaneo coordinamento degli a
113. ne degli spazi sicuri dove poter indirizzare la popolazione analisi della viabilit in sicurezza generalmente pedonale da percorrere per raggiungere le aree individuate v indicare alla popolazione raggruppata in quartieri vie o strade isolati ecc la corrispondente area di attesa dove dirigersi in caso di allarme Quindi concretamente v valutare il rischio e delimitare le aree potenzialmente interessate collaborazione con la comunit scientifica v definizione delle soglie di allertamento e predisposizione delle fasi di intervento collaborazione con la comunit scientifica v codificazione di un sistema di segnalazione sonoro per indicare alla popolazione l attivazione della fase di allerta alla quale corrisponde l evacuazione delle zone a rischio v predisposizione di uno schema di evacuazione che preveda la suddivisione delle aree a rischio del territorio comunale in sottozone abbinate ad un numero congruo di aree di attesa v indicazione della viabilit sicura da percorrere e dei luoghi sicuri da raggiungere di colore verde sulla cartografia Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 81 v informazione alla popolazione per esempio mediante la realizzazione di segnaletica stradale verticale permanente da predisporre sul territorio e predisposizione di esercitazioni Delle aree di attesa individuate devono essere noti v dati di riferimento denominazione area coordinate con indicato il
114. nti dalla Sala Operativa relativamente al proprio settore e provvede all invio delle risorse materiali e mezzi nell area interessata Nel caso in cui la richiesta di materiali e o mezzi non possa essere fronteggiata a livello locale su disposizione del Sindaco o del Coordinatore del C O C rivolger la richiesta alla Sala Operativa Regionale competente e provvede alla preparazione delle aree strutture di ricovero per la popolazione Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 22 e coordina la sistemazione presso i centri di accoglienza dei materiali forniti dalla Regione dalla Prefettura e dalla Provincia necessari all assistenza alla popolazione e mobilita le imprese preventivamente individuate per assicurare il pronto intervento 5 A Funzione Servizi essenziali Il referente il responsabile dell Ufficio Tecnico Comunale Lavori Pubblici Nelle situazioni di non emergenza e mantiene i contatti con le Societ erogatrici dei servizi telefono luce acqua gas ecc e verifica congiuntamente all Assistente Sociale l esistenza di piani di evacuazione delle scuole In emergenza e coordina gli interventi dalla Sala Operativa relativamente al proprio settore e aggiorna costantemente la situazione circa l efficienza delle reti di distribuzione al fine di garantire la continuit nell erogazione e la sicurezza delle reti di servizio indica con immediatezza le linee danneggiate assicu
115. nti putolici tccali e assunte dal zza mezzi 1 sc il Comune Comune ART 15 2 Le prestazioni volontarie dei cittadini sincSil o gruppi avvengono a 25057 gratuito restanco a carico ce 207678 5010 gii cneri srevisti cella leggi in materia dl proterione c fle I casc di s elz i 9 1111220 dei cio0ntari i i rtaer entci protezione civilta per i adcestiramentc pianificaro il Sindaco ne richiece il distacco e provveda a giustificarre l assenza dal sosto di tavere per ti temcc strettamente necessario 16 11 Comune si impegna a Is Ituire nei propric rilancio annuale aepgcsito tapiti di spesa finanziare atetoiza sd I i2iati cella sproteziona civile e ger assicurera ii fuonziccarenzo coerativo cell ercastismo srpos tamente coscituitc 556 Nel mecesimo capitolo andraenrc corzi ica aventuali contributi statali regionali e provinciali tto di consiglio comunzie s 1 cal 48 02 7000 Pag d Tnaina Montegranar Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 139 eur m Gli appartenenti al oruppo operativo previa specifica autorizzazione da parte del Sindaco potranno essere adibiti a servizi di ausilio per situazioni nd eventi straordinari n collaborazione gli argani di istituto ART 18 z 11 presente regolamento viene adottato in attesa di una gt is x normativa che disciplini la materia in maniera organica sull intero ter
116. nzialmente interessati da livelli di danno 3 4 5 826 e Popolazione residente in edifici di classe B potenzialmente interessati da livelli di danno 3 4 5 668 e Popolazione residente in edifici di classe C potenzialmente interessati da livelli di danno 3 4 5 2156 Totale popolazione da assistere 3650 e Superficie minima aree di accoglienza mq 32850 In occasione di scosse sismiche della massime intensit previste nel Comune di Montegranaro non superiori comunque al VIII grado della scala MCS non risultano ipotizzabili effetti di particolare rilievo sulla rete delle infrastrutture di trasporto sia principale che secondaria se non in relazione alla eventuale presenza di ponti viadotti sottopassi muri di sostegno ecc Effetti indotti di entit non trascurabile potrebbero tuttavia verificarsi nel caso di interessamento delle principali vie di comunicazione sia urbana che extraurbana da detriti provenienti dalla caduta di parti di edifici particolarmente vulnerabili esistenti Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 79 in prossimit delle relative sedi viarie o da frane di crollo la cui riattivazione deve ritenersi comunque possibile in relazione ad eventi del tipo considerato In tal caso a ragion veduta in relazione agli eventi rilevati verranno istituiti posti di blocco denominati cancelli allo scopo di regolamentare la circolazione in entrata e in uscita dalle zone a rischio Popolazione massima interessata dall evacua
117. nzioni gi fornite in tutto o in parte delle infrastrutture primarie Y aree potenzialmente utilizzabili individuate successivamente ad un evento calamitoso Y aree da individuare preventivamente in sede di pianificazione di emergenza B2 a In questo caso sono ricomprese tutte quelle aree comunemente fornite di servizi come zone sportive o spazi fieristici Pensando per esempio alle superfici dedicate al calcio emergono alcune caratteristiche fondamentali per uno spazio da adibire a tendopoli diffusa distribuzione sul territorio dimensioni sufficientemente ampia e misure certe esistenza di opere di drenaggio allacci con la rete elettrica idrica e fognaria impianto di illuminazione notturna esistenza di vie di accesso presenza di aree adiacenti quali parcheggi idonee all eventuale ampliamento della tendopoli o per essere adibite ad altre attivit dell organizzazione dei soccorsi NON IN B2 b Nel caso in cui si deve immediatamente individuare per mancanza di pianificazione aree idonee all installazione di una tendopoli sar importante valutare le aree e selezionarle rispetto al potenziale rischio residuo tenendo conto di fattori quali Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 83 s UAE aree sotto tesate elettriche sopra elettrodotti interrati superficie esposte a crolli di edifici o strutture sopraelevate ciminiere tralicci antenne gru zone percorse da condutt
118. o come dice il primo articolo della legge dalle amministrazioni dello Stato centrali e periferiche dalle regioni dalle province dai comuni dagli enti pubblici nazionali e territoriali e da ogni altra istituzione ed organizzazione pubblica e privata presente sul territorio nazionale Al coordinamento del Servizio nazionale e alla promozione delle attivit di protezione civile provvede il Presidente del Consiglio dei Ministri attraverso il Dipartimento nazionale della Protezione civile Successivamente 11 Decreto Legislativo 31 marzo 1998 n 112 stabilisce chiaramente quale dorsale del sistema di protezione civile le regioni e gli enti locali ai quali sono stati conferiti nuove funzioni e obblighi AI fine di prevenire e ridurre gli effetti di eventi catastrofici anche conseguenti all attivit umana nonch di tutelare la vita e i beni dei cittadini la regione attraverso una propria legge regionale di riferimento Legge Regionale 11 dicembre 2001 n 32 Sistema regionale di protezione civile ha recepito le disposizioni delle normative nazionali individuando le modalit di partecipazione della regione Marche e degli enti amministrativi regionale all organizzazione della protezione civile anche mediante la collaborazione ed il concorso delle Province dei Comuni e delle Comunit montane NORMATIVA NAZIONALE Legge 24 febbraio 1992 n 225 Nonostante sia come d altronde tutto suscettibile di miglioramenti la legge 24 febbraio
