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MiniCorso - Progettazione Impianti 2010

1. Norma EN Annex ZA Norma EN Armonizzata hEN Allegato ZA Annex ZA contiene i REQUISITI ESSENZIALI relativi cio alla salute salvaguardia della vita e dell ambiente che devono essere soddisfatti per adeguarsi ai dettati della Direttiva CPD e consentire quindi la Marcatura CE del Prodotto ANNEX ZA per EN54 2 Table ZA 1 Requisiti Minimi Essenziali Essential characteristics Clauses in this European Mandated Notes Standard level s Performance under fire condition 4 5 7 95 Response delay response time to 7 1 7 7 7 11 7 12 1 fire Operational reliability 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 Durability of operational reliability 15 4 None Temperature Resistance Durability of operational reliability 15 6 15 15 15 Vibration resistance Durability of operational reliability 15 8 to 15 13 Electrical stability Durability of operational reliability 15 5 15 14 Humidity resistance Lista delle Norme armonizzate CEN TC72 Fire detection and fire alarm systems Titolo Norma EN 54 Entrata in vigore della Fine del periodo di Provvedimento Stato norma armonizzata Coesistenza inizio Marcatura CE inizio marcatura CE volontaria obbligatoria EN 54 2 1997 A1 2006 Sistemi di rivelazione e dij 01 01 2008 01 08 2009 GUCE C 290 segnalazione d incendio del 04 12 2007 pubblicata Centrale Di Armonizzata segnal
2. rr oou mmRRR eoo mmm Bud p ons REM e OOO I SR t ae ue eee NORMEN ak waa a r a a a a a a a RR uu Goo on a a NEUE mE MN vi ei OO RT EN ET S I GRR e e a a aa TE pu NEL V v vessels ak won aa om r EE a a aa a e a RR DA me wow cu on OR COS UTE BERT r BE A SA 5 E NE S Vv ve Pos 3 eee o ee ecc s OO Eos ne sia ons Ie af E MO WO OOO OO ww CT r ono oo T LA r Ma h e p la e e o o eoo La ws E os En En we eae AC PE refi ee el mee eS a mH Ge eee mn noun Meo ak oa E M S MM SA SORIA A eo ak Mo I eee m Aci QU NM RR eee NIS V vk ENO ak Moe a S E RR za D a a a a sn si ooo Rm ee ag ve ak ee oak ENO OR RnR a e e e e E ESE DO MM vee ak Me eo ak Mo N I as cis ey oy ee oen a A m Mu a cin RR ik ox um MM NC MR MR EUER ATA gt ea RT DE ECCE an E Uu B e coe M ie 3 x E im m
3. Andorra Armenia Azerbaigian Bielorussia Bosnia Erzegovina Georgia Islanda Liechtenstein Moldova Monaco Montenegro Russia San Marino Serbia Stato della Citta del Vaticano Svizzera Ucraina AnyCo POBox 21 Any Town 01 0123 CPD 001 EN 54 2 2001 Control and indicating equipment for fire detection and alarm systems for buildings ABC 123 Technical data see Doc 123 2000 held 0 Ne Ire CE logo Commission notified body number Manufacturer s address Last two digits of year of affixing CE marking Certificate number i e Number of Notified Body CPD Serial Number Product standard e g EN 54 2 2001 Product data not in standard ABC 123 Fla Leas eee Fr 1 Fm eee mk mm SL RTRT ee mao die PB mum acis HEF CPD 0114 1 eee eles Pe ed oe dom E m a E ome Pre tai bp Bra DI cin gere n meo n 12 Mp FREI MEGA Lidl a ee airs On hr ga ee Cee Ce ee and 734 eee F31 ui di ie De Hh eT ph mils a ai arba e p nli ria i _ mr Corpes pri 141 1 Meee Gai Reece Mise 26 12 Japan Pete SERI ok Cape 141 1 Geri Mee Siti api ad m nl Dr iera dmi m ee i ie Fal Fr gir rr oud peeled ams mamin abr uomo i pri mak ii eae ul in a dim ry uo d
4. Per ridurre l influenza della luce esterr g dovuto modulare il fascio ottenen _ B EN Sa contro a parit di particelle una n ho riduzione di segnale e costringe _ impostare la soglia di allarm valori di funzionamento noi tori ottici di fumo Con il fascio modulato e stato po pero sfruttare un altro effetto de la riflessione Si e fatto in moda condizioni normali il fascio lumit interessi il ricevitore Quando le particelle di fumo entrano t rivelatore la luce da esse riflessa v percepita dal ricevitore Effetto Tyndall In questo caso sie visto che la variazione tra la condizione norme presenza di fumo e sufficiente a garantire una buona stabilita de dispositivo Per contro i fumi a particelle s piccole risultano difficili da Rivelatore Ottico di Fumo cosa Si deve verificare e Capacita di vedere anche le pi piccole particelle di fumo TF 1 EN54 e Alta immunita ai falsi allarmi e essere usato anche in impianti in cui prima era necessario usare rivelatori a ionizzazione e Sensibilita in accordo TOTALE con le EN54 tori Lineari Ottici Funzionano con lo stesso principio rivelatori di fumo ma essendo lec maggiori la quantita di particelle interessano il fascio del dispositivo da provocare una variazione del seg sufficientemente grande da garantirr stabilita
5. TRE 37 D Lgs 81 08 b le caratteristiche dello specifico servizio di prevenzione e protezione antincendio compresi requisiti del personale addetto e la sua formazione 4 Fino all adozione dei decreti di cui al comma 3 continuano ad applicarsi i criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione delle emergenze nei luoghi di lavoro di cui al decreto del Ministro dell interno in data 10 marzo 1998 5 Al fine di favorire il miglioramento dei livelli di sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro ed ai sensi dell articolo 14 comma 2 lettera h del decreto legislativo 8 marzo 2006 n 139 con decreto del Ministro dell interno sono istituiti presso ogni direzione regionale dei vigili del fuoco dei nuclei specialistici per l effettuazione di una specifica attivit di assistenza alle aziende Il medesimo decreto contiene le procedure per l espletamento della attivit di assistenza 6 In relazione ai principi di cui ai commi precedenti ogni disposizione contenuta nel presente decreto legislativo concernente aspetti di prevenzione incendi sia per l attivit di disciplina che di controllo deve essere riferita agli organi centrali e periferici del Dipartimento dei vigili del fuoco del soccorso pubblico e della difesa civile di cui agli articoli 1 e 2 del decreto legislativo 8 marzo 2006 n 139 Hestano ferme le rispettive competenze di cui all articolo 13 7 Le maggiori risorse derivanti dall espletamento della funzi
6. Tipi di Rivelatori prima classificazione che si pu fare dei rivelatori e legata al tipo di misura che questi eseguono Possiamo quindi dire che rivelatori si dividono in Rivelatori di fumo Rivelatori di calore Rivelatori di fiamma 172 elatori i di fumo rivelatori di a seconda del loro principio di NN amento s Si i possono dividere In Hivelatori a ionizzazione Rivelatori Ottici e Rivelatori lineari velatori ad Aspirazione Laser Caricando elettricamente dt ionizzando l aria posta tra c tramite una sorgente che raggi alpha normalmente pastiglia di Am241 si form molecole di aria ionizzata Le molecole vengono attirate piastra polarizzata di segne generando cosi una pic corrente elettrica re di fumo a ionizzazio Il fumo composto di particelle molto pi grandi delle molecole c Se queste particelle entrano tra piastre attirano le molecole ionizz aria e si combinano con esse assumendone la polarita ed attirar particelle ionizzate di segno opp L effetto e quello di una diminuz della corrente nel circuito Misu tale differenza e possibile co accorgersi della presenza di di fumo ionizzazion Il numero di molecole d aria che vengc ionizzate dipende pero anche da f esterni quali umidit e temperatura ep gt Y Per evitare questo effetto si e pensato c dotare i rivelatori di due camer
7. A RTS Di x pm j MEP eum mmm m m UM BM 2 a aa E n ae de MANA m N e EE S a Rm Le A dem JE B8 omy i ES EE ooo mmm ERN o seen A M C IL E Tt a tt e A e MN MN S S I TI a aaa a a e e e a on os a ME med Me v e o MI 2000 tt e as a ts a a aa NS S We MO i 0 0o MM MR MN V e ell E I o o 20 0025 09 OC ENQECCQEPPPQEN ei aa am d Fa E LI as ks ns wn on ved a e MN E TI BT 4 IE b a NM I Sa i E Me Me Me MANA SE N a a E rr aaa A o 2 N Pa P yo A aot EE S seo mmm aec aan M1 EET MI a coco e roS a ee Wow SEM We o 0000000 ee a a Me NEM S MM Iss E 00000000 a a o a aa RE e Me ssl MN TT EE loo RR EN S S esses mm NES Wen MO TE o o0 2022 ov EN esee mmm NEM S MAMMA E N E r BM a d m H Mei T E E ME MP T EN s a LA zl e B B S gt gt s m NE V J B si AA BAM a E E I o oos a o aa MEL erm ute MM Missa de e ee n a a n a
8. APPENDICE A DOCUMENTAZIONE DI PROGETTO A 3 5 Disegni di layout Elaborati grafici dell impianto I disegni di layout devono includere le seguenti informazioni a orientamento della planimetria b caratteristiche di pavimenti soffitti tetti muri esterni e pareti di separazione delle aree protette con impianto da quelle non protette C sezioni verticali di ogni piano di ciascun edificio con l indicazione della distanza dei rivelatori da soffitti elementi strutturali ecc che influenzano la loro collocazione d la posizione e la dimensione degli spazi nascosti di coperture soffitti o pavimenti di ambienti e altri vani chiusi e Indicazione di condotti passerelle piattaforme macchinari impianti di illuminazione impianti di riscaldamento controsoffitti grigliati aperti ecc che possono influenzare la distribuzione dei componenti rivelatori pulsanti ecc f tipologia e ubicazione di tutti i componenti costituenti il sistema g tipologia e l ubicazione delle connessioni tra i componenti dell impianto h la posizione e le caratteristiche di ogni collegamento con eventuale presidio remoto di intervento i una legenda dei simboli utilizzati Regole principali Proteggere tutte le parti dell edificio anche quelle nascoste controsoffitti sottopavimenti cavedi condoti aria ecc salvo eccezioni giustificate servizi igienici vani scale compartimentati ecc Suddividere l Impianto in ZONE ci
9. M M Aim AM A ARCA ono vs MA AA AA Losi AAA Lai s A ate A AO l e T us o En a p S ol t o b ET A mu M wm haus Ud Q4 wow WOW wu o o 2 2 00044440 E S os We Mu DON Le e ve akon Me oe ak Sii m bM IM a a E eoo ve ak te oe ak I a a ps oni Me S Sii ND p RI rre E We E Sii SITR RISI AES Wen uua mmm mmm NM 3 a LS e 44 MEE 0004444344444 A WR UM aa a a a A A a a a a a a Sii M M cms Me N I S 000000040 NA V e ne cs e eese S se uL Sii a MM se NM MR oem on NE EE a iano done ei on NON r eee NM IR amp o B ROS RO UE Ro Rod UR OB OR OB o E RO Rod fo do Bi gio do OR do Be BOR OS 85s E S IEEE ee RI FORA MEME e Ok EI a do RB PE do god so so do sos zo do fo do Be fo do BR RUE US SERENA M EMI RAT Oe R
10. z _ V dL e Da P EE LU 56 tea Max 800 mm Rivelatore Ottico di Fumo D 500 mm Hu Elemento sporgente verticale Canale Aria del 30 di H Rivelatori negli sbarchi ascensori Dalmomento che non consentito mettere rivelatori all interno dei vani corsa di ascensori e montacarichi il BS5839 Parte 1 suggerisce di mettere dei Rivelatori a protezione dei vani e disimpegni di sbarco degli ascensori stessi ad una distanza non superiore ad 1 5 mt dalle porte dell ascensore Rivelatori nei vani scale Sempre il BS5839 Parte 1 suggerisce di mettere dei Rivelatori a protezione dei vani scale chiusi soltanto a livello di ciascun piano e non nei pianerottoli intermedi Al riguardo la nostra UNI 9795 non dice nulla di particolare se non che vanno comunque sempre protetti a meno che non siano compartimentati Pm ty 5 4 3 8 L altezza dei rivelatori puntiformi di fumo rispetto al pavimento non deve essere maggiore di 12 m fatto salvo il caso di altezze fino a 16 m considerato applicazione speciale vedere prospetto 3 5 4 3 9 Nella protezione dei locali allo scopo di evitare ostacoli al passaggio del fumo nessuna parte di macchinario e o di impianto e l eventuale merce in deposito deve trovarsi a meno di 0 5 m a fianco o al disotto di ogni rivelatore 5 4 3 10 Nei locali con soffitto coper
