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piano comunale protezione civile

1. Rischio idrogeologico L analisi dei vari rischi stata approfondita in modo differente a seconda della severit degli stessi della loro prevedibilit e delle informazioni disponibili 2 1 Eventi meteorici intensi Rischio meteorologico Con questa denominazione si intendono gli eventi atmosferici in grado di arrecare gravi danni alla collettivit in genere si caratterizzano per la brevit e la particolare intensit del fenomeno Sebbene tali eventi avvengano con una frequenza elevata le possibilit di previsione sono estremamente limitate a causa dell indeterminatezza locale con cui i fenomeni si manifestano pertanto la prevenzione deve essere basata soprattutto sulla manutenzione costante del territorio rete scolante fognature ecc unitamente alla disponibilit immediata di attrezzature di pronto intervento pompe segnaletica stradale ecc L intero territorio comunale pu essere coinvolto raramente dagli eventi descritti Di norma la raccomandazione corretta da dare ai cittadini in occasione di tali eventi quella di restare in casa ed evitare di mettersi in viaggio Qualora vengano danneggiate strutture contenenti fibre di amianto eternit dovranno essere particolarmente curate le procedure di raccolta e smaltimento da concordare con ARPA e che in genere consistono nella raccolta da parte di personale protetto in modo adeguato accumulo dei residui su bancali di legno e successivo avvolgimento degli stes
2. Er ASI INTERVENTI E SOCCORSO im VERIFICHE TECNICHE 8 CONTROLLO ORDINE SOCIO SANITARIO PUBBLICO E VIABILITA Area Tecnica Comunal C 0 118 C R ANPAs e Polizia Municipale H Vigili del Fuoco I I PoliziaciStato Servizio Tecnico di Bacina I i i i Azienda USL Servizi Sociali Comune ATTIVAZIONE MISURE STRAORDINARIE allestimento tendopoli ricerca persone ecc VOLONTARIATO logistico e cin J Altri Enti e Aziende pe CHIUSURA Centro Operativo Comunale PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 81 5 1 NEVICATA GELICIDIO Caratteristiche temporali Per l allertamento delle strutture coinvolte assume importanza l insorgenza di condizioni meteo avverse neve ghiaccio desumibili da avvisi emessi dal servizio meteo regionale alle cui prescrizioni ci si deve attenere FASI DI INTERVENTO Le fasi di attivazione sono predefinite dal centro funzionale decentrato regionale e indicano lo stato o livello di criticit della situazione neve o ghiaccio Gli interventi di spargimento dei fondenti chimici sulla pavimentazione devono essere effettuati quando si presume che le condizioni atmosferiche siano tali da provocare la formazione di ghiaccio o quando sono previste precipitazioni nevose Il modello organizzativo prevede che il
3. CENSIMENTO DANNI A PERSONE COSE Ultima revisione eseguita da UFFICIO DI PROTEZIONE CIVILE SCHEDA OPERATIVA N 8 LAVORI PUBBLICI GESTIONE DEL TERRITORIO RESPONSABILE Uffici di riferimento UFFICIO TECNICO e URBANISTICA E GESTIONE DEL TERRITORIO Il censimento dei danni a persone e cose riveste particolare importanza al fine di fotografare la situazione determinatasi a seguito dell evento calamitoso e per stabilire gli interventi d emergenza Il responsabile della funzione al verificarsi dell evento calamitoso dovr effettuare un censimento dei danni riferito a persone edifici pubblici edifici privati impianti industriali servizi essenziali attivit produttive opere di interesse culturale infrastrutture pubbliche agricoltura e zootecnia Per il censimento di quanto descritto il coordinatore di questa funzione si avvarr di funzionari dell Ufficio Tecnico del Comune o del Genio Civile regionale e di esperti del settore sanitario industriale e commerciale E altresi ipotizzabile l impiego di squadre miste di tecnici dei vari Enti per le verifiche speditive di agibilit che dovranno essere effettuate in tempi necessariamente ristretti ATTIVITA ORDINARIE E D EMERGENZA Mantenere e coordinare tutti i rapporti fra le varie componenti coinvolte nelle operazioni di censimento danni Adempimenti sopralluoghi ed interventi operativi in materia di sicurezza di edifici siti e situazioni precarie del ter
4. Predisporre le procedure per attivare e gestire i cancelli in caso di emergenza in collaborazione con le forze dell ordine Predisporre le procedure per attivare e gestire le squadre antisciacallaggio in collaborazione con le forze dell ordine e o militari Organizzare esercitazioni con i volontari del gruppo comunale di PC Enti e soggetti coinvolti POLIZIA MUNICIPALE VOLONTARIATO FORZE DELL ORDINE VIGILI DEL FUOCO ANAS PROVINCIA ADDETTI INDIVIDUATI NOMINATIVO TEL Ufficio TEL Abitazione Cellulare GALLETTI SANDRO 0761556911 MEER 3337616471 PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 44 COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PIANO COMUNALE DI Provincia di VITERBO RegioneLAZIO PROTEZIONE CIVILE FUNZIONE 8 Dalia TELECOMUNICAZIONI Ultima revisione eseguita da UFFICIO DI PROTEZIONE CIVILE SCHEDA OPERATIVA N 6 RESPONSABILE POLIZIA MUNICIPALE Uffici di riferimento POLIZIA MUNICIPALE Il coordinatore di questa funzione dovr di concerto con il responsabile territoriale della Telecom con il responsabile provinciale P T con il rappresentante dell organizzazione dei radioamatori presenti sul territorio predisporre una rete di telecomunicazione non vulnerabile Schema di riferimento dovr essere il Sistema provinciale di comunicazioni in emergenza ATTIVITA ORDINARIE E D EMERGENZA Mantenere tutti i rapporti fra le varie componenti che dovran
5. ma non solo Infatti pu essere attivato dal Prefetto dal Presidente della Provincia e dalla Regione per le emergenze definite di tipo B cio di livello provinciale e in casi particolari anche per gli eventi di tipo A cio di livello locale In tale contesto il Prefetto in ambito Provinciale rappresenta la figura istituzionale di riferimento del sistema operativo della Protezione Civile unitamente alle Province e alle Regioni Istituzioni a cui la legislazione attribuisce un ruolo determinante della gestione degli eventi con grande autonomia d intervento In particolare la Regione assume un ruolo importante nella fase della prevenzione e previsione della gestione delle emergenze e della fase di ritorno alle normali condizioni di vita agendo soprattutto su cinque fattori o prevenzione a lungo termine da svilupparsi intervenendo anche normativamente sui fattori urbanistici e territoriali attuando politiche rigorose di protezione e conoscenza del territorio e dei suoi rischi ed incrementando una cultura della protezione civile e la formazione a tutti i livelli dai corsi di base e d aggiornamento alle esercitazioni e simulazione d evento o prevenzione a breve medio termine attraverso l attivit di pianificazione e realizzando anche tramite altri Enti le opere di difesa del suolo ed ingegneria naturalistica e sismica per mitigare il rischio in modo concreto il monitoraggio dei rischi nonch cooperando nella pi
6. 1 4 CARATTERISTICHE GEOLOGICHE IDROGEOLOGICHE GENERALI x Il comune di Castel Sant Elia caratterizzato da due principali tipologie di terreni corrispondenti a due diversi domini di sedimentazione Ambiente marino di et Plio Pleistocenica responsabile della deposizione di facies prevalentemente Sabbioso Limose ed Argillose Ambiente continentale dal Pleistocene superiore ad oggi responsabile della deposizione di facies Ghiaiose sabbiose e facies Vulcaniche Nel dettaglio le formazioni che sono presenti nel comune di Castel Sant Elia sono partendo dalla pi recente Sedimenti Quaternari e Suoli di spessore variabile da alcuni cm fino a 1 2 metri nelle zone topograficamente depresse Alluvioni Fluviali ghiaiosi e sabbiosi depositi fluviali attuali e terrazzati Tufi Incoerenti sono formazioni tufacee fortemente pedogenizzate sono messi in posto per ricaduta in ambiente aereo Tufi Litoidi e Lave Serie Marina Plio Pleistocenica Successioni sabbiose pi o meno continue con frequenti intercalazioni di livelli argilloso marnosi e ghiaiosi notevole contenuto fossilifero Le tipologie sopra elencate hanno differenti comportamenti idrogeologici in base alla loro maturit deposizionale e soprattutto in base alle loro caratteristiche granulometriche Dare una classificazione a scala territoriale dei terreni in base alla loro capacit di assorbire l acqua non possibile
7. 3 RISORSE PRESENTI SUL TERRITORIO Nel presente capitolo sono state riportate le risorse presenti sul territorio comunale che rivestono compiti istituzionali o possono risultare funzionali alla gestione delle emergenze che dovessero verificarsi Risorse dunque intese nel senso pi ampio del termine ricomprendendo Enti Istituzioni Strutture operative edifici aree di emergenza mezzi materiali ed imprese Il censimento stato effettuato principalmente sulla base delle informazioni fornite dall Amministrazione Comunale Le risorse disponibile nel territorio sono riportate in apposite schede allegate al presente piano PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 33 dati sono stati raccolti su supporto cartaceo e saranno trasferiti su supporto informatico 3 1 L Amministrazione Comunale Il Municipio ubicato a Castel Sant Elia in Via Umberto n 41 componenti della Giunta comunale sono NOME DELEGHE Dott Rodolfo Mazzolini Sindaco Parmeggiani Elvio Vice Sindaco Scarcella Antonio Assessore Annibali Ugo Assessore Cati Tiziano Assessore Protezione Civile La struttura dell Amministrazione Comunale composta dai seguenti Servizi Settore 1 area amministrativa responsabile Galletti Sandro Settore 11 area economica finanziaria responsabile Biondi Mauro Settore III area tecnica responsabile Galligani Roberto geometra Settore IV area vigilanza resp
8. wN PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 13 1 2 Classificazione climatica di Castel Sant Elia x La classificazione climatica dei comuni italiani stata introdotta per regolamentare il funzionamento ed il periodo di esercizio degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia In basso riportata la zona climatica per il territorio di Castel Sant Elia assegnata con Decreto del Presidente della Repubblica n 412 del 26 agosto 1993 Zona climatica D Gradi giorno 1 794 Periodo di accensione degli impianti termici dal 1 novembre al 15 aprile 12 ore giornaliere salvo ampliamenti disposti dal Sindaco Il grado giorno GG di una localit l unit di misura che stima il fabbisogno energetico necessario per mantenere un clima confortevole nelle abitazioni Rappresenta la somma estesa a tutti i giorni di un periodo annuale convenzionale di riscaldamento degli incrementi medi giornalieri di temperatura necessari per raggiungere la soglia di 20 Pi alto il valore del e maggiore la necessit di tenere acceso l impianto termico Il territorio italiano suddiviso nelle seguenti sei zone climatiche che variano in funzione dei gradi giorno indipendentemente dall ubicazione geografica Zona Gradi giorno Periodo Numero di ore climatica A comuni con GG lt 600 1 dicembre 15 marzo 6 ore giornaliere B 6
9. COMUNE DI CASTEL SANT ELIA Provincia di Viterbo REDATTO A CURA DELL UFFICIO TECNICO COMUNALE geom ROBERTO GALLIGANI I Tecnico Comunale Il Sindaco PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 1 PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE INDICE PREMESSE 2 ea UN tup Modum aa dE Ue cire cd pag RIFERIMENTI LEGISLATIVI tenerte treten pag AMBITO DI RIFERIMENTO trennen A ana naanakan pag PARTE A ANALISI DEL TERRITORIO CAPITOLO 1 INQUADRAMENTO DEL TERRITORIO COMUNALE pag 1 1 Classificazione sismica di Castel pag 1 2 Classificazione climatica di Castel pag 1 3 Insediamenti abitativi e popolazione e pag 1 4 Caratteristiche Geologiche Idrogeologiche Generali eee pag 1 5 Caratteristiche Geomorfologiche del pag 1 6 Het dE PTaSDOFTO ipee pei dulce pag 1 7 Serviziessenziali serale lalla pag 1 8 Energia elettrica reale aa pag CAPITOLO 2 ANALISI DEIRISGHL teet rur prt tt va Hol Ho pag 2 1 Eventi meteorici
10. locale per il volontariato locale per le telecomunicazioni Tali locali dovranno essere attrezzati con le dotazioni logistiche informatiche tecniche indispensabili per l immediato uso in caso di necessit almeno 2 PC desktop possibilmente 1 PC portatile 1 stampante o possibilmente 1 plotter 1 stampante portatile 1 fax possibilmente 2 1 fotocopiatrice 1 scanner antenna e predisposizione allaccio di Radio RT VHF fissa possibilmente apparato radio possibilmente almeno 2 Radio RT VHF portatili 1 gruppo di continuit 1 gruppo elettrogeno L istituzione del e l individuazione dei referenti delle varie funzioni di supporto devono essere effettuate con provvedimento formale del comune Il metodo di pianificazione Augustus elaborato dal Dipartimento della Protezione Civile prevede che le varie attivit di protezione civile a livello comunale vengano ripartite tra 9 diverse aree funzionali chiamate funzioni di supporto La necessit di individuare nell ambito della pianificazione di protezione civile diverse funzioni di supporto con i relativi coordinatori nasce dalla considerazione che le esigenze che si possono manifestare durante gli eventi calamitosi sono molteplici e svariate monitorare gli eventi assistere la popolazione censire i danni ecc e vanno quindi PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 35 a
11. lt o o lt q lt q a LU LU tc O E Z LU tc D ie z tc LU LU l o o o lt a LU tc LU E LL ui o tc o rc PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 3 7 Mezzi ed attrezzature Sono stati censiti i mezzi le attrezzature ed i materiali utili ai fini di protezione civile in dotazione ai vari Servizi comunali suddividendoli per tipologie dati raccolti sono riportati in appositi allegati Si ritiene opportuno proseguire nell attivit di censimento integrando tali allegati con l elenco delle risorse delle Strutture Operative Locali e dei Soggetti che gi attualmente operano in regime di convenzione o appalto con il Comune manutenzione sgombero neve ecc 3 8 Imprese per interventi urgenti Sono state censite le imprese e le ditte che possono fornire materiali e mezzi o svolgere interventi urgenti suddividendole per categoria dati raccolti sono riportati in un allegato in cui presente oltre al nome del responsabile anche il numero da contattare in caso di interventi urgenti 4 MODELLO DI INTERVENTO PROCEDURE IN EMERGENZA Per modello di intervento si intende la definizione dei protocolli operativi e l assegnazione delle responsabilit e dei compiti di comando e controllo da attivare in situazioni di crisi per evento imminente o per evento gi iniziato finalizzati al soccorso ed al sup
12. PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 18 1 5 CARATTERISTICHE GEOMORFOLOGICHE DEL SITO Il paesaggio e la morfologia che caratterizza il comune di Castel Sant Elia si presenta molto articolato si susseguono aree pianeggianti con bassi bassissimi valori di pendenza ad aree caratterizzate da pareti sub verticali Le aree interessate dai fossi sono caratterizzate dei veri e propri canyon conseguenza dell azione erosiva delle acque Le quote altimetriche vanno dai 30 fino ai 210 metri s l m Le forme del paesaggio sono fortemente legate alle propriet fisiche dei terreni ed alla fitta rete di fossi che hanno attivato processi erosivo deposizionali in tutta l area Con queste condizioni topografiche idrogeologiche ed idrologiche superficiali si sono formati depositi potenti di alluvioni che hanno permesso negli anni un importante sfruttamento dei suoli per scopi agricoli sono stati altresi creati dei canali di irrigazione che permettono tra l altro una pi capillare distribuzione delle acque meteoriche L urbanizzazione ha interessato le parti pianeggianti delle porzioni pi alte delle forre quasi tutto il centro storico del comune si concentra lungo queste aree e le abitazioni pi esterne si affacciano praticamente in verticale sulle forre Queste aree meritano una particolare attenzione ed un continuo monitoraggio dello stato delle pareti di materiale vulcanico che le caratterizza Le tip
13. 09 4 1984 05 07 17 4 Appennino abruzzese 912 8 5 89 0 09 3 4 1997 09 26 00 3 Appennino umbro marchigiano 760 5 70 0 09 NF 1997 10 03 08 5 Appennino umbro marchigiano 490 5 25 0 09 NF 1997 10 06 23 2 Appennino umbro marchigiano 437 5 46 0 09 2 1997 10 14 15 2 Appennino umbro marchigiano 786 7 8 5 65 0 09 NF 2001 03 23 00 50 Sabina 87 5 3 60 0 19 NF 2005 12 15 13 2 Valle del Topino 361 5 6 4 66 0 09 Int Castel Sant Elia 1000 1100 1200 1300 1400 1500 1600 1700 1800 1900 2000 PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 11 Il rischio sismico per la zona del comune di Castel Sant Elia in genere modesto ma tuttavia non trascurabile poich a fronte di una sismicit caratterizzata da scosse frequenti ma di modesta intensit il territorio presenta una vulnerabilit ed un valore esposto molto elevato Di seguito viene riportata la carta dei valori di pericolosit sismica del territorio in riferimento al D M 14 01 2008 dove vengono espressi in termini di accelerazione massima del suolo con probabilit di eccedenza gt 10 in 50 anni riferita a suoli rigidi A Vs gt 800 m s l accelerazione orizzontale massima del suolo con probabilit di eccedenza del 1096 in 50 anni per suolo di cat A compresa nell intervallo 0 075 0 125 g 2 i dd Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia 0 4
14. Autorit locale in materia di protezione civile tenuto ad impegnarsi per il raggiungimento dei seguenti scopi 1 garantire la tutela dei cittadini 2 assicurare la funzionalit o il veloce ripristino il sistema della viabilit e dei trasporti 3 assicurare la funzionalit o il veloce ripristino delle telecomunicazioni e dei servizi essenziali 4 salvaguardare il sistema produttivo locale 5 salvaguardare i beni culturali 6 garantire un rapido ed omogeneo censimento dei danni a persone beni infrastrutture 7 assicurare il coordinamento operativo locale la continuit amministrativa e la documentazione quotidiana delle attivit in fase di emergenza Per coadiuvare il Sindaco nel raggiungimento di tali finalit il Piano persegue gli obiettivi di gt raccogliere ed organizzare le conoscenze relative al territorio per definire le caratteristiche dei rischi presenti gt predisporre il censimento delle risorse disponibili strutture operative edifici strategici mezzi ecc utili per fronteggiare gli eventi calamitosi ed individuare eventuali carenze gt proporre un modello organizzativo per la struttura comunale in casi di emergenza stabilire le procedure operative da applicare nelle varie fasi ed individuare gli Enti ed i soggetti con cui interfacciarsi gt valorizzare il patrimonio umano morale e culturale rappresentato dagli Enti ed Organizzazioni di Volontariato riconoscendone ruolo ed importanza e favore
15. DI ATTESA sono luoghi in cui deve confluire la popolazione a seguito di un evento calamitoso oppure in fase di allarme a seguito di ordine di evacuazione e dove viene istituito un punto informativo e di prima assistenza bevande calde coperte ecc L utilizzo di tali aree limitato a poche ore in attesa dell invio della popolazione alle aree di accoglienza o del rientro nelle abitazioni in caso di cessato allarme Possono essere AREE DI ATTESA SCOPERTE o AREE STRUTTURE DI ATTESA COPERTE PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 49 In caso di terremoto si utilizzeranno esclusivamente aree di attesa scoperte in attesa delle verifiche di agibilit degli edifici Per esigenze legate alla necessit di fornire un presidio alle aree di attesa si scelto di far coincidere alcune delle aree di attesa con aree di accoglienza Le AREE DI ACCOGLIENZA sono luoghi dove la popolazione risieder per brevi medi e lunghi periodi da un giorno a uno due mesi A seconda della tipologia d evento del numero di persone da alloggiare di dovr optare per la soluzione pi opportuna tra l utilizzo di strutture turistico ricettive di AREE DI ACCOGLIENZA SCOPERTE o di AREE STRUTTURE DI ACCOGLIENZA COPERTE Le AREE DI ACCOGLIENZA SCOPERTE sono quelle aree da destinare a tendopoli roulottopoli o a insediamenti abitativi di emergenza prefabbricati in grado di assicurare un ricovero di media e lunga durata per
16. Il Piano Comunale di Protezione Civile recepisce i programmi di previsione prevenzione gi elaborati dagli Enti competenti Regione Lazio Provincia di Viterbo e si impegna ad aggiornare il presente piano in funzione dei cambiamenti a livello territoriale che tali programmi produrranno nel tempo Ed in particolare I Piano Comunale per sua natura generale non pu contenere i piani settoriali da redigere da parte di ciascun ente istituzione e azienda ma rappresenta il punto di riferimento da tenere sempre presente Pertanto ogni scuola ufficio pubblico struttura ospedaliera museo ecc deve dotarsi del proprio piano di emergenza per non trovarsi impreparato di fronte ad un evento calamitoso portandolo a conoscenza della struttura di Protezione Civile Comunale RIFERIMENTI LEGISLATIVI La legislazione sulla competenze e responsabilit degli Enti in materia di Protezione Civile e la documentazione di riferimento cosi individuata Livello nazionale Legge 225 del 24 02 1992 istituisce il Servizio Nazionale di Protezione Civile e definisce compiti attivit e responsabilit dei vari Enti in materia di interventi di Protezione Civile Decreto Ministeriale del 28 05 1993 attuativo del D L vo 504 del 30 12 1992 individua tra i servizi indispensabili dei Comuni la Protezione Civile ed indica nell ICI la fonte di finanziamento D L vo 112 del 31 03 1998 stabilisce tra l altro le funzioni conferite dallo Stato a Regio
17. Sindaco si avvalga a seconda della fase di attenzione in atto della struttura comunale di protezione civile presidio operativo di cui fa parte il responsabile del servizio manutenzione strade le squadre operai e le ditte di fiducia individuate preliminarmente c 0 c quale organismo straordinario per la gestione dell emergenza ristretto alle sole funzioni coinvolte nella specifica emergenza volontariato servizi essenziali assistenza alla popolazione strutture operative locali e viabilit materiali e mezzi Caratteristiche spaziali Le strade cittadine vengono suddivise in viabilit primaria S P 77 dove confluiscono tutte le strade interne del paese ed interessata dal passaggio dei mezzi di trasporto pubblico e consente il collegamento con altre strate statali e provinciali quelle costituenti le linee principali della viabilit urbana e quelle che danno accesso a strutture di pubblica utilit viabilit secondaria e viabilit di completamento ELENCO VIE CON GRADO DI PRIORITA Priorit 1 viabilit primaria interessa la S P 77 via G Verdi via Roma Via delle Cascine Via Civita Castellana che attraversa il paese e consente il collegamento da un lato con la citt di Nepi e dall altro lato la citt di Civita Castellana dove per altro si trova l ospedale civile pi vicino Priorit 2 Via Rio Vicano Via della Bandita via dei Vignali Via Giardino via del Santiario Via Saetta Via donatori di Sa
18. Viene comunque descritto un modello generale dell area la percentuale della frazione argillosa nei terreni aumenta verso il basso terreni pi antichi mentre verso l allo aumentano gli affioramenti di materiale con alta percentuale di sabbie Queste notevoli differenze granulometriche dividono la successione marina sopra descritta in due diversi settori con comportamento idrogeologico assai diverso Non possibile marcare aree nette con comportamenti idrogeologici uguali ne osservare una linea di confine ma molteplici zone di graduale passaggio Ipotizzando un semplice modello idrogeologico si pu dire che le acque meteoriche percolano nei terreni superficiali tufacei fino ad incontrare i livelli argillosi impermeabili PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 17 che costituiscono il letto delle falde idriche livelli argillosi anche se maggiormente frequenti nella parte bassa della successione stratigrafica si ritrovano anche sospesi in lenti di modeste dimensioni nelle facies vulcaniche questo provoca la presenza di moltissime falde sospese nel territorio Pertanto le litologie affioranti in funzione della loro attitudine ad assorbire immagazzinare e cedere per gravit le acque meteoriche sono state raggruppate in Complessi Idrogeologici Sulla base delle informazioni raccolte stato possibile identificare i seguenti complessi idrogeologici Complesso dei Deposit
