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1. Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 11 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Legenda 1 traversi controvento 2 3 diagonali controvento 4 5 Figura sempio di configurazione di scaffalatura cantilever controventata O N IS PT Sr ST Z NNA 6 Xx F JIZ Na a k D A 4 1 3 Scaffalature cantilever parzialmente controventate O Un esempio di scaffalatura cantilever parzialmente controventata illustrata nella Figura 4 la Qia della struttura in senso longitudinale lungo il corridoio assicurata dal comportamento strutturale misto a telaio e controvento Nella direzione trasversale la stabilit fornita dalle basi Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 12 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Legenda traversi controvento colonna diagonali controvento base mensola CAIGWN ni Q sempio di configurazione di scaffalatura cantilever parzialmente controventata A NASL NVI N x ve V4 N AS W N Q A A Q C NS AMI LI A AN N av AHA ll VN Q A Q N a YY DI 4 1 4 Scaffalature cantilever non controventate La configurazione di una tipica scaffalatura cantilever non controventata illustrata nella Figura 5 la stabilit della struttura in
2. Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 24 U73032420 N ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE 6 2 Combinazione di azioni per lo stato limite ultimo I valori di progetto delle azioni devono essere combinati attraverso l utilizzo delle regole seguenti qualsiasi sia il valore maggiore considerando solo l azione variabile pi sfavorevole YYe Gk Ya Qk1 consi tutte le azioni variabili sfavorevoli che si possono verificare simultaneamente Ya G Sd Q 1 S c considerando i c Sn ZY ca X Yo 2 G valore caratteristico dell azione per peso proprio Qx valore caratteristico di uno dei carichi Ge dove Qx valore caratteristico di un tipico carico variabil Ax valore caratteristico di un carico accidentale ye fattore parziale per carichi permanenti S 4 17 6 3 Combinazione di azioni per lo stato di limite di servizio Ya fattore parziale per carichi variabili ya fattore parziale per carichi accidentali Devono essere considerate le regole di combinazione semplificate fornite nelle equazioni se i qualsiasi sia il valore maggiore considerando solo l azione variabile pi sfavorevole ys Gk ya Qxi considerando tutte le azione variabili sfavorevoli Zy G 0 97 Di il dove la simbologia definita al punto 6 2 Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 25 U73032420 ENTE ITALIANO
3. Altezza del braccio da X4 X X4 Y3 terra mm mm mm mm Yh Lunghezza del Lunghezza del Lunghezza del mm carico fino a 3 m carico da 3 m a carico oltre 6 m 6m Q 3000 200 250 300 75 O 6000 250 300 350 100 i 9000 300 350 400 150 3000 400 450 500 200 onsiderare la possibilit di aumentare Y vedere appendice D o essere ottenuti per interpolazione Se il carico flessibile si ed DO Per altri valori di Yi valori NOTA Non fornito alcun requisito o spazio libero in direzione traversale tra il lato posteriore del carico e la colonna Si dovrebbe porre atte durante le operazioni di carico e scarico per garantire che non sia applicato un carico da impatto feto a La colonna non considerata un elemento di ausilio al posizionamento come definito nella U 15512 4 C 3 Spazi liberi su pavimenti incline C 3 1 Generalit Oy L effetto delle tolleranze del pavimento deve essere cond in aggiunta agli spazi liberi della scaffalatura definiti nella presente appendice Per pavimentazioni esterne che spesso sono realizzate con DA nze elevate per lo smaltimento delle acque piovane potrebbero essere richiesti spazi aggiuntivi per sare la differente inclinazione tra la scaffalatura e il carico Scaffalature installate rispetto ad un livello di riferimento su una pen A longitudinale possono generare carichi maggiori su un singolo braccio durante le operazioni di carico e Sgio Questo pu essere un problema sia operativo c
4. Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 53 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE 8 7 7 4 Flessione e compressione assiale con instabilit flesso torsionale Gli elementi per cui l instabilit latero torsionale un potenziale modo di collasso devono soddisfare la verifica del punto 9 7 7 2 e la seguente Neg A krt Mysa kz Mz sa a 2_ lt 1 35 x min A YM XLT West y fy I YM Wetf z fy Ym dove l asse D l asse maggiore e dove k r 1 Pur con k r lt l 36 X Ag 59 lir 015 Bur e tir lt 0 90 37 Bm Lt il fattore di momento equival FPN per instabilit flesso torsionale kz Aeff Wef y e Wef z sono definiti nei puntig8 e 8 7 7 3 Xin il Minore tra Xy x da 8 7 7 3 e i fattori Sorge corrispondenti ai modi di instabilit flesso torsionale 7 il fattore di riduzione per instabilit flesso K vedere UNI EN 1993 1 3 la snellezza adimensionale La lunghezza libera ione e essere assunta pari alla massima distanza verticale dei campi di controvento NOTA Colonne realizzate con profili forati mono simmerici non sono ella presente norma In caso vedere UNI EN 1993 Per tali colonne soggette a torsione primaria e secondaria il p dipende dagli elementi che forniscono un vincolo torsionale Nel modellare tali sistemi si ponga particolare attenzion fattori di momento equivalente uniforme Bm y Bmz Pmi devono essere pelodey accordo con la forma del
5. iiS Q tori d inerzia della sezione lorda rispettivamente attorno agli assi y e z io raggio ig sezione lorda attorno al centro di taglio L influenza di spigoli arro i su tutte le altre propriet sezionali deve essere calcolata in conformit al punto 5 1 della UNI EN 1 006 8 2 3 Effetto dei fori 1 L effetto dei fori deve essere tenuto Masio E possibile determinare tali parametri attra razione nei calcoli o prove sperimentali 8 2 4 Effetto della distorsione della sezio A Gli elementi compressi realizzati con profili aperti i ui a 3 modi di instabilit che sono in ordine di lunghezza d onda vedere UNI EN 1993 1 3 Q instabilit locale C instabilit distorsionale A instabilit latero torsionale 7 NOTA Per elementi di lunghezza efficace intermedia come generalmente avviene pi profili aperti in parete sottile il modo d instabilit critico quello distorsionale Tuttavia le sezioni ape e p raramente utilizzate nelle scaffalature cantilever S Se la colonna realizzata con un profilo aperto perforato in continuo la sua resist petto all instabilti distorsionale deve essere deteminata in conformit alle prescrizioni della UNI EN 15512 8 2 5 Effetto dell instabilit locale hei Elementi in parete sottile compressi sono soggetti ad instabilit locale Nel calcolo della iS portante e della rigidezza l effetto dell instabilit locale deve essere pres
6. ioni seguenti Quando la sezione del braccio monosimmetrica ri effgaltasse orizzontale per esempio in sezioni ad U vedere figura 15 b carico produce un eccentricit del carico rispetto all asse di mezz tia verticale del braccio vedere figure D2 e D3 Q La torsione secondaria instabilit latero torsionale deve essere consideratd funzione della forma della Quando la sezione del braccio simmetrica rispetto e e l abbassamento dell unit di sezione Le sezioni tubolari snelle o le sezioni ad possono essere sensibili all ilit flessionale globale Nella verifica rispetto all instabilit permesso considerare gli effetti di vincolo TON carico solo se le propriet delle unit di carico non cambiano nel tempo ed noto il minimo effetto di vicolo che l unit di carico pu offrire L effetto di vincolo utilizzato per determinare la capacit portante del io deve essere determinato tramite prove a meno che non si possa dimostrare con metodi analitici In tal Q tipi di unit di carico che si possono utilizzare devono essere specificate nelle istruzioni d uso della scaffal Quando nascono effetti torcenti il progetto deve essere svolto attraverso calcoli in conformit alla UNI EN 1993 1 1 o alla UNI EN 1993 1 3 in base alle caratteristiche delle sezioni o attraverso altri metodi analitici Vedere appendice D per indicazioni sull instabilit latero torsionale di sezioni ad laminate a caldo Nell
7. Durante la prova on ye essere contatto tra la colonna ed il telaio di prova lungo questa distanza Si collega poi un seg i braccio alla colonna per mezzo del connettore da testare e si posizionano gli elementi di bloccag el braccio Nella figura A 5 si fornisce un esempio di una tipica disposizione di prova b Gli spostamenti laterali e lo sv Sgi mento dell estremit del braccio devono essere evitati mediante un dispositivo di trattenuta laterale ch unque permetta al braccio di muoversi liberamente nella direzione del carico c Il carico deve essere applicato ad una Sea maggiore di 300 mm dalla faccia della colonna come illustrato nella figura A 3 NOTA Si deve fare attenzione affich la linea d azione dog cambi in modo significativo d La rotazione deve essere misurata mediante 7 1 trasduttori di spostamento appoggiati su una le fissata al braccio in prossimit del connettore ma con un gioco sufficiente da per la distorsione del collegamento strumenti d4 e do nella figura A 3 Q 2 un inclinometro collegato al braccio vicino al connettore L e nel caso di collegamenti a clampa il provino deve includere i trattamenti Aa iciali di finitura e tutte le coppie di serraggio devono essere in accordo con le istruzioni di montaggi duttore Ya ia Q Q Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 83 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Legenda b maggiore di 300 mm c tr
8. responsabile delle conseguenze che possono derivare dall uso improprio del testo dei progetti in inchiesta pubblica RELAZIONI O NAZIONALI O 9 n 7 4 La presente norma stata elaborata sot competenza della Commissione Tecnica PREMESSA UNI Ingegneria strutturale Q 2 Ga La Commissione Centrale Tecnica dell UNI ha tato fasya approvazione il giorno mese anno A 1 So Ya la 9 UNI Milano Riproduzione vietata codice progetto U73032420 Tutti i diritti sono riservati Nessuna parte di questo documento pu essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi fotocopie microfilm o altro senza il consenso scritto di UNI U73032420 Phi ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Le scaffalature cantilever sono uno dei sistemi strutturali per lo stoccaggio delle merci nei magazzini Tali scaffalature sono progettate per massimizzare la potenzialit ricettiva del magazzino e l accessibilit alle posizioni di carico per lo stoccaggio di unit di carico lunghe con dimensioni anche irregolari movimentate da carrelli elevatori convenzionali o da macchine speciali Introduzione La scaffalatura cantilever costituita da componenti di acciaio tra cui le colonne bracci basi elementi di controven rivestimenti Si utiliz ollegamenti speciali tra bracci colonne e sistemi di controventatura per realizzare una struttura tridimens ao A acciaio controventata o intelaiata servita da corridoi che consentano il passag
9. I numero di prova K caratteristica LT latero torsionale m valore medio max mo min m n valore to pl plastico R resistenza 9 Rd resistenza di prog jgprogetto nominale S carico resistenza Sd resistenza di progetto Sd Ser servizio esercizio T torsionale 1 T valore osservato durante la prova S w 4 anima O 4 Basi della progettazione lt i 4 1 Generalit O La scaffalatura industriale tipo cantilever una struttura formata da ersi di elementi portanti verticali colonne stabilizzate da basi appoggiate al pavimento su uno o ambi i lati delle colonne sono agganciati elementi orizzontali bracci o mensole in numero variabile sui yt si appoggiano i carichi Le colonne sono collegate tra loro in direzione longitudinale generalmente da c nti verticali 4 1 1 Sistemi costruttivi O Esistono diversi sistemi di collegamento con cui le scaffalature cantilever possono esserle izzate In generale tutti i sistemi sono studiati per consentire la regolazione in altezza dei livelli di c P Le tipologie principali illustrate in Figura 2 sono le seguenti Q 1 Struttura con bracci fissati con bolzone Tipo di scaffalatura in cui il braccio fissato alla colonna mediante una staffa collegata con un bolzone che si inserisce in fori predeterminati sulla colonna stessa Successivamente possibile eseguire la regolazione del passo verticale dei livelli di carico 2 Struttura con bracci agganciati Scaffalatura in cui
10. Il comportamento ivrsi lo collegamento critico per il comportamento globale della struttura Esso influenzato da diversi quali Q di colonna sp ssore della colonna il En le A d del materiale utilizzato e la finitura s iale delle superfici collegate per collegamenti bullonati soggetti a taglio Tutte le combinazioni di questiffattgti che si possono presentare nel progetto della struttura devono essere sperimentate separatamente o che si possa ragionevolmente dimostrare che l interpolazione dei risultati fornisca una stima conserfa parametro Per ogni tipo di accoppiamento base co devono essere ripetute tre prove identiche al fine di poter interpretare statisticamente i risultati in confofmit al punto 12 3 3 A 2 5 2 Predisposizione della prova do La prova deve essere organizzata come segue O a uno spezzone di base deve essere collegato ad un peo rigido b Incaso di collegamenti bullonati a taglio o taglio e trazione nia dizioni di finitura superficiale e le azioni di serraggio devono essere in accordo con le istruzioni di ass io del produttore c I movimenti laterali e le torsioni della colonna devono essere evita iz vincoli laterali che tuttavia devono permettere il libero movimento della colonna nella direzione cagico applicato capacit flessionale della colonna o del collegamento o della base quale pi piccola dal lato d Il carico deve essere applicato ad una distanza sufficient
11. Legenda e distanza dal bordo della colonna al bordo dell area efficace definita dall equazione 40 Figura 26 Area efficace della piastra di base Quando la distanza dal bordo dell amp J al bordo della piastra di base minore di e si deve considerare un valore di e ridotto p A a istanza dalla colonna al bordo della piastra di base L azione di compressione di progetto sull deve soddisfare la condizione seguente Nsa lt fjAbas 0 42 In cui Avas l area efficace della piastra di base defini figura 26 NOTA Il progettista dovrebbe accuratamente verificare cha Q i appoggio considerata rispecchi le effettive condizioni di installazione del sistema incluse eventuali piastre d sS ramento 8 11 3 Basi realizzate con sezioni tubolari O L interazione tra il lato inferiore di una sezione tubolare e una mo lcestruzzo mostrata in termini di pressione di contatto in figura 27 Assumere un vincolo di tipo cerniera alla base a favore di sicurezza e porta progettazione di una piastra pi robusta di quanto sia suggerito nella UNI EN 15512 S L 9 Q Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 61 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Legenda b parte non efficace della sezione e area rigida della flangia della sezione cava Fj carico trasmesso al pavimento Msd momento flettente nella flangia inferiore t spessore della sezione cava Figura 2fSarea effi
12. b Per colonne in direzione trasversale Per determinare la lunghezza efficace della colonna si deve applicare una procedura idonea figure 19 20 e 21 Tale procedura deve includere e Rigidezza flessionale della base e Spessoramento della base e Rigidezza rotazionale del collegamento base colonna e Distribuzione dei carichi lungo la colonna NOTA 1 E permesso evitare di considerare il sistema di ancoraggio al pavimento se una colonna bifronte progettata con una rigidezza flessionale alla base di una colonna monofronte Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 48 U73032420 ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE NOTA 2 Per colonne rastremate il momento d inerzia dovrebbe essere calcolato secondo il metodo proposto da Timoshenko 7 In alternativa un metodo semplificato consiste nel considerare il momento d inerzia della sezione a 2 3 dell altezza rispetto al livello di carico pi alto vedere misura H in figura 20 Per collegamenti bullonati con sezioni laminate a caldo la rigidezza rotazionale del collegamento base colonna deve essere calcolata secondo la UNI EN 1993 1 8 Figura 19 Lunghezza di libera inflessione in direzione trasversale effetto degli ancoraggi g 9 Per collegamenti saldati con profili laminati a caldo permeSso assumere una rigidezza rotazionale infinita verificando che ci sia sufficiente rigidezza per prevenire la piega lle flange e l instabilit lo
13. rapporto proffagltaJarghezza minore di 4 1 abbiano un sufficiente vincolo torsionale da permettere di ignorare questo fenomeno lt lt 8 7 6 Instabilit Sed e flesso torsionale 8 7 6 1 Generale O Oltre alla verifica di stabilit Sri si dovrebbe verificare anche l instabilit flessionale attorno all asse debole della sezione NOTA l instabilit torsionale di solito critica er sezioni aperte simmetriche rispetto ad un punto Sezioni mono simmetriche e non simmetriche generalmente so oggette ad instabilit flesso torsionale 8 7 6 2 Resistenza di progetto rispetto riha it torsionale e flesso torsionale In condizione di compressione uniforme deve sA la condizione seguente Nsa lt Ner T e DS Nsa s Noret La resistenza a stabilit Np ra corrispondente all instabilit torsion flesso torsionale deve essere determinata utilizzando le espressioni date nel punto 8 7 5 sostituend minore tra Nert O Norer CON Ner dove D 1 z El Nor G I azione critica per l instabilit torsionale Q 30 eT L N N N N Nor FT DB F sal Ii cT y 4 2 2 LoT Q Nory o Nery 2 con B 1 e 32 l o dove Nor rr azione critica per l instabilit flesso torsionale Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 51 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Nery il carico critico elastico del montante basato sulla lunghezza di libera inflessi
14. y ly igy oppure M z igz C lt A m O 5 0 snellezza secondo 8 7 5 3 17 ig raggio giratore della sezione lorda attorno all asse considerato Sa a fattore d imperfezione da determinare secondo il punto 8 7 5 2 1 8 7 5 2 Curve d instabilit dr In base al tipo di sezione ed al piano d instabilit sono disponibili 4 curve relazioni tra il carico OZ RR e la snellezza Ciascuna curva d instabilit associata ad un valore del fattore d imperfezione a dato nel prospetto 7 Prospetto 7 Fattori d imperfezione Curva d instabilit ao a b c Fattore d imperfezione a 0 13 0 21 0 34 0 49 Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 46 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE La curva d instabilit appropriata per una particolare sezione deve essere determinata dal prospetto 8 Prospetto 8 Fattore d imperfezione a per diversi tipi di sezioni formate a freddo Instabilit attorno a Tipo di sezione i a NOTA Per altri tipi di sezioni non mostrati in tabella a pu essere scelto in corrispona sezione pi simile Profili con sezioni chiuse possono essere verificati utilizzando in alternativa a il limite di snervamento di base fy del foglio di materiale metallico dal quale il profilo realizzato per formatura a freddo secondo la curva b b il limite di snervamento medio fya del profilo dopo la formatura a freddo determinato
15. NOTA Lo spessore della a di solito un totale di 0 04 mm per 275 g m 7 5 3 2 Profilati laminati a cal EN 10024 e la UNI EN 10034 Le regole di progettazione date per ga a caldo devono essere in conformit con la UNI 7 5 4 Larghezza e profondit di un profilo fa 7 5 4 1 Profilati lavorati a freddo O La larghezza e la profondit degli elementi piani di un tg pron rispettare i requisiti dati nei prospetti 3 e 4 Prospetto 3 Tolleranze sulla larghezza bo degli ele piani irrigiditi Dimensioni in millimetri Spessore t bo lt 50 50 lt i 100 lt bo lt 220 hd t lt 3 0 0 75 1 00 AN 1 00 3 0 lt t lt 5 0 1 00 1 00 L 1 25 5 0 lt t lt 15 0 1 00 1 25 gt Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 30 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Prospetto 4 Tolleranze sulla larghezza b degli elementi piani non irrigiditi Dimensioni in millimetri Spessore t bo lt 40 40 lt bo lt 80 80 lt bo lt 120 t lt 3 0 1 20 1 50 1 50 Dr lt 5 0 1 50 1 50 2 00 5 0 lt 2 00 2 00 2 00 7 5 4 2 Profilati laminati a o La larghezza e la profondit sog Apa i piani di un profilato devono essere in conformit alla UNI EN 10024 e la UNI EN 10034 7 5 5 Rettilineit degli elementi 4 7 5 5 1 Profilati lavorati a freddo S e La deviazione massima inizial
16. caldo F 2 1 Schemas sio generale Nel caso di colonna aa solo da un lato soggetta a compressione e flessione la figura F 3 mostra la distribuzione del dii J Legenda a lunghezza 4 de 4 Liers per la verifica di stabilit flesso torsionale o b momento flettente effettivo fico c momento flettente equivalente iu GY Mirre Figura F 3 Schema statico di colonna fadpaf ronte ty F 2 2 Calcolo di Mrrg cr per profili laminati a caldo con sezioni ad Per una mensola realizzata con un profilo ad laminato a caldo e caricata con un azione concentrata all estremit agente nel baricentro della sezione trasversale priva di vincoli rotazionali per tutta la lunghezzza il momento critico elastico Mieg crel Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 108 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE E I G a MrrBerel Y2 L NOTA Formula tratta da Theory of elastic stability Timoshenko amp Gere cl 6 3 Dove L LrFg l momento d inerzia rispetto all asse debole della sezione C G lz Ci lt rigidez ionale di De S Venant Cw costante d ingobbamento y2 da determina ndo il prospetto G 2 Wa modulo fles i della sezione Mregor momento fl ico per instabilit torsionale MreB ore Momento Face ico elastico per instabilit torsionale 0 66 E Mregor pu essere cele occio descritto nel punto H 2 2 sostituendo il ter