119. o dello Sport Detentore Comune di Montegranaro Telefono Protezione Civile 073488751 Posti letto tendopoli Percorso dalle abitazioni interessate al centro di accoglienza e via dei monti prov le veregrense strada prov le circonvallazione sud e nord strada prov le elpidiense nord strada prov le fermana sud villaggio dello sport e via dei monti strada di san tommaso strada prov le circonvallazione nord strada prov le elpidiense nord strada prov le fermana sud villaggio dello sport RISCHIO N 3 AVVERSE CONDIZIONI METEO SMOTTAMENTI ALLAGAMENTI In conseguenza a precipitazioni atmosferiche eccezionali il territorio comunale pu essere interessato da smottamenti e dilavamenti nella parte collinare allagamenti da acqua e fango nella parte pianeggiante Tali fenomeni seppure temporanei sono legati anche allo straripamento dei fossi e dei canali di guardia Gli interventi straordinari richiesti servono essenzialmente al ripristino delle normali condizioni della viabilit sulle strade interessate nonch agli allagamenti di scantinati o piani terra di abitazioni Nel rischio smottamenti ed allagamenti il passaggio tra le varie fasi di attenzione preallarme ed allarme seppure relativo perch legato ad eventi quasi improvvisi e di difficile localizzazione sul territorio comunale determinato dai seguenti indicatori e Avviso di condizioni meteorologiche come sopra diramato e Dalla segnalazione della Sala Operativa R
120. olazione con il personale a sua disposizione coadiuva il volontariato nell allestimento all uso preventivato Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 23 si attiva per l immediata riapertura delle scuole 6 Funzione Censimento danni persone cose I referente il Responsabile dell Ufficio Tecnico Comunale Servizio Urbanistica Nelle situazioni di non emergenza provvede all aggiornamento delle cartografie in relazione agli eventi verificatisi ed alla trasformazione del territorio aggiorna gli elenchi del patrimonio abitativo alla ricettivit delle strutture turistiche alberghi ecc oltre che ricerca ed utilizzo di aree pubbliche e private da utilizzare come zona d attesa e o ospitanti In emergenza coordina gli interventi dalla Sala Operativa relativamente al proprio settore raccoglie le istanze dei cittadini riguardanti le abitazioni organizza e predispone le squadre che al verificarsi dell evento effettueranno il censimento dei danni e a persone e cose Ci ha particolare importanza al fine di fotografare la situazione determinatasi a seguito dell evento calamitoso e per stabilire gli interventi d emergenza Per il censimento si avvarr di funzionari dell Ufficio Tecnico del Comune o del Genio Civile regionale e di esperti del settore sanitario industriale e commerciale Pu utilizzare l impiego di squadre miste di tecnici dei vari Enti per le verifiche speditive di stabilit che dovranno
121. ologia del suolo esterno terra prato asfalto ghiaia altro tipologia della pavimentazione asfalto legno mattonelle altro tipologia dell area destinazione d uso primaria tra campeggio culto militare parcheggio scolastico socio assistenziale socio ricreativo sportivo turistico alberghiero verde altro possibilit di espansione esterna dell area e relativa percentuale di possibile espansione in relazione alla superficie dell area superficie coperte utilizzabili a servizio dell area indicare 1 mq disponibili servizi igienici annessi all area indicare il numero dei servizi indicare eventuali altri strutture di interesse magazzini costruzioni edili altro possibilit di elisuperficie tipologia costruttiva muratura cemento armato acciaio altro indicare se l edificio individuato situato in zone a rischio sismico idrogeologico altro e nel caso di rischio sismico se l edificio stato costruito con criteri antisismici verifica dei relativi aggregati strutturali sistemi antincendio dell edificio o dell area sistema di sicurezza scale uscite capacit ricettiva numero persone ospitabili posti letto cucina interna capacit pasti infermeria ambulatorio altro forniture di servizi pubblici disponibilit di sottoservizi presenti o asservibili all area energia elettrica presenza o meno nel caso di assenza indicare la distanza in metri dal punto di allaccio nome dell ente g
122. omunale di Protezione Civile svolce i seguenti compiti s Promuove e coordina gli studi e le iniziative su sione e prevenzione delie calamita naturali catastrofi precisposzione l attuazione dei vari interventi nonche Piazza Bieocmo iscpardi 9 Pas I Tel 0734 88697 Fax 0734 850889 sulla ricerca racccita Givulgazione di ogni informazione vtile ai fini cella 1 d 1 1 previ i sulla g popclazione e eil 2 Framucve e collabora sc iniziative siimelare la formazion nei cittadini sin call eta scolare c intesa sosrattutto con ie atorita e gii organismi scolastici di una mocerna coscienza di protefone civiie 3 Prevede e promucve forme ci sostegno aile Associazioni di volontarizo coeranti nella protezione civile Comcete la precisposizione e la verifica di iccnei piani di interenio a scale locale Tali giani Govrasno scsars inciireti alla Prewttura alla Regione alla Provincia cer il 10 organico e coorcinats jnssrimento in ciani ci protezione i 8 a ciu ampia scala e sarac cinrat 2 rapporti di ccllazcrazicne con le tto di cansiglizzami e n 22 del 18 02 2000 sso Comuna Montegranar Di n Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 137 Wninistrezioni limitrofe o comunque interessate da problematiche territoriali e moriologiche comuni omologhe gt 11 Comitato si riunisce ordinariamente 2 volte l anno ed e convocato del Sin
123. on la collaborazione del volontariato e delle altre Forze dell Ordine previa richiesta da parte del Sindaco al Prefetto 8 Funzione Telecomunicazioni Il Referente il Responsabile del gruppo radioamatori comunale di volontariato Nelle situazioni di non emergenza Verifica periodicamente la funzionalit degli apparati radio fissi e mobili In emergenza coordina gli interventi dalla Sala Operativa relativamente al proprio settore predisporre una rete di telecomunicazione non vulnerabile di concerto con 1 responsabili delle societ erogatrici dei servizi di telecomunicazione assicura una comunicazione continua e costante da e per il C O C dai cancelli predisposti e da ciascuna area di attesa e o centro di accoglienza 9 Funzione Assistenza alla popolazione Il referente il Responsabile dell Ufficio Anagrafe Nelle situazioni di non emergenza aggiorna gli elenchi dei gruppi familiari ricadenti nelle zone a rischio individuate In emergenza coordina gli interventi dalla Sala Operativa relativamente al proprio settore attiva il personale incaricato per il censimento della popolazione nelle aree di attesa e nei centri di accoglienza attraverso una specifica modulistica fornisce un quadro delle disponibilit di alloggiamento e dialoga con le Autorit preposte alla emanazione degli atti necessari per la messa a disposizione degli immobili o delle aree RESPONSABILE DELLA PROTEZIONE CIVILE E COORDINATORE DE
124. ote fognatura X rete gas X pubblica illuminazione x elettricit X telefonia X Vie di raccolta adiacenti VECCHIA BONCORE LUXEMBURG DELLA RESISTENZA VECCHIA FERMANA BONCORE COSTA TOMBOLINI PERGOLESI MONTEGRAPPA Abitanti occupanti 900 Max abitanti di raccolta 1150 Percorso verso area di ammassamento VIA VECCHIA BONCORE VIA VECCHIA FERMANA VIA TOMBOLINI VIA FERMANA SUD VILLAGGIO DELLO SPORT Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 99 AREA DI ATTESA UBICAZIONE AS PARCHEGGI CIMITERO A8 Superficie 2900 mq propriet comunale Servizi no Acquedotto note fognatura gt rete gas pubblica illuminazione elettricit gt telefonia Vie di raccolta adiacenti TOMBOLINI FERMANA SUD DEI GLADIOLI DEI TIGLI DEI PLATANI VECCHIA FERMANA SPADOLINI NILDE IOTTI Abitanti occupanti 1450 Max abitanti di raccolta 1400 Percorso verso area di ammassamento VIA FERMANA SUD VILLAGGIO DELLO SPORT Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 100 UBICAZIONE AREA DI ATTESA A9 VILLAGGIO DELLA SALUTE VIA DELL OSPEDALE 9 2 e Superficie 4000 mq propriet comunale Servizi si no Acquedotto X note fognatura X
