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Piano AIB_Volume II_cap 30-59 - Servizio Protezione Civile

1. uni a Staze di Poggiorsini 1 is 07 30 13 30 Poggiorsini Poggiorsini ie cana j 2 13 00 19 30 1 1 07 30 13 30 1 2 13 00 19 30 1 1 07 30 13 30 Castellana Grotte Castellana Grotte Mass a Busciano Nuovo 1 2 13 00 19 30 PISCAZZI VINCENZO 3317012749 ANGELILLO ERASMO 3317012667 PANZA MARIO 3317012876 PUTIGNANO ERASMO 3471190832 UNITA OPERATIVA a 07 30 13 30 MERCADANTE 11 CAPOBIANCO MICHELE 3317012917 NEROADANTE 1 122 oi MINCUZZI NICOLA LIONETTI FRANCESCO 67 ARBORITANZA GREGORIO 3317012523 ARBORITANZA GIOVANNO 1 07 30 13 30 2 13 00 19 30 p 1 07 30 13 30 2 13 00 19 30 r 1 07 30 13 30 2 13 00 19 30 1 07 30 13 30 Altamura Altamura Montechiancaro 2 13 00 19 30 1 07 30 13 30 Aberobello Noci Aberobello Noci Barsento 2 13 00 19 30 p 1 07 30 13 30 2 13 00 19 30 1 07 30 13 30 Poggiorsini Poggiorsini Ovile del Castello 2 13 00 19 30 i i 1 07 30 13 30 Spinazzola Minervino Murge Spinazzola Minervino Murge 59rbatoi0 Ente Bonifica Localit Sforza 2 3500 1380 1 07 30 13 30 Spinazzola Minervino Murge Spin
2. Conai Q REGIONE PUGLIA acenzia REGIONALE PER LE ATTIVITA IRRIGUE E FORESTALI A l B 2010 RIFERIMENTI PRESIDIO REFERENTI OPERAI DI RUOLO AUTOMEZZI IN DOTAZIONE FORZA DISPONIBILE FROVINGA COMUNE AGRO DI COMPETENZA LOCALITA VEDETTA CELLULARE AZIENDALE RADIO NOMINATIVO CELLULARE PRIVATO CELLULARE AZIENDALE RADIO PALMARI MODELLO TARGA POSTI TURNO ORARIO VEDETTE OPERATORI A B TOTALE OPERAI Cagnano Varano Carpino Rodi CAPOIALE 3347471180 FERRACCI MICHELE 3389973825 1920 30 09 00 4 00 2 8 CAGNANO VARANO Garganico Sannicandro SIERRA3 3347470791 SIERRA2 3357148974 NISSAN FG 504655 2 ti Garganico ARENA 3347471222 MORESCHI ANTONIO 3284220430 1 09 00 15 30 1 o CARPINO Carpino CARLO NERO 3347479555 i I IDEM 1 1 7 j f 1 1 re 09 00 22 00 3 3 RODI GRAGNICO Cutino CUTINO 3347479575 IDEM 7 1 7 1 1 1 09 00 15 30 1 1 S NICANDRO Sannicandro Garganico S GIUSEPPE 3347479556 l IDEM 1 1 1 re 09 00 22 00 2 2 CHIEUTI Chieuti Serracapriola Ripalta VACCARECCIA 3347471286 POLCE DOMENICO 34775299291 3347471323 SIERRA7 1 LAND ROVER ZA607 CW 2 09 00 4 00 2 6 8 eiiiai Apicena Fb PETRONE GIANCARLO 3475738489 LESINA mariai San Fado coigie TORRE FORTORE 3347470336 SIERRA 10 3347471248 SIERRA9 3357148976 FIAT IVECO FG 493362 3 122030 09 00 4 00 2 6 8 i PETRONE LIMO 347586898 MONTELCI SIERRA 12 09 00 4 00 MATTINATA Mattinata Manfredonia 3663629324 VAIRA MICHELANTONIO 3408659866 36636293
3. 1975 Lunghezza Intensit lineare Indicazioni e interpretazioni fiamma m kKWm 0 85 173 Attuazione di fuoco prescritto al di sotto di questi valori lt 1 20 lt 345 Attacco diretto sulla testa o sui fianchi dell incendio con attrezzi manuali 1 20 2 40 345 1 724 Impossibile attacco diretto utili attrezzi meccanici pesanti ovvero intervento con mezzo aereo L uso di ritardanti rende possibile l attacco diretto per valori di intensit lineare inferiori a 500 kWm 2 40 3 30 1 724 3 448 Seri problemi di controllo compaiono fuochi di chioma e focolai secondari 2 90 2 422 Irradiazione pericolosa per gli operatori entro 9 m circa dal fronte del fuoco gt 3 3 gt 3 448 Fuoco di chioma ed elevata velocit inefficaci gli sforzi di controllo 45 1 Tecniche di spegnimento La tecnica di estinzione si basa sul principio di intervenire su almeno uno dei fattori indispensabili per la combustione mediante a eliminazione del combustibile b eliminazione temporanea del contatto con l ossigeno c riduzione dell energia termica che innesca la combustione Per effettuare l estinzione di un fuoco si pu procedere impostando un attacco diretto terrestre o aereo o indiretto Attacco diretto terrestre L attacco diretto la tecnica di estinzione attuata operando in prossimit del fronte di fiamma ma mantenendo da esso la distanza consentita dal mezzo tecnico usato Pertanto possono essere affr
4. rifornimento idrico 110 40 30 10 15 15 394 Modalit costruttive di semplici invasi Esistono diverse modalit costruttive per realizzare gli invasi che hanno dimensioni e capacit maggiori rispetto a quelli gi visti che appaiono eminentemente di tipo temporaneo Si possono impermeabilizzare le pareti in terra di scavi per contenere l acqua limitando cos la frazione che si perde per infiltrazione laterale e sul fondo A causa del carsismo pugliese questa strategia poco attuabile a meno che non si utilizzino alcune cave spente opportunamente impermeabilizzate argilla teli in HPDE etc e riempite utilizzando anche acqua reflua depurata con affinamento oppure spillandola con continuit da pozzi per tutto l anno evitando le punte estive pi pericolose per la salinizzazione della falda Si potrebbe ipotizzare una logica integrata delle risorse idriche regionali attraverso uno stoccaggio delle acque reflue in invasi che avrebbero la doppia funzione di affinamento e di AIB Si pu ricorrere anche alla muratura in calcestruzzo o all impiego di vasche prefabbricate e smontabili adatte a permanere alle intemperie e capaci di stazionare molti anni all aperto E per opportuno evitare il pi possibile il ricorso alla muratura l uso di questi materiali negativo non solo per il carattere di permanenza che render difficile l eliminazione quando non fosse pi necessario l invaso ma anche per le strade e gl
5. 13 D M 29 3 72 Murge Orientali B Riserva naturale 73 Martina biogenetica Franca Massafra 14 D M 13 7 77 Stornara B Riserva naturale 1 456 Massafra biogenetica Castellaneta Palagiano Ginosa 3 15 D M 13 8 80 Le Cesine Riserva Naturale 348 Vernole 1979 di Popolamento Animale Zona Umida Ramsar 16 D M 13 7 77 S Cataldo B Lecce biogenetica 17 D M A F 18 5 81 Torre Guaceto Riserva Naturale 1 000 Carovigno 1984 di Popolamento 177 Brindisi Animale Zona Umida Ramsar AREE PROTETTE MARINE ISTITUZIONE DENOMINAZIONE TIPOLOGIA SUPERFICIE COMUNI ha 18 D M 14 7 89 Isole Tremiti Riserva Marina Tremiti 1 509 19 D M 4 12 91 Torre Guaceto Riserva Marina 2 207 Carovigno cai Brindisi 20 D M 12 12 97 Porto Cesareo Porto Cesareo Area Naturale 17 156 Protetta Marina 20 872 SUPERFICIE COMPLESSIVA N 4 COMUNI 557 Tab 57 3 Parchi Naturali Regionali Denominazione Riferimento legislativo Superficie ha Bosco e Paludi di Rauccio L R n 25 del 23 12 2002 1 593 Bosco Incoronata L R n 10 del 15 05 2006 1 873 Costa Otranto S Maria di Leuca e Bosco di Tricase L R n 30 del 26 10 2006 3 180 Dune costiere da Torre Canne a Torre S Leonardo L R n 31 del 26 10 2006 935 Fiume Ofanto L R n 07 del
6. Moderata 5 8 Bassa 2 4 Molto bassa 0 1 Tale suddivisione dipende da aspetti prettamente operativi riconducibili alle politiche di gestione dell emergenza incendi per cui varia fortemente a seconda del paese in cui l indice applicato Un altro esempio di scala di pericolosit quella adottata dal servizio europeo di 319 supporto per la lotta contro gli incendi European Forest Fire Information System EFFIS in cui sono rappresentate cinque classi di pericolosit Tab 35 2 Classi di pericolosit adottate da EFFIS Classi di pericolosit del Fire Weather Index Classe di pericolosit Intervallo di valori Molto alta gt 30 Alta 19 29 Moderata 13 18 Bassa 6 12 Molto bassa 0 5 Il FWI stato concepito come indice di natura puntuale quindi calcolato a partire dai dati provenienti da un unico punto di osservazione ad esempio da una stazione meteorologica e richiede in input i seguenti parametri Temperatura alle ore 12 UTC Umidit Relativa alle ore 12 UTC Intensit e direzione del vento alle ore 12 UTC Pioggia cumulata nelle ultime 24 h Indici di contenuto idrico per le tre tipologie di combustibile vegetale considerate nel modello FFMC DMC DC del giorno precedente e produce in output il campo dell FWI ed i valori aggiornati di FFMC DMC e DC La disponibilit di campi meteorologici interpolati da modelli atmosferic
7. N Fig 54 4 Autobotti pesanti per attivit antincendio boschivo L autobotte di sinistra con capacit di 3 500 1 stata uno dei primi modelli operanti in Italia negli anni 70 Queste sono autobotti che normalmente svolgono il servizio antincendio o compiti di protezione civile nelle zone dove l acqua scarseggia possono rappresentare l unica fonte di rifornimento idrico per i mezzi leggeri Un loro abbinamento ai veicoli leggeri ad esempio organizzato in specifiche piazzole di rifornimento permette un pi veloce approvvigionamento idrico dei mezzi di mandata Mezzi ausiliari Un ultimo gruppo riferibile a mezzi che permettono di svolgere compiti di coordinamento oppure ausiliari alle operazioni di estinzione trasporto squadre materiali vari veicolo radio coordinamento ecc Fig 54 5 Mezzi ausiliari Sono automezzi che svolgono servizio di supporto al servizio antincendio e risultano indispensabili per il servizio Fra questi automezzi ci sono macchine per il movimento terra Per l espletamento dell attivit di lotta attiva agli incendi boschivi la Regione si avvale di automezzi dislocati presso le strutture periferiche del CFS VVF ARIF e delle Associazioni di Volontariato convenzionate con la Regione Puglia e con il Dipartimento della Protezione Civile Le Associazioni di Volontariato istituite ai sensi della L R 39 1995 art 5 possono utilizzare i moduli AIB di propriet della Regione Pug
8. Nella Fig 55 1 sono riportate le condizioni operative in mare per il C1 215 il modello precedente con motore a pistoni oggi sostituito dal CL 415 per il quale dovrebbero valere le stesse condizioni Operativit in alto mare del Canadair CL 215 Condizioni pi frequenti nel Mare del Nord A Ammaraggio e carico possibile in mare 1 con onde fino a 2 m di altezza 25 m di lunghezza Altezza d onda m Lunghezza d onda m Fig 55 1 Operativit in alto mare del Canadair CL 215 Tradotto e modificato da materiale della ditta Canadair 533 Nell ambito dell autonomia di volo il Canadair pu effettuare con un carico utile di 6 137 litri serie di lanci di acqua ovvero acqua e ritardante o acqua e schiumogeni il cui numero strettamente dipendente dalla distanza di decollo e dalla vicinanza o lontananza della fonte di rifornimento idrico Nei grafici che seguono realizzati con i dati della ditta Bombardier sono indicati rispettivamente il numero di lanci per ora i litri di acqua sganciabili per ora e l intervallo di lancio in funzione della distanza dal punto di rifornimento idrico per il CL 415 33 36 00 y 0 8777e0 9907x R 0 9365 28 48 00 24 00 00 19 12 00 14 24 00 g m v A funi E rl 9 36 00 4 48 00 0 00 00 Distanza in Km Fig 55 2 Numero di lanci per ora in funzione della distanza dal punto di approvvigionamento y 150 76e 2 R 090366 lt J
9. Confraternita di Misericordia Padre Pio Via Sorgente s n 165 Ass Radio Club C B dei Trulli K96 V E Acquaviva n 16 Associazione Protezione Civile Cutrofiano 167 Ass Protezione Civile C B C O V E R V F lli De Jatta n 12 d d 502 REGIONE PUGLIA AREA POLITICHE PER LA RIQUALIFICAZIONE LA TUTELA E LA SICUREZZA AMBIENTALE E PER L ATTUAZIONE DELLE OPERE PUBBLICHE Servizio Protezione Civile Elenco Regionale Associazioni per la Protezione Civile L r 39 1995 e s m i Aggiornato all Anno 2010 ASSOCIAZIONE 168 ass di Volontariato Rangers Protezione Civile Vi San Nicola n 2 B c o ex 70017 PUTIGNANO Carcere Mandamentale CORATO BARI Fraz Carbonara b gt w w w 169 Associazione di Volontariato Ali del Soccorso Viale Ettore Fieramosca 167 170 Associazione Nazionale Carabinieri Corso V Emanuele n 29 171 Ass Club Aquile Civilis V Appia n 13 172 Ass A RV M SAN GIOVANNI ROTONDO MASSAFRA ili Via F Cilea n 5 E R A European Radioamateurs Association lo Maldarizzi Massimo 74017 MOTTOLA Sezione Provinciale di Taranto Giuseppe DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N 40 DEL 10 02 2009 ISCRIZIONE ANNO 2008 Piana e Protezione Civile A N C ja 70022 FRANCAVILLA FONTANA CISTERNINO BRINDISI Fraz Tuturano CARPINO CERIGNOLA SAN MARCO IN LAMIS n o 4 O d lt gt w i W 4 gt w b EC Volont
10. Parametri di entrata Altezza dell albero Rapporto di chioma Spessore della corteccia Risultato della simulazione Percentuale di mortalit Volume di chioma scottata MODULO INCENDI SECONDARI Parametri di entrata Velocit del vento a 10 metri Risultato della simulazione Energia termica ascensionale Quota massima raggiunta da una particella in combustione Distanza orizzontale percorsa una particella in combustione MODULO TRANSIZIONE A FUOCO DI CHIOMA Parametri di entrata Altezza inserzione chioma Contenuto di umidit fogliame Carico di combustibile superficiale consumato Risultato della simulazione Intensit critica Evoluzione del fuoco di superficie in incendio di chioma no intensit lineare lt intensit critica 20 0 C 13 9 m 15 0m 0 3 2 0 cm 95 6 94 1 30 0 km h 19123 3 kJ m 23 9 m 105 3 m 10 0 m 100 0 1 0 kg m 5352 8 kW m 346 37 FUOCO PRESCRITTO Il fuoco prescritto una tecnica di prevenzione finalizzata a ridurre una frazione di biomassa bruciabile applicando un fronte di fiamma gestito Il fuoco prescritto pu anche essere definito come applicazione consapevole del fuoco alla vegetazione su superfici prestabilite rispettando precise finestre ambientali stato dei combustibili variabili meteorologiche topografia etc adottando determinate tecniche di accensione per ottenere valori progettati di velocit altezza fiamma intensit residenza e con la finalit di ra
11. Tab 47 14 Strutture preposte alle attivit di spegnimento Taranto Comune Descrizione squadra e mezzi Taranto sede centrale 1 squadra ordinaria 5 unit con 1 APS o AF COMBI con 600 l 1 squadra AIB con Ford Ranger 4x4 con modulo da 400 1 4 unit ABP da 75001 2 unit 1 squadra AIB con Land Rover Manduria 1 squadra ordinaria 5 unit con 1 APS o CA con 4001 Castellaneta 1 squadra ordinaria 5 unit con 1 APS con 400 l Martina Franca 1 squadra ordinaria 5 unit con 1 APS o CA con 4001 Porto Taranto 1 squadra ordinaria 5 unit con 1 APS o RI ESK con 600 I Totale squadre ordinarie 5 Totale squadre AIB 2 Sigle utilizzate per indicare automezzi VVF ABP Autobotte pompa ACT Autocarro trasporto ACT BOSC Autocarro boschivo ACT ICOMBI Autocarro combinato 4 x 4 AF AutoFurgone AF Bosch autofurgone boschivo AF COMBI Autofurgone combinato per trasporto uomini e attrezzature AF OP Autofurgone operativo con 2 unit di equipaggio APS Autopompa serbatoio AV AutoVettura CA Camionetta a trazione integrale CA BOSC Campagnola boschiva CA PU Campagnola pick up Ri Rimorchio 451 48 DISPOSIZIONI GENERALI DI ORGANIZZAZIONE In attuazione delle vigenti convenzioni e in particolare dell Accordo Quadro del 16 04 08 sottoscritto tra Ministero dell Interno e Ministero delle Politiche Agr
12. accertatori La notizia di conclusione e di cessato allarme andr tempestivamente comunicata alla SOUP Livello 2 trattasi di incendio di media dimensione che viene affrontato con l intervento coordinato delle Forze Operative a terra La notizia di conclusione e di cessato allarme andr tempestivamente comunicata alla SOUP da ognuno dei responsabili di squadra di tutte le Forze Operative attivate ed intervenute sul posto Livello 3 l incendio segnalato assume significative dimensioni con minaccia per il bosco e o per l incolumit delle persone con pericolo per edifici infrastrutture in genere e reti di trasporto tali da richiedere l allertamento dei mezzi aerei di estinzione e contestualmente la richiesta di disattivazione ove necessario delle linee elettriche all Ente gestore secondo le indicazioni provenienti dal DOS ROS operante sul posto La SOUP assicura le comunicazioni con il Presidente della Regione ed il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile gli Enti Locali e le Prefetture competenti per territorio e provvede alla informazione verso gli organi di stampa per il tramite del referente Regionale della Presidenza La notizia di conclusione e di cessato allarme andr tempestivamente comunicata alla SOUP da ognuno dei responsabili di squadra di tutte le Forze Operative attivate ed intervenute sul posto Livello 4 massimo livello di emergenza connesso al verificarsi di un incendio di bosco e o di
13. fornisce le caratteristiche della vegetazione ai fini della previsione di comportamento del fuoco 576 Modulo AIB dispositivo scarrabile o elitrasportato consistente in serbatoio da 400 1 ed oltre e sistema autonomo di erogazione a pressione dell acqua mediante motore a scoppio NUTS dal francese Nomenclature des Unit s Territoriales Statistiques identifica la ripartizione del territorio dell Unione Europea a fini statistici NUTS 0 lo Stato NUTS 1 sono le aree geografiche NUTS 2 la Regione NUTS 3 la provincia Precesa o fascia protettiva sgombra da ogni residuo di vegetazione per una larghezza continua e costante di almeno quindici metri e comunque tale da assicurare che il fuoco non si propaghi alle aree circostanti e o confinanti RASMAP Riduzione Superficie Media Annua Percorsa definisce il contenimento di superficie percorsa da realizzare con i vari interventi previsti dal Piano Detti interventi contribuiranno per la loro quota parte a raggiungere il contenimento di superficie percorsa previsto Le caratteristiche progettuali e la collocazione degli interventi conferiranno agli stessi la capacit di opporsi agli incendi che costituiscono il regime non accettabile Scooping rifornimento dinamico di idrovolanti Stato fenologico fasi di sviluppo o fasi fenologiche delle piante stadio di sviluppo di una pianta o di un suo organo Testa dell incendio parte del perimetro in cui il fuoco procede in fvore di vento
14. 527 O il datore di lavoro non dovrebbe mai essere un politico Tale conclusione appare suffragata sul piano letterale dal fatto che il legislatore in materia di sicurezza si riferisce solo al dirigente con poteri di gestione ovvero al funzionario individuato in base ai criteri indicati nell art 2 lett b Sul piano sistematico inoltre depone nel senso indicato l intera riforma operata nell ambito del lavoro pubblico v d lgs n 165 del 2001 che ha operato una netta distinzione fra il piano della politica e quello della concreta amministrazione affidata a soggetti incardinati contrattualmente nelle rispettive strutture O destinatari della protezione sono tutti i lavoratori impegnati nonch i soggetti comunque utilizzati pur in assenza di un rapporto di lavoro subordinato o datore di lavoro dirigenti e preposti ciascuno nell ambito delle proprie competenze devono assicurare la sicurezza dei lavoratori con collaborazione da parte di questi ultimi O fra le misure indicate c l utilizzo dei DPI che devono essere forniti in dotazione a ciascun soggetto utilizzato previa formazione e informazione sul loro utilizzo e sui rischi cui si va incontro O per ciascuna violazione od omissione ci sono sanzioni penali a carico di datore di lavoro dirigente e preposti oltre la generale responsabilit civile di cui risponde chiunque cagioni un danno di qualsiasi entit 528 54 IMEZZI TERRESTRI Gli automezzi AIB sono stru
15. affermata 3 Ripristino artificiale Se il bosco danneggiato in modo da non poter garantire una rinnovazione naturale soddisfacente potr essere necessario ricorrere al ripristino artificiale del soprassuolo arboreo con interventi coerenti per autoecologia e sinecologia alla serie di vegetazione La densit di effettivi arborei per unit di superficie un fattore determinante per il livello di funzionalit ecobiologica e paesaggistica di una biocenosi forestale Si pu migliorare un soprassuolo degradato da incendio puntando sul rinfoltimento per via naturale attraverso la rinnovazione gamica e agamica Gli interventi per favorire la rinnovazione gamica sono orientati a incrementare le funzioni di fruttificazione e disseminazione diradamenti per permettere alle piante portaseme di espandere la loro chioma potature per stimolare quantitativamente la fruttificazione ecc Nel caso in cui vi sia sufficiente produzione di seme da parte degli alberi in piedi rimasti vitali gli interventi si riconducono essenzialmente a quelli di ripulitura volti a permettere l affermarsi della rinnovazione stessa Nei soprassuoli molto degradati pu diventare necessario un rinfoltimento a integrazione della rinnovazione naturale mediante piantagione o semina delle specie componenti il soprassuolo e o 544 di specie diverse In un contesto di gestione forestale ecologicamente sostenibile pu comunque essere utile lasciare radure e chiar
16. arco ionico occidentale non mai entrato in funzione Come evidenziato dalla successiva Fig 38 1 le torri di avvistamento devono essere preferenzialmente realizzate lungo la dorsale interna dove sono presenti i grandi complessi boschivi del Subappennino Dauno della Murgia Alta e nella zona litoranea dove sono presenti rimboschimenti o formazioni naturali pinete garganiche tarantine salentine La loro presenza deve coprire con una maglia abbastanza fitta il territorio in modo da ridurre sensibilmente il tempo di avvistamento cio l intervallo tra insorgenza del focolaio e suo avvistamento da parte degli operatori addetti 357 Legenda vedete servizioforeste Comuni Interessati E DE Di DUI E Rischio High 6 47574 Low 0 00228849 0510 20 30 40 anca Kilometers 1 1 500 000 Fig 38 1 Ubicazione attuale dei punti di avvistamento fissi e aree prioritarie che richiedono la progettazione di nuove strutture L organizzazione e la pianificazione del servizio di avvistamento nei diversi periodi dell anno verranno stabilite sulla base dei seguenti parametri 1 ilperiodo e le ore a maggior rischio Il servizio deve essere attivato a nei periodi caratterizzati da alto rischio di incendio indipendentemente dal profilo climatico dell area ma facendo riferimento all andamento meteorologico b nelle ore pi a rischio ora di inizio e ora di fine attivit 2 sensibilit degli obiettivi Le Lin
17. da preferirsi la soluzione semi interrata al fine di limitare la distanza di cui al precedente punto La parte fuori terra potr essere rinfiancata coni materiali di scavo e successivo inerbimento In alternativa potr essere rivestita con pietrame locale e Durabilit e Accessibilit al deposito mediante viabilit idonea al passaggio di autobotti e Approvvigionamento dell acqua ove possibile da sorgenti pozzi depuratori acquedotti In letteratura sono noti diversi tipi di punti di accumulo di acqua tra cui particolarmente interessanti gli invasi tipo di forma circolare realizzati nella Regione Veneto fin dagli anni ottanta mediante scavo e impermeabilizzazione che sembrano di particolare interesse per la facilit di esecuzione e il costo contenuto oltre che a modesto impatto ambientale Il deposito d acqua infatti pu servire come luogo di abbeverata per molte specie dell avifauna ed essendo senza parti rilevate presenta un modesto impatto ambientale legato solo alla fase di scavo tanto da essere particolarmente idoneo per la realizzazione a servizio di aree protette Si tratta di una vasca circolare per riserva idrica di prevenzione incendi boschivi del diametro di 20 m di in superficie 12 m sul fondo profondit 4 m a forma troncoconica pareti a scarpa 1 1 impermeabilizzata mediante ricopertura con un telone in gomma butile vulcanizzata dello spessore di 1 mm su sottofondo protettivo e drenante con un feltro di n
18. dell incendio e dalla densit della vegetazione e dalla distribuzione della vegetazione e daltipo di vegetazione e dal numero di uomini a disposizione Non indispensabile che il controfuoco consumi totalmente il combustibile e blocchi completamente l incendio basta che ne riduca sensibilmente l intensit e ne renda pi facile l estinzione con attacco diretto In generale risulta particolarmente efficace appiccare il controfuoco di notte e nelle prime ore del mattino quando presente una maggiore umidit relativa e la combustione meno intensa Se il vento forte il controfuoco diventa pericoloso Quando la linea di arresto artificiale il controfuoco si appicca dopo che essa stata aperta In alcuni casi e in presenza di condizioni favorevoli all attuazione delle operazioni si pu eseguire un attacco parallelo che a differenza del controfuoco si esplica in prossimit del fronte del fuoco principale In sintesi si possono attuare le seguenti tecniche di estinzione 1 accensione del fuoco dal bordo interno di una linea di arresto distante dal fronte dell incendio pi sicuro per gli operatori 2 accensione secondo un attacco parallelo in prossimit del fronte delle fiamme 3 accensione di strisce perpendicolari alla linea di arresto Oltre che in corrispondenza del fronte cio la parte del margine dell incendio a maggior velocit di diffusione il controfuoco pu essere fatto in corrispond
19. di contenere la biomassa nei viali parafuoco entro valori dell ordine di 250 g m fino a 500 gm per contenere l intensit lineare 362 Il contenimento della biomassa pu essere ottenuto oltre che con l uso di diserbanti anche attraverso l uso del pascolo con opportuni interventi di turnazione e di calcolo del carico di bestiame Si sottolinea l utilit della pratica del pascolo in funzione preventiva nel senso di attenuare 1 conflitti spesso violenti tra mondo della pastorizia e foresta causa non ultima di molti incendi D altronde il pascolo in funzione preventiva ufficialmente previsto nella vigente normativa L 353 2000 Per la Regione Puglia verranno previsti viali tagliafuoco attivi verdi V T F A V Essi svolgono la tipica funzione dei viali attivi ma presentano il vantaggio di non eliminare completamente la vegetazione arborea In particolare si prevede che in sede progettuale si diminuisca la biomassa bruciabile soprattutto a carico della copertura arbustiva e che sia assicurato un collegamento alla rete viaria Si ipotizza inoltre che il V T F A V sia progettato per operare con 418 680 J m s nei comuni di massimo livello di rischio e a 1 046 700 J m s nei Comuni di minimo livello di rischio Si ipotizza inoltre che i V T F A V siano mantenuti con quantit massima di biomassa bruciabile di 6 t ha in presenza di collegamento viabile e di 3 t ha in assenza di collegamento Nel dimensionamento dei viali
20. il Comando Regionale CFS 457 la Direzione Regionale e Comandi Provinciali C N VV F della Puglia la Prefettura Territoriale interessata U T G la Provincia Territoriale interessata il Sindaco territorialmente interessato Direttore generale ovvero commissario straordinario ARIF 2 Fase di preallarme periodo di intervento Nel caso sia riconosciuto uno stato di pericolosit alto ed a seguito di costatata segnalazione di potenziali incendi boschivi e o d interfaccia la SOUP comunica per via telefonica a mezzo fax e o telematica secondo le necessit del caso ai soggetti sopra elencati l attivazione dello stato di preallarme e o di attivazione di procedure d intervento In fase di preallarme alle attivit della SOUP partecipano costantemente tutte le Forze Operative della lotta attiva agli incendi boschivi sia attraverso proprio personale presente in Sala che per mezzo di c d P O C Point of Contact referenti Istituzionali reperibili costantemente nell arco delle 24 ore 3 Fase di allarme Ricevuta ed accertata la segnalazione la SOUP valutato lo stato di criticit secondo gli schemi in precedenza definiti procede a comunicare la fase in corso ai soggetti sopraelencati con specifico riferimento al Sindaco della localit interessata all incendio notificando l informazione anche a mezzo fax alle utenze segnalate verificare che vi sia adeguata risposta da parte delle For
21. 39 3 Un altro esempio di buon inserimento nel paesaggio di una pozza per elicotteri 371 Fig 39 4 Dettagli costruttivi di una pozza per elicotteri Fig 39 5 Una pozza per elicotteri vista dall alto Regione Veneto loc GrezzanaCostagrande 12 Le immagini relative alle pozze sono state gentilmente fornite dal Dott M Bacchini del Servizio A I B della Regione Veneto 372 39 5 Vasche mobili Un alternativa valida per il rifornimento idrico l impiego di vasche mobili in tessuto ad alta resistenza con colore segnale nel fondo e nelle pareti interne Il colore sottolinea una importante regola di efficienza e di sicurezza poich durante le operazioni con le benne al gancio baricentrico degli elicotteri il contrasto con il colore delle stesse ed il fondo della vasca rende pi immediate e maggiormente controllabili le operazioni Le vasche mobili costituiscono in caso di incendio boschivo un idoneo punto di rifornimento idrico o di ritardante per pompe spalleggiate sistemi di aspersione e per le benne degli elicotteri anche per il carico utile di 9 m del grosso Elicottero S 64 AIRCRANE Erickson Fig 39 12 Esse sono conformi alla normativa antinfortunistica vigente e non rappresentano pericolo alcuno per persone animali e cose oltre a presentare minimo impatto per la loro agevole mobilit Permettono il massimo e pi razionale impiego dei mezzi a disposizione nonch l elicoopera
22. Confraternita di Misericordia V Puglie s n D D 3 di 15 495 REGIONE PUGLIA AREA POLITICHE PER LA RIQUALIFICAZIONE LA TUTELA E LA SICUREZZA AMBIENTALE E PER L ATTUAZIONE DELLE OPERE PUBBLICHE Servizio Protezione Civile Elenco Regionale Associazioni per la Protezione Civile L r 39 1995 e s m i Aggiornato all Anno 2010 Confraternita di Misericordia Piazzette Pio XXII 1 73040 ARADEO 3025 IMARTANO PROV D O m ren Confraternita di Misericordia V Colombo 55 57 7 73040 NEVIANO Sx N r Confraternita di Misericordia Confraternita di Misericordia 3 73028 OTRANTO DETERMINZINE DIRIGENZIALE N 19 DEL 8 10 2001 ISCRIZIONE ANNO 2001 9 W r m dat TARANTO Fraz Talsano TORRE SANTA SUSANNA TURI BRINDISI FRANCAVILLA FONTANA Misericordia di Talsano Via D Savino n 127 D 1 r m Misericordia di Andrano Piazza Castello o D n 0 Corpo Provinciale Guardie Ecologiche di Lucera ksi N Ass di Volontariato ALTEA V II Traversa Monsignor A Organizzazione T U R 27 Pirotto n 3 Via Martiri della Resistenza n 86 n Ass di Volontariato Giuseppe Napoletano Pubblica Assistenza Turi Soccorso V Largo Pozzi 39 Confraternita di Misericordia V Bastioni San Giacomo 38 w n mn A O N Prociv Arci Francavilla Fontana Via Battaglia n 8 A DETERMINAZIONE DIRIGENIALE N 2 DEL 3 04 2002 ISCRIZIONE ANNO 2001 INTEGRAZIONE 63
23. DI SAPIA FRANCESCO 3287644106 CERICOLA GIUSEPPE 881968018 SIMONELLI PIETRO 3470851097 S MARCOLAC San Marco La Catola CARMUNTELLO 7 7 FIAT CAMPAGNOLA BA827107 4 122 09 00 22 00 2 7 9 RIPOLI GIUSEPPE 3289564161 PIANA CAIRELLI 3663605446 CAPPOLELLA PAOLO 3498769495 7 7 7 1 09 00 15 30 2 4 VOLTURARA Volturara Appula FIAT PANDA 4X4 FG507181 4 7 BUONA VALLE 3663629320 FARACE DONATO 3887572511 7 7 7 102 09 00 22 00 1 o PERRONE PASQUALE 3456539292 Laterza Laterza Ginosa Scivolizzo LATERZA 22 Laterza 22 PIK UP TOYOTA TA513261 1 9 30 16 00 3 MATERA DOMENICO 1 3457064327 SIMONETTI GIUSEPPE 3456539475 Ginosa Ginosa Laterza Demanio Pineta Regina 7 GINOSA22 GINOSA22 PIK UP TOYOTA TA513260 2 13 30 20 00 3 GALA
24. REPARTO CES fisso N unit Panda Fuoristrada N Modulo AIB 4x4 litri C S 080 7810024 4 1 Acquaviva C S 080 4322848 6 1 1 Alberobello CS l 080 5583518 6 1 Bari C S Cassano 080 772011 7 1 1 1 2 400 C S 080 8724785 3 1 1 1 000 Corato C S Gioia del 080 3441055 3 1 1 Colle C S 080 747268 6 1 1 Monopoli C S 080 4974342 5 1 1 1 3 000 Noci C S Spinazzola 080 682439 5 1 1 Unit Oper Territoriale di 080 3466015 4 3 3 2 1 000 2 500 Cassano Tabella 47 2 Strutture preposte alle attivit di spegnimento Corpo Forestale dello Stato Brindisi Telefono Personale MEZZI AUTOBOTTI REPARTO CES fisso N unit Panda Fuoristrada N Modulo AIB 4x4 litri 444 C S Brindisi 0831 413131 6 C S Ostuni 0832 332050 7 Tab 47 3 Strutture preposte alle attivit di spegnimento Corpo Forestale dello Stato Foggia Telefono Personale MEZZI AUTOBOTTI REPARTO CFS fisso N unit Panda Fuoristrada N Modulo AIB 4x4 litri C S 0881 986064 4 1 Accadia C S 0885 650072 3 1 Ascoli Satriano C S l 0881 591907 4 2 Biccari C S 0881 967254 2 1 Deliceto C S 0881 720506 5 1 Foggia C S 0884 583341 4 1 Manfredo
25. Santo Spirito 7 Associazione Pubblica Assistenza Cassano Murge O N L U S CASSANO DELLE MURGE MANFREDONIA NARDO Ass Volontariato Protezione Civile V Immacolata 18 73041 CARMIANO E DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N 3 DEL 21 10 1998 ISCRIZIONE ANNO 1998 Ass ne C B Lima Bravo Protezione Civile P A Via Turati n 5 73045 LEVERANO Croce Verde Piazza Pio XXII c o Palazzo De Donno snc Ass Radio Club G Marconi V Degli Aviatori 19 71100 FOGGIA Ass Difesa Ambiente Cittadino A D A C 73019 TREPUZZI Ass Volontariato per la Protezione Civile V Trieste 33 73020 PALMARIGGI e DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N 1 DEL 20 01 2000 ISCRIZIONE ANNO 1999 Ass Corpo Regionale Volontari di Protezione CI y Civile Soprt Sicuro M S P Puglia V Giulio Petroni 87 A 70100 BARI Na 31 Gruppo Missionario San Paolo V Dante 124 70019 TRIGGIANO el N ad N ak Pubblica Assistenza Sevizio Emergenza Radio PA S E R N N V Di Vittorio 116 A N NI Unit Emergenza Radio V Oronzo Quarta 39 c p 23 N EN N L n N O Ass Volontariato per la Protezione Civile N 0 LE A LE LE A G LE LE LE LE G LE LE N Q O DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N 12 DEL 20 12 2000 ISCRIZIONE ANNO 2000 32 Ass PROCIV ARCI Piazza Don Tonino Bello snc 73013 JALESSANO el 2 di 15 494 REGIONE PUGLIA AREA POLITICHE PER LA RIQUALIFICAZIONE LA TUTELA E LA SICUREZZA AMBIENTALE E PER L ATTUAZ
26. attribuzione di uno dei codici di pericolosit che sono amministrati dal responsabile della SOUP al fine di attivare idoneamente la Catena di Comando e Controllo per l evento in atto L attribuzione di una classe di pericolo terr conto dei seguenti fattori di rischio condizioni climatiche locali in atto vento umidit temperatura ecc qualit del combustibile suscettivit e direzione di propagazione livello di rischio per persone boschi infrastrutture e o attivit produttive 468 Classi di Pericolo Le classi di pericolo sono analizzate secondo codici predefiniti come di seguito riportati Codice BIANCO incendio inesistente falso allarme stato di ordinariet Codice MERDE principio di incendio che interessa una superficie limitata ed giudicato in sede di accertamento risolvibile dalla prima squadra intervenuta ovvero incendio radente di vegetazione erbacea seminativo stoppie colture agricole ecc che indipendentemente dalla superficie percorsa dalle fiamme non suscettibile ad espandersi a boschi abitazioni o costituire pericolo per la viabilit stradale Codice GIALLO incendio di incolti di sterpaglia o di ristoppie con suscettivit ad espandersi ad altre aree contigue costituendo pericolo per aree boscate o d interfaccia infrastrutture civili abitazioni e viabilit stradale Codice ARANCIONE incendi di pascoli di macchia mediterranea di bosco o sottobosco soprattu
27. c opere preventive Bisogna considerare se esiste una fascia periferica decespugliata e l eventuale sua larghezza sul lato che verr direttamente investito dalle fiamme Muri di cinta in pietra o calcestruzzo a volte possono risultare molto utili per ostacolare un fronte radente non troppo intenso Per le abitazioni situate lungo un pendio eventuali piazzali antistanti specie se rilevati rispetto al terreno e con muri di sostegno sufficientemente alti risultano molto utili poich capaci di interrompere e deviare verso l alto le correnti convettive impedendo che i flussi termici investano direttamente l abitazione d vie di accesso e riserve idriche Le prime sono molto utili per individuare la via di fuga e la possibilit di accesso dei rinforzi nonch la possibilit di transito in caso di evoluzione negativa della situazione L eventuale presenza di riserve idriche idranti piscine vasche irrigue ruscelli ecc andr valutata e sar predisposto il loro utilizzo Queste operazioni sono la norma e devono essere sempre effettuate Tuttavia a seconda del tipo di abitazione si potranno avere situazioni diverse che saranno brevemente illustrate di seguito partendo dal presupposto che il fronte di fiamma in avvicinamento nella vegetazione non possa essere fermato prima della struttura da proteggere Nel caso di struttura isolata in muratura teoricamente pi difendibile poich la percentuale di superficie esposta al pericolo di
28. da valutare nei singoli casi Il lavoro di pianificazione termina con la definizione delle aree prioritarie che necessitano di nuove strutture demandando alla successiva fase di progetto la definizione di dettaglio delle opere sia in termini di localizzazione puntuale sia di caratteristiche costruttive Allo scopo di aumentare la porzione di territorio a rischio incendio sotto controllo dei punti di avvistamento fisso opportuno integrare la rete di punti con nuove strutture di avvistamento in particolare nel Subappennino Dauno 356 Da una prima analisi generale si possono individuare sei aree che richiedono una pianificazione di dettaglio dei punti di avvistamento Tali aree sono 1 Comuni di Casalnuovo Monterotaro Casalvecchio di Puglia Castelnuovo della Daunia e Pietramontecorvino 2 Comuni di Biccari Lucera Volturino 3 Comuni di Bovino Castelluccio dei Sauri Troia 4 Comuni di Ascoli Satriano Candela Deliceto 5 Comune di Altamura 6 Comuni di Turi Putignano Rutigliano Le nuove strutture di avvistamento devono essere realizzate considerando prioritariamente le eventuali strutture gi esistenti realizzate nel tempo da Enti diversi ed il loro recupero ed adeguamento Si ricorda in particolare che sul Gargano vi sono alcuni apparati di avvistamento IR realizzati negli anni 70 in stato di precaria manutenzione e che un analogo apparato realizzato negli anni 80 in provincia di Taranto a difesa delle pinete dell
29. di utilizzare i campi di previsione meteorologica con risoluzione pari ad 1 km per la realizzazione di mappe di previsione della pericolosit incendi FWD con la stessa risoluzione per le aree a pi elevato rischio incendi Il vantaggio che una risoluzione pi elevata pu offrire evidente Di seguito si riportano la mappa realtiva all indice di suscettivit incendi che il Dipartimento di Protezione Civile Roma mette a disposizione delle Regioni quella del Fire Weather Index effettuata da EFFIS zoom sulla Regione Puglia e quella effettuata con risoluzione di 4 km sul territorio pugliese Le mappe si riferiscono alla previsione effettuata per il giorno 4 agosto 2009 322 Previsione per il 04 08 2009 C Limiti Regionali LC Limiti Provincial Suscettivit prevista Bassa Media RAVE Projecson EPSG 3035 HEAS E Fire Danger Forecast lt lt Days gt lt Opacity Fire Danger Forecast rosa Mi verte Fig 35 4 Previsione di pericolo EFFIS in alto e in basso previsione a risoluzione di 4 km sul territorio regionale 323 FIRE WEATHER INDEX INIT 122 03 08 2009 FOR 12UTC 4 8 2009 Fig 35 5 previsione di suscettivit all innesco incendi per il 04 agosto 2009 Si osservi che le aree a pi bassa pericolosit incendi legata alle precipitazioni convettive che hanno avuto luogo sul territorio regionale non sono dettagliate n dalla mappa del Dipartimento di Protezione Civil
30. eventuale distacco dalla rete elettrica Nel corso delle operazioni di spegnimento qualora la gravit dell evento sia elevata e si protragga per lungo tempo l esposizione del personale alle fiamme il capo squadra o il funzionario in contatto con la SOUP deve costantemente informare la stessa circa l evoluzione del fronte e richiedere tutto quanto necessario alle squadre impegnate anche in termini di assistenza sanitaria rifornimento e scorte alimentari Preso atto delle necessit il funzionario presente in SOUP compila apposito modulo di riferimento e si attiva per quanto richiesto notificando il tutto alla Direzione dell Agenzia per le dovute notifiche e successivi adempimenti amministrativi conseguenti Gli incendi gestiti dal personale appartenente squadre AIB e o a disposizione dell ARIF devono tutti transitare nell archivio SOUP attraverso la compilazione di appositi moduli 461 preventivamente formattati forniti dalla SOUP definiti Storico giornaliero AIB dai quali si possano evincere gli aspetti salienti degli interventi Nel caso in cui si avvistano o comunque si verificano incendi cosiddetti d interfaccia dove l incolumit della popolazione viene posta a diretto pericolo la squadra pi vicina all evento procede nell immediatezza nell intervento di estinzione avendo cura nel contempo di avvisare qualsiasi Sala Operativa territoriale 115 1515 112 113 o SOUP circa la localizzazione dell ev
31. 00 09 00 Piana Cairelli X X 21 00 Volturara Appula 09 00 Buona Valle X 21 00 Scivolizzo 09 00 Laterza Laterza Ginosa X San Vito 21 00 TARANTO il Marina di Ginosa Demanio Pineta gt Laterza Regina 09 00 484 Torretta 20 30 Aereonautica AVV 12 00 18 30 09 00 Mottola Mottola San Giovanni X 20 30 12 00 Castellaneta Castellaneta Monte Camplo X 18 30 Castellaneta Mottola 09 00 Massafra X Massafra 20 30 Palagianello Martina Crispiano 09 00 Martina F Pianelle X Statte 20 30 Statte Grottaglie Taranto Taranto Faggiano 09 00 Monte Termite X Statte Maruggio 20 30 Manduria Crispiano Statte 12 00 Crispiano X Martina F 18 30 Foresta 7 30 X X Cassano delle Mercadante 20 00 Murge 7 30 Masseria Lopez X X 20 00 Acquaviva Acquaviva delle 7 30 Parco Ottavio X X delle Fonti Fonti 20 00 Santeramo in 7 30 Santeramo in Colle Via Matera X X Colle 20 00 7 30 BARI Ruvo di Puglia Ruvo di Puglia Scoparelle X X 20 00 Monte 7 30 Altamura Altamura X X Chiancaro 20 00 Monte San 7 30 Alberobello Alberobello X Nicola 20 00 7 30 Gioia del Colle Gioia del Colle Montursi X X 20 00 Minervino Serb Ente 7 30 Minervino Murge X X Murge Bonifica Loc 20 00 485 i Gravina di Puglia EE Savucco X Lamacupa Spinazzola Spinazzola sw P e Bosco Cerano Bosco Prete Bosco Colemi Brindisi Brindisi SUD Torre G
32. 16 03 2009 15 303 Isola di S Andrea Litorale di Punta Pizzo L R n 20 del 10 06 2006 698 Lama Balice L R n 15 del 05 06 2007 497 Litorale di Ugento L R n 13 del 28 05 2007 1 635 Porto Selvaggio e Palude del Capitano L R n 06 del 15 03 2006 1 122 Salina di Punta della Contessa L R n 28 del 23 12 2002 1 697 Terra delle Gravine L R n 18 del 20 12 2005 27 910 Totale 56 444 Tab 57 4 Riserve Naturali Orientate Regionali Denominazione Riferimento legislativo Superficie ha Bosco delle Pianelle L R n 27 del 23 12 2002 1 140 Bosco di Cerano L R n 26 del 23 12 2002 985 Bosco di Santa Teresa e Lucci L R n 23 del 23 12 2002 1 289 Laghi di Conversano e Gravina di Monsignore L R n 16 del 13 06 2006 348 Palude del Conte e Duna Costiera Porto Cesareo L R n 05 del 15 03 2006 1 619 Palude La Vela L R n 11 del 15 05 2006 116 Riserve del Litorale Tarantino Orientale L R n 24 del 23 12 2002 1 113 Totale 6 610 I due Parchi Nazionali presenti sul territorio regionale risultano dotati di Piano AIB redatti in conformit delle Linee guida emanate dal Ministero dell Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare come previsto dalla L 353 2000 e regolarmente approvati dal medesimo Ministero I piani in via generale si attengono alle indicazioni delle linee guida di cui al DM 20 12 2001 e oltre ad un analisi specifica dell area protetta e del fenomeno incendi in tale ambito illustrano gli as
33. 2000 gestione della propria base di dati compatibile con quella regionale e degli altri enti locali coinvolti attivamente nel servizio di antincendio boschivo per il territorio di propria competenza 436 realizzazione di apposite convenzioni per l utilizzo e l impiego del volontariato riconosciuto secondo la vigente normativa nella scrupolosa osservanza dei criteri e degli indirizzi stabiliti dalle Regioni La L r 5 2010 ha confermato la soppressione di tutte le Comunit Montane insistenti sul territorio regionale art 7 in ottemperanza della Legge nazionale 244 2007 prevedendo che nei territori gi compresi nelle Comunit montane soppresse le funzioni previste dall articolo 7 della lr 20 2004 nonch gli altri compiti amministrativi previsti da specifiche normative di settore siano svolti dai Comuni in forma associata secondo le previsioni e con le modalit di cui all articolo 33 del testo unico delle leggi sull ordinamento degli enti locali emanato con decreto legislativo 18 agosto 2000 n 267 In caso di mancata costituzione di forme associative tra i comuni gi facenti parte della Comunit montana soppressa o nel caso in cui non sia stato raggiunto il livello ottimale di esercizio delle funzioni da trasferire le stesse saranno esercitate dalle Province territorialmente competenti Comuni Sono attribuite ai Comuni le funzioni relative all attuazione di attivit di Protezione Civile Legge
34. 5 10 60 36 2T 10 20 36 18 12 20 50 18 9 6 gt 50 12 6 6 45 cm Fig 55 12 Particolare in sezione Fig 55 13 Tronchi che formano una palizzata antierosione 548 Fig 55 14 Tronchi che formano una palizzata antierosione Interventi pi complessi sono quelli in cui si realizzano le cosiddette viminate Fig 56 9 costituite da paletti di legno castagno larice salice o altro lunghi circa 100 cm infissi nel terreno per 70 cm con un interasse di circa 100 cm A questi paletti vengono collegati intrecciandoli 3 8 rami lunghi e flessibili di salice disposti longitudinalmente e legati con filo di ferro zincato APAT 2002 L impianto posizionato lungo le curve di livello a valle ed a monte delle zone dissestate Materiale di erosione trattenuto dalla viminata Fig 55 15 Viminata tratta da http www aipinmarche it aipinillustrazioni htm 549 Un limite di questo sistema oltre alla complessa laboriosit dell impianto la difficolt di reperire materiale vegetale ad alta capacit radicante che implica costi relativamente alti in rapporto all efficacia dell intervento Gli interventi di ingegneria naturalistica sono diversificati e l enumerazione delle tipologie possibili abbastanza complessa per una descrizione accurata si pu consultare online l eccellente atlante realizzato da APAT da dire che si tratta di interventi piuttosto costos
35. Autobotte pompa ACT Autocarro trasporto ACT BOSC Autocarro boschivo ACT COMBI Autocarro combinato 4 x 4 AF AutoFurgone AF Bosch autofurgone boschivo AF COMBI Autofurgone combinato per trasporto uomini e attrezzature con n 2 AF OP Autofurgone operativo con 2 unit di equipaggio AIB Anti ncendi Boschivi APS Autopompa serbatoio ATC Air Traffic Control ATS Air traffic services Servizi del traffico aereo AV AutoVettura BUI Build Up Index CA Camionetta a trazione integrale C amp C Comando e controllo C N VV F Corpo Nazionale Vigili del Fuoco CA BOSC Campagnola boschiva CA PU Campagnola pick up CCS Centro di Coordinamento Soccorsi CFRm Centro Funzionale Regionale multirischio CFS Corpo Forestale dello Stato CNVVEF Corpo nazionale Vigili del Fuoco COC Centro di coordinamento Comunali COP Centro Operativo Provinciale COR Centro Operativo Regionale COS Coordinatore Operazioni Spegnimento COT Centro operativo Territoriale CTA Coordinamento Territoriale per 1 Ambiente Dc Drought Code DGR Delibera Giunta Regionale DIC deficit idrico climatico D lgs Decreto legislativo DMC Duff Moisture Codes DOS Direttore Operazioni Spegnimento DPI Dispositivo di Protezione Individuale DPN Direzione Protezione Natura DPR Decreto Presidente della Repubblica DSR Daily Severity Rating ECMWF European Centre for Medium Range Weather Forecast ETo evapotraspirazione di riferimento FFMC Fine Fuel Moisture Codes FWI Fire
36. Forze dell Ordine per un controllo del territorio pi incisivo e finalizzato alla scoperta di eventuali responsabili ed in ogni caso la eventuale attivazione dei Centri Coordinamento Soccorsi con l eventuale ausilio delle Forze Armate per il soccorso alla popolazione Al termine dell emergenza debitamente segnalato da parte di tutte le Forze Operative sul luogo la SOUP comunica ai soggetti Istituzionali e di Governo allertati il termine delle operazioni restituendo una reportistica riguardo tipologia ed estensione delle aree percorse dal fuoco dei mezzi impiegati e dei danni a persone o cose 5 Spegnimento consiste nell attuare tutte le operazioni necessarie per l estinzione dell incendio E effettuato dalla struttura antincendio predisposta istituzionalmente su disposizione informazione della SOUP ovvero autonomamente secondo quanto gi indicato ma comunque informando la SOUP 49 1 Ruoli dei diversi attori nel modello organizzativo Segue una dettagliata specifica di ruoli e compiti delle diverse componenti nelle singole fasi in cui l operazione di intervento stata disaggregata 49 1 1 Ruolo del personale ARIF 1 Fase di attenzione e preallarme Ferme restanti le capacit territoriali debitamente notificate ad ogni inizio campagna AIB ogni inizio settimana attraverso l inoltro di modulistica suddivisa per competenze provinciali i responsabili provinciali indicano il numero delle squadre AIB regionali d intervent
37. In questa fase le forze d intervento hanno spesso difficolt a fronteggiare l avanzamento del fuoco e l incendio pu percorrere in poche ore estensioni anche di migliaia di ettari causando danni di estrema gravit FASE DI DECADIMENTO fase di decelerazione delle fiamme L intensit del fronte decresce in relazione alla diminuzione di influenza dei fattori meteorologici topografici o alla variazione del carico d incendio Tale fase pu essere sia graduale che improvvisa ma in qualsiasi caso porta ad una regressione dell incendio da fenomeno a due dimensioni e soprattutto a fase di propagazione del fronte a minore intensit per cui la lotta al fuoco risulta decisamente pi facile 403 c Fig 44 1 Tipi di incendio dall alto a superficie b chioma c sotterraneo 404 45 INTERVENTI DI ESTINZIONE Gli interventi di estinzione variano in funzione del tipo di incendio e delle attrezzature disponibili In uno stesso ambiente a parit di vegetazione il comportamento del fuoco pu cambiare molto in funzione delle condizioni predisponenti Ci impone differenti tipi di interventi La scelta delle tecniche da adottare pu essere fatta solo valutando l incendio in atto In funzione delle caratteristiche dell incendio le possibilit operative sono sintetizzate nella seguente Tab 45 1 Tab 45 1 Modalit operative in relazione ai parametri di comportamento del fuoco Roussopoulos amp Johnson
38. Politiche Agricole Alimentari e Forestali Corpo Forestale dello Stato Leone V Lovreglio R Bovio G Cesti G 2008 Manuale Tecnico del Direttore Operazioni Spegnimento Incendi Boschivi Corpo Forestale dello Stato Roma Loane I T amp Gould J S 1986 Aerial suppression of bushfires Cost benefit study for Victoria CSIRO Division of Forest Research Project Aquarius 578 Lovreglio R Leone V Giaquinto P Notarnicola A 2006 New tools for the analysis of fire causes and their motivations the Delphi technique Forest Ecology and Management 234 Suppl 1 18 33 Lovreglio R Silletti G Rodrgues M J Leone V 2008 Applicazione del metodo Delphi per l analisi delle motivazioni degli incendi il caso Taranto 2008 L Italia Forestale e Montana 5 427 446 Parliament Of South Australia Environment Resources And Development Committee Canadair CL 415 Inquiry Thirteenth report of the Committee http www parliament sa gov au committees documents EnviroResDev public_documents Completed 20Inquiries 13 20Report 20 20Canadair CanadairX20Report pdf Regione Puglia Rapporto conoscitivo sugli incendi boschivi 1983 Regione Veneto Piano regionale antincendi boschivi Roussopoulos P J Johnson V J 1975 Help in making fuel management decisions Res Pap NC 112 St Paul MN USDA Forest Service North Central Forest Experiment Station Salazar L A 1985 Sensitivity of fire behavior simulations to fuel model variations Res Pape
39. Umidit dei combustibili morti 10 h Umidit dei combustibili morti 100 h Velocit del vento Protezione dei combustibili rispetto al vento Direzione vettore vento rispetto a Nord geografico Pendenza del terreno Orientamento del terreno Risultato della simulazione Velocit di propagazione Calore per unit di superficie Intensit lineare Lunghezza di fiamma Intensit di reazione Velocit effettiva del vento Direzione di massima propagazione dal Nord geografico MODULO DIMENSIONE Parametri di entrata Tempo trascorso Risultato della simulazione Area Perimetro Rapporto Lunghezza Larghezza Distanza di propagazione in avanti Distanza di propagazione all indietro Larghezza massima dell incendio 9 0 10 0 12 0 5 0 Km h 3 0 180 0 3 0 Sud 6 6 m min 3815 0 kJ m 419 4 kW m 12m 411 4 kW m 15 0 Km h 180 0 3 0 h 34 9 ha 2665 8 m 3 3 1187 5 m 28 1 m 365 1 m 341 MODULO ALTEZZA DI SCOTTATURA Parametri di entrata Temperatura dell aria 20 0 C Risultato della simulazione Altezza di scottatura 4 6m MODULO MORTALITA Parametri di entrata Altezza dell albero 15 0m Rapporto di chioma 0 3 Spessore della corteccia 2 0 cm Risultato della simulazione Percentuale di mortalit 16 2 Volume di chioma scottata 0 0 MODULO INCENDI SECONDARI Parametri di entrata Velocit del vento a 10 metri 30 0 km h Risultato della simulazione Ener
40. accensione minore rispetto a quella di una struttura in legno bisogner provvedere a chiudere tutte le comunicazioni con l esterno quali finestre porte vetrate se possibile abbaini ecc Quando il fronte di fiamma sar giunto nei pressi dell abitazione la temperatura dell aria potr raggiungere alcune centinaia di gradi e facilmente vi sar un turbinio di scintille e frammenti di vegetazione incendiati che raggiunger la casa Vi sono tuttavia parti di difficile chiusura e controllo quali le fessure del tetto che specie nelle vecchie cascine e case di campagna sono numerose In questi casi bisogner sorvegliare anche il sottotetto in cui si possono sviluppare focolai molto insidiosi Prima dell arrivo delle fiamme si potr provvedere a bagnare le eventuali parti in legno esposte spioventi del tetto balconi imposte tettoie pergolati adiacenti ecc ad esempio con schiuma secca e si dovranno allontanare eventuali combustibili adiacenti all abitazione Se il quantitativo di acqua o schiuma sufficiente si provveder a bagnare i combustibili vegetali davanti alla costruzione Durante il passaggio del fronte di fiamma se possibile si continuer a raffreddare le parti esposte sempre controllando l eventuale manifestarsi di principi d incendio e la percorribilit delle vie di accesso e di fuga Non appena il fronte sar passato bisogner provvedere subito ad una rapida ricognizione nelle zone non direttamente
41. aghi foglie e combustibile a 10h dimensioni da cm 0 64 a 2 50 ramuli rametti sottili e combustibile a 100h dimensioni da cm 2 51 a 7 60 rami e combustibile a 1000h dimensoni lt cm 7 60 grossi rami e tronchi I modelli standard infatti forniscono valori medi che sono adeguati soltanto per valutazioni di larga massima LEONE V LOVREGLIO R Bovio G CESTI G 2008 Manuale per Direttore Operazioni Spegnimento Incendi Boschivi pubblicato a cura del Corpo Forestale dello Stato 7 SCOTT JOE H BURGAN ROBERT E 2005 Standard fire behavior fuel models a comprehensive set for use with Rothermel s surface fire spread model Gen Tech Rep RMRS GTR 153 Fort Collins CO U S Department of Agriculture Forest Service Rocky Mountain Research Station 72 p http www fs fed us rm pubs rmrs_gtr153 pdf 333 Tab 36 1 Descrizione dei modelli di combustibile da Anderson 1982 e Velez Mufioz 1990 modificata Gruppo Modello Descrizione Praterie 1 Pascoli e prati naturali o artificiali costituiti da erbe fini con tessuti senescenti o morti di altezza inferiore ai 30 40 cm che ricoprono completamente il suolo Possono essere presenti sporadicamente arbusti molto bassi o piante arboree comunque occupanti meno di un terzo della superficie Carico di combustibile 1 a 2 t ha materiale secco Praterie 2 Pascoli e prati naturali o artificiali costituiti da erbe fini con tessuti
42. altri elementi di pregiudizio per la sicurezza delle operazioni dei velivoli o che possano causare danni alle apparecchiature trasportate dagli elicotteri stessi quando questi sono dotati di attrezzature di estinzione integrate o portate al gancio baricentrico con capacit di trasporto normalmente non superiore a 800 1000 litri Per la fase di riempimento automatico solitamente necessario disporre di una profondit utile dell invaso di almeno 1 50 m nel caso di impiego delle benne portate al gancio baricentrico e di 0 5 0 7 m per i serbatoi ventrali Per elicotteri pesanti in particolareper l elicottero S 64 AIRCRANE Erickson solitamente necessario disporre di una profondit utile dell invaso di almeno 1 50 m con rifornimento mediante snorkel in questo caso l invaso deve avere anche dimensioni adeguate a consentire il rifornimento con elicottero in movimento e di almeno 1 5 2 m per rifornimento in hovering con la pompa all estremit della proboscide 364 Per permettere una cadenza di almeno 15 lanci per ora soglia minima per ottimizzare gli interventi protratti per alcune ore di intervento le riserve idriche devono avere la capacit di alcune decine di metri cubi e sistemi da adduzione naturali o artificiali che garantiscano il reintegro della riserva idrica nel tempo I punti di rifornimento dovranno approvvigionare sia i mezzi a terra muniti di serbatoi di capacit consistente autobotti o allestimenti antinc
43. art 3 programma le attivit di previsione e prevenzione degli incendi boschivi art 4 assicura il coordinamento delle proprie strutture antincendio con quelle statali istituendo e gestendo le SOUP con una operativit di tipo continuativo nei periodi a rischio di incendio boschivo realizza convenzioni per servizi aerei di controllo e lotta attiva sul territorio coordina e indirizza gli Enti locali realizza attivit di ricerca propaganda formazione informazione addestramento ed aggiornamento del personale predispone all interno del Piano regionale AIB una sezione per i parchi e le riserve naturali dello Stato e per le aree naturali protette regionali predispone risorse mezzi e personale delle istituzioni tenute a partecipare al sistema di Protezione Civile tramite opportuni e specifici accordi di programma in particolare con il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco con il Corpo Forestale dello Stato e con le Associazioni di Volontariato riconosciute secondo la vigente normativa predispone eventuali accordi con altri organismi esterni ritenuti efficienti e qualificati a contribuire alle attivit di antincendio boschivo gestisce gli impianti tecnologici di interesse regionale rete radio e impianti di monitoraggio ecc effettua il censimento periodico e l aggiornamento delle risorse umane preposte all attivit di antincendio boschivo tramite appositi supporti informatici predisposti da
44. col cel cel o cel Ke o o N z A Ww N N Ass Volontari Protezione Civile S E R Cas Post n 129 V Paisiello 44 V Risorgimento 2 V Carmine 4 V Conte Sabini n 12 Piazza Municipio 125 Piazza Largo Lago 3 V Dante Alighieri 7 V Palmiro Togliatti 5 V Giovanni Pascoli s n Galleria Verrino n 1int 2 V Togliatti c o Palasport G Poli V Durazzo 22 24 V Trieste 8 V Angeloni angolo V Roma Piazza Armando Diaz 14 ANDRIA BARLETTA SOGLIANO CAVOUR MARTINA FRANCA SANTERAMO IN COLLE RUFFANO SAN NICANDRO IGARGANICO 498 REGIONE PUGLIA AMBIENTALE E PER L ATTUAZIONE DELLE OPERE PUBBLICHE Servizio Protezione Civile Aggiornato all Anno 2010 Arcobaleno Via Respighi 11 A 74010 STATTE Gruppo Comunale Volontari Protezione Civile Piazza Vittorio Emanuele 47 70054 GIOVINAZZO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N 10 DEL 27 03 2003 ISCRIZIONE ANNO 2002 INTEGRAZIONE Ass C O V E R 27 Corso Vittorio Emanuele 8 74019 PALAGIANO Confraternita di Misericordia IV Castello 15 72026 SAN PANCRAZIO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N 4 DEL 29 01 2004 ISCRIZIONE ANNO 2003 SAN CESARIO DI LECCE TREPUZZI MONTERONI DI LECCE Ass Pubblica Assistenza Uomo Duemila V Sant Elia 51 Ass Radio C B Mesagne S E R Piazza Caduti di V Amelio 5 Associazione Vigili del Fuoco Volontariato e Peotezione Civile Deliceto Contrada Scarano a V Beato Angelico 2
45. competenze ad esso demandate e contenute nell Accordo Quadro tra M I e M P A F con continuit ARIFper il tramite referenti locali AIB dei Attiva le squadre AIB costituite da operai OTI OTD e si assicura del trasferimento del personale nella localit dell incendio per essere messo a disposizione del Direttore delle Operazioni di Spegnimento a terra DOS ROS con sollecitudine Coordina l arrivo delle squadre AIB sul luogo dell incendio per la loro messa a disposizione del Direttore delle Operazioni di Spegnimento a terra DOS ROS assicurando altres la reperibilit di un proprio referente o responsabile AIB all uopo delegato con sollecitudine In caso di assenza di personale CFS o del CNVVF sul luogo della segnalazione assume la direzione delle operazioni di spegnimento mantenendo stretti contatti telefonici con la ove necessario 477 SOUP Segue l evolvere della situazione in stretto contatto con il Direttore delle operazioni di Spegnimento a terra DOS ROS il referente AIB e con la SOUP con continuit Comune Provincia Parco ecc Attivano la propria struttura operativa su sollecitazione della SOUP ovvero autonomamente dandone comunicazione alla SOUP sulla base dei propri piani di Protezione Civile con sollecitudine segue l evolvere della situazione in stretto contatto con la SOUP e con DOS ROS il Direttore delle
46. consentirebbe una migliore utilizzazione di risorse abbondanti e diffuse sul territorio necessario per che questa azione sia preceduta da un adeguata formazione professionale del personale 3 Migliore coinvolgimento del pubblico Occorre coinvolgere ed invogliare il pubblico a collaborare strettamente nella fase di avvistamento occasionale facendo ricorso ai numeri di facile memorizzazione 115 1515 etc Questo di pu fare focalizzando l attivit di propaganda modificando il messaggio da generico nel senso di esser prudenti e non svolgere azioni pericolose ad esortativo nel senso di richiamare ciascuno a fornire il proprio contributo per in servizio di carattere collettivo Un terreno prezioso per tale aspetto sono le scuole tenendo anche presente che ormai tutti anche quelli di pi giovane et posseggono telefono cellulare per cui non ci sono problemi tecnici ma solo di disponibilit personale che deve essere sollecitata 4 Migliore utilizzazione dei mezzi aerei I mezzi aerei tipo FIRE BOSS di cui la Regione si avvale per il 2011 mediante convenzione stipulata con Dipartimento di Protezione Civile per l importo di 1 600 000 vanno utilizzati al meglio dislocandoli negli aeroporti presenti sul territorio sulla base delle previsioni di aggravamento delle condizioni di pericolo che sono agevolmente pronosticabili mediante FWI da incrociare con la indicazione del rischio di cui il presente piano ha sufficientemente fornito
47. core Una opportuna collaborazione con gli enti operativi VVFF e CFS consentirebbe di avere anche l esperienza operativa che pu essere trasmessa solo per affiancamento 390 La docenza dovrebbe essere impartita da personale che abbia esperienza documentata di insegnamento nello specifico settore in favore di Enti pubblici integrata da docenti appartenenti ad Enti o strutture operative per la trattazione di argomenti di dettaglio Agli argomenti che sono propri della attivit di controllo si dovrebbero accompagnare quelli della utilizzazione del fuoco come misura di prevenzione controfuoco Una possibile programmazione didattica per gli operai articolata in 20 ore da svolgere in 5 giorni potrebbe essere la seguente Tab 42 1 Proposta di formazione di base per operai Giorno Argomento 1 Cos e un incendio boschivo Definizione incendio fattori predisponenti e determinanti I fattori e la loro influenza vento pendenza umidit temperatura esposizione combustibili vivi e morti continuit Geometria del fuoco I combustibili e loro caratteristiche quantitative e qualitative Tipi di incendio Parametri di comportamento e loro significato operativo Il controllo degli incendi boschivi prevenzione e previsione 3 La valutazione preventiva e dell incendio in atto in funzione delle coperture forestali Rischio e pericolo di incendio Attacco diretto Attacco indirett
48. delle altre Forze Operative disponibili in loco in ausilio alla pattuglia Forestale segnalante e gi operante In caso di segnalazione riguardante localit non a rischio di incendio boschivo ciglio stradale incolti in area urbanizzata sterpaglie ecc il CFS di concerto con la SOUP dispone l accertamento con le risorse eventualmente disponibili in loco senza compromettere tuttavia il presidio delle aree a maggior rischio di incendi boschivi soprattutto durante le ore pomeridiane ed in condizioni climatiche favorevoli alla propagazione di incendi 49 5 Procedure di intervento del C N VV F dopo diretta segnalazione Ricevuta la segnalazione di un incendio non boschivo come prima definito pervenuta direttamente o tramite SOUP il Comando Provinciale dei VV F dispone l invio della squadra ordinaria dandone comunicazione alla Direzione Regionale VVF ed alla SOUP In caso di impossibilit all invio della squadra AIB del C N VV F il Comando Provinciale VV F per il tramite della postazione presente in SOUP richiede l intervento di altre Forze Operative eventualmente disponibili In caso di incendio boschivo lo stesso Comando Provinciale VV F dispone l invio della squadra AIB convenzionata dandone comunicazione alla SOUP alla Direzione Regionale e al CFS Nella figura che segue schematizzato l intervento di CFS e CNVVF dopo segnalazione Segnalazione zona a rischio Segnalazione zona non rischio Segnalazion
