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MANUALE D`USO DEL TERRITORIO

1. TT 4 LA SPERIMENTAZIONE Luca Toninato Enzo Corazzina Emanuele Tosi Alberto Marangon 4 1 Materiali e MetOd ccccccccscccssssssesevsssssssessscsscesssessessssssscsesecssccesccesecesseescees eres SRO TTT 5 4 2 risultati della zonazione del BardolinO ss 4 3 Validazione delle Unita Vocazionali del Bardolino TTI J 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO Enzo Corazzina Luca Toninato Attilio Scienza x 5 1 Scelteall impianto e E IT 5 2 Scelte di gestione del esses 5 5 3 Schede di conduzione delle Unit Vocazionali 0000 COSTE as N 6 DIVULGARE E COMUNICARE LA ZONAZIONE METODI STRUMENTI AZIONI Riccardo Pastore 6 1 Opportunit e sfide emergenti dal mercato global e os op 6 2 Il sistema competitivo del Bardolino caratteristiche esperienze prospettive ett0t i IRE 6 3 Comunicare la zonazione indicazioni metodologiche 117 J 6 4 Osservazioni conclusive n I TI j AINOIZNGOUINI tosi a Bord
2. di stabilire sin da maggio giugno in quali giorni ini lt ziare a fine estate inizio autunno la vendemmia con and errore massimo di 2 3 giorni L andamento climatico ti i estivo certamente molto importante condizione ra lo sviluppo degli acini e dei grappoli il rapporto lt hes x zuccheri acidi il pH le sostanze coloranti ecc ma influir molto poco sulla data della probabile ven demmia gi segnata dal momento della fioritura e dell invaiatura In conclusione sufficiente un minimo senso di osser TA vazione entrando nei vigneti gi in epoca di fioritura 4 me ggio giugno per preventivare con buona approssi zione quando si verificher la fase d invaiatura e so nah prattutto il momento migliore per la vendemmia L au silio del campionamento dei grappoli e degli acini sar sempre importante in quanto consente di conoscere la j reale composizione del mosto e in rapporto alla desti le sollecitazioni sono legate al vitigno al grado di matu razione dell uva alla forma di allevamento alla stabilita delle strutture e alla destinazione del prodotto Il prodotto che si stacca protetto lateralmente dal tunnel e inferiormente dalle scaglie viene poi intercettato dai nastri trasportatori scorre sotto gli aspiratori e viene por tato nell apposita tramoggia o direttamente sul carro che corre nell interfilare accanto Vende
3. 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO 119 ecc migliori risultati con il diradamento dei grappoli si conseguono infatti nelle annate con andamento clima tico avverso che comporta ritardi nella fase di fioritura e quindi anche dell allegagione e dell invaiatura ostacola il processo fotosintetico fogliare nonch la traslocazione e l accumulo degli zuccheri nei grappoli e in definitiva consente limitate probabilit per una perfetta maturazio ne dell uva Notoriamente la maturazione favorita in collina piuttosto che in pianura e in questo senso il dira damento dei grappoli sortir effetti maggiori in pianura Inoltre come evidenziano i risultati conseguiti i vitigni a maturazione pi tardiva cos come quelli a bacca gros sa quindi anche pi produttivi si avvantaggiano mag giormente del diradamento dei grappoli Riguardo alle modalit del diradamento si unanimamente convinti che i migliori risultati si conseguono con l eliminazione di tutti i grappoli distali in modo che resti solo un grap 3 polo per germoglio quello basale cio quello pi facile ates alla maturazione Se per ragioni di tempo o di costi non sara possibile diradare su tutte le viti e in tutti i vigneti 0 6 occorre intervenire almeno sulle viti pi cariche real t frequente nei vigneti meno giovani che non si sono avvantaggiati dell omogeneita produttiva derivata dalla selezione clonale o nei
4. vrasta materiali ghiaioso sabbiosi e i suoli sono ben differenziati e arrossati sui affioramenti del substrato barre anche in questo caso compaiono suoli sottili ghiaioso sabbiosi antropizzati Frequentemente in posizione interna nel terrazzo cio alla base della scarpata superiore sono presen ti tracce di paleoalvei di maggiori dimensioni par zialmente colmati in cui i depositi sabbioso limosi sovrapposti alle ghiaie sabbiose del substrato hanno dato origine a suoli profondi ben differenziati bru no rossastri e a drenaggio mediocre UNIT Superficie deposizionale originaria del terrazzo WT1 UNIT Porzione interna del terrazzo posta al piede della scarpata del terraz zo superiore occupata in genere da paleoalvei WT3 TA Questo sottosistema comprende la parte modale delle co noidi fluvioglaciali Esse sono caratterizzate da una grande uniformit nel substrato ghiaioso sabbioso mentre sono re lativamente diverse in termini di morfologia delle superfici cosa che ha condizionato la tipologia dei suoli presenti presente un unico grande paleoalveo posto a est di Affi si tratta con ogni probabilita di un antico trac ciato dell Adige La superficie risulta depressa di al cuni metri rispetto alle superfici modali della piana da cui separata tramite scarpate erosive Il substrato costituito da depositi ghiaioso ciottolosi a matrice sabbiosa e i suoli naturali sono ben differenzia
5. La denominazione d origine controllata del Bardolino stata ufficializzata nel 1968 La vendemmia 2007 ha dunque prodotto il Bardolino con il quale si brindato al quarantennale della DOC Il mercato del vino sembra avviarsi verso un periodo nel quale attenuatasi l enfasi sulle concentrazioni sopra le righe sulla muscolosit fine a se stessa sulla tannicit in rilievo emerge un rinnovato interesse verso la bevibilita e la piace volezza ma anche contestualmente verso l espressione dei caratteri di territorialit delle produzioni vinicole In questo senso il progetto di zonazione condotto nell area del Bardolino potr offrire la miglior base conoscitiva per valorizzare opportunamente i caratteri di terroir della riviera gardesana e del suo entroterra che rappresentano un 1 plusvalore di fondamentale importanza per il futuro della nostra denominazione sto manuale d uso vuole essere di aiuto ai produttori del Bardolino dando importanti indicazioni sia tecniche che nomiche nella scelta dei vitigni dei cloni e dei portinnesti in funzione della localizzazione del nuovo vigneto call iterno del territorio Il progetto di zonazione del Bardolino fortemente voluto dal precedente Presidente del Consorzio Giuseppe degli ni ertini e dal Direttore uscente Giulio Liut stato realizzato con l aiuto di Veneto Agricoltura e della Provincia di a presso il cui Centro per la Sperimentazione in Viticoltura di San Floriano sono state effe
6. AUN e E 3 I SUOLI DEL BARDOLINO Descrizione delle unit cartografiche L area ricade nei 4 sistemi di seguito definiti e Anfiteatri morenici connessi all apparato glaciale atesino e Pianura alluvionale pre wurmiana e del Wurm antico e medio e Pianura alluvionale risalente al pleni tardiglaciale Wurm Rilievi collinari prealpini TEMA Anfiteatri morenici connessi all apparato glaciale atesino UNIT Depositi costituiti da sedimenti glaciali sabbioso limosi con ghiaie sovraconsolidati e subordina tamente depositi cerniti le forme dei rilievi sono in gran parte rimodellate dall uomo MR1 UNIT Superfici di raccordo fra i rilievi morenici e le piane fluvioglaciali o fluvio lacustri a depositi colluviali sovrapposti a depositi morenici e fluvioglaciali conoidi alluvionali provenienti da incisioni sui versanti morenici in genere dirette verso il lago MR2 UNIT Terrazzi subpianeggianti rilevati sulle piane fluvioglaciali interne MR4 di origine antropica e naturale questi ultimi spesso corrispondenti a terrazzi di kame sono occupati da depositi di contatto SOTTOSISTEMA Depositi morenici glaciale MR3 di varia et costituiti da sedimenti glaciali e subordinatamente fluvio UNIT Valli e piane a morfologia subpianeggiante o lievemente ondulata in cui prevalgono depositi glaciali e di contatto variamente fluvioglaciali e glaciolacustri generalmente ben classati correlabili ai depositi dell
7. Si nota come le tre variabili mostrino differenze stati sticamente significative nelle unita di paesaggio per la varieta Corvina differenze che sono rese evidenti dalla figura 4 11 Il valore pi alto di concentrazione zucche rina si riscontra nell unit di paesaggio d mentre uno dei valori pi bassi relativo alla UdP b La prima coincide con la zona che si affaccia sul lago in presenza di una conca naturale la seconda invece corrisponde all area pi settentrionale Queste differenti dislocazioni geogra fiche con le conseguenti differenze climatiche giustifi cano i diversi valori nelle due UdP e confermano quanto visto con le curve di maturazione Nel grafico che ripor ta le acidit si possono fare delle considerazioni simili in quanto nelle UdP pi a nord si riscontrano valori di acidit totali molto pi elevati rispetto alle altre zone la custri e pianeggianti Vendemmia Durante il periodo della vendemmia nel quadriennio 2002 2005 in ogni vigneto oggetto di studio sono stati eseguiti dei campionamenti con le metodologie descritte nel paragrafo relativo ai materiali e metodi Anche per quanto riguarda l analisi dei dati rilevati alla vendemmia stata eseguita un analisi della varianza utilizzando le unit di paesaggio come fattore di variazione per i valori di zuccheri acidit totale e pH Siccome questi parame tri qualitativi sono condizionati dai livelli produttivi si utilizzato il dato pro
8. Corvina profili sensoriali risultano essere equilibrati per entrambe le va Amaro Ciliegia riet Acido Lampone Erbaceo Corvina Rondinella 1 GESTIONE DEL SUOLO l irrigazione diffusa in tutti i vigneti per cui pur con la necessit di contenere il consumo di questo bene prezioso e limitato conviene inerbire i terreni vitati gi nei giovani vigneti di 2 3 anni dall impianto Ci si pu affidare sia alla semina di un miscuglio di essenze erbacee adatte sia all adozione dell inerbimento con erbe spontanee Lungo la fila come indicato in precedenza si possono controllare le infestanti con un preciso pro gramma di erbicidi oppure tramite lavorazioni meccaniche con attrezzi idonei GESTIONE DELLA PIANTA Anche questa zona gode di una buona ventilazione contemporaneamente per interessata da un elevato tasso di umidit a causa delle sue caratteristiche orografiche perci va prestata massima attenzione al controllo della vigoria delle piante e alla ricerca di un sufficiente arieggiamento dei grappoli Oltre ai diradamenti primaverili dei germogli nelle annate caratterizzate da forte germogliamento eccesso di sermogli doppi e alle tempestive legature e cimature estive dei tralci in quest area va curata con attenzione anche la defogliazione attorno ai grappoli in particolare nei lati esposti a nord o ad est e soprattutto nelle an nate con estati pi fresche e piovose SCELTE GENE TICHE In questa
9. REGIONE PROVINCIA ALTRI ENTI LOCALI E ORGANIZZAZIONI TERRITORIALI CAMERE DI COMMERCIO STRUTTURE MIPAF ES COMITATO VINI DOC CANTINE PRIVATE PER SOLA TRASFORMAZ VIVAISTI PRODUZ ENA UVA solo GRANDI MEDI ACQUISTO UVA oltre a prod diretta PICCOLI ASSOCIATI 60 ND COOPERAZIONE CS CANTINE SOCIALI Soggetti interni alla filiera produttiva commerciale vi ticolo enologica Gli operatori vitivinicoli e Operatori privati piccole medie imprese e Operatori privati grandi imprese nella misura in cui saranno interessate e Cantine Sociali target importante per la sua capaci t di influenza su grandi numeri di operatori esso articolabile su tre livelli con diverse tipologie di inter venti e velocit intensit del coinvolgimento Membri dei Consigli di Amministrazione Dirigenti Quadri Responsabili aziendali Base sociale per lo meno la sua parte pi ricet tiva e Tecnici del settore prevalentemente operanti a livello agronomico e Tecnici del settore prevalentemente operanti a livello enologico Altre tipologie di tecnici ed esperti locali interessati D ox 5 146 6 DIVULGARE E COMUNICARE LA ZONAZIONE METODI STRUMENTI AZIONI e Associazioni professionali e Associazioni scientifiche storico culturali ecc Operatori vari del mondo dei media Per l individuazione delle iniziative media azio
10. 3 gt 0 a D 5 3 gt LA RADIAZIONE SOLARE 2 5 m m Ea a ig azione solare necessaria per il processo fotosin fig 2 1 dell orizzonte reale dato dal profilo dei rilievi Ta tetico e dunque si rivela essenziale per l attivit vegetati Si esegue poi il calcolo delle ore di sole potenziali attra E _ va della vite e per l accumulo di zuccheri nel grappolo verso il calcolo dell intersezione fra traiettoria del sole e a T L analisi della radiazione che si rende disponibile per il l orizzonte reale EMI processo di fotosintesi stata condotta con un apposito Successivamente si procede al calcolo del flusso di ra modello in grado di ricavare la radiazione fotosinteti diazione totale giornaliera diretta e diffusa su una su PA p camente attiva potenziale PPAR e cio la radiazione perficie comunque orientata e alla successiva trasfor che si rende disponibile in assenza di copertura nuvo mazione di tali valori in valori di PPAR utilizzando le Tr Josa cielo sereno Tale valore ci consente di valutare formule empiriche riportate in Karalis 1989 r di la vocazionalit del territorio in esame nell ipotesi che Tale procedura stata applicata al DTM del territorio che F oy a la copertura nuvolosa si ripartisca in modo omogeneo composto di celle elementari di 30x30 dati riferiti I sullo stesso all intero anno e relativi a ogni singola cella di 30x30 m i L algoritmo utilizza
11. UNIT CARTOGRAFICA UTS Profilo di Rif PAESAGGIO SISTEMA Anfiteatri morenici connessi all apparato glaciale atesino Versanti prevalentemente rettilinei naturali scarpate erosive localmente gradonati con pendenza media 20 70 prevalgono le aree naturali boscate e subordinatamente prative con locali gradonature a vite ed olivo Versanti a substrato roccioso con ricoperture di depositi glaciali di vario spessore con pendenze mediamente gt 35 interessate da numerose incisioni parallele dirette verso il lago prevalentemente boscate Versanti prevalentemente antropici gradonature con pendenza media 20 35 utilizzate a vite olivo e subordinatamente prato Versanti ondulati prevalentemente concavo convessi con pendenza media 5 20 ampie gradonature e risistemazioni antropiche utilizzate a vite olivo e seminativo Versanti ondulati prevalentemente concavo convessi a profilo naturale interessati solo localmente da blande gradonature con pendenza media 5 20 prevalgono prato vite e seminativo cui si possono alternare aree boscate Cordoni caratterizzati da depositi glaciali a dominante limosa poco ghiaiosi con pendenze del 5 20 diffusi nelle aree prossime al lago ed in quelle occupate da morena di fondo Ripiani sommitali e dorsali arrotondate appartenenti al morenico antico con superfici ondulate caratterizzati da pendenze ridotte 5 15 a prato colture
12. cordoni morenici costituiti da depositi glaciali preva aad lentemente sovraconsolidati su cui si possono rinve nire suoli molto diversi da non differenziati laddove prevalgono fatti erosivi sia naturali che antropici a suoli moderatamente differenziati legati sia a una evoluzione recente delle coperture sia a una erosione o decapitazione o un rimaneggiamento incompleto che lascia almeno una parte degli orizzonti profondi e infine a suoli ben differenziati che in aree relativa os 3 1 SUOLIDELBARDOLINO J stagliato e articolato spesso si sono sviluppate aree chiuse prive di drenaggio naturale che sono divenute il punto di raccolta delle acque provenienti dai ver santi circostanti ci ha generato bacini lacustri e tor on biere che con il tempo sono state colmate anche se la ag coltivazione della torba ha in qualche caso ricostruito alcuni di questi piccoli bacini depositi presenti sono estremamente vari colluvi distali argille e limi de ef cantazione depositi torbosi colmature da bonifica L evoluzione dei suoli poco significativa L perch rallentata dalle condizioni di idromorfia in a nere estremamente pesanti Sono molto diffusi suoli 5 M con orizzonti superficiali ricchi in sostanza organica Nella parte pi interna della conca dell anfiteat j gardesano compaiono depositi glaciali limos losi organizzati in deboli ondulazioni forse rife ibili a co
13. Corvina E A Rondinella as T V Corvina T V Rondinella Antociani pH1 Corvina Antociani pH1 Rondinella Zuccheri Babo Corvina Zuccheri Babo Rondinella Ac totale g l Corvina Ac totale g l Rondinella pH Corvina pH Rondinella E A Estraibilit Antociani T V Tannini Vinaccioli 5 12 20 28 38 1 2 3 4 Giorno di campionamento Campionamento Il decorso della maturazione delle due variet tipiche della zona evidenzia un andamento regolare degli accu muli zuccherini e delle degradazioni acidiche Si osserva invece un calo del pH nell ultimo periodo precedente 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO E Ei alla vendemmia per la Rondinella Per quanto riguarda la matura Rosa zione della materia colorante la Rondinella mostra una maggio re maturazione sia degli antociani che dei tannini dei vinaccioli anche l accumulo del colore risulta maggiore I dati vendemmiali evidenziano un acidit superiore alla media Amaro in particolare per la Corvina questo dato soprattutto da un ele vato tenore in acido malico Il contenuto in polifenoli nella me dia della denominazione per entrambe le variet buono invece l accumulo di antociani vini di entrambe le variet sono caratterizzati da un colore su periore rispetto alla media profili olfattivi sono molto ampi per entrambe le variet la Rondinella sembra avere un profilo se
14. SISTEMA rilievi collinari prealpini Rilievi collinari e montuosi caratterizzati da frequenti affioramenti del substrato roccioso calcareo e cal careo marnoso MAC
15. dalle e sigenze termiche e di esposizione fogliare ni che a andranno scelti bene ricordare che di nno preferiti i filari in direzione nord sud per 4 st ovest per quelli bianchi Quest ulti ve essere per confrontato con le finalita li ad esempio tra l orientamento dei filari per a ssi d stinati alla produzione di vini novelli e Ne deriva che in vicinanza di queste realt iy Hak ep A presenti terreni di origine allu urati e hi E f 8 tr preparazione del nuovo impianto viticolo fondamentale disporre 1 di spneZzgmegli regolari e ben sistemati Una buona concimazione preimpianto frutto di una corretta analisi del terreno garantir una buona partenza per le giovani viti Una buona concimazione di fondo deve avvalersi di e una recente analisi del terreno con chiaramente evi denziati i valori della tessitura del calcare totale e at tivo della sostanza organica e dei principali elementi nutritivi in particolare potassio fosforo e magnesio in forma scambiabile o assimilabile e una disponibilit di letame o altre fonti di sostanza organica pollina compost paglie sovescio ecc per correggere o semplicemente migliorare il tenore in humus nel suolo una volta accertata la necessit con l analisi e un apporto sempre in seguito ad accertamento ana litico di corrette dosi di potassio fosforo magnesio zolfo ecc per rimediare a eventuali carenze Con la sist
16. e prodotti antigerminello quali terbutilazina propiza mide e diuron nei vigneti in produzione e isoxaben oxifluorfen oxadiazon per i giovani vigneti e per i vivai e prodotti di post emergenza ad azione sistemica qua _ li il glifosate e il glufosinate ammonio per la com pletezza d azione su molte erbe il fluazifop P butile specifico per le graminacee il flazasulfuron di re cente introduzione Peril controllo periodico i cifiche macchine veloci ed efficienti F i 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO n la loro economicit e funzionalit Pi in particolare si consiglia l impianto a goccia nel caso del piccolo vigne to famigliare e con disponibilit di acque non eccessiva mente calcaree o sporche II funzionamento pu essere garantito da una piccola pompa azionata da un motore elettrico oppure dalla pressione esistente nelle tubazioni sotterranee degli impianti di bonifica nel caso di vigneti collinari si pu utilizzare la semplice caduta per gravit dell acqua immagazzinata in una vasca o laghetto artifi ciale localizzati nella parte pi alta del vigneto Per i vigneti pi estesi e particolarmente nel caso in cui oltre alla buona efficacia dell irrigazione si vuole ricer care altrettanta economicit converr considerare an che i sistemi a spruzzo o microjet Essi richiedono minori tubazioni e contemporaneamente sono meno esigenti in fatto di filtrazioni delle acque
17. sabbioso franca nel substrato frequente scheletro ghiaioso medio grossolano in superficie e abbondante scheletro da ghiaioso medio a ciottoloso in profondit scarsamente calcarei e alcalini estremamente calcarei e fortemente alcalini nel substrato drenaggio buono Consociazione di suoli Serraglio di scarpata erosiva sottili a tessitura franco sabbiosa in profondit scheletro frequente ghiaioso medio e fine da scarsamente calcarei e subalcalini in superficie a fortemente calcarei e alcalini nel substrato a drenaggio rapido Consociazione di suoli Pozzo dell amore inclinati profondi a tessitura franco sabbiosa o franca scheletro ghiaioso fine da scarso a comune molto calcarei ed alcalini in superficie estremamente calcarei e fortemente alcalini in profondit a drenaggio buono Consociazione di suoli Montalto di sotto molto profondi tessitura franca in superficie e franco argillosa o argillosa in profondit scheletro ghiaioso medio scarso in superficie e abbondante in profondit scarsamente calcarei e alcalini a drenaggio buono MNT1 P17 5 Deboli depressioni collegate al reticolo idrografico diretto verso il lago maldrenate e con orizzonti superficiali e o sepolti arricchiti in sostanza organica a vite e seminativo Aree subpianeggianti prossime al lago caratterizzate da consistente idromorfia con falda poco profonda Porzioni interne all anfiteatro morenico delle valli
18. Babo ro uzione g pianta Ac totale g l covariata Zuccheri Babo Unita di Paesaggio Ac totale g l Significativita p lt 0 001 0 001 lt p lt 0 01 0 01 lt p lt 0 05 p gt 0 0 4 LA SPERIMENTAZIONE Le differenze tra le Unita di Paesaggio sono state espli dinella raggiunge la massima concentrazione in tenore te grazie al test di Duncan fig 4 12 per la rappre zuccherino nell UdP e Per quanto riguarda l acidit tota ntazione della media zuccheri si possono riscontrare le nelle diverse UdP si osserva la stessa influenza dovuta le concentrazioni pi basse nelle UdP settentrionali in alle caratteristiche territoriali che si ritrova nelle indagini prossimit della Val d Adige Per quanto riguarda le mas sulla concentrazione zuccherina i valori di acidit pi e concentrazioni si riscontrano i valori pi elevati in alti sono nelle UdP settentrionali mentre i pi bassi nelle una UdP lacustre ma a differenza della Corvina la Ron UdP lacustri e pianeggianti soprattutto nell UdP e Figura 4 12 Differenze nelle diverse UdP per i parametri di concentrazione zuccherina e acidit totale della variet Rondinella colori diversi nel Rondinella Zuccheri Babo 14 0 ES 2 em Zuccheri Babo B3 hiss iss hiss piss ies eo tee tes es TZ UDR Rondinella af 0 cs 10 Re lt rispetto ai precedent
19. abbondante in profondita da subacida e scarsamente calcarei in superficie ad alcalini e fortemente calcarei nel substrato a drenaggio buono 6 suoli Monte 5 Michele sottili limitati dal substrato roccioso a tessitura franco argillosa scheletro ghiaioso grossolano e ciottoloso frequente in superficie e abbondante in profondita scarsamente calcarei e subalcalina in superficie moderatamente calcarei e alcalini in profondita a drenaggio moderatamente rapido Consociazione di suoli Tamburino Sardo profondi tessitura franco sabbiosa frequente scheletro ghiaioso medio e grossolano localmente abbondante in profondita fortemente calcarei ed alcalini in superficie ed estremamente calcarei e fortemente alcalini in profondita a drenaggio buono Complesso di suoli Marziago sottili limitati dal substrato sovraconsolidato a tessitura franca o franco limosa con comune scheletro ghiaioso fine estremamente calcarei alcalini in superficie ed fortemente alcalini nel substrato a drenaggio buono e suoli Sommacampagna moderatamente profondi limitati dal substrato sovraconsolidato tessitura da franca a franco limosa da comune a frequente scheletro ghiaioso medio e grossolano estremamente calcarei alcalini in superficie e fortemente alcalini nel substrato drenaggio mediocre Consociazione di suoli Preella moderatamente profondi limitati dal substrato sovraconsolidato tessitura franco sabbiosa scheletro da comune a frequente ghiaio
20. emonte il contenuto in calcare attivo sembra avere ffetto positivo sulla qualit del Moscato d Asti che ta livelli pi elevati di terpeni legati Shubert et al Per questa denominazione stata analizzata la vo ionalit considerando le limitazioni dovute alla geolo alle caratteristiche del suolo alla pendenza all espo onazione basata sulle caratteristiche chimico fisi terreno stata proposta per i territori vitati della duare situazioni pedologiche limitanti territorio di Canneto in particolare l areale stato iso in 22 sottozone omogenee nelle quali sono sta levati i campioni di terreno in aziende rappresenta La distinzione delle aree omogenee stata fatta dap considerando le caratteristiche fisiche del terreno confini ben definiti grazie a riferimenti topografici sivamente tale metodologia stata rivista e corretta zione dei risultati delle analisi chimico fisiche dei i stata cos confermata l importanza della strut el terreno nel determinare la qualit dei vini Nella or parte dei casi le migliori aree erano caratterizza la un elevato grado di macroporosit tale da consentire 1 INTRODUZIONE BI lutazione integrata e complessiva dell ecosistema quale quella delle moderne zonazioni consente l attribuzione di un ruolo preciso ai vari elementi costituenti il model lo viticolo evidenziandone i nessi gerarchici esistenti Diviene cos possibile individuare diversi livelli di zona
21. zione con estensione territoriale diversa e che si avval gono di metodologie investigative differenti Reina et al 1995 Il livello minimo individuabile definito microzo nazione riguarda la dimensione della singola azienda In questi casi la zonazione ha ricadute pratiche immedia te in quanto funge da supporto tecnico per le decisioni dell impresa vitivinicola in materia di scelta varietale e clonale forma di allevamento e gestione del vigneto Le microzonazioni proprio in virt del loro carattere azien dale presentano un trascurabile effetto sullo sviluppo delle conoscenze del territorio nel suo complesso Le indagini che hanno per oggetto un entit economico amministrativa quale ad esempio un area a denomina zione di origine controllata vengono definite mesozo nazioni Tale tipologia presenta due vantaggi agisce su un territorio generalmente ristretto e utilizza un dettaglio di osservazioni notevole e adeguato a un uso pratico Il target delle mesozonazioni in genere un interlocutore gestionale una cantina sociale o un Consorzio DOC che per compiti istituzionali privilegia lo sviluppo complessi vo del territorio rispetto alle singole realt aziendali Vi sono infine le macrozonazioni pensate e realizza te per territori molto vasti dalla dimensione regionale a quella comunitaria Si tratta in linea generale di zona zioni condotte a scopo conoscitivo e finalizzate all in dividuazione di mac
22. Aree fortemente ondulate modellate da flussi fluvioglaciali in forma di deboli dossi e paleoalvei ribassate rispetto a EA1 ed incise dai paleoalvei maggiori WA1 SOTTOSISTEMA porzioni apicali dei conoidi in corrispondenza degli sbocchi vallivi e dei principali fiumi WA UNIT Ampie conoidi ghiaiose costituite da materiali fluvioglaciali grossolani non alterati comprese tra l area morenica e il limite superiore della fascia delle risorgive WA3 d acqua che hanno messo in posto i depositi Si al ternano in corrispondenza delle isole ghiaiose barre suoli rimaneggiati dalle lavorazioni e in corrispon denza dei canali paleoalvei leggermente depressi e interessati da una sottile copertura sovrapposta alle ghiaie suoli ben differenziati arrossati ricchi in ar gilla anche se poco profondi e La terza unit comprende i ritagli delle conoidi pro seguenti poi nell alta pianura modale depositi sono tipicamente ghiaioso sabbiosi e in questo caso non sempre evidente una traccia rimanente di paleoidro grafiaa canali intrecciati suoli mostrano un appro fondimento della pedogenesi leggermente superiore rispetto alle unit precedenti a testimonianza della prolungata stabilit delle superfici gli altri caratteri dei suoli sono poco diversi dai precedenti se non per un contenuto in ghiaia nella parte superiore del suolo leggermente maggiore SISTEMA Pianura alluvionale risalente al pleni tardiglaciale Wurm
23. Con esse veniva praticamente effettuato un bilancio nutritivo valutando sia gli aspetti qualitativi analisi del terreno e diagnostica fogliare che gli aspetti quantitativi calcolo dei consumi per l uva prodotta le foglie e il legno di potatura aspor tati e delle perdite per dilavamento insolubilizzazione ecc In sostanza dalla somma tra i consumi e le perdite si ot tiene la quantit ottimale di elementi minerali da appor tare al terreno e questo apporto potr subire variazioni Tabella 5 3 Concimazione per vigneti in produzione area del Bardolino 130 150 quintali di uva ha in terreni di media fertilit 150 250 marzo marzo Unit fertilizzante kg ha Quantit consigliata kg ha 180 200 autunno oppure marzo o meglio in estate per via fogliare Nitrato ammonico 20 30 Perfosfato minerale 100 0 in marzo 80 100 Solfato di potassio Cloruro di potassio 15 20 Solfato di magnesio 100 120 N B le dosi sopra riportate devono essere superiori anche del 60 80 nel corso dei primi 3 4 anni dell impostazione dell inerbimento permanente Elemento nutritivo Azoto N Fosforo P O Potassio K O Magnesio MgO nei giovani vigneti nistrando almeno il 60 70 della dose di azoto sotto forma ammoniacale nitrica o ureica La restante dose di azoto verra eventualmente fornita a fine primavera prima o dopo la fioritura in rapporto all andamento sta gionale Nei terreni pi leggeri si pot
24. In ogni caso come detto vanno adottate soluzioni ottimali tubazioni ugelli altezza da terra che sui sistemi di alle ali vamento adatti permettono il passaggio delle macchine senza subire danni fer Terreni molto leggeri o ricchi di scheletro richiedono na turalmente gocciolatori o spruzzatori pi fitti rispetto ai suoli pi argillosi inoltre in questi terreni leggeri sono da attuare turni irrigui pi brevi ma pi ravvicinati cos come indispensabile cercare di anticipare il pi possi bile lo stress idrico al fine di non dover poi intervenire con dosi massicce d acqua le quali considerando i tur ni dei consorzi di bonifica difficilmente possono essere soddisfatte In ogni caso per l allestimento di un buon impianto irriguo fondamentale avvalersi di ditte e tec nici specializzati che certamente forniscono un proget to ideale per ogni vigneto visti gli aspetti considerati Come detto la vite non una pianta con elevate esigenze d acqua fatta eccezione in quei terreni molto asciutti in zone con scarsa piovosit e quando si ricercano elevate produzioni Ne consegue che l adozione dell irrigazio ne puo essere estremamente vantaggiosa in quei vigneti predisposti alla siccit ma inutile o addirittura dannosa in quelli posti in zone fresche e fertili anche se con i cambiamenti climatici in corso esse sono sempre pi difficilmente identificabili La vite come noto presenta durante il suo ciclo v
25. N Festuca rubra commutata non stolonifera ginoc chiata e brevemente strisciante alla base Forma un prato molto fitto e fine Varieta Bingo Beauty Banner Enjoy Wilma Barnica N Festuca rubra trychophylla con corti stoloni e fo glie simili alla precedente ma ancor piu resistente alla siccita Varieta Manoir Bastide Estika Daw son Barcrown n Festuca rubra rubra stolonifera tende a formare un prato con molti vuoti Ha foglie pi larghe del le due precedenti l uso di variet non migliorate nei miscugli pu portare a risultati scadenti Varie t Clip Ensylva Pernille Cindy Novorubra Le sottospecie commutata e trychophylla per le pi mo deste esigenze nutritive e manutentive nonch per i ri dotti accrescimenti sono utilizzate per la costituzione di prati rustici Percentuali di impiego 25 50 da ripartire fra le tre sottospecie e Festuca ovina duriuscula tipica di luoghi aridi e magri ha foglie molto fini dure di colore intenso poco esigente in acqua elementi nutritivi e manu tenzione e per questo si presta per la realizzazione di prati estensivi rustici soprattutto in regioni aride Variet Waldina Scaldis Clio Crystal Barfina Festuca ovina tenuifolia rispetto alla precedente ha foglie meno coriacee tollera meno il calpestio ma di pi l ombra Variet Barok ecc Secondo Mueller et al 1984 l eccezionale frugalit di Festuca ovina dovuta alla bassa produzione di bio
26. depositi glaciolacustri sono caratterizzati dalla do minanza della frazione limosa e sono prodotti dalla decantazione delle acque di fusione in bacini chiu si raggiungono contenuti in carbonati estremamen te alti risultano frequentemente poco permeabili il che se associato alla frequente presenza all interno di aree chiuse o concave li associa inevitabilmente a situazioni di generale ristagno idrico e depositi di contatto glaciale si tratta di depositi di tipo eterogeneo dati spesso da un combinarsi e giu stapporsi di tipologie analoghe a quelle precedente mente descritte sviluppate a contatto del ghiacciaio e depositi colluviali non sono connessi all attivit del ghiacciaio ma alla successiva evoluzione delle for me sono tipicamente costituiti da materiali a granu lometria medio fine deposti dall erosione diffusa sui versanti dei cordoni morenici a questi possono esse re associati i depositi fini relativamente abbondanti che coprono il fondo delle strette vallecole che se parano cordoni vicini con fondo relativamente pen calcari oolitici gialli e rosei Calcari Oolitici di S Vi gilio Giurassico Aaleniano Toarciano e calcari nodulari rossi e rosei Rosso Ammonitico ve ronese Giurassico Titoniano inf Baiociano e calcari marnosi grigio biancastri con intercalazioni gt argillose verdognole talora selcifere con impronte A di fucoidi marne nere scistose con squame di pes
27. fase III 10 15 giorni per divisione cellulare quindi per aumento del numero di lt Cellule fase e III e soprattutto per distensione cel ni lulare cio per aumento del volume delle cellule fase 1 e IV Sull accrescimento degli acini influiscono vari ni za di vinaccioli semi gioca un ruolo determinante con diretta proporzione tra il numero di essi e le dimensioni 52 nei primi 50 60 giorni fase erbacea esso sia piuttosto 14 ridotto e solo negli ultimi 40 50 giorni maturazione vera anche a 2 5 3 g e grappoli che a completa maturazione possono raggiungere anche i 400 500 g di peso Trebbia maturazione vera e propria coincide con la cosiddetta fase d invaiatura cio del cambiamento di colore della Verso il giallo vitigni bianchi 3 15 La maturazione dell acino si differenzia in due parti net P as fase erbacea inizia dall allegagione e si conclude l n l invaiatura In questa fase gli acini ancora verdi ura nella quale si possono notare le quattro fasi tipi fase IV 40 55 giorni Lo sviluppo delle bacche avviene i i i gt _ fattori esterni ma soprattutto nelle prime fasi la presen Pat ple s dell acino Ritornando all accrescimento si nota come F e propria compia un grosso salto con acini che arrivano no toscano Garganega Corvinone ecc L inizio della i che dal verde vira verso il rosso vitigni rossi 0 Lal Bia distinte j sono dotati di attivit f
28. o altro prodotto organico e il fosforo in pre aratura e soprattutto nei terreni meno argillosi po tassio e magnesio dopo l aratura poco prima dei lavori di affinamento del terreno Riportiamo di seguito un esempio di come calcolare le dosi per ripristinare i livelli di fertilit con la concima zione di fondo La prima fase riguarda la verifica dei livelli che deriva da una interpretazione del dato analitico vanno presi in considerazione il livello di partenza e quello voluto di arrivo che variano in funzione della CSC Capacit di Scambio Cationico del terreno fig 5 1 Successivamente va eseguito il calcolo delle dosi di con cime fig 5 2 Deficit da integrare 130 ppm Valore iniziale 90 ppm Capacit di scambio cationico CSC meq 100 g CALCOLO DELLE UNIT FERTILIZZANTI POTASSICHE Kg di KO DA SOMMINISTRARE 0 Figura 5 1 4 Esempio di verifica dei livelli di fertilita potassica di un terreno 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO La concimazione di fondo Dosi indicative con valori analitici sufficienti per la concimazione di fondo si dovrebbero apportare e 500 600 q ha di letame bovino maturo e di buona composizione in alternativa 250 300 q ha di pol lina anch essa fermentata e con sufficiente pre senza di lettime trucioli oppure paglie di cereali eventualmente integrate con liquami zootecnici 150 200 m ha o compost da RSU rifiuti solidi urbani eventualm
29. quindi anche buona produttivit e discreto ombreggiamento dei grappoli aspetto im portante per la maturazione in zone molto esposte e buon rapporto tra legno vecchio e legno giovane Difetti e con il portamento verticale rischi di eccessiva stimo lazione della nuova vegetazione particolarmente per le combinazioni d innesto vigorose e sui terreni pi fertili e possibilit di variare con la carica di gemme in po tatura essendo il numero meno rigido rispetto al Guyot distanziatori o di mollette per facilitare l ingresso dei germogli in fase di sviluppo primaverile Con la mec canizzazione della legatura dei germogli i distanziatori fissi andranno sostituiti con gancetti in plastica da ap plicare manualmente o meglio con apposite macchi ne legatrici in questo caso i fili binati vengono lasciati cadere a terra in fase di potatura invernale Le distanze d impianto consigliate sono di circa 2 0 2 5 m tra i filari in rapporto alla conformazione del terreno e ai modelli di macchine disponibili in azienda e di circa 80 100 cm sulla fila quindi con fittezze d impianto variabili media t e dalle 4 000 alle 6 000 viti per ettaro gi af ee lativa semplicit della struttura di sostegno cilit di reperimento di manodopera esperta adeguata fittezza d impianto ottima esposizione fogliare buona qualit della produzione stimolazione vegetativa per i vitigni pi deboli grazie allo sviluppo in verticale
30. realt prospettive OT 26 2 CARATTERIZZAZIONE AGROCLIMATICA Luigi Mariani A EE a8 emer enn reer A ere rect ey ter fern RT tk Saree DI 22 Inquadramento dellrindesine oneri 2 3 l caratteri generali del clima delf area 0 7 00101010 2 4 La temperatura dell aria e l analisi delle risorse termiche eee eee 32 2 5 1801321666 SOARES Gee e TT__ 34 Zio LE PCIA IOM spal ESSE kintigs isc Ue E lt lt a eee eee 35 27 CRNA A ack ee 38 28 Ee Vital tom 15111611181 regia 1 ee 40 CREO RO 41 3 I SUOLI DEL BARDOLINO Rodolfo Minelli con la supervisione dell ARPAV Servizio Osservatorio Suolo e Rifiuti 3 1 Inquadramento geografico 10000000 3 2 Inquadramento ambientale irene nie nre e III 3 3 Metodologia del rilevamento ssa 3 4 Propriet generali dei suoli assassin III III s 3 5 Carta dei
31. una pratica della quale il mondo scientifico e tecnico si occupato particolarmen te negli anni 90 sotto la spinta del mercato vinicolo che richiede ancora oggi vini strutturati pi compositi nei profumi e negli aromi caratteristici duraturi e adatti all invecchiamento quindi vini ottenibili principalmente in zone vocate con annate favorevoli e con basse produ zioni di uva in particolare sul singolo ceppo Di fronte a queste necessit il viticoltore deve mettere in campo tutta la sua capacit sin dall impianto del vigneto sce gliendo i terreni pi vocati le combinazioni d innesto meno vigorose le variet e i cloni particolarmente adat ti le distanze di impianto corrette e le forme di alleva mento poco espanse Inoltre egli deve gestire le pratiche colturali annuali potature concimazioni controllo delle malerbe irrigazioni difesa antiparassitaria esecuzione della vendemmia in modo razionale al fine di favorire il miglior equilibrio vegeto produttivo del vigneto In certe annate caratterizzate da elevata fertilit delle gemme il caso ad esempio del 2004 oppure da andamento climatico particolarmente sfavorevole tutto questo pu non essere sufficiente ma pu essere necessario interve nire in estate con il diradamento dei grappoli A livello pratico per diradamento dei grappoli si intende l eliminazione di una quota di grappoli variabile me diamente tra il 20 e il 40 in un periodo compreso tra
32. unita ad un peso del grappolo medio garantisce produzioni abbondanti e costanti Si adatta a diverse forme di allevamento espanse con potature preferibilmente medio lunghe e ricche Ha un elevata tolleranza alle principali crittogame ad eccezione del mal dell esca Buona la resistenza alla siccit e alla clorosi ferrica Selezione clonale Le caratteristiche migliorative ricercate sono l omogeneit di colore degli acini la minore compattezza dei grap poli la buona composizione delle uve Cloni omologati Anno CE Potenziale Utilizzazione Sensibilit Clone o Produttivit on Cor i omologazione qualitativo destinazione alla botrite 8 ISV CV 76 1980 Legenda Produttivita Ridotta Media Elevata Potenziale qualitativo Basso Medio Alto Utilizzazione Novelli Breve invecchiamento o d annata Medio invecchiamento Lungo invecchiamento Passito Spumanti Sensibilit alla Botrite Sensibile Mediamente sensibile Poco sensibile M M M A 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO MOLINARA Origine La prima citazione come vitigno coltivato nella bassa pianura veronese risale al Pollini 1824 Attualmente allevato soprattutto nella zona del Garda e nelle aree moreniche limitrofe Caratteristiche ampelografiche portamento semieretto apice del germoglio verde biancastro con orli rosati sublanuginoso foglia medio grande tendenzialmente allungata trilobata seno peziolare a V molto aperto lembo fogliare piano leggerment
33. L ANALISI DELLE RISORSE TERMICHE La temperatura dell aria nel vigneto deriva da tre princi pali categorie di fenomeni e il bilancio energetico della canopy e del terreno fe nomeno a microscala e apporti di masse d aria calda o fredda da aree vicine brezze di monte valle brezze di lago fenomeno a scala locale e apporti a grande scala di masse d aria calda o fredda dalle regioni sorgenti fenomeno a macroscala Nel presente lavoro l analisi del campo termico si fonda su un algoritmo di spazializzazione che utilizza come variabili correlate alla temperatura dell aria l esposizio ne e la quota ricavate da un modello digitale del terreno fig 2 1 In pratica con riferimento a una generica cella xy a temperatura incognita si provveduto a omoge neizzare in termini di quota ed esposizione tutti i valori noti L omogeneizzazione stata eseguita applicando opportuni gradienti altitudinali ed esposizionali Figura 2 1 Il modello digitale del terreno DTM utilizzato per l ana lisi agroclimatica Il DTM composto di celle elementari di 30 x 30 m e le altitudini sono espresse in metri risultati dell analisi spaziale delle temperature per le principali localit del Bardolino sono riassunti nelle ta belle 2 2 e 2 3 Si osservi la variabilit abbastanza ac centuata dei valori termici medi mensili frutto della di somogeneita territoriale indotta principalmente dall oro grafia perature m
34. O Uo N i NI DION NUT NJ O NI TT OO OO C O OOO N NPR EN NP OT OMS i N O ee lt O 0 O AIO O DIE via 0 o 0 5 8 4 ga JO gt ga IN i 6 lo 3 5 v 3 Wn D de Oo o 5 D O lt 5 0 O 5 5 Ne Ww 0 Ce U1 0 U1 Ce No e No 0 0 O1 oo i 09 is 4 3 parl 060 1 25 dh U1 OCS U1 u1 u1 u1 o1 o1 IO 0 N 0 i i 0 OO OO 6 N j CN f O N WO aN 922 903 875 889 0 _ O N mee N 0 VI gt 5 5 No N ce 5 No N iS Ko N NISI AII AINI Me 066 6 N NI WO D NI 901 878 84 D ahs O N ee 2 2 2 121 O Ko N ee D as Ko NI Kia No BOL u1 u1 u1 OO IN ays NISIN COIN AJANIN Ce ee ee N WO i ONION Co OO O MD j u1
35. Pal n ppt 4 1 al 4 0 2 3 I CARATTERI GENERALI DEL CLIMA DELL AREA Caratteri termopluviometrici di Il clima dell area viticola indagata si caratterizza per ob presenza di estati calde ma non afose e di inverni relat vamente freddi mentre le precipitazioni sono ripartite i i modo abbastanza omogeneo lungo l anno Med L analisi delle temperature medie mensili mostra una media annua di 12 5 13 5 C con temperature medie Li estive di 21 23 C e medie invernali di 2 5 4 C il mest gt Sb mediamente pi freddo risulta gennaio con una mi 3 delle minime in genere inferiore a 0 C e una medic le medie di 1 5 3 C Il mese pi caldo u inve luglio con medie dell ordine di 22 24 C Ty P Il superamento in salita della soglia di 10 C nelle tem 2 1 LE FONTI DI DATI I dati climatici alla base della presente indagine sono stati prodotti dalla rete dell ex Servizio Idrografico e dal la rete meteorologica operativa dell ARPAV Azienda Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto e sono stati forniti dal Centro Meteorologico di Teolo Il Modello Digitale del terreno quello della Direzione Foreste ed Economia Montana della Regione Veneto 2 2 INQUADRAMENTO DELL INDAGINE Le indagini agroclimatiche condotte facendo ricorso a tecniche proprie dell agrometeorologia WMO 1981 hanno lo scopo di valutare la vocazione alla viticoltura definendo in termini quantitativi
36. R Scienza A Murada G Mancini 5 2004 Spatial distribution opar radiation and its effects on vine phenology ana grape ripening in an alpine environment Am J ee 55 128 138 Oh Minelli R 1999 L uso aziendale della zona zione e L Informatore Agrario 55 O Ena Fiorini P Minelli R Panont C A La zonazione viticola della Valle d Illasi Ve na Moe Agrario 21 23 Scienza A Minelli R 1999b Le zonazioni pie mico 0 servizio al mondo vitivinico Informatore Agrario 5 ti M 1999 Zonazione ario 9 perch L Informatore i M Bogoni M Campostrini F Scienza A 1997 tire il territorio con la zonazione le esperienze vigneto Italia Vignevini 1 2 50 61 IM Campostrini F 1997 Il Marzemino trentino L ambiente la vite il vino E De Biasi Cy Aldrighetti C 1999 progetti onazione viticola in Trentino L Informatore Agra 5 27 De Biasi C Aldrighetti C Costantini E A inzauti S 1998 Atlante viticolo De Biasi C Campostrini F and Bersan A Fic C Dal vigneto alla cantina la zonazione al ser vizi o de 0 Vignevini 43 74 BIBLIOGRAFIA E Panont C A Comolli G Minelli R Scienza A Failla O 1999 La zonazione viticola della Franciacorta L Informatore Agrario 17 19 Parodi G 1997 Valorizzazione del territorio secondo i criteri della zonazione vitivinicola Vignevini 45 48 Paronetto L 1977 Verona an
37. SPERIMENTAZIONE 77 Microvinificazioni e analisi sensoriale Nel corso degli anni della sperimentazione su ogni vi gneto guida si sono realizzate delle microvinificazioni seguendo un protocollo standardizzato per valutare le influenze dell ambiente sia sull espressione chimica dei vini alcol acidit pH estratto colore che su quella sensoriale L analisi statistica dei dati derivanti dalle analisi chimi che sui vini non ha evidenziato per alcun parametro dif ferenze statisticamente significative tra le UdP Diverso invece l aspetto relativo ai dati sensoriali le degustazioni sono state effettuate da un panel appo sitamente addestrato presso il Consorzio di tutela Gli assaggiatori hanno utilizzato delle schede parametriche astrutturate con descrittori tipici delle variet in esame utili per ottenere dati elaborabili con l analisi della va rianza Nella tabella 4 4 viene riportata l analisi della varianza per la variet Corvina su una serie di indicatori sensoriali tipici dei vini rossi Tabella 4 4 Analisi della varianza sulla variet Corvina per diversi parametri sensoriali Descrittore Rosa Ciliegia Lampone Mora Erbaceo Pepe Altre spezie Astringente Significativit p lt 0 001 0 001 lt p lt 0 01 0 01 lt p lt 0 05 p gt 0 05 n s Come si pu notare solamente i caratteri sensoriali rosa pepe e amaro hanno una significativit infe riore al 95 e per questo non so
38. a sedimenti fini limoso argillosi sovraconsolidati Uso del suolo prevalente a vite e seminativo MR7 166 i CARTOGRAFICA UTS Profilo di Rif PAESAGGIO DESCRIZIONE SUOLO CLASSIFICAZIONE Fluvaquentic Eutrudept fine mesic Aquic Eutrudept fine loamy mixed mesic Fluvaquentic Endoaquept fine silty carbonatic mesic Aquic Eutrudept fine silty mixed mesic Fluvaquentic Eutrudept fine loamy mixed mesic Aquic Hapludoll loamy over loamy or sandy skeletal carbonatic mesic Inceptic Hapludalfs loamy skeletal mixed mesic Rendollic Eutrudepts Typic coarse loamy carbonatic mesic Typic Eutrudept coarse loamy carbonatic mesic Typic Paleudalf loamy Skeletal mixed mesic Consociazione di suoli Ca Dema moderatamente profondi a tessitura franco argillosa scarso scheletro ghiaioso da fine a medio molto calcarei e alcalini in superficie e moderatamente calcarei e fortemente alcalini in profondita estremamente calcarei nel substrato a drenaggio lento Suoli Damilei pianeggianti profondi tessitura franca o franco sabbiosa in superficie e franco limosa in profondit scarso scheletro ghiaioso fine e medio molto calcarei in superficie e moderatamente calcarei in profondit estremamente calcarei nel substrato alcalini a drenaggio mediocre Complesso di suoli Camping del Garda moderatamente profondi limitati da orizzonti anossici tessit
39. adeguata piovosit questa zona dispone d irrigazione e di terreni abbastanza pesanti che manten gono una buona umidit Conviene pertanto inerbire i terreni vitati il pi presto possibile con la semina di un miscuglio adatto oppure con l adozione dell inerbimento spontaneo Lungo la fila si controlleranno le infestanti con un preciso programma di erbicidi oppure tramite l utilizzazione di erpici dischi rotativi o altro Con prima vere piovose converra ritardare il taglio dell erba allo scopo di aumentare la massa organica depositata il loco e di ridurre i costi di produzione GESTIONE DELLA PIANTA In questa zona solitamente meno ventilata sono temibili i rischi di muffe sui grappoli Ponendo attenzione ai rischi da scottature pertanto necessario arieggiare i grappoli con defogliazioni mirate e con il controllo della vigoria delle piante Fondamentali risultano anche i diradamenti primaverili dei germogli nelle annate caratterizzate da intenso ger mogliamento oltre alle tempestive legature e cimature estive dei tralci SCELTE GENETICHE Le buone disponibilita termiche consentono di ottenere vini molto strutturati con note omogenee e senza spi golosit Insieme a Corvina 50 55 e Rondinella 25 30 si consiglia l utilizzo di Merlot per apportare note fruttate e colore di Sangiovese per aumentare la finezza e l eleganza e di Cabernet Sauvignon soprattutto nell area pi a ridosso del lago portinnesti da utilizzare sono pr
40. alta pianura ghiaiosa alterati costituenti deboli rilievi di MR4 e colmature colluviali oloceniche sposti in forma di cordone arcuato 0 addossati ai rilievi montuosi calcarei UNIT Aree in cui l idromorfia dovuta alla falda subaffiorante riscontrabili sia in corrispondenza di MR conche lacustri prive di drenaggio esterno naturale sia in prossimit dei corsi d acqua MR6 UNIT Piane retromoreniche ondulate e mal drenate prossime al lago a sedimenti fini limoso argillosi sovraconsolidati Uso del suolo prevalente a vite e seminativo MR7 UNIT Solchi vallivi che generalmente incidono le piane fluvioglaciali interne rappresentative del reti colo idrografico olocenico generalmente sovradimensionati rispetto ai corsi d acqua presenti MR8 UNIT Incisioni a V e grandi scarpate erosive con versanti estremamente pendenti prodotte da erosio ne torrentizia o fluviale generalmente boscate MR9 mente stabili rappresentano il suolo in armonia con la superficie Le tessiture del substrato sono unifor memente franco sabbiose queste dominano anche nei suoli non o poco evoluti mentre risultano pi fini in quelli evoluti Fasce colluviali caratterizzate da depositi con tessi ture connesse a quelle dei versanti di provenienza ma comunemente pi fini con prevalenza di famiglie franco fini sono pi diffusi i suoli ben differenziati in qualche caso anche molto profondi Le superfici di collegamento non
41. aria che ha consentito una spremitura soffice max 2 bar e nel contempo omogenea per tutte le tesi Dopo 24 ore si proceduto al primo tra vaso e all analisi del contenuto in acido malico e dopo 48 ore stato effettuato il secondo travaso ponendo il vino sfecciato in damigiana da 54 litri con inoculo di batteri malolattici del tipo a inoculo diretto Ogni due giorni stata controllata la cinetica della fer mentazione malolattica e quando il malico risultato esaurito si proceduto al travaso all aria con aggiunta di 40 mg l di SO Dopo circa venti giorni i vini sono stati travasati stata controllata e corretta la presenza di SO libera e un campione di vino stato avviato presso un la boratorio per le analisi dei principali parametri chimici Nel mese di dicembre dopo la stabilizzazione tartarica effettuato un ulteriore travaso e un controllo sensoriale si proceduto alla filtrazione con filtro a cartucce da 1 micron e poi da 0 5 micron e all imbottigliamento con 30 mg l di SO libera dei campioni di vino vini sono stati conservati in ambiente condizionato a 4 C e utilizzati per le analisi sensoriali che sono state effettuate presso il Centro Sperimentale Al contrario delle soluzioni gustative proposte ai giudici in un unica seduta gli standard olfattivi sono stati ripresi pi volte in modo da consentire una sempre maggiore familiarizzazione consape voli del fatto che la sensibilit dei giudici ai v
42. chire di un altro piccolo ma utile strumento le schede d analisi e individuazione delle aspettative dei destina te e rene la tipologia di comunicazio ne messaggi linguaggi format ecc da privilegiare per rispondervi ovviamente sempre con l obiettivo di tra sferire nel modo pi efficace possibile la maggior parte del patrimonio informativo diagnostico e propositivo erato dalla zonazione azione prima di tutto un processo di innovazio rale che richiede per potersi dispiegare con ef un idoneo ambiente organizzativo ruoli definiti zioni interne visibili e rispettate e motivazionale e e coinvolgimento nel progetto e quindi nel re ocesso di lavoro ivisione delle conoscenze sempre di pi al elle strategie dirette a intensificare l innovazione il campi e in particolare nel settore vitivinicolo chiede relazioni sempre pit strette fra diverse aree noscenza per poter rispondere con idonea com 7 al livello alto della competizione nazionale e zionale Tale livello di condivisione sempre pi e necessario sta diventando un fattore critico di gt assolutamente decisivo tanto che si parla sem li economia della conoscenza emesso le pre condizioni di carattere generale per e operazione di trasferimento delle innovazio dalla zonazione si possono cos sintetizzare inzione di un ruolo decisivo di stimolo e supporto e del Consorzio di Tutela azione approfondita metodologicamente stente e condivi
43. come la pi idonea alla valutazione quantitativa stato spiegato ai giudici che punteggi da 0 a 2 indicano l assenza o comunque una debole intensit del descritto re punteggi nella zona centrale stanno a indicare una intensit media relativa a descrittori di norma presenti in certi tipi di vini mentre i punteggi della parte alta della scala da 7 8 e oltre sottolineano valori di intensit determinanti per la discrimina zione e la differenziazione tra i prodotti Soltanto per i parametri relativi al colore dei riflessi sono state usate delle scale discontinue del tipo presen 2 Redazione della scheda di valutazione Disponendo dei descrittori e delle relative scale 6 stato possibile creare delle schede ad hoc per ciascuna tipologia di prodotti Le schede di valu tazione sono state redatte utilizzando il software D lt lt 4 LA SPERIMENTAZIONE cnici appassionati e anche dagli stessi produttori ai Consorzi iettivo principale del lavoro stato quello di descri e caratteristiche essenziali dei vini delle microvini ioni per poter relazionare tali parametri con le altre iabili legate al territorio questo motivo si scelta una valutazione descrittiva 0 quantitativo profilo sensoriale anzich qualitati potesse fornire informazioni misurabili e oggetti sulle caratteristiche sensoriali dei prodotti L attivit svolta ha considerato i seguenti punti e il conse Jente loro sviluppo e Formazione d
44. comunicare con efficacia creativita Rizzoli Toninato L 2005 Interpretare e utilizzar i risultati della zonazione nella gestione dei vigneti Veneto Agricol tura 6 7 Toninato L Bernava M Cricco J Brancadoro L 2005 Caratterizzazione dei terroir di Vinci e Cerreto Guidi mediante le risposte del Sangiovese L Informatore Agrario 63 66 Toninato L Boncompagni S Brancadoro L Failla O Scienza A 2006 Zonazione e qualit dei vini nella provincia di Arezzo L Informatore Agrario 54 57 Turri S Intrieri C 1987 Mappe isotermiche ed inse diamenti viticoli in Emilia Romagna Atti del simpo sio internazionale La gestione del territorio viticolo sulla base delle zone pedoclimatiche e del catasto Santa Maria della Versa PV 137 153 Vadour E 2003 Les terroirs viticoles D finitions ca ract risation et protection La Vigne Villa P Minelli R lacono F Milesi O Scienza A 1997 La zonazione del Garda bresciano Winkler A J Cook J A Kliewer W M Lider L A 1974 General viticulture 2 edit Univ Calif Press Berkeley Zanni L a cura di 2004 Leading firms and wine clusters understanding the evolution of the Tuscan Wine Business through an international comparative analysis Franco Angeli l 156 BIBLIOGRAFIA Scienza A 2005b La risposta della vite al terroir la necessit di un approccio globale Veneto Agricoltu ra 4 5 Scienza A Bog
45. costituenti le principali linee di drenaggio dell area morenica orientale con falda poco profonda 70 120 cm in cui si alternano aree a depositi trattivi ad aree di espansione dei flussi in cui prevalgono orizzonti superficiali nerastri arricchiti in sostanza organica anticamente soggette a forti ristagni drenate artificialmente Aree pi stabili e debolmente rilevate delimitate da piccole scarpate erosive o brevi raccordi a suoli evoluti Versanti in fortissima pendenza interessati da moderati fenomeni erosivi a substrato costituito prevalentemente da till glaciale con locali coperture di depositi fluvioglaciali Accumuli detritico colluviali posti alla base delle maggiori scarpate caratterizzati da pendenze medie Superficie rilevata 1 2 m sul livello modale di WA pianeggiante a depositi ghiaioso sabbiosi delimitata da scarpate erosive o raccordi in pendenza Solchi vallivi che generalmente incidono le piane fluvioglaciali interne rappresentative del reticolo idrografico olocenico generalmente sovradimensionati rispetto ai corsi d acqua presenti MR8 Incisioni a V e grandi scarpate erosive con versanti estrema mente pendenti prodotte da ero sione torrentizia o fluviale gene ralmente boscate MR9 SISTEMA pianura alluvionale pre wurmiana e del Wurm antico e medio Aree dossiformi di forma convessa allungate secondo la massima pendenza scarsa