19. a causa di crolli 4 difficolt nelle comunicazioni telefoniche per sovraffollamento di chiamate 5 alcuni feriti per traumi dovuti a crolli di materiali e conseguenti alla fuga precipitosa dai fabbricati e per crisi cardiache 6 popolazione in ricerca affannosa di notizie dei famigliari 7 formazione di accampamenti spontanei all aperto o in automobile 8 diffusione di notizie false ed allarmistiche 9 difficolt di gestione dei servizi di emergenza per parziale abbandono da parte del personale e o lesioni dei fabbricati in cui sono localizzati 10 prevedibile arrivo di soccorsi dall esterno con modalit e tempi variabili PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 87 Interventi da attuare COSA CHI a attivazione Centro Operativo Comunale Servizio comunale P C b trasferimento della gestione dei servizi essenziali in strutture sicure Enti vari C attivazione collegamenti con Prefettura Regione ecc Servizio comunale P C d presidio dei punti strategici della viabilit e regolazione del traffico Polizia Municipale e Forze dell Ordine e allestimento punti di primo soccorso e di assistenza medica 118 CROCE ROSSA comitato locale delegazione f soccorso ai feriti ed eventuale recupero di persone sotto le macerie 118 VV F Volontariato g spegnimento e o circoscrizione degli incendi VV F h richiesta di collaborazione ai possessori di risorse Ser
20. amministrazioni locali con i propri servizi tecnici Se l evento lo richiede vengono inviate sul posto squadre di tecnici Nucleo di valutazione regionale per il rilievo del danno e la valutazione dell agibilit nella fase di emergenza sismica da parte della Regione e dei Servizi Tecnici Nazionali con il compito di completare il quadro sui danni verificatisi Infine viene predisposto un rapporto sulla ricognizione degli effetti del sisma che viene inviato a tutti gli Organismi nazionali e regionali di Protezione Civile FASE DI ALLARME Passaggio alla FASE DI EMERGENZA si accerta che l evento sismico non ha dato luogo a danni alle persone e o alle cose pervengono notizie di danno a persone e o cose Ritorno alla Fase di NORMALIT Per quanto riguarda le procedure di intervento il presente Piano prevede che a seguito di un evento sismico di intensit significativa il Sistema Locale di Protezione Civile si porti sempre al livello di allarme PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 63 RISCHIO SISMICO FASE DI ALLARME La fase di ALLARME scatta nel momento in cui si verifica un evento sismico rilevante avvertito in modo distinto dalla popolazione residente o temporaneamente presente sul territorio che si suppone possa aver causato dei danni SCHEMA DI MASSIMA DELLE AZIONI DA SVOLGERE In base alle necessit attivare il C O C parziale o al completo e
21. attrezzature speciali ecc che non in grado di soddisfare sulla base del censimento delle risorse dispone l approntamento degli interventi di emergenza necessari per il ripristino dei servizi eventualmente interrotti Referente F5 servizi essenziali raccoglie le segnalazioni circa i danni subiti ed organizza i dati verificandoli con i referenti di F1 F2 e F5 contatta Enti esterni Carabinieri CFS 118 per verificare e integrare i dati pervenuti comunica costantemente al Sindaco i dati raccolti EMERGENZA Referente F6 censimento danni trasmette i dati raccolti e organizzati a S O P Provincia C O R Centro Operativo Regionale si coordina con i Carabinieri la Polizia Stradale e la Polizia Provinciale per coadiuvare eventuali operazioni di evacuazione vigilando sul rispetto delle ordinanze sindacali di limitazione del traffico EMERGENZA Responsabile Distretto di Polizia Municipale F7 si coordina con i Carabinieri e la Polizia per proseguire se necessario il presidio dei cancelli stradali ed attivare servizi di pattugliamento antisciacallaggio nelle aree evacuate in caso di interruzioni delle comunicazioni telefoniche sia via cavo che cellulari contatta i gestori dei servizi per gli interventi di ripristino EMERGENZA Referente F8 telecomunicazioni in caso di necessit organizza l attivazione di sistemi di comunicazione alternativi via radio con il supporto di personale dell A R l Associazione radioamatori attiva idonee misu
22. coadiuvare le eventuali operazioni di evacuazione individua percorsi alternativi nel caso alcune strade risultino impercorribili PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 78 collabora con il referente della F 9 Assistenza alla popolazione per avvisare le famiglie da evacuare Il referente della Funzione Assistenza alla popolazione F9 individua a seconda dell ubicazione dell incendio e del numero di persone da evacuare le strutture dove ospitarle temporaneamente attiva l assistenza alla popolazione presso le aree di accoglienza nel caso alcune frazioni risultino isolate a causa della chiusura delle strade si mette in contatto con la popolazione ivi residente e si occupa di soddisfarne i bisogni essenziali in particolare verifica con il responsabile della F 2 Sanit assistenza sociale e veterinaria se in tali frazioni risiedano persone disabili o comunque soggette a terapie particolari e nel caso sia stata ordinata levacuazione di parte della popolazione contatta il responsabile della F 2 per verificare se nelle aree da evacuare vi siano persone disabili o comunque soggette a terapie particolari PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 79 5 SCENARI ED EVENTI MASSIMI ATTESI Sulla base delle risultanze della ricerca bibliografica e documentale del confronto con gli Enti competenti e delle verifiche sul campo sono state
23. coloro che hanno dovuto abbandonare la propria abitazione Nell ambito del territorio comunale si prevede l utilizzo di tali aree solo in caso di eventi sismici che determinino un diffuso danneggiamento del patrimonio edilizio residenziale In tutti gli altri casi si opter per l utilizzo di strutture turistico ricettive in caso di numero non eccessivo di persone da alloggiare o di strutture di accoglienza coperte Le aree individuate in questo Piano sono in grado di ospitare strutture temporanee quali tende roulotte e relative strutture logistiche necessarie all assistenza di persone evacuate ma non necessariamente possono essere impiegate per il montaggio di moduli abitativi in quanto tale utilizzo assume carattere di stabilit con cambio della destinazione d uso delle aree stesse La sistemazione in tendopoli pur non essendo la pi confortevole delle soluzioni per la collocazione dei senza tetto viene comunque imposta dai tempi stretti dell emergenza sismica come la migliore e pi veloce risposta la permanenza in queste aree non pu superare i 2 3 mesi La sistemazione in insediamenti abitativi di emergenza prefabbricati e o sistemi modulari in caso dovesse perdurare il periodo di crisi la successiva soluzione alloggiativi dopo il passaggio nelle strutture esistenti e tendopoli Le AREE STRUTTURE DI ACCOGLIENZA COPERTE sono quegli edifici presenti sul territorio che possono essere immediatamente disponibili per assicurare un
24. conoscenza in modo diretto o indiretto che sul territorio comunale si verificata una situazione di emergenza oppure vi si stanno instaurando situazioni di criticit tali da comportare rischio per la pubblica incolumit tenuto se del caso a darne avviso agli Organi di Pronto intervento e a prendere contatto con i propri Dirigenti responsabili al fine di concordare eventuali modalit di attivazione Inoltre coloro che rivestono ruoli di responsabilit e o coordinamento sono tenuti a recarsi immediatamente o comunque nel pi breve tempo possibile presso la sede prescelta del COC o comunque del coordinamento delle operazioni di soccorso EVENTI PREVEDIBILI SCHEMA GENERALE DI INTERVENTO DEL COMUNE FASE DI ATTENZIONE FASE DI PREALLARME PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 59 FASE DI ALLARME EMERGENZA gt Assicurare una reperibilit anche per ricezione di ulteriori aggiornamenti gt Allertare componenti del COC e rappresentanti strutture operative e volontariato locali gt Avvisare cittadini residenti e aziende presenti nelle aree a rischio gt Disporre sopralluoghi in zone critiche gt Avvisare chi svolge attivit in zone a rischio es cantieri in alveo gt Valutare situazioni contingenti fiere campi nomadi gt Attivare COC nelle componenti ritenute necessario per l evento previsto gt Avvisare responsabili delle altre funzioni di supporto e verificarne la
25. convocare il personale per la gestione H 24 della sala operativa Raccogliere in maniera sistematica le segnalazioni di evento per comprendere nel minor tempo possibile la reale localizzazione ed estensione del fenomeno Acquisire informazioni certe circa l intensit e l epicentro del terremoto dal Dipartimento della Protezione Civile o da altre fonti scientifiche accreditate Verificare il corretto funzionamento dei mezzi di comunicazione ordinari ed in caso di malfunzionamenti attivare sistemi di comunicazione alternativa comunicazioni radio Garantire l informazione ad Enti Organizzazioni e Strutture pubbliche o private su quanto accaduto e sulla possibile evoluzione prevenendo l insorgenza di situazioni di panico e se necessario indirizzando i Soggetti responsabili ad intraprendere le necessarie azioni di evacuazione di edifici e o altre strutture Assistere le persone che anche per cause indirette dell evento sismico necessitano di cure e o supporto di vario genere Verificare tramite gli Organi tecnici locali e i gestori di Servizi essenziali se vi siano stati sul territorio danneggiamenti a strutture e o infrastrutture a seguito dei quali si rendano necessari interventi urgenti di messa in sicurezza e o ripristino delle funzionalit Coordinare tutte le informazioni pervenute alle Strutture di Protezione Civile nelle ore successive all eve
26. costruzione verranno realizzate in riferimento alle normative sismiche vigenti mentre i restanti immobili in particolare del centro storico saranno tenuti sotto controllo per verificare eventuali interventi di adeguamento sismico da effettuare PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 89 5 5 BLACK OUT Caratteristiche temporali e spaziali L evento black out pu interessare l intero territorio se di portata ampia oppure porzioni di territorio La durata e portata dell evento definita dal gestore della rete elettrica Si riporta di seguito un estratto per ridurre in caso di necessit i carichi di energia in maniera selettiva e programmata evitando cosi black out incontrollati COSA FARE PRIMA dotarsi di una torcia e scorta di pile tenere sempre in casa una scorta di acqua potabile dotarsi di radio alimentata a pile accertarsi che nell ascensore e nel vano scale sia affisso il numero di telefono di pronto intervento della ditta manutentrice verificare l autonomia di apparecchiature mediche di carattere essenziale ricordarsi che i telefoni cordless non funzionano in caso di black out DURANTE evitare l uso del telefono fisso e mobile se non in caso di assoluta necessit per non intasare le linee telefoniche solo in caso di grave urgenza telefonare ai seguenti numeri 118 EMERGENZA SANITARIA 112 113 FORZE DELL ORDINE 115 VIGILI DEL FUOCO POLIZIA LOCAL
27. cura di coinvolgere gli Enti necessari per compiere le seguenti azioni a Creare un cordone di sicurezza intorno all area di intervento b Sgomberare la popolazione coinvolta ed allontanare i curiosi c Disalimentare linee ed impianti elettrici coinvolti d Agevolare i rifornimenti idrici e l arrivo di eventuali rinforzi e Garantire un presidio sanitario sul posto a tutela di soccorritori e cittadini A corredo del Piano dovr essere avviata un attivit periodica di ricognizione verifica ed eventuale potenziamento della rete idranti a servizio del territorio comunale Qualora vengano riscontrate carenze dovr essere garantita la presenza di idranti soprassuolo adeguatamente segnalati nei punti strategici sotto il profilo viabilistico PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 86 5 4 TERREMOTO Per ci che concerne la riduzione del rischio attualmente la sismologia non ancora grado di prevedere con sufficiente anticipo i terremoti e la previsione si fonda quasi esclusivamente su calcoli statistici viceversa possibile agire sotto il profilo della prevenzione adeguando strutture e comportamenti al rischio che grava sull area di vita abituale In conseguenza della classificazione in 3 A zona sismica dovranno eseguite verifiche sugli edifici strategici municipio scuole strutture con affollamento pubblico ecc al fine di accertarne la loro resistenza e quindi la capa
28. da prendere Porsi sopravvento e comunque mai sulla traiettoria della perdita Non posizionarsi mai lungo l asse longitudinale del serbatoi o dei recipienti Se i recipienti mostrano rigonfiamenti o tendono a decolorarsi esternamente mettersi immediatamente al riparo Disporre l evacuazione della zona 4 4 4 Incendi boschivi Gli interventi di lotta diretta contro gli incendi boschivi comprendono Attivit di vigilanza e avvistamento avente lo scopo di una tempestiva segnalazione dell insorgere dell incendio Spegnimento per azione diretta a terra Controllo della propagazione del fuoco Intervento con mezzi aerei Bonifica Queste attivit sono assicurate dal Corpo Forestale dello Stato C F S dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco VV F e dai volontari di Protezione Civile appositamente formati ed equipaggiati anche in base a specifiche convenzioni stipulate tra la Regione Lazio Agenzia Regionale di Protezione Civile APC il Corpo Forestale dello Stato il PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 75 Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ed i coordinamenti provinciali di volontariato di Protezione Civile L intervento articolato in fasi successive che servono a scandire temporalmente il crescere del livello di attenzione e di impiego degli strumenti e delle risorse umane e finanziarie che
29. di autoprotezione che di soccorso altrui Vi poi l aspetto dei rapporti tra istituzioni e mass media per la diffusione dell informazione soprattutto ma non soltanto durante le emergenze L informazione che parte dalle istituzioni pu essere diretta campagne messaggi comunicati ma pi spesso mediata da giornali ed organi radiotelevisivi In ogni caso sia in tempo di pace che nel corso di calamit la qualit del messaggio che arriva all ultimo anello della catena ossia il cittadino che vive in una zona a rischio o che coinvolto in una calamit spesso essenziale per la salvaguardia della propria ed altrui incolumit PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 91 6 2 1 Informazione preventiva Ai fini dell efficacia del Piano e della migliore gestione delle attivit di soccorso fondamentale che il cittadino delle zone direttamente o indirettamente interessate dall evento conosca preventivamente le caratteristiche di base dei rischi che insistono sul proprio territorio come comportarsi prima durante e dopo l evento con quale mezzo ed in quale modo verranno diffuse informazioni ed allarmi dove recarsi in caso si verifichino eventi calamitosi A tale scopo si ritiene che nell ambito della gestione associata del Servizio di protezione civile collabori con il Comune e si impegni a predisporre apposito materiale informativo o
30. e dissesti morfologici di carattere torrentizio ad opera di processi erosivi intensi Ee Le aree a pericolosit geomorfologica elevata riguardano i seguenti Fenomeni frana quiescente riguarda tutti i tipi di frana in cui possibile desumere da indizi di natura geomorfologica e di evoluzione morfoclimatica dell ambiente la temporanea inattivit del corpo di frana e della scarpata principale Tali frane possono avere avuto un attivazione o riattivazione recente storica o preistorica talvolta documentata attraverso diversi documenti cartografia geologica articoli cronache date radiometriche ecc Il lungo periodo di quiescenza non garantisce che siano state rimosse totalmente le condizioni che hanno causato il movimento corpi in massa che sono inclusi nel corpo detritico della frana quiescente costituendone un ammasso unitario il cui comportamento nei riguardi di una eventuale riattivazione globale della frana quiescente non pu essere disgiunto dalla dinamica generale della frana Sono pertanto da considerare come parti di una forma gravitativa quiescente Nelle aree a pericolosit geomorfologica moderata sono ricompresi i depositi classificati come Detriti di versante Depositi alluvionali recenti ed i Conoidi di deiezione pericoli di frana si potrebbero verificarsi sul versante sud lungo il costone tufaceo della valle suppentonia in particolare in corrispondenza del cimitero comunale e della basilica di Sant Elia
31. esaminate le ipotesi calamitose che potrebbero interessare il territorio comunale Tali ipotesi non debbono essere intese come eventi che certamente si verificheranno entro breve tempo ma come eventi che hanno probabilit pi o meno elevata di verificarsi in futuro Relativamente alle varie tipologie di rischio si provveduto a ricostruire scenari calamitosi basati Sul MASSIMO EVENTO ATTESO ovvero l evento caratterizzato dall intensit massima ragionevolmente prevedibile Il sistema locale di protezione civile viene organizzato per far fronte a tali scenari calamitosi di riferimento mentre tutte le ipotesi caratterizzate da intensit inferiori che statisticamente hanno maggiori probabilit di accadimento potranno ovviamente essere affrontate con minor dispiego di risorse Come detto in precedenza sono stati ricostruiti i prevedibili scenari calamitosi che per esigenze di semplificazione ed immediata comprensione sono stati sintetizzati in forma di schema in cui vengono distinti nevicata ghiaccio incendi boschivi terremoto black out PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 80 DANNI AD INFRASTRUTTURE ALLERTAMENTO eventuale coinvolgimento di persone pn strutture di soccorso locali VERIFICA e PRIMA RISPOSTA ricoenzone 7 alle richieste di soccorso 3 sul territorio __ VALUTAZIONE DELLA SITUAZIONE
32. immobili o delle aree Attraverso l attivazione delle funzioni comunali nel centro operativo comunale si raggiungono due distinti obiettivi si individuano vari responsabili delle funzioni in emergenza si garantisce il continuo aggiornamento del piano tramite l attivit degli stessi responsabili in tempo di pace Tramite l attivit dei responsabili delle funzioni comunali si avr quindi la possibilit di tenere sempre efficiente il piano di emergenza che per la prima volta vede per ogni argomento funzione un unico responsabile sia in emergenza e non Questo consente al Sindaco di avere nel Centro Operativo esperti che gi si conoscono e lavorano nel piano e quindi di raggiungere una miglior omogeneit fra i suoi componenti e le strutture operative altrimenti diversificati fra di loro per procedure interne mentalit e cultura ATTIVITA ORDINARIE Effettuare un censimento relativo al patrimonio abitativo ed alla ricettivit delle strutture turistiche alberghi campeggi ecc Svolgere una ricerca di aree pubbliche e private da utilizzare come zone ospitanti Effettuare un censimento delle varie aziende di produzione e o distribuzione alimentare presenti sia a livello locale che nazionale Aggiornamento periodico delle informazioni sopra descritte raccolte al fine di fronteggiare le esigenze della popolazione che a seguito dell evento calamitoso risultano senza tetto o soggette ad altre difficolt Organizzare in loco del
33. in riferimento a soglie di criticit ed in relazione a situazioni contingenti di rischio L inizio e la cessazione di ogni fase vengono stabilite da A P C e comunicati ai Componenti del Sistema di Protezione Civile territorialmente interessati Gli Uffici Territoriali del Governo Prefetture ricevuti dalla A P C gli avvisi inerenti l inizio e la cessazione di ogni fase provvedono ad inoltrarli ai Comuni interessati La FASE DI ATTENZIONE viene attivata quando le previsioni e le valutazioni di carattere meteorologico fanno ritenere possibile il verificarsi di fenomeni pericolosi Essa comporta l attivazione di servizi di reperibilit e se del caso di servizi h 24 da parte della A P C e degli Enti e strutture preposti al monitoraggio e alla vigilanza ed agli interventi nel caso di incendi boschivi La fase di attenzione presenta due livelli di severit 1 2 e viene attivata a seguito delle valutazioni di effetti attesi sul territorio sulla base delle previsioni meteorologiche idrologiche ed idrauliche PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 57 o attenzione 1 in caso di eventi previsti di intensit tali da costituire pericolo per la popolazione e da provocare possibili danni in aree gi individuate a rischio o in porzioni limitate della zona di allertamento o attenzione 2 in caso di eventi previsti di notevole intensit tali da poter costituire elevato pericolo per la popolazione
34. reperibilit gt Partecipare alle attivit del COM se attivato gt Attivare strutture tecniche e PM per vigilanza monitoraggio del territorio e avviso alla popolazione gt Avvisare popolazione e aziende presenti nelle aree a rischio per possibili evacuazioni gt Disporre l utilizzo dei volontariato nelle attivit di ricognizione nelle aree critiche gt Verificare disponibilit di impiego delle aree di emergenza gt Informare COM CCS se attivi e Serv Prot Civile UTV su problemi insorti sul territorio gt Sospendere manifestazioni che comportino concentrazione straordinaria di popolazione gt Attivare COC al completo e convocare personale per la gestione H24 della Sala Operativa gt Partecipare alle attivit del COM se attivato gt Disporre l evacuazione delle aree a rischio gt Attivare PM per avviso alla popolazione e presidio delle vie di fuga e dei cancelli stradali gt Disporre l utilizzo dei volontari per monitoraggio del territorio supporto all evacuazione approntamento aree di attesa accoglienza gt Disporre l impiego di aree di attesa accoglienza e l assistenza alla popolazione gt Emanare tutti i provvedimenti atti a garantire la salvaguardia della popolazione e dei beni gt Mantenere contatti con COR CCS COM e Serv Prot Civile UTV per informare su problemi azioni intraprese richieste di supporto PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI V
35. richiesta di intervento pi rapida nei week end minore durante gli orari di lavoro comunque si aggira sull ordine delle poche ore dal momento della attivazione Il Comitato Provinciale di Castel Sant Elia delle Associazioni di Volontariato di Protezione Civile da cui vengono attivate le componenti specialistiche adeguate alla situazione in atto pu essere attivato tramite la Prefettura di Viterbo e l Agenzia di Protezione Civile della Regione Lazio 3 3 Servizi sanitari e sociali Riguardo i servizi sanitari il Comune dipende dall Azienda USL di Viterbo Distretto di Civita Castellana VT5 che ha sede a Civita Castellana in Via XXV aprile n 17 mentre l Ospedale in via Ferretti n 169 L Ospedale pi vicino a Castel Sant Elia quello di Civita Castellana in via Ferretti n 169 a circa 7 89 km dal centro urbano percorribile a circa 12 minuti L Ospedale dotato di specialit di base e di funzioni specialistiche quali neurologia urologia ortopedia cardiologia ostetricia e ginecologie terapia iperbarica rianimazione pronto soccorso astanteria e medicina d urgenza oltre ai servizi di laboratorio e radiologia Nel territorio comunale presente una sola farmacia Farmacia Rupes Dr Sse A M Coccia E l Stefani S N C In Via Roma 15 01030Castel Sant Elia Tel 0761556590 3 4 Scuole Nel Comune di Castel Sant Elia sono presenti le seguenti Scuola materna dell infanzia Via Rupi 12 Castel Sant Elia Cap 01030 Telef