49. densities Technometrics 19 135 144 Byram G M 1959 Combustion of forest fuels Pages 61 89 In K P Davis editor Forest Fire Control and Use McGraw Hill New York New York Castello Vidal J I Tehas Puig A 2003 Analyse multicrit res appliqu l tude du risque de propagation d un incendie de for t Apunte sobre incendios forestales Cahier 1 Salamndra Cesti G Menabreaz B 2001 Incendi nelle zone di interfaccia urbano rurale gli aspetti operativi Antincendio 2 61 77 CNR 1981 Indagine sulle risorse eoliche in Italia COMMUNE DU PLAN DE LA TOUR Brochure Feux de for t que faire Davis M B et al 1986 Dispersal versus climate Vegetatio 67 93 103 De Las Heras J Lovreglio R Leone V Salvatore R Giaquinto P and Notarnicola A 2007Wildfire motivation survey through the Delphi Method IV International Wildfire Conference Seville Spain Dipartimento Protezione Civile Concorso della flotta aerea dello stato nella lotta attiva agli incendi boschivi disposizioni e procedure edizione 2010 http www protezionecivile it cms attach direttiva_aib_2010 pdf Leone V Lovreglio L Mart n M P Mart nez J and Vilar L 2009 Human Factors of Fire Occurrence in the Mediterranean Chapter 11 in Earth Observation of Wildland Fires in Mediterranean Ecosystem sSpringer Verlag Berlin Heidelberg 2009 Leone V Lovreglio R 2010 Il Metodo delle Evidenze Fisiche Guida Operativa di campo Ministero delle
50. deve ricostituire la pianta eliminandone i competitori diradamenti soprattutto dal basso nelle formazioni coetanee In determinate e specifiche situazioni gli interventi di carattere selvicolturale devono essere finalizzati alla riduzione del carico di combustibile presente allo scopo di contenere entro limiti prestabiliti l intensit del fronte di fuoco e quindi evitare l insorgenza di fuochi di chioma quelli che cio interessano l intero volume del soprassuolo passando di chioma in chioma sostenuti o meno dagli incendi di superficie Gli incendi di chioma sono caratterizzati da comportamento estremo difficili e pericolosi da controllare essi causano gravi danni potendo raggiungere valori di comportamento parossistici Si considera come soglia critica indicativa che segna il passaggio da incendio radente a incendio di chioma il valore di intensit lineare di 2 510 400 J m s ovvero di 2 400 kW m Byram 1959 L intensit critica CFI in kWm capace di avviare un fuoco di chioma pu essere stabilita in funzione dell altezza media della base delle chiome CBH Canopy Base Height e dell umidit del fogliame FMC considerata costante pari a 100 La distanza media tra chiome e terreno il parametro cruciale nel definire il passaggio da incendio di superficie ad incendio di chioma Vale la relazione CFI 0 001 CBH 460 25 9 FMC Per evitare l inizio di fuochi di chioma il valore di CBH deve esser
51. di succisione e di tramarratura che consistono in particolari modalit di taglio della ceppaia nella succisione il taglio viene effettuato raso terra nella tramarratura sotto il livello del suolo e la ceppaia in genere viene ricoperta con terra 543 55 6 Le opzioni operative Le opzioni possibili per la gestione delle biocenosi forestali degradate dal fuoco sono principalmente tre l Destinazione dei soprassuoli percorsi dal fuoco alla dinamica dei processi naturali senza alcun intervento Ci pu essere ottenuto attraverso il semplice abbandono dell uso del suolo con l accortezza di prevenire eventi degradanti ad esempio ulteriori passaggi del fuoco 2 Gestione di sostegno Si hanno situazioni ambientali in cui preferibile o indispensabile accelerare i processi naturali di successione vegetazionale al fine di prevenire fenomeni di dissesto terreni soggetti ad elevata erosione ecc oppure perch lo sviluppo post incendio della biocenosi in ricostituzione pu limitare la rinnovazione di talune specie arboree meritevoli di essere particolarmente salvaguardate Bisogner decidere se avviare gli interventi di recupero subito dopo l incendio o attendere fino a che la rinnovazione naturale si sia affermata Il recupero immediato mira alla creazione di condizioni ottimali per l affermazione della rinnovazione mentre gli interventi posticipati cercano unicamente di favorire il migliore sviluppo di una rinnovazione gi
52. di forme associative tra i comuni gi facenti parte della Comunit montana soppressa o nel caso in cui non sia stato raggiunto il livello ottimale di esercizio delle funzioni da trasferire le stesse saranno esercitate dalle Province territorialmente competenti Pertanto le funzioni svolte dalle Comunit Montane nel seguito del testo devono essere considerate soppresse Di seguito si esplicitano le competenze degli attori coinvolti 427 STATO LOTTA A I B ENTI LOCALI PREVISIONE PREVENZIONE E LOTTA A I B REGIONE PROVINCE COMUNI xa Previsione D P C C F S V V F FORZE Prevenzione COAU ARMATE Piani comunali di E DI Previsione Previsione IEEE ePrevenzione ePrevenzione Vigilanza e POLIZIA eLotta attiva AIB Piani di avvistamento e5 0 U P emergenza eUtilizzo del coordinamento lotta AIB provinciali volontariato per e eVigilanza e AIB A R I F prevenzione e avvistamento Realizzazione e lotta AIB Accordi di aggiornamento Convenzioni e Accordi Programma per catasto aree di Programma Enti I AIB percorse dal fuoco amministrazioni Ordinanze volontariato ecc comunali di PIANO AIB regionale protezione civile DPGR grave pericolosit es posticipazione 15 06 15 09 di ogni periodo bruciatura anno estendibile al stoppie imposto da 01 06 e o al 30 09 DPGR regionale Figura 46 1 46 1 Competenze dello Stato 46 2 Le competenze riguardano la deliberazione delle Linee Guida e Direttive per l appr
53. di intervento con mezzi aerei La direzione delle operazioni di estinzione degli incendi boschivi con il concorso della Flotta aerea Nazionale e Regionale di esclusiva competenza del DOS Il DOS dovr in tal caso adottare le procedure previste dalle vigenti direttive emanate dal DPC in materia di concorso dei mezzi aerei dello Stato nella lotta attiva agli incendi boschivi preliminari all arrivo dell aereo e quelle per le necessarie comunicazioni radio Il DOS unitamente al suo diretto referente presso la SOUP richiede l intervento dei mezzi Nazionali e Regionali in quanto unico responsabile del coordinamento delle forze aeree e terrestri impegnate nello estinzione degli incendi boschivi Il personale con mansioni di caposquadra capo operaio capo pattuglia o simili ivi compresi quello delle Associazioni di Volontariato ha comunque la responsabilit dell attivit del proprio personale nei limiti imposti dalla legge per le mansioni di propria competenza Tali strutture devono operare secondo le direttive operative del DOS e nei casi di interfaccia hanno l obbligo di raccordarsi con il DOS o Capo squadra VV F per razionalizzare l impiego delle forze ed operare in condizioni di sicurezza allo estinzione ed alla bonifica 49 3 Procedure di intervento della SOUP dopo segnalazione L acquisizione della segnalazione ed il suo accertamento consente di classificare il livello di pericolosit dell incendio secondo l
54. di migliorare la funzionalit dell ecosistema bosco agendo sulla struttura e sulle sue caratteristiche e di aumentarne la resistenza nei riguardi dei fattori di disturbo compreso il fuoco Per esempio il diradamento determina il rilascio di soggetti di diametro pi elevato quindi con corteccia pi spessa che indirettamente rappresenta fattore di resistenza Tra gli interventi appartenenti a tale categoria particolare rilievo hanno le operazioni di decespugliamento localizzato soprattutto quando effettuate sulle scarpate nei viali tagliafuoco e sulle vie di accesso e di attraversamento dei boschi 56 1 1 Le cure colturali Le cure colturali rivestono un ruolo importante come strumento di prevenzione Esse consistono in una serie di pratiche forestali tendenti a ridurre il pericolo e l impatto degli incendi Le pratiche colturali pi idonee ad un efficace prevenzione del fenomeno incendi boschivi sono impianto di essenze boschive meno infiammabili in generale si preferiscono le latifoglie alle 551 aghifoglie in quelle zone dove maggiore il rischio di incendi favorire in ogni bosco la crescita delle essenze suddette effettuare potature periodiche eliminando le parti secche le parti malate e le proliferazioni basali che riducono l accrescimento e smorzano il vigore dell asse principale spalcature per ridurre la continuit verticale tra sottobosco e chiome selezionare per tempo l asse basale su cui si
55. e cos da creare ecotoni anche internamente alle aree boschive Ad ogni modo se il popolamento talmente danneggiato da non poter garantire una rinnovazione naturale soddisfacente su aree troppo vaste bisogner ricorrere al rinfoltimento artificiale da eseguirsi subito dopo l eventuale sgombero del soprassuolo bruciato doveroso privilegiare le specie autoctone attraverso la raccolta di seme a livello locale Gli interventi dovrebbero privilegiare la costituzione di gruppi densi di specie autoctone su piccole superfici piuttosto che una diffusione uniforme di singole piantine distanziate tra loro Per quanto riguarda le classiche tecniche di rimboschimento pur rinnovando l avvertenza che si tratta della soluzione estrema la semina meno costosa ma in genere si preferisce la piantagione perch apparentemente offre maggiori garanzie di successo soprattutto in ambiente mediterraneo In stazioni con maggiori limitazioni deve essere effettuata una vera e propria preparazione del suolo pi o meno localizzata limitatamente alle aree senza rinnovazione La lavorazione consiste in genere nell apertura di buche all interno delle quali viene smosso il terreno e sulle quali viene poi messo a dimora il postime Le buche potrebbero essere sistemate in modo da imitare gli schemi aggregativi quindi adottando schemi in cui un certo numero di buche costituisce un singolo modulo reiterabile evitando tassativamente la messa a dimora di individ
56. emergenza necessita della perimetrazione e classificazione delle aree esposte ai rischi derivanti dal manifestarsi di possibili incendi di interfaccia nonch dell organizzazione del modello di intervento I Comuni della regione Puglia sotto la guida dei Gruppi di supporto istituiti presso le Prefetture territorialmente competenti hanno elaborato sulla base delle indicazioni contenute nel Manuale operativo predisposto dal Dipartimento della Protezione Civile ottobre 2007 la perimetrazione e classificazione delle aree a rischio di interfaccia secondo la procedura indicata nel paragrafo precedente La necessit nell ambito dell aggiornamento del Piano A I B di disporre su supporto informatico unitario a scala regionale delle perimetrazioni e classificazioni delle aree a rischio di interfaccia stata soddisfatta con la raccolta presso le Prefetture territorialmente competenti e le Amministrazioni comunali degli elementi predisposti dai Comuni adempienti elementi a rischio classificazione della pericolosit e del rischio Laddove si riscontrata inadempienza parziale o totale dei Comuni il gruppo di lavoro ha provveduto a sostituirsi ai Comuni operando sulla base delle informazioni disponibili per gli elementi a rischio Carta dell uso del suolo rielaborata nell ambito del nuovo Piano Paesaggistico Regionale per la pericolosit Vegetazione dalla carta dell uso del suolo Pendenza curve di live
57. fini della prevenzione e pertanto applicati su vasta scala quali il decespugliamento andante Tale intervento altera la struttura complessa del bosco e spesso rappresenta un fattore di alterazione nei casi in cui la sostituzione della vegetazione arbustiva o a cespuglio con xerogramineti aumenta in modo sensibile il pericolo di propagazione del fuoco Il sottobosco soprattutto se costituito da sempreverdi formato infatti da biomassa ricca in acqua la cui dissipazione sottrae energia alla combustione pertanto la sua eliminazione pu essere un intervento inutile se non errato in certe condizioni e va valutato con molta cautela da aggiungere che la eliminazione del sottobosco 7 BYRAM G M 1959 Combustion of forest fuels In Forest fire control and use 2 edition New York McGraw Hill chapter 1 61 89 553 modifica la porosit dell ecosistema bosco facilitando l ingresso del vento con conseguente aumento della velocit di propagazione del focolaio Altrettanto dicasi per certi interventi non corretti n appropriati sotto il profilo selvicolturale che facilitano con l apertura della struttura l insorgenza di condizioni di pi facile propagazione del fuoco Si citano in proposito a m di esempio le conversioni in alto fusto di determinate formazioni in cui tale operazione non congrua per es nei cedui particolarmente degradati di Leccio che costituiscono una pratica erronea sotto il profilo selvi
58. formato da una cisterna con capacit superiore a 800 1 La pompa varia molto a seconda del modello ma in genere garantisce sia la mandata in media sia in alta pressione con portate superiori ai 100 1 min Anche il corredo di tubazione molto variabile e negli allestimenti pi evoluti pu raggiungere i 350 400 m Gli allestimenti di maggiori dimensioni solitamente possono operare anche con manichette in media pressione Fig 54 3 Mezzo medio pesante utilizzato durante le fasi di intervento diretto Le autobotti medie vengono utilizzate per l intervento diretto sui focolai In genere si tratta di veicoli abbastanza versatili in quanto la discreta capacit della cisterna permette gi una certa 530 autonomia d intervento Pertanto su incendi di medie dimensioni o perlomeno di intensit globale contenuta queste autobotti possono risultare gi efficaci anche se utilizzate singolarmente Veicoli pesanti Veicoli antincendio a trazione integrale di notevoli dimensioni L allestimento fisso caratterizzato da cisterne con capacit superiori ai 2 500 1 e da pompe di vario tipo sia ad alta che a media pressione con portate che difficilmente risultano inferiori ai 1 000 l min Anche in questo caso le autobotti sono dotate di un corredo di tubazioni notevolmente lungo alcune centinaia di metri oltre a vani per accessori idraulici vari possibile effettuare mandate sia in alta che in media pressione con le manichette F a a
59. fronti radenti di lettiera che 309 scendono controvento lungo un pendio o fiamme che lo risalgono con una bassa intensit In questi ultimi casi bisogna evitare di utilizzare le forze antincendio in inutili azioni di protezione a queste strutture mentre il fuoco si propaga indisturbato in altri settori dell incendio creando spesso condizioni tali per cui si potranno determinare reali situazioni a rischio Occorre pertanto stabilire a quale livello appartengono le varie strutture presenti nella zona in particolare a se non presentano problemi per la loro difesa b se sono necessarie operazioni preventive c se si trovano in situazione ormai disperata o non pi difendibili efficacemente Si parte ovviamente dal presupposto che l abitazione sia gi stata sgomberata o perlomeno che i residenti siano a disposizione degli operatori impegnati nella protezione e che collaborino con essi La prima operazione da effettuare una rapida ricognizione intorno alla struttura o all agglomerato di strutture da difendere per riconoscere i fattori principali da considerare operativamente Tra le situazioni ed i fattori particolari che si dovranno riconoscere vi sono 1 seguenti a b posizione della costruzione In valloni stretti percorsi da forti venti d incanalamento gli agglomerati urbani le frazioni o le strutture isolate sono in una posizione di pericolo molto elevato cos come quelle situate su
60. fuga I rischi pi strettamente legati all incendio delle abitazioni presenti sono caduta di materiali incendiati da tetti gi ampiamente interessati dal fuoco caduta di vetri per lo scoppio delle finestre crollo di parti delle abitazioni interessate Altri pericoli specifici di queste situazioni sono riconducibili a a presenza di serbatoi di combustibile liquido b presenza di linee elettriche c presenza di combustibili o sostanze deflagranti 313 Nelle zone rurali i piccoli magazzini agricoli annessi alle abitazioni possono facilmente contenere insetticidi in particolare organofosforici in varia quantit in caso d incendio questi possono dare origine a reazioni diverse in certi casi con sviluppo di emanazioni o fumi tossici Anche nell incendio in interfaccia urbano rurale sono state descritte le situazioni a particolare pericolo tra cui 1 Assenza o problemi nelle comunicazioni radio con altre forze operanti 2 Scarsa disponibilit idrica ed assenza di supporto con autocisterne pesanti 3 Obiettivi dell operazione non chiari 4 Squadre operanti sull incendio con poca esperienza 5 L area non stata vista di giorno e non conosciuta dal personale 6 Assenza del supporto aereo 7 Assenza di vie di fuga o di aree di sicurezza 8 Ingresso ed uscita dall area su una via sola o difficilmente percorribile 9 Comportamento dell incendio non conosciuto o poco chiaro 10 Non si cono
61. interfaccia che al momento della verifica assume elevate dimensioni e gravit con minaccia diretta per l incolumit delle persone con pericolo per edifici reti di trasporto e infrastrutture in genere esso prevede l intervento immediato dei mezzi aerei di estinzione e l attivazione di tutte le procedure per la disattivazione delle linee elettriche all Ente gestore ed eventuali altri servizi a rischio nonch l immediata comunicazione dello stato di emergenza in atto al Presidente della Regione ed alle Prefetture interessate per territorio in vista della eventuale costituzione dell Unit di Crisi presso la SOUP Si prevede inoltre l intervento eventuale delle Forze Armate e o di Pubblica Sicurezza per la gestione anche a scopo preventivo cautelativo dell evacuazione delle strutture a rischio e la predisposizione di una colonna mobile da attivare in sinergia con il C N VV F e le Forze Operative La SOUP provvede ad informare immediatamente il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile e gli organi di stampa per il tramite dell ufficio stampa Regionale della Presidenza 49 4 Procedure di intervento del C F S dopo diretta segnalazione Ricevuta la segnalazione riguardante localit a rischio di un incendio boschivo direttamente dalle unit del Corpo Forestale operanti sul territorio la COR del CFS predispone laddove necessario ma in sinergia con la SOUP un immediato e tempestivo intervento da parte 470
62. le necessarie informazioni Come dire tenere pronti oppure rischiarare tempestivamente i mezzi in prossimit delle zone dove l esperienza storica rischio e le condizioni variabili pericolo fanno presagire il peggio nel breve termine 5 Migliore distribuzione risorse idriche diffuse Il territorio deve essere dotato di risorse idriche stagionali in modo da consentire ai mezzi terrestri l agevole rifornimento senza perdite di tempo in caso di operazioni di estinzione 491 Allegati A Elenco Associazioni Volontariato istituite ai sensi della L R 39 1995 aggiornato all anno 2010 con Determina Dirigenziale 84 del 03 2011 B Tabella con la distribuzione dei riferimenti di presidio riferimenti operai di ruolo automezzi in dotazione e forze disponibili ARIF 492 Allegato A alla Determinazione n 84 del 03 maggio 2011 REGIONE PUGLIA AREA POLITICHE PER LA RIQUALIFICAZIONE LA TUTELA E LA SICUREZZA AMBIENTALE E PER L ATTUAZIONE DELLE OPERE PUBBLICHE Servizio Protezione Civile Elenco Regionale Associazioni per la Protezione Civile L r 39 1995 e s m i Aggiornato all Anno 2010 DELIBERA GIUNTA REGIONALE N 6973 DEL 17 12 1996 ISCRIZIONE ANNO 1996 V Dei Mille 10 Ki EN e i eli ef Associazione Radio Club C B Servizio Via Umberto 1 5 SAN DONACI Emergenza SanDonaci Ass Volontari di Protezione Civile V Dalmazia n 48 LATIANO SAN VITO DEI Ass Volontari di Protezione Civile V Garibaldi 1
63. le reazioni del soprassuolo alla ripresa vegetativa poich molte volte il danno pu apparire pi rilevante di quanto non sia si tenga conto che spesso la vegetazione di latifoglie reagisce efficacemente con ricacci epicormici spesso molto abbondanti Una dilazione temporale delle operazioni selvicolturali di bonifica permetterebbe pertanto di valutare meglio le capacit di ricaccio delle latifoglie e di mirare gli interventi nelle aree pi degradate Nei cedui per aumentare la densit dei soggetti arborei si pu cercare di favorire l affrancamento dei polloni radicali una pratica atta a stimolarne l emissione di mettere allo scoperto le principali radici separarle dalla ceppaia e quindi ricoprirle Interventi di rinfoltimento naturale possono essere inoltre condotti tramite propagginatura sfruttando la facolt di radicazione dei polloni caulinari Questa tecnica riveste un certo interesse soprattutto per la ricostituzione di cedui degradati di faggio e di cerro e consiste nel piegare fino a terra giovani polloni ricoprendoli di terra per favorirne l emissione di radici Una volta radicati 1 polloni vengono separati dalla ceppaia madre quando hanno raggiunto un diametro alla base di almeno 10 cm vengono ceduati originando cos nuove ceppaie Nel caso di boschi percorsi dal fuoco si possono di frequente osservare ceppaie deperienti Per favorire il ripristino dell efficienza delle ceppaie si pu intervenire con le operazioni
64. lentamente scarsamente visibile non emettendo fiamme ma solo vapore e fumo pertanto molto pericoloso Si tratta di incendi di notevole durata tra l altro difficili da estinguere Incendio di superficie o radente un incendio che si propaga consumando gli strati bassi di vegetazione foglie secche rami morti erbe ed arbusti del sottobosco senza che le fiamme interessino le chiome degli alberi Pu assumere velocit molto sostenuta da lt 0 5 m min a oltre 50 60 m min e sviluppare elevati valori di intensit lineare Incendio di transizione un incendio che favorito dalla continuit verticale dei combustibili la cosiddetta scala dei combustibili consuma i rami secchi degli strati bassi delle piante arboree consentendo il passaggio del processo di combustione nel piano arboreo superiore Il passaggio da incendio di superficie ad incendio di chioma inizia con l accensione di uno o pi alberi Incendio di chioma incendio che inizia come incendio di superficie passando nelle chiome se le condizioni di continuit consentono questa transizione interessa l intero volume del soprassuolo passando di chioma in chioma sostenuto o meno dagli incendi di superficie rispettivamente incendio di chioma passivo o attivo 401 44 2 Propagazione del fuoco La combustione si svolge attraverso fasi successive La prima l eliminazione dell umidit del combustibile sotto forma di vapore e l innalzamento della temperatura
65. media o materiale divulgativo 2 diffusione di una coscienza del rischio intesa come presa d atto da parte della popolazione della sua convivenza in una situazione di rischio possibile presente in un determinato territorio 3 diffusione della conoscenza relativa alle misure di autodifesa intese come adozione di comportamenti corretti in situazioni estremamente difficili Ogni anno ed in particolar modo in estate nel periodo di maggiore pericolosit per il rischio incendi boschivi dovr essere predisposta dalla Protezione Civile Regionale d intesa con le Amministrazioni provinciali ed in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato la Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco e le Organizzazioni di Volontariato una specifica campagna informativa per 1 cittadini finalizzata in generale alla divulgazione di norme di comportamento e di auto protezione ed in particolare alla divulgazione di informazioni pi specifiche del proprio territorio provinciale Il materiale divulgativo infatti contiene e Norme di comportamento come evitare gli incendi nei boschi e Informazioni su cosa rischia chi provoca un incendio le sanzioni e Cosa fare in caso di incendio e Informazioni sul rischio incendio su tutte le province e quindi sul territorio regionale 398 e Informazioni su come interviene la Protezione Civile Regionale e sulle strutture operative e gli enti impegnati a livello locale e regionale e numeri telefonici utili e gratui
66. muratura legno eventuali strutture limitrofe di servizio muratura legno magazzini agricoli autorimesse servizi vari serbatoi GPL stalle depositi di foraggio concimaie ecc 3 campeggi e villaggi turistici accampamenti temporanei di varia origine fabbricato principale sede dei servizi principali in muratura legno 3 CESTI G MENABREAZ B 2001 Incendi nelle zone di interfaccia urbano rurale gli aspetti operativi Antincendio 2 61 77 303 bungalow case mobili o caravan tende ecc autovetture su piazzali esterni adibiti a parcheggio 4 distributori di carburante e servizi adiacenti aree di servizio limitrofe 5 insediamenti artigianali industriali in zona boscata o cespugliata fabbricato principale sede dei processi di lavorazione in muratura legno metallo strutture limitrofe di servizio e zone di deposito all aperto in particolare di segherie 6 cabine di trasformazione o altre strutture di distribuzione dell energia elettrica Altre strutture meno frequentemente rinvenibili ma non per questo meno impegnative in caso d incendio possono essere ricondotte a 1 depositi talvolta anche illegali di materiali vari pi o meno combustibili depositi pneumatici rottamatori ecc ed eventuali strutture di servizio adiacenti case di cura o ospedali decentrati stazioni intermedie di pompaggio degli oleodotti importanti vie di comunicazione e barriere di pedaggio autostradali parchi di divertimento e aree di zoo safar
67. operazioni antincendio essenziale per l efficacia della lotta e della prevenzione nonch per la sicurezza degli stessi operatori L addestramento del personale deve essere considerato una componente necessaria a migliorarne l efficienza e l efficacia riduzione dei tempi di intervento e delle superfici percorse 388 maggiore sicurezza per il personale etc Le tematiche su cui l azione regionale vuole essere incisiva riguardano in particolare la sicurezza degli operatori e la conoscenza dell organizzazione e del funzionamento del sistema regionale con l obiettivo di fornire a ciascuna figura la specifica conoscenza dei propri compiti dei limiti operativi delle responsabilit nonch dei corretti rapporti con gli altri soggetti della struttura AIB Le figure operative che intervengono nella protezione dagli incendi hanno differenti caratteristiche ed esigenze pertanto occorre una preparazione diversificata per le diverse categorie Operatori istituzionali Operai Capi squadra DOS Volontari L obiettivo che deve essere raggiunto una formazione sufficiente a garantire operazioni corrette in tutte le attivit anche le pi semplici non sostituendo ma integrando l esperienza eventualmente maturata dagli operatori La formazione deve essere omogenea per tutti gli operatori sull intero territorio la disomogeneit di informazioni e di conoscenze sulle tecniche e sui materiali potrebbe far nascere
68. osservate durante il transito delle fiamme per individuare eventuali focolai accesisi ed estinguerli rapidamente Prima di lasciare la struttura necessario essere sicuri che non vi siano focolai latenti non individuati Nel caso di struttura isolata in legno peraltro pi rara a trovarsi nella nostra Regione la situazione pi critica In effetti potenzialmente tutta la struttura pu accendersi le parti pi a rischio sono il tetto e tutte le zone dove si verificano turbolenze L accensione si potr verificare sia per surriscaldamento delle parti esposte lato controvento sia per deposizione o penetrazione di scintille e frammenti accesi di maggiori dimensioni fra le travature specie in presenza di assi di sottile spessore In strutture particolarmente esposte la probabilit di accensione molto alta specie se la vegetazione a ridosso della casa o questa viene interessata da fronti molto violenti Studi su questo particolare aspetto dell incendio di vegetazione hanno consentito di tipizzare le situazioni di scarsa probabilit di successo quali fiamme ad una distanza dalla casa pari ad una o due volte la loro lunghezza focolai secondari da spotting intorno alla casa con serio rischio di rimanere circondati dal fuoco forte vento e parte del tetto in legno gi interessato dal fuoco almeno 1 4 unao pi stanze gi invase dal fuoco in presenza di forte ventosit La tecnica migliore consiste nell isolare o r
69. persona fisica responsabile del danno stesso allorch esso abbia provocato una lesione aggiuntiva rispetto all evento coperto da assicurazione L ipotesi tipica quella del lavoratore infortunatosi sul lavoro il quale oltre all indennit erogata dall INAIL intraprenda un azione contro la persona fisica che gli ha causato il danno allorch questo per esempio abbia leso la propria vita di relazione o di coppia si pensi ad una ferita particolarmente evidente sul viso che renda difficoltoso per la vittima avere normali relazioni umane Secondo la giurisprudenza la responsabilit civile del datore di lavoro per la mancata adozione delle misure di sicurezza esclusa soltanto in caso di dolo del lavoratore ovvero di cosiddetto rischio elettivo ossia nel caso in cui sia stato il lavoratore stesso ad esporsi ad un rischio che non connesso alle mansioni affidategli In tutti gli altri casi il datore di lavoro tenuto a pagare il risarcimento tenuto conto che il danno alla salute non pu essere oggetto di reintegrazione in forma specifica giacch nessuno in grado di ripristinare completamente una funzione dell organismo che sia stata compromessa In conclusione O ciascuna pubblica Amministrazione o Ente che di fatto gestisce la lotta agli incendi anche a seguito di un attribuzione da parte di altro Ente deve individuare i dirigenti qualificati come datori di lavoro per la normativa sulla sicurezza i dirigenti e i preposti
70. senescenti o morti di altezza inferiore ai 30 40 cm che ricoprono completamente il suolo Specie legnose che occupano da uno a due terzi della superficie ma la propagazione del fuoco sostenuta dallo stato erbaceo Carico di combustibile 5 a 10 t ha materiale secco Praterie 3 Pascoli e prati naturali o artificiali costituiti da erbe dense con tessuti senescenti o morti di altezza superiore al metro il modello tipico della savana e delle zone umide con clima temperato caldo I campi di cereali non mietuti sono rappresentativi del modello Piante legnose disperse Carico di combustibile 4 a 6 t ha materiale secco Cespugliati 4 Macchia o piantagione giovane molto densa di altezza pari o superiore ai due metri I rami morti presenti all interno contribuiscono in maniera significativa ad aumentare l intensit delle fiamme La propagazione del fuoco avviene tra le chiome Carico di combustibile 25 a 35 tha materiale secco Cespugliati 5 Macchia densa e verde di altezza inferiore al metro la propagazione del fuoco sostenuta principalmente dalle lettiera e dallo strato erbaceo presenti Carico di combustibile 5 a 8 t ha materiale secco Cespugliati 6 Simile al modello 5 ma costituito da specie pi infiammabili oppure con resti di utilizzazione e piante di maggiore dimensione II fuoco sostenuto dallo strato arbustivo ma richiede venti moderati o forti Una ampia gamma di situazioni di macchia bassa rappresenta
71. si formano dopo annate di piena sementazione Le ripuliture dovrebbero essere estese a una superficie significativa ma in tal senso raramente sono realisticamente applicabili Se necessaria l operazione va limitata ai nuclei di rinnovazione in particolare a quelli in prossimit delle ceppaie delle piante madri Da sottolineare infine che in vari casi i popolamenti naturalmente originati da incendio soprattutto se di conifere in particolare Pinus halepensis possono presentare caratteristiche di rigogliosit della rinnovazione che esigono tecniche colturali specifiche in quanto l eccessiva densit pu determinare significativi fenomeni di competizione e un elevata mortalit Soprassuoli di questo tipo necessitano di regimi di sfollo ad hoc volti prioritariamente a migliorare la stabilit individuale asportare la necromassa accumulata e consentire l accesso per i successivi interventi 546 La riduzione numerica accompagnata da potature nella parte inferiore della chioma appare l intervento di elezione per accelerare la maturit sessuale dei soggetti e produrre quindi anticipatamente soggetti in grado di disseminare Il diradamento promuove l aumento del numero dei pini riproduttivi e del numero di strobili per pino determinando lo sviluppo precoce delle riserve di seme utili nel caso in cui si verifichi l incendio 55 8 Contenimento dell erosione Qualora l area di progetto comprenda zone con evidenti fenom
72. tende ad aumentare la sua lunghezza in proporzione alla velocit del vento che la avvicina al suolo e la allontana dalla verticale In tale modo l operatore che si trovasse davanti alla fiamma verrebbe pi facilmente investito dal calore In ogni caso l attacco diretto terrestre limitato a fronti di fiamma radenti richiedendo l incendio di chioma altre tecniche di lotta Oggetto di particolare attenzione devono essere l individuazione di vie di fuga o di aree di sicurezza ed il mantenimento di un efficiente contatto radio e o telefonico con gli uomini che operano sul posto e con gli eventuali rinforzi Strategie per l attacco diretto L attacco diretto deve essere preferibilmente iniziato dalla testa dell incendio Se ha successo ci si sposta verso i fianchi In tale modo le difficolt dovrebbero diminuire gradualmente Pertanto questo attacco da preferire poich all aumento della stanchezza degli operatori le condizioni di lavoro divengono via via sempre pi facili Figg 44 10 44 11 44 12 411 Fig 45 11 Dopo avere spento la testa le operazioni procedono verso i fianchi Le squadre avanzano in discesa operando sia all interno sia all esterno del perimetro dell incendio 412 Fig 45 12 Procedendo verso la fase finale l estinzione diviene via via pi facile poich si combatte la coda dell incendio che procede in discesa Pu accadere per che almeno temporaneamente non sia possibile l at
73. termini di uomini e mezzi Qualora gli incendi boschivi per estensione e o pericolosit minacciano di propagarsi a entrambe le tipologie di cui ai punti a e b cio bosco e interfaccia ed assumono particolare gravit o complessit tali da richiedere contemporaneamente l intervento di entrambi i Corpi il DOS e il ROS COS saranno coordinati dai rispettivi funzionari presenti nella SOUP per razionalizzare ed ottimizzare gli interventi di spegnimento Qualora sul luogo dell incendio intervenga per prima una unit di intervento comunale provinciale o volontaria il responsabile dell unit deve predisporre un piano operativo di massima per lo spegnimento ed attivarsi per il contenimento delle fiamme fino all intervento di personale del C F S o del C N V V F Nel frattempo il responsabile dell unit assume le funzioni di Direzione delle Operazioni limitatamente alle attivit in cui impegnata la squadra di competenza attenendosi alle disposizioni date dalla SOUP attraverso i responsabili del C F S e del C N V V F presenti in sede assicurando un costante contatto radio telefonico Il problema della difesa pu presentarsi molto differenziato la minaccia evidente ed indiscutibile ad esempio fronti di fiamma ad alta intensit che risalgono un pendio o spinti da forte vento il pericolo molto meno evidente e probabilmente le case non corrono alcun pericolo di venire direttamente coinvolte nell incendio ad esempio
74. tutti i moduli trattati c Questionario di gradimento In forma anonima viene proposto ai discenti alla fine di ogni corso 42 5 Idoneit all attivit AIB La Regione Puglia dovr definire i requisiti indispensabili per poter ritenere un operatore AIB idoneo a intervenire nell attivit di estinzione degli incendi boschivi Questi requisiti sono 1 Aver ricevuto da un medico un giudizio di idoneit positivo all AIB Il controllo sanitario degli operatori deve essere eseguito in funzione della valutazione dei rischi effettuata Si suddivide in un primo accertamento preventivo per valutare l idoneit fisica dell operatore e in accertamenti successivi periodici per verificarne lo stato di salute Questa fase preliminare a ogni ulteriore valutazione per il singolo soggetto e gli interventi seguenti dovranno essere eseguiti solo sugli operatori idonei all AIB 2 Aver partecipato a specifici corsi di addestramento Gli operatori devono conoscere il lavoro da svolgere e le procedure operative ed essere costantemente aggiornati sulle novit e sulle eventuali modifiche introdotte Prima di essere inseriti nell organizzazione delle squadre AIB gli operatori devono ricevere adeguata informazione sui rischi presenti nella lotta antincendio sulle misure e le attivit di protezione e prevenzione adottate sull organizzazione del lavoro Gli operatori devono ricevere inoltre adeguata informazione e addestramento al momento della consegn
75. 0 I Comuni possono posticipare la data stabilita dalla Regione per la bruciatura dei residui colturali in particolar modo delle stoppie in periodi con particolari condizioni favorevoli agli inneschi degli incendi avendo anche la possibilit di verbalizzare in caso di inadempienze 46 7 Competenze Enti gestori delle aree naturali protette La normativa nazionale L 353 2000 precisa che gli Enti Parco sono tenuti a proporre e definire la sezione del Piano AIB regionale relativa alle aree naturali protette regionali art 8 attuare attivit di previsione e prevenzione degli incendi boschivi ricadenti nel territorio a parco art 8 comma 3 promuovere l informazione della popolazione in merito alle cause determinanti l innesco di incendio e alle norme comportamentali da rispettare in situazioni di pericolo art 6 46 8 Competenze del Volontariato di Protezione Civile Il Volontariato di Protezione Civile in Puglia riveste un ruolo fondamentale nello svolgimento delle attivit connesse alla lotta attiva agli incendi boschivi Ai sensi dell art 7 comma 3 lettera b della legge 353 2000 per gli interventi di lotta attiva le Regioni si avvalgono del personale appartenente ad organizzazioni di volontariato riconosciute secondo la vigente normativa dotato di adeguata preparazione professionale e di certificata idoneit fisica qualora impiegato nelle attivit di estinzione del fuoco negli incendi boschivi L
76. 0 I Cerignola 1 squadra ordinaria 5 unit con 1 APS ACT con 2000 I Vico del Gargano 1 squadra ordinaria 5 unit con 1 APS CA Land Rover con 400 I Lucera 1 squadra ordinaria 5 unit con 1 APS o AF Rampini con 860 1 Anzano di Puglia 1 squadra volontari con APS con 1800 I Deliceto 1 squadra volontari con CA PU con 500 1 e APS con 1800 1 Totale squadre ordinarie 7 Totale squadre AIB 2 Totale squadre VV F volontari 2 Tab 47 13 Strutture preposte alle attivit di spegnimento Lecce Comune Descrizione squadra e mezzi Lecce sede centrale 1 squadra ordinaria 5 unit con 1 APS o AF COMBI con 600 1 squadra AIB con Ford Ranger 4x4 con modulo da 400 1 4 unit ABP da 7500 1 2 unit Otranto 1 squadra AIB con Land Rover Gallipoli 1 squadra ordinaria 5 unit con 1 APS o CA PU con 400 l Maglie 1 squadra ordinaria 5 unit con 1 APS o CA PU con 400 l Tricase 1 squadra ordinaria 5 unit con 1 APS o CA PU con 400 l Veglie 1 squadra ordinaria 5 unit con 1 APS o CA PU con 400 I Casarano 1 squadra volontari con CA PU con 400 I Ugento 1 squadra volontari con CA PU con 400 I Campi Salentina 1 squadra volontari con CA PU con 400 l Totale squadre ordinarie 5 Totale squadre AIB 2 Totale squadre VV F volontari 3 450
77. 0 kcal m s fiamme di altezza pari a circa 1 8 m carico di combustibile lt 4 t ha 30 lt U lt 40 con mezzi manuali Si deve evitare l attacco diretto per modelli di combustibile caratterizzati da grande quantit di biomassa bruciabile es il n 4 identificato come macchia alta 347 Le accensioni del fuoco prescritto avverranno sotto la sorveglianza del CFS e con le caratteristiche tecniche indicate da un apposito progetto redatto da un funzionario forestale addetto ai sevizi AIB appositamente formato oppure da un professionista forestale Le accensioni verranno attuate con apposito accenditore o drip torch composto da e serbatoio metallico contenente miscela di gasolio 75 e benzina 25 e condotto per deflusso a bassa portata e dispositivo di innesco Gli accenditori devono essere manovrati da personale dotato di appositi D P I idonei per gli interventi A I B e appositamente formato infatti il fuoco prescritto pu essere condotto correttamente solo da parte di personale preparato 37 1 Tipi e condizioni di applicazione del Fuoco Prescritto della Regione Puglia Il fuoco prescritto pu essere applicato con modalit differenti A seconda delle esigenze e dell ambiente si deve scegliere tra tutti i numerosi schemi operativi Tuttavia l insieme di detti schemi pu essere ricondotto a due fondamentali categorie di fuoco prescritto intenso debole La categoria intenso comprende schemi in cui l
78. 07 s o NORMANNI oo Vittorio Emanuele n SPINAZZOLA Centro C B Eruce V Laterano 50 MELENDUGNO Centro Intervento Radio V Cagliari 3 73014 GALLIPOLI Centro Operativo Radio TUGLIE SAN MARZANO DI SAN GIUSEPPE 4 A A ln w b m m m Ass Volontari G Marconi Emergenza Radio r r Ass Croce Verde San Marzano di San Giuseppe V XXI Aprile V Foggia Contrada Foreste c p 72 SAN GIOVANNI ROTONDO LATERZA 12 Ass Volontari del Soccorso e Proteione Civile Corso Roma n 11 13 70010 CELLAMARE DELIBERA GIUNTA REGIONALE N 275 DEL 25 02 1998 ISCRIZIONE ANNO 1997 Centro Protezine Civile ed Ambientale IV Bolzano 41 A 73046 Centro Radio C B 73018 Ass La Forestal 2 a 73055 n o 10 Gruppo Soccorritori Gamma 27 Ass La Luce P A Croce Azzurra pre V Ugo La Malfa 2 w ak Ww r Centro Emergenza Radio C E P V F Gioia 34 A r m O m ak EN 91 nni un 1di 15 493 REGIONE PUGLIA AREA POLITICHE PER LA RIQUALIFICAZIONE LA TUTELA E LA SICUREZZA AMBIENTALE E PER L ATTUAZIONE DELLE OPERE PUBBLICHE Servizio Protezione Civile Elenco Regionale Associazioni per la Protezione Civile L r 39 1995 e s m i Aggiornato all Anno 2010 cose re Nucleo Emergenza Radio 73010 Roo Ass Operatori Eergenza Radio O E R E Ass Orsa Maggiore V Madonna del Carmine 23 CAPRARICA DI LECCE a e ES ka E B B Fi Fi N o Ass PROCIV ARCI V
79. 08 La SOUP attraverso tali componenti assicura la pronta attivazione h 24 delle strutture deputate istituzionalmente alla gestione delle emergenze secondo schemi afferenti alle organizzazioni di competenza grazie anche alla presenza di qualificati operatori o funzionari che garantiscono una pronta e decisiva azione di comando e controllo sulle proprie unit In particolare la SOUP attraverso il personale in essa presente provvede a accogliere e valutare le informazioni sugli eventi in atto provenienti per il tramite dei numeri verdi di pubblica utilit 115 1515 ed eventuale numero verde regionale contattare i responsabili delle amministrazioni pubbliche e private interessate dall evento assicurare contatti costanti con le Sale Operative del sistema Regionale AIB Centrale Operativa Regionale COR CFS Direzione Regionale VV F e Comandi Provinciali VV F compilare il Foglio Notizie brogliaccio eventi formattato e dedicato ad ogni postazione per settore di competenza debitamente siglato e sottoscritto a termine turno dagli stessi 442 47 2 operatori che contiene ogni informazione proveniente o direttamente dal territorio o dalle proprie strutture di comando circa gli eventi e le azioni da intraprendere aggiornare le situazioni di emergenza in atto anche mediante la registrazione dei danni eventuali occorsi a persone o cose in caso di eventi A I B per le successive informative da inoltrare agli Org
80. 2 Ass Volontari Protezione Civile A V P C V Montegrappa 8 s oper Ass Protezione Civile G E O V Unit D Italia 7 Ass A VO TU S Largo Margherita 10 Associazione di Volontariato e Protezione Civile Il Via Pola 117 Bis Cormorano Via Monticelli c o Sede Comunale MONTESANO Ass AV C M SALENTINO CASTRIGNANO DEL CAPO NOVOLI ICORIGLIANO D OTRANOTO Ass Volontari Protezione Civile Giuliano V L Romano Ass Protezione Civile Novoli Piazza Regina Margherita Ass A V P C C Gruppo Protezione Civile Ala Azzurra V Alessandria 27 AREA POLITICHE PER LA RIQUALIFICAZIONE LA TUTELA E LA SICUREZZA Elenco Regionale Associazioni per la Protezione Civile L r 39 1995 e s m i 499 REGIONE PUGLIA AREA POLITICHE PER LA RIQUALIFICAZIONE LA TUTELA E LA SICUREZZA AMBIENTALE E PER L ATTUAZIONE DELLE OPERE PUBBLICHE Servizio Protezione Civile Elenco Regionale Associazioni per la Protezione Civile L r 39 1995 e s m i Aggiornato all Anno 2010 118 Gruppo Protezione Civile G Rambo V Alessandro Manzoni s n 123 Gruppo protezione Civile Il Delfino V Lequile 12 73100 LECCE m nr nl ren m 119 Gruppo Volontari Protezione Civile C E R Piazza Giovanni Paolo Il n 14 120 Ass Tecnica V G C Palma 92 121 Ass Nazionale Vigili del Fuoco in Congedo V R Bonghi 3 P T r 122 Ass Protezione Civile V Cav G Errico r m r m DETERMINZIONE DIRIGENZIA
81. 2 I residui prevalgono sugli alberi in piedi ricoprendo tutto il suolo in conseguenza di utilizzazioni forestali potature intense o diradamenti Carico di combustibile 50 a 80 tha materiale secco Residui pesanti di 13 Grande accumulo di residui di grosse dimensioni che ricoprono completamente il utilizzazioni forestali suolo Carico di combustibile 120 t ha materiale secco 334 Tab 36 2 Parametri quantitativi caratteristici di ogni modello Carico combustibile t ha Mod Descrizione 1h 10h 100h Vivo Totale Spessore Potere Umidit odo strato m calorifico estinzione dei vivo Kcal Kg porn 1 Pascolo basso 1 6 1 6 0 30 4 500 12 2 Arborato aperto 4 5 252 1 1 1 1 8 9 0 30 4 500 15 3 Pascolo alto 6 7 6 7 0 75 4 900 25 4 Macchia alta 11 2 9 0 4 5 11 2 35 9 2 00 5 200 20 5 Macchia bassa Di 1 1 4 5 7 8 0 60 5 200 20 6 M infiammabile 3 4 5 6 4 5 13 5 0 75 4 900 25 7 Sottobosco 2 5 4 2 3 4 0 83 10 9 0 75 5 000 40 8 Fogliame minuto 3 4 22 5 6 11 2 0 06 4 500 30 9 Fogliame lasso 6 5 0 9 0 3 7 1 0 06 4 500 25 10 Residui leggeri 6 7 4 5 11 2 4 5 26 9 0 30 4 500 25 11 Residui taglio 3 4 10 1 12 3 25 8 0 30 4 500 15 12 Residui taglio 9 0 31 4 37 0 TIA 0 75 4 500 20 13 Residui taglio 15 7 51 6 62 8 120 1 1 00 4 500 25 La realizzazione della Carta dei modelli di combustibile rappresenta pert
82. 225 92 art 6 all attuazione in ambito comunale delle attivit di previsione e prevenzione secondo le attribuzioni stabilite dalle Regioni Legge 353 2000 alla predisposizione di piani comunali e o intercomunali di emergenza anche nelle forme associative e di cooperazione previste dalla Legge 142 1990 e in ambito montano tramite le Comunit Montane e alla cura della loro attuazione sulla base degli indirizzi regionali D lgs n 112 98 art 108 all individuazione nei piani di emergenza comunali delle aree urbane a rischio di incendio di interfaccia nonch l individuazione della struttura di risposta comunale e l organizzazione del modello di intervento articolato nelle diverse fasi operative indicate nel manuale operativo OPCM n 3680 2008 alla vigilanza sull attuazione da parte delle strutture locali di Protezione Civile dei servizi urgenti D lgs 112 98 art 108 all utilizzo del volontariato di Protezione Civile a livello comunale e o intercomunale sulla base degli indirizzi nazionali e regionali D lgs 112 98 art 108 437 all organizzazione e alla realizzazione da parte del Sindaco autorit di Protezione Civile di misure operative per prevenire contrastare e mitigare gli effetti degli eventi calamitosi tra i quali lo svilupparsi e il propagarsi degli incendi boschivi a censire tramite apposito catasto aggiornato annualmente i soprassuoli percorsi dal fuoco L 353 200
83. 26 SIERRA 11 3357148977 LAND ROVER FG467714 2 12203 15 MONTE BARONE SIERRA 13 09 00 4 00 i an 3663629315 SIERRA 15 POTENZA PASQUALE 3387646580 192930 09 00 4 00 3 13 MONTE SANT ANGELO Monte Sant Angelo 3663629327 SIERRA6 3357148978 LAND ROVER FG467715 2 18 SFERRACAVALLO 3347470442 SIERRA 16 SCIRPOLI VALERIO 3299819470 102 09 00 22 00 2 o COPPA DELLA NUVOLA 3663629323 COPPOLECCHIA FRANCESCO 3289245521 102090 09 00 4 00 2 8 PESCHICI Peschici SIERRA20 3663629318 SIERRA 19 1 LAND ROVER FG467716 2 13 MONTE PUCCI 3663629323 ROSIELLO RAIMONDO 3383352211 1920 30 09 00 4 00 3 o CILIBERTI GIOVANNI 3464112036 S GIOVANNI ROTONDO San Giovanni Rotondo CAPPUCCINI 3347479477 SIERRA 17 3347479477 SIERRA 17 1 PANDA 4x4 FG483332 4 1 09 00 15 30 o 3 3 RINALDI MATTEO 3486466871 PIZZARELLI ROCCO 3384279661 S MARCO IN LAMIS San Marco in Lamis BORGO CELANO 3347479548 CILIBERTI DOMENICO 3497673834 3663629316 SIERRA 18 LAND ROVER ZA671 CW 5 102530 09 00 4 00 3 7 10 RENZULLI GIOVANNI 3408040502 BALDASSARRE ANTONIO 3386012847 Vico del Gargano PINETA MARZINI 3347476650 SIERRA4 3347479662 SIERRA4 1 MITSUBISHI 0X387 EW 5 102030 09 00 4 00 3 1 SALCUNI SANTINO 3406683287 VICO DEL GARGANO Vico del Gargano PARTICCHIANO 3347479919 IDEM 1 1 1 1 I 102 09 00 22 00 4 o 31 MAIORANO ANGELO 3489052984 Vico del Gargano Ischitella COPPA LIMITONI 3347470395 3347479867 SIERRAS 3357148975 MITSUBISHI 0X386 EW 5 12203 09 00 4 00 3 10 PARISI VALENTINO 3387148691 ISCH
84. 3 50 CATENA DI COMANDO E CONTROLLO PER LA LOTTA ATTIVA AGLI INCENDI BOSCHIVI Per maggior chiarezza si riporta la catena di comando e controllo per la lotta AIB sia in forma tabellare che in forma di diagrammi di flusso Tab 50 1 Catena di comando e controllo Azioni e tempi Ente Azioni Tempi Regione Puglia Durante il periodo dichiarato di grave pericolosit di incendi boschivi dispone l attivazione della SOUP Sala Operativa Unificata Permanente avvalendosi di personale e strutture proprie con continuit h 24 del personale del CFS di norma dalle 08 00 alle ore 24 dei CNVVF secondo convenzione del Settore Foreste della Regione dalle ore 8 00 alle ore 22 00 nelle more di una postazione h 24 ed eventualmente di altre forze di Polizia e rappresentanti del U T G con continuit dal periodo di dichiarata esigenza secondo D P G R SOUP Sovrintende all ottimizzazione delle risorse disponibili e delle procedure finalizzate alle attivit di estinzione secondo uno schema di razionalizzazione e di efficienza con turnazione h 24 del personale addetto con continuit comunica le informazioni dell incendio in atto al Sindaco ed agli enti territoriali competenti nonch alle relative Autorit di Protezione Civile Locale per l attivazione dei rispettivi piani Con continuit assicura il collegamento e il coordinamento delle attivit di estinzione degli incendi boschivi a
85. 7791694 5 1 2 Taranto 446 Tab 47 6 Strutture preposte alle attivit di spegnimento Corpo Forestale dello Stato C T A dell Alta Murgia gelo Telefono Personale MEZZI AUTOBOTTI REPARTO ces fisso N unit Panda Fuoristrada N Modulo AIB 4x4 litri C S 080 3147419 7 1 1 Altamura C S 088 3562598 3 1 Andria C S Gravina in 080 3267746 6 1 Puglia C S Ruvo 080 3628514 6 1 1 di Puglia Tab 47 7 Strutture preposte alle attivit di spegnimento Corpo Forestale dello Stato C T A Monte Sant An Telefono Personale MEZZI AUTOBOTTI REPARTO CES fisso N unit Panda Fuoristrada N Modulo AIB 4x4 litri C S Cagnano 0884 853001 6 1 3 Varano C S 0884 964537 13 1 2 Peschici C S Monte Sant Angel 0884 568000 5 1 2 o C S San Marco 0882 834976 I6 1 2 in Lamis C S Sannicandr o 0882 472835 I6 1 2 Garganico bis 447 C S Umbra 0884 530311 C S Vieste 0884 702210 1 100 Tab 47 8 Strutture preposte alle attivit di spegnimento Corpo Forestale dello Stato U T B Martina Franca Telefo
86. 8 Schema di esecuzione del FWI Si pu osservare che le esecuzioni run sono suddivise in run di analisi e run di forecast tale distinzione si riferisce alla diversa tipologia di campi meteorologici utilizzati Poich i campi di analisi non risentono degli errori di previsione si scelto di inizializzare l indice con i valori del contenuto idrico calcolati tramite i campi di analisi del giorno precedente ci per limitare al minimo gli errori in fase di inizializzazione A questo punto si fatta partire la catena temporale che parte dal run di analisi del giorno corrente e poi passa alla previsione dei giorni successivi utilizzando i campi di forecast Pi in dettaglio se si considera l esecuzione del modello per il giorno i per prima cosa si avvier il run di analisi i utilizzando come dati meteo i campi di analisi e come campi di inizializzazione quelli ottenuti con lo stesso tipo di run il giorno precedente i A questo punto si utilizzeranno i campi di forecast La previsione per le successive 24 ore i 24 H avr come input i Fuel Moisture Code calcolati tramite il run di analisi i mentre il run delle 48 ore i 48 H utilizzer come dati in ingresso quelli calcolati con il run i 24 H Il run a 72 ore infine utilizzer gli output del run i 48 H Per l inizializzazione del modello stato scelto un periodo corrispondente a condizioni di saturazione idrica del terreno su tutto il territorio regionale coincidente co
87. 900 Litrisganciatiper ora Distanza m Km Fig 55 3 Litri sganciabili per ora in funzione della distanza dal punto di approvvigionamento 534 y 00301x 003 R 0 9821 comi fi b a ei _ a i dd Distanza n Km Fig 55 4 Intervallo di lancio min in funzione della distanza dal punto di approvvigionamento evidente che aumentando la distanza dal punto di approvvigionamento si riduce in maniera notevole il rendimento del sistema AIB Le modalit di lancio prevedono apertura contemporanea delle quattro aperture ventrali salvo l apertura di due per volta in sequenza train l apertura delle quattro in sequenza train come illustrato di seguito Lo sgancio viene effettuato da una quota variabile da 30 a 35 m dalla cima degli alberi e ad una velocit di circa 110 nodi 203 km h Il mezzo pu operare con vento frontale massimo di 90 km h e vento a tergo di 80 100 km h lt Dg Da Fig 55 5 Tipologie di lanci da Canadair salvo train train Il Canadair CL 415 ha un limite di capacit operativa come tutti i mezzi aerei con lancio a gravit di acqua waterbombing che corrisponde ad una intensit lineare cio sul fronte dell incendio di 3 000 000 J m lg indicativamente corrispondente a fiamme di 3 00 3 50 m di 535 altezza valore comunemente riferito ed accettato pari a 3 000 KW m in letteratura Rimane inoltre da considerare l effett
88. A riportato l elenco ufficiale delle Associazioni di Volontariato istituite ai sensi della L R 39 95 aggiornato all anno 2011 come da Determinazione 62 del 23 3 2011 Nella figira che segue sono indicate le risorse tecniche di alcune di esse utilizzabili per l attivit AIB 439 ENTI GESTORI AREE PROTETTE VOLONTARIATO previsione prevenzione realizzazione Piani AIB Avvistamento convenzioni per l AIB volontariato ecc Lotta attiva A I B vigilanza e avvistamento supporto a Enti preposti istituzionalmente Figura 46 2 46 9 Competenze altri soggetti Associazioni di Categoria degli agricoltori e degli allevatori concorrono all attivit di informazione prevenzione segnalazione e estinzione degli incendi sulla base di accordi con il Servizio Regionale di Protezione Civile e il Corpo Forestale dello Stato A N A S provvede alla prevenzione e lotta agli incendi lungo la viabilit di competenza secondo le modalit previste dalle prescrizioni antincendio vigenti Inoltre concorre con il proprio personale all attivit di sorveglianza degli incendi lungo la viabilit di competenza secondo le modalit stabilite dal protocollo operativo concordato con Servizio Regionale di Protezione Civile CFS e VVF ENEL provvede alla prevenzione degli incendi nelle aree di sua competenza secondo le modalit previste dalle prescrizioni regionali antincendio vigenti Interviene nell interruzione d
89. A POLITICHE PER LA RIQUALIFICAZIONE LA TUTELA E LA SICUREZZA AMBIENTALE E PER L ATTUAZIONE DELLE OPERE PUBBLICHE Servizio Protezione Civile Elenco Regionale Associazioni per la Protezione Civile L r 39 1995 e s m i Aggiornato all Anno 2010 219 Associazione di Volo Ceraso Via Libert n 74 Associazione Volontari Pubblica Assistenza Via Turi n 25 A Castellana Grotte Via Zona F22 A c o Palazzi Giulia SSANTERAMO IN COLLE w CASTELLANA GROTTE w GruppoVolontari di Protezione Civile il Gabbiano w La n mn n w Pubblica Assistenza Gioia Soccorso ONLUS Via Luigi Einaudi n 1055 GIOIA DEL COLLE w GRAVINA IN PUGLIA w Guardie Ambientali Via Gogavino n 20 Associazione Nazionale Carabinieri Benemerite Via Turati n 8 e Volontari San Ferdinando di Puglia Nucleo Protezione Civile ANC Sez Foggia SAN FERDINANDO DI PUGLIA FOGGIA ISCHITELLA MANZANO DI PUGLIA 4 o a o Corpo Volontari Soccorso Ischitella Corso Cesare Battisti n 8 Associazione Volontari V V del Fuoco di Protezione Civile SAN GIOVANNI ROTONDO ALLISTE LIZZANELLO MINERVINO DI LECCE V A B Vigilanza Antincendi Boschivi Puglia ONLUS o m Prociv Arci Alliste Felline Organizzazione Europea VV F Volontari di Protezione Civile r m Gruppo Comunale Volontari di Protezione Civile del Comune di Minervino di Lecce r m Via Duca degli Abruzzi s n Procivw Arci Associazione Vo
90. Committee http www parliament sa gov au committees documents EnviroResDev public_documents Completed 20Ing uiries 13 20Report 20 20Canadair CanadairX20Report pdf 3 Loane I T amp Gould J S 1986 Aerial suppression of bushfires Cost benefit study for Victoria CSIRO Division of Forest Research Project Aquarius 536 Fig 55 6 Elicottero S 64 AIRCRANE Erickson in rifornimento Foto Bombino Il sistema Sea Snorkel con tubo rigido permette invece il pescaggio dinamico dell acqua mentre l elicottero in movimento sulla superficie del mare o di un lago Tale riempimento svolto alla velocit indicata di 35 45 nodi corrispondente a 65 84 km h e per riempire i serbatoi bastano appena 40 s In analogia con quanto detto per il Canadair anche per l elicottero S 64 la distanza dalla zona di rifornimento idrico il punto cruciale dell operativit considerata anche la minore autonomia di volo di 2 15 h Il grafico Fig 55 7 indica la distanza per operare almeno 5 lanci h che rappresentano la condizione operativa media del mezzo aereo Non sono disponibili dati sulla efficacia per cui si deve ritenere valido anche in questo caso il valore dell intensit lineare gi visto per il Canadair trattandosi comunque di sgancio a gravit del carico d acqua Produttivit S 64 numero sganci per ora Nr sganci per ora a 8 o 5 10 15 20 25 30 35 40 45 Distanza in km da fonti approvigio
91. DEL 29 03 2006 Ass Protezione Civile Santa Barbara Ass Protezione Civile Condor Ass G R E MN Diritti Civili Volontari di Protezione Civile Ass Emergenza Surbo Unit Volontaria di Prot Civ Ass Nucleo Operativo Protezione Civile Ass Volontariato Centro C B Vernole G Marconi Confraternita di Misericordia Corpo Nazionale Ausiliario di Protezione Civile Nucleo Prov le di Taranto Ass di Volontariato Onlus di Protezione Civile e Soccorso Sea Guardians La Messapia Volontari di Protezione Civile ed Ambiente Ass Gruppo Protezione Civile Cisternino Servizio Regionale di Soccorso Alpino e Speleologico Pugliese Onlus Ass Volontaria di Assistenza e Soccorso San Pio Ass di Volontariato Giacche Verdi Puglia Onlus Guagnano Soccorso k ASS Volontariato di Protezione Civile Madonna della Fiducia 3 ISCRIZIONE ANNO 2005 73050 SECLI TORREMAGGIORE FRAGAGNANO SURBO Fraz Giorgilorio r V Convento r Garibaldi 274 r Maccagnani 19 r m San Giovanni 32 IV Lecce 90 Ariosto Largo Pineta V Oberdan 11 Via Martiri d Otranto n 8 V Matera 3 Piazza Municipio 33 V Calandra 7 Piazzale Anelli c o Museo Speleologico F Anelli Corso Roma 38 m n 4 CASTRI DI LECCE CISTERNINO CASTELLANA GROTTE m m w SAN GIOVANNI ROTONDO BISCEGLIE GUAGNANO n o Trax ni w m Via Pr
92. EZZA DI SCOTTATURA Parametri di entrata Temperatura dell aria Risultato della simulazione Altezza di scottatura MODULO MORTALITA Parametri di entrata Altezza dell albero Rapporto di chioma Spessore della corteccia Risultato della simulazione Percentuale di mortalit Volume di chioma scottata MODULO INCENDI SECONDARI Parametri di entrata Velocit del vento a 10 metri Risultato della simulazione Energia termica ascensionale Quota massima raggiunta da una particella in combustione Distanza orizzontale percorsa una particella in combustione MODULO TRANSIZIONE A FUOCO DI CHIOMA Parametri di entrata Altezza inserzione chioma Contenuto di umidit fogliame Carico di combustibile superficiale consumato Risultato della simulazione Intensit critica 3 0 h 86 0 ha 3830 9 m 2 6 1604 7 m 66 8 m 654 9 m 20 0 C 8 0 m 15 0 m 0 3 2 0 cm 16 2 0 0 30 0 km h 9154 7 kJ m 16 6 m 87 6 m 10 0 m 100 0 1 0 kg m 5352 8 kW m Evoluzione del fuoco di superficie in incendio di chioma no intensit lineare lt intensit critica 340 Fig 36 3 Mod 9 Lettiera non compatta in bosco chiuso Bosco denso privo di sottobosco arbustivo ma con lettiera meno compatta del modello 8 costituita da conifere ad aghi lunghi e rigidi o da latifoglie a foglia grande Parametri di entrata Modello di combustibile 9 Lettiera non compatta in bosco chiuso Umidit dei combustibili morti 1 h
93. Glossario Briefing riunione incontro operativo Coda dell incendio parte del perimetro che presenta minore intensit e velocit procedendo contro vento o contropendenza Effemeridi tavole astronomiche con indicazione tra l altro dell orario del tramonto astronomico Fuoco di chioma inizia come incendio di superficie passando nelle chiome se le condizioni di continuit consentono questa transizione interessa l intero volume del soprassuolo passando di chioma in chioma sostenuto o meno dagli incendi di superficie Fuoco di interfaccia si sviluppa in quelle zone aree o fasce nelle quali l interconnessione tra strutture antropiche e aree naturali molto stretta Fuoco di superficie si propaga consumando gli strati bassi di vegetazione foglie secche rami morti erbe ed arbusti del sottobosco senza che le fiamme interessino le chiome degli alberi Fuoco sotterraneo fuoco si propaga lentamente con velocit molto modesta consumando strati di materiale organico presente sotto i primi strati del terreno radici torba humus FWI indice di pericolo canadese Incendio boschivo legge 353 2000 fuoco con suscettivit a espandersi su aree boscate cespugliate o arborate comprese eventuali strutture e infrastrutture antropizzate poste all interno delle aree oppure su terreni coltivati o incolti e pascoli limitrofi a dette aree Modello di combustibile descrizione sintetica tipo o modello di combustibile che
94. IF Enti locali Polizia Municipale e Associazioni di volontariato che concorrono sul territorio regionale nelle attivit del servizio regionale AIB Fig 49 1 4 Fase di Attenzione Preallarme Allarme Consiste nell attivazione della struttura operativa antincendio E disposta dalla Sala Operativa Unificata Permanente o da tutti gli Organi predisposti alla gestione delle emergenze CFS VVF e nei casi di avvenuta notizia diretta da parte dell Organo Statale che ne ha constata la presenza CC GDF PS Il Servizio Protezione Civile attraverso la SOUP sulla scorta delle segnalazioni provenienti dal Dipartimento Protezione Civile Centro Funzionale Nazionale Incendi riguardo la previsione degli indici di pericolo incendi sul territorio delle mappe di previsione prodotte ed integrate dal Centro Funzionale Regionale nonch dalle indicazioni territoriali provenienti dal Corpo Forestale dello Stato riconosce uno stato di pericolosit per l innesco e la propagazione degli incendi boschivi Nelle responsabilit a carattere generale per fronteggiare il pericolo di incendi boschivi si individuano le seguenti fasi successive di attivit 1 Fase di attenzione periodo di ordinariet Nel caso sia riconosciuto uno stato di pericolosit basso medio la SOUP comunica l avvenuta attivazione della fase di attenzione nonch i relativi aggiornamenti ai soggetti sotto indicati il Presidente della Regione Puglia o suo delegato