46. costituiti da fitte alternanze di terrazzi subpianeggianti e ripide scarpate I suoli prevalenti sulle scarpate e le aree in maggior pendenza utilizzate a vigneto sono moderatamente profondi con tessitura franco sabbiosa e frequente scheletro ghiaioso medio e grossolano in profondit sono limitati da orizzonti addensati ma il drenaggio buono Sono sempre fortemente o estremamente calcarei e da alcalini a fortemente alcalini I suoli dei terrazzi sono moderatamente o molto evoluti e in questo caso decarbonatati moderatamente profondi per la presenza di substrati ricchi in scheletro o addensati prevalgono tessiture franche o franco limose e contenuto in scheletro variabile con drenaggio in genere mediocre Sono fortemente calcarei spesso estremamente calcarei nel substrato ed alcalini A Morenico addensato Fitta sequenza di bassi cordoni morenici molto addossati riuniti a costruire un edificio unitario con struttura a semicerchio si alternano basse e lunghe colline a vallecole debolmente inclinate prevalgono le pendenze moderate nel settore ad esposizione ovest maggiormente vitato Morfologia fortemente ritoccata dai terrazzamenti Si alternano suoli non o poco evoluti sulle scarpate e sui substrati glaciali con suoli molto evoluti nelle vallecole Sui substrati glaciali prevalgono gli effetti dei terrazzamenti e delle sistemazioni con suoli molto antropizzati profondi con tessitura franco sabbiosa frequente scheletro ghiaioso loc
47. crescita culturale ma non in modo serioso ed litario come spesso avviene ma aper to semplice interattivo e dare adeguata risposta alla domanda crescente da parte di alcune tipologie di target di affidabilit nella comunicazione anche come risposta ad alcuni sinto mi emergenti di stanchezza e distanza e che posso no portare ad una progressiva erosione dell enorme capitale di immagine guadagnato dal vino nell ul timo decennio e quanto sopra nella consapevolezza che una certa co municazione esasperata e superficiale mostra sempre pi i suoi limiti e che una zonazione compiuta divulgata efficacemente un ottimo strumento co municazionale sia per le aziende che per i territori Su tale base conoscitiva forte del territorio locale dei suoi vini dei suoi imprenditori ma anche della sua gente si possono infatti costruire con intelligenza storie importan ti si pu stimolare l immaginario generando idee comu nicazionali di notevole potenzialit e soprattutto diffe renzianti rispetto alla palude della indifferenziazione mediatica che caratterizza una parte del mondo del vino In sintesi anche per la comunicazione del vino cos 148 6 DIVULGARE E COMUNICARE LA ZONAZIONE METODI STRUMENTI AZION 1 l A valle di questo strumento fondamentale di organizza zione e programmazione dei processi di divulgazione e omunicazione il percorso della coerenza si pu ar
48. della sperimentazione sia per la Corvina che per la Rondinella tab 4 6 Tabella 4 6 Risultati dell analisi della varianza per i diversi parametri rispetto alle Unit Vocazionali individuate Curve di maturazione Vendemmia Polifenoli totali id Flavonoidi totali Flavonoidi non antocianici Microvinificazioni Alcol Acidita totale Estratto Antociani totali Polifenoli totali Rosa Viola ubi Significativit p lt 0 001 0 001 lt p lt 0 01 0 01 lt p lt 0 05 p gt 0 05 n s 4 LA SPERIMENTAZIONE 3 VALIDAZIONE DELLE UNIT VOCAZIONALI DEL BARDOLINO Sulla base dei risultati conseguiti si sono osservati dei comportamenti espressivi delle Unit di Paesaggio che inno permesso un ulteriore raggruppamento territoria le in Unit dette Vocazionali nel cui ambito le pre stazioni vegetative produttive e soprattutto il potenziale enologico dei vigneti si possono considerare sufficiente mente omogenei in condizioni confrontabili di sistema colturale vitigno i portinnesti forma d allevamento se sti d impianto intensit di potatura ecc e di obiettivo enologico Dopo differenti suddivisioni quella che risultata pi esplicativa nel sottolineare le differenze riscontrate nel piano sperimentale viene riportata in figura 4 17 Figura 4 17 Le Unit Vocazionali del Bardolino UV Bardolino Peschiera dal Gi Fi rrlll 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO chiar
49. di Bologna Ad oggi risultano omologati ben 76 cloni distinti tra i biotipi toscani indicati come Sangiovese ad acino picco lo e ad acino grosso quest ultimo a sua volta distinto in biotipo Lamole biotipo Montalcino biotipo Prugnolo e biotipo Morellino biotipi romagnoli normalmente dotati di acino piccolo Biotipo di CAMERA SR Potenziale Utilizzazione Sensibilit Cloni principali Produttivit Sar va 3 Sangiovese qualitativo destinazione alla botrite VCR 209 VCR 235 MI CHIANTI TIN 10 MITIN 20 MI M E M A M TIN 30 FEDIT 20 VCR 5 VCR 6 EES VCR 102 VCR 116 M A M P PRUGNOLO JANUS 10 JANUS 50 VCR 105 VCR 106 R 24 VCR 16 VCR 19 ROMAGNOLO VCR 23 SG 127 M E M M JANUS 20 TIN 50 ALTRI VCR 4 VCR 30 i M E M A M M Legenda Produttivit Ridotta Media Elevata Potenziale qualitativo Basso Medio Alto Utilizzazione Novelli Breve invecchiamento o d annata Medio invecchiamento Lungo invecchiamento Passito Spumanti M M L M L M 1 Sensibilita alla Botrite Sensibile Mediamente sensibile Poco sensibile 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO MERLOT Origine Il vitigno originario della zona di Bordeaux Sud Ovest della Francia dove assieme ai Cabernet forma l uvag gio base di alcuni fra i pi prestigiosi vini francesi In Italia giunto probabilmente nell Ottocento Caratteristiche ampelografiche e portamento semieretto e apice del germoglio cotonoso verde biancastro con bordi c
50. di questo sistema di allevamento si caratteriz za anzitutto per pali in cemento o in legno abbastanza robusti posti a 5 6 m di distanza sulla fila e con altez za fuori terra di circa 1 6 1 7 m quindi di 2 3 2 5 m di lunghezza totale II filo portante unico di 4mm in acciaio zincato e alluminio e andr teso alla sommit dei pali La potatura di formazione va eseguita analo gamente al Cordone speronato basso L unica differenza riguarda la lunghezza del tralcio di formazione che alla fine del secondo anno d impianto per coprire lo spazio necessario dovr aver raggiunto almeno la lunghezza di 2 7 3 m per essere piegato molto dolcemente sul filo portante Inoltre per le variet caratterizzate da limitata fertilit basale in potatura vanno lasciati speroncini di almeno 2 3 gemme di lunghezza Le distanze di impian 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO e parziale meccanizzazione della potatura invernale limitatamente alla tipologia del Guyot bilaterale che richiede tralci di minore lunghezza rispetto al Guyot semplice e maggiore rischio di danni da vento in particolare per la Corvina se non si provvede a inserire prontamente i giovani germogli entro la prima coppia di fili e basso rapporto legno vecchio legno giovane quindi meno organi di riserva per gli zuccheri in particolare B Cordone speronato basso Denominato anche controspalliera una forma di allevamento in rapida diffusione grazie anche alla fa
51. domanda crescente di vini di cui sia riconose il territorio di provenienza riferimento e la domanda crescente di vini di qualit tendenz mente soddisfacente ma soprattutto con ragione livelli di prezzo che non significa restrittivamente buon mercato ma equilibrati e la crescita anche se lenta di una maggior cult conoscenza del vino diffusione di una edu al consumo del vino anche se talora non ese radicalismi e superficialit e letendenze forti verso la ricomposizione tra d qualit da soddisfare insieme qualita del proc del territorio produttivo del sistema ambiente del sistema culturale Alla luce di queste considerazioni il quadro p che si presenta ai produttori veneti aperti al m alla innovazione pur considerando le difficolt ti soprattutto dalla intensificazione della com interna e internazionale mostra anche opportur crescita 6 1 OPPORTUNIT E SFIDE EMERGENTI DAL MERCATO GLOBALE Le principali fonti internazionali concordano nel ritene re che il mercato mondiale del vino al di la delle varie differenze regionali congiunturali culturali comples sivamente caratterizzato da una persistente espansione Le previsioni sul consumo mondiale indicano per il 2009 una crescita da 235 milioni di ettolitri dato riferito a fine 2006 a 240 245 milioni di ettolitri pari a un valore sti mato in 115 miliardi di dollari In particolare si preve
52. e scarso scheletro ghiaioso il drenaggio rapido Sono scarsamente calcarei e da neutri a subalcalini Cerchie moreniche prossime al lago a bassa energia di rilievo con alternanze di cordoni poco rilevati a terrazzi e vallecole costituiti rispettivamente da depositi glaciali a componente sabbioso limosa e depositi fluvioglaciali e colluviali fini Sui cordoni e versanti a depositi glaciali sono presenti suoli moderatamente profondi limitati da substrati sovraconsolidati con tessitura franca o franco limosa e scheletro comune prevale un drenaggio mediocre Sono estremamente calcarei alcalini in superficie e fortemente alcalini in profondit D Morena fine Sui terrazzi subpianeggianti prevalgono suoli moderatamente profondi o profondi limitati da substrati sovraconsolidati o anossici a tessitura franca e scheletro comune il drenaggio prevalente buono ma sono consistenti le aree a drenaggio mediocre Sono fortemente calcarei e alcalini Nelle vallecole in genere molto strette ed allungate i suoli sono moderatamente profondi e limitati da orizzonti anossici con tessiture franco limose e scheletro scarso il drenaggio mediocre ma localmente pu peggiorare Risultano molto calcarei e alcalini in superficie estremamente calcarei e fortemente alcalini in profondit Ampia piana prospiciente il basso lago articolata in morbide ondulazioni con dislivelli di pochi metri occupate da depositi glaciolacustri e glaciali a dominante limosa
53. eccessiva siii percolazione passaggio in profondit per scorrimento D et superficiale e per una maggiore presenza di erbe infe z Stanti Fra essi si possono annoverare gli impianti a scor pe rimento o sommersione e quelli a pioggia o per asper ar sione att RI Nei sistemi di microirrigazione l acqua viene apportata alle piante con strumenti che garantiscono la bagnatura 1 di solo una parte del terreno 15 30 e pur ottenendo 1 una buona efficacia consentono un risparmio di acqua ce del 35 40 rispetto ai sistemi tradizionali Tra essi si di ye stinguono il sistema a goccia a spruzzo e la subirriga os zione 2 i Impianti a scorrimento ste con suoli perfettamente piani livellati e dotati di una i i mesta capacit di percolazione Sono impianti costo seh si che richiedono una continua manutenzione oltre alla presenza costante di un operatore in fase d irrigazione e oprattutto necessitano di quantit di acqua esagerate e 1 j come tali ormai improponibili aa n em s tato alcuni inconvenienti legati all eccessiva localizza zione dell acqua della quale solo il 10 20 delle radici pu beneficiare con conseguente diminuzione anche nell assorbimento degli elementi minerali azoto e po tassio in particolare e quindi ripercussioni sulla pro duzione Inoltre richiedendo una maggiore quantit di tubazioni ali di derivazione per ogni
54. esterne non interessate da flussi fluvioglaciali successivi a depositi sabbioso ghiaiosi profondamente alterati a s 5 G 4 N af B 0 T APPENDICE CLASSIFICAZIONE Typic Hapludalf fine loamy mixed mesic Alfic Udarent loamy skeletal mixed mesic Aquic Hapludalf fine loamy mixed mesic Typic Hapludalf fine over loamy skeletal mixed mesic Alfic Udarent loamy skeletal mixed mesic Typic Endoaquolls coarse silty mixed mesic fine loamy mixed mesic Fluvaquentic Endoaquept fine silty carbonatic mesic Typic Eutrudept fine loamy carbonatic mesic Typic Udorthent fine loamy carbonatic mesic Aquic Eutrudept fine loamy carbonatic mesic DESCRIZIONE SUOLO Complesso di suoli La Fredda moderatamente profondi tessitura da franca a franco argillosa in superficie franco argillosa in profondita scheletro ghiaioso fine e medio da comune a frequente abbondante in profondita da non a scarsamente calcarei ed alcalini estremamente calcarei e fortemente alcalini nel substrato a drenaggio buono e suoli Sona subpianeggianti moderatamente profondi limitati dal substrato ghiaioso sabbioso tessitura franca sabbiosa nel substrato abbondante scheletro ghiaioso fine e medio da moderatamente ad estremamente calcarei ed alcalini estremamente calcarei e fortemente alcalini nel substrato a drenaggio da moderatamente rapido
55. filare o al massimo ogni 2 nel caso del Tendone nonch complessi impianti di filtrazione delle acque diventato abbastanza costo so Difatti un impianto a goccia con un ala di deriva zione in polietilene a bassa densit 0 10 0 12 centesimi al metro 1 gocciolatore normale per vite 0 08 0 09 centesimi o in vigneti in pendio con gocciolatori auto compensanti 0 16 0 17 centesimi cadauno con tubi di testata in PVC di 75 90 mm di diametro e al prezzo di 2 40 3 10 euro al metro lineare con 2 filtri 1 a dischi manuale e 1 a rete per acque di pozzo e naturalmente una pompa azionata di solito da un motore elettrico comporta una spesa globale di circa 3 500 3 800 euro per ettaro compreso l allestimento Per questo dove possibile si sono introdotti altri sistemi pi semplici e meno costosi che pur richiedendo ulteriori sperimenta zioni si vanno pian piano estendendo T Mim r eo Impianto di irrigazione a goccia Si noti anche il taglio del tralcio per l appassimento dell uva sulla pianta Sistema a spruzzo 0 microjet A differenza di quello a goccia questo sistema consente di distribuire l acqua su una superficie variabile da 1 2 mq fino a 10 12 mq grazie agli spruzzatori di cui dotato Questi spruzzatori del tipo a 360 statici o ro tativi installati a testa dritta o capovolta nel caso in cui bagnino un cerchio completo o settoriali con gittate di 1 2 2 5 m hanno una portata variabile dai 30
56. formazione dei suoli attraverso gradi di approfondimento successivi La prima sezione disposta orizzontalmente ed individua i grandi ambiti territoriali i sistemi nei quali suddivisibile l area stu diata La seconda terza e quarta sezione riportano ri spettivamente i sottosistemi le unit e le sottounit di paesaggio suddivisioni progressive nelle quali gli aspetti litologici geomorfologici e di paesaggio entrano in gio co a livelli di dettaglio sempre pi approfonditi La quinta sezione contiene i numeri arabi che individua no le unit cartografiche e la sesta sezione ne contiene la siglatura alfanumerica legata alle unit di suolo co stituenti di ognuna delle quali viene riportato il profilo rappresentativo Le unit di suolo sono connotate da tre lettere e da un numero che indica la fase di suolo Nella settima sezione riportata una sintetica descrizio ne dei suoli mentre nell ultima riportata la classifica zione dei suoli secondo la Soil Taxonomy USDA 3 I SUOLI DEL BARDOLINO l alterazione ha come conseguenza una variazione pi o meno accentuata della tessitura e del colore degli oriz zonti che ne vengono interessati l evidenza di questi caratteri cui si associano sovente una almeno parziale lisciviazione dei carbonati e la presenza di un organiz gi zazione in aggregati strutturali dell orizzonte porta al rai individuazione dell orizzonte diagnostico detto cam individuat
57. fortemente alcalini in profondit a drenaggio da mediocre a lento U1 N U1 oe U1 U1 Oo N fluviali abbandonati debolmente depressi caratterizzati da ricoperture medio fini vite e seminativo Piane alluvionali costituite da depositi sabbioso limosi di vario spessore prevale la vite Paleoalvei olocenici del Mincio a depositi limoso sabbiosi con falda moderatamente profonda Porzione interna Piane a depositi di piena a 56 CPRI Consociazione di suoli Campara molto profondi tessitura franca Oxyaquic del terrazzo posta bassa energia e paleoalvei in superficie franco limosa o franco argillosa in profondit Hapludalf fine al piede della corrispondenti a percorsi P 37 scarso o comune scheletro ghiaioso medio abbondante e loamy mixed scarpata del ter razzo superiore occupata in gene re da paleoalvei WT3 Piane alluvionali inondabili con dinamica prevalentemente deposizionale costituite da sedimenti recenti o attuali olocene recente WA 1 Piane tardo olo ceniche WA UNITA CARTOGRAFICA UTS Profilo di Rif DESCRIZIONE SUOLO CLASSIFICAZIONE N UC UI Ne DI Oo WwW N Versanti estremamente pendenti con abbondanti affioramenti rocciosi e copertura boschiva discontinua Roccia nuda e suoli Caprino Monte da molto a estremamente ripidi da molto sottili a sottili limitati dal substrato roccioso a tessitura franca in superficie e franco limosa i
58. grappoli e del buon arieggiamento della chioma vigoria delle viti tendenzialmente contenuta grazie al portamento ricadente dei germogli maturazione regolare dei grappoli per effetto delle potature corte e del buon rapporto tra legno vecchio e legno giovane buona resistenza al vento sia per la potatura libera o speronata sia per l effetto vela molto contenuto migliore possibilit di meccanizzazione delle pota ture e della vendemmia a seguito dello spostamento verso l esterno della fascia produttiva ampia gamma di macchine in particolare potatrici grazie alla peculiarit della sua struttura produttiva Difetti costo di impianto piuttosto elevato e molto vicino alle tradizionali Pergole necessit di assistenza tecnica in fase di impianto e di formazione necessit di terreni abbastanza fertili e di combina zioni d innesto sufficientemente vigorose nei terreni in pendio d obbligo impostare i filari a rittochino a garanzia della migliore tenuta del vi gneto rischi maggiori per danno da malattie del legno in particolare mal dell esca ed escoriosi probabilmente a causa dei vecchi tagli di potatura che facilitano l in gresso del parassita limitata e meno evoluta gamma di macchine ven demmiatrici rispetto alle vendemmiatrici utilizzate per le spalliere Di conseguenza anche il servizio di contoterzismo sul GDC alquanto limitato Il sistema di allevamento a doppia spalliera o GDC
59. in questo caso la zonazione come un opportunit per l intero sistema Bardolino che deve far conoscere anche x tutte le altre sue eccellenti vocazioni assieme al vino il paesaggio la cultura e l ospitalit di questa parte del Veneto sl che si affaccia sul pi grande lago italiano i 4 1 Pps k i Luca Zaia Me Vicepresidente della ares Giunta Regionale del Veneto souh ag Pi PR E Questa pubblicazione riporta i risultati del progetto di zonazione viticola della DOC Bardolino realizzato da Veneto Ag ricoltura in collaborazione con il Consorzio di tutela e la Provincia di Verona nell ambito di un articolato program na di zonazione che da alcuni anni Veneto Agricoltura ha intrapreso a sostegno del settore vitivinicolo regionale L impegno profuso nel realizzare questo progetto deriva dall esigenza di valorizzare le produzioni vinicole del Bardo lino legandole sempre pi al territorio ed esaltando la peculiare espressione dei diversi terroirs che lo compongono iettivo quello di produrre vini in grado di parlare al consumatore globale del territorio di provenienza della sua tradizione cultura e del suo paesaggio Vini che possiedano elementi differenziali rispetto alla standardizzazio analizzazione di prodotti concorrenti perch ottenuti con l utilizzo di tecniche volte a ottimizzare l interazione il vitigno e l ambiente di coltivazione oo contenute in questo Manuale delineano
60. inacciaiokg 5 E to N Acquisto braccetti tubolari di testata _ 20 6 3236 o 46 E bla memat I ato Acquisto braccetti autoportanti a traliccio 71 5 3550 Distribuzione pali intermedi 0 6 0 8 1000 600 500 6O 40 40 _Tracciamento e posa pali intermedi 0861 1000 600 500 8O0 6 50 Stesura e legatura fili costo palo 15 1000 600 500 1500 90 75 a a O N A 6 8 eee TE IE as E Prezzi franco arrivo in azienda IVA esclusa PI APPENDICE 7 Tabella 2 Costo di gestione di un giovane vigneto nei due anni improduttivi con diversi sistemi di allevamento ha ba Ms Sistema di allevamento Dati economici e tecnici Spalliera guyot POTATURA SECCA POTATUREVERDI 6 40 5 CONCIMAZIONE MIN E DISTRIB j 20 20 20 DIFESA ANTIPARASSITARIA 90 80 80 IRRIGAZIONE 40 40 VNDMMA 4 0 __ IMPOSTE E TASSE omae 530 550 560 P S Costo medio della manodopera a 10 ora Tabella 3 Costi di produzione ha in vigneti allevati a GDC a spalliera e a pergola 2006 i Spalliera Guyo Pergoladoppa GDC 550 300 300 300 460 E 200 200 200 COSTO PER Q LE 150 Q LI HA 373 393 328 COSTO PER Q LE 150 Q LI HA E CLASSIFICAZIONE Rendollic Eutrudepts coarse loamy carbonatic mesic Inceptic Hapludalfs fine
61. la chiusura eccessi va dei grappoli con maggiori difficolt anche per la vendemmia meccanica in particolare con le ven demmiatrici a scuotimento orizzontale ni e a causa della lignificazione non sempre ottimale in zone pianeggianti o di fondovalle caratterizzate da inverni freddi vi sono maggiori rischi di danni da A gelo 3 Forme di allevamento moderne A Guyot un sistema diffuso un po ovunque pur con alcune j differenze nella legatura pi o meno inclinata del tralcio ti di potatura Guyot semplice e bilaterale capovolto sem plice e doppio e della sua lunghezza Comunemente denominato anche sistema a spalliera si caratterizza sia per la semplicit della struttura che per la facilit del le potature Infatti sono sufficienti pali in cemento in metallo in legno o in acciaio rivestito di plastica del diametro di 5 7 cm posti a 4 6 m di distanza sulla fila e a circa 1 6 2 1 mdi altezza fuori terra fili in numero di 3 4 di solito accoppiati nelle posizioni mediane sono fra loro distanziati di circa 40 cm e il pi basso teso a circa 80 100 cm da terra Con acciaio zincato si utiliz 3 zano fili di 2 8 3 2 mm per il filo portante e di 1 8 2 2 o mm per i fili superiori Con fili d acciaio inox normal 0 mente usati per il filo di posta si adottano dimensioni di i 2 0 2 2 mm fili binati cio costituiti da due fili paralle li tesi uno per parte al palo meglio se distanziati fra
62. la maturazione dell uva creando i presupposti per produzioni troppo elevate regolari e anche scarse e a concimazione pu danneggiare la maturazione se la quantit e il rapporto tra i vari elementi minerali nel suolo e nelle foglie non corrispondono ai limiti ottimali e la gestione del suolo in primis l inerbimento uno strumento importante per il controllo delle infestanti e per il migliore sviluppo e funzionalit dell apparato radicale e la potatura verde o estiva comprensiva della spollo natura dei germogli sul tronco o sulle branche il dira damento dei germogli o dei grappoli le defogliazioni e in particolare la cimatura cio il taglio delle parti alte dei germogli sono operazioni fondamentali che consentono di rimediare ad alcuni errori com piuti con la potatura invernale nonch a problemi derivanti dalla scelta di portinnesti e vitigni troppo vigorosi o troppo deboli e da concimazioni e irriga zioni sbagliate e le irrigazioni sono un mirabile strumento se conce pite esclusivamente come soccorso soprattutto nel periodo antecedente l invaiatura ma estremamente rischiose per la migliore maturazione qualora diven tino mezzi di forzatura e di ricerca della massima produzione e i trattamenti antiparassitari sono fondamentali per la difesa dai parassiti fungini e animali che possono di struggere anche l intera produzione ma contempora neamente vanno gestiti nel modo pi intelligente per la salvaguard
63. liberi professionisti presenti In zona Concluso l allestimento delle strutture di sostegno necessario seguire attentamente lo sviluppo delle giovani piantine 4 Forme di allevamento tradizionali 9 A Pergole Sono antiche forme di allevamento diffuse in ieee oe regioni settentrionali particolarmente nel Trentino Alto Adige Veneto occidentale ed Emilia Romagna Assumo no varie caratteristiche secondo la zona e la giacitura del i terreno collinare o di pianura 3 Le Pergole trentine presenti anche nell area del Bardo lino e della Valpolicella hanno il tetto inclinato verso l alto 20 30 dalla normale al palo verticale e possono essere a unica ala Pergole semplici o a due ali Pergole doppie la prima diffusa prevalentemente in collina la seconda in pianura Le viti sono piantate generalmen te a 0 6 1 0 m sulla fila mentre i filari distano 3 0 3 5 metri nelle Pergole semplici e da 4 a 5 m in quelle dop pie Ciascuna vite porta 2 4 capi a frutto che vengono appoggiati a raggiera sul tetto della pergola e potati a Guyot La Pergola trentina necessita di una palificazione complessa e piuttosto onerosa robusti pali di testata sono detti colonne e quelli rompitratta pali di calca gno alti 2 4 2 8 m fuori terra posti a 5 6 metri sul fi lare Su questi a un altezza variabile da 1 3 a 1 7 m si fissa un altro palo obliquo listello che si innesta sulla testa del
64. localizzare i concimi in vicinan za della fila e delle giovani viti Naturalmente necessa rio prestare la massima attenzione soprattutto al primo anno per non apportare eccessive dosi di azoto troppo localizzate perch si potrebbero facilmente intossicare le radici delle giovani viti rovinando l impianto Per la concimazione periodica o di produzione si di stribuiranno i concimi sia minerali che organici a tutto campo in quanto gi dalla met del secondo anno ma particolarmente dal terzo anno le radici delle viti spa zieranno per tutto il terreno interfilare e quindi impor tante far trovare loro gli elementi nutritivi in tutti gli spazi perlustrabili Anche per queste concimazioni ci si potr avvalere delle macchine meglio se dotate di assolcatore per interrare i concimi nei terreni lavorati o si interverr manualmente nel caso del piccolo vigneto In tutti i casi opportuno distribuire i concimi poco prima di una pioggia per fa vorire il loro interramento quindi la limitazione delle perdite per volatilizzazione e il rapido assorbimento ra dicale 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO l 108 In sostituzione del solfato di potassio e del solfato di ma gnesio pu essere utilizzato il solfato di potassio conte nente sale di magnesio in quantit di 300 350 kg ha alle stesse epoche Con rischio di carenza di magnesio quindi con possi bili danni per disseccamento del rachide es in vigneti di Corvina su SO4
65. modificazioni pi o meno intense queste trasformazioni della morfologia originaria Si i avvenute in pi fasi ma quella attualmente in corso iniziata circa vent anni fa ha un carattere di radicalit decisamente superiore alle precedenti e presenta livelli di impatto sul paesaggio che andrebbero attentamente considerati In queste zone in particolare quelle prossi 1 me al lago va ovviamente segnalata l enorme diffusione n dell edilizia residenziale della quale ugualmente andreb bero meglio valutati gli effetti negativi sul paesaggio r ri cordando che gli aspetti culturali e paesaggistici scono sempre di pi un prodotto associato al vino l Cuil perdita e degradazione pu avere ripercussioni negative amp sulle potenzialit del pacchetto vino territorio che si va a collocare sul mercato 5 L area settentrionale della DOC caratterizzata da una decisa emersione del substrato roccioso e da un ampi diffusione del bosco che alle quote basse mantiene le 0 dente ma che non essendo interessate da flussi idrici importanti risultano coperte da spessori piu meno consistenti di materiali qualificabili come colluvi di stali e depositi torrentizi laddove le cerchie moreniche sono state addossate dal ghiacciaio a formare erte gradinate si sono sviluppati alcuni ripidi bacini ero sivi al cui sbocco si sono formati conoidi a materiali relativamente ben classati prevalentemente ghiaio so sa
66. pi onerose quali potature e vendemmia Quindi le moderne tendenze mirano a e ottenere spalliere perfettamente palizzate ed equili brate al fine di avere chiome ben curate e dotate di La disponibilit di macchine trapiantatrici di diverse dimensioni e 2 iA garantisce la messa a dimora delle barbatelle in lodo ottimale e con tempi e costi certi 1 l i Forme di allevamento area DOC del Bardolino dimostra di essere anche per _le forme di allevamento una realta abbastanza diversifi cata Cid rappresenta il frutto di esperienze tradizionali olto diffuse nell ambiente viticolo dell ovest veronese ma anche l adozione di innovazioni tecniche pi o meno ali la presenza dei vari vigneti allevati a GDC ema attesta le scelte impostate nel corso de n eli anni 80 con lo scopo di adottare una forma di al levamento alternativa alla Pergola che fosse facilmente neccanizzabile e in grado di garantire un buon rapporto tra quantita e qualit della produzione unitamente alla 1 PE reser di utilizzare interamente il parco macchine ore er oe 4 i Bi a Foaie Pea E if 7A iar i ConVadozione di distanze d impianto alquanto strette le strutture di 0 sostegno devono essere salde e perfettamente allineate i tee ls 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO puo essere messa a disposizione dei viticoltori da can tine sociali organizzazioni professionali strutture pub bliche vivaisti impiantisti e
67. pi recente e da quelle fortemente antropizzate del mo _renico assente infine nelle aree interessate da depositi recenti e pesante Al di sotto dell orizzonte argillico in presenza di mate riali contenenti inizialmente dei carbonati spesso pre sente un orizzonte calcico La lisciviazione dei carbona _ ti precede l argilluviazione l esperienza di rilevamento suggerisce tuttavia che in alcuni casi i due processi pos sano in parte sovrapporsi Un pedoclima che favorisca la disidratazione degli ossidi Si Ba di ferro che accompagnano le argille illuviali con ogni Te se gt probabilit la condizione primaria per giungere alla ru lt befazione di un suolo il processo di rubefazione avvie 7 4 ne in particolare a carico degli orizzonti argillici e consi ste nell acquisizione di colorazioni via via pi rossastre le colorazioni pi intense si dovrebbero raggiungere nei fr suoli ben drenati tuttavia nell area esse coincidono con orizzonti ricchi in argilla un processo legato a fasi cli matiche pi aggressive e contrastate di quella attuale Nell area rilevata sono presenti paleosuoli o quantome vr no suoli con orizzonti argillici molto spessi mancano tuttavia segnalazioni di orizzonti a fragipan e plinthite af Carta pedologica del Bardolino vedi legenda in Appendice Unita Cartografiche Co oe JE AS ONDU A 3
68. scala portanti pu per sicuramente operare un miglio ento delle produzioni e della concorrenzialit dei lotti sfruttando sempre pi il grande legame che gli o li alimentari italiani hanno con il territorio da cui rendono origine possibile raggiungere tale obiettivo ramite la ricerca l utilizzo e la valutazione di tecnolo e e di tecniche di gestione dei vigneti e delle cantine e valorizzino sempre pi la qualit del prodotto sfrut lo la vocazionalit ambientale anche nell ottica di gricoltura sempre pi rispettosa dell ambiente inque intraprenda uno studio circa i fattori che in zano la qualita di un vino si trova quindi di fronte posizioni contrapposte da un lato i Paesi del Vec yntinente storici produttori di vino sostenitori ce geografica della zona di produzione quale picizzante la produzione enologica dall altro i si del Nuovo Mondo dove la viticoltura piuttosto spiegare compiutamente l effetto terroir La complessit concettuale deriva anche dal fatto che lo studio del terroir considera prevalentemente i fattori naturali responsabili delle caratteristiche di originalit e tipicit di un certo prodotto e come tale potrebbe apparire come un mero esercizio accademico Parodi 1997 Tale dubbio tutta via perde molta della sua valenza se il risultato finale viene interpretato e utilizzato al fine di identificare stra tegie atte a conseguire da un certo ambiente la miglior uva e quindi il miglior vino pos
69. se non Amaro particolarmente intensi Soprattutto per la Corvina l elevata aci dit dei mosti percepita anche nei vini Astringente Ciliegia Acido Lampone Erbaceo Corvina Rondinella GESTIONE DEL SUOLO p Oltre alla buona piovosit questa zona dispone d irrigazione abbondante conviene pertanto inerbire i terreni vitati tempestivamente tramite la semina di un miscuglio adatto che favorisca la creazione di un bel manto erboso Lungo la fila come indicato in precedenza s interverra con un preciso programma di erbicidi oppure tramite l utilizzazione di erpici dischi lamine ecc dotate di tastatore meccanico o idraulico per evitare danni ai ceppi e alle strutture di sostegno GESTIONE DELLA PIANTA In questa zona i rischi di danni da scottature solari sono frequenti solo nelle annate pi calde Va quindi prestata massima attenzione al controllo della vigoria delle piante e alla ricerca di un sufficiente arieggiamento dei grap poli soprattutto con le annate piovose e fresche Oltre ai diradamenti primaverili dei germogli nelle annate caratterizzate da forte germogliamento eccesso ger mogli doppi e alle tempestive legature e cimature estive dei tralci in quest area va curata con attenzione anche la defogliazione attorno ai grappoli in particolare dal lato meno esposto e soprattutto nelle annate con estati pi fresche e piovose SCELTE GENETICHE Le caratteristiche climatiche medie contribuiscono alla r
70. sempre hanno origine colluviale ma sono presenti anche materiali glaciali e fluviogla ciali su cui si rinvengono suoli analoghi alle tipologie dei cordoni o delle piane Terrazzi collocati in genere nella porzione interna dei cordoni risultano isolati lungo il versante o strut turati laddove le cerchie risultano schiacciate l una sull altra in forma di gradinata se di origine natura le i terrazzi di origine antropica risultano ricavati da spianamenti di aree a minor pendenza gi presenti sui cordoni o da veri e propri terrazzi di contatto naturali che essendo spesso ondulati vengono in questo modo resi disponibili per un utilizzazione ef Il sottosistema MR comprende le aree ascrivibili ai depo siti lasciati dalle avanzate glaciali del Pleistocene supe riore In questo caso la geologia segnalerebbe consistenti differenze nell eta di messa in posto di quanto carto grafato in questo sottosistema tuttavia dopo una iniziale impostazione che teneva separate le aree a depositi mo renici retrostanti a Caprino V e quelle della zona di Cu stoza il rilevamento pur avendo in qualche modo con fermato l esistenza di questa differenza cronologica ha anche evidenziato che occupandosi questa carta di suoli sarebbe stata un enorme forzatura differenziare aree i cui suoli prevalenti erano decisamente convergenti per cui si deciso di ricomprendere tutto nello stesso sottosistema Si distinguono come unita
71. sia le risorse climati che sia le limitazioni imposte dal clima alla coltura della vite Nel caso specifico dell area del Bardolino le risorse cli matiche indagate sono state e la radiazione solare e in particolare quella frazione di energia solare radiazione fotosinteticamente attiva o PAR utile per il processo di fotosintesi che alla base della produzione degli zuccheri e delle altre so stanze organiche elaborate dalla vite e le risorse termiche espresse in forma di gradi giorno indice di Winkler o di altri opportuni indici e le risorse idriche descritte tanto in termini di preci pitazione che di riserva idrica presente nel terreno Per quest ultimo scopo sono stati adottati modelli di bilancio idrico territoriale e gli aspetti anemometrici e igrometrici tipici dell area in esame Fra gli elementi climatici limitanti l attenzione stata focalizzata in particolare su e temperature invernali e primaverili inferiori ai valori critici e temperature estive superiori al cardinale massimo e limitazioni idriche siccit e precipitazioni abbondanti durante la raccolta e nel periodo immediatamente precedente Indagare i fenomeni climatici che interessano un territo rio impone di suddividerli secondo scale spaziali carat teristiche in tabella 2 1 si riporta lo schema di classifica zione cui ci si attenuti nel corso del lavoro 2 CARATTERIZZAZIONE AGROCLIMATICA 2 4 LA TEMPERATURA DELL ARIA E
72. solito in luglio e la quantit di acqua da distribuire non dovreb be mai superare quella effettivamente persa negli ultimi giorni dall ultimo turno irriguo Cos facendo l irrigazio ne viene concepita come reintegrazione del livello otti ale e non come forzatura sulla produzione Soprattutto ffettuata troppo vicino alla vendemmia l irrigazione ire la ripresa vegetativa e l insorgere di muf grappolo compromettendo la composizione del stc zucchero acidi e sostanze coloranti e di conse za la migliore qualita di vino ottenibile Non a caso 1 e hanno confermato numerose sperimentazioni sia liane che straniere per ottenere grandi vini rossi in Jlare fondamentale la limitazione di acqua negli i 10 50 giorni dalla vendemmia di irrigazione sono vari e in questi ultimi 25 30 anni hanno subito profonde innovazioni cos come vi sono diversi modi per classificarli basati sui materiali utilizzati sulle modalit di distribuzione dell acqua e sulle quantit apportate Per fornire le informazioni pi pratiche ci si limita a distinguere i vari sistemi irrigui in F due soli gruppi ottenuti in base alle quantit di acqua 1 rtata e cio sistemi con elevati consumi di acqua O tradizionali e sistemi di microirrigazione o moderni i 1 irrigazione tradizionali si caratterizzano tutti sistemi per un elevato apporto di acqua che avviene in tempi Ue it piuttosto brevi Ne consegue una perdita per
73. taglio e questo ha portato a un consistente sviluppo dell attivita di cava in particolare nel settore compreso tra Rivoli e Caprino Tra i materiali incoerenti si possono distinguere quelli messi in posto dai ghiacciai anfiteatro morenico dai corsi d acqua piane alluvionali antiche e recenti e dal l azione combinata di acque e gravit colluvi e falde detritiche In un anfiteatro morenico sono presenti i depositi con nessi all attivit glaciale che possono avere caratteri stiche granulometriche e di permeabilit estremamente diverse fra loro Si rinvengono nell area rilevata e till di alloggiamento costituenti il materiale prin cipale dei cordoni morenici caratterizzati da una granulometria eterogenea a dominante sabbiosa e da una forte compattazione sovraconsolidamento che in grado di ridurre drasticamente la permeabilit dei materiali tuttavia nelle morene pi vicine al lago tende a crescere la componente limosa che in parti colare nella conca dei Ronchi di Castelnuovo divie ne dominante e che unita alla compattazione rende i substrati praticamente impermeabili e depositi fluvioglaciali sono i materiali che occu pano le principali piane sostanzialmente analoghi a quelli delle piane esterne all anfiteatro costituenti l alta pianura trattandosi di materiali depositati dalle acque di fusione del ghiacciaio sono normalmen te ben cerniti con granulometria prevalentemente ghiaioso sabbiosa
74. terreni pi pesanti favorisce la risalita superficiale jim delle radici e quindi contiene i danni da asfissia ra dicale nei periodi piovosi e freschi in particolare in primavera e nel vigneti in pendio riduce notevolmente i danni da erosione superficiale del terreno gi Yacilita il passaggio con le macchine sia per l esecu zione dei trattamenti antiparassitari sia per il traspor to dell uva durante la vendemmia ha sostituisce l apporto di sostanza organica letame on RI grazie alla massa di erba lasciata sul posto e alla trin ay ciatura del legno di potatura nello stesso tempo ridu JE C il consumo di sostanza organica 5 sth e dopo aleuni anni contiene notevolmente la perdi E Seta d acqua del terreno per evaporazione attraverso l azione pacciamante della massa vegetativa prece dentemente trinciata e lasciata sul posto e nei vigneti posti su terreni molto fertili e quindi sog getti a forte rigoglio vegetativo rappresenta lo stru mento pi efficace per ridurre la vigoria della vite e quindi per avere la migliore allegagione notoriamen ui te contrastata su viti eccessivamente vigorose non che la migliore qualita dell uva i 1 na 2 potassio e il miglior assorbimento dei microele pats menti nello stesso tempo contiene il dilavamento dei ra in profondit limitando l impatto ambientale delle concimazioni 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO
75. un bilancio idrico territoriale a passo mensile Maria ni 2002 che si fonda sull equazione di conservazione della massa applicata a un serbatoio unico con Riserva facilmente utilizzabile massima RFUmax per lo strato esplorato dalle radici assunta costante per tutta l area e con valori di 25 50 o 75 mm che corrispondono a va lori di Riserva massima rispettivamente di 50 100 e 150 mm Rispetto al serbatoio vengono computate le entra te pioggia utile al netto da evaporazione superficiale ruscellamento e infiltrazione e le uscite Queste ultime sono rappresentate dall evapotraspirazione da coltura di riferimento ETO calcolata con l equazione di Penman Monteith nella versione indicata nel quaderno FAO n 56 Allen et al 1998 Tabella 2 8 Coefficienti colturali mensili della vite adottati per il bilancio idrico 2 8 LE LIMITAZIONI CLIMATICHE Temperature invernali e primaverili inferiori ai valori critici Nel periodo di pieno riposo vegetativo la vite subisce danni solo per temperature inferiori a circa 15 18 C temperature critiche minime per vite in riposo Se la pi elevata probabilit di gelate ricorre in gennaio mese pi freddo dell anno occorre segnalare l elevato rischio climatico di gelate tardive tipico del mese di feb braio ancora esposto alle irruzioni di aria fredda dai Bal cani A tale proposito si ricorda che in febbraio si sono registrate due delle tre gelate storiche del 20 secolo
76. vicentine si sono sviluppate soprat tutto a est di Verona nelle zone DOC di Soave Gambel lara e dei Colli Berici Presentano strutture perfettamente orizzontali con distanze d impianto che variano da 50 a 120 cm sulla fila e da 3 5 a 5 m tra le file rispettivamente per Pergole semplici e Pergole doppie Anche nel resto del Veneto queste forme molto espanse si sono diffuse soprattutto dagli anni 50 e fino ai primi anni 90 sulla qui i forti richieste d uva da parte delle grandi canti Za a aumento delle superfici medie aziendali Szione delle pergole va limitandosi solo alle picco ziende vitivinicole spesso gestite a part time quindi colate agli stretti controlli sui bilanci aziendali facilit della gestione quando la produzione se guita molto attentamente ed finalizzata a indirizzi di pregio quali le uve da collocare in fruttaio con la vendemmia in due tempi seppure con l intervento completamente manuale e buona qualit della produzione anche se di solito elevata grazie all estesa fascia produttiva al buon in EN vestimento di ceppi per ettaro e all ottima esposizio e fogliare qualora le operazioni di potatura verde pet siano ben applicate e discreta resistenza alle malattie in conseguenza del buon arieggiamento dei grappoli e della chioma e della facilit di difesa antiparassitaria soprattutto dai funghi che colpiscono i grappoli a rd e maturazione regolare dei grappoli quando sono o
77. viticoltore Padova Veneto Agricoltura AA VV 2005 Carta dei suoli del Veneto in scala 1 250 000 Regione del Veneto Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione Ambientale Allen R G Pereira L S Raes D Smith M 1998 Crop evapotranspiration Guidelines for computing crop water requirements FAO Irrigation and drainage paper 56 FAO Food and Agriculture Organization of the United Nations Rome http www fao org docrep Amerine M A Winkler A J 1944 Composition and quality of musts and wines of California grapes Hil gardia 15 493 675 Antonioli M Vigan G 2004 Turisti per gusto De Agostini Audier J 1998 Terroir Vigne e Vini 5 7 12 Belloni S 1982 Temperature medie annue e mensili nel bacino padano e parametri fisici derivati Geogr Fis e Dinam Quat Torino 5 46 54 Belloni S Pelfini M 1987 Il gradiente termico in Lom bardia Acqua Aria 4 441 447 Benincasa F Maracchi G Rossi P 1991 Agrometeo rologia Patron Bologna Bogoni M 1995 La zonazione viticola Il Consenso 12 19 Bogoni M 1998 Capire il territorio per attuare una po litica di qualit Il Consenso Bogoni M Falcetti M Valenti L Scienza A 1995 La zonazione metodo di indagine sul territorio e stru mento di pianificazione viticola L Informatore Agra rio 42 44 Bogoni M Lizio Bruno F Scienza A 1999 La zo nazione viticola di Castagneto Carducci Livorn
78. 0 m gt ZO N gt Z Oma COMMERC ASSOCIATA DELLE CS IMPORTATORI GROSSISTI INTERMED ALTRO al processo di apprendimento anche personale innovazioni Gli operatori a valle Trasformatori e o Imbottigliatori tipologie vari plissime si tratta di una pluralit di soggetti ci locali e spesso non locali che possono un ruolo essenziale nella promozione comme delle diversit territoriali generate dalla zonaz o viceversa nelle loro banalizzazione e Distributori intermedi finali in particolare buzione specializzata Ovviamente anche q pologie sono pressoch infinite Una attenzione valente in una prima fase va data a quei distri specializzati che mostrano di capire e far re il valore aggiunto sia qualitativo che di imn generato dalla esperienza di zonazione e intei diffonderla svolgendo quindi un ruolo di parti diretti del progetto Altri soggetti economici operanti negli stadi le della Filiera CANTINE PRIVATE PER ATTIVIT DI a A ACQUISTO VINO A stessa zona o altre ere ed TRASFORMAZ COMMERC DISTILLAZIONE DIRETTA DIERETTA CS CICLO UVA CICLO VINO PRODUZ TRASFORMAZIONE CICLO COMMERCIAL DISTRIBUZIONE BLOCCO ISTITUZIONALE BLOCCO SCIENTIFICO CENTRI DI RICERCA E SPERIMENTAZIONE AGENZIE ORGANISMI DI ASSISTENZA TECNICA E DIVULG AGRICOLA CENTRI DI FORMAZIONE SIA TECNICA AGRO ENO CHE MANAGERIALE
79. 70 80 centimetri e saldamente ancorati i pali in termedi di sezione 7x7 o 8x8 sono alti fuori terra 1 8 2 0 metri e posti ogni 4 5 5 5 metri Su questi a un altezza variabile da 1 7 a 1 9 metri si fissano i braccetti tubolari bilaterali inclinati verso l alto con pendenza media del 10 20 Le buone dimensioni e un accurata zincatura a caldo ne garantiscono una lunga durata Sui braccetti lunghi 2 m vanno inseriti 6 fili metallici paralleli del dia metro di 2 0 2 2 mm distanti tra loro 30 40 centimetri ai due pi interni vanno normalmente legati i tralci di potatura Lungo la fila vengono inoltre stesi 1 2 fili il pi basso necessario per l eventuale impianto di microirri gazione a un altezza di 100 120 cm da terra il pi alto posto a sostegno del fusto o dell eventuale cordone per manente posto a 160 170 cm da terra Gli ancoraggi delle testate sono costituiti da piastre in cemento armato con diametro di 40 50 cm poste alla profondit di 100 120 cme dotate di aste in ferro zincato con diametro di 12 14 mm II collegamento al palo di testata garantito da robuste catene in acciaio o da fili metallici con dia metro minimo di 4 mm Infine sui pali di testata vanno montati robusti braccetti metallici a traliccio o tubolari dotati di 6 7 tirafilo per mantenere in tensione i vari fili di sostegno Un vigneto allevato a spalliera che ha mostrato E 4 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO seguenza del minor compattamento dei
80. 965 in occasione della normativa sulle gt SN Denomininazioni d origine 3 a La tradizione va pero presa sul serio Oggi tra i produttori di vino si assiste da un lato a un esaltazione spesso solo ve er T bale della tradizione che per per conservarsi pura dovrebbe restare distinta dal mercato e dall altro a una pervas A pratica liberistica che ha come solo scopo l efficienza e la creazione di ricchezza In particolare sembra manifes il predominio di una certa versione mortificata della tradizione che guarda al passato solo per celebrarlo e che e dal proprio orizzonte culturale la reciprocit tra sfera economica e sfera sociale che alla base della formazione della tradizione Solo la zonazione rappresenta quel tradimento fedele della tradizione che coinvolge nel proc l innovazione tecnologica che dalla nascita della viticoltura moderna avvenuta con la ricostruzione postfillosse hanno consentito di offrire al consumatori dei vini adatti al gusto e alle abitudini alimentari dei nostri giorni h Fortemente connessa al territorio e alla difesa delle tradizioni e dell ambiente la produzione dei cosiddetti vini espressione della viticoltura biologica e biodinamica fenomeno che presenta contorni molto vasti per sigle e anc poco definiti per contenuti ma che sta a indicare che il consumatore culturalmente pi evoluto avverte l esige di utilizzare nuovi criteri di scelta che vadano al di l di quelli tradizion
81. C vanno salvaguardati gli iconemi cio quelle unit elementari di percezione di un paesaggio che sempre pi stanno perdendo la loro identit subiscono sovrapposizioni smarriscono il loro messaggio semiologico quindi necessario attraverso le zonazioni legare alcuni tratti significativi del paesaggio gli iconemi appunto con il concetto di tipicit di quel luogo Il termine tipicit neologismo in ita che designa le generalit dell espressione tipo tipico da cui deriva si rif ai contenuti espressi da Max Weber nel 1922 dove l uso del termine tipico ideale rappresenta un modo per classificare la conoscenza e designa appunto l appartenenza di un soggetto a un genere identificato di facile riconoscimento Per i francesi identifica un prodotto territoriale difficilmente ripetibile altrove ed associato a terroir Per noi il termine spesso confuso con antico e quindi legato a naturalit e genuinit anche se l abuso che ne viene fatto dall industria alimentare sinonimo di standardizzazione Per ridare alla parola tipicit dij suo significato originario lo strumento pi efficace si rivela la zonazione con la quale possiamo identificare le sot tozone delimitate all interno di una Denominazione con un preciso profilo sensoriale del vino e viceversa in modo quasi istintivo come facciamo quando riconosciamo una persona dai tratti salienti del suo viso o un quadro famoso lall insieme delle sue caratteris
82. E AGROCLIMATICA i 2 CARATTERIZZAZIONE AGROCLIMATICA Tabella 2 1 Classificazione dei fenomeni climatici secondo scale spaziali Dimensione spaziale Tipo Esempio valori puramente orientativi clima europeo Macroclima Oltre 500 km P clima mediterraneo clima padano Mesoclima 50 500 km AR clima insubrico clima di un versante Clima locale 1 50 km collinare di una piccola valle clima di un vigneto In proposito si deve rilevare che la ricerca ha operato alle seguenti scale IL a livello di mesoclima e clima locale in mg tale a gine 9 a livello di microclima allo scopo di LI li velli di dettaglio tali da poter scendere fino al singolo vigneto Da ci deriva il fatto che tutte le mappe ter miche pluviometriche radiative e di bilancio idrico riportate nel testo sono state basate su dati numerici 8 E feriti a celle unitarie di dimensioni inferiori all ettaro Ji Occorre peraltro precisare che l indagine microclimatica i j presenta una serie di limitazioni prima fra tutte il fatto a che il maggior dettaglio pone inevitabilmente in eviden Pu za la variabilit a microscala tipica delle risorse radiative i e termiche rendendo arduo il tracciamento di linee nette di separazione fra territori a differente vocazione scopo per il quale da privilegiare l analisi mesoclimatica K gt ir a AI is E Jn rei i
83. L TERRITORIO CORVINA Origine E il classico vitigno autoctono della Valpolicella e del Bardolino Non si conoscono le sue origini che sono co munque antiche le prime notizie sulla sua coltivazione in Valpolicella risalgono al 1824 ad opera del Pollini Caratteristiche ampelografiche portamento semieretto apice del germoglio biancastro con leggere sfumature bronzate foglia media pentalobata con seno peziolare a lira o a U leggermente aperto pagina inferiore aracnoidea grappolo medio 200 250 g cilindrico piramidale alato e compatto acino di dimensioni medie elissoideo buccia spessa e consistente blu nera pruinosa Caratteristiche fenologiche e produttive La Corvina veronese una variet a germogliamento medio e maturazione medio tardiva di buona vigoria e buona e costante produttivit legata ad una buona fertilit delle gemme e ad un peso medio del grappolo ab bastanza consistente Ha una buona resistenza al freddo invernale sensibile alla peronospora botrite oidio e marciume acido Predilige potature lunghe nelle diverse forme di allevamento Selezione clonale In considerazione delle sue antiche origini le popolazioni di Corvina n sono dotate di una elevata variabilit che ha consentito di effettuare una efficace opera di selezione clonale individuando tipi con caratteristiche mor fologiche e produttive abbastanza diverse Cloni omologati Anno Clone 1 omologazione Legenda Produttivit Ridott
84. LOGICHE La competitivita complessiva di una realta articolata come quella della denominazione Bardolino non si misura sol tanto dalla qualita in senso stretto del suo sistema pro duttivo e dalle eccellenze di singoli operatori pur impor tantissime anche per le ricadute di immagine che danno al territorio ma anche dalla qualita del suo sistema or ganizzativo gestionale culturale e di comunicazione La competizione avviene sempre piu da un lato per sistemi territoriali e dall altro per sistemi organizza tivi pi complessi il cui territorio non dato da un riferimento fisico o spaziale come un territorio viti vinicolo ma culturale e organizzativo La competizio ne si realizza dunque sempre pi sui livelli di efficienza delle economie esterne assicurate da intese strategiche o tattiche con altri operatori da interventi coordinati di stimolo e supporto in cui spesso essenziale il ruolo di altri soggetti economici lungo la filiera soprattutto a val le e anche di altre Organizzazioni centri di diff della innovazione e know how transfer centri di zione e comunicazione ecc Il reticolo delle alle fra questi soggetti e la loro efficienza efficacia cost un territorio competitivo virtuale meno visibile meno importante di quello fisico geografico In quest ottica l obiettivo principale della zonazion siste nell innalzar
85. La Colombara moderatamente profondi limitati dal substrato ghiaioso sabbioso tessitura franco sabbioso argillosa sabbiosa nel substrato scheletro abbondante scarsamente calcarei drenaggio buono e suoli Canale dell Agro subpianeggianti moderatamente profondi limitati da substrati cementati dai carbonati tessitura franco argillosa franco sabbiosa nel substrato scheletro ghiaioso medio e fine da comune a frequente in superficie e abbondante in profondit scarsamente calcarei e alcalini estremamente calcarei e fortemente alcalini nel substrato a drenaggio buono Consociazione di suoli S Gerolamo moderatamente profondi a tessitura franca in superficie e franco argillosa in profondit a scheletro ghiaioso grossolano frequente in superficie e ghiaioso medio abbondante in profondit alcalini a drenaggio buono Complesso di suoli Segheria Marai moderatamente profondi limitati dal substrato ghiaioso sabbioso tessitura franco sabbiosa sabbiosa nel substrato scheletro abbondante ghiaioso medio e grossolano da molto a fortemente calcarei estremamente calcarei nel substrato alcalini in superficie e fortemente alcalini in profondit a drenaggio moderatamente rapido e suoli Canale dell Agro subpianeggianti moderatamente profondi limitati da substrati cementati dai carbonati tessitura franco argillosa franco sabbiosa nel substrato scheletro ghiaioso medio e fine da comune a frequente in superficie
86. O ESEMPLIFICATIVO aste ans as Es _R Accoglienza alberghi agritour bb ristoranti Target interni secondari La Matrice Target Media mira a razionalizzare e rendere coerenti 1 le scelte per le azioni e le iniziative di divulgazione e comunicazione 2 la conseguente allocazione di risorse non solo economiche ma anche professionali ecc Ogni incrocio simulato X deve poi descrivere una precisa politica di intervento concetti temi linguaggi e conseguenti implicazioni operative Enti pubblici PPAA etc Enti turismo Target primari diretti Consumatori intermedi Consumatori in luego TITOLO DEL VITO x _ Consumatorifontanifl MEMO FF ak il Te rr 2 E Distribuzione specializzata qualificata talia Estero X x x x xX x x dimassalitaliatestero x x 0 Jo x Influenzatori re TI IIS Associazioni Organizzazioni X X X varie Opinion Leader esperti di settore e e 531 e 31 53153 531 pe pe PRIORIT PROPOSTE PER I ANNO INVESTIMENTI IPOTIZZATI I ANNO TIMING IPOTIZZATO I ANNO Naturalmente il sito internet per definizione accessibile e aperto a tutti le indicazioni date individuano i target in funzione dei quali esso prevalentemente pensato costruito qualita dei rapporti fra i vari soggetti coinvolti nel processo di divulgazione esigenza di un clima fortemente co oper
87. O FRA AMBIENTE ESTERNO E AMBIENTE INTERNO DIAGNOSI COMPARATA AMBIENTE ESTERNO TARGET VARIE TIPOLOGIE E LORO SEGMENTAZIONE ESIGENZE BISOGNI MODELLI CULTURALI e PUNTI DI ECCELLENZA e PUNTI DI CRITICITA 145 VULGARE E COMUNICARE LA ZONAZIONE METODI STRUMENTI AZIONI B Individuazione come atto fondamentale del planning dei target principali e secondari e approfondita conoscenza ee sistema vitivinicolo allargato con l indica iati di seguito delle loro caratteristiche La figura 6 2 evidenzia schematicamente i zione di alcuni dei blocchi di target destinatari dettagl Figura 6 2 Esemplificazione di sistema vitivinicolo diversificazione dei vari soggetti e loro principali relazioni BLOCCO RAPPRESENTANZE BLOCCO DELLE DI INTERESSI ASSOCIAZ PROMOZIONALI APT E ANALOGHE ASSOC RISTOR ALBERG STRADE DEL VINO E CIRCUIT ANALOGHI TOUR OPERATOR DI CIRCUITI SPECIFICI CONSORZI VOLONTARI COMITATI CONSIGLI IN PARTIC INTERPROFESSIONE ORGANIZZAZIONI PROFESS ES ASSOC AGRON ENOLOGI ORG PRODUTTIVE E SINDAC AZIENDE PRIVATE PER SOLA COMMERCIAL GROSSISTI INTERMEDIARI RISTORAZ ALBERGHI AGRITUR TRASFORMAZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE TRASFORMAZIONE 8 cal GD DO IPER SUPER ENOTECHE GASTRON ALTRO CATERINAG GRUPPI DI ACQUISTO ECC
88. VENETO A PAVAO AVALON DI MANUALE D USO DEL TERRITORIO provincia verona REGIONE peL VENETO i i Sa E ew g 5 T j l r 2 ti i i E inl Pr he du tan S Fi wh A Sono convinto che la zonazione del Bardolino possa dare nuova linfa all apprezzamento di uno tra i vini pi ricchi di freschezza e di storia dell enologia veneta Del resto il convinto sostegno della Regione alla realizzazione delle ricer che e delle indagini in campo ha proprio questo significato in un contesto che vede l impegno comune di Istituzioni Consorzi di tutela e produttori per individuare percorsi precisi di valorizzazione e di qualit in tutte le aree a Denomi nazione d Origine Controllata capaci di ottimizzare e caratterizzare ancora di piu i vini di questo nostro straordinario ed eccellente Veneto Mi Considero la zonazione una tappa indispensabile per tutti produttori consumatori e anche distribuzione capace di avere effetti moltiplicatori in un comparto che vede il Veneto e i suoi vini posizionati nel mercato mondiale ai livelli pi be mi if alti e pi competitivi Questo vale ancora di pi per il Bardolino che sembra oggi pagare una sorta di disaffezione che ta a mio avviso pu essere superata proprio recuperando e ottimizzando tradizione tipicit e territorio fusi con ri cerca EL innovazione nei metodi di impianto colturali e di cantina hy w Vedo