125. otezione civile dei servizi urgenti anche di natura tecnica da attivare in caso di eventi calamitosi del tipo b Icomuni sono chiamati all attuazione delle attivit di previsione degli interventi di prevenzione dei rischi sulla scorta dei programmi e piani regionali alla predisposizione dei piani di emergenza anche in forma associata ed integrata in funzione delle dimensioni dell ente e della tipologia di rischio esempio tipico il rischio esondazione alla predisposizione dei provvedimenti della preparazione all emergenza quelli cio necessari per assicurare il primo soccorso ed evidentemente a prestarlo ed attuare i primi interventi urgenti in caso di emergenza anche tramite le strutture locali di protezione civile ed all utilizzo del volontariato di protezione civile Gli articoli 109 110 e 111 determinano la necessit di provvedere al riordino di alcune strutture di protezione civile compreso il corpo nazionale dei vigili del fuoco l agenzia nazionale per l ambiente ed il servizio meteorologico nazionale E stata pubblicata il 21 novembre 2000 la legge n 353 Legge quadro in materia di Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 6 incendi boschivi alla quale dovranno essere adeguate le leggi regionali entro un anno dalla pubblicazione La sostanziale novit dettata dalla norma per quanto attiene alle strutture del sistema protezione civile la forte accelerazione che viene prevista per il coordinamen
126. petto ai rischi cui un determinato territorio esposto Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 89 v Definire l individuazione e la realizzazione delle aree attraverso un lavoro congiunto tra gli enti aventi competenze specifiche sulla programmazione e gestione del territorio e qualora ritenuto necessario societ di gestione di pubblici servizi enti di bonifica autorit di bacino Delle aree di ammassamento individuate devono essere noti v v dati di riferimento denominazione area coordinate con indicato il sistema di riferimento provincia comune localit indirizzo CAP caratteristiche dell area propriet pubblica o privata indicare se l area sottoposta a regime di convenzione per l occupazione temporanea in caso di emergenza la convenzione deve essere stata deliberata dalla giunta comunale indicare se l area stata istituita con atto formale del comune atto deliberativo indicare se l area stata inserita nel PRG e sottoposta a disciplina urbanistica altitudine s l m superficie disponibile in mq tipologia dell area destinazione d uso primaria tra campeggio culto militare parcheggio scolastico socio assistenziale socio ricreativo sportivo turistico alberghiero verde altro tipologia del suolo terra prato asfalto ghiaia altro possibilit di espansione dell area e relativa percentuale di possibile espansione in relazione alla superficie dell area superficie cop
127. pianti sportivi ad esempio con gli scenari di eventi riferiti alle diverse tipologie di rischio a cui un determinato territorio esposto indicando il numero della potenziale popolazione da assistere in caso di evento Quindi nella progettazione di uno spazio pubblico giardini parchi campi sportivi si potrebbe tenere conto dei seguenti accorgimenti v la localizzazione dei siti definiti in sede di pianificazione urbanistica dovr considerare la sicurezza dei luoghi in termini di potenziale utilizzo in caso di calamit per funzioni di assistenza alla popolazione v i collegamenti con 1 area dovranno essere garantiti anche in previsione di un potenziale evento v le indicazioni provenienti dagli standard urbanistici per il dimensionamento degli interventi di natura urbana dovranno essere integrate con le esigenze derivanti dal piano di protezione civile v la progettazione esecutiva dovr coniugare le esigenze sociali e o territoriali con le funzioni di protezione civile recependo le indicazioni dimensionali per l installazione dei moduli tenda e o moduli abitativi sociali e di servizio nonch degli spazi necessari alla movimentazione dei mezzi e dei materiali v dovr essere prevista la possibilit di un rapido collegamento con le principali reti di servizio dimensionate in base al potenziale bacino di utenza in caso di evento B2 d Tendopoli tipo In tutti i casi sopra evidenziati bene ricordare che l installazione d
128. pirazione da parte della vegetazione e per evaporazione dal terreno Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 54 QUADRO SOCIALE ANALISI DELLA POPOLAZIONE Popolazione residente 13358 riferimento ai dati GEODEMO ISTAT it anno 2009 Popolazione residente al 1 Gennaio 2009 per et sesso e stato civile Comune Montegranaro cod 044041 50 0 76 126 1 70 51 121 2 57 67 124 3 66 56 122 4 55 69 124 5 52 61 113 6 72 56 128 7 60 59 119 8 80 70 150 9 75 55 130 10 55 53 108 11 63 52 115 12 46 45 91 13 76 63 139 14 51 48 99 15 57 53 110 16 61 58 119 17 73 56 129 18 65 58 123 19 65 58 123 20 62 54 116 21 59 73 132 22 71 53 124 23 85 77 162 24 93 89 182 25 69 61 130 26 91 82 173 27 86 75 161 28 88 110 198 29 114 93 207 30 119 86 205 31 118 104 222 32 113 98 211 33 73 102 175 34 121 90 211 35 111 101 212 36 109 106 215 37 89 112 201 Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 35 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 104 103 120 114 104 102 102 88 112 92 84 87 92 94 87 78 92 82 100 89 92 92 84 96 81 72 52 68 72 66 65 83 89 74 57 62 68 68 35 58 47 43 50 30 36 27 24 27 92 102 87 93 104 97 107 96 76 93 85 94 99 89 100 97 96 84 74 ni 104 106 77 74 83 55 81 64
129. polazione in caso d emergenza sita nel VILLAGGIO DELLO SPORT nel quartiere CROCE dove vengono individuati lo stadio da calcio da baseball nonch l area verde soprastante e l area adibita a parcheggi pubblici in prossimit dello stadio comunale Croce come centro di accoglienza e destinato quindi ad area di ammassamento e di accoglienza della popolazione in caso di emergenza e destinate a tendopoli Tale area predisposta nel caso di un emergenza a divenire area multifunzionale individuando cosi funzioni ed esigenze da poter sviluppare parallelamente alle funzioni svolte dalla Protezione Civile essa quindi un area attrezzata di interesse generale finalizzata ad accogliere in modo adeguato le seguenti funzioni e Ladirezione il coordinamento e lo svolgersi delle operazioni di soccorso e di assistenza alla popolazione in caso di emergenza da parte della protezione civile e Lasosta temporanea dei veicoli autosufficienti adibiti ad uso itinerante autocaravan caravan e autobus turistici e L installazione di attrezzature per i mercati all aperto per le attivit ricreative itineranti nonch per le manifestazioni all aperto in genere In quest area sono presenti allacciamenti a corrente elettrica ed idrica Nell area vicinale denominata arena Estate vi sono mq 2000 destinati al servizio dei Vigili del Fuoco Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 92 AREA DI ATTESA AI UBICAZI
130. pparati di sicurezza di una pluralit di paesi Vi al fondo l esigenza di concordare forme e modalit quanto pi sollecite di scambio di informazioni e di notizia sia nelle fasi preventive sia a maggior ragione nella gestione degli eventi emergenziali Nel recente passato si rammentano solo la devastante esplosione dell impianto chimico AZF di Tolosa Francia che ha causato 29 morti nonch ingenti danni la fuoriuscita di cianuro dalla miniera di Baia Mare Romania che ha contaminato parte del Danubio i terremoti cha hanno colpito la Grecia e la Turchia provocando oltre 17 000 vittime e le devastanti inondazioni che hanno interessato la Germania e la Francia Peraltro alcune Nazioni hanno una specifica struttura preposta alla gestione delle emergenze l Italia per effetto delle condizioni geomorfologiche e meteoclimatiche del proprio territorio ha sviluppato specifiche e qualificate competenze per determinare tipologie di rischi anche per questo appare indispensabile che si accresca il livello di interscambio di protezione civile culturale e di esperienza fra 1 paesi europei al fine di mettere a fattor comune le pratiche di eccellenza e omogeneizzare il pi possibile la risposta continentale di protezione civile ed uniformare 1 linguaggi per la gestione delle emergenze L Unione europea sta strutturando forme di cooperazione tra gli Stati membri negli ambiti di protezione civile riconducibili al principio di sussidiariet che prevede i