36. ricovero coperto di breve e media durata per coloro che hanno dovuto abbandonare la propria abitazione Per quanto riguarda le aree che presentano caratteristiche di idoneit ai fini di un loro utilizzo come AREE DI ACCOGLIENZA PER LA POPOLAZIONE sono stati ricercati i seguenti requisiti buoni collegamenti con la rete viaria principale e accessibilit da parte di mezzi pesanti adeguata estensione e vicinanza alla residenza abituale della popolazione da servire superficie pianeggiante e pavimentata oppure dotata di terreno drenato Servizi essenziali esistenti o facilmente allacciabili acqua potabile fognatura energia elettrica gas telefono PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 50 assenza di situazioni di rischio incombente o quantomeno estremamente ridotte e limitate per tipologia propriet pubblica e o disponibilit immediata Le AREE DI AMMASSAMENTO DEI SOCCORRITORI E DELLE RISORSE rappresentano i centri di raccolta di uomini e mezzi ove saranno allestiti in situazioni d emergenza i campi base delle strutture operative operanti su territorio VV F FF AA Colonna Mobile del Volontariato ecc Nel territorio comunale di Castel Sant Elia prevista la localizzazione di un area di ammassamento in quanto tali aree vengono ubicate nel Comune sede di C O M Nel caso fosse necessario installare un campo base per colonne di soccorritori nell ambito del
37. situazioni di interruzione dei servizi al fine di quantificare i danni e provvedere ad assistere la popolazione coinvolta ALLARME Referente F6 censimento danni predispone un servizio di ricognizione del territorio per verificare il manifestarsi di eventuali danneggiamenti coordinandosi con F1 F2 e F5 impiegando eventualmente anche risorse esterne al Comune e comunica costantemente i risultati al Sindaco verifica le condizioni della rete stradale coordinandosi con le competenti strutture ALLARME Responsabile Distretto di Polizia Municipale F7 in caso di necessit richiede il concorso di ulteriore personale alla Centrale Operativa del Corpo di Polizia municipale Verifica la funzionalit dei collegamenti telefonici via cavo e cellulari ALLARME Referente F8 telecomunicazioni verifica gli apparecchi radio in dotazione per il mantenimento delle comunicazioni in emergenza con i centri di coordinamento verifica la disponibilit e funzionalit delle aree e strutture di attesa e di accoglienza ALLARME Referente F9 assistenza alla popolazione in accordo col Sindaco contatta le Autorit scolastiche per le decisioni circa la prosecuzione dell attivit Si mette a disposizione del C O C per la gestione degli aspetti amministrativi economici e legali dell emergenza in particolare assicurando il proprio sostegno al Sindaco nella redazione di ordinanze ALLARME Referente F10 segreteria d emergenza si occupa dell organizzazione della tur
38. sono primo soccorso e trasporto infermi interventi socio assistenziali soccorso sanitario di massa ricerca e ricongiungimento dispersi allestimento e gestione dei centri di accoglienza della popolazione Comitato locale delegazione Nepi Castel Sant Elia Monterosi la sede ubicata a Nepi in Via Tre Portoni s n c PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 56 4 3 Sistema di allertamento Gli eventi calamitosi a seconda che siano o meno prevedibili si distinguono in eventi con possibilit di preannuncio es alluvioni eventi meteorologici pericolosi in Icuni casi frane eventi improvvisi per i quali non possibile prevedere in anticipo l accadimento es terremoti incidenti chimico industriali Nel territorio comunale i principali rischi per i quali possibile una forma di previsione e quindi di preannuncio sono rischio idraulico limitata visto le vallate che circondano il paese nubifragi trombe d aria e grandine limitata forti nevicate gelo forte vento Nel caso di eventi calamitosi con possibilit di preannuncio il modello di intervento prevede l attivazione di successivi livelli di allertamento a cui corrispondono azioni specifiche da mettere in campo da parte delle componenti e delle strutture operative di protezione civile LA FASE DI ATTENZIONE LA FASE DI PREALLARME LA FASE DI ALLARME Le fasi vengono attivate
39. vengono messi in campo Si distinguono Un periodo ordinario durante il quale la pericolosit di incendi limitata Un periodo di intervento durante il quale la pericolosit di incendi boschivi alta Nel periodo ordinario ottobre febbraio vengono effettuate nell ambito dei compiti istituzionali dei vari Enti e strutture tecniche le normali attivit di studio e sorveglianza del territorio nonch l osservazione e la previsione delle condizioni metereologiche Nel periodo di intervento febbraio settembre si attivano le seguenti fasi di operativit crescente proporzionata agli aspetti previsionali gt Fase di attenzione gt Fase di preallarme dichiarazione di stato di grave pericolosit da parte di APC gt Fase di allarme segnalazione di avvistamento incendio gt Fase di spegnimento e bonifica estinzione dell incendio Si sottolinea che le strutture operative considerata la natura del rischio incendi boschivi e le tipologie di innesco pi frequenti devono essere pronte ad attivare la fase di allarme per interventi di spegnimento in qualsiasi periodo dell anno FASI DI ATTENZIONE E PREALLARME il Sindaco fornisce il numero di reperibilit al C F S ed ai VV F affinch possa essere allertato nel caso in cui si verifichi un incendio nel proprio territorio concorre eventualmente all attivit di vigilanza e di avvistamento antincendio in raccordo con il CFS e la Pr
40. 0 81 21 6 2 km MN 1 750 2 000 fig 10 Stralcio Carta pericolosit sismica del territorio nazionale In base all ordinanza n 3274 relativa alla riclassificazione sismica del territorio italiano il comune di Castel Sant Elia stato classificato come Zona Sismica 3 anche in base alle parziali modifiche apportate dal decreto regionale D G R n 852 del 18 06 2003 il comune stato inserito in Zona Sismica 3 Secondo la D G R n 387 2009 il comune di Castel Sant Elia inserito nella Zona Sismica 3 PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 12 Nuova Zona Sottozona Zona CODICE sismica sismica sismica ai Variazione ISTAT COMUNE DGR 387 09 DGR sensi della di zona e 387 09 e precedente sismica DGR 835 09 DGR DGR 835 09 766 03 12056001 Acquapendente 12056002 Arlena di Castro 12056003 Bagnoregio 12056004 Barbarano Romano 12056006 Bassano in Teverina 12056005 Bassano Romano 12056007 Blera 12056008 Bolsena 12056009 Bomarzo 12056010 Calcata 12056011 Canepina 12056012 Canino 12056013 Capodimonte 12056014 Capranica 12056015 Caprarola 12056016 Carbognano 12056017 Castel Sant Elia 12056018 Castiglione in Teverina 12056019 Celleno NIN w w w wV PIPP gt w P gt wj
41. 00 lt comuni con GG lt 900 1 dicembre 31 marzo 8 ore giornaliere C 900 comuni con GG s 1 400 15 novembre 31 marzo 10 ore giornaliere D 1 400 comuni con GG lt 2 100 1 novembre 15 aprile 12 ore giornaliere E 2 100 comuni con GG s 3 000 15 ottobre 15 aprile 14 ore giornaliere F comuni con GG 3 000 tutto l anno nessuna limitazione PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 14 CARTINA CLIMATICA Italiano Carta climatica d Italia secondo Mario Pinna Climi temperati tipo C di BU subtropicale MU temperato caldo MU sublitoraneo J subcontinentale Descrizione MU temperato fresco Clima temperato freddo tipo D di BEN temperato freddo Climi freddi tipo E di X freddo ERU olaciale PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 15 1 3 Insediamenti abitativi e popolazione La popolazione residente nel Comune pari a 2 615 abitanti come risulta dai dati del Comune alla data del 31 10 2012 cosi distribuite sul territorio Centro urbano e zone limitrofe 2497 abitanti Periferie zona San Lorenzo 118 abitanti NSAN LORENZO T Pes WCENTRO URBANO 1 bn CASTEL SANT ELIA da RE a T nh pose 01030 CastelSantielia VT NE S Google earth Alt 6 24 Rm PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 16
42. 4 34 37 47 48 49 49 3 6 Aree di emergenza i pag 3 7 Mezzi ed attrezzature oio lai pag 3 8 Imprese per interventi urgenti enm pag PARTE B MODELLO DI INTERVENTO CAPITOLO 4 MODELLO DI INTERVENTO pag 4 1 Sistema di comando e coordinamento i pag 4 2 Componenti del Sistema locale di protezione civile eee nre rse rrsser ee pag 4 3 Sistema di allertamento i pag 4 4 Procedure e attivazioni in emergenza i pag 4 4 2 Procedure e attivazioni in emergenza Rischio SISMICO pag 4 4 3 Rischio chimico industriale e incidenti con presenza di sostanze pericolose pag 4 4 5 Incendi paia pag 5 Scenari ed eventi massimi rnst trnsserrn rneer nne pag 5 1 Nevicata gellcidio again pag 5 2 Incendi DOSCHIVIG erat pag 5 4 voe ilaele pag 5 5 Black OUl s ien aliis RS e CEP e ED or usual pag PARTE C FORMAZIONE E INFORMAZIONE CAPITOLO 6 FORMAZIONE INFORMAZIONE AGGIORNAMENTI DEL PIANO pag 6 1 Formazione o ect qe Dabei ea v uf edet bees die pag 6 2 Informazione alla cittadinanza ee pag 6 2 1 In
43. A PARTE DEI SINGOLI ENTI CON PROCEDURE ORDINARIE GARANTENDO COMUNQUE L INTERSCAMBIO DI INFORMAZIONI L EVENTO PER LA COMPLESSIT E L ESTENSIONE DELLE PROBLEMATICHE NECESSITA DELL ATTIVAZIONE DI PROCEDURE DI PROTEZIONE CIVILE Flusso continuo di informazioni verso Prefettura C C S Provincia e Regione C O R A P C Verifica percorribilit stradale individuazione viabilit alternativa COORDINAMENTO OPERAZIONI DI SOCCORSO ATTRAVERSO IL C O C CENTRO OPERATIVO COMUNALE Individuazione delle priorit di intervento Attivazione operai comunali e ditte esterne richiesta interventi urgenti di squadre VV F RIPRISTINO DELLE CONDIZIONI DI RISOLUZIONE DELLE PROBLEMATICHE RISOLUZIONE DELLE PROBLEMATICHE SCHEMA TIPO NUBIFRAGIO Polizia Municipale Come detto gi in precedenza considerata la conformazione del paese da escludere qualsiasi fenomeno di esondazione dei corsi d acqua visto la loro localizzazione a valle 4 4 2 Procedure e attivazioni in emergenza Rischio sismico Allo stato attuale delle conoscenze scientifiche il terremoto da considerarsi un fenomeno assolutamente privo di preannuncio L unica valutazione che pu essere fatta che a seguito di una scossa di magnitudo elevata M gt 4 possono verificarsi a distanza pi o meno ravvicinata altre scosse PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 62 repliche che nella consuetudine popolare vengono chiamate scosse di a
44. ATE MEZZI IMPRESA MARINI amp DARIDA SCAVI E TRASPORTI Con sede in Nepi Localit Gilastro s n c TEL 3336320611 3356279973 0761556575 FAX 0761555198 CAMION AUTOCARRI FURGONI CAMIONCINI BOBCAT _ PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE NUMERO 16 95 COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PIANO COMUNALE DI Provincia di VITERBO Regione LAZIO PROTEZIONE CIVILE DITTE IMPRESE PRIVATE MEZZI IMPRESA DARIDA ADORNO Con sede in NUMERO Via h TEL 0761570155 CELL 3367642045 CAMION AUTOCARRI 3 PALA GOMMATA 2 BOBCAT 1 MINISCAVATORE 2 CATERPILLAR 1 PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 96 COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PIANO COMUNALE DI Provincia di VITERBO Regione LAZIO PROTEZIONE CIVILE DITTE IMPRESE PRIVATE MEZZI MARIOTTINI MAURO Con sede in Castel Sant Elia Via NUMERO Arturo Toscanini TEL 0761556447 CELL 3389949322 CAMION MOTRICI PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 97 COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PIANO COMUNALE DI Provincia di VITERBO Regione LAZIO PROTEZIONE CIVILE DITTE IMPRESE PRIVATE MEZZI DOTAZIONE MEZZI COMUNALI E ADETTI TUFORNATO S R L Con sede in Castel Sant Elia Localit Poggio Maggiore TEL 0761557598 CELL 3395834135 PALE ME
45. CCANICHE PALA ATTREZZATA PER NEVE BILICI MACCHINE CON GRU 98 PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO COMUNE DI CASTEL SANT ELIA Provincia di VITERBO Regione LAZIO RISORSE DESCRIZIONE DEI DENTENTORI ANTICO FORNO DE STEFANI CASTORE SEDE IN VIA G VERDI N 74 TEL 0761556759 PANE GIORNALIERO PRODUCIBILE FORNO GRAZIANI SEDE IN VIA ROMA TEL 3298991470 3284051438 PANE GIORNALIERO PRODUCIBILE PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE PANIFICI QUANTITA PANE 600 1000 QUANTITA PANE 600 1000 99 COMUNE DI CASTEL SANT ELIA Provincia di VITERBO Regione LAZIO RISORSE DESCRIZIONE DEI DENTENTORI SUPERMERCATO ONEPRICE SEDE Via Civita Castellana n 81 83 con ampio parcheggio esterno LA BOTTEGA alimentare di Graziella Giaffreda Via Santuario n 42 FORNITURE ALIMENTARI LA S FO S r l Grossista alimentari forniture Localit Perazzeto S P 77 Km 2 450 PALMINIMARKET alimentare Via Umberto 1 n 15 FRUTTA E VERDURA Via Umberto 1 n 13 Stazione di servizio TotalErg sulla S P 77 Km 2 500 00 PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE TELEFONO 0761570372 0761 518024 fax 0761518224 COMUNE DI CASTEL SAN
46. DINARIE E D EMERGENZA Mantenere e coordinare tutti i rapporti fra le varie componenti che detengono risorse utili per fronteggiare l emergenza Censimento materiali e mezzi di propriet dell Amministrazione comunale Censimento materiali e mezzi appartenenti alle associazioni di volontariato che saranno coinvolte nelle operazioni di protezione civile Censimento materiali e mezzi appartenenti alle aziende pubbliche e private locali Gestione magazzini comunali Comunicazione a Prefettura e Provincia degli elenchi di materiali e mezzi disponibili Enti e soggetti coinvolti AZIENDE PUBBLICHE E PRIVATE VOLONTARIATO C R l AMMINISTRAZIONE LOCALE ADDETTI INDIVIDUATI NOMINATIVO TEL Ufficio TEL Abitazione Cellulare GALLIGANI ROBERTO 0761570811 BEER 3284468618 PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 40 COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PIANO COMUNALE DI Provincia di VITERBO RegioneLAZIO PROTEZIONE CIVILE FUNZIONE 5 SERVIZI ESSENZIALI ATTIVITA SCOLASTICA Ultima revisione eseguita da UFFICIO DI PROTEZIONE CIVILE SCHEDA OPERATIVA N 7 POLITICHE SOCIALI RESPONSABILE Uffici di riferimento UFFICIO TECNICO e ASSISTENZA SCOLASTICA ATTIVITA ORDINARIE E D EMERGENZA Mantenere e coordinare tutti i rapporti con i rappresentanti di tutti i servizi essenziali erogati sul territorio Interrompere l erogazione del gas prima dell evento annunciato o appena p
47. E indirizzarsi verso i locali di ricovero temporaneo appositamente costituiti in caso di necessit di assistenza immediata ascoltare le notizie diffuse dagli organi di informazione tramite radio evitare l uso per quanto possibile di veicoli provati e in ogni caso prestare la massima attenzione agli incroci rimanere il pi possibile presso il proprio domicilio DOPO non utilizzare immediatamente l ascensore e limitare l uso di elettrodomestici a quelli strettamente necessari accertare l avvenuto scongelamento dei cibi PARAMETRI DI FUNZIONALITA STRUTTURE GRUPPI ELETTROGENI FISSI MOBILI ALIMENTAZIONE AUTONOMIA BATTERIE E GRUPPI DI CONTINUITA E AUTONOMIA NOTE COMUNICAZIONI CENTRALINO SEDE MUNICIPALE gruppi elettrogeni fari alogeni etc PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 90 6 FORMAZIONE INFORMAZIONE AGGIORNAMENTI DEL PIANO 6 1 Formazione La formazione del personale impegnato nel sistema locale di protezione civile fondamentale per migliorarne la capacit operativa e per assicurare la migliore gestione delle situazioni d emergenza A tal fine nell ambito dello svolgimento della gestione associata del Servizio Protezione civile si ritiene opportuno demandare all associazione volontariato protezione civile il compito di programmare periodici momenti didattici ed addestrativi in particolare per quanto riguarda gli Amministratori ed i Referenti di funzione di s
48. ITERBO 60 EVENTI IMPROVVISI SCHEMA GENERALE DI INTERVENTO DEL COMUNE ALTRI ENTI O STRUTTURE AUTOALLERTAMENTO STRUTTURE COMUNALI CITTADINANZA EVENTO CALAMITOSO TERREMOTO NUBIFRAGIO IMPROVVISO INCIDENTE IMPIANTO INDUSTRIALE ECC si accerta che l evento non ha originato danni e non presenta pericolo per persone e o cose Ritorno alla Fase di NORMALITA FASE DI ALLARME EMERGENZA Attivazione COC notizie di danni o pericoli incombenti su persone infrastrutture ecc RISOLUZIONE PROBLEMATICHE OCCORSE RIPRISTINO DANNI E MESSA IN SICUREZZA DEI LUOGHI SALVAGUARDIA DELLA POPOLAZIONE A RISCHIO evacuazioni DISPORRE L UTILIZZO DELLE AREE DI ATTESA ACCOGLIENZA E L ASSISTENZA ANCHE SANITARIA ALLA POPOLAZIONE CONTROLLARE VIABILITA DI ACCESSO ALLE AREE A RISCHIO DISPORRE GLI INTERVENTI URGENTI PER LA RIDUZIONE DEL RISCHIO INFORMARE COSTANTEMENTE LA POPOLAZIONE COINVOLTA SALVAGUARDIA DEI BENI E DEL SISTEMA PRODUTTIVO LOCALE COSTANTE FLUSSO INFORMATIVO CON REGIONE PREFETTURA PROVINCIA UTV VERIFICA PROBLEMATICHE INSORTE SUL TERRITORIO F 1 PM Volontari ALLERTAMENTO DEL COMUNE INDIVIDUARE AREE A MAGGIOR RISCHIO PIU DANNEGGIATE PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 61 NUBIFRAGIO SEGNALAZIONI RICHIESTE DI SOCCORSO A Vigili del Fuoco Carabinieri Comune VERIFICA SEGNALAZIONI E SCAMBIO INFORMAZIONI disagi per la cittadinanza L EVENTO AFFRONTABILE D
49. O DI PROTEZIONE CIVILE SCHEDA OPERATIVA N 1 RESPONSABILE SETTORE LAVORI PUBBLICI Ufficio di riferimento UFFICIO TECNICO ATTIVITA ORDINARIE E D EMERGENZA Mantenere e coordinare tutti i rapporti fra le varie componenti scientifiche e tecniche per l interpretazione fisica del fenomeno e dei dati relativi alle reti di monitoraggio Attuazione in ambito comunale degli interventi di prevenzione dei rischi stabiliti dai programmi e piani regionali Adempimenti sopralluoghi ed interventi operativi in materia di sicurezza di edifici siti e situazioni precarie del territorio Previsione dell andamento degli eventi per le catastrofi annunciate sulla base dei dati forniti da enti competenti Es Magistrato delle acque in caso di esondazioni in arrivo Predisposizione ordinanze finalizzate alla salvaguardia della pubblica incolumit art 54 D Lgs n 267 2000 Enti e soggetti coinvolti UFFICIO TECNICO COMUNALE TECNICI PROVINCIALI REGIONALI COMUNITA MONTANE se presenti RESPONSABILI DELLE RETI DI MONITORAGGIO LOCALI UNITA OPERATIVE DEI GRUPPI NAZIONALI UFFICI PERIFERICI DEI SERVIZI TECNICI NAZIONALI TECNICI O PROFESSIONISTI LOCALI ADDETTI INDIVIDUATI NOMINATIVO TEL Ufficio TEL Abitazione Cellulare GALLIGANI ROBERTO 0761570811 ERI 3284468618 PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 37 COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PIANO COMUNALE DI Provincia di VI
50. OMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 55 livello provinciale il Centro Coordinamento Soccorsi C C S attivato dal Prefetto con sede presso l Ufficio Territoriale del Governo si avvale della Sala Operativa Provinciale S O P diretta da un rappresentante del Prefetto e attivata per quelle funzioni di supporto del Metodo Augustus che saranno in ogni singolo caso ritenute pi opportune livello intercomunale i Centri Operativi Misti C O M attivati se necessario dal Prefetto e ai quali attribuito il coordinamento delle attivit di un ambito territoriale composto da pi Comuni livello Comunale i Centri Operativi Comunali C O C attivati dal Sindaco vedi capitolo 3 1 Il Comune di Castel Sant Elia in situazioni di emergenza si raccorda prioritariamente con il C C S a Viterbo attraverso la della Sala Operativa della Prefettura con l Ufficio di Coordinamento Protezione Civile che ha sede a Castel Sant Elia in Via Saetta n 26 4 2 Componenti del Sistema locale di protezione civile Di seguito si fornisce breve descrizione delle competenze delle diverse componenti del sistema locale di protezione civile L Arma dei Carabinieri collocata nell ambito del Ministero della Difesa con il rango di Forza Armata altres Forza Militare di Polizia a competenza generale e in servizio permanente di pubblica sicurezza dipendendo funzionalmente dal Ministr
51. ONI DI SOCCORSO C O C Centro Operativo Comunale ALLERTAMENTO Verifica percorribilit stradale e intervento su direttrici stradali strategiche Raccolta dati e richieste di soccorso Lame spartineve turbine Assistenza automobilisti in difficolt Mezzi spandisale e spandighiaia vizi verifica disponibilit Piano P C Mezzi fuoristrada Verifica diretta ed indiretta casi sociali Coperte e alimenti di conforto Verifiche tecniche e transennamento zone a rischio Tempo da poche ore a qualche giorno SOLUZIONE DELLE PROBLEMATICHE E RITORNO ALLA PREESISTENTE SITUAZIONE DI NORMALITA PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 84 5 2 INCENDI BOSCHIVI In questo ambito vengono presi in esame quei fenomeni di combustione che sviluppandosi in luoghi particolari fabbricati boschi ecc possono per intensit o estensione del fenomeno costituire motivo di pericolosit l uomo l ambiente La maggior parte degli incendi boschivi di origine colposa fuochi incustoditi bruciatura di stoppie in giornate di vento abbandono di mozziconi di sigarette accesi ecc Un altra causa frequente di innesco di incendi boschivi data dal transito ed dalla sosta in aree verdi di autoveicoli le cui marmitte catalitiche sviluppano elevate temperature in grado di appiccare il fuoco alla
52. T ELIA Provincia di VITERBO Regione LAZIO RIEPILOGO PERSONALE LOCALE ADDETTO ALL EMERGENZA PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE TELEFONO SINDACO Dott Mazzolini Rodolfo 0761556715 RESPONSABILE AREA TECNICA Geom Galligani Roberto RESPONSABILE POLIZIA MUNICIPALE Galletti Sandro 0761570811 3284468618 0761556911 3337616471 CAPO POLIZIA MUNICIPALE Martorelli Mario 3318302356 RESPONSABILE PROTEZIONE CIVILE LOCALE Del Corso Enrico CROCE ROSSA COMITATO LOCALE DELEGAZIONE NEPI CASTEL SANT ELIA MONTEROSI PRONTO SOCCORSIO DI CIVITA CASTELLANA ARMA DEI CARABINIERI POLIZIA STRADALE STAZIONE DI MONTEROSI VIGILI DEL FUOCO STAZIONE DI CIVITA CASTELLANA Loc Casal Ettore Via Flaminia CORPO FORESTALE DELLO STATO STAZIONE DI CIVITA CASTELLANA Via La Penna 3312362639 0761557407 0761555156 112 0761698065 113 0761513353 0761541054 115 0761514396 1515 MEDICI DI BASE Dott ssa MARCHESINI DANIELA 0761570229 3397460697 MEDICI DI BASE VADRUCCI GIANCARLO 0761559413 3387743594 PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 101 Aggiornamento del piano Affinch il Piano rappresenti un valido strumento a supporto della gestione delle emergenze necessario che venga sottoposto a costante aggiornamento ogniqualvolta intervengano modifiche che riguardano i nominativi o i recapiti delle persone coinvolte nel sistema di protezione c
53. T ELIA PROVINCIA DI VITERBO 64 Responsabile Servizio Protezione Civile RPC Referente F1 verifica i dati provenienti dalle reti di monitoraggio sismico si coordina con il referente della funzione 6 censimento danni per raccogliere maggiori informazioni possibili circa l evento occorso ed i danni verificatisi sul territorio ALLARME Responsabile Servizio Protezione Civile RPC Referente F1 se lo ritiene necessario richiede l intervento delle strutture preposte alle verifiche di agibilit Vigili del Fuoco Nucleo Regionale di Valutazione ALLARME Referente F2 sanit assistenza sociale e veterinaria verifica la situazione delle situazioni umane a maggior disagio dando priorit a coloro che risiedono in fabbricati vetusti ed in cattivo stato contatta i referenti delle Organizzazioni locali di Volontariato per verificarne la disponibilit all attivazione allo scopo di fornire supporto nelle attivit di censimento danni ALLARME Referente F3 volontariato invia volontari presso le aree di attesa e di accoglienza per assistere la popolazione coordinandosi con la F9 Referente F4 materiali e Mezzi verifica la disponibilit dei mezzi e dei materiali necessari per fronteggiare eventuali situazioni di emergenza ALLARME CHI ATTIVITA STRUMENTI verifica la funzionalit dei servizi e raccoglie informazioni su eventuali disservizi Referente F5 servizi essenziali comunica al Sindaco ed ai responsabili di F6 e F9 le eventuali