89. a Media Elevata Potenziale qualitativo Basso Medio Alto Utilizzazione Novelli Breve invecchiamento o d annata Medio invecchiamento Lungo invecchiamento Passito Spumanti Sensibilit alla Botrite Sensibile Mediamente sensibile Poco sensibile 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO 2 J CORVINONE Origine L origine sconosciuta sempre stato confuso con la Corvina veronese grossa fino al 1993 anno della sua iscrizione al Registro delle variet Caratteristiche ampelografiche portamento semieretto apice del germoglio si presenta verde pubescente foglia allungata pentalobata a denti allungati Seno peziolare a V aperto grappolo pi grande della Corvina 300 400 g acino grande pi della Corvina elissoidale con buccia pruinosa di colore blu scuro Caratteristiche fenologiche e produttive Per le caratteristiche fenologiche il Corvinone non si differenzia sostanzialmente dalla Corvina infatti un vitigno a germogliamento medio e a maturazione medio tardiva dotato di elevata vigoria per cui predilige forme di allevamento espanse presenta una buona produttivit dovuta al grappolo di grandi dimensioni ed alla buona fertilit delle gemme sensibile al disseccamento del rachide botrite marciume acido e in particolar modo alla peronospora Selezione clonale La selezione clonale relativamente recente ha puntato soprattutto all ottenimento di cloni meno sensibili alla botrite e con migliori caratte
90. a Corvina le unit pi precoci siano la he la de per la Rondinella la he la e mentre quelle con i valori pi elevati in aci dit totale siano le unit b e p per Corvina e b pe n per Rondinella 7 Rondinella 30 10 20 Giorno campionamento teorico Rondinella 10 20 30 Giorno campionamento teorico Unita di Paesaggio m Morena di ritiro n Piane fluvio glaciali Morene intermedie na medio recente ne di Pastrengo e morenico principale Piana dei Ronchi Se ora analizziamo l andamento maturativo delle due variet per i due parametri fondamentali della cinetica di maturazione cio zuccheri e acidit fig 4 10 pos siamo osservare come i comportamenti visti con gli in dici maturativi si ripetano a conferma della validit del loro utilizzo Infatti vediamo che per la Corvina le unit con migliore e regolare accumulo zuccherino siano la d e la f mentre per la Rondinella siano la a e la e quelle Figura 4 10 Andamenti maturativi medi per gli zuccheri e l acidit titolabile per le variet Corvina e Rondinella nelle diverse Unit di Paesaggio Corvina Zuccheri teorici Babo 30 Giorno campionamento teorico Corvina Ac totale teorica g l 10 20 30 Giorno campionamento teorico a Morenico addensato b Anfiteatro di Rivoli c Piana di Costemano d Morena an f More g More h Argin
91. a di Verona e le schede dei vitigni previsti nel disciplinare di produzione del Bardolino DOC e DOCG PROVINCIA DI VERONA n registro Variet consigliate Nome variet Colore Variet idonee alla coltivazione N Cabernet franc Cabernet sauvignon Carmen re Chardonna Cortese Corvina Corvinone Durella Enantio Garganega Manzoni bianco Merlot Molinara Moscato giallo Muller thurgau Pinot bianco Pinot grigio Pinot nero Riesling Riesling italico Rondinella Sylvaner verde 232 Teroldego 3 Tocai friulano 239 Trebbiano di soave Variet ammesse O 33 9 N 0 colo 32 N 114 Ko SJN 9 146 148 154 158 193 194 195 210 N F i z N Ko 212 3 N N U1 Barbera Bianchetta trevigiana Croatina Lagrein Malvasia bianca lunga Malvasia istriana Marzemino Negrara Nosiola Raboso veronese Schiava gentile 23 Schiava grigia 8 Schiava grossa 244 Trebbiano toscano Varieta in osservazione D NPN TS A PINTO N 112 132 138 144 173 2 222 N Ko 2 e n Pp 8D Catal n _ 368 Goldtaminer bb O 358 301 Pp Reb n I 214 ft 218 Sangiovese d n 221 Sawignon LL _ s n_ La 231 n o 240 Trebbiano giallo b o 242 T _ il 250 T 1 limitatamente all area Valdadige 1 5 MANUALE D USO DE
92. a produzione non eccessivamente vigorosi posti in buona posizione dotati d irrigazione e caratterizza ti dal raggiungimento di un buon grado di maturazione delle uve anche nelle annate meno felici Nell ambito di questi sono stati individuati alcuni filari di Corvina e Rondinella di solito presenti nello stesso vigneto oppu re in vigneti limitrofi lungo i quali sono stati identificati mediamente 30 50 ceppi con lo scopo di ottenere una produzione finale di circa 80 100 kg di uva necessaria per la microvinificazione presso la cantina del Centro per la sperimentazione in vitivinicoltura della Provincia di Verona a San Floriano di Valpolicella VR Per standardizzare le produzioni dei vigneti stata con trollata la carica di gemme ceppo in fase di potatura invernale e a germogliamento ultimato nei vigneti ca Nelle quattro annate relative al progetto di zonazione della DOC Bardolino le microvinificazioni sono state ef fettuate presso la Cantina del Centro per la Sperimenta zione in Vitivinicoltura dalla Provincia di Verona dotata di specifiche attrezzature e competenze Il numero delle microvinificazioni sono variate nel corso delle quattro annate nel 2002 sono state effettuate 53 microvinificazioni 26 Corvina e 27 Rondinella a causa delle grandinate che hanno colpito l area di indagine nel 2003 ne sono state effettuate 90 44 Corvina e 46 Rondinella infine nel 2004 e 2005 91 45 Corvina e 46 Rondinella l uva proven
93. a rapido Consociazione di suoli Naiano moderatamente profondi limitati da orizzonti anossici tessitura franca scarso scheletro ghiaioso fine scarsamente calcarei e alcalini estremamente calcarei e fortemente alcalini nel substrato a drenaggio mediocre Complesso di suoli Canale dell Agro debolmente inclinati moderatamente profondi limitati da substrati cementati dai carbonati tessitura franco argillosa franca o franco sabbiosa nel substrato scheletro ghiaioso da medio a grossolano frequente in superficie e abbondante in profondit scarsamente calcarei ed alcalini estremamente calcarei e fortemente alcalini nel substrato a drenaggio buono e suoli Sona debolmente inclinati sottili o moderatamente profondi limitati dal substrato ghiaioso sabbioso tessitura franca sabbiosa nel substrato abbondante scheletro ghiaioso fine e medio da moderatamente ad estremamente calcarei ed alcalini estremamente calcarei e fortemente alcalini nel substrato a drenaggio rapido Gruppo indifferenziato di suoli S Rocco da moderatamente profondi a sottili limitati da orizzonti anossici e torbosi tessitura da franco limosa in superficie a sabbioso franca in profondit scarso scheletro ghiaioso fine in superficie e da assente a comune in profondit da moderatamente a molto calcarei e subalcalini estremamente calcarei e alcalini nel substrato drenaggio molto lento locale presenza di orizzonti torbosi sepolti e suoli Guastalla da so
94. accioli Nel complesso i vini risultavano essere caratterizzati da una nota acidica elevata l uva prodotta nel corso della vendemmia 2003 si pre sentava ottima dal punto di vista sanitario con gradi zuccherini elevati e bassa acidit a causa dell andamen to stagionale anomalo con temperature elevate che han no comportato un accumulo di zuccheri ma una perdita di acidit soprattutto in acido malico Il quadro polife nolico stato nel complesso inferiore alle attese Alla degustazione le uve spesso presentavano maturit della polpa ma scarsa maturazione della buccia e dei vinac cioli soprattutto per la Rondinella Nel complesso i vini risultavano essere poco equilibrati e instabili La vendemmia 2004 si presentava buona dal punto di vi sta sanitario con buona presenza di zuccherini anche se inferiore al 2003 e buona acidit Il quadro polifenolico si rivelato nel complesso corrispondente alle potenziali t delle variet in esame Alla degustazione le uve spesso presentavano maturit non sempre ottimale della polpa della buccia e dei vinaccioli Nel complesso i vini confer mavano le variabilit riscontrate negli anni precedenti La vendemmia 2005 si presentata con qualche pro blema sanitario a causa delle piogge intense e frequenti cadute nella prima decade di settembre e delle tempera ture notevolmente inferiori alla media Nonostante ci i gradi zuccherini e l acidit totale sono risultati media mente buoni I
95. ai 200 litri all ora e funzionano bene con circa 1 bar di pressione Negli impianti aerei questi spruzzatori vengono appli rico alla fine di ogni turno Come per il metodo prece dente pioggia normale se lasciato fisso nel vigneto ne cessita di valvole di scarico nei punti in cui le tubazioni sono pi basse e nelle testate per evitare ristagni d acqua che nell inverno successivo gelando potrebbero dan neggiare l impianto Per gli impianti a pioggia i costi ad ettaro sono mediamente variabili da 3 500 4 000 euro con tubi in ferro zincato a 4 500 5 000 euro per tubi in alluminio e PVC e rispettivamente a pioggia normale e a pioggia lenta inclusa la messa in opera Sistema a goccia stato il primo sistema d irrigazione localizzata intro dotto in Italia circa 30 35 anni fa soprattutto in frutticol tura e per le colture protette La distribuzione dell acqua avviene per mezzo di gocciolatori di varia forma che perdono 4 16 litri all ora goccia a goccia con filetto continuo L acqua si infiltra nel terreno senza scorrere in superficie e forma un tronco di cono verticale pi o meno stretto a seconda delle caratteristiche del terreno e della quantit di acqua distribuita all ora primi im pianti effettuati con tubi di testata e ali di derivazione in polietilene tubazioni di 16 20 mm di diametro erano caratterizzati dall avere gocciolatori posti a brevi distan ze 30 60 cm sulla fila Oggi si preferisce localizzarl
96. ale e frequentemente anche con elevati valori di calcare attivo cio la frazio ne piu fine dei carbonati nel terreno superiori al 13 14 valori soglia per la maggioranza dei portinnesti questo aspetto assume spesso un significato molto importante noto infatti che la scelta di un portinnesto poco re sistente al calcare attivo su terreno biancastro quindi normalmente molto calcareo comporta danni da clorosi ferrica cio un insufficiente assorbimento del ferro con la compromissione dell attivit fotosintetica In alcuni vigneti questo ha comportato anche l estirpazione delle viti gi a pochi anni dall impianto Accertato con specifica analisi del terreno il valore ele vato di calcare attivo perci necessario scegliere il 41B _ in suoli mediamente fertili e permeabili il 1103 Paulsen in terreni calcarei soggetti alla siccit e poco fertili e nei casi estremi il 140 Ruggeri 0 Anche i rischi di clorosi possono essere contenuti se ac 0 canto alla scelta del miglior portinnesto si cercheranno w La scelta del portinnesto La scelta del portinnesto rappresenta un momento im portante in viticoltura sia per il ruolo che esso svolge nell equilibrio vegeto produttivo della pianta sia per l impossibilit di sostituirlo nel corso della vita del vi gneto a seguito di eventuali errori La caratteristica principale e comune a tutti i portinne sti oggi utilizzati in Italia anzitutto la buona resisten
97. ali prezzo provenienza vitigno marchi che siano in grado di attribuire significati sociali ed ecologici ai loro acquisti Il termine eco compatibile nasco dee 5 oO per al di l dei nobili propositi il tentativo pi o meno esplicito di esorcizzare la crescente banalizzazione del vino nel mondo e di offrire l occasione a un ristretta cerchia di consumatori di distinguersi attraverso la scelta di questi vini distinzione esercitata per solo dal loro elevato potere d acquisto Nell eterno dualismo tra conservatorismo e progressismo queste espressioni di viticoltura di moda presentano aspetti interessanti per il rispetto integrale della complessit del terreno nessuna dispersione di molecole organiche nel suolo uso di prodotti solo biodegradabili mantenimento della sostanza organica ecc ma anche l adozione di pratiche esoteriche che portano a un rigido in quadramento intellettuale del produttore e del consumatore La zonazione viticola rappresenta un efficace strumento di sintesi tra le emozioni suscitate da un paesaggio e le ca ratteristiche sensoriali del vino prodotto in quell ambiente e attraverso questa mediazione tra natura e cultura offre indicazioni per salvare rappresentazioni simboliche ed esigenze ambientali per raccordare istanze estetiche a fatti economici per rispettare tensioni produttive e bisogni turistici Questo significa che all interno di un territorio defi nito quale quello di una DO
98. ali punti campione per la zonazio T 1 ne realizzando trivellate in ognuno di questi e si sono suggeriti gli opportuni interventi correttivi al fine di mi gliorare la rappresentativit ai responsabili della parte j vitivinicola Una successiva indagine di campagna durante la quale oltre alle trivellate manuali sono stati realizzati anche profili pedologici ha portato al completamento delle os servazioni previste nella prima fase 451 trivellate e 52 p 4 profili queste hanno consentito la produzione di ela borati cartografici intermedi di buona approssimazione i oltre delle relazioni e archivi previsti 3 I SUOLI DEL BARDOLINO co in humus e in basi di colore bruno nerastro questa situazione tende a svilupparsi con frequenza su substrati molto calcarei sia nel tratto collinare a substrato roccio so sia su substrati morenici in cui solitamente legato a condizione di forte idromorfia La percolazione ossia l infiltrazione dell acqua nel suolo Ja ha come conseguenza la dispersione in soluzione di ioni positivi e negativi a velocit anche molto diversa fra loro 7 l acqua scendendo in profondit nel profilo trascina verso il basso i soluti Negli orizzonti pi profondi del profilo d possono svilupparsi consistenti fenomeni di rideposizit 7 ne di carbonato di calcio che conducono allo sviluppo di concrezioni carbonatiche di varia forma e dimensione o che possono porta
99. alisi della varianza per i descrittori sensoriali per la variet Rondinella tab 4 5 evidenzia che solamente il carattere sensoriale altre spezie ha una significativit inferiore al 95 e per questo motivo non viene ripor tato nella figura 4 15 in cui sono rappresentati i profi carattere erbaceo Il profilo dell UdP e ha il valore mo sulla scala dei sentori mora e ciliegia Tutti tri a esclusione del profilo dell Unit d risultano e molto equilibrati ovviamente con alcune piccole 4 LA SPERIMENTAZIONE 7 Figura 4 15 Profili sensoriali delle diverse UDP per la varieta Rondinella Astringenza Ciliegia eee a Morenico addensato b Anfiteatro di Rivoli C Piana di Costermano Lampone d Morena fine e Piana dei Ronchi f Morena medio recente Morane di Pastrango h Argine morenico principale Acidit i m Morena di ritiro n Piane fluvio glaciali p Morene intermedie Figura 4 16 Mappa di spazializzazione dell indicatore sensoriale viola a ed erbaceo b per la variet Rondinella Rondinella i Rondinella Viola i Erbaceo 0 453 o CR 0 387 0 1164 e 0142 320 034 e 0 164 0 066 e 0 034 0 064 0 e 0 066 9 e 0 064 5 e 0 029 0 173 0 165 7 0 173 0 691 Questa suddivisione in sei unit evidenzia un elevata significativit nello spiegare le differenze tra i vari para metri rilevati nel corso
100. almente abbondante in profondit il drenaggio in genere buono o localmente moderatamente rapido Sono da fortemente a estremamente calcarei e da alcalini a fortemente alcalini in profondit Nelle vallecole i suoli predominanti sono moderatamente profondi limitati dal substrato ghiaioso sabbioso con tessiture franche o franco argillose con scheletro frequente e drenaggio buono Sono in genere scarsamente calcarei e alcalini se non antropizzati Comprende tutte le maggiori superfici pianeggianti e di raccordo con i rilievi che circondano l anfiteatro di Rivoli All esterno dell anfiteatro stesso prevalgono depositi fluvioglaciali ghiaiosi grossolani a sud mentre a questi si alternano depositi fini nel tratto centro settentrionale nella piana all interno delle cerchie di Rivoli dominano depositi sabbiosi selezionati suoli della porzione sud e dei raccordi in pendenza con le colline sono sottili o moderatamente profondi limitati dal substrato ghiaioso sabbioso con tessiture franche o franco argillose e scheletro abbondante il drenaggio varia da buono a moderatamente rapido Sono in genere scarsamente calcarei e alcalini suoli del settore centro nord sono profondi con tessiture franco argillose e modesto contenuto in scheletro il drenaggio buono o mediocre nelle zone pi basse o concave Sono inoltre scarsamente calcarei e alcalini suoli della piana interna all anfiteatro sono molto profondi con tessitura sabbioso franca
101. am a queste i cluster coinvolgono anche entit produttive o di servizio che sono fuori della filiera intesa in senso s strett quali le strade del vino gli Enti regionali di sviluppo agricolo le Universit In questo processo di mediazione tra i diversi soggetti la zonazione rappresenta il motore della conoscenza dalla quale scaturiscono non solo informazioni tecniche ma soprattutto una nuova cultura d impresa che alla base della loro applicazione nell operare IA F a Attilio Scienza e Responsabile scientifico del progetto di zonazione E Pt BIBLIOGRAFIA yale Bonfils P 1981 Viticultural soils in Southern France Vignes et Vins Paris 302 33 40 Pyp Branas J Bernon G J Levadoux L 1946 Elements de la viticolture generale Montpellier 1 Brancadoro L 2004 La zonazione vitivinicola in pro 3 vincia di Alessandria presentazione dei risultati a li vello pedologico agronomico enologico Rassegna economica della provincia di Alessandria 5 10 Brancadoro L Pilenga C Lanati D Scienza A 1 999 La zonazione viticola dell eae di Pantelleria info 6 matore Agrario 33 34 i Butera F et al 1999 Il campo di fragole reti di impr OSE e reti di persone Franco Angeli E p Cal A Paronetto L Rorato G 1996 Storia regiona le della vite e del vino VENETO Milano edizioni Unione Italiana Vini ha Cal A Tomasi D Bisca
102. ano caratteri a essi rife ribili ma di minor consistenza Nei suoli maldrenati gli orizzonti in cui si alternano con dizioni ossidanti e riducenti mostrano tracce di gleyfica zione o gleyzzazione pi o meno intense queste sono connesse alla presenza in forma ridotta od ossidata di Fe corrispondenti a variegature e screziature di colore in cui quelle bruno rossicce ne indicano la presenza allo stato ossidato mentre quelle grigio azzurre ne indi cano lo stato ridotto Stati di idromorfia possono essere connessi alla presenza della falda freatica all interno del suolo o falde sospese connesse a forti riduzioni della permeabilit causate da orizzonti a tessitura fine o molto compatti La distribuzione dei suoli all interno del paesaggio assu me connotazioni specifiche col variare dello stesso a se guito del modificarsi dei rapporti fra i fattori e i processi pedogenetici sopradescritti 3 5 CARTA DEI SUOLI La legenda della carta dei suoli La legenda della carta dei suoli vedi Appendice costi tuisce una sintesi delle informazioni acquisite Vi sono contenute sia caratteristiche del paesaggio e dell am biente che dei suoli delle singole unit cartografiche suddivisa in otto sezioni le prime quattro riguardano il paesaggio e l ambiente altre due servono per la cor relazione tra legenda e carta le ultime due descrivono il suolo Le prime quattro sezioni della legenda consentono di in dividuare gli ambienti di
103. anta uno per parte o un grappolo per vite alternativamente sulle due par I grappoli cos raccolti verranno pigiati il pi possibile anche solo con le mani e sul mosto ot tenuto e filtrato si eseguiranno le titolazioni di cui abbiamo parlato sopra Il momento migliore della vendemmia sar quando si sar ottenuto il giusto apporto tra zuccheri e acidi oppure quando il titolo zuccherino avr cessato di aumentare per almeno 6 7 giorni Metodo fenologico legato al fatto che esiste una buona correlazione tra le varie fasi fenologiche fio ritura allegagione invaiatura maturazione commer ciale e fisiologica Pi in particolare ogni vitigno a seconda della sua precocit o tardivit ha una durata T el periodo di tempo tra queste fasi che poco legata Wandamento climatico ma molto legata al control 4 o genetico Cos il tempo tra la fase di piena fioritura a quando almeno il 50 dei fiori aperto o scappuc ciato e la fase di invaiatura o meglio tra la fioritura e la maturazione commerciale molto simile nei vari anni e come si dice in gergo scientifico ha un coef _ ficiente di ereditabilit probabilit di trasmettere un l carattere dai genitori ai figli molto elevato pi del 90 Ne deriva che se si controllano per alcuni anni i giorni che intercorrono tra la piena fioritura e la ma turazione commerciale tenuto conto della destina zione produttiva che si vuole adottare si in grado
104. ante DOC Bardolino e Bardolino Classico Novello DOC insistono su una su perficie di circa 2 700 ettari per una produzione media di circa 340 360 000 quintali di uva anno corrisponden ti a circa 230 240 000 ettolitri con punte di 257 000 hl prodotti nel 2006 Di questi circa il 40 sono ottenuti nella zona classica e circa il 60 in quella non classica ini doc prodotti nell area del Bardolino sono esportati er circa il 70 in quantit e per circa il 60 in valo mercati esteri pi importanti sono nell ordine Ger a Francia Inghilterra Canada Belgio Danimarca i Uniti e Giappone 0 dei vini Bardolino sono consumati in Italia e ven acquistati soprattutto sul posto e nelle regioni set rionali Tabella 1 1 I numeri del Bardolino a LT i un adesione cos numerosa e grazie alla vasta nza acquisita il Consorzio di Tutela vini Bardoli ppresenta oggi un punto di riferimento per l intera minazione d origine Bardolino uito nel 1969 cio appena un anno dopo l adozio della DOC per il vino Bardolino datata 28 05 1968 a i primi in Italia si da subito distinto per lo sforzo per le azioni volte alla promozione del vino Bardolino del suo territorio colare a seguito dell incarico di vigilanza confe Jal Ministero nel 1980 poi riconfermato col De inisteriale del 9 gennaio 2004 che contemplava dei controlli riguardante tutta la filiera viticol nificatore imbottigliatore e distr
105. anto fisso con i tubi appoggiati direttamente alla struttura portante del vigneto e sui quali alle distan ze appropriate va posto l irrigatore Da qualche anno nei vigneti a spalliera sono stati introdotti gli irrigatori semoventi rotelloni muniti di idranti posti su pattini e trascinati dal tubo in PVC al quale sono collegati e che man mano si avvolge sul suo supporto una soluzione interessante per le aziende di medio grandi dimensioni con il vantaggio di poter utilizzare anche acque torbide necessita inoltre di poca manutenzione e concluso l in tervento irriguo non resta alcun ostacolo per il passag gio con potatrici e con vendemmiatrici nel vigneto In alcune zone e con forme di allevamento a pergola si introdotto anche il sistema a pioggia lenta che ha trovato applicazione soprattutto in frutticoltura dove pu avere anche la funzione antibrina e raramente per fer tirrigazione e difesa fitosanitaria un impianto ugual mente costoso ma che a differenza della pioggia nor male in grado di utilizzare meglio l acqua in quanto pu tranquillamente funzionare di notte senza rischi di eccessiva percolazione e dilavamento superficiale Per contro richiede sempre un trattamento antiperonospo che in vigneti molto sviluppati e in zone calde possono raggiungere anche i 4 5 millimetri giornalieri equivalen ti a 400 500 ettolitri al giorno per ettaro Ne consegue che la migliore irrigazione quella effettuata di
106. arboree e seminativi Depositi costituiti da sedimenti glaciali sabbioso limosi con ghiaie sovraconsolidati e subordinatamente depositi cerniti le forme dei rilievi sono in gran parte rimodellate dall uomo Depositi morenici di varia et costituiti da sedimenti glaciali e subordinatamente fluvioglaciali e di contatto variamente alterati costituenti deboli rilievi disposti in forma di cordone arcuato o addossati ai rilievi montuosi calcarei APPENDICE UNITA CARTOGRAFICA UTS DESCRIZIONE SUOLO Profilo di Rif CLASSIFICAZIONE PAESAGGIO Typic Udorthents coarse loamy carbonatic mesic Complesso di suoli Bulgarella da sottili a moderatamente profondi se scassati tessitura da franco sabbiosa a sabbioso franca in profondita scheletro frequente ghiaioso medio in superficie e grossolano in profondita estremamente calcarei alcalini in superficie e fortemente alcalini in profondita a drenaggio moderatamente rapido e suoli Casella Poli molto profondi tessitura franca scheletro da comune a frequente ghiaioso fine da molto ad estremamente calcarei alcalini a drenaggio buono Superfici sommitali di cordoni morenici medio recenti subpianeggianti o debolmente ondulate con pendenza media 0 5 prodotte prevalentemente da intervento antropico vite e subordinatamente seminativo Typic Hapludalf fine loamy mixed mesic Typic Hapludalf fine loamy mixed mesic Compless
107. arei e alcalini Settore maggiormente articolato della DOC con fittissime alternanze di colline vallecole terrazzi e conche l energia di rilievo cala da nord a sud Gli elementi arealmente prevalenti sono i versanti collinari moderatamente pendenti su depositi glaciali e le vallecole a depositi molto variabili in molti casi costituiti da materiali fini di colmatura con drenaggio esterno imperfetto Sulle aree collinari e i versanti in genere prevalgono suoli da sottili a moderatamente profondi differenziati in pedotipi a tessiture franco sabbiose e drenaggio buono o franche franco limose con drenaggio tendente al mediocre presentano entrambi scheletro ghiaioso comune o frequente e sono estremamente calcarei e alcalini Nelle aree ondulate e in bassa pendenza a questi si alternano anche suoli parzialmente decarbonatati da moderatamente profondi a profondi a tessitura franco argillosa scheletro ghiaioso comune drenaggio buono sono moderatamente calcarei ed alcalini Nelle vallecole sono molto diffusi in particolare a sud suoli sottili o moderatamente profondi limitati da orizzonti anossici con tessiture da franco limose a franco limoso argillose prive di scheletro e a drenaggio lento sono solitamente molto calcarei e alcalini Sono presenti anche varianti decarbonatate scarsamente calcaree ed alcaline prevalentemente franco argillose con analoghi problemi di drenaggio Compaiono inoltre consistenti presenze di suoli simili a quelli maggio
108. ari stimoli sensoriali pu essere migliorata e affinata solo con l allenamento Valutazione delle capacit discriminanti prodotti commerciali Prima di procedere alla valutazione dei campioni oggetto di studio del programma di zonazione stata valutata la capacit discriminante dei giudi ci mediante la valutazione di campioni reperiti in commercio Questo ha permesso ai giudici di prendere dimestichezza con l uso dei propri sen si con i metodi e le procedure di analisi senso riale e con l utilizzo delle scale di registrazione Con i dati ricavati da questi primi test prova sono state fatte delle elaborazioni allo scopo di verifi care l attitudine ai test sensoriali dei singoli giu dici in particolare la loro ripetibilit nel caso di campioni valutati in doppio e il loro metodo di valutazione in rapporto al resto del panel Di volta in volta i giudici sono stati informati in merito alle loro prestazioni all interno del panel Individuazione dei descrittori e della scala di mi sura Un certo periodo di tempo stato dedicato alla scelta dei descrittori pi rappresentativi per cia scuna tipologia di vini la selezione dei descrittori stata fatta in parallelo alla valutazione di pro dotti commerciali in modo da testare sul campo assieme ai giudici la loro effettiva validit per quel che riguarda la caratterizzazione dei prodotti Una volta definiti i descrittori stata individuata la scala continua a 10 punti
109. ario che essi siano posizionati almeno 30 35 cm al di sotto del tralcio di potatura e che siano dotati di una sufficiente 6 a frequenti Infatti nei vigneti per la P l o oo 0 5 nigliore utilizzazione ke eanne fondamentale Subirrigazione Si intendono con essa quei metodi di microirrigazione 1 sotterranea sia di tipo freatico che capillare Con il pri mo metodo si presuppone una falda freatica superficiale x mentre il secondo consente di umidificare direttamente solo strato di terreno interessato dalle radici L acqua Pa ff Tpu essere dispersa nel suolo per mezzo di tubazioni po t ere forate o munite di erogatori gocciolatori A tutt og _ gi questo sistema ancora poco diffuso a causa sia della difficolt di equilibrare l acqua perduta per percolazione r in profondita con quella effettivamente utilizzabile dal Pirt le radici sia della durata limitata delle tubazioni 13 15 anni troppo inferiore rispetto alla durata del vigneto Esempio di calcolo della quantit d acqua luglio agosto e della durata dell intervento irriguo irrigazione a goccia in un terreno leggero tipico della zona del Bardolino PIOGGE MEDIE 30 mm al mese ETR evaporazione e traspirazione potenziali 5 mm al giorno 150 mm al mese DEFICIT gt 20 mm al mese 1 200 000 liini 1 200 mc da ripristinare al 50 60 700 mc 700 000 litri di deficit mensile In un vigneto con 5 000 ceppi etta
110. arminati foglia media tri o pentalobata con lembo bolloso seno peziolare a V largo e grappolo medio 150 200 g piramidale alato piu o meno spargolo e acino medio tondo di colore blu nero pruinoso polpa di sapore debolmente erbaceo Caratteristiche fenologiche e produttive Il germogliamento medio precoce e la maturazione media un vitigno di media vigoria generoso con pro Pa duzione abbondante e costante in forza di una buona fertilit delle gemme spesso 2 e di un peso medio del A grappolo discreto Preferisce potature corte con capi a frutto troppo lunghi manifesta il fenomeno delle gemme cieche In ogni EN caso per ottenere produzioni di elevata qualita la carica di gemme per pianta deve essere contenuta dll molto sensibile alla siccit anche sensibile alla peronospora soprattutto del grappolo al marciume acido ed agli attacchi della cocciniglia moderatamente sensibile a botrite poco all oidio Selezione clonale La selezione mira attualmente soprattutto ad ottenere cloni meno sensibili alle patologie e con maggiori conte nuti polifenolici delle uve Cloni omologati Anno OR Potenziale Clone Produttivita E omologazione qualitativo RAUSCEDO 12 1969 WM M A RAUSCEDO 18 1969 FEDIT TCE SG 1969 ISV F V2 1990 ISV F V4 1990 ISV F V6 1990 ISV F V5 1990 BM 8B 1990 1990 2001 2002 2002 Utilizzazione Sensibilita destinazione alla botrite gt ili SM
111. artire dal 1982 dei dati climatici mediante capanni ne meteorologiche in varie localit e con l emanazione in collaborazione col Servizio Fitosanitario Regionale e con le Cantine sociali della zona di un bollettino setti manale volto al corretto programma di difesa antiparas sitaria nel rispetto degli operatori agricoli del prodotto uva e dell ambiente di coltivazione Il Consorzio Vini Bardolino si inoltre impegnato all ot tenimento di nuove denominazioni per affrontare con successo un mercato vinicolo in continua evoluzione In particolare va citata la richiesta e il successivo rico noscimento 1987 della denominazione Bardolino No vello DOC classico e non primo vino novello DOC in Italia e all ottenimento nel 2001 della DOCG per il Bardolino Superiore sempre distinto in classico e non primo vino veneto che ha potuto fregiarsi di questo am bito riconoscimento Particolarmente intensa stata l attivit promoziona le messa in campo dal Consorzio nei suoi 40 anni di vita Vanno ricordati i numerosi incontri giornalistici promossi in occasione di convegni feste dell uva e del vino Bardolino concorsi enologici congressi nazionali e internazionali tutti finalizzati a far conoscere sempre pi il Bardolino unitamente ai suoi operatori e al suo territorio per questo hanno pure giovato le azioni dirette alla pubblicazione di articoli in varie testate tecniche e d informazione Inoltre va menzionata la
112. assitaria Nelle zone pi calde con i vitigni a bacca bianca in particolare essa viene li mitata solo al lato meno soleggiato del filare Da evitare assolutamente anche alla luce dei forti danni riportati nel 2007 con la Corvina in particolare sono le defo gliazioni nel periodo compreso tra l approssimarsi della chiusura del grappolo e l invaiatura fine giugno inizio Anche per l operazione di sfogliatura ci si pu oggi avvalere di mac chine specifiche gestite in proprio o da contoterzisti fino alla vendemmia Con una buona cimatura dei ger mogli si favorisce anche l arieggiamento dei grappoli si facilita il passaggio delle macchine si migliora l effica cia dei trattamenti e come confermano varie esperienze bibliografiche si migliorer anche la resistenza alla sic cit proprio grazie al freno dell attivit vegetativa a fa vore di quella produttiva Per la sua esecuzione in tempi brevi e soprattutto a costi ridotti si impiegano sempre pi spesso le macchine potatrici o cimatrici il cui lavoro sara naturalmente reso pi efficace dalla scelta di forme 1 di allev nento e di strutture di sostegno perfettamente ch gir an Di OS tate is MC Anche con la cimatura manuale sulle pergole necessario rispettare una certa distanza dai grappoli al fine di mantenere una sufficiente superficie fogliare elaborante Per l cimatura delle spalliere si pu contare su macchine veloci e pi molto efficienti
113. ate in ritardo non sempre possibile Impor tante comunque intervenire solo con terreni in buone condizioni tralasciando se possibile l uso delle fresatrici tradizionali le quali peggiorano la struttura del terreno in profondit e ostacolano lo sviluppo delle future radici da preferire estirpatori o coltivatori ed erpici in genere Questo breve esempio considera condizioni medie e non particolari come suoli con pH che si discostano dal la neutralit o con problemi ricorrenti di siccit in questi casi i calcoli vanno riformulati per considerare anche la diversa mobilit nel terreno degli elementi minerali Preparazione del suolo In passato si raggiungevano gli 80 100 cm di profondit e si parlava di scasso totale del terreno Oggi le ricerche agronomiche hanno mostrato l inutilit o addirittura la dannosit nel rimescolare i vari strati di terreno Con la disponibilit di materiale vivaistico pi selezionato si riscontrato il bisogno di effettuare arature di preimpianto pi superficiali alla profondit media di 40 60 cm ri spettivamente per terreni leggeri o sabbiosi e terreni pe santi o argillosi per questi ultimi pu essere anche utile una preventiva ripuntatura a 80 90 cm di profondit per favorire lo sgrondo delle acque e per facilitare il suc cessivo interramento dei pali di sostegno per la quale oggi possono bastare anche trattrici gommate seppure di elevata potenza con sensibili risparmi di tempi
114. ativo all in terno del Consorzio e in generale della rete o im presa virtuale che sviluppa il progetto e instaurazione di un clima indirettamente competiti vo con gli altri Consorzi nel portare avanti insieme alla bandiera della zonazione la bandiera della qualit locale consortile per contribuire ad innalzare la qualit reale e percepita dei vini veneti oltre che dei propri e costituzione e attivit permanente di un gruppo di lavoro operativo il gi citato Nucleo di Leader Di vulgatori caratterizzato da elevato livello di convin zione di svolgere un servizio utile a s al Consorzio e al territorio Per quanto riguarda le attivit di comunicazione e di pro mozione da realizzare nei confronti dei target pi a val le il principio di base quello di conseguire per quanto ragionevolmente possibile un elevato livello di coerenza fra divulgazione interna e comunicazione promozio ne esterna Ci significa mantenere una coerenza tra il livello degli obiettivi qualitativi raggiunti nella DOC e forma e tono della comunicazione esterna verso i vari target a valle Le principali implicazioni comunicazionali di tale prin cipio possono essere cos sintetizzate e trovare un idoneo equilibrio fra la domanda di emo zione e la domanda di informazione da adattare variamente alle diverse tipologie di target fornire adeguata risposta alla crescente domanda di conoscenza di
115. attrezzature robuste e maneggevoli per favorire il miglior lavoro dei vendemmiatori anche in condizioni difficili e su terreni molto pendenti Con forme di allevamento tipo Pergola o Tendone i ven demmiatori potranno essere muniti anche di imbuti con i quali raccogliere 5 7 grappoli per rovesciarli nel contenitore pi grande o direttamente sul carro Sui sistemi a ricadere in particolare a Doppia cortina o GDC ci si pu avvalere anche di macchine agevola trici munite di nastri trasportatori in grado di accogliere i grappoli raccolti e trasferirli rapidamente sul carro ridu cendo sensibilmente i tempi e consentendo di aumenta re le rese orarie degli operatori anche oltre i 3 q ora di uva raccolta Il personale per l esecuzione della vendemmia dovr co munque possedere un minimo di preparazione per evita re maltrattamenti ai grappoli con conseguente fuoriusci ta di mosto e per selezionare ed eliminare quei grappoli 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO l 122 ottenuto a met circa del tralcio lasciato in pota tura e se i tralci sono due o quattro Guyot bila terale doppio o sovrapposto se ne sceglieranno due sulla singola pianta o meglio un grappolo per vite ma in questo caso da germogli portati da tralci in posizione diversa Se la forma di alleva mento a Pergola si sceglier il grappolo basa le posto sul germoglio ottenuto a met circa del tralcio di potatura e se la Pergola doppia se ne E due per pi
116. bbiosi e depositi gravitativi alcune forme sembrerebbero in dicare la presenza di corpi generati da veri e propri distacchi su ripidi versanti morenici probabilmente in seguito all arretramento del ghiacciaio o per erosione al piede prodotta da attivit erosiva fluviale si tratta di materiali poco diversi da quelli morenici fatta ec cezione per la mancanza del sovra consolidamento depositi alluvionali pur distinti in fluvioglaciali o flu viali mostrano un evidente caratteristica comune che quella della selezione granulometrica dovuta alla cerni ta dimensionale che le acque correnti operano in funzio ne della loro velocit sui granuli che possono trasportare o che devono depositare Dal punto di vista petrografico il materiale si presenta complessivamente eterogeneo anche se quello derivante dall erosione dei materiali gla ciali mostra un contenuto in carbonati superiore a quello trasportato nelle alluvioni recenti dell Adige La granu lometria dei depositi fluvioglaciali presenti nelle piane sia interne che esterne all anfiteatro e nelle ampie piane interne ad esso costantemente ghaioso sabbiosa pur con alcune eccezioni come nel caso della piana interna dell anfiteatro di Rivoli in cui sono presenti depositi sab biosi estremamente selezionati e in qualche altro caso arealmente pi limitato Non sono diversi i depositi dei terrazzi intermedi delle valli di Adige e Mincio mentre nelle piane fluviali attuali te
117. bi MJ m anno Rglob valori annui di radiazione solare globale poten _ Ziale in assenza di nubi MJ m anno Hsole valori annui di ore di sole potenziali in assenza di nubi ai A Indicia base termica Per l analisi delle risorse termiche si sono adottati sia l in tee be dice di Winkler somma termica a base 10 C riferita al periodo che intercorre fra 1 aprile e 31 ottobre sia l indi Fae eliotermico di Huglin HI ottenuto con l equazione ee E K2 Td 10 Tx 10 Ain ove la sommatoria riferita al periodo che va dal 1 aprile Da val 30 settembre Td e Tx sono rispettivamente la tempera as tura edia e la massima giornaliera mentre k un coef Teg ciente moltiplicatore legato alla lunghezza del giorno e che per l area in esame vale 1 04 Tanto per l indice di Winkler che per quello di Huglin gg sono st e redatte mappe figg 2 6 e 2 7 che ne illu strano la distribuzione spaziale per il territorio nel suo complesso Per una corretta interpretazione dei dati ottenuti si ri portano nelle tabelle 2 7a e 2 7b i valori degli indici di luglin e Winkler caratteristici di alcune aree viticole ri momate a livello italiano e mondiale 1 ms Figura 2 6 Indice di Winkler per il Bardolino 7 Tabella 2 7a Valori medi degli indici di Huglin e di Winkler ricavati per alcune importanti zone viti
118. bili per un eventuale consultazione sono e Cartografia dei suoli e delle osservazioni su supporto cartaceo e Relazione illustrativa e Archivio delle unit tipologiche di suolo e Archivio delle unit cartografiche Data Base delle osservazioni pedologiche effettuate 3 4 PROPRIET GENERALI DEI SUOLI Formazione ed evoluzione dei suoli L area risulta moderatamente complessa in termini di qualit chimico fisica dei materiali di partenza ma lo estremamente di pi in termini sedimentologici morfo logici e di uso del suolo depositi glaciali risultano estremamente ricchi in carbo nati e relativamente simili sono i depositi fluvioglaciali e caratteristiche dei boschi della porzione meridionale mentre spostandosi ai piedi del Baldo e verso l Adige vede una maggiore diffusione di frassino e nocciolo cui si aggiunge una moderata presenza di castagneti da frutto Come segnalato in precedenza in particolare in territorio gi di Rivoli V hanno ampia diffusione le attivit di cava con rei superfici decisamente alterate dalla presenza delle cave attive abbandonate e dalle numerose zone di assag gio e ricerca di nuovi fronti di coltivazione pe Nella fascia collinare situata ai piedi del Baldo e nel _ le valli che risalgono verso nord alle spalle di Caprino LI V sono ampiamente diffusi sulle aree a media e bassa E f pendenza i prati da sfalcio e in misura molto minore i F seminativi vite e olivo sono comu
119. cali sono cardine essenziale Non si possono dimenticare poi in tema di supporti allo sviluppo locale quegli strumenti e iniziative che uni scono ad un intento pi direttamente promozionale una finalit anche culturale e informativa si pensi ad esempio alla Strada del Vino Bardolino o al Museo del Vino Il sistema Bardolino dunque un sistema complesso che ha al centro il variegato mondo dell imprenditoria vitivinicola ma che si snoda con un articolazione am pia di rapporti e di circuiti e soprattutto con importanti j 6 2 IL SISTEMA COMPETITIVO DEL BARDOLINO CARATTERISTICHE ESPERIENZE PROSPETTIVE i L ambiente imprenditoriale del Bardolino particolar mente vivace e diversificato Il suo territorio infatti si caratterizza non solo per una presenza molto articolata di imprenditoria vitivinicola ma anche per l attivit di altri operatori economici e soggetti istituzionali che ren 10 dinamico il panorama dal punto di vista produtti sociale culturale e ambientale all interno di quello iamo definire il sistema Bardolino Questo iali avanzati operanti e note a livello interna svolgono da tempo un ruolo determinante nel enziare e diffondere nel mondo l immagine sia dei lotti che del territorio del Bardolino Questa imma grandi imprese eccellenti costituisce un patri nio che cresce in sintonia con l ulteriore sviluppo che anizzazioni
120. ci e rari bianco avorio con noduli di selce ben strati ficati a tintinnidi Biancone Cretacico Cenoma niano Titoniano sup 4 scisti argillosi grigio giallastri e marne ceneri sfu manti superiormente in marne rosate calcari mar e nosi rossi fittamente stratificati terminanti con tipici di hard grounds calcari compatti rosei o bianco verdo ff gnoli nastriformi lastame e calcareniti in banchi con intercalazioni di marne grige calcari rossi con liste di selce bruna Scaglia rossa Cretacico Maa strichtiano Turoniano e calcari marnosi pi o meno tufacei talora glauco nitiche marne grigiastre a volte con selce grigia o bruna a piccoli nummuliti discocicline e assiline calcari lastroidi con selce e noduli piritiferi calcari marnosi rosei con intercalazioni di argille rossicce e con selce cromofila in lenti talora di spessore ridotto J con lacuna nella parte inferiore straterelli di calca 0 reniti o marne Paleocene Cuisiano Paleocene e calcareniti giallastre calcari compatti calcari marno si tufacei calcari terrosi giallognoli Pietra Gallina di Avesa calcari marnosi calcari nulliporici e coralli geni Eocene Luteziano e calcareniti con intercalazioni marnose cineree Oli gocene calcari marnosi Miocene Langhiano inf Aquita niano Come si pu vedere si tratta sostanzial
121. cile derivazione nei vigneti in produzione dai sistemi di allevamento tipo Guyot e Capovolto Rispetto ad essi infatti con il Cordone speronato si eliminano le legature e si favorisce una produzione pi regolare grazie ai corti speroncini di potatura In pratica per per le variet del Bardolino questa tecnica si adatta solo per la Rondinella e soprattutto per le variet complementari quali Sangio vese Merlot e Cabernet sauvignon esperienze negative si sono sempre avute con la Corvina la quale produ cendo molto poco sulle gemme basali richiede potature con tralci di almeno 5 6 gemme di lunghezza La strut tura di sostegno per il Cordone speronato praticamente uguale a quella gi descritta per il Guyot Pregi e semplicit della struttura portante quindi anche costi di impianto relativamente bassi e buona fittezza di impianto e quindi produzioni equi librate sul singolo ceppo eliminazione totale delle legature dopo l entrata in produzione del vigneto e stimolazione dell attivit vegetativa grazie allo svi luppo in verticale dei germogli naturalmente se ne cessaria e maggior regolarit vegeto produttiva grazie alla po tatura corta cio alla distribuzione della produzione su corti tralci e buone possibilit di meccanizzazione della potatura e della vendemmia e risparmio di tempo anche a mano soprattutto per la potatura secca e discreta resistenza al vento e buona esposizione fogliare al sole
122. ciso programma di diserbo chimico oppure sull uso di macchine spe cifiche che dell estensione della superficie inerbita Quest ulti ma infatti pu attenuare o viceversa esaltare l aggressi vit del cotico che se interessa tutta la superficie anche utilizzando miscugli frugali risulter alquanto compe titivo verso la coltura La presenza di una striscia senza erba nel sottofilare o ancor pi l inerbimento di un in terfilare s e uno no ridurr tale competizione E Bel a 59 ca ro 5 a F E del manto erboso ci si avvale anche di spe Il diserbo L utilizzo dei prodotti erbicidi o diserbanti in viticoltura pu essere effettuato a tutto campo non coltura oppure localizzato lungo la fila la hon coltura o non lavorazione tecnica molto diffusa in Francia negli anni 80 90 una pratica che permet teva il totale controllo delle erbe infestanti mediante un programma di interventi con prodotti diserbanti distri buiti a tutto campo In quel tempo questa tecnica venne introdotta anche in Italia Piemonte Veneto Toscana Puglia Sicilia seppu re su superfici molto limitate Lo schema tradizionale prevedeva in inverno la distribu zione di prodotti erbicidi residuali per il controllo della germinazione dei semi di erbe annuali e in primavera l uti lizzazione di erbicidi ad azione sistemica o per contatto Tra i prodotti utilizzabili oggi figurano
123. co e Chardonnay Scienza e collaboratori Scienza et al 1990 hanno valutato i rapporti fra alcuni parametri fisici del suolo temperatura infiltrometria po rosit penetrometria ecc e la qualit dell uva per de scrivere i legami che si instaurano fra sito di coltivazione e caratteristiche organolettiche del vino Pi importante del terreno forse il clima in quanto in fluenza l andamento delle diverse fasi fenologiche del ciclo vitale della pianta e il valore di parametri che in fluiscono sul processo di trasformazione Il clima domina non solo la qualit dei vini ma anche la stessa distribu zione della coltivazione della Vitis vinifera attualmente compresa tra i 50 di latitudine Nord e i 40 di latitudine Sud Tra i parametri climatici influenzanti la coltivazione della vite svolge un importante ruolo l altitudine che va considerata in correlazione con la latitudine il grado di continentalit della regione e l esposizione del sito con siderato In relazione all altitudine appare interessante ricordare che la temperatura diminuisce di 1 C ogni 170 m e che oltre i 200 m si ha una diminuzione variabile tra 0 5 e 1 Brix ogni 100 m Fregoni 1998 Altro ruolo importante ai fini della qualit delle produ zioni svolto dal mesoclima Secondo Parodi 1997 infatti il clima locale influisce sugli elementi di base dell equilibrio di un vino quali alcol acidit astringen za e colore attraverso s
124. cole italiane ed europee Huglin 1986 Egger et al 1997 Dettori amp Filigheddu 1997 Mariani dati non pubblicati Anges FF 4N 1060 165 Bordeaux 58 4N 140 2 fh Montpellier FEF 4N 17 2250 Verona V1 tt N 167 2 MS Castagneto Carducci Li tl Tabella 2 7b Valori medi degli indici di Huglin e di Winkler ricavati per alcune importanti zone viticole extraeuropee Huglin 1986 0 Mendoza Ra 32s 29 26 i NI 0 La stima dell evapotraspirazione da coltura di riferimen to ETO con il metodo di Penman Monteith viene svolta nelle seguenti ipotesi e velocit del vento crescente in funzione della quota secondo una legge empirica riferita all area padana e umidit relativa media stimata a partire dai dati medi mensili di temperatura massima e minima radiazione solare globale stimata con il metodo di Hargreaves Allen 1998 a partire dai dati medi di temperatura massima e minima Allen et al 1998 valore totale mensile di ETO stimato moltiplicando il valore di ETO medio giornaliero del mese per il nu mero di giorni del mese stesso Il passaggio dai valori ETO a quelli di evapotraspirazione massima per la vite ETM fig 2 8 stato ottenuto appli cando i coefficienti colturali riportati in tabella 2 8 2 CARATTERIZZAZIONE AGROCLIMATICA Le risorse idriche L analisi delle risorse idriche stata condotta applicando
125. d Viticulture 44 409 430 Jackson D Shuster D 1997 The Production of Gra pes and Wine in Cool Climates Lincoln University Press Jan C 1989 La piramide rovesciata Franco Angeli Johnson H Halliday J 1992 The sinther s Art New York Simmer and Schuster Kliewer W M 1968 Effect of temperature on the com position of grapes grown under field and controlled conditions Proceed Amer Soc Hort Sci 93 Lamb H H 1966 The changing climate Methuen London BIBLIOGRAFIA Costantinescu G 1967 Methodes et principes de de termination des aptitudes viticoles d une region et du choix des cepages appropries Bull OIV 441 Cricco J Toninato L 2004 La zonazione di Cerreto Guidi e Vinci La scoperta del territorio De Biasi C Campostrini F C Benciolini G Bertacchi ni A 1999 D uva e vino Prontuario del viticoltore ero 1 227 Deloire A Lopez F Carbonneau A 2002 Responses de la vigne et terroir elements pour une methode d etude Progr s Agricole et Viticole 119 78 86 Deloire A Martin J 2002 Paysages viticoles et archi tecture de la vigne Progr s Agricole et Viticole 119 SO SLA iglier P Largeard E 1988 II marketing strategico nei servizi Mc Graw Hill ailla O Fiorini P 1998 La zonazione viticola della Val d Illasi Manuale d uso per il viticoltore ailla O Mariani L Brancadoro L Minelli
126. da materiali fluvioglaciali grossolani non alterati comprese tra l area morenica e il limite superiore della fascia delle risorgive WA3 Superficie deposizionale originaria del terrazzo WT1 WA porzioni api cali dei conoidi in corrispondenza degli sbocchi vallivi e dei prin cipali fiumi Terrazzi di origine fluviale dovuti all incisione del corso d acqua ri spetto ad un pre cedente piano di divagazione co stituito dall unita WA3a delimitati da scarpate ero sive e variamente rilevate sulle piane alluvionali WT mesic Oxyaquic Eutrudept coarse loamy mixed mesic Oxyaquic Eutrudept coarse silty mixed mesic Fluvaquentic Eutrudept coarse silty carbonatic mesic grossolano oltre il primo metro molto calcarei e alcalini a drenaggio mediocre Complesso di suoli La Perarola molto profondi tessitura franco sabbiosa scheletro scarso o comune ghiaioso grossolano moderatamente calcarei alcalini drenaggio buono e suoli Palazzo molto profondi tessitura franca o franco limosa scarso scheletro ghiaioso medio fortemente calcarei ed alcalini in superficie molto calcarei e fortemente alcalini in profondit a drenaggio mediocre Consociazione di suoli Cavalcaselle moderatamente profondi limitati da orizzonti anossici tessitura franca o franco limosa scarso scheletro ghiaioso medio estremamente calcarei alcalini in superficie e
127. de che il mercato Usa diventer en tro pochi anni il maggiore mercato del mondo con una crescita dei consumi sul 2004 2005 del 30 in quantit e del 40 in valore mentre il Regno Unito si appresta dopo una ininterrotta crescita dei consumi negli ultimi anni a diventare il pi grande mercato europeo dopo il 2010 Il fatturato derivante dalla produzione di vino italiano nel 2006 risultato in crescita del 5 1 sul 2005 raggiun gendo i 10 miliardi di euro prezzi alla produzione di cui il fatturato interno ed estero mostrano un incremento rispettivamente del 3 3 e del 7 3 rispetto al 2005 Particolarmente brillante l andamento del commercio internazionale del vino italiano che anche negli ultimis simi anni fugando precedenti diffusi timori ha mostrato risultati lusinghieri l export globale ha raggiunto i 3200 milioni di euro mentre l export negli Usa ha toccato quota 1 7 milioni di ettolitri 7 rispetto al 2005 supe rando in valore il miliardo di dollari In questo quadro si colloca l esportazione dei vini vene ti Vi innanzitutto da rilevare che nel decennio 1995 2005 raddoppiato il valore dell export globale dal Veneto passando da 395 a 812 milioni di euro valori monetari non deflazionati Tuttavia si notata negli ul timi anni una certa stazionariet nelle esportazioni dei vini veneti DOC che nel 2006 si sono attestate sui 215 milioni di euro di cui 85 milioni per i bianchi e 130 per i rossi Un fattore
128. definita diluizione a cui o stati aggiunti aromi sintetici o naturali ripro ponenti gli odori aromi pi comunemente presen ti nel vino P a questi standard olfattivi sono stati mes si a disposizione gli odori contenuti ne le naiz du vin che oltre agli odori classici del vino fornisce anche i difetti che i vini possono presentare e ALII a Da fine inverno con cadenza settimanale sono stati degustati i nu merosi vini ottenuti con la microvinificazione 8 ad Curv Nel quadriennio 2002 2005 durante la fase di indagine agronomica del lavoro di zonazione nella fase compresa tra l invaiatura e la maturazione sono stati misurati i va lori di zuccheri acidit e pH delle uve dei vigneti guida di Corvina e Rondinella attraverso rilievi effettuati al fine di poter descrivere la cinetica di maturazione delle uve e rilevare le eventuali differenze Per confrontare i dati di pi anni in modo pi preciso e puntuale si utilizzato il metodo proposto da Failla Failla et al 2004 che preve de diversi passaggi logici schematizzati di seguito Fase 1 fig 4 1 per superare il problema collegato alla difficolt di accertare con un ispezione visuale la data di invaiatura si propone di sostituirla con una data di piena invaiatura che pu essere valutata da una cur va di regressione quadratica che interpola i valori degli zuccheri La data di piena invaiatura def
129. dei germogli e ormai diffusa meccanizzazione delle potature verdi e della vendemmia possibilit di applicazioni laterali di reti antigrandine facile adattamento per tutte le variet del Bardolino x In linea con le tendenze internazionali e con l esigenza di meccaniz zare le potatura e la vendemmia anche nel Bardolino sempre pi i diffuso il sistema di allevamento a spalliera con potatura a Guyot i Difetti necessit di rinnovare annualmente il tralcio di pota tura con successiva legatura ni rischi d eccessiva esposizione dei grappoli al sole con danni da scottature nelle estati pi calde e forte stimolazione dell attivit vegetativa in partico lare negli ambienti pi freschi e con combinazioni Dra ty E d innesto vigorose Ne consegue la necessit di pota ture verdi frequenti con l invecchiamento eccessivo a ee dell apparato fogliare Li 0 fa op 3 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO per anni risultati produttivi insoddisfacenti a causa delle eccessive distanze interfilari pu essere trasformato in pergoletta In questo caso per avere un varco interfilare di almeno 100 120 cm vengono montati braccetti bilate rali di 130 140 cm sui quali sono stesi complessivamente 4 fili Per ottenere uva di buona qualit e perfettamente sana viste le ridotte dimensioni della struttura portante necessario controllare att
130. dei germogli estremamente elevata Per ogni vigneto stata perfettamente rilevata la posizione geografica avvalendosi del sistema satellitare o GPS I rilievi in campo Per tutte le annate sono state rilevate le date precise di germogliamento fioritura invaiatura e epoca di ven demmia inoltre in ogni vigneto sono state rilevate le dimensioni della chioma la produzione di uva il nume ro di grappoli per ceppo e la quantit di legno ceppo in potatura secca Da fine agosto a inizio settembre con cadenza di 9 10 giorni e facendo corrispondere l ultimo intervento con il momento della vendemmia sono stati effettuati campio namenti prevendemmiali e le relative analisi delle uve allo scopo di valutare l andamento dei principali paraz metri della maturazione Inoltre nelle stesse date son stati prelevati 14 campioni di uva 7 di Corvina e 7 Rondinella allo scopo di determinare la maturazioi fenolica presso un laboratorio specializzato All atto della raccolta sono stati rilevati i grappoli pri senti su una decina di viti il peso dell uva vendemmiata per ogni ceppo e sono stati prelevati 6 campioni d spettivi ceppi contrassegnati per il controllo analitico di 4 LA SPERIMENTAZIONE 4 1 MATERIALI E METODI La scelta delle aziende Nel corso della primavera 2002 anche a seguito di un utile confronto con il Comitato Tecnico del Consorzio di Tutela Vini Bardolino sono state individuate circa 60 aziende per il progetto di zonazione
131. dell area a DOC Bardolino In ognuna di esse a partire dalla stagione pri maverile sono state rilevate le date del germogliamento e della fioritura e compilati i questionari riguardanti le caratteristiche delle aziende e dei vigneti prescelti facen do in questo modo conoscere le finalit della ricerca e la metodologia di lavoro Dal 2003 stato ridotto il numero delle tesi fissandolo definitivamente in 46 vigneti guida per variet pari a 92 vigneti in totale e successivamente nel 2005 si sce si a 45 vigneti con 90 tesi a confronto Occorre inoltre ricordare che la forte grandinata del 4 agosto 2002 che colp quasi tutta l area classica ha di fatto dimezzato il progetto nel primo anno che pertanto ha riguardato solo una trentina di vigneti dell areale Sud e una sessantina di microvinificazioni inducendo il Consorzio e Veneto Agricoltura a decidere di prolungare fino alla vendem mia 2005 il progetto sperimentale Nelle 46 aziende i vigneti erano allevati a Pergola in particolare pergola trentina doppia in 11 casi a GDC in 11 a Cortina pendente in un solo caso e a Spallie ra in particolare con potatura a Guyot nelle restanti 23 aziende In tutte le aziende all inizio del lavoro sono stati con trollati i vigneti iscritti all albo del Bardolino DOC potenzialmente in grado di essere iscritti all albo del Bardolino superiore DOCG Pertanto si data la pre cedenza ai vigneti con almeno 3 000 ceppi ettaro in pien