95. IONE DELLE OPERE PUBBLICHE Servizio Protezione Civile Elenco Regionale Associazioni per la Protezione Civile L r 39 1995 e s m i Aggiornato all Anno 2010 ene rene Ass La Forestal 1 Corso Umberto I 16 73059 JUGENTO V Marzabotto 2 Ass Protezione Civile Vivi Bene c o Scuola Elemetare Lorenzo Rosselli W W Ww fs SALICE SALENTINO SAN DONATO DI LECCE TAURISANO E W Ass Volontari Protezione Civile Arcobaleno V Lombardia 2 Ass Ala Azzurra c o Scuola Media Statale Lombardi Ass Protezione Civile TAURUS V San Padre Pio 16 Centro C B Olimpo V Cosimo De Giorgi 28 c p 2 Ass Pubblica Assistenza G O V E R A V Ludovico Ariosto 48 71011 pesa re DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N 4 DEL 20 03 2001 ISCRIZIONE ANNO 2000 INTEGRAZIONE Confraternita di Misericordia Corso Europa Unita n 2 70031 ANDRIA BARLETTA Q Ass Radio Club San Severo Viale Il Giugno 168 Associazione di Pubblica Assistenza Volontari del Via Mandara n 34 Soccorso D A pare W Ww W N O UNIVOL Soccorso Volontario Via Paradiso n 42 PS N A w A EN Confraternita di Misericordia V Rionero n 41 b PS ezi Confraternita di Misericordia Confraternita di Misericordia A N Confraternita di Misericordia V Salvator di Giacomo n 1 Confraternita di Misericordia V Londra n 67 BISCEGLIE EI LE LE LE BA LE LE FG FG BA FG BT BT BT BA BA FG G i Ke3
96. ITELLA BELVEDERE 3347470472 IDEM 1 3 I 1 09 00 15 30 1 o 1 CANNATA LEONARDO 3401462209 FOGGIA IMPAGNATIELLO ANTONIO 3337423011 VIESTE Vieste CHIESUOLA 3663629321 SIERRA 22 3663629319 SIERRA 21 3357148971 MITSUBISHI 0X384 EW 5 102090 09 00 4 00 3 8 ti PECORELLI DOMENICO 3283786880 DE FELICE GIUSEPPE 3494769532 ISOLE TREMITI Isole Tremiti S DOMINO 7 SIERRA 14 CAMPANELLA MICHELE 3475403998 3663629325 1 FAUNO AB 487 SD 3 1 07 80 14 00 o 2 2 CAPUANO ROCCO 3286828930 BICCARI Biccari Alberona MONTE CORNACCHIA 3663605427 MARZO GIUSEPPE 3475006865 3663605395 1 LAND ROVER FG519579 2 102 09 00 22 00 2 4 8 ROSSI GIOVANNI 3472959718 ALBERONA Alberona MONTE PAGLIARONE 3663605432 IDEM 1 102 09 00 22 00 2 3 5 Sena D ETTORRE PASQUALE 3383002040 CELENZA V RE Celenza Valfortore Perni 1 3663605399 PANDA dxd FG 436320 4 102 09 00 22 00 2 6 8 DETTORRES MICHELE 3476817931 CARLANTINO Carlantino MASSERIA BARBIERI I IDEM 7 PANDA dxd FG 436318 4 102 09 00 22 00 2 2 4 LOMBARDI ENZO 3476484628 BARTOLOTTA GIOVANNI 3477628286 PIETRAMNO etramontecorvino Castelnuovo NARDACCHIONE 3669605401 1 LAND ROVER FG 543035 2 102 09 00 22 00 2 4 6 della D Torremaggiore URBANO PASQUALE 3402614997 TUTOLO GIUSEPPE 3286238220 MOTTAMNO Grocella CROCELLA 3663629322 IDEM 1 1 1 1 102 09 00 22 00 2 2 4 CURCIO ROCCO 3477353054 ROSETO V RE Roseto Valfortore MONTE STILLO 1 3663605408 1 NISSAN FG 5046562 2 1020 09 00 22 00 2 4 6
97. LE N 6 DEL 13 04 2004 ISCRIZIONE ANNO 2003 INTEGRAZIONE TORRE SANTA SUSANNA V Tagliamento c o Scuola Elementare G Falcone 125 Confraternita di Misericordia V Massimo d azelio n 214 70056 MOLFETTA 124 Ass Volontari Protezione Civile Agata Gallu BA G 126 Gruppo Comunale Candela 71024 CANDELA F DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N 10 DEL 20 05 2004 ISCRIZIONE ANNO 2003 INTEGRAZIONE DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N 5 DEL 11 03 2005 ISCRIZIONE ANNO 2004 Pubblica Assistenza SERCORATO Don Albettario 70033 coRATO c o Palazzetto dello Sport TORITTO ACQUARICA DEL CAPO w j nni Ln w Emervol Toritto V De Santis 1 Corso Giacomo Matteotti palazzo Villani le Protezione Civile e Sociale LA Fontana MINERVINO DI LECCE Fraz Specchia Gallone NOCIGLIA PARABITA SECLI Protezione Civile Fox A ni o m PROCIV ARCI V IV Novembre 7 m Protezione Civile Franco Cataldi V F lli De Jatta 8 r m S F U C S Le Volpi Rosse V Provinciale Aradeo Neviano w 8 di 15 500 REGIONE PUGLIA AREA POLITICHE PER LA RIQUALIFICAZIONE LA TUTELA E LA SICUREZZA AMBIENTALE E PER L ATTUAZIONE DELLE OPERE PUBBLICHE Servizio Protezione Civile Elenco Regionale Associazioni per la Protezione Civile L r 39 1995 e s m i Aggiornato all Anno 2010 Ass A M E S Protezione Civile V Giuseppina delli Ponti n 5 DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N 8
98. NTE GIUSEPPE 1 3456539429 i JURLARO PASQIALE 3472601027 Maottola faz po S iovanni MOTTOLA 22 MOTTOLA 22 PIK UP TOYOTA AM941CG 1 9 30 16 00 3 assafra Palagianello DE MITO GIUSEPPE 1 3472601027 STASOLLA GIOVANNI 1 3457064469 Palagianello fas idr Parco Casale CASTELLANETA 22 CASTELLANETA 22 PIK UP MITSUBISHI CX390EW 2 13 30 20 00 3 ad RADICCI 1 3457064355 TARANTO 3 CARAMIA 1 3456535436 Crispiano GREN Srii Tagliente MATRINA 26 MARTINA 26 PIK UP TOYOTA TA 496898 2 13 30 20 00 2 Mina F BASILE 3456535525 CHIRULLI 34565355553 Manna Marina E Pianelle MARTINA 23 MARTINA 23 PIK UP MITSUBISHI CX391EW 1 9 30 16 00 3 risplafio Statte CIACCIOLO 1 3456539536 Statte Grottaglie DE FELICE A 1 3456535294 Statte Taranto Faggiano Monte Termite TARANTO 11 TARANTO 11 PIK UP MITSUBISHI CX392EW 1 9 30 16 00 3 Maruggio Manduria PISCONTI 3456535451 Maruggio Manduria CANDIDO 1 3456535558 Maruggio Faggiano Taranto Correggia 7 TARANTO 12 TARANTO 12 PIK UP MITSUBISHI BD893SK 2 13 30 20 00 3 Grottaglie Statte CONVERTINO 3456535335 NISI SALVATORE 1 3397018241 1 08 00 14 30 o San Pietro Vernotico Brindisi SUD Bosco Cerano Sigma 23 Sigma 23 TOYOTA TSK 1 MICCOLI VINCENZO 1 3384155899 2 14 00 20 30 o NISI SALVATORE 1 3397018241 1 08 00 14 30 o Brindisi Brindisi SUD Bosco Prete Sigma 23 Sigma 23 TOYOTA TSK 1 MICCOLI VINCENZO 1 3384155899 2 14 00 20 30 o BRINDISI NISI SALVATORE 1 3397018241 1 08 00 14 30 o Car
99. Provinciali di volta in volta interessati dalle segnalazioni e in precise fasce orarie ore 13 00 16 00 20 00 deve consuntivamente indicare il numero degli incendi trattati in SOUP con l attribuzione dei codici giallo arancio rosso Tutto ci per poter rendere utile la valutazione da parte dei Comandi Provinciali della Puglia sull impiego delle forze aggiuntive di cui al comma precedente 464 49 1 4 Ruolo del Volontariato di Protezione Civile 1 Fase di attenzione e preallarme Le Associazioni di Volontariato partecipano alle attivit di vedetta ricognizione avvistamento e presidio del Territorio sia attraverso la pianificazione a livello locale con i responsabili del CFS di appositi luoghi da utilizzare come punto di avvistamento in particolari scenari territoriali e o di zone di pattugliamento con i relativi orari 2 Fase di allarme e spegnimento Il personale delle Associazioni di Volontariato opportunamente formato ed equipaggiato per coadiuvare le forze coordinate dalla SOUP impegnate nelle operazioni di estinzione e nelle operazioni di bonifica opera sulla base di apposite convenzioni stipulate con il Servizio Protezione Civile della Regione Puglia Le Associazioni di Volontariato mettono a disposizione le squadre di volontari che dovranno assumere le indicazioni provenienti dai DOS COS ROS presenti sui luoghi d intervento In casi eccezionali e su attivazione della SOUP possono presidiare ed attivarsi per lo esti
100. Pubblica Assistenza SERBARI V Orazio Flacco 24 70124 BARI fe Ass Societ Italiana di Geologia Ambientale Via Junipero Serra n 19 SIGEA c o Ordine Geologi Puglia 70100 BARI el DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N 19 DEL 12 11 2002 ISCRIZIONE ANNO 2002 65 Ass PROCIV ARCI Via Benvenuto Cellini n 20 73030 DISO Fraz Marittima el 4 di 15 496 REGIONE PUGLIA AREA POLITICHE PER LA RIQUALIFICAZIONE LA TUTELA E LA SICUREZZA AMBIENTALE E PER L ATTUAZIONE DELLE OPERE PUBBLICHE Servizio Protezione Civile Elenco Regionale Associazioni per la Protezione Civile L r 39 1995 e s m i Aggiornato all Anno 2010 Ass Unione Garganica Radio 27 Vico San Leonardo 18 Viale Kennedy 19 c o parrocchia S Onofrio SAN GIOVANNI ROTONDO D Y Servizio di Volontariato Sociale Elpis Piazza Lorch c o ritiro Maria Ass Volontari Protezione Civile Comune di Oria Immacolata Ass G Marconi Via della Navigazione n 2 4 FASANO C A R Centro Attivo Radio Associazione di Volontariato di Protezione Civile Difesa Via La Guardia n 2 Ambientale Ausiliari di Polizia Costiera SANNICOLA DI LECCE SAN PIETRO IVERNOTICO Ass Volontari Protezione Civile V degli Studi n 7 ex Scuola San Pietro Vernotico Materna 2 FASANO Fraz Ass C B Quadrifoglio Via Muzio Scevola s n Montalbano POGGIO IMPERIALE SAN MARCO IN LAMIS SAN PAOLO DI CIVITATE Nucleo Operativo Volontari di Protezione Civile V Luigi Cadorn
101. RASMAP da ottenere con gli interventi di viabilit Poich la RASMAP stata gi indicata nell apposito capitolo la si riporta in questa sede per maggiore chiarezza di consultazione Tab 39 1 RASMAP ottenibile con interventi di viabilit Intervento RASMAP Foggia Bari Taranto Brindisi Lecce luna 55 20 10 10 10 5 39 2 Viali parafuoco I viali parafuoco altrimenti denominati tagliafuoco sono opere di prevenzione che possono avere un ruolo importante nel contrasto degli incendi boschivi I viali parafuoco possono essere definiti come interruzioni della continuit di una superficie boscata realizzati a scopo antincendio attraverso la modificazione o eliminazione del combustibile vegetale tracciate in vario modo sia seguendo le curve di livello sia secondo le linee di massima pendenza a seconda delle situazioni orografiche e di acclivit in cui si opera Esistono varie tipologie di viali parafuoco realizzati con caratteristiche e perseguendo obiettivi diversi Una classificazione ormai diffusa distingue i viali parafuoco in passivi e attivi Si dicono passivi se hanno la funzione di fermare l incendio per mancanza di combustibile attivi se la loro funzione anche quella di agevolare l opera delle squadre a terra Nel primo caso si dovr procedere all eliminazione di ogni componente della vegetazione sia arborea sia arbustiva ed erbacea La larghezza deve essere notevole consid
102. S N f 20 I lil j i 10 i i 4 i i PS PE AA VE N AA A y SNA A E GV A S 0 10 20 30 40 50 60 70 0 10 20 30 40 50 60 70 giorno giorno Errore di previsione 2 8 mm Nro di stazioni 81 P rappresenta il valore previsto dell i sima variabile e O il corrispondente valore osservato 329 La validazione delle mappe di previsione della pericolosit incendi stata effettuata attraverso il confronto tra i valori di pericolosit calcolati dall indice FWI e gli eventi occorsi in corrispondenza di aree boscate e di macchia sulla stagione AIB 2008 Il database utilizzato per il confronto quello del Corpo Forestale dello Stato CFS Le analisi effettuate mostrano che considerando l incendio correttamente classificato se la pericolosit prevista appartiene alla classe di pericolosit Alta o Molto Alta FWI gt 27 la percentuale di successi superiore al 50 Tab 35 4 Classificazione incendi per tipologia di terreno Percentuale incendi correttamente classificati Tipologia di terreno humero eventi occorsi Percentuale Successi free boscate e di 59 6 macchia C Tale percentuale sale al 77 per le aree boscate se si considerano eventi molto grandi con estensione dell area bruciata superiore a 20 ha Tab 35 5 Classificazione incendi superiori a 20 ha per tipologia di terreno Percentuale incendi correttamente classificati con area superiore a 20 ha Tipologia di terreno humero eventi occorsi Percentuale s
103. Sommario VOLUME II 30 CARTOGRAFIA DELLE ZONE DI INTERFACCIA 292 31 PROPOSTE DI INTERVENTO eee eee eee eee 294 32 PREVENZIONE PER GLI INSEDIAMENTI IN AREE A RISCHIO iii 298 33 NORME E STANDARD URBANISTICI PER LA PROTEZIONE DEGLI EDIFICI CONTRO GLI INCENDIIN ZONE A RISCHIO clinici ES a E e nee E eE EEES e aae Seia ere 300 34 PROBLEMI DELLA LOTTA IN ZONE DI INTERFACCIA URBANO RURALE 303 34 1 Le strutture minacciate dal fuoco nelle aree d interfaccia urbano rurale 303 34 2 Problemi organizzativi in interfaccia urbano rurale iii 304 34 2 1 Rischi connessi all incendio di vegetazione iii 305 34 2 2 Rischi connessi all incendio delle varie strutture 305 34 2 3 Rischi derivanti da situazioni particolati 306 34 3 Problemi di sgombero della popolazione e operazioni di SOCCOrSO iii 307 9445 CCOMPCICNZO ria A 309 34 5 Incendi di interfaccia e rischi per gli operatori iii 313 35 PREVISIONE PERICOLO INCENDI hiner n a IERI RIEN e iero 316 35 1 Descrizione del fire weather index iii 318 35 2 European Forest Fire Information System EFFIS oo r 320 35 3 Implementazione operativa di FWI per la Regione Puglia iii 321 35 4 Validazione della catena modellistica iii 328 35 5 Diffusione dei bollettini di previsione pericolo i
104. Stato Il Corpo Forestale dello Stato interviene nella lotta agli incendi boschivi attraverso le proprie attivit istituzionali di prevenzione ed investigazione dirette dalla COR CFS e di direzione delle operazioni estinzione Il Corpo Forestale dello Stato concorre alla Campagna AIB prioritariamente con le squadre convenzionate dedicate ed appostate in localit preventivamente definite e che possono essere suscettibili di variazioni in relazione alle necessit territoriali Il personale convenzionato e successivamente definito squadra AIB assumer ogni qualsivoglia iniziativa operativa secondo le procedure e le tecniche previste dal proprio 462 ordinamento per la conduzione delle emergenze territoriali provenienti dalla gestione per la lotta attiva agli incendi boschivi In base al codice di incendio come di seguito indicato stabilito dall operatore di sala operativa del 1515 se l incendio segnalato a questa ovvero dal personale presente in SOUP se l incendio segnalato a questa vengono attivate le squadre AIB di coordinamento C F S disponibili coerentemente con la localizzazione dell incendio Queste ultime svolgono la direzione delle operazioni di spegnimento sotto il coordinamento delle unit CFS presenti in SOUP che nei casi di criticit da incendio boschivo individuate secondo il codice sopra descritto dirigono le operazioni di estinzione avvalendosi delle squadre AIB della Regione Puglia e dell ARIF i
105. Valutazione del risultati irrogate a EE aA E E aladino 394 42 5 Idoneita all attivita ATB ii nenie e aae Aaa etiara ATS a iieis Eea iera 394 43 SENSIBILIZZAZIONE E PROPAGANDA i 395 43 L Le attivit informative aarahla nta a nlaaleo Lala naza lai 397 44 SPEGNIMENTO aio ateo AIR pe PER II RATIO iI 401 44 1 Classificazione degli incendi iii 401 44 2 Propagazione del Uol at 402 44 3 Fasi evolutive dell incendio iii 403 45 INTERVENTIDI ESTINZIONE betta t area EE EAE EE A PRESANTE EE ONES ENESTE E PINE Esai SE in Enesa AEA 405 45 1 Tecniche di spegnimento o rrean aE E EE EEE EEE AERLE 405 45 2 BONfiCa sn RELA EEE Rana 425 46 COMPETENZE DEGLI ATTORI COINVOLTI NELL ATTIVIT A_T B 427 46 Competenze dello Stato 428 46 2 Competenze della Regione iii 428 46 3 Competenze altri Soggetti Statali ii 432 46 4 Competenze del Servizio Protezione Civile Sala Operativa Unificata Permanente 434 46 5 Competenze Enti Regionali iii 435 46 6 Competenze Enti Locali iii 435 46 7 Competenze Enti gestori delle aree naturali protette iii 438 46 8 Competenze del Volontariato di Protezione Civile iii 438 46 9 Competenze altri soggetti iii 440 47 CONSISTENZA E LA LOCALIZZAZIONE DEI MEZZI DEGLI STRUMENTI E DELLE RISORSE UMANE Pirri SIE A PRINT ARTENA ee EE ee CANA POLENTA NSA R
106. a categoria sono estremamente vari ed molto difficile poterli prevedere nella loro totalit Tuttavia ve ne sono due che si possono verificare facilmente e sono riferibili a alla fuga di persone agitate o addirittura in preda al panico b alla fuga di animali spaventati liberati appositamente o liberatisi da soli 306 34 3 Problemi di sgombero della popolazione e operazioni di soccorso L evacuazione dei residenti o degli eventuali turisti pu essere necessaria ma impone un grave dilemma In effetti se l evacuazione viene effettuata in una interfaccia mista dove il numero dei residenti relativamente basso in certe situazioni si hanno buone possibilit di successo Situazione diversa si ha invece nell interfaccia classica dove il numero di persone sicuramente pi elevato e soprattutto concentrato in zone ristrette Si cita nuovamente come rappresentativo di tali problemi il notevole numero di insediamenti a contatto con le pinete nel territorio regionale In varie occasioni stato dimostrato che il rimanere all interno dell abitazione qualora questa disponga di sufficienti misure protettive molto pi sicuro rispetto all avventurarsi con il proprio automezzo nella confusione e negli imbottigliamenti che si creano lungo le strade della zona interessata specie se queste tendono ad attraversare zone boscate che verranno raggiunte dal fuoco L ordine di sgombero per garantire la sicurezza e l incolu
107. a 2 Ass Radio Club Biccari V Arione s n Ass Ricetrasmissioni C B Brindisi Piazza Mercato Rione Cappuccini V Togliatti c o Scuole Aes S06 5M 27 Elementari Balilla Nucleo di Vigilanza Ittico Faunistica Ambientale Ecologico V Sansovino 9 c p 52 Ass La Torre Piazza De Gasperi 1 Ass Emergenza San Paolo S E R V Dante Alighieri 70 Ass Volontari Serostuni V G Rossetti 27 Via A Sannitica c o Parco N N N N N N N N Ss i le J ea Q N Ass Radio Club G Cavalli co N Ass A V S Casaltrinit 0o Ww Ass V E R A Vito Pellegrino V Scalfo 47 497 REGIONE PUGLIA AREA POLITICHE PER LA RIQUALIFICAZIONE LA TUTELA E LA SICUREZZA AMBIENTALE E PER L ATTUAZIONE DELLE OPERE PUBBLICHE Servizio Protezione Civile Elenco Regionale Associazioni per la Protezione Civile L r 39 1995 e s m i Aggiornato all Anno 2010 Viale Gramsci c o Villa Comunale Parco Largo Torneo E Naturalista Federiciana Verde ONLUS go Szi Ass A V S E R Ass San Lorenzo Martire Nucleo Nazionale Carabinieri Ass Pubblica Assistenza A VE R Ass Auxilium Miggiano Specchia Ass A S E R C Ass Pubblica Assistenza A R M Ass N O V E R Ass A V E R S Atlantis 27 Ass Pubblica Assistenza SERMOLFETTA Ass G V A Guardie Ambientali Confraternita di Misericordia Ass Radio C B Help 27 S E R Unit Ausiliaria Volontari Protezione Civile
108. a Mobile Regionale scialli iaia iii bha 473 50 CATENA DI COMANDO E CONTROLLO PER LA LOTTA ATTIVA AGLI INCENDI BOSCHIVI 474 51 MODEELO OP RAV O 3 italien ariani 482 dl Distribuzione forze ARIF ac lac i lla OEE 482 51 2 Modello organizzativo del CFS iii 487 51 3 Miglioramento modello organizzativo auspicato 490 52 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE DPI ie 512 92 1 Equipaggiamento A_T B ssisilo il ELA E E E SAE S 515 53 LA NORMATIVA IN MATERIA DI SICUREZZA E I SOGGETTI COINVOLTI 520 S3 A soggetti coinvol reisseri inier eg EN ANALI E tini ra seitan nisi 520 33 27 Nel settore Privato iennet anie eo aroni iaaeaie eea ia ta TE araa OTEA eR Eron a 520 53 3 Datore di lavoro dirigenti e preposti nelle Pubbliche Amministrazioni 522 53 4 La delega di attivit da parte della Regione nooner 523 53 5 Utilizzo delle prestazioni di soggetti non titolari di un rapporto di lavoro dipendente 524 53 6 Obblighi incombenti su datore di lavoro dirigenti e preposti i DPI 525 53 7 Responsabilit penali e civili uiii 526 54 IMEZZIETERRESTRI A RTAS IATA STAR rr 529 34 1 Caratteristiche Mezzi nata ieri ea Lai EE aaa eee Aia lei azioni 530 55 MEZZE AERET triple ere alia i cele ea acer aa ica ia i te 533 55 1 Mezzi aerei e basi elicotteri iii 533 55 2 S 64 F Skycrane Relitanker iii 536 55 3 Ricostituzi
109. a che il modello debba essere inizializzato con dei valori arbitrari ma comunque 4 BYRAM G M 1959 Combustion of forest fuels Pages 61 89 In K P DAVIS editor Forest Fire Control and Use McGraw Hill New York New York VAN WAGNER C E PICKETT T L 1985 Equations and FORTRAN program for the Canadian Forest Fire Weather Index System Can For Serv Ottawa ON For Tech Rep 33 18 p 318 rappresentativi e che effettui ad ogni esecuzione un progressivo aggiornamento dei risultati delle esecuzioni precedenti Temperature Rain Temperature Relative humidity Rain Fire Temperature weather Relative humidity observations Wind Rain Yesterday s FFMC Yesterday s Yesterday s DMC DC Duff Moisture Code DMC Drought Code DO Fuel Fine Fuel moisture Moisture Code codes FFMC Initial Spread Index ISI Fire behavior indexes Fire Weather Index FWI Fig 35 1 schema del Fire Weather Index Al fine di un suo utilizzo operativo la scala di valori del FWI suddivisa in intervalli che andranno a definire le classi di pericolosit del modello Il Canadian Forest Service ha individuato sei classi di pericolosit mostrate nella seguente tabella Tab 35 1 Classi di pericolosit adottate dal Canadian Forest Service Classi di pericolosit del Fire Weather Index Classe di pericolosit Intervallo di valori Estrema gt 30 Molto alta 17 29 Alta 9 16
110. a continuit del combustibile che trasmette l incendio in chioma e di mantenere alto l attrito al vento Le fasce saranno perpendicolari alla direzione del vento corrispondente alla massima frequenza di incendio L obiettivo impedire il passaggio in chioma di fronti di fiamma di oltre 1 465 380 J m s pari a 350 kcal m s in condizioni di contenuto idrico dei combustibili vivi tipico delle condizioni estive pugliesi in cui si verificano gli incendi Detto valore di 1 465 380 J ms verr considerato come valore di intensit critica nei progetti di prevenzione di interfaccia In prossimit delle costruzioni si deve gestire lo spazio difensivo definito come l area compresa tra la struttura e la vegetazione boschiva limitrofa Viene affidato allo spazio difensivo il compito di non fare transitare fronti di fiamma anche se di bassa intensit verso le costruzioni Una corretta gestione dello spazio difensivo pu impedire all incendio di raggiungere con intensit significativa l abitazione anche in assenza di interventi di estinzione nonch impedire la propagazione di incendi dall abitazione alla vegetazione circostante La gestione dello spazio difensivo serve a impedire che l incendio boschivo raggiunga la costruzione e la sua efficacia sar concreta se potr essere complementare alla gestione del bosco sito a distanza La gestione dello spazio difensivo prevede che la quantit di biomassa bruciabile sia minima pertanto nell
111. a dei DPI e nel caso di impiego di mezzi e attrezzature per il corretto utilizzo e la manutenzione degli stessi 3 Avere a disposizione e utilizzare gli idonei DPI per l attivit AIB descritti di seguito In assenza di uno di questi requisiti l operatore non idoneo all AIB 394 43 SENSIBILIZZAZIONE E PROPAGANDA Sviluppare concretamente nel cittadino una maggiore attenzione e responsabilit tra le prime azioni da porre in essere per evitare che l azione del fuoco continui a svolgersi nella generale indifferenza salvo le blande riprovazioni di qualche minoranza pi sensibile Una efficiente opera di educazione in questo campo in genere ostacolata da una non sufficiente conoscenza delle cause del fenomeno Laddove il fenomeno da attribuirsi a cause sconosciute o non meglio definite appare ardua l identificazione della particolare categoria del soggetto che di tali eventi responsabile e che pertanto destinataria di azioni e interventi per modificarne il comportamento L indagine sulle cause e motivazioni appare dunque una tappa prioritaria e fondamentale ovunque si voglia agire sui comportamenti siano essi volontari e involontari Non a caso il presente piano ha dedicato particolare enfasi all analisi delle cause utilizzando diversi criteri di analisi e di indagine che hanno consentito di delineare chiaramente la genesi del fenomeno Nel caso specifico l analisi attenta e puntuale delle motivazioni ha c
112. a maggioranza dei casi si deve provvedere alla sua riduzione L estensione e le caratteristiche che tale spazio deve assumere distinguendo due fasce fra loro concentriche differentemente gestite si indicano di seguito Modelli di combustibile vedi per dettagli par 35 sono descrizioni sintetiche dei combustibili presenti in un dato ambito essi rappresentano l input di base per la simulazione del comportamento del fuoco I modelli n 4 e 6 sono rispettivamente macchia alta e macchia bassa secondo la descrizione di Anderson 1982 294 In una prima fascia di circa 10 metri l unica vegetazione ammissibile quella erbacea Deve avere caratteri riconducibili al modello di combustibile n 1 erba alta non pi di 30 cm sensu Anderson Questa la zona pi importante da sola garantisce buone possibilit di ridurre i danni alla struttura anche in caso di incendio intenso La seconda fascia concentrica alla prima prevede la riduzione del combustibile vegetale ad un altezza massima di 45 cm per una larghezza di circa 20 m Fig 31 1 Estensione Spazio Difensivo su terreno piano Questa seconda fascia da intendere sia come progetto sia come realizzazione come un viale tagliafuoco attivo verde V T F A V Pertanto l eventuale presenza di singoli alberi sar compatibile con la sicurezza solo spalcando fino ad un altezza pari a 2 5 m e mantenendo tra le chiome una distanza di almeno 2 5 m Fig 31 2 Lo Spazio D
113. a partecipazione del volontariato alle attivit di Protezione Civile disciplinata dal DPR 194 del 08 02 2001 Regolamento recante nuova disciplina della partecipazione delle organizzazioni di volontariato alle attivit di Protezione Civile in particolare dagli artt 9 10 A tal fine la Regione promuove e stipula specifiche convenzioni per lo svolgimento delle attivit di prevenzione sorveglianza e di lotta attiva con le Associazioni di Volontariato in possesso di specifici requisiti iscritte all elenco regionale di cui alla L R 39 1995 le quali potranno essere attivate e coordinate direttamente dalla SOUP e dalle COP e dirette in loco in caso di incendio dal Corpo Forestale dello Stato 438 Il volontariato della Protezione Civile in Regione Puglia riveste un ruolo fondamentale nello svolgimento delle attivit connesse alla lotta attiva agli incendi boschivi passando anche attraverso lo sviluppo di sinergie che hanno visto operare gi per le stagioni estive 2008 2009 sul territorio regionale Gargano altre forze provenienti dalla Regione Piemonte sotto la forma del gemellaggio Alla luce delle ultime disposizioni Regionali si sono incentivati i Comuni alla costituzione di Gruppi Comunali di Volontariato attraverso i quali si ramifica e si rafforza ulteriormente la componente volontaria sia a livello comunale che intercomunale al fine di ottimizzare anche l efficacia e l efficienza del c d sistema regionale di Protez
114. a pattuglia CFS di servizio l unit di personale CFS pi elevata in grado assume le funzioni DOS e comunica alla COR e al personale presente in SOUP la propria sigla radio e l assunzione della direzione delle operazioni In caso di incendi d interfaccia il Comando Prov le C N VV F invia le proprie squadre operative comunicando contestualmente alla SOUP per tramite del proprio referente in sede le operazioni di estinzione a terra nell area di interfaccia dirette dal ROS funzionario capo squadra e o vigile del fuoco pi anziano Il DOS congiuntamente alla squadra AIB VVF qualora presenti entrambi sullo scenario d intervento dovr coordinarsi tramite i propri referenti in SOUP per razionalizzare ed ottimizzare gli interventi di estinzione collaborando per un efficace azione di lotta attiva in relazione alle specifiche professionalit al fine di assicurare la primaria tutela delle persone e dei beni 467 Nell ambito di tale coordinamento deve essere trovata la sintesi tra i due tipi di intervento di estinzione e di Protezione Civile Il DOS presente congiuntamente alla squadra AIB VVF sull evento acquisite le necessarie informazioni dai responsabili delle squadre in loco cos come fornite dalla SOUP provvede per quanto di rispettiva competenza alla gestione delle operazioni di estinzione e dell eventuale richiesta di concorso aereo secondo le indicazione delle procedure nazionali 49 2 Richiesta al COAU
115. a suggeriti e pubblicati come vademecum per il pubblico residente nelle zone a rischio in altri paesi in particolare quelli diffusi nella zona mediterranea della Francia appaiono di particolare interesse per i residenti in zone a rischio quali gli insediamenti turistico residenziali in bosco o nelle immediate prossimit nelle zone cosiddette di interfaccia urbano foresta Si trascrivono qui di seguito norme che possono essere applicate alla situazione regionale con particolare riferimento ad alcuni contesti Norme di comportamento generale e avere sempre un atteggiamento di vigilanza attiva in caso di avvistamento di un incendio dare l allarme chiamando i pompieri vigili del fuoco il CFS la polizia locale con gli appositi numeri telefonici evitando in ogni caso di intralciare l intervento dei soccorsi e essere prudenti il fuoco non uno spettacolo un pericolo esso si propaga tanto pi velocemente quanto pi il vento forte Si consiglia in caso di incendio di non andare a vedere l incendio da vicino ma di rimanere in casa o in luoghi riparati e comportarsi responsabilmente evitando di appiccare fuochi barbecue in foresta o nei pressi della casa e di accendere il fuoco nel camino o in giardino Nel caso in cui si avvista l incendio mentre si in macchina si consiglia di procedere lentamente poich il fumo riduce la visibilit Se c tempo si deve ricercare un luogo sicuro in cui fermarsi in ogni caso non s
116. affreddare il pi possibile il legno della costruzione dall ambiente circostante ad esempio usando grandi quantit di acqua peraltro spesso gi scarsa o strati di schiuma secca data la sua maggiore aderenza alle pareti verticali Quest ultimo metodo permette di allontanarsi durante il passaggio del fronte di fiamma Anche in questo caso opportuno allontanare combustibili siti nei pressi della struttura Nel caso di strutture in muratura e in legno la difesa di un gruppo di abitazioni o strutture presenta difficolt maggiori rispetto a strutture isolate ma nello stesso tempo pu presentare anche maggiori vantaggi Spesso negli agglomerati rurali o nelle periferie cio quelli pi minacciati da incendi di vegetazione ci si trova di fronte a costruzioni miste solo parzialmente costruite in muratura frammiste alle abitazioni si trovano strutture varie sovente costruite in legno quali autorimesse piccoli magazzini depositi di foraggi ecc In questi interventi oltre a tutti 1 fattori esaminati nei casi precedentemente descritti andr valutato il tipo di strutture presenti e in base al rischio di 312 accensione verr valutata una priorit nelle azioni di difesa che va data alle strutture periferiche all agglomerato considerando che queste sono direttamente esposte alle fiamme avanzanti Un particolare riguardo va dedicato ad impedire l accensione delle strutture poich potrebbe svilupparsi una notevole quantit di ca
117. al fuoco Rimanendo ad un livello organizzativo generale la sequenza delle priorit la seguente I Salvezza e sicurezza della popolazione residente nella zona II Controllo e circoscrizione dell incendio III Contenimento del danno alla propriet Si deve tener presente che le attrezzature per l estinzione degli incendi boschivi non sono in genere adatte allo spegnimento delle abitazioni e pertanto elicotteri ed aerei non verranno indicativamente impiegati nell attacco diretto a focolai di abitazioni ma principalmente nella loro protezione I rischi e i problemi di estinzione che si possono presentare sono connessi con a l incendio di vegetazione b l eventuale incendio della struttura minacciata o degli impianti ad essa connessi c i rischi derivanti da situazioni particolari legate al contesto di emergenza in cui si opera Sulla base di questa suddivisione di seguito si riporta un breve elenco dei principali rischi che sono correlati a questo tipo d incendio 34 2 1 Rischi connessi all incendio di vegetazione Tali rischi derivano principalmente da a improvvisi aumenti d intensit del fronte di fiamma nei combustibili rapidi correlabili a variazioni del carico d incendio o a subdole variazioni dei parametri meteorologici condizionanti il contenuto idrico b variazioni di infiammabilit e combustibilit dei combustibili presenti nei giardini con possibili reazioni esplosive in chioma c improvvis
118. ale autonomia in caso di mancanza di rete elettrica Tale rete radio sar gestita dalla sala radio operativa regionale allocata presso la sede della Protezione Civile di Bari e consentir di gestire le comunicazioni per agevolare le operazioni di coordinamento degli interventi con tutte le forze istituzionali e anche con le associazioni di volontariato iscritte all elenco regionale Si prevede altres di dotare le Prefetture le Province e tutti i Comuni presenti sul territorio pugliese di apparati radio collegati sempre alla rete regionale e connessi alla Sala Operativa Radio Regionale Il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile non appena avr terminato la realizzazione della dorsale nazionale a microonde consentir alla Regione Puglia di essere collegata con la Sede Centrale della Protezione Civile ed eventualmente con le altre Regioni italiane 41 4 Radiolocalizzazione Le apparecchiature radio portatili e i veicolari installati sui mezzi operativi saranno dotati di un sistema di rilevamento e trasmissione Gps Con tale sistema si avr la possibilit di controllare a video dalla Sala Operativa l esatta posizione georeferenziata degli operatori che si trovano in attivit 385 41 5 Collegamenti Terra Bordo Terra T B T La rete radio della Regione Puglia potr essere interfacciata ad un sistema che consentir le comunicazioni T B T Terra Bordo Terra per la gestione e il coordinamento dei mezzi aerei adibi
119. alenzano Capurso Triggiano Noicattaro Cellamare Palo del Colle Molfetta Bitritto Giovinazzo Pattuglie operano con funzioni diversificate con turno notturno e di reperibilit per lo svolgimento di compiti di 487 Prevenzione Funzione di controllo del territorio con appostamenti movimenti mirati e palesi uso di personale in borghese e autocivetta Intervento di estinzione e Direzione Operazioni Spegnimento Pattuglie di 2 persone personale AIB messo a disposizione da SOUP orario 8 15 e 14 21 comprensivo di 1 ora di straordinario con compiti anche di coordinamento del personale regionale le pattuglie sono dislocate nella zona baricentrica o a maggior rischio Investigazione funzione dedicata a tale compito Perimetrazione Rilevazione delle aree percorse Taranto La provincia articolata in 4 distretti Ta 1 circoscrizioni dei CSF marina di Vinosa e posto fisso UTB Marina di Vinosa Ta 2 circoscrizioni dei CSF Laterza Castellaneta Mottola Ta 3 circoscrizioni de CSF Martina Franca e posto fisso UTB Galeone Ta 4 circoscrizioni dei CSF di Taranto e Mandria Pattuglie operano con funzioni diversificate con turno notturno e di reperibilit per lo svolgimento di compiti di Prevenzione Funzione di controllo del territorio con appostamenti movimenti mirati e palesi uso di personale in borghese e autocivetta Intervento di estinzione e Direzione Operazioni Spegnimento Pattuglie di 2 persone personale AIB mess
120. allegati II III e IV del decreto 568 e peri quali in considerazione dei possibili impatti sulle finalit di conservazione dei siti designati come zone di protezione speciale per la conservazione degli uccelli selvatici e quelli classificati come siti di importanza comunitaria per la protezione degli habitat naturali e della flora e della fauna selvatica si ritiene necessaria una valutazione d incidenza ai sensi dell articolo 5 del D P R n 357 1997 e s m i Nel caso di e piani e programmi diversi da quelli prima descritti che definiscono il quadro di riferimento per l autorizzazione di progetti che possono avere effetti significativi sull ambiente e piani e programmi prima descritti che determinano l uso di piccole aree a livello locale e modifiche minori dei piani e programmi prima descritti l autorit competente deve valutare se possono avere effetti significativi sull ambiente mediante l espletamento di una verifica di assoggettabilit Sono esclusi dalla VAS a i piani e i programmi destinati esclusivamente a scopi di difesa nazionale caratterizzati da somma urgenza o coperti dal segreto di Stato ricadenti nella disciplina di cui all articolo 17 del decreto legislativo 12 aprile 2006 n 163 e successive modificazioni b ipianie i programmi finanziari o di bilancio c i piani di protezione civile in caso di pericolo per l incolumit pubblica d c bis i piani di gestione forestale o strumen
121. alsiasi punto del territorio regionale e la cartografia a scala di dettaglio dei modelli di combustibile da utilizzare per la previsione del comportamento del fuoco e la conseguente decisione delle modalit operative pi idonee ed adeguate Il complesso delle spese ammonta ad 99 617 450 ed suddiviso in tre anni pari alla durata di validit del piano L entit delle voci di spesa evidenzia che la lotta contro gli incendi costituisce un rilevante ma irrinunciabile impegno finanziario per la collettivit regionale Spese per prestazioni di servizi di spegnimento degli incendi nei boschi basato sulla disponibilit stagionale di aerei FIRE BOSS 1 600 000 1 600 000 PRO CIV Spese per prestazioni di servizi di spegnimento degli incendi nei boschi 800 000 800 000 PRO CIV basato sulla disponibilit stagionale di elicotteri mediante noleggio Spese per l acquisto e la manutenzione di beni e prestazioni di servizi quali e stampa del DPR annuale contenente prescrizioni antincendio in formato 10 000 10 000 PRO CIV manifesto comprese spese di spedizione postale e pagamento di canoni bollette affitti 120 000 120 000 PRO CIV e manutenzione ordinaria SOUP COR e delle basi antincendio 180 000 180 000 ARIF PRO CIV Oneri per Convenzioni ed accordi di programma AIB con Enti 2 600 000 2 600 000 PRO CIV Amministrazioni Associazioni di volontariato ecc Oneri per personale AIB costi di gestione ordina
122. ani di Governo Nazionale e Regionale redigere a cura del Responsabile di Sala o di suo delegato Capo Turno il Rapporto Giornaliero concernente dati e notizie statistiche sugli interventi gestiti e sullo stato delle emergenze in atto predisporre comunicati stampa da diffondere attraverso le maggiori testate giornalistiche e mezzi di comunicazione sentiti i rappresentanti degli Enti presenti in SOUP garantire il collegamento funzionale ed il flusso di informazioni in entrata ed uscita con il Direttore delle Operazioni di Spegnimento DOS il Responsabile delle Operazioni di Spegnimento ROS il Centro Operativo Aereo Unificato COAU ed il Dipartimento di Protezione Civile Nazionale valutare le priorit d intervento dei mezzi aerei A I B da impiegare sul territorio regionale ed inoltrare al COAU su segnalazione dei D O S la richiesta di concorso aereo dichiarare il cessato allarme e fine delle operazioni di estinzione sulla scorta delle informazione provenienti dalle Forze Operative presenti sul luogo dell evento La SOUP l unica struttura che per istituzione autorizzata a fornire alle Autorit ad essa sovraordinate notizie dati ed analisi relative all attivit in corso Le attivit come sopra descritte sono regolamentate con l emissione delle Procedure di Sala Operativa Unificata permanente per l anno di riferimento a cui i partecipanti devono attenersi scrupolosamente al fine
123. anico Carlo Nero Cutino Sannicandro S Giuseppe Garganico i E i Hani i Ecc E ie a Chieuti X X e 09 00 Montelci X X 21 00 CS Madonna degli 09 00 X X Angeli 21 00 09 00 Sferracavallo X 21 00 Coppa della sE 3 Serracapriola Vaccareccia Ripalta Lesina Apricena Poggio Imperiale Torre Fortore San Paolo Civitate Mattinata Manfredo nia Monte Sant Angelo Nuvola Peschici 09 00 Monte Pucci X 21 00 w E ico 09 00 Borgo Celano X X 21 00 483 San Giovanni Rotondo San Marco in Lamis 09 00 Vico del Gargano Pineta Marzini X X 21 00 Vico del 09 00 Vico del Gargano Particchiano X X Gargano 21 00 Vico del Gargano 09 00 Coppa Limitoni X Ischitella 21 00 09 00 Ischitella Ischitella Belvedere X 21 00 09 00 Vieste Vieste Chiesuola X X 21 00 09 00 Isole tremiti Isole Tremiti S Domino X 21 00 Monte 09 00 Biccari Biccari Alberona X X Cornacchia 21 00 Monte 09 00 Alberona Alberona X X Pagliarone 21 00 Masseria 09 00 Celenza V re Celenza Valfortore X X Montemiano 21 00 Masseria 09 00 Carlantino Carlantino X X Barbieri 21 00 Pietra M no Castelnuovo della 09 00 Pietra M no Nardacchione X X D 21 00 Torremmaggiore 09 00 Motta M no Crocella Crocella X X 21 00 09 00 Roseto V re Roseto Valfortore Monte Stillo X X 21 00 S Marco LallSan Marco La 09 00 Carmuntello X X C Catola 21
124. anto una fase fondamentale che anticipa l applicazione dei metodi di previsione del comportamento del fuoco su vaste superfici territoriali come imprescindibile strumento di aiuto alle decisioni operative A tal proposito nell ambito del presente Piano si espressamente realizzata la carta dei modelli di combustibile relativa a tutto il territorio regionale utilizzando come base descrittiva la cartografia di Corine Land Cover livello 3 e riportando i modelli per classi o gruppi pascoli cespugliati lettiere residui Le carte a livello provinciale sono riportate nell apposto allegato cartografico per esigenze di spazio Ad ogni classe vegetazionale di land use corrisponde un specifico modello di combustibile che definisce le caratteristiche pirologiche della vegetazione presente sul territorio Fig 36 1 secondo la tabella di corrispondenza allegata A fini applicativi e in ipotesi di maggiore dettaglio vanno invece realizzate carte locali a piccola scala mediante fotointerpretazione integrata da rilievi a terra oppure mediante remote sensing e rilievi a terra 335 Fig 36 1 Distribuzione dei modelli di combustibili sec Albini Rothermel sul territorio regionale Carta dei combustibili Regione Puglia Legenda S Arborato aperto m Bosco denso conifere ad aghi lunghi o da latifoglie a foglia grande A Bosco denso privo di sottobosco arbustivo faggio E Macchia bassa m Macchia alta Da Macchia bassa specie inf
125. appa codificata con le 5 classi dell EFFIS a destra la stessa mappa codificata con la nuova scala La valutazione della pericolosit stata effettuata su scala sub comunale essendo la risoluzione dei campi meteorologici pari a 4 km A ciascun territorio comunale associabile nella maggioranza dei casi verificatisi durante la ultime due stagioni AIB almeno un valore di FWI Il Servizio Protezione Civile regionale avr la possibilit di accedere anche ai sistemi previsionali per il rischio incendi boschivi e di interfaccia nell ambito della piattaforma DEWETRA fornito dal Dipartimento della Protezione civile Nazionale ai Centri Funzionali regionali 35 4 Validazione della catena modellistica Un analisi statistica dei risultati previsti dai modelli deve essere effettuata su un numero sufficientemente elevato di casi di studio che siano opportunamente raggruppati sulla base di elementi che possano definirne la tipologia stessa configurazione sinottica stessa tipologia di precipitazione o di fenomenologia etc L analisi molto complessa e generalmente va effettuata su diversi anni Una prima valutazione della corretta rappresentazione dei campi meteorologici da 328 parte del RAMS e dell errore associato alla previsione di ciascuna variabile atmosferica stata effettuata tuttavia sulla stagione AIB 2008 allo scopo di validare la catena modellistica meteo incendi su una stagione per la quale c era completa disponibil
126. ari d Italia Piazzale Pugliese s n Pubblica Assistenza Emervol Bitetto Emergenza Radio Volontari Onlus gt Piazza Mercato 10 Pubblica Assistenza Bitonto Via Dossetti 2 Overland Ovunque Via S Cataldo 26 w b Servizio Emergenza Francavilla Piazza M llo Di Mitri 4 Meteo Valle d Itria Via Monte La Croce 43 A Associazione Nettuno Radio C B Tuturano n o Corpo Volontari Soccorso Carpino Via Roma pal Barone n o Confraternita di Misericordia di Cerignola Vico I Egmond 5 Gruppo Volontari di Protezione Civile Arcobaleno o C so Giannone 191 11di15 503 REGIONE PUGLIA AREA POLITICHE PER LA RIQUALIFICAZIONE LA TUTELA E LA SICUREZZA AMBIENTALE E PER L ATTUAZIONE DELLE OPERE PUBBLICHE Servizio Protezione Civile Elenco Regionale Associazioni per la Protezione Civile L r 39 1995 e s m i Aggiornato all Anno 2010 I e ei cuce armemes ri owsa re CCI Eg EA Es l sei Associazione Volontariato Protezione Civile Pegaso Via Spadolini n 8 La Nuova Fenice Via Mariana Albina s n Centro Radio Soccorso C B Copertino Confraternita di Misericordia di Ginosa Pubblica Assistenza A R 27 MARTINA FRANCA PALAGIANO ALTAMURA SAN MARCO IN LAMIS Nucleo Volontariato e Protezione Civile ANC i 5 Corso Vittorio Emanuele n 89 Palagiano Gruppo Co
127. arsi in funzione della fisionomia dei combustibili 338 presenti con variazioni anche notevoli nei relativi parametri di comportamento lunghezza fiamma intensit velocit di propagazione non certo prevedibili da personale anche con una lunga e concreta esperienza operativa s da pg Pa A f RE JE AES See Age Fig 36 2 Mod 7 Alberatura di conifere con sottobosco di sclerofille Parametri di entrata Modello di combustibile 7 Alberatura con sottobosco di sclerofille Umidit dei combustibili morti 1 h 9 0 Umidit dei combustibili morti 10 h 10 0 Umidit dei combustibili morti 100 h 12 0 Umidit dei combustibili vivi legnosi 150 0 Velocit del vento 5 0 Km h Protezione dei combustibili rispetto al vento 2 0 Direzione vettore vento risp a Nord geografico 180 0 Pendenza del terreno 3 0 Orientamento del terreno Sud Risultato della simulazione Velocit di propagazione 8 9 m min Calore per unit di superficie 5346 3 kJ m Intensit lineare 794 3 kW m Lunghezza di fiamma 1 7 m Intensit di reazione 360 2 kW m Velocit effettiva del vento 10 0 Km h 339 Direzione di massima propagazione dal Nord geografico 180 0 MODULO DIMENSIONE Parametri di entrata Tempo trascorso Risultato della simulazione Area Perimetro Rapporto Lunghezza Larghezza Distanza di propagazione in avanti Distanza di propagazione all indietro Larghezza massima dell incendio MODULO ALT
128. arte Manca ovviamente qualunque riferimento alla titolarit del rapporto di lavoro giacch esso instaurato con la singola Pubblica Amministrazione e l individuazione del datore di lavoro come peraltro accade nel settore privato segue l accentramento dei poteri decisionali in linea peraltro con la parallela riforma del lavoro pubblico Gi sulla base del solo tenore letterale della disposizione possibile acquisire un primo elemento la scelta del legislatore nel senso del coinvolgimento dei soli soggetti aventi qualifica dirigenziale appartenenti al polo amministrativo e gestionale con evidente esclusione dei soggetti titolari di organi di governo dell ente e quindi afferenti al polo politico Ci implica allora che salvo il caso dei Comuni privi di direttore generale o di segretario comunale nessun soggetto avente una carica politica pu essere considerato datore di lavoro dovendosi comunque soffermare l attenzione su dipendenti della Pubblica Amministrazione aventi la qualifica di dirigenti ovvero in via residuale inquadrati come funzionari preposti ad autonomi uffici 522 Diverso invece il problema sulla competenza ad individuare il dirigente di fatto responsabile perch ritenuto datore di lavoro ai fini della normativa sulla sicurezza Sempre l art 2 comma 1 lett b infatti precisa che tale individuazione sia effettuata dall organo di vertice delle singole amministrazioni tenendo conto del
129. astico in modo da evitare l ingresso accidentale di particelle incandescenti opportuno che siano impermeabili per evitare fastidi agli operatori negli interventi con liquidi estinguenti Fig 52 8 Guanti di sicurezza a manicotto lungo 519 53 LA NORMATIVA IN MATERIA DI SICUREZZA E I SOGGETTI COINVOLTI 53 1 I soggetti coinvolti E noto che con il d lgs 3 agosto 2009 n 106 il legislatore ha riscritto molte delle norme attinenti alla sicurezza emanando quello che secondo alcuni addetti ai lavori un vero e proprio testo unico in materia In questo processo di modifica e integrazione il suddetto decreto ha mantenuto una caratteristica peculiare della materia della sicurezza sui luoghi di lavoro quella di essere una normativa a soggetti nel senso di individuare i soggetti responsabili inserendo fra questi anche i lavoratori che a ben guardare sono i beneficiari della normativa accostando agli obblighi loro imposti le relative sanzioni da irrogare in caso di inadempimento Le norme tuttavia costruiscono il sistema della sicurezza in modo partecipato invitando tutti i soggetti coinvolti talvolta esplicitamente a collaborare per la creazione di un ambiente sicuro Cos accanto al datore di lavoro il decreto conferma la presenza dei dirigenti e dei preposti tenuti all osservanza delle disposizioni in esso contenute nell ambito delle rispettive attribuzioni e competenze fornendo per ciascuna figura le coordina
130. ato numero di avvistamenti eseguiti da passanti suggerisce di utilizzare al meglio questa naturale propensione della collettivit a rendersi utile nel senso innanzi indicato Una prima indicazione potrebbe essere quella di attivare un unico numero telefonico regionale di facile 396 memorizzazione e composizione da contattare gratuitamente non appena si avvista un focolaio di incendio per avvisare le strutture operative Per la sua diffusione e per invogliare il cittadino ad utilizzarlo occorre realizzare e diffondere i consueti strumenti adesivi locandine manifesti diramare comunicati attraverso i mass media Spesso infatti anche persone particolarmente sensibili non sanno chi contattare in caso di avvistamento e sono disincentivate nel loro pur encomiabile atteggiamento d altra parte questa collaborazione appare fondamentale per il personale addetto all attivit di prevenzione ed estinzione il cui organico non sempre adeguato a garantire un servizio continuo ed efficiente Per meglio diffondere l adozione di comportamenti di cautela occorre preparare anche bollettini da diffondere sistematicamente al fine di segnalare i momenti e le zone in cui maggiore il rischio di incendi non solo in bosco ma dovunque nello spazio rurale Si deve completare questa opera di sensibilizzazione nel mondo scolastico coinvolgendo la disponibilit dei giovani animati da un elevata sensibilit ed un sincero crescente interesse verso
131. azione in atto e la possibile evoluzione dello scenario emergenziale in caso di limitatezza delle risorse coordinate dalla SOUP e dallo stesso Comando Prov le C N VV F chiede l attivazione in stretta intesa con le Prefetture competenti territorialmente della Colonna Mobile Regionale C N VV F della Puglia La Direzione Regionale C N VV F preso atto adotta i provvedimenti e ne d comunicazione alla SOUP per il successivo coordinamento ed intervento sui teatri operativi Collaborano alla formazione della Colonna Mobile Regionale anche gli eventuali mezzi speciali in uso al Corpo Forestale dello Stato che dovr segnalare e concordare immediatamente l invio attraverso consulti speditivi nell unit di crisi Qualora da segnalazioni locali le Prefetture UTG abbiano assunto preliminari accordi con le FF AA e o FF PP che prevedano utilizzo di mezzi speciali per casi eccezionali quest ultimi saranno impiegati con le medesime modalit di quelli del CFS Presiede l unit di crisi il Presidente della Giunta Regionale o suo delegato ne assume la Direzione il Direttore del Servizio di Protezione Civile di comune accordo con i il referenti e del Governo Locale anche attraverso collegamenti telematici su banda sicura es video conferenza La definizione delle azioni da intraprendere sono stabilite attraverso l emissione di appositi indicazioni e dispacci e nei casi di severa emergenza con la dichiarazione dello stato di emergenza 47
132. azzola Minervino Murge Torre Disperata 2 13 00 19 30 CASTRIGNANO VINCENZO 3317012784 PALUMBO ANTONIO 3476406130 3317012856 CARDANO ANTONIO 3495188854 3317012668 7 asa 07 30 13 30 CARBONE PASQUALINO 3478632626 3317012915 19 0000 CASAMASSIMA FELICE 3497509202 3317012530 MARCHETTI RAFFAELE 3496663345 VALLUZZO GIUSEPPE 3471862645 1 07 30 13 30 IDEM 1 2 13 00 19 30 j 1 07 30 13 30 2 13 00 19 30 1 07 30 13 30 Bitonto Bitonto Vla Marinelli 1 2 13 00 19 30 1 07 30 13 30 2 13 00 19 30 1 Spinazzola Spinazzola Guadagnati 510 XI SICUREZZA DEGLI OPERATORI DPI E NORME DI SICUREZZA MEZZI E LORO CARATTERISTICHE TECNICHE 52 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE DPI Per dispositivo di protezione individuale si intende come definisce l art n 40 del D Lgs 626 94 qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o pi rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro nonch ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo I DPI devono essere contrassegnati con il marchio CE rilasciato da un Organismo di controll
133. bbe completato con gli elementi sopra descritti 560 P N R Dune costiere prov Brindisi Piano Anticendio del Parco Naturale Regionale delle Dune Costiere fra Torre Canne e Torre San Leonardo Superficie ha 935 47 Il piano contiene i seguenti elementi Inquadramento territoriale climatico vegetazionale e faunistico Zonizzazione attuale aree omogenee per pericolosit gravit e rischio degli incendi Attivit di prevenzione Attivit di comunicazione e formazione Attivit di lotta attiva Intervento post incendio Considerato gli argomenti trattati la descrizione conforme allo schema MATT ma carente di analisi del fenomeno in termini di incidenza severit e motivazioni dettaglio di interventi di natura previsionale e preventiva Il Piano andrebbe completato con gli elementi sopra descritti R N 0 Bosco di Cerano prov Brindisi Linea guida del piano di gestione antincendio Superficie ha 985 7733 Il documento rappresenta le linee guida del piano di gestione antincendio ed include una prima analisi degli elementi che il piano deve contenere Cause e minacce Programma operativo delle attivit Azione di prevenzione servizi Interventi infrastrutturali postazione di avvistamento del fuoco fonti di approvvigionamento acqua stato della viabilit Piano finanziario degli interventi Il documento futuro poco conforme allo schema MATT poich carente di inquadramento climatico territ
134. bile con questo modello Carico di combustibile 10 a 15 tha materiale secco Cespugliati sotto 7 Macchia costituita da specie molto infiammabili che costituiscono il piano inferiore copertura di conifere arbustivo di boschi di conifere di altezza variabile tra 0 5 c 2 m di altezza Carico di combustibile 10 a 15 t ha materiale secco Lettiere di boschi 8 Bosco denso privo di sottobosco arbustivo Propagazione del fuoco sostenuta dalla lettiera compatta costituita da aghi o foglie di ridotte dimensioni I boschi densi di pino silvestre o di faggio sono esempi rappresentativi Carico di combustibile 10 a 12 t ha materiale secco Lettiere di boschi 9 Bosco denso privo di sottobosco arbustivo ma con lettiera meno compatta del modello 8 costituita da conifere ad aghi lunghi e rigidi o da latifoglie a foglia grande Sono esempi rappresentativi i boschi di pino marittimo e di castagno talune querce a foglia espansa Carico di combustibile 7 a 9 t ha materiale secco Lettiere di boschi 10 Bosco con grandi quantit di biomassa a terra rami alberi schiantati accumulatasi a seguito di eventi quali forti venti attacchi parassitari ecc Carico di combustibile 30 a 35 t ha materiale secco Residui leggeri di 11 Bosco rado o fortemente diradato Residui dispersi di spalcature o diradamenti utilizzazioni forestali frammisti ai ricacci delle piante erbacee Carico di combustibile 25 a 30 t ha materiale Secco Residui medi di 1
135. bile delle Operazioni di Soccorso ROS assume la direzione ed il coordinamento delle operazioni di contrasto a terra richiedendo al proprio Comando l invio delle squadre operative necessarie Appena possibile informa la SOUP a cui pu chiedere direttamente o per il tramite del proprio Comando eventuale supporto in termini di uomini e mezzi c Qualora gli incendi boschivi per estensione e o pericolosit minacciano di propagarsi a entrambe le tipologie di cui ai punti a e b ed assumono particolare gravit o complessit tali da richiedere contemporaneamente l intervento di entrambi i Corpi il DOS e il ROS COS saranno coordinati dai rispettivi funzionari presenti nella SOUP per razionalizzare ed ottimizzare gli interventi di spegnimento d Qualora sul luogo dell incendio intervenga per prima una unit di intervento comunale provinciale o volontaria il responsabile dell unit deve predisporre un piano operativo di massima per lo estinzione ed attivarsi per il contenimento delle fiamme fino a all intervento di personale del C F S o del C N VV F Nel frattempo il responsabile dell unit assume le funzioni di Direzione delle Operazioni limitatamente alle attivit in cui impegnata la squadra di competenza attenendosi 452 alle disposizioni date dalla SOUP attraverso i responsabili del C F S e del C N VV F presenti in sede assicurando un costante contatto radio telefonico e I mezzi aerei Nazionali e Regionali vengo
136. camini almeno due volte l anno prevedere gli accessi per i pompieri e chiusure accessibili a mezzi e pedoni costruire una cisterna o un qualsiasi recipiente come riserva d acqua dotata di una motopompa allo scopo potrebbe essere sufficiente l acqua della piscina se disponibile disporre di un estintore per piano Nel caso in cui si sia avvistato l incendio si consiglia di riunire la propria famiglia entrare in casa e chiudere porte e finestre e tutte le eventuali aperture che potrebbero permettere al fuoco di entrare non lasciare mai l abitazione una casa in muratura attorno alla quale non ci sono rovi e cespugli il riparo pi sicuro non fuggire perch il fuoco potrebbe raggiungervi mettere strofinacci bagnati vicino alle aperture per evitare che il fuoco e il fumo entri in casa avvisare immediatamente i Vigili del Fuoco del Comune di appartenenza dando il proprio nome l indirizzo preciso comune quartiere e il numero di telefono in caso i Vigili del Fuoco vogliano richiamare per avere maggiori informazioni Bisogna dare la localizzazione precisa del punto in cui si originato l incendio fare una descrizione precisa degli accessi possibili valutare l importanza dell incendio indicare la direzione presa dal fuoco e gli itinerari e i mezzi di accesso per facilitare l arrivo dei soccorsi avvisare i vicini bagnare le parti combustibili dell abitazione e quelle contigue tetto persiane porte legno
137. cita indipendenti ciascuna con le caratteristiche indicate in A quando non sia possibile realizzare la viabilit come al punto precedente tollerato un accesso unico che deve terminare con uno spazio circolare per effettuare manovre di inversione di marcia conforme alle prescrizioni contenute in B Ulteriore norma per 1 fabbricati costruiti in zona boscata quella che prevede una distanza minima tra le chiome degli alberi pi vicini e 1 comignoli di almeno 3 m Nelle foto che seguono sono illustrate alcune situazioni di pericolo ricorrente connesse al mancato rispetto di detta distanza 301 Fig 33 1a b c Situazioni di pericolo connesse all eccessiva contiguit tra comignoli e chiome degli alberi 302 34 PROBLEMI DELLA LOTTA IN ZONE DI INTERFACCIA URBANO RURALE L importanza del tema dimostrata dalle ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri n 3606 e 3624 2007 provvedimenti di emergenza adottati dopo gli incendi dell estate del 2007 Le Ordinanze ribadiscono l obbligatoriet sia di provvedere alla pianificazione comunale di protezione civile affinch ogni Comune possa dotarsi di uno strumento snello e speditivo che consenta di mettere in sicurezza la popolazione nell eventualit che un incendio boschivo o rurale minacci gli insediamenti o le infrastrutture presenti nel proprio territorio sia di istituire il catasto degli incendi Nelle aree d interfaccia urbano rurale o pi precisame
138. colturale e imprudente ai fini della difesa del fuoco Va quindi considerata con cautela l esecuzione di qualsiasi intervento che faciliti l accumulo di biomassa erbacea che diventa secca in periodo estivo e che aumenti la permeabilit al vento Per valutare l intensit nelle diverse formazioni anche a seguito degli interventi di modifica del combustibile o di riduzione del carico relativo bisogna fare impiego di uno strumento di previsione del comportamento del fuoco che prevede l uso dei modelli di combustibile Tali tecniche di previsione consentono non solo di valutare il comportamento del fuoco conoscendo la quantit di combustibile ma anche di di valutare l effetto delle operazioni selvicolturali che riducono la quantit di combustibili effettuando diradamenti ed altri interventi di taglio di biomassa forestale Dalla tabella che segue si ritrovano i valori massimi di combustibile che pu essere presente nelle vicinanze o meno dei centri abitati e dei corrispettivi valori di potenza massima che il focolaio deve raggiungere ma non superare in tali contesti Tab 57 1 Le operazioni di selvicoltura preventiva in questi casi devono mirare a contenere i valori entro i limti prefissati riducendo localmente i carichi di combustibile Tab 56 2 Prevenzione selvicolturale Bovio Biomassa Intensit max bruciabile t ha kcal m s FUSTAIA lontano da abitati 10 400 vicino ad abitati 8 300 FUSTAIA co
139. con mezzi manuali sono le pi severe poich impongono la massima vicinanza alla fiamma Attacco diretto aereo I mezzi aerei attrezzati per il lancio di acqua possono affrontare incendi anche molto intensi poich possono mantenersi a distanza di sicurezza senza essere investiti dall emanazione termica L attacco diretto aereo pu essere effettuato con lanci combinati a base di a acqua 410 b schiume c ritardanti Condizioni per l attacco diretto Il parametro di comportamento del fuoco su cui spesso ci si basa per stabilire se sia possibile o no l attacco diretto l intensit lineare Questo parametro fondamentale del comportamento del fronte di fiamma esprime in sintesi una vasta gamma di situazioni Infatti un valore di intensit pu derivare da numerose combinazioni di velocit di propagazione e di calore emesso per unit di area su cui si manifesta il fuoco La maggiore preoccupazione degli operatori deve essere rivolta alla emanazione termica ma non devono essere sottovalutate le altre caratteristiche ambientali dello scenario dell incendio La pendenza influisce sia accelerando la fiamma sia rendendo difficile lo spostamento delle persone Si ritiene che a parit di condizioni si debba evitare l attacco diretto terrestre se il suolo pi inclinato di 30 Infatti si deve garantire che l eventuale allontanamento in condizioni di emergenza non rappresenti esso stesso una causa di pericolo La fiamma
140. conforme alle linee guida salvo modesti adeguamenti come indicato 566 All 1 Indice Piano AIB Parco Nazionale del Gargano 10 Learee a nischio di incendio boschivo rappresentate con apposita cartografia tematica 11 Iperiodi a rischio di incendio boschivo con l indicazione delle prevalenti caratteristiche iche stagionali anemologiche 12 Gliindici di pericolosit fissati su base quantitativa e sinottica 13 Gli interventi per la previsione e la prevenzione degli incendi boschivi anche attraverso e idi F n Tlitare 14 La previsione del comportamento del fronte di fiamma mediante l impiego dei modelli di combustibile II PREVENZIONE 15 Contrasto alle azioni determinanti anche solo potenzialmente l innesco di incendio nelle aree e nei periodi a rischio di incendio boschivo di cui alle lettere c e d dell art 3 comma 3 della 1353 2000 16 La consistenza e la localizzazione delle vie di accesso e dei tracciati spartifuoco nonch di adeguate fonti di approvvigionamento idrico 17 Gt interventi di selvicoltura preventiva 18 Le esigenze formative e la relativa programmazione 19 Le attivit informative IV LOTTA ATTIVA 20 La consistenza e la localizzazione dei mezzi degli strumenti e delle risorse umane nonch le procedure per la lotta attiva contro gli incendi boschivi 21 Ricogmizione sorveglianza avvistamento allarme spegnimento 22 Coordinamento operativo V RICOSTITUZIONE 23 Interventi selvicolturali per il recupero
141. cos definito peraltro il decreto equipara altre figure fra cui per quanto pu qui rilevare i volontari della Protezione Civile L ampiezza della definizione tale da poter ricondurre ad essa i lavoratori subordinati a tempo indeterminato e quelli a tempo determinato i lavoratori part time o assunti con contratto di formazione e lavoro ed anche quelli parasubordinati All elenco vanno poi aggiunti quei soggetti che eseguono la loro prestazione senza alcun rapporto di lavoro i volontari appunto ed anche chi svolge l attivit senza retribuzione ma con sussidi ad essa equiparati per esempio i lavoratori socialmente utili Ne consegue che il datore di lavoro sar responsabile dell attuazione della normativa non solo nei confronti dei propri lavoratori ma anche di quei soggetti che a prescindere dalla qualificazione del rapporto eseguono una prestazione per suo conto come appunto nel caso di lavoratori socialmente utili che per analogia sono ovviamente destinatari della normativa sulla sicurezza pur in mancanza di un esplicita disposizione legislativa Ci implica allora che la Regione o l Ente cui essa abbia trasferito le funzioni deve garantire la sicurezza di tutti coloro i quali siano coinvolti nella lotta agli incendi boschivi siano essi propri lavoratori dipendenti anche assunti con contratto a termine es lavoratori stagionali o meno Seppur sinteticamente va ricordato che i lavoratori sono s i natura