131. preallarme e o al peggioramento della situazione nei punti critici monitorati a vista dalle squadre di tecnici il Sindaco o suo delegato in caso di assenza o impedimento il Responsabile del C O C previa verifica e valutazione attiva la fase di preallarme e e informa la Regione SALA OPERATIVA e l aggiorna sull evolversi della situazione informa la popolazione attraverso i sistemi di allertamento previsti dal Piano e verifica l effettivo dispiegamento sul territorio delle strutture operative previste per le operazioni di evacuazione Nella ipotesi che la fase di preallarme venga disposta direttamente dal Responsabile del C O C questi ne da immediata comunicazione al Sindaco o suo delegato La fase di preallarme ha termine e al peggioramento della situazione nei punti critici monitorati a vista dalle squadre di tecnici e o al superamento della soglia che individua il livello di allarme con il passaggio alla FASE DI ALLARME al ricostituirsi di una condizione di attenzione di tutti gli indicatori di evento con il ritorno alla FASE DI ATTENZIONE Fase di allarme Alla comunicazione del superamento della soglia che individua il livello di allarme e o al peggioramento della situazione nei punti critici monitorati a vista dalle squadre di tecnici il Sindaco o suo delegato in caso di assenza o impedimento il Responsabile del C O C previa verifica e valutazione attiva la fase di allarme e e informa la Regione SALA OPERATIVA e l
132. provincia di Macerata di circa 1297 km La portata media annua di 8 7 mc sec e la portata di magra ordinaria di 2 2 mc sec Le principali criticit presenti nel tratto terminale del fiume Chienti corrispondente al territorio ascolano riguardano in particolare l intensa erosione in sponda destra attribuibile al prolungamento della barra da spiaggia esistente in corrispondenza della foce e lo stesso fenomeno riscontrabile nell argine destro del fiume riscontrabile in prossimit dell affluenza del torrente Ete Morto dove in Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 58 occasione delle alluvioni del settembre e dicembre 1998 e delle alluvioni registrate nei mesi di aprile e luglio 1999 le piene hanno causato la rottura di un tratto di argine costituito da cestinate e l allargamento di vaste superfici agricole con il coinvolgimento della vicina stazione di sollevamento delle acque reflue del comune di Sant Elpidio a Mare Le ulteriori criticit presenti nel bacino del fiume Chienti riguardanti il tracciato del torrente Ete Morto all altezza della frazione di Casette d Ete dove in occasione di piogge particolarmente intense dai versanti posti a meridione dell abitato sono state piu volte riscontrate ingenti colate fangose soprattutto in concomitanza di un innalzamento del livello del corso d acqua sono da considerarsi tuttora presenti nonostante i lavori effettuati per garantire un migliore deflusso del corso d acqua ste
133. ra la funzionalit e la messa in sicurezza delle reti dei Servizi comunali in particolare nei centri di accoglienza coordina l intervento dei mezzi dell Ente B Funzione Attivit Scolastica Il referente il Responsabile del Servizio Culturale Sociale Nelle situazioni di non emergenza e verifica congiuntamente al Responsabile dell Ufficio Tecnico Comunale Lavori Pubblici l esistenza di piani di evacuazione delle scuole e promuove e collabora a tutte le iniziative atte a stimolare nei cittadini la formazione di una moderna coscienza di protezione civile anche mediante l invio di materiale divulgativo nonch assicurando l aggiornamento del sito comunale e d intesa con le Autorit e gli organismi scolastici promuove corsi integrativi nelle scuole di ogni ordine e grado volti a fornire ai giovani le notizie le esperienze le tecniche ecc necessarie a tutelare l integrit della vita i beni gli insediamenti e l ambiente da danni provenienti da calamit naturali o dagli errori e incuria degli uomini In emergenza e coordina gli interventi dalla Sala Operativa relativamente al proprio settore e garantisce che il personale scolastico provveda al controllo dell avvenuta evacuazione degli edifici e comunica alle famiglie degli studenti l evolversi delle situazioni e delle decisioni adottate dall amministrazione in merito all emergenza e qualora questi edifici servissero come aree di attesa per il ricovero della pop
134. ranti nel campo della protezione civile vengono inseriti su richiesta nel Gruppo Cperativc d intervento del ART 10 I cittadini che intendance cffrire volconta izmente la progria nel servizio di protezione civile presentano domanda al Sindaco che accertatane l icdcneita li iscrive in apposita ruolo dal cuales risultano citre 8i consuati anagrafici ig disponibilita all impiegc la specializzazione cgcssecuta l attivita normalmente espletata et il luogo abituale ci rssicenza e lavoro ART li G amp rupro operativa intervento e poste alle tirette dipendenze 291 Sindaco di un sic delecaco 3i 59 51 deil src C P R n 66781 Coordinatore tecn co cvi zil art 4 cdeli atto costitutiva sara nominato macgicraozs assciuta Gel gruppo operativo s essc comcostc da tutti gli sc rti soro 3C giorni comuncue cltre i 40 calla data cella prima iscrizione nel 1 Ci cui all art 10 ec il conferimento dell incarico sara trasmesso Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 138 al sindaco per la ratifica entro 3 dalla nomina unit mente al verbale di elezione 4 L assemblea sera convocata dal Sindaco o suo delegato y Il CoordinolLore Tecnico sara il referente del Responsab le della Protezione Civile Sindaco o suo delegato del rResmonsabile dell U T C e del Comandante della Polizia Municipale ed il soggetto al qu
135. rativo Misto che operano sul territorio di pi Comuni in supporto all attivit dei Sindaci il C O C Centro Operativo Comunale presieduto dal Sindaco provvede alla direzione dei soccorsi e dell assistenza della popolazione del comune Centro Situazioni il centro nazionale che raccoglie e valuta informazioni e notizie relative a qualsiasi evento che possa determinare l attivazione di strutture operative di protezione civile In situazioni di emergenza si attiva come Sala Operativa a livello nazionale Commissario delegato l incaricato da parte del Consiglio dei Ministri per l attuazione degli interventi di emergenza conseguenti alla dichiarazione dello stato di emergenza eventi di tipo art 2 L 225 92 Continuit amministrativa il mantenimento delle attivit amministrative fondamentali volto a garantire l organizzazione sociale in situazioni di emergenza Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 143 Coordinamento operativo la direzione unitaria delle risposte operative livello nazionale provinciale e comunale Evento atteso rappresenta l evento in tutte le sue caratteristiche intensit durata ecc che la Comunit Scientifica si aspetta possa accadere in una certa porzione di territorio entro un determinato periodo di tempo Evento non prevedibile l avvicinarsi o il verificarsi di tali eventi non preceduto da alcun fenomeno indicatore di evento che consenta la previs
136. re l incolumit della popolazione la continuit del sistema produttivo e la conservazione dei beni culturali Scenario dell evento atteso la valutazione preventiva del danno a persone e cose che si avrebbe al verificarsi dell evento atteso Sistema di comando e controllo il sistema per esercitare la direzione unitaria dei servizi di emergenza a livello nazionale provinciale e comunale e si caratterizza con i seguenti centri operativi DICOMA C C C S C O M e C O C Soglia il valore del i parametro i monitorato i al raggiungimento del quale scatta un livello di allerta Stato di calamit prevede il ristoro dei danni causati da qualsiasi tipo di evento alle attivit produttive e commerciali Stato di emergenza al verificarsi di eventi di tipo art 2 L 225 92 il Consiglio dei Ministri delibera lo stato di emergenza determinandone durata ed estensione territoriale Tale stato prevede la nomina di un Commissario delegato con potere di ordinanza Strutture effimere edifici presso i quali di regola si svolgono attivit ordinarie scuole palestre ecc mentre in emergenza diventano sede di centri operativi Valore esposto W rappresenta il valore economico o il numero di unit relative ad ognuno degli elementi a rischio in una data area Il valore in funzione del tipo di elemento a rischio W W E Vulnerabilit V il grado di perdita prodotto su un certo elemento o gruppo di elementi esposti a ri