132. della sua storia e indirettamente della sua comunicazione Il primo e pi importante effetto rimane per quello di produrre conoscenza per consentire di generare inno vazione e quindi diversit Non certo per un capriccio intellettualistico ma per le opportunit potenziali che le attuali dinamiche dei mercati presentano al mondo del vino veneto Progettare e realizzare la differenziazione produttiva ambientale ma anche comunicazionale nel Costi d impianto e di gestione dei vigneti Tabella 1 Costi d impianto di un vigneto in funzione di vari sistemi di allevamento Inverno 06 07 Dati tecnici ed economici Sistemadiallevameno Caratteristiche del vigneto Spalliera Pergoleta GDC Supeficie Ha 1 1 1 Lunghezza dell appezzamento ml 2 2 2 Larghezza dell appezzamento m s5 s5 5 Distanza tra i filari ml 22 33 4 Distanza tra le viti sulla fila cm 9 90 o 5 Numero viti per ettaro circa _ 50 5000 5oo Distanza tra i pali lungo il filare ml 4 4 5 Numero di filari appezzameno 24 6 13 Fili metallici numero filare 5 7 5 Tutori per le giovani viti intondinodiferro impianto d irrigazione a pioggia 350 0 Acquisto pali mealia meme 2 1 000 9 __ Acquisto fune acciaio per tirani 4 336 17 a Acquisto filo portante
133. di criticit appare inoltre il decremen to tendenziale dell incidenza delle esportazioni delle Per la stesura di questo paragrafo sono stati utilizzate le seguenti fonti di informazione UE OIV Office International de la Vigne et du Vin United States Department of Agriculture IWSR International Wines and Spirit Record Vinexpo di Bordeaux ProWein di Dusseldorf Vii Verona Mediobanca Ismea Veneto Agricoltura newsletter Global Wine a f 142 6 DIVULGARE E COMUNICARE LA ZONAZIONE METODI STRUMENTI AZION Gran parte di questi operatori piccole e grandi imprese cooperative aderisce e fa parte del Consorzio di Tutela che svolge un essenziale ruolo di difesa valorizzazione e promozione della denominazione Un soggetto che unisce le diverse forme organizzative e media fra i diffe renti orientamenti che possono avere soggetti imprendi toriali cos diversi Nei confronti di questa eterogenea tipologia di soggetti la zonazione ha gi svolto e a maggior ragione svol ger nel prossimo futuro un ruolo di supporto molto ri levante Alla piccola e media impresa privata essa offre strumenti per una crescita non solo tecnico produttiva ma anche imprenditoriale e organizzativa alle grandi aziende offre oltre al resto un supporto scientifico di alto livello con cui poter competere nell arena mon diale con i grandi operatori globali alle Cantine Sociali offre un valido strumento tecnico per spingere
134. drenaggio buono Aree da subpianeggianti a ondulate occupate da depositi sabbioso limosi con ghiaie a pendenza prevalente 1 5 caratterizzate da substrati sovraconsolidati o a tessiture a dominante limosa poco permeabili che possono generare moderati ristagni idrici seminativo e vite Oxyaquic Eutrudepts fine loamy mixed mesic Consociazione di suoli Carpanelle profondi limitati da orizzonti anossici tessitura da franco sabbiosa a franca in superficie da franco argillosa a franco limoso argillosa in profondita scheletro ghiaioso medio da scarso a comune fortemente calcarei in superficie da scarsamente ad estremamente calcarei in profondita alcalini a drenaggio mediocre N D Oxyaquic Eutrudepts coarse loamy mixed mesic Consociazione di suoli La Rocca da moderatamente profondi a profondi limitati dal substrato anossico tessitura da franca a franco sabbiosa comune scheletro ghiaioso medio fortemente calcarei drenaggio mediocre N NI N N N N CZ A a Consociazione di suoli Ceriel debolmente inclinati moderatamente profondi limitati dal substrato sovraconsolidato tessitura franca comune scheletro ghiaioso medio moderatamente calcareo e alcalino in superficie fortemente calcareo e fortemente alcalino in profondita a drenaggio buono Aree subpianeggianti sovente soggette a rimaneggiamenti antropici a depositi sabbioso limosi con pendenza 0 5 seminat
135. duzione per ceppo come covaria ta per attenuarne l effetto tab 4 2 Tabella 4 2 Analisi della varianza sulla variet Corvina per i parame tri pH acidit totale e zuccheri nelle diverse UdP espressa con il dato della produzione per ceppo come covariata Produzione kg pianta covariata Zuccheri Babo Ac totale g l Significativita p lt 0 001 0 001 lt p lt 0 01 0 01 lt p lt 0 05 p gt 0 05 n s Unita di Paesaggio 4 LA SPERIMENTAZIONE Figura 4 11 Differenze nelle diverse UdP per i parametri di concentrazione zuccherina e acidit totale della variet Corvina colori diversi nel grafico rappresentano diversi raggruppamenti nel test di Duncan Corvina 18 5 18 0 la 00 E 5 5 a 16 5 a a 1 5 8 g 2 0 5 MRI 8 8 8 88841 E A E Zuccheri Babo EE UDP Zuccheri Babo Corvina Acidit totale g l 55 5 0 Ac totale g l TE 2 TC UDP Lo stesso percorso analitico seguito sulla Corvina sta Tabella 4 3 Analisi della varianza sulla variet Rondinella per i par to effettuato anche sulla Rondinella tab 4 3 anche in metri pH acidit totale e zuccheri nelle diverse UdP espressa con il x 2 e e rane z dato della produzione per ceppo come covariata questo caso le Unit di Paesaggio mostrano di influenza nae Variabile dipendente _ Significativit re molto l espressione qualitativa dei mosti SE 5 Zuccheri
136. e Anche per l irrigazione del vigneto si pu oggi disporre di una notevole gamma di attrezzature e di metodi La scelta dell uno o dell altro sistema dettata dalla dispo nibilit di acqua e dalla piovosit della zona dal tipo di terreno dalle caratteristiche produttive del vigneto dalla presenza o meno di consorzi di bonifica e dal l economicita dell impianto che si intende realizzare In linea di massima si pu affermare che fatte salve quelle zone bonificate e organizzate per i sistemi tradizionali a pioggia e per scorrimento d obbligo oggi conside rare soprattutto i nuovi sistemi di microirrigazione per 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO Impianto di irrigazione a scorrimento Imptanti a pioggia o per aspersione Anch essi molto tradizionali hanno trovato applicazio ne per i vigneti posti in vicinanza di corsi d acqua o di laghetti e in alcune aree di bonifica del Centro Nord Richiedono elevate quantit di acqua che in terreni in pendio possono in parte creare danni da erosione e sono costosi sia nella realizzazione che nell esercizio Dopo l irrigazione a pioggia in seguito all elevata bagnatura delle foglie e dei grappoli si richiede quasi sempre un trattamento antiparassitario antiperonosporico Inoltre in periodi ventosi si irriga male ed facile esagerare con le dosi di acqua essendo particolarmente difficile il loro controllo Nel tentativo di risparmiare tempo si adottato anche l impi
137. e In pi il personale i terzisti e i tecnici ai quali si deve ricorrere per il reimpianto del vigneto e per l allevamen to delle viti non sempre sono sufficientemente preparati per consigliare le moderne soluzioni Fatto sta che pur di fronte all esigenza forte e urgente di contenere i costi di impianto e di gestione e di rispettare i limiti produttivi del disciplinare del Bardolino DOC e DOCG la scel ta della forma di allevamento per molte delle piccole aziende tende ancora a ricadere su quelle tradizionali in particolare su pergole semplici e doppie Tuttavia si tratta di scelte ormai minoritarie non in sintonia con le nuove tendenze dato che scegliendo una forma di alle vamento si deve oggi tendere ai seguenti obiettivi e investimento ottimale di ceppi ettaro per realizzare in ogni ambiente il migliore equilibrio vegeto produttivo e quindi per ottimizzare la qualit della produzione esposizione al sole del maggiore numero di foglie in particolare di quelle adiacenti ai grappoli per mi gliorare l attivit fotosintetica fondamentale per lo sviluppo della pianta per la corretta maturazione dei grappoli e per la buona lignificazione dei tralci e buon arieggiamento dei grappoli in via di maturazio ne il che soprattutto per i vitigni pi sensibili non significa diretta esposizione dei grappoli al sole facile passaggio di macchine e attrezzi massimo risparmio di manodopera in particolare per le operazioni
138. e abbondante in profondit scarsamente calcarei e alcalini estremamente calcarei e fortemente alcalini nel substrato a drenaggio buono u1 Uo 54 SISTEMA pianura alluvionale risalente al pleni tardiglaciale Wurm Ampie paleovalli depresse alcuni metri rispetto al livello modale di WA WA3 generate dall antica azione degli scaricatori fluvioglaciali a depositi ghiaioso sabbiosi Alternanza di aree molto allungate a sezione convessa generalmente erose a depositi ghiaiosi e di aree a sezione concava paleoalvei caratterizzate da sottili coperture medio fini sovrastanti le ghiaie e sabbie del substrato Superficie a morfologia subpianeggiante e con locali tracce di paleoidrografia a canali intrecciati braided in prossimit dei solchi vallivi principali la morfologia caratterizzata da ampie ondulazioni Superfici debolmente ondulate ribassate anche decine di metri rispetto a WA3 comprendenti deboli dossi allungati rilevati 0 5 1 m sui paleoalvei e superfici subpianeggianti nastriformi allungate a substrato ghiaioso ciottoloso Paleoalvei o depressioni di origine torrentizia privi di sedimentazione attiva delimitate da orli di terrazzo o raccordate alla pianura WA1 Aree fortemente ondulate modellate da flussi fluvioglaciali in forma di deboli dossi e paleoalvei ribassate rispetto a EA1 ed incise dai paleoalvei maggiori WA1 Ampie conoidi ghiaiose costituite
139. e ad elevate a substrato prevalentemente detritico interessati da montuosi caratterizzati da frequenti gradonature e spietramenti prevalentemente a prato MAC7 UNIT Falde detritiche MAC20 plessivamente buone caratteristiche di profondit solo SISTEMA Rilievi collinari prealpini affioramenti del substrato roccioso calcareo e calcareo marnoso MAC es Aree subpianeggianti o con pendenze ridotte costituenti ripiani strutturali intermedi o sommitali Il sottosistema appartenente al pi ampio sistema dei rilievi collinari prealpini descrive le colline scolpite nel substrato roccioso calcareo o calcareo marnoso presenti nella porzione nord della D O C L individuazione delle unit di paesaggio fortemente legata al variare della pendenza cui sono inevitabilmente legati l uso del suo lo la stabilit delle superfici e l evoluzione dei suoli Esso comprende e Versanti con pendenze molto elevate in cui abbon dano gli affioramenti rocciosi ed i suoli si sono svi luppati in genere sotto bosco sui materiali derivati dalla disgregazione fisica delle rocce del substrato in parte ridistribuiti dalle acque e dalla gravit Si tratta di suoli in genere molto superficiali moderatamente differenziati ricchi in scheletro e caratterizzati da un orizzonte di superficie ricco in sostanza organica e Sui versanti con pendenze medie si rinvengono spes so coperture detritiche in molti casi interessate da interventi di spietram
140. e attraverso i profumi e i sapori di un vino viene evocata e tramandata e Terroir slogan l accezione pubblicitaria di ter roir che diventa anche un importante operazione di marketing richiamando appunto alla tradizione alla societ rurale e alle sue abitudini interpretando cos le aspettative dell attuale consumatore di vino Tutte queste definizioni hanno un filo conduttore comu ne nei concetti di origine legame col luogo di prodi zione perennit cio il permanere delle condizioni specificit e tipicit Ed proprio questo ultimo duzioni italiane dal mercato globale La tipicit particolare qualit di un prodotto alimentare specific di un luogo di produzione e non riproducibile altro legata a un luogo di produzione Il terroir dunque un sistema complesso co una catena di fattori fattori naturali dell ambien dell annata variet fattori di intervento umano tano fino a un prodotto finale Morlat 2001 1 INTRODUZIONE 1 1 LE BASI TEORICHE DELLA ZONAZIONE Il concetto su cui si basano le nostre Denominazioni di Origine e quelle dei maggiori Paesi produttori europei che il territorio di origine abbia un influenza fonda mentale nel determinare le caratteristiche del prodotto finale Questo concetto ben espresso dal termine di origine francese terroir che integra due gruppi di fattori fondamentali per l espressione di una originalit enolo gica si p
141. e deposizionale costituite da sedi niche WA menti recenti o attuali olocene recente WA1 localmente limitata da un drenaggio rallentato in pro fondit l unit comprende anche un ampio paleoalveo del Mincio a depositi limosi nel quale i suoli presentano consistenti problemi di drenaggio Il sottosistema delimita le piane alluvionali medio re centi dell Adige e del Mincio depositi sono costituiti da sabbie limose o limoso ghiaiose ed i suoli presentano un evoluzione pedogenetica moderata ma hanno com te variabile l uomo inoltre spesso intervenute migliorare e regolare la forma delle superfici al di migliorarne l utilizzazione Per cui sono present sia suoli ben differenziati arrossati e ricchi in arg e suoli molto pi giovani moderatamente o poco ferenziati in generale sono comunque relativamente profondi e ricchi in scheletro in profondit Sui fianchi delle maggiori scarpate sono app grandi fasce di depositi detritici la maggior pa questi corpi risulta da tempo stabile ed coperta suoli relativamente profondi e ben sviluppati anc limitati dal substrato estremamente ricco in frammenti rocciosi di varia pezzatura Le minori aree interessa i da falde detritiche attive non sono state a UNITA Versanti con pendenze da elevate ad estremamente elevate a prevalente copertura boschiva C MAC3 SOTTOSISTEMA Rilievi collinari e UNIT Versanti con pendenze da medi
142. e di costi Quel che pi conta invece la necessit di arare il 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO Dalla seconda meta degli anni 90 a causa della necessi ta di contenere i limiti produttivi avvantaggiando la qua lit e allo scopo di velocizzare le operazioni colturali in primis la vendemmia nelle grandi aziende in particola re si rapidamente diffuso il sistema di allevamento a spalliera soprattutto con la potatura a Guyot Su questo modello infatti vi sono vincoli strutturali e fisiologici che difficilmente permettono di esagerare sia con la distan za tra i filari quindi con lo sviluppo in lunghezza ettaro dei filari sia con la carica di gemme sul singolo ceppo Oltretutto le distanze d impianto adottate con i giovani vigneti mostrano una tendenza ormai netta anche per l area del Bardolino e indirizzata alla ricerca di ottimi equilibri vegeto produttivi con produzioni contenute sul singolo ceppo e con lo sviluppo adeguato della chio ma senza esagerazioni sulla vigoria In ogni caso scegliere la forma di allevamento tanto importante quanto difficile E questo soprattutto quan do si vuole optare per sistemi di nuova concezione mol to diversi da quelli del passato sia per questioni esteti che certe pergole trentine semplici e ben tenute sono belle da vedere e si armonizzano bene con il paesaggio collinare sia per l attaccamento quasi affettivo ai vecchi sistemi anche se molto costosi e complicati da gestir
143. e e senza un eccessivo numero di fili In definitiva occorrono vigne ti impostati con precisi criteri meglio se appositamente progettati sin dall impianto e perfettamente in linea con le esigenze del vitigno e della macchina Oggi si posso no stimare circa 14 000 15 000 macchine vendemmia trici all opera in Italia e circa 90 000 100 000 ettari di vigneto raccolti meccanicamente circa il 15 del tota le contro il 75 80 della Francia In conclusione si pu tranquillamente affermare che le vendemmiatrici si trovano nella stessa situazione delle mietitrebbiatrici 35 40 anni fa anch esse erano partite solo in alcune aziende tra la diffidenza degli agricoltori e ora hanno sostituito completamente l uomo nella rac colta dei cereali e delle altre essenze erbacee Le macchine sono ovunque sinonimo di progresso e non vi quindi ragione di isolare la viticoltura e di ostaco lare la meccanizzazione delle due pi importanti prati che vendemmia e potatura quando le macchine stesse hanno da tempo dimostrato una perfetta capacit opera tiva e l ottima qualita del prodotto raccolto Completamente diversa invece la testata di raccolta che costituita da un battitore sormontato da una stella a raggi inclinati libera di girare in folle sul proprio asse Il battitore andr collocato al di sotto dell altezza del filo portante o del cordone permanente in modo che duran te l avanzamento della macchina si venga a trovare con i
144. e il posizionamento competitivo plessivo di un comprensorio viticolo al fine di miglio le performance sul mercato nazionale e internazio Andando pi nello specifico possibile indivic seguenti obiettivi della zonazione e innalzare il livello della qualit media del s competitivo della zona tramite una diffusione ralizzata della cultura del terroir e quindi t la crescita della capacit di leggere interpretare lorizzare e promuovere il territorio da parte di soggetti locali e favorire l emergere di risorse e peculiarit loc lorizzando le diversit suscettibili di una sign presenza sul mercato La conseguenza di metodo per l impostazione tivit di divulgazione e comunicazione relative nazione quindi la seguente individuare consc diffondere un mix equilibrato tra omogeneit dei delli generali qualit media e diversit da vere in maniera selettiva e mirata eccellenze Alla luce degli orientamenti sopra indicati si soni luppate due linee di iniziativa e attivit operativa p valorizzazione a valle dei risultati e divulgazione delle potenzialit tecniche che destinatari essenzialmente gli operatori e i pr vitivinicoli nonch i tecnici agronomi enologi DIVULGARE E COMUNICARE LA ZONAZIONE METODI STRUMENTI AZIONI momenti di interdipendenza fra le diverse componenti del sistema In altre parole i circuiti fra i soggetti che lo costituiscono tendono a essere sempre pi virtu
145. e ondulato pagina inferiore glabra grappolo piramidale allungato di medie dimensioni 150 250 g con 1 2 ali mediamente compatto acino sferoidale leggermente allungato di media grandezza buccia molto pruinosa rosso violacea Caratteristiche fenologiche e produttive L epoca di germogliamento pressoch media medio tardiva la maturazione La fertilit delle gemme media ed un grappolo con peso medio basso portano a produzioni di media entit Di vigoria tendenzialmente elevata predilige forme di allevamento espanse pergola veronese molto sensibile agli eccessi di umidit ed alle ca renze di potassio buona la sua tolleranza a oidio peronospora meno a botrite e marciume acido Selezione clonale Gi obiettivi della selezione sono stati la stabilit produttiva un migliore contenuto zuccherino e antocianico delle uve una minore sensibilit al marciume acido Cloni omologati Anno Potenziale Utilizzazione Sensibilit Clone Produttivit omologazione gt destinazione alla botrite Legenda Produttivita Ridotta Media Elevata Potenziale qualitativo Basso Medio Alto Utilizzazione Novelli Breve invecchiamento o d annata Medio invecchiamento Lungo invecchiamento Passito Spumanti Sensibilita alla Botrite Sensibile Mediamente sensibile Poco sensibile 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO MARZEMINO Origine Diversi vitigni erano diffusi un tempo col nome di Marzemino Il pi noto originario del Ve
146. ealizzazione di vini freschi con evidenti note di lampo ne e ciliegia e dalla spiccata acidita Si consiglia quindi di utilizzare Corvina 60 e Rondinella 20 insieme a varieta precoci e colorate come Merlot ma anche con una varieta come Barbera a patto di controllarne i carichi produttivi per non accentuarne le caratteristiche di acidita Per quanto riguarda la scelta dei portinnesti si consigliano 1103 P 110 Re K5BB Si puo utilizzare anche il 420A a patto di evitare la sua adozione nelle aree caratterizzate da ristagni idrici fenomeno abbastanza frequente nell unita 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO n UNIT VOCAZIONALE 5 DESCRIZIONE PAESAGGIO E SUOLI Si tratta di un unit estremamente eterogenea data dall alternanza di corpi morenici in genere ben separati da piane di dimensioni medio piccole con l eccezione di quella delimitante questo paesaggio verso il lago che una zona prevalentemente ribassata rispetto al restante paesaggio caratterizzata dalla presenza di deboli e lunghe ondulazioni Sia i depositi glaciali che fluvioglaciali presentano una grande variabilit in termini di tes siture profondit ed eventuale idromorfia molto diffusa nelle piane di dimensioni minori Nei depositi glaciali iniziano a comparire depositi a tessitura pi fine limitati in profondit da una forte compattazione e con diffusa presenza di moderata idromorfia DESCRIZIONE CLIMA l unit caratterizzata da indici termici superio
147. eaux e Montpellier dal 3 al 7 luglio del 2006 si proposta la seguente definizione area geografica delimitata in cui una comunit umana ha costruito nel corso della sua storia un sapere collettivo sulla produ zione fondato su un sistema di interazioni tra fattori fisici biologici e umani La combinazione delle tecniche pro duttive rivelano un originalit conferiscono una tipicit e garantiscono una reputazione per un bene originato in questa area geografica Si pu osservare quindi come non esista una sola tradu zione del termine terroir di seguito si riportano le quat tro definizioni proposte da Vadour 2003 e Terroir materia il terroir agricolo riguarda cio gli aspetti agronomici e tecnologici di un terroir Comprende l insieme delle potenzialit naturali di un ambiente che danno origine a un prodotto specifico Tale concezione fondata sulla ferma convinzione che la qualit di un prodotto sia strettamente legata alle attitudini agricole della zona di coltivazione Lo si percepisce come relazione tra suolo sottosuolo clima e risposta agronomica della pianta e Terroir spazio il terroir territoriale inteso come ambiente geografico spazio fisico e contesto storico in cui si sono instaurate le condizioni socio econo miche per la produzione e vendita di vino e Terroir coscienza inteso come identit di un pae se di un popolo la memoria la tradizione la cul tura di un luogo ch
148. ecniche colturali pi opportune per arrivare all ottimiz zazione del rapporto tra il vitigno e il suo ambiente di coltivazione Bogoni 1998 Lo studio dei molteplici fattori che legano il vitigno al l ambiente consentendogli di estrinsecare compiuta mente le proprie potenzialit genetiche avviene grazie a un metodo integrato e interdisciplinare che in grado di individuare e mostrare la sequenza dei fattori naturali dell effetto terroir Questa metodologia chiamata zo nazione viticola Questo approccio integrato Morlat 1989 permette di comprendere i meccanismi dell interazione terroir vi Figura 1 1 Le componenti del terroir viticolo da Morlat 2001 Unit Territoriale Fattori ambientali Componente climatica Componente fisica Materiale vegetale Potenziale Viticolo iamo che oggi la viticoltura italiana pur eviden iando una crescita positiva della qualita delle produzio i si deve relazionare in modo sempre piu importante una viticoltura extra europea che grazie allo sfrut mento di vaste superfici all elevato grado di mecca zazione al minore costo della manodopera e alluti 70 di variet internazionali di pi semplice utilizzo e Intrario la nostra viticoltura caratterizzata da un o numero di aziende di piccole dimensioni da un vato costo della manodopera e dall utilizzo di vitigni ta reattivit ambientale e di pi difficile riconoscibi ustativa non riesce ad applicare economie di
149. edie ha luogo a fine marzo inizio aprile e quello in discesa a fine ottobre inizio novembre per cui la stagione di crescita della vita ha una durata media di 210 220 giorni La temperatura media di ottobre fra 13 e 15 C ab bondantemente al di sopra del limite di 10 C consi derato il limite europeo per la viticoltura commerciale Lamb 1966 Le precipitazioni medie annue sono comprese fra 800 e 1100 mm con un regime pluviometrico a due massimi il principale in autunno e il secondario in primavera e due minimi il principale in inverno e il secondario in estate Caratteri di mediterraneit Quella in esame un area interna soggetta a un influsso climatico del Mediterraneo come dimostra il minimo pluviometrico secondario nel mese di luglio Tuttavia non possiamo dire di trovarci di fronte a un vero e pro prio clima mediterraneo come attesta il mancato sod disfacimento dei requisiti di mediterraneit stabiliti da e i _ Koeppen e da Rivas Martinez In particolare Koeppen Mariani 2002 considera a clima mediterraneo le aree in cui oltre il 70 delle precipitazioni totali annue cade nel semestre invernale mentre per l area in esame tale percentuale si assesta intorno a valori del 43 45 in proposito si vedano i dati riportati nel paragrafo dedicato alle precipitazioni La Classificazione di Rivas Martinez indica invece come mediterranee le aree in cui la pioggia risulti inferiore al do
150. eferibilmente 110 R 161 49 1103 P e K5BB 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO UNIT VOCAZIONALE 6 DESCRIZIONE PAESAGGIO E SUOLI Questo settore raccoglie le colline di maggior energia di rilievo che delimitano verso la pianura la cerchia morenica e la sequenza di bassi cordoni di ritiro addossati all interno della cerchia principale con le piane fluvioglaciali che li separano dalla parte pi interna del paesaggio morenico Dominano ampiamente i terreni erosi o antropizzati a causa dei terrazzamenti in cui la parte di suolo utilizzata in genere solo quella raggiunta dallo scasso i suoli sono solitamente poco o moderatamente profondi limitati da depositi glaciali compatti con tessiture medie Si alternano anche cordoni morenici caratterizzati da una energia di rilievo molto minore e da depositi glaciali meno grossolani rispetto alle cerchie esterne e blandi cordoni con suoli molto variabili in pro fondit depressioni allungate ma poco continue in cui sono spesso presenti suoli con problemi di idromorfia nelle piane fluvioglaciali interne dominano suoli evoluti non molto profondi con locali problemi di drenaggio Sulla parte esterna a bordare i cordoni possono essere presenti depositi fluvioglaciali o di ruscellamento ancor pi grossolani dominati dalle ghiaie con grossi problemi di ritenzione idrica l 136 DESCRIZIONE CLIMA Questa Unit Vocazionale presenta valori medi per quasi tutte le variabili indagate ad ecc
151. egato all attenuarsi della circolazione atlantica tipica dell inverno mentre il minimo precipitativo estivo un segnale di mediterraneit i Dal punto di vista circolatorio si osserva che i periodi di piovosit intensa e prolungata tipici della fase autunna le e primaverile sono da attribuire al flusso perturbata meridionale associato alle depressioni che influenzano l area in tale periodo e alle quali la zona risulta partico larmente esposta Il periodo da luglio a settembre presenta una piovosit t relativamente elevata ma riconducibile soprattutto a fe nomeni temporaleschi che danno apporti assai irregolari N nello spazio e nel tempo e per di pi soggetti a signifi ASR cativi fenomeni di ruscellamento il che rende l apporto idrico solo parzialmente fruibile da parte della vite cae All innesco dell attivit temporalesca concorrono sia il lago di Garda fonte di umidit per i bassi strati sia la vicina Valle dell Adige valori di PPAR sono riportati nella mappa fig 2 2 che ne illustra la distribuzione spaziale per il territorio nel suo complesso Si osservi che l orografia relativamente dolce garantisce buoni livelli di radiazione solare foto sinteticamente attiva Figura 2 2 Valori annui di radiazione fotosinteticamente attiva po tenziale PPAR precipitazioni mm 2 CARATTERIZZAZIONE AGROCLIMATICA Figura 2 4 Mappa delle precipitazioni medie ann
152. egetativo due momenti di rapido sviluppo legati all accrescimento dei germogli maggio ai giugno e allo sviluppo dei grappoli giugno luglio An che alla fase di maturazione vera e propria agosto inizio settembre l acqua naturalmente fondamentale particolarmente nel secondo momento che la mancan za di acqua nel terreno comporta dei forti scadimenti qualitativi e quantitativi della produzione Difatti mentre 4 a fine primavera di solito c sufficiente acqua molto P pi frequente la sua scarsit in estate proprio nella fase in cui sono soprattutto i grappoli in rapido accrescimento e in maturazione a risentirne Inoltre sempre in estate ci sono perdite di acqua per evaporazione e traspirazione In quest ambito il programma prevede alcune soluzioni alternative quali e terbutilazina in inverno e glifosate o fluazifop P buti le in estate successivamente flazasulfuron a fine in verno glifosate e altri a fine primavera e glifosateo glufosinate ammonio a fine autunno dopo la completa caduta delle foglie cui seguiranno altri 2 3 interventi con gli stessi prodotti magari alternati fra loro a inizio e a fine primavera ed eventualmen te in estate e isoxaben oxifluorfen o oxadiazon a fine inverno nei giovani vigneti o subito dopo il loro impianto e con trollo delle chiazze d erba in estate con prodotti ad azione sistemica o per contatto diquat e paraquat Per il buon s
153. el panel n Fisiologia della vista del gusto e dell olfatto Mediante trattazioni teoriche i giudici sono stati messi al corrente di quanto sia importante cono scere la fisiologia e i meccanismi che regolano il tempo di reazione dei nostri sensi nel momento in cui vengono a contatto con alimenti e bevande Sono state fornite nozioni inerenti la vista il gusto _ l olfatto ovvero i sensi direttamente coinvolti __ nelle valutazioni sensoriale dei vini M Riconoscimento e individuazione delle soglie dei me pusti Per valutare le attitudini e le capacit sensoriali degli assaggiatori sono stati condotti dei semplici test di addestramento in cui si richiedeva di rico noscere i gusti fondamentali salato acido dol ce amaro a partire da soluzioni acquose aventi una concentrazione nota delle varie sostanze di riferimento in esse disciolte cloruro di sodio ac citrico saccarosio caffeina In un secondo mo mento sono state fornite delle soluzioni acquose con disciolte le sostanze di riferimento a diverse incentrazioni ed stato chiesto ai giudici di or dinarle secondo un andamento di concentrazione crescente attraverso questa attivit stato possi bile determinare le soglie di percezione gustativa lelle persone coinvolte nelle valutazioni onoscimento degli odori udici sono stati coinvolti nella determinazione conoscimento degli odori attraverso l impiego laconi contenenti soluzioni di acqua e vino dardizzate a una pre
154. el terreno quali tessitura scheletro e percen tuale di argilla sabbia e limo struttura colore dotazio ne di sostanza organica di carbonati di macroelementi scambiabili o assimilabili quali potassio fosforo magne sio calcio e zolfo e di microelementi quali ferro boro manganese zinco rame ecc La tessitura incide positivamente sullo sviluppo della vite Per esempio i suoli pi sabbiosi eventualmente an che ricchi di scheletro in primavera manifestano un ra pido innalzamento della temperatura con un anticipata attivit radicale rispetto ai terreni pi pesanti Inoltre nei terreni pi leggeri circola meglio l ossigeno e le radici spaziano maggiormente sfruttando al meglio la fertilit naturale Viceversa nei suoli leggeri aumentano sensi bilmente sia le perdite per dilavamento degli elementi nutritivi sia i rischi di siccit primaverile estiva In questi casi oltre a disporre dell irrigazione il viticoltore ob bligato alla scelta di un modello di viticoltura per clima caldo arido cio con combinazioni d innesto di media vigoria fittezze d impianto abbastanza elevate forme di allevamento contenute e scarsa forzatura sulla vegeta zione La tessitura del terreno in grado di condizionare anche la composizione del vino ad esempio si otten gono vini con meno estratti dai terreni leggeri rispetto a quelli argillosi e soprattutto le sue caratteristiche orga nolettiche ottenendosi nei terreni leggeri vi
155. eletro ghiaioso fine e medio da scarso a comune molto calcarei in superficie ed estremamente calcarei in profondit alcalini a drenaggio mediocre Alfic Udarent fine loamy mixed mesic o Consociazione di suoli La presa profondi tessitura franca o franco argillosa in superficie e franca o franco sabbiosa in profondit a frequente scheletro ghiaioso grossolano e medio molto calcarei e alcalini in superficie ed estremamente calcarei e fortemente alcalini in profondit a drenaggio buono Aree di piede versante dei rilievi morenici antichi della zona di Caprino a depositi sabbioso limosi con variabile contenuto in ghiaia vigneto e seminativo Superfici di raccordo fra i rilievi morenici e le piane fluvioglaciali o fluvio lacustri a Typic Hapludalfs fine loamy over sandy skeletal mixed mesic Typic Eutrudepts coarse loamy over sandy skeletal carbonatic mesic Typic Paleudalf fine loamy mixed mesic Complesso di suoli Galletti moderatamente profondi tessitura franca scheletro ghiaioso medio e grossolano frequente ciottoloso in profondit scarsamente calcareo ed alcalino estremamente calcareo e fortemente alcalino nel substrato drenaggio buono e suoli Fiozza da sottili a moderatamente profondi se scassati tessitura da franco sabbiosa in superficie a sabbioso franca in profondit scheletro ghiaioso medio frequente in superficie e ghiaioso grossolano abbondante in profondit molto calcare
156. ella 20 si consiglia l uti lizzo di Cabernet Sauvignon e Barbera nella parte pi esterna e di Merlot in quella pi interna oltre a Sangio vese in tutta l unit portinnesti da utilizzare sono preferibilmente 110 R 1103 P 161 49 420A SO4 e K5BB INOIZV ILNIWNYLS 1001316 INOIZVNOZ VI JNVIINAWOD 1 INVDINAIA 9 E 1 6 DIVULGARE E COMUNICARE LA ZONAZIONE METODI STRUMENTI AZIONI DOC DOCG venete sul totale che scende dal 35 37 dei primi anni del decennio considerato al 24 26 degli ultimi anni La stagnazione della crescita e poi il suo ridimensionamento sul mercato americano ne sono una causa importante anche se non l unica Esaminando la situazione dei mercati internazionali emergono alcune tendenze qualitative e culturali riferi bili soprattutto ai mercati dei paesi pi evoluti che pos sono trasformarsi in corpose opportunit per gli operato ri pi attenti ad adattare i loro sistemi di offerta ai bisogni e alle esigenze emergenti Esse possono rappre Mi degli elementi di notevole interesse soprattutto se leti dall angolo di visuale delle esperienze della zonazi ne In particolare la domanda crescente di rassicurazione nienza del vino trasparenza dei processi fic vicinanza in senso spaziale ma soprattutto psic gico e la domanda crescente di vini con caratteristiche temente differenzianti rispetto alla banalizzazio prevalente e la
157. emazione a rittochino cio con filari che saran no impostati nel senso della pendenza al fine di conte nere i rischi di erosione superficiale del terreno conviene inerbire al pi presto lo spazio interfilare con la semina di essenze graminacee in particolare di pronta radica zione e di rapido sviluppo festuche in particolare Strettamente collegato al tipo di sistemazione figurer anche il modello di meccanizzazione disponibile o che si andr ad acquistare Il drenaggio una tecnica agronomica attuata da sempre per boni ficare e mettere a coltura parti di appezzamenti in cui ristagna l acqua oggi il drenaggio pu avvalersi di mo derni mezzi sia per la raccolta e il trasporto sotterranei dell acqua sia per la posa in opera dei tubi drenanti Ai tradizionali canalicoli riempiti con sassi e altro mate riale grossolano oggi si contrappongono specifici tubi forati molto resistenti e funzionali i quali possono es sere messi a dimora a giusta profondit con apposite macchine e sempre protetti al disopra da uno strato di ghiaia coperta da tessuto idoneo Sulla base della tessitura del terreno della piovosit del la zona e della profondit dei canali di scolo verr poi stabilita la profondit dei tubi drenanti e fissata la distan za tra loro nel terreno La concimazione di fondo Come per tutti i mezzi produttivi anche per la dotazione minerale del terreno i migliori risultati si hanno con valo ri sufficie
158. ensili Pi contenuto invece il rischio climatico di settembre che presenta un 90 percentile di 10 giorni In complesso comunque i percentili mostrano livelli di rischio non elevatissimi e che consentono in genere una gestione sufficientemente agevole delle ope razioni di raccolta Tabella 2 9 Medie e percentili 10 50 e 90 del numero di giorni piovosi nei diversi mesi dell anno per l area del Bardolino di prati riferiti al periodo 1987 2005 OCT Media 7 Gennaio 00 54 100 54 t Aprile 80 108 142 105 Giugno 2 9 CONCLUSIONI L analisi condotta ha permesso di descrivere in termini quantitativi il clima dell area viticola del Bardolino r I risultati consentono di affermare che i caratteri agro climatici ne fanno un territorio vocato a una d Di di qualit Tale conclusione suffragata sia dall an delle risorse climatiche sia da quella degli element i 1 matici limitanti Da tali analisi emergono infatti buoni o ottimi livelli delle risorse radiative termich metriche i cui valori appaiono simili a quelli rd ontra nelle migliori aree viticole italiane e mondiali me limitazioni non appaiono in grado di pregiudicare vit viticola E i I livelli di rischio climatico e la variabilit interannt delle risorse climatiche consigliano cou m nere nel tempo le attivit di rilevamento ag nete tolo gico e fenologico in stre
159. entamente la vigoria delle viti in modo che i grappoli siano ben arieggiati e con giusta quantit di foglie semplicit della gestione quando la produzione se di pregio quali uva da collocare in fruttaio e ven demmia in due tempi buon rapporto quantit qualit della produzione grazie alla fascia produttiva contenuta al buon in vestimento di ceppi per ettaro e all ottima esposizio ne fogliare qualora le operazioni di potatura verde siano ben applicate cio non venga asportata gran parte delle foglie giovani con la potature verde discreta resistenza alle malattie in conseguenza del buon arieggiamento dei grappoli e della chioma e della facilit di difesa antiparassitaria maturazione regolare dei grappoli quando sono adottate potature di media lunghezza con buon rap porto tra legno vecchio e legno giovane facilit di potature verdi meccanizzate grazie alla peculiarit della sua struttura produttiva Sistema di allevamento a pergoletta Pregi Difetti costo di impianto piuttosto elevato necessit di assistenza tecnica in fase di impianto e di formazione come tutte le forme espanse necessita di terreni ab bastanza fertili e di combinazioni d innesto sufficien temente vigorose e qualche rischio in pi rispetto al Guyot di marciumi del grappolo sui vitigni molto sensibili data la vege tazione pi affastellata e necessit di disporre di personale preparato per la potatura invernale e
160. ente accompagnati da una certa quota di fanghi da depurazione purch presentino regolari requisiti di legge e con costi contenuti e 350 400 unit ha di ossido di potassio 7 8 q ha di solfato di potassio 50 52 di K O o di cloruro di po tassio 60 62 di K O nei terreni pi permeabili d 250 300 unit ha di anidride fosforica 6 7 q ha di perfosfato triplo 46 48 di P O Valore da raggiungere Potassio scambiabile K O ppm 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO Figura 5 2 Esempio di calcolo delle dosi di concime da apportare terreno in tempera cio a giusta umidit quindi preferi bilmente nell estate precedente all impianto in partico lare nei terreni argillosi Nei terreni poco profondi a causa della roccia madre abbastanza superficiale o in quelli molto ricchi di sassi le concimazioni di fondo e l aratura potranno essere pre cedute dall intervento di una macchina macinasassi Effettuata la lavorazione profonda a tempo debito con l avvicinarsi del momento della messa a dimora delle barbatelle si renderanno necessarie una o pi lavorazio ni per l affinamento del terreno estirpatura erpicatura e per la sua sistemazione superficiale Di norma sarebbe bene intervenire a fine inverno per consentire l azione del gelo sulla disgregazione delle zol le tuttavia per il controllo autunnale delle malerbe op pure per impianti viticoli di fine autunno o per arature di fondo effettu
161. ento e gradonatura anche se or mai buona parte di queste superfici sembra destinata all abbandono e a essere rioccupata dal bosco Nelle aree in cui risulta subaffiorante il substrato ovviamen te la profondit del suolo ridotta si tratta tuttavia di suoli moderatamente differenziati e ricchi di sostanza organica negli orizzonti superficiali Sulle superfici modali i suoli sono ben differenziati argillosi e ar rossati e ricchi in scheletro che in profondit risulta decisamente abbondante e di grosse dimensioni e Lungo i versanti compaiono aree in genere ondula te o in debole pendenza qualificabili come terrazzi di varia origine Costituendo superfici di raccolta dei materiali erosi dai versanti sovrastanti mostrano una copertura di tipo colluviale e localmente torrentizio alluvionale la cui et di messa in posto decisamen l 0 SUOLI DEL BARDOLINO Le Unit di Paesaggio Bardolino amp 5 Unita di Paesaggio ia Morenico addensato Anfiteatro di Rivoli J aot Piana di Costermano Ci We e Piana dei Ronchi SS f Morena medio recente g Morene di Pastrengo id Morena fine ah Argine morenico principale m Morena di ritiro 7 8 Piane fluvio glaciali E Morene intermedie 7 Versanti rocciosi 3 I SUOLI DEL BARDOLINO Unit di Paesaggio Descrizione Versanti molto articolati con forte pendenza complessiva e prevalente esposizione ad ovest
162. eri 1103 Paulsen onde evitare i danni da clorosi ferrica una volta che il vigneto entrer in produzione Alle buone dotazioni di carbonati corrisponde un pH su balcalino del terreno con valori mediamente compresi tra 7 5 e 8 2 ed questa una situazione diffusa in Italia in pi del 95 dei terreni vitati Buoni esempi di vini pregiati ottenuti su terreni subacidi tuttavia non manca no basti citare la viticoltura della Valtellina e delle Cin que Terre o alcune zone della Maremma e delle colline trevigiane Ai fini della scelta del terreno da investire a vigneto an dr infine considerata la composizione in elementi mi nerali macro e microelementi diagnosticabile con una buona analisi di laboratorio attraverso la determinazio ne delle frazioni assimilabili e scambiabili di potassio fosforo magnesio calcio ed eventualmente di zolfo ferro manganese rame zinco e boro Strettamente col legata a questi figura anche la capacit di scambio catio nico C S C a sua volta dipendente dalla dotazione del suolo in sostanza organica e argilla la quale esprime la capacit del terreno di trattenere gli elementi nutritivi e di cederli regolarmente alla soluzione del suolo e quindi alle radici 5 1 SCELTE ALL IMPIANTO Scelta dell appezzamento Per la scelta di un terreno da utilizzare per il nuovo im pianto viticolo la composizione fisico chimica del suolo sicuramente importante un aspetto legato a diversi parametri d
163. ersante interno sistema produttivo locale che sul versante esterno sistema allargato dei target inter locutori vari e sua periodica verifica Uno schema di massima di tale processo e dei suoi principali bloc chi riportato nella figura 6 1 1 Quadro schematico per lo sviluppo e la diffusione programmata della zonazione nelle varie realt locali A che lavorano in loco e o sia nelle aziende private che nelle Cantine Sociali o in altri contesti divulgazione delle potenzialit promozionali che ha come destinatari essenzialmente gli operatori del sistema distributivo commerciale turistico istituzio nale nonch vari operatori economici che sono diret tamente o indirettamente coinvolti nella promozione globale del territorio locale ad es CCIAA Agenzie di viluppo tour operator ecc passaggi logici fondamentali per divulgare concretamente i risultati raggiunti con la zonazione e i conseguenti obiet tivi di sviluppo riguardano in primo luogo la definizione ale di un processo di pianificazione delle iniziative di know how transfer e comunicazione poi la messa a fuoco RISULTATI DELLA ZONAZIONE MANUALE INFORMAZIONI DI BASE E DETTAGLIO ACQUISIZIONI SCIENTIFICHE INDICAZIONI OPERATIVE SCELTE PROPOSTE AMBIENTE INTERNO PUNTI DI FORZA E DEBOLEZZA DEL TERRITORIO CONSORZIO SEGMENTAZIONE ATTUALE OPERATORI E LORO CARATTERISTICHE CONFRONT
164. ezione delle precipi tazioni piovose che sono le meno abbondanti di tutta la denominazione attestandosi su valori inferiori agli 850 mm annui di pioggia CARATTERISTICHE VOCAZIONALI Zuccheri Acidit Antociani pH1 F A Corvina E A Rondinella a Corvina T V Rondinella Antociani pH1 Corvina Antociani pH1 Rondinella Zuccheri Babo Corvina Zuccheri Babo Rondinella Ac totale g l Corvina Ac totale g l Rondinella am pH Corvina pH Rondinella E A Estraibilit Antociani T V Tannini Vinaccioli 1 2 3 4 Giorno di campionamento Campionamento MANUALE D USO DEL TERRITORIO Le curve di maturazione tecnologica mostrano un accumulo in Rosa zuccheri leggermente inferiore alla media per la Rondinella che evidenzia anche un minore accumulo di antociani Molto buona invece la maturit tecnologica e dei tannini dei vinaccioli per la variet Corvina Anche tutti gli indici di accumulo della materia Amaro colorante determinati al momento della vendemmia evidenziano per questa variet un ottima adattabilit Le colorazioni dei vini sono molto intense Particolarmente am pio e interessante risulta essere il profilo sensoriale della Corvina che in questa unit sviluppa note di fruttato e di ciliegia superiori alla media della denominazione Anche l astringenza risulta ele vata a testimonianza dell elevata carica polifenolica Astringente Ci
165. febbraio 1929 febbraio 1956 mentre la terza 1985 si avuta a gennaio Da segnalare anche che i mesi di febbraio e marzo pos sono presentare periodi caldi precoci che stimolano il ri sveglio vegetativo delle colture in presenza di un rischio sensibile di gelate tardive Temperature estive superiori al cardinale massimo Le ondate di caldo sull area veneta presentano precise ragioni circolatorie In particolare le ondate di caldo di lunga durata sono associate a promontori anticiclonici meridionali che spingono masse d aria torrida dall area africana verso il centro del Mediterraneo La durata me dia di tali ondate di caldo varia da un minimo di 9 a un massimo di 21 giorni secondo uno studio condotto da Michele Conte 1994 che identific 28 episodi nel pe riodo dal 1950 al 1992 Lo stesso Conte evidenzi anche la presenza di ondate di caldo di breve durata dovute I i 2 CARATTERIZZAZIONE AGROCLIMATICA Precipitazioni durante la raccolta Alcune considerazioni i merito al rischio climatico di periodi di piovosita persistente in vicinanza della rac colta possono essere dedotte dall analisi dei dati in ta bella 2 9 che riportano il 10 50 e 90 percentile dei giorni piovosi mensili precipitazione gt 1 mm Si osservi ad esempio che il mese di ottobre presenta un 90 per centile di 13 2 giorni il che equivale a dire che nel 10 degli anni quelli pi piovosi si evidenziano pi di 13 2 giorni di pioggia m
166. gazzini dei prodotti per la viticoltura A parit di caratteristiche fisico chimi che e di possibilit di scelta andr naturalmente preferi to l appezzamento pi vicino Sistemazioni superficiali Come pi volte ricordato nella moderna viticoltura di fondamentale importanza una buona sistemazione del terreno da cui derivano vantaggi economici agronomi ci e qualitativi sulla produzione Ma se facile sistemare i terreni di pianura o di bassa collina questo difficile e soprattutto oneroso in medio alta collina e natural mente in montagna Altrettanto importante e necessario predisporre appositi progetti di sistemazione da sot toporre all approvazione di Comuni e Beni Ambientali per la migliore salvaguardia di pregiati territori molto importanti anche per la promozione e la vendita del vino ottenuto A grandi linee si pu suggerire quanto segue in pianura verificare che ci sia un buon livellamento superficiale eliminando eventuali depressioni nelle quali particolarmente sui suoli argillosi ristagnereb be l acqua In caso di spostamento di quote di terreno pi profonde dello strato arabile necessario accan tonare momentaneamente il primo strato di terreno il pi fertile per poi ridistribuirlo omogeneamente a fine lavori nella bassa e media collina oltre ad alcune norme comuni alla pianura si porr la necessit di sistemare il terreno per favorire il passaggio delle macchine e contemp
167. ghiaioso medio e fine fortemente calcarei e alcalini a drenaggio da buono a mediocre e suoli Campagna Rossa da moderatamente profondi a profondi tessitura da franco limosa a franco sabbiosa scheletro ghiaioso fine e medio da scarso a comune fortemente calcarei e alcalini in superficie ed estremamente calcarei e fortemente alcalini in profondit a drenaggio mediocre Complesso di suoli Monte Lupo da sottili a moderatamente profondi limitati da orizzonti anossici tessitura franco limosa scheletro ghiaioso fine da assente a scarso molto calcarei e alcalini in superficie estremamente calcarei e fortemente alcalini in profondit a drenaggio da mediocre a lento localmente in profondit presentano abbondanti concrezioni calcaree e suoli Gabbiola moderatamente profondi limitati da orizzonti anossici a tessitura da franco limosa a franco limoso argillosa scheletro ghiaioso fine da assente a scarso molto calcarei e alcalini a drenaggio lento Complesso di suoli Pianure di piana sottili o moderatamente profondi limitati dal substrato ghiaioso tessitura da franca a franco argillosa in superficie franco argillosa in profondit sabbioso franca nel substrato frequente scheletro ghiaioso medio grossolano in superficie e abbondante scheletro da ghiaioso medio a ciottoloso in profondit scarsamente calcarei e alcalini estremamente calcarei e fortemente alcalini nel substrato drenaggio moderatamente rapido e suoli Fasolar so
168. gli apici dei germogli a partire dalla 113 122 foglia dopo l ultimo grappolo allo scopo di mantenere una superficie elaborante che si avvicini al limite ormai noto di 1 3 1 5 mq kg di uva presente sulla pianta Il germoglio cos cimato rallenter lo svi luppo a tutto vantaggio dell accrescimento dei grappoli L epoca migliore per l intervento di cimatura si colloca entro i 10 20 giorni dopo la fioritura favorendo cos la formazione di alcune femminelle germogli ottenuti dalle gemme pronte molto utili in fase di maturazione le Infatti cos come i tralci presenteranno una lignificazio ne maggiore a fine autunno se portano delle femminelle abbastanza sviluppate anche i grappoli si avvantagge ranno della presenza di queste in particolare se il loro apparato fogliare giovane viene mantenuto efficiente Scacchiatura Consiste nell eliminare lungo i tralci di potatura i ger mogli sterili cio quelli che non portano grappoli e che sono inutili per la successiva potatura invernale Con que sta operazione si favorisce lo sviluppo e il soleggiamento dei germogli restanti e soprattutto si migliorer l arieg giamento dei grappoli con evidenti vantaggi per la loro maturazione Nel caso di potature invernali pi ricche del necessario quindi con probabile eccesso di grappoli ni a germogliamento avvenuto con questa operazione si potr anche effettuare un diradamento dei germogli fer tili in particolare di que
169. gt VCR 1 VCR 101 ERSA FVG 350 q gt MR ERSA FVG 351 2002 OOO MA 1 VCR 13 D M in corso N 181 1973 M R M L l ts wm wm 5 me mu L elenco dei cloni non completo ma riporta solamente quelli di maggiore utilizzo nell area 2 Legenda Produttivita Ridotta Media Elevata Potenziale qualitativo Basso Medio Alto Utilizzazione Novelli Breve invecchiamento d annata Medio invecchiamento Lungo invecchiamento Passito Spumanti Os 2 Sensibilita alla Botrite Sensibile Mediamente sensibile Poco sensibile 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO CABERNET SAUVIGNON Origine Come il Merlot Cabernet franc Carmenere ecc proviene dalla zona di Bordeaux da dove stato importato in Italia probabilmente nell 800 Il De Secondat figlio di Montesquieu lo defin il vitigno perfetto Caratteristiche ampelografiche e portamento semieretto e apice del germoglio cotonoso bianco giallastro con sfumature rosato vinose foglia media quinquelobata con caratteristiche cinque aperture quasi circolari determinate dalla sovrappo sizione dei lobi seno peziolare chiuso con bordi sovrapposti pagina inferiore aracnoidea e grappolo medio piccolo 150 250 g cilindrico piramidale con un ala tendenzialmente compatto e acino medio sferoidale con buccia spessa di colore blu nero pruinosa sapore leggermente erbaceo Caratteristiche fenologiche e produttive I
170. ha rappresenta to una valida alternativa alla vecchia pergola anche per la zona del Bardolino e nei terreni collinari d obbligo adottare palificazioni e ancoraggi molto resistenti per garantire una buona tenuta del vigneto e rischi d insufficiente superficie fogliare elaborante con piante vigorose per le quali sono richiesti vari interventi di cimatura dei germogli D Doppia cortina GDC eiama di allevamento denominato anche GDC i M BPR duttiva e in zione della mobilit dei C etti possibile vendemmiare meccanicamente per otimento verticale con enormi vantaggi operativi an vitigni ritenuti pi difficili per esempio Gargane e Lasciando i in potatura invernale solo i i gemme di lunghezza e sempre alternati a corti Mic ni per il rinnovo gia in primavera si formano due cortine vegetative ben distinte le quali vanno mantenute anche in estate con opportune pettinature e successive cima ture dei germogli Portando verso l esterno la fascia vegeto produttiva ed bw Di Va libera di ricadere vengono notevolmen ntenuti i tempi di intervento per le varie operazioni chee nuali fino a raggiungere limiti inferiori anche j el 60 70 rispetto ai sistemi tradizionali con la comple ta meccanizzazione delle potature e della vendemmia Le distanze di impianto normalmente adottate nei nuovi Eneti destinati a doppia cortina sono di 3 8 4 m tra i filari e 0 5 1 m sulla fi
171. i siccitose con suoli poco profondi leggeri e grossolani difficilmente irrigabili introducendo delle mo dificazioni importanti nelle caratteristiche dei vini prodotti Come accaduto in passato saranno le scelte genetiche nuovi vitigni e nuovi portinnesti a consentire migliori forme di adattamento ma solo dopo lunghe e costose ricerche che peraltro non sono ancora iniziate Nel frattempo non rimangono che gli accorgimenti colturali i quali sono efficaci a condizione che si conoscano le risorse del suolo e le risposte delle variet Il manuale d uso del territorio contiene delle indicazioni importanti per ridurre le conseguenze delle temperature elevate o delle diminuite disponibilit idri che nelle diverse Unit Vocazionali delle varie zonazioni Ma le zonazioni non si concludono con la pubblicazione dei risultati La valutazione del grado di interazione tra le Unit di paesaggio e i vitigni spesso evidenzia una grande potenzialit inespressa per la scelta della combinazione d innesto sbagliata per le densit d impianto inadeguate alla fertilit del suolo per errori nella gestione idrica o nu trizionale ma soprattutto per la crescente imprevedibilit delle condizioni climatiche Questo fa si che la zonazione _ divenga non un punto d arrivo ma di partenza per reimpostare la viticoltura di un territorio alla luce dei risultati conse guiti l ottimizzazione dell interazione si raggiunge quindi creando nelle diverse Unit vitico
172. i a distanze maggiori fino al caso limite della Pergola o meglio del Tendone in cui un solo gocciolatore posto al centro dell interfilare e a met tra le quattro piante adia centi copre anche 9 16 mq di superficie Naturalmente in questo caso per favorire la creazione di una maggiore zona umida e quindi un migliore apporto alle piante occorrer utilizzare gocciolatori con portata di almeno 12 16 litri all ora Il metodo a goccia se da una parte ha rivoluzionato il concetto d irrigazione dei vigneti dall altra ha compor E 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO La potatura verde Con il termine di potatura verde o estiva s intende una serie di operazioni volte al controllo dello sviluppo degli organi verdi della pianta grappoli compresi In ordine cronologico figurano la spollonatura la scacchiatura la legatura e la cimatura dei germogli la sfogliatura il dira damento dei grappoli e la sfemminellatura Spollonatura di solito la prima operazione in verde nel vigneto e consiste nell eliminazione dei ricacci polloni presenti al piede della vite o pi frequentemente lungo il fusto succhioni Questa operazione si rende particolarmente necessaria nei giovani vigneti ove assai ricorrente la formazione di germogli anche dalle numerose gemme latenti sul fusto Si interviene quando i germogli han no raggiunto la lunghezza di almeno 20 25 cm quindi a germogliamento praticamente concluso e di regola essi vengono elim
173. i gt zuccheri e la determinazione del pH dell eventua le dotazione in polifenoli totali sostanze coloranti e tannini e dell acidita totale attraverso la titolazione Una volta imparato a utilizzare gli strumenti appositi w o identificato un laboratorio di fiducia la difficolt di questo metodo sta nell eseguire i campionamenti in campagna in quanto pochi grappoli o acini devono rispecchiare le reali caratteristiche del vigneto Allo scopo utile seguire i seguenti suggerimenti 1 per gli acini vanno scelti quelli posti in posizione mediana del grappolo n alla base n in pun ta e prelevati dai grappoli distribuiti casualmente sulle viti sia vicino che distanti dal fusto e possi bilmente da almeno una ventina di viti diverse Il numero di acini che dovranno essere raccolti intatti e poi pigiati in un contenitore da cui verr filtrato il mosto legato alle dimensioni degli stes si e soprattutto alle quantit di mosto necessarie per eseguire le letture zuccheri e acidit in parti colare 2 per i grappoli se ne scelgono mediamente 8 10 per campione prelevandoli dai tralci posti nel E la posizione pi centrale della fascia produttiva delle viti e il primo grappolo o grappolo basa le Cos se la forma di allevamento a Guyot si sceglier il grappolo basale posto sul germoglio sa B Tecniche colturali In ordine cronologico sono le seguenti e la potatura invernale pu influenzare