11. Questo tipo di rivelatore percepisce i hi f x tutto il raggio dal trasmettitore al r i S viene percio chiamato Lineare i contrapposizione al rivelatore vis precedenza che percepisce il tuj im C punto dov e montato e viene p chiamato anche Puntiforme Rivelatori Lineari Ottici quali sono le prestazioni da valutare e Assorbimento di corrente e Portata massima 100 mt Per IX RX e 50 mt Per Riflessione Sistema di filtri di prova Sistema di puntamento ottico Compensazione automatica 182 latori ermici ivelatori termici possono essere di due tipi Termomassimali entrano in funzione al superamento di una determir temperatura y4 Termovelocimetrici entrano in funzione se rilevano una differenza di temperatura entro un determinato tempo Esistono rivelatori che combinano entrambe le funzioni E _ rivelatori termici possono inoltre essere elettromeccanici elettronici N B Meno veloci di quelli di fumo intervengono su surriscaldamento ambientale sati dove esiste la possibilit che fumo polvere o vapori siano presenti normali atori Termici Nei Rivelatori Termici Ele ss 1 l elemento sensibile not un termistore 1 a Un circuito elettronico tramut temperatura in segnale eletti misurabile Circuito di analisi ma proprio Wes content componenti oo E 008 essere impiegati so temperature normalm di 50 gra
12. Coesistenza CE volontaria inizio marcatura CE obbligatoria EN 54 18 2005 01 10 2006 01 12 2008 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d incendio Parte 18 Requisiti e metodi di prova per dispositivi di ingresso uscita da utilizzare per percorsi di Transmissione di sistemi di rivelazione e di segnalazione d incendio EN 54 20 2006 01 04 2007 01 07 2009 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d incendio Parte 20 Rivelatori di fumo ad aspirazione EN 54 21 2006 01 03 2007 01 06 2009 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d incendio Parte 21 Dispositivi di trasmissione dell allarme e del segnale di guasto Provvedimento GUCE C 304 del 13 12 2006 GUCE C 304 del 13 12 2006 GUCE C 304 del 13 12 2006 Stato pubblicata armonizzata pubblicata armonizzata pubblicata armonizzata Elementi della Marcatura CE 2 Un sistema concordato di Attestazione della Conformit AoC Prova di Tipo iniziale s Certificazione del Prodotto Certificazione del Processo in Fabbrica FPC Esistono 4 diverse tipologie di sistema livello per l attestazione della conformit Attivita del COSTRUTTORE 1 Controllo di Produzione in Fabbrica 2 Test di Fabbrica a un piano prescritto 3 Prova di Tipo iniziale Compiti dell Organismo Notificato 4 Prova di Tipo iniziale 5 Certificazione del FPC 6 Sorveglianza del
13. ed 2004 di UNI EN 14604 Rivelatori Autonomi di Fumo con Avvisatore ed 2005 7 La Norma Tecnica impiantistica UNI 9795 2010 per realizzare un Impianto secondo la Regola dell Arte NORMA ITALIANA Gennaio 2010 TITOLO 3 Sistemi Fissi Automatici di Rivelazione e i Segnalazione Allarme d l ncendio pgettazione Installazione ed Esercizio NOGAMA Sistemi feel automatici di rivelazione e di UNI 9795 ITALIANA lone allarme d La Norma 9795 2005 III Ed stata sottoposta Revisione dal GL competente con introduzione di alcune importanti variazioni Slain ragione di un normale aggiornamento con lo status normativo europeo di riferimento pubblicazione di nuovi fascicoli della Serie UNI EN 54 relativi ad altri Componenti d impianto Sia per cercare di conferire al documento tecnico una maggiore facilit di lettura e pi chiara applicazione pratica 1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE La presente norma prescrive i criteri per la progettazione l installazione e l esercizio dei sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione allarme d incendio Essa si applica ai sistemi fissi automatici di rivelazione di segnalazione manuale e di allarme d incendio collegati o meno ad impianti di estinzione o ad altro sistema di protezione sia di tipo attivo che di tipo passivo destinati ad essere installati in edifici indipendentemente d
14. rivelatore non deve superare V b H h dove b una costante dimensionale pari a 8 m2 laltezza del locale in metri h la profondit altezza della trave in metri vedere figura 6 e rivelatori di fumo nei riquadri 6 Soffitto con elementi sporgenti a B f del locale ezza della trave lt 4 C Temp Max Giornaliera Ty J i 2 o SS a eee ee San A eng PL as k 1 E ir rn a m p 1 ar 3 P RT mam mw L m E xo Na T VEE Media GiornalieraT del giorno 29 C gt T gt 4 C Max 150 mm Rivelatore di Calore dt BALA Segnalazione Acustica di Allarme BACKGROUNO NOISE Il livello acustico minimo di un dispositivo sonoro deve essere 65dB A oppure 5dB A al di sopra del rumore ambientale nel caso questo duri almeno 30 sec e deve avere una frequenza tra 500 Hz and 1000Hz Segnalazione Acustica di Allarme u Negli ambienti dove previsto che gli occupanti dormano la percezione del livello acustico alla testata del letto deve essere di almeno 75 dB A con tutte le porte chiuse Segnalazione Acustica di Allarme Porta
15. FPC 7 Visita di Controllo sui campioni sotto CPD Elementi della Marcatura CE 3 una rete di Organismi Notificati v Enti di Test o Certificazione riconosciuti come competenti dal proprio stato membro EU e v notificati alla Commissione e agli altri otati Membri Organismi Notificat Basi per la notifica Organismo Notificato Ma Attestazione ED lt corrispondenza Solo un test da uno qualsiasi degli Organismi Nazionali di Prova Notificato Certificazione del Sistema di Qualit Sistema di Qualit sul Prodotto Ente di Certificazione del Sistema di Qualit solo 1 Controllo in PRODUTTORE Fabbrica per ogni Famiglia di Prodotto Stati membri dell UE ni ca am 1 1 EN rm Gm SE be EN rm Austria Belgio Bulgaria Cipro Danimarca Estonia Finlandia Francia Germania Grecia Irlanda Italia Lettonia Lituania Lussemburgo Faesi Bassi Regno Unito Repubblica ceca Romania Slovacchia Slovenia pagna Sveria Ungheria I Paesi candidati ie Croazia Ex Repubblica jugoslava di Macedonia Turchia a Acores m 1 Canariaa LEX JV a fle MM cn Ukraina y
16. Materiali Combustibili 12 mq al piano camere e Depositi di Materiali Combustibili 500 mq no al piano camere e Attivit Ricettive con capienza gt 100 posti letto Compartimenti 4000 mq 5u piu Piani Porte delle camere non RE15 e Aumento di 5 ml di Percorso d esodo e Lunghezza max corridoi Corridoi ciechi fino a 25 ml e Lunghezza corridoi che adducono alla scala fino a 20 25 ml Edifici fino a 3 Piani senza Scala Protetta Vie d uscita ad uso promiscuo in edifici fino a 24 mt 27 Richiesta specifica di Impianto di Rivelazione Automatica d Incendio e o Spegnimento Automatico Decreto Ministeriale 06 10 2003 Resistenza al Fuoco ridotta a REI 30 REI45 e Materiali in Cl 1 al 50 su corridoi e passaggi in genere e Materiali non classificati al 25 nei corridoi e passaggi Capacit di deflusso lt 37 5 dal 3 Piano in su Capacit di deflusso lt 50 fino al 3 Piano e Scala unica di tipo protetto in edifici fino a 32 mt e Scala unica protetta fino a 6 piano in edifici fino a 24 mt e Scala unica protetta oltre il 6 piano in edifici fino a 24 mt Riduzione della superficie di areazione fino a 1 100 dell area Pavimenti lignei non classificati Impianto Spegnimento Aut e Rivestimenti lignei non classificati fino al 25 e Compartimento fino a 8000 mq Impianto Spegnimento Aut Incremento della lunghezza del percorso d esodo fino a 25 mt SRO Esempio di Impi
17. Salvaguardia Della Salute Dei Lavoratori Sul Posto Di Lavoro e Legislazione Trasversale e Notevole Influenza anche Sul Settore Della Impiantistica Tecnica per la Sicurezza Antincendio e Determinante apporto di chiarezza sul tema scottante della MANUTENZIONE degli IMPIANTI 36 D Lgs 81 08 Articolo 46 Prevenzione incendi 1 La prevenzione incendi e la funzione di preminente interesse pubblico di esclusiva competenza statuale diretta a conseguire secondo criteri applicativi uniformi sul territorio nazionale gli obiettivi di sicurezza della vita umana di incolumit delle persone e di tutela dei beni e dell ambiente 2 Nei luoghi di lavoro soggetti al presente decreto legislativo devono essere adottate idonee misure per prevenire gli incendi e per tutelare l incolumit del lavoratori 3 Fermo restando quanto previsto dal decreto legislativo 8 marzo 2006 n 139 e dalle disposizioni concernenti la prevenzione incendi di cui al presente decreto i Ministri dell interno del lavoro e della previdenza sociale in relazione ai fattori di rischio adottano uno o pi decreti nei quali sono definiti a criteri diretti atti ad Individuare 1 misure intese ad evitare l insorgere di un incendio ed a limitarne le conseguenze qualora esso si verifichi 2 misure precauzionali di esercizio 3 metodi di controllo e manutenzione degli impianti e delle attrezzature antincendio 4 criteri per la gestione delle emergenze
18. Sistemi di rivelazione e di segnalazione d incendio Parte 24 Componenti di sistemi di allarme vocale Altoparlanti Sistemi di rivelazione e di segnalazione d incendio Parte 25 Componenti che utilizzano collegamenti radio Classificazione al fuoco dei prodotti e degli elementi da costruzione Parte 1 Classificazione in base ai risultati delle prove di reazione al fuoco OMISSIS Metodo di prova per la resistenza al fuoco di piccoli cavi non protetti per l uso in circuiti di emergenza 3 TERMINI E DEFINIZIONI Ai fini della presente norma si applicano i termini e le definizioni di cui alla UNI EN 54 1 e i termini e le definizioni seguenti OMISSIS 3 3 area specifica sorvegliata Superficie a pavimento sorvegliata da un rivelatore automatico d incendio determinata utilizzando il raggio di copertura Nota Esempi di copertura sono riportati nei punti 5 4 2 3 e 5 4 3 4 3 6 raggio di copertura Distanza massima in aria libera senza ostacoli che puo esserci fra un qualsiasi punto del locale soffitto e o sovrastruttura sorvegliato e il rivelatore pi vicino Nel caso di soffitti inclinati tale distanza viene riferita al piano orizzontale 4 CARATTERISTICHE DEI SISTEMI 4 1 Finalit I sistemi fissi automatici di rivelazione d incendio hanno la funzione di rivelare automaticamente un principio d incendio e segnalarlo nel minore tempo possibile I sistemi fissi di rivelazione manuale permettono i
19. automatici non devono mettere fuori servizio quelli di segnalazione manuale e viceversa Suddivisione dell Impianto in Zone La Norma UNI 9795 fornisce tutta una serie di criteri secondo cui si DEVE suddividere in ZONE l Impianto di Rivelazione quello pi semplice di non superare ad esempio la Superficie max di corrispondente a quella del noto e separarle con un Isolatore Le vil Dn N Suddivisione dell Impianto in Zone Sistema Convenzionale Zona Linea E a a E E woo E oM E A vo o 2l 4 1 E Ls ii a 4 v AEN EE EA ma woos a Tra gli altri criteri secondo cui si DEVE suddividere in ZONE l Impianto di Rivelazione c anche quello di separare Rivelatori Automatici e Pulsanti Nel caso in Figura bisogna separare anche Rivelatori di Fumo da quelli di Calore e o di Fiamma non essendo gli Allarmi distinguibili 5 4 Criteri di installazione 5 4 1 Generalit 5 4 1 2 In ciascun locale facente parte dell area sorvegliata con le sole eccezioni specificate nel punto 5 1 3 deve essere installato almeno un rivelatore Ai fini della presente norma le parti indicate nel punto 5 1 2 devono essere considerate come locali 51135 Nei controsoffitti e nei sotto pavimenti i rivelatori puntiformi sono posizionati come indicato nei punti 5 4 2 e 5 4 3 Gli ambienti con elevata circolazione d aria sono