137. revisti per assicurare l assistenza sanitaria coordina le squadre di volontari con la fattiva collaborazione dell Assistente Sociale del Comune presso le abitazioni di persone non autosufficienti e o bisognose di assistenza organizza un adeguata assistenza durante l allontanamento preventivo della popolazione coordina gli interventi dalla Sala Operativa relativamente al proprio settore e invia in ogni area di attesa un medico il quale pu rilasciare nella prima fase prescrizioni mediche a tutta la popolazione B Funzione Veterinaria Il referente nominato dal Direttore della A S L Nelle situazioni di non emergenza e mantiene 1 rapporti con le componenti sanitarie locali In emergenza Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 21 e coordina gli interventi dalla Sala Operativa relativamente al proprio settore e coordina la messa in sicurezza del patrimonio zootecnico mediante l allontanamento preventivo 3 Funzione Volontariato Il referente 11 Responsabile del gruppo comunale di volontariato Nelle situazioni di non emergenza e redige un quadro sinottico delle risorse in termini di mezzi uomini professionalit specifiche presenti sul territorio al fine di coordinare le attivit dei volontari in sintonia con le altre strutture operative e con il volontariato presente sul territorio provinciale regionale e nazionale e organizza l addestramento dei gruppi di volontari secondo le loro spe
138. ri fatta evacuare con automezzi forniti da questa Amministrazione scuolabus Lo sgombero degli infermi curato dalle Aziende A S L competenti per territorio che si avvalgono delle autoambulanze delle varie Associazioni operanti sul territorio Il punto di attesa degli autobus e delle ambulanze sar indicato dal C O C in funzione della zona da evacuare La popolazione che non ha possibilit o non riesce a trovare sistemazione in proprio avviata presso i ricoveri provvisori d emergenza presso le unit Assistenziali d emergenza dove a cura dell Amministrazione Comunale competente ricever accoglienza vestiario e vettovagliamento termine dell emergenza Prima di fare ritorno a casa accertarsi che sia dichiarato ufficialmente il cessato stato d emergenza Al rientro in casa non utilizzare i servizi essenziali previa opportuna verifica EVACUAZIONE DELLA POPOLAZIONE RISCHIO NON PREVEDIBILE SISMICO Durante il terremoto E indispensabile mantenere una grande calma ricordando che il panico pu uccidere ed sempre contagioso Se siamo e Dentro casa bene rimanerci e cercare riparo in corrispondenza di strutture sicure da conoscere prima a memoria evitando di uscire per le scale o con l ascensore e all aperto bene restarci e fare attenzione a ci che nei dintorni pu crollare o diventare pericoloso e inautomobile bene fermarsi a sostare in luoghi sicuri Dopo il terremoto chiudere gli int
139. ritorio nazionale o regionale ttti di consiglio cononale n 27 cei 18 02 2000 Fas T Cssera Mentesranare Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 140 NUMERI UTILI FARMACIE COMUNALI farmacia comunale dott Casali zona S Maria Via Fermana Nord 0734 890901 Orario invernale 8 30 12 50 16 30 20 00 Orario estivo 8 30 12 50 17 00 20 30 farmacia dott Bisacci di Bisacci dott Mario amp C SNC Via Gramsci 1 0734891977 Orario invernale 8 30 12 50 16 30 20 00 Orario estivo 8 30 12 50 17 00 20 30 farmacia Casali Manzetti di Manzetti M Francesca Via Rimembranze 5 0734891141 Orario invernale 8 30 12 50 16 30 20 00 Orario estivo 8 30 12 50 17 00 20 30 DISTRIBUTORI CARBURANTE Top Service di Trentanni Patrizio amp C via fermana sud 8 0734892799 Sabina carburanti di Rossini Sabina amp C SNC stazione servizio AGIP via elpidiense Nord 45 0734890509 F lli Tamburini amp C SNC via elpidiense sud 0734890508 Compagnucci via elpidiense sud 182 0734893532 Nuova Millevolte di Millevolte Noli amp C SNC via veregrense 0734873079 MOVIMENTAZIONE TERRA Compagnucci D macchine movimenti terra Via San Giovanni Bosco 0734889922 SA FER di Ferretti Sandro Via fermana sud 108 073488581 Caminonni palificazioni F lli Caminonni srl Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 141 Via santa 434 0734890346 SUPERMERCATI comprameglio di
140. roalimentare delle Marche I dati meteorologici di questa stazione rispecchiano comunque la situazione delle zone limitrofe Il Comune di Montegranaro appartiene alla zona climatica D 1908 GG come individuato dal D P R n 412 del 26 Agosto 1993 STAZIONE DI RIFERIMENTO ProvmdaFemo Stazione di Monte Urano Codice 5653 _ Monteurano Az Mappa Satellite ibrida Longitudine 13539427 3 Latitudine 43 12 47 Altitudine 50 m s l m Periodo dati disponibili l dh d A P Inizio 01 01 1999 02 02 2010 Elenco sensori Bagnatura fogliare Precipitazione Temperatura aria a m 1 50 Umidit relativa aria Note Nel grafico sottostante sono raffigurate le Temperature medie mensili in gradi centigradi registrate nel triennio 2007 2009 Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 30 Figura 2 Temperature C medie mensili 2007 2009 30 e 2009 2008 2007 25 20 In figura 3 sono rappresentante le temperature massime assolute mensili Come si pu notare nel 2009 sosprattutto il mese di agosto ma anche quello di luglio si sono caratterizzati per temperature massime piuttosto elevate che hanno raggiunto 1 33 C Il 2009 ha visto invece un maggio con valori piuttosto alti 26 C Figura 3 Temperature C massime assolute mensili 2007 2009
141. rso delle spese sostenute al Gruppo spetta il rimborso delle spese sostenute relative el carburante per l uso dei mezzi di trasporto durante l attivita addestrativa o negli interventi debitamente autorizzati dal Ministero per il Coordinamento della Protezione Civile Tali spese dovranno essere documentate in base al chilometraggio effettivamente percorso e riferite alle tariffe in vigore Art 10 Richieste rimborsi Ai fini dell applicazione dei benefici di cui al precedente art 9 1 Sindaco dopo 1 comunicazione di cui all art 6 relativo all impiego del Gruppo Comunale di volontaristo in emergenza ovvero nei casi di attivita esercitativi preventivamente autorizzata dal Ministero per il coordinamento della Protezione Civile provvedera a certificare con nota alla Prefettura componente per territorio i nominativi e i tempi d impiego del volontariato Art 11 Gruppi intercomunali Nel caso di Comuni particolarmente vicini il Grupoc ci volontari di Protezione Civile essere promesso e organizzato da piu Comuni i intercomunale Art 12 Disposizione finale L accettazione ed il puntuale rispetto cel presente regolamento condiziona l appartenenza al Grusco Act 13 1 Consiglio Comunale con successiva csliberazione avercvera il Regolamenta atta di given Dno CPE na mere a uius Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 136 REGOLAMENTO DELLA
142. rtinenza alla sede ai responsabili del centro e delle funzioni di supporto sono riportati in banche dati Modulistica schede tecniche su carta e su supporto informatico finalizzate alla raccolta e all organizzazione dei dati per le attivit addestrative di pianificazione e di gestione delle emergenze Parte generale la raccolta di tutte le informazioni relative alla conoscenza del territorio e ai rischi che incombono su di esso alle reti di monitoraggio presenti alla elaborazione degli scenari Pericolosit H la probabilit che un fenomeno di una determinata intensit T si verifichi in un dato periodo di tempo ed in una data area Pianificazione d emergenza l attivit di pianificazione consiste nell elaborazione coordinata delle procedure operative d intervento da attuarsi nel caso si verifichi l evento atteso contemplato in un apposito scenario I piani di emergenza devono recepire 1 programmi di previsione e prevenzione Potere di ordinanza il potere del Commissario delegato in seguito alla dichiarazione dello stato di emergenza di agire anche a mezzo di ordinanze in deroga ad ogni disposizione vigente e nel rispetto dei principi generali dell ordinamento giuridico Procedure operative l insieme delle attivazioni azioni organizzate in sequenza logica e temporale che si effettuano nella gestione di un emergenza Sono stabilite nella pianificazione e sono distinte per tipologie di rischio Programmazione L