17. ccr fy nessuna riduzione dovuta all instabilit cy Lh 0 66E SELE OS Se 250 Shy 3075 Lh dh i gt Frer er fy Mr i E dr Lh SA 0 66 E Q Se btf 0 7 fy 0 66 E OTBF cr 7 TIRI z7 Quindi Mreg or OTFB or Wel Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 111 U73032420 ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Dove L la distanza tra due vincoli torsionali adeguati H l altezza della sezione ad B la larghezza delle flange della sezione ad T lo spessore della flangia della sezione ad oTeB or lo sforzo di flessione critico a livello del quale si svilippa l instabilit flesso torsionale Wa il modulo flessionale elastico della sezione ad I rispetto all asse maggiore Le relazi te sopra sono mostrate in figura F 7 Figura F 7 R zione tra la snellezza della trave e lo sforzo flessionale critico per instabilit flesso 4 250 200 150 100 50 w 0 200 400 600 800 1200 200 2000 s i 1 000 1400 torsionale NOTA La formula semplificata per Ofrtg r basata sullo sforzo elastico critico ayota flesso torsionale per una trave soggetta ad un momento flettente costante in condizioni di vincolo a ad entrambe le estremit vedere per esempio in letteratura Theory of elastic stability Timoshenko amp Aj uesta formula il termine di De S Venant trascurato rispetto a
18. dei bracci 17 8 4 1 Generalit La lunghezza del braccio pu essere corsi ta come la distanza tra il lato esterno della colonna e l estremit del braccio figura 11 fa Figura 11 Lunghezza del braccio Qy RA A bracci devono essere progettati allo stato limite ultimo e di servizio come segue a Stato limite ultimo Q bracci devono soddisfare i requisiti dei punti 8 5 e 8 6 quando sono soggetti ai carichi shade punto 8 4 2 b Stato limite di servizio I limiti di deformazione sono definiti nel punto 10 2 2 8 4 2 Carichi sui bracci 8 4 2 1 Generalit Se non altrimenti specificato il carico sui bracci deve essere ricavato dal peso per unit di volume delle Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 35 U73032420 ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE merci immagazzinate o dal peso delle singole unit di carico deve essere specificamente determinato per ogni progetto in accordo con l utilizzatore finale Il carico sui bracci influenzato da e la rigidezza flessionale del braccio la rigidezza rotazionale del collegamento braccio colonna la rotazione della colonna all altezza del braccio considerato la rigidezza flessionale dell unit di carico stessa il ero di bracci su cui l unit di carico si ripartisce Questi fa Oo essere considerati applicando un metodo di valutazione dei carichi preciso o un metodo se to Per applicare il n
19. del punto A 1 2 NOTA Vedere articolo di J M Davies and J S Cowen 12th rem Raga Conference in bibliografia Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 94 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Appendice C Spazi liberi per le unit di carico e l attrezzatura di movimentazione Normativa C 1 SpazAliberi per le unit di carico Gli spazi devono essere considerati in relazione alle massime misure globali dell unit di carico includendo I iasi sporgenza del carico Le dimensioni massime dell unit di carico devono essere specificate da re delle specifiche o dall utilizzatore C 2 Spazi liberi GjBzontali e verticali in una campata Gli spazi orizzontali e vert A devono essere minori dei valori mostrati in figura C 1 e nel prospetto C 1 NOTA In ambienti ad alto sd il punto B 4 della UNI EN 15620 come definito dallo specificatore spazi maggiori possono essere richiesti per m fette condizioni di operativit in sicurezza Legenda 1 Carico sporgente Or 2 Braccio rappresentato con deformazione 3 Braccio rappresentato senza deformazione 4 Base Oy 5 Colonna C O Figura C 1 Spazi liberi orizzontali e verticali K Y3 J y VA a k Z3 Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 95 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Prospetto C 1 Spazi liberi orizzontali e verticali in una campata
20. della colonna Q il tipo di braccio la posizione del braccio sul connettore il metodo di collegamento del braccio al connettore il tipo di staffa le propriet del materiale utilizzato Le prove devono considerare singolarmente tutte le possibili combinazioni di questi fattori che si possono avere nelle varie configurazioni di progetto della struttura tranne ove si possa ragionevolmente dimostrare che un opportuna interpolazione dei risultati fornisca una stima conservativa delle prestazioni della struttura Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 82 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Per ogni accoppiamento colonna connettore si devono eseguire almeno tre prove in condizioni nominali identiche cos da permettere l interpretazione statistica dei risultati secondo il punto 12 3 3 In alternativa possibile eseguire una serie di prove modificando un solo parametro significativo come per esempio l altezza del braccio lo spessore della colonna ecc che trattato come un corpo unico ai fini dei calcoli statistici come indicato nel punto 12 3 4 La famiglia di prove deve essere costituita da almeno 10 prove A 2 2 2 Disposizioni di prova Il siste rova deve essere realizzato come segue a Si ce feliasconeno di colonna ad un telaio di prova rigido in due punti a distanza g dove g lu SI connettore del braccio 2 x larghezza del fronte della colonna
21. di progetto siano rispettati NOTA Il fuori piombo massimo un imperfezione della struttura che influenza il progetto 7 8 Durabilit AI fine di ntire la durabilit della struttura nelle condizioni di utilizzo e per l intera durata della vita utile cel impigodi progetto deve tenere conto dei fattori seguenti a l A b il gr sposizione c la form i elementi ed particolari strutturali d la possibilit ffettuare interventi di manutenzione sui rivestimenti protettivi Quando si collegano cem lizzati con materiali diversi occorre prevenire la corrosione dovuta al contatto tra metalli differenti NOTA normali rivestimenti protettivi tranne in caso di danni dovuti a si effettueranno trattamenti spe i bero garantire la protezione per almeno 10 anni in ambienti interni asciutti 8 Analisi strutturale Vo 8 1 Modellazione strutturale ed ipotesi di BE Il modello di calcolo e le ipotesi di base per la modella e le verifiche devono riflettere il comportamento strutturale allo stato limite considerato con un accurat propriata e devono riprodurre il tipo di comportamento atteso per le sezioni gli elementi ed i colleg Nite Il metodo utilizzato per l analisi deve essere coerente con le suli base del progetto 8 2 Calcolo delle propriet sezionali N Per comuni profli laminati in acciaio le caratteristiche delle sezioni sono ama nite dal produttore Per profili particolari o realizzati per piegatura a f
22. diagramma del momento flettente tra due punti controventati vedere prospe rospetto 10 Prospetto 9 Fattori di momento equivalente i fattore momento Controvento la attorno all asse secondo l asse C Bmy y y y y D Bmz Z Z Z Z BmM LT y y Z Z Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 54 U73032420 Phi ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Prospetto 10 Fattori di momento equivalente uniforme Diagramma del momento Fattore di momento equivalente uniforme Bm Momenti di estremit TA yM 1 lt y lt 1 Momen a carichi laterali nel iano Ma 47 a i Momenti dovuti a carichi laterali nel L piano e momenti di estremit S Mo Ma ops AM Buo _ Buy Ma max KoA solo ai carichi laterali max M momen nza cambio sc cambio segno am Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 55 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE 8 7 7 5 Flessione e trazione 8 7 7 5 1 Trazione Elementi laminati a caldo soggetti a trazione devono essere progettati in conformit al punto 6 2 3 della UNI EN 1993 1 1 Elementi formati a freddo soggetti a trazione devono essere progettati in conformit al punto 6 1 2 della UNI EN 1993 1 3 8 7 7 5 2 binazione di flessione e trazione Element tti a flessione e trazione devono soddisfare la condizione seguente o t lt 1 38 dove Q Msa e Nsa sono rispettivam
23. due assi orizzontali e che pu essere agganciata in posizione secondo necessit La preparazione dei campioni per la prova di compressione con questo metodo uguale a quella descritta nel punto A 2 1 2 tranne per il fatto che in c non sono necessari intagli nelle piastre di pressione Il provino deve essere montato nell apparecchiatura di prova con il baricentro della sezione trasversale lorda in posizione centrale con una piastra di carico libera di ruotare al fine di rilevare eventuali disallineamenti della piastra di estremit del campione Si applica un piccolo carico di assestamento per esempio lo 0 5 Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 81 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE del carico di collasso atteso per portare la piastra di carico regolabile dell apparecchiatura a pieno contatto con la piastra del provino In seguito la piastra regolabile fissata Il carico deve essere poi aumentato incrementalmente fino al collasso deve essere registrato il carico massimo raggiunto A 2 1 4 Correzione dei valori osservati I carichi di collasso osservati devono essere corretti tenendo conto degli spessori e dei limiti di snervamento reali Ko di prova secondo quanto indicato nel punto 12 3 5 A 2 1 5 dei risultati Si ottiene il cawco di collasso caratteristico R secondo il punto 12 3 3 e si calcola l area efficace della sezione trasversa el modo seguente Aeg Rx
24. e La rotazione deve essere misurata mediante 1 trasduttori di spostamento appoggiati su una piastra fissata alla colonna in prossimit del collegamento ma con un gioco sufficiente da permettere la distorsione del collegamento stesso strumenti d4 e do nella figura A 5 2 un inclinometro collegato alla colonna vicino al collegamento Legenda b mao uguale a 300mm c attua O apparecchi di Misura telaio di prov altezza della pal lunghezza del provino Q gt o Qa Q campione di prova collegamento base colonna 47 k distanza tra gli strumenti di misur I vincoli laterali che consento la ST Figura A 6 Disposizione per la prova Sesione del collegamento base colonna Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 89 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Un carico iniziale F pari al 10 del carico di collasso atteso pu essere applicato al sistema e poi rimosso come precarico per assestare i componenti Gli strumenti di misura devono essere azzerati A 2 4 3 Procedura di prova Il carico F deve quindi essere aumentato gradualmente fino a raggiungere il carico massimo ed il cedimento del collegamento Per ogni prova deve essere misurata la rotazione del collegamento e deve essere diagrammata la curva momento M rotazione 0 dove M b Sos A 7 E ed gt 9 A 8 dove b bracciodileva per il A distanza tra gli strumenti e ella Fi
25. elemento sono tali per cui non chiaramente Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 57 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE individuabile il punto di azione dei carichi nella progettazione deve essere considerata un appropriata eccentricit Mecc Il giunto deve essere verificato con le formule seguenti Nsa Mecc Mjsa lt 1 Aspfy Msp YM YM dove O Mjsa M QO Nsa 21 Zerr mng 40 39 X vedere pu Aeff area efficace dell Op o pi debole Wett modulo flessionale de A efficace dell elemento pi debole x distanza tra il punto di flessi AV ed il giunto o l estremit collegata lunghezza efficace Asp area netta del giunto 0 Msp momento resistente del giunto O Mecc momento dovuto all eccentricit ca Le azioni interne dovrebbero essere assunti non inferiori ad pr KAN 5 flettente pari al 10 del momento resistente della sezione pi debole a ed un azione di taglio n7 della resistenza della sezione pi debole nella direzione di entrambi gli assi principali 8 10 Progetto delle collegamento base colonna Pr Il collegamento base colonna deve essere progettato rispetto alla NA di Nsa e Msa sia per le colonne monofronte che per quelle bifronte Nsa e Msa devono essere derivate d Qi L I principi per la verifica del collegamento sono definiti nella UNI EN 1993 1 8 Un metodo semplificato per calcolare Msa nel caso monofronte il segu
26. modulo di resistenza carico totale su un braccio Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 7 D Mm A T 3 S H D U73032420 i ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE coefficiente di espansione termica lineare fattore di correzione per il limite di snervamento fattore di imperfezione coefficiente del braccio fattore di correzione per lo spessore di amplificazione per gli effetti del secondo ordine ciente di sicurezza parziale coe di sicurezza parziale per le azioni accidentali coefficie rico coefficiente 2 parziale per le azioni permanenti coefficiente del m coefficiente di sicurezZ le per le azioni variabili inflessione IA deformazione Q rotazione Vo fattore di moltiplicazione per gli elementi dGOgimono dell anima rapporto di snellezza rapporto di snellezza adimensionale rapporto di Poisson O densit 79 resistenza al taglio Ja imperfezione laterale iniziale Q imperfezione laterale assestamento iniziale del collegamento L 9 coefficiente di riduzione della sollecitazione di imbozzamento Testo a pedice b c cr d db deformazione di compressione imbozzamento buckling compressione capacit critico di progetto teorico nominale distortional buckling Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 8 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE FT flessionale torsionale flesso torsionale G lordo
27. secondo la definizione data nel punto 7 2 con la curva di stabilit c Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 47 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE 8 7 5 3 Lunghezza di libera inflessione La lunghezza di libera inflessione di un elemento appartenente ad un sistema strutturale deve essere determinata come la lunghezza di una colonna con medesima sezione trasversale e con entrambe le estremit incernierate che ha lo stesso carico critico Euleriano del sistema considerato Se le azioni interne nel piano di inflessione dell elemento sono state determinate con un analisi del secondo ordine sono gi incrementate con tali effetti e la lunghezza di libera inflessione pu essere assunta pari alla lunghezza di sistema Per dete il carico critico elastico della colonna si deve applicare una procedura idonea Se la lunghezza mE devono es non stata determinata per mezzo di un analisi globale i valori del fattore di libera infessione evono essere assunti come definite nel seguito e KL dove L lunghezza di sistema pio la lunghezza tra i nodi controventati significativi rispetto al modo d instabilit considerate a Per ogni elemento con enver stremit fisse rispetto al modo d instabilit considerato l altezza tra due nodi adiacenti in un sistema cgfitroventato vedere h1 e h2 in figura 18 K 1 Figura 18 Lunghezza di libera E7 longitudinale O
28. senso longitudinale lungo il corridoio assicurata dal comportamento a telaio delle colonne e delle travi longitudinali Il collegamento delle travi alle colonne deve essere rotazionalmente rigido Nella direzione trasversale la stabilit fornita dalle basi Si sconsiglia l utilizzo di questo tipo di scaffalatura con mezzi meccanici di movimentazione Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 13 U73032420 ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Legenda a braccio b colonna c base d traverso del telaio Figura 5 Esempio di struttura cantilever non controventata E d J N N y A N N N y R Y A A sam y 4 1 5 Vita operativa di progetto Ai fini della determinazione delle condizioni di carico si deve considerare una vita operativa di progetto di almeno dieci anni Tuttavia questa assunzione non pu essere considerata come garanzia della reale vita utile della scaffalatura NOTA La vita utile della maggior parte delle scaffalature cantilever dipende dall usura e dai danni subiti durante l utilizzo o dalla corrosione fattori che impossibile prevedere in fase di progetto e che non sono oggetto del presente punto Si presume che la scaffalatura sia utilizzata in modo idoneo e che ogni eventuale danno sia immediatamente riparato Si veda anche UNI EN 15629 e UNI EN 15635 Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO
29. sommit alla scaffalatura figura G1 E W carico totale sulla scaffalatura figura G1 G 2 Rigidezza a taglio di una campata controventata Per un campata controventata in cui si pu dimostrare che la flessibilit dei nodi trascurabile o pu essere consentita nei limiti delle espressioni utilizzate per esempio utilizzando un area ridotta per la sezione degli elementi di controvento la rigidezza a taglio per unit di lunghezza Sp data da Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 114 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Dove le espressioni di San Saa Sab SONO definite in figura G2 per diversi tipi di controvento G 3 Fattore di amplificazione Se Vsa Va lt 0 1 gli effetti globali del secondo ordine possono essere trascurati Allo stato limite ultimo la componente delle forze interne e delle deformazioni calcolate secondo la teoria del primo ordine aumentata per tener conto degli effetti del secondo ordine attraverso il fattore s we Qa Vsa il valore di SI carico verticale totale che deve essere stabilizzato da una singola campata di controvento lisi di stabilit semplificata Wo Figura G 1 Ipotesi Oyi Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 115 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Figura G 2 Rigidezza a taglio per sistemi di controvent
30. valori di progetto del momento e dell azione di trazione Se la capacit flessionale sab attraverso un progetto in condizione plastiche deve essere applicata la formula d interazione da la UNI EN 1993 1 1 8 8 Progetto delle colonne a fless Allo stato limite di servizio la massima Aeaazione di qualsiasi colonna deve essere determinata attraverso un analisi che tenga conto della i d Japi e distribuzione dei carichi di esercizio realisticamente pi gravosa A pieno carico considerando solo un lato caricato nel di scaffalature bifronte la deformazione massima della colonna deve risultare in accordo con i valorii pressi al punto 10 L altezza della colonna deve essere misurata come ratez La e da terra al braccio pi alto la deformazione deve essere misurata in questo punto Se non altrimenti specificato le deformazioni devono essere calcolate KQherando la somma degli effetti di tutti i component significativi come mostrato in figura 23 permesso ave A base in trazione solo se sono presenti ancoraggi in grado di resistere all azione di trazione di progetto S Devono essere considerati i fattori definiti nel punto 8 7 5 3 Q NOTA Se si realizza un modello strutturale per studiare la struttura nella modellazione dei br ccj idovrebbe considerare un elemento rigido di lunghezza pari a met larghezza della colonna X Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 56 U73032420 Pa ENTE ITAL
31. 2 1 1 Scopo della prova La prova serve per osservare l influenza di fattori come la presenza di forature e fenomeni di instabilit locale sulla resi a a compressione di una colonna tozza Tale prova non idonea per osservare l influenza dell inst distorsionale A 2 1 2 pis fedaagni e metodo di prova Alternativa 1 Il provino deve e SS come segue vedere figura A2 a la sua lunghezza essere maggiore del triplo della larghezza piana maggiore della sezione ignorando gli elementi di nto intermedi e deve comprendere almeno cinque passi di forature b Il campione deve Lt forature Ag all asse longitudinale a met tra due serie di mi c Le piastre di base e di som vono essere imbullonate o saldate ad ogni estremit del montante NOTA La sezione deve essere corretta in ba rno elastico distorsione della forma della sezione trasversale dopo il taglio a causa delle sollecitazioni residu pane saldatura alla piastra di base Il carico assiale deve essere trasmesso all di base e di sommit mediante piatti di pressione di spessore sufficiente a garantire che il risultato Me a non sia influenzato dalle deformazioni delle piastre stesse Le piastre di pressione devono sporgere di D o 10 mm dal perimetro della sezione del montante Le piastre di base e di sommit devono essere posto e fissate sulle piastre di pressione le quali ON a sfera come illustrato nella figura A 2 v a 1 So Ya lo O devono presentare degli
32. 629 Nell analisi globale si deve utilizzare il valore massimo specificato per l unit di carico 5 3 2 1 Valore medio del peso dell unit di carico Non permesso ridurre il peso delle unit di carico per calcolare il comportamento strutturale globale della Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 21 U73032420 ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE scaffalatura in funzione delle condizioni in cui utilizzata 5 3 3 Carichi di posizionamento verticale Per tenere conto delle azioni aggiuntive trasmesse alle scaffalature durante le normali operazioni di stoccaggio dei carichi nella verifica delle bracci e dei relativi connettori devono essere applicati i carichi di posizionamento seguenti Il valore minimo del carico di posizionamento verticale Q deve essere pari al 25 del peso massimo dell unit rico applicato verso il basso nella posizione pi sfavorevole in base al tipo di azione che si vuole de inare taglio o momento flettente Non necessari nsiderare il carico di posizionamento per la verifica di deformabilit delle bracci o per il progetto delle c o altri componenti 5 3 4 Carichi di posi orizzontale 5 3 4 1 Generalit Nelle operazioni di posting unit di carico si applicano i carichi di posizionamento minimi trafe seguenti in direzione orizzontale ale al corridoio nella posizione pi sfavorevole Eventuali sovraccarichi accidentali so prendere in considerazione ve