20. d Incendio e e o SI D M 09 04 1994 06 10 2003 E comunque fatta salva la facolta di ricorrere all istituto della deroga per l approvazione di misure alternative diverse od aggiuntive a quelle indicate quali ad esempio l installazione di un impianto di spegnimento automatico che rendano ammissibili classi di resistenza al fuoco inferiori a quelle riportate Be EI V e e e TFA o e A 3s G 1l 4 M di fl J Fl T 7 A T L AT zi iui I 7 4 7 i EN J N ere E 1 M di ed ai r 73 gt E 9 5 4 D Ss fr TY AP Ire i 1 WM _ RA 1 F y AJ 4 m 4 L JL 2 Tm 0 l 7 D M 09 04 1994 06 10 2003 negli atri nei corridoi nei disimpegni nelle scale nelle rampe nei passaggi in genere e consentito mantenere in opera materiali di classe 1 di reazione al fuoco in misura superiore al 50 della loro superficie totale pavimento pareti soffitto proiezioni orizzontali delle scale in presenza di impianto di rivelazione e di segnalazione d incendio esteso all intera attivita Legislazione Antincendio per i Musei MINISTERO PER I BENI CULTURALI E AMBIENTALI D M 569 del 20 5 1992 Regolamento conte
21. dane di herulla carto HL 28 Conseguenze del CO sulle persone Nliorte immediata Morte dopo 30 minuti TERE I Considerazione 11 fattore TEMPO fondamentale per evitare e o ridurre il rischio per la vita delle persone coinvolte in un principio d incendio Tutte le misure di Protezione Antincendio hanno lo scopo primario quello della salvaguardia della vita delle persone I Considerazione L i mpianto di Rivelazione Automatica d Incendio proprio per la sua funzione di segnalazione precoce e tempestiva del pericolo riveste un ruolo stretacgica nel contesto complessivo del Piano di Sicurezza di un edificio Gli Impianti di Rivelazione Automatica primo grande alleato nella lotta contro l incendio se e o dove non si puo pre venire ne prevedere almeno si deve cercare di vedere prima possibile 2 L Impianto di Rivelazione Automatica e di Allarme Incendio nelle Attivita soggette D M con Regola Tecnica verticale di Prevenzione Incendi 15 L Impianto di Rivelazione Automatica d Incendio nella Normativa di Prevenzione Incendi Per le Attivita M R I con Regola Tecnica specifica D M per Scuole Alberghi Ospedali Per tutte le Attivita luoghi di lavoro soggette al DLgs 81 08 ex 626 94 16 Nuovo Ruolo Bolla Protezione Attiva in Materia di Prevenzione Incendi Anche Gli Imp
22. di non ben conoscere o non essere esperto di questi temi costui non potr certo essere n il Progettista n PI nstallatore o Grazie per l attenzione Domande amp Commenti TERE 215
23. di alimentazione gt Esempio che illustra i componenti di un sistema di rivelazione e allarme incendio Impianto conforme Norma UNI 9795 s I um um um am um 8 Bw B mm 2 op La x x En 4 gt y i pg amp a il o S ae p lt O dd a peg SE Ss SP ee 5 gt x reeset Se See 853 ee ee eee eC BES o ee 2352222 Sistema Fisso di Segnalazione Manuale e di Allarme d Incendio Sistema dotato almeno dei seguenti componenti e Centrale di Controllo e Segnalazione B Apparecchiatura di Alimentazione L e Punti di Segnalazione Manuale D Dispositivi di Allarme Incendio C Questi Dispositivi possono non essere necessari qualora sia comunque garantito lo SCOPO del Sistema par 4 1 UNI 9795 Sistema dotato almeno dei seguenti componenti Centrale di Controllo e Segnalazione B Apparecchiatura di Alimentazione L e Punti di Segnalazione Manuale D Rivelatori Automatici d Incendio A Dispositivi di Allarme Incendio C Questi Dispositivi possono non essere necessari qualora sia comunque garantito lo SCOPO del Sistema par 4 1 UNI 9795 Componenti Accessori di un Sistema Fisso Manuale Automatico di Rivelazione e di Allarme d Incendio Alcuni dei seguenti componenti possono essere necessari al fine
24. ed altezza corretta segnalati da cartelli rispettando le regole di percorsi max ammessi 30 m per rischio basso medio 15 m per rischio elevato 5 PROGETTAZIONE E INSTALLAZIONE DEI SISTEMI FISSI AUTOMATICI 5 1 Estensione della sorveglianza 5 11 Le aree sorvegliate devono essere interamente tenute sotto controllo dal sistema di rivelazione 5 1 2 All interno di un area sorvegliata devono essere direttamente sorvegliate dai rivelatori anche le seguenti parti con le eccezioni di cui al punto 5 1 3 locali tecnici di elevatori ascensori e montacarichi condotti di trasporto e omissis condotti di condizionamento dell aria e condotti di aerazione e di ventilazione spazi nascosti sopra i controsoffitti e sotto i pavimenti sopraelevati 5 1 3 0010 non essere direttamente sorvegliate dai rivelatori le seguenti parti qualora non contengano sostanze infiammabili rifiuti materiali combustibili e cavi elettrici ad eccezione per questi ultimi di quelli strettamente indispensabili all utilizzazione delle parti medesime OMISSIS spazi nascosti compresi quelli sopra 1 controsoffitti e sotto i pavimenti sopraelevati che a abbiano altezza minore di 800 mm e b abbiano superficie non maggiore di 100 e c abbiano dimensioni lineari non maggiori di 25 m e d siano totalmente rivestiti all interno con materiale di classe A1 e Aly secondo la UNI EN 13501 1 e non contengano cavi che abbiano a che
25. trattati nel punto 5 4 4 5 4 3 Rivelatori puntiformi di fumo 5 4 3 1 I rivelatori puntiformi di fumo devono essere conformi alla UNI EN 54 7 OMISSIS 5 4 3 4 Il numero di rivelatori deve essere determinato in modo che non siano superati i valori riportati nel prospetto 3 Un esempio di corretta installazione riportato nelle figure 5a e 5b Altezza dei locali m Tecnologia di rivelazione Raggio di Y m Rivelatori puntiformi di fumo UNI EN 54 7 Vedere punto 3 6 e figura 5a Applicazioni Speciali previste in ambienti particolari dove ipotizzabile l utilizzo della tecnologia dei rivelatori di fumo solo ed esclusivamente se l efficacia del sistema viene dimostrata con metodi pratici quali per esempio quelli riportati nel punto 8 oppure mediante installazione di rivelatori a piani intermedi ico sul principio di diffusione del Fumo Ca IT Iterio emp Cr 5 PROGETTAZIONE ED INSTALLAZIONE DEI SISTEMI FISSI AUTOMATICI Area a Pavimento Max Sorvegliata da un Rivelatore di Fumo Calore e o Se en ooo 2 o aa gt ene ee ee ose gt c ee ee ocale con dimensioni tra loro simili Locale con dimensioni in pianta tra loro diverse Corridoio rea protetta da ogni rivelatore 2 Locale protetto d d
26. 011 09 2008 F at 30 Multi sensor detectors Point 08 detectors using a combination of carson Registered a preliminary work tem on F 2009 11 12 Extension granted until 2009 01 Deleted by CEM os EM 14604 mJ Smoke alam devices CEN TC 72 Situazione al 15 Aprile 2009 CENTO 72 WORK PROGRAMME 1689 Rev1 PUBLISHED DOCUMENTS EM 54 1 1 996 Fire detection and fre alarm systems P art 1 Introduction EM 54 2 1997 Fire detection and fire alam systems P art 2 Control and indicating equipment EN 54 21 337 245 1999 1 2006 EM 54 5 2001 Fire detection and fre alarm systems P 3 Fire alarm devices zoaunders EM 54 3 2007 41 2002 EM 54 3 2001 A 2006 EM 54 4 1997 Fire detection and fire alam systems P art 4 Power supply equipment EM 54 4 1997 401999 EN 54 4 1337751 2002 EN 54 4 1937 22 2006 EM 54 5 2000 Fire detection and fire alam systems FP art 5 Heat detectors Point detectors EM 54 5 200047251 2002 EM 54 7 2000 Fire detection and fire alam systems P af 7 Smoke detectors Point detectors using scattered light transmitted light or ionisation EN 54 7 2000 A 2002 EM 54 7 2000 42 20606 EM 54 10 2002 Fire detection and fire alarm systems F art 10 Flame detectors Point detectors EM 54 10 20027281 2005 EM 54 11 2001 Fire detection and fire alarm systems P art 11 Manual call points EM 54 11 20027281 2005 EM 54 12 200
27. 2 Fire detection and fire alarm systems P art 12 Smoke detectors Line detectors using an optical light beam EM 54 13 2005 Fire detection and fire alarm systems Part 13 Compatibility assessment of system components TS 54 1 4 2004 Fire detection and fire alarm systems P art 14 Guidelines for planning design installation commissioning use and maintenance EM 54 16 2009 Fire detection and fire alarm syetems P art 16 Voice alam control and indicating equipment EM 54 17 2005 Fire detection and fire alann systems P art 17 Short circuit isolators EM 54 19 2005 Fire detection and fre alann systems F art 18 Inputiautput devices EM 54 20 2006 Fire detection and fire alam systems F art 20 Aspirating smoke detectors EM 54 21 2006 Fire detection and fire alann zystemz Part 21 Alam transmission and fault warning routing equipment EM 54 24 2008 Fire detection and fire alarm syetems P art 24 Voice alams Loudspeakers EM 54 25 2009 Fire detection and fire alarm syetems P art 25 Components using radio links 14566 2003 Fire detection and fire alarm systems Interpretation of specific dauses of EM 54 2 1997 EM 14604 2005 Smoke alarm devices CEN TC 72 Situazione al 15 Aprile 2009 STANDARDS in preparation CEN TC 72 una TT TT TTT a a a e a e RA e e e T
28. AA e AAA A UTR AA UA ATA A A UTR AA AA UR E a e OO TRECE CC RD I OR DR 00004444 AU TRA AA AAA A UA ATA AA ATA A AU TA AA A AAA a MO ICT C CODD RR RR ET MEE 040 444 We mc Lr een ee e NE EE S EE ii Cop e ADM ran RMU E a NORD a 66 4444444 chm ms MM MM e aL MM Wow m MER EU EE S EE iii AA S cep ee e ve akon Me ak ea EE I s 020000404 c pae ld EEE eee a VF V eese 6666 0444404 EM Qr E MN AN e S Si en es eee wow WR NOD TCR CETTE ve ak Me ee ak eo E S S Sii ctr ue M Boe a e ve ak ee ak te CAO CM S mmm cR scs t RR M ane M CR TEE wow ow wow RUM eee 66686 ag po e e 66 A E e cl 4 4 3M J E 8 M a ak eee ak Me 6666 aa ba iin paw oe DE I n a En m N E ni Wen MAMA ON N N TI A Lum mmm mmm cm Roh e RH e a S r EE a nD CC B MORD lv o e 2444444 MN V e essel an wwe oa te aa TI een 3 MN VS essel MN E e 000 EE i ouuuumruhm mmm 3 e e momon a an a a E Mn mae e a a a i oe ee S V e ev vell MN T e e e ooo EU id m i e a Mo e ei rr nh TAI H a CARE BM
29. Direttiva CPD ha un importanza fondamentale sulla Marcatura CE Direttiva CPD il nuovo approccio Iii iti ee Controllo del processo di Produzione in Fabbrica FPO SS oc CI ge Oge EMA Tie fine di controllare che la produzione di serie continui ad essere effettuata secondo le procedure previste dal Piano di Controllo Qualit verificate in sede di Test iniziale Il Produttore infatti deve anche possedere un Sistema di Qualit certificato che garantisca Il rispetto di rigorose misure di controllo sul processo di produzione in Fabbrica Soltanto a seguito del superamento di tutto questo iter di test e controlli il Produttore pu finalmente apporre il Marchio CE completo dei dettagli pi avanti descritti e rilasciare la propria Certificazione di Conformit CE Si tratta quindi di una vera e propria Certificazione del 21 di vvicinamento delle disposi inistrative degli Stati Elementi della Marcatura CE La Marcatura CE sotto Direttiva CPD basata su 3 elementi fondamentali 1 un Sistema armonizzato di Specifiche Tecniche 2 un Sistema concordato di Attestazione della Conformit 3 una rete di Organismi Notificati Elementi della Marcatura CE Fire detection and Fire alarm systems ee Fixed fire fighting systems oe git be