143. ruttura di riferimento provincia comune indirizzo CAP nel caso di coincidenza tra responsabile e proprietario sar indicato solo uno dei due Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 90 v dati relativi alla compilazione dei dati data di compilazione fonte del dato nome e cognome del rilevatore dei dati Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 91 DIATTESA DELLA POPOLAZIONE Il territorio comunale viene diviso in 19 settori comprensivi di area di attesa come perimetrate nell apposita cartografia che di seguito si evidenziano specificando il percorso per raggiungere il centro di accoglienza Per ogni quartiere vengono destinate delle aree di attesa con le vie ad esse adiacenti e la popolazione residente da mobilitare per ogni via in caso di evacuazione QUARTIERE CENTRO n 3 aree di attesa A10 A11 A12 QUARTIERE SANTA MARIA n 9 aree di attesa A1 A2 A3 A4 A5 A6 A7 A8 A9 QUARTIERE SAN LIBORIO n 5 aree di attesa A13 A14 A15 A16 A19 QUARTIERE VILLA LUCIANI n 2 aree di attesa A17 A18 Il piano prevede numero 3 STRUTTURE IMPROPRIE DI ACCOGLIENZA di tipo Bl cosi di seguito elencate e QUARTIERE CENTRO tipo BIb Scuole elementari centro Via Cavallotti e QUARTIERE SANTA MARIA tipo Bla Scuole elementari S Maria Via Dell Ospedale e QUARTIERE SAN LIBORIO tipo Blc Scuole elementari S Liborio Via Gandhi Il piano prevede inoltre un unica AREA DI AMMASSAMENTO e di raccolta della po
144. schio risultante dal verificarsi di un fenomeno di una data intensit Le definizioni di Rischio Pericolosit Vulnerabilit e Valore Esposto sono tratte da UNESCO 1972 Report of consultative meeting of experts on the statistical study of natural hazard and their consequences Document SC WS 500 pagg 1 11 Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 146
145. silenzi michele amp c s a s supermercato 63014 Montegranaro FM 15 PIAZZA CAVOUR tel 0734 88775 euro spin discount sedal srl 63014 Montegranaro FM VIA FERMANA SUD tel 0734 893090 0734 873909 f lli torretti snc di torretti luciano amp c 63014 Montegranaro FM 94 VIA FERMANA NORD tel 0734 892714 0734 894019 0734 890715 ge al s n c di ciotti r e c supermercato 63014 Montegranaro FM PIAZZALE S LIBORIO tel 0734 891084 supermercato tigre pandaotto di felicioni nazzareno 63014 Montegranaro FM 11 VIA FERMANA NORD tel 0734 890599 superstore gs gap s r l supermercato superstore 63014 Montegranaro FM VIA FERMANA NORD tel 0734 893997 treerre alimenti di riposati roberto e c s a s 63014 Montegranaro FM 114 VIA FERMANA NORD tel 0734 893176 0734 896084 de luca dolores e michele snc supermercato 63014 Montegranaro FM 205 VIA ELPIDIENSE SUD tel 0734 891247 0734 542195 Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 142 GLOSSARIO Aree di emergenza aree destinate in caso di emergenza ad uso di protezione civile In particolare le aree di attesa sono luoghi di prima accoglienza per la popolazione immediatamente dopo l evento le aree di ammassamento dei soccorritori e delle risorse rappresentano i centri di raccolta di uomini e mezzi per il soccorso della popolazione le aree di ricovero della popolazione sono i luoghi in cui saranno istallati
146. sistema di riferimento provincia comune localit indirizzo CAP numero progressivo dell area in ambito comunale settore nel caso in cui il territorio comunale sia stato suddiviso in settori abbinati ad altrettante aree di attesa v caratteristiche dell area propriet pubblica o privata indicare se l area sottoposta a regime di convenzione per l occupazione temporanea in caso di emergenza altitudine s l m superficie disponibile in mq tipologia dell area destinazione d uso primaria tra piazza area sportiva parcheggio parco pubblico campeggio altro tipologia del suolo terra prato asfalto ghiaia altro numero persone ospitabili superficie disponibile diviso 2 mq a persona superficie coperte utilizzabili a servizio dell area indicare 1 mq disponibili servizi igienici annessi all area indicare il numero dei servizi v metodo di allertamento della popolazione campane dispositivi acustici allestiti su autovetture emittenti radio e tv rete telefonica sms messaggi registrati sirene acustiche altro v dati del responsabile dell area o struttura nome cognome telefono fisso centralino nel caso di enti telefono cellulare uno pi a seconda del caso fax frequenza radio solo nel caso di frequenze di propriet e mail sito web della struttura di riferimento provincia comune indirizzo CAP v dati del proprietario dell area o struttura nome cognome telefono fisso centralino nel caso
147. sso I principali obiettivi specifici del nuovo Piano Regolatore del comune di Montegranaro sono sinteticamente rappresentati dalla sostenibilit ambientale ed urbana Le azioni previste sono costituite in particolare progressivo contenimento del consumo del suolo agrario dall esclusione preliminare e dall uso delle aree instabili ed a rischio geologico ed idrogeologico in conformit con il PAI dalla tutela attiva dell ambiente del paesaggio agrario e dallo sviluppo della rete ecologica comunale parco fluviale del Chienti Cremone parchi urbani percorsi verdi Tale fiume trova il suo riferimento al n 19 del bacino idrografico del PAI lavori di consolidamento alle sponde del fiume chienti e Fiume Ete Morto perenne con magre estive e piene autunnali primaverili Nasce presso Sant Angelo in Pontano e sbocca nel fiume Chienti Il territorio comunale ne interessato per una lunghezza di 1 km circa da quota 45 a quota a 37 Tale fiume trova il suo riferimento al n 19 del bacino idrografico del PAI Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 59 e corsi d acqua secondari a carattere perenne torrenti torrente Cremone 3 riferimento cartografico torrente Rio Maggio 4 riferimento cartografico torrente Rio dell Inferno 5 riferimento cartografico e Icorsi d acqua secondari a carattere temporaneo fossi tra i principali ricordiamo fosso Cupo 6 riferimento cartografico fosso del Cimitero 7
148. te Il piano comunale di emergenza disciplina la gestione di una struttura operativa agile e permanente volta ad un razionale e tempestivo impiego di tutte le risorse umane e materiali disponibili al verificarsi di un evento calamitoso sul territorio per garantire al ritorno delle normali condizioni di vita L importanza di avere una struttura di protezione civile ben organizzata efficace efficiente e quindi pronta in qualsiasi momento ad intervenire secondo le esigenze infatti elemento da ritenersi essenziale perch la popolazione sinistrata nelle primissime ore dell emergenza sola ad affrontare tutte le necessit del caso non potendo contenere sull ausilio immediato di altre forze esterne in attivit di sussidiariet Il presente modello di pianificazione di emergenza quale applicazione di quello Nazionale denominato Metodo Augustus e Definisce le attivazioni degli interventi di protezione civile e Individua le strutture operative Uffici comunali Societ eroganti pubblici servizi ecc che devono essere attivate e Fissa le procedure organizzative da attuarsi nel caso dell evacuazione delle zone in relazione ai tipi di rischio previsti Resta parte integrante del presente piano il Sistema informativo Mercurio quale banca dati di consultazione opportunamente aggiornato Per far s che un Piano comunale di Emergenza di Protezione Civile risulti sempre efficace ed efficiente e quindi sempre pronto al suo