54. TERBO RegioneLAZIO PROTEZIONE CIVILE FUNZIONE 2 Data 3 a SANITA ASSISTENZA SOCIALE E VETERINARIA Ultima revisione eseguita da UFFICIO DI PROTEZIONE CIVILE SCHEDA OPERATIVA N 2 RESPONSABILE SETTORE POLITICHE SOCIALI Ufficio di riferimento UFFICIO ASSISTENZA ATTIVITA ORDINARIE E D EMERGENZA Mantenere e coordinare tutti i rapporti fra le varie componenti che operano nel settore sanitario Aggiornare le liste delle persone allettate o in difficolt con le informazioni fornite dai medici di base Predisporre la procedura per la richiesta ai medici di base dell elenco degli ammalati acuti in caso di evacuazione Aggiornare a scadenza programmata le schede degli infermi e anziani da evacuare Comunicare al servizio 118 elenchi e schede delle persone allettate o in difficolt da ricoverare presso gli ospedali o i centri protetti Stimare e comunicare agli organi preposti il numero delle persone da accogliere in caso di evacuazione del quartiere o del paese In accordo con gli enti interessati mantenere aggiornati gli elenchi dei centri di accoglienza predisposti sul territorio per i propri evacuati Aggiornare le schede delle aziende agricole con capi di bestiame da evacuare e le modalit di evacuazione Predisporre ed aggiornare l elenco degli edifici scuole palestre o altri edifici pubblici e delle aree da adibire a tendopoli o rulottopoli per l accoglienza di eventuali evacuati da altri centri sinistrati Predisp
55. a acqua e di conseguenza in caso di emergenza si potr far ricorso a idranti posti lungo la rete idropotabile del territorio urbano vicino lago di monterosi lago di bracciano se pur pi distante La maggior pericolosit si registra durante la stagione estiva quando le elevate temperature sono spesso accompagnate dalla secchezza del sottobosco In tale periodo deve essere rafforzata l azione di vigilanza sul territorio In caso di incendi boschivi dovr sempre essere richiesto l intervento del Corpo Forestale dello Stato 800 841051 1515 e dei Vigili del Fuoco 115 Per quanto concerne la prevenzione degli incendi nei fabbricati l attivit istituzionale demandata al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco che provvede laddove sono previste dalla normativa vigente ad eseguire periodiche verifiche e a rilasciare le apposite certificazioni di nullaosta alla conduzione delle attivit Viceversa per quanto riguarda i fabbricati adibiti a civile abitazione la gestione del rischio di incendio comunque a carico dei proprietari e degli occupanti degli edifici e in tal senso PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 85 dovr indirizzarsi una specifica campagna di sensibilizzazione ed informazione della popolazione Un attenzione particolare va rivolta verso le persone immigrate che spesso vivono in abitazioni fatiscenti o prive di sistemi di sicurezza a questo proposito si do
56. a luoghi cementati facies marina e di trans terr lungo costa Plio Pieistocene x x PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 21 Reti di Trasporto x Il territorio di Castel Sant Elia attraversato dalla S P 77 che assume l asse di collegamento principale del paese Parte da Nepi incrocio con la SS 311 e si innesta alla S P 76 che collega il centro di Civita Castellana alla S S 3 Flaminia Sulla S P 77 in direzione Flaminia quasi all imbocco sulla S P 76 Per quanto riguarda la zona periferica di San Lorenzo servita invece dalla S S 311 Nepesina che conduce a Civita Castellana nonch all autostrada A1 Roma Firenze Tutte le restante strade sono vicinali comunali che si collegano sempre all asse viario principali cui sopra Nel territorio comunale presente una sola stazioni di rifornimento di carburanti Stazione di servizio TotalErg sulla S P 77 Km 2 500 00 TE Sicorchiano L2 e oc 28 xS ENS 7 cm va A t Z ciales X AERAI PO NeP 1 ze Rignano Flaminio E et wa WE Liv Google earth _ i f INQUADRAMENTO TERRIT ORIO F OTO AEREA DA GOOGLE EARTH PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 22 UDO NAATA 67 A EER v uu i
57. agnia stazione di Castel Sant Elia la sede e ubicata in Via Riovicano 33 operativa in orari d ufficio in caso di emergenza pu intervenire anche nel restante arco orario a seguito di attivazione diretta o tramite il 112 o numero diretto 0761555156 www multigraphicsnc it Polizia Stradale Stazione di Monterosi la sede ubicata in Via Prato del Portone n 9 operativa in orari d ufficio ma in caso di emergenza pu intervenire anche nel restante arco orario a seguito di attivazione diretta o tramite il 113 o numero diretto 0761698065 e mail distpolstrada monterosi vt pecps poliziadistato it Croce Rossa Italiana Comitato locale delegazione Nepi Castel Sant Elia Monterosi la sede ubicata a Nepi in Via Tre Portoni s n c Tel fax 0761557407 e mail cl nepi cri it cl nepi pec cri it referente Commissario Sig ra Drusiani Giovanna L attivazione per i servizi di soccorso sanitario dipende dal 118 Assistenza Pubblica di Civita Castellana la sede ubicata in Via _XXV aprile n 17 e Ospedale di Civita Castellana in Via Ferretti n 169 dove sempre garantita la presenza sulle 24 ore di almeno un equipaggio per le emergenze L attivazione dipende dal 118 Altre Organizzazioni di Volontariato locali Non vi sono coperture di orario ma vi unicamente una pronta disponibilit trattandosi di volontari che vivono sul territorio comunale o nelle immediate vicinanze Alla data di redazione del presente P
58. aminazione ed alle condizioni metereologiche confinamento neutralizzazione della sostanza pericolosa individuazione dell area di decontaminazione in accordo con il Direttore dei Soccorsi Sanitari decontaminazione tecnica degli operatori collaborazione per la decontaminazione della popolazione coinvolta con le squadre di decontaminazione del Servizio Sanitario Regionale evacuazione di aree particolarmente esposte al prodotto pericoloso attivit sanitarie Servizio Sanitario Regionale CRI ed Associazioni di Volontariato e in relazione alle specificit dell intervento collaborazione alla individuazione dell area di decontaminazione in accordo con i VV F attivit di decontaminazione dopo ricognizione e triage eventuale installazione di un PMA in area di sicurezza trasporto feriti decontaminati nelle strutture sanitarie attivit medico legali connesse al recupero e gestione delle salme di concerto con la Polizia Mortuaria PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 70 bonifica ambientale dell area interessata vigilanza igienico sanitaria sull area interessata e smaltimento dei rifiuti speciali assistenza veterinaria assistenza psicologica anche ai soccorritori eventuale interruzione delle linee erogatrici dei servizi essenziali aziende dei servizi interdizione e controllo degli accessi alle aree di intervento individuate dai VV F e de
59. anificazione d emergenza degli Enti locali o previsione a brevissimo termine effettuata utilizzando i pi ampi e affidabili sistemi di previsione e monitoraggio dei rischi sviluppando azioni di preannuncio e allertamento per eventi calamitosi attesi da pochi giorni a poche ore prima dell evento o gestione delle emergenze collaborando con le diverse componenti del Servizio Nazionale della Protezione Civile o ritorno alla normalit predisponendo assieme agli altri Enti territoriali piani di ripristino relativi al ritorno alle normali condizioni di vita Nel contesto normativo in questione la Provincia assume sempre maggiore importanza nel quadro di riferimento istituzionale in relazione ai livelli di competenza trasferiti dalla vigente legislazione sia in emergenza sia nelle fasi di pianificazione preventiva e successiva all evento In ambito comunale il Sindaco la figura istituzionale principale della catena operativa della Protezione Civile dall assunzione delle Responsabilit connesse alle incombenze di Protezione Civile all organizzazione preventiva delle attivit di controllo e di monitoraggio fino all adozione dei provvedimenti d emergenza indirizzati soprattutto alla salvaguardia della vita umana PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 7 AMBITO DI RIFERIMENTO La Legge 225 92 definisce all art 2 la tipologia degli eventi attinenti l ambito della protezione civile operando
60. blematiche conseguenti alla trasmissione di malattie infettive e diffusive nella popolazione umana e animale Per quanto riguarda l ambito umano va considerato il rischio dell insorgenza di epidemie connesse al circuito oro fecale tifo paratifo salmonellosi ecc che trovano veicolo di trasmissione nell acqua e negli alimenti in presenza di precarie condizioni igienico sanitarie In genere queste situazioni si riscontrano nei Paesi in via di sviluppo ma possono determinarsi anche sul territorio laziale a seguito di eventi calamitosi di altra natura es eventi alluvionali con deposito di detriti e materiali vari PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 31 Inoltre negli ultimi anni il flusso migratorio dai Paesi del sud del mondo si notevolmente accentuato e molte immigrati sono sistemati in strutture fatiscenti Sia le precarie condizioni igienico sanitarie sia la provenienza da zone affette da malattie non presenti nel nostro Paese possono essere all origine di focolai epidemici difficilmente rilevabili in modo tempestivo In considerazione del fatto che sono in costante aumento coloro che per vari motivi turistici lavorativo volontariato ecc si recano in zone affette da malattie a carattere epidemico si pu realisticamente prevedere un incremento dei casi di persone presentanti sintomatologie da far ipotizzare un avvenuto contagio Per quanto riguarda l ambito animale assume ri
61. cipali norme di igiene abitativa per salvaguardare l incolumit di coloro che abitano i fabbricati ad es evitare la collocazione di ripiani e mensole con oggetti pesanti sopra i letti oppure ingombrare o ostruire le vie di esodo 2 4 Rischio chimico e industriale Il rischio industriale la probabilit che si verifichi un incidente rilevante cos definito un avvenimento quale un emissione un incendio o un esplosione di rilievo connessi ad uno sviluppo incontrollato di un attivit industriale che dia luogo ad un pericolo grave immediato o differito per l uomo all interno o all esterno dello stabilimento e per l ambiente e che comporti l uso di una o pi sostanze pericolose Direttiva 96 82 CE La materia del rischio industriale disciplinata dal testo coordinato del D Lgs 17 agosto 1999 n 334 e del D Lgs 21 settembre 2005 n 238 e si applica agli stabilimenti in cui sono presenti sostanze pericolose in quantit uguali o superiori a quelle indicate nell allegato A del citato D Lgs 21 settembre 2005 n 238 Le aziende vengono classificate a seconda delle quantit di sostanze pericolose presenti nello stabilimento e quindi in base al pericolo A seconda della classificazione il gestore obbligato per legge ad effettuare una serie di adempimenti ai sensi dell art 6 comma 1 moderato pericolo il gestore degli stabilimenti industriali in cui sono presenti sostanze pericolose in quantit pi modeste ma
62. cit di garantire la continuit di servizio anche a fronte di eventi sismici di elevata intensit Qualora vengano riscontrati limiti strutturali dovranno essere individuate le risorse per provvedere agli interventi di adeguamento Come per qualsiasi altro rischio si dovr intervenire nella formazione delle persone insegnando i corretti comportamenti da tenere in caso di terremoto e soprattutto le principali norme di igiene abitativa per salvaguardare l incolumit di coloro che abitano i fabbricati es evitare la collocazione di mensole con oggetti pesanti sopra i letti oppure ostruire le vie di esodo A seguito di eventi sismici intensi tra le altre attivit di carattere generale necessario 1 procedere all esecuzione di accurate verifiche tecniche circa la stabilit dei fabbricati destinati a pubblico affollamento prima di riprenderne l utilizzo 2 in caso di lesioni a manufatti stradali o fabbricati prospicienti la rete viaria si dovranno attuare i provvedimenti necessari ad assicurare la sicurezza dei veicoli circolanti limitazione sede stradale transitabile deviazioni ecc Effetti sul territorio e sulla popolazione 1 elevato numero di lesioni nei fabbricati e crollo di comignoli e cornicioni 2 alcuni incendi determinati da rotture nelle condutture esterne ed interne del gas rovesciamento di stufe fornelli accesi incustoditi corto circuiti ecc 3 sporadiche interruzioni stradali elettriche e telefoniche
63. cora a regime primi soccorsi urgenti vengono effettuati dalle strutture gi presenti sul luogo o in prossimit SOCCORSI A REGIME i posti di coordinamento C C S C O M e relative sale operative attivate nella fase di allarme ed organizzati secondo le funzioni del Metodo Augustus sono a regime e perseguono gli obiettivi del Piano con priorit rivolta alla salvaguardia e all assistenza della popolazione NEL CASO DI EVENTI IMPROVVISI DEVONO ESSERE IMMEDIATAMENTE ATTIVATE PER QUANTO POSSIBILE TUTTE LE AZIONI PREVISTE NELLA FASE DI ALLARME EMERGENZA CON PRIORIT PER QUELLE NECESSARIE PER LA SALVAGUARDIA DELLE PERSONE E DEI BENI 4 4 Procedure e attivazioni in emergenza Possono essere individuati due schemi generali di intervento 1 eventi con possibilit di preannuncio 2 eventi improvvisi PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 58 In caso di eventi con possibilit di preannuncio si proceder all attivazione progressiva del sistema in base alle fasi di allertamento Attivit di fondamentale importanza da sviluppare a livello comunale relativamente agli eventi con possibilit di preannuncio Definire una procedura per la ricezione degli avvisi di attivazione delle diverse fasi i fax dell UTG Prefettura e la loro diramazione alle figure interessate Sindaco Responsabile Protezione Civile il fax di allerta deve essere immediatamente trasmesso al Respo
64. curato da ITALGAS La pubblica illuminazione gestita da ESCO PROVINCIALE TUSCIA S p A Di Viterbo tel 0761309326 PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 24 La rete di trasporto nazionale dell energia elettrica ad alta e altissima tensione gestita da Terna SPA mentre la rete principale di trasporto del gas metano gestita da SNAM RETE GAS SPA Per quanto riguarda la telefonia essendo cessato il regime di monopolio pubblico le reti e i servizi sono gestiti da diversi operatori del settore pur restando a TELECOM ITALIA SPA il compito di garantire il servizio in caso di emergenza 1 7 1 Energia elettrica Ai fini della protezione civile va ricordato che gli eventi calamitosi comportano spesso ripercussioni sul servizio elettrico da cui possono scaturire situazioni di potenziale pericolo cosi schematizzabili a interruzione nella distribuzione dell energia elettrica e conseguenze relative b rischi di elettrocuzione e incendio Nel primo caso si rende indispensabile poter disporre di sistemi per la produzione autonoma di energia elettrica gruppi elettrogeni in grado di garantire la continuit di servizi essenziali Comune servizi di pronto intervento scuole palestre ecc Nel secondo caso necessario tenere presente che qualsiasi intervento di soccorso in luoghi in cui siano presenti impianti elettrici linee e cabine direttamente o indirettamente interessati da eve
65. dente del Consiglio dei Ministri con proprio decreto su proposta del Capo Dipartimento della Protezione Civile sentito il Presidente della Regione interessata pu disporre il coinvolgimento delle strutture operative nazionali del Servizio nazionale della protezione civile e di conseguenza il Capo del Dipartimento della Protezione Civile provvede a coordinare gli interventi e tutte le iniziative per fronteggiare l evento in corso art 3 D L 245 02 convertito nella L 286 02 Si riporta un elenco delle azioni da svolgere da parte del Comune qualora si verifichi un evento incidentale potenzialmente pericoloso per le persone e o per l ambiente PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 73 1 avvertire immediatamente l ARPA ed i Vigili del Fuoco 2 istituire posti di controllo della viabilit di accesso alle zone a rischio cancelli stradali per impedire l accesso dei non autorizzati e facilitare l afflusso dei soccorritori 3 sulla base delle valutazioni delle strutture tecniche ARPA VV F avvisare la popolazione coinvolta o minacciata comunicando i comportamenti da tenere chiusura porte e finestre evacuazione ecc 4 assicurare alle strutture intervenute il proprio supporto logistico 5 in caso di allontanamento della popolazione disporre l utilizzo delle aree di attesa accoglienza e l assistenza logistica e socio sanitaria Nell ipotesi di incidente importante nel mome
66. draulico ai fini di Protezione Civile CPCM del 07 11 2006 Comunicato del Presidente del Consiglio dei Ministri Atto di indirizzo recante Indirizzi operativi per fronteggiare eventuali situazioni di emergenza connessi a fenomeni idrogeologici e idraulici GU n 259 del 7 11 2006 DIRPCM 05 10 2007 Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri Indirizzi operativi per prevedere prevenire e fronteggiare eventuali situazioni di emergenza connesse a fenomeni idrogeologici e idraulici OPCM 3606 del 28 08 2007 Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri Disposizioni urgenti di Protezione Civile dirette a fronteggiare lo stato di emergenza in atto nei territori delle Regioni Lazio Campania Puglia Calabria e della Regione Siciliana in relazione ad eventi calamitosi dovuti alla diffusione di incendi e fenomeni di combustione Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 3 Dicembre 2008 Indirizzi operativi per la gestione delle emergenze O P C M n 3073 del 22 Luglio 2000 nterventi urgenti nei territori gravemente danneggiati dagli incendi verificatisi dal 19 giugno al 10 luglio 2000 e interventi preventivi nelle aree a maggior rischio di incendi D P R 8 febbraio 2001 n 194 Hegolamento recante nuova disciplina della partecipazione delle organizzazioni di Volontariato alle attivit di Protezione Civile Protocollo d intesa inerente il rapporto di collaborazione in materia di Protezione Civile tra la Pres
67. e con difficolt di transito i mezzi di soccorso cadute di ammassi nevosi o di lastre di ghiaccio dai tetti problemi di resistenza delle coperture dei fabbricati schianto di chiome arboree pu avere gravi ripercussioni su carreggiate e marciapiedi 2 2 Rischio idraulico A monte del capoluogo sono presenti tre fossi rilevanti sul versante sud sulla valle suppentonia presente il fosso denominato Fosso del Ponte di Castello mentre a Nord si trova il fosso di Rio Vicano oltre al fosso denominato fosso Rio Filetto che divide il territorio dalla localit San Lorenzo che raccolgono le acque di un vasto bacino Mentre nel perimetro urbanizzato di Castel Sant Elia non sono presenti corsi d acqua PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 27 Non si manifestano fenomeni di criticit in occasione di forti ed intese precipitazioni anche della durata di diverse ore considerato l ampiezza delle valli Inoltre visto la conformazione del terreno si escludono per differenza di quote e per portata fenomeni di esondazione 2 3 Rischio sismico Il terremoto un fenomeno naturale connesso all improvviso rilascio di energia per frattura di rocce profonde della crosta terrestre Allo stato attuale delle conoscenze scientifiche il terremoto da considerarsi un fenomeno privo di preannuncio Sono in fase di elaborazione studi e ricerche finalizzate ad individuar
68. e da poter provocare danni gravi sulla zona di allertamento o su parte di essa La FASE DI PREALLARME viene attivata quando i dati pluvio idrometrici superano determinate soglie in presenza di previsioni meteo negative e o a seguito di segnalazioni provenienti dal territorio su pericoli incombenti Essa comporta la convocazione in composizione ristretta degli organismi di coordinamento dei soccorsi C O R C C S C O M C 0 C e l adozione di misure di preparazione ad una possibile emergenza La FASE DI ALLARME viene attivata quando i dati pluvio idrometrici superano determinate soglie con previsioni meteo negative e o a seguito di segnalazioni provenienti dal territorio circa fenomeni pericolosi incombenti o in atto L evento calamitoso preannunciato ha quindi elevata probabilit di verificarsi Essa comporta l attivazione completa degli organismi di coordinamento dei soccorsi e l attivazione di tutti gli interventi per la messa in sicurezza e l assistenza alla popolazione Nel presente piano la FASE DI ALLARME EMERGENZA si riferisce alle condizioni di evento in atto o all immediato post evento E comunque possibile che l evento atteso si verifichi o inizi prima della completa attuazione delle misure previste dal Piano per la fase di allarme determinando una situazione di emergenza con due diversi momenti di risposta PRIMI SOCCORSI i posti di coordinamento C C S C O M attivati nella fase di allarme non sono an
69. e panico SOCCORSO Numerosi attacchi cardiaci Interruzione delle linee elettriche e intasamento di quelle telefoniche SCAMBIO INFORMAZIONI E STRUTTURE OPERATIVE LOCALI VALUTAZIONI CON S 0 P CCS Comune VV F Polizia Municipale Carabinieri C O 118 Croce Rossa Italiana A P Croce Arancione Volontariato COORDINAMENTO OPERAZIONI DI SOCCORSO C O C Centro Operativo Comunale Verifica percorribilit stradale e segnalazione viabilit alternative gt Ripristino servizi essenziali acqua luce gas scuole Verifiche tecniche transennamento zone e fabbricati pericolosi transenne segnaletica ER Assistenza psicologica e sociale strutture di alloggio temporanee Ricerca mezzi ed attrezzature verifica disponibilit Piano P C pu IT Eventuale fornitura di generi di conforto alle persone evacuate generatori di corrente i Tempo da poche ore ad alcune settimane SOLUZIONE DELLE PROBLEMATICHE E RITORNO ALLA PREESISTENTE SITUAZIONE DI NORMALITA Interventi anti sismici strutture comunali realizzazione ampliamento scuole medie da effettuare realizzazione consolidamento sede comunale gi appaltato richieste varie di contributi per adeguamento sismico immobili comunali Il rischi sismico da ritenere elevato nel centro storico e medio nel restante territorio Per quanto riguarda le nuove
70. e precursori dei sismi ma allo stato attuale non possibile prevedere con sicurezza l accadimento di tali eventi Riguardo al rischio sismico l Agenzia Regionale di protezione civile secondo quanto previsto dalle Linee guida regionali per la predisposizione dei piani di emergenza provinciali e comunali dovrebbe elaborare uno scenario di evento in collaborazione con l ufficio Servizio Sismico Nazionale del Dipartimento della Protezione Civile USSN e con il Servizio Geologico Sismico e dei Suoli della Regione S G S S Di seguito si fornisce comunque una sintesi dei pi recenti studi sulla materia basata sui cataloghi predisposti dalla Comunit scientifica e sulla documentazione prodotta dall Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia I N G V Secondo le indicazioni riportate dal Decreto Ministeriale 14 09 2005 recante Norme Tecniche per le costruzioni a decorrere dal 23 10 2005 entrata in vigore la classificazione sismica dei Comuni stabilita dall Allegato 1 punto 3 dell Ordinanza n 3274 del 20 marzo 2003 Tale atto suddivide il territorio italiano in 4 zone sismiche con diversi livelli di accelerazione sismica di progetto Il Comune di Castel Sant Elia che precedentemente ricadeva in territorio non classificato ora risulta classificato sismico in zona 3A a sismicit medio bassa cui corrispondono valori di accelerazione di picco orizzontale del suolo ag con probabilit di superamento del 10 in 50 anni compresi t