33. DATI DI COPERTINA E PREMESSA DEL PROGETTO U73032420 Sistemi di stoccaggio statici di acciaio Scaffalature Cantilever Principi per la progettazione strutturale Steel static storage systems Cantilever racks Principles for structural design ORGANO In ia strutturale COMPETENTE CO AUTORE SOMMARIO La norma descrive i metodi acciaio Sono inoltre definiti i re di carico condizioni di installazio oe verifica per la progettazione delle scaffalature cantilever di tecnici di queste scaffalature con particolare riferimento ai tipi d a ammissibili UNI Milano Riproduzione vietata codice progetto U73032420 Tutti i diritti sono riservati Nessuna parte di questo documento pu essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi fotocopie microfilm o altro senza il consenso scritto di UNI DATI DI COPERTINA E PREMESSA DEL PROGETTO U73032420 Questo testo NON una norma UNI ma un progetto di norma sottoposto alla fase di inchiesta pubblica da utilizzare solo ed esclusivamente per fini informativi e per la formulazione di commenti Il processo di elaborazione delle norme UNI prevede che i progetti vengano sottoposti all inchiesta pubblica per raccogliere i commenti degli operatori la norma UNI definitiva potrebbe quindi presentare differenze anche sostanziali rispetto al documento messo in inchiesta Questo documento perde qualsiasi valore al termine dell inchiesta pubblica cio il 14 09 15 UNI non
34. DI NORMAZIONE I carichi di posizionamento non devono essere considerati allo stato limite di servizio 6 4 Fattori di sicurezza per i carichi fattori di carico sono indicati nel prospetto 1 Prospetto 1 Fattori di sicurezza sui carichi Azione Stato limite ultimo Stato limite di servizio Carichi p nti ye Carichi variabili Yo con effetto Cds vole 1 3 1 0 con effetto fa de 1 0 1 0 Carichi unitari 1 4 1 0 Carichi di posizionamento CU 1 4 1 0 Altri carichi variabili AL 1 5 1 0 Carichi accidentali A YA 1 0 YGA 1 0 eI YQA fo NOTA L incertezza statistica riguardante il pes dg nit di carico notevolemente inferiore a quella che si ha per le azioni variabili convenzionali considerate per gli ed scaffalature l utilizzatore esercita un alto livello di controllo gili generici e quello delle azioni permanenti La maggiore incertezza nelle prestazioni legate al carico di una scaffalatura anMlever data dall interazione con l attrezzatura di carico Si considera che questi effetti siano incorporati nei carichi aCeideptali e nei carichi di posizionamento che si hanno in condizioni di buon utilizzo vedere punto 5 3 g 7 fattori di sicurezza dei materiali yy per lo stato limite ultimo e lo stato limite Gili io previsti dalla presente norma sono descritti nel prospetto 2 tali valori devono essere utilizzati o Dr specificato 6 5 Fattori di sicurezza per i materiali nella l
35. IANO DI NORMAZIONE Legenda 1 flessione della base 2 rotazione del collegamento base colonna 3 flessione della colonna 4 rotazione del collegamento bracio colonna 5 flessione del braccio 6 She deformazione orizzonale globale della colonna 7 Sh deformazione orizzonale della colonna dovuta alla flessione della base 8 LO deformazione orizzonale della colonna dovuta alla rotazione del collegamento base 9 Sh3 O formazione orizzonale della colonna dovuta alla flessione della colonna 10 a ione della colonna dovuta alla deformazione della base ed alla rotazione del collega ase colonna Figura 23 comit struttura cantilever 8 9 Progetto dei giunti I giunti di continuit devono essere progettati considerando le indicazioni seguenti dr a b i giunti devono avere almeno la resistenza dell elemento collegato pi debole o KM essere progettati per un azione assiale di compressione Nsa ed un momento flettente Mj sa i giunti ed i collegamenti devono essere progettati in modo che i carichi le azioni assiali di taglio e flettenti possona essere trasferite alle sezioni efficaci degli elementi collegati se dimostrato tramite prove che la rigidezza ed il momento resistente delle due parti di colonna collegate dal giunto sono superiori a quelli del singolo pezzo di colonna permesso ignorare la presenza del giunto nella modellazione e nell analisi globale quando i dettagli costruttivi alle estremit di un
36. a della sezione a 2 3 dell altezza totale mp da terra all ultimo livello di carico H in figura 18 moltiplicato per un coefficiente 1 2 La massima dol H lt 6m 00000 a 6m lt Hsgs12m 41 6 000 H H gt 12m gt dove H in mm l altezza della colonna misurata O all ultimo livello di carico Figura 33 Deformazione ammissibile della colera n direzione trasversale i D 60 O 50 2 30 AY 20 Q 0 3 000 5 000 9 000 12 000 15 000 x gt Altezza H mm Q Y Freccia orizzontale mm A Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 72 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE 11 Marcatura ed etichettatura Tutti gli impianti devono essere dotati di opportuna cartellonistica dislocata in uno o pi punti in funzione delle dimensioni dell impianto in cui indicato in modo chiaro e leggibile a che il cantilever stato progettato in base a questo documento b il peso massimo dell unit di carico c il carico massimo sul braccio d il carico massimo complessivo della colonna Quando hns di carico o la portata ammissibile non sono uguali in tutta l installazione i cartelli di portata sopra desti evono essere posizionati in modo che per ogni zona della scaffalatura sia individuabile in modo chiar ata massima dei singoli elementi 12 Metodi di prode 0 dei risultati 12 1 Generale Le prove
37. alcestruzzo 1 5 fek 20 N mm In alternativa si possono eseguire prove su campioni di materiale prelevati in sito per determinare la resistenza attuale del calestruzzo 8 12 2 Pavimenti bituminosi Si raccomanda di non installare strutture cantilever su pavimenti bituminosi in particolare quando questi sono all aperto Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 63 U73032420 ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Nel caso di pavimentazioni realizzate con materiali diversi dal calcestruzzo si deve reperire la certificazione di portata del fornitore della pavimentazione Nell asseverare la resistenza caratteristica del materiale si deve considerare la possibilit di fessurazione e l influenza della temperatura sul comportamento del materiale L attenzione deve essere posta non solo sullo strato superficiale ma anche su qualunque strato sottostante il pavimento che pu influenzare il comportamento della base 8 12 3 Progetto degli ancoraggi Le o sugli ancoraggi a pavimento devono essere calcolate nella combinazione di carico allo N stato limite i gravosa e gli ancoraggi devono essere progettati secondo ETAG 001 Ogni collegame base deve traferire un azione minima non fattorizzata di 3kN a trazione e 5kN a taglio NOTA 1 Quando la soletta d soletta sono gener compressione struzzo posta direttamente sul suolo gli sforzi di trazione negli strati superiori della e piccoli e la parte al
38. ali guidate come i carrelli elevatori per corsie molto strette Ao 1 25 kN in direzione longitudinale b sele merci sono posizionate con apparecchiature meccaniche automatiche come trasloelevatori apparecchiature automatiche per stoccaggio e prelievo l entit dell azione deve essere specificata dal fornitore dell attrezzatura Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 23 U73032420 ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE NOTA Il valore Apn specificato potrebbe non essere adatto per certi tipi di apparecchiature si richiede che le macchine da utilizzare siano soggette a controllo e manutenzione per esempio durante un guasto del dispositivo il carico potrebbe aumentare Per la base Apn 2 5 KN in direzione longitudinale 5 5 Carichi dovuti al vento carichi O vento devono essere considerati quando presenti secondo la legislazione nazionale vigente altre strutture pu e considerato solo se previsto dalla legislazione nazionale vigente e valutato in conformit ad essa altri i non consentito tenere conto dell eventuale effetto di schermatura di scaffalature totalmente o tc cariche ubicate sopra vento rispetto alla sezione considerata Ogni Quando una sca Si cantilever esposta al vento l eventuale effetto di scherrmo offerto da edifici o singola fila di scaffali comp tragcorridoi adiacenti deve essere progettata in modo tale da resistere alla pressione totale alla depre
39. area non efficace dovuta ai fori b area non efficace dovuta ad instabilit locale Figura 17 Esempio di sezione efficace di una colonna caricata assialmente gt a gt a A 8 7 4 Verifica della sezione Nella condizione di compressione uniforme o Ji verificata la condizione seguente Nsa lt Nord L O 25 Dove Q Nsa azione di compressione dovuta ai carichi di oa N Pi f Ac Rd Yu Q Aef area efficace della sezione soggetta a compressione uniforme L A ym in conformit al punto 7 5 So Nel progetto della colonna non necessario tenere conto dello spostamento del baric nyo dell area efficace rispetto al baricentro della sezione lorda 8 7 5 Resistenza di progetto rispetto all instabilit flessionale 9 8 7 5 1 Generalit La resistenza di progetto all instabilit N ra deve essere calcolata come segue XA Agi _ N pra Ym XN ora 26 Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 45 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE 1 Ca i 0 5 l a A 0 2 2 28 Dove f caratteristico del limite di snervamento in conformit al punto 7 1 A 5 ra della sezione Aeg area ANTR la sezione in compressione uniforme con tensione f _ Agf _A A JB 29 Na A i Ne carico assiale critico per relMirrcr della sezione A 3 Le V A snellezza per il modo d instabilit miao
40. arico appli modo continuo invece il tasso di caricamento deve essere sufficientemente lento con sufficiente frequenza i inire chiaramente il comportamento della struttura 12 2 5 Assemblaggio dei Ce prova AY I campioni di prova devono esser semblat seguendo le istruzioni di montaggio del produttore della scaffalatura o 12 2 6 Rapporti di prova fa Per ogni serie di prove si deve redigere la relata g npentazione formale in cui si devono fornire tutti i dati importanti che permettano una precisa riproduzione da garantire che prev a Sgrech statiche Si devono osservare le deformazioni ad intervalli regolari e 0A di prove I risultati di ispezioni prove o valutazioni per cui sono sarie delle azioni devono essere registrati cos come tutte le azioni intraprese Si devono registrare anch ali ni da intraprendere qualora i valori o criteri da controllare non siano soddisfatti 4 Oltre ai risultati delle prove si devono registrare almeno le infonnAGiohi seguenti data di produzione J numeri indicati sui disegni dei prodotti per i componenti sottoposti Q a informazioni sui processi di produzione e assemblaggio K specifiche dei materiali per i componenti da sottoporre a prova Q data di esecuzione della prova L dimensioni reali dei componenti sottoposti a prova la propriet reali dei materiali dei componenti sottoposti a prova C informazioni sulle disposizioni di prova dimensioni con
41. asduttore di carico d strumenti di misura e telaio rigido di prova f larghezza del fronte della colonna g lunghezza del provino h tro colonna j con del braccio distanz j strumenti di misura dipositivi guta laterale Figura A 3 Disposizig t per la prova di flessione del connettore xt A 2 2 3 Procedura di prova Un carico iniziale F pari al 10 del carico di collasso previsto pu essere applicato al sistema e poi rimosso di modo da realizzare un precarico per consentire l assestamento dei componenti Poi si devono azzerare i comparatori Il carico F deve essere incrementato gradualmente fino a raggiungere il carico massimo e la rottura del collegamento A questo punto si deve registrare la rotazione del collegamento e per ogni prova si deve tracciare un grafico del momento M e della rotazione 4 in cui M bF A 6 Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 84 U73032420 ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE 0 2 81 k A 7 dove b bracciodileva per il carico F distanza tra gli strumenti C e Co nella figura A 5 lo ostamento misurato con lo strumento C4 tamento misurato con lo strumento Ca A 2 2 4 0 valori osservati Vedere punto 12 2 9 NOTA Se il collegamento a bulloni spine ecc anche questi dovrebbero essere verificati ed apportate le relative correzioni A 2 2 5 Derivazione dei put gig per definire le curve A 2 2 5 1 Generalit Il momento di c
42. bilit punto 8 7 4 In caso di presso flessione dr deve essere soddisfatta Nea Ela Mra z Mra Np ra Mbp ra A dove Nea azione assiale alla base della colonn fje fattorizzati Nbra resistenza di progetto della colonna a stabilif unto 8 7 a _ TE A Q Neal Qs A area lorda della sezione Ay snellezza rispetto al asse principale maggior flessione ne i punto 8 7 4 3b Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 113 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Appendice G Metodi semplificati per determinare Fcr del sistema di controvento longitudinale informativa G 1 Generalit lappie del presente metodo ammessa solo quando l eccentriciat dei nodi del controvento sufficien piccola da essere trascurabile punto 8 13 Il carico 2594 O V di un controvento longitudinale 1 Ver ns n2EA D ly le 3 H 17 Dove Va carico verticale totale sull insieme di c i da un campo di controvento in corrispondenza del quale si manifesta l instab ale Va carico critico che trascura la flessibilit a tagida PA di controvento Ay area trasversale della sezione di una colonna Sp rigidezza a taglio per unit di lunghezza della campata T ntata determinata con le formule seguenti punto G 2 f Da 1 2 18 W H 2H Vo o 3 18 Dove AY Hp lunghezza di libera inflessione della campata controventata O Wo carico applicato in
43. cace per il progetto di basi realizzate con sezioni tubolari Da questo si ricava Qy lb C es tp 3f D dove 7 tb spessore della piastra di base Q fy resistenza di progetto della sezione di base fi resistenza di progetto del materiale del pavimento 1 quale sono inseriti tasselli di ancoraggio la pressione di contatto pu essere deter ome illustrato nella figura 28 Se la sezione cava utilizzata come base ha una piastra aggiuntiva saldata al di tig inferiore alla Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 62 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Legenda ei calcolato secondo EN15512 ez calcolato con la formula precedente in cui si assume t y t ti Fig 28 Sezione cava con piastra inferiore saldata D 9 8 12 Materiale della pavimentazione 8 12 1 Pavimenti in calcestruzzo Q Nel progetto della piastra di base la resistenza di progett Igestruzzo sotto la presione di contatto fi pu essere determinata in funzione della resistenza cilindrica Koj fck in modo che fi 25 1 ZA 43 dove 1 fek resistenza cilindrica caratteristica a compressione del calcestruzzo Sa L Quando la classe del calcestruzzo non nota ed un ispezione visiva indica che il mare idoneo ad essere caricato si pu assumere che il calcestruzzo sia in classe di resistenza C20 25 in in mie alla UNI EN 1992 per cui Ym coefficiente parziale di sicurezza per il c
44. cale Per sezioni formate a freddo dove le ali della colonna e la sezione di no completamente saldate tra loro e l instabilit d anima non pu verificarsi permesso assumere una yo rotazionale infinita Per tutti gli altri tipi di collegamenti necessario eseguire le prove secondo il GEAZ La lunghezza di libera inflessione pu essere determinata dalle figure 20 e 21 vaid ete per colonne bifronte b 9 Q Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 49 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Legenda L altezza totale della colonna c rigidezza rotazionale base colonna n numero di bracci Figura 20 Lunghezza di libera inflessione in funzione del numero di bracci 9 0 90 9 50 1 2 5 10 25 50 100 1000 10000 Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 50 U73032420 e ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE 8 7 5 4 Lunghezza di libera inflessione flesso torsionale Non permesso considerare come vincolo torsionale l attrito tra le unit di carico ed i bracci NOTA 1 Ci dovuto alla variabilit dell attrito in funzione del tipo di carico Indicazioni sui vincoli torsionali e sui loro effetti sul carico critico flesso torsionale sono fornite nell appendice F NOTA Q assumere che sezioni chiuse doppiamente simmetriche con spessore maggiore di 3 mm ed un
45. co e scarico I limiti di deformabilti dei bracci valutati rando la deformabilit propria dell elemento e del collegamento trascurando la deformazione della OP sono i seguenti e massima torsione in un braccio 6 04 e massima freccia verticale L 200 e a pieno carico la proiezione del braccio sul piano orizo jh deve eccedere la lunghezza della base se lo scaffale bifronte questa condizione deve essere veri nel caso di scaffaltura caricata solo da un lato NOTA 2 Si raccomanda che il braccio non si fletta al di sotto dell asse orizzonial Nedere figura 32 Tuttavia alcuni regolamenti nazionali non pongono questa limitazione se e ed in opera misure adeguate per assicurare che i carichi non scivolino dal braccio Figura 32 Deformata globale della braccio a pieno carico Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 71 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE La deformazione ammissibile delle colonne in direzione X longitudinale o Z trasversale dovuta ai carichi applicati non deve essere maggiore dei valori descritti nel seguito Per il calcolo delle deformazioni si pu assumere un carico per braccio calcolato con un coefficiente di continuit pari a 1 0 10 2 3 Deformazioni della colonna Nota Il momento d inerzia di colonne rastremate deve essere calcolato in accordo con le formule di Timoshenko 7 Un approcgio semplificato consiste nel considerare il momento d inerzi
46. dere punto 5 4 ma non contemporaneamente al carico di posiziona Vo Je NOTA 1 Il carico di posizionamento orizzontale mini inteso a rappresentare un carico di impatto dovuto all uso improprio della scaffalatura NOTA 2 Il carico di posizionamento orizzontale in direzione Ehina non avviene in scaffalature cantilever soggette a procedure di carico e scarico corrette 5 3 4 2 Effetti dei metodi operativi 7A Per la determinazione del carico di posizionamento orizzontale distinguere tra i diversi metodi operativi che possono essere utilizzati per il carico e scarico di scaffala soggette a carichi pesanti sono escluse le scaffalature che possono essere caricate manualmente Vo a Sele merci sono posizionate con apparecchiature a funzionamento manub Pane carrelli a forche 1 per qualsiasi livello di carico fino a 3 m Qpi deve essere pari a 1 0 kN a va qualsiasi altezza fino in cima alla struttura cantilever 2 per livelli di carico posti ad altezza maggiore di 6 m il carico Qp deve Le ari a 0 5 KN applicato alla sommit della struttura 3 per livelli di carico posti ad altezza compresa tra 3 m e 6 m il carico Qpn deve Keii mediante interpolazione lineare tra i casi 1 e 2 b Se le merci sono posizionate mediante trasloelevatori automatici il carico Qpn deve essere specificato dal fornitore delle apparecchiature di movimentazione dei materiali e in ogni caso non deve essere minore di 0 25 KN L intensit delle az
47. deve tenere in considerazione i fenomeni seguenti 8 3 1 Generalit instabilit locale instbilit d anima instabilit laterale comportamento anelastico Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 34 U73032420 ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE ingobbamento delle flange torsione NOTA 1 I bracci del cantilever realizzati con sezioni aperte in cui il piano di flessione non un piano di simmetria sono soggetti ad una combinazione di flessione e torsione e sono anche particolarmente soggetti all instabilit laterale Per calcolare la resistenza e rigidezza di tali bracci possibile utilizzare metodi agli elementi finiti ma nei casi in cui i suddetti fenomeni non possono essere trattati analiticamente sono meglio determinati attraverso prove vedere punto A 2 10 NOTA 2 racci di lunghezza relativamente lunga e con un rapporto altezza larghezza relativamente elevato si dimostrare la stabilit a torsione in particolare sotto le normali operazioni di carico e scarico Dov SE considerato il fenomeno degli spostamenti laterali incrementali 8 3 2 Momento v di elementi non soggetti a instabilit latero torsionale Il momento resistente di b i non soggetti a instabilit latero torsionale deve essere calcolato in conformit al punto 6 2 5 della UNI 1 1 2005 o al punto 6 1 4 della UNI EN 1993 1 3 2006 in base alle caratteristiche della sezion raccio 8 4 Progetto