149. te del comitato nazionale del volontariato di protezione civile che ha compiti di consulenza tecnico scientifica il comitato operativo della protezione civile EMERCOM all interno del quale siedono fra gli altri due esperti designati dalle regioni ed un rappresentante del comitato nazionale del volontariato di protezione civile EMERCOM assicura la direzione unitaria ed il coordinamento delle attivit di emergenza ed quindi un organismo che deve assicurare la rapidit delle decisioni Ecco perch la legge prevede che coloro che partecipano ai lavori abbiano la piena rappresentanza della propria amministrazione Per dare attuazione alle proprie competenze il Presidente del Consiglio si avvale del Dipartimento della Protezione Civile Il Capo del Dipartimento della Protezione Civile dovr secondo le direttive del Presidente del Consiglio rivolgere a tutte le componenti del sistema protezione civile le indicazioni necessarie per garantire le finalit di coordinamento operativo Oltre alle attivit fin qui descritte 11 Dipartimento dovr d intesa con le regioni e gli enti locali promuovere lo svolgimento di esercitazioni l informazione alle popolazioni interessate per gli scenari nazionali e l attivit di formazione in materia di protezione civile definire anche sulla base dei piani di emergenza gli interventi e la struttura Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 7 organizzativa necessaria per
150. tempo relativamente breve esse sono previste tutte presso il VILLAGGIO DELLO SPORT Denominazione Stadio da baseball Ubicazione Villaggio dello sport Detentore Comune di Montegranaro Posti letto Tendopoli Superficie area Mq 10840 Denominazione Campo Sportivo Comunale La Croce Ubicazione Villaggio dello sport Detentore Comune di Montegranaro Posti letto Tendopoli Superficie area Mq 10400 Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 114 Denominazione Area antistante parcheggi stadio La Croce Ubicazione Villaggio dello sport Detentore Comune di Montegranaro Posti letto Tendopoli Superficie area Mq 10000 Denominazione Area antistadio La Croce Ubicazione Villaggio dello Sport Detentore Comune di Montegranaro Posti letto Moduli abitativi Superficie area Mq 5000 superficie totale area di accoglienza 35000 mq Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 115 AREA A DISPOSIZIONE DEI V V FF Denominazione Arena Estate zona antistante bocciofila Ubicazione Villaggio dello Sport Detentore Comune di Montegranaro Telefono was Posti letto ssi Superficie area Mq 2000 La strutture sono sufficienti ad ospitare la popolazione da assistere Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 116 ALLEGATO SCHEMA GENERALE TENDOPOLI Piano comunale di emergenza di protezione civile
151. terventi da parte delle forze di protezione civile presenti in ambito comunale e in ambito sovracomunale ed ha la piena responsabilit dei servizi di soccorso ed assistenza alla popolazione colpita Egli assumer l incarico di tutti gli aspetti decisionali dettati dall evento avverso Per l espletamento del suo operato il Sindaco o suo delegato si avvarr del Comitato Organizzativo Comunale C O C Laddove l emergenza investa un territorio pi vasto di quello comunale o sia necessario l impiego di risorse esterne il coordinamento sar attuato dal Centro Coordinamento Soccorsi C C S attraverso il Centro Operativo Misto C O M struttura per il supporto dei Sindaci Il Sindaco Autorit responsabile in emergenza comunale di Protezione Civile assume la direzione al momento dell emergenza adottando tutti i provvedimenti necessari ad assicurare i primi soccorsi durante la fase di emergenza in ambito comunale Gli obiettivi prioritari del Sindaco possono essere cosi sinteticamente elencati coordinamento operativo salvaguardia della popolazione rapporti con uffici propri ed istituzioni superiori al fine di continuare l attivit amministrativa assicurando i collegamenti con il Prefetto il Presidente della Giunta Regionale ed il Presidente dell Amministrazione Provinciale informazioni alla popolazione ripristino viabilit e trasporto funzionalit telecomunicazioni funzionalit servizi essenziali reti erogatrici aggiorna
152. tiva Brodoloni il quarto ingresso si trova lungo via Madonna del Boncore uscendo dal paese in direzione Torre San Patrizio il quinto ingresso si trova lungo via Fermana Sud uscendo dal paese in direzione M Urano nei pressi del ponte subito dopo l incrocio con la vecchia provinciale 5 contrada VALLONE suddivisa in nord e sud delimitata da via Fermana Nord dal territorio di M S Giusto dalla strada di S Rosa e dalla strada di S Tommaso Vi si accede attraverso via Turati proseguendo per via delle Fontanelle per la strada com le Fontezoppa oppure per via Lazio 6 contrada CIMA DI COLLE contrada confinante con il territorio di S Elpidio a Mare e la provinciale Veregrense Essa raggiungibile attraverso via Veregrense Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 50 Riferimento cartografico LOCALITA PRINCIPALI S ANNA questa zona si trova in c da S Maria e prende il nome dalla chiesetta dedicata alla Santa Si puo raggiungere attraverso via Dell Ospedale S ROSA questa localit prende il nome da una chiesetta collocata alla sommit della collina E raggiungibile attraverso la strada com le Fontezoppa attraverso via Lazio via Friuli e la strada di S Tommaso TORRIONE prende il nome da una torre costruita anticamente in contrada S Tommaso lungo il fiume Chienti Si puo raggiungereattraverso Villa San Filippo fraz Di M S Giusto oppure passando per via Veregrense e successivamente costeggiando il f
153. to fra le strutture che pu essere simboleggiata dalla SOUP sala operativa unificata permanente Il D L 353 del 7 settembre 2001 convertito con modificazioni nella L 401 01 Il 7 settembre 2001 venne emanato l D L 353 che sostanzialmente aboliva l Agenzia Nazionale di Protezione Civile prevista dal D L vo 300 99 e riportava compiti e funzioni in capo al Dipartimento della Protezione Civile pur salvaguardando il trasferimento di competenze previsto dal D L vo 112 98 Le novit rilevanti sono sostanzialmente nell Art 5 E il cuore per cos dire della riforma Stabilisce quali siano i compiti del Presidente del Consiglio o del Ministro dell Interno da lui delegato e cio in sostanza determinare le politiche di protezione civile detenere il potere di ordinanza ricordate l art 5 della L 225 92 e coordinare l attivit di tutte le componenti del sistema protezione civile dettare d intesa con le Regioni gli indirizzi operativi dei programmi di previsione e prevenzione dei programmi di soccorso ed i piani per le conseguenti misure di emergenza Vengono inoltre definiti gli organismi di partecipazione che Sono un comitato paritetico con rappresentanti delle Regioni e degli enti locali per quanto riguarda le cosiddette strategie generali a Commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi all interno della quale siedono fra gli altri due esperti designati dalle regioni ed un rappresentan
154. una situazione d emergenza la struttura addetta alla gestione di tali situazioni deve darne comunicazione immediata al Servio Regionale di Protezione Civile Sala operativa nonch alla Prefettura ed alla Provincia ed informare i rispettivi Responsabili per tutta la durata stessa Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 15 CENTRO OPERATIVO COMUNALE Il Sindaco per l espletamento delle proprie funzioni si avvale di un Centro Operativo Comunale C O C al fine di dirigere e per il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione interessata Tutti gli uffici comunali sono tenuti a fornire al C O C 1 dati e la collaborazione richiesti con precedenza sugli altri adempimenti Il C O C ha la propria sede permanente nella sala operativa della protezione civile situata al piano terra dell immobile sito in via DELL OSPEDALE In caso di necessit i parcheggio antistante la sede e quello delle scuole elementari di S Maria saranno riservati alla sosta dei veicoli e quanto altro occorra in stato di emergenza E prevista una sede alternativa del Centro qualora nel corso dell emergenza l edificio individuato risultasse non idoneo Questa individuata presso i locali del Deposito Comunale degli automezzi sito in via Della Vittoria Il C O C dovr essere attrezzato con tutti gli strumenti utili per prevedere il sopraggiungere degli eventi calamitosi e per gestire l emergenza e le attivit di soccorso La