71. elle Strutture Operative per le attivit di supporto logistico e accoglie i volontari eventualmente pervenuti dall esterno del territorio comunale li indirizza verso la zona di intervento ove si metteranno a disposizione delle Strutture Operative Il referente della Funzione Materiali e Mezzi F 4 si mette a disposizione dei responsabili delle operazioni di spegnimento C F S o VV F per soddisfare eventuali richieste inerenti materiali mezzi attrezzature speciali ecc Il referente della Funzione Servizi essenziali F 5 sentiti i responsabili delle Strutture Operative intervenute per lo spegnimento C F S o VV F contatta i gestori delle reti di distribuzione del gas e dell elettricit perch vengano disattivate le linee interessate dall incendio e provvede affinch i possibili punti di attingimento dalla rete dell acquedotto idranti vasche di accumulo ecc siano accessibili per il rifornimento dei mezzi antincendio Il referente della Funzione Strutture operative locali viabilit F 7 su richiesta dei responsabili delle operazioni di spegnimento C F S o VV F e coordinandosi i Carabinieri la Polizia Stradale e la Polizia Provinciale attiva in corrispondenza dei nodi strategici della viabilit dei cancelli stradali per favorire il flusso dei mezzi impegnati nello spegnimento e per impedire l accesso dei non autorizzati a tali aree si coordina con la competente stazione dei Carabinieri per
72. enti vortici d aria particolare componente ascensionale che si originano alla base di un cumulonembo e giungono a toccare il suolo sono spesso associati a temporali molto violenti La pericolosit dei tornado e elevata in quanto si tratta di fenomeni che liberano notevole energia in grado di danneggiare o distruggere in breve lasso di tempo le strutture che incontrano con grave rischio per l incolumit delle persone eventualmente presenti Detti fenomeni non accadono con frequenza nel territorio 2 1 2 Nevicate Di norma le poche nevicate recano con s problematiche di carattere ordinario tuttavia qualora il fenomeno si manifesti con notevole intensit possono crearsi condizioni che rientrano nell ambito della protezione civile In estrema sintesi si pu affermare che nel territorio comunale tali condizioni si raggiungono nel caso di precipitazioni nevose superiori a 15 20 cm nelle 24 ore precipitazioni nevose anche di minore intensit ma in concomitanza di temperature notevolmente al di sotto dello zero A ci pu eventualmente concorrere la presenza di vento gelido Il Sistema di allertamento regionale individua quali soglie che possono determinare criticit sul territorio i seguanti valori di precipitazione nevosa Le principali criticit connesse alle precipitazioni nevose sono problemi di circolazione per il traffico veicolare e pedonale con maggiori probabilit di blocchi ed incidenti
73. entro di coordinamento Qualora l evento per tipologia e o estensione evidenzi criticit tali da richiedere un maggiore impiego di risorse pu rivelarsi necessario istituire un Centro di coordinamento che in particolare provveda a e supportare le richieste che pervengono dal luogo dell incidente attraverso il direttore tecnico dei soccorsi il quale in ogni caso informa costantemente il Centro di coordinamento sulla situazione nell area di intervento e garantire l assistenza alla popolazione interessata anche indirettamente dall evento in particolare dovr gestire l evacuazione se necessaria di aree anche altamente urbanizzate definendone modalit tempi e predisponendo in tal caso soluzioni alloggiative alternative tenere costantemente informate le sale operative nazionali sulla evoluzione complessiva dell evento mantenere i rapporti con i mass media prevedendo uno spazio idoneo dedicato agli incontri con i giornalisti organizzare le attivit finalizzate al ripristino della situazione ordinaria con particolare riferimento al monitoraggio ambientale ed alle operazioni di bonifica del territorio e delle attrezzature mezzi utilizzati L individuazione l attivazione e la gestione del Centro di coordinamento affidata al Sindaco che qualora lo ritenga necessario potr richiedere il supporto dell Amministrazione Provinciale della Regione e dell Ufficio Territoriale del Governo Prefettura Il Ce
74. eramento dell emergenza In questa parte del Piano si individuano le fasi nelle quali si articola l intervento di protezione civile le componenti istituzionali e le strutture operative che devono essere gradualmente attivate rispettivamente nei centri decisionali della catena di coordinamento e nel teatro d evento stabilendone composizione responsabilit e compiti In particolare per quanto riguarda la struttura comunale di protezione civile si ritenuto utile fornire gt due schemi generali di intervento per eventi prevedibili ed eventi non prevedibili 5 schemi dettagliati di intervento per le diverse tipologie di rischio con specificate le figure coinvolte le azioni ed i provvedimenti che dovranno svolgere e gli strumenti modulistica schemi tipo di provvedimenti censimenti di risorse ecc che il Piano mette a loro disposizione 4 1 Sistema di comando e coordinamento In riferimento alle normative vigenti ed allo schema nazionale di pianificazione denominato Metodo Augustus i Centri di Comando e Coordinamento sono i seguenti livello nazionale Direzione Comando e Controllo DI COMA C rappresenta l organo di coordinamento nazionale delle strutture di protezione civile nell area colpita e istituito dal Dipartimento della protezione civile DPC livello regionale il Centro Operativo Regionale C O R che ha sede a Viterbo e dipende dall Agenzia Regionale di Protezione Civile APC PIANO C
75. etenza coordinando i propri interventi con quelli dell autorit comunale di protezione civile Il D Lgs 13 marzo 1998 n 112 nel definire la ridistribuzione delle competenze tra Stato e Enti Locali all art 108 comma c attribuisce ai comuni le seguenti funzioni attuazione in ambito comunale delle attivit di previsione e prevenzione e degli interventi di prevenzione dei rischi stabilite dai programmi e piani regionali adozione di tutti i provvedimenti compresi quelli relativi alla preparazione all emergenza necessari ad assicurare i primi soccorsi in caso di eventi calamitosi in ambito comunale predisposizione dei piani comunali e o intercomunali di emergenza anche nelle forme associate e di cooperazione previste dalla legge 8 giugno 1990 n 142 e sulla base degli indirizzi regionali attivazione dei primi soccorsi alla popolazione e degli interventi urgenti necessari a fronteggiare l emergenza vigilanza sull attuazione da parte delle strutture locali di protezione civile dei servizi urgenti utilizzo del volontariato di protezione civile a livello comunale e o intercomunale sulla base degli indirizzi nazionali e regionali PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 8 1 INQUADRAMENTO DEL TERRITORIO COMUNALE In questo capitolo del Piano si forniscono le informazioni essenziali relativamente alle caratteristiche del Comune Parte del materiale t
76. ffrontate con una struttura articolata composta da figure dotate di differenti competenze responsabili di funzione di supporto in periodo ordinario tempo di pace mantengono vivo il piano con l aggiornamento dei dati di relativa competenza in emergenza coordinano le attivit relative alla propria funzione di supporto L elenco delle funzioni di supporto nel C O C risulta quindi essere 1 Tecnica e Pianificazione 2 Sanit Assistenza Sociale e Veterinaria Volontariato Materiali e Mezzi Servizi essenziali e attivit scolastica Censimento danni a persone e cose Strutture operative locali Telecomunicazioni Oo N O Ci amp CO Assistenza alla popolazione La struttura della sala operativa del C O C si configura quindi secondo undici funzioni di supporto che verranno attivate in maniera modulare a seconda della tipologia e dell intensit del fenomeno calamitoso Di seguito viene tracciato il profilo delle diverse funzioni di supporto individuando anche i principali soggetti Enti Associazioni Strutture operative ecc con cui dovranno rapportarsi sia durante i periodi ordinari che soprattutto in emergenza PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 36 COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PIANO COMUNALE DI Provincia di VITERBO RegioneLAZIO PROTEZIONE CIVILE FUNZIONE 1 Dalai TECNICA E DI PIANIFICAZIONE Ultima revisione eseguita da UFFICI
77. formazione preveniiVa ceste iere ne Se Toe e pag 6 2 2 Informazione in emergenza ian pag 7 Mezzi materiali a disposizione del Comune e di ditte private operante nella zona pag ALLEGATI 49 55 55 55 55 56 57 58 62 69 75 80 82 85 87 90 SCHEDE DOTAZIONE MEZZI COMUNALI E ADDETTI een pag 94 SCHEDE DOTAZIONE MEZZI DITTE pag 95 SCHEDE RISORSE Hu aes P Pa tat nt rela Psi e edet kd pag 99 SCHEDE RIEPILOGO PERSONALE ADDETTI ALL EMERGENZA pag 101 AGGIORNAMENTO DEL PIANO eere eolica pag 102 TAVOLA 1 CARTA VINCOLI GEOLOGICI TAVOLA 2 CARTA GEOLOGICA TAVOLA CARTA INQUADRAMENTO TERRITORIALE RIPRESA DA GOOGLE EARTH PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 3 PREMESSA Il presente piano di protezione Civile viene redatto in base alle leggi nazionali le direttive e le linee guida impartite dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile per la pianificazione comunale di emergenza le linee guida per la redazione del piano comunale di protezione civile secondo il Metodo Augustus e mira a rendere omogenea e coordinata la risposta del sistema complessivo della protezione civile di cui il Comune componente ad un possibile evento calamitoso Sindaco individuato dalla normativa quale massima
78. i la predisposizione di piani di emergenza interni oltre alle informazioni che consentano di prendere decisioni in merito all insediamento di nuovi stabilimenti o alla costruzione di edifici e o infrastrutture in prossimit di quelli gi esistenti Nel Comune di Castel Sant Elia non sono presenti stabilimenti soggetto a rischio chimico industriale di rilevata importanza 2 5 Rischio incendi boschivi Secondo la Legge 352 2001 per incendio boschivo si intende un fuoco con suscettivit a espandersi su aree boscate cespugliate o arborate comprese eventuali strutture e infrastrutture antropizzate poste all interno delle predette aree oppure su terreni coltivati o incolti e pascoli limitrofi a dette aree Secondo tale definizione un incendio boschivo potrebbe verificarsi anche in aree non boscate purch interessate da vegetazione A Castel Sant Elia il grado di pericolosit x per incendi boschivi comunque da considerarsi basso su gran parte del territorio comunale mentre pu essere considerato alto nel settore bosco Selvajella e bosco S Biagio Si deve considerare l evenienza che tali fenomeni possano verificarsi in seguito ad atti dolosi a comportamenti scorretti es abbandono di mozziconi di sigaretta accesi a pratiche connesse alle attivit agricole es abbruciamento dei residui vegetali alla generazione di scintille 2 6 Rischio igienico sanitario In questa tipologia di rischio vengono fatte rientrare le pro
79. i marini Plio Pleistocenici i caratteri idrogeologici e quindi la sua permeabilit sono estremamente variabili sia in senso verticale sia orizzontale le falde contenute sono generalmente di tipo libero o semi libero con profondit medie contenute entro i 20 30 metri L alimentazione di tali falde proviene in parte da infiltrazioni meteoriche ed in parte dal reticolo idrografico minore Complesso delle Vulcaniti i caratteri idrogeologici e quindi la sua permeabilit sono estremamente variabili in senso verticale le falde contenute sono generalmente di tipo libero o semi libero con profondit medie contenute entro i 30 70 metri L alimentazione di tali falde proviene in parte da infiltrazioni meteoriche ed in parte dal reticolo idrografico minore Complesso dei Depositi caratterizzato da alta permeabilit nei livelli dove la percentuale dei fini bassa il K assume un valore di circa 10 cm s dove la percentuale dei materiali fini maggiore si ha permeabilit media con un K che pu assumere valori compresi tra 10 e 107 cm s L idrografia superficiale dominata da una fitta rete di fossi e torrenti Tutti i fossi hanno per lo pi portate stagionali legate alle precipitazioni autunnali ed invernali associate quasi sempre a fenomeni piovosi di notevole intensit Quasi tutti i corsi d acqua del territorio del comune di Castel Sant Elia si trovano ai piedi delle forre il loro potenziale idraulico basso
80. iano le Associazioni che possono essere attivate in caso di necessit sono Gruppo Volontari Protezione Civile di Castel Sant Elia Gruppo Volontari di Protezione Civile COPCEA formato da n 15 persone con sede in Via Saetta n 26 il referente il sig Del Corso Enrico tel 3312362639 Ad integrazione e supporto delle forze disponibili direttamente sul territorio comunale va considerato il servizio continuativo H24 prestato dai servizi di pronto intervento ubicati a Castel Sant Elia e Nepi Monterosi con i relativi tempi tecnici di intervento CARABINIERI 112 POLIZIA DI STATO 113 VIGILI DEL FUOCO 115 PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 47 CORPO FORESTALE DELLO STATO 1515 PRONTO SOCCORSO DI CIVITA CASTELLANA 118 Per problematiche ambientali e igienico sanitarie operano nella zona il Distretto di Civita Castellana e l Azienda USL Distretto di Civita Castellana via Ferretti tel 07613391 Per quanto riguarda la viabilit provinciale il ricevimento delle segnalazioni e la risoluzione delle problematiche avviene tramite il Servizio viabilit della Provincia di Viterbo per problemi relativi alla SP 77 le segnalazioni vanno inoltrate alla Provincia di Viterbo settore viabilit A ci va aggiunto il concorso del Volontariato di protezione civile di altri territori la cui rapidit di mobilitazione variabile in funzione del momento in cui avviene la
81. idenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Protezione Civile e il Ministero dell Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile del 05 Aprile 2007 Atto della Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Protezione Civile del 4 Giugno 2007 inerente l approvazione delle disposizioni e procedure per il concorso della flotta aerea dello Stato nel caso di incendi boschivi O P C M 3606 2007 Disposizioni urgenti di Protezione Civile dirette a fronteggiare lo stato di emergenza in atto nei territori delle regioni Lazio Campania Puglia Calabria e della regione Siciliana in relazione ad eventi calamitosi dovuti alla diffusione di incendi e fenomeni di combustione O P C M 3624 2007 del 22 ottobre 2007 Disposizioni urgenti di Protezione Civile dirette a fronteggiare lo stato di emergenza in atto nei territori delle regioni Abruzzo Basilicata Emilia Romagna Marche Molise Sardegna ed Umbria in relazione ad eventi calamitosi dovuti alla diffusione di incendi e fenomeni di combustione Manuale operativo per la predisposizione di un Piano Comunale o Intercomunale di Protezione Civile redatto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento di Protezione Civile Ottobre 2007 O P C M del 5 Giugno 2008 Disposizioni urgenti di Protezione Civile dirette a fronteggiare lo stato di emergenza dovuto alla diffusione di incendi e fenomeni di combustione in atto nei terri
82. ile Diffusione di notizie false ed allarmistiche Difficolt di gestione dei servizi di emergenza per parziale abbandono da parte del personale e o per lesioni dei fabbricati in cui sono localizzati gestione contemporanea dei soccorsi in arrivo dall esterno con modalit e tempi variabili Effetti sull edilizia residenziale relative conseguenze e difficolt Lesioni nei fabbricati in muratura crollo di fabbricati in precarie condizioni Alcuni incendi determinati da rotture nelle condutture esterne ed interne del gas rovesciamento di stufe fornelli accesi incustoditi corto circuiti ecc Effetti sull edilizia pubblica relative conseguenze e difficolt Lesioni alle strutture e o altri incidenti alle strutture ex incendi con particolare attenzione a municipi caserme scuole ospedali e agli edifici sede di Centri Operativi Necessit di individuare sedi alternative Effetti su strutture e impianti produttivi relative conseguenze e difficolt Danneggiamenti alle strutture e o alle infrastrutture produttive Possibili incendi esplosioni fuoriuscita di sostanze tossiche e nocive Interruzione dei cicli produttivi riflessi occupazionali Effetti sulla viabilit relative conseguenze e difficolt Interruzioni stradali causate da crolli di parti di edifici prospicienti la sede stradale caduta di massi movimenti franosi e deformazioni del terreno Sporadiche interruzioni stradali per da
83. intensi Rischio meteorologico pag 2 1 1 Nubifragi trombe d aria grandinate e pag 21 2 dialetto anta pag 2 2 Rischio idraulico iir lla lea pag 2 3 Rischio SISMICO un etel Medeae aeu inu edo etr etra vc eta pereo pag 2 4 Rischio chimico e industriale een pag 2 5 Hischlo incendi Boschlyl nea pag 2 8 Rischio igienico sanitario emen pag 2 9 Rischio interruzioni prolungate di energia elettrica black out pag 2 10 Rischio Idrogeol glCo eer rrr etie t en ede tl Sr el den e det pag CAPITOLO 3 RISORSE PRESENTI SUL pag 3 1 L Amministrazione Comunale nnne pag 3 1 1 Organizzazione del sistema comunale di protezione civile pag SCHEDE OPERATIVE DI FUNZIONE i pag 3 2 Strutture operative locali nnne pag 3 3 Servizi sanitari e sociali 2 eere eter erp tane mete cera lea pag 3 4 Scuole rullino pag 3 9 Strutture ORE vom teta lhi aaa pag PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 2 11 14 16 17 19 22 24 25 25 26 26 27 27 28 30 31 31 32 33 33 3
84. io tv e stampa locali ma anche affissioni di avvisi pubblici e soprattutto incontri con la cittadinanza ed essere comprensibile da tutte le fasce della popolazione In caso di avvisi urgenti alla popolazione per l evacuazione di aree a rischio verranno utilizzati gli altoparlanti in dotazione ai mezzi della Polizia Municipale contenuti dell informazione dovranno consentire la comprensione dell evento accaduto della sua prevedibile evoluzione delle misure adottate delle ragioni delle scelte senza nascondere n difficolt n incertezze n eventuali imprevisti accaduti Si dovranno inoltre fornire precise norme comportamentali unitamente ai riferimenti utili per la presentazione di eventuali necessit da parte dei cittadini PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 92 7 Mezzi materiali a disposizione del comune edi ditte private operante nella zona 7 1 Mezzi e materiali mezzi e i materiali a disposizione in casi di emergenza possono essere suddivisi in quelli stoccati nei magazzini Comunali quelli che possono essere messi a disposizione in casi di somma urgenza da ditte private con cui si provveder a stipulare una apposita convenzione per affrontare le emergenze 7 2 Mezzi a disposizione del Gruppo Comunale di Protezione Civile All interno di questa categoria vanno menzionati tutti i mezzi e le attrezzature proprie del Gruppo Comunale di Protezione Civile o di pro
85. ione della infrastruttura e o strutture interessate contatta i servizi di emergenza locali o nazionali ovvero la societ produttrice detentrice e manipolatrice dei prodotti e dei composti chimici coinvolti attiva il flusso di comunicazione interno attua quanto altro previsto dalle proprie procedure L intervento sul luogo dell incidente Le squadre che intervengono sul luogo dell incidente operano ciascuna nell ambito delle proprie competenze tecniche e secondo quanto previsto dalle proprie procedure operative prestando particolare attenzione alla sicurezza degli operatori attraverso l uso di idonei Dispositivi di Protezione Individuale DPI Per garantire tuttavia il coordinamento degli interventi tecnici e di soccorso delle diverse squadre necessario individuare fin dai primi momenti dell emergenza il direttore tecnico dei soccorsi cui affidato il compito di definire le priorit degli interventi da attuare In accordo con le indicazioni dello stesso cui dovranno essere messe a disposizione tutte le informazioni tecnico specialistiche necessarie a garantire che le operazioni si svolgano in condizioni di sicurezza verranno attuati i seguenti interventi soccorso tecnico urgente e in relazione alla specificit dell intervento Vigili del Fuoco identificazione del i prodotto i ed acquisizione delle relative schede di sicurezza delimitazione delle aree di intervento in base allo stato di cont
86. ispone la chiusura delle strade interessate o minacciate dall incendio e sulla base delle indicazioni del coordinatore delle operazioni di spegnimento se necessario ordina l evacuazione della popolazione dalle aree a rischio comunica costantemente l evoluzione dei fenomeni e le iniziative intraprese alla Prefettura al Centro Operativo Regionale COR o alla SOUP se attivata PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 77 Il referente della Funzione Tecnica e di Pianificazione F1 fornisce alle strutture operative intervenute informazioni riguardo le fonti di approvvigionamento idrico presenti sul territorio la viabilit di accesso ed ogni altra notizia che possa risultare utile e informa costantemente il Sindaco circa l evoluzione dei fenomeni e le iniziative intraprese Il referente della Funzione Sanit Assistenza sociale e Veterinaria F 2 nel caso un elevato numero di persone popolazione o soccorritori abbia riportato feritelesioni concerta con le organizzazioni sanitarie l allestimento di punti di primo Soccorso sul territorio coordina le operazioni di evacuazione dei disabili dalle aree a rischio Il referente della Funzione Volontariato 3 su richiesta dei responsabili delle operazioni di spegnimento CFS o VV F contatta i referenti delle Organizzazioni locali di Volontariato e li indirizza verso la zona di intervento ove si metteranno a disposizione d
87. ivile le conoscenze circa le fonti di pericolo presenti sul territorio i dati relativi agli elementi esposti ai rischi e le risorse disponibili sul territorio A tale proposito il Comune si impegna ad aggiornare i dati di propria competenza dandone comunicazione al Servizio protezione civile di Viterbo in quanto Ente delegato alla gestione del servizio intercomunale di protezione civile Gli aggiornamenti verranno inoltre comunicati a tutti i soggetti ai quali verr inviata copia del presente Piano La rilegatura del Piano con fogli rimovibili oltre che la sua consegna anche in formato digitale vanno incontro a questa esigenza di costante aggiornamento Lo stesso si pu dire per quanto riguarda l implementazione della banca dati per il censimento sia delle risorse che degli elementi esposti al rischio che consente l aggiornamento e l interscambio delle informazioni PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 102