48. deve essere soddisfatta la condizione seguente M Nsa RS i ESA 33 No Rd M 2RD dove Nsa Msa degiva o dai carichi di progetto e Nc Ra e Mora sono determinati in conformit al punto 8 7 3 8 7 7 3 Flessione e p ione assiale senza instabilit flesso torsionale Gli elementi soggetti all a combinata di flessione e compressione devono soddisfare la verifica del punto 8 7 5 1 e la seguente Nsa k M sa MA M sa lt 1 34 X min Ag fy Yu Wes I Yu WAN y Yu dove fea pa N k 1 Fase con k lt 1 5 Qy l Xy A C 4 2Bu 4 con 4 lt 0 90 7 ei oh e g X Axy y 17 H A 2Py 74 con u lt 0 90 A Xmin il minore tra XE Xz dove X e X S0no i fattori di riduzione dal punto 8 7 4 poi gli assi y yez z Bm y e Bmz sono i fattori di momento equivalente uniforme per instabilit punto 8 7 7 4 Q Se gli sforzi risultanti sono ottenuti come risultato di un analisi del secondo ordine in cui sono applicate le imperfezion globali ky e o kz sono minori o uguali a 1 Se gli sforzi risultanti sono ottenuti come risultato di un analisi del secondo ordine in cui sono applicate le imperfezioni gliobali e locali x e o Xx 1 purch non ci siano effetti di instabilit distorsionale Wetry il modulo flessionale efficace della sezione soggetta a momento flettente attorno all asse y y Weff z il modulo flessionale efficace della sezione soggetta a momento flettente attorno all asse z z
49. dizioni di vincolo collegamenti D misurazioni effettuate durante la prova carico inflessione rotazione deformazione ecc osservazioni sulla comparsa di deformazioni visibili imbozzamento strappo ecc modalit di collasso documentazione fotografica dell esecuzione delle prove Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 75 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE 12 3 Interpretazione dei risultati delle prove 12 3 1 Definizione del carico di collasso Si assume che il componente abbia raggiunto il suo limite di collasso quando a i carichi di prova applicati raggiungono il limite superiore si sono avute deformazioni di entit tale da impedire al componente di svolgere ulteriormente la sua funzione 12 3 2 Corr dei risultati delle prove rove devono essere corretti in modo da riflettere le differenze tra lo spessore reale del prova e lo spessore nominale indicato nella specifica del produttore oltre che la sn mento del materiale del campione di prova e il limite di snervamento minimo risultati grezzi materiale utilizzato differenza tra il limite garantito dal produttore descritta per ogni singola Quando si preparano dei campi r le prove di trazione al fine di determinare il limite di snervamento del materiale i campioni devono serp ere tagliati da una zona non danneggiata del pezzo da testare lontano da zone affette da problemi if vie ature della sezion
50. dotti rigidi come macchine utensili su una serie di bracci tende a uniformare i carichi sui e bench simili situazioni potrebbero ovviamente provocare l insorgere di problemi di altro tipo o Figura D 5 Carichi con debordo ZA Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 101 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE D 7 Effetto dei metodi operativi La figura D 7 illustra gli effetti dei carichi sulla struttura quando posizionati seconde regole di buona pratica o no Figura D 6 differenti effetti dei carichi sui bracci carichi non uniformi Bad Practice a gt L 2 Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 102 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Appendice E Tolleranze di installazione normativa Le massime tolleranze ammissibili dopo l installazione con la scaffalatura cantilever non ancora caricata devono corrispondere ai limiti definiti nei prospetti E 1 ed E 2 e mostrati nelle figure E 1 e E 2 Prospe Limiti di tolleranza orizzontale nel piano X Z mm Misura dimensionale e descrizione tolleranza Tolleranze di montaggio per scaffalatura cantilever SA variazione dalla di e nominale della larghezza delle campate tra gli 5 assi delle due colonne a qualsiasi livello di bracci SA variazione dalla dimensio ale della lunghezza totale del cantileve
51. e oltre che da altre aree in cui gli effetti della lavorazione a freddo possono influenzare i tato NOTA In alternativa i pezzi da sottoporre Sva possono essere tagliati dalla bobina originale prima della sagomatura a freddo 12 3 3 Determinazione dei valori caratteristici O In seguito alla correzione dei singoli risultati di un MOA prove rispetto alle variazioni di spessore ed al limite di snervamento si deve calcolare il valore caratteristi e parametro da misurare Ry con la formula seguente O 77 o Q 46 dove y 1 Rm Xiz1Rni valore medio dei risultati di prova corsia Rk Rm kss n Rani singolo risultato di prova corretto rispetto allo spessore e ad limite di snervamento L n numero di risultati di prova del gruppo n 3 s lrn e Rm deviazione standard dei risultati di prova corretti Q ks coefficiente dato nel prospetto 12 Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 76 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Prospetto 12 Coefficiente k basato sul frattile 95 ad un livello di confidenza del 75 vr 12 3 4 Valori caratteristici per una famiglia di Ogg Una famiglia di prove costituita da pi prove ir A i normalmente cambia solo un parametro di progetto come per esempio la lunghezza o lo spessore esente punto si definisce come trattare una famiglia di risultati di prove come un corpo unico lt 7 Per effettuare una valutazione del
52. e CEN www uni com 14 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE 4 1 6 Deformazioni e tolleranze del pavimento Per la progettazione delle strutture cantilever le deformazioni e le deviazioni dalla planarit del pavimento dell edificio sul quale installata la struttura devono essere conformi a quanto esposto nelle appendici C ed E vedere anche UNI EN 15620 4 2 Metodi di progettazione della struttura o dei suoi componenti deve essere svolta secondo uno dei metodi illustrati nella prese ma In tutti i casi i dettagli costruttivi degli elementi e dei collegamenti devono essere realizzati in ac 0r i presupposti delineati in fase progettuale 4 2 2 Stato limite aspetti seguenti Lo stato limite ultimo pe capacit di carico massima ed in genere caratterizzato da uno degli Resistenza compresi lo sfie nto la rottura l instabilit e la creazione di meccanismi Stabilit al ribaltamento e unica Deformazione locale eccessiva S Frattura per fatica Le scaffalature cantil ig la natura delle operazioni di carico e scarico con cui sono utilizzate non sono soggette a fati Q La verifica dello stato limite di servizio garantisce il corretto fu esercizio A questo proposito sufficiente considerare gli spost modo negativo sull aspetto della scaffalatura o ne possono pregiudi 4 2 3 Stato limite di servizio ento degli elementi nelle condizioni di he le deformazioni che influisco
53. e da sioni za il 20 della superiore della base come mostrato in figura A 7 e La rotazione deve essere misurata con uno dei metodi alternativi seguenti 1 trasduttori di spostamento supportati da un piatto fissato alla 7 in imit del collegamento ma sufficientemente distanti da consentire la flessione del collegamento stesso comparatori d4 e dz in figura A 7 2 un inclinometro collegato alla colonna vicino al collegamento di base Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 91 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Legenda b gt 500mm trasduttore di carico strumenti di misura telaio rigido di prova P 0o Qa 0 altezza della sezione di base lungh del provino J Q Base collegam rfto base colonna k distanza deg enti di misura I vincolo laterale c nsente la deformazione nel piano verticale Figura A 7 Assembl 9 la prova di lassit del collegamento base colonna Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 92 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Il carico F deve essere aumentato gradualmente fino a met del momento resistente del collegamento Il carico deve essere gradulmente diminuito e riapplicato nella direzione opposta Devono essere ripetuti 5 cicli A 2 7 3 Procedimento di prova Per ogni prova deve essere misurata la rotazione del collegamento e deve essere diagrammata la curva moment
54. e deve essere impedito L elemento di base deve essere progettato a flessione taglio azione combinata di flessione e taglio imbozzamento d anima Deve PX essere considerata la pressione di contatto sul pavimento ed il sistema di ancoraggio base e del collegamento base colonna pu essere svolto sia tramite prove in conformit ai o in alternativa tramite calcolo in conformit alla UNI EN 1993 1 1 o UNI EN 1993 1 3 istiche della sezione di base Se il collegamento mostra una lassit iniziale da prova di SO deve essere considerata come imperfezione aggiuntiva Il proget punti A 2 4 cui al punto A 2 8 11 2 Area efficace Abas piastra di base principi per la progettazio trasferimento di un carico concentrico dalla scaffalatura al pavimento sono forniti nella UNI EN 1993 1 8 Nel progetto di una piastra di UR in modo concentrico si pu assumere che la pressione di contatto sull area efficace della piastr AS uniformemente distribuita sull area stessa ari In figura 26 l area efficace indicata dall pye definita attraverso Jsi JE O 40 dove D tb spessore della piastra di base O fy sforzo limite di snervamento del materiale della piastra di base Q Vary fi sforzo di progetto del materiale del pavimento per la pressione di corfta edere punto 8 11 1 Q L 9 Q Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 60 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE
55. e di un elemento dall retta deve essere minore di 1 400 della lunghezza dell elemento misurata tra le due estremit 7 5 5 2 Profilati laminati a caldo 4 A La linearit di un elemento deve essere in conformit alla UNI Oz e alla UNI EN 10034 7 5 6 Torsione Q 7 5 6 1 Profilati lavorati a freddo 1 La torsione iniziale di un elemento come installato deve essere minors tD al metro per sezioni simmetriche e 1 5 al metro per sezioni asimmetriche 7 5 6 2 Profilati laminati a caldo L Q La torsione di un elemento deve essere in conformit alla UNI EN 10024 e alla UNI EN Mefa 7 5 7 Tolleranze relative alla progettazione e all assemblaggio 7 5 7 1 Generalit Tutte le tolleranze sono definite nella situazione come costruito prima della messa in esercizio della scaffalatura La deformazione sotto carico deve essere misurata dopo l applicazione del primo carico 7 5 7 2 Verticalit Il fuori piombo massimo di una qualsiasi colonna in qualsiasi direzione deve essere pari ad H 350 H l altezza dell ultimo livello di carico misurato in condizione di scaffalatura scarica immediatamente dopo l installazione Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 31 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Se il progettista specifica un imperfezione di fuori piombo iniziale minore di H 350 il processo di installazione deve essere controllato al fine di garantire che i presupposti
56. e due analisi devono essere opportunamente combinate utilizzando le formule d interazione del punto 8 7 Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 66 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE 9 3 2 Analisi piana del primo ordine in direzione longitudinale Questo metodo pu essere applicato quando er 7 Far IFea gt 10 dove Cor moltiplicatore critico Far cagico critico elastico per instabilit globale Fed CS di progetto della struttura NOTA 1 Far Q ere determinato tramite metodi implementati in software commerciali o con l approccio fornito in appena el presente documento NOTA 2 Le prescrizi rgissulle eccentricit ammissibili sono date nel punto 8 13 9 3 3 Analisi pian del sof ordine in direzione longitudinale La stabilit della struttura in direzi longitudinale deve essere dimostrata attraverso un analisi che tenga conto dei fattori seguenti Gli effetti instabilizzanti dei carichig ssi La caratteristica momento rotazione llegamenti della colonna al pavimento a favore di sicurezza questo collegamento si pu considerar una cerniera La stabilit complessiva del sistema di c nto Le azioni che derivano dalle imperfezioni fn fieZione longitudinale come specificato nel punto 4 3 i compressione nelle colonne Le eccentricit dei controventi devono soddisfare i Q punto 8 13 in caso contrario devono essere modellate NOTA Gli elementi di controven
57. e figure 15a b e 16a b sono rappresentati esempi di sezioni per le quali generalmente gli effetti torcenti possono essere o non essere critici Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 42 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Figura 15 a Esempi di bracci per cui l instabilit primaria non critica Figura 15 b SO di bracci per cui l instabilit primaria critica Figura 16 a Esempi di bracci per cui l instabi tero torsionale non critica se rapporto altezza larghezza sufficientemente piccolo poro alla lunghezza della trave lt Figura 16 b Esempi di bracci per cui l instabilit latero torsionale pu essere critita CLETI Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 43 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE 8 5 Progetto dei connettori dei bracci 8 5 1 Generalit Allo stato limite ultimo i connettori dei bracci devono soddisfare le condizioni seguenti Le resistenze possono essere determinate tramite prove sperimentali vedere appendice A o tramite calcoli svolti in conformit alla UNI EN 1993 1 8 l nto flettente di progetto non deve superare la resistenza a flessione di progetto del connettore lazio X di progetto non deve superare la resistenza a taglio del connettore 8 5 2 Momento f di progetto del connettore Il momento flettente di profe io connettore pu essere ottenuto diret
58. e rimosse a macchina A 1 2 Prove di piegatura La prova di piegatura devono essere in con it alla UNI EN ISO 7438 Le prove di piegatura servono per dimostrare fo pe Esse sono condotte su campioni prelevati dalla nor utilizza tale lavorazione per ottenere propriet meccani riale utilizzato in produzione abbia la giusta duttilit uzione e in seguito a riduzione a freddo se si igliori La prova di piegatura deve essere eseguita a temperatu iente e il pezzo da sottoporre a prova di piegatura trasversale deve tollerare un piegamento di 180 n gi zione indicata in figura A 1 attorno ad un diametro interno pari al doppio dello spessore del cam O i prova senza manifestare cricche sull esterno della parte piegata d Legenda Q a direzione di laminazione Se Figura A 1 Provino sottoposto a prova di piegamento trasversale dopo il pieffaMento L 9 Q Si deve assumere che il campione ha soddisfatto i requisiti definiti nella presente norma se ad un ispezione visiva del provino non si osservano criccature sulla superficie esterna della piega a 180 lontano dalle estremit ammessa qualche criccatura locale vicino alla piega ma che non si estenda di oltre 1 mm dal bordo del campione Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 79 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE A 2 Prove su componenti e collegamenti A 2 1 Prova di compressione su colonna tozza opzionale A
59. e un analisi del primo ordine Figura 8 Imperfezioni locali del controvento S N sdi 1 l Hod Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 18 U73032420 N ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Per colonne senza giunti do 1 400 Per colonne che incorporano giunti 1 200 1 GZ bia PF oshi do do Pe Dove n nume i olonne per controvento Lis lia d _ 0 5 1 lt do u e ia h 17 L imperfezione geometrica iniziale pu es pplicata come una forza orizzontale Hggi Hsa i Hsa i 1 1 Negii Qi fa Hsd i la somma delle imperfezioni di tutte le col lo e Nsa l azione assiale di progetto in un elemento Se Li li1 Nsdg ji Nsdi 1 i i1 quindi Hsd i 2Nsd i D 4 3 4 Imperfezioni delle strutture cantilever parzialmente 2 in direzione longitudinale Il presente punto si riferisce alle colonne in cui la controventatura co strato nella Figura 4 si estende solo lungo una parte dell altezza della scaffalatura Altri esempi sono forn npase 9 In questo caso necessario eseguire un analisi completa del secondo orafa valutare l effetto delle imperfezioni iniziali Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 19 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Figura 9 Esempi di sistemi parzialmente controventati 4 3 5 Imperfezioni degli elementi In funzione del tipo di analisi strutturale eseguita gli effet
60. effettuate allo scopo di or i dati prestazionali da utilizzare nella progettazione devono essere eseguite in conformit con l appendi 4 collegamenti tra base e colonna possibil Mizar la quantit di prove utilizzando analisi ad elementi finiti per modellare i diversi collegamenti e poi Ije il modello attraverso un numero limitato di prove di validazione O In considerazione dei carichi molto AGI scs per testare alcuni collegamenti in particolare i Se non altrimenti specificato per particolari tipi di qualsiasi valore di resistenza rigidezza o deformazione da determinare deve essere derivato da alM nostre risultati sperimentali Le prove sui componenti devono essere effettuate su ti prelevati dalla normale produzione e completamente rispondenti alle specifiche di progetto Il prospetto 11 offre una panoramica delle prove specificate nell appertie A NOTA 1 costruttori possono selezionare tipi di acciaio con cune Re gap di snervamento nominale per il tipo di acciaio specificato nel progetto A S S O NOTA 2 Per informazioni sulla modellazione ad elementi finiti vedere bibliografia Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 73 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Prospetto 11 Prove sui materiali ed il progetto Titolo Metodo Motivazioni della prova di prova Opzionale obbligatoria Prove sui materiali Prova di trazione Prova di piegamento Opzionale p
61. egislazione nazionale vigente Ya Prospetto 2 Fattori di sicurezza dei materiali m la Resistenza Stato limite ultimo Stato limite di TS Resistenza delle sezioni trasversali 1 05 1 0 Resistenza delle connessioni 1 25 1 0 Resistenza delle connessioni soggette a prove e controllo qualit per esempio connettori dell estremit del braccio cantillever vedere allegato A 1 1 1 0 Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 26 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE 6 6 Stabilit contro il ribaltamento Utilizzando un fattore di carico corrispondente allo stato limite ultimo si deve verificare che la scaffalatura sia stabile nelle condizioni di pieno carico e di scaffalatura scarica sotto l azione di un singolo carico di posizionamento orizzontale agente nella posizione e nella direzione pi sfavorevole Il carico di posizionamento orizzontale deve essere contrastato dal peso proprio della scaffalatura cantilever e dall ancoraggio al suolo 6 7 Scaffalatura cantilever fissata alla struttura dell edificio Se la s tura cantilever fissata all edificio le due strutture impongono forze luna sull altra questa situazion erale deve essere evitata E possibile gonsiderare questa condizione solo se il progetto delle due strutture avviene contemporaneamente S i mutui effetti possono essere opportunamente considerati 7 Acciaio 7 1 Generalit ly 7 1 1 Con
62. ella figura A 9 fino a raggiungere il carico massimo Fii Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 87 U73032420 ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE A 2 3 4 Correzioni alle osservazioni I risultati di queste prove devono essere corretti rispetto allo snervamento ed allo spessore come descritto nel punto A 2 4 4 A 2 3 5 Calcolo dei risultati Il valore caratteristico della resistenza al taglio del collegamento e del suo dispositivo di bloccaggio deve essere O secondo la procedura descritta al punto 12 3 3 in base ai risultati di almeno tre prove A 2 4 i flessione del collegamento base colonna A 2 4 1 SCOPA rova Lo scopo della pre prova di determinare direttamente la resistenza e la rigidezza a flessione del collegamento base colo di convalidare un modello analitico delle propriet del collegamento Il comportamento struttur ollegamento critico per il comportamento globale della struttura Esso influenzato da diversi fattori i e il tipo di colonna N e lo spessore della colonna e il tipo di base e il tipo di collegamento e le propriet del materiale utilizzato Vo e la preparazione delle superfici a contatto do Tutte le combinazioni di questi fattori che si rosso tare nel progetto della struttura devono essere sperimentate separatamente a meno che si possa evolmente dimostrare che l interpolazione dei risultati fornisca una stima conservativa del parametro Per
63. ente dr M F i e Sd n 1 dove e distanza tra il baricentro della colonna ed il centro di carico Nor Nsa Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 58 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE 8 11 Progetto delle piastre di base 8 11 1 Generale In generale si deve considerare l appoggio della base del cantilever sul pavimento in punti discreti come illustrato in figura 24 Tali punti corrispondono alle posizioni in cui sono installati gli spessori per garantire il fuori piombo massimo specificato Questa copfeizione deve essere specificata nel manuale d uso della scaffalatura L appogg leto pu essere considerato solo se la base appoggiata su un pavimento perfettamente piano o att s un getto di allettamento figura 25 Figura 24 Rey cantilever bifronte su pavimento normale 20 77 Figura 25 Modello di cantilever bifronte su pavimento perte fMneneo piano y Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 59 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE La base deve essere fissata alla colonna e assicurata al pavimento attraverso piastre di spessoramento o malte di allettamento che garantiscano la realizzazione delle condizioni di vincolo assunte nella progettazione per la colonna Il materiale utilizzato per lo spessoramento deve essere costituito da piastre di acciaio lo spostamento o scivolamento delle piastre sotto la bas