142. curezza emergenza e sopravvivenza Esame e commento di audiovisivi Il fuoco dalle origini Scenario nazionale ed internazionale del fenomeno Effetti sull ambiente Le cause degli incendi boschivi L attivit di contrasto dei reati L analisi criminale applicata al fenomeno L attivit di repertazione tecnica e di analisi degli ordigni e degli inneschi Normativa sanzionatoria amministrativa L attivit di prevenzione delle cause i divieti il catasto delle aree percorse dal fuoco La rilevazione delle aree percorse dal fuoco R A P F Il danno ambientale 393 Dovranno essere a disposizione sussidi didattici per approfondire le nozioni apprese realizzati in modo da permettere un collegamento con successivi corsi di aggiornamento da prevedere con cadenza almeno biennale 42 4 Valutazione dei risultati Durante l addestramento dovranno essere valutati apprendimento e gradimento dell iniziativa formativa da parte dei discenti Nello specifico gli strumenti di valutazione utilizzati sono a Questionari di apprendimento intermedi Somministrati prima e dopo ogni giornata servono al tutor e ai docenti per calibrare al meglio i propri interventi e rendersi conto di eventuali mancate comprensioni da parte dei discenti al fine di chiarirle puntualmente in aula b Questionario di apprendimento finale Somministrato alla fine del corso con domande che si riferiscono a
143. d indirizzo e coordinamento per l espletamento della procedura di valutazione di incidenza riportato nell allegato unico alla stessa Il Piano per la difesa dei boschi dagli incendi pertanto ai sensi delle normative vigenti deve essere assoggettato all obbligo di Valutazione di Incidenza con particolare attenzione all analisi degli impatti che interventi selvicoturali di prevenzione e interventi di ricostituzione post incendio possono avere sia nei siti di Natura 2000 che in zone limitrofe quando gli interventi possono avere comunque effetti sulle aree protette 571 59 ASPETTI FINANZIARI Nei provvedimenti di esecuzione del presente piano nei limiti delle effettive risorse disponibili la dotazione finanziaria verr attribuita alle categorie di spesa riportate di seguito Le voci di spesa sono state individuate d intesa con ARIF e Assessorato alla Protezione Civile ed hanno la funzione di agevolare l attribuzione di dotazione finanziaria che costituisce scelta squisitamente politica Le voci sono suddivise in due grandi categorie COSTI DI GESTIONE ORDINARIA COSTI DI GESTIONE STRAORDINARIA E INVESTIMENTI Nel primo gruppo le voci di maggior rilievo sono quelle del personale seguite dagli oneri di convenzione con Enti ed Amministrazioni varie Rientrano in questo gruppo anche gli oneri per i mezzi aerei Fire Boss e per il servizio di elicotteri entrambe tali voci si riferiscono a mezzi che integrano gli interventi a ter
144. da terra sia l attivit di estinzione garantendo la rapidit d intervento necessaria per l attacco dell incendio nella sua fase iniziale Il facile accesso consente anche un rapido intervento dei mezzi di soccorso in caso di infortunio del personale AIB e agevola l evacuazione delle persone escursionisti gitanti residenti ecc presenti nell area interessata dal fuoco Sotto l aspetto operativo la viabilit forestale ha una notevole importanza poich permette di svolgere in modo efficiente ed efficace sia l attacco diretto e o indiretto al fronte di fuoco sia la successiva bonifica Inoltre in relazione alla disponibilit di punti di approvvigionamento idrico la Viabilit consente di contenere i tempi di rifornimento agevolando le operazioni di estinzione da terra I vari tracciati che attraversano il bosco possono rappresentare anche le linee di sicurezza dalle quali far partire eventuali operazioni di controfuoco La presenza di un adeguata viabilit di accesso essenziale per garantire la funzionalit delle opere AIB invasi torrette ripetitori ecc attraverso una manutenzione periodica In sintesi le funzioni della viabilit forestale ai fini AIB sono essenzialmente quattro consente un rapido accesso agli uomini e ai mezzi destinati all attivit di sorveglianza e di estinzione nonch ai mezzi di soccorso consente agli uomini e ai mezzi terrestri di esprimere la loro potenzialit operativa sia nell
145. dei boschi percorsi dal fuoco 24 Valutazione del danno 25 Attivit di ricerca VI PREVISIONE DEI COSTI VI SINTESI V RICOSTITUZIONE 23 Interventi selvicolturali per il recupero dei boschi percorsi dal fuoco 24 Valutazione del danno 25 Attivit di ricerca VI PREVISIONE DEI COSTI VI SINTESI 567 58 LA PROCEDURA DI VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA E DI VALUTAZIONE DI INCIDENZA NELL AMBITO DELLA PIANIFICAZIONE ANTINCENDIO BOSCHIVO 58 1 Valutazione ambientale strategica L applicazione della direttiva 2001 42 CE sulla valutazione ambientale di piani e programmi comunemente conosciuta come Valutazione Ambientale Strategica VAS ha l obiettivo di garantire un elevato livello di protezione dell ambiente e di contribuire all integrazione di considerazioni ambientali all atto dell elaborazione e dell adozione di piani e programmi al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile assicurando che ai sensi della stessa direttiva venga effettuata una valutazione ambientale di determinati piani e programmi che possono avere un impatto significativo sull ambiente La procedura VAS si sviluppa in parallelo alla redazione del piano oggetto della valutazione per assicurarne le opportune correzioni in corso di redazione e il monitoraggio nelle successive fasi di attuazione avendo l obiettivo di contribuire all integrazione di considerazioni ambientali all atto dell elaborazione e dell adozione di piani e programm
146. del Centro Funzionale Regionale multirischio CFRm e della Sala Operativa Unificata Permanente SOUP della Protezione Civile della Regione Puglia La catena tuttora eseguita quotidianamente cos da produrre tre mappe di previsione di pericolosit a 24 48 e 72 ore Il modulo FWI in particolare pu essere sintetizzato dallo schema a blocchi di seguito rappresentato gt Campi di inizializzazione gt Parametri di funzionamento IL IL PREPROCESSING U STPROCESSI Fig 35 7 Schema a blocchi del modulo FWI Implementato da G A P L input del modulo FWI costituito dai campi meteorologici forniti dal modello meteorologico RAMS dai campi di inizializzazione e da parametri di funzionamento che sono costituiti dalle informazioni geografiche da utilizzare nel modello L inizializzazione del modello avviene introducendo i valori degli indici di contenuto idrico FFMC DMC DC dei tre tipi di combustibili calcolati nell ultima esecuzione disponibile e i campi di forecast e di analisi elaborati da RAMS La sequenza che porta al calcolo delle mappe di previsione di pericolosit a 24 48 e 72 ore stata costruita utilizzando entrambe le tipologie di campi per limitare la propagazione dell errore di previsione ove possibile Lo schema di esecuzione del modulo FWI riportato nella seguente figura 326 Giorno i 1 RUN DI ANALISI V7 SS lt RUNDI FORECAST Lo Giorno i d Fig 35
147. del combustibile al punto di pirolisi che determinano la demolizione della sostanza legnosa e la produzione di gas infiammabili Questi ultimi si infiammano per effetto della temperatura creata dalla fase esotermica della reazione e costituiscono la fonte di energia che pu sostenere il fenomeno della combustione il fuoco quindi parte da un punto dal quale l energia termica si trasmette per radiazione e per contatto ai combustibili adiacenti Le fiamme che sono l aspetto visibile della combustione ne rappresentano l energia luminosa connessa e sono la fonte di energia termica che sostiene la combustione medesima permettendo ad essa di propagarsi nello spazio Nel punto di inizio della combustione le fiamme sono dapprima inclinate e convergenti verso l interno quasi a formare una forma conica poich subiscono l effetto delle microcorrenti locali che la combustione determina attirando l aria dagli strati circostanti Successivamente le fiamme assumono una forma di anello che si allarga gradatamente e le fiamme assumono quindi un portamento verticale poich l aria viene attirata da entrambe le parti Il fenomeno della combustione risente della quantit tipo ed omogeneit dei combustibili ma soprattutto dei fattori meteorologici e topografici che influenzano in maniera determinante il modo con cui avviene la trasmissione del calore da parte delle fiamme In particolare l incendio si propaga quando la quantit di energia t
148. delle Operazioni di Spegnimento DOS e o ROS Per svolgere le attivit di cui sopra la Regione Puglia si avvale del Corpo Forestale dello Stato del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco delle Organizzazioni di Volontariato del COAU per il coordinamento della struttura aerea dell ARIF e del Servizio di Protezione Civile regionale nonch di tutte le risorse e i mezzi propri disponibili Essa si avvale altres del contributo delle Province e dei Comuni ai sensi della legge regionale 30 novembre 2000 n 18 concernente il Conferimento di funzioni e compiti amministrativi in materia di boschi e foreste Protezione Civile e lotta agli incendi boschivi delle Associazioni di Categoria e infine dei Parchi Nazionali e Regionali ognuno per il territorio di rispettiva competenza Si deve specificare che La L r 5 2010 ha confermato la soppressione di tutte le Comunit Montane insistenti sul territorio regionale art 7 in ottemperanza della Legge nazionale 244 2007 prevedendo che nei territori gi compresi nelle Comunit montane soppresse le funzioni previste dall articolo 7 della l r 20 2004 nonch gli altri compiti amministrativi previsti da specifiche normative di settore siano svolti dai Comuni in forma associata secondo le previsioni e con le modalit di cui all articolo 33 del testo unico delle leggi sull ordinamento degli enti locali emanato con decreto legislativo 18 agosto 2000 n 267 In caso di mancata costituzione
149. di che se ben organizzato e attuato con personale esperto pu contribuire a ridurre notevolmente il tempo di intervento e l estensione delle superfici percorse dagli incendi Il servizio di avvistamento pu essere impiegato anche per il controllo e il monitoraggio a distanza del fronte di fiamma e delle operazioni di estinzione L attivit di avvistamento viene effettuata principalmente dall ARIF Agenzia Regionale per le Attivit Irrigue e Forestali mediante l opera del personale di turno nelle postazioni fisse di avvistamento vedette La rete regionale di avvistamento dell ARIF dispone di postazioni fisse di avvistamento ubicate in punti particolarmente panoramici a presidio degli obiettivi prioritari da difendere aree a parco riserve naturali ecc Le postazioni sono situate su terreni di propriet regionale comunale e privata e devono essere in ogni caso considerate sedi ordinarie di lavoro La Regione Puglia dispone di un censimento georeferenziato dei punti fissi di avvistamento Molte postazioni di avvistamento versano in uno stato precario e in alcuni casi sono del tutto inadeguate alle funzioni per cui sono chiamate ad assolvere E pertanto necessario che gli enti e le istituzioni proprietari provvedano alla loro messa in sicurezza Gli operatori che svolgono l attivit di avvistamento nelle postazioni fisse sono inquadrati nei ruoli dell ARIF Per svolgere l attivit di avvistamento le vedette devono essere dotat
150. di Leuca Tricase prov Lecce R N 0 Palude del Conte e Duna Costiera Porto Cesareo prov Lecce P N R Portoselvaggio di Nard prov Lecce P N R Bosco e Paludi di Rauccio prov Lecce P N R Isola di Sant Andrea e Litorale di Punta Pizzo Gallipoli prov Lecce 559 Tanto premesso per i piani AIB disponibili delle aree protette regionali sopra elencate si forniscono informazioni sintetiche sul contenuto nonch elementi circa la rispondenza del piano stesso alle linee guida R N R Laghi di Conversano prov Bari Piano Antincendio Boschivo Riserva Naturale Regionale Orientata dei Laghi di Conversano e Gravina di Monsignore 2008 2010 Superficie ha 347 79 26 Il piano contiene i seguenti elementi Descrizione della riserva naturale Rete stradale di accesso e di fuga Approvvigionamento idrico Avvistamento incendi Risorse umane e strumentali Proposte operative Quadro economico finanziario Cartografie Aree interfaccia a rischio d incendio Considerata la superficie la descrizione dettagliata conforme allo schema MATT ma carente di inquadramento climatico territoriale analisi del fenomeno in termini di incidenza severit e motivazioni dettaglio di interventi preventivi attivit lotta attiva interventi post incendio cartografia AIB della frequenza del pericolo e del rischio incendi su tutta l area della riserva e non solo sulle zone di interfaccia Il Piano andre
151. di Modugno Casa Comunale Associazione Volontariato San Pio Noci Via A Gabrieli 40 Gruppo Volontari Valenzano Antonio Bianco Associazione Nazionale Vigili del Fuoco in Congedo Volontariato e Protezione Civile Delegazione di Accadia Via Roma 52 Corpo Volontari Soccorso di Cagnano Varano Via Balbo 2 Pubblica Assistenza Soccorso Emergenza Radio Giovanni Paolo Il Via Ghicco 31 Associazione Nazionale Vigili del Fuoco in Congedo Volontariato e Proptezione Civile Delegazione di Rignano Garganico Via Portagrande 5 Associazione Volontariato di Protezione Civile Operatori per la Sicurezza Sociale Onlus San Paolo Soccorso Via Giulio Cesare 51 Protezione Civile Arnesano Via O Solazzo 16 Lecce Iride Associazione di Volontariato Via dei Basiliani 4 Via delle Poste 3 D Associazione di Volontariato Cavalieri d Arneo 7 Nani per la Vigilanza e Protezione Civile Via Chiusurelle 2 Associazione Volontariato Protezione Civile Radio C B Via Corte Schiavoni 13 Organizzazione di Protezione Civile Castrignano dei Greci w TORRE SANTA SUSANNA ACCADIA CAGNANO VARANO MATTINATA RIGNANO GARGANICO w w w o E mn mn n mn mn o S o SAN PAOLO DI CIVITATE o SAN PAOLO DI CIVITATE CASTRIGNANO DE GRECI mi s e m m m O m DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N 62 DEL 23 03 2011 ISCRIZIONE ANNO 2010 13 di 15 505 REGIONE PUGLIA ARE
152. di difesa del suolo sul demanio regionale comma 2 lett a La distribuzione del personale sul territorio verr riportata nell allegato B 46 6 Competenze Enti Locali Pur nel rispetto dell autonomia amministrativa di ciascun Ente le indicazioni del presente Piano tendono a sviluppare sinergicamente la predisposizione e lo sviluppo di pratiche operative concernenti l attivit AIB uniformando il pi possibile quantit qualit e trattamento delle risorse umane e dei mezzi impiegati Il servizio regionale antincendio boschivo viene svolto nel rispetto dei termini fissati dalla Giunta Regionale con apposito Decreto del Presidente che fissa annualmente il periodo di grave pericolosit per gli incendi e della legge regionale n 18 del 30 11 2000 che conferisce alle Province e Comuni parte delle competenze regionali in materia antincendio nonch nel rispetto di tutte le funzioni amministrative non espressamente indicate nelle disposizioni dell art 107 del D lgs n 112 98 conferite alle regioni e agli enti locali 435 In particolare Province Sono attribuite alle Province le funzioni relative all attuazione in ambito provinciale delle attivit di previsione degli interventi di prevenzione dei rischi stabilite dai programmi e piani regionali con l adozione dei connessi provvedimenti amministrativi alla predisposizione dei piani provinciali di emergenza sulla base degli indirizzi regionali alla vigilanza su
153. di raggiungere la massima efficienza nell attivit Mezzi strumenti e risorse umane La Regione Puglia stipula apposite convenzioni con il Corpo Forestale dello Stato il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e le Organizzazioni di Volontariato di Protezione Civile iscritte all Albo Regionale per potenziare l impiego sul territorio regionale di uomini e mezzi in attivit di avvistamento direzione e repressione degli incendi da considerarsi integrativi e non sostituivi ai mezzi ordinariamente assegnati ai vari Corpi In tale contesto la Regione Puglia attraverso la sinergica azione dell Agenzia Regionale per le Attivit Irrigue e Forestali e del Servizio di Protezione Civile assicura la presenza costante di personale organizzato in squadre territoriali destinato all attivit di avvistamento estinzione e 443 bonifica degli incendi sulla base delle indicazioni dei propri funzionari e del Corpo Forestale dello Stato che ne dispone l eventuale dislocazione operativa sotto il coordinamento della SOUP Segue l elenco delle strutture preposte alle attivit di spegnimento del CFS dei VV F e dell ARIF dislocate su tutto il territorio regionale C S indica Comando Stazione 47 2 1 Corpo Forestale dello Stato Tab 47 1 Strutture preposte alle attivit di spegnimento Corpo Forestale dello Stato Bari Telefono Personale MEZZI AUTOBOTTI
154. dicare le possibilit di difesa dell abitazione da parte del proprietario Nei casi meno a rischio dove sono presenti attrezzature di difesa e quando l affidabilit delle persone rimaste notevole pu essere opportuno lasciar scegliere al proprietario se rimanere o lasciare l abitazione qualora si sia 307 certi delle capacit e possibilit operative delle singole persone rimaste E doveroso comunque fornire almeno il minimo dei consigli operativi necessari ed eventualmente lasciare se possibile alcune attrezzature per la difesa e aree in reale pericolo Si dovranno considerare le aree realmente minacciate dal fuoco tenendo presente che non tutti i tipi di fuoco sono pericolosi a tal punto da imporre lo sgombero della zona In genere tipologie pericolose si possono considerare i fronti in chioma specie se attivi o indipendenti incendi di macchia o cespugliato focolai che interessano lo strato erbaceo qualora siano presenti elevati carichi di combustibile per es cereali in piedi o erba alta pi di 30 40 cm Lo sgombero di una zona dalla popolazione residente non un operazione facile la maggior parte delle persone tende a lasciare l abitazione con parte dei propri averi non raramente coincidenti con oggetti ingombranti e difficilmente trasportabili Inoltre spesso vi sono persone anziane e non solo legate anche sentimentalmente alla propria casa In questo contesto a volte necessario do
155. dicato sono state gentilmente fornite da G Cesti T I B Regione Valdaosta 373 Fig 39 7 Custodia aperta per il trasporto dell intelaiatura 374 Fig 39 8 Montaggio ultimato della vasca mobile 375 Fig 39 9 Elicottero con benna tipo Bambi bucket da 300 1 in fase di carico da vasca mobile di modesta capacit posizionata in zona operativa 376 Fig 39 10 Serbatoio autoportante in poliestere gommato in fase di riempimento con benna Bambi http www vallesabbianews it files magazine img 090907Esercitazione02 jpg Fig 39 11serbatoio autoportante in poliestere gommato da 3 m 377 Fig 39 12 Elicottero S 64 AIRCRANE Erickson in rifornimento mediante snorkel da vasca smontabile Foto Bombino 378 40 PIAZZOLE PER ELICOTTERI Le piazzole d emergenza sono infrastrutture collocate in aree in cui la probabilit di passaggio di incendio risulta elevata ed in cui possibile effettuare il rifornimento del carburante di elicotteri ed il carico di materiali o persone per le attivit di estinzione come per esempio miscele ritardanti Le possibilit di atterraggio e di manovra degli elicotteri sono legate alla disponibilit ed alle caratteristiche delle piazzole di atterraggio Le piazzole semplici sono aree piane orizzontali o leggermente inclinate senza ostacoli per il volo nella zona circostante di forma circolare con diametro 15 m possibilmente con profilo a sbalzo e dotate di rifo
156. difficolt operative connesse a differente comportamento in caso di utilizzazione congiunta di operatori provenienti da zone diverse La partecipazione ai corsi e l accertamento dell apprendimento possono costituire una condizione vincolante per ammettere i volontari a partecipare alle operazioni di estinzione e per la costituzione delle stesse squadre I corsi di formazione devono essere realizzati tenendo presente la disomogeneit della cultura di base che di solito caratterizza gli addetti all attivit antincendio Per questo motivo il necessario rigore scientifico deve essere reso in termini semplici e facilmente acquisibili Progetti di addestramento predisposti per ogni compito dettagliano i contenuti della didattica suddividendoli in lezioni frontali in aula e in esercitazioni predisposte al fine di far provare subito e concretamente ai discenti quanto appreso in aula Non deve essere dimenticato che spesso gli operatori anche volontari non sono avvezzi a lavori intellettuali e quindi i corsi devono essere di carattere interattivo e pratico per stimolare continuamente l apprendimento Per lo stesso motivo si devono prevedere corsi articolati in un sufficiente numero di giorni dedicati esclusivamente a questa finalit evitando di relegare questa attivit fondamentale a periodi festivi o ad ore serali Da evitare anche un numero eccessivo di ore consecutive prevedendo ampi intervalli Dovranno essere previste esercitazioni pratich
157. dividuazione deve tener conto delle competenze professionali dei potenziali candidati Per ragioni di cautela peraltro sarebbe opportuno che la nomina sia effettuata per iscritto nonostante l art 299 ritenga responsabile anche il soggetto che privo di formale investitura eserciti in concreto i poteri giuridici riferiti a ciascuno dei soggetti ivi definiti Concretamente il dirigente potrebbe essere il funzionario che affianca il dirigente datore di lavoro nello svolgimento delle attivit e che dunque ne attua le direttive generali e il preposto per quello che qui interessa potrebbe essere il capo squadra o comunque chi coordina sul campo l attivit degli altri soggetti vigilando sulla correttezza del loro operato 53 4 La delega di attivit da parte della Regione Le osservazioni che precedono consentono di individuare il soggetto responsabile dell applicazione della normativa sulla sicurezza in qualit di datore di lavoro all interno di qualunque Pubblica Amministrazione sia essa un ente territoriale o un ente locale Esse presuppongono per un dato necessario che le Pubbliche Amministrazioni in questione svolgano effettivamente le attivit per le quali occorre dare attuazione ai principi del d lgs n 106 2009 523 In altri termini per individuare come datore di lavoro ai sensi del predetto decreto il dirigente regionale e dunque imputare a lui le responsabilit connesse nello specifico all attuazione d
158. documento non rappresenta lo strumento di pianificazione AIB definitivo poich carente dei seguenti elementi Inquadramento territoriale climatico e vegetazionale del territorio Analisi del fenomeno in termini di incidenza severit e motivazioni Dettaglio di interventi preventivi Attivit lotta attiva Interventi post incendio Attrezzature e infrastrutture presenti Cartografia AIB della frequenza del pericolo del rischio e delle zone di interfaccia incendi su tutta l area della riserva Il Piano andrebbe completato con gli elementi sopra descritti P N R Portoselvaggio di Nard prov Lecce Superficie 1200 ha 564 di Il piano contiene i seguenti elementi Analisi del territorio e inquadramento del fenomeno Zonizzazione attuale Zonizzazione degli obiettivi Prevenzione e zonizzazione degli interventi Lotta attiva Interventi post incendio Considerati gli argomenti trattati la descrizione conforme allo schema MATT ma carente analisi del fenomeno in termini di incidenza severit e motivazioni dettaglio di interventi di natura previsionale e preventiva Il Piano andrebbe completato con gli elementi sopra descritti P N R Bosco e Paludi di Rauccio prov Lecce Superficie 1 600 ha Il piano contiene i seguenti elementi Descrizione del territorio Interventi da realizzare Modello di intervento Il documento non rappresenta lo strumento di pianificazione AIB definitivo ma cost
159. dosi alla velocit di 30 kmh ed intervenendo per le prime A ai n i n Lu 1 operazioni di spegnimento sorveglianza armata Lo schema teorico il seguente 8 8 10 min 6 7 km d Calcolando ottimisticamente una velocit media di spostamento del veicolo di 30 km h Fig 54 1 Prestazioni teoriche di fuoristrada munito di modulo scarrabile grafica Cesti 18 Comunicazione personale e schema di G Cesti TIB della Regione Val d Aosta che si ringrazia vivamente anche per foto dei mezzi 529 54 1 Caratteristiche mezzi Veicoli leggeri Si tratta di mezzi di dimensioni medio piccole e con allestimento antincendio in genere dimensionato alla portata del veicolo portante Fig 54 2 Sistemi modulari scarrabili SMS da 400 1 su veicoli fuoristrada A sinistra uno dei primi moduli antincendio risalente agli anni 80 a destra un modello in produzione attualmente Vengono considerati veicoli leggeri o automezzi leggeri fuoristrada cassonati con portate inferiori alla tonnellata attrezzati con sistemi modulari formati da una cisterna di capacit fra i 200 e i 700 I una pompa generalmente ad alta pressione di piccola portata 50 100 1 min e un corredo di tubazione semirigida difficilmente superiore ai 100 m Veicoli medio pesanti Autocarri medio pesanti a trazione integrale di dimensioni maggiori rispetto a quelli leggeri anch essi con allestimento fisso sui quali viene montato l allestimento in questo caso
160. dulo da 400 1 4 unit Totale squadre ordinarie 4 Totale squadre AIB 2 Tab 47 11 Strutture preposte alle attivit di spegnimento Brindisi Comune Descrizione squadra e mezzi Brindisi Sede Centrale 1 squadra ordinaria 5 unit con 1 APS o ACT con 1 2000 1 squadra AIB con Ford Ranger 4x4 con modulo da 400 1 4 unit ABP da 6000 I 2 unit Francavilla Fontana 1 squadra ordinaria 5 unit con 1 APS o AF COMBI con 600 l Ostuni 1 squadra ordinaria 5 unit con 1 APS 1 squadra AIB con CA Land Rover 4x4 con modulo da 400 1 4 unit ABP 6000 1 2 unit Totale squadre ordinarie 3 Totale squadre AIB 2 Tab 47 12 Strutture preposte alle attivit di spegnimento Foggia comune Descrizione squadra e mezzi Foggia sede centrale 1 squadra ordinaria 5 unit con 1 APS o ACT con 1 2000 unit ABP da 6000 1 2 unit 1 squadra AIB con Ford Ranger 4x4 con modulo da 400 1 4 449 Vieste 1 squadra AIB con modulo da 400 1 4 unit ABP 6000 1 2 unit San Giovanni Rotondo 1 squadra ordinaria 5 unit con MITSUBISHI CA con modulo da 400 Manfredonia 1 squadra ordinaria 5 unit con 1 APS ACT con 2000 l S Severo 1 squadra ordinaria 5 unit con 1 APS CA Land Rover con 40
161. e L attivazione disposta dalla Prefettura competente del territorio 46 4 Competenze del Servizio Protezione Civile Sala Operativa Unificata Permanente Nell esplicitazione delle attivit legate all estinzione degli incendi boschivi si fatto riferimento al documento Ruoli e compiti delle strutture Statali e Regionali nell ambito dell attivit di estinzione degli incendi boschivi versione approvata nella riunione congiunta Protezione Civile Servizio Foreste CFS del 10 6 2010 che ricalca con gli opportuni adeguamenti modifiche e aggiornamenti i contenuti le procedure e i modelli organizzativi gi definiti dalle norme vigenti nonch nelle direttive ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri Obiettivo specifico del suddetto documento di fissare i compiti ed i ruoli delle strutture che a livello regionale contribuiscono all attivit di spegnimento in considerazione della recente riorganizzazione del Servizio Protezione Civile della Regione Puglia In applicazione dell art 10 della L R 18 2000 il Servizio di Protezione Civile garantisce e coordina sul territorio regionale le attivit di estinzione incendi boschivi avvalendosi del supporto attivo del Corpo Forestale dello Stato del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco dell Agenzia Regionale per le Attivit Irrigue e Forestali delle Organizzazioni di Volontariato regolarmente 434 iscritte all Elenco Regionale e degli altri Enti Locali o Funzio
162. e San Paolo C Gargano 3 Monte S A San Giovanni R San Marco in L Rignano G Manfredonia Zapponeta Margherita di S San Ferdinando di P Trinitapoli Mattinata Sub Appennino Dauno Settentrionale Biccari Castelluccio V Celle S Vito Faeto Troia Roseto V Alberona Pietra M Casalnuovo M Casalvecchio di P Castelnuovo della D Motta M Volturino Volturara A Carlantino Celenza V San Marco la C Sub Appennino Dauno Meridionale Accadia Anzano Monteleone di P Sant Agata di P Ascoli S Candela Cerignola Rocchetta S A Sornara Stornarella Delicato Bovino Castelluccio S Panni Orsara di P Foggia carapelle Lucera Ordina Ortanova San Severo All interno di ciascun distretto operano 5 pattuglie con orario 8 15 e 5 con orario 14 21 comprensivo di 1 ora di straordinario Pattuglie operano con funzioni diversificate con turno notturno e di reperibilit per lo svolgimento di compiti di Prevenzione Funzione di controllo del territorio con appostamenti movimenti mirati e palesi uso di personale in borghese e autocivetta 489 Intervento di estinzione e Direzione Operazioni Spegnimento Pattuglie di 2 persone personale AIB messo a disposizione da SOUP orario 8 15 e 14 21 con compiti anche di coordinamento del personale regionale le pattuglie sono dislocate nella zona baricentrica o a maggior rischio Investigazione funzione dedicata a tale compito Perimetrazione Rilevazione de
163. e all occorrenza di avere ottemperato all obbligo imposto dall art 43 comma 4 lett a D Lgs 626 94 ed essere sollevati da ogni responsabilit Durante le operazioni di estinzione degli incendi boschivi gli operatori che intervengono sono esposti a rischio di ustioni abrasioni ferite traumi malori intossicazione per inalazione di fumi danni all apparato respiratorio punture di insetti e morsi di animali assolutamente necessario quindi che tutti gli operatori debbano essere dotati di specifica preparazione professionale di certificati di idoneit fisica ed equipaggiati con adeguati dispositivi di protezione individuale Gli operatori in attivit di anti incendio boschivo devono essere opportunamente equipaggiati in modo da essere protetti da contatti con fiamme e o da corpi surriscaldati o in combustione e dal 512 calore radiante o convettivo che potrebbe raggiungere la superficie corporea Allo stesso tempo devono essere consentiti lo svolgimento dell attivit propria dell operatore e lo smaltimento del calore corporeo prodotto a seguito dell attivit fisica senza che siano arrecati disagi che possano affaticare l operatore limitandone la sua attenzione Non devono essere ostacolati inoltre i movimenti e la percezione sensoriale importante che i DPI indossati dal personale AIB siano di 34 categoria perch in questa attivit sono presenti rischi primo fra tutti quello d ustione e intossicazion
164. e attivit di arresto sia in quelle di bonifica costituisce un interruzione della vegetazione quindi del combustibile consente di accedere alle opere di prevenzione e alle infrastrutture specifiche per la lotta agli incendi boschivi La viabilit pubblica e la rete viabile forestale principale costituita da strade camionabili o trattorabili a fondo migliorato hanno come funzione prevalente quella di consentire un rapido avvicinamento di uomini e mezzi al luogo dell incendio e riveste in certe situazioni un importanza strategica per la creazione e gestione di punti di rifornimento idrico in prossimit del fronte di fuoco utilizzando mezzi pesanti per il trasporto dell acqua 360 La rete viabile forestale secondaria costituita prevalentemente da piste trattorabili a fondo naturale svolge un ruolo fondamentale per l estinzione consentendo rapido accesso di mezzi leggeri alle aree prossime al fronte di fuoco La viabilit rurale forestale deve essere valutata in relazione al livello di rischio alle caratterizzazioni ambientali dell area e alla disponibilit di punti di rifornimento idrico A tal fine la Regione dovr definire specifiche tecniche per la realizzazione della rete stradale AIB linee guida sia per la creazione di un database relativo alla viabilit ad uso AIB sia per la pianificazione delle nuove infrastrutture sia per il miglioramento di quelle esistenti Si riportano per provincia i valori di
165. e incendio boschivo direttamente incendio boschivo direttamente non incendio dalle unit del Corpo Forestale dalle unit del Corpo Forestale boschivo da SOUP o Comando Prov V V F COR del CFS COR del CFS Invio squadra ordinaria o in SOUP SOUP mancanza Forze operative z disponibili Predispone Predispone intervento accertamento delle Forze in loco Operative Fig 49 2 Interventi dopo segnalazione 471 49 6 51 6 Competenze per l attivazione delle unit mobili di intervento Le Unit mobili che intervengono sugli incendi boschivi possono essere cos denominate pattuglia AIB del Corpo Forestale dello Stato squadra AIB del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco squadra AIB regionale dell ARIF o a sua disposizione squadra AIB appartenente alle Organizzazioni di Volontariato Le Unit di intervento di cui alle lettere a e b sono gerarchicamente attivate dai rispettivi Corpi di appartenenza Le Unit di intervento di cui alla lettera c sono attivate dai soggetti istituzionali che le hanno costituite Le Unit di intervento di cui alla lettera d sono attivate dal Servizio per la Protezione Civile per il tramite della SOUP e se del caso dai Comandi CFS e VV F secondo le seguenti modalit Le squadre AIB regionali sono attivate dai propri responsabili operativi o funzionari delegati e comunque attraverso il referente ARIF presente in SOUP ed in caso di necessit direttamente dal Corpo Forestale dello Stato
166. e materiale vegetale che si trova nelle vicinanze attaccare il fuoco alla base se l incendio di modesta intensit non pi alto del ginocchio per intendersi utilizzando dell acqua nel caso in cui questa manchi calpestare il fuoco o soffocarlo con un vestito sacco bagnato una coperta o con un ramo munito di frasca allontanarsi nella direzione opposta al vento se il fuoco di notevole entit 299 33 NORME E STANDARD URBANISTICI PER LA PROTEZIONE DEGLI EDIFICI CONTRO GLI INCENDI IN ZONE A RISCHIO Oltre alla prevenzione basata sulla sensibilizzazione in molti paesi sono operative specifiche normative per la protezione degli edifici contro gli incendi Esse sono basate su standard urbanistici e progettuali tali da facilitare al massimo l accessibilit ai mezzi antincendio Particolarmente dettagliata e specifica la disciplina messa a punto in Spagna da un apposita Commissione Permanente Interministeriale VELEZ 2000 le cui indicazioni possono trovare applicazione nel territorio pugliese Pertanto i comuni classificati a rischio nell adeguamento dei propri strumenti urbanistici dovranno utilizzare le seguenti prescrizioni nella normazione delle zone di interfaccia del proprio territorio Le suddette prescrizioni dovranno essere altres recepite da tutti gli enti anche nell adeguamento dei propri strumenti di protezione civile A Condizioni di accessibilit degli edifici I viali di accesso agli spaz
167. e TRICIA 441 47 1 La Sala Operativa Unificata Permanente iii 441 47 2 Mezzi strumenti e risorse UMONE M iii 443 47 2 1 Corpo Forestale dello Stato i 444 44 22 Vigili del Fuocorn ini ide ivan leale lia lia Reale 449 48 DISPOSIZIONI GENERALI DI ORGANIZZAZIONE vi 452 48 1 Definizione dei compiti affidati al Direttore delle Operazioni di Spegnimento DOS ed al Responsabile coordinatore delle Operazioni di Soccorso ROS COS iiiii 452 49 PROCEDURE NELLE FASI DI ATTIVIT A_LB 454 49 1 Ruoli dei diversi attori nel modello organizzativo iii 459 49 1 1 Ruolo del personale ARIE aaa 459 49 1 2 Ruolo del Corpo Forestale dello Stato 462 49 1 3 Ruolo del Corpo Nazionale dei VV F iii 464 49 1 4 Ruolo del Volontariato di Protezione Civile i 465 49 1 5 Ruolo delle Forze Operative disponibili 466 49 2 Richiesta al COAU di intervento con mezzi derei iii 468 49 3 Procedure di intervento della SOUP dopo segnalazione 468 494 Procedure di intervento del C F S dopo diretta segnalazione iii 470 49 5 Procedure di intervento del C N VV F dopo diretta segnalazione iii 471 49 6 51 6 Competenze per l attivazione delle unit mobili di intervento 472 49 7 Attivazione Unit di Crisi Regionale e richiesta di utilizzo della Colonn
168. e con maschera ed occhiali quando la combustione delle specie vegetali pu determinare fasi esplosive o esiste il rischio di fiammate improvvise Deve essere in maglia autoestinguente modellato per adattarsi perfettamente al viso e alle parti non coperte da maschera e occhiali La parte anteriore deve avere una maggiore ampiezza per proteggere anche in caso il colletto della tuta non sia perfettamente chiuso Fig 52 5 Sottocasco di protezione del capo Occhiali protettivi Sono occhiali del tipo a maschera in gomma stampata in un solo pezzo con nervature di rinforzo devono garantire una perfetta tenuta antigas con qualsiasi conformazione del viso Devono poter essere utilizzati con gli occhiali da vista Fig 52 6 Occhiali protettivi 518 Maschera La maschera deve essere autoestinguente e morbida per adattarsi perfettamente al viso ed essere dotata di filtri per fumi e polvere Anche i filtri devono essere protetti da coperture autoestinguenti amovibili e lavabili che non limitino l inspirazione Fig 52 7 Maschera antifumo e antipolvere Guanti di sicurezza I guanti devono assicurare la sensibilit tattile e risultare sopportabili per tutto l intervento Devono offrire un maggior livello di protezione al dorso della mano che rientra nelle zone corporee a massima vulnerabilit e maggior importanza funzionale La lunghezza del manicotto deve essere tale da sovrapporsi alla manica della tuta e deve essere chiuso con el
169. e cui tutti i componenti parteciperanno anche se gi provvisti di esperienza pratica lo scopo delle esercitazioni 389 infatti quello di far comprendere a fondo i concetti teorici che si sono illustrati e non di acquisire esperienza Quanto detto vale soprattutto per il corso per operatori ma seppur in misura meno marcata anche per i DOS Direttori Operazioni Spegnimento infatti ambedue trattano degli stessi argomenti ma il livello di approfondimento deve essere diverso Per gli operatori pratici sar dato massimo risalto alla conoscenza delle condizioni operative e dei mezzi I capisquadra dovranno conoscere il comportamento del fuoco la funzione dei mezzi ed il loro coordinamento I DOS dovranno conoscere in modo particolare il comportamento del fuoco la funzione dei mezzi ed il loro coordinamento e soprattutto l organizzazione di operazioni complesse interforze incendi estesi includendo il corretto impiego dei mezzi aerei Le regole antinfortunistiche devono essere conosciute da tutti i livelli in modo approfondito Infatti il D Igs 81 2008 riprendendo le norme del precedente Decreto Legislativo n 626 del 19 settembre 1994 dispone che per ogni DPI Dispositivo Protezione Individuale appartenente alla terza categoria deve indispensabilmente essere attuata da parte del datore di lavoro la formazione degli operatori ai quali tale DPI venga assegnato Risulta quindi evidente la necessit da parte dell Amministrazione Reg
170. e da fumo che possono determinare danni gravi invalidanti e mortali La marcatura CE per antincendio boschivo e la classificazione in 34 categoria dei dispositivi di protezione individuale per non determinano automaticamente l idoneit all uso del DPI antincendio in tutte le situazioni pratiche di utilizzo per cui il datore di lavoro o di colui che si configura come tale dirigente con potere di gestione nella P A ex D Lgs 242 96 deve attenersi a quanto prescritto dall art 43 del D Lgs 626 94 Egli deve effettuare un attenta analisi e valutazione dei rischi che non possono essere evitati con le procedure di intervento individuare le caratteristiche che i DPI devono possedere per essere in grado di annullare i rischi risultanti dalla predetta analisi accertarsi sulla base delle informazioni e delle norme d uso fornite dai fabbricanti dei DPI e delle prove specifiche di laboratorio reazione alla fiamma e isolamento in particolare quali sono quelli le cui caratteristiche corrispondono a quelle individuate sulla base della valutazione di rischio L Ente di normazione nazionale UNI ha emanato la Norma 11047 2003 con la quale ha fissato le caratteristiche essenziali e i criteri di scelta dei dispositivi di protezione individuale per gli incendi boschivi e o di vegetazione Questa norma richiama l attenzione oltre che alla protezione che deve essere la pi elevata possibile anche sul comfort dell utilizzator
171. e da ottenersi particolarmente per i DPI che ricoprono tronco braccia e gambe mediante un adeguata modellatura e traspirabilit dell indumento In caso contrario il DPI seppur protettivo per livello di isolamento potrebbe compromettere i meccanismi fisiologici di termoregolazione dell utilizzatore e indurre fenomeni di ipertermia e affaticamento che costituirebbero a loro volta fattori di rischio grave Accanto a DPI i cui valori di isolamento sono unicamente quelli offerti dal tessuto autoestinguente monostrato o raddoppiato assai poco traspirante sono da tempo in commercio e sono adottati in larga misura dai Responsabili pi attenti alla sicurezza degli operatori dispositivi di 513 protezione che abbinano a livelli di isolamento commisurati alle energie termiche e alle temperature che gli utilizzatori devono affrontare negli interventi in attacco diretto al fronte di fiamma un comfort adeguato alle situazioni ambientali e operative e sono in grado di evitare lesioni gravi e permanenti anche nel caso in cui l operatore venisse superato dal fronte di fiamma Questi DPI assicurano la traspirazione in corrispondenza delle zone corporee dove maggiore la produzione di sudore e garantiscono a quelle pi vulnerabili un isolamento in grado di annullare il rischio di ustione o quanto meno ne riducono sensibilmente le conseguenze Fig 52 1 Fig 52 1 in arancio sono le zone di massima vulnerabilit con scarsa possibil
172. e della cartografia relativa al territorio in cui operano di binocoli di goniometro radio portatili o altro sistema di comunicazione modulistica per la registrazione degli eventi e di altre attrezzature necessarie al servizio Le informazioni indispensabili che tali vedette sono tenute a comunicare tempestivamente alle unit operative regionali dell ARIF quindi alla SOUP sono orario di avvistamento dell insorgenza dell incendio localit di insorgenza accessibilit condizioni meteo locali e visibilit evoluzione e tipo di incendio e informazioni relative alla presenza di abitazioni e o di persone ogni altra notizia utile richiesta dalla SOUP Previo accordi tra il Servizio Protezione Civile regionale il Corpo Forestale dello Stato ed il Settore Foreste regionale nelle giornate ad elevato pericolo di incendio vengono istituite ulteriori postazioni o servizi di avvistamento mobile 354 L attivit di avvistamento pu essere contestuale alle attivit di sorveglianza e di ricognizione L Unit Operativa interessata avuta la notizia della presenza di un fuoco che pu evolversi in un incendio boschivo o di un incendio boschivo in atto attiva le conseguenti procedure di verifica e trasmissione dell informazione alla SOUP dispone l allarme delle squadre di intervento e mette in essere le attivit di estinzione Possono essere previsti anche altri sistemi di avvistamento ed in particolare 1 pattugli
173. e delle zone di interfaccia incendi su tutta l area della riserva Il Piano andrebbe completato con gli elementi sopra descritti R N R Palude della Contessa prov Brindisi Piano Antincendio del Parco Naturale Regionale Salina di Punta della Contessa Superficie ha 1 618 7869 562 Il documento non rappresenta lo strumento di pianificazione AIB definitivo ma indica i contenuti tecnici per la redazione Piano Antincendio del Parco Naturale Regionale Salina di Punta della Contessa ovvero Descrizione dell area Analisi della situazione iniziale e delle principali minacce Bruciature delle stoppie e dei residui colturali Fruizione della Riserva Rischio incendi Modello dei combustibili e Carta degli Habitat e delle rilevanze floristiche Interventi attraverso il Programma Operativo Considerata la descrizione del documento futuro si pu affermare che poco conforme allo schema MATT poich carente di Inquadramento climatico territoriale Analisi del fenomeno in termini di incidenza severit e motivazioni Dettaglio di interventi preventivi Attivit lotta attiva Interventi post incendio Cartografia AIB della frequenza del pericolo del rischio e delle zone di interfaccia incendi su tutta l area della riserva Il Piano andrebbe completato con gli elementi sopra descritti P N R Parco d Otranto Santa Maria di Leuca Tricase prov Lecce Piano Operativo di Prevenzione e Spegnimento Incendi Boschiv
174. e di estinzione attuate e della pendenza Molta attenzione deve essere rivolta ai combustibili su cui potrebbe nuovamente iniziare un incendio radente In particolare la lettiera deve essere allontanata assicurandosi che non sia in combustione nelle parti prossime al suolo minerale Per questo lavoro si pu usare utilmente il soffiatore spalleggiato che pu essere affiancato da una pompa spalleggiata con cui spegnere le braci Nei combustibili pi compatti si pu lavorare anche esclusivamente con il rastro Se si ritiene necessaria l asportazione del combustibile fino a raggiungere il suolo minerale sarebbe opportuno 425 rimuovere la terra e tagliare le radici con la zappa accetta usandola nella sua duplice funzione di attrezzo da taglio e da scavo Tuttavia possono presentarsi difficolt come nell estinzione delle ceppaie che non si possono rimuovere e nelle cui cavit continua la combustione Si deve evitare di coprire con terra i focolai poich continuerebbe una combustione con scarsit di ossigeno che potrebbe protrarsi molto a lungo comportandosi analogamente ad un incendio sotterraneo Avendone la possibilit si potr bagnare il combustibile ma il risultato soddisfacente solo con una grande quantit di acqua che si pu trasportare con elicotteri Il modo di condurre la bonifica varia anche in funzione della tecnica di estinzione Se si praticato l attacco diretto il numero dei focolai dovrebbe essere basso se si s
175. e e l occorrenza di incendi boschivi sul territorio pugliese La maggior parte degli eventi si verifica in corrispondenza della stagione pi calda che coincide con il periodo da giugno a settembre L intervallo che va da giugno ad agosto in particolare spesso caratterizzato dall avanzamento imponente dell anticiclone di matrice africana con isoterme elevate a tutte le quote valori intorno a 28 C a 850 hPa che producono condizioni di tempo stabile e soleggiato con temperature massime al suolo che raggiungono valori ben oltre i 40 C Le condizioni pi pericolose si realizzano quando l ingresso dell anticiclone nell area mediterranea ed il posizionamento del suo asse in direzione WSW ENE avviene in maniera piuttosto rapida con la formazione di un area di alta pressione ad EST e con gradienti di pressione al suolo che producono venti di scirocco e o libeccio piuttosto intensi Sebbene con tali condizioni sinottiche le condizioni atmosferiche locali siano favorevoli all innesco ed allo sviluppo degli incendi su tutto il territorio pugliese esistono tuttavia zone in cui la pericolosit risulta particolarmente elevata generalmente coincidenti con le zone sottovento ai rilievi investite da venti di discesa foeln pi caldi e pi secchi Quando l anticiclone caratterizzato da asse meno inclinato in modo da investire pienamente le Regioni del nord Italia ed il territorio regionale pugliese interessato da correnti settentriona
176. e fasce possono essere eseguite con mezzi meccanici o manualmente In quest ultimo caso si pu intervenire mediante avanzamento a tratti o avanzamento continuo e Avanzamento continuo Nell avanzamento continuo ad ogni componente della squadra assegnato uno specifico compito predefinito da realizzare con un determinato attrezzo Il lavoro viene terminato solo dopo il passaggio di tutti gli operatori sullo stesso tratto In tale maniera si pu esaltare la specializzazione e ottenere la massima velocit di esecuzione Fig 45 16 e seg 1o Bovio G cap 9 Metodi di intervento diretto ed indiretto In LEONE V LOVREGLIO R BOVIO G CESTI G Manuale Tecnico del Direttore Operazioni Spegnimento CFS 2008 416 Avanzamento continuo Fig 45 16 L operatore n 1 elimina i cespugli pi alti grafica Bovio Avanzamento continuo 2 1 Fig 45 17 L operatore n 2 elimina i cespugli bassi grafica Bovio Avanzamento continuo Fig 45 18 L operatore n 3 ammucchia la biomassa tagliata grafica Bovio 417 Avanzamento continuo Fig 45 19 L operatore n 4 elimina le erbe fino a scoprire il suolo minerale grafica Bovio e Avanzamento a tratti Nell avanzamento a tratti ogni operatore porta a termine completamente tutto il lavoro eliminando il combustibile su un tratto lungo da 10 a 20 m Tale procedimento pi adatto quando la quantit di biomassa scarsa ed possibile util
177. e mobili garantite dal personale del Corpo Forestale dello Stato al fine di attuare tutte le misure volte alla prevenzione di reati o violazioni amministrative che possono condurre o essere in connessione con il fenomeno degli incendi boschivi 2 associazioni di volontariato convenzionate con la Regione Puglia per la lotta attiva agli incendi boschivi deputate anche al servizio di presidio avvistamento e pattugliamento del Territorio pianificato a livello locale con i responsabili del CFS luoghi da utilizzare come punto di avvistamento in particolari scenari territoriali e o di zone di pattugliamento con i relativi orari 3 mezzi aerei pilotati e o telecomandati con funzione di avvistamento privilegiando le aree a parco le aree dove la rete viaria limitata le aree dove l orografia accidentata o in condizioni dove le aree boscate sono assai vaste rendendo difficile l avvistamento terrestre 4 pattuglie garantite dalla Polizia Provinciale con funzione di prevenire i reati o violazioni amministrative che possono condurre o essere in connessione con il fenomeno degli incendi boschivi 5 personale volontario appartenente ad associazioni di altre realt regionali convenzionate con la Regione Puglia anche nel 2010 la convenzione stata sottoscritta dai Volontari della Regione Piemonte con D G R 1467 del 22 6 2010 con postazioni di avvistamento fisse ubicate in punti particolarmente panoramici e pattugliamento mobile con percorsi pre
178. e n dalla mappa dall EFFIS che si avvale di modelli previsionali a risoluzione troppo bassa per la risoluzione esplicita dei fenomeni convettivi Come si pu notare dalla mappa MSG il modello ad elevata risoluzione RAMS stato in grado di prevedere correttamente le precipitazioni intense che hanno interessato il territorio regionale ed il sistema ha potuto inserire un informazione pi precisa all interno del modulo di elaborazione della pericolosit Il sistema modellistico implementato da GAP si avvalso della classificazione dell uso del suolo fornita dal programma europeo CORINE COoRdination of INformation on the Evironment Poich la risoluzione dei campi atmosferici pari a 4 km si preferito non dettagliare eccessivamente la caratterizzazione del territorio limitandosi alle seguenti cinque tipologie di uso del suolo e superfici artificiali che comprendono zone urbane o industriali Cod CORINE 1 e corpi idrici o zone umide Cod CORINE 4 5 e aree coltivate Cod CORINE 2 324 e zone boscate Cod CORINE 3 1 e zone caratterizzate da vegetazione arbustiva e o erbacea Cod CORINE 3 2 che comprendono ad esempio la macchia mediterranea Il combustibile vegetale stato considerato assente sia nelle zone artificiali sia nei corpi idrici o nelle zone umide La caratterizzazione del territorio ha riguardato la scelta delle zone in cui le parametrizzazioni del FWI sono applicabili cio le zone boscate e di macc
179. e o pendenza presentando massima velocit ed intensit Ventili di ordine m 20 dividono la popolazione statistica m in 20 parti uguali 577 Bibliografia piano AIB Agee J K Bahro B Finney M A Omi P N Sapsis D B Skinner C N van Wagtendonk J W Weatherspoon C P 2000 The use of fuelbreaks in landscape fi e management Forest Ecology and Management 127 55 66 Anderson H E 1982 Aids to determining fuel models for estimating fire behavior USDA For Serv Gen Tech Rep INT 122 22p Intermt For and Range Exp Stn Ogden Utah 84401 Australian Fire Authorities Council Position Paper on Fire Bombing in Australia AFAC 1994 Bosch W 1978 A procedure for quantifying certain geomorphological features Geographical Analysis 10 241 7 Bovio G Camia A Marzano R 2002 Metodi di indagine a scala regionale e locale Incendi boschivi in interfaccia urbano foresta Linea Ecologica 34 2 34 41 Bovio G Camia A Marzano R Pignocchino D 2001 a Prevenzione antincendi boschivi in zona di interfaccia urbano foresta Rapporto di ricerca Dip Agroselviter Regione Piemonte pp 81 Bovio G Camia A Marzano R Pignocchino D 2001 b Manuale operativo per la valutazione della pericolosit specifica e per le attivit AIB in area di interfaccia Rapporto di ricerca Dip Agroselviter Regione Piemonte pp 36 Breiman L Meisel W and Purcell E 1977 Variable kernel estimates of multivariate
180. e o finanziaria possono consigliare di ritardare le operazioni di bonifica del soprassuolo bruciato o addirittura impedirle per lungo tempo In queste situazioni se dopo qualche anno la rinnovazione naturale risulta ben affermata l eventuale intervento di sgombero potrebbe causare pi danni che benefici al nuovo soprassuolo In questi casi preferibile un ulteriore rinvio dell intervento fidando nel definitivo collassamento dei tronchi ancora in piedi Si interverr con un sfollamento selettivo contestualmente al quale si potr 542 procedere ove necessario alla bonifica parziale o totale dei residui dei fusti bruciati rimasti in piedi L intervento di sfollamento va effettuato su soggetti di altezza circa 1 80 2 00 possibilmente accompagnato da potature per stimolare la produzione di fiori femminili e quindi favorire la fruttificazione precoce Tale pratica mira a ridurre il rischio derivante da un ulteriore passaggio del fuoco prima che la rinnovazione per seme possa avvenire 55 5 Cedui Nei boschi governati a ceduo si pu attendere la maturit tecnica del soprassuolo intervenendo con un normale taglio di utilizzazione di fine ciclo che oltre alla bonifica dei residui di fusti bruciati possa orientare la composizione dendrologica del popolamento Occorre se le condizioni di fertilit stazionale lo consentono valutare caso per caso un diradamento di avviamento all altofusto Una buona norma consiglia di attendere
181. e sono poco impegnative per il contenimento del fronte di fiamma Contemporaneamente richiedono una bonifica pi semplice Tuttavia non sempre sono preferibili rispetto alle accensioni di categoria intenso poich rispetto ad esse sono caratterizzate da un tempo di residenza pi elevato pertanto pu essere facilitato il trasferimento del calore agli apparati radicali Quindi scegliendo di adottare uno schema di categoria debole si deve avere molta cura nel verificare il corretto valore di umidit del suolo Se esso ha bassa umidit si sconsigliano le applicazioni di tipo debole e comunque tutte le applicazioni con alto tempo di residenza Si deve tenere presente inoltre che applicando fronti di categoria debole si protraggono le operazioni pertanto si affronta un lavoro assai pi lungo rispetto alla categoria intenso anche se meno impegnativo in termini di gestione del fronte di fiamma Queste considerazioni sottolineano come talvolta le applicazioni di categoria debole scelte nella convinzione di adottare un comportamento prudenziale non siano sempre le pi idonee Per l applicazione del fuoco prescritto sia di categoria intenso sia di categoria debole si dovranno verificare le seguenti condizioni e finestre ambientali operare in riposo vegetativo non operare su pendenza superiore al 20 con fiamma ascendente non superare le 120 kcal m s operare con umidit dell aria tra il 30 ed il 50 operare con umidit del combustib
182. ebbe essere maggiore di 100 almeno venti soggetti da 5 cm ovvero un soggetto di 1 m per m valori inferiori indicano rinnovazione carente Pertanto l intervento va effettuato almeno dopo una stagione vegetativa alla fine della prima estate successiva all evento nel caso in cui la rinnovazione sia abbondante e uniformemente distribuita nello spazio Dovrebbero essere rilasciate in piedi quante pi portasemi possibile anche parzialmente danneggiate tra quelle considerabili mature quindi potenziali fonti attive di disseminazione perch rappresentano una fonte di ombreggiamento e di parziale regimazione delle acque Nel caso in cui dopo un biennio non vi sia rinnovazione naturale sufficiente da quantificare con indici come quello di Magini nel caso di valori inferiori a 100 possibile optare per la semina o l idrosemina scartando sempre l ipotesi della piantagione che la tecnica meno adatta Nel momento di procedere allo sgombero del soprassuolo verificata quindi oggettivamente l affermazione della rinnovazione bisogner adottare tutti gli accorgimenti per conservare la rinnovazione gi affermata e salvaguardarla da danni connessi all attivit di cantiere Nel caso in cui non sia economico provvedere al recupero del materiale legnoso la bonifica pu avvenire come al punto precedente omettendo le operazioni di esbosco e provvedendo allo sminuzzamento del materiale direttamente in situ Motivi di opportunit coltural
183. edure aziendali da seguire al termine dell utilizzo per la riconsegna e il deposito dei DPI g assicura una formazione adeguata e organizza se necessario uno specifico addestramento circa l uso corretto e l utilizzo pratico dei DPI Il tenore letterale della norma sembra prefigurare una responsabilit esclusiva del datore di lavoro e dunque un coinvolgimento dei dirigenti e dei preposti solo mediante delega di funzioni Tuttavia andando a leggere le relative norme sanzionatorie si verifica agevolmente che esse puniscono anche i dirigenti art 87 che dunque hanno una diretta responsabilit in materia Ma che cos la delega di funzioni cui si fatto ora riferimento Essa si realizza tutte le volte in cui il soggetto tenuto per legge ad un certo comportamento affida ad un altro soggetto l adempimento dell obbligo in caso di inadempimento pertanto il soggetto responsabile non quello delegante bens quello delegato In altri termini ci sar una delega allorch il destinatario dell obbligo lo attribuisca volontariamente e di propria iniziativa ad un altro soggetto Il d lgs n 106 2009 per la prima volta disciplina questo istituto fissandone i criteri di legittimit Ai sensi dell art 16 infatti la delega esclusa solo per la valutazione dei rischi e per la 521 predisposizione del piano di sicurezza nonch per la designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione art 17 amme
184. ee guida relative ai piani regionali per la programmazione delle attivit di previsione prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi prevedono l individuazione degli obiettivi prioritari da proteggere valutando i seguenti elementi a la presenza antropica strutture abitative industriali commerciali turistiche b pregio vegetazionale e ambientale aree naturali protette e boschi da seme c aree boscate e o non boscate limitrofe alle aree di cui ai punti precedenti d rimboschimenti di giovane et e o boschi di conifere e difficile accessibilit da terra verso le aree di cui ai punti precedenti f tempi di risposta del servizio di estinzione nelle diverse aree 358 Si riportano per provincia i valori di RASMAP da ottenere con gli interventi di avvistamento Poich la RASMAP stata gi indicata nell apposito capitolo la si riporta in questa sede per maggiore chiarezza di consultazione Tab 38 1 RASMAP ottenibile con interventi di miglioramento delle strutture di avvistamento Interventi RASMAP Foggia Bari Taranto Brindisi Lecce avvistamento 100 40 30 20 5 5 359 39 LA CONSISTENZA E LA LOCALIZZAZIONE DELLE VIE DI ACCESSO E DEI TRACCIATI SPARTIFUOCO VIALI TF TFA TFAV TFP 39 1 Viabilit La presenza di una buona rete viabile sia pubblica sia rurale forestale consente di svolgere in modo appropriato sia le operazioni di sorveglianza e di pattugliamento mobile
185. effetto del vento e o della pendenza combinati o no originano un intensit lineare elevata pur rimanendo nei limiti di 502 416 J m s che si consiglia di non superare in nessun caso La categoria debole comprende tutti gli altri con intensit inferiore al valore di 334 944 J m La categoria intenso comprende i seguenti fondamentali schemi operativi 1 favore di pendenza e di vento 2 favore di pendenza senza vento 3 favore di pendenza e vento contro 4 favore di pendenza e vento di fianco 5 in piano con vento Questi 5 schemi ottengono sempre fuochi prescritti cosiddetti di testa Per l applicazione del fuoco prescritto di testa spesso serve una fascia trattata prima dell applicazione vera e propria Per le applicazioni del presente piano si prevede di procedere con le seguenti due fasi successive 348 1 realizzazione della fascia pretrattata con il fuoco Si lavora nella parte a monte della zona da trattare 2 applicazione del fuoco prescritto iniziando dal punto pi a valle dell area da trattare La categoria debole comprende i seguenti fondamentali schemi operativi 1 in piano senza vento o vento limitato 2 contro pendenza con vento a favore 3 contro pendenza con vento contro Si applica la categoria debole quando si teme che possano essere superati i valori limite di intensit Tutte le accensioni di categoria debole hanno velocit di avanzamento molto bassa Salazar 1985 inferiore a 1 m min
186. ell energia elettrica su richiesta del DOS competente per territorio 440 47 CONSISTENZA E LA LOCALIZZAZIONE DEI MEZZI DEGLI STRUMENTI E DELLE RISORSE UMANE 47 1 La Sala Operativa Unificata Permanente Nel periodo indicato nel Decreto del Presidente della Regione Puglia di grave pericolosit per gli incendi boschivi viene attivato l organismo definito dall art 7 della Legge 353 2000 La Sala Operativa Unificata Permanente il centro strategico e di coordinamento dell attivit AIB regionale ove devono pervenire tutte le segnalazioni e le informazioni relative all andamento dell attivit AIB alle risorse disponibili ed a quelle impiegate coordinando e gestendo l attivit informativa proveniente da tutte le Forze Operative dislocate sul territorio regionale Il Servizio di Protezione Civile Regionale ha costituito il proprio Centro Operativo Regionale con annessa Sala Operativa attiva tutto l anno con funzionalit h 12 08 00 20 00 La Sala Operativa costituita da diverse stazioni strutturate per la gestione degli eventi emergenziali in funzioni operative e dotate di tutti i sistemi infotelematici e di gestione per il contatto da e per il territorio Regionale e Nazionale In particolare dal 15 giugno di ogni anno vengono costituite le seguenti postazioni dedicate suddivise per competenze e gestite dal personale di riferimento Postazione SOUP Dispatcher con personale appartenente al Servizio di Protezi
187. ella normativa per i soggetti coinvolti nella lotta agli incendi boschivi necessario che la Regione svolga direttamente tale attivit delegatale dallo Stato ex art 69 comma 3 del d p r 616 77 E come si vedr nel prosieguo tale responsabilit varr nei confronti di tutti i soggetti coinvolti a prescindere dall esistenza o meno di un rapporto di lavoro dipendente con la Regione Tale responsabilit va invece esclusa allorch la Regione abbia attribuito ad altri soggetti lo svolgimento di tale attivit Una ipotesi siffatta infatti presuppone che il soggetto tenuto a svolgere le funzioni oggetto dell attribuzione sia autonomo nelle proprie determinazioni e nel concreto svolgimento di ogni attivit ad esse connesse Nella materia in esame dunque l ente cui sono state trasferite le funzioni relative alla lotta agli incendi boschivi responsabile di tutti gli obblighi ad essa correlati ivi compresi quelli in materia di sicurezza e dovr nominare secondo la legislazione applicabile il dirigente datore di lavoro senza che sia configurabile alcuna responsabilit residuale da parte della Regione L affermazione contraria infatti comporterebbe una residua responsabilit anche in capo allo Stato dal momento che la lotta agli incendi boschivi stata innanzitutto oggetto di una delega da parte dello Stato alle Regioni L assurdit di un simile ragionamento di palmare evidenza anche considerando che la ratio connessa al tras