88. ivo del 17 agosto 1999 n 334 la normativa prevede l individuazione dei soggetti deputati al coordinamento e all attuazione degli interventi e identifica nel Piano di Emergenza Esterno lo strumento per l organizzazione della gestione dell emergenza La comunicazione dell evento e il flusso informativo La comunicazione dell evento perviene dal territorio ad una o pi sale operative territoriali delle forze istituzionali preposte al soccorso e o di pubblica utilit 112 Arma dei Carabinieri 113 Polizia di Stato 115 Vigili del Fuoco 118 Emergenza sanitaria che provvedono nel corso della stessa comunicazione della notizia ad acquisire il maggior numero possibile di informazioni Ciascuna sala operativa delle forze istituzionali preposte al soccorso e o di pubblica utilit secondo le modalit previste dalle proprie procedure invia le proprie squadre segnalando che lo scenario dell intervento prevede la presenza di sostanze pericolose contatta le altre sale operative territoriali per la verifica della notizia e lo scambio delle informazioni contatta laddove attive le sale operative delle Polizie Locali Polizia Municipale e Polizia Provinciale e le sale operative di protezione civile degli enti locali PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 69 contatta l Ufficio Territoriale del Governo Prefettura contatta le amministrazioni e gli enti di gest
89. la seguente distinzione tipo a eventi naturali o connessi con l attivit dell uomo che possono essere fronteggiati mediante interventi attuabili dai singoli enti e amministrazioni competenti in via ordinaria tipo b eventi che per loro natura o estensione comportano l intervento coordinato di pi enti o amministrazioni tipo c calamit naturali catastrofi o altri eventi che per intensit ed estensione debbono essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari La stessa Legge 225 92 all art 15 afferma che Nell ambito del quadro ordinamentale di cui alla legge 8 giugno 1990 n 142 in materia di autonomie locali ogni comune pu dotarsi di una struttura di protezione civile Nella Regione viene individuato l organismo che deve favorire nei modi e con le forme ritenuti opportuni l organizzazione di dette strutture comunali Al medesimo articolo il Sindaco viene riconosciuto Autorit comunale di protezione civile Al verificarsi dell emergenza nell ambito del territorio comunale il sindaco assume la direzione e il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alle popolazioni colpite e provvede agli interventi necessari dandone immediata comunicazione al prefetto e al residente della giunta regionale Quando la calamit naturale o l evento non possono essere fronteggiati con i mezzi a disposizione del comune il sindaco chiede l intervento di altre forze e strutture al prefetto che adotta i provvedimenti di comp
90. le aree attrezzate per fornire i servizi necessari alla popolazione colpita Enti coinvolti ASSESSORATI COMPETENTI COMUNALI PROVINCIALI REGIONALI VOLONTARIATO SOCIO SANITARIO ATTIVITA D EMERGENZA Rendere disponibile la documentazione riguardante le informazioni raccolte preventivamente al fine di rendere pienamente operative le zone ospitanti per la popolazione Garantire un costante flusso di derrate alimentari il loro stoccaggio e la distribuzione alla popolazione assistita ADDETTI INDIVIDUATI NOMINATIVO TEL Ufficio TEL Abitazione Cellulare GALLIGANI ROBERTO 0761570811 fe 3284468618 PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 46 3 2 Strutture operative locali Il presidio del territorio comunale garantito dalle seguenti strutture operative Corpo Polizia Municipale il Corpo opera sull intero territorio coordinato dalla Sala Operativa ubicata a Castel Sant Elia in Via Umberto l n 41 L orario di servizio copre tutte i giorni escludo i festivi dalle ore 8 00 alle ore 14 00 e dalle ore 16 00 alle ore 19 00 Oppure negli orari fuori servizio la reperibilit prevista dal responsabile della polizia municipale Sandro Galletti tramite cell 3337616471 Nella fascia notturna previsto un servizio di reperibilit che pu essere attivato dalla cittadinanza attraverso il 112 o dal personale autorizzato attraverso un numero diretto Arma dei Carabinieri Comp
91. levanza di protezione civile l ipotesi dell insorgenza di focolai epidemici di malattie inserite nella lista A dell Organizzazione Internazionale Epizoozie afta epizootica pesti suine ecc a motivo delle complesse problematiche di tipo igienico sanitarie ed economico che ne derivano Le eventuali procedure sono coordinate dal Servizio Veterinario dell Azienda Sanitaria Locale di Civita Castellana 2 7 Rischio interruzioni prolungate di energia elettrica black out La gravit della situazione che si determina a seguito di interruzioni nella fornitura di energia elettrica dipende dalla durata del black out ma le condizioni peggiori si hanno in orario notturno durante il periodo invernale per il possibile mancato funzionamento degli impianti di riscaldamento ed in corrispondenza delle ondate di calore estive per il mancato funzionamento degli impianti di condizionamento In caso di black out prolungati possibile che le reti di telefonia mobili abbiano dei malfunzionamenti per il sovraccarico di chiamate oppure smettano di funzionare a causa della mancanza di alimentazione dei ponti ripetitori Si pu ritenere che un interruzione superiore alle 8 10 ore continuative possa dar luogo a situazioni di emergenza Le principali criticit a cui si deve far fronte in caso di black out sono connesse a gt incidenti stradali in orario notturno per la mancata illuminazione delle reti viarie gt interruzione del funzioname
92. lle cisterne senza incendio del veicolo o riscaldamento del recipiente o della cisterna il GPL pi pesante dell aria tende a depositarsi sul terreno ed appare nelle immediate vicinanze del punto di perdita come nebbiolina bianca Questa casistica presenta i seguenti pericoli Incendio per innesco Formazione di miscele esplosive soprattutto in luoghi chiusi ad es gallerie Ustioni da freddo per contatto della pelle con la sostanza che fuoriesce PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 74 Interventi e precauzioni da adottare Porsi sopravvento e comunque mai sulla traiettoria dalle perdita Non posizionarsi mai lungo l asse longitudinale del serbatoio o dei recipienti Evitare di fumare o usare fiamme Evacuare una zona di estensione variabile in funzione della quantit di gas che fuoriesce e della velocit del vento Se sono presenti tombini per le acque di scolo o della rete fognaria cercare di coprirli con fogli di plastica per impedire al gas di entrare Fare allontanare le persone da altri tombini eventualmente presenti nella zona b Incendio che lambisce i recipienti o le cisterne che lo contengono Questa casistica presenta i seguenti pericoli Esplosione del recipiente o del serbatoio Incendio con possibilit di fenomeni di dardi di fuoco Interventi e precauzioni
93. na con le strutture preposte alle verifiche di agibilit proponendo d intesa col Sindaco le priorit circa gli edifici da controllare si raccorda con il referente F4 per l utilizzo di risorse temporaneamente presenti sul territorio ex Imprese che stanno eseguendo lavori EMERGENZA Responsabile Servizio Protezione Civile RPC Referente F1 informa costantemente il Sindaco circa l evoluzione dei fenomeni e le iniziative intraprese concerta con le organizzazioni sanitarie l allestimento di punti di primo soccorso sul territorio coordina le eventuali operazioni di evacuazione di disabili collabora con il responsabile di F 9 per reperire sistemazione idonee ai disabili evacuati EMERGENZA Referente F2 sanit assistenza sociale e veterinaria Se lo ritiene necessario richiede al Sindaco l attivazione della reperibilit delle farmacie locali coordina i referenti delle Organizzazioni locali di Volontariato e organizza il loro intervento accoglie i volontari eventualmente pervenuti dall esterno del territorio comunale e ne coordina l impiego in base alle esigenze in raccordo con il volontariato locale EMERGENZA Referente F3 volontariato tiene aggiornato un registro delle Organizzazioni dei Volontari e dei mezzi intervenuti dispone l attivazione dei mezzi e dei materiali necessari per fronteggiare eventuali situazioni di emergenza EMERGENZA Referente F4 materiali e Mezzi invia alla S O P al CO M se attivato le richieste di materiali mezzi
94. nazione del personale comunale durante l emergenza comunicano ad F3 le disponibilit di uomini e mezzi PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 65 ALLARME Coordinatori Organizzazioni di volontariato dispongono l impiego delle squadre di volontari sulla base delle richieste di F3 RISCHIO SISMICO FASE DI EMERGENZA La fase di EMERGENZA scatta nel momento in cui si verifica che un evento sismico ha procurato rilevanti danni a persone e o cose Il passaggio alla fase di EMERGENZA pu avvenire sia per evoluzione delle situazione in atto e quindi con il passaggio dalla fase di ALLARME sia per attivazione diretta in caso di evento grave conclamato importante ricordare che il numero delle persone coinvolte dipenda da numerosi fattori numero e tipologia costruttiva degli edifici crollati o danneggiati gravemente destinazione d uso dei fabbricati orario e giorno settimanale in cui avviene il terremoto ex maggiori vittime di notte rispetto al giorno ma minori vittime in edifici ad uso comunitario quali scuole o locali pubblici in quanto chiusi SCHEMA DI MASSIMA DELLE AZIONI DA SVOLGERE Attivare il C O C al completo nella sede individuata preventivamente anche in strutture che ordinariamente sono adibite ad altre attivit palestre scuole etc purch antisismiche Soccorrere le eventuali persone coinvolte da crolli localizzati di edifici e o i
95. ndone la partecipazione ai vari livelli gt proporre le modalit per la formazione e l addestramento del personale attraverso percorsi didattici ed esercitazioni da attuarsi in collaborazione con le altre Istituzioni a ci preposte e con il Volontariato gt individuare gli strumenti pi idonei per l informazione della popolazione e la promozione nella Cittadinanza di una moderna cultura della protezione civile Il Piano stato strutturato in tre parti o Parte A Analisi del territorio criticit e risorse presenti o Parte B Modello di intervento procedure di emergenza PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 4 o Parte C Formazione e informazione ad esse si aggiungono la documentazione cartografica e gli allegati La maggior parte dei numeri telefonici e dei dati pi soggetti a variazione e stata inserita in allegato su fogli estraibili per consentirne un facile e continuo aggiornamento Se il Piano pu essere visto come un manuale di istruzioni per la gestione delle emergenze gli Allegati rappresentano la cassetta degli attrezzi da cui attingere numeri riferimenti fac simile di documenti che semplifichino le attivit del Centro Operativo Comunale L attivit di pianificazione e gestione delle emergenze infatti comporta la conoscenza di una grande variet e quantit di dati in grado di ottimizzare la risposta di protezione civile all evento calamitoso
96. nfrastrutture coinvolte in altre tipologie di incidenti causati indirettamente dall evento sismico Garantire il pieno soccorso e l assistenza dal punto di vista medico psicologico logistico ecc alle popolazioni presenti nelle aree colpite Aggiornare con continuit le informazioni relative alla situazione in corso diramando comunicati alla popolazione coinvolta anche a mezzo organi di stampa Garantire la funzionalit delle comunicazioni che devono consentire la messa in rete dei centri operativi attivati sul territorio a garanzia del fluire delle informazioni Attivare le aree di emergenza attesa e ricovero per la popolazione e aree di ammassamento per i soccorritori Avviare i sopralluoghi per le verifiche statiche e di agibilit di edifici e infrastrutture Intraprendere eventuali azioni di sgombero di edifici pubblici e o privati ritenuti dalle prime verifiche speditive poco sicuri Ripristinare i collegamenti viari interrotti dovuti sia a danneggiamento di manufatti stradali che alla ostruzione della sede stradale per macerie o frane Ripristinare i servizi essenziali PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 66 Avviare il pi rapidamente possibile le operazioni di ripristino delle condizioni di normalit Importante Nella fase di emergenza vanno att
97. ngue Via Monti Priorit 3 viabilit localit san Lorenzo Pianavella ed altre strade vicinali comunali che collegano case sparse nel territorio Impatto sul sistema Le situazioni caratterizzate da precipitazioni intense rendono necessario attuare interventi immediati per garantire i servizi essenziali evitare gravi disagi alla popolazione e favorire condizioni di sicurezza per la circolazione stradale Quando le precipitazioni sono tali da compromettere le condizioni di fluidit del traffico sulla rete stradale e causare gravi disagi alla popolazione il Sindaco assume la direzione ed il coordinamento dei servizi di emergenza e provvede ad attivare gli interventi necessari in definitiva dunque l emergenza per la quale devono diventare operative le disposizioni contenute nel piano e in funzione non solo dell intensit del fenomeno meteorologico prevista e monitorata con la massima precisione ma anche del tipo di traffico e di utenza prevista sulla rete viaria PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 82 Quest ultima variabile inoltre strettamente legata inoltre al periodo in cui si verifica l evento meteorologico in quanto i numeri e le caratteristiche del traffico veicolare variano a seconda della fascia oraria e della giornata feriale o festiva Elementi a rischio Nel territorio possibile il verificarsi di due scenari SCENARIO NEVE SCENARIO GHIACCIO L analisi del ter
98. ni ed Enti Locali Legge 401 del 09 11 2001 reca disposizioni urgenti per assicurare il coordinamento operativo delle strutture preposte alle attivit di Protezione Civile In particolare all art 5 comma 4 bis indica come il Dipartimento della Protezione Civile d intesa con le Regioni definisce in sede locale e sulla base dei piani di emergenza gli interventi e la struttura organizzativa necessaria per fronteggiare gli eventi calamitosi Decreto Legge 7 Settembre 2001 n 343 Disposizioni urgenti per assicurare il coordinamento operativo delle strutture preposte alle attivit di Protezione Civile Circolare 30 Settembre 2002 n 5114 della Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Protezione Civile Ripartizione delle competenze amministrative in materia di Protezione Civile DPR 66 del 06 02 1981 Decreto del Presidente della Repubblica Regolamento di esecuzione L 08 12 1970 n 966 recante norme sul soccorso e l assistenza alle popolazioni colpite da calamit PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 5 Nota prot 359 2003 PCM del 08 09 2003 indirizzi operativi per fronteggiare eventuali situazioni di emergenza connesse a fenomeni idrogeologici DIRPCM del 27 02 2004 Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri Indirizzi Operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale e regionale per il rischio idrogeologico ed i
99. nneggiamenti di manufatti Necessit di individuare viabilit alternative Effetti sulle reti di servizio relative conseguenze e difficolt Possibili interruzioni dell erogazione dei servizi causa rotture di tubazioni e condutture PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 29 Difficolt nelle comunicazioni telefoniche sia reti fisse che mobili per guasti e per sovraffollamento di chiamate Per ci che concerne la riduzione del rischio attualmente la sismologia non ancora grado di prevedere con sufficiente anticipo i terremoti e la previsione si fonda quasi esclusivamente su calcoli statistici per possibile agire sotto il profilo della prevenzione adeguando strutture e comportamenti al rischio che grava sull area In conseguenza della classificazione in 3 categoria sismica dovranno eseguite verifiche sugli edifici strategici municipio scuole strutture sanitarie caserme strutture con affollamento pubblico ecc al fine di accertarne la loro resistenza e quindi la capacit di garantire la continuit di servizio a fronte di eventi sismici di medio bassa intensit Qualora vengano riscontrati limiti strutturali dovranno essere individuate le risorse per provvedere agli interventi di adeguamento Come per qualsiasi altro rischio si dovr intervenire nella formazione delle persone insegnando i corretti comportamenti da tenere in caso di terremoto e soprattutto le prin
100. no assicurare una rete di telecomunicazione non vulnerabile Garantire le comunicazioni con il COM il CCS e la Regione verso l alto Garantire le comunicazioni con le squadre operanti sul territorio Enti e soggetti coinvolti SOCIETA TELECOMUNICAZIONI ASSOCIAZIONE RADIOAMATORI SEZIONE COMUNICAZIONI RADIO DEL GRUPPO COMUNALE DEI VOLONTARI DI PC ADDETTI INDIVIDUATI NOMINATIVO TEL Ufficio TEL Abitazione Cellulare GALLETTI SANDRO 0761556911 3337616471 PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 45 COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PIANO COMUNALE DI Provincia di VITERBO RegioneLAZIO PROTEZIONE CIVILE FUNZIONE 9 Data eese ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE Ultima revisione eseguita da UFFICIO DI PROTEZIONE CIVILE SCHEDA OPERATIVA N 11 SETTORE LAVORI PUBBLICI RESPONSABILE Ufficio di riferimento UFFICIO TECNICO Per fronteggiare le esigenze della popolazione dovr presiedere questa funzione un funzionario dell Ente amministrativo locale in possesso di conoscenza e competenza in merito al patrimonio abitativo alla ricettivit delle strutture turistiche alberghi campeggi etc ed alla ricerca e utilizzo di aree pubbliche e private da utilizzare come zone di attesa e o ospitanti Il funzionario dovr fornire un quadro delle disponibilit di alloggiamento e dialogare con le autorit preposte alla emanazione degli atti necessari per la messa a disposizione degli
101. nsabile dei Vigili del Fuoco coinvolgendo nelle operazioni A I B il proprio personale il personale dei Vigili del Fuoco e coordinando l intervento del personale volontario e o altro personale che si rendesse necessario per il mantenimento dell ordine pubblico o per l incolumit delle persone NEL CASO IN CUI L INCENDIO PRESENTI REQUISITI DI PERICOLOSIT PER L INCOLUMIT DELLE PERSONE E LA SICUREZZA DI EDIFICI i Vigili del Fuoco assumono la direzione delle operazioni di spegnimento concordando le modalit e le procedure di intervento con il responsabile del Corpo Forestale dello Stato coinvolgendo nelle operazioni A I B il proprio personale il personale del Corpo Forestale dello Stato e coordinando l intervento del personale volontario e o altro personale che si rendesse necessario per il mantenimento dell ordine pubblico o per l incolumit delle persone il Sindaco mette a disposizione delle Strutture Operative eventualmente intervenute personale in grado di guidare le squadre sul luogo dell incendio organizza con le strutture comunali o altro volontariato locale ogni attivit che si rendesse necessaria per coadiuvare le operazioni A I B e assistere quanti coinvolti dall evento se la gravit dell incendio lo richiede minaccia per centri abitati dispone l attivazione del C O C con le funzioni che ritiene necessarie e sulla base delle indicazioni del coordinatore delle operazioni di spegnimento se necessario d
102. nsabile del Servizio di Protezione Civile ed al Sindaco bypassando liter normale della posta protocollo trasmissione al settore di competenza ecc Definire le modalit di avviso dei residenti e dei titolari di attivit produttive ubicati in aree a rischio Definire una procedura per l allertamento del volontariato locale Non appena l Agenzia Regionale di protezione civile provveder ad installare il sistema SME per messaggistica di emergenza presso il C O M di Castel Sant Elia sar possibile inviare ai vari responsabili a livello comunale i messaggi di allerta attraverso un SMS anche al di fuori dei normali orari d ufficio Allertamento da strutture operative del Comune Qualora uno degli Organi tecnici del Comune operante sul territorio Polizia Municipale Servizi Tecnici ecc entri in possesso di informazioni dirette o indirette riguardanti eventi calamitosi in atto o incombenti tenuto a diramare immediatamente allarme agli Organismi tecnici competenti Vigili del Fuoco C O 118 ecc Contestualmente dovr avvertire immediatamente della situazione il proprio Dirigente Responsabile oppure contattare le strutture comunali al momento reperibili Da questi verranno avviate le procedure di attivazione del Piano di emergenza comunale Autoallertamento Indipendentemente dal ricevimento di una telefonata di allertamento chiunque in forza alla Amministrazione Comunale amministratori o personale dipendente venga a
103. nte finalizzato al recupero e al soccorso dei feriti e coordinato dal direttore tecnico dei soccorsi necessario prevedere una serie di attivit che garantiscano l assistenza alla popolazione anche indirettamente interessata dall evento distribuzione di generi di conforto assistenza psicologica organizzazione di un eventuale ricovero alternativo PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 71 coordinamento dell impiego del volontariato di protezione civile per il supporto operativo alle diverse attivit gestione dell afflusso di giornalisti sul luogo dell incidente e rapporto con i massmedia In interventi con presenza di sostanze pericolose assume importanza fondamentale l aspetto legato all intormazione alla popolazione Infatti la divulgazione di informazioni corrette e tempestive che forniscano indicazioni sulle misure adottate su quelle da adottare e sulle norme di comportamento da seguire permette di ridurre i rischi di contaminazione della popolazione La gestione delle attivit di assistenza e di informazione alla popolazione affidata al Sindaco che qualora lo ritenga necessario potr richiedere il supporto dell Amministrazione Provinciale della Regione e dell Ufficio Territoriale del Governo Prefettura Il Prefetto assumer in relazione alla situazione di emergenza le determinazioni di competenza in materia di ordine e sicurezza pubblica Il C
104. nti calamitosi deve essere preceduto dall intervento del personale ENEL che per capacit di valutazione dei rischi e corretta metodologia di intervento sono gli unici abilitati ad intervenire su impianti elettrici pubblici L accesso agli altri soccorritori dovr essere consentito unicamente dopo l avvenuta disalimentazione degli impianti e la rimozione delle situazioni di pericolo Per quanto riguarda le problematiche connesse alla interruzione prolungata del servizio elettrico si rimanda al successivo capitolo 2 9 2 ANALISI DEI RISCHI In questo capitolo verranno analizzate le possibili fonti di pericolo presenti sul territorio comunale ricostruite sulla base delle risultanze della ricerca storica delle analisi territoriali degli strumenti di pianificazione di vario livello del Programma Provinciale di Previsione e Prevenzione del Piano Provinciale di Protezione Civile delle informazioni acquisite dagli Enti che hanno competenze nella gestione del territorio delle verifiche dirette di campagna Le tipologie di rischio considerate sono Eventi meteorici intensi nubifragi trombe d aria grandinate neve Rischio idraulico Rischio sismico Rischio chimico e industriale PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 25 Rischio incendi Rischio igienico sanitario Rischio interruzioni prolungate di energia elettrica black out
105. nto di apparecchiature mediche es ossigenoterapia gt problemi nei presidi ospedalieri in caso di malfunzionamento dei generatori di emergenza gt problemi nei sistemi di telecomunicazioni in caso di malfunzionamento dei generatori di emergenza gt interruzione del riscaldamento periodo invernale o raffrescamento periodo estivo di strutture ospitanti soggetti deboli scuole convento suore che gestiscono la scuola paritaria materna ecc PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 32 2 8 Rischio idrogeologico La pericolosit geomorfologica esprime la probabilit che un determinato fenomeno di instabilit del versante si verifichi in un determinato intervallo di tempo in una determinata porzione di territorio Lo stato di attivit descrive le informazioni sul tempo in cui si verificato il movimento permettendo di prevedere il tipo di evoluzione in senso temporale del fenomeno Nelle aree a pericolosit geomorfologica molto elevata sono ricomprese le frane attive A le aree in dissesto superficiale modellate da fenomeni di denudazione processi di decorticazione e calanchi le scarpate su versante in forte degradazione Per quanto riguarda i dissesti morfologici di carattere fluvio torrentizio sono state inserite le perimetrazione delle aree lungo i corsi d acqua interessate da processi deposizionali e o erosivi classificabili rispettivamente come fenomeni di esondazione