64. er alcuni acciai Obbligatoria per alcuni acciai Prove su componenti e collegamenti mpressione su colonna tozza Opzionale eSsione sul collegamento del braccio Obbligatoria se non progettato secondo UNI EN 1993 1 8 Tag ollegamento del braccio e sul 2 Obbligatoria se non progettato dispositiy di bloccaggio secondo UNI EN 1993 1 8 Flessione O amento base colonna 2 Obbligatoria se non progettato secondo UNI EN 1993 1 8 Lassit del colle ar 2 Obbligatoria per bulloni a taglio o a taglio e trazione in fori a tolleranza normale e non progettati ad attrito vedere UNI EN 1993 1 8 12 2 Requisiti per le prove 12 2 1 Attrezzature Le prove a dimostrazione della conformit del prodotto finito aprono norma devono essere eseguite con apparecchiature conformi ai metodi di prova citati nella stessa Tutte le apparecchiature per la pesatura la misurazione e il collaudo do essere tarate secondo i metodi indicati nelle relative normative Ove non vi siano norme di riferime o documentare il criterio utilizzato per i controlli e le tarature interni Il produttore deve garantire che le apparecchiature di prova siano utilizzate c te e stoccate in modo tale da garantire la precisione richiesta Se la produzione intermittente il produttore deve garantire che tutte le apparcoialiso di prova siano opportunamente controllate e o tarate prima dell utilizzo Tutte le apparecchiature di prova devono essere tarate ad intervalli reg
65. er i livelli di carico pi in alto 2 Si determina la massima reazione all attacco del bra DS Il carico di rigidezza nota sostenuto da molle traslaz Va Si calcolano le reazioni dovute ad un carico virtuale in dir Il fattore di continuit pu essere calcolato in base alle reazi Il carico caratteristico sul braccio il massimo tra le reazioni vin on rigidezza determinata al punto 1 longitudinale Qm olari Vedere figura 14 Legenda k4 K2 fattori di continuit Q Figura 14 Modello delle reazioni vincolari la b Metodo semplificato Come alternativa al metodo preciso descritto al punto a o se la rigidezza delle unit di carico da immagazzinare non nota devono essere utilizzati i fattori di carico dati nel prospetto 6 per determinare il carico per braccio Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 39 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Prospetto 6 Fattori di carico Minimo numero di bracci che sostengono un unit di carico 3 4 5 o pi Fattore di continuit k 1 15 1 10 1 05 8 4 2 4 caratteristico sul braccio Nella proget deve essere assunto un carico caratteristico per braccio pari a kmax X Qin Quando si app il metodo preciso il carico caratteristico determinato in conformit al punto 8 4 2 3 a 8 4 3 Momenti fienda pi Oa per i bracci Il momento di progetto cio deve essere determinato direttamente dai ris
66. ervamento f e la resistenza alla rottura f per l acciaio strutturale si ottengono a adottando i valori fy Rene fu Rm direttamente dalla norma relativa al prodotto b utilizzando la semplificazione indicata al punto 7 1 5 c utilizzando il regime di collaudo specificato al punto 7 1 4 Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 27 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE 7 1 3 Valori di progetto dei parametri del materiale Le propriet dell acciaio seguenti devono essere assunte nella progettazione Modulo elastico E 210 000 N mm Modulo di taglio G E 2 1 v N mm Rapporto di Poisson v 0 3 Econo di espansione termica lineare a 12x 10 per Gi pera p 7850 kg m 7 1 4 Acciai per SE a freddo senza propriet meccaniche garantite 7 1 4 1 Generalit Per gli acciai appartenenti a stagcategoria possibile svolgere una serie di prove per giustificare i valori da impiegare o utilizzare un v 7a per il limite di snervamento 7 1 4 2 Prove aggiuntive sull acci Le propriet meccaniche dei materiali di 5a evono essere determinate in base a prove di trazione svolte secondo quanto indicato al punto A 1 1 Iri delle prove di trazione devono essere sottoposti a controllo statistico come al punto 12 3 3 f Durante le procedure seguenti per i rotoli di acciaio Q a prove per la determinazione delle propriet mecca minime garantite dell acciaio da utilizzare per
67. fetti delle imperfezioni i i di controventatura che devono contribuire alla stabilit laterale della struttura includendo nel siste i controventatura una imperfezione geometrica iniziale Figura 7 possibile sostituire le imperfezioni iniziali con un sistema ch i forze orizzontali equivalenti che sono applicate a ciascun livello di carico e sono proporzionali ai ca rticali applicati alla struttura a quel livello come illustrato nella Figura 7 Si devono considerare sia le imperfezioni globali definite nel punto 13 hoast locali definite nel punto 4 3 3 3 ma non in modo cumulativo A 4 3 3 2 Imperfezioni del sistema di controventatura e dei suoi collegamenti Q Le imperfezioni descritte nel presente punto devono essere considerate nell analisi gbako L imperfezione iniziale calcolata mediante la formula seguente Q 14 295 2 n Q dove lt 2 ds ep 1 500 Nella direzione longitudinale n uguale al numero delle colonne in una fila Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 17 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Figura 7 Imperfezioni globali del sistema di controvento e forze equivalenti 4 3 3 3 Imperfezioni locali del controvento essere utilizzati esclusivamente per la progettazione degli elementi df cghtrovento e dei loro collegamenti In Le imperfezioni locali del controvento danno luogo a sistemi di B Figura 8 che devono questo caso sufficient
68. figura 15 NOTA Questo un requisito di sicurezza per evitare che carichi instabili rotolino e si accumulino all estremit del braccio causando difficolt nelle operazioni di prelievo e causando problemi di sovraccarico al braccio Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 40 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Devono inoltre essere considerati i fattori seguenti 1 Flessione della base Rigidezza della connessione base colonna Flessione della colonna Rigidezza della connessione braccio colonna DS del braccio Legenda O flessione ase rotazione Keogament base colonna flessione della col rotazione del TD o braccio colonna flessione del bracc he spostamento orizzont le della colonna VR spostamento verticale sg se braccio VG spostamento verticale globa braccio Shi spostamento orizzontale della col ovuto alla flessione della base sh2 spostamento orizzontale della cofon evuto alla rotazione del collegamento base colon Sh3 spostamento orizzontale della colon cda alla flessione della colonna l meN QUIDASWGWNA SV4 spostamento verticale del braccio do rotazione del collegamento braccio colonna U73032420 na V5 spostamento verticale del braccio dovuto ssione propria del braccio a rotazione della colonna dovuta alla deforma a base ed alla rotazione del collegamento di base B rotazione del braccio dovuto alla flessione della grt D rotazione del braccio dovuto alla r
69. fy O Se nella prova di compressione llezza massima del montante maggiore del valore di 0 2 si pu correggere l area efficace come s ato nel seguito La resistenza assiale minima a co hs e Np Rd min dovuta ad instabilit flessionale e flessotorsionale secondo i punti 9 7 4 e 9 7 5 calcolata te il valore di Agg ottenuto con le prove Il valore di Agg poi corretto fino ad ottenere il valore di calcolo Hy Rk Ym Se in questa procedura i risultati di prova so o tenuti con l alternativa 1 descritta nel punto A 2 1 2 le lunghezze di libera inflessione flessionali sono parifall inflessione torsionale pari a met della lunghezza d Se invece si utilizzata l alternativa 2 descritta ne flessionale e torsionale sono tutte pari a met della campione di prova distanza b tra i cuscinetti e la lunghezza di libera Sezione sagomata a freddo del campione di prova to A 2 1 3 le lunghezze di libera inflessione A della sezione sagomata a freddo del A 2 2 Prove di flessione sui collegamenti di estremit de i A 2 2 1 Scopo della prova O eo Lo scopo della presente prova determinare la rigidezza la lassit iniziale sistenza a flessione del collegamento di estremit del braccio Il comportamento strutturale dell insie Qon connettore critico per determinare il comportamento del collegamento Esso influenzato vasta gamma di fattori tra cui in particolare il tipo di colonna dr lo spessore
70. gio di carrelli com i amp patori carrelli industriali per il trasporto e carrelli elevatori per raggiungere le posizioni di stoccaggio Sebbene gli ele iano prodotti in serie le caratteristiche costruttive sono specifiche per ciascun produttore Questi elementi sono TO caratterizzati dagli aspetti seguenti montanti perforati in conti O elementi piegati a freddo N collegamenti speciali per le bracci La presente norma stata sviluppata o delle legislazione vigente e nel quadro generale degli Eurocodici strutturali K A causa delle differenze nelle forme dei componegfti Strutturali dei particolari e dei tipi di collegamento sono richieste informazioni tecniche aggiuntive rispetto a lle fornite dagli Eurocodici al fine di avere istruzioni affidabili ed aggiornate per il lavoro pratico dei progaffisohe si occupano della progettazione di questo prodotto Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 1 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE 1 Scopo e campo di applicazione La presente Norma stabilisce i requisiti tecnici validi per tutti i tipi di scaffalature cantilever costituite da elementi di acciaio per lo stoccaggio di carichi e soggette a carichi principalmente statici requisiti valgono anche per le strutture accessorie nelle quali i componenti di tali scaffalature sono impiegati come elementi strutturali principali Fornisce ipeltre indicazioni tecniche specifiche per
71. gitudinale In direzione longitudinale la struttura deve essere analizzata per i carichi seguenti opportunamente combinati e Peso proprio e Peso dovuto ai materiali depositati Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 68 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE e Azioni derivanti dalle imperfezioni in direzione longitudinale Per la stabilit globale in direzione longitudinale la struttura deve essere considerata a pieno carico unitamente alle forze derivanti dalle imperfezioni come specificato nel punto 4 3 9 4 3 Combinazioni dei carichi per l analisi in direzione trasversale In direzio asversale la struttura deve essere analizzata per i carichi seguenti opportunamente combinati Peso io Peso so ira depositati Azioni derivanti KVsizionamento del carico Azioni derivanti dalle i ioni in direzione trasversale Si devono considerare rd distribuzioni di carico carichi monofronte e bifronte come schematizzato in figura 30 S Figura 30 Casi di carico in ira rera S gt O 17 Per sistemi cantilever in cui le colonne sono collegate tra loro in direzione trave i casi di carico da considerare sono illustrati in figura 31 Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 69 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Figura 31 Distribuzioni di carico per sistemi collegati in direzione trasversale 9 5 Limiti di deformab
72. gura A 5 lo spostamento misurato con lo tr nto d1 spostamento misurato con lo sub A 2 4 4 Correzioni dei valori osservati O Per calcolare il coefficiente di correzione vedere cuni punto 12 3 5 NOTA Se il collegamento dipende da bulloni spine ecc anche esi ovrebbero essere verificati ed apportate le relative correzioni Il componente significativo quello che fornisce la correzione Mio lori di prova indipendentemente da quale sia stato il componente che ha raggiunto il collasso per primo ezioni minori o uguali al 15 possono essere trascurate Va Per ogni prova la curva momento rotazione deve essere corretta rispetto alle Segn di spessore A 2 4 5 Derivazione dei risultati e procedura per definire le curve L La rigidezza ed il momento resistente del collegamento base colonna ricavata con la 2x rocedura definita per il collegamento dei bracci vedere punto A 2 2 5 O Il valore di progetto k della rigidezza del collegamento deve essere assunto pari al valore medio delle prove km Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 90 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE A 2 5 Prova per determinare la lassit del collegamento base colonna La presente prova obbligatoria se la lassit del collegamento non pu essere determinata correttamente per via teorica A 2 5 1 Scopo della prova Lo scopo della prova di determinare la lassit del collegamento base colonna
73. he di progetto o C 3 2 Direzione trasversale Q La scaffalatura deve essere spessorata in verticale e il carrello deve occasionalmente de e il dispositivo di inclinazione delle forche nelle operazioni di carico e scarico delle merci sulle scaffal 480lo in casi estremi sono necessarie ulteriori azioni 9 C 3 3 Direzione longitudinale Se in direzione longitudinale la differenza in altezza tra due punti distanti 1 m pi di 3 mm allora si possono utilizzare i valori di Yz dati nel prospetto C1 poich includono gi una tolleranza per l effetto mostrato in figura C2 NOTA Un pavimento soddisfacente la classe FM3 secondo la UNI EN 15635 normalmente soddisfa questo criterio Se la differenza su 1 metro maggiore di 3 millimetri allora il valore di Y3 deve essere aumentato della dimensione Y come mostrato in figura C2 Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 96 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE C 4 Tolleranze della pavimentazione Per applicazioni sopra i 6 metri di altezza le tolleranze della pavimentazione devono essere quelle definite nel punto 6 1 della UNI EN 15620 per installazioni classe 300 VNA corridoi molto stretti Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 97 U73032420 ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Legenda 1 contatto iniziale del carico con un singolo braccio mentre il carico ancora parzialmente supportato dal carrello i
74. i utilizzati nella sio dl Skaffaalature portapallet da pi di 40 anni L origine dei re gd punto 3 1 1 della UNI EN 1993 1 3 2006 che per acciai non normalizzati il rapporto fu fy non dovrebbe minore di 1 10 incerto e probabilmente storico recentemente stato ridotto da 1 20 Gli acciai Diei prospetto 3 1 della UNI EN 1993 1 3 2006 hanno valori fino a 1 09 Il valore corrispondente nelle TR AISI 1 08 insieme ad un requisito sull allungamento Alcuni produttori europei di scaff anno molti anni di esperienza nell utilizzo di acciai ridotti a freddo con fu fy lt 1 10 e per questa ragione resente norma specificato un requisito meno restrittivo Il motivo triplice 1 La ragione per mantenere il valo lio difficile da sostenere come sopra esposto Le difficolt create dalla bassa duttilit ateriale sono molto rare e quando si manifestano sono o nel processo di formatura a freddo o nell stazioni dei collegamenti In questo documento qualsiasi potenziale problema nel processo di fro a freddo eliminato richiedendo una prova di piegatura 3 produttori che utilizzano acciai ridotti a nno sponsorizzato un programma estensivo di ricerca per dimostrare che la prestazione dei loro p non in alcun caso inferiore a quella di un acciaio normale Tuttavia si dovrebbe porre attenzione nell utilizzo di questi jali quando t gt 3 mm o a basse temperature Materiali di spessore maggiore in genere non superano la pro fegatura
75. ia lt costante torsionale di De Saint Venant ly costante di ingobbamento i raggio d inerzia io raggio polare d inerzia Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 6 SS DA ZZzzZzzLr O Za Z U73032420 N ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE coefficiente di lunghezza efficace rigidezza del collegamento tra braccio e colonna rigidezza efficace del collegamento tra corrente e colonna coefficiente relativo ad un certo numero di prove lunghezza del braccio lunghezza efficace o lunghezza di libera inflessione nto flettente forzg a sjale nume ieghe a 90 in un profilo numero dgr numero di cam pat irezione del corridoio numero di piani di azione variabile carico concentrato sul pavi carico orizzontale per A al livello della rotaia di guida carico di posizionamento ibra carico di posizionamento verticale a unit di carico O carico distribuito Q resistenza C valore medio dei risultati di prova corretti siata carico di rottura corretto O carico di rottura osservato ZA raggio di piegatura misurato nell interno dell angolo Va forza di taglio VA lunghezza del sistema Q scarto tipo temperatura Q spessore del materiale spessore del nucleo del materiale escluso il rivestimento spessore nominale del materiale incluso il rivestimento spessore del nucleo osservato nel campione di prova forza di taglio carico verticale valore critico elastico del carico verticale
76. il braccio si aggancia ai fori o scanalature presenti sulla colonna In questo tipo di struttura i bracci sono regolabili in base al passo predeterminato delle forature 3 Struttura con bracci imbullonati Scaffalatura in cui il braccio imbullonato nei fori presenti sulla colonna In questo tipo di struttura i bracci sono regolabili in base al passo predeterminato delle forature 4 Struttura con bracci morsettati Si tratta di un tipo speciale di scaffalatura con bracci regolabili dove i Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 9 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE bracci risultano bloccati alla colonna e mantenuti in posizione per attrito Tali sistemi risultano pertanto regolabili verticalmente sull intera altezza della colonna 5 Struttura con bracci saldati In questo tipo di scaffalatura il braccio saldato alla colonna a un intervallo predeterminato e non risulta quindi possibile apportare regolazioni successive al passo verticale dei livelli di carico Legenda 1 braccigyfissato con bolzone 2 rag dogania 3 brac O 4 braccio N 5 braccio saldato Figura 2 Tipi di hat di collegamenti 1 Braccio L bolzone 2 Braccio agganciato 3 Braccio con bullone Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 10 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE 4 Braccio con clampa Bags saldato 9
77. ilit Per una struttura con un altezza totale h la freccia orizzontale della struttura completament ica sotto l azione delle forze orizzontali che derivano dalle imperfezioni come specificato nel punto 4 3 ma non i carichi di posizionamento specificati nel punto 5 3 4 deve essere inferiore al limite indicato definito nel punto 10 2 allo stato limite di servizio 9 6 Progetto degli elementi Si deve verificare che allo stato limite ultimo gli elementi soddisfano i requisiti della presente norma Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 70 U73032420 ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE 10 Stati limite di servizio 10 1 Deformazioni della pavimentazione Le deformazioni della pavimentazione non influiscono significativamente sul comportamento della scaffalatura se la rotazione in ogni punto della soletta su cui sono installate le scaffalature non eccede 1 500 10 2 Stati limite di servizio per la scaffalatura cantilever 10 2 1 le Le deforma i s evono essere calcolate considerando lo stato limite di servizio ed i coefficienti di combinazione jati In assenza di reu Ra trittivi devono essere rispettati i limiti di deformabilit specificati nel presente punto 10 2 2 Deformazioni dei braci E possibile installare i bracci ae trofreccia iniziale la controfreccia deve essere minore o uguale a 3 NOTA 1 Nna controfreccia maggiore di 3 pu caus problemi operativi nelle attivit di cari
78. intagli per l alloggiamento di un Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 80 U73032420 ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Legenda a piastra di base superiore b lunghezza di libera inflessione c lunghezza del profilo D profondit della sezione B larghezza della sezione Figura 4Y Disposizioni per la prova di compressione o o o o o o o o o o o o o o Oo O O O O O 00 O La posizione iniziale deve corrispondere al baricentro o del ione minima o della sezione lorda o qualunque punto fra questi due Il campione deve essere posizionato nell apparecchiatura di prova Ma in direzione assiale attraverso il cuscinetto a sfera posto ad ogni estremit La posizione dei cusci o rispetto alla sezione trasversale deve essere la stessa ad entrambe le estremit della colonnag alma ve essere consentita la regolazione per fornire il carico massimo di collasso A Il carico deve essere aumentato fino a che il campione si instabilizza e non rico J carico questo corrisponde al limite da registrare come carico di collasso Il carico di collasso caratteristico deve essere basato su una serie di prove effettuate con x posizione del punto di applicazione del carico A 2 1 3 Disposizioni e metodo di prova Alternativa 2 Per questa prova necessario utilizzare un apparecchiatura per prove di compressione in cui almeno una delle piastre di carico permette una regolazione rotazionale attorno a