188. endio su mezzi fuoristrada sia le squadre che operano impiegando piccoli serbatoi spalleggiati atomizzatori pompe spalleggiate ecc opportuno destinare a questa funzione i punti di rifornimento direttamente alimentati da sorgenti o acquedotti ove possibile In caso di impiego di autobotti fuoristrada si deve prevedere la disponibilit di 8 mih per almeno 4 ore Nel caso che si debbano rifornire anche gli elicotteri con benna al gancio o attrezzature integrate si devono prevedere altri 10 mh per almeno 4 ore In tale caso si deve disporre di alimentazioni capaci di fornire 20 m h corrispondenti a 5 5 Is per almeno 4 ore Nel caso di assenza di alimentazione diretta degli invasi si deve prevedere una capacit minima compresa tra 20 e 30 m con alimentazione mediante la captazione dell acqua piovana La superficie del bacino deve assicurare che venga raccolta la quantit di acqua sufficiente tenendo conto dell infiltrazione e delle perdite per evaporazione necessario quindi stimare la quantit delle piogge utili e su questa base determinare l area di captazione Dove possibile il bacino di raccolta pu essere realizzato sfruttando le caratteristiche naturali del terreno oppure se queste non lo consentono ricorrendo ad interventi di impermeabilizzazione di un area di grandezza adeguata La distanza tra gli invasi dovr essere tale da consentire il rifornimento rispettando la cadenza di rotazione oraria ideale degli el
189. eni di erosione potranno realizzarsi subito interventi finalizzati a contenere i fenomeni in atto facendo uso anche della legna ritraibile dal taglio di piante morte da sistemare lungo le curve di livello bloccate con picchetti di legno Laddove il fuoco abbia interessato soprassuoli arborei si potranno utilizzare i tronchi danneggiati di minor diametro tagliati e sistemati a quinconce sempre lungo le curve di livello in modo da rallentare il decorso delle acque I tronchi vanno ancorati a picchetti infissi al suolo e distanziati tra loro da 6 a 40 metri circa in senso orizzontale in funzione della pendenza creando un insieme di semplici palizzate Fig 56 3 che impongono un sistematico rallentamento dell acqua superficiale A monte del tronco si crea una piccola trincea profonda 10 15 cm _ e _ _aer qg l _ zyj ff _rr_oosl curve di livello tronchi da 3 9 m diametro da 15 a 30 cm Fig 55 11 Disposizione dei tronchi sul terreno lungo le curve di livello La spaziatura orizzontale dei tronchi va realizzata secondo la tabella che segue in funzione della pendenza e dell intensit dell evento che si traduce in conseguenze differenziate a livello di gravit delle conseguenze sul terreno 547 Tab 55 1 Spaziatura orizzontale in funzione della pendenza e dell intensit dell evento Pendenza Intensit bassa Intensit moderata Intensit elevata lt 5 75 48 39
190. ento il proprio nominativo e la eventuale richiesta di trasmissione dell informazione alla SOUP della Regione Puglia nel pi breve tempo possibile 3 Fase di bonifica La fase di bonifica avviene sotto la stretta collaborazione e direzione delle unit del Corpo Forestale dello Stato o del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco i quali hanno l obbligo di concordare tutte le operazioni con il pi alto in grado degli operai presenti sul posto capo squadra o funzionario al fine di ottimizzare le attivit Si precisa che tali indicazioni non si devono intendere quali ordini d esecuzione tranne che per quanto disposto dalle proprie compagini Istituzionali L inizio delle operazioni di bonifica deve essere tempestivamente dichiarato al referente dell agenzia in SOUP il quale deve registrare tale condizione e se del caso chiedere ulteriori informazioni sull evoluzione dell evento In caso di bonifica a seguito d intervento aereo la comunicazione di cui in precedenza deve essere curata in maniera pi attenta al fine di scongiurare eventuali incidenti provocati da lanci improvvisi da parte della componente aerea che possono causare danni alle unit presenti sulle superfici percorse dal fuoco La bonifica si dichiara terminata quando il DOS CFS ovvero il ROS COS VVEF concorda con il referente responsabile delle squadre forestali tale condizione e si dichiari alla SOUP il cessato allarme o evento 49 1 2 Ruolo del Corpo Forestale dello
191. ento dell informazione on line alla realizzazione di alcune trasmissioni radiofoniche e televisive di approfondimento Occorre in ogni caso in funzione dei gruppi identificati predisporre e diffondere messaggi mirati che devono essere ripetuti con frequenza ed in modo uniforme adattati nel linguaggio e nei termini al destinatario 395 Gli interventi di sensibilizzazione e di propaganda devono per uniformarsi alle campagne promozionali di tipo sociale in cui l approccio persuasivo volto ad ottenere da un gruppo di soggetti risposte funzionali rispetto agli obiettivi della campagna radicalmente diverso dall approccio pubblicitario di mercato Nella letteratura di settore chiaramente specificato che non sufficiente puntare su una modificazione di comportamenti specifici occorre invece sostituire la predisposizione a comportamenti anomali con atteggiamenti compatibili In breve mentre la pubblicit commerciale ai cui canoni si adeguano molte campagne pubblicitarie AIB opera tentando di modificare gli interessi del soggetto le campagne sociali hanno come obiettivo la modifica di comportamenti ed atteggiamenti ne consegue la necessit di strutturare in modo totalmente diverso il messaggio da veicolare In particolare una campagna di promozione sociale contro gli incendi deve essere diretta a modificare non tanto l interesse ad appiccare fuoco quanto gli atteggiamenti positivi verso gli incendi Tra le cause che determinan
192. enza dei fianchi o della coda Il controfuoco e attacco parallelo sono tecniche di estinzione che necessitano l autorizzazione esclusiva di personale CFS specializzato e che vanno attuate in condizioni in cui tutte le tecniche di intervento diretto e indiretto risultano non concretizzabili ed inefficaci 421 Colonna di convezione Percorso dell aria richiamata dalla colonna di convezione Direzione di avanzamento dell incendio Direzione di avanzamento del controfuoco Zona di sicurezza Fig 45 24 Posizione dei fronti di fiamma e influenza della colonna di convezione sul fronte del controfuoco Grafica Bovio Direzione di avanzamento dell incendio Direzione di avanzamento del controfuoco Controfuoco parallelo Linea di sicurezza Fig 45 25 Posizione del controfuoco rispetto all incendio Grafica Bovio 422 Direzione di Direzione di avanzamento avanzamento dell incendio del controfuoco Linea disicurezza Controfuoco parallelo Fig 45 26 Unione del controfuoco con l incendio Grafica Bovio Controfuoco perpendicolare Fase iniziale Direzionedi avanzamento Ordine di accensione dell incendio Linea di sicurezza Fig 45 27 Prima fase di accensione Si indicano i punti di accensione e la loro sequenza temporale Grafica Bovio 423 Controfuoco perpendicolare Fase avanzata di congiunzione Direzione di avanzamento dell incendio Linea di sicurez
193. erato che almeno in teoria il fuoco dovrebbe fermarsi non trovando pi materiale vegetale ad alimentare la combustione Quindi la larghezza deve essere dimensionata in funzione della biomassa e della distanza raggiungibile dalle faville che potrebbero causare accensioni secondarie La realizzazioni 361 di tali opere comporta un elevata spesa di costruzione e di manutenzione ed inoltre presenta un notevole impatto negativo sotto il profilo paesaggistico Al contrario i viali parafuoco attivi verdi V T F A V sono progettati per modificare il comportamento del fronte di fuoco riducendone in generale l intensit e favorendo il passaggio da incendio di chioma difficilmente affrontabile a incendio radente In questo caso si attua una riduzione del combustibile con interruzione della continuit orizzontale e verticale in presenza di vie di accesso per i mezzi terrestri Tale intervento ha l obiettivo di favorire l attivit di estinzione delle squadre antincendio con funzione di penetrazione e di difesa La larghezza risulta inferiore rispetto ai parafuoco passivi L utilizzo dei viali parafuoco provoca sempre un dibattito tra sostenitori ed oppositori ma difficile muovere delle critiche generalizzando sull efficacia o meno di queste strutture nei riguardi degli incendi poich nella realt ci troviamo di fronte ad una vasta variet di tipologie e situazioni In Puglia la diffusione dei viali parafuoco limitata prevalen
194. ermica emessa supera la quantit necessaria perch entrino in combustione gli strati adiacenti cui l energia si trasmette per contagio 402 44 3 Fasi evolutive dell incendio FASE INIZIALE Accensione incontrollata con accelerazione contenuta Si identifica con l accensione incontrollata e le prime fasi del principio di incendio La bassa intensit del fronte pur automantenendo la fiamma non ancora in grado di fornire una sufficiente energia per il preriscaldamento di una grande quantit di combustibile e pertanto l accelerazione risulta spesso contenuta Molti principi di incendio vengono bloccati in questa fase evolutiva spesso anche con necessit di esigue forze di intervento FASE DI TRANSIZIONE Aumento delle dimensioni delle fiamme e accelerazione elevata L intensit del fronte decisamente incrementata e si individuano un aumento della larghezza del fronte di fiamma nonch un emanazione termica sufficiente ad un rapido preriscaldamento del combustibile antistante In questa fase inoltre iniziano a verificarsi moti convettivi e si rinforzano le correnti verso l incendio a livello del suolo FASE FINALE Formazione di colonne convettive incendio indipendente da fenomeni esterni Nella fase finale l intensit del focolaio ormai giunta ai vertici della propria possibilit evolutiva dato che il fuoco e il micro clima connesso all incendio hanno acquistato una propria individualit e interdipendenza
195. erritorio di squadre e mezzi in punti ritenuti strategici sulla base dell esperienza operativa di tutte le campagne precedenti Mezzi e uomini rispettano rari di servizio e svolgono funzioni di avvistamento e pronto intervento con le modalit in precedenza ampiamente illustrate Nelle tabelle che seguono sono indicate per il 2011 le squadre AIB e l ubicazione dei punti di avvistamento con gli orari di servizio del personale ARIF i dati sono quelli degli anni precedenti che si ritiene possano esser replicati In totale la Regione Puglia dispone delle seguenti risorse umane cui si aggiungono quelle delle Organizzazioni di Volontariato come da Allegato A Tab 51 1 Operai ex O T I O T D SEZ BARI 34 129 SEZ BRINDISI 14 12 SEZ FOGGIA 44 186 SEZ LECCE 39 55 SEZ TARANTO 2 78 TOTALE 133 460 593 482 L ubicazione delle squadre A I B nel territorio di competenza indicata nella tabella che segue Tab 51 2 Ubicazione squadre AIB personale regionale ARIF con indicazione distretti di competenza RIFERIMENTI PRESIDIO PROVINCIA Comune Cagnano Varano mme fomio fear fe fenicio Chieuti Serracapriola Lesina FOGGIA e Monte Sant Angelo Peschici S Giovanni Rotondo S Marco in i Lamis Agro Localit Avvistamento competenza SQUADRE AIB Tu Operatori rno ai 09 00 o p pe Cagnano Varano Capoiale Carpino Rodi Garganico Sannicandro Garg
196. ferimento di funzioni effettivit ed efficacia della tutela verrebbe del tutto vanificata dal permanere di un sistema di controlli da parte dell organo superiore unico presupposto per la configurazione di una residua responsabilit in capo a quest ultimo 53 5 Utilizzo delle prestazioni di soggetti non titolari di un rapporto di lavoro dipendente Alla luce delle considerazioni che precedono dunque il dirigente datore di lavoro responsabile dell attuazione della normativa sulla sicurezza nel suo complesso I destinatari di tale normativa sono innanzitutto i lavoratori dipendenti dell Ente che di fatto esplica l attivit di lotta agli incendi boschivi siano essi assunti a tempo indeterminato ovvero a termine per lo svolgimento dell attivit stessa La responsabilit si estende per anche ai soggetti che vengono utilizzati pur in mancanza di un rapporto di lavoro sulla base del generale principio per cui l obbligo incombe sul soggetto che utilizza concretamente la prestazione analogamente a quanto accade sul piano dell assicurazione contro gli infortuni sul lavoro L art 2 comma 1 lett a del d lgs n 106 2009 infatti qualifica come lavoratore la persona che indipendentemente dalla tipologia contrattuale svolge un attivit lavorativa nell ambito dell organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato con o senza retribuzione anche al 524 solo fine di apprendere un mestiere Al lavoratore
197. ggiungere obiettivi di pianificazione territoriale Per la Regione Puglia non vi una tradizione di applicazione della tecnica del fuoco prescritto pertanto si ritiene essenziale che il presente Piano AIB ne indichi le specifiche per realizzarlo Infatti l opportunit di applicare questa tecnica emersa assai chiaramente in questi ultimi anni Si riconosciuto che si tratta di una tecnica ecologicamente appropriata realizzabile con costi assai pi bassi rispetto a tutti gli altri interventi di prevenzione antincendi Questi caratterii suggeriscono l applicazione nel contesto dei nuovi scenari ambientali della Regione in cui si diffonde sempre pi la realt dell interfaccia urbano foresta e dei boschi di invasione a seguito dell abbandono dell agricoltura Si precisa che la regola fondamentale dettata dal presente Piano accertare che l eventuale applicazione del fuoco prescritto avvenga sempre con le condizioni adatte per attuare l attacco diretto al fronte di fiamma applicato con mezzi di estinzione terrestri tradizionali Ci non significa che i mezzi di contenimento debbano intervenire ma che in caso di necessit il loro intervento possa essere efficace Dette condizioni sono le seguenti inclinazione terreno lt 30 velocit di avanzamento del fronte lt 10 m min profondit di fiamma lt 3 m intensit lineare con mezzi manuali lt 80 kcal m s con attrezzatura portatile motorizzata lt 20
198. gia termica ascensionale 5627 8 kJ m Quota massima raggiunta da una particella in combustione 13 0 m Distanza orizzontale percorsa una particella in combustione 77 6 m MODULO TRANSIZIONE A FUOCO DI CHIOMA Parametri di entrata Altezza inserzione chioma 10 0 m Contenuto di umidit fogliame 100 0 Carico di combustibile superficiale consumato 1 0 kg m Risultato della simulazione Intensit critica 5352 8 kW m Evoluzione del fuoco di superficie in incendio di chioma no intensit lineare lt intensit critica 342 i ea S fi N Fig 36 4 Mod 10 Alberatura con residui grossolani e rinnovazione Bosco con grandi quantit di biomassa a terra rami alberi schiantati accumulatasi a seguito di eventi quali forti venti attacchi parassitari ecc Carico di combustibile 30 a 35 t ha Parametri di entrata Modello di combustibile 10 Alberatura con residui grossolani e rinnovazione Umidit dei combustibili morti 1 h 9 0 Umidit dei combustibili morti 10 h 10 0 Umidit dei combustibili morti 100 h 12 0 Umidit dei combustibili vivi legnosi 150 0 Velocit del vento 5 0 Km h Protezione dei combustibili rispetto al vento 3 0 Direzione vettore vento rispetto a Nord geografico 180 0 Pendenza del terreno 3 0 Orientamento del terreno Sud Risultato della simulazione Velocit di propagazione 4 5 m min Calore per unit di superficie 12863 7 kJ m Intensit lineare 954 6 kW m Lunghe
199. gio Imperiale Apricena Tremiti 2 DPR n 18 del Parco Nazionale dell Alta 10 03 2004 Murgia Parco Nazionale 68 034 Andria Minervino Murge Spinazzola Poggiorsini Gravina in Puglia Corato Ruvo di Puglia Bitonto Altamura Cassano Murge Grumo Appula Santeramo in Colle Toritto 556 3 D M 27 4 81 Lago di Lesina parte Riserva Naturale 930 Lesina orientale di Popolamento Animale 4 D M 13 7 77 Isola Varano Riserva Naturale 145 Cagnano di Popolamento Varano Animale Ischitella 5 D 26 7 71 Falascone B Riserva naturale 48 Monte biogenetica Sant Angelo 5 1 D M 13 7 77 Foresta Umbra B Riserva naturale 399 Monte biogenetica Sant Angelo 6 D M 26 7 71 Sfilzi B Riserva 56 Vico del integrale Gargano T D M 13 7 77 Ischitella e Carpino B Riserva naturale 299 Ischitella biogenetica 8 D M 5 5 80 Palude di Frattarolo Riserva Naturale 257 Manfredonia di Popolamento Animale 9 D M 13 7 77 Monte Barone B Riserva naturale 124 Mattinata biogenetica 10 D M 10 7 77 Salina di Margherita di Riserva Naturale 3 871 Margherita di Savoia di Popolamento Savoia Animale Zapponeta Zona Umida Trinitapoli Ramsar Cerignola 11 D M 15 7 82 Il Monte Riserva Naturale 130 Cerignola di Popolamento Animale 12 D M 9 5 80 Masseria Combattenti Riserva Naturale 82 Trinitapoli di Popolamento Animale
200. he nel caso in cui non si tratti di incendi che possano cagionare danni a cose o persone e non sono d interesse per la salvaguardia dei boschi o delle aree boscate Durante e limitatamente alle fasi di estinzione le squadre saranno coordinate dal CFS o nei casi d incendio d interfaccia dai VVF presenti sull evento in caso di mancata presenza di dette forze l intervento sar coordinato dal pi alto in grado della squadra ARIF presente sul posto che assume la valenza di direttore delle operazioni Per tale condizione bene che il capo squadra abbia contezza dell area interessata dalle fiamme mantenga stretti contatti con gli operatori in SOUP al fine di coordinare le operazioni anche attraverso richieste di forze aggiuntive o aeree di supporto Nel corso delle operazioni di estinzione ed in condizioni di gravit elevata tali da comportare la richiesta d intervento aereo le squadre si predispongono a tale condizione facendo rilevare alla SOUP per il tramite del proprio responsabile capo squadra funzionario l esatta posizione di tutti i componenti della squadra o pi squadre rispetto al fronte del fuoco la rilevazione di tutti gli ostacoli aerei del tipo pali di alta o bassa tensione elettrica pali eolici strutture aeree elevate antenne telefoniche o televisive avendo cura di trasmettere tutti i dati rilevabili es codici o iscrizioni ecc per poter consentire l immediata comunicazione alla flotta aerea e l
201. hia e per queste ultime ha comportato l eliminazione dell effetto del combustibile di maggiori dimensioni I dettagli delle scelte effettuate sono descritti negli allegati tecnici disponibili presso il Servizio di Protezione Civile della Regione Puglia La struttura della catena modellistica utilizzata riportata nella seguente figura e ul gt Campi di Paraniati inizializzazione geografici gt Parametri di funzionamento SOFTWARE UTILIZZATO Fig 35 6 struttura della catena modellistica implementata da G A P Geophysical Applications Processing srl Nello schema possibile individuare tre moduli fondamentali il modulo METEO Ha la funzione di elaborare i campi meteorologici a 24 48 e 72 ore relativamente alle ore 12 UTC Il calcolo delle mappe stato effettuato tramite il software RAMS il modulo FWI Calcola le mappe di pericolosit in base all output del modulo METEO e della pericolosit calcolata nell ultima esecuzione disponibile campi di inizializzazione Il calcolo delle mappe di pericolosit stato effettuato in ambiente MATLAB il modulo GIS Ha il compito di produrre le mappe in formato grafico o sotto forma di prodotti georiferiti raster e vettoriale La georeferenziazione delle mappe stata eseguita tramite il software Grass GIS 325 L intera catena operativa stata completamente automatizzata cos da adeguare i tempi di esecuzione del modello con le necessit operative
202. i ON cOn de SO campi sportivi e altre strutture sportive o ricreative ippodromi percorsi ginnici ecc Per le strutture o gli insediamenti appena citati sono presenti rischi molto diversi a seconda dei casi Basti citare i problemi di sgombero degli spettatori da un area sportiva seriamente minacciata in occasione di una importante manifestazione oppure l impegno richiesto dall estinzione dell incendio di un vasto impianto di rottamazione di autoveicoli o di un deposito di pneumatici usati conseguente ad un incendio di vegetazione Esistono inoltre aree nelle quali non esistono strutture ben definite ma dove la frequenza antropica forte e pi o meno prolungata o localizzata in determinati periodi della giornata Esempi di queste situazioni si hanno nelle aree attrezzate appositamente create nelle zone boscate lungo le spiagge in particolari zone delle riserve naturali ecc In tali aree gli incendi di vegetazione o boschivi possono creare problemi del tutto simili a quelli che si presentano nelle aree d interfaccia urbano rurale pi tipicamente individuabili Fra questi la minaccia alle persone con la conseguente necessit di sgombero 34 2 Problemi organizzativi in interfaccia urbano rurale 304 Dato il particolare tipo di incendio esistono specifiche indicazioni sulla condotta operativa e priorit d azione necessarie per un efficace opera di estinzione nonch per il maggior contenimento dei danni causati d
203. i che possono avere effetti significativi sull ambiente art 1 Direttiva 42 2001 Le norme di riferimento sono a livello europeo la Direttiva 2001 42 CE a livello nazionale il Decreto legislativo 4 2008 A livello regionale i riferimenti legislativi sono rappresentati dalla e Circolare 1 2008 Assessorato all Ecologia della Regione Puglia DGR 13 giugno 2008 n 981 norme esplicative sulla Procedura di Valutazione Strategica e Circolare esplicativa delle procedura di VIA e VAS ai fini dell attuazione della Parte seconda del D lgs 152 2006 come modificato dal D lgs 4 2008 DGR n 2614 del 28 dicembre 2009 L art 6 del D Lgs 152 2006 cos come modificato dal D Lgs 4 2008 individua specificatamente una serie di piani e programmi che devono essere sottoposti a VAS e ne esclude altri In particolare la VAS viene applicata sistematicamente ai piani e programmi che possono avere impatti significativi sull ambiente e sul patrimonio culturale e i piani e programmi che sono elaborati per la valutazione e gestione della qualit dell aria ambiente per i settori agricolo forestale della pesca energetico industriale dei trasporti della gestione dei rifiuti e delle acque delle telecomunicazioni turistico della pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli e che definiscono il quadro di riferimento per l approvazione l area di localizzazione o comunque la realizzazione dei progetti elencati negli
204. i Superficie ha 3 180 31 Il piano contiene i seguenti elementi Descrizione del territorio e del clima Morfologia geologia e idrologia Cronologia degli incendi in area parco Classificazione rischio incendi nei comuni dell area parco Obiettivi e strategie La lotta attiva Avvistamento Attrezzature e infrastrutture presenti Modello di intervento 563 Considerata la superficie la descrizione dettagliata conforme allo schema MATT ma carente di Analisi climatica e anemologica dettagliata per definire i periodo di elevato pericolo incendi Precisa analisi del fenomeno in termini di incidenza severit e motivazioni Dettaglio di interventi preventivi Interventi post incendio Cartografia AIB della frequenza del pericolo del rischio e delle zone di interfaccia incendi su tutta l area della riserva Il Piano andrebbe completato con gli elementi sopra descritti R N 0 Palude del Conte e Duna Costiera Porto Cesareo prov Lecce Piano Antincendio Aree Protette S I C e Riserva Naturale Orientata Regionale Palude del Conte e Duna Costiera Superficie ha 1 618 7869 Il piano contiene i seguenti elementi Modello di intervento il sistema di comando e controllo Le fasi e le procedure operative Alcune cartografie Fasce Perimetrale e d Interfaccia dell Area Parco Incendi Pregressi e Vegetazione in Area Parco Carta del Rischio in Area Parco Carta del Modello d Intervento Area Parco Il
205. i temi della salvaguardia ambientale L attivit di comunicazione e informazione si deve integrare con le iniziative didattico informative all interno delle scuole L opera di sensibilizzazione sul target scolastico impegno ormai consolidato che ha portato negli ultimi anni in molte Regioni a ottimi risultati in termini di partecipazione e attenzione al tema Essa va fatto in modo metodico e mirato evitando la presenza sporadica o episodica nelle scuole di operatori non adeguatamente preparati 43 1 Le attivit informative Nell ambito delle finalit espresse al Capo I della Legge Quadro n 353 2000 Previsione Prevenzione e Lotta attiva gli enti competenti svolgono tra l altro attivit di formazione informazione ed educazione ambientale Secondo quanto previsto dall articolo 6 della legge quadro ed ai sensi della Legge 150 2000 sulla comunicazione pubblica spetta alle amministrazioni statali regionali ed agli enti locali promuovere l informazione alla popolazione in merito alle cause determinanti l innesco di incendio e alle norme di comportamento da rispettare in situazioni di pericolo La divulgazione del messaggio informativo inoltre pu avvalersi di ogni forma di comunicazione e degli uffici relazionali con il pubblico D L n 29 1993 Perch l informazione verso la popolazione risulti efficace ed efficiente innanzitutto necessaria un adeguata comunicazione tra gli operatori interni al Servizio Protezione C
206. i cambiamenti di direzione del vento non raramente associati ad incrementi della sua velocit d locali aumenti di velocit del vento fra un abitazione e l altra e focolai secondari da spotting che possono chiudere la via di fuga al personale ed ai mezzi 34 2 2 Rischi connessi all incendio delle varie strutture Tali rischi sono diversi se l abitazione interessata solo da focolai in fase iniziale o limitati agli impianti esterni o limitrofi ad essa oppure se essa gi ampiamente interessata dal fuoco Nel primo caso i rischi sono riferibili 305 a alla presenza di serbatoi di combustibile liquido nelle adiacenze delle abitazioni o delle strutture che in caso d incendio anche solo parziale possono dare origine a problemi molto seri con esplosioni anche devastanti La loro presenza in un area determina pertanto priorit d azione e di protezione in queste zone anche considerando che tali serbatoi tendono a venire collocati perifericamente agli agglomerati o ad una certa distanza dall abitazione e quindi in posizioni pi difficilmente difendibili b all attraversamento della zona d intervento da parte di linee elettriche a bassa e media tensione Tale rischio particolarmente elevato quando nelle operazioni vengono utilizzati getti pieni da parte del personale a terra Nei pressi delle abitazioni facile inoltre che si trovino cabine e quadri di distribuzione ancora in tensione Inoltre nell incendio i r
207. i competenti uffici Regionali del Servizio di Protezione Civile al fine di ottimizzare le risorse presenti sul territorio regionale A livello regionale la normativa di riferimento la L R n 18 del 30 11 2000 relativa al Conferimento di funzioni e compiti amministrativi in materia di boschi e foreste Protezione Civile e lotta agli incendi boschivi 429 In particolare si riportano gli articoli inerenti la competenza nell ambito degli incendi boschivi Art 8 Tipologia dei rischi 1 Le funzioni di Protezione Civile della Regione attengono in particolare ai rischi di origine e derivazione seguenti a idrogeologica suscettibili di tradursi in frane alluvioni gravi smottamenti et similia b sismica c ambientale d da attivit civili industriali o commerciali da chiunque svolte e da avversit atmosferiche f da incendi boschivi salve le previsioni di cui all articolo 107 comma 1 lettera f n 3 del d lgs 112 1998 g da altre calamit che si verifichino nel territorio della Regione Art 11 Funzioni amministrative riservate alla Regione In conformit alle previsioni degli articoli 3 comma 1 della 1 142 1990 e 4 comma 1 del d lgs 59 1997 restano attribuite alla Regione tutte le funzioni e i compiti amministrativi a essa conferiti in materia di Protezione Civile che richiedano l unitario esercizio in sede regionale con particolare riferimento ai seguenti ambiti omissis f coordinamento del
208. i deve mai uscire dalla macchina ma restare fermi e accendere i fari che permetteranno eventualmente a un aereo o ad un elicottero di effettuare il soccorso Si consiglia di non circolare nei periodi di maggior rischio nei boschi e di rispettare i divieti di accesso e di circolazione l dove sono posti Misure di prevenzione per coloro che abitano nei pressi di complessi boscati Nonostante i pericoli molti insediamenti urbani si sono sviluppati nei dintorni di luoghi boscosi o cespugliosi non rispettando le regole urbanistiche Per impedire al fuoco di avvicinarsi si consiglia di interrompere la copertura vegetale eliminando la vegetazione per un raggio minimo di 50 m attorno alla casa eliminare qualsiasi oggetto combustibile depositato o dimenticato intorno all abitazione legno riserve di gasolio e carburante mobili da giardino foglie e rami caduti dagli alberi parcheggiare la macchina o altri mezzi nel garage porre attenzione ai materiali impiegati per la costruzione dei tetti e dei sottotetti che sono le COMMUNE DU PLAN DE LA TOUR Brochure Feux de for t que faire 298 parti pi vulnerabili della casa porre attenzione a tutte le aperture realizzando porte e finestre in metallo o preferibilmente in legno massiccio evitare di accumulare materiale infiammabile nei sottotetti sistemare in un locale ben isolato recipienti di gas di carburante e accumuli di legno spazzare i tetti e pulire i
209. i di manovra dei mezzi antincendio devono rispondere ai seguenti requisiti Larghezza minima Sm Altezza minima di eventuali sottopassi 4m Capacit portante della massicciata 20 kN m Nelle curve la carreggiata deve avere una larghezza minima per la circolazione di 7 20 m corrispondente ad una corona circolare i cui raggi di curvatura minimo e massimo sono rispettivamente 5 30 e 12 50 m 300 B Requisiti per gli spazi di manovra 1 Intorno a qualsiasi edificio con altezza superiore a 9 m occorre predisporre uno spazio di manovra per mezzi antincendio che risponda ai seguenti parametri Larghezza minima libera 6m Larghezza massima 10m Distanza massima dal punto di accesso 30m Pendenza massima 10 Capacit portante della massicciata 20 KN m2 Resistenza del terreno alla penetrazione 10 t su un area di 20 cm di diametro L ultimo requisito si riferisce alla resistenza delle canalizzazioni per i servizi quando presentino dimensioni superiori a 0 15 x 0 15 m secondo la Norma UNE 41 300 Lo spazio di manovra deve essere privo di qualsiasi ostacolo e ingombro 2 Perlearee edificate limitrofe alle zone boscate possono prescriversi le seguenti norme tra la zona edificata e la vegetazione deve esistere una fascia di separazione priva di arbusti e vegetazione della larghezza di 25 m oltre ad una viabilit perimetrale della larghezza di 5 m la zona edificata o urbanizzata deve disporre di viabilit di accesso e di us
210. i e le precauzioni che si ritengono necessarie per garantire la sicurezza in rapporto alla tipologia di accensione che si prevede 351 Tutte le eventuali applicazioni di fuoco prescritto attuate nell ambito del presente piano dovranno basarsi su un progetto che specifichi i vari punti sopraelencati Per le applicazioni del presente piano si ritiene che anche per le misure di sicurezza ci si debba riferire al progetto In ogni caso le operazioni avverranno con la presenza dei mezzi del Corpo Forestale dello Stato Le eventuali possibilit di utilizzazione del fuoco prescritto in Puglia possono essere cos definite S manutenzione e gestione dei viali parafuoco perimetrali ed interni ai complessi boscati manutenzione gestione delle fasce laterali alla viabilit di attraversamento in zone sensibili per es boschi litoranei di conifere in vicinanza di stabilimenti balneari z eliminazione di necromassa indecomposta nei soprassuoli coetanei di origine artificiale 352 IX Infrastrutture Prevenzione 353 38 AVVISTAMENTO L avvistamento l azione di sorveglianza attivata a fini preventivi che deve permettere una rapida individuazione dei focolai di incendio e l attivazione della struttura di estinzione Esso consente di individuare prontamente i focolai d incendio e di fornire le prime informazioni alla sala operativa Si tratta di un servizio insostituibile in particolare nelle aree a pi alta incidenza di incen
211. i in termini di mano d opera non sempre facili in ambiente caldo arido come il nostro e da valutare criticamente in rapporto al tipo di dissesto da controllare evitando di attribuire ad essi capacit di soluzione irrealistiche e miracolistiche 55 9 Normative per l eliminazione di ramaglia e frasca Nell esecuzione di lavori che comportino abbattimento o eliminazione di piante quali apertura o manutenzione di viali parafuoco lavori di selvicoltura preventiva quali potature e diradamenti ricostituzione di superfici percorse dal fuoco che comportino abbattimento di piante o parti di esse va ricordato che gli scarti non utilizzabili quali ramaglie e frasca non possono essere eliminati mediante abbruciamento sul campo pratica peraltro normalmente diffusa Tale comportamento configura il reato di smaltimento illecito di rifiuti sanzionato penalmente dall art 256 comma 1 del D Lgs 152 2006 Una recente pronuncia della Corte di Cassazione Cass Pen sez II 4 novembre 2008 n 46213 ha chiarito il punto fornendo utili indicazioni in materia di ramaglie e scarti da potatura Massima Inquinamenti reati e Ambiente In tema di gestione dei rifiuti l eliminazione mediante incenerimento di rami di alberi tagliati non usufruibili in processi produttivi integra il reato di smaltimento non autorizzato di rifiuti speciali non pericolosi art 256 comma 1 lett a D Lgs 3 aprile 2006 n 152 in quanto tale materiale non costituisce
212. i pericolosit Tutto ci per poter rendere utile la valutazione da parte dei Comandi Provinciali della Puglia sull impiego delle forze aggiuntive di cui al comma precedente I Comandanti Provinciali segnalano per tempo i propri numeri di reperibilit al responsabile della SOUP e viceversa per un pi fluido scambio d informazioni nel caso di richieste di supporto 463 49 1 3 Ruolo del Corpo Nazionale dei VV F Il Corpo Nazionale VV F concorre alla Campagna AIB prioritariamente con le squadre convenzionate dedicate ed appostate in localit preventivamente definite e che possono essere suscettibili di variazioni in relazione alle necessit territoriali Il personale della squadra AIB assumer ogni iniziativa operativa secondo le procedure e le tecniche previste dal proprio ordinamento per la conduzione delle emergenze territoriali provenienti dalla lotta attiva agli incendi boschivi L operatore VV F presente in SOUP al fine di rendere un quadro sinottico utile alla corretta interpretazione dei briefing giornalieri che si terranno nella struttura entro le ore 9 00 dovr ricevere per tempo ogni mattina la rendicontazione delle forze in campo da parte dei Comandi Provinciali rispetto alle squadre AIB con i riferimenti radio o telefonici dei Capo squadra e l avvenuta presa posizione dei presidi territoriali in cui viene svolto il servizio avendo cura di indicare ora di arrivo e partenza delle squadre stesse anche in relaz
213. i previsionali che tengono conto della loro variabilit sia in funzione dell orografia che del profilo termodinamico atmosferico permette non solo di valutare la pericolosit su aree estese ma anche di valutarla con un anticipo fino a 72 h 35 2 European Forest Fire Information System EFFIS L EFFIS applica FWI all intero dominio europeo mediterraneo Fig 35 2 e fornisce una previsione a 6 giorni sulla base dati meteorologici previsionali ottenuti da modelli a circolazione generale ECMWF DWD con risoluzione di 45 km e 36 km 320 Projection EPSG 3035 TREE ssi T ici 4 ar Permalini I fp a f B87 600 dbg 0 900800 00001 Fig 35 2 mappa FWI realizzata sul dominio europeo EFFIS Dopo una fase di prova di 5 anni durante i quali diversi indici di pericolo di incendio sono stati calcolati in parallelo nel 2007 la rete EFFIS ha adottato definitivamente il Fire Weather Index FWI come il metodo idoneo per valutare il grado di pericolo di incendio in modo armonizzato in tutta Europa Gli algoritmi FWI sono stati leggermente modificati per meglio adattarsi alle notevoli differenze nella lunghezza del giorno all interno dell Unione Europea Il pericolo di incendio rappresentato attraverso 5 classi molto bassa bassa media alta e molto alta che sono le stesse per tutti 1 paesi europei fornendo cos un quadro armonizzato della distribuzione spaziale a livello di pericolo del fuoco in tu
214. i scavi necessari per la sua realizzazione che determinano sempre impatto sull ambiente forestale Sono da preferirsi pertanto tecniche costruttive che forniscono gli stessi risultati con il vantaggio di essere assai pi rispettose dell ambiente I costi di realizzazione e di impiego degli invasi devono essere contenuti per cui devono essere ridotti al minimo i lavori di movimento terra e le opere murarie Le realizzazioni di grandi invasi si traducono in un elevato rapporto prezzo metro cubo di liquido contenuto ed un altrettanto elevato rapporto prezzo metro cubo di liquido utilizzato sull incendio Infine la profondit dell invaso dovr essere dimensionata al valore sufficiente per il rifornimento delle benne degli elicotteri Questo carattere viene imposto sia per motivi di sicurezza che per facilit di manutenzione svuotamento e ripulitura Nel caso di invasi di dimensioni medie in letteratura si ritrovano numerose indicazioni circa le caratteristiche prestazionali richieste per tali manufatti e Capacit minima pari tra 150 e 360 m 368 e Impermeabilit e Volume troncopiramidale o troncoconico al fine di limitare i volumi morti e Profondit minima del serbatoio pari ad almeno 260 cm e Recinzione anti intrusione a distanza tale da non ostacolare il prelievo mediante mezzo aereo e La distanza tra pelo libero acqua e bordo superiore della recinzione non deve superare 100 cm e Limitato impatto ambientale
215. ia di lavoro per la rilevanza dei beni tutelati la necessit di individuare una persona fisica quale destinatario delle 526 norme deriva appunto dalla rilevanza penale della materia giacch la responsabilit penale personale Ciascun titolo del decreto contiene il relativo capo sulle disposizioni penali che dunque risultano facilmente individuabili per le disposizioni di carattere generale per esempio le norme sono gli artt 55 60 mentre per le violazioni connesse ai DPI la norma di riferimento l art 87 Resta inteso ovviamente che mentre la responsabilit civile pu essere fatta valere direttamente dal soggetto danneggiato che titolare dell azione la responsabilit penale fatta valere dallo Stato con eventuale costituzione in giudizio della parte lesa chiaro che responsabile penalmente dell applicazione del decreto innanzitutto il datore di lavoro affiancato come si visto dai dirigenti e dai preposti nei limiti delle rispettive attribuzioni e competenze Unica possibile deroga a questo principio quello della delega di funzioni allorch uno di questi soggetti deleghi ad altri uno dei compiti affidatigli dalla legge ma di questo si gi detto Diverso il discorso per le eventuali responsabilit civili ovviamente non disciplinate dal decreto In questa prospettiva si pu fare riferimento al danno biologico cio all azione che il soggetto danneggiato intraprenda contro la
216. iammabili Es Pascolo alto pes Pascolo basso Classe non combustibile 0 25 50 100 336 Tab 36 3 Conversione aree CORINE nei modelli standard di combustibile sec Anderson codice da 1 a 13 nell ultima colonna a destra Modelli di combustibile sec Anderson 211 Seminativi non irrigati 1 2 1 n 212 Suolo permanentemente irrigato Seminativi 213 Risaie 22 221 Vigneti 3 Colture 222 Frutteti e frutti minori 3 permanenti 223 Oliveti 3 Aree agricole 2 3 231 Pascoli naturali e praterie di alta 2 Pascoli quota 241 Colture annuali associate a 2 colture permanenti A AEG 242 Coltivazione complessa agricole RE 243 Suoli principalmente occupati 3 eterogenee i dall agricoltura 244 Aree di agro selvicoltura 3 311 Foreste a latifoglie 8 3 1 312 Foreste a conifere 7 Foreste 313 Foreste miste 9 3 2 321 Prateria naturale 3 FETO 322 Lande e brughiere 5 Foreste e aree Vegetazione RE sil 4 Vegetazione sclerofilla semi naturali erbacea e o 3 arbusti 324 Transizione suolo boscoso arbusti 6 331 Spiagge dune e piani di sabbia 3 3 Spazi Bi P aperti con poca 332 Roccia nuda o nessuna 333 Aree scarsamente vegetate 1 vegetazione 9 334 Aree bruciate Il procedimento per la risoluzione dell equazione di Rothermel stato informatizzato mediante programmi di calcolo che nel tempo si sono semp
217. icole e Forestali la direzione delle operazioni di estinzione degli incendi boschivi in Puglia affidata al Corpo Forestale dello Stato con la collaborazione del C N VV F cos come di seguito specificato 48 1 Definizione dei compiti affidati al Direttore delle Operazioni di Spegnimento DOS ed al Responsabile coordinatore delle Operazioni di Soccorso ROS COS a Nel caso di incendio caratterizzato da soprassuoli come specificati dall art 2 della L 353 2000 ancorch in esso siano presenti limitate strutture antropizzate il personale del Corpo Forestale dello Stato assume la direzione ed il coordinamento delle operazioni di contrasto a terra Il Direttore delle Operazioni di Spegnimento DOS assume contestualmente la responsabilit nell attivit di aerocooperazione qualora richieda l intervento dei mezzi aerei secondo le procedure appositamente emanate Il personale del Corpo Nazionale dei VV F assume la gestione degli interventi riguardanti la difesa degli insediamenti civili ed industriali delle infrastrutture e delle persone presenti all interno delle aree interessate da tali incendi con la direzione delle relative operazioni di spegnimento secondo le proprie procedure operative di concerto con il DOS del CFS b Nella fattispecie di incendi di interfaccia ove sono prevalenti la salvaguardia di vite umane e di infrastrutture civili il personale del Corpo Nazionale dei VV F tramite un proprio funzionario Responsa
218. icotteri dei mezzi fuoristrada e delle squadre Se queste ultime devono spostarsi a piedi durante l intervento necessario prevedere un elevata densit dei punti di rifornimento La possibilit di creare un numero elevato di punti di rifornimento permette di ridurre al minimo gli spostamenti dei mezzi impiegati nella lotta antincendio con evidenti vantaggi sul piano dell efficienza Una corretta pianificazione infatti non pu prescindere dalla prevalenza dell elemento dislocazione sull aspetto capacit E quindi opportuno prevedere molti punti d acqua di sufficiente capacit e mai pochi punti di grande capacit Nella pianificazione dei punti di rifornimento idrico in collegamento con piccoli invasi strategici da 25 m si dovranno prevedere serbatoi anche mobili di piccola capacit 2 5 3 m idonei ad allestire rapidi punti di rifornimento per i sistemi baricentrici degli elicotteri e per un pi razionale ed economico impiego delle miscele ritardanti senza inutili sprechi di materiale 365 La Puglia si affaccia sul mare lungo tutta la costa che si sviluppa per 784 km e questo rappresenta un valido bacino di approvvigionamento pur con qualche perplessit legata all uso di acqua salata e alle condizioni di ondosit nel caso di uso di aerei tipo Canadair CL 415 o FireBoss il prelievo va comunque concordato ed autorizzato dalla Capitaneria di Porto competente nel caso di uso di aerei di tale tipo Nell ent
219. ifensivo intorno ad abitazione isolata su terreno piano schema della struttura arborea auspicabile www sbcounty gov defensible_space 295 Fig 31 3 Il concetto di Spazio Difensivo per abitazione isolata su terreno piano secondo le normative USA www sbcounty gov defensible_space La larghezza complessiva dello spazio difensivo pu essere modificata soprattutto in funzione della topografia del luogo e della collocazione delle costruzioni rispetto alla direzione di massima probabilit di sviluppo della testa dell incendio La gestione di queste due zone serve anche a contenere l incendio che iniziasse da una struttura e si propagasse nella vegetazione circostante tenendo presente che il fuoco caratterizzato da fasi di accelerazione del fronte che sono tipiche delle fasi iniziali delle combustioni forestali Ipotizzando che l eventuale incendio provenga da valle in funzione della pendenza lo spazio difensivo potr essere ampliato per realt di interfaccia mista secondo le indicazioni della tabella seguente Tab 31 1 Estensione Spazio Difensivo in funzione della pendenza distanza in m Pendenza Monte Lati Valle 0 20 20 20 20 21 40 25 25 40 gt 40 30 40 50 296 30 metri Fig 31 4 Estensione dello Spazio Difensivo in funzione della pendenza gt 40 297 32 PREVENZIONE PER GLI INSEDIAMENTI IN AREE A RISCHIO Alcuni consigli generali di sicurezz
220. ile morto tra il 7 e il 20 operare con temperatura dell aria tra 1 5 C e i 15 C operare con vento di velocit compresa tra 3 km h e 15 km h 8 Salazar L A 1985 Sensitivity of fire behavior simulations to fuel model variations Res Paper PSW 178 Berkeley CA Pacific Southwest Forest and Range Experiment Station Forest Service U S Department of Agriculture 11 p 349 programmare una riduzione di biomassa bruciabile arbustiva di circa il 20 40 e del 70 80 del combustibile fine La riduzione verr definita con precisione in sede di progetto Per tutte le tecniche di accensione si devono approfondire le seguenti fasi analisi generale di inquadramento delle applicazioni di prevenzione con il fuoco prescritto nel contesto della gravit e della pericolosit delle aree omogenee in cui si deve fare la prevenzione In particolare si ritiene che debbano essere privilegiate le zone ad elevata classe di pericolosit progetto con cui si definiscono tutti i parametri che si dovranno verificare Per l importanza di questo argomento si dedicher un apposito successivo capitolo preparazione corrisponde alla fase con cui si realizzano le condizioni per applicare un preciso schema di accensione che il progetto ha definito come idoneo In questa fase si attuano le eventuali accensioni preparatorie e si verificano le condizioni di sicurezza accensione fase in cui si conduce il fronte di fiamma secondo quanto stabil
221. in servizio sul territorio regionale con assiduit ai fini della cooperazione nell ambito della SOUP individua un proprio funzionario quale referente permanente nei confronti della SOUP per gli aspetti organizzativi logistici e procedurali connessi con la collaborazione del CFS nell ambito della SOUP stessa una tantum assicura il coordinamento anche attraverso un efficace scambio di informazioni fra le attivit della COR 1515 e con continuit 475 della SOUP per il tramite degli operatori CFS presenti nella postazione ad esso dedicata assicura la presenza qualificata presso la SOUP o presso la COR di un proprio funzionario al fine di garantire il coordinamento delle operazioni di estinzione riguardanti gli eventi di incendio boschivo e in caso di concorso dei mezzi aerei dello Stato il collegamento funzionale con il Direttore delle Operazioni Di Spegnimento DOS e con il COAU del DPC con continuit ricevuta la segnalazione di un incendio in caso di presunto incendio boschivo dispone la verifica da parte del comando CFS competente per territorio e la presenza del DOS in caso di presunto incendio non boschivo trasferisce la segnalazione al 115 immediatamente coordina e dirige sul campo tramite DOS le operazioni di estinzione dell incendio boschivo avvalendosi in via prioritaria delle squadre AIB della Regione Puglia e dei VV F nonch delle Ass
222. inamici dell incendio definendo una scala di pericolosit che dipendesse solo dalle condizioni meteorologiche e dal contenuto idrico del combustibile e che fosse legata all intensit del fronte di fuoco frontale L idea alla base dell indice FWI quella di fornire una valutazione giornaliera della pericolosit partendo dallo scenario pi critico per lo sviluppo dell incendio ci si traduce nella scelta di utilizzare dati meteo relativi a una specifica ora del giorno e nel considerare solo la componente morta del combustibile che di pi facile combustione Il Fire Weather Index utilizza un unica tipologia di combustibile definito sulla base delle specie vegetali pi critiche dal punto di vista della combustione e presenti su tutto il territorio canadese L utilizzo di un combustibile standard rappresenta un assunzione tesa a semplificare la descrizione del fenomeno fisico alla base dell incendio Il Fire Weather Index FWI composto da cinque sottoindici tre rappresentano il contenuto idrico Fuel moisture codes e due le caratteristiche dell incendio Fire behaviour indices i Fuel moisture codes e i Fire behaviour indices sono tutte variabili adimensionali positive La sua struttura riportata di seguito Gli input del modello sono le variabili meteorologiche temperatura umidit relativa precipitazioni e velocit del vento e i sottoindici di contenuto idrico del giorno precedente Quest ultimo aspetto comport
223. iolazione di ciascuno di questi obblighi prevista una sanzione penale a carico dei soggetti considerati oltre a sussistere la pi generale responsabilit civile Per quanto concerne i DPI va detto che il decreto li qualifica come qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o pi rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro nonch ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo art 74 comma 1 Poich al successivo comma 2 lett a il legislatore esclude da questa definizione gli indumenti di lavoro ordinari tute divise etc si desume che i DPI sono necessariamente aggiuntivi rispetto a questi ultimi e sono individuati in base al rischio e o al pericolo specifico da affrontare I DPI devono essere adeguati sia ai rischi da prevenire senza comportare rischi maggiori sia alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro devono tener conto delle esigenze ergonomiche o di salute del lavoratore e qualora siano utilizzati contemporaneamente ad altri DPI devono mantenere intatta la loro efficienza ed efficacia art 76 Oltre all implicito obbligo di rispettare queste disposizioni il datore di lavoro ma come abbiamo visto anche i dirigenti mantiene in efficienza 1 DPI e ne assicura le condizioni di igiene mediante la manutenzione le riparazioni e le sostituzioni necessarie nel rispetto delle eventuali indicazioni del fabbricanti p
224. ionale che si configura quale datore di lavoro di attuare un idonea attivit di formazione degli operatori antincendio boschivi nei riguardi dei dispositivi di protezione individuale ad essi affidati La previsione e la programmazione di un adeguata attivit di formazione costituisce un indispensabile argomento per la completezza di un piano per la difesa dei boschi dagli incendi considerando la tendenza ormai in atto di coinvolgere nell attivit antincendio anche le strutture organizzate del volontariato composte spesso da persone di origine urbana pertanto prive della tradizionale consuetudine con l uso del fuoco che caratterizzava l Italia contadina del passato Nella formazione devono essere evidenziati con particolare risalto gli elementi base per la conoscenza del comportamento del fuoco ci per poter operare nella sua estinzione con particolare riferimento alle tecniche di attacco indicando le situazioni idonee al loro impiego ed i rischi che comportano 42 3 Programmi e docenza I programmi di didattica dovrebbero seguire gli standard di formazione adottati in altri paesi ed in particolare lo standard statunitense S 290 ovviamente con opportuni adattamenti Tale standard fornisce le informazioni teoriche di base e quelle operative proprie di ciascun livello con programmi ormai collaudati che consentono di aggiungere ad una base comune le conoscenze proprie di ciascun livello e che sono aggiuntivi rispetto ad un common
225. ione Civile L impegno delle Organizzazioni di Volontariato O d V prevede una oculata attivit di definizione circa l impiego il concorso alle operazioni di estinzione e la costante reperibilit dei rispettivi referenti la quale comunque viene normata attraverso la sottoscrizione di appositi rapporti convenzionali Le risorse umane delle O d V preposte alle attivit di antincendio boschivo regolarmente formate e dotate di certificazione di idoneit fisica e di DPI sono censite e periodicamente aggiornate dal personale del Servizio Protezione Civile al fine di gestire ed ottimizzare le risorse presenti sul territorio regionale valutare l efficienza in relazione alle tipologie di convenzioni stipulate ed a possibili finanziamenti futuri Ai volontari aderenti alle Organizzazioni di Volontariato iscritte al Dipartimento Nazionale di Protezione Civile vengono garantiti ai sensi del D P R 194 2001 il mantenimento del posto di lavoro pubblico o privato il mantenimento del trattamento economico previdenziale da parte del datore di lavoro L obiettivo condiviso con le associazioni di volontariato di Protezione Civile di creare in ogni territorio un servizio di pronta risposta alle esigenze della Protezione Civile in grado di operare integrandosi se del caso con gli altri livelli di intervento previsti nell organizzazione del sistema nazionale della Protezione Civile In allegato al presente capitolo All
226. ione agli interventi svolti o da svolgere nel corso del servizio Qualora risulti necessario per fronteggiare situazioni di pericolo grave ed immediato e non vi siano altre risorse gestite dalla SOUP prontamente disponibili i Comandi Provinciali VV F della Puglia concorrono anche con le altre squadre ordinariamente presenti sul territorio per assolvere alle altre competenze istituzionali In quest ultimo caso la valutazione circa l impiego delle altre squadre VV F demandata ai Comandanti Provinciali attraverso le centrali operative del 115 sentito prioritariamente il funzionario VV F presente in SOUP il quale assumer le dovute precauzioni circa la corretta valutazione delle richieste al fine di non distrarre forze istituzionalmente previste ad altri impieghi AI fine di un corretto sinergismo istituzionale ed in ragione delle ipotesi dinnanzi accennate i Comandanti Provinciali segnalano per tempo i propri numeri di reperibilit al responsabile della SOUP e viceversa per un pi fluido scambio d informazioni nel caso di richieste di supporto Il Corpo Nazionale VV F inoltre in caso di situazioni di incendi classificati codice rosso potr mettere a disposizione ulteriori risorse tramite la Direzione Regionale attingendole dalle sezioni di colonna mobile secondo quanto previsto dal piano di intervento regionale VV F Il personale VV F presente in SOUP al fine di rendere costantemente un quadro esaustivo da e per i Comandi
227. it di avanzamento del fronte del fuoco consigliano di optare per questa forma di attacco che consiste nel realizzare condizioni di estinzione pi facili o di impedire la propagazione prima che il fuoco si avvicini 415 Strategie di attacco indiretto L attacco indiretto consiste nell eliminare o rendere meno infiammabile il combustibile lavorando dove il fronte di fiamma si dovr arrestare mantenendosi a distanza da esso Si pu agire con la costruzione di linee tagliafuoco con i ritardanti oppure con il controfuoco tecnica di attacco indiretto che consiste nel bruciare combustibile prima dell arrivo dell incendio Fasce tagliafuoco Le strategie di intervento sono diverse in funzione delle condizioni ambientali orografiche e del comportamento del fuoco A livello operativo importante la localizzazione della fascia di controllo Per la realizzazione della fascia generalmente si individua un area in cui la vegetazione e quindi la massa di combustibile risulta minima se non nulla in modo da impedire l avanzamento del fuoco e permettere l attacco diretto al fronte di fiamma con pi facilit si individua quindi il punto di inizio della fascia tagliafuoco presso una strada o una barriera naturale corso d acqua crinale in modo da ridurre la possibilit che venga aggirata dall incendio Le dimensioni della fascia dovranno essere proporzionate al fronte di fiamma e approfondita fino a raggiungere il terreno minerale L
228. it di dati dati meteorologici misurati dalle stazioni al suolo e dati sugli incendi verificatisi e sull estensione delle aree bruciate Di seguito si riassumono brevemente alcuni risultati dell analisi dei campi Errore di previsione 9 Nro di stazioni 80 Fig 35 10 Risultati dell analisi dei campi meteorologici con n VP 0 i l Errore di previsione n dove meteorologici Andamento della media spaziale n Andamento della media spaziale 1 Medie osservate Medie osservate I Medie previste 3 B Medie previste _ A H as A 4 HoA E n 4 ny I sal S 6 1 4 I l i g A i Fi 5 r 3 IA LRT 4 F L PI g AS I AVI D he w RA j g dica 4 4 n riti i Y J f YAA S gok 4 f 7 Zia j ITA iN O tek Y H D LI lu A O INT TV i s EN Y E T LI e N 2 251 y A 0 10 20 30 40 50 60 70 0 10 20 30 40 50 60 70 Giorno giorno Errore di previsione 2 1 C Errore di previsione 1 4 m s 5 0 km h Nrg di stazioni 73 N ro di stazioni 53 Andamento della media spaziale Andamento della media spaziale 70 Medie osservate x Medie osservate 60 Medie previste 20 Medie previste I o a i enl 4h f T i 4 E a 50 x pi id rt 15 2 i t H H t IY r Ri a s IN f s X i f PN f 2 8 40 TANTA TAII NF Y A tfn d r F INA CU T lid N I g E A se 10 i 5 PA AE t I ij 1 30 ty Vi 2 i ha 1 5 i 113 L
229. it di recupero funzionale in caso di ustione In giallo le zone sensibili ma con buona possibilit di recupero in caso di ustione In rosa le zone pi resistenti all ustione e pi facilmente recuperabili Grazie ad un particolare abbinamento di elementi tessili in grado di costituire al loro interno celle d aria in corrispondenza delle zone pi vulnerabili dove maggiore deve essere la massa isolante la traspirabilit non viene compromessa e l utilizzo di questi indumenti protettivi anche per tempi prolungati risulta del tutto accettabile dal punto di vista del comfort E da incentivare l impiego di DPI di ultima generazione che includono sistemi di monitoraggio relativi sia all ambiente es temperatura sia all individuo che li utilizza es frequenza battito cardiaco In questo modo sar possibile salvaguardare ulteriormente la salute e la sicurezza del personale 514 52 1 Equipaggiamento A I B L equipaggiamento di protezione individuale degli operatori A I B dovr quindi comprendere i seguenti DPI essenziali ed accessori DPI essenziali e tutaignifuga e calzature idonee e casco e cappuccio e occhiali protettivi semi maschera e guanti di sicurezza DPI accessori e sottotuta in due pezzi con maglia a maniche lunghe e pantaloni e mantellina copri spalle ha lo scopo di rendere maggiormente visibile l operatore in particolar modo dall alto Le dotazione accessorie sono e bor
230. itativo la distribuzione e il tipo di combustibile presente su un determinato territorio pu essere riassunto attraverso una descrizione sintetica tipo o modello di combustibile che fornisce le caratteristiche della vegetazione ai fini della previsione di comportamento del fuoco come illustrato nella successiva Tab 36 1 I tipi di Combustibile CHUVIECO 2004 sono definiti come un associazione di combustibili identificabile e distinguibile per specie forma dimensione posizione reciproca continuit che presenta caratteristiche distinguibili di comportamento sotto condizioni definite di combustione Una qualsiasi formazione vegetale pu essere assimilata ad uno dei 13 modelli standard definiti da ANDERSON 1982 mediante l impiego di apposite chiavi dicotomiche ROTHERMEL 1983 attraverso confronti con repertori fotografici ANDERSON 1982 ICONA 1987 e 1990 oppure mediante la costruzione di apposito modello ad hoc Entrambe le classificazioni della vegetazione si basano su una descrizione dettagliata e o fotografie raffiguranti le principali tipologie vegetali di una determinata zona con la differenza sostanziale che soltanto i modelli di combustibili gi testati e validati possono essere implementati nei modelli di propagazione del fuoco Tale procedura presenta il vantaggio di non dover misurare tutti i parametri per la valutazione del comportamento procedendo con una semplice classificazione per osservazione o per comparazi
231. itivi di Protezione Individuale Metodi di intervento diretto e indiretto Metodi di intervento diretto e indiretto Controfuoco generalit Controfuoco tecniche operative Uso delle schiume e ritardanti Il fuoco prescritto descrizione della tecnica in generale Modalit di applicazione Progetto di fuoco prescritto Rapporti tra fuoco prescritto e pianificazione Esempi di applicazione Video dimostrativi uso fuoco prescritto Impiego mezzi aerei COAU le procedure Impiego mezzi aerei aspetti operativi e tecnici Impiego mezzi aerei aspetti operativi e tecnici Gli incendi nello scenario di interfaccia Gli incendi nello scenario di interfaccia Norme di sicurezza emergenza e sopravvivenza Esame e commento di audiovisivi Un programma formativo peri DOS potrebbe essere organizzato 64 ore articolate in 8 giorni secondo il seguente schema 392 Tab 42 3 Proposta di formazione per DOS Giorno Argomento 1 La legge quadro in materia di incendi boschivi L 353 2000 Il quadro normativo precedente Le normative regionali Definizione e caratteristiche dell incendio boschivo La propagazione del fuoco Influenza dei fattori ambientali sulla propagazione del fuoco Combustibili e loro caratteristiche qualitative e quantitative I modelli di combustibile per l uso dei programmi di simulazione di comportament
232. ito nel progetto ed eventualmente dopo avere attuato delle variazioni dello schema di accensione in funzione di quanto i caratteri ambientali soprattutto meteorologici si discostano da quelli previsti dal progetto stesso valutazione rappresenta la fase con la quale si giudicano gli effetti del lavoro svolto Queste informazioni indirizzano le scelte per ulteriori successive allocazioni nello stesso luogo e se capitalizzate permettono una base informativa tanto pi utile quanto pi vasta 37 2 Progetto del fuoco prescritto Come indicato precedentemente per realizzare il fuoco prescritto necessario uno specifico progetto Esso deve comprendere alcuni elementi fondamentali per garantire la completezza e individuare l insieme degli aspetti che devono essere affrontati e definiti Con la finalit di individuare facilmente gli aspetti fondamentali li si elenca di seguito in modo sintetico Localizzazione e superficie individuano precisamente l impegno necessario per realizzare le accensioni Obiettivo definisce la finalit per cui si fa l applicazione Nel contesto di questo piano si intende applicare il fuoco prescritto con fini prevalentemente preventivi Tuttavia non si esclude la possibilit di interventi con fini di gestione forestale quale potrebbe essere il favorire la diffusione di specie pirofite Vegetazione e carattere selvicolturale permette di analizzare la situazione e gli obiettivi selvicolturali della copertura fo
233. itorio vegetazione viabilit punti d acqua dei mezzi e del personale disponibili delle attivit AIB previste Alla descrizione dovr essere allegata la cartografia esistente in scala adeguata all estensione della RNS pertinente la vegetazione le infrastrutture strade piste sentieri punti d acqua ecc e le strutture di interesse AIB eventualmente presenti Nella Tab 58 1 riportato l elenco aggiornato delle Aree Naturali Protette statali e regionali presenti in Puglia ricordando che le Aree Protette Statali inviano i propri piani e programmi al Ministro dell Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare per l approvazione 555 Tab 57 1 Aree naturali protette statali e regionali presenti in Puglia TIPOLOGIA Numero Estensione ha Parchi Nazionali 188 590 Riserve Naturali Statali 16 11 184 Riserve Naturali Regionali 6 610 Aree naturali protette marine 20 872 Aree naturali protette L R 19 97 delimitate e normate 11 66 025 Tab 57 2 Aree Protette Statali N ISTITUZIONE DENOMINAZIONE TIPOLOGIA ha Parco Naz ionale 120 556 1 D P R N 228 Parco Nazionale del DEL 01 Gargano OTTOBRE 2001 COMUNI Lesina Cagnano Varano Ischitella Carpino Vico Rodi Peschici Vieste Mattinata Monte Sant Angelo S Giovanni Rotondo S Marco in Lamis Manfredonia Sannicandro Garganico Rignano Serracapriola Pog