30. N 2009 04 201 0 01 2011 02 2007 5 Heat detectors Point detectors Development track changed to Eng Fv EM 54 7 Fire detection and fire alam systems P art s Registered revision by CEN 2011 02 UJ 7 Smoke detectors F oint detectors using 5 Development track changed to Eng scattered light transmitted light or ionisation U 10 Flame detectors Point detectors Development track changed ta Eng FW 54 11 00720654 Fire detection and fire alarm systems F art submitted ta chc tor UAP Rejected by LAP 11 Manual call points the CEN consultant Revised version 2006 11 resubmitted 2005 10 03 and rejected again EM 54 12 0072059 Fire detection and fire alarm systems P art 10 Extension granted until 2008 12 CEN 2009 01 2010 05 2010 11 QU 12 Smoke detectors Line detectors using Enquiry launched votes due 2009 09 an optical light beam Fire detection and fire alam systems P art Agreement via postal ballot to tum it into a Ts 54 14 14 Guidelines for planning design standard Extension granted until 2008 12 Installation commissioning use and aintenance EN 54 17 Fire detection and fire alarm systems P art 5 Amendment submitted to chc 2005 01 17 Shart circuit isolators and rejected by the CEN consultant Deleted by CEM EN 54 18 Fire detection and fire alam systems P art 17 Amendment submitted to CC 2008 01 1 18 Input output dev ces and rejected by the CEN consultant Deleted
31. Porta Normale Antincendio Si tenga presente che c una notevole perdita di potenza acustica nel passaggio attraverso le porte che pu essere valuta in ca 20 dB A per una porta normale e in ca 30 dB A per una porta antincendio ferro LLIN FIRE Flor TORE 3 O F 22 AS p F iE du Protezione Condutture Elettriche 2 5 m Salvo il caso in cui si utilizzi cavo ad isolamento minerale tutti i cavi le condutture devono essere protette meccanicamente fino ad un altezza di 2 5 mt dal livello del pavimento norma CEI 64 8 FIRE ist Flao Asyl b CIRIE i 4 2 7 Le Tecnologie di Rivelazione Principali tipologie di Rivelatori Automatici d Incendio ntroduzione 0 di incendio la velocit di intervento e Jamentale nel ridurne gli effetti del sistemi di rivelazione automatica proprio lo di rendere l intervento il pi tempestivo possibil veramente efficaci tali sistemi dovrebbero nire quando l incendio ancora sul nascere Introduzione sistemi di rivelazione incendio i rivelatori giocano quindi un ruolo fondamentale joscerne principi di funzionamento significa poter scegliere il rivelatore pi adatto alle _ iratteristiche del sito da proteggere e quindi lire un impianto pi efficace e affidabile
32. Progettazione e Installazione degli Impianti di Rivelazione Incendi secondo la Norma UNI 9795 2010 INDICE DEGLI ARGOMENTI 1 Cenni sul Fenomeno Incendio Funzione dell Impianto 2 L Impianto di Rivelazione Automatica nelle Attivit soggette 3 L Impianto di Rivelazione dopo il DLgs 626 94 ora D Lgs 81 08 e DM 10 3 98 4 Il Ruolo della Progettazione dalla L 46 90 al D M 37 08 5 La Marcatura CE sotto Direttiva CPD 6 La Normativa Tecnica sui Prodotti 17 La Norma Tecnica Installativa UNI9795 2010 8 Le Tecnologie di Rivelazione 9 Le tipologie di Impianto Funzione dell Impianto di Rivelazione Automatica e Allarme Gli Incendi Come evitare questi esit 194 ragazzi e morti 20 anni di carcere per omicidio colposo al Proprietario 18 anni di carcere al suo Responsabile del locale 2 anni di carcere ai Funzionari del Comune Obiettivi della Prevenzione Incendi Proteggere le vite umane ed beni materiali Prevenire la propagazione del fuoco alle altre parti dell edificio Prevenire la diffusione di gas tossici e corrosivi Il fenomeno INCENDIO Temperatura di flash over yz Incendio ignizione zione generalizzato Estinzione Fig 1 Fasi di sviluppo ed evoluzione di un incendio Sviluppo dei fumi e della temperatura vu Tempo minuti 283 al Compemate
33. SD dettagli sul fissaggio dei tubi Aig 2 Dotais of pipe fixing below Sampling pipe Wrap round label Mounting clip Calling 25mm 500mm 1 in mE 2e din Sampling pipe M OU nt in g Clip 195 rive di IPD lica sampling pipe clipped to roof support structure sala between sampling holes am between sampling holes o que e Xe 1 i y 9 l m 5 j e 4 y m A 4 4 ie 1 p 1 ig Be gt A B i Ea i A an y i j B wa UL d um b LE m i T Sampling pipe Sampling pipe Sampling pipe supported from supported from suspended from cabinet underside of cable calling S E Su N IVO grand la bate y J 518 big at Ar a e freee i a uf o RA L I i e OMM n j a A Esempio applicativo di un Sistema ASD protezione diretta di cavidotti Fig 17 Sampling pipe net work Lia Installed Inside cable auct Air sampling pipe chipped to inside of trunking le Trunking Power cables TSO Sistemi di aspirazione HSSD Quali le caratteristiche da valutare Numero di Unita di analisi singola o multipla Num
34. SR eB OR RI R EN a OM NR RR OR ROR O A RO MEME uuu nen A Rah SON ON OR OR S E US RR OS OR S RR 8 5 8 8 R8 5 8 SE SS A RT ee uc kk kk MO MOSCA MN B mH NIA NS ROS OR SOROR amp o SOROR di O OR OR OR OSUECR s A A S EMEN ee vn wha CA A NUMOS Ss RR O OR OR OR OR OR SOROR OR OR RO OR SO ROS E ROS A RI TR RA SAS RIN RI Fk S08 Ros BOR OS di RR ORO S dd OR 255555 5 SIRE ROS S SESS NOS SES SESS ee e ARRE OR Se ROEOGR OS ER Re OR SR OR OB e E e UN Ente Nazionale Italiano di Unificazione gt Fondato nel 1921 UNI M gt Associazione dotata di riconoscimento giuridico gt 56 Commissioni moltissimi GdL gt 20 000 tecnici delle Imprese gt 13 Enti federati gt Coopera con vari Ministeri Industria Interni Lavori Pubblici Comunicazioni Sanit Difesa Ambiente Commercio Estero Commissione Protezione Attiva contro gli Incendi Campo di Attivita Mezzi Antincendio Estintori Rivelatori ncendio Evacuatori fumo e calore e TC CEN di competenza TC 70 Mezzi manuali di lotta contro l Incendio TC 72 Sistemi automatici di Rivelazione di Incendio TC 191 Sistemi fissi di Estinzione di I ncendio TC 192 Attrezzature di servizio antincendio e TC ISO di competenza TC21 Attrezzature di protezione
35. ale 26 08 1992 6 3 1 Impianti di condizionamento e di ventilazione OMISSIS 6 3 1 1 Dispositivo di controllo OMISSIS c Dispositivi automatici di rilevazione dei fumi Gli impianti a ricircolo d aria di potenzialit superiore a 50 000 mc h devono essere muniti di rilevatori di fumo in sostituzione dei dispositivi termostatici previsti nel precedente comma che comandino l arresto dei ventilatori 24 specifica di Impianto di Ri atica d Incendio e o Spegniment E 1 Decreto Ministeriale 26 08 1992 9 3 Impianti di rilevazione e o di estinzione degli incendi Limitatamente agli ambienti o locali il cui carico d incendio superi i kg deve essere installato un impianto di rivelazione automatica d incendio se fuori terra o un impianto di estinzione ad attivazione automatica se Interrato CATE amp ARS 4 4 ARRAS E 0 X Bae T MN HAS DW Legislazione Antincendio per Alberghi TESTO COORDINATO DEL D M 9 APRILE 1994 con il D M 6 OTTOBRE 2003 G U N 239 del 14 OTTOBRE 2003 Approvazione della Regola Tecnica di Prevenzione Incendi per la costruzione e l esercizio delle Attivit Ricettive Turistico Alberghiere 26 Richiesta specifica di Impianto di Rivelazione Automatica d Incendio e o Spegnimento Automatico Decreto Ministeriale 09 04 1994 e Pavimentazioni in Cl 2 con Rivestimenti in Cl 2 Piani Interrati a quota tra 7 50 e 10 00 mt Depositi di
36. alla destinazione d uso La presente norma pu essere inoltre tenuta in considerazione in tutte le altre condizioni di installazione di sistemi di rivelazione e allarme incendio 2 RIFERIMENTI NORMATIVI La presente norma rimanda mediante riferimenti datati e non a disposizioni contenute in altre pubblicazioni Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati del testo e sono di seguito elencati Per quanto riguarda i riferimenti datati successive modifiche o revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdotte nella presente norma come aggiornamento o revisione Per i riferimenti non datati vale l ultima edizione della pubblicazione alla quale si fa riferimento compresi gli aggiornamenti UNI 7546 16 Segni grafici per segnali di sicurezza Parte 16 Pulsante di segnalazione incendio UNI 11224 Controllo iniziale e manutenzione dei sistemi di rivelazione incendi UNI EN 54 1 Sistemi di rivelazione e di omissis UNI EN 54 16 UNI EN 54 17 UNI EN 54 20 UNI EN 54 24 UNI EN 54 25 UNI EN 13501 1 CEI EN 50200 2 RIFERIMENTI NORMATIVI Sistemi di rivelazione e di segnalazione d incendio Parte 16 Apparecchiatura di controllo e segnalazione per i sistemi di allarme vocale Sistemi di rivelazione e di segnalazione d incendio Parte 17 Isolatori di corto circuito Sistemi di rivelazione e di segnalazione d incendio Parte 20 Rivelatori di fumo ad aspirazione
37. anomale di UV come la luce solare a 188 Rivelatore di Fiamma UV Quali i metri fondamentali Fiamma di Candela Accendino Fiamma di Cartoccio di carta da giornale Place iJ Il Diagramma dell area di copertura del Rivelatore di Fiamma UV in funzione delle NN dimensioni della fiamma Q La selettivit dell Elemento sensibile La tipologia di esecuzione del contenitore Eex n Eex d ZERO Tm Gm Sim Aim dm rn im Om Im m Sen ira 5m 9 aspirazione ASD ing Destector d aspirazione prelevano campioni di aria dagli ambienti e la zano in una Unit Remota sponibili diverse tecnologie di analisi na EN 54 20 da poco pubblicata li cataloga in 3 Classi di merito in alla Sensibilit che presentano ASD ad Alta Sensibilit HSSD ASD con Sensibilit Aumentata D con Sensibilit Standard stemi ad aspirazione ASD velatori piu Interessanti sono senza dubbio quelli defi ad Alta Sensibilit HSSD molto pi sensibili fino a 2 volte dei sistemi di Rivelazione Ottica di Fumo ottenere questo risultato il Rivelatore ASD utilizza U ua tipo di Sensore che tramite una emissione luce LASER riesce a discriminare le particelle di comb tione dalla loro dimensione Sampling pipe network Fig 1 Atypical below ceiling sampling network Esempio applicativo di un Sistema A
38. azione e controllo EN 54 3 2001 A1 2002 01 04 2003 30 06 2005 Decreto MAP 12 Sistemi di rivelazione e di luglio 2005 segnalazione d incendio Dispositivi sonori di pubblicata allarme incendio armonizzata EN 54 3 2001 A2 2006 01 03 2006 01 06 2009 GUCE C 290 del 04 12 2007 EN 54 4 1997 A1 2002 01 10 2003 01 08 2009 Decreto MAP 12 Sistemi di rivelazione e di luglio 2005 segnalazione d incendio GUCE C 290 pubblicata Apparecchiatura di del 04 12 2007 Armonizzata alimentazione 01 06 2007 01 08 2009 EN 54 4 1997 A2 2006 01 06 2005 01 06 2005 GUCE C 290 EN 54 4 1997 AC 1999 del 04 12 2007 Lista delle Norme armonizzate CEN TC72 Fire detection and fire alarm systems Titolo Norma EN 54 Entrata in vigore della norma Fine del periodo di Provvedimento armonizzata inizio Marcatura Coesistenza CE volontaria inizio marcatura CE obbligatoria EN 54 5 2000 A 1 2002 01 04 2003 30 06 2005 Decreto MAP 12 Sistemi di rivelazione e di luglio 2005 segnalazione d incendio Rivelatori pubblicata di calore Rivelatori puntiformi Armonizzata EN 54 7 2000 A1 2002 01 04 2003 30 06 2005 Decreto MAP 12 Sistemi di rivelazione e di luglio 2005 segnalazione d incendio Rivelatori di fumo Rilevatori puntiformi pubblicata funzionanti secondo il principio della armonizzata diffusione della luce della trasmissione de
39. ba m o mar riu dm EU rar cdd maa i rd y bride ahi ud m eri ml mmm mins Fi arh Dem Cla dc sm ar o FA MIT lue i EEM F ee on um eee ee ee Puri EHA 7 220 a1 Mi Fra cee co ed Bra eT cde rocka dae Feira SHH CIS SB ira eS Se ee eed lgT ta rae r ee l ai rin a nal J3 aca mieu L Sobek Te ee a mmm rumbo Quando parte la Marcatura CE Dipende da e Stato di preparazione delle Norme sui Prodotti principali NEN presi in forza dalla EU e Regime transitorio EN54 X DAV 36 mesi 2 Mesi Coesistenza Solo hEN delle Norme hEN e permesse delle Norme Nazionali Data di disponibilit Marcatura CE Data di ritiro delle hEN permessa delle Norme pubblicata su GUCE Nazionali DAV DOP DOW Siti Internet di interesse The Commission s page for construction The CEN page for the Construction Sector ae T SU MIX EOIA Testing and CE Certification for the European Market 6 La Normativa Tecnica sui Prodotti serie EN 54 Norme Europee per Componenti di Impianti di Rivelazione Automatica e Allarme Incendio D Organizzazione della Normazione VOND Elettrico Comit Europeen de Normalisation e fondato nel 1961 e il pi importante Organismo che produce Norme Europee e spe