79. io sulla colonna 3 1 6 base Elemento orizzontale di appoggio a terra connesso alle colonne 3 1 7 estensi np base Elemento gi alla base per estendere la base stessa 3 1 8 campata Modulo compreso fr O 3 1 9 materiale di base O Lamiere piane di acciaio o na volto da cui si ottengono i componenti per le scaffalature mediante stampaggio a pressa o laminazione eriale di base pu essere laminato a freddo 3 1 10 Lotto di acciaio Quantit di acciaio tutto conforme alla stessafg giica acquistato da un fornitore in un unica soluzione 3 1 11 lt O Trave Elemento orizzontale di supporto del carico connesso e o alle basi 3 1 12 e controventatura verticale 4 Elemento stabilizzante disposto nel piano verticale parallelo al Q io principale della scaffalatura che collega tra loro colonne adiacenti 3 1 13 Colonna L Elemento verticale che sostiene i bracci collegato alla base Sezioni tipiche so presentate in Figura 1 Figura 1 Tipi di sezioni delle colonne YV Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 4 U73032420 3 1 14 N ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Cantilever bifronte Struttura realizzata con bracci applicati sui due fronti della stessa colonna 3 1 15 cantilever monofronte Struttura realizzata con bracci su un solo fronte delle colonne 3 1 16 antisbo Dispositivo stesso 3 1 17 VS antisbordamento ringOvibile Dis
80. ione delle differenze nel limite di snervamento del materiale e dello spessore del campione di prova Rui Ru 2 EY 48 ft tt in cui pg dampione Rp carico oO o di collasso corretto per il numero di prova i ment carico o mo 9 collasso osservato per il numero di prova i Ri fe limite di snervamentg ervato del campione fy limite di snervamento nogfiina t spessore osservato del cam t spessore teorico a 0quandof gt fi WA a 1 0 quando f lt fi 0 Se non altrimenti specificato nell appendice A per t t B 0 bp per t lt t z e 1 lt p lt 2 49 O ft dove i k 0 64 per elementi irrigiditi OS k 0 21 per elementi non irrigiditi dove bp la larghezza piana del lato dell elemento considerato Dr Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 78 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Appendice A Prove sperimentali Normativa A 1 Prove sui materiali opzionali A 1 1 Pteva di trazione Le prove ione devono essere in conformit alla UNI EN ISO 6892 1 Le prove d ne devono essere condotte nella direzione di laminazione su campioni di materiale prelevato dalla lt produzione per stimare il limite CDervamento nominale del materiale usato in produzione stabilire il limite di DA reale del materiale usato nel campione di prova correggere i risultati delle rove Nota Eventuali aree indurite da taglio pr devono esser
81. ioni formate a freddo Quando richiesto la resistenza media di snervamento fya deve essere determinata per gli elementi come definito nella UNI EN 1993 1 3 7 3 Se e speciale del materiale per produzione Quando Lama bobina di materiale selezionata per una particolare applicazione ad esclusione del materiale sdel r le prove e la resistenza di progetto richiesta superiore alla resistenza di progetto nominale per que iale il valore massimo della resistenza di progetto non deve essere maggiore del 90 del valore dato Q della prova per la bobina 7 4 Tenacit resisten O fragile La frattura fragile del materiale sore minore di 6 mm non deve essere presa in considerazione per temperature fino a 35 C per lamier yoo a caldo come stabilito dalla presente specifica La frattura fragile per sezioni laminate a deve essere considerata secondo quanto stabilito dalla UNI EN 10025 VI Per gli acciai non sottoposti a prova di cui al KIr il citato limite di 6 mm deve essere ridotto a 2 mm NOTA Ulteriori informazioni in merito all argomento poss e trovate nella UNI EN 1993 1 10 7 5 Tolleranze dimensionali Q 7 5 1 Generalit Per profili aperti lavorati a freddo i limiti di tolleranza per le sezioni e mbrature sono in conformit alla UNI EN 10162 Per profilati a caldo i limiti di tolleranza delle sezioni e le membrature sono n rmit alla UNI EN 10024 e alla UNI EN 10034 Le tolleranze dimensionali e di massa dei profi
82. ioni trasmesse dalla guida superiore del trasloelevatore alla scaffalatura devono essere specificate dal fornitore del mezzo di movimentazione Questa azione deve essere considerata nella progettazione secondo le raccomandazioni del punto 6 3 5 della UNI EN 15512 2009 Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 22 U73032420 ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE 5 3 5 Azioni derivanti dall installazione Se il metodo di installazione prescelto prevede l uso di imbragature di sicurezza da parte del personale addetto al montaggio si devono predisporre gli opportuni punti di ancoraggio per la protezione da cadute accidentali In caso di caduta sono ammesse deformazioni residue degli elementi della scaffalatura 5 4 Azioni dovute a impatto carichi accidentali 5 4 1 ton carichi a ed i carichi di posizionamento specificati nel punto 5 3 devono essere tali da permettere normali con di movimentazioni delle merci Eventuali danni atto causati da carrelli elevatori o altre apparecchiature in movimento contro i componenti della s tura cantilever devono essere evitati provvedendo ad addestrare adeguatamente il personale addetto al O e ad attuare le necessarie misure di sicurezza NOTA Le azioni accidentali eige carrelli elevatori sono fornite nella UNI EN 1991 1 7 Non necessario che tali azioni siano applicate n di operazioni svolte con carrelli industriali se il layout delle scaffalature le tolleranze e le modal
83. isulta caricato In casi estremi questa situazione si pu verificare sui due appoggi esterni creando azioni orizzontali su appoggi progettati per i soli carichi verticali In tali circostanze risulta opportuno collocare il carico su un pallet in modo tale da consentire la distribuzione dei carichi secondo quanto previsto dalla progettazione della struttura cantilever Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 99 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Figura D 2 Carichi flessibili ZP D 4 Carichi flessibili privi di Un unit di carico flessibile senza debordo aTCiascuna estremit pu dare origine alla situazione riportata in figura D3 in cui il 25 del carico colloca O supporti esterni mentre il supporto centrale sostiene il 50 del carico gt O Figura D 3 Carichi flessibili privi di debordo Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 100 U73032420 N ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE D 5 Carichi rigidi Figura D 4 Carichi rigidi Un unit di carico rigida senz do pu comportarsi come in figura D 4 trasferendo quasi uniformemente il carico sui due bracCigfteralie quello centrale D 6 Carico simmetrico su una strutgfcantilever a due campate La configurazione rappresentata in figura D 5 costit n carico uniforme sui bracci di una struttura cantilever a tre colonne Occorre tuttavia notare che lo Goio di pro
84. it di furfzi nto sono in accordo con le norme UNI EN 15620 e UNI EN 15635 5 4 2 Azioni verticali accidentali I componenti della scaffalatura che si 4 ifettamente sopra una posizione di carico devono essere in grado di assorbire un carico verticale Ay 0 In generale questa azione deve essere applicata l estremit del braccio che all attacco sulla colonna queste due condizioni devono essere analizzate e O NOTA Le prescrizioni fornite nel presente punto hanno lo s b evitare lo sganciamento del braccio dalla colonna per effetto di un azione accidentale verso l alto o che a eio scivoli lungo la colonna nel caso si rompa il giunto ad attrito 4 Il danno in tali circostanze deriva da un azione accidentale e il M te deve essere sostituito carichi di posizionamento sono azioni accidentali variabili e devono essere cgfisiderati con un fattore di carico ya secondo quanto indicato al punto 6 4 requisiti rispetto ai carichi di posizionamento verso l alto devono essere udc ii calcolo o prove secondo il punto A 2 6 Q L Il carico accidentale orizzontale deve essere considerato in direzione longitudinale e deve gt pplicato in due casi di carico separati all estremit della braccio e all estremit della base 9 5 4 3 Carico accidentale orizzontale Per il braccio si considerano i casi seguenti a se le merci sono posizionate con apparecchiature meccaniche manuali come i carrelli elevatori o con apparecchiature manu
85. l carico Figura 12 Effetto delle tolleranze di posizionamento del carico sui bracci a b S Em 2 IS L L L IA 8 4 2 3 Determinazione dei fattori di ka Nel caso in cui il carico che pu essere co da numerose unit di carico sia posizionato su pi di due bracci il progettista deve modificare il M ale per braccio secondo la condizione a o b sotto illustrata NOTA Questo incremento pu essere trascurato Q inazione con il carico di posizionamento verticale Qpy a Metodo preciso Se la rigidezza delle merci che costituiscono le unit di Zo nota pu essere applicata la procedura seguente 1 Si determina la rigidezza del sistema cantilever applicando un cati Nerticale virtuale in corrispondenza del baricentro del carico sul braccio come mostrato in fi 13 Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 38 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Legenda a Carico virtuale F nel baricentro dell unit di carico b abbassamento y del braccio dovuto al carico F in corrispondenza del punto di applicazione di F Figura 13 Carico virtuale applicato nel baricentro dell unit di carico D 9 Rigidezza elastica Kavirtuale Fy y 0 NOTA L utilizzo di una molla di rigidezza maggiore ore di sicurezza Pertanto permesso determinare la rigidezza Kvirtuale per il livello di carico pi basso e uti lo stesso valore p
86. l carrello sostiene il rimanente carico 2 spazio ridotto tra la parte superiore del carico ed il braccio sottostante 3 carrello in movimento sul pavimento inclinato 4 scaffale installato con riferimento ad un asse orizzontale Y spazio libero sopra il braccio dovuto al pavimento inclinato Figura C2 Problemi operativi dovuti alla pendenza del pavimento g 9 Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 98 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Appendice D Effetto della rigidezza dei carichi e del posizionamento informativa D 1 Gep ralit Il carico asi trico su una campata o una serie di campate pu essere dovuto a diverse cause come illustrato nei punti uenti D 2 Carico ri metrico Figura D 1 Carico posiziafatpi modo asimmetrico 4 Un unit di carico posizionata in modo asimmetrico produce carichi non Oeni sui bracci per esempio in figura D1 il carico sul braccio B maggiore di quello sul braccio A Si deve porre attenzione affinch il baricentro del carico non si sposti oltre B creando cos una situazione instabile D 3 Carichi flessibili ampiamente debordanti dai bracci dr Un unit di carico flessibile con ampio debordo in corrispondenza di ciascuna estremit si Rorera in modo simile alla situazione rappresentata in figura D2 dove un carico sproporzionato collocato sui due supporti esterni mentre il supporto centrale non r
87. l termine d ingobbamento poich l effetto da Venant in genere relativamente piccolo per sezioni ad I anche nel caso di sezioni di spessore elevato ie caldo F 3 Verifica semplificata per sezioni laminate a caldo Un elemento non vincolato lateralmente soggetto a flessione attorno all asse principale pu cercato rispetto all instabilit flesso torsionale secondo il punto 6 3 2 della UNI EN 1993 1 1 2005 o in alternativa si pu applicare l approccio semplificato seguente Il momento resistente di una trave non vincolata W Mp ra Tra yhy M1 oppure Mp ra MrFfB cr Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 112 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Per i simboli vedere EN 1993 1 1 2005 6 3 2 e Mc Mteg orel La colonna cantilever anche soggetta a compressione pertanto i momenti fettenti del primo ordine lungo a l altezza della colonna devono essere moltiplicati per il fattore di amplificazione gai 0 A Mea media dei momenti flettenti in due punti adiacenti adeguatamente vincolati superiore ed inferiore nel caso in cui sia applicato il metodo semplificato in conformit alla figura H 5 permesso perch si pu trascurare la rigidezza torsionale di De S Venant In caso compressione l espressione seguente deve essere soddisfatta Nea 1 A gt Np ra gt dove Nea azione MX b SD e della colonna carichi fattorizzati Npra azione assiale i a sta
88. la produzione b prove per giustificare l utilizzo nella progettazione di voi ne di snervamento superiore al valore garantito C prove per dimostrare un adeguata duttilit 7 la frequenza minima di esecuzione delle prove deve prevedere una prova superi bobina dopo il taglio e la laminazione a freddo se questa parte del processo campioni devo ssere presi in direzione longitudinale dalla met della larghezza verso l estremit del rotolo I risultati delle prove meccaniche devono essere sottoposti ad analisi statistica Na quanto indicato al punto 12 3 3 al fine di ottenere i valori caratteristici dello snervamento o del limite di ro del materiale ai fini progettuali Quando sono state eseguite almeno 100 prove in un ampio lasso di D quelle che eccedono i 100 e che sono state eseguite precedentemente agli ultimi 12 mesi devono ee dall analisi vedere appendice A Le propriet meccaniche di riferimento per lamiere e profilati sono quelle per acciai non specificati date al punto 7 1 5 7 1 5 Acciai non sottoposti a prova Qualora non sia specificato il grado del acciaio e se il materiale di base non disponibile per le prove devono essere considerati i valori di fy seguenti Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 28 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Sezioni laminate a caldo 200 N mm Altri acciai 140 N mm 7 2 Limite di snervamento medio delle sez
89. la progettazione l installazione e per l utilizzo sicuro di questo ida di immagazzinaggio Le strutture QA ver sono prodotti normalizzati per i quali la progettazione basata sul solo calcolo potrebbe non risultare jata Sono pertanto previste prove sperimentali nel caso in cui i metodi analitici correnti non siano forniti risultino appropriati Le prove sperimentali pertinenti sono illustrate nell Appendice A Se non Rai e sulla base di specifiche esigenze le procedure di progettazione nell ambito della presente norma song Gu indicate nelle UNI EN 1990 UNI EN 1993 1 1 e UNI EN 1993 1 3 La progettazione deve essers anche sulla base di quanto previsto per la prassi operativa descritta nella UNI EN 15635 Attualmente non esistono normative IA per la progettazione delle scaffalature cantilever sotto azioni sismiche Per tale situazione si deve far ento alla legislazione vigente La presente norma non si applica agli altri AI alature per lo stoccaggio delle merci In particolare non si applica ai sistemi di stoccaggio dinamici ai driy i e ai drive through alle scaffalature portapallet o alle scaffalature a ripiani La presente norma rimanda mediante riferimenti datati e non a izioni contenute in altre pubblicazioni Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati del testo e sdno di seguito elencati Per quanto riguarda i riferimenti datati successive modifiche o revisioni app a dette pubblicazioni valgono
90. la resistenza caratteristica s Oa utilizzare un idonea espressione che definisca il rapporto tra i risultati della prova e uno o pi paramet va utilizzati nella famiglia di prove Tale espressione pu essere basata su appropriate equazioni di mec strutturale o pu essere dedotta su base empirica Il valore medio dei risultati delle prove l espressione di progetto Lo sca Ai calcolato per l intera famiglia di prove dopo aver normalizzato i risultati delle prove divid scun risultato per il corrispondente valore dell espressione di progetto La resistenza caratteristica RQ D specifica di parametri in una determinata famiglia data da 9 Rx Rm 1 kKSn where Rm valore dato dall espressione di progetto k valore dato nel Prospetto 12 con n numero totale di prove della famiglia Sn scarto tipo dei risultati di prova normalizzati NOTA Quanto pi precisamente l espressione di progetto rispecchia la resistenza media misurata pi favorevoli sono i valori ottenuti dalla valutazione coefficienti dell espressione di progetto possono essere corretti per ottimizzare la correlazione Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com TT U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE 13 3 5 Correzione dei carichi o momenti di collasso La procedura seguente deve essere adottata quando previsto nell appendice A per apportare una correzione al carico di collasso o al momento di collasso in funz
91. lati di acciaio laminato i profilati trali cavi e i piatti devono rispettare le relative norme di prodotto a meno che non siano specificate tollera i severe Per l analisi strutturale e il progetto si tiene conto dei valori nominali delle dimensioni GS 7 5 2 Spessore del materiale 7 5 2 1 Sezioni lavorate a freddo Le regole di progettazione fornite nella presente norma si riferiscono solo agli spessori seguenti del nucleo ts esclusi i rivestimenti se non altrimenti specificato dove 0 5 lt te lt 15 0 mm L utilizzo di acciai pi sottili non vietato ma se ne deve calcolare la capacit portante mediante prove idonee Se si utilizzano componenti con acciai pi di spessore maggiore devono essere progettati in Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 29 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE conformit alla UNI EN 1993 1 3 7 5 2 2 Sezioni laminate a caldo Le regole di progettazione devono essere conformi alla UNI EN 1993 1 1 7 5 3 Tolleranze di spessore 7 5 3 1 SA lavorate a freddo Per material cd ivestimento metallico applicato per immersione a caldo in continuo con spessori nominali lt 1 5 mm forniti e tolleranze speciali ristrette date nella UNI EN 10143 lo spessore di progetto t pari allo spessore nofgi del nucleo t In caso di lamiere stri rivestiti per immersione a caldo in continuo conformi alla UNI EN 10147 lo spessore t del nucleo d lla UNI EN 1993 1 3
92. llegamento si comporti in modo non lineare Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 85 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Figura A 4 Calcolo della rigidezza del collegamento mi 2qpg 1 15 M nM Ty MRai sim A3A 25 si doai dhnii sig 4 bm D kn OJ A 11 A 2 3 Prove di taglio sui collegamenti di era bracci e sui dispositivi di blocco dei collegamenti A 2 3 1 Scopo della prova z Lo scopo della presente prova misurare la resistenza a taglio del legamento e del suo dispositivo di blocco Le prove devono essere condotte su una selezione di co ioni di collegamenti colonna braccio 2 A 2 3 2 Disposizioni di prova S Per eseguire la prova occorre utilizzare un segmento corto di colonna fissato Q telaio di rigidezza relativamente infinita con un segmento di braccio attaccato per mezzo del colleganfen da testare come illustrato nella figura A 5 Si applica il carico al collegamento mediante un trasd on estremit incernierate collocato a una distanza a dal lato della colonna ed il pi vicino aac o ma non Il valore di progetto K della n il valore medio km dove maggiore di 100 mm Q Il dispositivo di bloccaggio del collegamento deve essere sottoposto a prova applicando il Carico nella direzione opposta Nel caso di un sistema a clampa il provino deve essere realizzato con tutti i trattamenti superficiali e fissato co
93. m 105 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Legenda Vedere prospetti E 1 e E 2 Figura E 2 Tolleranze orizzontali U73032420 Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 106 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Appendice F Torsione informativa F 1 Vincoli in direzione longitudinale per profili torsionalmente deboli deve cons d are questo problema Il vincol Sezioni laminate a caldo possono essere particolarmente vulnerabili all effetto della torsione ed il progettista nale offerto dal collegamento del controvento alla colonna dipende dai dettagli costruttivi Nelle figure i sono illustrati esempi di vincolo torsionale debole figura F 1 e vincolo torsionale efficace figura Figura F 1 Esef O debole Pa Figura F 2 Esempio di vincolo torsionale efficace A Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 107 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Il vincolo torsionale del controvento longitudinale considerato efficace solo se le flange sono collegate in modo da prevenire l instabilit torsionale del profilo Se il profilo non vincolato in modo efficace la lunghezza di sistema L deve essere assunta pari all altezza totale della colonna F 2 P to delle colonne rispetto all instabilit flesso torsionale in direzione trasve profili ad laminati a
94. mine Tiry con il 3 termine M7rfe orei Wei Prospetto F 1 Coefficienti y2 K 2 DE 0 1 1 2 dp 4 6 8 Ci Y2 44 3 15 7 12 2 1 Ze 9 76 8 69 8 03 Q si 10 12 14 16 32 40 Ci Y2 7 58 7 20 6 96 6 73 6 19 Zo 87 5 64 La distribuzione del momento equivalente lungo l altezza della colonna simie QN di carico di una mensola caricata con un carico concentrato all estremit figura F 4 Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 109 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Legenda a lunghezza equivalente della colonna Lrrg per la verifica di stabilit flesso torsionale C momento flettente equivalente al livello della base M Freg d carico concentrato equivalente Hets MLetg LLFTB Figura F 4 Modello statico equivalente della colonna caricata a flessione e modalit di collasso si instabilit flesso torsionale travi di collegamento e dei loro collegamenti lonna Lo schema statico mostrato in figura F 5 O Quando sono disposti vincoli torsionali in pi essi sono progettati come una funzione aggiuntiva delle Legenda X a forza stabilizzante Hs ap dal momento stabilizza b e Hstab b punto di applicazione della forza Hstab al piatto di AA ento tra trave e colonna c trave di collegamento 3 d piatto di collegamento della trave di collegamento e braccio di leva del momento stabili