234. ituisce solo una parziale trattazione degli elementi che un piano AIB per le riserve deve contenere poich carente dei seguenti elementi Inquadramento territoriale climatico e vegetazionale del territorio Analisi del fenomeno in termini di incidenza severit e motivazioni Dettaglio di interventi preventivi Attivit lotta attiva Interventi post incendio Attrezzature e infrastrutture presenti Il Piano andrebbe completato con gli elementi sopra descritti P N R Isola di Sant Andrea e Litorale di Punta Pizzo Gallipoli prov Lecce Piano Antincendio Parco Naturale Regionale Isola di Sant Andrea e Litorale di Punta Pizzo Superficie ha 697 85 Il piano contiene i seguenti elementi 565 di Inquadramento ambitale dell area a parco Analisi cronologica degli incendi in area parco e aree limitrofe Obiettivi del Piano Analisi delle cause Analisi fattori predisponenti Modelli di combustibile Modello organizzativo e le procedure operative Attivit di lotta attiva Attivit di avvistamento Attrezzature e infrastrutture Cartografia mappa degli incendi della vegetazione e del pericolo Considerati gli argomenti trattati la descrizione conforme allo schema MATT ma carente Analisi del fenomeno in termini di motivazioni reali Dettaglio di interventi preventivi Interventi post incendio Attrezzature e infrastrutture presenti Il Piano risulta pertanto adeguatamente redatto e
235. ivestimenti e gli isolamenti possono essere rovinati con perdita della loro funzione protettiva In alcune situazioni specie con vento forte si pu avere la caduta al suolo di cavi alimentati Tutte queste situazioni rendono alto il rischio di folgorazione degli operatori a terra Nel caso di grave coinvolgimento della struttura compatibilmente con la sua funzione abitazione magazzino autorimessa ecc i rischi sono riferibili a alla presenza di combustibili o sostanze deflagranti contenuti nelle strutture interessate dal fuoco Tale pericolo da considerare con molta attenzione specie nei casi in cui vi possono essere esplosivi immagazzinati cave miniere strutture militari laboratori e fabbriche di artifici pirotecnici ecc con deflagrazioni anche di notevole entit b alla presenza di insetticidi in particolare organofosforici la cui combustione potrebbe dare origine a reazioni diverse in certi casi con sviluppo di emanazioni o fumi tossici c alla caduta di materiali incendiati da pareti o tetti gi ampiamente interessati dal fuoco d alla caduta di vetri per lo scoppio delle finestre ci in caso di grave interessamento della struttura da parte delle fiamme e al crollo delle pareti o di altre parti delle abitazioni interessate ci a seguito di esplosioni o di cedimenti strutturali specie nelle strutture di pi vecchia costruzione 34 2 3 Rischi derivanti da situazioni particolari I rischi riferibili a quest
236. ivi di seguito riportate che costituiscono parte integrante del presente Piano Le procedure riportate potranno essere modificate ed integrate in seguito a nuove disposizioni di legge previo accordo tra le parti Si riportano per maggior dettaglio il significato i compiti e le responsabilit relativi agli interventi di lotta attiva contro gli incendi boschivi delle attivit ricognizione sorveglianza avvistamento allarme spegnimento 1 Ricognizione consiste in presenza di condizioni ambientali predisponenti all innesco e propagazione del fuoco nel rilevare la presenza di fuochi controllati o liberi che possano evolversi in incendio boschivo ovvero nell individuare l incendio boschivo gi in atto La ricognizione viene effettuata utilizzando prioritariamente mezzi terrestri ovvero attraverso strutture fisse o mobili Vedette automobili secondo quanto predisposto e pianificato dalla Forze Operative AIB per la Regione Puglia CFS VVF ARIF Province Comuni ecc Per taluni casi attraverso avvistamenti aereo su specifica segnalazione delle torri di avvistamento presenti sul territorio regionale 2 Sorveglianza E prerogativa degli Agenti e degli Ufficiali di Pubblica Sicurezza e di Polizia Giudiziaria al fine di ridurre azioni illecite condotte nell accensione di incendi dolosi in aree boscate e o antropizzate Pu essere effettuata contestualmente alla ricognizione da parte delle unit appartenenti alle Associazioni di Volon
237. ivile e tra questi e i soggetti competenti appartenenti ad altri enti ed istituzioni impegnati a collaborare nelle fasi di previsione prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi Una comunicazione interna 397 e istituzionale corretta e trasparente infatti basilare per veicolare informazioni chiare ed efficaci all esterno Un ruolo fondamentale per la divulgazione dei messaggi informativi in materia di incendi boschivi naturalmente assunto dai mass media mediatori e veicoli della comunicazione tra le istituzioni e la cittadinanza Risulta quindi di importanza strategica comunicare efficacemente con essi e sfruttare appieno le potenzialit di ogni forma e mezzo di comunicazione nel diffondere le informazioni Particolare rilevanza riveste la divulgazione di informazioni volte a sensibilizzare e educare la cittadinanza anche attraverso le scuole sulla prevenzione degli incendi boschivi e della salvaguardia dei boschi attraverso la predisposizione di campagne informative finalizzate alla diffusione di una maggiore conoscenza delle limitazioni e dei divieti da rispettare delle relative sanzioni delle norme comportamentali da tenere nei boschi e delle misure di auto protezione da assumere in caso di incendio Inoltre un efficace comunicazione del rischio deve essere caratterizzata dall interazione di tre elementi 1 divulgazione della conoscenza intesa come adeguata informazione scientifica sull evento mediante i
238. ivo del Direttore delle Operazioni di Spegnimento DOS o ROS COS o il riferimento direzionale che dovr essere contattato dal Caposquadra non appena la squadra raggiunge la zona operativa La Sala Operativa Unificata Permanente fornisce assistenza radio telefonica alla squadra durante i tragitti se necessita In caso di dimostrata urgenza possono attivare direttamente le Unit di intervento i seguenti soggetti dandone immediata comunicazione alla Sala Operativa Unificata Permanente e riceverne l assenso a la Centrale Operativa del Corpo Forestale dello Stato b la Centrale Operativa del Comando Provinciale dei VV F competente per territorio c il responsabile o suoi incaricati dell Unit di intervento 49 7 Attivazione Unit di Crisi Regionale e richiesta di utilizzo della Colonna Mobile Regionale In caso di incendi vasti e complessi che per durata ed estensione hanno la necessit di un coordinamento a livello Regionale il responsabile della SOUP sentite le Autorit presenti nei costituiti COC centri di coordinamento Comunali laddove attivati eventualmente nei CCS Centri di Coordinamento Soccorsi presso le Prefetture laddove costituiti su disposizione del responsabile del Centro Operativo Regionale attiva l Unit di Crisi presso il Servizio di Protezione Civile L unit di crisi composta dai dirigenti del C N VVF CFS Forze di Polizia e referenti delle Prefetture interessate per territorio valutata la situ
239. izzare attrezzature semplici e a disposizione di tutti gli operatori Fig 45 20 e seg Avanzamento a tratti ni adl ana Fae r i asa a LA_ARIAAIE de rara Fig 45 20 Tutti gli operatori indicati con numeri da 1 a 4 svolgono lo stesso lavoro Eliminano i cespugli bassi indicati in giallo e alti indicati in verde Lo strato arboreo non viene trattato grafica Bovio 418 Avanzamento a tratti e due Sx e e aM 1 2 3 4 Fig 45 21 In una prima fase vengono tagliati i cespugli alti grafica Bovio Avanzamento a tratti S ce Sa Ca da 1 2 3 4 Fig 45 22 Vengono tagliati i cespugli bassi grafica Bovio 419 Avanzamento a tratti dl ah ah al N ____ n sn 1 2 3 4 Fig 45 23 Viene ammucchiata la biomassa tagliata In questa situazione pu essere contenuto l incendio grafica Bovio Controfuoco Il controfuoco una tecnica distruttiva di attacco indiretto che consiste nel bruciare combustibile prima dell arrivo dell incendio Si esplica con l accensione di un fronte di fiamma a partire da un area per indirizzarlo verso l incendio al fine di eliminare la maggior parte del combustibile che pu alimentare il fuoco Poich questa una tecnica molto pericolosa e complessa deve essere attuata solo da operatori specializzati Si procede ad opportuna distanza nella zona che verrebbe presto percorsa creando un fronte di fiamma che elimina bruciandolo tutt
240. l ambito dell attivit istituzionale di estinzione e di soccorso in genere legge 27 dicembre 1941 n 1570 e successive integrazione e modifiche il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco svolge il proprio servizio pubblico attraverso la tutela della pubblica incolumit delle persone e la salvezza delle cose mediante la prevenzione e l estinzione degli incendi e l apporto dei soccorsi tecnici in genere Il Decreto Legislativo n 112 1998 conferisce alle Regioni le funzioni relative allo estinzione degli incendi boschivi art 108 mentre conferma le funzioni operative di competenza dello Stato art 107 in materia di Protezione Civile come di seguito specificato il soccorso tecnico urgente la prevenzione e l estinzione degli incendi in genere e l estinzione con i mezzi aerei degli incendi boschivi I VVF sono parte integrante della Sala Operativa Unificata Permanente SOUP di cui all art 7 comma 3 della legge n 353 2000 assicurandone continuit operativa h 24 nei periodi a rischio di incendio La legge 21 11 2000 n 353 ripropone tale diversificazione stabilendo all art 7 comma 3 che le Regioni programmino la lotta attiva contro gli incendi boschivi attraverso il Piano Regionale e assicurano il coordinamento delle proprie strutture antincendio con quelle statali avvalendosi anche di risorse mezzi e personale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco in base a convenzioni o accordi di programma 433 Il Corpo Nazi
241. l evento unitamente alla eventuale richiesta d intervento aereo potr essere gestita dal personale C F S e C N VV F presente in SOUP tenendo conto delle informazioni oggettive e delle valutazioni fornite dal personale delle squadre di primo intervento condizioni meteo ed orografiche locali entit e qualit del combustibile vegetale altezza delle fiamme vulnerabilit della vegetazione velocit di propagazione del fronte di fiamma risorse disponibili a terra ecc Qualora sul luogo dell incendio non fosse immediatamente disponibile personale del CFS assume la direzione delle operazioni di estinzione il Vigile del Fuoco pi elevato in grado ivi presente ed in subordine il responsabile di squadra di una delle Forze Operative AIB intervenute che assicurer contatti radio o telefonici frequenti e continuativi con la SOUP La SOUP informa la COR CFS della necessit della presenza del DOS sul luogo nel minor tempo possibile 453 49 PROCEDURE NELLE FASI DI ATTIVIT A I B Gli interventi di lotta attiva contro gli incendi boschivi attivati dalle Forze Operative comprendono e attivit di ricognizione vigilanza e avvistamento avente lo scopo di segnalare tempestivamente l insorgere dell incendio e controllo della propagazione del fuoco e estinzione per azione diretta a terra e interventi con mezzi aerei e bonifica Ci premesso si adottano le procedure operative generali per la lotta attiva agli incendi bosch
242. l ubicazione e dell ambito funzionale degli uffici nei quali viene svolta l attivit All organo di vertice dell ente che quello dotato di poteri decisionali riguardo alla distribuzione degli incarichi dirigenziali secondo la legislazione in materia dunque imposto l obbligo di effettuare la nomina in oggetto tenendo conto del fatto che il soggetto incaricato deve essere dotato come gi detto di un adeguata autonomia gestionale e soprattutto di un adeguata disponibilit finanziaria Ci implica che sulla base dei suddetti atti di nomina sar da considerare datore di lavoro il dirigente che abbia autonomia gestionale e finanziaria e non i funzionari delegati allo svolgimento di funzioni specifiche Un loro coinvolgimento infatti possibile soltanto previa delega di funzioni in materia di sicurezza nel rispetto dei requisiti prima ricordati E invece radicalmente esclusa qualsiasi responsabilit in materia per chi svolga incarichi politici per esempio gli assessori Per quanto concerne invece i dirigenti e 1 preposti valgono le disposizioni vigenti per il settore privato e dunque il dirigente colui il quale attua le direttive generali ricevute dal datore di lavoro mentre il preposto colui il quale sovraintende all attivit lavorativa e garantisce l attuazione delle direttive ricevute controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori In entrambi i casi vale la pena di ribadirlo la loro in
243. l cui personale si attiene alle disposizione operative del DOS L operatore CFS presente in SOUP al fine di rendere un quadro sinottico utile alla corretta interpretazione dei briefing giornalieri che si terranno nella struttura entro le ore 9 00 dovr ricevere per tempo ogni mattina la rendicontazione delle forze in campo da parte dei Comandi Provinciali con i riferimenti radio o telefonici dei Capo pattuglia e nel caso gli itinerari da effettuare per un immediata rilevazione rispetto al territorio di sorveglianza Il DOS CFS assume la direzione delle operazioni di spegnimento per un singolo evento che si verifica nel distretto operativo assegnatoli di concerto con la SOUP secondo il criterio cronologico o di maggiore gravit Qualora risulti necessario per fronteggiare situazioni di pericolo grave ed immediato e non vi siano altre risorse gestite dalla SOUP prontamente disponibili i Comandi Provinciali C F S della Puglia concorrono anche con le altre squadre ordinariamente presenti sul territorio per assolvere alle altre competenze istituzionali rispetto alla gestione e direzione delle operazioni di spegnimento Il personale C F S presente in SOUP al fine di rendere costantemente un quadro esaustivo da e per i Comandi Provinciali di volta in volta interessati dalle segnalazioni e in precise fasce orarie ore 13 00 16 00 20 00 deve consuntivamente indicare il numero degli incendi trattati in SOUP con l attribuzione dei codici d
244. la pericolosit considerando i meccanismi con cui il combustibile vegetale scambia umidit con l ambiente Le tecniche di modellizzazione dei meccanismi di scambio idrico possono essere distinte in due classi e nella prima si considera come stimatore della pericolosit direttamente il contenuto idrico e nella seconda si descrive la pericolosit in maniera pi articolata tenendo conto non solo delle dinamiche della vegetazione ma anche del processo fisico alla base dell incendio 316 Alla prima classe appartengono l indice IREPI e l indice ITALIANO In questi due indici la pericolosit stimata per via indiretta concentrandosi su come il combustibile reagisce alle condizioni atmosferiche Non si tiene conto quindi di come l ambiente il combustibile n tanto meno le condizioni meteorologiche influenzano l incendio nelle varie fasi della sua evoluzione Alla seconda classe appartengono indici che forniscono una modellizzazione pi dettagliata dell incendio e dell interazione dello stesso con l ambiente Appartengono a questa classe 1 chnusa Fire Index il National Fire Danger Rating System il Canadian Fire Weather Index Tra i vari fattori che concorrono alla determinazione della pericolosit di incendio il fattore meteo climatico sicuramente quello caratterizzato da un peso maggiore Dall analisi effettuata decennio nel periodo 1998 2008 evidente la relazione che intercorre tra le condizioni meteo climatich
245. le attivit di spegnimento degli incendi boschivi affidate ai soggetti dell autonomia locale e ad enti e istituzioni pubbliche e private a norma della presente legge eccettuate le attivit di spegnimento con mezzi aerei in dotazione dello Stato a esso riservate a norma dell articolo 107 comma 1 lettera f n 3 del d lgs 112 1998 Art 15 Funzioni regionali Fermo restando il riparto di competenze tra la Regione e i soggetti dell autonomia locale nel settore della Protezione Civile previsto dalle norme precedenti la Regione nell ambito dell attivit preordinata al perseguimento della funzione pubblica di preservazione del proprio territorio coperto da vegetazione di spegnimento degli incendi e di ricostituzione del patrimonio boschivo e forestale eventualmente distrutto dal fuoco redige e approva avvalendosi dei tecnici di altre strutture della Regione dei Comuni delle Comunit montane e delle Province i piani regionali e previa intesa con le altre Regioni i piani interregionali di difesa e conservazione del patrimonio boschivo articolandoli per Province o per aree territoriali omogenee Il piano contiene a gli elementi sugli indici di pericolosit degli incendi boschivi nelle diverse zone del territorio b la consistenza e la localizzazione degli strumenti per la prevenzione ed estinzione degli incendi c l indicazione dei tempi dei modi dei luoghi e dei mezzi necessari per la costituzione di nuovi e completi disp
246. levanza l attivazione di misure selvicolturali idonee a favorire le capacit intrinseche di recupero dell ecosistema danneggiato con operazioni coerenti sia con le caratteristiche ecologiche delle cenosi interessate sia con i meccanismi naturali di recupero post incendio basati sull emissione di polloni oppure sulla riproduzione per seme rispettivamente a strategia sprouter e a strategia seeder Gli interventi selvicolturali previa autorizzazione ai sensi del Regolamento Regionale n 10 del 30 giugno 2009 e ss mm e ii Tagli boschivi dovranno pertanto essere orientati a favorire i meccanismi che permettono la rinnovazione dell individuo e del popolamento e rispettosi dei meccanismi di resilienza delle diverse specie tenedo conto di quanto previsto dal Revolamento Regionale n 28 del 22 dicembre 2008 Modifiche e integrazioni al Regolamento Regionale 18 luglio 2008 n 15 in recepimento dei Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone Speciali di Conservazione ZCS e Zone di Protezione Speciale ZPS introdotti con D M 17 ottobre 2007 e delle indicazioni riportate nella D G R 2250 2010 Molte specie arboree forestali in particolare mediterranee presentano infatti un elevata resilienza intrinseca e sono dunque potenzialmente in grado di garantire un ottima capacit di recupero dopo il passaggio del fuoco nei soprassuoli da esse edificati In realt le piante gi presenti rit
247. li presenta una maggiore pericolosit nelle zone dell arco ionico investite da venti di discesa dai rilievi murgiani Di grande importanza risulta quindi la possibilit di conoscere le condizioni atmosferiche locali e la loro evoluzione su scale temporali dell ordine dell ora poich esse influenzano fortemente il comportamento del singolo incendio A tal fine la Regione Puglia si avvalsa durante la stagione AIB 2009 di un sistema costituito da modelli meteorologici previsionali configurati ad alta risoluzione sul territorio regionale allo scopo di rappresentare le peculiarit del microclima dei siti a pi elevato pericolo incendi 317 35 1 Descrizione del fire weather index Il Fire Weather Index FWI un indice di pericolosit sviluppato dal Canadian Forest Service come modulo del sistema di gestione e controllo del rischio incendi tuttora adottato in Canada Canadian Forest Fire Danger Rating System CFFDRS Nella sua prima formulazione il FWI stato ideato per rappresentare l intensit del fronte di fuoco attraverso la formula di Byram 1959 I H R W dove I rappresenta l intensit del fronte kW m H il calore di combustione legato al tipo di combustibile kcal kg R la velocit di propagazione del fuoco m s W la quantit di combustibile per unit d area kg m Partendo da questa relazione Van Wagner e Pickett elaborarono un indice adimensionale che tenesse conto degli aspetti d
248. li beneficiari della tutela predisposta dal decreto ma che essi sono al tempo stesso soggetti obbligati a tenere certi comportamenti fra cui il rispetto delle disposizioni e delle istruzioni ricevute e l utilizzo appropriato dei DPI messi a loro disposizione art 20 pena l applicazione anche nei loro confronti di sanzioni penali 53 6 Obblighi incombenti su datore di lavoro dirigenti e preposti i DPI Secondo quanto previsto dal d lgs n 106 2009 il datore di lavoro ha l obbligo di effettuare la valutazione dei rischi cui sono esposti tutti coloro che operano nell ambiente di lavoro art 28 comma 1 di redigere il piano di sicurezza comma 2 e al suo interno di prevedere le misure pi opportune per la tutela della salute dei lavoratori In particolare poi il datore di lavoro e 1 dirigenti ciascuno nell ambito delle proprie competenze hanno l obbligo fra gli altri di fornire ai lavoratori i necessari e idonei dispositivi di protezione individuale DPI art 18 comma 1 lett d di richiedere l osservanza delle disposizioni impartite circa l uso dei DPI lett f di fornire istruzioni affinch i lavoratori possano abbandonare il posto di lavoro o la zona pericolosa in caso di pericolo grave e immediato lett i e di astenersi dal richiedere ai lavoratori di riprendere la loro attivit in una situazione in cui persiste un pericolo grave e immediato lett m Come si vedr al paragrafo 525 successivo per la v
249. lia 532 55 MEZZI AEREI 55 1 Mezzi aerei e basi elicotteri L organizzazione AIB della Regione Puglia nelle attivit di estinzione si avvale attraverso appositi rapporti convenzionali di mezzi aerei ad ala fissa o rotante eventualmente condivisi con altre amministrazioni regionali e statali nonch di due velivoli FIRE BOSS AIRTRACTOR FIRE BOSS 802 A ad uso esclusivo e di altri due FIRE BOSS il cui utilizzo stato condiviso con le Regioni limitrofe nelle passate stagioni e il cui impiego stato rinnovato con la D G R 3 maggio 2011 n 796 Il velivolo FIRE BOSS un aereo dotato nella fusoliera di un serbatoio per il liquido estinguente avente una capacit totale di circa 3100 1 Il pescaggio avviene attraverso un flottaggio alla velocit di circa 130 Km h Durante questa manovra attraverso l apertura di un apposita valvola di carico l acqua viene convogliata all interno del serbatoio e successivamente sganciata sul bersaglio anche in pi riprese mediante appositi dispositivi posti sulla cabina di comando La corsa effettiva per il pescaggio detta scooping di circa 800 m e dura circa 10 s ai quali bisogna ovviamente sommare i corridoi di ammaraggio e di decollo indispensabili perch l intera operazione si svolga in tutta sicurezza Le comunicazioni tra i velivoli inviati in zona operativa e il Direttore delle operazioni di estinzione sono garantite da apparati radio Terra Bordo Terra TBT vedi 40 2 La rete radio
250. lla verifica degli impatti sull ambiente definiti sulla base dei criteri dell allegato I al Decreto Detto Rapporto Preliminare inviato ai soggetti competenti in materia ambientale i quali entro trenta giorni dal ricevimento inviano il proprio parere all Autorit Competente e a quella Procedente L Autorit Competente valuta sulla base degli elementi di cui all allegato I e tenuto conto delle osservazioni pervenute se il Piano o Programma possa avere impatti significativi sull ambiente ed emette un provvedimento di verifica assoggettando o escludendo il P P dai successivi obblighi della procedura di VAS 58 2 Valutazione di incidenza La Valutazione di incidenza la procedura di carattere preventivo necessaria a valutare il grado di incidenza di un qualsiasi piano o progetto su un sito della rete di Natura 2000 tenendo conto degli obiettivi di conservazione del sito stesso Tale procedura stata introdotta dall articolo 6 comma 3 della Direttiva Habitat in ambito Nazionale viene regolamentata dall art 6 del D P R del 12 marzo 2003 n 120 che ha sostituito l art 5 del D P R del 8 settembre 1997 n 357 che recepiva nella legislazione italiana i paragrafi 3 e 4 della Direttiva Habitat In base all art 6 comma 1 nella Pianificazione e programmazione territoriale si deve tenere conto della valenza naturalistico ambientale dei propositi siti di importanza comunitaria dei siti di importanza comunita
251. lla predisposizione da parte delle strutture provinciali di Protezione Civile dei servizi urgenti anche di natura tecnica da attivare in caso di eventi calamitosi di cui all art 2 comma 1 lettera b della legge 24 febbraio 1992 n 225 alla predisposizione di programmi formativi per operatori AIB d intesa con l ente Regione all integrazione dei propri servizi specializzati Polizia provinciale e personale addetto alla manutenzione stradale ecc alla lotta contro gli incendi boschivi alla predisposizione di accordi di programma in particolare con le associazioni di volontariato riconosciute secondo l attuale normativa Nell ambito dei rispettivi territori di competenza le Province dovranno dotarsi di una propria base di dati in materia di Protezione Civile e di antincendio boschivo compatibile con quella regionale Funzioni ex Comunit Montane attuazione delle attivit di previsione e prevenzione secondo le attribuzioni stabilite dalle Regioni L n 353 2000 art 4 predisposizione di piani di emergenza sulla base degli indirizzi regionali D lgs n 112 98 art 108 concorso nella raccolta di elementi istruttori e dati statistici occorrenti alla Provincia per l esercizio dell attivit di pianificazione volta alla prevenzione delle calamit L R n 18 2000 art 13 concorso nell assistenza tecnica ai Comuni montani nei quali si siano verificati eventi calamitosi disciplinati dalla L R n 18
252. lle aree percorse 51 3 Miglioramento modello organizzativo auspicato Il modello organizzativo attuale replica la distribuzione delle risorse sul territorio adottata in passato come tale la decisione delle ubicazioni dei posti fissi etc il risultato di scelte collaudate nel tempo sulle quali non si consiglia di intervenire poich di fatto esse rispondono all esigenza di adattarsi alle zone pi a rischio cos come si sono verificate nel tempo e riscontrate Si pu invece migliorare sensibilmente il servizio fermo restando la sua fisionomia distributiva che lo caratterizza come dispositivo di attesa cio con la distribuzione delle risorse pi congrua rispetto alle caratteristiche ambientali e alla diffusione degli incendi in modo che siano pronte all intervento in fase di allarme Un miglioramento del servizio pu avvenire mediante 1 Miglioramento dell avvistamento da pi parti ed in particolare da talune province Taranto in particolare provengono motivate richieste di migliorare tale servizio la cui tempestivit consentirebbe di attivare tutta la complessa catena di azioni successive in tempi ristretti Ci si pu attuare ripristinando o mettendo in funzione le risorse tecniche presenti spesso in disuso es impianto di avvistamento AIB di Taranto in localit Marina di Castellaneta realizzato ma di fatto non funzionante per problemi amministrativi impianti ubicati sul Gargano infittendo la rete di i
253. llo regionali Contatto con aree boscate dall uso del suolo Distanza degli insediamenti dagli incendi pregressi dal Censimento degli incendi degli ultimi nove anni del CFS Classificazione Piano AIB da Piano AIB 2006 per il rischio intersezione tra elementi a rischio e pericolosit Un esempio di cartografia fornito nell immagine che segue Fig 33 1 292 Legenda Vulnerabilit Rischio Pericolosit Fig 30 1 Aree di interfaccia territorio Peschici e Vieste P N Gargano 293 31 PROPOSTE DI INTERVENTO Gli interventi sul bosco necessari per raggiungere un valido livello preventivo sono da differenziare a seconda della distanza dagli insediamenti abitativi Si distingueranno attivit da realizzare in bosco in prossimit degli insediamenti da quelle ad una distanza compresa tra 500 m a 1 km dagli insediamenti stessi Viene affidato a detti interventi il compito di non fare avvicinare alle zone prossime alle costruzioni fronti di fiamma con comportamento di chioma o comunque di elevata intensit A distanza si distinguono realt differenti in funzione della copertura forestale presente nella zona In particolare con modelli di combustibile n 4 e n 6 0 con pinete devono essere fatte azioni preventive tracciando viali tagliafuoco attivi tradizionali Nelle pinete si effettueranno spalcature concentrate lungo fasce larghe 20 m poste a 60 m l una dall altra con lo scopo principale di interrompere l
254. lontari Protezione Civile e Ambiente GAGLIANO DEL CAPO r m Corso Umberto I n 1 Gruppo Comunale Volontari della Protezione NA CAMPI SALENTINA Civile TARANTO Pubblica Assistenza Croce Verde Nunzio aG in 74122 FAGGIANO Ciaccia Faggiano r Piazza Libert s n Via Fratelli di Comite n 10 c o 4 Social Point 4 DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N 84 DEL 03 maggio 2011 ISCRIZIONE ANNO 2010 INTEGRAZIONE 14 di 15 506 REGIONE PUGLIA AREA POLITICHE PER LA RIQUALIFICAZIONE LA TUTELA E LA SICUREZZA AMBIENTALE E PER L ATTUAZIONE DELLE OPERE PUBBLICHE Servizio Protezione Civile Elenco Regionale Associazioni per la Protezione Civile L r 39 1995 e s m i Aggiornato all Anno 2010 LE Comunale d VolontartdiPratezione Via Tagliamento n 10 70024 GRAVINA IN PUGLIA G Totali oo d 86 15di 15 507
255. lore capace di propagare il fuoco verso l interno dell agglomerato Inoltre in questi casi diminuiscono le possibilit di difendere le altre strutture dato che una parte delle forze antincendio deve essere impiegata nell estinzione del principio d incendio verificatosi Risulta quindi di primaria importanza agire tempestivamente con manovre preventive prima che il fuoco giunga a ridosso delle case Indubbiamente l aumentato numero di costruzioni da difendere incrementa le zone da bagnare presidiare e controllare tale situazione conduce alla necessit di dover disporre di un maggior numero di forze antincendio 34 5 Incendi di interfaccia e rischi per gli operatori Le situazioni a rischio che si possono presentare agli operatori impegnati nell estinzione di incendi nell interfaccia urbano rurale sono numerose ed in parte diverse da quelle che si presentano nell incendio di sole zone boscate I rischi legati all incendio di vegetazione sono e variazioni di intensit del fronte nei combustibili rapidi erba secca cespugliame canneti ecc e variazioni di infiammabilit dei combustibili presenti nei giardini con possibili improvvise reazioni esplosive in chioma e improvvisi cambiamenti di direzione del vento non raramente associati ad incrementi della velocit e locali aumenti di velocit del vento fra un abitazione e l altra per l effetto Venturi e focolai secondari che possono chiudere la via di
256. ma L attivit di pianificazione dovrebbe consentire di realizzare o individuare nuovi punti di avvistamento nelle aree attualmente non coperte dal servizio e che rientrino tra le aree a rischio di incendi boschivi La rete di punti di avvistamento degli incendi boschivi oltre che con i sistemi gi descritti potr avvenire anche tramite postazioni panoramiche nelle quali si utilizzano specifiche torrette che devono rispondere a caratteristiche funzionali e di sicurezza Le torrette sono strutture di altezza variabile di norma tra 10 e 20 metri realizzate con tralicci metallici o in legno e dotate alla sommit di una piattaforma coperta Queste strutture devono essere dotate di recinzione perimetrale di impianto per la protezione delle scariche atmosferiche di idonee e sicure scale di accesso alla piattaforma e di idonea viabilit per l accesso Per quanto concerne la sicurezza degli operatori in linea generale i punti di avvistamento devono essere rispondenti alle disposizioni di cui al D Lgs 81 2008 e successive modifiche Le attivit di manutenzione dei punti di avvistamento devono prendere in considerazione sia la funzionalit sia la sicurezza degli operatori In particolare le attivit di manutenzione possono comprendere il taglio della vegetazione arborea che limita la visibilit larealizzazione di strutture temporanee o permanenti per garantire il comfort degli operatori eliminazione di eventuali fonti di pericolo
257. materia prima secondaria riutilizzata in settori produttivi diversi senza pregiudizio per l ambiente In motivazione la Corte nell enunciare il predetto principio ha ulteriormente precisato che l utilizzazione delle ceneri come concimante naturale non trova riscontro nelle tecniche di coltivazione attuali 550 56 GLI INTERVENTI DI SELVICOLTURA PREVENTIVA La prevenzione diretta consiste negli interventi finalizzati alla mitigazione dei danni conseguenti al passaggio del fuoco su una copertura vegetale Rientrano nella prevenzione cos definita le azioni volte a rendere meno difficoltose le operazioni di spegnimento e capaci di ridurre la suscettivit della copertura vegetale ad essere percorsa dal fuoco quali Prevenzione selvicolturale Selvicoltura preventiva Viali e piste tagliafuoco Vasche e bacini di accumulo Le piste di servizi 56 1 La prevenzione selvicolturale l insieme di interventi sulla copertura vegetale al fine di ridurne la biomassa combustibile e di conseguenza la suscettibilit del bosco ad incendiarsi e la gravit dell eventuale passaggio del fuoco al suo interno Gli interventi di selvicoltura preventiva hanno anche il vantaggio di spostare gradualmente l attenzione dalla sola fase di estinzione ad un pi ampio panorama temporale conferendo una maggiore prospettiva di continuit di impiego alle fasce lavorative pi deboli Gli interventi colturali e manutentori hanno in genere la funzione
258. mazioni acquisite dalla SOUP provvede ad inviare sul posto la pattuglia CFS incaricata della direzione delle operazioni di estinzione indicando alla SOUP il nominativo del DOS CFS ed il riferimento telefonico e la frequenza radio dove poter contattare Qualora sul luogo dell incendio non fosse immediatamente disponibile il personale CFS assume la direzione delle operazioni di estinzione il Vigile del Fuoco pi elevato in grado presente in loco ed in subordine il responsabile presente in loco della squadra AIB assicurando contatti radio o telefonici frequenti e continuativi con la SOUP e con il 115 La SOUP informa la COR 1515 del CFS della necessit del DOS di turno nel distretto operativo se non impegnato su altro incendio pi grave all interno dello stesso distretto operativo nel minor tempo possibile In caso di accertamento diretto da parte di una struttura locale del Servizio Regionale AIB la stessa attiva la squadra AIB di zona informando preliminarmente la SOUP sulla reale situazione in atto dell incendio indicando se la squadra AIB in grado di provvedere autonomamente all estinzione o se necessita di altre risorse Tali informazioni devono essere rese note al CFS tramite la COR da parte del referente CFS in SOUP Il referente CFS in SOUP autorizza immediatamente l avvio dell estinzione assicurando con continuit il collegamento radiotelefonico con la struttura che provvede all intervento All arrivo sul posto dell
259. menti essenziali per attuare efficaci interventi di prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi In genere sono automezzi fuoristrada a quattro ruote motrici di tipo leggero a cabina singola o doppia dotato di cassone sul quale pu essere allestito un modulo antincendio e attrezzature AIB capaci di raggiungere con maggiore facilit le zone interessate dagli incendi spesso situate in zone non raggiungibili con altri mezzi Gli automezzi pesanti impiegati nel servizio AIB dove la viabilit lo consente raggiungono il luogo dell incendio ed operano direttamente mentre nel caso la viabilit non consenta al mezzo di raggiungere l incendio questo pu essere utilizzato per rifornire di acqua o di altri materiali i mezzi leggeri che operano sull incendio Tutti i mezzi impiegati nel servizio antincendio boschivo dovranno essere omologati in ogni componente e allestimento previsto per usi speciali antincendio inoltre tutti i mezzi dovranno rispondere ai requisiti di legge con maggiore attenzione alle pi recenti innovazioni in campo di sicurezza Sulla base dei diversi compiti operativi i vari veicoli possono essere suddivisi come riportato di seguito possibile stabilire che su terreno in piano un fuoristrada cabinato munito di modulo di irrorazione scarrabile con capacit di 400 600 litri pu tenere sotto controllo una superficie di 4 km disponendosi in posizione baricentrica da cui pu raggiungere le zone esterne in circa 8 minuti muoven
260. mento DOS e gli aeromobili di Stato le informazioni ed autorizzazioni potranno pervenire al pilota su qualsiasi frequenza da chiunque possa far da ponte altri aeromobili societ esercente Ente di Servizio del Traffico Aereo ATS etc e venga riconosciuto Il DOS dovr informarne la SOUP COR gli altri mezzi aerei operanti in zona con i quali in contatto Un aeromobile di Stato che non riesca a stabilire i collegamenti radio con il DOS dovr rimanere fuori dalla zona di operazioni e richiedere al competente ATC Air Traffic Control le informazioni circa eventuali altri aeromobili AIB operanti nella zona In caso affermativo tenter il collegamento con questi mezzi che user come ponte per poter ricevere le indicazioni e le autorizzazioni ad operare 386 Se non vi sono informazioni di altro traffico aereo che interessa l area dell incendio l aeromobile potr entrare in zona se autorizzato dal COAU e potr iniziare ad operare solo dopo aver effettuato una ricognizione sull incendio Qualora il Capo Equipaggio non riceva alcuna autorizzazione o non lo ritenga opportuno lascer l area dell incendio tentando un contatto con la catena di C amp C per rientrare o per essere deviato su altro incendio per dettagli consultare il documento emanato dal Dipartimento Protezione Civile intitolato Concorso della flotta aerea dello stato nella lotta attiva agli incendi boschivi disposizioni e procedu
261. mit della popolazione presente compete alle autorit incaricate dell ordine pubblico su indicazione della direzione delle operazioni ed alle forze di Polizia presenti In tale circostanza vanno considerati a numero di persone da evacuare In fase di esecuzione opportuno conoscere con precisione il numero esatto al fine di sapere se la zona stata evacuata completamente da tutti gli abitanti presenti b tempo necessario allo sgombero Tale elemento va valutato soprattutto nell interfaccia classica dove grandi quantit di persone intasano le vie di accesso alla zona spesso rappresentate da ristrette e tortuose strade di campagna o montagna Per lo sgombero deve essere presente uno spazio sufficiente in posizione sicura ma non troppo distante dalla zona sinistrata per la raccolta temporanea degli sfollati Questi sgomberi massivi si muovono in direzione opposta a quella dei soccorsi non raramente ostacolandone il transito verso l incendio ed a volte anche l intervento diretto sul fuoco c difficolt nello sgombero Difficolt nello sgombero possono essere rappresentate dalle situazioni particolari presenti nella zona ospedali case di riposo per anziani in tal caso se non si hanno a disposizione tempo sufficiente e forze competenti pi opportuno abbandonare l idea dello sgombero e prepararsi alla difesa prioritaria di queste strutture d conseguenze dello sgombero L abbandono delle abitazioni pu pregiu
262. mminente per la pubblica o privata incolumit essa deve predisporre ogni utile azione affinch si possa scongiurare tale pericolo dandone immediata comunicazione alla SOUP e rispettando strettamente le procedure di sicurezza per il proprio personale lasciare i luoghi dell evento solo dopo autorizzazione del DOS e o della SOUP che possono richiedere eventuali soffermi o ricognizioni sui medesimi luoghi per scongiurare eventuale ripresa anche al di fuori degli orari segnalati nelle disponibilit 49 1 5 Ruolo delle Forze Operative disponibili Per le attivit di estinzione degli incendi boschivi il Corpo Forestale dello Stato si avvale dell apporto fornito dalle squadre AIB regionali ARIF nonch di eventuale personale occasionale proveniente da altri Enti Provincia Comuni Enti Parco ecc e delle Associazioni di Volontariato 466 convenzionate con la Regione secondo un piano operativo predisposto e condiviso da tutte le forze operative e dal Settore Protezione Civile della Regione Puglia Eventuali impieghi alternativi incendio non boschivo ex art 2 353 2000 delle suddette squadre di pronto intervento dovranno essere concordati in sede SOUP dal personale del CFS e dei C N VV F al fine di non compromettere il presidio delle aree a maggiore rischio di incendi boschivi soprattutto nelle ore e in condizioni climatiche di massima pericolosit La COR 1515 del CFS in caso di incendio boschivo valutate le ulteriori infor
263. mpianti di avvistamento attivando il servizio di sorveglianza armata costituito da fuoristrada meglio pick up in grado di portare 4 5 persone compreso il conducente munito di impianto di irrorazione acqua che percorrono sistematicamente le zone a rischio operando un primo intervento su focolai nascenti Il servizio deve operare all interno dei distretti indicati per ciascuna provincia con particolare attenzione nelle giornate in cui sono previsti elevati valori del FWI Deve percorrere itinerari non ripetitivi ma variabili secondo precise scelte strategiche in modo da apparire del tutto casuali Il servizio potrebbe avvalersi di personale e mezzi dei Comuni ai quali venire incontro mediante opportuni contributi per l acquisto dei mezzi come realizzato in passato con fondi statali e come realizzato con molta 490 lungimiranza dal Parco Nazionale del Gargano in favore dei Comuni del territorio La sorveglianza armata di fatto esplica due servizi avvistamento ed estinzione iniziale in attesa di rinforzi quindi riduce un passaggio operativo 2 Migliore utilizzazione delle forse del volontariato Il volontariato pu essere proficuamente utilizzato per il servizio di avvistamento poich la sua utilizzazione in fase di estinzione non cos agevole e semplice come appare anche per i risvolti legati al rispetto delle norme sulla sicurezza del lavoro alla disponibilit di DPI alla formazione Il coinvolgimento nel servizio di avvistamento
264. munale Volontari Protezione Civile Via Ofanto 19 Gruppo Comunale dei Volontari di Protezione Via Compagnoni c o Scuola Civile Media de Carolis Piazza don Luigi Antonazzo Gruppo Comunale Volontari di Protezione Civile Sn TAVIANO Gruppo Comunale Volontari Protezione Civile S Polizia 74027 SAN GIORGIO JONICO Ea DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N 100 DEL 29 05 2009 ISCRIZIONE ANNO 2008 INTEGRAZIONE La Torre Onlus Via Cavour 31 70055 MINERVINO MURGE E GRAVINA IN PUGLIA a CI e m PI DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N 51 DEL 27 01 2010 ISCRIZIONE ANNO 2009 FG FG LE LE TA TA TA BA FG LE TA BT BA Associazione Migratoristi Italiani Gravina Contrada Pescofaliero Associazione Berretti Verdi Via Stazione 80 Nucleo Volontariato di Protezione Civile e Tutela 6 Via Frascata 28 Sociale Radio Club Doppia Vela 21 Associazione Volontariato Protezione Civile del Comune di Avetrana Via Raffaello Sanzio 11 504 REGIONE PUGLIA AREA POLITICHE PER LA RIQUALIFICAZIONE LA TUTELA E LA SICUREZZA AMBIENTALE E PER L ATTUAZIONE DELLE OPERE PUBBLICHE Servizio Protezione Civile Elenco Regionale Associazioni per la Protezione Civile L r 39 1995 e s m i Aggiornato all Anno 2010 Nucleo Volontariato e di Protezione Civile dell Associazione Nazionale Carabinieri Sezione Via Putignani 67 di Bari Gruppo Comunale Volontari di Protezione Civile Piazza del Popolo 16 c o Citt
265. n il giorno successivo ad un episodio in cui precipitazioni persistenti e diffuse hanno interessato l intera regione 15 Aprile 2009 La decisione iniziale di utilizzare per la rappresentazione dei valori di pericolo la stessa classificazione dell EFFIS stata per motivi operativi legati alla necessit della SOUP di identificare le aree a pericolosit estrema in condizioni in cui la pericolosit risultava uniformemente elevata su tutto il territorio regionale seguita dalla decisione condivisa di utilizzare una nuova scala costituita da sei classi di pericolosit 327 Tab 35 3 Classi di pericolosit del Fire Weather Index specifica per la Regione Puglia Classe di pericolosit Intervallo di valori Estrema gt 55 Molto alta 40 54 Alta 27 39 Moderata 17 26 Bassa 9 16 Molto bassa 0 8 La nuova scala Tab 35 3 stata definita considerando come limite superiore il valore pi elevato misurato durante la stagione AIB 2008 ovvero 55 Ci ha portato notevoli vantaggi dal punto di vista operativo Fig 35 9 sebbene sia necessaria un analisi dettagliata che permetta di legare le classi da utilizzare per la codifica dei valori di FWI alle caratteristiche dell incendio FIRE WEATHER INDEX FIRE WEATHER INDEX INIT 122 15 08 2008 FOR 12UTC 15 08 2008 INIT 12Z 15 08 2008 FOR 12UTC 15 08 2008 Fig 35 9 mappe FWI previste per il 15 agosto 2008 A sinistra la m
266. n rinnovazione 5 0 CEDUI 400 lontano da abitati 10 300 vicino ad abitati 8 Tutte le coperture 500 vicino abitati 554 57 PIANIFICAZIONE ANTINCENDI BOSCHIVI NELLE AREE PROTETTE La pianificazione delle attivit antincendi boschivi AIB nelle Riserve Naturali dello Stato RNS fa riferimento a e Regolamento CEE N 2158 92 e Legge quadro in materia di incendi boschivi L 353 2000 e Decreto della Presidenza del Consiglio 20 12 0 Dipartimento della Protezione Civile e Linee guida per i Piani AIB regionali e Schema di Piano AIB della DPN MATT che resta in vigore per i Parchi Nazionali mentre per le RNS viene sostituito dallo schema messo a punto nel giugno 2006 Le singole Aree Naturali Protette oltre ad attenersi alle indicazioni e alle prescrizioni delle direttive generali in materia devono realizzare un piano specifico nel quale gli indirizzi e le scelte pianificatorie programmatorie e organizzative di carattere generale sono adattate alle specificit individuali dell area in esame Secondo le istruzioni contenute nello Schema di Piano Antincendi Boschivi per le Riserve Naturali Statali per le RNS senza problemi di incendi negli ultimi 10 anni e ricadenti nei territori classificati a basso rischio vedi decisione comunitaria C93 1619 del 24 06 1993 per condizioni fitoclimatiche e morfologiche locali nonch per le RNS di superficie inferiore a 50 ha sufficiente una descrizione dettagliata del terr
267. nali di seguito indicate come Forze Operative Rispetto alla recente riorganizzazione del Servizio Protezione Civile della Regione Puglia i principali aspetti innovativi di cui si tenuto conto sono la costituzione della Sala Operativa Unificata Permanente SOUP quale organismo operativo di riferimento per l attivit del servizio regionale Antincendio Boschivo gi dal giugno del 2008 con funzionalit h 24 nel periodo di massima pericolosit avvio del Centro Funzionale preposto all attivit di monitoraggio e previsione legata ai rischi derivanti dalla situazione meteorologica il potenziamento dei materiali e mezzi in dotazione al Servizio Protezione Civile ed al Volontariato di Protezione Civile la costituzione del Centro Operativo Regionale 46 5 Competenze Enti Regionali ARIF Agenzia regionale per le attivit irrigue e forestali Ente strumentale della Regione Puglia istituito con legge regionale del 25 febbraio 2010 n 3 mira ad attuare l attivit di supporto tecnico amministrativo alla struttura regionale di Protezione Civile ivi comprese le attivit della Sala Operativa Unificata Permanente SOUP di Protezione Civile che espleta funzioni di coordinamento nella prevenzione e nella lotta contro gli incendi boschivi e le altre calamit che si verifichino nel territorio della Regione comma 1 lett d Rientrano nei compiti dell Agenzia tra gli altri gli interventi di forestazione e
268. namento idrico Fig 55 7 Produttivit numero lanci dell elicottero pesante S 64 F Helitanker in funzione della distanza dalla fonte di approvvigionamento idrico 537 accettabile l ipotesi che un elicottero con rotazione ritmo di ritorno sul focolaio di 3 minuti che interviene tempestivamente non pi tardi di 15 dall inizio dell incendio possa effettuare cinque lanci con una strisciata di 40 m cadauna e contenere efficacemente un focolaio che i Li a E eli gl iui 2 si espande alla velocit media in piano di 5m min dimezzandone la superficie percorsa Min 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 220 240 n r ana uL o 15 E Fo 1 Primo lancio a 27 2 E 15 dall inizio fuoco 30 lt 3 Rotazione 3 min ZZZ 5 4 Lunghezza utile della strisciata 40 m 5 senza inrvento aero a 45 mi dallinizo foco Vel prop testa 5 m min Fig 55 8 Prestazioni teoriche di un elicottero grafica Cesti 2 Comunicazione personale e schema di G Cesti TIB della Regione Val d Aosta che si ringrazia vivamente 538 XII RICOSTITUZIONE E PREVENZIONE SELVICOLTURALE PIANIFICAZIONE AREE PROTETTE VALUTAZIONE INCIDENZA 539 55 3 Ricostituzione Interventi selvicolturali per il recupero dei boschi percorsi dal fuoco L art 4 comma 2 della L 353 2000 prevede specifici interventi finalizzati alla mitigazione dei danni conseguenti agli incendi boschivi In questa prospettiva assume peculiare ri
269. ncendi su scala regionale 330 36 MODELLI DI COMBUSTIBILE iii 332 36 1 Simulazioni Visual Behave 338 37 FUOCO PRESCRITTO ima ia na na e EE E T 347 37 1 Tipi e condizioni di applicazione del Fuoco Prescritto della Regione Puglia 348 37 2 Progetto del fuoco prescritto iii 350 38 AVVISTAMENTO NARNIA aan 354 39 LA CONSISTENZA E LA LOCALIZZAZIONE DELLE VIE DI ACCESSO E DEI TRACCIATI SPARTIFUOCO VIALI TF TFA TFAV TFP ne a a E a 360 39T Vanities 360 39 25 Vidli parafo O riiai o EE LA OA OA A e 361 39 2 1 Realizzazione e dimensionamento i 362 BIS ROMEA CO retti I RR E E ES 364 39 4 Modalit costruttive di semplici invasi iii 368 39 3 Vaschemoblliz s ciale rsa aaa lane lai 373 40 PIAZZOLE PER ELICOTTERI ji alia ERA ORIANA Ae sa SEAE Erea Reat 379 41 RETE DI RADIOCOMUNICAZIONE ccrrreiiciree cicci iii 384 4I Il sistema relefonico snai laica 384 42 Larete radion tnt pasa aaa na aaa tenia a AREA ana 385 419 SIMUR OTO E ARONA RL 385 44 Radiolocalizzazione via ila RAM sac 385 41 5 Collegamenti Terra Bordo Terra T B T iii 386 42 FORMAZIONE E SELEZIONE DEL PERSONALE ii 388 42 1 Riferimenti normativi ara anna oa ELE ario hr 388 42 2 Motivazioni e modalit di formazione iiiii 388 42 3 Programmi e docenza aa fa I a 390 424
270. ndio la cui struttura se lasciato indisturbato in genere complessa e articolata secondo un mosaico pi o meno lasso La distribuzione della rinnovazione agamica ovviamente legata alla presenza e distribuzione delle ceppaie vitali Per quanto riguarda la rinnovazione gamica si riscontra prevalentemente una tendenza aggregativa con gruppi fortemente aggregati cluster a distanze variabili da pochi metri a qualche decina di metri tra loro Nelle aree pi favorevoli si pu ricostituire in tempi pi o meno lunghi la continuit della copertura arborea attraverso un meccanismo di ricolonizzazione per irradiazione connesso alla disseminazione laterale I residui legnosi di un popolamento forestale percorso dal fuoco secondo le Prescrizioni di Massima e di Polizia Forestale PMPF andrebbero rimossi immediatamente dato che rappresentano un accumulo di massa pericoloso favorendo la pullulazione di parassiti animali ad esempio scolitidi nei boschi di conifere e di fitopatie ad esempio marciumi radicali Tale prescrizione si riferisce alle latifoglie ma stata generalmente ed erroneamente estesa almeno in Puglia anche alle conifere In tal senso l effettuazione dell intervento di bonifica viene normalmente prescritta per l autunno del medesimo anno o per la primavera successiva all incendio ritenendo che tale accumulo di combustibile costituisca un pericolo permanente d incendio La persistenza del soprassuolo da
271. ne e lotta attiva contro gli incendi boschivi che la Regione individui tra l altro le esigenze formative e la relativa programmazione al comma 2 dell art 5 Attivit formative quale competenza della Regione la cura anche in forma associata e l organizzazione di corsi di carattere tecnico pratico per la preparazione di soggetti impiegati nelle attivit di previsione prevenzione e di lotta attiva contro gli incendi boschivi al comma 3 dell art 5 che le Regioni possano avvalersi per l organizzazione dei corsi di cui al precedente comma anche del Corpo Forestale dello Stato e del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco al comma 3 lettera b dell art 7 Lotta attiva contro gli incendi boschivi che le regioni si avvalgano oltre che di mezzi strutture e risorse che assicurino interventi di lotta attiva contro gli incendi boschivi anche di Personale appartenente ad organizzazioni di volontariato riconosciute secondo la vigente normativa dotato di adeguata preparazione professionale e di certificata idoneit fisica qualora impiegato nelle attivit di spegnimento del fuoco Per perseguire gli obiettivi di formazione specificatamente introdotti dalla Legge Quadro nonch per uniformare e dare omogeneit alle attivit formative la Regione Puglia potr predisporre specifici programmi di formazione per operatori AIB 42 2 Motivazioni e modalit di formazione La formazione del personale che interviene nelle
272. necessit attiveranno altre squadre in pronta reperibilit con partenza anche dalle basi operative avendo cura tempestivamente di comunicarlo alla SOUP per i coordinamenti del caso Le segnalazioni pervenute in SOUP saranno trasmesse alle basi operative territoriali che a loro volta attiveranno le squadre operative presenti in zona In caso di incendio accertato dalle squadre AIB regionali quest ultime devono riferire immediatamente alla SOUP anche tramite le basi operative la tipologia dell incendio ed eventuali altre informazioni utili ad ottimizzare il coordinamento e l operativit dell intervento La SOUP verificata la notizia organizza l immediato invio sull evento della pattuglia del CFS che assumer il coordinamento delle squadre e la Direzione delle Operazioni di Spegnimento 460 In caso di avvistamento di probabile incendio da parte delle squadre AIB regionali anche in servizio di ricognizione armata con moduli AIB carichi e pronti all immediato uso queste devono comunicare tempestivamente l incendio alla base operativa o direttamente alla SOUP la quale avvalorer le comunicate strategie operative da parte del capo squadra e se del caso disporr l invio di altra unit per la verifica Dopo aver accertato la veridicit dell evento questo sar trasmesso contestualmente alla SOUP anche attraverso le basi operative che daranno tempestive indicazioni circa lo estinzione o l eventuale controllo del fuoco anc
273. nia C S 0884 554907 3 1 1 1 2 500 Mattinata C S 0881 964006 3 1 Orsara di Puglia C S 0881 519018 3 1 1 Pietramontecorvino C S 0881 594603 3 1 Roseto Valfortore C S S Giovanni 0882 452516 3 1 Rotondo C S Sannicandro 0882 491135 3 1 1 Garganico C S 0882 681111 4 2 1 2 000 445 Serracapriola C S Vico del 0884 994926 1 1 2 000 Gargano C S Volturara 0881 557040 1 1 1 100 Appula Tab 47 4 Strutture preposte alle attivit di spegnimento Corpo Forestale dello Stato Lecce Telefono Personale MEZZI AUTOBOTTI REPARTO CES fisso N unit Panda Fuoristrada N Modulo AIB 4x4 litri C S Lecce 0832 318190 9 1 1 C S Otranto 0836 801025 6 1 2 C S Tricase 0833 545859 8 1 1 C S 0833 266292 6 1 2 Gallipoli Tab 47 5 Strutture preposte alle attivit di spegnimento Corpo Forestale dello Stato Taranto Telefono Personale MEZZI AUTOBOTTI REPARTO CES fisso N unit Panda Fuoristrada N Modulo AIB 4x4 litri C S 099 8492978 3 1 1 Castellaneta C S 099 8297326 4 1 1 Laterza C S Manduria 099 9795013 5 1 C S Marina di 099 8271730 4 1 1 1 1 100 Ginosa C S Martina 080 4306692 5 1 1 Franca C S 099 8867973 7 2 1 Mottola C S 099
274. nneggiato mal si concilia comunque con l opinione pubblica che potrebbe equivocare tale presenza come un manifesto segno di abbandono e disinteresse Tuttavia l immediata esecuzione delle operazioni di bonifica pu assumere un ruolo negativo sulla rinnovazione Varie esperienze indicano che la rinnovazione spesso trae beneficio dal taglio procrastinato nel tempo delle piante morte in particolare laddove si tratti di specie seeder serotine come il Pinus halepensis Infatti la presenza di copertura arborea morta sembra favorire lo sviluppo della vegetazione effettuando un positivo effetto di ombreggiamento in favore dei giovani semenzali 541 Nel caso di specie a strategia disseminativa come il Pino d Aleppo che si avvale di una particolare e complessa strategia di rinnovazione basata sulla serotinia quindi sul rilascio differito dei semi dagli strobili che si aprono per effetto del calore dell incendio gli interventi dovrebbero essere attuati e non prima della fine del primo inverno successivo all evento nel caso in cui la rinnovazione sia gi abbondante e uniformemente distribuita nello spazio e generalmente dopo la fine della seconda stagione vegetativa nel caso di basse densit e rinnovazione distribuita tendenzialmente a gruppi Ci significa valutare e misurare l abbondanza della rinnovazione mediante opportuni indici tra cui quello di Magini Indice di Magini numero soggetti m x altezza media in cm che dovr
275. no Personale MEZZI AUTOBOTTI REPARTO CES fisso N unit Panda Fuoristrada N Modulo AIB 4x4 litri U T B Martina 080 4306471 15 2 5 Franca Posto Fisso 080 4402070 6 1 Galeone Posto Fisso Marina di 099 8271194 4 1 1 Ginosa bis Posto Fisso San 0832 650009 7 1 Cataldo Tab 47 9 Strutture preposte alle attivit di spegnimento Corpo Forestale dello Stato U T B Foresta Umbra Telefono Personale MEZZI AUTOBOTTI REPARTO CES fisso N unit Panda Fuoristrada N Modulo 4x4 AIB litri U T B Foresta 0884 560944 6 2 1 2 3 500 1 000 Umbra Posto Fisso 0884 560944 1 1 Lesina Posto Fisso Margherita 0883 656278 2 1 di Savoia Posto Fisso 0884 560944 3 1 1 Umbra 448 47 2 2 Vigili del Fuoco Tab 47 10 Strutture preposte alle attivit di spegnimento Bari Comune Descrizione squadra e mezzi Bari Sede Centrale 1 squadra ordinaria 5 unit con 1 APS o con Ford Ranger 4x4 con modulo da 400 1 Monopoli 1 squadra AIB con APS MITSUBISHI 1800 1 2 unit CA Ford Ranger 4x4 con modulo da 400 1 4 unit Barletta 1 squadra ordinaria 5 unit con 1 APS o con ACT BOSC con 2000 l Putignano 1 squadra ordinaria 5 unit con 1 APS o con AF BOSC con 800 l Altamura 1 squadra ordinaria 5 unit con 1 APS o con CA PU Land Rover con 4001 Corato 1 squadra AIB con APS MITSUBISHI 1800 1 2 unit CA Ford Ranger 4x4 con mo
276. no richiesti e coordinati dal C F S DOS presente sullo scenario emergenziale in caso di incendi boschivi e d intesa con il C N VV F per i casi di incendi di interfaccia di cui ai punti b c In ogni caso la richiesta di attivazione del mezzo aereo sar effettuata secondo le vigenti direttive emanate annualmente dal Dipartimento Protezione Civile La richiesta pervenuta in SOUP da uno dei componenti delle squadre d emergenza intervenuta sull incendio DOS ROS COS sar gestita ed inoltrata a cura dei componenti della SOUP f L attivit di assistenza e ricovero della popolazione interessata da eventuali procedure di evacuazione gestita di concerto con le Autorit di Governo locale secondo le procedure indicate nei piani di emergenza di Protezione Civile locale con il concorso delle Forze di Pubblica Sicurezza Per tali finalit la SOUP provveder a far convergere tutte le forze in campo con specifico riferimento alle Organizzazioni di Volontariato ferme restanti le dovute attivazioni progressive ed in relazione all evento dei Centri Operativi Comunali Centri Operativi Misti e del caso del Centro di Coordinamento dei Soccorsi presso le Prefetture UTG g Le procedure organizzative d intervento di cui ai punti a e b dovranno contenersi nel pi breve tempo possibile assicurando di fatto la presenza del DOS e del ROS COS sul luogo dalla segnalazione Ove ci non avvenga la competenza del coordinamento e della gestione del
277. non deve essere conferita da elementi metallici controindicati nell attivit antincendio boschivo per la loro conducibilit L impermeabilit della tomaia deve essere ottenuta in fase di concia del pellame e l isolamento offerto sottopiede suola deve evitare il trasferimento di calore all interno della calzatura necessario inoltre che le cuciture siano resistenti all abrasione all usura ed alle fiamme e che i lacci siano autoestinguenti per evitare che possano costituire innesco di combustione 516 Fig 52 3 Scarponi di sicurezza Casco Il casco deve essere realizzato con materiali autoestinguenti e resistenti al calore e va utilizzato in situazioni in cui si presenta il rischio di caduta di corpi dall alto Pu essere dotato di visiera trasparente dimensionata in modo tale da non interferire con eventuali occhiali da vista La crociera di sicurezza deve essere saldamente ancorata alla calotta L alluda interna fascia interna deve essere trasparente e regolabile Il casco deve comprendere una sahariana sovrapponibile al colletto della tuta per la protezione del collo e del viso realizzata in tessuto autoestinguente Il casco dovrebbe essere differenziato per colore come la tuta per garantire la riconoscibilit delle funzioni Fig 52 4 Casco con visiera a celata e sahariana 517 Cappuccio o sottocasco Il sottocasco utilizzato per la protezione del viso in abbinamento al casco e al berretto e sempr
278. nte dove si ha uno stretto contatto fra le abitazioni e la vegetazione combustibile oltre alla situazione in cui l incendio di vegetazione interessa le case si pu avere una situazione inversa cio quella in cui l incendio di una casa o di altre strutture che funge da innesco per l incendio di vegetazione o boschivo Affinch ci si possa verificare sono tuttavia necessarie condizioni particolari prima fra tutte la disponibilit dei combustibili vegetali a bruciare cosa che non si presenta lungo tutto il corso dell anno Di conseguenza se la possibilit dell incendio di vegetazione di accendere le strutture abitative presente in ogni periodo dell anno la probabilit di propagazione dell incendio dall abitazione al bosco limitata ai momenti di pericolosit d incendio quindi a periodi abbastanza limitati e riconducibili a quello estivo nelle zone a clima mediterraneo 34 1 Le strutture minacciate dal fuoco nelle aree d interfaccia urbano rurale Nelle aree rurali facile notare una serie di strutture che in caso d incendio potrebbero rappresentare un serio problema per le forze antincendio incaricate della loro difesa quali 1 case di civile abitazione isolate in zona boscata o cespugliata fabbricato principale in muratura legno eventuali strutture limitrofe di servizio muratura legno servizi vari serbatoi GPL 2 case rurali o cascine isolate in zona boscata o cespugliata fabbricato principale in
279. ntropico e naturale dell area d interesse Rischio Pericolosit x Vulnerabilit x Esposizione La valutazione del rischio deve essere effettuata attraverso l analisi separata di ciascuno dei fattori che concorre alla sua determinazione e successivamente attraverso l integrazione sulla scala di interesse Un primo passo rappresentato sicuramente dalla valutazione della pericolosit intesa come probabilit di sviluppo e propagazione dell incendio legata a cause naturali ed esprimibile in termini di parametri fisici La stima della pericolosit incendi implica l identificazione di tutti 1 fattori che potrebbero potenzialmente contribuire al fenomeno e la loro integrazione in una espressione matematica cio un indice Questo indice quindi quantifica ed indica il livello di pericolosit In letteratura esistono numerosi metodi di valutazione del pericolo incendi sviluppati in relazione alle condizioni e alle esigenze specifiche delle zone in cui sono stati elaborati Tali metodi si distinguono in statici essi sono definiti sulla base di parametri che nel breve e medio termine si possono considerare costanti per es lo stadio fenologico della vegetazione dinamici questa tipologia di indici di pericolosit dipendente da parametri assai variabili nel breve termine come ad esempio i dati meteorologici ed alcuni parametri fisiologici legati alla vegetazione In generale gli indici dinamici pervengono alla stima del