174. i hanno valori piu elevati per ogni scala di sentore L Unit a infine evidenzia un profilo con forti sentori di frutta rossa grande acidit e astrin genza con una nota erbacea molto ridotta Figura 4 13 Profili sensoriali delle diverse UdP per la variet Corvina Astringente Ciliegia Altre spezie eee a Morenico addensato b Anfiteatro di Rivoli c Piana di Costermano d Morena fine e Piana dei Ronchi f Morena medio recente g Morane di Pastrango h Argine morenico principale m Morena di ritiro n Piane fluvio glaciali Morene intermedie Utilizzando lo stesso metodo di spazializzazione impi gato per gli indici sulla qualit dei mosti in matu ne stato possibile realizzare delle mappe sugli anc menti di alcuni sentori olfattivi La figura 4 14a rip l andamento del sentore viola per l area della Dt Bardolino Questo descrittore risultato molto marca nei campioni della zona centrale e in quelli di una parte del confine orientale dell area molto pi basso nei cam pioni di una parte della zona lacustre e di tutta la fasc settentrionale Nella figura 4 14b riportata la spazializzazione per il carattere erbaceo Questo sentore molto cato nei campioni della fascia settentrionale dell ar ma anche nella zona collinare a sud invece presente nei campioni della fascia costiera e della pianeggiante 7 I 4 LA
175. i miglioramento e valoriz zazione di aree marginali definizione e promozione di nuove Denominazione d Origine Il lavoro di zonazione utile anche in cantina l enologo non rischier pi di banalizzare e appiattire il vino ma si far interprete della tipicit del prodotto legato al ter roir specifico rivalutando in tal modo il ruolo del vigneto nella caratterizzazione del prodotto La zonazione permette inoltre di impostare una linea di politica di mercato e di comunicazione mettendo in luce gli elementi ambientali che caratterizzano uno specifico luogo di produzione Vengono cos favorite la conoscenza e la promozione di un territorio e facilita to l orientamento verso un turismo di tipo sostenibile limitando al minimo interventi che potrebbero risultare invasivi i 20 1 INTRODUZIONE 1 denunce delle uve e dei vini al controllo della fase di maturazione dei vini in cantina e alla verifica della ri spondenza del prodotto immesso al consumo con i para metri qualitativi riportati nel disciplinare di produzione Inoltre nell attivita del Consorzio figura il controllo sui mercati al consumo tramite il prelievo e la successiva verifica di bottiglie dagli scaffali di tutto il mondo rea lizzata in collaborazione con la Federdoc Accanto all attivita di controllo il Consorzio di tutela vini Bardolino si distinto anche per l attivit tecnica svolta nel settore fitosanitario con il rilevamento periodico a p
176. i ambientali che meglio concorrono alla qualit globale di un vino appare lecito domandarsi se vi sia una definizione certa e oggettiva della qualit stessa In generale si pu concordare con Scienza 1992 quar do afferma che senza entrare nel merito della 0 zione della qualit di un vino poco probabile sul p della condivisione dei termini appare almeno storici mente possibile dimostrare che tra le caratteristiche ganolettiche di un vino e il suo prezzo si insta rapporto di causa ed effetto cos universale da assurg vino pu essere uno strumento formidabile per la scita anche economica di un territorio Figura 1 4 Le fasi operative di una zonazione viticola 1 INDAGINE PRELIMINARE cartografia di base dati climatici notizie storiche 2 CARATTERIZZAZIONE DEL TERRITORIO individuazione dei vigneti di riferimento 3 STIMA DELL INTERAZIONE VITIGNO X AMBIENTE 4 ELABORAZIONE STATISTICA DEI RISULTATI 5 DELIMITAZIONE DEL TERRITORIO IN ZONE OMOGENEE La zonazione oltre a essere uno strumento tecnico per aiutare a produrre un buon vino pu essere sfruttata per la gestione e la programmazione dello sviluppo e pro mozione di un determinato territorio vitato Un progetto di zonazione rivolto non solo a viticoltori e aziende vitivinicole ma anche alle Amministrazioni pubbliche che agiscono su un determinato territorio e che si occupano della sua programmazione scelte e modifiche dei Piani Regolator
177. i che consentano ad un vitigno di manifestare appieno le proprie 9 alita genetiche 0 Infatti solo giungendo ad una conoscenza integrale dell ambiente di riferimento si pu pianificare un ac politica di sviluppo e promozione del settore ayy Lh Uno studio di vocazione viticola si muove pertanto nella direzione dell acquisizione ed integrazione delle conc ze dei fattori ambientali pedologici colturali ed enologici attraverso una ricerca interdisciplinare a Tale attivita ha visto la concreta partecipazione della Provincia di Verona che tramite il Centro per la Sperimentazi in Vitivinicoltura si impegnata per i quattro anni di indagine nello svolgere la parte di valutazione enologia a verso l allestimento di oltre trecento microvinificazioni gt Il risultato di questo lavoro costituisce per il viticoltore uno strumento da utilizzare nelle scelte gestionali del vigneti dell azienda allo scopo di fare esprimere ai vitigni le migliori potenzialit y l attivit di ricerca qui illustrata rappresenta sicuramente un valido mezzo di conoscenza del territorio del Bardoli ni e delle sue produzioni vitivinicole di qualita che consentir alle aziende viticole ed enologiche di avere uno strut in pi per potersi confrontare ad armi pari sul mercato mondiale con la concorrenza pi k j i Bik iat ri Dionisio Brunelli Ly at Assessore alle Politiche per Agricoli Provincia di Verona i iF 1 2
178. i minerali Accertata la disponibi dei vari elementi minerali con la concimazione di pianto si cercher di porre rimedio a eventuali ca eccessi Tuttavia ben sapendo delle difficolt di o quella potassica bene valutare attentamente anche la scelta del portinnesto In terreni carenti di potassio scambiabile e con vitigni sensibili alla sua carenza quali Corvina Sangiovese e i vitigni vigorosi in genere pertanto necessario preferi re portinnesti quali 420 A 504 3309 C evitando 1103 Paulsen e Kober 5 BB e comunque quelli troppo vigorosi Praticamente il contrario si verifica nei terreni molto ricchi di potassio e carenti di magnesio scambiabile la eui correzione con concimi specifici solfato di magne sio diventa ardua anche in virt della forte competizio NO netcon l enorme quantita di calcio presente nei terreni viticoli italiani In questo caso e particolarmente con Pie i vitigni soggetti al disseccamento del rachide Cabernet Sauvignon Merlot Corvina ecc saranno da preferire Pr portinnesti quali 420 A 3309 C e 101 14 sui terreni me la diamente fertili e non eccessivamente calcarei 161 49 a 6 157 11 C Kober 5 BB e 1103 Paulsen in quelli meno alga erti o poveri VO Sensibilit alla stanchezza del terreno Soprattutto nelle th A J zone di grande tradizione viticola quindi con la seco A lare presenza del vigneto sullo stesso terreno andata E aumentand
179. i possono indivi re le seguenti tipologie di interlocutori destinatari tune iniziative informative e comunicative con tenuti e messaggi uristico della ospitalit e della promozione arie strutture del sistema della ospitalit della risto ione e della accoglienza in genere segmentazio amplissima in particolare quelle innovative eno O agriturismo turismo culturale ecc del vino Drganizzazioni Agenzie e Associazioni promozio rali varie tour operator info point ecc rutture di tipo fieristico espositivo esistenti in loco adattabili per iniziative a un tempo di accoglienza a istituzionale e delle rappresentanze di interessi nti locali nelle loro varie tipologie e livelli Comuni ncia Regione re eventuali articolazioni degli Enti Locali ioni in vario modo territoriali quali Comuni tane Comprensori Parchi realt ambientali zate e facenti parte di sistemi o network di na camerale CCIAA e loro Agenzie di sviluppo anizzazioni ad esse connesse importante come utile veicolo di presenza organizzata sui ti internazionali na scientifico culturale peratori del mondo scientifico in senso lato Istituti riori Universita ure formative e di Assistenza tecnica e Organizzazioni Istituzioni varie utture culturali poli museali ecc ad esempio il pluriennale successo di una Cantina Sociale fatto da anni una approfondita zonazione at done una efficace sponsorship con un sistema ale
180. i si riscaldano pi lentamente rispetto a quelli ros sastri e soprattutto a quelli bruni da cui la preferenza per i vitigni precoci nei terreni chiari e calcarei e per i vitigni tardivi rossi in particolare in quelli pi scuri Anche i terreni da adibire a vigneto si giovano di una sufficiente dotazione di sostanza organica in particolare della quota umificata la pi stabile e responsabile della ritenzione idrica e del mantenimento di una buona strut tura Per contro terreni molto organici con tenore in sostanza organica maggiore del 2 5 3 risultano meno vocati alla viticoltura in quanto per mineralizzazione liberano elevate dosi di azoto in estate stimolando fin tardi l attivit vegetativa delle viti a svantaggio di quella produttiva Molto importante per la scelta del terreno da adibire a vigneto risulta la composizione in carbonati cio del calcare sia totale che attivo E infatti noto da tempo che i migliori vini bianchi si ottengono su terreni calcarei in particolare quelli ricchi di calcare attivo cio la frazione pi fine e solubile terreni biancastri e come anche i pi pregiati vitigni rossi Sangiovese Nebbiolo Cabernet Merlot ecc forniscano i migliori risultati se coltivati in terreni calcarei grigiastri e rossastri Per terreni di questo tipo in particolare per quelli con valori di calcare attivo superiore al 13 14 sar fon damentale la scelta di portinnesti resistenti 41 B 140 Rugg
181. i singoli soci a portare avanti progressivi e mirati miglioramenti qualitativi che la Cantina potr poi valorizzare e tradur re in diversificate produzioni enologiche A tutti poi la zonazione offre un formidabile apparato di conoscenze di base che lungi dall essere solo tecniche sono la base per un innovazione complessiva nella cultura d impresa quali che siano dimensioni e caratteristiche diversi soggetti che costituiscono il sistema produtti vo del Bardolino sono inoltre inseriti in un ben pi ar ticolato sistema di operatori Ad esempio altri operatori economici ma di settori contigui si pensi al sistema dell ospitalit con le varie tipologie di accoglienza fra cui quelle pi recenti e legate al mondo del vino agri turismi bed amp breakfast ecc in rapido sviluppo nella zona negli ultimi anni e frutto di significativi investimen ti oppure all importantissimo mondo della distribuzio ne specializzata vitivinicola ma anche di altri prodotti tipici che sta fortemente potenziando la tradizionale alleanza con il Bardolino e i suoi imprenditori Altri ancora sono i soggetti che rappresentano tasselli importanti del sistema dal mondo della ricerca e dell as sistenza tecnica che fornisce a monte le competenze necessarie per il continuo sviluppo qualitativo a quello delle diverse Organizzazioni e Istituzioni che si occupa no di promozione del prodotto territorio Bardolino e di cui gli stessi Enti Lo
182. ia della migliore produzione vitivinicola e dell ambiente che ci circonda C Caratteristiche genetiche Il vitigno pu condizionare la maturazione delle uve grazie a vigoria precocit o longevit del suo ciclo di sviluppo fertilit delle gemme dimensioni dei grappoli e delle bacche resistenza alla siccit ai parassiti alle carenze minerali e in definitiva in base a tutte le pecu liarit di cui dotato Soprattutto esso pu dare risultati diversi in funzione dei cloni utilizzati al momento dell impianto Cos i cloni con acini e grappoli pi piccoli ad esempio Corvina clone ISV CV 48 e VCR 448 accumulano pi facilmente gli zuccheri e le sostanze coloranti mentre quelli con acini grossi ad esempio ISV CV 7 hanno di solito meno colore e un mosto pi acidulo Anche il portinnesto gioca un ruolo importante per la migliore maturazione dell uva grazie alla sua vigoria e alla capacit di assorbimento dei principali elementi mi nerali e dell acqua dal terreno LSO4 tende ad anticipa re la maturazione stimolando anche la produzione di nazione che gli si vorra dare le giuste precauzioni da adottare intervenendo con mosto concentrato per l in nalzamento del livello zuccherino con acido tartarico per l innalzamento dell acidita e la riduzione del pH con il successivo taglio utilizzando vini molto ricchi di colore vini rossissimi per aumentarne il colore Natu ralmente la presenza di ma
183. ibutore stato ato il lavoro volto al controllo di tutte le super itate alla verifica delle rese produttive all indagi sull andamento della maturazione al riscontro delle l intento di promuovere una maggiore visibilit del vino Bardolino e del suo pregevole territorio Questa iniziati va che ha saputo riunire le cantine i ristoranti pi noti gli agriturismi alberghi campeggi parchi divertimento e tante altre attivit collegate al turismo gardesano ha permesso di valorizzare il territorio e i suoi prodotti vini e olio in particolare Attualmente alla strada del vino Bardolino sono asso ciate 75 aziende distribuite lungo un percorso di circa 80 km Il massimo impegno del Consorzio di tutela vini Bardoli no oggi profuso per l attuazione del piano dei controlli a seguito dell incarico ministeriale del 2002 in partico lare allo scopo di verificare la tracciabilit di tutto il vino Bardolino DOC immesso al consumo dalla bottiglia al consumo risalendo al vinificatore e al viticoltore che ha prodotto la materia prima Riguardo al progetto di zonazione oggetto di questo volume il Consorzio si altres impegnato per un pia no di valorizzazione anche con finalit promozionali e commerciali tramite la suddivisione del territorio del Bardolino in sottozone omogenee e la conseguente pre disposizione di un piano di comunicazione volto a rag giungere il consumatore finale x 1 INTRODUZIONE J Ampia collabora
184. idotta Media Elevata Potenziale qualitativo Basso Medio Alto Utilizzazione Novelli Breve invecchiamento o d annata Medio invecchiamento Lungo invecchiamento Passito Spumanti Sensibilit alla Botrite Sensibile Mediamente sensibile Poco sensibile MIDA 95 172 1996 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO BARBERA Origine Vitigno di origini antichissime oggi diffuso soprattutto in Piemonte e nell Oltrep pavese inoltre presente in Emilia nel piacentino e sull Appennino tosco emiliano in Campania Puglia e nell anfiteatro del Garda in particolare in Valtenesi bresciana Caratteristiche ampelografiche e portamento semi eretto e apice del germoglio di colore verde biancastro espanso con foglioline apicali a doccia cotonose sulla pagina inferiore foglia di media grandezza pentagonale quinquelobata di colore verde chiaro in primavera e pi scura in estate pagina superiore quasi glabra pagina inferiore tomentosa margine con denti irregolari e grappolo medio grande cilindrico tendenzialmente compatto spesso alato lt j e acino medio grande ellissoidale con buccia pruinosa di colore blu intenso sottile ma consistente polpa 1 succosa neutra ricca di zuccheri e acidula 92 Caratteristiche fenologiche e produttive ES La Barbera un vitigno con germogliamento medio percoce e con maturazione medio tardiva Presenta una P vigoria tendenzialmente elevata ed esprime i migliori ri
185. iente dai vigneti oggetto di studio una vol ta raccolta in cassette di plastica forate circa 80 kg per vigneto era conferita al Centro sperimentale nel tardo pomeriggio posta in cella frigorifera a 12 C e pigiata la mattina successiva All atto del conferimento alla cantina di microvinificazione dell uva raccolta sono stati campionati alcune centinaia di acini e degustati con l ausilio di apposita scheda Per ogni tesi si proceduto alla pesatura dell uva alla pigia diraspatura e al travaso del pigiato senza utilizza re pompe per evitare la lacerarazione delle bucce e la sciando integri raspi e vinaccioli ci allo scopo di man tenere i caratteri originari dell uva ed evitare estrazioni di sostanze facilmente ossidabili Per la fermentazione sono stati utilizzati dei serbatoi di acciaio inox della capacit di 150 litri Dal pigiato si proceduto a prelevare un campione di mosto su cui sono state effettuate le analisi relative agli zuccheri Brix acidit totale e pH Successivamente si proceduto ad addizionare al pigia to un quantitativo standard di anidride solforosa pari a 40mg l in forma liquida e un inoculo di lieviti selezio nati precedentemente reidratati routine e 3 campioni sempre dai ceppi precedentemen te segnati per le analisi della materia colorante Infine presso la cantina sperimentale della Provincia di Verona a San Floriano di Valpolicella sono state realiz zate le micr
186. inati totalmente ne va invece lasciato qualcuno a seguito di danni da gelo che abbiano falci diato i tralci sovrastanti e quindi si richieda l utilizzazio ne di qualche succhione per il rifacimento della struttura produttiva Con la spollonatura oltre a eliminare ger mogli inutili si favorir l arieggiamento dei grappoli e l esposizione alla luce delle foglie a essi adiacenti Per l esecuzione di questa operazione un tempo interamen te manuale oggi ci si avvale anche di mezzi meccanici muniti di fili in PVC spollonatrici e di mezzi chimici erbicidi ad azione disseccante quali glufosinate ammo nio distribuito sui ricacci della lunghezza di circa 10 cm Nei vigneti pi giovani necessario ripassare anche a fine primavera Per limitare questa operazione sarebbe utile accecare alla fine del primo o del secondo anno d impianto le gemme ibernanti presenti sul tralcio che viene utilizzato per la formazione del fusto avvalendosi anche delle comuni forbici di potatura Per l operazione di spollonatura tradizionalmente effettuata a mano si pu oggi contare anche su macchine semplici e funzionali cati direttamente sull ala o poco sottostanti con tubi di derivazione peduncoli Anzich con getto continuo vi sono oggi spruzzatori polijet in grado di lanciare l ac qua in precisi settori per esempio nel Tendone al cen tro dei quadrati circostanti In ogni caso in vista della meccanizzazione della vendemmia necess
187. indici delle temperature di Winkler e Huglin sono rispettivamente di 1 860 e di 2 310 solo di poco superiori alla media del Bardolino che di 1 845 per Winkler e di 2 300 per Huglin Leggermente inferiore invece la radiazione disponibile PAR in MJ m anno che di 2 890 rispetto ai 2 900 generali CARATTERISTICHE VOCAZIONALI es E A Corvina E A Rondinella sz T V Corvina T V Rondinella 80 Antociani pH1 Corvina Antociani pH1 Rondinella T V Tannini Vinaccioli Zuccheri Acidit pH Antociani pH1 Zuccheri Babo Corvina Zuccheri Babo Rondinella mo Ac totale g l Corvina Ac totale g l Rondinella pH Corvina pH Rondinella a L I i I I I N Estraibilit Antociani Giorno di campionamento Campionamento Le due variet hanno decorsi maturativi per i principali indici tecnologici abbastanza simili esiste una maggiore differenza per l acidit totale che segue le caratteristiche varietali Gli indici di maturazione fenolica evidenzia no un migliore andamento per la Rondinella 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO Alla vendemmia l acidit titolabile superiore alla media gene Rosa rale mentre leggermente inferiori sono i contenuti in antociani e polifenoli totali La colorazione dei vini di entrambe le variet risulta essere non elevata profili olfattivi appaiono molto equilibrati anche
188. inita come il giorno dell anno in cui si raggiunge uno specifico livello di zuccheri 12 Babo in generale Un modello quadrati co da preferirsi in quanto interpreta meglio l accumu lazione di zucchero fisiologica FIZZ Forms stampate e una volte compilate lette mediante un apposito scanner Questo nuovo ap parato tecnologico ha permesso di velocizzare la fase di reperimento dei dati raccogliendoli tutti in un unico file dei risultati e rendendoli disponibili alle successive elaborazioni Presso il Consorzio stato costituito un panel di degustazione N Valutazioni di prova con taratura Prima di procedere alla valutazione dei campioni stata adottata la metodologia di testare colletti vamente il primo campione in modo da trovare una linea comune d azione consentendo a ognu no di tararsi Valutazione dei vini In ogni incontro venivano valutati circa 15 vini inse rendo almeno un campione in doppio allo scopo di verificare la ripetibilit dei giudici e l attendibilit dei dati raccolti Anche durante la valutazione vera e propria dei cam pioni cos come avveniva per l addestramento il pri mo campione stato valutato insieme per permettere la taratura del gruppo vini testati sono stati resi anonimi utilizzando dei codici predefiniti che non fornivano nessuna infor mazione sui campioni Elaborazione dei dati Una volta raccolti i dati sono stati elaborati per veri ficare l omogeneit di valutazio
189. intervenire preferibilmente per via fogliare in 2 3 interventi estivi con solfato di magnesio antiparassitari o dopo quanto si detto che non possibile rale di norma sempre necessario in dosi che possono variare da 30 a 80 kg per ettaro in funzione della vigo fia della produttivita della disponibilita d acqua ecc Nella concimazione dei terreni carenti di potassio in vece di dare in una sola volta dosi elevatissime di tale minerale conviene apportare per almeno 3 4 anni quantit abbondanti di potassio corrispondenti a 5 6 q apai solfato potassico o di cloruro di potassio per ettaro Se Vi presenza di disseccamento del rachide conviene normalmente ridurre o sospendere l apporto di potassio TT aumentare quello di magnesio soprattutto alle foglie con concimi fogliari solfato di magnesio distribuiti in a 7 ri estate prima dell invaiatura Riguardo alla concimazione fosfatica dopo aver effet 1 Pa va tuato una buona concimazione di fondo almeno per i primi anni dall impianto si potr fare a meno di nuovi pe a apporti in attesa di conoscerne la necessita con una pe f riodica analisi del terreno Nel caso di carenza di ferro denunciata dalla clorosi 5 5 delle foglie ingiallimento efficace la somministrazio ne di chelati o di sequestreni di ferro al terreno e alle b foglie in primavera Sea L epoca di concimazione deve tenere in considerazi
190. io rapido Consociazione di suoli Belcamin profondi tessitura da franca in superficie a franco argillosa in profondit scheletro ghiaioso medio e grossolano da comune a frequente da scarsamente a moderatamente calcarei alcalini a drenaggio buono Profilo UNIT CARTOGRAFICA UTS di Rif N UE 29 CS Uo Uo Uo Uo Uo Uo Oo gt N Uo DI QW N Aree di espansione dei flussi fluvioglaciali maldrenate e o a depositi glaciolacustri con orizzonti superficiali nerastri arricchiti in sostanza organica profondit della falda oscillante attorno a 100 cm prevalgono i seminativi Aree a depositi sabbioso limosi connessi a flussi periglaciali o a rideposizione successive di materiale eroso dalle colline localmente costituenti deboli ondulazioni positive e negative interne alle piane prevalgono i seminativi Piane intermoreniche derivanti da colmature alluvionali dei torrenti proglaciali a canali intrecciati caratterizzati da suoli ghiaioso sabbiosi generalmente rilevate e terrazzate dal reticolo drenante olocenico ben drenate correlabili all alta pianura ghiaioso sabbiosa seminativo prevalente Aree interessate da flussi di minore energia con depositi ghiaioso sabbiosi medio fini Antiche aree di espansione dei flussi ed aree occupate da colluvi distali a depositi limoso argillosi Piane a depositi sabbiosi cerniti Porzioni a maggior stabilit delle piane pi
191. iorno di invaiatura eliminazione dell effetto dovuto ai campionamenti e standardizzazione con l individuazione dell indice NZT Variet Corvina Variet Rondinella LZN 2 LZN 149Y9NZ 1 2 3 4 5 1 2 3 Campionamento Campionamento Utilizzando le Unita di Paesaggio UdP individuate Tabella 4 1 Analisi della varianza per l indice NZT della varieti dallo studio pedologico come fonte di variazione del vina nelle diverse UdP la variabilit osservata per l indice di zuccheri NZT di Rara acidit NAT e di pH NPT precedentemente calcolati stato possibile effettuare un analisi della varianza volta Unified aesngio a identificare le differenze riscontrate per la varieta Cor vina tab 4 1 70 4 LA SPERIMENTAZIONE osservare come esista una differenza statisticamente significativa tra le diverse UdP per quanto riguarda questo ro con il Test di Duncan fig 4 5 anche possibile scomporre la variabilit osservata e si possono valutare i ortamenti delle singole UdP l unit d Morena fine quella con pi alto indice NZT seguita da f Morena medio e il che evidenzia probabilmente un influenza diretta dell effetto termico del lago essendo le due unit pi ine alla fascia costiera 2 0 4 0 6 0 8 1 l indice dell acidita NAT risulta significativo all analisi della varianza e il test di Duncan graficamente riportato 14 6 evidenzia come l unit h argine morenico principale e l u
192. ire la frazione di sintetati destinati alla crescita della canopy e di favorire l accumulo nelle bacche Un accrescimento vegetativo prolungato allunga il periodo di crescita dei germogli aumenta il volume dell acino altera il rapporto buccia polpa e posticipa il periodo di piena maturazione Da queste considerazioni appare evidente che il suolo e il corrispondente sottosuolo sono i primi fattori da valutare a priori nell impianto di un vigneto o nella scelta di zone viticole da avviare alla produzione di vini di qualit anche noto che il regime idrico dei terreni in pendenza collinari o di montagna in grado di consentire la disid tazione del suolo nella fase di maturazione delle bacc favorevole all ottenimento di vini di qualit superio specie in presenza di contemporanea sovrapposizione 0 un clima con temperature alternanti nelle ultime fasi di maturazione degli acini Altrettanto buoni sotto l aspe pedologico sono i terreni di pianura poveri ciottolo profondi tipo quelli delle grave anche se non sem risultano accompagnati da oscillazioni termiche 6 notte durante la maturazione delle bacche Seguin 1969 1986 e Bonfils 1981 hanno posto la attenzione sull alimentazione idrica della vite SIT La zonazione si sviluppata come un approccio mul tidisciplinare alla fine degli anni 80 con l utilizzo dei vari criteri bioclimatici geopedodologici e agronomici che portano a una classificazione gera
193. itazioni medie mensili mm per le principali localit del Bardolino Tori del Benaco 101 109 94 103 98 98 135 Marciaga 10 101 97 95 130 91 69 1041 44 1636005 5049709 57 46 59 98 97 95 129 90 68 1036 43 Caprino Veronese 1640005 5051859 60 47 62 99 108 Pina 0 42 6 00 a Por 96 rst 2 Bardolino GOE 13 a 1639305 5045909 5 ros o2 122 85_ o2 ar ror se 8 80 Lazise ror 64 116 80 Pacengo 1633755 5035559 5 Por a ERIN Castelnuovo del Garda 50 79 108 80 Cola sand roo 7e 108 80_ San Giorgio in Salic 1637155 5029709 5 e 7o 107 80_ Salionze 1635205 5020059 53 a2 EREN Santa Lucia dei Monti 51 42 88 79 EC se 78 101 76 mao 1635905 5023809 5 res ar 109 ar Sommacampagna 1 Peschiera del Garda Peo eo fur EEN Rivoli Veronese 103 Pos or 122 85_ Media generale 1 92 ee 116 as Minimo asolo E3 Massimo assoluto 1644255 5052459 60 47 62 101 109 94 103 95 98 Nota Inv indica la percentuale della precipitazione annua che cade nel semestre invernale dal 1 ottobre al 31 marzo periodo di riferimento 1976 2005 Ko Qo No OTN DION NINI NI OO OO 06 co 060 066 OF 060 O OO A an e ol NPR YA E O f
194. ivo e vite Typic Eutrudept fine loamy mixed mesic Vallecole intermoreniche prevalentemente parallele ai cordoni da tempo stabili confluenti nei principali scaricatori ma rispetto a questi con maggiori pendenze lungo il thalweg 1 5 caratterizzate localmente da falda freatica poco profonda seminativo prevalente N 00 Aquic Hapludalfs fine mixed mesic Consociazione di suoli Bresadola moderatamente profondi limitati da orizzonti anossici e o dalla falda tessitura franco argillosa scarso scheletro ghiaioso fine da comune a frequente nel substrato scheletro ghiaioso medio e grossolano scarsamente calcarei e alcalini estremamente calcareo e fortemente alcalino il substrato drenaggio da mediocre a lento PAESAGGIO Terrazzi subpianeggianti rilevati sulle piane fluvioglaciali interne MR4 di origine antropica e naturale questi ultimi spesso corrispondenti a terrazzi di Kame sono occupati da depositi di contatto glaciale MR3 Valli e piane a morfologia subpianeggiante o lievemente ondulata in cui prevalgono depositi fluvioglaciali e glaciolacustri generalmente ben classati correlabili ai depositi dell alta pianura ghiaiosa MRA e colmature colluviali oloceniche CLASSIFICAZIONE Aquic Hapludoll loamy over loamy or sandy skeletal carbonatic mesic Typic Endoaquoll fine loamy mixed mesic Fluventic Eutrudept coarse loamy mixed mesic Oxyaquic E
195. izza una nuova scala del l asse temporale in giorni dopo la piena invaiatura 35 4 LA SPERIMENTAZIONE Variet Corvina oqeg m y2 NZ Giorni Giuliani k aiatura nel quadriennio 2002 2005 Variet Corvina oqeg Haya2nZ 25 30 Giorni dall invaiatura re seguiti totali GEC 4 LA SPERIMENTAZIONE Figura 4 3 Andamenti della maturazione per il parametro zuccheri Babo per le variet Corvina e Rondinella con omogeneizzazione del giorno di invaiatura ed eliminazione dell effetto dovuto al campionamento Variet Corvina Variet Rondinella 0qUg 191409 727 0qUg 191409 727 10 15 20 25 30 Giorno campionamento teorico Giorno campionamento teorico Fase 4 fig 4 4 per sviluppare un indice per l invaiatura i dati relativi agli zuccheri vengono normalizzati per anno e possibilmente per variet e per giorno standard di campionamento secondo la trasformazione normale L indice viene poi calcolato per ogni sito come il valore medio dei primi campionamenti post invaiatura L indice prende cos in considerazione i dati del primo mese della maturit cosicch l errore di campionatura pu essere notevolment ridotto indice assume valori positivi per vigneti precoci e valori negativi per quelli tardivi Figura 4 4 Andamento delle curve di maturazione per il parametro zuccheri Babo per le variet Corvina e Rondinella con omogeneizzazione del g
196. l germogliamento tardivo e la maturazione media Di buona vigoria rustico presenta una produttivit media e costante con buona fertilit circa 2 anche delle gemme basali poco sensibile a botrite e peronospora sensibile a oidio marciume acido ed al disseccamento del rachide Selezione clonale Esistono molti cloni francesi e italiani tutti con ottime caratteristiche quali quantitative Cloni omologati SELEZ FERRARI ISV 105 ISV 117 L elenco dei cloni non completo ma riporta solamente quelli di maggiore utilizzo nell area Legenda Produttivit Ridotta Media Elevata Potenziale qualitativo Basso Medio Alto Utilizzazione Novelli Breve invecchiamento o d annata Medio invecchiamento Lungo invecchiamento Passito Spumanti Sensibilit alla Botrite Sensibile Mediamente sensibile Poco sensibile I 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO vos Il perseguita in tutte le scelte che si effettuano sin dall im pianto di un nuovo vigneto Ne consegue che accanto alla scelta di portinnesti quali il 140 Ruggeri adatto per terreni molto siccitosi molto calcarei poco fertili e con vitigni poco vigorosi il 1103 Paulsen pure resistente alla siccita e adatto per vitigni deboli su terreni poveri e mediamente calcarei il 110 Ri chter e il 779 Paulsen meno vigorosi dei precedenti ma ugualmente dotati di ottima resistenza alla siccit e suf ficiente resistenza al calcare si dovranno valutare atten tamente le distan
197. l quadro polifenolico stato nel comples so interessante Alla degustazione le uve presentavano buona maturit della polpa ma scarsa maturazione delle bucce e dei vinaccioli vini sono risultati nel complesso interessanti per quanto riguarda il quadro polifenolico e sensoriale Analisi sensoriale e le Tecnologie Agroalimentari di Thiene VI ha coll borato nell ambito del programma di Zonazione viticc delle aree a DOC del Veneto in merito all organizzazio ne e svolgimento delle valutazioni sensoriali dei prodott delle microvinificazioni Per ognuno dei Consorzi considerati sono stati costituiti i panel composti prevalentemente da tecnici enologi gt 4 LA SPERIMENTAZIONE l uva raccolta stata attentamente vinificata nella moderna cantina di microvinificazione del Centro sperimentale della Provincia di Ve rona a San Floriano Il ceppo di lievito utilizzato per tutte e quattro le annate stato un ceppo commerciale ecotipico appositamente selezionato per esaltare i caratteri di tipicit proprio di queste uve Per favorire l estrazione degli antociani e polifenoli si utilizzato anche un enzima ad azione pectolitica nella dose di 3 gr hl AI sollevamento del cappello sono stati aggiunti sali di ammonio e si proceduto a due follature al giorno fino alla svinatura avvenuta per tutti i campio ni dopo sette giorni La pressa utilizzata per la separazione del vino dalle vi nacce di tipo a polmone d
198. la Questo sistema di allevamen to a trovato ampia applicazione soprattutto nei terreni PEG in piano e per le aziende che dispongono di trattrici e di macchine operatrici larghe Oggi soprattutto a causa della scarsa evoluzione tecnica che ha caratterizzato le 5 Di tik macchine vendemmiatrici a scuotimento verticale tipi ina ts che del GDC rispetto a quelle a scuotimento orizzontale mi adatte alle spalliere questo sistema si sta consolidando i ta La soprattutto nelle aree pianeggianti delle province di Ve rona Vicenza Modena e Bologna mentre nelle zone viticole collinari Bardolino compreso molto netta la tendenza verso l adozione del sistema a spalliera con potatura a Guyot in gran parte dei nuovi impianti Pregi e economicit della gestione del vigneto in produzio n ne anche con l intervento completamente manuale buona qualit della produzione per ettaro anche se i piuttosto elevata Questo grazie all estesa fascia pro Ty duttiva 5 km per ettaro con le distanze normalmente 3 adottate al buon investimento di ceppi per ettaro e Gara H ELE ottima esposizione fogliare qualora le operazioni i di potatura verde siano ben applicate j e discreta resistenza alle malattie del grappolo in con 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO J La scelta della variet e del clone Di seguito si riporta l elenco della variet ammesse alla coltivazione nella provinci
199. la acquisita La prima si ri ferisce a tutti i fattori legati al vitigno e all agro ecosiste ma in cui inserito la seconda comprende tutti i fattori umani che agiscono sulla produzione e trasformazione dell uva L insieme di queste due caratteristiche d luogo alla qualit percepita dal consumatore per un dato pro dotto Scienza 1992 Dato che le tecniche di gestione vitivinicola sono abbastanza conosciute e standardizza rare cercando di migliorare la quota di qualit innata Per far questo importante lo studio del sistema vite terroir al fine di conoscere e interpretare l interazione di un vitigno con uno specifico ambiente di coltivazione Tuttavia non sufficiente una stima dell influenza del terroir sull espressione vegeto produttiva della pianta ma necessario ricercare quei vincoli che non consen tono alle variabili di funzionamento del sistema vite am biente di esprimersi compiutamente Bisogna scomporre la variabilit totale che caratterizza il modello produttivo nelle singole componenti per poterle poi classificare in ordine di importanza rispetto alla loro influenza sul pro dotto finale Tale metodologia che appare piuttosto complessa ha lo scopo principale di individuare un pacchetto limitato di parametri ambientali climatici e fisiologici idonei a p 20 1 INTRODUZIONE a 1 2 Rappresentazione dei costituenti della sequenza terroir vigneto vino da Vaudour 2003 Sistema Terroir Vigneto Vino S
200. lavoro di campagna realizzato in pi fasi si provveduto alla stesura degli elaborati finali aggior nati secondo la metodologia e gli standard richiesti dal l Ente committente profili pedologici sono stati classificati secondo la Soil Taxonomy USDA 1998 a livello di famiglia e la classifi cazione World Reference Base for Soil Resources FAO ISSDS 1999 e le osservazioni pedologiche realizzate sono state inserite nel database predisposto Attraverso la classificazione dei suoli operata secondo il principale sistema tassonomico adottato USDA pos sibile esplicitare sufficientemente le differenze esistenti tra i suoli rilevati anche in termini applicativi Il siste ma FAO ISSDS sebbene di introduzione pi recente e in parte ancora sperimentale completa le distinzioni fra le diverse tipologie di suoli per alcune caratteristiche e rappresenta una ulteriore possibilit di effettuare corre lazioni Sono state individuate e descritte le unit tipologiche di suolo che rappresentano le principali variet di suoli riscontrate nell area di indagine In base ai risultati del l indagine di campagna e a una seconda fotointerpreta zione stata effettuata una revisione della Carta delle Unit di Paesaggio a partire dalla quale stata elaborata la Carta Pedologica e la relativa legenda Di ogni unit cartografica individuata stata compilata una scheda il lustrativa In particolare gli elaborati finali prodotti disponi
201. le dei vigneti dimostrativi dove sono raccolte e confrontate le varie fonti di variazione del modello viticolo diversi vitigni e portainnesti alcune fittezze d impianto alcune modalit di gestione del suolo e delle risorse idriche Dai risultati quali quantitativi 1 a in questi vigneti si potr valutare sui parametri fini dell uva e del vino non solo l effetto del suolo ma anche del damento stagionale e intervenire con adeguamenti di tecnica colturale per evitarne gli effetti negativi i Tra i prodotti non trascurabili delle zonazioni va annoverato il suo contributo alla crescita imprenditoriale dei vitic tori In particolare attraverso gli incontri i seminari le visite di studio le degustazioni che vengono organizzat corso del triennio di ricerca si sviluppa tra i viticoltori la consapevolezza delle risorse che il territorio viticolo 0 fre ai fini del mule Ho mono qualitativo e che le possibilita di fare conoscere al consumatore i progressi ottenuti sono 10 il risultato di un azione collettiva Questa volonta di collaborare puo far nascere dei nuovi modelli organizzativi che n mondo anglosassone Australia e California dove sono diffusi sono chiamati cluster assimilabili ai nostri distretti Un territorio viticolo costituito da tante piccole aziende e rappresenta quindi una concentrazione seos un forte elemento aggregante oi di cluster sono le DOC le DOCG e i Consorzi di Tutela ma contrari
202. le fasi di chiusura del grappolo e invaiatura Dovendo eliminare anzitempo una quota di produzione si tratta certamente di una scelta sofferta date le incognite cli matiche grandinate siccit nel prosieguo della stagione produttiva e gli oscillanti risultati ottenibili Dall analisi dei principali risultati sperimentali traspaiono alcune in dicazioni fondamentali relative all opportunita o meno del diradamento all epoca e all intensit dell intervento alle differenze dei risultati emersi fra i principali vitigni e tra la viticoltura di pianura e quella di collina In ogni caso la necessit del diradamento dei grappoli si verifi ca solo dopo aver messo in atto tutte le scelte descritte volte al contenimento e alla qualificazione della produ zione tenendo conto dell andamento climatico della fertilit delle gemme delle caratteristiche del vitigno 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO chi zuccheri 3 5 e molti acidi 30 35 e i tessuti sono molto compatti e fase di maturazione vera e propria compresa tra l invaiatura e l inizio della raccolta In questo perio do si verificano numerosi cambiamenti a carico della bacca n forte ripresa dell accrescimento per distensione cellulare scomparsa della clorofilla dalla buccia e sua so D lt tigni bianchi flavonoli e rossi antociani n aumento della concentrazione in zuccheri gluco sio e fruttosio provenienti dall attivit fotosinteti ca a livell
203. liegia Acido Lampone Erbaceo Corvina Rondinella GESTIONE DEL SUOLO 0 La piovosit la pi scarsa dell area del Bardolino ma anche questa zona dispone d irrigazione in quasi tuttii vigneti Pur attuando tutti gli accorgimenti per ridurre al minimo i consumi di acqua quindi possibile inerbire i terreni vitati sin dai primi anni dall impianto sia con la semina di un miscuglio di graminacee e di leguminose sia con l adozione dell inerbimento con essenze spontanee Lungo la fila si proceder al controllo delle infe stanti come gi segnalato per le altre Unit GESTIONE DELLA PIANTA In questa zona solitamente ventilata e soprattutto molto soleggiata i rischi di danni da scottature solari sono elevati per cui va posta la massima attenzione all intensit e all epoca delle defogliazioni Inoltre per limitare le esigenze d acqua sono necessarie combinazioni d innesto adeguate sesti d impianto contenuti e produttivit entro i limiti del disciplinare in particolare nei terreni collinari pi magri e poco profondi Oltre ai precisi diradamenti primaverili dei germogli vanno attentamente considerate anche le tempestive lega ture e cimature estive dei tralci e l eventuale diradamento dei grappoli SGEREGENEBIGHE Le condizioni pedoclimatiche contribuiscono alla realizzazione di vini colorati e strutturati e adatti all invec chiamento Tra le variet complementari unitamente a Corvina 60 65 e Rondin
204. lit di fili binati non troppo tesi Con l adozione sempre pi frequente dei pali metallici gi predisposti per l inserimento di fili zin cati a diverse altezze molto facile estrarre e incastrare i fili e posizionarli a diversa altezza in tempi ottimali Anche l operazione di legatura dei germogli pu comun que oggi contare su macchine legatrici ormai collauda te che in rapida successione e contemporaneamente sui due lati del filare sono in grado di recuperare i germo gli ricadenti indirizzarli verso l alto e sostenerli tramite la stesura di coppie di fili collegati fra loro a distanze prefissate Macchine di recente concezione anzich stendere fili appositi si limitano a recuperare dal basso unitamente alla vegetazione pendente una coppia di fili metallici precedentemente stesi per agganciarli ogni 3 4 metri tra loro e fissarli ad apposita altezza dal terreno Al Sfogliatura o defogliazione Si riferisce all eliminazione delle foglie a fine primavera inizio estate o in vicinanza della vendemmia allo sco po di evidenziare e quindi di arieggiare maggiormente i grappoli favorendo la prevenzione delle malattie e la piu completa copertura dei prodotti antiparassitari Ef fettuata sin dalla fase di fioritura e di allegagione do v ormai una regola sui vitigni con grappoli compatti e quindi pi sensibili alla botrite offre il vantaggio di un miglior arieggiamento dei grappoli consentendo una pi facile difesa antipar
205. lli distali sul tralcio creando da subito le basi per una produzione pi equilibrata L epo ca migliore per la scacchiatura cade di solito tra la fine di aprile e la prima met di maggio cio in un periodo in cui sono ben evidenti i grappolini e contemporanea mente i germogli sono facilmente asportabili Di fatto per questa un operazione abbastanza onerosa Per questo attualmente viene limitata alle piccole aziende viticole o finalizzata a produzioni di grande pregio Legatura dei germogli un operazione in declino data l elevata esigenza di manodopera e il rischio di ombreggiamento reciproco cui vanno incontro i germogli legati e addossati l uno all altro Alla limitazione o eliminazione delle legature in verde ha concorso anche la diffusione dei sistemi di allevamento liberi di ricadere e soprattutto l adozione delle spalliere sulle quali vengono applicate due o tre coppie di fili nella parte alta del filare entro i quali con vogliare la nuova vegetazione In questo caso per facili tare l operazione e contenere il rischio di addossamento delle foglie presenti sui germogli incanalati possibile inserire la prima coppia di fili entro specifici distanziato ri metallici o mollette d acciaio di 15 25 cm di larghez za l operazione di legatura dei germogli dovr essere necessariamente effettuata almeno in due tempi e in ogni caso bisogna non eccedere nell addossamento dei germogli anche grazie alla disponibi
206. loamy mixed mesic Inceptic Hapludalfs fine loamy mixed mesic Lithic Hapludoll loamy skeletal mixed mesic Typic Udorthents coarse loamy carbonatic mesic Typic Udorthents coarse loamy carbonatic mesic Aquic Eutrudept coarse loamy carbonatic mesic Alfic Udarent coarse loamy carbonatic mesic Typic Hapludalf fine loamy mixed mesic Typic Hapludalf fine loamy mixed mesic Aquic Eutrudept fine loamy carbonatic mesic Rendollic Eutrudept coarse loamy carbonatic mesic APPENDICE BARDOLINO LEGENDA DELLA CARTA DEI SUOLI DESCRIZIONE SUOLO Complesso di suoli Serraglio di versante morenico da sottili a moderatamente profondi tessitura da franca in superficie a franco sabbiosa in profondita scheletro frequente ghiaioso medio e ciottoloso in profondita da scarsamente calcarei e subalcalini in superficie a fortemente calcarei e alcalini nel substrato a drenaggio moderatamente rapido 6 suoli Conte moderatamente profondi tessitura franca in superficie franco argillosa in profondita e franco sabbiosa nel substrato scheletro ghiaioso grossolano frequente abbondante in profondita da subacida e scarsamente calcarei in superficie ad alcalini e fortemente calcarei nel substrato a drenaggio buono Complesso di suoli Conte moderatamente profondi tessitura franca in superficie franco argillosa in profondita e franco sabbiosa nel substrato scheletro ghiaioso grossolano frequente
207. locale atori del sistema scolastico il mondo della scuo on cruciale a breve potrebbe avere un certo inte e per alcuni progetti mirati in tema di informazio sd educazione al rispetto del proprio territorio fazioni varie pciazioni vinicole e gastronomiche lazioni e organizzazione sportive amplissima ymentazione E COMUNICARE LA ZONAZIONE METODI STRUMENTI AZIONI si della coerenza culturale e metodologica fra il mezzo usato e il destinatario target Tale coerenza deve quin di essere attentamente studiata per ogni incrocio tar get mezzo Il corollario che ne deriva che l enfasi non deve essere posta tanto sulla innovativit tecnologica dello strumento peraltro da perseguire nei limiti del ra gionevole soprattutto per quanto riguarda l uso dell in formatica in genere e in particolare di Internet quanto sulla sua prevedibile efficacia nel trasferire far compren dere e accettare il contenuto dell innovazione da parte del destinatario prevedendo inoltre ampi processi di tra sferimento a due vie che cio consentano una forte interattivit anche da parte del destinatario Uno schema concettuale molto semplice ma assai utile per verifica re tale coerenza la cosiddetta matrice Target Media si veda una simulazione del tutto indicativa in figura 6 3 Strumenti editoriali ed elettronici con parziale sovrapposizione e reciproca alimentazione es newsletter sito CR Rom sito C
208. loro 29 di circa 15 20 cm potranno avvalersi anche di appositi pes sin La forma di allevamento a Casarsa anche con la maggiore fittezza d impianto ritenuta ormai superata anche per la zona del Bardolino C Cortina semplice una forma di allevamento progettata negli anni 80 dal l Universit di Bologna allo scopo di coniugare la mec canizzazione integrale delle potature con la vendemmia meccanica Seppure di recente introduzione per l area del Bardolino DOC fine anni 80 pu gi essere consi derata una forma tradizionale in quanto non ha avuto ul teriori evoluzioni e soprattutto ha conseguito poco suc cesso Infatti per l assenza di fili di sostegno al di sopra del cordone permanente tutta la vegetazione libera di ricadere e con le variet ricadenti Corvina Corvinone Garganega in estate essa si addossa al di sotto del filo portante creando grossi problemi per il mancato arieg giamento dei grappoli Inoltre per mantenere i germo gli verso l alto necessario anticipare le cimature de gli stessi seppure molto leggere ancora in prefioritura compresi i vitigni quali Cabernet Sauvignon Sauvignon bianco Sangiovese Merlot Rondinella e altri caratte rizzati dal portamento pi assurgente della vegetazione con il rischio di restare con poche foglie e vecchie per tanto con conseguenze negative sia sulla maturazione di grappoli che per la lignificazione dei tralci La struttura portante
209. m tadottate potature relativamente corte con un buon Pr rapporto tra legno vecchio e legno giovane la Pergola tuttora una delle forme di allevamento pi diffuse in j zona 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO to sono di 2 5 3 0 m tra i filari e 80 120 cm sulla fila con fittezze per ettaro di circa 3 000 5 000 viti Pregi e grande semplicita della struttura portante quindi co sti d impianto decisamente contenuti e discreta qualit della produzione sia per le corrette distanze d impianto sia per il buon equilibrio rag giungibile dalla vegetazione anche in conseguenza della potatura molto corta eliminazione totale delle legature quindi costi conte nuti per le potature e buona possibilit di meccanizzazione delle potature e della vendemmia e buona resistenza al vento Difetti e indebolimento eccessivo della vite tipico delle forme ricadenti in particolare se aggravato da combinazio ni d innesto poco vigorose e in terreni molto poveri 7 e rischi di potature troppo ricche con difficolt nel re catia perimento di personale adeguatamente preparato per r la potatura corta SR e a causa della vegetazione totalmente ricadente in _ particolare in ambienti umidi e con vitigni sensibili os ci sono rischi maggiori per attacchi di peronospora oidio e marciumi del grappolo e sui vitigni molto produttivi con grappoli grandi e con vegetazione ricadente favorisce
210. ma sfavorevole Infine l apporto primaverile di chelati di ferro su foglie ancora verdi pu contribuire efficacemente a prevenire la clorosi ferrica nelle zone e con le annate a rischio Fertirrigazione Qualora si disponga di un impianto di irrigazione loca lizzata a goccia possibile praticare anche la conci mazione diluendo nell acqua dosi ben calcolate di fer tilizzante risultati sono in genere ottimi l efficacia della conci mazione esaltata dall irrigazione e viceversa Tutti gli elementi fosforo compreso raggiungono pi facilmente la massa radicale Considerato per che le irrigazioni possono essere effettuate anche fino al termi ne dell estate bene fermarsi con l apporto di concimi azotati sin da giugno per evitare che le viti vegetino an che in settembre e quindi ostacolino la maturazione sia dell uva che del legno Con apposito contenitore pos sono essere sciolti e utilizzati anche i comuni concimi minerali solidi soprattutto i pi solubili In caso di clo rosi ferrica grave e frequente l apporto di chelati di ferro al terreno per mezzo della fertirrigazione rappresenta lo strumento pi efficace Naturalmente vanno considerati anche i maggiori costi legati all intervento irriguo primaverile da effettuare in un momento in cui di solito non c bisogno di acqua d irrigazione La gestione del suolo La vite tradizionalmente una pianta coltivata in terreni poveri e collinari e in ambienti con
211. massa e al mo desto coefficiente di evapotraspirazione 178 litri di acqua kg sostanza secca rispetto ad esempio a Lo LA lium perenne 280 I kg ss Complessivamente la per _ centuale di impiego delle festuche ovine puo arriva re limitatamente ai terreni magri fino al 40 Negli ultimi anni si sono provate nuove specie di Festuca quali la longifolia e altre di origine boreale Sono spe cie caratterizzate da foglie molto fini da limitate esi genze idriche e nutrizionali e dal contenuto sviluppo primaverile ed estivo in quanto piante brevi diurne La loro diffusione tuttora limitata soprattutto per la scarsa resistenza al calpestamento e per i costi ele vati della semente Pi promettenti sembrano alcune specie di Festuca di origine ungherese Festuca pseu dovina variet vallesica Puszta da alcuni anni in prova presso i vigneti sperimentali dell Universit di Bologna Esiste comunque una dinamica evolutiva delle associa zioni iniziali e l esito di questa dinamica deve essere per quanto possibile conosciuto anticipatamente ine vitabile che col tempo le cotiche ottenute con la semina si lascino penetrare dalle specie autoctone con il risul tato di una maggiore diversit floristica In conclusione opportuno ricordare come la scelta dei miscugli pi o meno competitivi dovr tener conto an te dovranno essere pi abbondanti 80 100 unit per ettaro nei primi 2 3 anni andranno dis
212. media di circa 125 metri con incrementi uniformi dal lago verso l interno Le piogge sono di circa 8 50 mm superiori rispetto alla media della denominazione attestandosi sui 960 mm annui Anche le temperature 35 sono pi alte con indici di Winkler e di Huglin superiori rispettivamente ai 1 880 e 2 330 Risulta essere l Unit vocazionale con la pi alta PAR media dell intera denominazione pari a 2 935 MJ m anno o 2 Ne CARATTERISTICHE VOCAZIONALI i ii re La oe a0 mb Corvina EA Rondine oe an 1 a 80 ii E De A SU Sti d Zuccheri Acidit Antociani pH1 Zuccheri Babo Corvina Zuccheri Babo Rondinella Ac totale g l Corvina Ac totale g l Rondinella pH Corvina pH Rondinella Estraibilit Antociani T V Tannini Vinaccioli Giorno di campionamento Campionamento L andamento della maturazione tecnologica particolarmente buono soprattutto per la Corvina con ottimi accumuli zuccherini e buone degradazioni acidiche Per quanto riguarda l evoluzione della materia colorante si nota un anomalo comportamento degli antociani sia in termini di estraibilit che di accumulo nella fasi fi MANUALE D USO DEL TERRITORIO nali della maturazione La maturazione dei tannini dei vinaccioli Rosa ha un decorso pi regolare Alla vendemmia il tenore in acido malico risulta essere inferiore alle altre unit soprattutto per la Astringente
213. medio e grossolano in profondit non calcarei e alcalini estremamente calcarei e fortemente alcalini nel substrato a drenaggio buono Ripiani intermedi da subpianeggianti a molto inclinati 5 20 con profonde coperture detritiche a prato Inceptic Haprendoll loamy skeletal mixed mesic Typic Hapludalf fine silty mixed mesic Falde detritiche attive a copertura arbustiva e boschiva discontinua DI NON INDAGATI Falde detritiche stabilizzate BAA1 e depositi colluviali prevalentemente boscate D Typic Hapludalf fine silty mixed mesic Consociazione di suoli Bastia ripidi moderatamente profondi limitati da orizzonti ghiaioso ciottolosi tessitura franco argillosa franco limosa nel substrato con scheletro ghiaioso medio comune in superficie e molto abbondante scheletro ciottoloso e ghiaioso grossolano in profondit non calcarei e alcalini estremamente calcarei e fortemente alcalini nel substrato a drenaggio buono NON INDAGATI no U1 Oo APPENDICE PAESAGGIO Versanti con pendenze da elevate ad estremamente elevate a prevalente copertura boschiva MAC3 Versanti con pendenze da medie ad elevate a substrato prevalentemente detritico interessati da gradonature e spietramenti prevalentemente a prato MAC7 Aree subpianeggianti o con pendenze ridotte costituenti ripiani strutturali intermedi o sommitali MAC8 Falde detritiche MAC20
214. mente rilevate rispetto alle superficie modale della pianura EA1 principali fiumi EA porzioni apicali dei conoidi in corrispondenza degli sbocchi vallivi e dei APPENDICE UNITA CARTOGRAFICA US DESCRIZIONE SUOLO Profilo di Rif PAESAGGIO CLASSIFICAZIONE N UC Inceptic Hapludalf loamy skeletal over sandy skeletal mixed mesic Alfic Udarent sandy skeletal mixed mesic Alfic Udarent sandy skeletal mixed mesic Typic Hapludalf fine over loamy skeletal mixed mesic Typic Rhodudalf loamy skeletal mixed mesic Alfic Udarent loamy skeletal over sandy skeletal mixed mesic Typic Hapludalf fine over loamy skeletal mixed mesic Complesso di suoli S Pieretto moderatamente profondi limitati dal substrato ghiaioso sabbioso concrezionato tessitura franca in superficie e franco argillosa in profondit sabbiosa nel substrato scheletro ghiaioso medio e grossolano frequente in superficie e abbondante in profondit scarsamente calcarei estremamente calcarei nel substrato a drenaggio buono e suoli La Colombara franco argillosi sottili limitati dal substrato ghiaioso sabbioso concrezionato a tessitura franco argillosa sabbioso franca nel substrato a scheletro ghiaioso medio frequente in superficie e abbondante in profondit da molto a fortemente calcarei alcalini a drenaggio moderatamente rapido suoli
215. mente di materiale carbonatico le cui varianti presentano alternative rela tivamente limitate di comportamento Va tuttavia detto che i calcari compatti appartenenti ai termini pi antichi della Serie tendono a dare forme di alterazione e disgre azione pi limitate arrivando a mettere a disposizione della pedogenesi coperture detritiche decisamente pi ridotte mentre principalmente sui calcari marnosi e sui x termini calcarenitici si sviluppano molto pi agevolmen te pedotipi relativamente profondi Le forme tendono a essere dirupate laddove agenti erosi vi molto consistenti come l azione d urto del ghiacciaio af f del Garda e quella erosiva fluviale dell Adige hanno r Fcreato alte scarpate la cui evoluzione sembra comunque attualmente molto rallentata se non assente laddove in vece le forme sono state esposte all azione di forze mol to pi deboli quali le sole acque di versante combinate al normale disfacimento delle rocce le superfici risul tano decisamente pi arrotondate pur manifestandosi 3 I SUOLI DEL BARDOLINO Vegetazione e uso del suolo In termini di vegetazione e uso del suolo nella porzione centro meridionale dell area si possono distinguere ab bastanza nettamente alcuni ambienti la pianura esterna le pianure interne le colline moreniche e le colline a rh substrato roccioso La pianura esterna uniformemente caratterizzata dal j prevalere dei seminativi anche se all inter
216. mmiatrici a scuotimento verticale In queste mac chine il dispositivo di raccolta costituito da un tunnel laterale dove sono contenuti gli organi d intercettazione trasporto e pulizia del prodotto sostanzialmente identici a quelli gi descritti In funzione delle dimensioni aziendali e dei vari sistemi di allevamen to si pu oggi contare anche nel Bardolino su un ampia gamma di macchine vendemmiatrici 1 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO E o parte di essi non maturi o peggio colpiti da marciumi e da seccumi In definitiva si dovr raccogliere l uva nel modo migliore quale presupposto fondamentale per l ot tenimento di un vino di pregio e di qualit 2 Anche la vendemmia manuale deve contare su grappoli sani ben esposti e perfettamente maturi La vendemmia meccanica E stata introdotta in Italia da quasi un trentennio ha in teressato sinora le aziende pi grandi e particolarmente quelle situate in Toscana Emilia Romagna Veneto La zio Lombardia Friuli e Sicilia Le macchine vendemmiatrici fornite dalle industrie meccaniche italiane francesi tedesche o da abilissimi artigiani italiani si distinguono per il modo con cui rie scono a staccare l uva in due tipi a scuotimento oriz zontale adatte alle spalliere e a scuotimento verticale adatte al GDC Vendemmiatrici a scuotimento orizzontale Staccano l uva per mezzo di una testa di raccolta formata da una coppia di battitori in