95. n le coppie di serraggio in accordo con le istruzioni di montaggio del produttore Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 86 U73032420 ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Legenda a distanza il pi possibile vicino alla colonna b telaio rigido di prova c elemento di bloccaggio del braccio d connettore del braccio e colonna f braccio g rullo eysella h ando J cella OR K cernier lt Figura A 5 SS ione per la prova di taglio del collegamento d estremit del braccio L NOTA 1 II trasduttore di carico ed il supporto a vite devono essere allineati con l asse baricentrico Q cio il carico dovrebbe essere applicato attraverso l intera larghezza della superficie superiore del braccio NOTA 2 Qualora sia difficile ottenere un campione per la prova di trazione dalla piastra del connettore che sia sufficientemente lontano dalla zona modificata dal calore o dalla deformazione a freddo accettabile anche eseguire la prova su un campione pi piccolo di quello specificato nella UNI EN 10002 Tale prova non richiede alcun valore di allungamento In alternativa possibile anche ottenere il campione di prova tagliandolo dal materiale di base del connettore prima della lavorazione di formatura a freddo dello stesso A 2 3 3 Metodo di prova Per misurare la resistenza del collegamento d estremit del braccio o del suo dispositivo di bloccaggio si deve caricare il braccio come indicato n
96. no in S utilizzo Le deformazioni devono essere calcolate considerando il comportamen di pai gli elementi della struttura vedere punto 9 4 3 Imperfezioni Q Ya 4 3 1 Generalit L L influenza delle imperfezioni deve essere considerata nelle analisi tenendo conto di imperfezioni della colonna punto 4 3 2 imperfezioni del sistema di controvento punto 4 3 3 imperfezioni degli elementi punto 4 3 4 Nella modellazione delle strutture ai fini del analisi globale ammesso trascurare le imperfezioni degli elementi queste devono tuttavia essere incluse nelle verifiche locali dei componenti stessi Le imperfezioni iniziali si applicano in entrambe le direzioni orizzontali ma devono essere considerate in una sola direzione alla volta Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 15 U73032420 ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE possibile sostituire le imperfezioni iniziali con un sistema chiuso di forze orizzontali equivalenti che devono essere applicate a ciascun livello di carico e sono proporzionali ai carichi verticali applicati alla struttura a quel livello come illustrato nella Figura 6 Per il progetto della piastra di base e dei fissaggi al pavimento le reazioni orizzontali ad ogni supporto di base devono essere determinate applicando l imperfezione laterale e non le forze orizzontali equivalenti In assenza di carichi orizzontali reali la reazione orizzontale netta zer
97. ntaggio per scaffalatura cantilever mm alla base G Rettilineit della braccio in direzione Y L 250 sHugfAgdzion in altezza della parte superiore di basi adiacenti 5 8H Variazi i posizione della parte superiore di ciascuna braccio rispetto 10 NOTA 1 Per valutare le TO misurazioni a campi documento non sono a j montaggio e gli spazi liberi per la movimentazione possono essere utilizzate eseguire prima che il cantilever sia caricato ig amp bili dopo che la struttura stata caricata Le tolleranze indicate nel presente Ulteriori indagini sulle misure se necessario possono essere i pi compiutamente nei singoli documenti contrattuali vedere appendice D NOTA 2 Le specifiche di contratto dovrebber re se nel caso peggiore dovrebbero essere rispettati tutti i valori di tolleranza o se pur rispettando la fufiZiopi lit di tutto il sistema vedere appendice E i valori possono discostarsi dai dati indicati nel presente O per motivi tecnici o economici Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 104 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Figura E 1 Tolleranze verticali ed orizzontali Legenda Vedere prospetti E 1 e E 2 Jz foyer Scese bea O amp OZ e pren Q IA e rai Q na Td ea AS d Ni Ci da D E D E D N oa Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni co
98. nte Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 5 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Ai fini della presente norma si applicano i simboli e le abbreviazioni seguenti Ulteriori simboli ove necessario sono definiti all interno del documento Un simbolo e relativa descrizione pu avere nel presente documento diversi significati 3 2 Simboli e abbreviazioni In generale i simboli principali non sono definiti con tutte le descrizioni a pedice con cui possono essere utilizzati A Lh accidentale A arekadagezono trasversale Acfr area del e trasversale efficace Ag area della sezione ersale lorda Aph forza di posizionam acgidentale orizzontale Apv forza di posizionamento i IA verticale b larghezza del montante bp larghezza del lato piano sorser E modulo di elasticit Vo e larghezza efficace della piastra di base 1 e eccentricit Qy F azione C f resistenza D fok resistenza cilindrica caratteristica del calcestruzzo O fi limite di snervamento osservato nel campione di prova 7 fu resistenza ultima a trazione Q Ly fy limite di snervamento del materiale di base o fya resistenza media di progetto Q fyo limite di snervamento del materiale di base f 47 G modulo di elasticit tangenziale Q Gk valore caratteristico del carico permanente carico fisso C H altezza della colonna Q h altezza del piano di carico dal pavimento misurata all estradosso della trave I momento d inerz
99. o Classe 1 Classe 2 Classe 3 i solo te O 1 1 G i 1 1 1 Saa Aa E seng cos fr Aa E sen cos Saa 2 Aq E seng cos 1 1 San An E tano Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 116 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE 1 UNI EN 1991 Eurocode 1 Actions on structures Bibliografia 2 UNI EN 1991 1 7 Eurocode 1 Actions on structures Part 1 7 General actions Accidental actions 3 UNI EN 1993 1 10 Eurocode 3 Design of steel structures Part 1 10 Material toughness and through thickness properties 4 UNI 002 Metallic materials Tensile testing 5 prEN 1668 teel static storage systems Adjustable pallet racking systems Principles for seismic design gt 6 J M Davies S Cowen Pallet racking usinf cold reduced steel 12 International Speciality Conference on cold fo design and construction St Louis USA 18 19 October 1994 641 655 Kogakusha Ltd 8 TESTO UNICO Norme A 7 Stephen P Timoshenko Cipres M Gere Theory of elastic stability published by McGraw Hill iche le cgstruzioni Approvato con D M 14 01 2008 9 CNR 10011 97 COSTRUZIONI DI A SRO Istruzioni per il calcolo l esecuzione il collaudo e la manutenzione 10 CNR 10022 84 PROFILATI FORMATI A PREBOJ Istruzioni per l impiego nelle costruzioni vo O Va K Copyright Q L Riproduzione vietata Tutti i diritti s
100. o 4 3 2 rem nella direzione non controventata In gene colonna inc irezione trasversale di una scaffalatura cantilever piano dei bracci costituita dalla sola ta alla base e non controventata Gli effetti delle Vi ezioni della struttura trasversale devono essere considerati nell analisi globale o mediante l applicaZi i una deformazione iniziale o di un sistema chiuso di forze orizzontali equivalenti Figura 6 L imperfezione laterale inata dalla formula seguente ppt 3 20 17 9 ps2pstd e 6233 O 4 fuori piombo massimo specificato in base alle tolleranze z aggio per la scaffalatura scarica diviso per l altezza vedere punto 7 5 7 2 dove cedevolezza iniziale del collegamento base colonna da set al punto A 2 5 np numero di colonne collegate nella direzione considerata NOTA Se nella modellazione del collegamento utilizzata per l analisi globale si inclu For dell assestamento iniziale nel equazione sopra riportata si pu impostare uguale a zero Q Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 16 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Figura 6 Forze orizzontali equivalenti in direzione trasversale ON 9 4 3 3 Imperfezioni del sistema di c SA to nella direzione longitudinale 4 3 3 1 Generalit 1 Il presente punto si riferisce alle colonne conio in direzione longitudinale Si deve tenere conto degli ef
101. o M rotazione 6 dove ai SI A 15 zad S Q k dove b braccio di leva della forza k distanza tra i comparatori d e do S spostamento misurato da d gt 2 spostamento misurato da d2 O A 16 A 2 7 4 Correzioni alle misure osservate Oy Non necessario apportare correzioni alle misurazioni at a tale prova La lassit del collegamento corrisponde ad 1 2 del valore totale o vedere figura A 8 Legenda a momento flettente fa b rotazione A c valore corrispondente al doppio della lassit S Figura A 8 Esempio di diagramma da cui si ricava la lassit do al 5 Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 93 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Appendice B Studi di base sull accettazione di materiali con basso rapporto fulfy acciai ridotti a freddo informativa Nel processo di riduzione a freddo la striscia di acciaio normalizzato ridotta a freddo per reggiungere una migliore resistenza valori caratteristici di fy e fi sono quindi determinati e controllati sotto un sistema di controllo della qualit che assicuri propriet fisiche e di trazione coerenti Questo acciaio particolare pu essere rg li zato con tolleranze molto ristrette meglio di met della tolleranza per materilai laminate a caldo 2 benefici grazie alla migliore resistenza Gli acciai ridotti a freddo sono stat
102. o in considerazione utilizzando le propriet della sezione efficace determinate in base alle lunghezze efficaci dei lati del profilo compresso Le propriet efficaci della sezione sono utilizzate nei calcoli di resistenza e devono essere determinate in conformit alla UNI EN 1993 1 3 o attraverso prove di compressione su colonne tozze secondo il punto A 2 1 Elementi compressi non forati possono essere assunti come completamente efficaci se il rapporto tra larghezza e spessore soddisfa i limiti seguenti elementi vincolati ai due estremi Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 33 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE b PP 2428 E 11 t fy elementi con un solo estremo vincolato b lt 0 42 E 12 t fy sezioni sog d una combinazione di sforzi di compressione e flessione L instabilit loc deve essere considerata per elementi uniformemente compressi con valori di bp t inferiori ai limiti de tto 5 Prospetto 5 Valori Opm per diversi valori di fy fy N Valori limite di bp t N mm fA Due estr incolati Un solo estremo vincolato 220 3905y 13 235 0 12 5 250 36 5 7 12 275 35 O 11 5 280 35 e 11 320 32 CAS a 10 5 350 31 hy 10 355 31 O 0 360 30 400 29 420 28 9 Toi 460 27 9 Sq 500 26 8 VA I C Quando significativo il progetto di elementi di scaffalature formati a freddo e soggetti a flessione
103. ofili sono rappresentati con elementi prismafici iyjeollegamenti hanno le caratteristiche momento rotazione appropriate Id E possibile applicare due metodi per l anali bale 1 Analisi di un modello tridimensionale contato del secondo ordine 2 Analisi di due modelli bidimensionali trasver ngitudinale con i metodi seguenti a In direzione trasversale in alternativa un an j e in combinazione con i coefficienti di libera inflessione oppure un analisi del secondo ordi b In direzione longitudinale analisi del secondo ordin armeno che sia possibile dimostrare che si possa applicare un metodo pi semplice o un analisi 9 2 Analisi tridimensionale del secondo ordine O L analisi ad elementi finiti deve incudere ZA Imperfezioni globali in entrambe le direzioni longitudinale e trasversale io Eccentricit dei nodi se significative O La caratteristica momento rotazione del collegamento base colonna rigidezza e se presente Le imperfezioni degli elementi in in conformit al punto 4 3 5 in alternativa se n ellate le imperfezioni devono essere considerate nelle verifiche degli elementi 9 3 Analisi bidimensionali 9 3 1 Generalit Nonostante il cantilever sia una struttura spaziale possibile svolgere l analisi strutturale considerando due modelli piani considerando separatamente la struttura in direzione trasversale e in direzione longitudinale Nel progetto delle colonne le azioni derivanti dall
104. ogni tipo di accoppiamento base colonna devono aS te tre prove identiche al fine di poter interpretare statisticamente i risultati in conformit al punto 12 3 S i Pa La prova deve essere organizzata come segue A A 2 7 2 Predisposizione della prova a uno spezzone di base g deve essere collegato ad un telaio di prova rigido So g gt parte pi ampia del collegamento base colonna 2 x altezza della base Ya Durante la prova non ci deve essere contatto tra la base ed il telaio di prova lungo qu istanza Si collega poi un segmento di colonna alla base per mezzo del collegamento da testar amp figura A 6 si fornisce un esempio di una tipica disposizione di prova b In caso di collegamenti bullonati a taglio o taglio e trazione le condizioni di finitura superficiale e le azioni di serraggio devono essere in accordo con le istruzioni di assemblaggio del produttore c I movimenti laterali e le torsioni della colonna devono essere evitati attraverso vincoli laterali che tuttavia devono permettere il libero movimento della colonna nella direzione del carico applicato d Il carico deve essere applicato ad una distanza maggiore di 300 mm dalla faccia della colonna come illustrato nella figura A 6 NOTA Si deve fare attenzione affich la linea d azione della forza non cambi in modo significativo Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 88 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE
105. olari e riparate o Qx empre in caso di guasto che possa comprometterne la funzionalit Q Nota la precisione delle apparecchiature di misurazione dovrebbe essere idonea per le quantit da misurare in generale la precisione dovrebbe essere migliore del 2 del valore da misurare Inoltre la quantit da misurare dovrebbe essere almeno il triplo del valore minimo registrabile dal dispositivo di misurazione 12 2 2 Condizioni di vincolo Le condizioni di prova devono riprodurre le normali condizioni di vincolo che si hanno nella costruzione reale Qualora cos non fosse il tecnico addetto alle prove deve dimostrare che le condizioni scelte possono dare risultati conservativi Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 74 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Il carico di prova deve essere applicato in modo tale da non causare alcuna influenza anomala e da non prevenire le deformazioni 12 2 3 Applicazione del carico 12 2 4 Incrementi del carico di prova I carichi devono essere applicati in modo incrementale o continuo Se il carico applicato in modo increment si raccomanda che i primi quattro incrementi siano circa il 5 del carico atteso di rottura mentre i nti incrementi sono scelti in modo tale da permettere la chiara definizione del comportamento sotto oss ione Le deforma bei punti critici della struttura sottoposta a prova devono essere registrate quando si sono stabilizzate Se il c
106. ollasso Mni deve essere pari al momento massimo corretto come indicato nella figura A 6 Per ogni gruppo colonna connettore si calcola il ento di collasso caratteristico Mx secondo il punto 13 3 3 Il momento di progetto del collegamento 90 dove n A 9 in cui O Mm coefficiente parziale di sicurezza definito nel punto 7 5 75 Mra n Mx Ym mn lt 1 vedere nota 1 NOTA Per ottimizzare i requisiti di rigidezza e resistenza eventualmente in conflitto tra lor momento di progetto qualsiasi valore minore o uguale al massimo ammissibile in questo mo di progetto si riesce a raggiungere una maggiore rigidezza di progetto come illustrato di seguito ssibile scegliere per il cendo la resistenza A 2 2 5 2 Procedura per derivare una curva bi lineare Dr Una relazione momento rotazione bilineare costituita da una rigidezza rotazionale ine da una resistenza di progetto scelta come descritto dall equazione A 9 La rigidezza rotazionale del collegamento deve essere ottenuta come pendenza knj di una linea che passa per l origine e che isola aree identiche tra quella e la curva sperimentale al di sotto del momento di progetto corretto rispetto allo snervamento ed allo spessore Mpac Come illustrato nella figura A 4 purch kni 1 15 Mprg Oki A 10 NOTA Questa disposizione stata studiata per limitare al 15 la differenza tra la rotazione a collasso assunta nel modello e quella indicata dalla prova nei casi in cui il co
107. ollegamenti devono essere progettati in conformit alla UNI EN 1993 Lee icit dei controventi devono soddisfare i requisiti del punto 8 13 9 3 6 Analisi pi S secondo ordine in direzione trasversale L analisi ad elementigfiniti deve includere Imperfezioni globali o e trasversale La caratteristica momento A del collegamento base colonna rigidezza e lassit se presente Le imperfezioni degli elementi fi secondo il punto 4 3 5 o in alternativa se non modellate le imperfezioni devono essere consi 9 verifiche degli elementi 9 3 7 Analisi in direzione trasversale del rj ordine con amplificazione dei momenti Gli effetti del secondo ordine relativi all azione assi evono essere considerati utilizzando gli appropriati coefficienti di stabilit nella verifica degli elementi Gli effetti del secondo ordine relativi ai momenti Mare essere considerati indirettamente moltiplicando i momenti flettenti ottenuti dall analisi del pri 2 eper il fattore 1 4 ca O 1 ZA Xcr 9 4 Criteri di progettazione 9 4 1 Azioni di progetto O La struttura cantilever deve essere progettata per le azioni definite nel punto 5 L I valori delle azioni di progetto allo stato limite ultimo ed allo stato limite di servizio devono e bat enuti moltiplicando le azioni per i fattori di carico indicati nel punto 6 4 e le combinazioni per i fattori in i nei punti 6 2 e 6 3 9 4 2 Combinazioni di carico per le analisi in direzione lon
108. one determinata in conformit al punto 8 7 5 3 Ag area della sezione lorda io iy iz t yo E modulo di elasticit G hd di taglio B 1 Yo Yo distanza nta y dal centro di taglio al baricentro della sezione lorda vedere figura 22 i i raggi giratori i sezione lorda rispettivamente attorno all asse y e Z l costante torsionale di KV t della sezione lorda costante d ingobbamento della gfe lorda Lr lunghezza efficace dell elemento rispe Ia torsione A meno che sia giustificata da metodi pi id poro essere utilizzata la lunghezza di libera inflessione seguente O Ler 1 0 x distanza tra due punti nodali controventatilg i collegamenti forniscono un ritegno torsionale completo CU NOTA Se il controvento longitudinale bullonato alla colonna SY ima di un profilo torsionalmente debole per esempio una sezione ad I la lunghezza di libera inflessione dovrebbe es DI alla lunghezza di sistema Legenda Q a centro di taglio Va 4 Figura 22 Posizione del centro di taglio 8 7 7 Combinazione di flessione e azione assiale Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 52 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Tale verifica pu essere condotta secondo le indicazioni seguenti o in conformit alla UNI EN 1993 1 1 e alla UNI EN 1993 1 3 8 7 7 1 Generale 8 7 7 2 Flessione e compressione Per elementi soggetti a compressione e flessione
109. ono riservati Nessuna parte del presente Yeno pu essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi fotocopie microfilm o altr a il consenso scritto dell UNI Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 117
110. otazione del cole gem braccio colonna Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 41 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE 8 4 6 Resistenza di progetto rispetto all imbozzamento d anima Il progetto dei bracci rispetto al fenomeno di imbozzamento d anima dovuto ad un carico locale o ad una reazione vincolare deve essere condotto in accordo con le indicazioni date nella UNI EN 1993 1 1 o nella UNI EN 1993 1 3 in base alle caratteristiche della sezione 8 4 7 Resistenza di progetto rispetto alle forze di taglio Il proge bracci rispetto alle forze di taglio deve essere condotto in conformit alle indicazioni date nella UNI EN 1 o nella UNI EN 1993 1 3 in base alle caratteristiche della sezione 8 4 8 Combi di taglio azione assiale e momento flettente Il progetto dei bracof fispetto alla combinazione di taglio azione assiale e momento flettente deve essere condotto in accordo cOn icazioni date nella UNI EN 1993 1 1 o nella UNI EN 1993 1 3 in base alle caratteristiche della sezio 8 4 9 Combinazione di neh tente e imbozzamento d anima Il progetto dei bracci rispetto alla c jifazione di momento flettente e imbozzamento del pannello d anima deve essere condotto in conformit alle in ioni date nella UNI EN 1993 1 1 o nella UNI EN 1993 1 3 in base alle caratteristiche della sezione Vo 8 4 10 Torsione d2 La torsione primaria deve essere considerata nelle
111. positivo fissato allestrgtyit jci bracci per impedire lo scivolamento delle merci dal braccio stesso 3 1 18 livelli di carico Fila di bracci o basi posti ad una det D altezza 3 1 19 to fisso o o bullonato all estremit dei bracci per impedire lo scivolamento delle merci dal braccio elemento forato E Elemento provvisto di vari fori regolarmente cia lungo il proprio sviluppo td carico di posizionamento O Azione prodotta dalle operazioni di deposito e prelievi a unit di carico nel o dal sistema secondo la buona prassi 4 3 1 21 4 elemento irrigidito O Con riferimento alla sezione trasversale di un profilo il lato cole da entrambe le estremit ad altre parti del profilo un elemento pu essere irrigidito anche da particolari ioni piegature costolature 3 1 22 Va sbandamento o Spostamento orizzontale di una struttura oltre l eventuale fuori piombo iniziale Q 3 1 23 P traverso di collegamento Elemento orizzontale di connessione tra colonne con giunto di estremit rigido o semirigi neralmente facente parte del sistema di controventatura verticale 3 1 20 3 1 24 protezione d estremit Elemento applicato all estremit dei bracci per chiudere la sezione terminale e proteggerla da eventuali urti e per la sicurezza degli operatori 3 1 25 elemento non irrigidito Con riferimento alla sezione trasversale di un profilo il lato collegato da una sola estremit ad altre parti del profilo E