40. by CEM Deleted by CEN CEN TC 72 Situazione al 15 Aprile 2009 CENTO 72 WORK PROGRAMME M 1699 Reyl MN Fire detection and fire alam systems Part 16 Amendment submitted to Chic 2008 01 2U Aspirating smoke detectors and rejected bythe CEN consultant mE Deleted by CEM 54 22 0072051 Fire detection and fire alam systems scope changed at the London meeting 2006 1 0 2008 11 2009 05 2005 Part 22 Line type heat detectors Submitted to CEN for 2008 09 03 and rejected by the CEN consultant EN 54 23 0072032 Fire detection and fire alam systems submitted to chc for Formal vote 2006 2004 03 2008 04 2008 12 19991 23 Fire alam devices Visual alarms 01 Rejected by CEN consultant Revised rejected again 54 26 Fire detection and fire alarm systems Part 20 Enquiry comments referred to vus 20 for 26 Point fire detectors using carbon consideration Deleted by CEM monoxide sensors EUG 27 Duct smoke detectors WS 2009 01 29 US Part 28 Non resettable digital line type 2007 10 26 heat detectors 2208 F at 29 2009 11 12 Wl Standard stage 53 CE H E nquiry Formal Vote Ratified EM 54 20 and heat sensors TR 14566 0072070 Fire detection and fire alamme systems 20084 Interpretation of specific clauses of EM 54 2 1997 EN 54 30 0072072 Fire detection and fire alanns systems CEN Enquiry launched votes due 2009 2009 03 2011 02 2
41. cifiche tecniche lunico Organismo Europeo riconosciuto Direttiva 82 189 per la realizzazione delle Norme Europee EN in tutte le aree di attivit economica eccetto che per il settore elettrotecnico CENELEC delle Telecomunicazioni ETSI ead esso aderiscono i Paesi membri della CEE quelli e Associazione Europea del Libero Scambio e Malta 92 NI cu Comit Europ en de Normalisation 72 Fire Detection and Fire Alarm Systems F DAS WG2 WG 22 Working Groups EN 54 1 EN 54 30 Work Items CEN TC 72 Situazione al 15 Aprile 2009 CENTO 72 WORK PROGRAMME M 1699 Rev1 Work Title Status on 13 Aprl 2009 Target date Target date item stage 53 year of Enquiry F ommal Vote Ratified registration 54 1 CEN Enquiry result and comments sent to 2009 05 2011 03 2006 11 Introduction Wilts 22 2009 03 2 Control and indicating equipment and rejected bythe CEN consultant 2009 11 Deleted by CEN and reinstated EN 54 3 00720655 Fire detection and fire alam systems Part JCEM Enquiry launched votes due 2009 2009 01 201 0 02 2010 09 2007 3 Fire alam devices Sounders 08 Standard 54 4 Fire detection and fire alann systems Part Conaolidated document submitted for LI SP 4 Power supply e quipm ent and rejected by the CEN consult ant Deleted by CEN EN 54 5 00720652 Fire detection and fire alarm systems P art 5 Registered revision by CE
42. con i requisiti delle Direttive in proprio o presso Laboratori esterni non meglio definiti conservando solo il cosiddetto File Tecnico che contiene le risultanze dei test a disposizione per eventuali controlli da parte delle Autorit competenti controlli che potranno avvenire solo su denuncia per incidente o per cattivo funzionamento inoltrata Utenza In sostanza quindi il Produttore tenuto ad emettere una Dichiarazione di Conformit sotto propria responsabilit e senza dati di prova accertabili da chicchessia Si tratta quindi in effetti di una Auto Certificazione Perch la Direttiva CPD ha un importanza fondamentale sulla Marcatura CE La Direttiva CPD ed il nuovo approccio I Prodotti che ricadono nel campo di applicazione della CPD costringono 117 PRODUTTORI 51 9 procedura molto pi severa e controllata per l apposizione del Marchio CE Essi devono infatti far effettuare le verifiche di compatibilit con i requisiti della Direttiva soltanto presso Laboratori esterni specificatamente ASIK gee Organismi Notifica SATE Le Heese Norme Europee Armonizzate 91191911 alla specifica famiglia di prodotti AN leary e S 18 07 07 Prova Iniziale di Tipo TTD iii Uv cos Attestazione di Compatibilit su modello unificato europeo con tanto di Numero e tutti i riferimenti del Prodotto testato e del Produttore Perch la
43. di centigradi esterno atori Termici Rivelatori Termici Elettromeccanici la differenza di coefficiente di dil i dei metalli dovuta alla temperatur Spostamento Normalmente sono formati da una la metallica formata da due strati di m differente Al superamento d determinata temperatura la divers dilatazione dei due metalli provoca incurvatura della lamina e consegt chiusura di un contatto Nor contenendo componenti elettronic possono essere impiegati a tem piu alte e inoltre hanno consum Metallo con minor coefficiente di dilatazione m Metallo con maggior coefficiente di dilatazione Rivelatori termici quali le caratteristiche da valutare Precisione e Linearita dell elemento sensibile Gamma di Temperature di funzionamento Grado di protezione dell involucro ZERO s6 Rivelatore di Fiamma UV 100 j 5 i 1 pF i J Fi FI 3 e ri P zi ae 1 o 1000 200 200 ADD 500 600 700 HOO cc EE Comparison of Spectral Characteristics Curve 1 Response of UV tube 4 Curve 2 Sunlight d Curve 3 Sensitivity of the human eye Curve 4 Tungsten filament lamp Il Rivelatore di Fiamma UV utilizza un tubo UV in grado di assorbire l emissione di luce ultravioletta contenuta nelle fiamme vive Cio lo rende estremamente selettivo rispetto a sorgenti
44. di soddisfare lo SCOPO del Sistema Par 4 1 UNI 9795 Dispositivi di Trasmissione Ricezione di Allarme Incendio E F Dispositivi di Comando ed Attuazione di Sistemi Antincendio G H Apparecchiature di Alimentazione L Dispositivi di Ripetizione della Centrale 115 4 3 Documentazione di progetto La documentazione di progetto deve essere come indicato nell appendice A APPENDICE A DOCUMENTAZIONE DI PROGETTO normativa Generalit Nella redazione del progetto si deve tener conto di tutte le condizioni che possono influenzare la prestazione dell impianto di rivelazione Nella considerazione che la protezione incendio debba essere vista nel suo complesso si deve tenere conto altres delle possibili interazioni tra l impianto di rivelazione e le altre misure di protezione previste APPENDICE A DOCUMENTAZIONE DI PROGETTO A 2 Fase preliminare progetto preliminare e o di massima Devono essere forniti almeno i seguenti elaborati a b c una relazione tecnico descrittiva sulla tipologia e consistenza degli impianti comprensiva dello schema a blocchi un insieme di tavole grafiche del i fabbricato i che illustri 1 il i tipo i di installazione i e la le classe i di pericolo i 2 l estensione del sistema con l indicazione di ogni area non protetta 3 la destinazione d uso delle aree da proteggere 4 una sezione trasversale dell intera altezza dell edificio i con la po
45. e del progetto ne il rilascio dell attestazione di collaudo ne l osservanza dell obbligo di cui all articolo 8 comma 1 fatto salvo Il disposto del successivo comma 3 2 Sono esclusi dagli obblighi della redazione del progetto e dell attestazione di collaudo le installazioni per apparecchi per usi domestici e la fornitura provvisoria di energia elettrica per gli impianti di cantiere e similari fermo restando l obbligo del rilascio della dichiarazione di conformita 3 Per la manutenzione degli impianti di ascensori e montacarichi in servizio privato si applica il decreto del Presidente della Repubblica 30 aprile 1999 n 162 e le altre disposizioni specifiche ZERO La Progettazione degli mpianti 1 ecnico preparato 1 rU soluta centralita e rilevante responsabDilita In Lut a ul U La Progettazione degli Impianti sua funzione DEVE costituire garanzia del rispetto della Regola dell Arte L 186 68 per s stesso ed anche per gli altri soggetti coinvolti I Gommittente Responsabile delli mpianto iMimstallatore Manutentore incaricato della realizzazione e sua manutenzione II Progettista in sostanza colui che se sbaglia non pu avere attenuanti La Progettazione degli Impianti RI FERI MENTI NORMATIVI PRODOTTI Le Norme EN 54 elaborate a livello Eur
46. e di lotta contro l incendio nte Nazionale Italiano di Unificazione Commissione Protezione Attiva contro gli Incendi Struttura e GdL Terminologia e Mezzi Manuali di Lotta contro l Incendio e GdL Sistemi Fissi di Estinzione Incendio e Materiali GdL Sistemi Automatici di Rivelazione Incendio e GdL Attrezzature di Soccorso e Lotta contro l Incendio KRO 100 Parti delle CEN EN 54 Pubblicate In Il N 54 1 Introduzione Scopo e Piano delle Parti ed 1998 N 54 2 Apparati di Segnalazione e Controllo ed 2007 En N 154 3 Dispositivi Sonori di Allarme Incendio ed 2007 UNI EN 54 4 Apparati Di Alimentazione ed 2003 UNI EN 54 5 Rivelatori Puntiformi di Calore ed 2003 UNI EN 54 7 Rivelatori Puntiformi di Fumo ed 2003 UNI EN 54 10 Rivelatori di Fiamma ed 2003 UNI EN 54 11 Punti di Allarme Manuali ed 2006 UNI EN 54 12 Rivelatori Lineari Ottici di Fumo ed 2003 UNI EN 54 13 Compatibility assessment of system components 2005 UNI EN 54 16 Apparati di Controllo per Sistemi Allarme Vocale ed 2008 UNI EN 54 17 Short Cicuit Isolators ed 2006 UNI EN 54 18 Input Output Modules ed 2006 UNI EN 54 20 Rivelatori di Fumo ad Aspirazione ed 2006 UNI EN 54 21 Apparecchiature di Segnalazione Remota ed 2006 UNI EN 54 24 Dispositivi Allarme Vocale Altoparlanti ed 2008 UNI EN 54 25 Apparecchiature Via Radio ed 2008 UNI CEN TS 54 14 Guidelines for planning design installation
47. e ionizz Una in cui possono arrivare sia le mole di aria sia le particelle di fumo camere misura e una che lascia passare sol molecole di aria camera di riferime Entrambe vengono quindi influenze uguale misura da umidit e tempe a di misura invece risente delle variazioni dovute alla presenza di particelle di f un lo la differenza fra le due si ottiene una misura indipendente da temperatura e umidit a ionizzazione sono molto sensibili ai fumi con particelle piccole grande e rapido di fiamma e poco ai fumi con particelle grandi fuoco covante Sono adatti anche vedremo piu avanti ai fumi scuri difficilmente rilevati dagli ottici Attenzione contenendo materiale radioattivo il loro trasporto deve essere fatto da ditte autorizzate asporto di tali materiali Stoccaggio deve essere fatto su ambienti particolari e avendone ottenuto il permesso lo 50 vale per gli ambienti in cui devono essere installati smaltimento esistono poi dei Centri di Raccolta Autorizzati cui sie costretti a rispedire i iale incide in modo notevole sul costo dell impianto e della sua manutenzione primi rivelatori ottici erano format emettitore di luce LED e da un el fotosensibile Se delle particelle di fumo vengono frap trasmettitore e ricevitore si ha una attenuazione del fascio luminoso che traduce in una diminuzione del segna ricevitore ol mm __ lt lt H ss
48. econdo le specifiche competenze tecniche richieste nei seguenti casi a Impianti di cui all art 1 comma 2 lettera a per tutte le utenze condominiali e per utenze domestiche di singole unit abitative aventi potenza impegnata superiore a 6 kW o per utenze domestiche di singole unita abitative di superficie superiore a 400 OMISSIS n Impianti di cui all art 1 comma 2 lettera g se sono inseriti in un attivit soggetta al rilascio del C P l e comunque quando gli idranti sono in numero gt a 40 gli apparecchi di rilevamento sono in numero gt a 10 TRO D M n 37 del 22 01 2008 Regolamento in materia di attivit di Installazione degli Impianti all interno degli Edifici Art 5 Progettazione degli impianti 5 Progetti degli Impianti sono elaborati secondo la Regola dell Arte Progetti elaborati in conformit alla vigente normativa e alle indicazioni delle Guide e alle Norme dell UNI del CEI o di altri Enti di Normalizzazione appartenenti agli Stati Membri dell U E o che sono parti contraenti dell accordo sullo spazio economico europeo si considerano redatti secondo la Regola dell Arte 1 186 68 aggiornata 4 Progetti contengono almeno gli schemi dell impianto disegni planimetrici una relazione tecnica sulla consistenza e sulla tipologia dell installazione della trasformazione o dell ampliamento dell impianto stesso con particolare riguardo alla tipologia e alle caratte