217. molto ici per mettere la bocca sul mercato comportano degli adeguamenti non sempre facili da adottare negli standard roduzione e di qualita dei vini nelle zone di antica tradizione viticola Se a questo si aggiunge l effetto non trascu rat le del cambiamento climatico sui fenomeni di maturazione delle uve e sulle inevitabili conseguenze sullo stile dei bit vini non difficile prevedere nei prossimi anni delle scelte genetiche e colturali molto diverse da quelle attuali Come afferma Andr Crespy noto tecnico viticolo francese il terroir soprattutto una storia di acqua l affermazione si basa sulla constatazione che lo stile di un vino le scelte genetiche e le tecniche colturali necessarie per produrre l uva sono in gran parte determinate dalla disponibilit di acqua durante il ciclo vegetativo sia in termini di carenza che di eccesso Molte delle strategie adattative introdotte dai viticoltori nel corso della lunga e travagliata storia climatica dell Europa al fine di consentire la produzione dell uva in condizioni di adeguate disponibilit idriche combinazioni d innesto forme di allevamento gestione del suolo rischiano nei prossimi anni di essere vanificate dal cambio delle condizioni climatiche che oltre ad aumentare la temperatura media riduce considerevolmente le disponibilit di ac qua Sar questa la vera emergenza per la nostra viticoltura collinare Essa comporter una contrazione della viticoltura nelle zone p
218. mposto mediante analisi statisti ca e le singole componenti sono ordinate su una scala di priorit tenendo conto del grado di relazione con il prodotto si ottiene cos una gerarchia delle variabili as similabile a una piramide al cui vertice si colloca il vino 3 man mano che ci si allontana dal vertice si ritrovano le variabili che hanno un influenza progressivamente mino sullo stesso Le competenze dell agronomo viticolo del climatologo e del pedologo dell enologo e dell informatico concor rono al reperimento e alla rielaborazione di tutte le in formazioni riguardanti le variabili del sistema viticolo Da uno studio di zonazione cos concepito si ottiene una mappatura delle situazioni ambientali dei vari terroir di una zona viticola e una banca dati di informazioni vege produttive dei vitigni inclusi nella sperimentazione zonazione porta infine alla definizione di unit vo zionali UV nel cui ambito le prestazioni vegetative gt duttive e qualitative di un dato vitigno possono con iderarsi sufficientemente omogenee in condizioni con tabili di sistema colturale portinnesti forma di alle ento sesto d impianto intensit di potatura ecc lla e Fiorini 1998 Unit Vocazionali derivano dalla valutazione del dattamento dei vitigni alle diverse condizioni pe doclimatiche tipiche di ciascuna zona di produzione Vengono inoltre elaborate carte della zona che insieme a un manuale d uso del territ
219. n il buono il bel paesaggio con il buon vino La zonazione non quindi ca il punto di partenza per migliorare la qualit dei vini e per consentire al consumatore di cogliere le analogie tra le caratteristiche del paesaggio e quelle del vino ma anche uno strumento per sviluppare nei produttori la coscienza del buon governo del territorio del rispetto del profilo dei suoli perch nella successione dei suoi orizzonti si nasconde greto della originalit dei vini evitando sbancamenti livellamenti indiscriminati o il ricorso a terre provenienti tri luoghi Ci sono inoltre manifestazioni di comportamento sociale che appaiono estranee ai viticoltori spesso I revedibili e di difficile comprensione che attraversano la storia economica delle Nazioni e che lasciano tracce onde nelle abitudini alimentari e nella vita di tutti i giorni Una di queste chiamate sul finire del XVII secolo rivo ne delle bevande provoc un vero sconquasso nel consumo delle bevande alcoliche e voluttuarie della allora te borghesia Tralasciando l analisi delle cause non ci si pu invece esimere dal considerare le numerose ana gie con quanto sta succedendo oggi La crisi dei modelli tradizionali di consumo del vino la delocalizzazione dei oghi di produzione non solo nel Nuovo Mondo o in Estremo Oriente ma anche per effetto delle mutate condizioni bientali verso regioni pi settentrionali la necessit del consumatore di disporre di nuove chiavi di ingresso
220. n miglioramento qualitativo della produzione e una buona riduzione dei costi rispetto alla forma da cui derivato Dopo gli anni 80 quando c era la tendenza a piantare largo sia sulla fila che tra i fi lari le distanze di impianto del Casarsa sono oggi simili a quelle della Cortina semplice o Cordone speronato alto Le differenze di rilievo riguardano l altezza dei pali fuori terra che deve essere di circa 1 9 2 2 m per consentire la stesura di 1 2 fili al di sopra del cordone permanente Pregi e semplicit delle strutture di sostegno quindi costi d impianto contenuti e buona qualit della produzione unitamente alla di screta prevenzione degli attacchi fungini e facilit nella meccanizzazione delle potature e della vendemmia e ottima resistenza dei giovani germogli al vento e adattamento a tutti i vitigni compresi quelli con bas sa fertilit delle gemme basali grazie al portamento ricadente dei germogli Difetti e rischi di cimature dei germogli in particolare intorno ai grappoli troppo consistenti con ripercussioni ne gative sulla qualit produttiva e eccesso di produzione con l adozione di potature lunghe sulle singole viti e problemi sanitari per marciumi sui grappoli con le variet pi sensibili e per il mal dell esca pi diffu so rispetto ad altre forme tradizionali probabilmente a causa dei vecchi tagli di potatura che permettono l entrata del fungo responsabile Le Pergole veronesi e
221. n profondit con abbondante scheletro ghiaioso grossolano e ciottoloso da molto a fortemente calcarei subalcalini in superficie e alcalini in profondit a drenaggio rapido Lithic Eutrudept loamy skeletal mixed mesic Lithic Eutrudept loamy skeletal mixed mesic Complesso di suoli Caprino Monte ripidi sottili limitati dal substrato roccioso a tessitura franca in superficie e franco limosa in profondit con abbondante scheletro ghiaioso grossolano da molto a fortemente calcarei subalcalini in superficie e alcalini in profondit a drenaggio moderatamente rapido e suoli Monte S Michele da molto sottili a sottili limitati dal substrato roccioso a tessitura franco argillosa scheletro ghiaioso grossolano e ciottoloso frequente in superficie e abbondante in profondit scarsamente calcarei e subalcalina in superficie moderatamente calcarei e alcalini in profondit a drenaggio moderatamente rapido Versanti con pendenze elevate a profilo regolare con variabili affioramenti rocciosi e copertura boschiva relativamente fitta che perde continuit e compattezza in aree intensamente sfruttate dalle cave Lithic Hapludoll loamy skeletal mixed mesic Mollic Hapludalf clayey skeletal mesic o Versanti con pendenze elevate sviluppati su substrati prevalentemente calcareo marnosi ai boschi si alternano minori superfici gradonate e profondi a tessitura franca in superficie e franco argillosa o a
222. na tecnica particolarmente indicata per i vigneti di collina con rischi di siccit e posti in pendio ma trovava valide giustificazioni anche in altre situazioni risultati pratici emersi nei numerosi ambienti vitivini coli e confrontati con le pi consolidate esperienze in ternazionali francesi in particolare hanno dimostrato la convenienza agronomica ed economica della tecnica della non coltura nei vigneti Tra i vantaggi agronomici figurano una maggior pro duzione 5 6 nei primi anni di controllo totale delle malerbe rispetto ai vigneti lavorati inoltre contenendo l evaporazione migliora la resistenza alla siccit con in cremento del grado zuccherino Infine almeno nei primi anni diminuisce il rischio di erosione superficiale nei terreni in pendio e in ogni caso migliora la nutrizione minerale delle viti Tra i vantaggi economici va ricordato il minor costo ri spetto alle lavorazioni tradizionali Per contro l uso di prodotti residuali peraltro oggi sem pre pi ostacolato lascia dei dubbi sull impatto ambien tale e sui rischi per l attivit residua nel terreno In prati ca oggi considerato il successo ormai ultra ventennale conseguito dall inerbimento permanente dell interfilare anche per la zona del Bardolino DOC il ruolo del diser bo per il controllo delle infestanti ormai riservato solo allo spazio lungo la fila Per il controllo delle infestanti lungo la fila si pu contare su un pre
223. nale dei terroir viticoli svol 1 INTRODUZIONE Fattori Umani Scelte agronomiche ed enologiche per singolo vigneto Produzione Finale VINO Ottimizzazione e tipicit rr Potenziale Vendemmiale recente che attribuiscono al vitigno la maggiore respon sabilit delle caratteristiche organolettiche di un vino Tra le due correnti di pensiero vi un unico elemento di unificazione volto a considerare il vino con le sue peculiari caratteristiche come la risultante dell intera zione fra vitigno e ambiente Parodi 1997 da questo connubio che scaturisce la peculiarit e la qualit di un vino in areali distinti si potranno ottenere vini di qualit altrettanto elevata ma certamente diversi Quindi se l obiettivo quello di migliorare la competi tivit del prodotto vino e la strategia per raggiungere questo traguardo quella di caratterizzare sempre pi lo stretto rapporto con il territorio inteso anche come tradizioni storiche e colturali dei prodotti enologici al lora questo obiettivo pu essere raggiunto solo andando a studiare i fattori che influiscono sull interazione del genotipo con l ambiente Per migliorare la qualit delle produzioni sar quindi indispensabile conoscere i fattori che in quel determinato ambiente possono influenzare la qualit dei prodotti in modo da gestirli sia con l au silio delle scelte varietali che con l applicazione delle t
224. nan ti posti lungo la linea topograficamente pi bassa Il grado di evoluzione vario ma dominano suoli mo deratamente o ben differenziati Laddove i cordoni morenici giungono ad addossarsi uno all altro o dove il fronte morenico risultava fra i 5 4 3 1 SUOLI DEL BARDOLINO SISTEMA Pianura alluvionale pre wurmiana e del Wurm antico e medio UNITA Aree dossiformi di forma convessa allungate secondo la massima pendenza scarsamente rile vate rispetto alle superficie modale della pianura EA1 sive connesse all azione dell Adige depositi sono tipica mente ghiaioso ciottolosi ma la condizione di prolungata stabilit delle superfici ha portato allo sviluppo di suoli profondi e molto arrossati interessati da intensi fenomeni di argilluviazione e completamente decarbonatati SOTTOSISTEMA porzioni apicali dei conoidi in corrispondenza degli sbocchi vallivi e dei principali fiumi i EA e piccole superfici attribuite a questo sistema apparten Ono sia ad antichi apici di conoidi in continuit con l alta nura appoggiate ai rilievi morenici sia a strutture inter pretate come analoghe a queste ma attualmente separate dalle piane fluvioglaciali tramite alte e ripide scarpate ero cd i SISTEMA Pianura alluvionale risalente al pleni tardiglaciale Wurm UNIT Paleoalvei o depressioni di origine torrentizia privi di sedimentazione attiva delimitate da orli di terrazzo o raccordate alla pianura WA1 UNIT
225. ndono a prevalere depositi sabbiosi o sabbioso ghiaiosi e in aree marginali o col mate da materiali di piena possono prevalere quelli li moso sabbiosi depositi detritici connessi all evoluzione delle scarpate in roccia sono tipicamente caratterizzati da una pezza tura medio grande e da una struttura del sedimento detta a supporto clastico nella quale spesso la matrice fine non occupa per intero i vuoti tra gli elementi pi grosso lani La natura di questi materiali ovviamente collegata a quelli affioranti sulla scarpata che li ha generati depositi colluviali in questa zona sono in molti casi frutto di un rimescolamento tra quelli derivanti dall ero sione di suoli su roccia e di suoli su depositi glaciali ma sono comunque caratterizzati da una struttura a sup porto di matrice in cui gli elementi pi grossolani sono immersi nella matrice fine La granulometria prevalente dei depositi tende infatti a essere limoso argillosa 1 1 8 SUOLI DEL BARDOLINO Successivamente si proceduto alla realizzazione della seconda fase di studio che ha comportato una seconda fase di rilevamento in campagna volta a migliorare e approfondire i dati raccolti durante la fase precedente Questa indagine ha permesso la revisione di molti limiti cartografici l attribuzione di molte superfici alle relati va unit tassonomiche di suolo con l adeguamento del loro catalogo attraverso una nuova fase di rilevamento per profili Al termine del
226. ne da parte del panel e l affidabilit dei giudici e quindi stato fatto un confronto tra i campioni mettendone in relazione i descrittori in particolare quelli maggiormente carat terizzanti e discriminanti Varieta Rondinella oqeg m 42 NZ 210 215 220 225 230 235 240 245 250 255 260 265 270 275 280 Giorni Giuliani ra 4 2 Andamenti della maturazione per il parametro zuccheri Babo per le variet Corvina e Rondinella con omogeneizzazione del giorno Variet Rondinella oqeg 4ays9nz 20 25 30 355 40 45 Giorni dall invaiatura 4 3 per essere in grado di comparare dati di anni diversi i dati di accumulazione di zucchero possono disegnati ogni anno secondo l equazione di regressione quadratica adatta trasportando in questo modo il dal giorno attuale in avanti o indietro al giorno standard pi vicino giorni standard vengono definiti lungo maturativo per essere il pi vicini possibile alle date di campionamento reali La stessa procedura pu esse a per altre variabili di maturit ad esempio l acidit titolabile il pH l acido tartarico e malico gli antociani 210 215 220 225 230 235 240 245 250 255 260 265 270 275 280 50 45 40 4 1 Andamenti della maturazione per il parametro zuccheri Babo per le variet Corvina e Rondinella nel quadriennio 2002 2005 Fase 2 fig 4 2 per superare il problema di utilizzare dati di molti anni di indagine si real
227. neto la cui coltiva zione si poi estesa in alcune regioni limitrofe Caratteristiche ampelografiche portamento eretto apice del germoglio cotonoso bianco verdastro con sfumature rosa foglia trilobata di medie dimensioni seno peziolare a V con bordi sovrapposti lamina fogliare bollosa piegata a gronda cotonosa sulla pagina inferiore grappolo medio grande 250 300 g lungo cilindrico piramidale con 1 2 ali acino medio sferoidale buccia blu nera pruinosa sottile ma consistente Caratteristiche fenologiche e produttive Inizia il ciclo biologico con un germogliamento medio precoce ed arriva a maturit in epoca tendenzialmente tardiva vitigno di climi piuttosto caldi predilige terreni calcarei argillosi o basaltici elevata la sua resistenza alla clorosi con buona esposizione Le forme di allevamento migliori sono quelle espanse con potature medio lunghe per assecondare la sua notevole vigoria Le produzioni sono buone e costanti con fertilit delle gemme piuttosto elevata molto sensibile all oidio sensibile a botrite marciume acido meno alla peronospora Va soggetto a dissecca mento del rachide Selezione clonale Con la selezione si sono ricercati biotipi con un migliore equilibrio vegeto produttivo e meno sensibili a botrite e marciume acido Cloni omologati omologazione qualitativo destinazione alla botrite BIRRE 1 3 1 1 1 CVP 01 114 A e Legenda Produttivita R
228. ni poco cor posi ma equilibrati profumati sapidi e da bersi giovani i chiaretti e i bianchi in particolare Il contrario succede nei terreni pesanti Strettamente collegata alla tessitura la struttura del suo lo cio la combinazione o aggregazione delle particelle solide in particolare colloidi argillosi e umici con la formazione di glomeruli che favoriscono la circolazione dell aria e dell acqua La buona struttura del terreno si consegue con sufficienti apporti di sostanza organica e si conserva con l inerbimento permanente o con mirati interventi meccanici effettuati con terreno in tempera sia in fase di preparazione del terreno per l impianto sia per il controllo delle infestanti nel vigneto in produzio ne Un terreno ben strutturato favorisce la permeabilit e l arieggiamento consentendo di migliorare lo sviluppo radicale e vegeto produttivo delle viti Per quanto riguarda il colore va ricordato che i terreni 1 sai gt MANUALE D USO DEL TERRITORIO Per contro esiste in queste zone e in particolare nelle vicinanze di boschi e di bacini chiusi il rischio di un maggiore ristagno di umidita con conseguenti danni da funghi sui grappoli e quindi l obbligo di preferire vitigni e cloni pi resistenti Molto importante ai fini economici come facilmente comprensibile risulta anche la distanza tra l appezza mento che si sceglier e il centro aziendale dove risie dono i ricoveri delle macchine e i ma
229. ni rite nuti funzionali rispetto ai singoli obiettivi tempi e tar get si rimanda all elenco riportato di seguito Si tratta di mezzi assai diversi fra loro per tipologia metodologie livello di coinvolgimento dei destinatari livello di im piego della tecnologia ecc Gran parte di essi stata utilizzata anche a livello sperimentale nelle varie ini ziative e azioni di divulgazione e comunicazione svolte da Veneto Agricoltura in collaborazione con il Consor zio di tutela nel corso della realizzazione del progetto di zonazione Esaminiamo tale elenco generale e Vari tipi di incontri riunioni con gruppi di operatori in particolare MN meeting mirati su temi monografici M riunioni tecniche con esperti imprenditori leader MN meeting pi generali di sensibilizzazione al tema della zonazione f degustazioni dei vini della zonazione e risalita guidata ai terroir MN creazione di gruppi di approfondimento e condi visione con opinion leader della zona i cosiddetti Nuclei di Leader Divulgatori e Visite guidate in altre aree e regioni e incontri struttu rati con Aziende e Consorzi portatori di esperienze di SUCCESSO e Presentazione discussione di case history analisi dei fattori critici di successo e criticit e Newsletter periodiche sui risultati intermedi della zo nazione e sugli stati di avanzamento dell attivit e Diffusione di schede informative semplici sui con ten
230. nit n piane fluvio glaciali siano quelle con acidit mentre all estremo opposto troviamo b anfiteatro di Rivoli Corvina _ UDP n el i E a 5 Al 0 8 0 6 0 4 0 0 Indice Zuccheri NZT 1 4 LASPERIMENTAZIONE 7 Figura 4 6 Andamento dell indice NAT della varieta Corvina nelle diverse UdP colori diversi nel grafico rappresentano diversi raggruppamenti nel test di Duncan Corvina 5 1 1 5 0 0 Indice Acidit NAT AIR Ol statisticamente validata degli andamenti maturativi si pu evidenziare come esistano delle aree a diversa capacit accumulo e come l influenza da un lato del lago e dell altro della pianura risulti molto evidente Figura 4 7 Mappe di spazializzazione con metodo Kriging dell indice zuccheri NZT a e dell indice acidit NAT b della variet Corvina Corvina Corvina Indice Zuccheri i Fi Indice di acidit 1 216 0 892 F 1 391 0 848 0 892 0 6031 pa 0 648 0 579 0 631 0 41 0 579 0 313 0 41 0 1860 0 313 0 055 0 186 0 082 0 055 0 203 0 082 0 382 0 203 0 458 0 382 0 723 0 458 0 701 0 723 1 083 de 0 701 1 015 1 083 1 804 q 1 015 1 672 2 64 LA SPERIMENTAZIONE he per la Rondinella stata eseguita un analisi della varianza per identificare le differenze tra le Unita di Paesaggio ilizzando gli indici sopra citati Anche in q
231. nnesto ma deve essere i e viceversa In realta per una serie di motivi che vanno dall affinita d innesto alle rese in vivaio alla natura diso mogenea di molti terreni e alle tecniche colturali a volte irrazionali non sempre vige questa regola Come hanno dimostrato le numerose prove di confronto tra portinnesti impostate ad esempio in Lombardia e nel Triveneto all inizio degli anni 80 su terreni dotati di una sufficiente fertilit naturale le differenze tra i portinnesti diversamente vigorosi sono evidenti solo nei primi anni dall impianto per poi assottigliarsi sempre pi fino ad annullarsi quasi completamente Ne consegue che nei terreni pi fertili e freschi nei qua li esiste il rischio di eccessivo rigoglio vegetativo accan to alla scelta di portinnesti tendenzialmente deboli quali 101 14 e 3309 C in terreni poco calcarei e di 420 A e 41 B quest ultimo in terreni molto calcarei e non soggetti a ristagni di umidit converr gestire in modo oculato le concimazioni sia azotate che organiche adottando forme di allevamento nanificanti quali le cortine pen denti e inerbendo sin dal primo anno d impianto Affinit d innesto e produttivit In linea generale tutte le combinazioni d innesto prodotte dai vivaisti viticoli soprattutto da quelli con lunga esperienza presentano una buona affinit Nella riscoperta di alcuni portinnesti ad esempio 3309 C e 101 14 molto diffusi in passato e
232. no e strisce affiancate con tessiture franco sabbiose scheletro abbondante e drenaggio rapido a questi possono sostituirsi suoli da moderatamente profondi a profondi su depositi di copertura pi fini con tessitura da franca a franco limoso argillosa scheletro da scarso a comune e drenaggio buono suoli pi grossolani sono fortemente calcarei edalcalini mentre quelli pi fini sono scarsamente calcarei e alcalini Localmente compaiono suoli maldrenati Cerchia morenica a forte energia di rilievo che raggiunge le quote di gran lunga maggiori all interno di tutto il paesaggio del Bardolino meridionale posta a delimitazione dell anfiteatro morenico a sud e a est a contatto con la pianura l argine intagliato dalle valli degli scaricatori in uscita sulla pianura Comprende anche una ampia zona di pianura esterna nella zona di Valeggio Prevalgono di gran lunga i depositi glaciali intervallati a minori depositi fluvioglaciali e colluviali In aree ripide e terrazzate i suoli sono in genere profondi a causa delle sistemazioni a tessitura franco sabbiosa e frequente scheletro ghiaioso il drenaggio buono o moderatamente rapido Sono anche fortemente o estremamente calcarei e alcalini o fortemente alcalini Sui versanti modali si alternano suoli simili ai precedenti e suoli moderatamente profondi a tessitura franca o franco limosa e scheletro comune con occasionale drenaggio mediocre causato dalla ridotta permeabilit del substrato sovracons
233. no della DOC af la facilita di gestione di queste aree e la possibile mec canizzazione stanno spostandovi in modo sempre pi f intenso la vite con una buona presenza di impianti SIO vani Nelle piane interne l utilizzazione delle superfici con dizionata in modo evidente dalla natura del suolo infat laddove compaiono suoli condizionati in modo pil o zialmente a seminativo mentre laddove i suoli risultano ben drenati si riscontra una certa competizione tra vite e seminativo ey Nelle aree alluvionali della piana dell Adige in terri pri di Rivoli si registrano forti presenze di meleti Altro ti logia di frutteto relativamente diffusa quella del ki caratterizzata per da posizioni relativamente eteroge nee anche se riferibili principalmente ad aree di piana Sulle colline moreniche vanno distinte le superfici in bassa e media pendenza nelle quali il seminativo grano orzo erbai contende le superfici alla vite e in misu molto minore all olivo da quelle in forte pendenza i cui vite e olivo prevalgono decisamente Sulle pendici meridionali esterne della cerchia moreni va segnalata l ampia diffusione di coltivazioni a frut specializzati in particolare pescheti Lungo le aree a pendenza molto forte lungo le scarpate erosive e solo limitatamente in aree a pendenze medie el basse sono presenti boschi a carpino e roverella Pressoch tutte le superfici del collinare morenico sono state fatte oggetto di
234. no inizio primavera semi nare a spaglio o a macchina su terreno opportuna mente preparato un miscuglio di essenze erbacee graminacee e leguminose in ragione di 40 45 kg per ettaro sfalciare la vegetazione erbacea ogniqualvolta rag giunge 25 30 cm di altezza almeno per le specie pi rappresentate effettuare le concimazioni fosfatiche potassiche ed eventualmente magnesiache prima dell inverno mentre le concimazioni azotate che necessariamen 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO l 110 struzione della sostanza organica diminuzione quin di di elementi nutritivi per le piante e nei vigneti in pendio favoriscono l erosione superfi ciale del terreno in seguito a violente piogge nel pe riodo primaverile estivo e con il costo elevato della manodopera e del combu stibile nonch quello dell acquisto e della manuten zione delle macchine e degli attrezzi le lavorazioni economicamente onerose Ira sia a per aziende medio sica che per il piccolo eto to preferibile adottare l inerbimento dell interfi crescere sul terreno vitato l erba spontanea o pi fre quentemente erba seminata e di controllare lo sviluppo mediante 3 5 sfalci annui con apposite macchine Pu essere totale su tutta la superficie ma piu frequente mente viene inerbito solo lo spazio interfilare lasciando all intervento meccanico o con prodotti erbicidi il con x trollo delle infestanti sulla fila Vantaggi re nei
235. no riportati nel profilo sensoriale descrittivo delle UdP di figura 4 13 Le mag giori differenze tra i vini imputabili all ambiente di colti vazione si esplicitano molto di pi sui parametri senso riali che su quelli chimici vari profili degustativi medi risultanti dall analisi sensoriale dei diversi campioni di Corvina analizzati per ogni UdP evidenziano come i campioni provenienti dalla zona settentrionale dell area UdP b siano caratterizzati da un elevata nota erbacea e possiedano una forte nota speziata e un elevata acidit Le unit f n d ge phanno profili sensoriali non molto ampi ma ben equilibrati non ci sono caratteri che so vrastano gli altri e tutti pi o meno raggiungono valori medi sulle scale dei sentori Le UdP h be m sono invece caratterizzate da profili che risultano molto omogenei e 73 4 LA SPERIMENTAZIONE ra 4 14 Mappa di spazializzazione dell indicatore sensoriale viola a ed erbaceo b per la variet Corvina Corvina Erbaceo 0 487 0 162 0 028 0097 0 229 Tabella 4 5 Analisi della varianza sulla variet Rondinella per diversi parametri sensoriali Significativit p lt 0 001 0 001 lt p lt 0 01 0 01 lt p lt 0 05 p gt 0 05 n s Nella figura 4 16 riportata analogamente a quanto presentato per la Corvina la spazializzazione dei sento ri viola ed erbaceo sul territorio indagato per la variet Rondinella Corvina L an
236. nque presenti anche ff se in forma di spot localizzati 1 3 3 METODOLOGIA DEL RILEVAMENTO wi Il lavoro caratterizzato da un inquadramento geologico e morfopaesaggistico da rilevamento e della cartografia dei suoli dell area in esame in scala 1 20 000 per giungere in due fasi successive a una prima identificazione dei suo li presenti nelle aree viticole dell area DOC Bardolino a base cartografica prescelta per realizzare il rilevamen to stata la Carta Tecnica Regionale in scala 1 10 000 La prima fase del lavoro stata caratterizzata da un ini a Ziale sopralluogo nell area cui ha fatto seguito la fotoin terpretazione con utilizzo delle fotografie aeree del volo REVEN del 1987 alla scala di 1 17 000 circa in bianco e nero Questa ha portato a una individuazione tentativa di aree omogenee in termini di fattori di formazione del suolo inquadrabili come unit di paesaggio A questo seguita una prima fase di rilevamento pedologico du rante il quale oltre al riconoscimento delle tipologie pe dologiche principali presenti nell area sono state con trollate le chiavi interpretative per la fotointerpretazione in base alle quali stata redatta la bozza della Carta delle Unit di Paesaggio questa ha riportato una prima suddivisione gerarchizzata del paesaggio in Sistemi Sot tosistemi Unit e Sottounit di Paesaggio Si sono successivamente verificate le collocazioni dei _ vigneti proposti qu
237. nso riale pi armonico e complesso della Corvina che presenta note e erbacee particolarmente evidenti Il profilo gustativo risulta avere ZEEE O EE E note acidiche intense per entrambe le variet Astringente Ciliegia Acido Lampone GESTIONE DEL SUOLO Oltre alla buona piovosit questa zona dispone d irrigazione in gran parte dei vigneti ragion per cui conviene inerbire i terreni vitati sin dai primi anni dall impianto La semina di un miscuglio di graminacee e in parte di leguminose favorisce la creazione di un bel manto erboso ma anche l adozione dell inerbimento con erbe spontanee permette il conseguimento di buoni risultati Lungo la fila c la possibilit di controllare le erbe infe stanti con un preciso programma di erbicidi oppure tramite l utilizzazione di erpici dischi lamine ecc dotate di tastatore meccanico o idraulico per evitare danni ai ceppi e alle strutture di sostegno GESTIONE DELLA PIANTA In questa zona solitamente pi ventilata e fresca i rischi di danni da scottature solari sono pi contenuti inoltre figura un maggior tasso di umidit anche a causa degli ombreggiamenti legati alla presenza di cordoni collinari o montuosi Va quindi prestata massima attenzione al controllo della vigoria delle piante e alla ricerca di un sufficiente arieggiamento dei grappoli Oltre ai diradamenti primaverili dei germogli nelle annate caratterizzate da forte germogliamento eccesso di sermogli doppi e alle
238. nte in conseguenza di periodi piovosi e freschi vengono esposte al rischio di asfis sia mancanza d aria con conseguente ingiallimento delle foglie hi e nei terreni pi pesanti favoriscono la formazione di crepacci pi o meno profondi durante i periodi sicci tosi estivi e in estate portando in superficie terreno fresco au mentano la perdita di acqua e l ossidazione e la di i F 8 Concimazione fogliare Consiste nell irrorare soluzioni nutritive che vengono rapidamente assorbite dalle foglie La concimazione fo gliare detiene un ruolo importante anche in viticoltura con essa possono venire somministrati macroelementi o microelementi sempre in forma totalmente solubile Questo tipo di concimazione non pu sostituire quella al terreno ma solo integrarla in particolare nei casi in cui si manifestano carenze evidenti di alcuni macroele menti es magnesio e microelementi es boro e ferro Ad esempio si effettua per la prevenzione del dissec camento del rachide mediante irrorazioni estive di sali di calcio e magnesio o meglio con solo solfato di ma gnesio 7 10 kg ha trattamento o per la carenza di boro con trattamenti di soluzioni a base di boro Inoltre si pu aggiungere nitrato di potassio 500 600 g per 100 litri di acqua oppure solfato di potassio 600 800 g e urea 250 300 g per sopperire ad alcuni momenti nei quali le radici sono in difficolt per esempio in primavera con cli
239. nternazionale costruito con abilit dai Paesi del Nuovo Mondo sul modello francese ha decisamente condizionato le scelte tecniche dei pro duttori italiani che pur di correre dietro ai gusti altrui hanno abbandonato il loro stile Un grande artista ha affermato che per diventare universali necessario essere locali il vino veneto ha bisogno di non perdere il suo stile originario autentico il cui inprinting qualitativo lo faccia riconoscere dal consumatore straniero e lo faccia per questo scegliere tra altri mille per la sua irripetibilit Certo non facile conciliare le due tendenze contrapposte che manifestano i mercati anglosassoni e che diventano sempre pi pregnanti anche sul nostro da un lato una forte spinta a semplificare e innovare i messaggi della comunicazione dall altro la tendenza quasi di segno opposto volta a soddisfare un irriducibile richiesta di novit Prova qualcosa di nuovo oggi il messaggio della pi grande catena di distribuzione inglese Pu sembrare para _ dossale ma questa tendenza sta portando molti Paesi a valorizzare il concetto di territorio e pi in generale il nesso tra la viticoltura e un originale interpretazione enologica dell uva Tra i tanti vini prodotti da uno stesso vitigno quelli iala pi noti e diffusi nel mondo non sono pi di dieci la novit appunto data dallo specifico e univoco territorio di my provenienza i Dopo anni spesi alla ricerca della cosiddetta con
240. nti o normali tab 5 1 compito del viticoltore sar pertanto quello di correggere eventuali carenze o eventuali eccessi La concimazione prima dell impianto detta concimazio ne di fondo viene normalmente praticata in occasione dell aratura e serve per arricchire di sostanza organica e di elementi minerali gli strati relativamente profondi del suolo utilissima per ogni tipo di terreno La sommini strazione di concimi a base di fosforo e potassio impor tante ad eccezione dei terreni molto sciolti perch in seguito sar molto difficile far giungere in profondit tali minerali che vengono trattenuti in superficie dal terreno soprattutto il fosforo invece sconsigliabile in questa occasione la somministrazione di concimi chimici azo tati perch la loro solubilit li esporrebbe a perdite per dilavamento prima della loro utilizzazione Tabella 5 1 Soglie per l interpretazione delle analisi del terreno nell area del Bardolino Livello basso della CSC Livello alto della C S C Terreno leggero Parametro determinato 56 Terreno di medio impasto ricco di scheletro 1 5 1 6 1 8 2 0 Sostanza Sostanza organica si Fosforo assimilabile 18 20 ppm 20 25 ppm Potassio scambiabile 140 170 ppm 170 200 ppm Magnesio scambiabile 170 200 ppm 200 230 ppm Boro Riguardo all epoca distribuzione dell ammendante organico e dei concimi minerali si consiglia di distri buire il letame
241. o L Informatore Agrario 29 31 1 FAO 2000 World wide agroclimatic database FAO CLIM2 Environmental and natural resources Working paper n 5 Fregoni M 2003 Terroir e qualita eccelsa del vino ov vero la qualita del terroir Terroir Zonazione Viticol tura di Fregoni M Schuster D Paoletti A Phytoline editore Fregoni M 2005 Viticoltura di qualita Verona Phyto line edizioni Fregoni M Bavaresco L 1985 Ricerche sugli indici pedologici relativi alla scelta dei portinnesti della vite Vignevini 12 3 19 22 Giordana F 2006 La comunicazione del turismo Fran co Angeli Goffi A Siliprandi L 2006 Non solo vino non solo cibo Idee e strumenti per comunicare nell eno ga stronomia Franco Angeli Hann I 1908 Handbuch der klimatologie Engelhorn Stuttgart Hidalgo L 1980 Caracterisatibn macrofisica del ecosi stema medio planta en los vinedos espagnoles Mini st re Agri Espagne Hougton D 1985 Handbook of applied meteorology Wiley Huglin P 1986 Biologie et ecologie de la vigne Edi tion Payot Lausanne Paris lacono F Porro D 1999 L analisi sensoriale dei vini nella zonazione viticola L Informatore Agrario 58 Inc Golden Software 2000 Surfer 8 user guide www goldensoftware com Jackson D Lombard P B 1993 Environmental and management practices affecting grape composition and wine quality A review American Journal of Enology an
242. o ed alcalino in superficie estremamente calcareo e fortemente alcalino in profondit a drenaggio rapido Consociazione di suoli Le Cocche molto profondi tessitura franca scheletro comune ghiaioso grossolano scarsamente calcarei alcalini a drenaggio buono 7 00 ee prevalenti Superfici inclinate lt 10 di collegamento tra i rilievi morenici esterni di eta medio recente e le sandur fluvioglaciali dell alta pianura a depositi ghiaioso sabbiosi seminativo prevalente colture arboree e seminativo sul morenico esterno Aree a depositi colluviali antichi depositati e pedogenizzati in pi fasi a bassa pendenza 2 10 e granulometria variabile vite e seminativo depositi colluviali sovrapposti a depositi morenici e fluvioglaciali conoidi alluvionali provenienti da incisioni sui versanti morenici in genere dirette verso il lago MR2 163 APPENDICE UNITA CARTOGRAFICA UTS Profilo di Rif DESCRIZIONE SUOLO CLASSIFICAZIONE Typic Hapludalfs fine loamy over sandy skeletal mixed mesic Consociazione di suoli Galletti moderatamente profondi o profondi tessitura franca in superficie e franco argillosa in profondit scheletro ghiaioso medio e grossolano da comune ad abbondante ciottoloso in profondit scarsamente calcareo ed alcalino estremamente calcareo e fortemente alcalino nel substrato a d
243. o Veronese 123020 123030 N 123050 Bardolino A 123060 123090 ia dh 123100 Pastrengo 123110 123130 123140 i 123150 a 144010 Valeggio sul Mincio 144020 1440390 ___Villafranca di Verona Le pianure sono coltivate a seminativo e a vigneto cli zona collinare prevale il vigneto accompagnato da ti seminativi ed erbai Laddove le pendenze diven severe e in presenza di substrato roccioso prevalgono boschi di latifoglie La maggior parte delle aree in forte pendenza su substrato morenico sono state gradonate nel corso del tempo Interventi di questo tipo si e anche in aree detritiche al bordo dei rilievi su substrato I roccioso e persino in aree a suoli molto sottili su roccia _ la maggior parte di queste posizioni sono state tuttavi 5 abbandonate negli ultimi decenni e vengono pi o mi velocemente rioccupate dal bosco Geologia Sotto il profilo geologico l area caratterizzata dalla pre senza di rocce consolidate e rocce sciolte vi substrati a rocce consolidate comprendono le forage zioni di seguito descritte E e calcari compatti od oolitici e calcari argillosi g n ralmente grigi o talora giallastri in grosse si con intercalazioni di calcari pi o meno marnesi organogeni Calcari grigi di Noriglio Giurassico Toarciano Hettangiano F i e calcari oolitici giallastri con noduli di selce e giunti di stratificazione ma
244. o che quanto pi l irraggiamento cade a picco sulla superficie terre stre tanto pi aumenta l apporto energetico e con esso la quantita di calore ricevuto dalla coltura pendii rivol ti a sud ricevono una maggior insolazione e nelle zone pi calde preferibile coltivare i versanti opposti Per via della sua inclinazione un pendio consente un maggior assorbimento di raggi solari alle viti Infatti nelle zone temperate il sole non mai perpendicolare e quindi i raggi cadono perpendicolarmente pi facilmente sul pendio Al contrario i raggi solari si disperdono se proiet tati su superficie piana e di conseguenza la loro intensit diminuisce sulle superfici vitate pianeggianti La ricerca vitivinicola in Italia e all estero ha portato un notevole contributo alla conoscenza delle risposte della vite ai condizionamenti agronomici e ambientali Tuttavia difficilmente i risultati di queste ricerche mol to impegnative possono essere applicati direttamen te nella gestione del vigneto a causa dell adozione di modelli sperimentali parzializzanti la realt oppure resi pi complessi dall integrazione di elementi estranei alla situazione esistente e non immediatamente applicabili alla realt operativa Falcetti et al 1997 Solo una va 24 La seconda fase consiste nella caratterizzazione del ter ritorio mediante un indagine climatica e una pedolo gica l indagine climatica si basa sulla ricerca di serie
245. o dalla notazione Bw diffusamente documentato sulle colline calcaree e comunque nelle pe aree in forte pendenza a substrato coerente come nella a piana valliva di Adige e Mincio nelle cui alluvioni me LI dio recenti altrettanto diffuso lo si ritrova anche nelle s vallecole e conoidi di analogo significato del morenico di e comunque nelle aree di rideposizione medio recente ff di materiali erosi sulle colline processi di alterazione risultano piu consistenti nelle porzioni superficiali del suolo qui ha luogo la genesi di argille neoformazione che unitamente a quelle gia presenti possono essere raccolte dall acqua di perco lazione per essere depositate in orizzonti profondi La deposizione di argilla illuviale porta alla formazione di orizzonti diagnostici detti argillici indicati come Bt l argilla illuviata presente sotto forma di pellicole sulla superficie degli aggregati nei pori nelle fessure o come ponti fra i granuli sabbiosi L orizzonte argillico presen i ta tipicamente un contenuto in argilla superiore rispetto agli orizzonti di superficie ed a quelli sottostanti Il pro gesso di eluviazione illuviazione per poter manifestare af A propri effetti in modo consistente richiede una note vole continuit temporale e la stabilit delle superfici di conseguenza l orizzonte argillico rinvenibile un po ovunque nell area rilevata assente nelle zone di genesi
246. o di suoli Bianca inclinati da moderatamente profondi a profondi limitati dal substrato sovraconsolidato tessitura franco argillosa nel suolo franco sabbioso il substrato scheletro da comune a frequente ghiaioso medio da moderatamente a molto calcareo ed alcalino estremamente calcareo e fortemente alcalino nel substrato a drenaggio buono e suoli La Pra moderatamente profondi limitati dal substrato sovraconsolidato a tessitura franco sabbiosa frequente scheletro ghiaioso grossolano estremamente calcarei alcalino in superficie e fortemente alcalino in profondit drenaggio da buono a moderatamente rapido Superfici ondulate intramoreniche o di cordoni poco rilevati di grosse dimensioni o caratterizzate da pendenze molto basse costituite da un alternanza di depressioni e blandi rilievi con pendenza media 5 10 seminativo prevalente e vite Haplic Udarent coarse loamy carbonatic mesic Typic Hapludalf fine loamy mixed mesic Complesso di suoli Campazzi inclinati profondi tessitura franca in superficie e franca o franco argillosa in profondit scheletro ghiaioso medio da scarso a comune da moderatamente a molto N calcareo ed alcalino estremamente calcareo e fortemente alcalino il substrato a drenaggio buono e suoli Casaretti da moderatamente profondi a profondi limitati dal substrato sovraconsolidato a tessitura franca franco sabbiosa scheletro ghiaioso grossolano da comune a frequente in su
247. o fogliare nonch dagli organi di riserva presenti nelle branche nel tronco e nelle radici della pianta n diminuzione dell acidita acido malico e acido tartarico per respirazione e trasformazione degli acidi in sali maggiore in ambienti meridionali o in estati con temperature molto elevate rammollimento dei tessuti comparsa della pruina cera bianca sulla buccia che ha l importante compito di trattenere i lieviti per poi cederli nella fase di fermentazione alcoli ca quali agenti responsabili della fermentazione stessa N sintesi formazione degli aromi molto importan te per i vitigni aromatici Moscato Malvasia Traminer ecc incremento e modificazioni del contenuto in ami noacidi sostanze minerali ormoni ed enzimi D 5 D lt Il processo di maturazione La maturazione dipende dall andamento climatico dal le principali tecniche colturali e dalle caratteristiche ge netiche dei vitigni A Fattori climatici Le temperature naturalmente legate all insolazione rivestono un ruolo importante sulla maturazione delle uve influenzando la concentrazione in zuccheri acidi organici profumi aromi e sostanze coloranti La luce influisce sull attivit fotosintetica cos come la quantit di anidride carbonica dell aria la temperatura e lo stato di salute delle foglie sui grappoli direttamente esposti pu comportare dei problemi di ossidazione del le sostanze coloranti che creano diffic
248. o nel tempo la presenza nel suolo di funghi _ batteri nematodi e tossine in genere quindi anche il ri schio di scarso successo nel caso di reimpianto di vigne to senza opportune attenzioni In questa realt oltre all opportunita di lasciare a riposo il terreno per qualche anno coltivandovi magari pian te nematocide quali la medica o cereali quali il sorgo e l orzo altrettanto utile risulta la scelta di portinnesti meno sensibili quali Kober 5 BB 504 e 1103 Paulsen nell attesa di risultati concreti dalla ricerca di portinnesti 3 resistenti ai nematodi e alla stanchezza del terreno in lt generale da evitare il ricorso al 420 A Vigoria e ritmo vegetativo Di norma un vitigno vigo i 2 roso deve essere combinato con un portinnesto debole a 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO 107 J Caratteristiche Buona resistenza alla siccit elevata vigoria molto adattabile Tabella 5 2 Caratteristiche dei principali portinnesti Portinnesto Kober 5BB Discreta resistenza alla siccit sensibile alla carenza di Mg medio alta vigoria 420A Molto equilibrato di giusta vigoria mal sopporta il ristoppio discreta resistenza alla siccit Mediamente vigoroso si adatta ai terreni asciutti compatti e mediamente clorosanti resistente Berlandieri x Riparia 1 alla carenza di K 157 11 Mediamente vigoroso discretamente equilibrato teme l acidit 3309 Ridotta vigoria ottimi risultati quali
249. o sabbiosi tessitura da franco sabbiosa a sabbioso franca scheletro ghiaioso medio e grossolano da comune ad abbondante fortemente calcarei alcalini in superficie e fortemente alcalini in profondit a drenaggio da moderatamente rapido a buono Haplic Udarent sandy skeletal mixed mesic Conoidi con pendenze comprese tra 5 15 crescenti dall esterno all apice della forma a depositi prevalentemente ghiaioso sabbiosi vite e seminativo Typic Hapludalfs fine loamy mixed mesic Consociazione di suoli Bianca subpianeggianti da moderatamente profondi a profondi limitati dal substrato sovraconsolidato tessitura franca a franco argillosa in superficie e franco argillosa in profondit scheletro comune ghiaioso fine e medio molto calcarei in superficie moderatamente calcarei in profondit alcalini estremamente calcarei e fortemente alcalini nel substrato a drenaggio da buono a mediocre Aree subpianeggianti a profilo relativamente naturale a depositi glaciali o di contatto sabbioso limosi con ghiaie pendenza 0 5 seminativo e vite BIN3 P 20 ISA P 13 CEL1 P4 LARI P 75 CERI P 28 BRE1 RV1 P12 Typic Udorthent coarse loamy mixed mesic Consociazione di suoli Santi profondi a tessitura franco sabbiosa franca o franco argillosa negli orizzonti sepolti scheletro ghiaioso medio da comune a frequente estremamente calcarei in superficie e moderatamente calcarei in profondit alcalini a
250. oduzione di uva e il miglior sfruttamento del suolo da parte delle radici comportano inoltre una maturazione pi regolare e migliore del passato Come ogni innovazione il conseguimento dei migliori risultati si ottiene per con un adeguata assistenza tecnica che 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO e sufficiente gamma di macchine per interventi in ver de in particolare di spollonatrici e cimatrici quando la struttura di sostegno lo permette Difetti e costo di impianto piuttosto elevato e necessit di assistenza tecnica in fase di impianto e di formazione e disponibilit di terreni abbastanza fertili e di combi nazioni d innesto sufficientemente vigorose e nei terreni in pendio d obbligo adottare strutture molto resistenti per garantire una buona tenuta del vigneto e rischi maggiori per danno da malattie del legno in particolare mal dell esca B Casarsa un sistema diffuso soprattutto nel Veneto e nel Friuli Venezia Giulia Deriva dal Sylvoz dal quale si distingue per avere i capi a frutto liberi e con minori disformit per l attivit vegeto produttiva sui tralci sin dalla fase di germogliamento In questo sistema come per il Sylvoz le due fasce quella vegetativa che cresce verso l alto e quella fruttifera rivolta verso il basso risultano nettamen te distinte Tuttavia grazie alla mancanza delle legature e alla tendenza verso la riduzione della lunghezza dei tralci consente di ottenere u
251. ofondire la conoscenza dell area del Bardolino come terra del vino di crescente importanza diversificata al suo interno ed efficacemente promuovibile se vi cresco no anche capacit e strumenti di auto organizzazione e auto promozione Un ultima considerazione la zonazione perfetta la zonazione che non si conclude mai Essa tanto pi di successo quanto pi continua a svilupparsi nel tempo a perfezionarsi nelle metodologie se il suo Manuale d uso riesce a radicarsi nel territorio e non in qualche oscuro cassetto e soprattutto a essere sempre pi par te della cultura di impresa e della prassi quotidiana dei produttori e degli altri soggetti coinvolti come per i suoi prodotti emerge una domanda forte di diversit ma con un anima di innovazione ma che riscopra le radici difficile trovare un equilibrio fra queste due componenti ma la zonazione pu costitui re un utile supporto anche da questo punto di vista La zonazione come sopra si cercato di dimostrare pu generare molte ricadute positive sull ambiente locale dal livello microeconomico aziendale a livelli territoriali via via pi vasti dal livello tecnico produttivo in senso stret to la qualit del vino alla qualit dell organizzazione aziendale sociale e anche istituzionale necessaria per ottimizzarne la diffusione alla stessa qualit del sistema di rappresentazione e immagine del territorio
252. oli delle vallecole che spesso presentano interventi per facilitare il drenaggio superficiale sono moderatamente profondi essendo limitati da orizzonti anossici connessi alla falda freatica con tessiture da franco limose a franco limoso argillose e scheletro assente o scarso il drenaggio in genere lento Sono molto calcarei e alcalini con substrati estremamente calcarei Porzione esterna del Bardolino centrale costituita da edifici morenici complessi risultanti dall addossarsi di molti cordoni e dalla loro successiva erosione e separazione in grandi elementi a opera dei flussi fluvioglaciali che hanno generato vallate di dimensioni relativamente ampie suoli delle colline spesso rimescolati da gradonature in presenza di forti pendenze sono moderatamente profondi e limitati da substrati sovraconsolidati con tessiture prevalenti franco sabbiose e scheletro ghiaioso frequente il drenaggio buono Su pendenze minori si alternano suoli moderatamente profondi o profondi con tessiture nei tipi pi calcarei e alcalini da franco sabbiose a franco limose e scheletro frequente mentre G Morene di nei pedotipi decarbonatati le tessiture sono franche o franco argillose con scheletro comune o frequente il Pastrengo loro drenaggio prevalentemente buono Nelle valli i suoli su depositi fluvioglaciali ghiaioso sabbiosi sono in genere sottili con fitte alternanze di strisce a tessiture franche o franco argillose scheletro frequente e drenaggio buo
253. olidato Questi sono in genere estremamente calcarei e fortemente alcalini sono frequenti orizzonti cementati dai carbonati Sui versanti in bassa pendenza si alternano a quelli gi segnalati suoli in genere profondi con tessitura franca o franco argillosa scheletro comune e drenaggio buono mediamente risultano moderatamente calcarei e alcalini L interno dell argine morenico principale H bordato da deboli ondulazioni strutturate in forma di bassi cordoni e terrazzi relativamente discontinui digradanti verso le ampie piane interne sono diffuse figure come terrazzi di kame e altre connesse alle fasi di ritiro glaciale Pur se di piccole dimensioni sono relativamente frequenti aree chiuse o maldrenate Prevalgono suoli almeno in parte erosi sottili o moderatamente profondi limitati dal substrato sovraconsolidato con tessiture franche o franco limose e scheletro comune pi raramente frequente e drenaggio da buono a mediocre Sono estremamente calcarei e alcalini Hanno diffusione minore suoli analoghi ma con tessiture franco sabbiose scheletro frequente e drenaggio buono e suoli decarbonatati se non rimaneggiati da moderatamente profondi a profondi con tessitura franco argillosa scheletro ghiaioso da comune a frequente e drenaggio buono sono moderatamente calcarei e alcalini Sulle superfici dei terrazzi naturali i suoli pi consueti sono moderatamente profondi con tessitura da franca a franco sabbiosa scheletro ghiaioso da scar
254. olt di conserva zione del vino in cantina L umidit o meglio la piovosit influenza sia il periodo vegetativo sia il ciclo produttivo Con piogge e irrigazioni abbondanti si ha un accrescimento esagerato degli acini poco zucchero elevata acidit poco colore nella buccia e naturalmente grossi rischi di ordine sanitario che pos sono compromettere la totalit della produzione in cui togliendo una quota di produzione viene elimi nata anche della preziosa superficie fogliare elaborante In ogni caso l intensit del diradamento si deve aggirare mediamente tra il 20 e il 40 dei grappoli e in rapporto all epoca di intervento che pi precoce e pi favorisce l accrescimento dei grappoli rimasti il peso finale della produzione risulter inferiore del 10 30 rispetto al te stimone non diradato Dato il maggior compattamento a carico rimasti necessario prestare la mas ale Wis Mi iche di esecuzione di seguito viene alizzato il processo di maturazione Lo sviluppo e la maturazione delle bacche l accrescimento delle bacche acini inizia con l avve nuta fecondazione fiorale e il conseguente sviluppo del 4 l ovario allegagione Da quel momento gli acini e piu in generale i i grappoli sono sempre piu evidenti e il loro Tsviluppo non lineare ma caratterizzato da una doppia _ che della vite La durata di queste fasi variabile fase I 10215 giorni fase Il 15 25 giorni
255. olte regioni viticole europee e del Nuovo mondo Caratteristiche ampelografiche e portamento eretto e apice del germoglio di colore verde lucido espanso aracnoideo foglia di media grandezza pentagonale quinquelobata talvolta trilobata lembo generalmente piano piut tosto sottile con superficie liscia Margine seghettato e grappolo di grandezza molto variabile in funzione del clone di forma conico piramidale tendenzialmente compatto e acino medio grande ellissoidale con buccia pruinosa di colore nero violaceo consistente a volte spessa Polpa succosa ricca di zuccheri e di sapori Caratteristiche fenologiche e produttive Il Sangiovese un vitigno con germogliamento medio percoce e con maturazione medio tardiva Presenta una vigoria tendenzialmente elevata ed esprime i migliori risultati produttivi in colline ben esposte Si adatta benis simo alla potatura speronata quindi a forme di allevamento con cordone permanente A causa della compat tezza del grappolo risulta sensibile agli attacchi di botrite per cui sono consigliati gli interventi di defogliazione intorno ai grappoli Selezione clonale Data l ampia diffusione e soprattutto in considerazione delle antiche origini il Sangiovese presenta un enorme variabilit intravarietale da cui un ampia gamma di biotipi Non a caso il vitigno pi selezionato in partico lare dai Vivai cooperativi di Rauscedo dalle Universit di Milano di Firenze di Pisa e
256. omagnola si attua in ambienti con oltre 1800 giorno mentre molti vitigni regionali predili gono habitat compresi fra 1200 giorno e 1600 giorno Tutti gli indici finora visti sono di tipo energetico in quanto considerano le temperature superiori allo zero biologico i 10 C appunto e offrono un indice ambien tale di tipo calorico correlato alla durata e alla lumino sit solare Ci indicativo per la scelta l adattamento territoriale e la maturazione delle variet con ciclo vege tativo e produttivo di lunghezza variabile Anche la componente pedologica ha un influenza enor me sugli aspetti quali quantitativi della produzione sebbene spesso di difficile interpretazione a causa della notevole complessit dell ecosistema Si sa che i grandi vini per esempio derivano da terreni antichi permeabi li dilavati poveri profondi nei quali le radici possono insinuarsi per cercare refrigerio a profondit elevate ali mentarsi con costanza e senza stress da eccessi o caren ze idriche Tuttavia non la quantit d acqua disponibile che conta per la qualit ma la sua distribuzione nelle varie fasi fenologiche e la costante alimentazione idrica della pianta Il suolo deve andare incontro a una parziale disidratazione specialmente nel periodo della matura zione delle bacche cio dall invaiatura alla vendemmia Questo leggero stress permette un rallentamento dell ac crescimento vegetativo con il risultato di diminu
257. on AININ U f O oo Ko J i N N O1 Qo Oo Qo NG N Qo Sa N n N j vU O IO 05 DI OO 05 IN N j oo Nj o0 j Rly WO CO CO i 38 2 CARATTERIZZAZIONE AGROCLIMATICA 2 7 GLI INDICI BIOCLIMATICI La tabella 2 6 sintetizza i valori degli indici bioclimatici calcolati per le principali localit dell area del Bardolino Tabella 2 6 Indici bioclimatici calcolati per le principali localit del Bardolino periodo di riferimento 1976 2005 Cavalcaselle 1634505 5032609 1774 2181 49 2890 6421 4430 Castelnuovo del Garda 1638005 5033459 1761 2172 467 2927 6504 4400 coa 1635955 5036359 San Giorgio in Salici 1640605 5032159 1901 2281 474 3002 6670 4320 5029709 1 1 5029909 Peschiera del Garda 1632505 5033059 1826 2227 466 2825 6278 439 i 4 i A 20000 Legenda coox e cooy coordinate Gauss Boaga gddw indice di Winkler C HI indice di Huglin ETM evapotraspirazione annua mm 13 yi PPAR radiazione fotosinteticamente attiva potenziale in assenza di nu
258. one sia i bisogni fisiologici della vite sia le caratteristiche del i terreno su Cul si opera Nei terreni medio pesanti si pu somministrare concimi a base di fosforo e di potassio gi a fine vendemmia Ci perch come detto questi elementi fosforo in partico 7 lare non sono soggetti a perdite per dilavamento l ope razione coincide con un periodo di calma relativa dei a vor e qualora in primavera si verificasse una siccit nah prolungata i concimi somministrati a fine inverno nella i maggior parte dei casi agirebbero in ritardo Wers6 la fine dell inverno o meglio poco prima del J germogliamento si prosegue la concimazione sommi 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO perdite d acqua nel terreno quindi nella ricerca della migliore qualita produttiva e nel raggiungimento di un buon reddito Lavorazioni tradizionali L eliminazione delle infestanti viene eseguita con mezzi meccanici erpici estirpatori o coltivatori fresatrici nel caso di aziende viticole di medio grandi dimensioni e con vigneti in felici posizioni con piccoli attrezzi mo tozappatrici e motofresatrici o manualmente in piccoli appezzamenti viticoli e in forte pendio passaggi con questi mezzi sono effettuati principalmente a fine inver no inizio primavera e poi continuati anche in estate e addirittura dopo la vendemmia con cadenza di 3 7 pas saggi annui in rapporto alla piovosit dell annata alla f