280. numeri pubblici per le comunicazioni tra strutture centrali e o periferiche C O R S O U P C O P C O T C O A U Prefetture Corpo Forestale dello Stato Vigili del Fuoco Comuni ARIF Associazioni di Volontariato convenzionate Enti gestori di linee elettriche Autorit di Bacino ecc numeri verdi nazionali per la segnalazione di eventi calamitosi 1515 del Corpo Forestale dello Stato 115 dei Vigili del Fuoco e numero verde regionale di Protezione Civile telefax per la trasmissione e ricezione di documenti interni ed esterni es richiesta di intervento aereo bollettini meteo dislocazione mezzi aerei terrestri e personale richieste di distacco di linee elettriche ecc sistema di telefonia cellulare per il tempestivo collegamento tra centri decisionali e le varie strutture impegnate nell evento calamitoso non raggiungibili tramite altri sistemi di comunicazione coordinatore delle operazioni di spegnimento personale del Corpo Forestale dello Stato personale reperibile delle Amministrazioni coinvolte nella lotta attiva agli incendi boschivi Responsabili dell ARIF Associazioni di Volontariato ed ogni altro soggetto coinvolto a qualsiasi titolo Il Servizio di Protezione Civile regionale ha potenziato il sistema di telefonia cellulare dal 2008 con l utilizzo sperimentale del sistema di gestione Rupar Wireless Il sistema di gestione consente di monitorare i mezzi in movimento e di gestire le informazioni relati
281. nzione di focolai che non possono essere raggiunti da altre Forze Operative relazionando costantemente la Sala Operativa Unificata Permanente sull evoluzione del fuoco e delle operazioni Nel caso di specie il Capo squadra dei Volontari assume temporaneamente le caratteristiche e le responsabilit del Direttore delle Operazioni sino all arrivo di personale qualificato appartenente al CFS C N VV F o di altro ente competente Nel caso d intervento con squadre appartenenti alle Forze dell ARIF si coordinano attraverso il contatto con il Capo squadra di riferimento della Regione Puglia comunicando nel contempo localizzazione dell evento coordinate geografiche nominativo della squadra e o componenti nominativo del capo squadra tipologia dell incendio e codice operativo attribuito ora di attacco al fuoco ora di bonifica dell area numero di mezzi impiegati allo estinzione es soffiatori ecc forze operanti o cooperanti es altre Ass Volontariato CFS VVF CC GdF Polizie Locali ecc Per quanto concerne le squadre addette al solo avvistamento e ricognizione del territorio sar cura del responsabile dell Associazione attenersi scrupolosamente alle disposizioni provenienti o dal CFS competente per territorio o da quanto notificato dalla SOUP e quotidianamente comunicare 465 orario di uscita e di entrata dell unit dall Associazione nominativo della squadra e o componen
282. o Base teorica del controfuoco Controfuoco parallelo Controfuoco perpendicolare Come si affronta un incendio Tecniche di attacco con veicoli antincendio Caratteristiche delle attrezzature e dei mezzi terrestri da impiegare nella lotta a terra Aspetti specifici della sicurezza durante le operazioni antincendio l impiego dei DPI Esercitazioni 391 Una proposta di formazione 40 ore articolate in 5 giorni per i capisquadra potrebbe avere i seguenti contenuti Tab 42 2 Proposta di formazione per capisquadra Giorno Argomento 1 Definizione e caratteristiche dell incendio boschivo La propagazione del fuoco Influenza dei fattori ambientali sulla propagazione del fuoco Combustibili e loro caratteristiche qualitative e quantitative I modelli di combustibile per l uso dei programmi di simulazione di comportamento L uso dei programmi di previsione del comportamento del fuoco Il programma Visual Behave suo impiego e interpretazione dei risultati ESERCITAZIONE ESERCITAZIONE Tipi di incendio Passaggio da incendio di superficie a incendio di chioma Definizione di pericolo e rischio I diversi indici di pericolo indice di Angstrom Il Metodo Canadese IFM o FWI Il sistema EFFIS Impiego del programma Visual Pericolo La sicurezza sul lavoro I Dispositivi di Protezione Individuale L impiego dei Dispos
283. o L uso dei programmi di previsione del comportamento del fuoco Tipi di incendio Passaggio da incendio di superficie a incendio di chioma Definizione di pericolo e rischio I diversi indici di pericolo indice di Angstrom Il Metodo Canadese IFM o FWI Il sistema EFFIS Impiego del programma Visual Pericolo Il programma Visual Pericolo suo impiego e interpretazione dei risultati ESERCITAZIONE ESERCITAZIONE La sicurezza sul lavoro I Dispositivi di Protezione Individuale L impiego dei Dispositivi di Protezione Individuale Metodi di intervento diretto e indiretto Metodi di intervento diretto e indiretto Controfuoco generalit Controfuoco tecniche operative Uso delle schiume e ritardanti Il fuoco prescritto descrizione della tecnica in generale Modalit di applicazione Progetto di fuoco prescritto Rapporti tra fuoco prescritto e pianificazione Esempi di applicazione Il sw Behave Plus suo impiego nel fuoco prescritto e interpretazione dei risultati Il sw Behave Plus suo impiego nel fuoco prescritto e interpretazione dei risultati Video dimostrativi uso fuoco prescritto Impiego mezzi aerei COAU le procedure Impiego mezzi aerei aspetti operativi e tecnici Impiego mezzi aerei aspetti operativi e tecnici Organizzazione incendi estesi Gli incendi nello scenario di interfaccia Norme di si
284. o Comunicazioni Notizie di Incendio Il segnalante qualificato come sopra definito tenuto ad inoltrare la segnalazione di incendio in via prioritaria al proprio Centro di riferimento specificando tutte le informazioni di cui al Modello Comunicazioni Notizie di Incendio I suddetti Centri di riferimento a loro volta riportano la segnalazione ricevuta alla SOUP che previa valutazione effettuata sulla base delle oggettive informazioni acquisite verifica che l evento sia univocamente individuato per numero e localizzazione anche attraverso gli strumenti informatici e cartografici di cui dispone AI fine di non disperdere sul territorio le risorse delle Forze Operative AIB la SOUP pu disporre l accertamento degli eventi segnalati da fonti non qualificate per il tramite dei seguenti soggetti Enti locali Polizia Municipale Provinciale ecc Associazioni di Volontariato locali preposte alla vigilanza del territorio Pubblici esercizi limitrofi alla localit interessata dall evento Camping Agriturismo Hotel Enti diversi Enel Anas Ferrovie ecc 456 112 Carabinieri 113 Polizia TE Prefetture verifica 1515 Corpo Forestale dello Stato o dal 1515 115 VV F Comune Comunit Montane Enti Parco Modello Comunicazioni Soggetto di Incendio qualificato riferimento Appartenente a CFS VVF personale addetto alle postazioni fisse e mobili di avvistamento operai AIB del AR
285. o splash cio l azione battente della massa d acqua in caduta libera fortemente influenzato dalla quota di lancio inoltre da sottolineare come i mezzi aerei debbano sempre considerarsi integrativi e non sostitutivi delle forze a terra 55 2 S 64 F Skycrane Helitanker L elicottero Erickson S 64 Skycrane Helitanker versione F ha come impiego principale la lotta antincendio vista la capacit di trasporto di 9 000 1 di acqua e come missione secondaria la movimentazione di grandi carichi il mezzo possiede infatti una capacit di sollevamento superiore a 4 000 kg fino a quote pari a 3 000 m Il serbatoio antincendio ha 8 livelli differenziati di riempimento e di sgancio ed alimenta anche un cannone ad acqua con il quale si possono svolgere interventi mirati e puntuali con getto a pressione alla distanza di 200 m e portata di 1140 1 s Il carico pu essere lanciato durante un solo passaggio in tre secondi L S 64 dotato di un tubo flessibile ventrale hover snorkel contenente una pompa ad alta pressione che pu estrarre l acqua da qualsiasi fonte profonda almeno 45 cm e riempire i serbatoi in 45 s L area di rifornimento deve essere libera per un diametro di 60 m intorno al punto Fig 55 6 1 Australian Fire Authorities Council Position Paper on Fire Bombing in Australia AFAC 1994 2 Parliament of South Australia Environment Resources and Development Committee Canadair CL 415 Inquiry Thirteenth report of the
286. o accreditato a livello europeo che attesti la loro conformit ai requisiti essenziali di sicurezza elencati nell allegato II del D Lgs 475 92 decreto che stabilisce altres la classificazione dei DPI in 14 2 e 3 categoria in funzione del crescente livello di entit e gravit dei rischi che sono in grado di prevenire Il decreto legislativo 9 aprile 2008 n 81 in attuazione dell art 1 della legge 3 agosto 2007 n 123 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro ha previsto un innovazione in tema di applicazione della suddetta disciplina equiparando ai lavoratori i volontari di cui alla legge quadro sul volontariato 1 agosto 1991 n 266 ed i volontari del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e della Protezione civile In attesa dell emanazione del decreto di attuazione si devono considerare applicabili le disposizioni del decreto legislativo 19 settembre 1994 n 626 Tutti i DPI devono essere accompagnati dalla prescritta Nota informativa del fabbricante comprendente chiare e dettagliate istruzioni per il corretto utilizzo i limiti di impiego le istruzioni per la pulizia da effettuarsi presso lavanderie industriali e mai con lavaggio domestico Poich la normativa di sicurezza impone ai Responsabili di assicurare nel tempo l efficienza dei DPI opportuno rivolgersi a fabbricanti che prevedano un sistema di controlli periodici ben definiti e documentabili in modo da permettere di dimostrar
287. o a disposizione da SOUP orario 8 15 e 14 21 comprensivo di 1 ora di straordinario con compiti anche di coordinamento del personale regionale le pattuglie sono dislocate nella zona baricentrica o a maggior rischio Investigazione funzione dedicata a tale compito Perimetrazione Rilevazione delle aree percorse Lecce La provincia articolata in 3 distretti Le 1 circoscrizioni dei CSF Lecce e Posto Fisso Lecce Le 2 circoscrizioni del CSF Otranto e posto Fisso San Cataldo Le 3 circoscrizioni del CSF Gallipoli e Trifase Pattuglie operano con funzioni diversificate con turno notturno e di reperibilit per lo svolgimento di compiti di 488 Prevenzione Funzione di controllo del territorio con appostamenti movimenti mirati e palesi uso di personale in borghese e autocivetta Intervento di estinzione e Direzione Operazioni Spegnimento Pattuglie di 2 persone personale AIB messo a disposizione da SOUP orario 8 15 e 14 21 comprensivo di 1 ora di straordinario con compiti anche di coordinamento del personale regionale le pattuglie sono dislocate nella zona baricentrica o a maggior rischio Investigazione funzione dedicata a tale compito Perimetrazione Rilevazione delle aree percorse Foggia La provincia articolata in 5 distretti Gargano 1 Vico del G Peschici Ischitella Rodi G Carpino Vieste Gargano 2 Cagnano V Sannicandro G Poggio I Apricena Lesina Chieuti Serracapriola Torremaggior
288. o di chioma no intensit lineare lt intensit critica 344 Fig 36 5 Mod 13 Residui di utilizzazione pesanti Grande accumulo di residui di grosse dimensioni che ricoprono completamente il suolo Carico di combustibile 120 t ha materiale secco Parametri di entrata Modello di combustibile 13 Residui di utilizzazione pesanti Umidit dei combustibili morti 1 h 9 0 Umidit dei combustibili morti 10 h 10 0 Umidit dei combustibili morti 100 h 12 0 Velocit del vento 5 0 Km h Protezione dei combustibili rispetto al vento 1 0 Direzione vettore vento rispetto a Nord geografico 180 0 Pendenza del terreno 3 0 Orientamento del terreno Sud Risultato della simulazione MODULO ALTEZZA DI SCOTTATURA Parametri di entrata Velocit di propagazione 2 8 m min Calore per unit di superficie 33631 8 kJ m Intensit lineare 1564 3 kW m Lunghezza di fiamma 2 3 m Intensit di reazione 1691 9 kW m Velocit effettiva del vento 5 0 Km h Direzione di massima propagazione dal Nord geografico 180 0 MODULO DIMENSIONE Parametri di entrata Tempo trascorso 3 0 h Risultato della simulazione Area 13 4 ha Perimetro 1377 7 m Rapporto Lunghezza Larghezza 1 8 Distanza di propagazione in avanti 502 4 m Distanza di propagazione all indietro 47 8 m Larghezza massima dell incendio 310 0 m 345 Temperatura dell aria Risultato della simulazione Altezza di scottatura MODULO MORTALITA
289. o e squadre a disposizione dell ARIF numero di unit operative di vedetta e referenti unici territoriali in servizio Il personale dell ARIF presente in SOUP ogni mattina a seguito delle comunicazioni di cui sopra ha contezza delle forze in campo e dei punti di contatto per l allertamento delle stesse e pu diramare all esito del briefing giornaliero lo stato di attenzione preallarme o allarme in relazione alla consultazione delle mappe tematiche e meteoclimatiche a tutti i presidi territoriali di appartenenza es Mercadante Foggia Lecce ecc Le squadre AIB regionali che di seguito si associano anche con quelle a disposizione ARIF vengono impiegate in turni di servizio h 24 attraverso specifica organizzazione di lavoro che 459 l Agenzia adotter essenziale al fine di una efficace risposta operativa sul territorio soprattutto durante le ore notturne In tale organizzazione assumono una caratteristica di eccellenza ed univocit i c d punti di contatto territoriali o referenti provinciali utili per mantenere costante il flusso informativo da e per la SOUP non escludendo la possibilit di contatti diretti delle singole squadre con il referente presente in SOUP 2 Fase di allarme e spegnimento Le squadre operative dislocate sul territorio in punti strategici per l avvistamento degli incendi boschivi devono essere coordinate da basi operative provinciali o sub provinciali es Mercadante che avranno la cognizione di tutt
290. o il combustibile compreso tra il fronte di incendio avanzante e la linea di sicurezza Il controfuoco avanza verso l incendio a intensit limitata ed il suo spostamento avviene anche per l effetto del movimento dell aria fredda radente al terreno richiamata dalla colonna di convezione ascendente che si determina sul focolaio Il fronte di fiamma deve procedere verso l incendio generalmente controvento partendo dalla linea di sicurezza che pu essere naturale corso d acqua strada oppure artificiale aperta nella vegetazione Dall unione dei fronti si ha un repentino aumento di intensit ed una successiva autoestinzione Questa fase che avviene a distanza dalla linea di sicurezza impone particolare attenzione Infatti pu provocare il salto di faville come conseguenza dell improvviso aumento dell intensit e della profondit del fronte totale di fuoco Per tale motivo attuando il controfuoco a Bovio G 2008 Cap 11 Attacco parallelo e controfuoco In LEONE V LOVREGLIO R BOVIO G CESTI G Manuale Tecnico del Direttore Operazioni Spegnimento CFS 2008 420 necessario che sia sorvegliata una area assai pi vasta di quella ristretta allo scenario dell incendio Ci aumenta l impegno del personale necessario per adottare questa tecnica La larghezza della fascia da bruciare preventivamente tra la linea di difesa ed il fronte del fuoco principale dipende e dalla velocit di avanzamento e dall intensit
291. o quello che accade sul territorio e devono comunicare ogni inizio turno o cambio turno al referente presente in SOUP anche per gli eventuali spostamenti di squadre da e per interventi sul territorio di competenza al fine di rendicontare le forze in campo a loro attribuite Le squadre mantengono il contatto radio fra di loro e con la base operativa di riferimento e comunque sono attrezzate di ausili alle comunicazioni rivenienti dalla sperimentazione di sistemi radio telefonici concessi dal Servizio di Protezione Civile progetto Rupar Wireless attraverso i quali anche possibile il contatto diretto con il referente ARIF in SOUP Ogni spostamento di squadre sul territorio deve essere coordinato dalla base operativa che deve essere aggiornata su qualsiasi fase di pre allarme o allarme Le segnalazioni di incendio devono sempre pervenire in SOUP tramite le basi operative quale unico riferimento di contatto per lo scambio di aggiornamenti o segnalazioni Durante le ore notturne le basi operative sono presidiate da personale qualificato ove non diversamente disposto e notificato al Servizio Protezione Civile che sar il punto di contatto e segnalatore di eventuali incendi durante le ore notturne per i territori di competenza Le basi operative nelle ore notturne ove non diversamente disposto e notificato al Servizio Protezione Civile mantengono squadre in servizio notturno dislocate su zone a maggior suscettivit agli incendi le quali in caso di
292. o sia per mezzi terrestri sia aerei Scopo dell indagine deve essere quello di La In base alle disposizioni annualmente adottate dal COAU le fonti di approvvigionamento idrico per i mezzi aerei tipo Canadair o Fire Boss sono distinte nelle seguenti categorie cat A utilizzabili senza limitazioni cat B utilizzabili con limitazioni tra cui ricognizione prima di effettuare scooping 366 censire le opere gi presenti sul territorio Le opere dovranno essere georeferenziate posizionate su cartografia IGM 1 25 000 e ne dovranno essere individuate le caratteristiche utili alla classificazione evidenziare le carenze infrastrutturali per una programmazione delle opere da realizzare sulla base delle indicazioni dettate dal piano Per la classificazione dei punti acqua si dovranno individuare le seguenti tipologie Punto di presa su acquedotto Vasca o piccolo invaso collinare Lago artificiale o naturale Altro da specificare Dovranno essere inoltre indicate le possibilit di attingimento da parte delle diverse tipologie di mezzi di estinzione elicotteri medi e leggeri elicotteri pesanti mezzi terrestri Il censimento di tutti gli invasi consentir alla sala operativa di contribuire in maniera pi efficace alla gestione operativa dei mazzi antincendio disponendo di uno strumento di valutazione delle disponibilit e delle ulteriori esigenze di punti di rifornimento idrico Sulla base di queste informazioni sar
293. o strato erbaceo circa 80 e pi contenuta nei cespugli soprattutto se alti riduzione bassa circa 20 40 La riduzione rapportata agli altri parametri di progetto Umidit del combustibile morto al momento delle accensioni si tratta di una previsione da effettuare con raffinatezza poich strettamente legata alla modalit tecnica di accensione Si precisa che se al momento delle accensioni si verificasse un valore di umidit diverso dalla previsione sarebbe necessario variare lo schema di accensione stesso Umidit del suolo al momento delle accensioni si deve valutare l umidit del suolo poich essa rapportata alla possibilit del trasferimento di calore nella zona esplorata dagli apparati radicali Se al momento dell accensione si verificasse un valore di umidit diverso dalla previsione analogamente a quanto detto per l umidit dei combustibili sarebbe necessario variare lo schema di accensione previsto Schema di accensione si prevede la modalit con cui si condurr il fronte di fiamma realizzandolo con la modalit intenso oppure debole Si indicheranno i punti di accensione e le fasi operative per condurla Comportamento del fuoco si indica il complesso di parametri espressi dalla previsione di comportamento con simulazione es BehavePlus 5 Queste indicazioni permettono di comprendere e valutare la generale validit o meno del fronte di fiamma che verr acceso Strutture antincendio si indicano i mezz
294. o un maggior numero di incendi per esempio l abbruciamento delle stoppie questo il caso prioritario in cui occorre adottare azioni di sensibilizzazione nel senso auspicato Occorre raccomandare agli operatori agricoli mediante opportuni messaggi veicolati dalle fonti di informazione di settore dalle riviste e notiziari agricoli dalle trasmissioni televisive ad essi destinate dal contatto con le loro Organizzazioni Professionali e di Categoria di prestare pi attenzione quando si esegue questa delicata operazione La bruciatura delle stoppie una pratica da svolgere nel rispetto delle date fissate dalla legislazione regionale assistendo alle operazioni in numero sufficiente a sventare circostanze impreviste e non abbandonando la zona prima del termine della operazione Tra gli obiettivi della campagna di comunicazione c anche quello di rafforzare il rapporto cittadino istituzioni con particolare riferimento ai canali da attivare in caso di segnalazione di situazioni a rischio A tal fine un messaggio chiave della comunicazione deve essere mirato al consolidamento presso la grande utenza dei numeri telefonici di riferimento per la lotta AIB e alla familiarizzazione sempre pi diffusa con il numero verde della SOUP Occorre poi stimolare la popolazione a collaborare pi attivamente nell attivit di vigilanza svolta dalle Stazioni Forestali che sono chiamate a sorvegliare e a reprimere comportamenti incauti o volontari L elev
295. ociazioni di Volontariato convenzionate con la Regione Puglia e del personale degli Enti locali eventualmente disponibili assicurando un interfaccia continua con la SOUP con sollecitudine per il tramite del Direttore delle Operazioni di Spegnimento DOS ove necessario inoltra alla SOUP motivata richiesta di concorso aereo con le relative informazioni per il successivo seguito di competenza con sollecitudine in caso d incendio di interfaccia il DOS coadiuva il ROS che dirige l attivit di estinzione a terra per le competenze ad esso demandate descritte nell Accordo Quadro tra M I e M I P A F predispone gli atti di competenza dello stesso CFS in ordine alla statistica AIB FN ed alla perimetrazione delle aree percorse dal fuoco utilizzando le procedure del Fascicolo Territoriale del Sistema Informativo della Montagna SIM con tempestivit VVF in seno alla SOUP Collabora con gli altri componenti della SOUP nell attivit di monitoraggio degli interventi AIB e di approfondimento delle informazioni relative ai fini del coordinamento delle risorse impegnate comunicando con le Sale Operative Provinciali VV F e quella della Direzione Regionale all occorrenza d intesa con il Comando Prov le VV F competente per territorio coordina la squadra AIB VVF a seguito di all occorrenza 476 segnalazione d incendio fornendo le informazioni relative d inte
296. omunicazioni dedicato soprattutto nell area garganica e sul territorio della Provincia di Foggia attraverso il quale si sfruttano tutte le comunicazioni effettuate dalle squadre AIB regionali e dalle Associazioni di Volontariato dedicate alla ricognizione e sorveglianza sul citati territori Nel periodo indicato nel Decreto del Presidente della Regione Puglia di grave pericolosit per gli incendi boschivi viene attivato l organismo definito dall art 7 della Legge 353 2000 La Sala Operativa Unificata Permanente il centro strategico e di coordinamento dell attivit AIB regionale ove devono pervenire tutte le segnalazioni e le informazioni relative all andamento dell attivit AIB alle risorse disponibili ed a quelle impiegate coordinando e gestendo l attivit informativa proveniente da tutte le Forze Operative dislocate sul territorio regionale Le segnalazioni di incendi boschivi provenienti dai numeri di pubblica utilit 115 1515 e di altri enti di Stato P S C C G di F vengono di fatto gestite ad un primo livello informativo dalle proprie Sale Operative e trasmesse alle relative postazioni presenti in SOUP La SOUP opera 24 ore su 24 con la presenza continuativa di personale proprio affiancato dalle componenti dell ARIF del Corpo Nazionale dei VV F del Corpo Forestale dello Stato ed ove necessario delle ulteriori componenti previste per legge e sancite dall art 4 del O P C M 3680 del 5 giugno 20
297. on tessuto da 200 g m Essa va realizzata mediante scavo di sbancamento sistemazione del letto di posa del fondo e del bordo della pozza mediante uno strato di 15 20 cm di materiale argilloso minuto recinzione con cancelletto di entrata in rete metallica plastificata con paletti in profilato di ferro ancorati in uno zoccolo di calcestruzzo di cemento posti ad una distanza di circa 2 m e opere di adduzione Regione Veneto Piano Regionale Antincendi Boschivi 369 regolazione e scarico dell acqua dispositivo idraulico per regolazione adduzione acqua piovana quali valvole galleggiante presa di fondo troppo pieno tubazioni tipo mannesmann o polietilene ecc Il volume teorico dell invaso o pozza di 820 m La pozza va raccordata alla viabilit limitrofa mediante apertura di una pista in terra battuta larga almeno 2 m circa e completata mediante rinverdimento cartelli ammonitori ecc Si sottolinea la necessit della recinzione anti intrusione per evitarne l uso improprio e cartelli monitori del pericolo di annegamento per chi dovesse incautamente entrare difficile uscirne perch il fondo diventa molto scivoloso Immagini di un invaso del tipo descritto sono riportati nelle foto seguenti Fig 38 1 e segg Fig 39 1 Invaso circolare del tipo realizzato dalla Regione Veneto 370 Fig 39 2 Una pozza per elicotteri evidente il buon inserimento nel paesaggio Fig
298. onale dei Vigili del Fuoco dispone in Puglia di personale operativo e mezzi adeguati per intervenire efficacemente sugli incendi di sterpaglie in ambiente rurale e agricolo In caso di incendi di boschi il Corpo Nazionale Vigili del Fuoco predispone sulla base di risorse finanziarie assegnate dalla Regione un modello organizzativo straordinario preposto prevalentemente alla lotta contro gli incendi boschivi nell ambito del periodo di massima pericolosit Forze di Polizia La Regione in caso di riconosciuta e urgente necessit pu disporre dell utilizzo delle Forze di Polizia dello Stato richiedendole alle Autorit competenti che ne potr disporre l utilizzo in dipendenza delle proprie esigenze L n 353 2000 La SOUP anche direttamente pu chiedere alle Prefetture l attivazione delle Forze di Polizia per l attuazione di misure attinenti la pubblica sicurezza al fine di garantire in modo particolare la sicurezza lungo le viabilit in prossimit degli eventi in corso Nelle giornate a elevato pericolo di incendio con le stesse modalit vengono potenziate le attivit di sorveglianza lungo le viabilit principali su disposizione delle Prefetture competenti per territorio Forze Armate La Legge 353 2000 prevede la possibilit dell impiego delle Forze Armate in caso di riconosciuta e urgente necessit richiedendo l impiego alla Autorit competente che ne potr disporre l utilizzo in dipendenza delle proprie esigenz
299. one I 13 modelli standard proposti da ANDERSON op cit che descrivono qualitativamente e quantitativamente le forme fisionomico strutturali di vegetazione presenti negli USA sono stati adottati apportando opportune modifiche come standard da impiegare nelle attivit di estinzione degli incendi per i diversi ambienti della Spagna e dell Italia 332 Per l Italia i modelli di combustibile sono descritti e rappresentati nel Manuale per Direttore Operazioni Spegnimento Incendi Boschivi pubblicato a cura del Corpo Forestale dello Stato Oltre ai 13 modelli standard descritti da ALBINI ve ne sono altri SCOTT e BURGAN 2005 che ampliano la descrizione delle tipologie Nel caso in cui una formazione non possa essere adeguatamente descritta possibile realizzare modelli ad hoc attraverso misurazioni dei quantitativi dei combustibili delle loro dimensioni espresse in termini di time lag tempo di rilassamento o di ritardo e di talune loro caratteristiche rapporto superficie volume potere calorico Il tempo di rilassamento o tempo di ritardo esprime il tempo in ore necessario per raggiungere il 63 dell umidit di equilibrio con le condizioni ambientali ed legato alle dimensioni del combustibile stesso esso si usa come indicazione delle dimensioni in luogo di misure di diametro Si parla pertanto di combustibile a 1h a 10h a 100 h a 1000h indicando rispettivamente e combustibile a 1h dimensioni lt cm 0 64 erba
300. one Interventi selvicolturali per il recupero dei boschi percorsi dal fuoco 540 55 4 Specie sprouter e specie seeder iii 540 ID CCM Lira RR e aa 543 55 6 Le opzioni operative ioni aaa ara 544 III Cure collur li v sintonia lia RL AR LL A E T i Lala lai iaia 546 55 8 Contenimento dell erosione ii 547 55 9 Normative per l eliminazione di ramaglia e frasca ii 550 56 GLI INTERVENTI DI SELVICOLTURA PREVENTIVA ii 551 56 1 La prevenzione selvicolturale i 551 56 11 Le cure Colturali t etnei nate in labiale FIERE RESA AAA VE EEEE NEE Ra NEEE 551 57 PIANIFICAZIONE ANTINCENDI BOSCHIVI NELLE AREE PROTETTE 555 58 LA PROCEDURA DI VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA E DI VALUTAZIONE DI INCIDENZA NELL AMBITO DELLA PIANIFICAZIONE ANTINCENDIO BOSCHIVO 568 58 1 Valutazione ambientale strategica ii 568 58 2 Valutazione di incidenza iii 570 59 ASPETTI FINANZIART 3 italiana alan 572 30 CARTOGRAFIA DELLE ZONE DI INTERFACCIA Il Centro Funzionale Regionale multirischio CFRm in collaborazione con il Centro Operativo Regionale COR della Protezione Civile della Regione Puglia rende fruibili le cartografie delle aree di interfaccia attraverso un webgis raggiungibile dal link http www protezionecivile puglia it public plugins wrap wrap php 4 La predisposizione dei predetti Piani di
301. one Civile Postazione Cartografico Analista con personale appartenente al Servizio di Protezione Civile Postazione Vigili del Fuoco con personale appartenente al C N VV E Postazione Corpo Forestale con personale appartenente al C F S Postazione squadre AIB Regionali con personale appartenente all Agenzia Regionale per le Attivit Irrigue e Forestali Postazione volontariato con personale appartenente al Servizio di Protezione Civile Postazione Enti Locali di Governo e FF PP con personale appartenente al Servizio di Protezione Civile Postazione Gestione Interventi Aerei con personale appartenente al Servizio di Protezione Civile Nell ambito delle suddette attivazioni la Sala Operativa dispone di strumenti informatici di archiviazione consultazione ed aggiornamento per la gestione delle informazioni operative dei Piani Comunali di emergenza dei numeri telefonici utili territoriali di apposite cartografie in ambiente GIS dei punti di approvvigionamento idrico dei punti di avvistamento 441 di carte tematiche utili all individuazione delle aree percorse da incendi degli anni precedenti di carte tematiche di pianificazione e di rischio incluso quello d interfaccia realizzate attraverso l applicazione della tecnica di mosaicatura sull intero territorio regionale Il Servizio Protezione Civile della Regione Puglia utilizza un sistema di radio c
302. ono usate motopompe che hanno consentito il lancio di molta acqua Se si fatto l attacco indiretto con ritardanti dovrebbero essere contenuti i focolai di superficie nella striscia trattata quindi la bonifica si presenter relativamente facile e dovr mirare al controllo delle combustioni sotterranee Diversamente se si praticato il controfuoco la probabilit di focolai secondari elevata La larghezza della linea di sicurezza fatta per accendere il controfuoco determinante per contenere i focolai sia di superficie sia sotterranei quindi il lavoro di bonifica sar inversamente proporzionale a quello per la costruzione della stessa linea di sicurezza Bisogna ricordare infine che con pendenza accentuata possono rotolare a valle tizzoni accesi capaci di innescare nuove combustioni che si possono evitare solo con una assidua sorveglianza della zona 426 46 COMPETENZE DEGLI ATTORI COINVOLTI NELL ATTIVIT A I B Alla lotta attiva concorrono sinergicamente una struttura aerea una struttura terrestre e una di coordinamento I mezzi aerei svolgono servizio di supporto alle forze terrestri nella repressione degli incendi boschivi la struttura di terra provvede alla vigilanza e al controllo del territorio all avvistamento e alla repressione oltre che alla necessaria logistica Il coordinamento di queste forze viene svolto dalla Sala Operativa Unificata Permanente dai Centri Operativi Provinciali e sul terreno dai Direttori
303. onsentito di definire ragionevolmente il novero dei possibili responsabili consentendo almeno di identificare i pi direttamente coinvolti unitamente all importanza relativa dell azione di tale gruppo Fermo restando il notevole peso delle azioni volontarie nei cui riguardi occorre attivare iniziative ben diverse da quelle di sensibilizzazione che risulterebbero del tutto inefficaci poich i responsabili ben conoscono le conseguenze della propria azione che eseguono con fredda e deliberata intenzione un ampia porzione degli eventi evidentemente legati a negligenza e trascuratezza pu essere gradualmente contenuta nel tempo attraverso una continua e metodica azione di convincimento non disgiunta anche dalla necessaria severit nell applicare sanzioni ed ammende Severit ed inflessibilit sono importanti un esempio tra i tanti la abituale accensione delle stoppie in periodo proibito spesso con le messi ancora in piedi malgrado precise indicazioni contenute sia nella L R 12 maggio 1997 n 15 sia nel decreto di grave pericolosit emanato annualmente che disciplina in modo esemplare le modalit di attuazione della pratica Per quanto concerne la capillare informazione si ritiene utile il ricorso a una pianificazione pubblicitaria articolata su pi mezzi di comunicazione che vanno dall acquisto di spazi sui quotidiani con cronaca regionale al passaggio di spot sulle principali emittenti radiofoniche regionali dal potenziam
304. ontati con attacco diretto incendi di tipologie assai differenti 5 Bovio G cap 9 Metodi di intervento diretto ed indiretto In LEONE V LOVREGLIO R BOVIO G CESTI G Manuale Tecnico del Direttore Operazioni Spegnimento CFS 2008 405 Frequentemente l incendio pu essere raggiunto solo a piedi all interno del bosco dove si possono usare esclusivamente attrezzature portatili In tale caso ci si deve avvicinare molto alle fiamme e quindi si possono contrastare intensit limitate L attacco diretto terrestre pu essere effettuato con l uso di c d e soffiatori d aria a b flabelli rastro pale piccozze zappe ecc acqua o altri estinguenti Gli attrezzi a e b servono per ridurre di altezza o soffocare le fiamme allontanando il contatto con l aria gli attrezzi c e d servono per tagliare ed eliminare i combustibili l acqua effettua azione di raffreddamento Le attrezzature utili per l attacco diretto sono illustrate nelle immagini che seguono 406 Fig 45 2 Atomizzatore o pompa spalleggiata Foto Cesti Fig 45 3 Pala Foto Cesti 407 Fig 45 4 Piccone Foto Cesti Fig 45 5 Zappa accetta Foto Cesti 408 Fig 45 6 Rastro o rastrello Foto Cesti Fig 45 7 Accetta con custodia salva lama e roncola Foto Cesti 409 Fig 45 8 Flabello Foto Cesti Fig 45 9 Battifuoco Foto Cesti Le condizioni di lavoro in attacco diretto
305. operazioni a terra con continuit I successivi organigrammi sintetizzano i compiti del personale in SOUP I FASE SEGNALAZIONE DI EVENTO SCHEDA FUNZIONARIO E OPERATORE C F S Operatore C F S Attinge da SOUP info circa cartografia per localizzazione evento linee elettriche altre reti tecnologiche strade sentieri e viabilit in generale indicazioni meteo valutazioni sulla probabile evoluzione dell evento approvvigionamento abitati Si confronta con Capo Tumo SOUP Definisce di concerto con il funzionario VVF e Capo Turno SOUP il livello di pericolosit dell evento in atto in base alle informazioni che giungono dal luogo dell incendio e dalle informazioni relative ai fattori predisponenti condizioni meteo tipo di combustibile pendenza terreno etc 478 I FASE SEGNALAZIONE DI EVENTO SCHEDA FUNZIONARIO E OPERATORE C N VV F Aggiorna il Database incendi con Operatore VV F tutte le segnalazioni provenienti dal territorio di concerto con le indicazioni del funzionario CFS Attinge da SOUP info circa cartografia per localizzazione evento linee elettriche altre reti tecnologiche strade sentieri e viabilit in generale indicazioni meteo valutazioni sulla probabile evoluzione dell evento approvvigionamento idrico anche Raccoglie info da sale utenti altri op SOUP Definisce di concerto con CFS e Capo Turno SOUP il li
306. oriale analisi del fenomeno in termini di incidenza severit e motivazioni dettaglio di interventi preventivi attivit lotta attiva interventi post incendio 561 cartografia AIB della frequenza del pericolo del rischio e delle zone di interfaccia incendi su tutta l area della riserva Il Piano andrebbe completato con gli elementi sopra descritti R N O Santa Teresa e Bosco Lucci prov Brindisi Piano Antincendio della Riserva Naturale Regionale Orientata Boschi di Santa Teresa e dei Lucci Superficie ha 1 288 7316 Il documento rappresenta i contenuti tecnici per la redazione del Piano Antincendio della Riserva Naturale Regionale Orientata Boschi di Santa Teresa e dei Lucci e prevede quali saranno i contenuti del piano Descrizione dell area Analisi della situazione iniziale e delle principali minacce Bruciature delle stoppie e dei residui colturali Fruizione della Riserva Rischio incendi Modello dei combustibili e Carta degli Habitat e delle rilevanze floristiche Interventi attraverso il Programma Operativo Considerata la descrizione del documento futuro si pu affermare che poco conforme allo schema MATT poich carente di Inquadramento climatico territoriale Analisi del fenomeno in termini di incidenza severit e motivazioni Dettaglio di interventi preventivi Attivit lotta attiva Interventi post incendio Cartografia AIB della frequenza del pericolo del rischio
307. ornano pi o meno velocemente e le specie pi eliofile avvantaggiate dalla minore copertura trovano le condizioni pi idonee per diffondersi Il modello pertanto quello della composizione floristica iniziale che si realizza in tempi abbastanza brevi soprattutto nelle coperture molto resilienti con elevata capacit riproduttiva e competitiva Ci tanto pi importante allorch si opera in aree protette 55 4 Specie sprouter e specie seeder La rapida emissione e crescita dei nuovi polloni delle specie cha adottano la strategia sprouter favorita dalla presenza di apparati radicali ben sviluppati sopravvissuti all incendio es latifoglie della foresta e macchia mediterranea poich la trasmissione del calore in profondit avviene con rapido smorzamento dell onda termica gi dopo i 5 cm lasciando pertanto intatti gli apparati radicali Le specie che adottano tale strategia emettono abbondante vegetazione anche epicormica che rappresenta il meccanismo riparativo 540 Le specie che mantengono la riproduzione gamica per seme come ad esempio le conifere come forma principale di rinnovazione quindi a strategia seeder sono invece generalmente adattate a passaggi del fuoco meno frequenti e hanno quindi un alta probabilit di non raggiungere la maturit sessuale se i tempi di ritorno del fenomeno si riducono Dai nuclei di rinnovazione gamica o agamica una volta affermati trae origine il soprassuolo definitivo post ince
308. ositivi di prevenzione e di intervento d l individuazione in conformit alla normativa statale vigente dell equipaggiamento individuale e di squadra idoneo agli interventi di prevenzione e lotta agli incendi boschivi e gli strumenti di 430 coordinamento e di comunicazione tra gli operatori volontari e i soggetti istituzionalmente competenti f la disciplina del sistema operativo di intervento nel rispetto delle norme vigenti Art 16 Funzioni delle Comunit montane dei Comuni e delle Province Le Comunit montane i Comuni singoli o associati le Province e la Regione affidatari di boschi e foreste regionali nei casi previsti dalla legge regionale in materia di boschi e foreste esercitano altres le funzioni di previsione e prevenzione del rischio di incendio salve le previsioni dell articolo 107 lettera f n 3 del d lgs 112 1998 2 Si considerano strumenti per la prevenzione e la lotta agli incendi boschivi a l organizzazione e l esercizio di un sistema adeguato di vigilanza del territorio b l autorizzazione secondo le indicazioni dei piani e compatibilmente con lo stato di salute dei boschi della immissione di bestiame bovino ovino e suino nei boschi al fine di utilizzarne le risorse foraggere e di conseguire la spontanea ripulitura dei boschi c le opere colturali di manutenzione dei soprassuoli boschivi e le periodiche ripuliture delle scarpate delle strade di accesso e di attraversamento delle zone bosca
309. ovazione del Piano Regionale sulle attivit di previsione prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi art 3 la predisposizione di appositi Piani antincendio boschivo da parte del Ministero dell Ambiente per i Parchi Naturali e le Riserve Naturali dello Stato art 8 comma 2 la predisposizione di attivit di informazione e divulgazione alla popolazione art 6 la promozione d intesa con le Regioni di programmi didattici nelle scuole di educazione ambientale art 5 il concorso all estinzione con flotta aerea antincendio dello Stato art 7 il monitoraggio sugli adempimenti previsti dalla L 353 2000 art 9 Competenze della Regione Le Regioni sulla base di accordi di programma si avvalgono di personale risorse e mezzi del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e del Corpo Forestale dello Stato 428 La Regione attiva la SOUP presso il Servizio di Protezione Civile Regionale nel periodo di massima pericolosit per gli incendi boschivi specificato nel D G R ogni anno Sulla base delle segnalazioni del Centro funzionale regionale istituito presso il C O R comunica bollettini di criticit meteorologica ai soggetti competenti per l attivazione della fase di attenzione e di preallarme Alla Regione sono riservati i seguenti compiti predispone e approva il Piano regionale di Previsione Prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi sulla base di Linee Guida dettate dal Consiglio dei Ministri
310. ovigno Brindisi SUD Torre Guaceto Sigma 23 Sigma 23 TOYOTA TSK 1 MICCOLI VINCENZO 1 3384155899 2 14 00 20 30 o Ostuni Brindisi NORD Monte SantOronzo Ostuni 26 SANTORO ENNIO 3405560282 Ostuni 26 MITSUBISHI TSK 3 12 00 18 30 o D ERRICO QUIRICO 1 3687359140 1 8 00 14 30 0 Cisternino Monti Comunali Monte Pizzuto Ostuni 24 Ostuni 24 MITSUBISHI TSK 1 ZIZI QUIRICO 1 360943009 2 14 00 20 30 o 3291572698 CAROFALO AMLETO 34930479 3291572698 1 9 00 15 30 o Lecce 1 Lecce Le Cesine 1 1 2 15 30 22 00 o 3201674218 ZAPPATORE ANDREA 3406755863 3201674218 1 9 00 15 30 Lecce 2 Lecce Le Cesine r 7 7 2 15 30 22 00 Mass Pizzo Reggiali 3297141168 PINTO LEONARDO 3476108567 3297141168 1 9 00 15 30 4 Lecce Galllipoli Gallipoli 090 1 2 15 30 22 00 4 3298838276 MARRA MARCO 3381503658 3298838276 1 9 00 15 30 4 Tricase Tricase 1 1 1 2 15 30 22 00 4 3200144773 MEROLA CORRADO 3687524432 3200144773 1 9 00 15 30 4 Otranto Otranto Fassanito 1 1 2 15 30 22 00 4 509 Bari
311. ovinciale n 106 m 9 di 15 501 REGIONE PUGLIA AREA POLITICHE PER LA RIQUALIFICAZIONE LA TUTELA E LA SICUREZZA AMBIENTALE E PER L ATTUAZIONE DELLE OPERE PUBBLICHE Servizio Protezione Civile Elenco Regionale Associazioni per la Protezione Civile L r 39 1995 e s m i Aggiornato all Anno 2010 Societ Nazionale di Salvamento Scubaquarium faa Duomo n 36 70054 GIOVINAZZO BA Club Sez Territoriale Giovinazzo V Mariano Santo 11 70124 BARI DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N 2 DEL 29 01 2007 ISCRIZIONE ANNO 2006 153 Associazione Nazionale Guardie per l Ambiente i y 70033 152 Ass di Volontariato Pro Natura Bari Onlus w e V Mondragone n 1 w A Ass Croce Bianca Coratina V Lago di Viti n 19 Viale del Lilium 62 c o Nucleo Pronto Intervento per la Protezione Civile Mercato Ortofrutticolo Casella Postale n 88 V Porticelli n 8 Pio Box n 78 Ass Emergenza Radio C B V Aldo Moro n 11 c p 34 Ass Societ Nazionale Salvamento Sez Territoriale di Bisceglie Corato Molfetta Ruvo di Puglia Trani Ass PROCIV ARCI Confraternita di Misericordia V Roma n 31 ERCHIE Via del Mezzogiorno n 54 MANFREDONIA Fraz Borgo Mezzanone GIURDIGNANO Ass Lecce Soccorso Vi Soriaroin Lama 73100 JLECCE DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N 115 DEL 24 12 2007 ISCRIZIONE ANNO 2007 Ass G E R Protezione Civile Maverick ISANNICOLA DI LECCE Fraz Chiesanuova ALBEROBELLO CUTROFIANO PARABITA
312. ovvedimenti consequenziali e di coordinamento degli interventi da soggetto qualificato persona esperta nota ed affidabile o comunque ritenuta attendibile perch appartenente a strutture od Enti competenti in materia CFS VVF personale addetto alle postazioni fisse e mobili di avvistamento operai AIB dell ARIF Enti locali Polizia Municipale e Associazioni di volontariato che concorrono sul territorio regionale nelle attivit del servizio regionale AIB Chiunque a qualunque titolo si trovi a raccogliere una segnalazione di incendio sia che provenga da cittadino generico sia da fonte qualificata dovr richiedere ed acquisire tutte le 455 informazioni cos come previsto nel Modello Comunicazioni Notizie di Incendio e trasferirle alla SOUP attraverso le varie postazioni attivate Quando una segnalazione di incendio perviene direttamente al CFS C N VV F da fonte esterna non qualificata ferme restando le procedure di comunicazione e comando interne alla struttura CFS C N VV F i rispettivi Comandi competenti per territorio possono intraprendere direttamente azioni di verifica intervento dandone immediata comunicazione alla SOUP se sulla base delle oggettive informazioni acquisite la segnalazione da ritenersi attendibile ed in particolare per segnalazioni riguardanti incendi di bosco o di interfaccia La segnalazione telefonica dovr specificare in modo rapido ed efficace le seguenti informazioni di cui al Modell
313. parafuoco il concetto ordinariamente seguito come risulta dalla letteratura tecnica pi accreditata quello di adottare una larghezza pari a 1 5 2 volte la lunghezza attesa delle fiamme Byram 1959 Wilson 1988 Agee et al 2000 2 stimata con strumenti tipo Visual Behave o Behave Plus Una opportuna modifica dei combustibili nella parte di contatto tra viali parafuoco e bosco potrebbe prevedere il rilascio preferenziale di cespugli di bassa taglia oppure di alberi opportunamente potati per evitare il passaggio del fuoco in chioma Si riportano per provincia i valori di RASMAP da ottenere con i viali tagliafuoco Poich la RASMAP stata gi indicata nell apposito capitolo la si riporta in questa sede per maggiore chiarezza di consultazione i BYRAM G M 1959 Combustion of forest fuels Pages 61 89 In K P DAVIS editor Forest Fire Control and Use McGraw Hill New York New York WILSON A A G 1988 Width of firebreak that is necessary to stop grass fires Some field experiments Canadian Journal of Forest Research 18 682 687 AGEE J K BAHRO B FINNEY M A OMI P N SAPSIS D B SKINNER C N VAN WAGTENDONK J W WEATHERSPOON C P 2000 The use of fuelbreaks in landscape fire management Forest Ecology and Management 127 55 66 363 Tab 39 2 RASMAP ottenibile con i viali tagliafuoco Intervento RASMAP Foggia Bari Taranto Brindisi Lecce V T F A V 200 100 60 20 10 10 39 3 Rifo
314. per il tramite della SOUP Le squadre AIB appartenenti alle Organizzazioni di Volontariato sono attivate dalla SOUP per il tramite del rappresentante legale dell Organizzazione medesima o suo delegato o in casi particolari dalle forze Operative AIB cos come definite CFS VV F previa comunicazione a cura dell organizzazione stessa che avvisa la SOUP L attivazione delle Unit di intervento comporta due fasi distinte a Concentramento b Ordine di partenza Il concentramento consiste nel raggruppamento dei componenti di una squadra presso la sede di partenza o nel punto di raduno prefissato o indicato da chi ha disposto il concentramento Il concentramento deve essere ordinato esclusivamente dalla Sala Operativa Unificata Permanente di norma nei seguenti casi pervenuta la segnalazione di incendio ma la verifica non ha ancora confermato l effettiva presenza dell incendio si prospetta la necessit di inviare sulla zona di segnalazione la squadra per il primo intervento per rinforzare il dispositivo di estinzione gi in atto per presidiare un area appena percorsa dal fuoco per presidiare a scopo preventivo un territorio in cui pu essere elevato il rischio di incendio L ordine di partenza viene dato dalla Sala Operativa Unificata Permanente contestualmente all obiettivo da raggiungere e alle prime disposizioni operative La Sala Operativa Unificata 472 Permanente indicher se presente anche il nominat
315. perative collegate al Settore Foreste strutture del volontariato locale risorse umane e mezzi di altri enti territoriali ove disponibili Numero degli interventi effettuati da parte delle singole componenti AIB secondo schede predisposte e relativo stato di evoluzione incendio in atto circoscritto in bonifica estinto su richiesta del DOS COR CFS e del ROS si attiva secondo le procedure vigenti acquisendo le informazioni necessarie per inoltrare le richieste di concorso aereo al COAU e assicura con continuit il flusso di informazioni per la corretta gestione dell intervento da parte del responsabile a terra delle operazioni di spegnimento con continuit in caso di incendio boschivo che per natura estensione e durata non pu essere spento con le forze terrestri ed aeree disponibili sul territorio regionale chiede l intervento di forze aggiuntive provenienti dalle regioni limitrofe all occorrenza CFS Predispone gli atti di competenza dello stesso CFS in ordine alle attivit di prevenzione e estinzione incendi secondo l accordo di programma CFS Regione Puglia con continuit concorre nella sorveglianza attiva del territorio per l avvistamento precoce dei focolai di incendio e per la repressione degli illeciti amministrativi e penali connessi con il fenomeno degli incendi boschivi in presenza di situazioni climatiche di particolare pericolosit allerta i propri reparti
316. petti relativi alla previsione prevenzione e lotta attiva 558 P N del Gargano DECRETO 28 dicembre 2009 Adozione del Piano antincendio boschivo piano AIB del Parco Nazionale del Gargano con periodo di validit 2009 2011 GU n 16 del 21 1 2010 Per maggior completezza di informazioni si riporta in allegato l indice del Piano antincendio boschivo del Parco Nazionale del Gargano P N dell Alta Murgia DECRETO 28 dicembre 2009 Adozione del Piano antincendio boschivo piano AIB del Parco nazionale dell Alta Murgia con periodo di validita 2008 2012 GU n 16 del 21 1 2010 Per maggior completezza di informazioni si riportano i principali contenuti del Piano Nazionale dell Alta Murgia premessa inquadramento del territorio analisi delle cause organigramma dell apparato di lotta agli incendi boschivi lotta attiva all interno del Parco Nazionale dell Alta Murgia interventi di prevenzione interventi selvicolturali interventi post incendio analisi del rischio obiettivi di riduzione delle superfici percorse da incendio Situazione nelle altre aree protette regionali Risultano gi realizzati i Piani Antincendio relativi alle seguenti aree protette R N R Laghi di Conversano prov Bari P N R Dune costiere prov Brindisi R N 0 Bosco di Cerano prov Brindisi R N O Santa Teresa e Bosco Lucci prov Brindisi R N R Palude della Contessa prov Brindisi P N R Costa d Otranto Santa Maria
317. possibile stabilire le linee di azione da intraprendere per migliorare la distribuzione dei punti di rifornimento idrico sulla base dei diversi livelli di rischio che potranno fare riferimento ai seguenti indirizzi e realizzazione di nuovi invasi o serbatoi e realizzazione di una rete di invasi semipermanenti utilizzando vasche mobili di elevata capacit oltre 20 000 1 da montare all inizio della stagione del fuoco e da smontare al termine della stessa e equipaggiamento di alcuni veicoli terrestri con vasche mobili di limitata capacit sotto 10 000 1 da montare in prossimit dell area operativa per ridurre i tempi di approvvigionamento idrico dei mezzi aerei medi e leggeri ad ala rotante e o terrestri Deve inoltre essere disciplinato con idoneo provvedimento l uso dell acqua di propriet di privati per le esigenze AIB la sede opportuna quello del Piano Comunale di Polizia Rurale Per l utilizzazione di acqua da bacini pozzi ed altre strutture di propriet di Enti si dovrebbe disciplinare tale aspetto mediante apposite convenzioni Si riportano per provincia i valori di RASMAP da ottenere con l approvvigionamento idrico Poich la RASMAP stata gi indicata nell apposito capitolo la si riporta in questa sede per maggiore chiarezza di consultazione 367 Tab 39 4 valori di RASMAP da ottenere con punti di rifornimento idrico Intervento RASMAP Foggia Bari Taranto Brindisi Lecce
318. r PSW 178 Berkeley CA Pacific Southwest Forest and range Experiment Station Forest Service U S Department of Agriculture 11 p Scott J H Burgan R E 2005 Standard fire behavior fuel models a comprehensive set for use with Rothermel s surface fire spread model Gen Tech Rep RMRS GTR 153 Fort Collins CO U S Department of Agriculture Forest Service Rocky Mountain Research Station 72 p http www fs fed us rm pubs rmrs_gtr153 pdf Van Wagner C E 1977 Conditions for the start and spread of crown fire Canadian Journal of Forest Research 7 23 34 V lez R 2000 La defensa contra incendios forestales Fundamentos y experiencias Madrid McGraw Hill Interamericana de Espa a S A U Wilson A A G 1988 Width of firebreak that is necessary to stop grass fires Some field experiments Canadian Journal of Forest Research 18 682 687 579
319. r una corretta pianificazione dei punti di atterraggio e di manovra degli elicotteri occorre disporre della carta delle aviosuperfici e piazzole da elicotteri che identifica le aree utili all atterraggio dei mezzi aerei e degli elicotteri impegnati nelle operazioni di monitoraggio spegnimento e soccorso alla popolazione Si riportano per provincia i valori di RASMAP da ottenere con le piazzole per elicotteri Poich la RASMAP stata gi indicata nell apposito capitolo la si riporta in questa sede per maggiore chiarezza di consultazione Tab 40 2 RASMAP ottenibile con piazzole per elicottero Intervento RASMAP Foggia Bari Taranto Brindisi Lecce Piazzole 50 20 10 10 5 5 elicotteri 383 41 RETE DI RADIOCOMUNICAZIONE Il sistema delle comunicazioni riveste un ruolo fondamentale nell organizzazione dell intero apparato antincendio regionale Una tempestiva interconnessione fra i centri di coordinamento e le varie strutture impegnate nell assolvimento dei compiti d istituto costituisce infatti il vero punto di forza di una efficace attivit di prevenzione e soppressione degli incendi 41 1 La rete di comunicazioni pu essere sinteticamente suddivisa in sistema telefonico rete radio regionale collegamenti aeronautici Terra Bordo Terra radiolocalizzazione Il sistema telefonico Il sistema telefonico si suddivide in l linee ordinarie centralino regionale o
320. ra e consentono di operare in condizioni di inaccessibilit o di difficolt operativa per ampiezza del fronte Nel primo gruppo rientrano anche gli interventi di manutenzione dei viali parafuoco e quelli di selvicoltura preventiva da realizzarsi nelle foreste di propriet pubblica Quest ultima voce si riferisce agli interventi di spalcatura e ai diradamenti ed interventi colturali in genere che consentono ai soprassuoli di opporre maggiore resistenza all eventuale passaggio del fuoco modificandone la struttura Nel secondo gruppo di interventi sono elencate voci di spesa relative ad acquisti di attrezzature e attrezzature individuali per la lotta diretta e dispositivi di Protezione Individuali resi obbligatori dalla normativa sulla sicurezza del lavoro che impone anche la formazione specifica e automezzi 4x4 dotati di moduli scarrabili di irrorazione per il primo intervento e soprattutto per la sorveglianza armata cio per il controllo sistematico del territorio ed il primo intervento su focolai nascenti e autobotti leggere e rete radio e telefonia dedicata e contributi ai Comuni in misura del 50 per l acquisto di attrezzature come sopra Nello stesso gruppo sono inseriti i costi relativi a missioni e straordinari nonch alla formazione del personale come innanzi indicato Sempre nel secondo gruppo sono inseriti i costi 572 per la realizzazione dell inventario della viabilit secondaria da utilizzare per raggiungere qu
321. raccia ma indispensabile per l operatore e cinturone accessorio indispensabile per il trasporto di piccole attrezzature e berretto o copricapo ignifugo in alternativa al casco ove non sussista pericolo di caduta di oggetti dall alto e contenitore kit dotazione borsetta da cinturone o marsupio per contenere semimaschera e occhiali protettivi zaino gilet trasformabile e borsone porta equipaggiamento e guanti da lavoro e lampadaotorcia portatile Tuta ignifuga Pu essere intera o in due pezzi realizzata in tessuto autoestinguente resistente alle sollecitazioni meccaniche e finalizzata alla protezione del tronco braccia e gambe La tuta inoltre deve essere sufficientemente traspirante e non deve ostacolare l attivit dell operatore La tuta deve essere colorata rosso giallo arancione in modo da garantire una immediata visibilit dell operatore da terra e da aria in presenza di fumo Sarebbe preferibile provvedere a 515 colorazioni differenziate per le singole funzioni in modo da riconoscere il caposquadra il ROS e il DOS In molti paesi si adotta il giallo per gli operai Fig 52 2 Tuta in due pezzi con bande catarifrangenti Calzature Le calzature per la protezione del piede e delle caviglie preferibile che abbiano la foggia a stivaletto con tomaia in cuoio e suola anticalore Devono assicurare la massima aderenza durante la marcia anche su terreni scoscesi o scivolosi La rigidit
322. re edizione 2010 http www protezionecivile it cms attach direttiva_aib_2010 pdf I collegamenti T B T inoltre garantiscono la sicurezza delle operazioni di spegnimento soprattutto nel caso siano presenti pi mezzi aerei pertanto tutti i velivoli che intervengono sullo stesso incendio dovranno mantenersi in ascolto solo sulla frequenza T B T indicata nella richiesta di concorso aereo La S 0 U P C O R pianifica sul territorio l uso delle frequenze aeronautiche sulla base delle seguenti valutazioni distanza e localizzazione relativa di incendi contemporanei al fine di evitare interferenze presenza esclusiva o combinata di aeromobili civili e militari quota di lavoro dei mezzi aerei 387 42 FORMAZIONE E SELEZIONE DEL PERSONALE 42 1 Riferimenti normativi Le disposizioni della legge quadro in materia di incendi boschivi n 353 del 2000 sono finalizzate oltre che alla difesa dagli incendi del patrimonio boschivo nazionale quale bene insostituibile per la qualit della vita anche a promuovere ed incentivare le attivit di previsione e prevenzione legate allo spegnimento degli incendi Per il perseguimento di tali finalit la legge quadro al comma 2 dell art 1 prevede che gli enti competenti svolgano tra l altro anche attivit di formazione informazione ed educazione ambientale ed in particolare al comma 3 lettera m dell art 3 specificatamente riferito al Piano regionale di previsione prevenzio
323. re pi perfezionati Il primo software elaborato da Andrews e alcuni suoi collaboratori in linguaggio Ansi x 3 9 Fortran BEHAVE stato per lungo tempo utilizzato su scala mondiale nelle attivit di previsione e prevenzione come valido strumento a supporto delle decisioni in fase di lotta preventiva e attiva in versioni sempre pi aggiornate ed affidabili L attuale versione aggiornata al 2010 del BEHAVE SYSTEM rappresentata dal software BEHAVE Plus versione 5 che fornisce risultati in forma tabulare grafica e di semplici diagrammi 337 I programmi sopra descritti sono tutti reperibili liberamente in rete www fire org e possono essere facilmente utilizzati per attendibili e spedite elaborazioni che forniscono la previsione del comportamento del fuoco disponendo di modello di combustibile identificato tra i 13 standard tra i 40 standard aggiunti ed identificati da Scott e Burgan come gi indicato o tra quelli costruiti ad hoc umidit dei combustibili morti suddivisi per classi dimensionali espresse in termini di time lag cio di tempo in ore necessario per stabilizzarsi con le condizioni di umidit dell ambiente a 1 ha 10he 100 h per i rispettivi modelli umidit dei combustibili vivi velocit del vento verso del vento rispetto al Nord geografico pendenza del terreno esposizione della pendice fattore di correzione del vento Di BEHAVE PLUS esiste una versione semplificata VISUAL BEHAVE
324. realizzata dalla Regione Autonoma dell Andalusia in Spagna la cui versione italiana inserita nel Manuale Tecnico per il Direttore delle Operazioni Antincendio Leone et al 2008 gi menzionato Essa consente un rapido addestramento del personale alla previsione di comportamento ed alla valutazione delle dimensioni di un evento e rappresenta il passaggio obbligato per l uso di Behave Plus 5 che richiede una formazione ad hoc 36 1 Simulazioni Visual Behave Di seguito si riportano simulazioni relative a un soprassuolo di Pino apparentemente uniforme in cui si riconoscono invece diverse situazioni di accumulo dei combustibili che consentono di identificare i seguenti modelli sec Anderson e modello 7 Macchia costituita da specie molto infiammabili che costituiscono il piano inferiore arbustivo di boschi di conifere di altezza variabile tra 0 5 c 2 m di altezza e modello 9 Bosco denso privo di sottobosco arbustivo ma con lettiera meno compatta del modello 8 costituita da conifere ad aghi lunghi e rigidi o da latifoglie a foglia grande e modello 10 Bosco con grandi quantit di biomassa a terra rami alberi schiantati accumulatasi a seguito di eventi quali forti venti attacchi parassitari ecc e modello 13 Grande accumulo di residui di grosse dimensioni che ricoprono completamente il suolo Si evidenzia come il comportamento delle fiamme a parit di velocit del vento 5 km h e pendenza terreno in piano possa differenzi
325. restale in cui si lavora Vulnerabilit prevede un analisi delle specie forestali presenti e del relativo corteggio di specie arbustive ed erbacee In particolare si deve individuare il carattere di resistenza e di resilienza 350 delle specie con la finalit di regolare l intensit del fronte Inoltre il governo e il trattamento selvicolturale la densit e la struttura informano sulle evoluzioni che ci si aspetta di ottenere dal bosco con particolare riferimento alla rinnovazione e al tempo in cui si prevede che si dovr affermare Quantit di biomassa bruciabile con questa indicazione si esprime in t ha il carico di combustibile bruciabile Si far distinzione tra combustibili vivi e morti La quantit di questi ultimi sar distinta in classi dimensionali espresse non in termini di dimensione diametro o spessore ma in termini di tempo di rilassamento o time lag materiale a 1h 10h 100h rispettivamente Stato fenologico alla data di accensione si prevede una precisa descrizione dello stato fenologico della vegetazione alla data in cui si prevede l accensione In particolare si descriver quantit e tipo di combustibile che potr condurre il fuoco Percentuale di riduzione di biomassa questa fondamentale indicazione di progetto distingue per erbe cespugli bassi e cespugli alti la riduzione di biomassa che si pu ottenere in quel determinato contesto ambientale Si precisa che la riduzione pu essere pi elevata nell
326. rfici occasionali Decreto Ministeriale 01 02 2006 Gazzetta Europea 09 05 2006 n 106 Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Norme di attuazione della legge 2 aprile 1968 n 518 concernente la liberalizzazione dell uso delle aree di atterraggio di cui qui si riporta stralcio Art 7 Elisuperfici occasionali 1 considerata elisuperficie occasionale qualunque area di dimensioni idonee a permettere a giudizio del pilota operazioni occasionali di decollo e atterraggio 2 Al fine di determinare l adeguatezza della elisuperficie occasionale il pilota effettua una ricognizione in volo in cui accerta il rispetto delle seguenti condizioni a la dimensione minima dell area di approdo e decollo deve essere almeno una volta e mezzo la distanza compresa fra i punti estremi dell elicottero con i rotori in moto b l andamento plano altimetrico e la resistenza del fondo devono essere idonei alla effettuazione delle operazioni di approdo di decollo e delle manovre in superficie c esistenza di un sufficiente spazio circostante libero da ostacoli ai fini dell effettuazione in condizioni di sicurezza delle manovre di decollo e di approdo d gli ostacoli eventualmente presenti lungo le traiettorie di decollo e approdo devono essere tali da poter essere superati con i margini previsti dalle norme generali sia in fase di approdo che di decollo 381 e l area deve essere sgombra da persone animali o oggetti che possano os