49. ero di Tubi e lunghezza max Grado di Sensibilit da 0 03 a 25 osc mt Risoluzione Max 0 003 osc mt Capacit di Auto calibrazione Uscite per Allarme Incendio e Guasto Programmabilit da PC 99 8 Le tipologie di Sistema Sistemi Convenzionali e Sistemi Analogici Indirizzati ivelatori Convenzionali Analogici e intelligenti a distinzione tra i rivelatori pu essere fatta sul Modo in cui l informazione raccolta viene messa alla centrale Oviamo a parlare quindi di onvenzionall gg nalogici indirizzati o di rivelatori Ei q t LLL ri convenzionali rivelatori convenzionali p assimilati a tanti interruttor parallelo su una linea bifilar condizione di riposo il loro assorbimento e pressoch nL sono quindi assimilabili ad inte ape rti In condizio allarme creano un assorbimen linea e possono essere assit Interruttore chiuso Questo tipo di rivelatori pu c trasmettere alla centrale lt informazioni di stato n allarme Una resistenza di fine line messa sull ultimo rivelatore linea per controllarne lo ste R E E RE si 7 modo di segnalarne un even CENTRALE RHRHRHRHR corto o apertura PHEHPHEHP Quindi il tipo di configurazione negli impianti convenzionali tipo stellare con un Linee pari al numero delle 7 1707 NI Gruppi che si vogliono cre _ Nasa OTI nvenziona
50. esa Installatrice l elaborato tecnico e costituito almeno dallo schema dell impianto da realizzare inteso come descrizione funzionale ed effettiva dell opera da eseguire eventualmente integrato con la necessaria documentazione tecnica attestante le varianti introdotte in corso d opera PAN Sa D M n 37 del 22 01 2008 Regolamento in materia di attivit di Installazione degli Impianti all interno degli Edifici Art 8 Obblighi del committente o del proprietario l Il committente e tenuto ad affidare lavori di installazione di trasformazione di ampliamento e di manutenzione straordinaria degli impianti indicati all articolo 1 comma 2 ad imprese abilitate al sensi dell articolo 3 I proprietario dell impianto adotta le misure necessarie per conservarne le caratteristiche di sicurezza previste dalla normativa vigente in materia tenendo conto delle istruzioni per l uso e la manutenzione predisposte dall impresa installatrice dell impianto e dai fabbricanti delle apparecchiature installate Resta ferma la responsabilita delle aziende fornitrici o distributrici per le parti dell impianto e delle relative componenti tecniche da loro installate o gestite PAN Sa D M n 37 del 22 01 2008 Regolamento in materia di attivit di Installazione degli Impianti all interno degli Edifici Art 10 Manutenzione degli impianti 1 La manutenzione ordinaria degli impianti di cui all articolo 1 non comporta la redazion
51. fare con sistemi di emergenza a menoche i cavi non siano resistenti al fuoco per almeno 30 min secondo la CEI EN 50200 Suddivisione dell Impianto in Zone La Norma UNI 9795 fornisce tutta una serie di criteri secondo cui si DEVE suddividere in ZONE l Impianto di Rivelazione quello pi semplice di non superare ad esempio la Superficie max di corrispondente a quella del noto e separarle con un Isolatore Le vil Dn N 5 2 Suddivisione dell area in zone 5 2 1 L area sorvegliata deve essere suddivisa in zone secondo quanto di seguito specificato in modo che quando un rivelatore interviene sia possibile individuarne facilmente la zona di appartenenza OMISSIS 5 2 5 Pi locali non possono appartenere alla stessa zona salvo quando siano contigui e se il loro numero non maggiore di 10 la loro superficie complessiva non maggiore di m e gli accessi danno sul medesimo disimpegno oppure il loro numero non maggiore di 20 la loro superficie complessiva non maggiore di 1 m e in prossimit degli accessi sono installati segnalatori ottici di allarme chiaramente visibili che consentono l immediata individuazione del locale dal quale proviene l allarme 5 2 Suddivisione dell area in zone 5 2 6 rivelatori installati in spazi nascosti sotto i pavimenti sopraelevati sopra i controsoffitti nei cunicoli e nelle canalette per cavi elettrici
52. i di genere schede di ingresso o di us posti in campo semplicemente agganciandole al loop stesso programmandoli sulla central Analogici Indirizzati juantita e la qualit delle informazioni fornite da questi sistemi li r 9er tutti i tipi di impianto dal piu piccolo al pi grande otevoli sono vantaggi legati sia all esercizio che alla manutenzione dec impianti immediata individuazione del dispositivo possibilit di verifica automatica di alcuni parametri capacit di effettuare un autodiagnosi d sistema ed una ricalibrazione dei sensori capacit di segnalare lo stato manutenzione necessaria ecc anche la progettazione gestione di questi Sistemi richiede maggiore attenzione e capacit professionale anche la loro ue 17 necessita di Personale Tecnico opportunamente preparato emi Analogici Indirizzati e Le Centrali Analogiche sono pi complesse e sofisticate ed utilizzan sistema a bus chiuso LOOP e Le Centrali possono essere dotate an di molti Loop da 1 a 16 o pi con possibilit di gestire molte centinaia di dispositivi e Normalmente sono dotate di Display piuttosto ampi in modo da poter torr informazioni pi chiare all Utente _ e La connessione in rete tra Centra e Software Grafico di Supervisioni Centralizzata Riflessioni finali sul ruolo della Progettazione e sulle responsabilit connesse E ormai chiaro che la Progetta
53. i per la progettazione la costruzione e l esercizio del depositi di GPL in serbatoi fissi di 2200 supe nore a Som e o recipienti mobili di ez pocit complessiva supere a 5000 iy G U 12 11 1994 n 265 IMPIANTI TERMICI DM 12 4 1996 Approvazione gela cmm tecniea ai venzione Imcendi per la progetiazione la eostruzione e l esercizio degli Impianti ter mic alimentati da combustibili gassosi 5 0 617 4 5 1996 n 103 MUSEI DM 20 5 1992 n 569 Regolamento contenente norme di sicu mezza antincendio per gli edifici storici e artistici desti wr musei gallerie esposizioni e mostre G U 4 3 1993 n 52 Decreto Ministeriale del 22 2 2006 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione la costruzione e l esercizio di edifici e o locali destinati ad uffici Gazzetta ufficiale 02 03 2006 n 51 19 Disposizioni per specifiche attivita ALBERGHI BIBLIOTECHE DEPOSITI di GPL UFFICI DM 09 04 1994 DM 06 10 2003 DPR 30 06 1995 n 418 DM 13 10 1994 DM 26 08 1992 DM 18 03 1996 DM 12 04 1996 DM 19 08 1996 DLgs 25 11 1996n 624 DM 20 05 1992 n 569 DM 18 09 2002 DM 22 02 2006 Titolo XIII 13 1 13 2 Titolo II 6 2 6 4 8 1 8 2 9 12 1 12 2 17 1 19 1 19 2 19 3 19 4 19 5 20 1 20 4 20 5 21 1 Art 8 Art 10 Titolo XI Art 11 12 Titolo XVI Titolo XVIII 18 6 Titolo I Ar
54. i planimetrici in scala opportuna con la rappresentazione grafica degli impianti e del tipo di installazione con l ubicazione delle attrezzature di protezione attiva e del comandi dell impianto con specifico riferimento ai singoli ambienti da proteggere relazione tecnico descrittiva sulla tipologia e consistenza degli impianti e relative indicazioni sul calcolo analitico effettuato secondo le norme di riferimento D M n 37 del 22 01 2008 Regolamento in materia di attivit di Installazione degli Impianti all interno degli Edifici Art 5 Progettazione degli impianti 1 Per l installazione la trasformazione e l ampliamento degli impianti di all articolo 1 comma 2 lettere a b c d g e redatto un progetto Fatta salva l osservanza delle normative piu rigorose in materia di progettazione nel casi Indicati al comma 2 il progetto e redatto da un professionista Iscritto negli albi professionali secondo la specifica competenza tecnica richiesta mentre negli altri casi il progetto come specificato all articolo 7 comma 2 e redatto in alternativa dal responsabile tecnico dell impresa installatrice D M n 37 del 22 01 2008 Regolamento in materia di attivit di Installazione degli Impianti all interno degli Edifici Art 5 Progettazione degli impianti 2 Progetto per l Installazione Trasformazione e Ampliamento redatto da un Professionista iscritto agli Albi Professionali s
55. ianti di Rivelazione Automatica Assumono Il Ruolo Di isura Di Sicurezza juivalente 17 E f a A qui n I Te 4 I i 1 agli Impianti di Rivelazione B tomatica e o Spegnimento Automatico come Misura Di Sicurezza Equivalente Ma e stato sicuramente il D M 9 4 1994 Alberghi a determinare una chiara svolta in Materia di Prevenzione Incendi 15 ALBERGHI DM 9 4 1904 Approvazi one della regola tecnica di pre Scalo mori per la costruzione e l esserazio delle attivit meetive turisti co alberghiere GU 20 5 1994 n 116 MINIERE E CAVE DLgs 25 11 1996 n 624 Attuazione della diretta 92 01 CEE re latrva alle sicurezza e salute der lavora ton nelle industrie estrattive per la ti vellazione e della direttiva 92 104 CEE relativa alla mcurezzc salute del kmo ratori nelle iviustie estratte a cielo aperto o sottemanee S 0 G U 14 12 1996 n 293 OSPEDALI DM 18 9 2002 Approvazione della regola tecnica di pre venzione incendi per la progettazione la costruzione e l esercizio delle strut ture scnitane pubbliche e private G U 27 9 2002 n 227 Decreto Ministeriale del 28 4 2005 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione la costruzione e l esercizio degli impianti termici alimentati da comb
56. li e Sistemi Convenzional di solito impiegati su imp piccola media entit oppi presenza i Zone ampie e frazionate e e Centrali Convenzionali pi semplici ed hanno ur di Zone modesto da 2 No K11080M2 tori analogici rivelatori analogici Invece ese una misura dello stato del quantit di fumo o di temperatut inviano sotto forma di dato digit centrale quando vengono interro Interrogazione A M E la centrale In questo CaSO a dec e quando il valore misurato corris aaa ad un allarme Risposta Per poter dialogare con ogni sinc rivelatore ognuno deve poss indirizzo proprio Sistemi Ani Indirizzati ri convenziona e Dialogando con ogni singolo rive e possibile quindi accorgersi dell della linea senza bisogno di una ri di fine linea Con questo tipo di rivelatori la configurazione pi usata e quella chiuso loop Inoltre conoscendo il valore ripor ogni rivelatore al momento dell installazione diventa possil accorgersi del degrado del dispc dovuto alla sporcizia accun tempo e avere quindi un av di sensore sporco tori convenzionali Attraverso opportuni algoritmi di ricalibrare il rivelatore alle nu condizioni ambientali Essendo la soglia un valore ii np Centrale software e anche possibile avere diverse a determinati orari o in dete ambienti ofruttando il dialogo digitale sul lo possibile comandare dispositiv