259. oni M Valenti L Brancadoro L Roma no F 1990 Stima della vocazione viticola dell Ol trepo Pavese In Vocazione del territorio alla coltiva zione della vite criteri di zonazione 26 44 Scienza A Falcetti M Bogoni M 1996 L evoluzione del concetto di qualit in Europa Vigne e Vini 1 2 957 64 van Scienza A Panont C A Minelli R Failla O Comolli FE 1999 La zonazione della Franciacorta il model lo viticolo della DOCG Rivista di Viticoltura e Eno logia 5 25 Scienza A Toninato L 2003 Arezzo Terra di Vini Dalla zonazione al manuale d uso del territorio ien aA Toninato L 2004 Zonazione lo stato del l arte Veneto Agricoltura 1 8 guin G 1969 L alimentation en eau de la vigne dans des sols du Haut Medoc Connais Vigne Vin 3 2 93 141 inte 1986 Terroirs and pedology of wine growing Experientia 42 861 873 iz io Geologico d Italia 1969 Carta Geologica Vital ia F 48 Peschiera del Garda Roma iR and Coombe B G 1983 Water relations of pevines In Kozlowski T T Ed Water deficits and ant growth Vol VII Additional woody crop plants rve y Staff USDA 1998 Keys to Soil Taxonomy dition USDA NRCS Washington D C USA INDICE 1 INTRODUZIONE Attilio Scienza Luca Toninato Enzo Corazzina Il Lebastieonichedella zonazione 010101010000001 pag WW 1 2 La denominazione Bardolino storia
260. onvegno uaderni D pliant 8 News S 7 P lancio Monogr del zon in Letter i 7 iniziative territorio pillole periodici advertising mezzidiretti 1 e varie attivit connesse vis CD guid ROM Sito Fiere serie di Portfolio vino e ALM degust studio i Iniziative turismo in loco la comunicazione soprattutto nel settore agricolo dove ben altri sono i fattori critici per un efficace processo di trasferimento della conoscenza Bisogna infatti privile giare decisamente il metodo sul mezzo e adattare la forma della comunicazione alla precisa e ampiamente condivisa definizione dei contenuti Ci per evitare il ri schio possibile in questo tipo di iniziative che l enfasi sugli strumenti ritenuti pi avanzati prevalga sull efficace percezione e comprensione del messaggio da parte dei target di riferimento che in parte sono produttori singoli o associati sensibili a forme pi tradizionali ma efficaci comunicazione orale apprendimento in base ad anali si dei casi concreti comunicazione interpersonale con persone riconosciute come affidabili ecc quindi fondamentale per una efficace divulgazione della zonazione ai pi vari livelli la preventiva anali E Figura 6 3 Simulazione di una matrice Target Media prima bozza Target interni primari Membri consorzio associati Soci degli associati in partic soci CS esi A TITOLO DEL TUTT
261. oprattutto il fattore eliotermico e idrico Per quanto concerne la temperatura si segnalano dei li miti per la vite rappresentati da e Temperatura media annuale minima per ottenere una produzione vinificabile di 10 C con optimum intor no ai 14 15 C e Temperatura media estiva non inferiore ai 19 C e medie invernali superiori a 1 C e Temperatura massima compresa fra 38 e 42 C La temperatura del periodo di maturazione inoltre mo stra correlazione positiva con il pH dei mosti e corre lazione negativa con la loro acidit alte temperature innalzano la respirazione cellulare di acido malico so prattutto nella fase di maturazione delle bacche Winkler e Kliewer Winkler et al 1974 Kliewer 1968 mettono in risalto la correlazione tra temperatura e colore delle uve a temperature troppo elevate o troppo basse corri spondono ugualmente bassi livelli di colore nelle uve Anche Fregoni Fregoni 2003 ribadisce l importanza delle escursioni termiche giorno notte evidenziando una correlazione positiva tra queste e sintesi di zuccheri antociani e aromi Di giorno infatti la vite fotosintetiz za e di notte al freddo relativo si riposa trasferendo i composti sintetizzati dalle foglie alle bacche Se fa caldo evidenziato come profondit del suolo e drenaggio sia no responsabili della differenziazione dei vini prodotti in Bordeaux suoli del Medoc infatti risultano molto permeabili e sufficientemente p
262. ora rivalutati in virt della scarsa vigoria pu per capi tare che alcune combinazioni presentino difficolt per esempio Moscato bianco su 3309 C per evitare questo fondamentale che il vivaista disponga di conoscenze anche storiche quindi anche di un buon centro di do cumentazione facilmente consultabile Da non confon dere infine la disaffinit d innesto che si manifesta con calli eccessivi al punto d innesto oppure con la parzia le cicatrizzazione del punto d innesto e poi in campo con la morte improvvisa di alcuni ceppi in particolare di quelli pi produttivi da distinguere dal colpo apopletti co con la difficolt di radicazione di alcuni portinnesti quali 41 B e 140 Ruggeri fondamentali nei terreni molto ricchi di calcare attivo e giustamente proposti anche a prezzi superiori rispetto agli altri 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO l 106 di evitare i ristagni di umidit particolarmente nelle pri mavere piovose Un buon controllo si ottiene anche se l interfilare viene inerbito permanentemente o se si con tengono le lavorazioni sin dai primi anni dall impianto e se non si forzano eccessivamente le viti alla ricerca della massima produzione Sensibilit alle carenze minerali Con l analisi del terre no normalmente consigliata in preimpianto oltre al cal attivo bene siano determinate anche le dotazioni dei valori analitici sul contenuto nel terreno di sostanza anica ed element
263. oraneamente per contenere i rischi di ero sione superficiale Per questo sar possibile limitarsi a semplici ritocchi superficiali per gli appezzamenti poco pendenti 4 5 oppure optare per vere siste mazioni a rittochino o a ciglioni con terrazzamenti pi o meno ampi in rapporto alla pendenza in alta collina con pendenze normalmente elevate la sistemazione ottimale del terreno assume un ruolo vi tale Le soluzioni a disposizione sono essenzialmente due rittochino e terrazzamenti ma naturalmente va riano le dimensioni fino ad arrivare a corte sistema zioni a rittochino intervallate da terrazzamenti con la presenza di strade per esempio in Germania con pendenze fino al 25 o da strette terrazze con un solo filare di viti posto sul bordo esterno e con l im mediato inerbimento dei ciglioni per esempio Valtel lina Valdobbiadene ecc La moderna viticoltura richiede rapidi e puntuali inter venti con trattrici e macchine operatrici per cui nella scelta di un appezzamento di terreno si dovranno con siderare attentamente sia le dimensioni che la sistema zione superficiale anche ai fini della regimazione delle acque onde evitare erosioni eccessive in collina e rista gni di acqua in pianura Potendo scegliere sar quindi da preferire un appezza ia sistemato o comunque che richieda un in di sistemazione economicamente accettabile e i una dimensione minima almeno mezzo etta ilitare l eventuale meccanizzazione
264. orio forniscono consigli tecnici sulla gestione del suolo sul materiale vegetale mpiantare sulla forma di allevamento sulla densit pianto e su tutte quelle scelte che portano alla va zzazione del modello viticolo mediante una corretta ione del territorio vitato il punto di vista metodologico il lavoro di zonazio i articola in varie fasi fig 1 4 la prima quella di iento delle informazioni sul territorio cartografia e tematica gi esistente sopralluoghi in campo sull et dei vigenti e sulle superfici coltivate per elaborazione del piano sperimentale 1 INTRODUZIONE 1 Piano sperimentale e Coordinamento Indagine pedologica Indagine climatica e Indagine agronomica e Curve di maturazione e Vendemmia e Indagine enologica e Microvinificazioni e Analisi sensoriale Indagine chimica e Curve di maturazione e Vendemmia e Microvinificazioni e Comunicazione e Stampa Per sfruttare pienamente le potenzialit offerte dalla zo nazione necessario un grande lavoro di divulgazione sia dei risultati che delle tecniche suggerite Per diffonde re le innovazioni messe a punto gli strumenti informatici possono oggi svolgere un ruolo di primo piano in quanto utili per la gestione e l aggiornamento della banca dati e per l elaborazione e la diffusione di informazioni me diante sistemi G I S e Internet In conclusione visti gli sforzi volti a determinare i pa rametr
265. orma di allevamento all et del vigneto e alla destina zione commerciale della produzione m f Vantaggi al e costituiscono il miglior strumento per l interramento dei concimi organici letame e dei concimi minerali ur e per portare gli stessi in vicinanza delle radici e consentono un buon controllo delle erbe infestanti an che quando queste sono particolarmente sviluppate all e almeno superficialmente favoriscono un buon smi a nuzzamento del terreno e il mantenimento di una buona struttura fresatrici a parte s e permettono una buona percolazione dell acqua e it quindi il maggior beneficio della stessa in caso di yS piogge estive intense a F e consentono un buon livellamento superficiale del terreno e con l interramento delle foglie vecchie e dei residui i di potatura riducono le fonti d infezione di alcune 4 malattie fungine peronospora botrite muffa grigia escoriosi ecc Svantaggi e dopo le piogge ostacolano il passaggio delle macchi ne per i trattamenti antiparassitari e la vendemmia e particolarmente le fresatrici creano una suola di la vorazione compattazione del terreno alla profondit d intervento degli attrezzi che ostacola lo sviluppo e l assorbimento dell apparato radicale 1 e con le lavorazioni meccaniche si feriscono le radici e ui si asportano quelle pi superficiali pi fini e quindi pi efficienti inoltre costringendole a una certa pro fondit e particolarme
266. osi ge nerando non solo qualit produttiva nelle cantine ma anche qualit organizzativa di accoglienza ambienta le nell intero territorio Principali Punti di Forza specifici della realt locale soprattutto in rapporto alle attivit di divulgazione e comunicazione e tessuto imprenditoriale privato vivace e cultura ma nageriale abbastanza diffusa e quindi pi facilmente sensibile a recepire innovazioni di processo e di pro dotto e anche di azienda in genere e presenza di aziende private importanti anche a livello nazionale e internazionale con conseguente diffusa ricaduta di immagine anche del territorio del Bardo lino e percezione diffusa del momento favorevole del Bardolino e conseguente maggiore disponibilit alla crescita e quindi in teoria anche alla sperimenta zione del nuovo e ruolo di stimolo promozionale svolto dal Consorzio diretto a potenziare l immagine complessiva del l area e consolidamento di un fecondo rapporto pluriennale fra sistema vitivinicolo e sistemi ad esso contigui o collegati enoturismo agriturismo ecc e presenza in loco di tecnici e strutture adeguate a sup portare una ulteriore fase di innovazione e sviluppo e bacino di utenza gardesano di enorme importanza sia dal punto di vista quantitativo flusso annuo dei turisti tra l altro fortemente destagionalizzato sia dal punto di vista della possibilit di larghissimo passa parola inte
267. ossono distinguere da una parte i fattori naturali clima suolo e dall altra parte i fattori umani Il termine indica quindi un estensione di terra limitata considerata dal punto delle sue attitudini agricole e la capacit alla valorizzazione delle attitudini viticole di un territorio da parte di una comunit di viticoltori Salette et al 1998 Il concetto di terroir si pu riassumere nella seguente affermazione le condizioni naturali che influenzano la biologia della vite e la composizione dell uva John son 1992 sottolineando la componente naturale della zona ma pu essere anche definito come territo rio coltivato dagli abitanti di una comunit rurale la cui attivit delimita il terreno in questione Audier 1998 in cui la visione del terroir viene ulteriormente ampliata introducendo anche il fattore umano che comprende la conduzione del vigneto le scelte varietali le tecniche enologiche ma anche la tradizione la cultura e la socie t intimamente legata a quella determinata zona Con questa nuova e pi ampia interpretazione si pone quindi l accento sul fattore umano per considerare il ter roir come territorio di una popolazione e affermando che la nozione di terroir riassume le condizioni geneti co ambientali e umane che sono alla base della produ zione di un vino che sappia soprattutto offrire caratteri stiche di naturalit e originalit Scienza et al 1996 Nel VI convegno internazio
268. otosintetica contengono po lll 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO i 1 piu zucchero ma piu sensibile ai vari stress Natural mente i portinnesti troppo vigorosi possono danneggiare la maturazione cosi come quelli non affini e squilibrati I momento della vendemmia Decisa la destinazione produttiva o commerciale della propria uva per vini base spumante vini novelli chia retti Bardolino DOC e Bardolino DOCG importante stabilire l epoca ideale per la vendemmia Dato per certo che l uva sia sana e che l andamento cli matico pur con qualche imprevisto di fine estate e inizio autunno non sia tale da condizionare le operazioni di campagna l epoca ideale di vendemmia va stabilita con vari metodi e Metodo empirico basato su alcuni aspetti morfo logici colore della buccia consistenza della polpa lignificazione del peduncolo del grappolo e dei vi 7 naccioli ecc ma difficilmente in grado di fornire al I un esatta informazione e Analisi sensoriale tramite degustazione e segnatu ra su una specifica tabella degli indici del rapporto zuccheri acidi del grado di maturazione dellapolpa della buccia e dei vinaccioli N e Determinazione dell indice di maturazione Si ese gue attraverso il campionamento periodico ogni 4 6 giorni di alcuni grappoli o di alcune centinaia di _ 5 acini e l esame del mosto ottenuto con i mostimetri LL o i rifrattometri apparecchi per la misurazione degl
269. ovinificazioni per le cui degustazioni ci si avvalsi del panel di degustazione operante per conto del Consorzio di Tutela del Bardolino 1 Al momento ottimale si effettuata la vendemmia con la determi nazione del numero dei grappoli e del peso su ogni ceppo Inoltre si sono prelevati campioni di uva per specifiche analisi di laboratorio opo la vendemmia si ritornati nei vigneti per conteggiare il nume ro dei tralci presenti quindi per determinare la fertilit delle gemme sui singoli ceppi Microvinificazioni sperimentali Nel progetto di zonazione un ruolo fondamentale riveste la verifica enologica attraverso la microvinificazione di un campione di uva rappresentativo al fine di valutare le potenzialit delle diverse aree individuate all interno di uno specifico territorio viticolo Le caratteristiche delle uve e dei vini prodotti in que ste quattro annate sono risultate essere diverse tra loro a causa di andamenti stagionali eterogenei l uva prodotta nel corso della vendemmia 2002 si pre sentava con uno stato sanitario non sempre ottimale a causa delle piogge e delle grandinate queste ultime han no fortemente ridotto il numero delle tesi che stato pos sibile vinificare con un buon grado zuccherino e buon acidit Il quadro polifenolico si rivelato nella medi Alla degustazione le uve spesso presentavano una scarsa maturit della polpa della buccia e dei vin
270. palo rompitratta del filare vicino Nelle Pergole PA doppie i pali verticali portano 2 listelli in direzioni oppo 5 ste Sui pali obliqui si tendono vari fili di acciaio zincato di 2 0 2 5 mm paralleli e alla distanza di 30 40 cm che formano il tetto della pergola una sufficiente superficie fogliare ben esposta quindi elaborante creare due fasce vegeto produttive ben distinte cio una fascia ben delimitata per la produzione anche in vista della vendemmia meccanica e una fascia per la vegetazione in particolare per la quota distale dei germogli e delle eventuali femminelle e sostituire con le variet dotate di buona fertilit basa le e nei climi caldi in particolare il tradizionale rin novo annuale del tralcio di potatura con un cordone permanente per aumentare gli organi di riserva della vite e attraverso il mantenimento di corti speroni in potatura distribuire la produzione sul maggior nu mero di tralci e infittire gli impianti soprattutto al Centro Nord e nel le regioni adriatiche dove con forme di allevamento tipo Tendone Pergole doppie Casarsa e Silvoz furo no raggiunti anche limiti di 1 000 ceppi per ettaro con produzioni per pianta di 15 20 kg di uva per conseguire produzioni qualitativamente accettabili e disporre di sistemi di allevamento facilmente mecca nizzabili sia per le potature che per la vendemmia per dare in caso di necessit un considerevole taglio ai tempi e ai costi di
271. parate talora da strette vallecole o da ampie pia ne ghiaiose con dislivelli generalmente compresi entro 50 100 m In molti punti le cerchie risultano talmente addossate da generare depressioni chiuse buona parte delle quali ha ospitato piccole torbiere Le ondulazioni divengono molto pi significative nel settore nord nel quale alla presenza di affioramenti rocciosi si sommano anche i depositi connessi alla piccola lingua glaciale che scendeva lungo la valle dell Adige e che ha generato un proprio anfiteatro morenico compreso tra Affi e Caprino V detto di Rivoli Veronese In questa zona un ampia piana fluvioglaciale separa i due apparati morenici oltre a delimitare le pendici dei primi versanti del Monte Bal do Questi ultimi sono tuttavia rivestiti per buona parte dell area compresa nella DOC da depositi glaciali an tichi lasciati da discese del ghiacciaio evidentemente molto pi consistenti di quelle che hanno costruito i due anfiteatri attualmente osservabili l area DOC comprende per intero il territorio dei comu ni di Garda Bardolino Affi Cavaion Veronese Pastren go Lazise Castelnuovo del Garda e pro parte quello di Torri del Benaco Costermano Caprino Veronese Rivoli 3 I SUOLI DEL BARDOLINO in questo caso una chiara differenza tra i materiali pi compatti e quelli pi morbidi e alterabili Buona parte del materiale litoide presente risulta inoltre decisamente interessante per l industria delle pietre da
272. partecipazione a numerose fiere italiane ed estere di settore e la produzione di ma teriale divulgativo volto a informare le varie fasce di con sumatori sia italiani che stranieri L importanza della denominazione testimoniata anche dalle numerose pubblicazioni riguardanti l areale redat te nel corso degli anni le prime sono state realizzate in collaborazione con alcuni comuni e riguardavano le in dagini territoriali miranti l ottimizzazione della nutrizio ne minerale e idrica dei vigneti In particolare nel 1980 in collaborazione con il prof Mario Fregoni venne pub blicata La carta nutritiva dei vigneti di Bardolino e nel 1982 La carta nutritiva dei vigneti di Lazise Gli studi sulla composizione dei terreni e sulla fertiliz zazione dei vigneti proseguirono anche negli anni suc cessivi con pubblicazioni sul Bollettino Bolla 1984 su vari numeri di Verona Vite e Vino e dell Informatore agrario inserto del Triveneto 1 2 LA DENOMINAZIONE BARDOLINO STORIA REALTA E PROSPETTIVE L area di produzione del vino Bardolino si estende su una superficie totale di oltre 25 000 ettari compresi in 16 comuni dell anfiteatro morenico orientale del lago di Garda Attualmente i vigneti iscritti all albo DOC distinto per le tipologie produttive Bardolino DOC Bardolino Classico DOC Bardolino e Bardolino Classico Superiore DOCG Bardolino e Bardolino Classico Chiaretto DOC Bardo lino e Bardolino Chiaretto Spum
273. per il diradamento primaverile dei germogli pena l irregolare distribuzione dei tralci speroni e dei grappoli lungo il cordone permanente limitato adattamento per le variet del Bardolino in particolare per la Corvina la quale ha ovunque di mostrato scarsa fertilit dei germogli quindi bassissi ma produzione C Pergoletta una forma di allevamento che si sta diffondendo so prattutto nelle piccolo medie aziende sia per motivi connessi alla giacitura e alle dimensioni del terreno sia per la ricerca di produzioni curate e di pregio Rispet to alle pergole tradizionali presenta strutture di sostegno caratteristiche che consentono costi accettabili e nello stesso tempo maggiore sicurezza per gli operatori Con viti ben gestite essa garantisce inoltre vantaggi sia di tipo fisiologico una buona esposizione delle foglie e grappoli ben arieggiati che di tipo gestionale Grazie alla man canza di fili trasversali e alla presenza di un varco aperto nell interfilare possibile utilizzare trattori cabinati e at trezzi moderni e sicuri in grado di garantire il massimo confort agli operatori soprattutto per quanto riguarda la difesa antiparassitaria Le distanze d impianto prevedono 3 0 3 5 metri tra i filari e 50 100 cm lungo la fila con una densit che varia da 3 000 a 5 000 ceppi per ettaro pali di testata in cemento armato e precompresso di sezione 8x8 o 9x9 sono alti fuori terra 1 9 2 1 metri interrati per almeno
274. perficie e frequente o abbondante in profondit estremamente calcarei da alcalini in superficie a fortemente alcalini in profondit a drenaggio da buono a mediocre Typic Udorthent coarse loamy carbonatic mesic Consociazione di suoli Essiccatoio inclinati moderatamente profondi limitati dal substrato sovraconsolidato tessitura da franca a franco limosa scheletro ghiaioso medio e fine da comune a frequente estremamente calcarei da alcalini in superficie a fortemente alcalini in profondit a drenaggio da mediocre a buono Typic Eutrudept fine loamy carbonatic mesic Ondulazioni poste prevalentemente nella porzione pi bassa del paesaggio e caratterizzate da depositi in parte cerniti a granulometria medio fine in cui prevalgono sabbie fini e limo pendenza media 5 10 seminativo prevalente _ dh Oxyaquic Eutrudept coarse loamy carbonatic mesic Consociazione di suoli Centurara moderatamente profondi limitati dal substrato sovraconsolidato tessitura da franca a franco sabbiosa scheletro da scarso a comune ghiaioso fine e medio fortemente calcarei in superficie ed estremamente calcarei in profondita a drenaggio mediocre Aquic Eutrudept fine loamy mixed mesic Consociazione di suoli Damilei inclinati moderatamente profondi limitati dal substrato sovraconsolidato o da orizzonti anossici tessitura da franca a franco argillosa in superficie e da franco sabbiosa a franca in profondit sch
275. pianto con una com pleta analisi chimica del terreno determinazione della tessitura azoto fosforo potassio magnesio quantit d calcare totale e soprattutto calcare attivo pH sostanza 4 1 organica per poi proseguire nel vigneto in produzio ne con l analisi chimica delle foglie determinazione di azoto fosforo potassio calcio magnesio ferro e boro 3 l eventuale seconda analisi del terreno solo per sostanza j organica fosforo potassio magnesio e calcio assimila bili Il tutto va rapportato alla quantit della produzione alla natura del terreno per la valutazione delle perdite e all eventuale presenza di sintomi visivi da carenza o da eccesso per i principali elementi minerali della con cimazione Riparia x Rupestris Berlandieri x Rupestris 161 49 X 3309 5 2 SCELTE DI GESTIONE DEL VIGNETO La concimazione Concimazione di restituzione o di produzione Per la valutazione delle esigenze minerali di un vigne to si hanno a disposizione due possibilit pratiche che non possono sostituirsi ma che anzi devono integrarsi l analisi chimica del terreno e della pianta e la diagnosi morfo fisiologica L analisi chimica ha preso forza da un grande lavoro compiuto negli anni 70 80 dall Istituto di Viticoltura dell Universit del S Cuore sede di Piacenza consistito nella formulazione di numerosissime carte nutrizionali nelle principali aree viticole italiane
276. piovosit limitata o addirittura in climi semiaridi In queste situazioni appa re subito chiaro come il controllo delle erbe infestanti abbia un ruolo fondamentale nel contenimento delle rappresenta la soluzione piu economica in alternati va alle tradizionali lavorazioni del terreno limitando i costi all acquisto e alla semina iniziale di un miscu glio erbaceo e successivamente a 3 4 raramente 5 interventi con il trinciasarmenti nel periodo primave rile estivo Vinerbimento dei giovani vigneti ottenuto tramite la semina di un buon miscuglio oppure lasciando crescere le erbe spontanee rappre senta un ottima tecnica colturale anche per i vigneti del Bardolino Svantaggi l erba sottrae acqua ed elementi nutritivi alle viti per cui fondamentale adottare l inerbimento in vigneti di almeno 2 3 anni di et posti su terreni abbastanza fertili e soprattutto che non siano facilmente soggetti ai danni da siccit l impossibilit di interrare le foglie dell annata prece dente e il legno di potatura pu costituire in prima vera qualche fonte d infezione di peronospora esco riosi e botrite per contro la presenza di determinate specie erbacee consente la migliore sopravvivenza per alcuni insetti predatori utili che si cibano di ti gnole e di ragnetti Per attuare l inerbimento nel vigneto bene seguire al cune pratiche che consentiranno di ottenere i migliori risultati a fine estate o a fine inver
277. ppio della temperatura media mensile P lt 2T per al i meno due mesi l anno il che ancora una volta non si iy verifica nella zona in esame in proposito si vedano i dati i riportati nel paragrafo sulle temperature ni A od a le Fa Classificazione mesoclimatica di sintesi te reo classificazione di utile per un inquadra n 1972 secondo la quale l area presenta un clima di tipo temperato subcontinentale che si quali __fica per pi da 1 a 3 mesi con medie termiche superiori a 20 C escursione termica annua differenza fra temperatura media del mese pi freddo e di quello pi caldo di oltre co 1 2 CARATTERIZZAZIONE AGROCLIMATICA Tabella 2 2 Temperature medie delle massime per le principali localit del Bardolino periodo di riferimento 1976 2005 a 16 1 ql 4 TRI amp 2 CARATTERIZZAZIONE AGROCLIMATICA Tabella 2 3 Temperature medie delle minime per le principali localit del Bardolino periodo di riferimento 1976 2005 Coordinata Localit Torri del Benaco Castione Veronese Marciaga Caprino Veronese Pesina Bardolino Affi Cavaion Veronese Lazise Pacengo Cavalcaselle Castelnuovo del Garda Cola Sandr Salionze Santa Lucia dei Monti e gt 16 oly lalla Q lo LI ola 5 gt 1 2 ga 6 210 35 T ga N gt lo 2 lt X 5 2 3 QQ AS 9 D o o
278. produzione l adozione di una o l altra forma di allevamento deve considerare l ambiente pedoclimatico la combinazione d innesto gli obiettivi produttivi le precedenti esperien ze aziendali e le tradizioni della zona Inoltre va conside rata l organizzazione aziendale e la gamma di macchine disponibili sia in azienda sia presso i contoterzisti la disponibilit di manodopera i costi di impianto e di ge stione le prospettive di meccanizzazione delle potature e della vendemmia In ogni caso le tradizionali forme di allevamento pur se innovate vedi pergoletta trovano oggi scarsi motivi per l adozione Le moderne soluzioni invece oltre al risparmio di manodopera anche fino al 70 80 rispetto al passato in media 190 200 ore di ma nodopera per ettaro e per anno con la meccanizzazione integrale del vigneto si caratterizzano per la semplicit della struttura di sostegno quindi per i costi di impian to contenuti Inoltre anche i recenti studi di fisiologia hanno dimostrato come i moderni sistemi consentano di raggiungere elevati livelli qualitativi oggi pi che mai importanti pur con la minima riduzione quantitativa del la produzione rispetto alle forme tradizionali L apparato fogliare pi esposto e quantitativamente proporzionato alla produzione potenziale la vigoria pi controllata le distanze di impianto quindi le produzioni per ceppo pi appropriate il buon rapporto tra peso del legno di potatura e pr
279. r considerare la possibilit di distribuire a fine inverno l intera quantit di concimi fosfo potassici eventualmente anche magnesiaci e il 50 60 degli azotati completando poi lo spargimento di questi ultimi a fine primavera concimi organici di norma dovrebbero essere distri buiti entro l autunno o in alternativa entro fine inverno avendo naturalmente cura di interrarli al pi presto Se si adottato l inerbimento permanente diventa superfluo apportare concimi organici fatta eccezione per quelle sostanze organiche facilmente reperibili e a prezzi molto contenuti come ad esempio pollina liquami compost da rifiuti solidi urbani Molto utile invece l apporto di elevate dosi di letame o altri ammendanti organici prima dell impianto oppure prima dell impostazione dell inerbimento Le modalita di spargimento dei concimi sono variabili in rapporto al tipo di concimazione Per la concimazione d impianto sia i concimi organici che quelli minerali andranno distribuiti a tutto campo e prima dell aratura piu o meno profonda 40 60 cm a seconda del tipo di terreno che andr effettuata alcu ni mesi prima della messa a dimora delle piantine fine estate inizio autunno Per la concimazione di partenza delle giovani piantine vanno distribuiti di norma solo concimi minerali sempli ci o composti meglio se con azoto a lenta cessione Soprattutto al primo anno e fino al termine della primave ra del secondo bene
280. r la Rondinella l acidit dei vini contenuta mentre percepita una nota amara all esame gustativo Ciliegia Acido Lampone Erbaceo Corvina Rondinella i GESTIONE DEL SUOLO i Oltre alla buona piovosit media questa zona dispone d irrigazione in tutti i vigneti Pertanto conviene inerbire i terreni vitati sin dai primi anni dall impianto La semina di un miscuglio adatto favorisce la creazione di un bel manto erboso cosi come va considerata anche l adozione dell inerbimento con erbe spontanee Lungo la fila conviene controllare le infestanti con un preciso programma di erbicidi oppure tramite l utilizzazione di erpici dischi lamine ecc dotate di tastatore meccanico o idraulico GESTIONE DELLA PIANTA In questa zona solitamente ventilata e fresca figurano minori rischi di danni da scottature solari inoltre l umi dita mattutina frequente a causa dell orografia territoriale per cui va prestata massima attenzione al controllo della vigoria delle piante e alla ricerca di un sufficiente arieggiamento dei grappoli Oltre ai diradamenti primaverili dei germogli nelle annate caratterizzate da forte germogliamento eccesso di sermogli doppi e alle tempestive legature e cimature estive dei tralci in quest area va curata con attenzione anche la defogliazione attorno ai grappoli in particolare nei lati esposti a nord o ad est SCELTEGENE TIC HIE Sia la Corvina che la Rondinella hanno mostrato un ot
281. raggi della stella a contatto del filo stesso e sollecitan dolo ne provochi l oscillazione Il battitore regolabile sia lateralmente che in altezza e la libera rotazione della stella evita la rottura dei tralci ad opera dei raggi mecca nici presenti Ildistacco dell uva avviene soprattutto per inerzia trami G le sollecitazioni impresse ai fili e ai cordoni permanen toccata direttamente l uva raccolta e ripulita dalle foglie viene poi trasportata in una capace tramoggia rovesciata sul rimorchio in testata oppure scorre sui nastri trasporta tori per finire direttamente sul carro al traino Per quanto riguarda la convenienza economica della vendemmia meccanica si consideri che tutte le macchi x ne oggi commercializzate si vanno caratterizzando per dimensioni ridotte buona capacit di lavoro 1 5 3 ore j per ettaro ottima qualit del raccolto e in definitiva per minori costi di esercizio Per valutare la convenienza economica della vendem mia a macchina rispetto a quella manuale si dispone ran A i F al 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO 5 3 SCHEDE DI CONDUZIONE DELLE UNIT VOCAZIONALI UV Bardolino no Veronese Bar n 0 0 Unita Vocazionali Bardolino a fF i 2 EE ui 7 Bussol ago Urbanizzato JO tS Palazzolo ILA amuovoidel Garda sona Peschiera del Garda Mon ge Posa j Valeggio
282. rchica dei fattori di produzione che caratterizzano la qualit del vino in uno specifico territorio Le ricerche volte a valutare l influenza dell ambiente sul le risposte quantitative e qualitative di un vitigno valuta bili attraverso il prodotto finale il vino sono numerose e presentano oltre a un elevato grado di complessit dovuta agli strumenti diagnostici utilizzati anche una difficolt interpretativa e di trasferimento sul territorio Sulla base delle caratteristiche metodologiche di questi studi possibile una loro classificazione in 5 tipologie fondamentali Scienza 1992 e esperienze empiriche e indici bioclimatici e caratteristiche fisico chimiche del suolo e caratteristiche del suolo e del clima e interazione genotipo ambiente Trascurando le esperienze empiriche in quanto non sup portate da dati scientifici si pu dire che nella viticoltura dell America settentrionale e dell Australia la mancanza assoluta di similitudini ambientali con le zone viticole europee ha portato alla necessit di adottare ai fini del l analisi della vocazionalit viticola di una zona criteri di valutazione semplici e pragmatici basati sulla defi nizione dei fattori limitanti gli aspetti quali quantitativi della produzione In California Amerine e Winkler 1944 hanno proposto una suddivisione del territorio in zone sulla base della sommatoria dei gradi giorno ovvero la sommatoria del le temperature medie giornaliere
283. rciumi sui grappoli o di danni da parassiti animali cicaline cocciniglie vespe ecc nonch l andamento climatico molto sfavorevole influi ranno sulle epoche di vendemmia e potranno rovinare anche i migliori programmi La vendemmia manuale Eseguita da sempre pu oggi contare su una serie di piccole medie attrezzature che servono ad alleviare le fatiche per il trasporto dell uva e a migliorare la resa dei vendemmiatori Per esempio possibile applicare al trattore una tra moggia con regolazione pneumatica muletto che ri cevendo l uva dalla cassa dal secchio o dalla brenta in dotazione ai vendemmiatori consente di trasportarla fuori dal vigneto e di rovesciarla sul carro in attesa di essere portata in cantina Naturalmente sul fondo e sulle pareti del carro andr collocato un telo impermeabile per evitare perdite di mosto Altra soluzione interessante consiste nell utilizzare un piccolo carro uva facilmente regolabile con vasca in ferro o meglio in acciaio even tualmente munito di pedana di appoggio per i vendem miatori e con possibilit di scarico dell uva sino a tre metri d altezza In dotazione ai vendemmiatori ai vecchi cesti in vimini o casse di legno che hanno la caratteristica di assorbire eventuali perdite di mosto si sono rapidamente sostitui ti i contenitori in plastica per la maggiore leggerezza ed economicit oltre alla facilit di manutenzione e con servazione In ogni caso dovranno essere
284. rdoni costruiti con materiale glaciolacustre de positatosi nella conca lacustre e rimossi e compattatt da nuove avanzate della lingua glaciale Si tratta di depositi sostanzialmente impermeabili e i suoli ri tano moderatamente erosi sui dossi dal deflusso dell acque e dalle lavorazioni mentre nelle deboli de T pressioni che raccolgono le acque si sono depositati materiali argillosi spesso caratterizzati da orizzonti superficiali ricchi in sostanza organica e laddove in vece le acque trovavano una via d uscita i depo iti divengono sabbioso limosi in entrambi i casi pre sente una consistente idromorfia Durante il tardo Pleistocene superiore e ola Mari le acque raccolte dal reticolo drenante riunendos hanno dato luogo ad aste torrentizie di dimension tali da consentire una forte attivit dapprima erosivae poi deposizionale che ha generato ristrette vallecol 7 ribassate tramite scarpate rispetto al paesaggio circo stante Sulle superfici debolmente rilevate compaio no suoli arrossati ben differenziati non A quelli presenti sui terrazzi pi alti delle valli flu mentre nella piana alluvionale si rinvengono suoli fortemente condizionati dalla falda poco profor a alcuni dei quali ad orizzonte superficiale nerastro _ testimoniano condizioni pesanti di idromorfia tali da _ o rallentare la degradazione della sostanza organica 8 Laddove il morenico strutturato in edifici molto ri pidi ed a forte dislivello si
285. re ad un aumento diffuso del tenore di CaCO dell orizzonte in cui si sar depositato nato in forma diffusa pulverulenta tale da conferirgli un contenuto superiore a quello degli orizzonti posti sopra e sotto Questi caratteri consentono l individuazione del l orizzonte diagnostico di profondit detto calcico in dividuato come Ck La sua diffusione particolarmente ampia nei suoli della pianura fluvioglaciale ma molto comune anche nel morenico meno frequente nelle are a substrato roccioso nelle aree interessate da fenomeni erosivi naturali o antropici quest orizzonte pu costitui re l unico orizzonte diagnostico rimasto Nei depositi sottoposti all azione degli agenti atmosfe rici si sviluppano processi di alterazione fisico chimica consistenti nella disgregazione meccanica delle particel le di maggiori dimensioni ghiaie e sabbie e nella tra sformazione dei minerali originari in minerali secondari glaciolacustri ad essi collegati depositi alluvionali del Mincio presentano tenori in carbonati di poco inferiori substrati rocciosi presenti sono costituiti da rocce cal caree e calcareo marnose cos come lo sono i depositi torrentizi ed eluvio colluviali che da essi derivano ma teriali meno ricchi in carbonati sono le alluvioni medio recenti della piana valliva dell Adige Nel settore settentrionale dell area indagata tra i mate riali di partenza compaiono i substra
286. renaggio buono Aree a depositi fluvioglaciali sabbioso limosi su ghiaie e sabbie seminativo prevalente colture arboree e seminativo sul morenico esterno N o Consociazione di suoli Ceriel inclinati da moderatamente profondi a profondi tessitura franca scheletro ghiaioso medio da comune a frequente da moderatamente a molto calcareo ed alcalino in superficie fortemente calcareo e fortemente alcalino in profondit a drenaggio buono Typic Eutrudept fine loamy mixed mesic N Aree a bassa pendenza lt 5 a depositi colluviali medio recenti con granulometria prevalentemente limoso sabbiosa sovente caratterizzati da fitte alternanze Oxyaquic Hapludalf fine loamy mixed mesic Complesso di suoli Case Marzia debolmente inclinati profondi tessitura franca o franco limosa in superficie e franco argillosa in profondita scheletro ghiaioso medio e fine da scarso a comune fortemente calcarei in superficie e scarsamente calcarei in profondita drenaggio da buono a mediocre e Suoli Damilei debolmente inclinati da moderatamente profondi a profondi limitati da orizzonti anossici tessitura da franco sabbiosa a franco limosa scarso scheletro ghiaioso fine e medio molto calcarei in superficie e fortemente calcarei in profondita alcalini a drenaggio mediocre Aquic Eutrudept fine loamy mixed mesic N Consociazione di suoli Montaola da sottili a moderatamente profondi limitati da orizzonti ghiaios
287. rgillosa in profondita a scheletro abbondante ghiaioso grossolano e ciottoloso fortemente calcarei alcalini in superficie e fortemente alcalini in profondita a drenaggio buono Versanti e dorsali arrotondate con pendenze medie sviluppati su substrati prevalentemente calcareo marnosi localmente interessati da ampie gradonature si alternano boschi e prati Mollic Hapludalf clayey skeletal mesic Complesso di suoli Lumini moderatamente ripidi profondi a tessitura franca in superficie e franco argillosa o argillosa in profondit a scheletro abbondante ghiaioso grossolano fortemente calcarei alcalini in superficie e fortemente alcalini in profondit a drenaggio buono e suoli Incaffi sottili limitati dal substrato roccioso a tessitura franco limosa a scarso scheletro ghiaioso fine in superficie frequente in profondit da scarsamente calcarei in superficie a molto calcarei in profondit alcalini a drenaggio buono Lithic Hapludoll coarse loamy mixed mesic D Complesso di suoli Monte Creta profondi a tessitura da franca a franco limosa con abbondante scheletro ghiaioso medio e grossolano molto calcarei in superficie e fortemente calcarei in profondit alcalini a drenaggio buono e di suoli Bastia inclinati da moderatamente profondi a profondi limitati da orizzonti ghiaioso ciottolosi tessitura franco argillosa con comune scheletro ghiaioso medio in superficie e abbondante scheletro ghiaioso
288. ri alla media del Bardolino Winkler 1 970 Huglin 2 400 da piogge di circa 880 mm annui e da un altitudine media di 110 metri a esclusione della pianura a contatto con il lago CARATTERISTICHE VOCAZIONALI T V Tannini Vinaccioli Zuccheri Acidit Antociani pH1 E A Estraibilit Antociani Zuccheri Babo Corvina Zuccheri Babo Rondinella sz FA Corvina E A Rondinella Ac totale g l Corvina Ac totale g l Rondinella a T V Corvina T V Rondinella pH Corvina pH Rondinella Antociani pH1 Corvina Antociani pH1 Rondinella 4 3 2 1 Giorno di campionamento Campionamento La Corvina riesce a raggiungere in questa unita una maturazione molto buona mentre la Rondinella ha dei tenori acidici superiori rispetto alla media Anche accumulo di antociani per la Corvina risulta essere molto buono ma non accompagnato da una buona estraibilit e maturazione dei tannini Nella media invece il 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO decorso della maturita fenolica per la Rondinella Nella zona pit Rosa pianeggiante di fronte al lago gli accumuli antocianici sono mol to elevati soprattutto per la Rondinella profili sensoriali delle due varieta sono abbastanza simili anche se la Corvina evidenzia piu intense note fruttate Astringente Amaro Ciliegia Acido Lampone Erbaceo Corvina Rondinella 1 GESTIONE DEL SUOLO Oltre a una
289. ristiche qualitative dell uva Cloni omologati Anno FSE Potenziale Utilizzazione Sensibilit Clone Produttivita SR er o omologazione qualitativo destinazione alla botrite Legenda Produttivit Ridotta Media Elevata Potenziale qualitativo Basso Medio Alto Utilizzazione Novelli Breve invecchiamento o d annata Medio invecchiamento Lungo invecchiamento Passito Spumanti Sensibilit alla Botrite Sensibile Mediamente sensibile Poco sensibile 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO RONDINELLA Origine Variet diffusa nelle zone del Valpolicella e del Bardolino dove entra negli uvaggi dei rispettivi vini a DOC e DOCG Di origine sconosciuta probabilmente arrivata nel veronese nel XIX secolo Il nome pare derivi dal colore della bacca che assomiglia alla livrea del piumaggio delle rondini Caratteristiche ampelografiche portamento semieretto apice del germoglio aracnoideo verde giallastro con sfumature rosa al margine foglia medio grande pentagonale quinquelobata con seni superiori ed inferiori molto profondi seno pezio lare a U oppure a lira lembo sottile e piano grappolo piramidale con 1 o 2 ali evidenti di media grandezza 200 230 g e compattezza acino sferoidale medio anche se spesso di grandezza irregolare buccia ricca di pruina nero violacea Caratteristiche fenologiche e produttive Vitigno vigoroso di germogliamento medio e maturazione medio tardiva La fertilit delle gemme piuttosto elevata
290. rmente diffusi nelle piane fluvioglaciali N e a quelli che in queste occupano le aree pi recenti ed umide La fascia che delimita verso nord la DOC vede comparire in modo diffuso substrati rocciosi prevalentemente calcarei solo localmente affioranti in genere coperti da antichi depositi morenici intensamente erosi o da falde detritiche derivanti dai versanti pi alti anche esterni alla DOC In aree a substrato glaciale non boscate prevalgono suoli sottili o moderatamente profondi limitati dal Z Versanti rocciosi substrato sovraconsolidato a tessitura franca o franco limosa con scheletro ghiaioso da comune a frequente e drenaggio spesso mediocre sono inoltre estremamente calcarei e alcalini Sui substrati rocciosi calcarei si trovano suoli sottili limitati dalla roccia in genere anticamente terrazzati ma attualmente raramente utilizzati a tessitura franca o franco argillosa con scheletro ghiaioso abbondante e drenaggio moderatamente rapido sono moderatamente o molto calcarei e subalcalini in superficie ratterizzati dall abbondante presenza di germogli e da una buona fertilit si intervenuti con un preciso dira damento delle gemme allo scopo di contenere da subit la potenzialit produttiva Questa operazione si res particolarmente necessaria nel 2004 dopo un 2003 ec cezionalmente caldo e asciutto e caratterizzato di con seguenza da un germogliamento molto intenso e da una fertilit
291. rnazionale Alcune criticit specifiche della realt locale soprattut to in rapporto alle attivit di divulgazione e comunicazione e rapporto da migliorare fra i soci e le Cantine Sociali sia attraverso forme di pi efficace coinvolgimento sia e soprattutto attraverso una pi elevata valoriz zazione delle produzioni e relative remunerazioni e percezione delle potenzialit complessive della zo nazione sensibilmente ampliabili e il ruolo del Consorzio pu essere sensibilmente ac cresciuto verso la soluzione dei problemi sopra indi cati attraverso lo sviluppo programmato delle azioni di valorizzazione l ampia diffusione delle potenzia lit della zonazione lo stimolo ad attivit formative mirate conseguente assunzione di un ruolo proatti vo finalizzato alla crescita diffusa della imprendito rialit Rial 6 DIVULGARE E COMUNICARE LA ZONAZIONE METODI STRUMENTI AZ dei due successivi passaggi centrali di tutto il percorso cio la definizione della tipologia dei destinatari target e dei mezzi media e delle iniziative varie atte a raggiungerli per pervenire ai passaggi finali diretti a rendere coerenti e praticabili le scelte effettuate coerenza target media coe renza target linguaggi coerenza progetti operativi tempi risorse Esaminiamo queste fasi pi in dettaglio A Formulazione di un coerente planning per la progres siva concretizzazione dei risultati della zonazione sia sul v
292. rnosi passanti superiormente gi 3 1 INQUADRAMENTO GEOGRAFICO L area oggetto di studio occupa gran parte del settore ve neto dell anfiteatro morenico del lago di Garda e con l eccezione di una porzione del comune di Peschiera del Garda il Mincio ne costituisce il limite territoriale occi dentale Il territorio della DOC Bardolino comprende a sud il cordone morenico pi esterno e rilevato inclu dendo anche alcuni tratti della piana fluvioglaciale an tistante risale poi la medesima cerchia morenica verso nord arrivando a entrare nella valle dell Adige poco a ovest di Bussolengo seguendo poi il corso del fiume sino alla frazione Canale in comune di Rivoli Veronese Suc cessivamente il confine percorre l alta scarpata rocciosa della valle stessa piegando verso ovest all altezza della frazione Vezzane di Caprino Veronese mantenendosi poi entro le pendici del gruppo del Baldo a un altezza di circa 550 m s l m per scendere infine verso il lago all altezza di Torri del Benaco Cos delimitata la DOC comprende anche oltre al l areale dell anfiteatro morenico costituito da depositi glaciali incoerenti vasti affioramenti rocciosi nel set tore nord sia lungo la scarpata dell Adige che alle falde del Monte Baldo con altre maggiori emergenze rocciose alla Rocca Vecchia di Garda e al Monte Moscal Il paesaggio morenico nel settore centro meridionale si presenta caratterizzato da una fitta serie di colline allun gate se
293. ro S Costacurta S Giorges 2002 Le vigne del some dei 4 Carlzon J 1989 La piramide rovesciata Frat geli Carraro F Malaroda R Piccoli G Sturani ae 20 1969 Note itlustratte della Carta Geolog e lia F 48 Peschiera del Garda Ercolano pol ati i dt Castiglioni G B 2004 Quaternary i ie eastern sector of the Italian Alps In Ehle rs J Gil bard P L a cura di Quaternary A and chronology Elsevier pp 209 214 Cati L 1981 Idrografia e idrologia del Po Polig dello Stato La 2 Cellino A 2001 Barbera Studio per la caratterizze del territorio delle uve e dei vini dell area di zione del Barbera d Asti Regione Piemonte Cinelli Colombini D 2003 Manuale del turisr Vino Franco Angeli dei vini D O C Friuli Grave ERSA Conrad V 1944 Methods in climatology Harve Press Cambridge Mass Corazzina E 2007 La coltivazione della vite Vero na edizioni L informatore Agrario 1 BIBLIOGRAFIA AA VV 1 er Atti del convegno II Bardolino verso la d o c g Verona Consorzio Tutela Vino Bardolino AA VV 2001 La zonazione viticola dei Colli Euganei Veneto Agricoltura AA VV 2001 Qualit del vino qualit del Bardolino L Bonuzzi a cura di Consorzio tutela vino Bardolino AA VV 2003 Il Bardolino dai vigneti di qualit L Bo nuzzi a cura di Consorzio tutela vino Bardolino AA VV 2004 Guida per il
294. ro e un sistema d ir rigazione con gocciolatori da 4 litri ora in 1 ora ver ranno erogati 20 000 litri in 8 ore 160 000 litri ia Pertanto 700 000 litri al mese deficit 160 000 litri turno ap porti circa 4 4 apporti mensili quindi circa un in tervento irriguo della durata di 8 ore settimana 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO vE vantaggio della rapidit dell operazione si pu contrap porre il rischio di affastellamento eccessivo quindi di ombreggiamento del fogliame con ripercussioni negati ve sull attivit fotosintetica Nei vigneti in fase di alleva mento particolarmente al secondo anno di impianto la legatura dei germogli assume invece un ruolo insostitui bile poich dovr guidare secondo lo schema collegato alla scelta della forma di allevamento un germoglio in rapido accrescimento evitando rotture o curvature che potrebbero compromettere la funzionalit del futuro fu sto anche per gli anni a venire Riguardo alla scelta dei legacci ben si addicono quelli in gomma e in PVC de gni sostituti dei tradizionali in vimini tra l altro sempre pi difficili da trovare l inserimento dei germogli tra le coppie dei fili soprastanti favori 3 to dalla possibilita di sganciare e riagganciare i fili stessi sui pali di sostegno Cimatura dei germogli Si identifica spesso con la stessa potatura verde in quan to di frequente l unica operazione effettuata Consi ste nell asportazione de
295. roaree climaticamente omogenee Proprio per queste loro caratteristiche non trovano im mediata applicazione pratica anche se forniscono inte ressanti spunti per la gestione del territorio A partire dai primi anni 90 gli studi di zonazione vitico la in Italia si sono rivolti sempre pi a comprensori defi niti DOC Cantine Sociali Province e hanno avuto un approccio sempre pi multidisciplinare considerando le componenti del suolo e del clima sull epressione quali tativa dei prodotti Progetti di questo tipo in Italia si sono _ 1999 a Bolgheri Bogoni 1998 Bogoni et al 1999 in Val d Illasi Failla e Fiorini 1998 Failla et al 1999 in provincia di Arezzo Scienza e Toninato 2003 Tonina et al 2006 a Soave Cal et al 2002 nei comuni di Vinci e Cerreto Guidi Cricco e Toninato 2004 Toninato et al 2005 in Piemonte Cellino 2001 Schubert et al 2003 in Veneto De Biasi et al 1999 AA VV 2 in Friuli Colugnati e Michelutti 1998 in Trentino cetti e Campostrini 1997 Falcetti et al 80 REE al 2002 Tutti questi studi hanno permesso di care all interno del territorio indagato comport peculiari e caratteristici in base agli ambienti e alle riet coltivate prendendo spunto dall elaborazio di giorno e si creano ingorghi fogliari di zuccheri e stasi fotosintetiche l acino non colora e accumula pochi aro mi assai pesanti Una suddivisione delle zone viticole in f
296. rofondi in modo da ga rantire una regolare alimentazione idrica alle viti ci insieme alla mitigazione oceanica permette di compen sare le limitazioni rappresentate dalle condizioni termi che e di insolazione Le prime esperienze italiane di studi di questo tipo sono state condotte in Toscana per l individuazione di terreni idonei alla produzione della Vernaccia di San Gimigna no Lulli et al 1989 La ricerca ha portato a individuare sul territorio alcune unit di suolo piuttosto omogenee definite serie per microclima e morfologia la relazio ne tra le serie e la qualit del vino ottenuta attraverso prove di assaggio e trattazione statistica dei dati delle degustazioni Queste hanno evidenziato che il vino mi gliore deriva dalle serie caratterizzate da una maggiore profondit del terreno da tessitura franca e da un conte nuto moderato in carbonati r ga analisi stata condotta per verificare l attitudine 5 uoli alla coltivazione della variet Sangiovese Lulli al 1980 Il grado di idoneit stabilito sulla base Ila produzione lorda assunta in questo caso come atteristica dell unit di territorio Nella classe dei li molto adatti rientrano terreni con profondit qua empre superiore al metro e con disponibilit idrica periodo estivo Per contro i terreni meno adatti sono jasi sempre poco profondi e sovente mostrano ricchez scheletro entro i primi 50 cm di profondit
297. rsa capacit di ritenzione idrica DESCRIZIONE CLIMA L altitudine e le precipitazione piovose sono superiori alla media della Denominazione mentre minori risultano gli indici termici di Winkler e Huglin che si attestano rispettivamente a 1 740 e a 2 200 Nella media risulta la PAR CARATTERISTICHE VOCAZIONALI Zuccheri Acidita Antociani pH1 Zuccheri Babo Corvina Zuccheri Babo Rondinella F A Corvina E A Rondinella A Estraibilit Antociani T V Tannini Vinaccioli Ac totale g l Corvina Ac totale g l Rondinella a T V Corvina T V Rondinella pH Corvina pH Rondinella Antociani pH1 Corvina Antociani pH1 Rondinella ui 1 2 3 4 Giorno di campionamento Campionamento La maturazione della Corvina della Rondinella ottimale sia in termini di decorso medio che in termini di accumulo zuccherino e di degradazione acidica Per quanto riguarda la maturazione delle sostanze polifeno liche questa appare particolarmente buona soprattutto per la Corvina Questo dato confermato anche dagli accumuli in antociani e polifenoli riscontrati in vendemmia 4 128 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO Rosa Astringente Le colorazioni dei vini derivati da questa zona sono particolar Amaro mente intense Il profilo olfattivo decisamente particolare con note di viola molto evidenti per la Corvina e sensazioni pi frut tate pe
298. serie costituiti da aste semiflessibili in vetroresina libere bloccate agli estremi o sagomate a mezzaluna dagli organi di intercettazione e di tra sporto e da quelli per la pulizia del prodotto Il tutto raccolto in un tunnel che sospeso al telaio o al vettore nel caso di vendemmiatrici semoventi che operano au tonomamente senza bisogno di una trattrice ed chiuso inferiormente da un dispositivo a scaglie mobili o tasche in gomma che si apre in prossimit dei ceppi e dei pali per chiudersi subito dopo e impedire al prodotto ven demmiato di cadere sul terreno Il distacco dell uva in grappoli interi o pi spesso in singoli acini avviene sia per inerzia che per contatto e durante l avanzamento della macchina causato dalle sollecitazioni alternative impresse dai battitori sulla fa scia produttiva La velocit della macchina l intensit e la frequenza del du oggi anche in Italia di numerosi risultati sperimentali e di informazioni ricavate dalla pratica in vigneto i quali se vengono affiancati alla ricchissima esperienza stranie ra consentono di sciogliere ogni dubbio Come noto e descritto anche precedentemente per l adozione delle macchine occorrono forme di alleva mento adeguate vitigni e destinazioni commerciali ap propriate buona sistemazione dei terreni facilit di pas saggio quindi senza pali eccessivamente alti con fusti delle viti diritti e non piegati verso l interfilar
299. sibile Per questo motivo la zonazione viticola deve essere considerata uno stru mento di valutazione della vocazionalit viticola di un territorio al fine di identificarne le eventuali limitazioni ma soprattutto di proporre strategie volte a migliorarne il livello espressivo In questa logica appaiono attuabili le possibilit di ri caduta territoriale delle zonazioni Bogoni 1998 solo quando esse consentono e l approfondimento della conoscenza dei fattori che concorrono alla qualit del vino in modo da proporre metodologie migliorative della stessa e a segnalazione delle situazioni ambientali che con sentono di ottenere produzioni originali e tipiche e la difesa dell originalita e della tipicit delle aree a forte vocazione viticola e la tutela delle aree viticole pi elette da interventi ur banistici potenzialmente stravolgenti Se vogliamo rappresentare graficamente ci che concor re nel definire la qualit e la tipicit di un vino possiamo farlo evidenziando la catena terroir vigneto vino in modo orizzontale fig 1 2 o in modo verticale fig 1 3 gneto vino ed fondato sulla convinzione che la misura dell influenza di una variabile isolata o delle variabili prese una per una non permette di esplicitare ci che concorre nell elaborare la qualit finale del vino e quin di il funzionamento del terroir Nella qualit di un vino concorrono due espressioni del la qualit quella innata e quel
300. sione pi ampia possibile li obiettivi strategici dei progetti di divulgazione ll interno del Consorzio e fra i soggetti e le aziende ne ne costituiscono l organizzazione operativa izione di una logica di rete reale di organiz ione strutturata quasi di vera e propria impresa a lo scopo di portare avanti la bandiera della zo ne con le sue potenzialit di innalzamento di operative e logiche di efficienza efficacia proprie ina impresa pali fattori di successo per le attivit trasferimento inOvazione e comunicazione interna soprattutto target primari sono identificabili nei seguenti ynsapevolezza diffusa di operare all interno di ca catena del valore della informazione e comunicazione apevolezza che la qualit della comunicazio in gran parte frutto della organizzazione e della mondo dei vini veneti e per la denominazione Bardoli no in particolare dunque non solo una condizione di ulteriore sviluppo per le aziende e il territorio ma anche una grande opportunit a portata di mano per rilevante per trasformare tale mera opportunit in concreta presenza sui mercati leggere la zonazio ne anche come grande bacino di informazioni stimoli e simboli creativamente utilizzabili anche per produrre un immaginario seduttivo nelle forme ma efficace nel la sostanza e cio nel generare curiosit e voglia di ap pr
301. sistency uno stile consolidato svincolato dagli andamenti stagionali e dalle caratteristiche del pedoclima il Nuovo Mondo ha scoperto l importanza del territorio Con il termine di Re gional heroes eroi regionali vengono chiamati i vini australiani che provengono da un preciso luogo di provenienza DO Questo ritorno alle origini nelle modalit con le quali si designa un vino con il luogo della sua produzione rivalu ta il ruolo delle tradizioni o meglio di una sua corretta interpretazione per proteggerci dagli effetti della globalizzazi senza per farci imprigionare dal fondamentalismo di chi ha rifiutato l innovazione portata dal progresso scientific Infatti comprendere le risorse pedoclimatiche di un territorio viticolo valorizzarle con una scelta genetica e con tecni che colturali adeguate vuol dire sfuggire alla crescente banalizzazione dei vini sempre pi espressione della tecnolo gia enologica Non peraltro facile per il produttore italiano a parte qualche eccezione credere nei valori trasme dal territorio come invece hanno sempre fatto i francesi fino dall epoca medioevale Per noi la tradizione si fir n secolo scorso limitata a trasmetterci numerosi vitigni una viticoltura promiscua e la trasformazione enologica qui come una necessit per l agricoltore che nel vino identificava soprattutto un integrativo energetico alla sua povera diet quotidiana Del legame tra territorio e vino si iniziato a parlare solo verso il 1