106. nto in cui si avvisano le Strutture tecniche comunicare i codici ed i simboli riportati sui pannelli esposti sui veicoli normativa internazionale A D R pannelli rettangolari di colore arancione con numeri codificati e pannelli colorati a forma di rombo che permettono di riconoscere la sostanza trasportata Gli interventi assumono infatti un diverso contenuto a seconda della sostanza trasportata e del pericolo che la caratterizza Il tipo di pericolo pu essere identificato in base alle etichette che si trovano per sostanze liquide sui recipienti ovvero sulle pareti esterne delle cisterne per le sostanze contenute in imballaggi colli GIR ecc sull imballaggio esterno e o sulle etichette degli imballaggi interni per il trasporto alla rinfusa sulla carrozzeria dal veicolo o del container Codice di pericolo Codice della materia Alcuni scenari incidentali per la loro frequenza e pericolosit sono oggetto di una pi specifica attenzione e di una normalizzazione delle procedure d intervento Tra questi si pone sicuramente l eventualit di incidenti riguardanti veicoli che trasportano GPL Il GPL pu passare repentinamente dallo stato liquido in cui normalmente stato trasportato a quello gassoso quando il recipiente o la cisterna che lo contiene si riscalda Si devono distinguere pi casi legati ad incidenti in cui sono coinvolti veicoli che trasportano GPL a Perdite dai recipienti o da
107. nto sismico al fine di gestire nel miglior modo possibile la fase di rientro alla normalit o l eventuale passaggio alle fase di emergenza CHI ATTIVITA STRUMENTI In base alle necessit dispone l attivazione del C O C parziale o al completo e la convocazione del personale per la gestione H 24 della sala operativa assume tutte le iniziative atte alla salvaguardia della pubblica e privata incolumit mette in preallarme il personale impiegabile in caso di necessit segue l evoluzione della situazione sulla base delle informazioni fornitegli dai referenti di funzione mantenendosi in contatto con la Prefettura C C S se attivato il C O R lil Servizio protezione civile della Provincia al fine di valutare la revoca della fase di allarme o l eventuale passaggio alla fase di emergenza ALLARME Sindaco si assicura che i referenti di funzione della Sala Operativa predispongano le azioni di competenza in conformit al piano ed in relazione all evento in atto informa e si consulta costantemente con il Sindaco circa l evoluzione dei fenomeni e le iniziative da intraprendere sovrintende l organizzazione logistica degli spazi del COC e coordina l attivit dei responsabili di funzione di supporto del COC raccoglie informazioni sugli eventi in atto anche tramite i sopralluoghi attivati per ricostruire un quadro preciso di quanto sta accadendo e consigliare al Sindaco le priorit di intervento PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SAN
108. ntro di coordinamento sar composto dai rappresentanti delle Componenti e Strutture Operative del Servizio Nazionale di Protezione Civile che partecipano alla gestione dell emergenza PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 72 Comune Ufficio Territoriale del Governo Prefettura Amministrazione Provinciale Regione Servizio Sanitario Regionale VV F Forze di Polizia Polizie Locali CRI Corpo Forestale dello Stato A P A T A R P A ENEA FF AA con particolare riferimento a settori specializzati nel trattamento delle sostanze chimiche Aziende erogatrici dei servizi essenziali Enti gestori dell impianto oggetto dell incidente ovvero titolari del trasporto della sostanza pericolosa coinvolta Organizzazioni di Volontariato altri Enti Istituzioni necessari alla gestione dell emergenza in considerazione della peculiarit dell evento e del territorio interessato Qualora le risorse disponibili sul territorio non fossero sufficienti a fronteggiare l evento o risultasse necessaria una attivit di coordinamento sovraregionale le autorit territoriali rappresentate nel Centro di coordinamento potranno richiedere attraverso l Ufficio Gestione delle Emergenze Sala Situazione Italia l intervento del Dipartimento della Protezione Civile Nel caso di eccezionalit della situazione emergenziale il Presi
109. o dell Interno per quanto attiene ai compiti di tutela dell ordine e della sicurezza pubblica Assicura la continuit del servizio d istituto nelle aree colpite dalle pubbliche calamit concorrendo a prestare soccorso alle popolazioni interessate agli eventi calamitosi La Polizia Municipale ha prioritariamente funzioni di Polizia Locale e nei limiti delle proprie attribuzioni esercita anche funzioni di Polizia Giudiziaria di Polizia Stradale ed ausiliarie di Pubblica Sicurezza Svolge inoltre funzioni di polizia ambientale e soccorso in caso di calamit catastrofi ed altri eventi che richiedano interventi di protezione civile La Centrale Operativa attiva dalle 8 00 alle 14 00 e dalle 16 00 alle 19 00 gestisce il servizio di Pronto Intervento coordinando le pattuglie in servizio sul territorio La Centrale gestisce tutte le comunicazioni con gli operatori esterni fornendo un supporto logistico agli agenti In orario non lavorativo disponibile un servizio di reperibilit tramite telefono al responsabile della polizia municipale cell 3337616471 oppure attraverso il 112 che pu essere attivato dalla cittadinanza o dal personale autorizzato attraverso un numero diretto La Croce Rossa Italiana un Ente di diritto pubblico composta in gran parte da personale volontario organizzata sul territorio in Comitati Regionali Comitati Provinciali e Comitati Locali principali compiti attribuiti alla CRI nell ambito della protezione civile
110. o di emergenza Suddividere i volontari in squadre con compiti specifici da utilizzare in caso di emergenza sul territorio Predisporre squadre multifunzionali di volontari per gli interventi esterni al proprio territorio Enti e soggetti coinvolti GRUPPO COMUNALE VOLONTARI DI PROTEZIONE CIVILE ASSOCIAZIONI LOCALI DI VOLONTARIATO ADDETTI INDIVIDUATI NOMINATIVO TEL Ufficio TEL Abitazione Cellulare GALLETTI SANDRO 0761556911 3337616471 PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 39 COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PIANO COMUNALE DI Provincia di VITERBO RegioneLAZIO PROTEZIONE CIVILE FUNZIONE 4 Data etes MATERIALE E MEZZI Ultima revisione eseguita da UFFICIO DI PROTEZIONE CIVILE SCHEDA OPERATIVA N 4 RESPONSABILE UFFICIO ECONOMATO Ufficio di riferimento UFFICIO TECNICO La funzione di supporto in questione essenziale e primaria per fronteggiare una emergenza di qualunque tipo Questa funzione attraverso il censimento dei materiali e mezzi comunque disponibili e normalmente appartenenti ad enti locali volontariato o privati deve avere un quadro costantemente aggiornato delle risorse disponibili Per ogni risorsa si deve prevedere il tipo di trasporto ed il tempo di arrivo nell area dell intervento Nel caso in cui la richiesta di materiali e o mezzi non possa essere fronteggiata a livello locale il Sindaco rivolger richiesta al Prefetto competente ATTIVITA OR
111. ologie litologiche sono a comportamento litoide granulare la tipologia di dissesto pi frequente il crollo questi fenomeni non rivestono grandi quantit di materiali tuttavia la loro pericolosit altissima in funzione della loro velocit di evoluzione crolli sono localizzati maggiormente lungo le pareti con alte pendenze essi rappresentano l elemento di pericolo idrogeomorfologico pi importante del territorio PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 19 Carta vincoli geologici Fabrica di Roma Nepi Mazzano Romano Calcata Civita Castellana Faleria 1 30 000 Legenda Rischio Frana PAI Idrografia superficiale 3 Vincolo Idrogeologico PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO Nepi Carta geologica 1 30 000 Civita Castellana Faleria Mazzano Romano Legenda Aiuvioni ghiaiose sabbiose argillose attuali e recenti anche terrazzate e coperture colluviali ed eluviali Olocene AE Lave sottosature e sature Pleistocene cur stratiicati tutti e tufi terrosi Pleistocene races freatomagmatiche Pleistocene LL tettiico tonoiitiche fonolitico tefritiche fino a trachitiche presentano sia facies incoerenti tpozzolane sia facies compatte t tufoiitoide Depositi preval ghiaiosi
112. ono 0761 570022 Codice Meccanografico VTAA81401R PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 48 Via Roma Scuola elementare primaria Via Roma Castel S Elia Cap 01030 Telefono 0761 570445 Fax 570445 Codice Meccanografico VTEE814023 Alessandro Stradella Scuola media secondaria di grado Sezione Associata Via Rupi 12 Castel S Elia Cap 01036 Telefono 0761 570022 Codice Meccanografico VTMM814022 Scuole Private Scuola Dell Infanzia Bambin Ges Scuola materna dell infanzia Paritaria Piazza Doebbing 2 Cap 01030 Telefono 0761 556423 Codice Meccanografico VT1A01200P 3 5 Strutture ricettive La capacit ricettiva del Comune all 1 1 2012 consisteva in n 3 camere con 6 posti letti e n 3 bagni appartenenti Bed amp breakfast il Contado in localit Riaccio delle Coste S P 77 per Civita Castellana tel 0761555228 n 11 posti letto con servizi igienici Agriturismo La Rosa dei Venti localit Meterano raggiungibile dalla SP Mazzanese tel 069049748 fax 069049167 cell 3479833063 3 6 Aree di emergenza Alla luce dei rischi presenti sul territorio sono state individuate le aree da utilizzare in caso di emergenza che si distinguono in tre tipologie aree di attesa per la popolazione scoperte e coperte aree di accoglienza per la popolazione scoperte e coperte aree di ammassamento per i soccorritori Le AREE
113. onsabile Galletti Sandro 3 1 1 Organizzazione del sistema comunale di protezione civile AI fine di attuare quanto previsto dalla normativa l Amministrazione Comunale ha individuato un Responsabile del Servizio che appartiene all Area Tecnica del Comune ed ha il compito di supervisione e di raccordo tra gli Uffici ed i Servizi comunali Centro Operativo Comunale C O C La struttura funzionale alla gestione delle emergenze i Centro Operativo Comunale C O C ubicato a Castel Sant Elia in Via Umberto l n 41 Il C O C si compone di una sala decisione ed una sala situazioni PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 34 La sala decisione composta dal Sindaco da altri Amministratori Comunali da Dirigenti del Comune da rappresentanti delle Strutture Operative coinvolte nella gestione dell emergenza La sala situazioni strutturata secondo le funzioni di supporto che vengono illustrate nelle pagine seguenti diretta dal Responsabile del Servizio di protezione civile ed composta dai funzionari comunali o da altri referenti locali preposti alla raccolta dati alla predisposizione ed all attuazione delle procedure per dare attuazione alle decisioni dell area strategica Il C O C per assicurare efficienza nelle attivit di risposta all emergenza dovr disporre dei seguenti locali locali per riunioni Sala decisione locale per la sala situazioni meglio se pi locali
114. ori uomini e mezzi e delle Strutture operative se lo ritiene necessario richiede al Comitato Provinciale del Volontariato l invio di volontari attraverso la Provincia ed il C O R si mantiene in contatto e si coordina con i Sindaci dei Comuni vicini interessati predispone le proprie strutture per dare tempestiva attuazione ai provvedimenti regionali ed alle ordinanze ministeriali eventualmente adottati a seguito della situazione di emergenza in atto EMERGENZA Sindaco CHI ATTIVITA STRUMENTI si assicura che i referenti di funzione della Sala Operativa predispongano le azioni di competenza in conformit al piano ed in relazione all evento occorso prosegue l analisi dei dati provenienti dalle reti di monitoraggio sismico compie una prima valutazione circa gli eventi occorsi sul territorio al fine di configurare correttamente lo scenario di riferimento e di stabilire le priorit degli interventi da effettuare riferendo le notizie di interesse al Sindaco accerta l eventuale isolamento di frazioni o case sparse abitate a causa dell interruzione della viabilit in tal caso informa il Sindaco ed il responsabile della funzione 9 Assistenza alla popolazione PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 67 Responsabile Servizio Protezione Civile RPC Referente F1 dispone tutti gli interventi che ritiene necessari per mitigare gli effetti del sisma dando la priorit al ripristino della viabilit si coordi
115. orre una lista con i contatti indirizzi e telefoni e materiali necessari per l allestimento dei centri di accoglienza sul proprio territorio Enti e soggetti coinvolti UFFICIO ASSISTENZA SOCIALE DEL COMUNE GRUPPO COMUNALE VOLONTARI DI P C MEDICI DI BASE REFERENTE C O 118 AA SS LL C R I e o altri enti di assistenza presenti sul territorio VOLONTARIATO SOCIO SANITARIO ADDETTI INDIVIDUATI NOMINATIVO TEL Ufficio TEL Abitazione Cellulare GALLETTI SANDRO 0761556911 I 3337616471 PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 38 COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PIANO COMUNALE DI Provincia di VITERBO RegioneLAZIO PROTEZIONE CIVILE FUNZIONE 3 siii VOLONTARIATO Ultima revisione eseguita da UFFICIO DI PROTEZIONE CIVILE SCHEDA OPERATIVA N 3 SETTORE POLITICHE SOCIALI RESPONSABILE Ufficio di riferimento UFFICIO ASSISTENZA ATTIVITA ORDINARIE E D EMERGENZA Mantenere e coordinare tutti i rapporti fra le varie componenti che operano nel settore del volontariato e gli enti presenti sul territorio Assicurarsi che i volontari del Gruppo Comunale di PC conoscano le procedure previste dal Piano Comunale di PC in caso di emergenza Organizzare esercitazioni congiunte con le altre forze preposte all emergenza al fine di verificare le capacit organizzative ed operative delle organizzazioni Predisporre le procedure di allertamento rapido per i volontari in cas
116. ossibile in caso di evento improvviso Controllare se ci sono eventuali perdite sulla rete di distribuzione Ripristinare la distribuzione ad allarme cessato Interrompere la fornitura di energia elettrica in caso di evento annunciato Ripristinare la distribuzione ad allarme cessato Controllare eventuali rotture della rete di distribuzione dell acqua Richiedere i controlli analitici e microbiologici per escludere contaminazioni a seguito dell evento Garantire la fornitura di acqua potabile alle aree sinistrate e ai centri di accoglienza degli evacuati Controllare la rete fognaria per verificare eventuali rotture od occlusioni Verificare che l impianto di trattamento funzioni in modo adeguato Provvedere allo smaltimento dei rifiuti e del materiale andato distrutto durante l evento ponendo particolare attenzione ai rifiuti deperibili che possono causare contaminazione di suolo e acqua e provocare infezioni Enti coinvolti ENEL SNAM GAS ACQUEDOTTO SMALTIMENTO RIFIUTI AZIENDE MUNICIPALIZZATE DITTE DI DISTRIBUZIONE CARBURANTE PROVVEDITORATO AGLI STUDI DISTRETTI SCOLASTICI ADDETTI INDIVIDUATI NOMINATIVO TEL Ufficio TEL Abitazione Cellulare GALLIGANI ROBERTO 0761570811 3284468618 PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 41 COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PIANO COMUNALE DI Provincia di VITERBO RegioneLAZIO PROTEZIONE CIVILE FUNZIONE 6
117. ovincia mediante l impiego del volontariato comunale provvede ad informare la popolazione invitandola ad evitare comportamenti che possono provocare incendi se lo ritiene necessario pu emanare ordinanze di divieto di accensione di fuochi divieto di campeggio in aree non attrezzate divieto di svolgimento di manifestazioni pirotecniche attraverso la Polizia Municipale vigila sul rispetto delle prescrizioni e dei divieti relativi all accensione di fuochi e ad altri comportamenti scorretti che possano dare luogo all innesco di incendi mette a disposizione del CFS il volontariato comunale specializzato e se richiesto dal CFS dai VV F o dalla Provincia mezzi e personale tecnico del comune PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 76 e ricevuta la comunicazione dell attivazione della fase di attenzione e di preallarme dispone opportune misure di prevenzione e salvaguardia di competenza informandone la provincia FASI DI ALLARME SPEGNIMENTO BONIFICA In caso di pericolo per l incolumit dei soccorritori si dovr contattare preventivamente il Servizio 118 per concordare gli adempimenti operativi di ordine sanitario NEL CASO IN CUI L INCENDIO NON PRESENTI REQUISITI DI PERICOLOSIT PER L INCOLUMIT DELLE PERSONE il Corpo Forestale dello Stato assume la direzione delle operazioni di spegnimento concordando le procedure e il tipo di intervento pi appropriato con il respo
118. p SIERO aseo 0600 2m EI E 05 7 0209301 ues 55 pi e E T 007507 gt g E as E lt LU LU E O O lt a lt LLI ra LU lt O H LL LU lt O O 2 o SE gt LU H LU Z LU lt lt 2 O 2 PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO Fig 1 Il territorio della Provincia di Viterbo con le principali localit 1 6 Servizi essenziali Nell ambito della protezione civile la continuit nella erogazione dei servizi essenziali acquisisce importanza fondamentale soprattutto durante le situazioni di emergenza L interruzione prolungata nella fornitura dei servizi pu essere causa essa stessa del determinarsi di situazioni di emergenza ex black out durante la stagione invernale La distribuzione dell acqua potabile il servizio di fognatura e depurazione delle acque sono affidati alla Talete S p A di Viterbo Sede periferica a Civita Castellana in Via Nepesina tel 0761332940 fax 0761306345 email info taletespa it Il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti effettuato da T A C ECOLOGICA s r l di Falvaterra FR tel fax 0775282255 servizio di distribuzione dell elettricit curato da ENEL SPA servizio di gestione reti impianti e distribuzione del gas metano
119. priet ed uso del Comune furgoni camion macchine ecc atte ad affrontare e gestire in prima istanza l emergenza e o ad effettuare il controllo del territorio antecedente contemporaneo e successivo all emergenza stessa 7 3 Convenzioni con ditte private All interno di questa categoria vi sono indicazioni inerenti l acquisizione di materiale inerte sabbia pozzolana ecc o l approvvigionamento di beni alimentari per il sostentamento dei volontari durante il periodo dell emergenza E utile ricordare che in caso di somma urgenza facolt del Sindaco stipulare contratti per reperire materiali ed attrezzature atte a fronteggiare nel migliore dei modi le fasi dell emergenza e di requisire temporaneamente i mezzi trattori rimorchi veicoli cas sonati pale meccaniche scavatori ecc che lo stesso riterr opportuno avere a disposizione a salvaguardia della collettivit PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 93 COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PIANO COMUNALE DI Provincia di VITERBO Regione LAZIO PROTEZIONE CIVILE DOTAZIONE MEZZI COMUNALI E ADETTI FURGONE CAMION comodato d uso SPARGISALE APE CAR 50 MACCHINA POLIZIA LOCALE panda MACCHINA AD USO AMMINISTRATIVO ADDETTI UTILIZZATORI PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 94 COMUNE DI CASTEL SANT ELIA Provincia di VITERBO Regione LAZIO DITTE IMPRESE PRIV
120. pur sempre considerevole uguali o superiori a quelle indicate nella colonna 2 dell allegato A al D Lgs 21 settembre 2005 n 238 obbligato alla trasmissione di una Notifica indirizzata al Ministero dell ambiente alla Regione alla Provincia al Comune al Prefetto e al Comitato Tecnico Regionale CTR o Interregionale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco contenente una serie di informazioni riguardanti lo stabilimento l attivit che in esso viene svolta le sostanze pericolose presenti e l ambiente immediatamente circostante con particolare riguardo agli elementi che potrebbero causare un incidente rilevante o aggravarne le conseguenze Inoltre ai sensi dell art 6 della L R n 26 2003 e s m i i Gestori degli stabilimenti industriali suindicati hanno l obbligo di presentare alla Provincia PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 30 una scheda tecnica che dimostri l avvenuta identificazione dei pericoli e la valutazione della relativa probabilit e gravit gli stabilimenti caratterizzati da una elevata quantit di sostanze pericolose presenti pericolo alto hanno l obbligo di presentare art 8 Decreto Legislativo 334 99 oltre alla notifica il Rapporto di Sicurezza che deve evidenziare una serie di informazioni fra le quali l adozione del sistema di gestione della sicurezza l individuazione dei pericoli di incidenti rilevanti e le misure di sicurezza atte a prevenirl
121. puscoli articoli sul giornalino del Comune pagine web ecc materiali prodotti serviranno ad illustrare in forma divulgativa i contenuti del Piano Comunale di Protezione Civile e le indicazioni utili per la Cittadinanza corretti comportamenti da seguire in presenza di situazioni di emergenza ubicazione aree di accoglienza numeri telefonici modalit di preavviso ecc Il Comune si impegner alla diffusione del materiale presso i punti di aggregazione presenti sul territorio Municipio Parrocchie Circoli ecc organizzando anche incontri con la cittadinanza 6 2 2 Informazione in emergenza Il comportamento della popolazione rappresenta un aspetto fondamentale ai fini del miglior risultato di tutte le operazioni previste nella gestione di un emergenza sia durante le fasi di soccorso sia delle eventuali fasi di evacuazione e permanenza in strutture di ricovero ed assistenza temporanee Spesso dopo eventi di una certa gravit l assenza di notizie ufficiali favorisce la formazione e la diffusione di notizie infondate spesso allarmistiche che possono provocare fenomeni di panico e azioni scomposte con effetti talora pi negativi delle conseguenze dirette dell evento calamitoso Occorre quindi provvedere alla corretta e puntuale informazione della popolazione da parte degli Organismi preposti in modo da evitare l insorgenza di voci incontrollate L informazione dovr avvenire con modalit efficaci comunicati stampa attraverso rad
122. ra 0 05g e 0 15g dove g l accelerazione di gravit SCENARIO DI MASSIMA Sono di seguito schematizzati alcuni principali aspetti di particolare criticit connessi ad un evento sismico ed allo scenario di riferimento Un terremoto pu provocare danneggiamenti e o crolli ad edifici di pubblico servizio danneggiamenti e o crolli ad edifici residenziali danneggiamenti e o crolli ad edifici produttivi con possibili incidenti esplosioni incendi danneggiamenti ad infrastrutture di servizio comunicazioni reti di distribuzione crolli e frane danneggiamenti ad infrastrutture viarie PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 28 Sulla base di questa considerazione evidente la necessit di considerare le Procedure di Intervento per il Rischio Sismico strettamente correlate alle procedure sviluppate per le altre tipologie di rischio Nella schematizzazione essenziale sotto riportata sono dunque sintetizzati gli effetti di un terremoto sia al territorio che alle infrastrutture che su di esso insistono Effetti sulla popolazione relative conseguenze e difficolt Feriti per traumi dovuti a caduta di materiale e conseguenti alla fuga precipitosa dai fabbricati e per motivi sanitari es crisi cardiache Popolazione in ricerca affannosa di notizie dai famigliari Formazione di accampamenti spontanei all aperto o in automob