57. lla luce o della ionizzazione EN 54 7 2000 A2 2006 01 05 2007 01 08 2009 GUCE C 290 del 04 12 2007 EN 54 10 2002 01 09 2006 01 09 2008 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d incendio Rivelatori di fiamma Rivelatori puntiformi EN 54 10 2002 1 2005 01 09 2006 01 09 2008 Lista delle Norme armonizzate CEN TC72 Fire detection and fire alarm systems Titolo Norma EN 54 Entrata in vigore della norma Fine del periodo di Provvedimento Stato armonizzata inizio Marcatura Coesistenza CE volontaria inizio marcatura CE obbligatoria EN 54 11 2001 01 9 2006 01 9 2008 Sistemi di rivelazione e di pubblicata segnalazione d incendio Punti GUCE C 304 del armonizzata di allarme manuali 13 12 2006 EN 54 11 2001 A1 2005 01 9 2006 01 9 2008 UNI EN 54 12 2002 01 10 2003 3 12 2005 Decreto MAP 12 Sistemi di rilevazione e di luglio 2005 pubblicata segnalazione d incendio armonizzata Rivelatori lineari che utilizzano un raggio ottico EN 54 17 2005 01 10 2006 01 12 2008 Sistemi di rivelazione e di GUCE C 304 del pubblicata segnalazione d incendio Parte 13 12 2006 armonizzata 17 Isolatori di corto circuito Lista delle Norme armonizzate CEN TC72 Fire detection and fire alarm systems Titolo Norma EN 54 Entrata in vigore della norma Fine del periodo di armonizzata inizio Marcatura
58. ncendi si esplicita essenzialmente a livello di PRODOTTI DARE A livello Nazionale la Normativa di Legge in tema di Prevenzione Incendi si esplicita essenzialmente sul piano applicativo IMPIANTO SISTEMA Le Leggi Europee DIRETTIVE tn questo campo hanno lo scopo di creare le condizioni tecniche per la libera circolazione dei Prodotti in tutti Paesi della Comunit e garantire quindi requisiti minimi di sicurezza Le Direttive Europee ela Marcatura C per un Mercato Unico in Europa Cos e il Marchio CE e Una marcatura di conformita che significa Conformita Europea e obbligatoria per i Prodotti regolamentati dalle Direttive Europee in materia di Salute Sicurezza della vita SAFETY e Ambiente e indica che Il Prodotto gt e conforme ai REQUISITI ESSENZIALI salute salvaguardia della vita e ambiente basati su Norme Europee Armonizzate hEN gt conforme con le richieste procedure di verifica della Qualit pu essere venduto in tutta la Comunit Europea TARO La Marcatura CE non un Marchio di Qualit SI riferisce piuttosto alla sicurezza Safety salvaguardia della vita che non alla Qualita del prodotto Perch la Direttiva CPD ha un importanza fondamentale sulla Marcatura CE Le Direttive precedenti o del vecchio approccio I 41e Le per apporre Il Marchio devono Soltanto effettuare le verifiche di compatibilit
59. nelle condotte di condizio namento dell aria di aerazione e di ventilazione ecc devono appartenere a zone distinte Deve inoltre essere possibile individuare in modo semplice e senza incertezze dove i rivelatori sono intervenuti Si deve prevedere localmente una segnalazione luminosa visibile Nota Vedere anche punto 5 4 4 6 5 2 Suddivisione dell area in zone 5 2 7 Se una medesima linea di rivelazione serve pi zone o pi di 32 punti la linea deve essere ad anello chiuso e dotata di opportuni dispositivi di isolamento conformi alla UNI EN 54 17 in grado di assicurare che un corto circuito o una interruzione della linea medesima non impedisca la segnalazione di allarme incendio per pi di una zona In una zona possono essere compresi rivelatori sensibili a fenomeni differenti purch i rispettivi segnali siano univocamente identificabili alla centrale di controllo e segnalazione 5 2 Suddivisione dell area in zone 5 2 8 punti di segnalazione manuale possono essere collegati ai circuiti dei rivelatori automatici purch i rispettivi segnali siano univocamente identificabili alla centrale di controllo e segnalazione in conformit a quanto indicato nel punto 5 4 6 1 5 4 6 1 1 sistemi fissi automatici di rivelazione d incendio devono essere completati con un sistema di segnalazione manuale costituito da punti di segnalazione manuale disposti come specificato al punto 6 I guasti e o l esclusione dei rivelatori
60. nente norme di sicurezza antincendio per gli edifici storici e artistici destinati a musei gallerie esposizioni e mostre G U 4 3 1993 n 52 LEGGI Livello Italia DISPOSIZIONI PER SPECIFICHE ATTIVIT D M 569 del 20 5 1992 Regolamento contenente norme di sicurezza antincendio per vli edifici storici e artistici destinati a musei gallerie esposizioni e mostre G U 4 3 1993 n 52 Gli agenti estinguenti devono essere compatibili con i materiali depositati Decreto Ministeriale del 22 2 2006 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione la costruzione e l esercizio di edifici e o locali destinati ad uffici Gazzetta ufficiale 02 03 2006 n 51 6 2 Spazi per depositi Omissis E consentito destinare ad archivi e depositi di materiali combustibili locali di piano di superficie non eccedente 15 m2 anche privi di aerazione naturale alle seguenti condizioni gli elementi omissis all esterno del locale omissis il carico di incendio deve essere limitato a 30 kg m2 TES RSE 33 3 L Impianto di Rivelazione Automatica e Allarme Incendio Dopo l avvento D Lgs 626 94 ora D Lgs 81 08 e il D M 10 3 98 34 L Impianto di Rivelazione Automatica d Incendio una importante risorsa di Protezione Antincendio per tutte le Attivit soggette al DLgs 81 08 luoghi di lavoro D e Lgs 81 08 ex D Lgs 626 94 e L 494 96 Relativo Alla
61. nvece una segnalazione nel caso l incendio sia rivelato dall uomo OMISSIS Scopo dei sistemi di favorire un tempestivo esodo delle persone degli animali nonch lo sgombero di beni attivare i piani di intervento attivare i sistemi di protezione contro l incendio e eventuali altre misure di sicurezza 4 2 Componenti I componenti dei sistemi fissi automatici di rivelazione d incendio sono specificati nella UNI EN 54 1 I sistemi fissi automatici di rivelazione d incendio oggetto della presente norma devono in ogni caso comprendere vedere fig 1 rivelatori automatici d incendio A punti di segnalazione manuale D centrale di controllo e segnalazione B apparecchiatura di alimentazione L dispositivi di allarme incendio C Oltre a tali componenti possono essere collegate al sistema le funzioni E F J KeG H della figura 1 Nei sistemi fissi di sola segnalazione manuale sono assenti i rivelatori automatici d incendio figura 1 Legenda Rivelatore i d incendio Centrale di controllo e segnalazione Dispositivo i di allarme incendio Punto i di segnalazione manuale Dispositivo di trasmissione dell allarme incendio Stazione di ricevimento dell allarme incendio Comando del sistema automatico antincendio Sistema automatico antincendio Dispositivo di trasmissione dei segnali di guasto Stazione di ricevimento dei segnali di guasto Apparecchiatura
62. o parti di edificio o aree specifiche secondo i criteri forniti dalla Norma superficie max Numero massimo di locali adiacenti Numero max di Rivelatori Piani diversi ecc Scegliere i Rivelatori adatti alla tipologia di ambiente tenendo sempre conto del massimo risultato possibile senza rischio di falsi allarmi Osservare il Raggio Massimo di Copertura dei Rivelatori maggiore per i Rivelatori di Fumo 6 5 m e minore per quelli di Calore 4 5 m a MI ime ispettare ASS altezze di installazione 12 m per Rivelatori di Fumo e 8 m per Rivelatori di Calore 12 m per 1 Lineari Ottici Rispettare le distanze minime da elementi verticali orizzontali sporgenti minimo 50 cm Regole principali e Installare la Centrale in locale presidiato e protetto contro l incendio o con Ripetitore o collegata a Centro di Ricezione ed Intervento e Realizzare un sistema di segnalazione acustica e luminosa di allarme in grado di soddisfare realmente ai requisiti Livello sonoro min 65 dB almeno 15 dB sopra il rumore di fondo 75 dB su testa letto nelle camere e Utilizzare sistemi di Evacuazione Vocale di Emergenza in tutti i casi in cui le normali segnalazioni acustiche di allarme potrebbero causare panico e o pericoli e Realizzare un sistema di alimentazione ausiliaria con batterie dimensionate tali da garantire almeno 24 h a riposo in allarme e Installare almeno 2 Pulsanti di Allarme per ogni ZONA in posizione
63. o nella sua Dichiarazione di Contormit finale proprio cio che e chiamato a certificare cioe la corretta funzionalit Si tacea attenzione a pensare pPoterSscanica Ms Su due G le responsabilita proprie sia 0 ge P 3 m a a ul a propri di peri Penali si sommano enon si mr si Riflessioni finali sul ruolo della Progettazione e sulle responsabilita connesse d IL D M 37 08 come la Norma Uni 9795 2010 ma soprattutto il D M 10 3 98 sottolineano infine rimanga in fondo il Titolare dell Attivit alias Datore di Lavoro o a qualunque titolo conduttore delli mpianto Il soggetto su cui rimane sempre e comunque una RESPONSABILITA RESIDUA OGGETTI VA di eventuali disfunzioni difformit e danni conseguenti che derivino da una cattiva funzionalit del Sistema di Protezione Antincendio Riflessioni finali sul ruolo della Progettazione e sulle responsabilita connesse e E chiaro pero che nella misura in cui tale soggetto Datore di Lavoro Proprietario Conduttore ecc potra dimostrare una oculata e responsabile scelta delle altre figure professionali coinvolte Progettista ed I nstallatore in primis la sua posizione verr di molto alleggerita dal carico di Responsabilit E infatti peraltro logico che se a qualcuno possa essere in qualche modo concesso
64. oe PORRI MI E ty e OOK Fe o Ma Mi d E 4 F E p nc p o i SLA ln Mo OO EEO ESCO a a a DS SO EO MO O OO e n f atat t ttt ar al Fd P a cal 777 7 22 1 Ri pi 5 A F i m SEES 1 po S C OC UM 777 m Aun P SE bene eae P i QS C OR x ats i i i 4 sata SIS atat ta 1 2 2 A e pF n Ful e Lu LS sempio di corretto posizionamento dei rivelator ormi di fumo azione del soffitto o co Angolo a compreso tra 20 e 45 a Angolo d inclinazione spetto 4 Posizionamento rivelatori di fumo su soffitti con inclinazione a rispetto all orizzontale gt 20 e senza elementi sporgenti Altezza h dei locali m 20 a 45 Vedere punto 3 6 e figura 5a Applicazioni Speciali previste in ambienti particolari dove ipotizzabile l utilizzo della tecnologia dei rivelatori di fumo solo ed esclusivamente se l efficacia del sistema viene dimostrata con metodi pratici quali per esempio quelli riportati nel punto 6 oppure mediante Installazione di rivelatori a piani intermedi K E e z PF m EJ LJ Jm h gt Sa 0
65. one di controllo di cui al presente articolo sono rassegnate al Corpo nazionale dei vigili per il miglioramento dei livelli di sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro ZERO 38 DM 10 3 1998 Criteri generali di sicurezza antincendio e per la sestione dell emergenza nei luoghi di lavoro G U 7 4 1994 n 81 Attuativo dell Art 13 del D Lgs 626 94 Allegato I LINEE GUIDA PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI DI INCENDIO NEI LUOGHI DI LAVORO Allegato IV MISURE PER LA RIVELAZIONE E L ALLARME IN CASO DI INCENDIO Allegato VIII PIANIFICAZIONE DELLE PROCEDURE DA ATTUARE IN CASO DI INCENDIO Decreto 10 Marzo 1998 Articolo 3 Misure preventive protettive e precauzionali di esercizio T All esito della valutazione dei rischi di incendio il datore di lavoro adotta le misure finalizzate a a ridurre la probabilit di insorgenza di un incendio secondo i criteri di cui all allegato Il b realizzare le vie e le uscite di emergenza previste dall articolo c realizzare le misure per una rapida segnalazione dell incendio al fine di garantire l attivazione dei sistemi di allarme e delle procedure di intervento in conformit ai di cui all allegato IV OMISSIS 4 Impianti di Rivelazione Automatica d Incendio Il ruolo fondamentale della Progettazione dalla L 46 90 al DM 37 2008 Dalla Legge 46 90 al D M 37 08 e Scopo Iniziale Della Legge solo safety e Conseguenze ed Influenza S