327. ria e delle zone speciali di conservazione Sulla base di questa normativa non concesso accettare strumenti di gestione e pianificazione territoriale in conflitto con le esigenze di conservazione dell habitat o delle specie presenti nel sito La Valutazione di Incidenza quindi rappresenta il principale strumento per garantire il raggiungimento di un equilibrio procedurale e sostanziale tra la conservazione degli habitat e delle specie e l uso sostenibile del territorio andando ad individuare le interferenze di piani e progetti col sistema ambientale di riferimento e in grado di condizionarne l equilibrio La Valutazione di Incidenza si applica sia agli interventi che ricadono all interno di un sito Natura 2000 sia a quelli che pur avvenendo all esterno del sito possono avere incidenza e provocare interferenze sullo stato di conservazione degli habitat e delle specie presenti I proponenti di piani territoriali urbanistici e di settore compreso il Piano AIB devono presentare ai sensi dell art 6 comma 3 della Direttiva 92 43 CEE Direttiva Habitat e del D P R del 8 settembre 1997 n 357 uno studio che valuti tutti i possibili effetti che il Piano possa direttamente o indirettamente comportare sui Siti di Importanza Comunitaria SIC e sulle Zone di 570 Protezione Speciale ZPS e verifichi l assenza di compromissioni della conservazione degli habitat e delle specie presenti prestando particolare attenzione a quelli elenca
328. ria periodo AIB Giugno 7 540 000 7 300 000 ARIF 240 000 Settembre PRO CIV Oneri per il personale AIB costi di gestione ordinaria periodo Ottobre 12 480 000 12 000 000 ARIF 480 000 Maggio PRO CIV 573 Oneri per il personale missioni 15 000 15 000 PRO CIV Oneri per il personale straordinario 1 140 000 50 000 PRO CIV 380 000 ARIF missioni e straordinari periodo aib 710 000 ARIF periodo ottobre maggio Oneri per assicurazione automezzi AIB 200 000 200 000 di cui 50 000 ARIF Oneri presidio operativo area garganica periodo A I B attraverso 400 000 400 000 PRO CIV gemellaggi e utilizzo volontari Spese per l acquisto il ripristino e la manutenzione di attrezzature e strumenti necessari per il il ripristino e funzionamento di strutture ed 550 000 impianti fissi c s 350 000 Interventi tecnici punti di avvistamento rilevazione automatica degli incendi e tecnologie dedicate 200 000 Ripristino ed adeguamento torri avvistamento realizzate da Amm ne Prov le Bari Spese per lo sviluppo e la manutenzione straordinaria della rete radio 3 000 000 3 000 000 PRO CIV regionale Spese per lo sviluppo e la manutenzione straordinaria della telefonia 435 000 435 000 PRO CIV dedicata all attivit AIB Spese per lo sviluppo e la manutenzione straordinaria di apparati 425 000 425 000 PRO CIV hardware e software a supporto delle reti c s 574 Sigle ABP
329. ricevute controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori anche con poteri di iniziativa art 2 comma 1 lett e 520 Va peraltro precisato come queste tre figure non abbiano solo obblighi esplicitamente conferiti dal legislatore ciascuno per la propria competenza ma talvolta siano chiamati comunque a rispondere a cascata di eventuali violazioni a questo proposito accanto alla lettura delle norme che chiariscono il contenuto delle varie prescrizioni cui essi sono chiamati si consiglia sempre una verifica delle corrispondenti norme sulle relative sanzioni penali che sovente allargano la platea dei destinatari delle prime Un esempio pu essere di aiuto L art 77 comma 4 del d lgs 106 2009 elenca gli obblighi dei datori di lavoro in merito all uso dei dispositivi di protezione individuale e in particolare stabilisce che il datore di lavoro a mantiene in efficienza i DPI e ne assicura le condizioni di igiene mediante la manutenzione le riparazioni e le sostituzioni necessarie b provvede a che i DPI siano utilizzati soltanto per gli usi previsti salvo casi specifici ed eccezionali conformemente alle informazioni del fabbricante c fornisce istruzioni comprensibili per i lavoratori d destina ogni DPI ad un uso personale salvo casi eccezionali e informa preliminarmente il lavoratore dei rischi dai quali il DPI lo protegge rendendo diponibile sul luogo di lavoro ogni informazione f stabilisce le proc
330. rmanente SOUP di cui all art 7 comma 3 della legge n 353 2000 presso la Sala Operativa Regionale di Protezione Civile assicurandone continuit operativa h 24 nei periodi a rischio di incendio boschivo 432 garantisce il coordinamento e direzione delle operazioni di estinzione a terra e con mezzo aereo nel rispetto dell accordo quadro del 16 04 2008 tra Ministero dell Interno e Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali effettua la gestione e controllo informatizzato delle segnalazioni di incendio raccolte tramite il servizio di emergenza ambientale 1515 del Corpo Forestale dello Stato presso la Sala Operativa del Coordinamento Regionale per la Puglia di Bari con continuit operativa permanente svolge la lotta attiva contro gli incendi boschivi art 7 comma 1 e 3 lettera a Legge n 353 2000 consistente nelle attivit di ricognizione sorveglianza avvistamento allarme e estinzione con mezzi a terra e aerei in base agli accordi di programma gestisce l individuazione registrazione informatizzata di tutte le aree percorse dal fuoco e rilevazione delle superfici delle particelle catastali e dei relativi intestatari utilizzando le proprie tecnologie GPS e le procedure informatiche del Sistema Informativo della Montagna S I M ai fini della istituzione del catasto particellare delle aree percorse dal fuoco art 10 comma 2 della legge n 353 2000 Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Nel
331. rnimento idrico I punti di rifornimento idrico costituiscono una risorsa fondamentale per le attivit antincendio boschivo poich l acqua il principale estinguente utilizzato nell estinzione Per punto acqua si intende qualunque fonte di approvvigionamento idrico utilizzabile immediatamente per i fini di antincendio boschivo I punti di rifornimento sono rappresentati dal mare da invasi naturali o artificiali da corsi d acqua da vasche mobili e da idranti La pi importante classificazione dei punti di rifornimento idrico fa riferimento alle possibilit di attingimento dei diversi mezzi aerei e o terrestri Per una efficace organizzazione delle operazioni di estinzione occorre pianificare la rete dei punti acqua cio definire la collocazione dei punti per il rifornimento idrico dei mezzi di lotta che devono essere utilizzati da parte di tutte le risorse utilizzate per l estinzione che si prevede debbano intervenire nelle operazioni di estinzione le dimensioni in termiti di possibilit di attingimento nel tempo dei mezzi di estinzione Le riserve idriche devono infatti assicurare la continuit operativa in relazione alla tipologia degli incendi e dei mezzi di lotta impiegati che devono potersi rifornire in vicinanza del fronte di fiamma Le riserve idriche devono garantire il rifornimento dei mezzi aerei e dei mezzi terrestri Per gli elicotteri leggeri o medi il deposito non deve avere pareti rigide o presentare
332. rnimento idrico Possono essere anche collocate lungo i viali tagliafuoco La loro fondamentale caratteristica quella di presentare un piano accuratamente depolverato per evitare problemi ai motori degli elicotteri per ottenere ci necessario circondarle di una fascia esterna di sassi di fiume larga almeno 1 5 m Presso queste infrastrutture pu avvenire l atterraggio dell aeromobile per le pi disparate esigenze operative compreso il rifornimento di carburante Per il dimensionamento e le caratteristiche di tali manufatti si possono osservare i seguenti criteri dimensionali e progettuali Velez 2000 a ubicare le piazzole in punti dominanti che permettano atterraggio e decollo in tutte le direzioni b il decollo deve avvenire preferibilmente verso il basso di una pendice soprattutto in zone ad elevata altitudine il decollo verticale invece pi pericoloso c le rotte di avvicinamento ed uscita devono essere in direzione dei venti dominanti la rotta di decollo deve essere priva di combustibili e della lunghezza di almeno 200 m quella di atterraggio invece sufficiente sia di 100 m d nell immediato intorno occorre eliminare alberi e cespugliame e la piattaforma dovr avere dimensione minima pari ad almeno 1 5 volte il diametro del rotore 379 Nelle foto allegate sono rappresentate piazzole occasionali e provvisorie limitate al periodo di massima pericolosit per gli incendi boschivi si riporta altre
333. roterra invece si dimostrano di particolare utilit per il rifornimento idrico i laghetti collinari e i bacini artificiali che seppur limitati numericamente rappresentano una risorsa idrica importante anche se in alcune stagioni possono presentare un livello inadeguato Attualmente la Regione Puglia non dispone di un censimento dei punti di rifornimento idrico ad eccezione dell elenco dei bacini idrici idonei al rifornimento per velivoli Canadair CL 415 e AT 802 Fire boss Tab 39 3 Tab 39 3 Fonti di approvvigionamento idrico identificate da COAU per i mezzi aerei Fonte di approvvigionamento Categoria Coordinate idrico geografiche lat e long NE Alimini Grande B 40 12 18026 Capaciotti B 41 10 15 47 Lesina B 41 53 15 25 Mare Piccolo A 40 29 17 18 Occhito A 41 33 14 37 Serra Corvo B 40 5 16 14 Varano A 41 52 15 44 Capaccio B 41 25 15 25 Locone A 41 05 16 00 Per una corretta pianificazione dei punti acqua necessaria una base conoscitiva riferita allo stato attuale in termini di posizione accessibilit tipologia e portata Pertanto fondamentale effettuare un primo censimento dei punti di rifornimento idrico utilizzando una scheda di censimento su cui registrare i parametri obiettivo della Regione provvedere al censimento e alla classificazione dei principali punti di approvvigionament
334. rovvede a che i DPI siano utilizzati soltanto per gli usi previsti salvo casi specifici ed eccezionali conformemente alle informazioni del fabbricante fornisce istruzioni comprensibili per i lavoratori specie se stranieri e assicura loro una formazione adeguata organizzando se necessario uno specifico addestramento circa l uso corretto e l utilizzo pratico dei DPI art 77 comma 4 E quindi chiaro che il rispetto della lettera delle legge non implica solo un acquisto oculato dei DPI e il loro utilizzo da parte dei lavoratori ma soprattutto un adeguata formazione e informazione di questi ultimi in ordine ai rischi cui sono esposti e alle modalit per fronteggiarli e ancora l obbligo di consentire ai lavoratori di allontanarsi in caso di sopravvenuto pericolo inevitabile quest ultimo obbligo in particolare non pu che essere incombente sui preposti giacch per quello che si detto sono quelli che probabilmente saranno presenti sul luogo dell incendio 53 7 Responsabilit penali e civili Alla luce delle considerazioni che precedono risulta evidente che il d lgs n 106 2009 ha individuato i soggetti tenuti all adempimento degli obblighi da esso sanciti ed ha individuato le sanzioni applicabili in caso di violazione o meglio di inadempimento Come pi volte ribadito le sanzioni contenute nel decreto sono sanzioni penali perch la materia della sicurezza stata esclusa dalla depenalizzazione dei reati in mater
335. s uno schema di ubicazione per realizzare piazzole Fig 40 3 Fig 40 1 Elicottero in sosta su piazzola occasionale e provvisoria limitata al periodo di massima pericolosit per gli incendi boschivi Fig 40 2 Esempio di piazzola occasionale per elicotteri stabilizzata con elementi modulari poggiati su terreno 14 Le immagini relative alle piazzole per elicotteri sono state gentilmente fornite da G Cesti T I B Regione Valdaosta 380 lelispot Contruction Standards ves Alga Wind Sia 15 X5Tows si t oo Lanzing Pad z dirne oss Approach Fath y Termina Path 20 20 75 7 10 Minima 28 Wide LET TT a Minimum 15 Wide ia A ApprosciM eparture Pat Oplimum ra Hit Opors AA IW Apgle Frez Max Gross Heighl Center OF Landing Prd PC 8 1 Slop gt Ratio From Tacate Tonchcown Ped Edge Of Safety Circle Qui Pa Min 300 Length On Natuzal Rise Tovih swi ga Possible as K Tea EI 5 TR ce 9 A Le ri AA amp ra Ri A Circi am i acle 240 From Safety e 75 gt i Cirole Mijin um Minimuin lt 200 gt gt 300 T_ gt Schuster Fig 40 3 Caratteristiche dell intorno di un eliporto secondo le norme ICAO con indicazione di distanza dagli ostacoli e direzione rotta atterraggio e decollo Nella realizzazione di eliporti occasionali come quelli AIB occorre rispettare la specifica normativa per le elisupe
336. sa con il Comando Prov le e la Dir Reg le coordina l eventuale impiego dell elicottero VVF secondo le procedure dettagliate nella specifica direttiva di intesa con il responsabile della SOUP segnala alla Direzione Regionale gli stati di grave emergenza non pi gestibili con le forze in campo segnatamente per gli incendi di interfaccia e o aree antropizzate suscettibili di richiedere l attivazione del Piano di Colonna Mobile regionale ai fini di Protezione Civile all occorrenza Comando VVF Su richiesta della SOUP ovvero autonomamente dandone comunicazione alla SOUP a seguito di segnalazione invia sul posto le proprie squadre AIB disponibili comunicando alla SOUP i dati tramite programma informatico ovvero tramite radio telefono fax con continuit In assenza di squadre disponibili comunica alla SOUP la necessit di inviare squadre di altri enti Nel caso di interventi nelle zone d interfaccia ed in prossimit di insediamenti ed infrastrutture ove sono prevalenti gli interessi di salvaguardia delle persone e dei beni e mancano le risorse necessarie chiede alla Direzione Regionale l attivazione del Piano di Colonna Mobile ai fini di Protezione Civile Chiede d intesa con la Direzione Regionale l eventuale impiego dell elicottero VV F secondo le procedure dettagliate nella specifica direttiva con continuit Coadiuva il ROS che dirige l attivit di estinzione a terra per le
337. sce l evoluzione delle condizioni meteo nelle prossime ore 11 Le squadre ed i mezzi non possono essere sostituiti 12 E richiesta un azione indipendente delle squadre 13 Vi sono troppe abitazioni o strutture da proteggere 14 Gli abitanti evacuati congestionano la rete viaria rendendo difficoltoso il transito 15 Alcuni abitanti decidono di rimanere nelle case e difenderle da soli 16 Altri incendi richiedono l invio di forze antincendio 17 L organizzazione di direzione antincendio non ancora stabilita e non chiaro chi debba assumere il comando delle operazioni 18 Non si sa dove si trovano alcune squadre sull incendio q 314 VII Previsione di pericolo 35 PREVISIONE PERICOLO INCENDI La modellizzazione del rischio incendi risulta all atto pratico piuttosto complessa e articolata poich deve tener conto di un enorme mole di fattori fra loro interagenti legati sia alle caratteristiche antropogeniche sia a quelle territoriali morfologiche vegetazionali e climatiche per l appunto l interdipendenza di tali fattori a rendere complessa la modellizzazione del rischio Nell espressione di maggior semplicit il rischio R definito come il prodotto della pericolosit ovvero della probabilit che si verifichi il fenomeno con una certa estensione intensit e durata della vulnerabilit legata all impatto del fenomeno sulla societ e dell esposizione ovvero del valore del sistema a
338. selle o colli montani Costruzione in posizione rilevata cresta sommit di colline posizioni intermedie di un versante ecc sono pi in pericolo rispetto a quelle site su fondovalle o in zone pianeggianti Tuttavia il fuoco pu scendere anche a velocit elevate se spinto da venti di caduta moderati o forti e pertanto i due fattori andranno considerati unitamente tipo di costruzione e particolari a rischio Abitazioni in muratura sono pi facilmente difendibili di strutture in legno abbastanza rare nel territorio regionale presenti in alcuni insediamenti turistici del Gargano e dell arco ionico Particolare attenzione si dovr avere per il tetto estremamente a rischio se in legno meno se in tegole Si presti attenzione alla presenza di residui vegetali foglie ramoscelli e rami depositatisi sulle grondaie o sulle tegole ed eventualmente incastratisi fra esse Eventuali parti sporgenti in legno sono a rischio e presentano maggiore probabilit di accensione specie se rappresentate da travi o assi vecchie e notevolmente fessurate Particolare attenzione si dovr prestare a balconate tettoie e soppalchi esterni in legno al materiale infiammabile presente su di essi sedie divani tavoli ecc presenza di accumuli di legno addossati o limitrofi all abitazione di 310 vegetazione decorativa infiammabile a ridosso delle pareti oppure alla presenza di riserve di combustibili liquidi GPL di contenitori dei rifiuti aperti ecc
339. sensibilmente pi alto dell altezza attesa delle fiamme che possono insorgere ma poich l intensit lineare legata alla lunghezza delle fiamme si pu esprimere il valore di CBH come funzione della lunghezza attesa delle fiamme di un incendio di superficie Fig 57 1 2 VAN WAGNER C E 1977 Conditions for the start and spread of crown fire Canadian Journal of Forest Research 7 23 34 552 Fig 56 1 Altezza media della base delle chiome CBH Maggiore la distanza chioma terreno espressa da CBH maggiore l intensit lineare necessaria per innescare incendio di chioma quindi meno facile che si verifichi un tale evento Tale concetto giustifica l importanza del diradamento dal basso di grado forte come misura preventiva nelle fustaie coetanee sopratutto di conifere In proposito vale la seguente tabella indicativa Byram 1959 Tab 56 1 Lunghezze di fiamma capaci di iniziare un fuoco di chioma sec Byram 1959 Contenuto di umidit del fogliame FMC Altezza della base delle chiome CBH dal suolo m 2 6 12 20 70 1 1 2 3 3 7 5 3 80 1 2 2 5 4 0 5 7 90 1 3 2 7 4 3 6 1 100 1 3 2 8 4 6 6 5 120 1 5 3 2 5 1 7 3 Pertanto il trattamento elettivo di selvicoltura preventiva il diradamento dal basso di grado forte attuabile ovviamente in fustaie adulte coetanee Sono invece da eseguire con molta cautela interventi abitualmente considerati utili ai
340. ssa solo se risulti da atto scritto con data certa il delegato possegga tutti i requisiti di professionalit ed esperienza richiesti dalla specifica natura delle funzioni delegate attribuisca al delegato l autonomia di spesa necessaria per lo svolgimento delle funzioni delegate la delega medesima sia accettata dal delegato per iscritto Il legislatore peraltro opportunamente chiarisce che la delega di funzioni non esonera il delegante dalla vigilanza circa il corretto espletamento delle funzioni trasferite da parte del delegato 53 3 Datore di lavoro dirigenti e preposti nelle Pubbliche Amministrazioni L art 2 comma 1 lett b contiene analogamente a quanto si visto per il settore privato la definizione di datore di lavoro nelle Pubbliche Amministrazioni oggetto del processo di contrattualizzazione iniziato con il d lgs n 29 1993 e fra queste anche nelle Regioni e negli Enti Locali In tali realt datore di lavoro ed dunque destinatario di tutte le disposizioni del decreto che si riferiscono a quest ultimo il dirigente al quale spettano i poteri di gestione ovvero il funzionario non avente qualifica dirigenziale nei soli casi in cui quest ultimo sia preposto ad un ufficio avente autonomia gestionale dotato di autonomi poteri decisionali e di spesa In caso di omessa o non corretta individuazione il datore di lavoro coincide con l organo di vertice medesimo art 2 comma 1 lett b ultima p
341. stabiliti a presidio degli obiettivi prioritari da difendere concordati con il Servizio Protezione Civile 6 segnalazioni da privati residenti o che si trovano in transito nel territorio regionale Le segnalazioni possono essere fatte agli organi competenti mediante i numeri verdi 1515 del Corpo Forestale dello Stato e 115 del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco oltre che attraverso i numeri di Pronto Intervento della Polizia di Stato 113 dei Carabinieri 112 e della Guardia di Finanza 117 7 eventuali integrazioni della rete di avvistamento a cura dell ARIF anche attraverso sistemi di rilevamento a distanza attraverso monitoraggio ottico e o nella banda del termico 355 Allo scopo di migliorare il servizio di avvistamento opportuno procedere ad un attivit di pianificazione delle strutture fisse sulla base delle caratteristiche del territorio del livello di rischio e delle caratteristiche delle altre infrastrutture Nell individuazione di eventuali nuovi punti di avvistamento dovranno essere presi in considerazione anche e l esposizione la morfologia il tipo di vegetazione si dovranno privilegiare le postazioni che consentono una buona visibilit delle aree pi a rischio e 1 fattori meteorologici in particolare la presenza di venti locali e accessibilit data dai tracciati viari inoltre opportuno provvedere alla manutenzione delle strutture per l avvistamento gi presenti con la loro eventuale messa a nor
342. stro di Protezione Civile nel periodo della campagna AIB il presidio del territorio con punti fissi di osservazione e avvistamento e mezzi mobili di pattugliamento L avvistamento pu essere effettuato da chiunque L avvistamento pu essere effettuato anche da personale appartenente alle Unit di Intervento o dai vari Enti preposti al governo del proprio territorio Comuni Province Enti Parco ecc L attivit di avvistamento pu essere contestuale alle attivit di sorveglianza e di ricognizione L avvistamento comporta l attivazione di procedure di verifica da parte della SOUP Quest ultima assunta la notizia della presenza di un fuoco che pu generare un incendio boschivo e di un incendio boschivo in atto attiva le procedure di verifica dispone l allarme delle Unit d intervento e mette in essere le attivit di spegnimento Dall attivit di ricognizione vigilanza e avvistamento avente lo scopo di individuare tempestivamente l insorgere dell incendio scaturisce la segnalazione di incendio boschivo 0 d interfaccia che pu provenire dalle seguenti fonti e con le seguenti modalit Fig 49 1 dal cittadino generico direttamente o tramite il numero 112 dei Carabinieri il 113 della Polizia dalle Prefetture dai Comandi Stazione del Corpo Forestale dello Stato o dal 1515 dai Comandi Provinciali dei VV F dal 115 dal Comune dagli Enti Parco ecc In tal caso i soggetti di cui sopra avvisano la SOUP che adotta i pr
343. t 17 Funzioni di volontariato Allo scopo di evitare che l incendio di un bosco possa comportare per chiunque utilit economiche anche indirette ogni collaborazione prestata da parte di cittadini singoli o associati legati o no da rapporti di lavoro di ruolo o non di ruolo a tempo indeterminato a contratto stagionale o giornaliero per l opera di spegnimento si intende motivata da senso civico e dal dovere 431 di solidariet sociale e corrisponde nelle ipotesi di cui agli articoli 33 del r d 3267 1923 e 652 del cod pen all adempimento di un obbligo giuridico 2 I compensi previsti dall articolo 7 della 1 47 1975 sono erogati ai singoli aventi diritto sulla base di criteri e modalit prestabiliti dal Comitato regionale di Protezione Civile a cui compete inoltre ogni attivit di verifica e controllo Art 18 Regime di utilizzazione delle aree gi boscate Nelle aree coperte da boschi e foreste e in quelle a esse equiparate in materia di boschi e foreste distrutte da incendi dolosi colposi o accidentali vietato l insediamento di costruzioni e ogni intervento di trasformazione del territorio a scopi urbanistici edilizi civili industriali commerciali e di ogni altro tipo Tali aree non possono comunque avere una destinazione diversa da quella in atto prima dell incendio 3 Nelle medesime aree altres vietato l esercizio del pascolo per la durata di dieci anni e comunque per un tempo non inferiore a q
344. tacco di testa e si debba iniziare o dalla coda o dai fianchi In questo caso si inizia da condizioni meno impegnative procedendo verso quelle pi difficili Figg 44 13 44 14 44 15 413 Fig 45 14 L estinzione procede risalendo lungo i fianchi sia all interno sia all esterno del perimetro dell incendio 414 Fig 45 15 L attacco diretto si sposta nella testa dell incendio dove l intensit divenuta affrontabile sia per eventuali attacchi indiretti condotti contemporaneamente all attacco diretto sia perch si ridotta la dimensione dell incendio Si noti che gli operatori procedono in salita e con condizioni sempre pi impegnative Attacco indiretto L attacco indiretto consiste nell eliminare o rendere meno infiammabile il combustibile lavorando dove il fronte di fiamma si dovr arrestare mantenendosi a distanza da esso L attacco indiretto pu essere attuato con costruzione di linee tagliafuoco controfuoco e attacco parallelo e spargimento di ritardanti Condizioni per l attacco indiretto Quando l attacco diretto non possibile si pu eseguire quello indiretto realizzando lungo l incendio una fascia di sicurezza priva di combustibile che impedisce l avanzamento del fuoco L attacco indiretto viene utilizzato quando l emanazione termica cos elevata da impedire di lavorare nelle strette vicinanze del fronte di fiamma Anche l accidentalit del terreno o la veloc
345. tacolare le operazioni f le fasi di decollo e di atterraggio non devono comportare il sorvolo di centri abitati di agglomerati di case e assembramenti di persone 3 L uso di elisuperfici occasionali consentito nei seguenti casi a effettuazione di attivita aerea occasionale non superiore a 100 movimenti per anno in condizioni VFR diurno b interventi di emergenza come definiti dall ENAC 4 Per l uso delle elisuperfici occasionali non sono necessarie la figura del gestore di cui all art 3 del presente decreto la segnaletica e assistenza antincendio il pilota responsabile della scelta dell area e della condotta delle operazioni 5 L uso delle elisuperfici occasionali e consentito anche per lo svolgimento di attivit aerea privata ed limitato ai voli con origine e destinazione nel territorio nazionale senza scali intermedi in territorio di altro Stato 6 L uso delle elisuperfici occasionali ubicate su un area di propriet privata subordinato al consenso del proprietario dell area se le elisuperfici occasionali sono ubicate su un area di propriet dello Stato o di enti pubblici l uso subordinato al nulla osta o alla concessione d uso da parte della competente autorita amministrativa 7 Il pilota responsabile del rispetto della normativa vigente in materia di uso del territorio e di tutela dell ambiente 8 Le disposizioni di cui ai precedenti commi 5 6 e 7 non si applicano nei casi di
346. tariato convenzionate dalla Regione Puglia ed assume la caratteristica della sola attivit di rilevamento e segnalazione d incendi sui territori di competenza L attivit di sorveglianza effettuata in concorso da pi forze di polizia disposta dal Prefetto nel territorio di competenza cui possono rapportarsi i responsabili della Sala Operativa nel caso di particolari esigenze o pericoli per particolareggiate richieste scaturenti o da condizioni di alta pericolosit ambientale data dalle previsioni di suscettibilit all innesco o per incendi reiterati su specifici territori accertati in tempi ristretti La sorveglianza quando accorpata alla ricognizione 454 viene concordata tra le Forze Operative AIB e le forze di Polizia per una maggiore sinergia e per una pi efficace risoluzione utilizzando il coordinamento delle eventuali segnalazioni per il tramite della SOUP 3 Avvistamento consiste nell individuazione di una situazione di particolare pericolo per la presenza di un fuoco sul territorio che pu dare origine ad un incendio boschivo o di un incendio boschivo in atto All avvistamento deve seguire la segnalazione alla Sala Operativa Unificata Permanente che deve avere il maggior numero di indicazioni al fine di individuare puntualmente la localit la dimensione e la natura dell incendio Il Servizio per la Protezione Civile di norma assicura anche con il coinvolgimento delle associazioni di volontariato iscritte nel regi
347. te d i viali frangifuoco di qualsiasi tipo anche se ottenuti mediante l impiego di prodotti chimici e i serbatoi d acqua gli invasi le canalizzazioni le condutture fisse e mobili nonch pompe motori e impianti di sollevamento d acqua di qualsiasi tipo f le torri e altri posti di avvistamento e le relative attrezzature g gli apparecchi di segnalazione e di comunicazione fissi e mobili h i mezzi di trasporto necessari 1 i mezzi aerei e gli apprestamenti relativi al loro impiego 1 la formazione e l addestramento nei singoli Comuni indicati nei piani di squadre volontarie di pronto intervento ivi compresi i vigili volontari del fuoco le cui prestazioni in occasione degli incendi boschivi saranno regolate nel rispetto dei principi fissati dalla normativa statale in vigore secondo i criteri di cui all articolo14 della presente legge m ogni altra attrezzatura o mezzo idoneo 3 Nell organizzazione delle funzioni di vigilanza sul territorio a fini di prevenzione degli incendi boschivi e nello svolgimento dei compiti operativi gli enti istituzionalmente competenti possono avvalersi a delle proprie strutture b del Corpo forestale dello Stato c delle organizzazioni di volontariato riconosciute previa stipula di convenzioni secondo i criteri di cui all articolo 14 d dei lavoratori socialmente utili e dei militari di leva in servizio civile sostitutivo previa convenzione con le Amministrazioni statali competenti Ar
348. te necessarie alla sua corretta individuazione all interno della struttura organizzativa di riferimento 53 2 Nel settore privato La definizione delle varie figure come di seguito elencate da parte del legislatore non ha innovato sul piano dei contenuti giacch ricalca 1 precedenti orientamenti della giurisprudenza ma ha certamente dato rilievo al profilo della specifica preparazione che questi soggetti devono avere nella loro individuazione in altri termini oggi assolutamente necessario che vi sia una diretta corrispondenza fra la funzione esercitata e le competenze professionali possedute dal candidato prescelto secondo le indicazioni fornite dall Unione Europea Le figure coinvolte sono il datore di lavoro il soggetto titolare del rapporto individuale di lavoro o comunque chi ha la responsabilit dell organizzazione in cui inserito il lavoratore o dell unit produttiva in quanto titolare dei poteri decisionali e di spesa art 2 comma 1 lett b il dirigente il soggetto che in base alle proprie competenze professionali e ai poteri conferitigli unitamente all incarico attua le direttive del datore di lavoro organizzando l attivit lavorativa e vigilando su di essa art 2 comma 1 lett d il preposto infine colui il quale sempre in base alle proprie competenze professionali e nei limiti dei poteri conferitigli sovrintende all attivit lavorativa e garantisce l attuazione delle direttive
349. temente ad alcune aree nel nord della Regione ad alcuni complessi demaniali e a rimboschimenti Di fatto l impiego dei viali parafuoco come infrastrutture di prevenzione non stata in passato particolarmente perseguita Attualmente a livello regionale manca un censimento dei viali parafuoco ed quindi opportuno prima di procedere ad una pianificazione di queste infrastrutture nell ambito di una pi generale pianificazione antincendio realizzare un loro censimento in termini numerici qualitativi e georeferenziali Si ritiene inoltre necessario individuare i criteri di pianificazione per definire le zone dove pi opportuno realizzare tali infrastrutture sviluppando delle sinergie con le pratiche del pascolo quale attivit di manutenzione in grado di risolvere anche parte dei conflitti che stanno alla base del fenomeno degli incendi in Puglia 39 2 1 Realizzazione e dimensionamento Ai fini della progettazione si possono in ogni caso osservare i seguenti criteri generali superficie pari a 5 100 della superficie da proteggere larghezza variabile fino a 60 m per i viali parafuoco passivi Un criterio di dimensionamento modulare che consente di adottare ampiezza variabile con minore impatto paesaggistico si basa sul calcolo della probabilit che un incendio avente determinata intensit lineare espressa in kWm possa oltrepassare un parafuoco avente una data larghezza Dato corrente in ogni caso quello della necessit
350. testa necessitano della maggiore assistenza Queste ultime zone andranno evacuate rapidamente in una evidente atmosfera di concitazione 308 34 4 Competenze La protezione delle abitazioni o di altre strutture presenti nella zona senza alcun dubbio una delle operazioni principali del piano di attacco ad un incendio in interfaccia urbano rurale Nel caso in cui effettivamente le abitazioni sono minacciate dal fuoco variano le competenze direttive nel settore in considerazione Si riporta quanto stabilito in sede regionale nel documento del 10 6 2010 della Regione Puglia Servizio Protezione Civile intitolato CAMPAGNA ANTICENDIO BOSCHIVO Procedure Operative Generali per fronteggiare il rischio di incendi boschivi Nella fattispecie di incendi di interfaccia ovvero in aree in cui esiste una stretta interconnessione tra strutture antropizzate e soprassuolo arboreo forestale in quei luoghi geografici dove il sistema urbano e quello rurale forestale vengono a contatto e pertanto sono prevalenti la salvaguardia di vite umane e di infrastrutture civili il personale del Corpo Nazionale dei VV F tramite un proprio funzionario Responsabile delle Operazioni di Soccorso ROS assume la direzione ed il coordinamento delle operazioni di contrasto a terra richiedendo al proprio Comando l invio delle squadre operative necessarie Di tanto informa la SOUP a cui pu chiedere direttamente o per il tramite del proprio Comando eventuale supporto in
351. ti nominativo del capo squadra itinerario da effettuare e gli eventuali soffermi predisposti Nel caso di avvistamento fumo o incendio l ora e la corretta localizzazione dell incendio specificando la dimensione e la tipologia dello stesso secondo i Codici di Pericolosit indicati di seguito e laddove richiesto dalla SOUP le coordinate geografiche del fronte del fuoco e se rilevabile la direzione o intensit del vento es vento forte con direzione Nord forze operanti o cooperanti per l attacco al fuoco es Ass Volontariato CFS VVF CC GdF Polizie Locali ecc ogni altro elemento utile alla SOUP per il coordinamento delle forze in campo in caso di dichiarato intervento aereo segnalato dal DOS ROS COS presente sul posto la squadra deve restare a completa disposizione di quest ultimo coadiuvandolo nelle indicazioni di eventuali ostacoli presenti in zona pali dell alta tensione ostacoli infrastrutturali ecc e comunicandolo alla SOUP in caso di dichiarata evacuazione o predisposizione a tale condizione per l incolumit pubblica o privata la squadra deve mantenere strettamente i contatti da parte della Direzione delle Operazioni DOS ROS Forze di Polizia ecc ed adoperarsi per ogni eventuale richiesta da parte di quest ultimi dandone immediata comunicazione alla SOUP in caso in cui la squadra di ricognizione e vedetta risulti l unica unit presente sul fuoco e vi sia pericolo i
352. ti allo spegnimento degli incendi boschivi I collegamenti T B T avverranno su frequenze aeronautiche assegnate per l attivit antincendio boschivo e valide su tutto il territorio nazionale e sono riservati esclusivamente alle comunicazioni tra Coordinatore delle operazioni di spegnimento e gli equipaggi in volo Solo in casi eccezionali potranno essere utilizzati per comunicazioni tra gli equipaggi e le strutture di coordinamento fisse quali S 0 U P e C O R I collegamenti radio T B T nell area dell incendio tra gli aeromobili ed il Coordinatore a terra devono essere effettuati sulle frequenze VHF AM aeronautiche assegnate 122 150 e 122 350 Mhz intero territorio nazionale 118 525 Mhz Sardegna Calabria Puglia e Basilicata 141 100 e 142 500 Mhz militare aereo intero territorio nazionale secondaria 156 800 Mhz in FM canale 16 nautico per primo contatto con Capitaneria di Porto Tutti gli aeromobili che operano sullo stesso incendio dovranno essere sintonizzati sulla medesima frequenza radio assegnata tra quelle sopraindicate Per evitare disguidi in presenza di pi aeromobili statali e o regionali che operano su incendi limitrofi importante che l operatore a terra utilizzi il nominativo radio riportato sulla scheda di richiesta di concorso Il nominativo radio costituito dalla sigla della provincia e da un numero di due cifre In caso di difficolt nelle comunicazioni T B T tra il Direttore Operazioni Spegni
353. ti da chiamare in caso d incendio e Una parte dedicata ad ogni Provincia che fornisce informazioni sulle attivit di prevenzione e di avvistamento e le indicazioni delle aree di maggior rischio La campagna informativa deve essere quindi realizzata su tutto il territorio regionale cio divulgata in ogni provincia ai cittadini in occasione di manifestazioni pubbliche nelle scuole o in luoghi di aggregazione grazie alla collaborazione delle organizzazioni di volontariato 399 ATTIVIT OPERATIVA 400 44 SPEGNIMENTO 44 1 Classificazione degli incendi Le diverse tipologie di incendio si possono differenziare in base al tipo di combustibile consumato che alimenta la propagazione del fuoco condizioni di intensit e diffusibilit cio di facilit di espansione gravit delle conseguenze severit che si manifestano nella fase post incendio a carico del soprassuolo e del terreno In relazione ai combustibili interessati dal processo di combustione si distinguono diversi tipi di incendio Incendio sotterraneo un tipo di incendio raro nelle nostre zone Il fuoco si propaga lentamente con velocit talvolta dell ordine di 0 5m w metri alla settimana consumando strati di materiale organico presente sotto i primi strati del terreno radici torba humus La combustione lenta perch avviene in relativa carenza di ossigeno in materiale ricco di umidit ma molto intensa Un incendio sotterraneo si propaga
354. ti equivalenti riferiti ad un ambito aziendale o sovraziendale di livello locale redatti secondo i criteri della gestione forestale sostenibile e approvati dalle regioni o dagli organismi dalle stesse individuati lettera aggiunta dall articolo 4 undecies della legge n 205 del 2008 Il Piano per la difesa dei boschi dagli incendi risponde ad obiettivi di protezione civile e sicurezza del territorio pertanto ai sensi dell art 8 della Direttiva 2001 42 CE e della legge n 205 del 2008 concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull ambiente il Piano non rientra nel novero dei provvedimenti soggetti all obbligo di VAS L attuale tendenza in merito ai Piani per la programmazione delle attivit di previsione prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi ritiene comunque opportuno in relazione agli specifici contenuti dello strumento di pianificazione chiedere all autorit competente se vi siano i presupposti per sottoporre a VAS il documento pertanto si pu procedere ad una fase di verifica di assoggettabilit detta anche screening finalizzata a valutare la possibilit di applicare la VAS ai piani e ai programmi di cui all art 6 comma 3 del D lgs 152 2006 e s m i secondo le modalit definite dall art 12 569 L Autorit procedente trasmette all Autorit Competente un Rapporto Preliminare comprendente una descrizione del Piano o Programma e le informazioni e i dati necessari a
355. ti nell Allegato I della Direttiva 79 409 CEE e negli Allegati I e II della Direttiva 92 43 CEE che ne hanno determinato l istituzione Nel caso che i Piani sottoposti a Valutazione Strategica sviluppino apprezzabili effetti sui siti di Natura 2000 bisogna affiancare a questa la Valutazione d Incidenza prevista dalla Direttiva Comunitaria cos come recepita dalle Norme Nazionali Le procedure di Valutazione di Incidenza sono disciplinate dalla Legge Regionale n 11 del 12 aprile 2001e ss mm e ii facendo riferimento al DPR 357 97 In coerenza anche con quanto espresso all interno dei documenti tecnici elaborati dal UE in merito alle valutazioni richieste dall articolo 6 della Direttiva 92 43 ed in conformit all art 6 del DPR n 120 2003 la procedura da realizzarsi per livelli e riportata nell Allegato Unico alla Deliberazione della Giunta Regionale n 304 del 14 marzo 2006 prevede la definizione di due livelli una fase preliminare di screening livello I attraverso il quale verificare la possibilit che il progetto piano abbia un effetto significativo sul sito Natura 2000 interessato non direttamente finalizzato alla conservazione della natura una cosiddetta Valutazione Appropriata livello II la vera e propria valutazione d incidenza La Deliberazione della Giunta Regionale n 304 del 14 marzo 2006 Bollettino ufficiale della Regione Puglia n 41 del 30 marzo 2006 approva l atto
356. trasporto sanitario d urgenza operazioni di salvataggio evacuazione antincendio soccorso ed emergenza La stessa normativa fornisce le caratteristiche tecniche e dimensionali delle elisuperfici non occasionali artt 12 e segg Di seguito si riportano le localit particolarmente interessate dagli incendi in cui si propone di realizzare piazzole nel periodo di validit del presente piano tenuto conto della valutazione del rischio La realizzazione di eliporti in una o pi di tali localit peraltro subordinata alla reperibilit di aree idonee munite di viabilit tale aspetto da risolvere in sede di pianificazione locale 382 Tab 40 1 Localit idonee per la realizzazione di eliporti LOCALIT COMUNE Coppa della Nuvola Peschici localit non litoranee Vieste Falcare Coste Carbonara Monte Sant Angelo Monte lo Sfrizzo Cagnano Varano Difesa grande Gravina in Puglia Masseria Greco Ostuni Le Cesine Vernole Jazzo Orimini S Domenico Martina Franca Burgensatico Mottola Varcaturo Massafra Borgo Perrone Castellaneta Per la collocazione spaziale delle piazzole occorre considerare che la cadenza di lancio dell elicottero non deve scendere sotto i 15 lanci h se opera integrando le squadre a terra oppure sotto i 20 lanci h se l aeromobile affronta l attacco diretto alla testa del fronte di fiamma mentre le squadre operano in altri settori Pe
357. tta l UE Oltre alle classi standardizzate del pericolo di incendio EFFIS offre mappe delle anomalie di FWI basate sul confronto del livello giornaliero di pericolo di incendio con i valori giornalieri mediati sugli ultimi 50 anni ricalcolati utilizzando il dataset ERA40 ECMWF Tutti i prodotti sono disponibili attraverso un interfaccia webgis tramite la quale possibile visualizzare anche il valore dell indice per singolo pixel 35 3 Implementazione operativa di FWI per la Regione Puglia Un sistema operativo per la previsione a 24 48 e 72 h dell indice FWI su tutto il territorio regionale stato implementato da G A P Geophysical Applications Processing srl Il sistema modellistico utilizza l indice FWI nella sua forma originale e si avvale di campi di previsione meteorologica con risoluzione di 4 km Il sistema modellistico che calcola FWI si attiva automaticamente alla fine di ogni simulazione meteorologica e genera quotidianamente tre mappe 321 di pericolosit riferite ai tre giorni successivi disponibili in vari formati png esri raster esri vector etc FIRE WEATHER INDEX FIRE WEATHER INDEX INIT 12Z 18 08 2009 FOR 12UTC 19 6 2009 INIT 12Z 18 06 2009 FOR 12UTC 20 8 2009 FIRE WEATHER INDEX INIT 122 18 06 2009 FOR 12UTC 21 6 2009 WE ari Dip Inter Fisica n Fig 35 3 previsione del FWI per le 12UTC dei giorni 19 20 21 06 2009 Init 12z 18 06 2009 Di estrema utilit risulta la possibilit
358. tto se costituiti da specie forestali ad elevata infiammabilit conifere rimboschimenti ecc ovvero incendi di ogni genere come sopra definiti con potenzialit ad espandersi rapidamente in aree di interfaccia minacciando direttamente l incolumit delle persone con rischio diretto per infrastrutture e abitazioni Codice ROSSO incendi di bosco o di macchia mediterranea soprattutto se costituiti da specie forestali ad elevata infiammabilit conifere rimboschimenti ecc in condizione di vento forte e temperatura elevata ovvero incendi di ogni genere come sopra definiti che coinvolgano direttamente in area di interfaccia l incolumit delle persone delle infrastrutture civili o delle abitazioni per i quali si debba ricorrere anche se a scopo cautelativo alle procedure di evacuazione In rapporto al codice di pericolosit dell incendio verr attuata la Procedura di Lotta Attiva secondo i livelli fasi di seguito riportati Livello 0 la segnalazione di incendio si risolve localmente senza bisogno dell attivazione di alcuna procedura in quanto trattasi di un incendio inesistente ovvero di falsa segnalazione La notizia di verifica della segnalazione e di cessato allarme andr tempestivamente comunicata alla SOUP Livello 1 la segnalazione di incendio si risolve localmente con l impiego limitato di squadre e mezzi in quanto trattasi di un principio di incendio di piccole dimensioni risolvibile dagli stessi 469
359. ttraverso i referenti presenti in SOUP con il COR del CFS con i Comandi Prov li VV F la Direzione Regionale VV F le Associazioni di Volontariato convenzionate e con gli Enti territoriali delegati con continuit assicura un costante aggiornamento della situazione in atto anche attraverso il continuo monitoraggio dell evento tramite i referenti delle strutture presenti sul luogo dell evento con continuit comunica attraverso l emanazione di moduli informativi le notizie relative a situazioni in atto ovvero finalizzate alla prevenzione ed alla lotta attiva agli incendi alle istituzioni preposte e agli organi di informazione con continuit coordina l impiego delle Associazioni di volontariato antincendio boschivo impiegate nell emergenza secondo quanto disciplinato dalle convenzioni vigenti con continuit raccoglie attraverso le postazioni delle singole componenti con continuit 474 della SOUP C F S C N VV F Settore Foreste della Regione Puglia Settore Protezione Civile della Regione Puglia e Volontariato i dati giornalieri relativi a Entit e dislocazione delle risorse operative effettivamente disponibili sul territorio regionale Comandi Stazioni dei C F S operativi e relativi D O S con utenza telefonica di reperibilit squadre e mezzi AIB del C N VV F squadre di operai e i mezzi AIB con relative turnazioni del Settore Foreste eventuali strutture o
360. uaceto Bosco Lucci Bosco del BRINDISI Cemio Vernole w pc _ i mi Lecce ere porri i i LECCE 486 Specchia Specchia Cardigliano X Nard In allegato al presente capitolo figura la tabella con la distribuzione dei riferimenti di presidio riferimenti operai di ruolo automezzi in dotazione e forze disponibili 51 2 Modello organizzativo del CFS Il modello organizzativo del CFS si basa su distretti comprendenti diversi Comuni sui quali operano pattuglie gravitanti nella zona baricentrica Le pattuglie hanno compiti AIB oppure di prevenzione avvistamento investigazione rilevamento Orari e straordinario derivano da contrattazione sindacale decentrata Si indicano di seguito le caratteristiche del territorio per provincia Brindisi La provincia articolata in distretto unico con zona a rischio nel versante N Pattuglia AIB CFS orario 8 15 e 14 21 anche nei festivi Pattuglia prevenzione e avvistamento orario 8 15 e 14 21 Bari La provincia articolata in 7 distretti Ba 1 Canosa Barletta Gravina Poggiorsini Minervino Murge Spinazzola Ba 2 Andria Trani Corato Ruvo Ba 3 Altamura Toritto Bitonto Ba 4 Cassano Murge Grumo Santeramo Binetto Ba 5 Gioia del Colle Noci Acquaviva d F Turi Casamassima Rutigliano Putignano Sammichele di B Ba 6 Conversano Polignano Castellana G Monopoli Alberobello Locorotondo Mola di B Ba 7 Bari Modugno Bitetto Sannicandro Adelfia V
361. uccessi free boscate e di 25 64 macchia 35 5 Diffusione dei bollettini di previsione pericolo incendi su scala regionale Il Servizio Protezione Civile diffonder i bollettini regionali sugli incendi boschivi per modulare i livelli di allertamento delle strutture locali competenti per la lotta attiva agli incendi boschivi e gli interventi di protezione civile connessi agli incendi di interfaccia L indiceFWI espressamente calcolato per il territorio regionale potrebbe essere un utile supporto sia perch il valore consente una valutazione seppur sommaria del comportamento del focolaio in termini di intensit lineare quindi di difficolt delle operazioni di spegnimento sia perch unitamente alla valutazione del rischio consente di stabilire con obiettivit le priorit di intervento 330 VIN Fuoco prescritto Modelli di combustibile e previsione di comportamento 331 36 MODELLI DI COMBUSTIBILE Attraverso l uso di opportuni sistemi di simulazione abbastanza agevole prevedere il comportamento del fronte di fuoco espresso come noto da quattro parametri fondamentali velocit di propagazione intensit lineare lunghezza di fiamma energia calorica rilasciata per unit di superficie Devono essere note le condizioni meteorologiche e le caratteristiche quali quantitative dei combustibili potenzialmente coinvolti nell incendio Per quest ultimo aspetto il quant
362. uello occorrente alla integrale ricostituzione del patrimonio boschivo 46 3 Competenze altri Soggetti Statali Dipartimento di Protezione Civile il Dipartimento di Protezione Civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri garantisce e coordina sul territorio avvalendosi del Centro Operativo Aereo Unificato C O A U le attivit di estinzione con la flotta aerea antincendio dello Stato o delle aziende convenzionate assicurandone l efficacia operativa e provvede al potenziamento e l ammodernamento di essa art 7 comma 2 Legge 353 2000 Corpo Forestale dello Stato Il Corpo Forestale dello Stato forza di Polizia dello Stato ad ordinamento civile specializzata nella difesa del patrimonio agro silvo pastorale della nazione e nella tutela dell ambiente e degli ecosistemi naturali Fatte salve le attribuzioni delle Regioni e degli Enti locali il CFS ha competenza in materia di pubblico soccorso con riferimento anche al concorso nella lotta attiva contro gli incendi boschivi alla prevenzione e allo estinzione con mezzi aerei Per quanto concerne gli incendi boschivi il Corpo Forestale dello Stato interviene nella organizzazione del servizio regionale AIB svolgendo in particolare i seguenti compiti effettua il monitoraggio ambientale e controllo del territorio finalizzato soprattutto alla previsione del rischio incendio boschivo art 4 comma 1 legge 353 2000 costituisce parte integrante della Sala Operativa Unificata Pe
363. ui singoli Si deve quindi tendere a creare piccoli gruppi o collettivi isolati Uno schema di piantagione a gruppi riportato nelle immagini che seguono rispettivamente riferite a 1 o 2 specie O o 000 ooo ooo ooo 00000 0 o 00 000 5 9 le 13 D ooo ooo 0000 00000 00000 ai 00000 0000000 0 0790 00000 00000 999 000 000 16 21 o 25 Fig 55 9 Schema di piantagione a gruppi con una specie 545 Xx XX x 0Xx XxX XX xXO0O0O0X x000X XXOXX xXOo00O0Oo0X o00L000o x000KX XQO0O0oXx xXO00 OX XXKOXX XxX XxX XxX OX XXX x K XXX xox XO0OQOO0OKX xoxox XXQO0O0O X X xXx O0XOXOX xX000Xx xoxox XXX xX0X x x Fig 55 10 Schema di piantagione a gruppi con due specie Il postime deve essere costituito da entit botaniche ecologicamente coerenti con la serie di vegetazione ottenuto da seme raccolto in loco 55 7 Cure colturali La ricostituzione della copertura vegetale non si esaurisce con la piantagione nei primi anni dopo l impianto necessita contrastare la concorrenza di erbe e arbusti circostanti le piantine messe a dimora Ne consegue che conviene piantare solamente quanto si possa seguire con cure colturali adeguate In molte situazioni all incendio in bosco segue in pochissimi anni il sopravvento di arbusti Cistus Rubus Crataegus ecc che possono bloccare la successione vegetazionale anche per decenni e che possono rendere necessarie apposite ripuliture a favore a beneficio di quei gruppi di semenzali che
364. ui sono solubili e permane anche dopo la sua evaporazione Essi possono essere impiegati nella prevenzione e nell estinzione del fuoco trattando i combustibili I principi attivi pi usati per i ritardanti sono il fosfato di ammonio e il solfato di ammonio frequentemente utilizzati in agricoltura come concimi e alle normali dosi di impiego non sussistono grosse preoccupazioni per la tossicit e per l inquinamento ambientale Gli effetti pi rilevanti sono quelli a carico dei corpi idrici e quindi delle diverse forme di vita acquatica 45 2 Bonifica Per evitare la ripresa dell incendio bisogna estinguere 1 focolai residui con un operazione detta bonifica Considerato che il completamento dell estinzione su tutta l area percorsa dal fuoco un intervento eccessivamente impegnativo la bonifica avverr solo sul perimetro dell incendio mentre all interno i focolai verranno lasciati allo spontaneo esaurimento In presenza di combustibili di grandi dimensioni ceppaie tronchi cavi e talvolta anche pali in legno di linee elettriche i focolai interni possono continuare a bruciare per molte ore e talvolta giorni In ogni caso finch permane la combustione deve esserci la sorveglianza La bonifica rappresenta l ultima fase dell intervento e deve essere fatta sul perimetro del bosco bruciato per una fascia di larghezza dell ordine di 10 m variando in funzione delle caratteristiche del combustibile dell incendio e delle tecnich
365. ve alla comunicazione con gli operatori muniti di terminali mobili Rupar Wireless in contatto con la SOUP Il monitoraggio permette di tenere costantemente sotto controllo i mezzi in movimento 384 visualizzando la loro posizione sullo sfondo delle immagini del terreno su cui si muovono e o dello stradario della stessa zona che pu anche essere sovrapposto alla mappa del terreno 41 2 La rete radio La rete radio regionale prevede una sala radio operativa regionale allocata presso la SOUP della Protezione Civile di Bari da cui sar pertanto possibile gestire tutte le operazioni di coordinamento degli interventi sia istituzionali che degli operatori delle associazioni di volontariato La rete radio sar gestita anche da un sistema di telecontrollo che consentir in tempo reale di controllare tutta la funzionalit dei singoli ponti radio e di poter intervenire tempestivamente per eventuali disfunzioni tecniche che saranno immediatamente riscontrate dalla Sala Operativa di Bari In caso di necessit il sistema di telecontrollo della rete radio regionale potr consentire di chiudere le comunicazioni di servizio afferenti alla zona interessata all evento 41 3 Struttura Il progetto regionale prevede l installazione di cinquanta ponti radio su siti idonei individuati su tutta la Puglia per garantire al 90 la copertura radio del territorio pugliese I ponti radio saranno dotati anche di pannelli solari per garantire la tot
366. vello di pericolosit dell evento in atto 479 I FASE SEGNALAZIONE EVENTO SCHEDA OPERATIVA CAPO TURNO SOUP Segnalazione incendio Da 1515 o altre sale Identit di cui chiama operative campata Dove si trova Dove e cosa brucia Ci sono case Ci sono strade Ci sono linee elettriche ricerca su cartografia ricerca tabelle di presente in SOUP dettaglio CFS Attribuisce livello di pericolosit in base all evolunzione in situ dell incendio e sulle condizioni fattori meteo combustibili pendenza Disponibilit forze impiegabili sul campo Attivit SOUP per eventuali correttivi 480 II FASE GESTIONE EVENTO SCHEDA CAPO TURNO SOUP Il Capo Tumo SOUP Verifica monitora con centro In caso di incendi di interfaccia urbano In caso di evacuazione Predispone il foglio funz condimeteo e loro foresta definire il tipo classica mista dichiarata dagli organi notizie sintetico per la evoluzione comunicazione all ufficio stampa della Regione Puglia contatto con Sindaco i Comunica gli aggiornamenti a Attiva in accordo tutti i componenti la SOUP con Sindaco i le azioni per la prima assistenza alla popolazione PREDISPONE di concerto con gli altri componenti della sala un piano speditivo di evacuazione 481 51 MODELLO OPERATIVO 51 1 Distribuzione forze ARIF Il modello organizzativo attuale basato sulla dislocazione nel t
367. ver ricorrere alla forza per effettuare l evacuazione Per questa ragione prima di richiedere lo sgombero della zona necessario valutare attentamente le possibilit di evitare tale operazione Uno dei metodi migliori per evitare lo sgombero la rapida circoscrizione dell incendio con un attacco iniziale rapido ed efficace Come gi accennato esistono situazioni di reale emergenza in cui la necessit primaria la sicurezza dei presenti in una determinata zona e non lo sgombero dei residenti In effetti in alcuni casi le stesse abitazioni possono costituire un riparo abbastanza sicuro Nei casi di emergenza il personale addetto alle operazioni deve ad ogni costo a mantenere un atteggiamento calmo e sicuro anche se la situazione critica evitando disposizioni confuse o continui ripensamenti L ostentazione di sicurezza da parte del personale di soccorso aiuta a prevenire il panico nelle persone presenti b le persone non in grado di lasciare la zona vanno ricoverate nelle zone pi protette ad esempio all interno di una abitazione in muratura In assenza di costruzioni si possono utilizzare veicoli o zone prive di combustibile in questi casi le zone prive di combustibile possono anche venire create con limitati abbruciamenti o con il controfuoco In qualunque modo si dovr provvedere alla loro protezione dal calore d irraggiamento diretto c le persone pi vicine al fronte di fiamma e sulla direttrice di avanzamento della
368. weather index I B A Important Birds Areas IPSI Indice di Pericolosit Specifica in area di Interfaccia ISI Initial Spread Index MATT Ministero Ambiente e Tutela del Territorio MSR Monthly Severity Rating NUTS Nomenclatura delle Unit Territoriali per le Statistiche O P C M Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri OTD Operai a tempo determinato OTI Operai a tempo indeterminato PAC politica agricola comune PCA Posto di Comando Avanzato PN Parco Nazionale PNR Parco Naturale Regionale PCT Punti di contatto territoriali POC Point of Contact referenti Istituzionali RAPF Registro delle aree percorse dal fuoco RNO Riserva Naturale Orientata RNR Riserva Naturale Regionale RNRO Riserva Naturale Regionale Orientata RNS Riserve Naturali dello Stato Ri Rimorchio ROS Responsabile Operazioni Soccorso VV F SIC Sito di importanza comunitaria 575 SIM Sistema Informativo della Montagna SOUP Sala Operativa Unificata Permanente SOUP Sala Operativa Unificata permanente TBT Terra Bordo Terra comunicazioni TFA Tagliafuoco attivo TFAV tagliafuoco attivo verde TFP tagliafuoco passivo UTB Ufficio Territoriale Biodiversit UTC Tempo Universale Coordinato UTG Ufficio Territoriale del Governo VAS Valutazione Ambientale Strategica VIA Valutazione Impatto Ambientale V O IP Voce tramite protocollo Internet V T F A V Viale tagliafuoco attivo verde VVF Vigili del Fuoco ZPS Zone di Protezione Speciali per la Fauna
369. za Fig 45 28 L incendio viene suddiviso in parti separate tra loro da aree bruciate Grafica Bovio Attacco parallelo Collocazione dell accensione ny dell attacco parallelo Direzione diavanzamento dell incendio Area percorsa dal fuoco Linea disicurezza Fig 45 29 Nella testa dove l intensit lo impone si ricorre all attacco parallelo con un accensione in prossimit dell incendio La maggiore profondit con cui viene rappresentato il fronte di fiamma dell incendio nella testa indica maggiore intensit Grafica Bovio Spargimento di ritardanti Nella lotta contro gli incendi possono essere usati composti x chimici che inibiscono la combustione La funzione dei ritardanti quella di ridurre l intensit 424 dell incendio abbassando l altezza delle fiamme I ritardanti utilizzati in ambiente forestale possono essere individuati in due gruppi ritardanti a breve termine e ritardanti a lungo termine Ritardanti a breve termine Hanno lo scopo di rendere massime le funzioni soffocante e o raffreddante caratteristiche dell acqua alla quale vengono aggiunti Quando l acqua completamente evaporata il loro effetto termina I ritardanti a breve termine possono avere due differenti modalit di azione tensioattiva e viscosante Ritardanti a lungo termine Si oppongono alla combustione del legno trasformandosi durante la combustione stessa Il loro effetto si somma all acqua in c
370. ze Operative richiedere su proposta del Direttore delle Operazioni di Spegnimento C F S e o del Responsabile delle Operazioni di Soccorso VV F al C O A U il concorso dei mezzi aerei verificare la presenza di strutture elettriche e o a rischio industriale secondo quanto proveniente dai piani operativi locali in possesso nonch dagli ausili telematici cartografici in dotazione richiedere l eventuale distacco di rete elettrica alla societ di gestione informando di tanto gli organi di governo territorialmente competenti notificare l eventuale prelievo di acqua da fonte idrica sul territorio invasi laghi ecc o dal mare richiesto dai mezzi aerei sia agli enti di gestione che alle Capitanerie di Porto di pertinenza notificare agli Organi di Governo ed agli organi di stampa l eventuale sospensione o rallentamento del traffico su strade o sulle tratte ferroviarie nazionali regionali 458 Nel caso di incendio duraturo oltre le 12 ore di intervento comunque oltre i limiti orari imposti dalle sopraggiunte effemeridi che impongono la sospensione dell intervento dei mezzi aerei del COAU al tramonto astronomico di vasta estensione che minacci zone abitate e nel caso in cui vi sia un accertato reiteramento degli incendi sempre verso la medesima localit la SOUP per il tramite del Direttore e o in caso di assenza del delegato Capo Turno chiede alla Prefettura territorialmente competente l attivazione delle
371. zione importante fattore laddove le asperit del terreno limitano fortemente l intervento dell uomo In collegamento fra di loro possono costituire reti di invasi idonee alla pianificazione del rifornimento idrico nella lotta agli incendi boschivi Le vasche mobili devono avere un altezza minima di un metro e trenta circa ed un diametro variante da 2 a 6 metri in funzione della capacit da 2 500 a 25 000 I sono di solito formate da un intelaiatura e da un telo resistente alla lacerazione che pesano complessivamente da 36 kg vasca da 2 500 1 a 124 kg circa vasca da 25 000 1 ci consente l agevole trasporto anche in luoghi senza viabilit L intelaiatura in lega leggera composta da piantoni regolabili in altezza e alla base per l adattamento alle asperit del terreno tali piantoni vengono successivamente collegati con traverse di unione Il telo realizzato in tessuto ad alta resistenza autoestinguente ed dotato di saracinesca a sfera di scarico con attacco UNI 45 o di altro tipo Apposite sacche possono essere usate per il trasporto di tutti 1 componenti Le vasche devono anche avere la specifica della possibilit di rimozione essere cio smontabili per poter essere trasportate il montaggio di una vasca in genere deve essere assai veloce da 5 a 15 minuti circa in due persone e pratico non richiedendo l ausilio di attrezzi particolari Le immagini relative alle vasche smontabili se non diversamente in
372. zza di fiamma 1 8 m Intensit di reazione 985 5 kW m Velocit effettiva del vento 15 0 Km h Direzione di massima propagazione dal Nord geografico 180 0 MODULO DIMENSIONE Parametri di entrata Tempo trascorso 3 0 h Risultato della simulazione Area 15 9 ha Perimetro 1799 4 m Rapporto Lunghezza Larghezza 3 3 Distanza di propagazione in avanti 801 5 m 343 Distanza di propagazione all indietro Larghezza massima dell incendio MODULO ALTEZZA DI SCOTTATURA Parametri di entrata Temperatura dell aria Risultato della simulazione Altezza di scottatura MODULO MORTALITA Parametri di entrata Altezza dell albero Rapporto di chioma Spessore della corteccia Risultato della simulazione Percentuale di mortalit Volume di chioma scottata MODULO INCENDI SECONDARI Parametri di entrata Velocit del vento a 10 metri Risultato della simulazione Energia termica ascensionale Quota massima raggiunta da una particella in combustione Distanza orizzontale percorsa una particella in combustione MODULO TRANSIZIONE A FUOCO DI CHIOMA Parametri di entrata Altezza inserzione chioma Contenuto di umidit fogliame Carico di combustibile superficiale consumato Risultato della simulazione Intensit critica 18 9 m 246 5 m 20 0 C 94m 15 0 m 0 3 2 0 cm 16 2 0 0 30 0 km h 11328 7 kJ m 18 4 m 92 4 m 10 0 m 100 0 1 0 kg m 5352 8 kW m Evoluzione del fuoco di superficie in incendi

Piano AIB_Volume II_cap 30-59 - Servizio Protezione Civile

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