123. rade e del traffico munire i propri automezzi di catene da neve o pneumatici da neve non abbandonare la propria macchina nei varchi creati per consentire i passaggi pedonali non parcheggiare le macchine nelle ore serali sulla pubblica strada per consentire un efficace servizio di disgelo e di sgombero neve da parte dei mezzi spalaneve evitare che sui tetti spioventi si accumuli una quantit eccessiva di neve con la formazione di ghiaccio pendente dalle grondaie dotarsi per i percorsi a piedi di idonee calzature antiscivolamento non esporre i rifiuti nelle giornate di sgombero neve evitare di distogliere gli operatori dal loro lavoro con richieste di interventi sul privato E da precisare che le nevicate si verifica con rarit se pur negli ultimi anni si sono verificate abbondanti nevicate che hanno causato se pur per pochi disaggio alla popolazione PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 83 Si riporta di seguito scheda riassuntiva EFFETTI SUL TERRITORIO Interruzioni lungo la rete viaria Difficolt alla circolazione stradale Interruzione linee elettriche e telefoniche Isolamento nuclei abitati e case sparse gt aie Crollo di tetti e schianto di alberature per SOCCORSO sovraccarico Difficolt nell erogazione idrica Blocco di alcune attivit produttive STRUTTURE DI SOCCORSO LOCALI Comune Volontariato VV F Forze Polizia COORDINAMENTO OPERAZI
124. ratto dagli elaborati del P Regolatore Generale Variante Generale Gli approfondimenti relativi alle caratteristiche dei rischi e delle risorse presenti sul territorio sono riportati nei capitoli 2 e 3 Delimitazione territoriale e amministrativa caratteristiche climatiche e classificazione sismica Castel Sant Elia un comune italiano della Provincia di Viterbo in della Regione di Lazio suoi abitanti sono chiamati i castellesi ll comune si estende su 24 km e conta 2 615 alla data del 31 10 2012 abitanti dall ultimo censimento della popolazione La densit di popolazione di 110 2 abitanti per km sul Comune Nelle vicinanze dei comuni di Nepi Civita Castellana i Mazzano Romano Castel Sant Elia situata a 29 km al Sud Est di Viterbo la pi grande citt nelle vicinanze Situata a 210 metri d altitudine il comune di Castel Sant Elia ha le seguenti coordinate geografiche 42 15 2 Nord 12 22 12 Est Il comune dista del Parco regionale di Veio dista dal 5 km Dati geografici Altitudine 210 m s l m Misura espressa in metri sopra il livello del mare del punto in cui situata la Casa min 56 max 249 Comunale con l indicazione della quota minima e massima sul territorio comunale Coordinate Geografiche Le coordinate geografiche sono espresse in latitudine Nord distanza angolare sistema sessagesimale dall equatore verso Nord e longitudine Est distanza angolare dal meridiano di 42 15 5 76 N Greenwich ve
125. re di assistenza alla popolazione presso le aree di attesa e le strutture di accoglienza se necessario si occupa del vettovagliamento dei soccorritori PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 68 EMERGENZA Referente F9 assistenza alla popolazione contatta le Autorit scolastiche per valutare la possibilit di non sospendere le attivit previa effettuazione di verifica di agibilit delle strutture si mette a disposizione del C O C per gestione degli aspetti amministrativi economici e legali dell emergenza in particolare assicurando il proprio sostegno al Sindaco nella redazione di ordinanze EMERGENZA Referente F10 segreteria d emergenza si occupa dell organizzazione della turnazione del personale comunale durante l emergenza dispongono l impiego delle squadre di volontari sulla base delle richieste di F3 Coordinatori Organizzazioni di volontariato CHI ATTIVITA STRUMENTI 4 4 3 Rischio chimico industriale e incidenti con presenza di sostanze pericolose Le indicazioni che seguono sono tratte dal Comunicato della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 3 maggio 2006 Indicazioni per il coordinamento operativo di emergenze dovute ad incidenti stradali ferroviari aerei e di mare ad esplosioni e crolli di strutture e ad incidenti con presenza di sostanze pericolose Per i casi relativi a stabilimenti industriali a rischio di incidente rilevante di cui agli artt 4 e 8 del decreto legislat
126. ritorio Predisposizione ordinanze finalizzate alla salvaguardia della pubblica incolumit art 54 D Lgs n 267 2000 PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 42 Enti coinvolti SQUADRE COMUNALI DI RILEVAMENTO U FFICIO COMMERCIO COMUNALE UFFICIO ANAGRAFE COMUNALE RESPONSABILI RETI DI SERVIZIO LOCALI TECNICI REGIONALI E PROVINCIALI TECNICI E PROFESSIONISTI LOCALI VIGILI DEL FUOCO ADDETTI INDIVIDUATI NOMINATIVO TEL Ufficio TEL Abitazione Cellulare GALLIGANI ROBERTO 0761570811 3284468618 PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 43 COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PIANO COMUNALE DI Provincia di VITERBO RegioneLAZIO PROTEZIONE CIVILE FUNZIONE 7 siii STRUTTURE OPERATIVE LOCALI Ultima revisione eseguita da UFFICIO DI PROTEZIONE CIVILE SCHEDA OPERATIVA N 5 RESPONSABILE POLIZIA MUNICIPALE Uffici di riferimento POLIZIA MUNICIPALE Il responsabile della funzione dovr coordinare le varie componenti locali istituzionalmente preposte alla viabilit In particolare si dovranno regolamentare localmente i trasporti la circolazione inibendo il traffico nelle aree a rischio indirizzando e regolando gli afflussi dei soccorsi ATTIVITA ORDINARIE E D EMERGENZA Mantenere e coordinare tutti i rapporti fra le varie componenti locali istituzionalmente preposte alla viabilit e coinvolte nell emergenza
127. ritorio consente di evidenziare i punti critici per i due scenari individuati ad opera del servizio manutenzione strade Gli itinerari per lo sgombero della neve sono programmati a seconda dell importanza della strada Pertanto sono stati individuati itinerari primari e secondari Gli itinerari primari sono quelli interessati dalla circolazione dei mezzi pubblici strade che conducono verso i centri di accoglienza degli sfollati Gli itinerari secondari sono quelli che interessano la viabilit residenziale le vie di collegamento dei quartieri le vie centrali di viabilit minore NORME DI COMPORTAMENTO forma breve da stampare e diffondere COSA FARE i proprietari di case che sono prospicienti la pubblica via devono sgomberare la neve dal marciapiede davanti al loro ingresso e quando il marciapiede non esiste uno spazio di larghezza non inferiore a 1 5 metri per tutto il fronte degli edifici o delle recinzioni lungo le vie e aree pubbliche gli esercenti di negozi pubblici esercizi e magazzini devono sgomberare la neve davanti a vetrine e locali occupati i concessionari di aree pubbliche e i proprietari dei fondi devono sgomberare la neve dai rispettivi accessi i cittadini per effettuare le operazioni di cui ai punti precedenti devono dotarsi di strumenti spalaneve e di sale per evitare il gelo i cittadini sono invitati a usare i veicoli solo in caso di stretta necessit adeguare la velocit allo stato del veicolo delle st
128. rridoio a porticato coperto di mq 40 00 circa CS5 SCUOLA ELEMENTARE 56 SCUOLA MEDIA CS7 SCUOLA D INFANZIA C88 CONVENTO SUORE CS9 CONVENTO FRATI Le aree individuate sono per la maggior parte appartenenti al patrimonio comunale e quindi immediatamente disponibili per le restanti dovranno essere concordate con i proprietari le modalit di attivazione ed impiego PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 52 INISINV8 H3d IHOOIO NOI VIVZZ3H LLIV 3Q0H3A V V3HV OLNS3ANOO 3HOflS OLNJ3ANOO 10119048 OI993HOMWVd 62 uv BOO VHISa3 vd OALLYOdS INVEYN NISIA ISFINIAVHVO O IlSV VIOVWMHV 3 OJIN OIHOLYINANY IHVLIN3W313 310n2S 3Ia3w A70N9S Sn80 1nVv v LVIAH3 31SOd ojeAud LLOZ Z L L guide OllSv OIdIOINOIN VONV8 ootqqnd Ugizieinb3P ip eje c 4 INQUADRAMENTO AREE DI AMMASSAMENTO DEI SOCCORRITORI E DELLE RISORSE FOTO AEREA DA GOOGLE EARTH PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 1SVIMVIYHa 2 ges 3 8009 A a perg n latus sece Ne D E P AMT 0 azzeJati 22499 1 a 4 35 T3 Li pr 5 OLTRE ITVIHLSNONI VNOZ ap auoI2 sinDIE ge ilo 1UeS9IsEO0COTO 1 di 8 a LU LU IO tc 20 sE tc tc 20 o Q o m a O 2 LU
129. rso Est 12 22 30 00 E valori numerici sono riportati utilizzando sia il sistema sessagesimale DMS Degree Minute Second che il sistema decimale DD Decimal Degree sistema decimale 42 2516 N 12 3750 E PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 9 INQUADRAMENTO GENERALE PROVINCIA DI VITERBO S CASCIANO GI BAGNI SIENA 27 S GIOYANNI D CONTEE Manciano TERNI OREETELLO ep 5 TOLFA v T EV IG NA NO MANZIANA WITAYECCH lA dei TRA INQUADRAMENTO GENERALE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 10 1 1 Classificazione sismica di Castel Sant Elia SISMICITA DELL AREA Recenti studi Stucchi et al 2007 su web http emidius mi ingv it DBMI04 mettono a disposizione informazioni sulle massime intensit macrosismiche registrate nei comuni italiani per la zona in esame i valori oscillano tra il IV e VII grado della scala macrosismica MCS Viene passata in rassegna la storia della sismicit di Castel Sant Elia i dati sono stati reperiti dal sito ufficiale dell INGV Storia sismica di Castel Sant Elia 42 249 12 369 Numero di eventi 10 Effetti In occasione del terremoto del I MCS Data Ax Np Io Mw 2 1969 07 02 07 5 TOLFA 72 7 4 84 0 20 4 5 1979 09 19 21 3 Valnerina 694 8 9 5 86 0 09 4 1980 11 23 18 3 Irpinia Basilicata 1394 10 6 89 0
130. si con teli di plastica allo scopo di evitare la dispersione di fibre nell aria 2 1 1 Nubifragi trombe d aria grandinate nubifragi sono violenti rovesci temporaleschi che in genere si manifestano nel periodo estivo o all inizio dell autunno in concomitanza di situazioni meteorologiche caratterizzate da elevata instabilit Durante questi eventi i problemi maggiori derivano dall incapacit di smaltimento delle acque meteoriche da parte della rete scolante talvolta impedita dalla presenza di ostacoli attraversamenti tombinati ecc che possono ridurre la sezione di deflusso Talora anche le fognature manifestano limiti nel dimensionamento spesso aggravato dall intasamento delle bocchette di scolo o dall ostruzione dei collettori sotterranei ad opera di detriti frammenti vegetali e rifiuti trascinati dalle acque all interno delle tubazioni nubifragi assumono rilievo a causa dell esposizione al rischio di danneggiamento per i beni le merci magazzini negozi laboratori e gli impianti tecnologici che spesso vengono collocati nei seminterrati dei fabbricati PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 26 La pericolosit per le persone rappresentata dalla rapidit di formazione e deflusso delle piene dei corsi d acqua minori dall allagamento di tratti di viabilit con possibile sviluppo di incidenti stradali e dalla caduta al suolo di fulmini Le trombe d aria o tornado sono viol
131. ssestamento l intensit delle repliche di norma inferiore o pari alla scossa principale Pertanto a seguito di una scossa di terremoto di rilevante intensit devono essere immediatamente attivate tutte le azioni necessarie a salvaguardare prioritariamente l incolumit delle persone SEQUENZA OPERATIVA NAZIONALE E LOCALE Il terremoto viene rilevato dall Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia INGV attraverso la rete sismica nazionale centralizzata RSCN L allarme viene inoltrato al Dipartimento della Protezione Civile il quale provvede a contattare la Regione e le Prefetture interessate unitamente alle competenti strutture operative di protezione civile Vigili del Fuoco Carabinieri ecc presenti sul territorio coinvolto dall evento L Ufficio Servizio Sismico Nazionale entro il termine massimo di un ora dall evento invia un rapporto preliminare alla sala operativa del Dipartimento della Protezione Civile basato sui dati trasmessi dall INGV dati d archivio e modelli matematici che consentono di valutare i valori attesi d intensit intorno alla zona epicentrale e quindi lo scenario di danneggiamento Contemporaneamente a livello locale a seguito di autoallertamento e della eventuale ricezione di richieste di soccorso scattano le attivazioni da parte delle strutture operative preposte al soccorso e assistenza della popolazione congiuntamente all attivit da parte delle
132. stinate alle attivit di soccorso Forze di Polizia e Polizia Municipale individuazione e gestione di corridoi riservati per l afflusso e il deflusso dei mezzi di Soccorso e di relative aree di sosta Forze di Polizia e Polizia Municipale gestione della viabilit generale dell area circostante al teatro delle operazioni Forze di Polizia e Polizia Municipale con successiva emissione di ordinanze sindacali attivit di ordine pubblico Forze di Polizia gestione effetti personali recuperati Forze di Polizia rilevazioni specialistiche della sostanza VV F APAT ARPA Forze Armate ENEA aggiornamento costante sulla situazione alle proprie sale operative tutte le squadre intervenute Considerate le caratteristiche di questo tipo di emergenza il direttore tecnico deve essere identificato nel Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco o comunque nel responsabile delle squadre dei VV F presente sul luogo dell incidente Il direttore tecnico dei soccorsi nell espletamento delle attivit di coordinamento si avvarr della collaborazione dei responsabili sul posto per ciascuno dei seguenti settori Soccorso Sanitario Direttore dei Soccorsi Sanitari Ordine e Sicurezza Pubblica Viabilit Sin dalle prime fasi il direttore tecnico dei soccorsi garantir la collaborazione con l autorit giudiziaria L assistenza e l informazione alla popolazione Oltre all intervento sul luogo dell incide
133. territorio comunale si ritiene che l area Parcheggio antistante il centro sportivo di Castel Sant Elia rappresenti la soluzione pi idonea in quanto comoda per la viabilit e dispone di spazi ampi gi pavimentati Sono quindi state individuate le seguenti aree di emergenza AREE DI AMMASSAMENTO SOCCORRITORI RISORSE CODICE DENOMINAZIONE AREA LOCALITA CS1 PARCHEGGIO CAMPO SPORTIVO COMUNALE AREE DI ATTESA SCOPERTE CODICE DENOMINAZIONE AREA LOCALITA CS2 CAMPO SPORTIVO COMUALE CS6 AREE DI ATTESA COPERTE CODICE DENOMINAZIONE AREA LOCALITA CS3 PALESTRA POLIVALENTE CS4 SPOGLIATOI CAMPO SPORTIVO CS5 SCUOLA ELEMENTARE CS6 SCUOLA MEDIA CS7 SCUOLA D INFANZIA CS8 CONVENTO SUORE CS9 CONVENTO FRATI Santuario CM1 AREE DI ACCOGLIENZA SCOPERTE CODICE DENOMINAZIONE AREA LOCALITA CS10 CAMPO SPORTIVO COMUNALE che ha un ampiezza di mq 8000 00 dove possono essere allestite tende e servizi vari PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 51 CM2 AREE DI ACCOGLIENZA COPERTE CODICE DENOMINAZIONE AREA LOCALITA CS3 PALESTRA POLIVALENTE di complessivi mq 640 circa che pu ospitare considerando 1 5 mq a persona n 432 circa CS4 SPOGLIATOI CAMPO SPORTIVO che comprendono n 6 bagni oltre docce e reparto spogliatoi diviso per donne e uomini dotato anche di wc per persone disabile complessivamente i mq utili degli spogliatoi e dei wc sono pari a mq 100 00 circa oltre al co
134. tori delle regioni dell Italia centromeridionale Ordinanza n 3680 Livello regionale Legge Regionale n 37 del 11 04 1985 Istituzione del Servizio di Protezione Civile nella Regione Lazio Legge Regionale n 15 del 10 04 1991 Legge Regionale n 14 99 Legge Regionale n 39 del 28 ottobre 2002 Legislazione sul volontariato PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 6 Legge 11 agosto 1991 n 266 Legge quadro sul Volontariato Circ Ministero delle Finanze 25 febbraio 1992 n 3 agevolazioni fiscali nei confronti dei soggetti destinatari della legge 266 91 D M 15 aprile 1994 contrassegno di cui dovranno essere muniti i veicoli delle associazioni di volontariato di protezione civile ai fini della esecuzione dal pagamento del pedaggio autostradale D P R 8 febbraio 2001 n 194 regolamento sulla nuova disciplina della partecipazione delle organizzazioni di volontariato alle attivit di protezione civile Sulla base del Decreto Legislativo 343 del 7 settembre 2001 convertito nella Legge n 401 del 9 novembre 2001 tutti i poteri di gestione del Servizio Nazionale di Protezione Civile sono stati assegnati al Presidente del Consiglio e per delega di quest ultimo al Ministro dell Interno e di conseguenza al Dipartimento Nazionale di Protezione Civile Il Dipartimento ha un ruolo primario per la gestione delle emergenze nazionali ovvero per gli eventi denominati di tipo
135. uate tutte le azioni gi previste nella fase di allarme qualora le stesse non siano state eseguite nella fase precedente In caso di malfunzionamento delle linee di comunicazione anche in assenza di specifica attivazione i componenti del Sistema locale di Protezione Civile si recano od inviano propri rappresentante presso il C O C in caso di interruzioni delle comunicazioni telefoniche sia via cavo che cellulari contatta i gestori dei servizi per gli interventi di ripristino CHI ATTIVITA STRUMENTI coordina e dirige tutte le operazioni di soccorso ed assistenza alla popolazione tramite le funzioni di supporto del C O C avvalendosi se necessario del volontariato locale di Protezione Civile dispone l immediato richiamo in servizio di tutto il personale disponibile adotta tutti i provvedimenti atti a garantire l incolumit della popolazione e la salvaguardia dei beni pubblici privati e dell ambiente ordinanze di evacuazione sgombero di edifici a rischio chiusura strade ponti chiusura scuole ecc secondo la necessit ed in funzione dell evoluzione dell evento provvede ad informare la popolazione circa le azioni da compiere mantiene i contatti con il C C S presso la Prefettura il C O M se attivato il Servizio protezione civile della Provincia il Centro Operativo Regionale per la protezione civile C O R il Servizio protezione civile per informarli sull evoluzione dei fenomeni richiedendo se necessario il concorso di ulteri
136. upporto Il Comune si dovr inoltre impegnare a partecipare all organizzazione ed allo svolgimento di esercitazioni sia per posti di comando prove di attivazione e comunicazioni senza movimento di persone e mezzi che sul campo con il coinvolgimento di tutte le strutture operative del territorio Le esercitazioni rappresentano l occasione per la verifica delle procedure del Piano e possono offrire spunti per proposte di modifica ed aggiornamento dello stesso comportano inoltre la partecipazione di diversi Enti ed Organizzazioni e ci offre a ciascun operatore una visione complessiva del sistema di protezione civile permettendogli di conoscere e di operare fianco a fianco con le persone con cui dovr collaborare in casi di reale emergenza 6 2 Informazione alla cittadinanza L informazione alla popolazione circa i pericoli ai quali soggetta rientra tra le competenze spettanti al Sindaco ai sensi della Legge 265 1999 e rappresenta uno degli aspetti fondamentali di un moderno sistema di protezione civile Tra gli obiettivi che si propone il presente Piano di Protezione Civile c anche quello di individuare gli strumenti per l informazione della popolazione e promuoverne l autoprotezione Si ritiene infatti che curando attentamente gli aspetti formativi e comportamentali possibile offrire a ciascun cittadino gli elementi di conoscenza necessari a renderlo parte integrante del sistema locale di protezione civile sia in termini
137. vegetazione sottostante A tal proposito pu essere opportuno adottare regolamenti e strumenti sistemazione sbarre ecc per impedire la circolazione dei veicoli non autorizzati nelle zone a rischio Un altra percentuale significativa di incendi viceversa riconducibile ad azioni dolose contro le quali possono essere attuate solamente attivit di polizia Per quanto riguarda il Comune di Castel Sant Elia ha provveduto ad installare in pi punti delle bocchette antincendio per l approvvigionamento idrico da parte dei mezzi di soccorso Per quanto riguarda i boschi di propriet comunale sono tutti dotati di comoda viabilit di accesso per i mezzi di soccorso inoltre nei periodi di maggiore rischio Oltre all emanazione delle ordinanze che impongono ai privati cittadini la pulizia delle aree incolte boschive e il divieto di accensione dei fuochi viene attivato anche un servizio di controllo sull intero territorio da parte della locale associazione di protezione civile Per quanto riguarda i boschi comunali durante i vari tagli ordinari sono state lasciate adeguate vie di fuoco concordate con il corpo forestale Il grado di pericolosit per incendi boschivi comunque da considerarsi basso sul gran parte del territorio comunale mentre pu essere considerato medio alto nel settore bosco Selvajella e bosco San Biagio In ogni caso si ritiene opportuno ricordare che per far fronte agli incendi risulta fondamentale disporre della risors
138. vizio comunale P C i rimozione delle macerie che ostacolano il transito dei veicoli Comune Ditte private verifiche tecniche e transennamento delle zone e degli edifici pericolosi Area Tecnica Comune Enti vari m interventi tecnici sulle reti dei servizi acqua luce gas ecc Comune Societ varie n allestimento punti di raccolta e di segretariato sociale per la popolazione Servizi Sociali ASL Servizio comunale P C O evacuazione e trasferimento bestiame Stalle locali Servizio veterinario p effettuazione requisizioni di strutture mezzi e materiali Servizio comunale P C q attivazione servizio antisciacallaggio Forze dell Ordine emanazione di comunicati alla popolazione ed agli organi di informazione Comune Prefettura S effettuazione di una prima stima dei danni Ufficio Tecnico Comune t operazioni tese a favorire l arrivo dei soccorsi dall esterno Comune Provincia Prefettura Fig 10 Scenario dettagliato evento sismico dell VIII grado scala Mercalli EVENTO SISMICO DELL VIII grado Scala M C S PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI CASTEL SANT ELIA PROVINCIA DI VITERBO 88 EFFETTI SUL TERRITORIO Caduta di comignoli dai tetti e di calcinacci dai muri esterni ed interni Lesioni a strutture murarie ALLERTAMENTO Interruzioni di tratti della viabilit pubblica e RICHIESTE privata per caduta di materiali DI Alcuni feriti per traumi da crolli
139. vranno coinvolgere gli Organismi di Volontariato che si occupano di assistenza ai migranti Circa gli edifici pubblici nel rispetto della normativa necessario che i responsabili delle attivit facciano eseguire la periodica manutenzione di tutti i presidi antincendio estintori manichette ecc per garantirne l efficienza nel tempo inoltre si sottolinea l importanza del periodico addestramento antincendio del personale che vi opera Infine va richiamata l attenzione sulle aziende agricole spesso soggette ad un elevato rischio di incendio a motivo dell attivit di fienagione Infatti lo stoccaggio di grossi quantitativi di fieno talora con processi di fermentazione ancora in atto comporta un notevole rischio di incendio per autocombustione talora aggravato dall eventuale presenza di strutture ed impianti non completamente efficienti In caso di incendio di fienili l unico intervento consiste nella messa in salvo di eventuali persone e animali e solo se in condizioni di assoluta sicurezza nell allontanamento di attrezzature materiali combustibili ancora coinvolti dall incendio Infatti le elevate temperature che vengono prodotte da questo particolare tipo di incendio in genere non consentono altro intervento se non la circoscrizione dell area in fiamme In caso di interventi di spegnimento incendi di particolare complessit ex incendi in centri abitati incendi di sostanze pericolose incendi boschivi si dovr aver

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