66. opeo sono disponibili per quasi la totalit dei componenti di I mpianto e consentono pertanto al Progettista di avere un riferimento sicuro nella scelta dei prodotti da utilizzare sull impianto La Certificazione di parte terza richiesta peraltro obbligatoriamente per la Marcatura CE in forza della Direttiva CPD Prodotti da Costruzione rende ancor pi chiara ed inequivocabile tale scelta La Progettazione degli Impianti RI FERI MENTI LEGISLATIVI PRODOTTI Le Direttive Europee in materia sono in realt pi d una Direttiva Bassa Tensione LVD Direttiva Macchine Direttiva Compatibilit Elettromagnetica EMC Direttiva Prodotti da Costruzione CPD E tutte hanno come obiettivo quello di creare le condizioni per una libera circolazione dei Prodotti all interno della Comunit Europea garantendone per i requisiti minimi di sicurezza per gli utenti Ci tramite l apposizione del Marchio ares E _ Pali lum ma jet Pa Pall fen fi M a ua f de 1 m AS Z i Tauk VA E ww i 7 7 a 1 5 IPRODOTTI e la Marcatura CE Sotto Direttiva Materiali da Costruzione CPD La Prevenzione Incendi e materia regolamentata da Leggi sia a livello Europeo che a livello Nazionale DARE Norme di Prodotto e Norme di Sistema A livello Europeo la Normativa di Legge intema di Prevenzione I
67. ristiche dei materiali e componenti da utilizzare e alle misure di AT We 97 AN D M n 37 del 22 01 2008 Regolamento in materia di attivit di Installazione degli Impianti all interno degli Edifici Art 5 Progettazione degli impianti 5 Se l impianto a base di progetto variato in corso d opera il Progetto presentato Integrato con la necessaria documentazione tecnica attestante le varianti alle quali oltre che al progetto l Installatore tenuto a fare riferimento nella Dichiarazione di Conformit 6 Il Progetto di cui al comma 2 e depositato presso lo sportello unico per l edilizia del Comune in cui deve essere realizzato l impianto nei termini previsti all Art 11 PAN Sa D M n 37 del 22 01 2008 Regolamento in materia di attivit di Installazione degli Impianti all interno degli Edifici Art 7 Dichiarazione di Conformit 1 Al termine dei lavori previa effettuazione delle verifiche previste dalla Normativa vigente comprese quelle di funzionalit dell impianto l impresa installatrice rilascia al committente la dichiarazione di conformit degli impianti realizzati nel rispetto delle norme di cui all Art 6 Di tale dichiarazione resa sulla base del modello di cul all Allegato fanno parte integrante la relazione contenente la tipologia dei materiali impiegati nonch il Progetto di cui all Art 5 2 Nei casi in cui il Progetto redatto dal Responsabile Tecnico dell Impr
68. sizione dei rivelatori omissis la dichiarazione che il progetto preliminare e o di massima si basa sulla conformit dell impianto di rivelazione alla presente norma oppure che fornisca le informazioni di ogni scostamento dai requisiti della stessa e le relative motivazioni sulla base delle informazioni disponibili APPENDICE A DOCUMENTAZIONE DI PROGETTO A 3 Fase successiva progetto definitivo e o esecutivo A 3 1 Generalita Le informazioni fornite devono comprendere una scheda riassuntiva la relazione tecnico descrittiva dell impianto lo schema a blocchi dell impianto i disegni completi dell impianto ed i dati dettagliati dell alimentazione APPENDICE A DOCUMENTAZIONE DI PROGETTO A 3 2 Scheda riassuntiva La scheda riassuntiva deve fornire le seguenti informazioni a il nome del progetto e del progettista b i numeri di riferimento di tutti i disegni o documenti c i numeri di emissione di tutti i disegni o documenti d le date di emissione di tutti i disegni o documenti e i titoli di tutti i disegni o documenti f il tipo i di impianto i e il tipo di centrale i di controllo e segnalazione il numero o i riferimenti di ogni centrale i di controllo del sistema k la dichiarazione che l impianto stato progettato e sar installato in conformit alla presente norma oppure che fornisca le informazioni di og scostamento dai requisiti della stessa e le relative motivazioni s
69. t 5 Titolo II Capo II Art 80 Capo IIL Art 88 Art 9 6 7 Titolo II 3 5 5 8 Art 8 3 2 9 2 3 10 2 2 1 2O Legislazione Antincendio per le Scuole Decreto Ministeriale del 26 Agosto 1992 Norme di Prevenzione Incendi per l Edilizia Scolastica Decreto Ministeriale n 292 del 21 06 1996 Individuazione del datore di lavoro negli uffici e nelle istituzioni dipendenti dal Ministero della Pubblica Istruzione ai sensi dei decreti legislativi n 626 94 e n 242 96 2586 21 a specifica di Impianto rione Automatica d Incen di ioe mento Automatico Decreto Ministeriale 26 08 1992 3 1 Reazione al fuoco dei materiali OMISSIS b in tutti gli altri ambienti consentito che le pavimentazioni compresi i relativi rivestimenti siano di classe 2 e che gli altri materiali di rivestimento siano di classe 1 oppure di classe 2 se in presenza di impianti di spegnimento automatico asserviti ad impianti di rivelazione incendi ALL P od et a WHS ZZ J CA N SA nimento Automatico Decreto Ministeriale 26 08 1992 6 2 Spazi per depositi OMISSIS Il carico di incendio di ogni singolo locale non deve superare 1 30 kg qualora venga superato il suddetto valore nel locale dovr essere installato un impianto di spegnimento a funzionamento automatico Richiesta specifica di Impianto di Rivelazione Automatica d Incendio e o Spegnimento Automatico Decreto Ministeri
70. tura a correnti o a travi in vista i rivelatori devono essere installati all interno dei riquadri delimitati da detti elementi come precisato nel prospetto 6 tenendo conto delle seguenti eccezioni qualora l elemento sporgente abbia una altezza 5 rispetto all altezza massima del locale si considera come soffitto piano qualora l altezza massima degli elementi sporgenti sia maggiore del 30 dell altezza massima del locale il criterio di ripartizione dei rivelatori nei riquadri non si applica ed ogni singolo riquadro viene considerato come locale a s stante qualora gli elementi sporgenti si intersechino per esempio soffitto a nido d ape vedere punto 5 4 3 11 _ Distribuzione rivelatori di fumo nei riquadri gn D Distribuzione rivelatori di fumo nel riquadri D gt 0 25 H h Rivelatore in ogni riquadro D lt 0 25 H h Rivelatore ogni 2 riquadri D 0 13 H h Rivelatore ogni 3 riquadri D Distanza fra gli elementi sporgenti misurata da esterno a esterno m H Altezza del locale m h Altezza dell elemento sporgente al Distribuzione rivelatori di fumo nei riquadri 5 4 3 11 Se la configurazione del soffitto tale da formare una serie di piccole celle soffitto a nido d ape allora nei limiti del raggio di copertura stabilito dai prospetti un singolo rivelatore puntiforme pu coprire un gruppo di celle Il volume interno V delle celle coperto protetto da un singolo
71. ul Settore Della Impiantistica Tecnica gt anche funzionalit Difficile Regolamentazione Di Un Settore Molto Complesso E Variegato e Effetto comunque positivo dell obbligo di emettere la Dichiarazione di Conformit Installatore Nuovo Testo Unico Edilizia DPR 380 Cap V gt tutti gli Impianti devono essere Drogettati Cenni sulla Progettazione degli Impianti con riferimento alle pi recenti disposizioni legislative D M 37 del 22 01 2008 il Progetto oa si Seo Seo Me Mee Seo o Seo MON eo e e WO OM o Circolare M I N 24 del 26 01 1993 Impianti di Protezione Attiva Il progetto dovr essere redatto allegando una serie di elaborati tecnici necessari per ottenere una completa visione degli impianti antincendio che lo costituiscono quali Schema a blocchi dell impianto con rappresentazione delle parti principali disegn
72. ulla base delle informazioni disponibili i un elenco dei componenti inclusi nel sistema con le relative specifiche APPENDICE A DOCUMENTAZIONE DI PROGETTO A 3 3 Relazione tecnico descrittiva La relazione tecnico descrittiva deve fornire le seguenti informazioni consistenza dell impianto ed identificazione delle zone in cui stata eventualmente suddivisa ciascuna area sorvegliata e dei relativi sensori ad esse associati criterio di scelta dei dispositivi dimensionamento calcolo delle autonomie definizione dei limiti dell applicazione specifica normativa e legislazione applicabile dimensionamento cavi in particolare deve contenere un calcolo relativo ai cavi principali dell impianto di rivelazione linee di rivelazione e o loop linee degli avvisatori di allarme linee di alimentazione primaria e secondaria Deve altresi essere fornita una indicazione tecnica precisa circa la tipologia di cavi ammessi per ciascun tipo di collegamento tenendo conto anche di quanto previsto dalle norme in materia di impianti elettrici e dalle disposizioni legislative vigenti APPENDICE A DOCUMENTAZIONE DI PROGETTO A 3 4 Schema a blocchi Lo schema a blocchi deve rappresentare tutte le tipologie di apparati impiegati la loro interconnessione logica la funzionalita complessiva del sistema Inoltre deve essere implementato con lo schema funzionale particolareggiato del sistema tabelle causa effetto
73. ustibili liquidi KEREKEZZIXIIIZIIZIEZREZIERZEIIIEZZIIIIEIIIIIZLEZIIIEIAIIEIIEZZIITIEIILIIIENIIEIIILIIITIIILIIIZIIILIIIZXIIIIIEZIIIXIIAXTIIIZIIEXZIIIXIRAIIIZIRZZXIILAIILIIILXXIIIIFLXIIIEXXIIILIILIZIEIXIELXIIIXZIIAXIIILTXIEZIIIXIILIIIAXIILIIILZIILIIIIAXIIZIIRZLITEIZIIINXTIEZIEIIIIEXLIIIIZIIEIIIIIIIILIIILIIEIIIZIZIEIIEILIIEIIIIZIIIXIIEIIILIIEIIIIAIIIXIIIZIZIIIITIEIAIIIAI DISPOSIZIONI PER SPECIFICHE ATTIVIT SS EE EEE EEE SEE EEE SEE EEE EEE EEE EE EER EEE EERE EEE DEE EERE EEE EEE EEE ESE ESSE EE SEER EE NEE EERE EEE EEE EE EEE EE EEE SEE EEE EEE SEE EEE EEE EE EEE ESE EEE EEK EEE EE EEE EEE EEE EEE CEE EEE EEE E EEE CEE EEE EEE EEE CEE EE EET EEE ZAINI ZZZ I I BIELIOTECHE DPR 30 6 1995 n 418 Regolamento concernente norme di sl curezza antincendio per gli edifici di m teresse storico ortistico destinat a br blioteche ed archivi G U 7 10 1995 n 235 EDIFICI SCOLASTICI DM 26 2 1992 Norme di prevenzione incendi per ledi lia scolastica G U 16 9 1992 n 218 IMPIANTI SPORTIVI DM 12 3 1996 Morme di sicurezza per la costruzione e l esercizio degli impianti sportivi S O G U 11 4 1996 n 85 LOCALI DI PUBBLICO SPETTACOLO DM 19 2 1996 Approvazione della regole tecnica di pre venzione incendi per la progettezione co stmruzione ed esercizio dei locali di trattenimento e di pubblico spettacxo SOG U 12 9 1996 n 214 DEPOSITI DI GPL DM 13 10 1994 Approvazione della regola tecnica di pre venzione Incend
74. zione SEMPRE OBB LI GATORIA degli I mpianti di Rivelazione Incendio riveste ora piu che mai un ruolo centrale per il raggiungimento dello scopo finale i questi Sistemi di Protezione Antincendio salvare cio la VITA delle persone presenti nell edificio prima di tutto attraverso una precoce tempestiva ed efficace rivelazione dell incendio e la conseguente adeguata segnalazione di allarme Riflessioni finali sul ruolo della Progettazione e sulle responsabilita connesse b E altrettanto evidente nonche conseguente da quanto richiesto dal D M 37 08 e dalla Appendice Normativa A della nuova Norma UNI 9795 2010 che la Progettazione Gi questi i mpianti di Rivelazione Incendio una cosa seria ed ha dei chiari obiettivi da raggiungere attraverso modalit e scelte tecniche precise e documentate FUNZIONALITA di questi I mpianti non dimentichiamolo mai la rivelazione e la segnalazione precoce NON il MI NI MO COSTO Ed sar della corretta funzionalit che il Progettista verr chiamato eventualmente a rispondere Riflessioni finali sul ruolo della Progettazione e sulle responsabilita connesse c E peraltro evidente per Il D M 377 OS e dalla Appen qice Normativa A della nuova Norma Uni 9799 201 eo come anchel n concorra in misura importante al raggiungimento dello scopo finale delli mpiant

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