155. urare tutti gli adempimenti necessari per la puntuale applicazione del Piano Comunale di Emergenza e per l esatta applicazione delle direttive del Sindaco quale Autorit comunale di protezione civile tutti gli adempimenti connessi con l applicazione delle norme emanate dal Ministero dell Interno e dal Ministero per il coordinamento della Protezione Civile dagli altri ministeri comunque competenti dal Prefetto e dagli altri Organi Regionali e Provinciali di Protezione Civile nonch le proposte per l adozione degli atti inerenti l aggiornamento tempestivo di tutti gli atti costituenti il piano comunale di emergenza a seguito delle indicazioni dei responsabili delle Funzioni di supporto almeno una volta l anno la revisione ed il controllo dei materiali e delle attrezzature costituenti la dotazione direzione e coordinamento delle organizzazioni di volontariato I Responsabili delle funzioni di supporto e i rappresentanti delle organizzazioni di volontariato saranno convocati in assemblea dal Sindaco o suo delegato in via ordinaria almeno due volte all anno mediante lettera di convocazione normale in via straordinaria ed urgente senza formalit alcuna al verificarsi di eventi calamitosi interessanti direttamente il territorio comunale secondo quanto specificato nelle successive tipologie di rischio a ragion veduta da parte del Sindaco o del Responsabile del C O C I Responsabili si intendono convocati in seduta permanent
156. ure principali di acquedotti e gasdotti aree sottoposte o immediatamente prossime a rilievi potenzialmente pericolosi o a rocce fissurabili superfici sottostanti o immediatamente prossime a dighe bacini idraulici e condotte forzate zone di esondazione di fiumi e corsi d acqua o esposte a fenomeni di marea superfici suscettibili di cedimenti del terreno smottamenti e frane terreni adibiti precedentemente a discarica poi bonificata aree eccessivamente esposte localmente a fenomeni metereologici particolari quali forti venti trombe d aria ecc zone vicine a complessi industriali possibili fonti di rischio incendio chimico biologico ecc aree prossime a magazzini centri di stoccaggio e serbatoi di gas liquidi e solidi infiammabili o a rischio chimico ecc foreste e macchie rischio incendi e folgorazione da fulmini terreni aratri conche e avvallamenti che con la pioggia possono perdere consistenza Inoltre da evitare anche la sovrapposizione tra le aree di accoglienza della popolazione e le aree operative destinate al personale addetto alle operazioni di soccorso nonch le aree destinate all atterraggio dei mezzi di soccorso e le aree individuate per la realizzazione degli insediamenti abitativi Per le aree di accoglienza sono invece da prediligere zone con le seguenti caratteristiche v SA lt lt zone che consentano agevole fornitura di elettricit acqua ed allacci fognari per le necessit tecniche ed igi
157. utilizzo non deve essere considerato un risultato definitivo ma occorre che lo stesso sia aggiornato con periodicit breve Ci non solo con riferimento all elenco di uomini e mezzi ma soprattutto in relazione alle nuove eventuali conoscenze sulle condizioni di rischio che comportino diverse valutazioni degli scenari od ancora quando si disponga di nuovi o ulteriori sistemi di monitoraggio ed allerta alla popolazione Tale incombenza da intendersi affidata al Responsabile del Centro Operativo Comunale che si avvarr delle proposte e dell operato dei nove Responsabili delle funzioni di supporto Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 11 Gli eventuali pitani particolareegiati nel caso predisposti dai Responsabili delle Funzioni di Supporto riferiti alle attivazioni di propria competenza sono parti integranti del presente piano di emergenza STRUTTURA COMUNALE PER LA PROTEZIONE CIVILE IL SINDACO Con il presente piano in particolare si ricordano le principali competenze e responsabilit del Sindaco Quale Autorit comunale di protezione civile Soggetto esponenziale degli interessi della collettivit che rappresenta di conseguenza ha il compito prioritario della salvaguardia della popolazione e la tutela del proprio territorio A Sindaco o suo delegato in caso di assenza o impedimento al Responsabile del C O C spettano quei provvedimenti che costituiscono il presupposto operativo per gli eventuali in
158. voli le distanze di sicurezza dei fabbricati industriali dalle sponde del fiume inoltre in atto il consolidamento delle sponde del fiume con terrazzamenti a gradoni in pietra Comunque in caso di evacuazione la zona di raccolta piu vicina quella situata in localit Villa Lucani rispettivamente le aree 11 12 13 mentre l area di ammassamento principale situata nella localit Stadio presso il Villaggio dello Sport denominata area di ammassamento A non ancora stabilito il numero delle persone da evacuare nel periodo e orario lavorativo perch l area ancora in fase di sviluppo Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 64 RISCHIO N 2 FRANE Le frane e tutti 1 processi di erosione dei versanti sono un fenomeno naturale che produce gli indispensabili apporti sedimentologici per la formazione delle pianure alluvionali Tali movimenti franosi sono fortemente legati alla situazione meteorologica dei versanti pi vulnerabili e possono essere tenuti sotto controllo con gli strumenti di monitoraggio Nel rischio frane il passaggio tra le varie fasi di attenzione preallarme ed allarme determinato dai seguenti indicatori e avviso di condizioni meteorologiche come sopra diramato e dalla segnalazione della Sala Operativa Regionale del Dipartimento di Protezione Civile e dalle segnalazioni dei singoli cittadini e dal monitoraggio diretto delle zone dell Amministrazione Comunale interessate da part
159. zione Totale popolazione da assistere 3650 Nell ipotesi che l evacuazione avvenga in orario scolastico si dovr tenere conto della contemporanea presenza degli alunni I piani di evacuazione previsti dagli organismi scolastici fanno parte integrante del presente piano Piano comunale di emergenza di protezione civile Pagina 80 LE DIPROTEZIONE CIVILE criteri ed elementi utili per la loro individuazione A Le Aree di Attesa 2 meeting point punto di raccolta della popolazione al verificarsi di un evento sono luoghi di prima accoglienza per la popolazione si possono utilizzare piazze slarghi parcheggi spazi pubblici o privati ritenuti idonei e non soggetti a rischio frane alluvioni crollo di strutture attigue etc raggiungibili attraverso un percorso sicuro possibilmente pedonale e segnalato in verde sulla cartografia numero delle aree da scegliere funzione della capacit ricettiva degli spazi disponibili e del numero degli abitanti In tali aree la popolazione ricever le prime informazioni sull evento e i primi generi di conforto in attesa dell allestimento delle aree di accoglienza ricovero Le Aree di Attesa della popolazione saranno utilizzate per un periodo di tempo di poche ore Le operazioni da eseguire per l individuazione delle aree di attesa possono essere cosi schematizzate Y definizione degli scenari di evento con indicazione della distribuzione della popolazione interessata v individuazio
160. zione di studi sulla previsione e prevenzione dei rischi naturali ed antropici L art 108 del D L vo 112 98 dopo aver in via generale stabilito che sono conferite alle regioni ed agli enti locali tutte le funzioni non espressamente mantenute in capo allo Stato determina le principali funzioni attribuite alle regioni ed alle province Le regioni sono chiamate a svolgere le funzioni relative alla predisposizione dei programmi di previsione e prevenzione dei rischi agli indirizzi per la predisposizione dei piani provinciali di emergenza Inoltre in emergenza sono chiamate ad attuare gli interventi necessari per l attuazione di interventi urgenti in caso di crisi determinata dal verificarsi o dall imminenza di eventi di tipo b avvalendosi anche del corpo nazionale dei vigili del fuoco per il ritorno alle normali condizioni di vita per lo spegnimento degli incendi boschivi per la parte non di competenza dello stato alla dichiarazione di esistenza di eccezionale calamit o avversit atmosferica Sono ancora competenza delle regioni gli interventi per l organizzazione e l utilizzo del volontariato Le province sono chiamate a dare attuazione alle attivit di previsione e prevenzione compresa l adozione dei provvedimenti amministrativi connessi alla predisposizione dei piani provinciali di emergenza nell ipotesi si verifichino eventi di tipo b Hanno inoltre il compito vigilare sulla predisposizione da parte delle strutture provinciali di pr

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