112. r 3n cumulativo per un numero di ca n misurata vicino al livello del pavimento 5Bo Variazione dalla dimensione no el fronte del cantilever con 10 riferimento alla linea di riferimento Z pe vicino al pavimento BF Disallineamento di due colonne oppo msi di un corridoio misurato al 25 livello di pavimento C Fuori piombo di ogni intelaiatura nella direzione 97 H 350 C Fuori piombo della struttura nella direzione Z H 350 D Variazione dalla dimensione nominale della profondit ot 6 SE Variazione dalla dimensione nominale della larghezza del corridoi 15 misurata a livello del pavimento SF Variazione dal valore nominale di rettilineit di un corridoio misurata E A 15 livello del pavimento per quanto riguarda l allineamento in direzione X R G Rettilineit di una braccio o di una base in direzione X 1 fi100 Jx Rettilineit della colonna in direzione X tra due traversi di controvento Massi ba consecutivi a distanza HB 50r Q HB 300 J Curvatura iniziale di una colonna in direzione Z H 500 Tw Torsione della braccio a met lunghezza 1 per metro Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 103 ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Prospetto E 2 Tolleranze misurate in verticale in direzione Y U73032420 Misura codice dimensionale e descrizione della tolleranza Tolleranze di mo
113. rare l effettiva posizione del baricentro del unit di carico rispetto alla lunghezza del braccio Il carico sul braccio deve essere determinato considerando la posizione pi svantaggiosa dell unit di carico in entrambe le direzioni Per esempio se in direzione longitudinale la geometria di un carico che si ritiene sia supportato da 3 bracci tale per cui in realt esso pu essere supportato solo da 2 bracci allora il progetto dei bracci si deve basare sull ipotesi che il peso dell unit di carico sia suddiviso solo su 2 bracci vedere figura 12 Per altre situazioni Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 36 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE NOTA Questo requisito non dovrebbe essere applicato nel progetto delle colonne se ci sono almento 2 bracci in altezza Questo requisito pu anche essere trascurato nel caso in cui il carico sia supportato da 5 o pi bracci vedere appendice D Inoltre nella valutazione della distribuzione dei carichi sui bracci si deve considerare anche la rigidezza delle unit di carico vedere appendice D In direzione trasversale la posizione del baricentro del carico sul braccio deve essere considerata in modo appropri edere per esempio punto D 7 Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 37 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Legenda a posizione corretta del carico b braccio c posizione peggiore de
114. reddo di lamiere le caratteristiche ge triche e statiche delle sezioni devono essere determinate Di seguito si fa riferimento ai gruppi di propriet sezionali qui sotto definiti Q 8 2 1 Generalit Le propriet delle sezioni lorde corrispondono alle caratteristiche geometriche delle el gt PIRA senza applicare riduzioni per effetto dei fori o di fenomeni di instabilit locale Le propriet delle sezioni lorde sono generalmente utilizzate nell analisi strutturale globale per determinare le azioni interne e le deformazioni Le propriet delle sezioni minime corrispondono alle caratteristiche geometriche del profilo forato ottenute applicando al profilo lordo la massima riduzione per effetto dei fori come definito nel punto 8 2 3 Le propriet delle sezioni efficaci corrispondono alle caratteristiche ridotte del profilo considerando i fenomeni di instabilit locale Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 32 U73032420 ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE 8 2 2 Effetto dei raggi di curvatura Le propriet seguenti delle sezioni possono essere determinate assumendo che gli angoli del profilo siano acuti senza riduzioni dovute ai fori o alle lunghezze efficaci dei lati del profilo compresso l costante torsionale di Saint Venant della sezione lorda w costante d ingobbamento della sezione lorda Yo He lungo l asse y dal centro di taglio al baricentro della sezione lorda
115. siderazioni maA I valori nominali delle propriet dei mat rpiti nel presente punto devono essere adottati come valori caratteristici nei calcoli di progetto per la fabbrigazione di strutture cantilever Gli acciai devono essere idonei per la lavorazione a freddo la laminatura a c saldatura e la zincatura secondo necessit de Gli acciai specificati in conformit al prospetto 3 1 UNI EN 1993 1 1 2005 e ai prospetti 3 1a e 3 1b della UNI EN 1993 1 3 2006 le cui propriet e la c iZione chimica ottemperano alle relative norme di prodotto soddisfano i requisiti del presente punto Altri acciai possono essere utilizzati a condizione che DS a le loro propriet e la composizione chimica siano almeno Q enti agli acciai le cui norme sono elencate nel prospetto 3 1 della UNI EN 1993 1 1 2005 e nei pro N e 3 1b della UNI EN 1993 1 3 2006 b se si tratta di acciaio idoneo alla lavorazione a freddo questo deve soddi i requisiti della prova di piegatura al punto A 1 2 ed il rapporto tra la resistenza ultima caratteristica f il limite di snervamento caratteristico f deve rispettare il limite f f 1 05 NOTA 1 Il rapporto minimo indicato al punto 7 1 1 differisce da quello specificato nella UNI EN fogja ma accettabile per la produzione di scaffalature NOTA 2 Vedere allegato C relativo alla ricerca nell utilizzo di materiali con un rapporto tra fu ed fy vicino S 7 1 2 Propriet dei materiali I valori nominali del limite di sn
116. ssi lle forze d attrito del vento fini del calcolo della superficie colpita a meno che sia possibile quantificare l effetto di permeabilit La scaffalatura cantilever caricata c Spi ente o parzialmente deve essere considerata impermeabile ai alv dei carichi L effetto del vento durante le fasi di S P essere considerato NOTA Gli effetti di schermo di una struttura chiusa su sottovento possono essere considerati in accordo con la legislazione nazionale vigente se lo scaffale riv f pareti S Quando applicabili i carichi dovuti alla neve devono essere co 7 secondo la legislazione nazionale vigente O 5 7 Azioni sismiche Va 5 6 Carichi dovuti alla neve Quando applicabili i carichi sismici devono essere considerati secondo la legisl nazionale vigente NOTA il prEN 16681 fornisce indicazioni sulla progettazione antisismica delle scaffalature p et 6 Fattori parziali e regole di combinazione dr 6 1 Generalit Q Il peso delle unit di carico e le imperfezioni globali della scaffalatura cantilever devono costituire nell insieme un unica azione carichi di posizionamento costituiscono un azione separata Le imperfezioni globali e i carichi di posizionamento devono essere combinati contemporaneamente in una sola direzione Non necessario considerare la combinazione delle imperfezioni o dei carichi di posizionamento in una direzione con le imperfezioni o i carichi di posizionamento nella direzione ortogonale
117. structural design UNI EN 15620 2009 Steel static storage systems Adjustable pallet racking Tolerances Q deformations and clearances UNI EN 15625 ailway applications Braking Automatic variable load sensing vices UNI EN 15635 S atic storage systems Application and maintenance of storages quipment UNI EN ISO 6892 1 Meta pai Tensile testing Part 1 Method of test at room temperat r UNI EN ISO 7438 Metallic mae in test 3 Termini definizioni simboli e P Su 3 1 Termini e definizioni ZA Ai fini della presente norma si applicano i termini e le definizioni seguenti 17 3 1 1 azione accidentale Azione generalmente di breve durata ma di entit importante la cui probabilit di Goes su una data struttura durante la sua vita operativa di progetto scarsa 9 3 1 2 corridoio Q Spazio per accesso ai fronti di carico o di prelievo 3 1 3 braccio Elemento che supporta il carico connesso ad una estremit alla colonna in direzione ortogonale al corridoio Pu essere fissa o regolabile in funzione del tipo di scaffalatura 3 1 4 bolzone Elemento di collegamento fra la colonna e la staffa della braccio detto anche spinotto o spina Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 3 U73032420 3 1 5 N ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE dispositivo antisgancio Dispositivo per prevenire lo spostamento verticale accidentale dei bracci nel caso siano collegati con staffe a ganc
118. ta della sezione pu essere considerata come zona in NOTA 2 Non esistono valori di resist dd trazione certificati per ancoraggi installati in pavimenti bituminosi Si dovrebbe verificare attentamente la stailit di strutture cantilever monofronte installe all esterno su pavimenti bituminosi e soggette all azione del vi 8 13 Eccentricit dei controventi 0 Le eccentricit tra le linee d asse degli elementi d essere pi piccole possibile Se superano quelle specificate nel seguito le eccentricit devono essere erate nell analisi globale e i momenti secondari che ne risultano devono essere inclusi nelle verifiche dei fili gi E ammesso trascurare gli effetti delle eccentricit dei cono oA sussistono le condizioni seguenti Il punto di intersezione delle linee d asse di un elemento oriz e di una diagonale rientra in una dimensione verticale e pari a met larghezza del montante b figura NOTA 1 E buona prassi che l angolo di inclinazione rispetto al piano orizzontale rientri Pf ei 70 dovrebbe considerare che le basi siano incernierate a meno che la rigidezza se sia determinata mediante le prove descritte al punto A 2 4 NOTA 2 Se si esegue un analisi globale che consideri anche le eccentricit in AA al corridoio si Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 64 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Legenda a b c e traverso del contro
119. tamente dall analisi Il progetto del connettore pu e e basato sul momento flettente calcolato all estremit della colonna piuttosto che in corrispondenza inea d asse 8 6 Sganciamento accidentale s I braccio sia soggetto ad un azione verticale v Ito applicata accidentalmente dal sistema di carico delle merci Il collegamento deve essere progettato o all azione verticale considerata come sovraccarico accidentale definita nel punto 5 4 2 8 7 1 Sezioni rastremate hd Nelle scaffalature cantilever i connettori d Lee devono prevenire lo sganciamento nel caso in cui il 195 8 7 Elementi compressi Gli elementi compressi possono essere rastemati o non rastremati 7 O 8 7 2 Elementi compressi non forati A Elementi compressi non forati devono essere progettati o attraverso aKO attraverso prove come descritto nel presente documento 8 7 3 Elementi compressi forati P Il progetto di elementi forati compressi deve tenere in debita considerazione la presenza Q e regolari Si propongono due procedure a Progetto attraverso prove in in conformit al punto A 2 1 per determinare l area efficace Aef b Progetto attraverso una procedura completamente teorica che tenga conto delle forature all interno dell area efficace della sezione figura 17 Vedere UNI EN 1993 1 3 Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 44 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Legenda a
120. ti delle imp joni sulle verifiche degli elementi devono essere considerati utilizzando gli opportuni coefficienti di st dati al punto 8 7 5 2 oppure ricorrendo al metodo di analisi globale di cui al punto 9 2 Vai L imperfezione iniziale di un asta curvatura deve essere ricavata dalla curva up eo a 4 02 47 dove imperfezione ad arco a fattore di imperfezione vedere prospetto 6 snellezza adimensionale Se sono considerate le imperfezioni locali dell elemento invece delle curve di stabilit queste imperfezioni si sommano alle imperfezioni globali come schematicamente illustrato in Figura 10 Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 20 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Figura 10 Imperfezioni globali e4 e locali eo su un asta singola sr S S9 HA O 5 Azioni e combinazioni di azioni ID Ai fini della progettazione della scaffalatura si devono conle tutte le azioni permanenti e variabili pertinenti 5 1 Generalit 5 2 Azioni permanenti Q Le azioni permanenti devono comprendere il peso di tutti gli elementi Giai e di ogni accessorio supportato dalla struttura cantilever Q 5 3 Azioni variabili 5 3 1 Generalit Dr La progettazione deve tenere conto di tutte le azioni variabili applicate alla scaffalatura Q 5 3 2 Unit di carico Le unit di carico devono essere determinate in accordo ai requisiti della UNI EN 15
121. to introducono forze assiali steli colonne adiacenti che dovrebbero essere considerate nella progettazione di questi elementi 9 3 4 Analisi in direzione longitudinale del primo ordine con ampli ione dei momenti Questo metodo pu essere applicato nei sistemi parzialmente controventati gy indo Cor 7 For Fez 3 0 AY Gli effetti del secondo ordine non sono trascurabili ma possono essere considerati nda mente moltiplicando i momenti flettenti ottenuti dall analisi del primo ordine per il fattore 1 Dr EET 9 ene Acer 9 3 5 Progetto semplificato dei controventi in direzione longitudinale Se la scaffalatura non soggetta all azione del vento o ai carichi di attrezzature di movimentazione automatica esclusi i carichi di posizionamento il sistema di controvento pu essere progettato soddisfacendo i criteri seguenti Le colonne devono essere controventate a coppie Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 67 U73032420 ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Il controvento deve essere dotato di elementi orizzontali e diagonali le colonne devono essere completamente controventate sistemi parzialmente controventati non sono permessi Vedere figura 3 Le colonne devono essere controventate fino all ultimo livello di carico Gli elementi ed i collegamenti del controvento devono essere progettati per resistere ad un carico orizzontale pari al 2 5 del massimo carico assiale di progetto nella colonna c
122. ultati dell analisi per la combinazione di carico di prog tto 8 4 4 Taglio di progetto per i vd L azione di taglio di progetto deve sta gt dall analisi 8 4 5 Deformazione del braccio Vo 8 4 5 1 Generalit O Nello stato limite di servizio lo spostamento massimo Isiasi braccio deve essere ottenuto dall analisi che tenga in considerazione la peggiore e pi realistica combi Si e distribuzione dei carichi di servizio La deformazione propria dell estremit del braccio indipendente ere a nella condizione di scaffalatura a pieno carico se bifronte il carico deve essere considerat o su un lato non deve superare 8 4 5 2 Deformazione relativa del braccio i limiti definti nel punto 10 2 2 Lo spostamento deve essere misurato all estreyfiit come mostrato in figura 15 S Devono inoltre essere considerati i fattori seguenti Q 1 Rigidezza della connessione braccio colonna L 2 Flessione del braccio O NOTA Se non sono state svolte prove sperimentali la rigidezza del collegamento del braccio alla colonna Picco stabilita tramite analisi vedere per esempio UNI EN 1993 1 8 8 4 5 2 Deformazione globale del braccio Si raccomanda che la deformazione totale del braccio dipendente dalla colonna nella condizione di scaffalatura a pieno carico se bifronte il carico deve essere considerato solo su un lato non scenda sotto il livello orizzontale Lo spostamento deve essere misurato all estremit come mostrato in
123. umero di bracci s reciso necessario conoscere la rigidezza flessionale delle unit di carico ed il ppoggiano altrimenti si deve utilizzare il metodo semplificato Se si utilizza il metodo Na ilizzatore deve essere adeguatamente informato sulle limitazioni d impiego del sistema Quando le caratteristiche precise a non sono definite un fattore di continuit pari ad 1 15 deve essere applicato al carico di base p geferminare il carico caratteristico sul braccio Quando nota la lunghezza dell unit di c rispetto alla posizione delle colonne si pu fare riferimento al prospetto 6 8 4 2 2 Determinazione del carico iniziale 0 Il carico iniziale per braccio pu essere calcolato co cpitto nel seguito Carico iniziale per braccio Qin p LhA GC DS Dove p densit delle merci immagazzinate O L dimensione maggiore tra la lunghezza del braccio e la lunghezza rico in direzione trasversale H massima altezza dell unit di carico A interasse tra le colonne direzione longitudinale Va In alternativa quando sono note le caratteristiche precise dell unit di carico sfe orocedere come segue Qin Qu I Na Q Dove 1 Qu peso dell unit di carico la na numero di bracci che supportano un unit di carico Q NOTA Nella presente formulazione si assume che le colonne siano installate ad interasse costante In Gro il valore di Qin dovrebbe essere valutato coerentemente Inoltre si deve conside
124. unicamente se introdotte nella presente norma come aggiornamento o sione Per i riferimenti non datati vale l ultima edizione della pubblicazione alla quale si fa riferimento Se 2 Riferimenti normativi UNI EN 1992 Eurocode 2 Design of concrete structures Q UNI EN 1993 Eurocode 3 Design of steel structures L UNI EN 1993 1 1 2005 Eurocode 3 Design of steel structures Part 1 1 General r d rules for buildings UNI EN 1993 1 3 2006 Eurocode 3 Design of steel structures Part 1 3 General rules Supplementary rules for cold formed members and sheeting UNI EN 1993 1 8 Eurocode 3 Design of steel structures Part 1 8 Design of joints UNI EN 10024 Hot rolled taper flange sections Tolerances on shape and dimensions UNI EN 10025 Hot rolled products of non alloy structural steels Technical delivery conditions Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 2 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE UNI EN 10034 Structural steel i and h sections Tolerances on shape and dimensions UNI EN 10143 Continuously hot dip coated steel sheet and strip Tolerances on dimensions and shape UNI EN 10147 Continuously hot dip zinc coated structural steels strip and sheet Technical delivery conditions UNI Cold rolled steel sections Technical delivery conditions Dimensional and cross sectional tolerances UNI EN 15512 Steel static storage systems Adjustable pallet racking systems Principles for
125. vento larghezza della colonna linee di sistema eccentricit Figura 29 Eccentricit nei controventi verticali O Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 65 U73032420 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE 9 Analisi globale del sistema cantilever 9 1 Considerazioni generali La progettazione del sistema cantilever deve essere svolta in due fasi Nella prima fase si procede ad una analisi della struttura in modo da determinare le distribuzione delle forze interne e le deformazioni Nella seconda fase si procede alla verifica degli elementi singoli della struttura per assicurarsi che abbiano una resistenza adeguata allo stato limite ultimo e che non si producano deformazioni inaccettabili allo stato limite di sefizio La resistenz igidezza dei collegamenti considerata nell analisi deve essere ricavata dalla UNI EN 1993 1 8 o tramite pfov condotte in in conformit all appendice A Ai fini dell analisi Slo deve essere utilizzato un modello in cui gli assi delle membrature corrispondono alle linee d asse bari riche delle sezioni lorde o delle sezioni ridotte da cui sono ricavate le propriet delle sezioni L analisi deve essere condotti ya numero significativo di campate in direzione longitudinale o di sezioni trasversali utilizzando in altern ti etodi di analisi del primo o del secondo ordine in cui i pr
126. zzante 7 Figura F 5 Schema statico di un vincolo torsionale realizzato Respate la rigidezza flessionale della trave di collegamento o Si pu assumere di avere un vincolo torsionale adeguato quando soddisfatta la condizione seguente lt 1 50 rad 1 circa in corrispondenza di un momento flettente Mya e Hstab g la rotazione della connessione della trave di collegamento al livello di carico del momento Myjap Ente Italiano di Normazione Membro Italiano ISO e CEN www uni com 110 U73032420 Pa ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE Hstab pari a 0 5 della forza normale nella parte della sezione a flangia pi 1 6 dell altezza dell anima dovuta al momento flettente nella colonna al livello della trave in esame Se in sommit alla colonna e possibilmente anche in una posizione intermedia sono predisposti vincoli torsionali adeguati Hstap si ricava in funzione del momento flettente medio nella colonna sopra l altezza fino al vincolo adiacente pi in basso lo schema statico corrisponde a quello di figura G 6 Legenda a vingolo a forcella vincolo torsionale adeguato per la colonna b nto flettente in corrispondenza del vincolo superiore c flettente in corrispondenza del vincolo inferiore Figura F 6 eda cantilever con vincoli torsionali intermedi almeno equivalenti a forcelle Q Mregor pu essere determinato dalla letteratura o dalle Sg nel seguito Se lt 250 b OTFB

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