302. so a comune drenaggio mediocre fortemente calcarei in superficie estremamente calcarei in profondit e alcalini 3 I SUOLI DEL BARDOLINO Unit di Paesaggio Descrizione l unit comprende le due maggiori piane occupate da depositi fluvioglaciali del Bardolino meridionale a sud infatti le ampie aree tra i maggiori gruppi di cordoni sono state occupate dalle acque dei torrenti proglaciali che hanno depositato in genere depositi ghiaioso sabbiosi Queste piane possono localmente essere coperte nelle zone pi depresse da depositi di decantazione o incise da linee di drenaggio tardive entrambe queste situazioni presentano problemi di drenaggio suoli pi ampiamente diffusi vedono fitte alternanze di due pedotipi Uno sottile limitato dal substrato lt gt FIR Vieri EERIE ghiaioso sabbioso a tessitura franco sabbiosa scheletro frequente e drenaggio rapido fortemente calcareo ed alcalino e l altro poco profondo a tessitura franca o franco argillosa su ghiaie e sabbie con scheletro frequente e drenaggio moderatamente rapido scarsamente calcareo e alcalino Una variante moderatamente profonda o profonda di quest ultimo si trova in aree accostate ai rilievi o in strette enclavi intercollinari Nelle aree pi recenti e umide si trovano suoli nerastri ricchi in sostanza organica a drenaggio lento con tessiture da franche a franco argillose e scheletro variabile in superficie su sabbie o ghiaie sabbiose in profondit sono molto calc
303. so medio estremamente calcarei alcalini in superficie e fortemente alcalini in profondit a drenaggio da buono a mediocre Consociazione di suoli Campazzi molto inclinati profondi tessitura franca o franco sabbiosa in superficie e franca franco limosa in profondit scheletro ghiaioso medio da scarso a comune da moderatamente a molto calcareo ed alcalino estremamente calcareo e fortemente alcalino il substrato a drenaggio da buono a mediocre Consociazione di suoli Bianca molto inclinati moderatamente profondi limitati dal substrato sovraconsolidato tessitura franco sabbiosa in superficie e da franco sabbiosa a franco argillosa in profondit scheletro da comune a frequente ghiaioso medio da moderatamente a molto calcareo ed alcalino estremamente calcareo e fortemente alcalino nel substrato a drenaggio buono Consociazione di suoli Arvedi molto inclinati moderatamente profondi limitati dal substrato sovraconsolidato tessitura da franca a franco limoso argillosa scarso scheletro ghiaioso fine e medio estremamente calcarei ed alcalino estremamente calcarei alcalini fortemente alcalini nel substrato a drenaggio mediocre Consociazione di suoli Rubiana moderatamente profondi limitati da orizzonti sovraconsolidati a tessitura franca scheletro ghiaioso medio e grande da comune a frequente estremamente calcarei subalcalina in superficie ed alcalini in profondit fortemente alcalino il substrato a drenaggio buono
304. sono sviluppati profondi e stretti bacini erosivi a V sui cui fianchi compare il materiale glaciale esposto dall erosione o depositi di versante i suoli vista la sensibile instabilit delle 4 superfici sono tipicamente sottili e non o poco EVO luti Nei depositi al piede al contrario i suoli risultano profondi e moderatamente evoluti anche se caratte rizzati da frequenti ricoperture ficiente in particolar modo per quanto riguarda la distribuzione delle acque Spesso queste superfici risultano decisamente composite con materiali gla ciali sovraconsolidati nella fascia lungo l orlo del terrazzo depositi colluviali alla base della scarpata superiore o se asportati e la sezione stata squadrata asportando materiale al piede possono ricomparire materiali glaciali nella porzione interna se di forma piana possono essere presenti materiali selezionati e deposti da acque pi o meno trattive oppure derivare da colmature a opera di colluvi distali e in quest ul timo caso possono essere presenti consistenti proble mi di drenaggio Tra i suoli rappresentativi di queste superfici ve ne sono di naturali ben differenziati altri in cui l antropizzazione ha alterato gli orizzonti di media profondit consentendo di inserirli comunque tra quelli moderatamente differenziati e suoli poco 0 moderatamente differenziati derivanti da ricoperture antropiche decimetriche o metriche mol
305. spesso sovraconsolidati in genere poco permeabili Sui deboli dossi si rinvengono suoli sottili dove erosi e moderatamente profondi comunque limitati da substrati sovraconsolidati a tessitura franco limosa o franca con scheletro da scarso a comune il drenaggio mediocre Sono estremamente calcarei alcalini in superficie e fortemente alcalini in profondit Nelle depressioni tra i dossi sono presenti suoli moderatamente profondi o profondi con tessitura variabile da franco argillosa a franco sabbiosa e scheletro scarso il drenaggio lento Sono molto o fortemente calcarei e alcalini o fortemente alcalini E Piana dei Ronchi 3 I SUOLI DEL BARDOLINO Unit di Paesaggio Descrizione Corona di colline maggiormente rilevata delle cerchie pi interne che contornano il lago nel settore centrale del Bardolino prevalgono nette alternanze tra colline a depositi glaciali e valli a depositi fluvioglaciali e torrentizi olocenici sovente maldrenati Sui versanti in forte pendenza i suoli dei gradoni sono approfonditi meccanicamente hanno tessitura franca o franco limosa scheletro comune mentre con pendenze minori i suoli divengono anche profondi con tessiture variabili da franco sabbiose a franco argillose e scheletro frequente il drenaggio in genere buono Sulle forti pendenze dove sono pi erosi sono estremamente calcarei e alcalini mentre su pendenze minori il contenuto in calcare varia rimanendo mediamente alcalini I su
306. stanno perseguendo per raggiungere ionamento competitivo ancora pi alto a fronte del mercato globale a del mondo cooperativo costituisce un al o del sistema locale AI suo ruolo essenzial duttivo e commerciale mettere sul mercato i di diverse tipologie e per diverse tasche non hiamo che il Bardolino pu essere sia vino di lenza che vino quotidiano con varie gradazio edie si accompagna quello sociale favorire la nza sul territorio di un vasto tessuto di famiglie e di giovani produttori Esso a sua volta mostra un importante risvolto di difesa e valorizzazione ntale un viticoltore in genere anche il primo tu paesaggio fattore di non secondaria importanza una zona di pregio ambientale e vocazione turistica ia il tessuto produttivo pi interessante e caratteri di tale realt costituito forse dalla piccola e me impresa privata in genere a conduzione famigliare tegrata a valle nella vendita e nell accoglienza na sempre attenta a fornire insieme alla quali nseca del prodotto anche la qualit del servizio nitiva una immagine complessiva di territorio le Questo tessuto di imprese diffuso largamen Veneto ha per sulla sponda orientale del Garda enza significativa sia dal punto di vista del radi storico sia dal punto di vista della numerosit presenza ed forse il segno imprenditoriale che rizza maggiormente tale realt 4 6 3 COMUNICARE LA ZONAZIONE INDICAZIONI METODO
307. storiche di dati climatici per calcolare alcuni indici bio climatici In base al numero alla frequenza e alla capil larit dei dati a disposizione possibile caratterizzare il territorio su scala macro e meso climatica l indagine pedologica viene effettuata su scala cartografica in rela zione all estensione del territorio e al grado di dettaglio voluto permettendo una divisione in classi del suolo e l individuazione delle caratteristiche pi idonee per una produzione viticola di qualit Le informazioni ottenute attraverso un osservazione geomorfologica preliminare del terreno permettono di definire aree morfo paesaggi stiche omogenee chiamate Unit di Paesaggio UdP su cui procedere per la scelta dei vigneti su cui verr con dotta la sperimentazione viticola Questi devono essere il pi possibile omogenei per et variet tipo di portin nesto forma di allevamento sesto d impianto esposi zione altitudine e gestione agronomica La terza fase comporta una stima dell interazione tra il vitigno e il pedopaesaggio mediante un indagine agro nomica che consiste nel reperimento in momenti preci si del ciclo di sviluppo di dati riguardanti la fenologia le cinetiche di maturazione la raccolta di dati su alcuni parametri vegeto produttivi e qualitativi di mosti e uve Successivamente vengono eseguite delle microvinifica zioni delle uve provenienti dai vigneti in esame seguen do un protocollo standardizzato vini sono sottopos
308. sul Mincio 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO UNITA VOCAZIONALE 1 DESCRIZIONE PAESAGGIO E SUOLI L area comprende tutte le zone caratterizzate dalla presenza del substrato roccioso la piana di Costermano l anfiteatro morenico di Rivoli e la piana interna a questo la fascia morenica addossata ai primi rilievi della dorsale del M te Baldo e la valle dell Adige suoli presentano grande variabilit l 126 DESCRIZIONE CLIMA l altitudine media dell area di circa 250 metri indubbiamente la pi elevata di tutte le unit vocazionali indi viduate Essendo presente nell areale del Bardolino un gradiente di precipitazioni che va dal Nord pi piovoso aree limitrofe alla Val d Adige al Sud questa UV anche quella con maggiori precipitazioni medie attestan dosi su circa 1 000 mm annui di pioggia due fattori altitudine e precipitazioni determinano anche risorse termiche inferiori alla media della denomi nazione con un indice di Winkler di circa 1 650 e un indice di Huglin medio di 2 120 Solo di poco inferiore alla media del Bardolino invece la radiazione disponibile media visti i molti versanti esposti a Sud la PAR ossia la radiazione utile alla fotosintesi media infatti di 2 885 MJ m anno A causa della conformazione alto collinare dell area questo dato molto variabile all interno dell Unit Vocazionale CARATTERISTICHE VOCAZIONALI w pH Antociani pH1 Zuccheri Acidita E A
309. sultati produttivi in colline ben esposte e su terreni ma gri Si adatta anche a potature corte ma i migliori risultati si ottengono con potature rinnovate A causa della compattezza del grappolo particolarmente sensibile agli attacchi di botrite per questo richiede interventi di defogliazione intorno ai grappoli Selezione clonale Data l ampia diffusione e soprattutto in considerazione delle antiche origini la Barbera presenta un ampia gamma di biotipi per questo anche uno dei vitigni pi selezionati in particolare dalle Universit di Torino di Milano e di Piacenza e dai Vivai Cooperativi di Rauscedo Ad oggi risultano omologati ben 18 cloni Cloni omologati omologazione Legenda Produttivit Ridotta Media Elevata Potenziale qualitativo Basso Medio Alto Utilizzazione Novelli Breve invecchiamento o d annata Medio invecchiamento Lungo invecchiamento Passito Spumanti Sensibilit alla Botrite Sensibile Mediamente sensibile Poco sensibile E 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO SANGIOVESE Origine Vitigno di origini antiche frutto di un incrocio tra le variet Cilegiolo e Calabrese di Montenuovo oggi il pi diffuso in Italia ove copre quasi il 10 dell intera superficie viticola per uva da vino Lo troviamo soprattutto in Toscana e in Romagna ma molto diffuso anche nelle restanti regioni dell Italia centrale in Puglia e nelle Isole inoltre presente in Lombardia in Veneto e in m
310. superiori a 10 C cal colata nell intervallo temporale 10 aprile 30 settembre Ci ha consentito l individuazione di 5 zone climatiche racchiuse tra un limite minimo di 1390 C e massimo di 2220 C sulla base delle esigenze termiche sono state classificate le variet coltivate Branas et al 1946 hanno introdotto un indice eliotermi co che mette in correlazione le temperature medie gior naliere superiori ai 10 C e la somma delle lunghezze dei giorni per lo stesso periodo Huglin Huglin 1986 ha calcolato tale indice in valori compresi tra 2 6 per il limite settentrionale di coltivazione della vite e 6 per le regioni della Francia meridionale Lo stesso autore ha proposto un analogo indice eliotermico da adottare per i 6 mesi principali di attivit vegetativa della vite apri le settembre esso tiene conto della temperatura media della lunghezza del giorno e della temperatura massima giornaliera valori dell indice proposto variano cos da 1550 per la Champagne a 2250 per l Italia settentriona le a oltre 3000 per Spagna meridionale e California Costantinescu 1967 e Hidalgo 1980 hanno aggiunto ai parametri presi in considerazione sino ad allora l ele 22 1 INTRODUZIONE una rapida percolazione delle acque prevenendo perico losi fenomeni di ristagno in prossimit delle radici In una ricerca condotta in Valle Versa per valutare l adattabilit ambientale alla coltivazione di Pinot nero Riesling itali
311. t operativa 14 Pubblicazione n 56 Mennella C 1972 II clima d Italia Elli Conte Na poli Milind L 1989 II cliente la chiave Franco Angeli Minelli R 1997 I suoli dell area morenica gardesana settore bresciano Soil Survey Report n 23 ERSAL Milano Minelli R 2000 Carta pedologica strumento basilare per le zonazioni viticole L Informatore Agrario 83 86 Monterumisi A 2006 Turismo e strade del vino Gua raldi Morlat R 1989 Le terroir viticole contribution a tude de sa caract risation et de son influence sur les vins application aux vignobles rouges del la Moyenne Vall e de la Loire Th se d Etat Bordeaux II Morlat R 2001 Terroirs viticoles tude et valorisation libro collection Avenir Oenologie Morlat R Asselin C 1992 Approche objective des terroirs et typologie des vins en Val de Loira Atti del Convegno La zonazione viticola tra innovazione agronomica e valorizzazione del territorio S Miche le a A c28 Agosto 1992 Ed M Falcetti Trento 45 62 Olaya V 2004 A gentle introduction to SAGA Gis http geosun1 uni geog gwdg de saga html index php Ottone C Rossetti R 1980 Condizioni termo pluvio metriche della Lombardia Atti dell Istituto Geologico dell Universit di Pavia Spinedi F 1991 Il clima del Ticino e della Mesolcina con accenni di climatologia generale Meteosvizzera report n 167 Testa A 2005 Farsi capire
312. tativi non tollera terreni difficili 101 14 Ridotta vigoria discreta resistenza alla siccit e ai terreni compatti sensibile alla carenza di K id Passeri Elevata vigoria buona resistenza alla siccit buona resistenza al calcare attivo bene per terreni 56 magri e compatti 110 Richter Media vigoria si adatta ai terreni asciutti siccitosi e poveri Elevata vigoria ottima resistenza alla siccit e alla compattezza del suolo sensibile alla carenza 1103 Paulsen i 0 di K medio alta resistenza al calcare attivo 15 16 Vinifera x Ottima resistenza al calcare buona resistenza alla siccita e alla compattezza media vigoria Berlandieri Fercal Elevata resistenza al calcare attivo vigoroso sensibile alla carenza di Mg Gravesac Portinnesto adatto ai terreni acidi debole ottima qualita poco produttivo in pi o in meno a seconda che dall analisi del terreno e delle foglie derivi rispettivamente uno stato di carenza a o di eccesso T La diagnosi morfo fisiologica consiste invece nella valu tazione dell esigenza nutrizionale del vigneto in rappor to allo stato delle piante nonch alla comparsa di sinto mi legati alla carenza o all eccesso dei singoli elementi Naturalmente per la migliore diagnosi occorrono una s certa esperienza e preparazione oltre che l eventuale consulenza di bravi tecnici della zona LI In definitiva la determinazione dei fabbisogni nutritivi della vite ha inizio prima dell im
313. tempestive legature e cimature estive dei tralci in quest area va curata con attenzione anche la defogliazione attorno ai grappoli in particolare nei lati esposti a nord o ad est e soprattutto nelle an nate con estati pi fresche e piovose SGELTE GENETICHE La Rondinella ha mostrato un ottima adattabilit a questa unit che per le particolari caratteristiche climatiche e orografiche e visti i risultati della sperimentazione sicuramente adatta a produrre vini pi colorati di pronta beva e dalle intense note fruttate Nell ambito del disciplinare di produzione si pu quindi consigliare di utilizzare la massima percentuale di Rondinella 40 una uguale di Corvina e di utilizzare due vitigni precoci come Merlot e Marzemino per il rimanente 20 Per quanto riguarda la scelta dei portinnesti i pi indicati appaiono quelli con una buona resistenza al calcare attivo e una buona vigoria come 110 R 1103 P 420A 41B Fercal e K5BB 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO UNIT VOCAZIONALE 2 DESCRIZIONE PAESAGGIO E SUOLI In questo ambito ricadono due elementi ben differenziati i cordoni e le ampie piane ben drenate frapposte a depositi prevalenti medio grossolani dell area a sud di Cavaion il cui elemento comune potrebbe essere indivi duato nello spessore medio basso dei suoli e l ampio cuneo a depositi fluvioglaciali ad est di Affi caratterizzato dalla prevalenza di suoli ghiaioso sabbiosi di spessore molto ridotto e con sca
314. ti ad analisi chimico fisiche in laboratorio e successiva mente all analisi sensoriale Lo scopo di evidenziare se vi sono delle differenze olfattive e gustative nel prodotto e di metterle in relazione con il vigneto rappresentativo di una particolare condizione ambientale da cui provie ne La quarta fase prevede l elaborazione di tutti i dati e la loro interpretazione per delimitare il territorio in Unit Vocazionali omogenee per la risposta quanti qualitativa per potere successivamente redigere le carte tematiche e vocazionali e il manuale d uso del territorio 1 la sequenza eco pedologica Morlat e Asselin 1992 in cui la componente paesaggistica legata alla topografia e all ambiente che insieme determinano un mesoclima tipico viene ricavata mediante l approccio integrato allo studio del terroir tipico delle zonazioni moderne Una regione viticola diviene quindi un associazione di ambienti elementari giustapposti ciascuno dei quali definito da componenti geologiche litografia stratigrafia suolo e pedologiche catena di suoli derivanti che insie me costituiscono una sequenza geopedologica o pe doclima a costituire il substrato sul quale cresce la vite La sequenza ecogeopedologica cos definita la Unit terroir de Base UTB o Unit di Paesaggio UdP Nel sistema ambiente vite vino molte sono le variabili che influiscono sul prodotto finale L insieme di queste variabili pu essere sco
315. ti ar rossati anche se non mancano aree in cui l antropiz zazione ne ha sconvolto l orizzontazione Sempre presso Affi si ritrova la principale porzione di un antica conoide caratterizzata da una superficie interessata da fitte e basse ondulazioni microrilievo superficiale derivate dalla natura intrecciata dei corsi SOTTOSISTEMA Terrazzi di origine fluviale dovuti all incisio ne del corso d acqua rispetto ad un precedente piano di di vagazione costituito dall unit WA3a delimitati da scarpate erosive e variamente rilevate sulle piane alluvionali WT sull e i E Questo sottosistema comprende i terrazzi di origine flu viale connessi all azione erosiva di Mincio Adige e Tio ne caratterizzati da suoli in buona parte analoghi rispet to a quelli presenti sulla pianura fluvioglaciale modale d e La superficie modale dei terrazzi spesso interessa ta da antichi canali paleoalvei di grosse dimensioni F anche se non molto approfonditi ma a differenza del la superficie modale della pianura in questo caso di 4 tratta di canali singoli da curvilinei a rettilinei e non di forme intrecciate Al loro interno i depositi sono j da una sottile copertura limoso argillosa che so albi i 3 I SUOLI DEL BARDOLINO E J 92 SISTEMA Pianura alluvionale risalente al pleni tardiglaciale Wurm 05 SOTTOSISTEMA Piane tardo oloce UNIT Piane alluvionali inondabili con dinamica prevalentement
316. ti rocciosi e i depo siti incoerenti derivanti dall alterazione e dall erosione dei versanti su cui questi affiorano Tra i materiali incoe renti ve ne sono di derivanti direttamente da versanti rocciosi e altri prodotti da una commistione tra questi e i materiali morenici che fasciano a quote pi basse i rilievi stessi Un parametro fondamentale che ha condizionato la let tura delle coperture pedologiche di tanta parte dell area rilevata l intervento dell uomo che ha pesantemente modificato gran parte delle superfici processi pedogenetici prevalentemente riconosciuti nell area sono brunificazione rubefazione lisciviazione dei carbonati illuviazione delle argille gleyzzazione processo pedogenetico presente inizialmente ovunque quello dell accumulo della sostanza organica questo da tipicamente origine agli orizzonti A dei profili in cui il materiale organico umificato risulta incorporato e legato alla frazione minerale Forti apporti in sostanza organica la cui decomposizione venga rallentata in pre senza di cationi bivalenti calcio in particolare e o di forte inumidimento pu dar luogo alla formazione di un orizzonte diagnostico di superficie detto mollico ric come inventariati invece dal rilevamento del settore bre sciano dell anfiteatro Non stata rilevata in modo netto la presenza di signi ficativi processi vertici Nell area sono tuttavia relativa mente presenti suoli che manifest
317. tica terra di vini pregiati e Verona grafiche Fiorini cc Paronetto L 1991 Viti e vini di Verona Verona edizio ni Intec Centro stampa i Pastore R 1999 La zonazione per la promozione co na plessiva di un territorio vitato L Informatore Agrario m i Ni ees Te a Pastore R 2004 La zonazione vitivinicola in provincia ha di Alessandria uno strumento utile per la valorizza zione ambientale e la promozione globale dei terri tori che vi sono coinvolti Rassegna economica delle provincia di Alessandria 11 15 E E Pastore R 2004 Il marketing del vino e del territorio istruzioni per l uso Franco Angeli 553 e j 1 7 Porro D Da Col R Menegoni R 2002 La zonazione ai del vigneto SAV s 1 ei Reina A Panont C A Falcetti M Bogoni M Scienza I al 1995 La zonazione alcune applicazioni nel panora ma viticolo italiano L Informatore Agrario 47 50 Salette J Asselin C Morlat R 1998 Le lien du roir au produit analyze du systeme terroir vigne 5 ia ee VIII LI possibilite d application d autres produits Scie n cad des aliments 18 251 265 5 i 2 Schubert A Bosso A Eynard l Zanini E 5 Re lation entre le caracteristiques qualitatives et ar tiques du mouts et les conditions geop dol dans la zone du Moscato d Asti OIV 3e Sym International sur la Physiologie de la Vigne Bordeat 1986 458 461 A Schubert A Lo
318. tiche cromatiche e tipologiche Il paesaggio viticolo diventer sempre pi il vettore es senziale della conoscenza dei vigneti e dei vini di una zona e quindi il supporto pi importante per tutte le strategie enoculturali Il potenziale metaforico che possiede un vigneto molto forte Questo trasferimento delle sensazioni dal esaggio concreto verso l immaginario una procedura consueta operata in un vigneto Il vigneto prima di tutto na metafora di grande equilibrio per l immagine che affiora da una natura antropizzata di un armonia tra l uomo e ianta una sorta di complicit Ma anche una metafora eloquente di dinamismo Il paesaggio portatore di entu 1 mo ma nello stesso tempo di rigore e di stabilita che conforta e stimola il consumatore Attenzione pero ai risvolti negativi di un paesaggio poco rispettato o di un vigneto mal tenuto possono esprimere un conflitto irrisolto tra moder af nie natura o essere portatori di un messaggio negativo Lo studio dei paesaggi viticoli per il loro carattere fortemente er questo la zonazione viticola dovra dotarsi sul piano metodologico di nuovi strumenti di indagine e di nuove EP professionali per definire quegli iconemi del paesaggio che dovranno essere tutelati e valorizzati e che ratterizzeranno come una sorta di impronta digitale le varie sottozone per permettere ai consumatori quell esercizio i e estetico e sensoriale che connette il bello co
319. tima adattabilit in questa unit per la quale si consiglia di realizzare un vino di moderato invecchiamento e di buona astringenza e struttura utilizzando le variet pi tipiche della zona quali Corvina 60 Rondinella 30 e Molinara in piccola parte Tra le altre variet l utiliz zo del Merlot pu essere utile per l apporto di una nota di morbidezza maggiore Per quanto riguarda la scelta dei portinnesti i pi indicati per la tipologia di suoli e di livelli produttivi appaiano quelli con buona ma non eccessiva vigoria come 110 R 420A 161 49 K5BB e SO4 0 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO UNITA VOCAZIONALE 3 DESCRIZIONE PAESAGGIO E SUOLI Sono riuniti in questa unita la sequenza di terrazzi di kame e di cordoni morenici che bordano il fianco orientale del lago e la cerchia morenica che chiude questo ambiente verso l esterno per buona parte delimitato da am pie piane fluvioglaciali queste vengono a mancare nella porzione settentrionale dove i cordoni morenici sono affastellati uno sull altro a formare un ampio argine morenico composito suoli sono in genere poco sviluppati e con depositi solitamente pi ricchi in limo rispetto ai cordoni pi esterni Sono poco frequenti in questo ambito le piane quelle presenti sono ristrette e con ridotta continuit mal drena te caratterizzate da suoli su depositi fini con problemi di idromorfia anche molto consistenti i a oe mal MI DESCRIZIONE CLIMA L altitudine
320. to per la stima della PPAR quello consentono una valutazione quantitativa delle potenzia del software SAGA gis Olaya 2004 e prevede anzitutto lit climatiche in termini di energia solare disponibile per il calcolo della posizione del sole elevazione e azimut il processo fotosintetico Per un interpretazione dei dati attraverso l impiego di formule trigonometriche classiche ottenuti si riportano in tabella 2 4 alcuni valori di riferi Fracastoro 1985 a ci segue l ottenimento dal DTM mento conseguiti in questo studio e in studi precedenti 2 CARATTERIZZAZIONE AGROCLIMATICA Tabella 2 4 Alcuni valori di riferimento per la PPAR ricavati in precedenti studi Valori totali annui MJ m Area viticola del Bardolino 1300 3600 la maggior parte dei vigneti presenta una PPAR fra 2300 e 3400 Area viticola della Valtellina 1800 3200 la maggior parte dei vigneti presenta una PPAR fra 2700 e 3200 Area viticola dell Oltrep Pavese 1800 2800 l area vocata per i rossi presenta valori superiori a 2250 2 6 LE PRECIPITAZIONI La distribuzione delle precipitazioni medie mensili nelle stazioni dell area fig 2 3 mostra un massimo principale autunnale e uno secondario primaverile oltre a un mini mo principale invernale e uno secondario estivo Il mese mediamente meno piovoso febbraio e il pi piovoso ottobre Dal punto di vista climatico il minimo precipi tativo invernale interpretabile come un segnale centro europeo l
321. to variabi li da punto a punto Dal punto di vista cartografico queste superfici hanno spesso presentato il dubbio se definirle come terrazzi o se invece separare la sottile cortina glaciale presente al bordo e l area leggermen te depressa interna perdendo un attribuzione morfo logica che sul posto spesso risultava piuttosto imme diata si scelta questa seconda opportunit quando queste forme avevano una certa continuit laterale Piane e valli fluvioglaciali pleistoceniche e oloceni che rappresentano l insieme delle strutture allungate e ribassate di separazione tra i cordoni comprendo no sia vere e proprie piane fluvioglaciali correlabili con le conoidi esterne al morenico sia vallecole in genere colmate da colluvi distali e loro rielaborazio ni ad opera di piccole linee di flusso Le piane flu vioglaciali sono caratterizzate da depositi grossolani selezionati ghiaioso sabbiosi e da suoli che spesso seguono la micromorfologia connessa alla struttu ra a corsi d acqua intrecciata che hanno depositato i materiali con suoli sottili sulle isole ghiaiose co stantemente distrutti dalle lavorazioni e suoli poco pi profondi ben differenziati solitamente rossastri in corrispondenza degli antichi canali paleoalvei Nelle vallecole invece dominano suoli interessati da fenomeni pi o meno pesanti di idromorfia connessa sia alle tessiture fini che al drenaggio esterno difficol toso anche se quasi sempre aiutato da canali dre
322. tribuite prima del risveglio vegetativo 55 60 a fine primavera 40 45 e possibilmente prima di una pioggia o irri gazione alfine di contenere il tempo necessario al taglio del l erba intervenire in inverno con la distribuzione lun go il filare e per la lunghezza di circa 1 metro di un erbicida ad azione sistemica per esempio glifosate integrandolo poi con l intervento di un prodotto si stemico sempre glifosate o per contatto glufosinate ammonio sulle chiazze di erbe resistenti gramigna sorghetta convolvolo stoppione ecc a fine prima vera inizio estate La scelta del miscuglio pi adatto dipende da e velocit di insediamento e accrescimento e epoca della ripresa vegetativa e resistenza a siccit basse temperature e malattie e competitivit carattere molto importante se si vuole negare o favorire l ingresso di flora di sostituzione e fabbisogni idrico nutrizionali e attitudine alla bassa manutenzione tagli poco fre quenti e resistenza al calpestio Generalmente buona norma avere pi variet per ogni specie al fine di aumentare la quantit di caratteri favo revoli del miscuglio Per arrivare a determinare il grado di attitudine di spe cie variet a un certo tipo di prato e quindi usarle convenientemente necessario conoscere a fondo le principali caratteristiche delle specie Questo solo un primo passo il successivo quello di esaminare caratteri e quindi atti
323. tro ghiaioso medio da scarso a comune estremamente calcarei alcalini in superficie e fortemente alcalini in profondit a drenaggio mediocre UNIT CARTOGRAFICA UNS Profilo di Rif P49 oo d A a A A O N PAESAGGIO Aree erose e o ribassate rispetto alle precedenti delimitate da scarpate metriche Superfici rilevate rispetto alle piane occupate da colmature sabbioso limose e da depositi pi trattivi ghiaioso sabbiosi correlabili con gli scaricatori pi esterni delle cerchie Aree idromorfe a depositi lacustri o torbosi nelle conche sabbiosi nelle aree prossime ai corsi d acqua e limoso argillosi nelle maggiori aree di raccolta delle acque dei versanti e nelle superfici di contorno delle conche utilizzate a seminativo con vegetazione spontanea igrofila nelle arre pi depresse allagabili Superfici debolmente ondulate costituenti le parti sommitali di basse dorsali rilevate di alcuni metri rispetto alle depressioni pendenza 2 6 a vite e seminativo Superfici intermedie debolmente ondulate o di raccordo con le aree maggiormente depresse a vite e seminativo Aree in cui l idromorfia dovuta alla falda subaffiorante riscontrabili sia in corrispondenza di conche lacustri prive di drenaggio esterno naturale sia in prossimit dei corsi d acqua MR6 Piane retromoreniche ondulate e mal drenate prossime al lago
324. ttili a moderatamente profondi limitati dal substrato anossico tessitura da franca a franco argillosa in superficie a sabbioso franca in profondit scheletro ghiaioso medio fine da comune a frequente molto calcarei e alcalini estremamente calcarei e fortemente alcalini nel substrato a drenaggio molto lento locale presenza di orizzonti torbosi sepolti e suoli Camping del Garda sottili limitati da orizzonti anossici tessitura franco argillosa in superficie e franco limoso argillosa in profondit scheletro da scarso a comune ghiaioso fine fortemente calcarei e alcalini in superficie ed estremamente calcarei e fortemente alcalini in profondit a drenaggio lento Consociazione di suoli Essiccatoio debolmente inclinati moderatamente profondi limitati dal substrato argilloso limoso sovraconsolidato a tessitura franca o franco limosa con comune scheletro ghiaioso medio e grossolano fortemente calcarei ed alcalini in superficie estremamente calcarei e fortemente alcalini in profondit a drenaggio mediocre e suoli Peschiera del Garda sottili limitati dal substrato sovraconsolidato tessitura franca in superficie e franco argillosa in profondit comune scheletro ghiaioso grossolano estremamente calcarei alcalini in superficie e fortemente alcalini in profondit a drenaggio mediocre Consociazione di suoli Arvedi debolmente inclinati moderatamente profondi limitati dal substrato sovraconsolidato tessitura franca schele
325. ttili limitati dal substrato ghiaioso tessitura franco sabbiosa i sabbioso franca nel substrato scheletro ghiaioso medio e grossolano frequente in superficie abbondante nel substrato fortemente calcarei ed alcalini estremamente calcarei nel substrato a drenaggio rapido Consociazione di suoli Guarienti da moderatamente profondi a profondi limitati dal substrato ghiaioso sabbioso tessitura franca in superficie e franco argillosa in profondit sabbiosa nel substrato comune scheletro ghiaioso da medio a grossolano abbondante nel substrato scarsamente calcarei e alcalini estremamente calcarei e fortemente alcalini nel substrato a drenaggio buono Consociazione di suoli La Fredda profondi tessitura da franca a franco argillosa in superficie franco argillosa o franco limoso argillosa in profondit scheletro ghiaioso fine e medio da scarso a comune da non a scarsamente calcarei ed alcalini estremamente calcarei e fortemente alcalini nel substrato a drenaggio buono Consociazione di suoli Cavaion moderatamente profondi limitati da orizzonti sabbiosi a tessitura da franco sabbiosa o sabbioso franca scheletro ghiaioso medio e grossolano da comune a frequente estremamente calcarei e fortemente alcalini a drenaggio rapido Consociazione di suoli Le Vali molto profondi tessitura sabbioso franca scheletro ghiaioso medio scarso in superficie ed assente in profondit scarsamente calcarei da neutri a subalcalini a drenagg
326. tto collegamento con il se meteorologico regionale e con gli altri servizi territor mente competenti all anomala comparsa della corrente a getto subtropica le sull area europea Tale fenomeno conduce a ondate di caldo poco persistenti ma particolarmente intense Sem pre nel periodo 1952 92 sono stati individuati 32 casi di queste ondate di calore con durata media di 3 5 giorni Situazioni di carenza idrica A causa della buona piovosit estiva fig 2 9 ovunque superiore al 50 di quella totale annua l area in esa me in condizioni di vigneto lavorato o di inerbimento controllato non manifesta svuotamento della Riserva Fa cilmente Utilizzabile RFU in presenza di una RFU mas sima di 75 e 50 mm mentre uno svuotamento peraltro tardivo fra fine luglio e inizio agosto e limitato alla sola parte sud orientale del consorzio si osserva nell ipotesi di una RFU massima di 25 mm Ci indica che le situa zioni di stress idrico per la vite sono da considerare un fatto inusuale per l area del Bardolino e proprie solo dei terreni pi grossolani e pi ricchi di scheletro Figura 2 9 Percentuale della precipitazione totale annua che cade nel semestre estivo 1 aprile 30 settembre 3 I SUOLI DEL BARDOLINO Veronese Bussolengo Sona Peschiera del Garda Som macampagna Valeggio sul Mincio La zona ricade nelle seguenti sezioni della Carta Tecnica i Regionale CTR in scala 1 10 000 Caprin
327. ttuate le microvinifi i La zonazione rappresenta il punto di partenza verso l identificazione delle macro e microaree omogenee che ympongono il territorio del Bardolino ognuna delle quali caratterizzata da un particolare terreno clima e caratteri che dei vini ben identificabili per profumi e sapori unici di quella zona individuazione di aree omogenee del territorio infine sar un punto di forza per la nuova immagine del Bardolino Giorgio Tommasi Presidente del Consorzio di Tutela Vini DOC Bardolino a O i IL SENSO DELVIDENTITA Lo stile l originale espressione di un periodo culturale di un prodotto di un modo di fare musica o di esprimere un arte visiva Ci chiediamo se con il vino prodotto dalle numerose denominazioni d origine venete ne trasmettiamo uno riconoscibile come ad esempio ha fatto la Francia con i vini di Borgogna o di Bordeaux Purtroppo la risposta negativa il Veneto presenta una molteplicit di stili non solo tra le diverse denominazioni ma addirittura tra i vini di una stessa DOC dove la tipologia dei vini prodotti spazia tra un gusto internazionale e il ritorno ai vitigni autoctoni Mettiamoci nei panni di un consumatore tedesco o inglese in procinto di degustare un Cabernet dall intenso gusto vanigliato o uno Chardonnay dall impronta legnosa prodotti nel Veneto ma indistinguibili da molti altri vini prodotti in numerose parti del mondo assieme a un Valpolicella o a un Soave o un Bardolino Il mercato i
328. tudini delle corrispondenti variet Lolium perenne specie competitiva ha funzione di starter apprezzata sia per consolidare rapidamen te le superfici in pendio come pure per contenere le infestanti nelle prime fasi di insediamento del coti co tuttavia non di lunga durata infatti dopo alcuni anni regredisce a vantaggio delle altre componenti del miscuglio da impiegare nelle associazioni in proporzioni del 10 35 Esempi di variet da tap peto Taya Barcredo Gator Surprise Elka Barrage ecc e Poa pratensis specie stolonifera longeva ma lenta a installarsi successivamente per grazie ai forti stolo ni ipogei e alla elevata resistenza al calpestamento gioca un ruolo decisivo nei prati non produttivi per l attitudine a chiudere i vuoti lasciati dalle altre spe cie Percentuale di impiego nei miscugli circa 20 Variet Limousine Leurova Monopoly Geronimo Entopper Baron ecc e Festuca rubra specie frugale di modesta resistenza al calpestamento Le variet appartenenti a questa spe cie vengono suddivise in tre sottospecie La distribuzione dei prodotti pu essere effettuata con una buona pompa a spalla munita di regolatore di pres sione e di ugello a specchio o a ventaglio per le piccole superfici o con la normale pompa per la distribuzione dei prodotti antiparassitari ma con una barra apposita per le aziende con superficie pi estesa La non coltura oggi praticamente scomparsa era u
329. uccesso dell intervento fondamentale di sporre di attrezzature adeguate che garantiscano un omo genea distribuzione dell erbicida sulla superficie trattata ed evitino il rischio di ferite o di rotture dei ceppi l irrigazione Come noto la vite ritenuta una pianta con limitate esi genze d acqua Tuttavia in una viticoltura sempre pi rivolta al mercato attenta alla ricerca della migliore pro duzione e con costi sostenibili anche nei vigneti italiani si ricorre sempre pi frequentemente alla pratica dell ir rigazione A dire il vero anche nell area del Bardolino non sem pre l irrigazione del vigneto trova piena giustificazione Difatti se in alcune zone si desse la preferenza a portin nesti dotati di buona resistenza alla siccit 140 Rugge ri 110 Richter 420A a vitigni o cloni meno vigorosi con maggiori fittezze di impianto e forme di allevamen to meno espanse con l adozione dell inerbimento con specie poco esigenti in sostituzione delle frequenti lavo razioni al terreno con minori apporti di concimi azotati e con saggi interventi di potatura invernale opportuna mente integrati da quelli estivi certamente si otterrebbe una buona produzione anche in mancanza di irrigazio ne Fanno naturalmente eccezione alcune annate ad esempio il 2003 nelle quali la totale assenza d acqua per vari mesi in fase di maturazione dall allegagione in avanti per alcune zone pu gravemente compromettere la produzion
330. ue del Veneto centro meridionale 720000 740000 760000 780000 800000 820000 Figura 2 5 Precipitazione media annua dell area del Bardolino mm 620000 640000 660000 680000 700000 Le figure 2 4 e 2 5 mostrano la distribuzione delle pre cipitazioni annue medie nel Veneto centro meridionale e nel territorio in esame Tali mappe sono state ottenute spazializzando i valori totali di precipitazione media an nua delle stazioni dell area con un algoritmo di Kriging ordinario La mappa evidenzia che l area del Bardolino presenta un caratteristico gradiente latitudinale con un incre mento graduale delle precipitazioni da sud verso nord In particolare da un minimo di 850 mm dell estremo margine sud orientale del territorio si giunge a un mas simo di 1100 mm al limite settentrionale Il gradiente sud nord anzitutto frutto dell effetto di risalita orogra Ca che ha luogo in presenza di situazioni circolatorie di tipo sciroccale precipitazioni da fronte caldo in cui l orografia accentua la naturale tendenza delle masse d aria mediterranea a salire scorrendo su masse d aria piu fredde pre esistenti A tale fenomeno possono coo perare gli effetti di incanalamento nel solco vallivo della Valle dell Adige Un ulteriore concausa del gradiente sud nord l inten DA vsificazione dell attivit temporalesca estiva causata dal a 2 CARATTERIZZAZIONE AGROCLIMATICA Tabella 2 5 Precip
331. uesto caso la differenza risultata statisticamente significativa e si pu os are come fig 4 8 l unit di paesaggio b sia quella con valori minori seguita da n mentre le UdP f morena medio nte e a morenico addensato siano quelle con valori maggiori Si pu osservare comunque una minore variabilit r questo parametro per la variet Rondinella rispetto alla Corvina infatti il Test di Duncan evidenzia solo tre gruppi i classificazione a 4 8 Andamento dell indice NZT della variet Rondinella nelle diverse UdP colori diversi nel grafico rappresentano diversi raggruppamenti nel test di Duncan Rondinella Indice Zuccheri NZT Questo comportamento osservabile anche per quanto riguarda il comportamento dell indice di acidit fig 4 9 in cui i pochi raggruppamenti sono per ben distinti l unit b presenta i valori pi elevati di acidit mentre l unit di paesaggio h presenta i valori minori riproponendo lo stesso comportamento della Corvina Figura 4 9 Andamento dell indice NAT della variet Rondinella nelle diverse UdP colori diversi nel grafico rappresentano diversi raggruppamenti nel test di Duncan a Rondinella 0 5 Indice di acidit NAT 4 LA SPERIMENTAZIONE con piu difficolta nell accumulare glucidi risultano in vece mediamente b e p per la Corvina e ne b per l altra variet Per quanto riguarda invece l andamento della degradazione acidica si nota come per l
332. un quadro dettagliato delle caratteristiche pedo clima che dell area del Bardolino e forniscono indicazioni pratiche sulla scelta dei vitigni sull ottimale gestione dei vigneti gli obiettivi enologici da perseguire Il Manuale propone inoltre la suddivisione del territorio in Unit vocazionali gettare le basi per la successiva definizione di specifici modelli produzione vitivinicola in analogia ai On Corrado Callegari Amministratore Unico di Veneto Agricoltura Compito delle istituzioni quello di fornire gli strumenti idonei a dare supporto alle aziende per promuovere le poten zialit viticole di una determinata area di produzione La zonazione uno di questi strumenti in grado di valorizzare un territorio la sua storia le sue tradizioni e le sue espressioni enologiche di qualit Diviene pertanto importante conoscere e ottimizzare il rapporto tra le produzioni vitivinicole e l ambiente di coltiva _ zione l obiettivo di rendere tali prodotti competitivi in un mercato che si rivolge sempre di pi a beni di qualit e _ con tipologie ben definite LP a Il vino sicuramente tra i prodotti agricoli quello che pi risente della esigenza di far conoscere la propria identit e ie di mettere in evidenza il legame con il proprio luogo d origine iair i Il lavoro di zonazione fornisce gli strumenti per l ottimizzazione del rapporto tra vitigno e ambiente la scelte della le condizioni pedoclimatiche e coltural
333. unzione delle condizioni termiche in fase di maturazione stata pro posta da Jackson e Lombard Jackson e Lombard 1993 e prevede l identificazione di e Alpha zones dove la maturazione viene raggiunta con temperature intorno ai 10 C medi annui e du rante autunni con giorni moderatamente caldi e notti fresche l accumulo zuccherino in tali zone garan tito e le notti fresche assicurano un buon livello di acidit aromi e colore e Beta zones in cui le uve maturano prima che la temperatura sia inferiore ai 10 C e i giorni e le notti sono caldi medie oltre i 16 C in tali condizioni si possono registrare acidit o aromi insufficienti e scar sa colorazione delle uve Per quanto concerne il fattore idrico si rileva che il valo re limite per l ottenimento di uve qualitativamente buo ne dovrebbe essere inferiore a 700 800 mm di precipi tazioni annue Jackson e Shuster 1997 l eccesso idrico comporta una maggior vigoria che si tramuta in un ritar do della maturazione e nel dirottamento dei fotosintetati dal metabolismo degli zuccheri a quello proteico ci porta a un calo del tenore zuccherino del colore delle bacche e contemporaneamente a un aumento dell aci dit Smart e Coombe 1983 Altri fattori capaci di modificare il macroclima sono l esposizione e la pendenza in quanto agiscono sulla temperatura sulla luminosit e sulla velocit di percola zione delle acque Si ricorda a tale riguard
334. ura franco argillosa in superficie e franco limoso argillosa in profondit scheletro da scarso a comune ghiaioso da medio a fine molto calcarei e alcalini in superficie e estremamente calcarei e fortemente alcalini a drenaggio lento e suoli Forte Fenilazzo sottili limitati da orizzonti anossici e concrezionati tessitura franco argillosa scheletro ghiaioso medio da scarso a comune molto calcarei in superficie e fortemente calcarei in profondit fortemente alcalini a drenaggio mediocre Complesso di suoli Carlotte sottili o moderatamente profondi limitati da orizzonti anossici tessitura da franca a franco limoso argillosa scheletro da scarso a comune abbondante nel substrato ghiaioso medio e fine da fortemente calcarei in superficie a scarsamente calcarei in profondit alcalini a drenaggio lento e di suoli Tione di valle olocenica da sottili a moderatamente profondi limitati dal substrato anossico tessitura da franca a franco argillosa in superficie a sabbioso franca in profondit scarso o comune scheletro ghiaioso fine in superficie da comune ad abbondante ghiaioso medio e fine in profondit molto calcarei e alcalini in superficie estremamente calcarei e fortemente alcalini in profondit a drenaggio lento Consociazione di suoli Pianure di valle Olocenica sottili o moderatamente profondi limitati dal substrato ghiaioso tessitura da franca a franco sabbioso argillosa in superficie franco argillosa in profondit
335. uti delle innovazioni e Mailing informativi in particolare diffusione di sem plici informazioni tecniche ad esempio risultati di analisi e Blog relativi al mondo del vino e Depliante poster semplici e Brochure monografie a tema pi complessi e Pannelli cartellonistica esplicativa stratigrafie e CD rom DVD sequenze di diapositive e lucidi e Comunicazioni telematiche in particolare varie for me di uso di Internet in connessione con siti vari si pensi a tutti i siti di riviste e organizzazioni legate al mondo del vino ma soprattutto ai mondi ad esso con tigui o connessi turismo gastronomia sport ecc Panel locali di degustazione e Convegni di livello nazionale e o locale e Tavole rotonde a tema e Momenti formativi sulla comunicazione Vale la pena precisare che la modernit o meno di un mezzo non un criterio decisivo circa l efficacia del LV j I sistema degli interlocutori in senso lato locali e non Con tale termine si intende l insieme dei soggetti che r non appartenendo direttamente alla Filiera econo mica in senso stretto sono in grado di influenzarne indi 1 gt i la qualita e l efficacia attraverso varie azioni ed interventi informazione e promozione diretta stimo lo alla divulgazione sostegno finanziario e non part nership diretta o indiretta di alcune attivit o iniziative ecc Sempre a titolo esemplificativo s
336. utrudept coarse loamy carbonatic mesic Aquic Eutrudept coarse silty carbonatic mesic Fluvaquentic Eutrudept fine silty mixed mesic Inceptic Hapludalfs loamy skeletal mixed mesic Alfic Udarent sandy skeletal carbonatic mesic Inceptic Hapludalf fine loamy over sandy skeletal Typic Hapludalfs fine loamy mixed mesic Alfic Udarent sandy carbonatic mesic Lamellic Hapludalf sandy mixed mesic Typic Hapludalf fine loamy mixed mesic 164 rl i PAESAGGIO DESCRIZIONE SUOLO Consociazione di suoli Tione di piana fluvioglaciale moderatamente profondi limitati dal substrato anossico tessitura franca o franco argillosa in superficie sabbiosa in profondit scheletro scarso ghiaioso fine in superficie da comune ad abbondante ghiaioso medio e fine in profondit molto calcarei e alcalini in superficie estremamente calcarei e fortemente alcalini in profondit drenaggio lento e suoli Guastalla moderatamente profondi limitati dal substrato anossico tessitura da franca a franco argillosa in superficie a sabbioso franca in profondit scheletro ghiaioso medio fine da comune a frequente molto calcarei e alcalini estremamente calcarei e fortemente alcalini nel substrato a drenaggio lento o molto lento locale presenza di orizzonti torbosi sepolti Complesso di suoli Augusta profondi tessitura franca in superficie e da franco sabbiosa a franco argillosa in profondit comune scheletro
337. vigneti pi produttivi quindi i pi giovani e quelli posti su terreni fertili di pianura o di bassa collina Alcune sperimentazioni realizzate dal l Istituto di San Michele all Adige in collaborazione col Consorzio vini Bardolino sul vitigno Rondinella hanno posto a confronto il diradamento dei grappoli in pre in vaiatura con il diradamento dei tralci alla stessa epoca riscontrando risultati abbastanza simili Sono esperienze f che meritano di essere approfondite anche se resta yu dubbio sui danni indiretti alla maturazione nel momento Giunti in prossimit dell invaiatura nei vigneti con eccessiva presen za di grappoli necessario operare un corretto diradamento al fine di ricercare un ottimale maturazione dei grappoli residui agosto in quanto la fase pi sensibile alle scottature Sempre utile in particolare per motivi sanitari risulta invece la defogliazione in un periodo successivo all in vaiatura quindi anche prossimo alla vendemmia volta a eliminare le foglie poste nelle vicinanze dei grappoli nelle quali qualche ricercatore ha evidenziato tra l al tro un accumulo di nitrati che ostacolerebbero la stessa maturazione Anche questa operazione particolarmente sulle forme di allevamento in parete pu oggi avvalersi di macchine defogliatrici efficienti e rapide portate an teriormente o a fianco della trattrice Diradamento dei grappoli Il diradamento dei grappoli
338. viluppo Efficacia Microclima fotosintesi 1 Crescita Mesoclima Microclima Maturazione Livello Produzione Aria delle riserve TERROIR Stato idrico emperature eat a Variabili a TT Variabili Variabili Baa Qualita Qualita Tipicita ambientali microclimatiche fisiologiche dell uva del vino Ripartizione dei sintetati a13 Rappresentazione dei costituenti della sequenza terroir vigneto vino da Morlat 2001 Variabili del Sistema Terroir Vigneto Vino Potenziale enologico Zucchero I Acidit Potenziale 6 Polifenoli agronomico Vendemmia omi Precocita del ciclo Potenziale Ecofisiologia Potenziale viticolo cofisiologico roduzione vigore Algoritmo p ORE Pedoclima Mesoclima Sviluppo Non cartografabile Fisiologia i CA 5 Riserva idrica e temperatura del suolo Algoritmo Permeabilit DIRE 3 3 Porosit Variabili micro ambientali Altitudine Geomorfologia Granulometria Profilo pedologico Composizione chimica Cartografabile Variabili macro ambientali 1 INTRODUZIONE I mento pluviometria In Italia particolarmente in Emilia Romagna avvalendosi di serie storiche di dati climatici sono stati calcolati gli indici di Winkler e Huglin e i valo ri ottenuti sono stati utilizzati per tracciare isolinee indi cative della vocazionalit viticola della Regione Turri e Intrieri 1987 Il risultato evidenzi che gran parte della viticoltura emiliano r
339. visolo C Mancini M Orlandi Moriondo M Spanna F Dolzan S De Marz Della Valle D Gily M Sanlorenzo G 2003 terizzazione valorizzazione e diversificazione produzioni di Moscato nel suolo areale di ne Regione Piemonte basi culturali e gli strumenti di valutazione convegno La zonazione tra innovazione ca gestione e valorizzazione del territorio L e pio del Trentino San Michele all Adige 28 ag 11 25 Scienza A 2005a Il Veneto viticolo un pianeta ter roir Veneto Agricoltura 2 15 7 Larcher W 1983 Phisiological plant ecology Sprin ger Lele Milind Il cliente la chiave Franco Angeli sulla centralita strategica del cliente utente destinatario di prodotti servizi comunicazioni Lugli G 1882 Andamento della tensione con l altitu dine e con l altezza Annali di meteorologia italiana Roma Lulli L Costantini E A C Mirabella A Gigliotti A Bucelli P 1989 Influenza del suolo sulla quali ta della Vernaccia di San Gimignano Vignevini 16 1 2 53 62 Lulli L Lorenzoni P Arretini A 1980 Esempi di carto grafia tematica e di cartografia derivata Sezione Lu cignano Foglio Firenze La carta dei suoli la loro capacit d uso l attitudine dei suoli all olivo e al San giovese Messa a punto di metodologie di rilevamen to e di rappresentazione C N R Progetto finalizzato Conservazione del Suolo Sottoprogetto Dinamica dei versanti Uni
340. za alla fillossera aspetto sottovalutato ma ancora attuale se si pensa a quanto successo in California dove circa 20 000 ettari di vigneto sono stati reimpiantati alla fine del secolo scorso proprio in conseguenza della scelta di un portinnesto Aramon x Ganzin n 1 poco resistente alla fillossera Oltre a questo i portinnesti sono differen ziati anche in base alle seguenti caratteristiche e resistenza alla siccit e adattamento alla fertilit naturale del terreno e resistenza al calcare attivo e sensibilit alle carenze minerali e sensibilit alla stanchezza del terreno e vigoria e ritmo vegetativo e affinit d innesto e produttivit Scegliere un portinnesto inadatto per i terreni molto calcarei com porta la comparsa di estesi clorosi fogliari con ripercussioni negative sulla produttivit e sulla qualit del prodotto Resistenza alla siccit La buona resistenza di un portin nesto alla siccit legata sia allo sviluppo in profondi t dell apparato radicale portinnesti con stretto angolo geotropico sia alla maggiore capacit di assorbimento dell acqua in ambiente con limitata disponibilit So prattutto la Vitis rupestris ha sempre manifestato una buona resistenza alla siccit e non a caso i portinnesti pi resistenti hanno del suo sangue La migliore resistenza alla siccit aspetto fondamentale per gran parte della viticoltura italiana non pu per essere demandata solo al porti
341. ze d impianto mediamente dai 4 000 ai 5 000 ceppi ha e la forma di allevamento preferendo quelle piuttosto ridotte Inoltre si dovr porre attenzione alle concimazioni soprattutto azotate all adozione del la non lavorazione o dell inerbimento temporaneo e a potature appropriate e tempestive Adattamento alla fertilit naturale del terreno Sebbe ne la vite esprima le sue potenzialit qualitative soprat tutto sui terreni magri e permeabili noto come molti vigneti siano impiantati su terreni fertili a volte anche eccessivamente freschi o umidi In queste condizioni la preferenza cadr sui portinnesti pi deboli e contempo raneamente resistenti a eventuali ristagni di umidit Ot D timi quindi purch in terreni non troppo calcarei sono i portinnesti quali 101 14 3309 C 157 11 C e 420 A Con ristagni di umidit ben si adattano anche Kober 5 BB e SO4 nonostante siano pi vigorosi dei precedenti 4 Di pari passo si dovranno per predisporre opportuni se 51 sti d impianto con al massimo 3 500 4 000 ceppi ha ES lt F centellinare le concimazioni organiche e azotate Inol _ tre sar necessario inerbire l interfilare gi al 1 2 anno d impianto scegliere sistemi di allevamento abbastanza espansi e possibilmente ricadenti GDC Pergoletta e ra zionalizzare opportunamente le potature x Resistenza al calcare attivo Nei terreni viticoli italiani normalmente ricchi di calcare tot
342. zione stata riservata dal Consorzio Vini Bardolino all opera meritoria di Zeffiro Bocci ne Il Bardolino simpatico e cordiale del 1976 e I Vini Vene ti a denominazione d origine del 1980 Inoltre il Con sorzio stato di supporto al lavoro storico e scientifico di Lamberto Paronetto con la pubblicazione di alcune sue indagini sul settore quali Sintesi Enografica sui grandi vini veronesi dell A VI VE nel 1972 Verona antica terra di vini pregiati del 1977 Viti e Vini di Verona del 1981 e La Gardesana del vino Bardolino del 1994 Nel 1992 sono stati pubblicati gli atti del convegno su Il Bardolino verso la DOCG con la caratterizzazione bioclimatica dell intera area lo studio della maturazione dell uva e la vocazionalita delle principali sottozone Tra le altre pubblicazioni recenti si ricordano Qualit del vino qualit del Bardolino del 2000 e Bardolino dai vigneti di qualit del 2003 entrambi curate da Lu ciano Bonuzzi autentico amico del vino Bardolino In fine nel 1998 uscito il libro Bardolino che piacere di Carlo G Valli una carrellata di storia produttori pae saggi e itinerari nella terra del Bardolino Un altra attivit curata dal Consorzio ha riguardato l at tivazione della strada del vino Bardolino nel 1984 fra le prime in Italia quale occasione d incontro fra i princi pali operatori economici e istituzionali della zona con 2 CARATTERIZZAZION
343. zona calda a ridosso del lago si possono ottenere vini da invecchiamento di buona struttura armonici ed equilibrati sia dal punto di vista olfattivo che gustativo Corvina 50 e Rondinella 30 possono essere perfezionate tramite l utilizzo di variet come Merlot e Cabernet Sauvignon per gli apporti di colore e di tannini da invecchiamento da variet come Sangiovese per migliorare struttura e finezza olfattiva e come Barbera la quale contribuisce con una buona acidit e note olfattive interessanti Per quanto riguarda la scelta dei portinnesti i pi indicati risultano 110 R 1103 P 161 49 SO4 K5BB 5 MANUALE D USO DEL TERRITORIO UNIT VOCAZIONALE 4 DESCRIZIONE PAESAGGIO E SUOLI Sono compresi in questa unit i settori intermedi dell anfiteatro morenico benacense Dall esterno si passa da fitte sequenze di cordoni morenici separati da strette vallecole cui fanno seguito cordoni morenici pi bassi e ampi separati da valli anche molto ampie in cui rivestono notevole importanza suoli limitati dall idromorfia o dalla scarsa profondit Sui cordoni tendono a prevalere suoli moderatamente profondi limitati dal substrato glaciale compatto DESCRIZIONE CLIMA questa l Unit Vocazionale che presenta i dati pi simili alla media della denominazione l altitudine media infatti di 140 metri e le precipitazioni si attestano a 910 mm annui con valori coincidenti rispetto alla media dell intero areale valori medi degli

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